(Adnkronos) - Si apre una settimana cruciale per le sorti della guerra tra Ucraina e Russia. Oggi, lunedì 19 maggio 2025, c'è grande attesa per la telefonata tra Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, si è detto fiducioso riguardo all'esito della conversazione, auspicando che questa contribuisca a promuovere i negoziati tra Mosca e Kiev.
"Credo che il presidente avrà successo, ci conoscono, è determinato a fare le cose, se non ci riesce lui nessuno può farlo", ha detto Witkoff esprimendo la convinzione che la telefonata potrà "chiarire parte dell'impasse" che sta bloccando i negoziati. "Il presidente ha una forza di personalità che non ha pari - ha aggiunto intervistato da Abcnews - il suo istinto gli dice che deve parlare al telefono con il presidente Putin e questo chiarirà parte dell'impasse e ci permetterà di raggiungere il punto che dobbiamo raggiungere. Credo - ha concluso - che la telefonata avrà molto successo".
Trump ha annunciato sabato su Truth che telefonerà a Putin per "fermare il bagno di sangue" e poi parlerà con Volodymyr Zelensky e con "diversi membri della Nato". La precedente conversazione telefonica tra Putin e Trump si è svolta nel mese di marzo.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato che - assieme ai leader di Regno Unito, Francia e Polonia - intende parlare con Donald Trump in vista della telefonata. Merz ha detto di averne parlato con il segretario di Stato americano Marco Rubio, durante la messa di intronizzazione del Papa.
Mentre, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti diplomatiche, Donald Trump e Giorgia Meloni si sono sentiti sabato per parlare della crisi ucraina.
Nel frattempo il presidente ucraino, ieri a Roma per la messa di inizio pontificato di Leone XIV, ha avuto un’udienza privata con Papa e ha incontrato il vicepresidente Usa JD Vance e il segretario di Stato Marco Rubio a Villa Taverna.
Zelensky "ha inviato una lettera al presidente Trump con nuove proposte di cooperazione nell'industria della difesa e il commercio, si legge nella nota della presidenza ucraina relativa all'incontro, in cui si sottolinea come nel colloquio sia stata data "un'attenzione particolare all'applicazione dell'accordo di partnership economica tra Ucraina e Usa".
Si è trattato del primo incontro tra i due leader dopo il famoso scontro di fine febbraio nello Studio Ovale, durante il quale, prima che intervenisse duramente anche Donald Trump, Vance aveva accusato Zelensky di mancare di rispetto nei confronti dell'amministrazione "che sta impedendo la distruzione del vostro Paese" e degli americani.
Nel "buon incontro", il leader di Kiev ha "ribadito che l'Ucraina è pronta a impegnarsi in una vera diplomazia e sottolineato l'importanza di un cessate il fuoco pieno e incondizionato al più presto possibile". "Abbiamo anche parlato della necessità di sanzioni contro la Russia, del commercio bilaterale, della cooperazione di Difesa, la situazione sul campo di battaglia e il prossimo scambio di prigionieri", ha scritto il presidente ucraino su X, spiegando che nel colloquio di oggi "abbiamo discusso dei negoziati di Istanbul dove i russi hanno mandato una delegazione di basso livello che non ha potere decisionale".
Secondo quanto ha dichiarato una fonte della presidenza ucraina all'Afp, due hanno parlato dell'annunciata telefonata tra Trump e Putin. Mentre la Casa Bianca riferisce che "hanno discusso l'obiettivo comune di mettere fine alla carneficina in Ucraina". Nel colloquio sono stati anche "forniti gli aggiornamenti sull'attuale stato dei negoziati per un cessate il fuoco ed una pace duratura".
Trump sta perdendo la pazienza con Vladimir Putin, ha affermato il presidente finlandese Alexander Stubb dopo una lunga conversazione con la sua controparte statunitense. Stubb ha anche affermato che i du eleader non devono decidere il destino dell'Ucraina ignorando il suo presidente, Volodymyr Zelenskyy.
Intanto nella notte tra sabato e domenica la Russia ha colpito l'Ucraina con il più grande attacco di droni dall'inizio della guerra. Secondo quanto affermato dall'aeronautica militare ucraina, Mosca ha lanciato 273 droni Shahed in una sola notte, prendendo di mira soprattutto la regione centrale di Kiev.
Una donna di 28 anni è stata uccisa e altre tre persone, tra cui un bambino di quattro anni, sono rimaste ferite, ha riferito Mykola Kalashnik, governatore della regione di Kiev .
In un post sui social media, Ruslan Stefanchuk, il capo del parlamento ucraino, ha dichiarato: "L'allarme aereo è durato quasi nove ore. Ecco come si manifesta il 'sincero desiderio di pace' di Putin". L'attacco ha distrutto edifici residenziali, danneggiato un grattacielo e incendiato dei garage, ha scritto Stefanchuk, aggiungendo: "Questo è terrore nella sua forma più pura".
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(Adnkronos) - Claudio Corrarati è il nuovo sindaco di Bolzano. Il candidato del centrodestra ha vinto il ballottaggio con il 51,03%, mentre il candidato di centrosinistra Juri Andriollo ha preso il 48,97% dei voti. Molto bassa l'affluenza a questo secondo turno, ferma al 42,8% (al primo turno al 52,2%). Per la prima volta il centrodestra guiderà il capoluogo altoatesino.
"Storica vittoria del centrodestra a Bolzano. Per la prima volta con una stabile maggioranza il centrodestra potrà governare la città. Grazie all'unità della nostra coalizione, all'accordo con il movimento civico che si era ben radicato nella città e anche certamente grazie all’apporto di tanti esponenti di organizzazioni di categoria di ogni gruppo etnico", dice il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia.
"Forza Italia ha dato un contributo politico decisivo per questo successo e farà la sua parte. Abbiamo messo in campo energie nuove, che hanno contribuito alla vittoria del centrodestra. Sono lieto di aver partecipato più volte al rilancio di Forza Italia e del centrodestra sul territorio ed anche alla campagna elettorale. Auguri al sindaco Coraratti, grazie a Christian Bianchi, a tutte le donne e uomini che si sono battuti con Forza Italia, con la lista civica e con tutti i movimenti politici del centrodestra. Per Bolzano una data storica", aggiunge.
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(Adnkronos) - Daniele è il vincitore della finale di Amici 2025. Nella serata conclusiva del talent di Maria De Filippi, il 18enne ballerino di Aversa supera al televoto Trigno, cantante di 23 anni. Nelle fasi preliminari, escono scena gli altri finalisti: la cantante Antonia e i ballerini Francesco e Alessia.
A Daniele va un premio del valore di 150.000 euro in gettoni d’oro. A Trigno il premio di categoria dal valore di 50mila euro.
Daniele Doria è nato nel 2007 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, ha trionfato ad Amici 24. La sua passione per la danza si è manifestata fin dalla tenera età, tanto che i genitori, supportati dal nonno, lo iscrissero a una scuola di danza già a cinque anni.
A 13 anni, Daniele si trasferisce a Roma per inseguire il suo sogno, entrando a far parte dell'Accademia Art Village, dove ha perfezionato le sue capacità in un ambiente stimolante e competitivo. Nel 2023, ha arricchito la sua formazione con un'esperienza a Los Angeles, approfondendo diversi stili di danza. Si descrive come una persona onesta, che esprime sempre il proprio pensiero senza lasciarsi influenzare dagli altri.
Durante il suo percorso ad Amici 24, Daniele ha dovuto affrontare un infortunio che lo ha tenuto lontano dal palco per un mese, mettendo a rischio la sua partecipazione al serale. Grazie alla sua determinazione e al supporto della maestra Alessandra Celentano, ha superato questo ostacolo, conquistando non solo un posto nel serale, ma anche la vittoria finale.
Nella serata finale, attribuiti altri riconoscimenti. Ad Antonia è andato il prestigioso Premio della Critica offerto da Enel dal valore di 50mila euro in gettoni d'oro, assegnato da una giuria composta dalle principali testate giornalistiche italiane.
Trigno si è aggiudicato il premio delle radio mentre il premio speciale unicità offerto da Oreo dal valore di 30mila euro in gettoni d’oro è andato ad Antonia. A tutti i finalisti il premio Keep Dreaming offerto da Marlù dal valore di 7mila euro in gettoni d’oro.
Super ospite della serata la vincitrice della scorsa edizione Sarah Toscano che si è esibita anche con Carl Brave con il loro nuovo singolo ‘Perfect’ (Warner Music Italy). Altro super ospite in studio la campionessa di sci Federica Brignone.
In studio, i tre giudici che hanno valutato i talenti durante l'edizione: Amadeus, Cristiano Malgioglio ed Elena D'Amario. Presenti anche i professori che hanno accompagnato la crescita artistica dei ragazzi: Alessandra Celentano, Rudy Zerbi, Lorella Cuccarini, Emanuel Lo, Anna Pettinelli e Deborah Lettieri. Per il quinto anno consecutivo, la direzione artistica è stata affidata al coreografo internazionale Stéphane Jarny.
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(Adnkronos) - Tensione durante Inter-Lazio. Nel big match andato in scena oggi, domenica 18 maggio, a San Siro, e terminato 2-2, ci sono stati momenti di nervosismo in campo ma soprattutto tra le due panchine, quasi venute a contatto nel finale. I due allenatori, Simone Inzaghi e Marco Baroni, sono stati infatti espulsi dall'arbitro Chiffi. Ma cos'è successo?
All'88' un tocco di braccio in area di Bisseck porta il direttore di gara a fermare il gioco e andare al monitor, su segnalazione del Var. In quel momento Baroni, allenatore della Lazio, stava chiedendo a gran voce l'intervento proprio del Var, comportamento che non è piaciuto al tecnico dell'Inter Simone Inzaghi, che si è rivolto a brutto muso all'ex Lecce e Verona. Ne è nato un parapiglia generale, con i due che sono stati allontanati dai propri collaboratori per poi essere espulsi da Chiffi.
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(Adnkronos) - A Roma si riaccende la macchina della diplomazia, ancora una volta sotto il segno del Papa. Se lo scorso mese i funerali di Francesco avevano fatto da sfondo a un incontro storico tra il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky nella Basilica di San Pietro, è ora la cerimonia di intronizzazione di Papa Leone XIV a offrire un nuovo slancio a vertici e bilaterali di rilievo internazionale. Questa volta, però, con la regia di Giorgia Meloni. La premier italiana porta a casa un risultato di peso, riuscendo a far sedere attorno allo stesso tavolo il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
A Palazzo Chigi va così in scena un trilaterale che dà forma concreta a quell'incontro tra Stati Uniti e Unione europea tanto auspicato da Meloni, da mesi impegnata a tessere un dialogo tra le due sponde dell'Atlantico. Obiettivo: allentare le tensioni su dazi e politiche commerciali, inasprite dalle misure protezionistiche adottate dal tycoon.
"Quando un mese fa sono stata ospite del presidente Trump a Washington avevo proposto un incontro tra Unione europea e Stati Uniti, sono molto orgogliosa di avere l'occasione oggi di ospitare due dei leader di Usa e Ue per iniziare un dialogo", dichiara Meloni aprendo l'incontro. Nella sede del governo non c'è Trump, ma il suo numero due. Eppure, come fanno notare fonti vicine al dossier, poco importa: il trilaterale rappresenta un importante risultato diplomatico per la premier italiana ("il nostro lo abbiamo fatto, ora tocca a loro", ossia a Vance e Ursula). Le dichiarazioni di benvenuto davanti alla stampa si svolgono nel cosiddetto salotto giallo, al primo piano di Palazzo Chigi, dove il presidente del Consiglio riceve capi di Stato e delegazioni. I tre leader sono seduti attorno a un tavolo bianco, alle cui spalle campeggiano le bandiere italiana, americana ed europea: una scenografia simbolica che rappresenta il ruolo di ponte che l'Italia tenta di giocare sullo scacchiere internazionale.
Meloni, non a caso, insiste sul valore strategico del dialogo transatlantico: "Noi sappiamo che ci sono molte questioni da discutere, sappiamo anche che ci sono dei problemi che vanno superati, sappiamo soprattutto quanto le nostre relazioni, le relazioni tra Europa e Stati Uniti siano fondamentali nell'ambito di un Occidente che vuole mantenere la sua unità, la sua forza, che deve essere ancora in grado di disegnare la rotta".
Tra i temi sul tavolo, in primo piano i dazi: "Sappiamo quanto siano importanti le nostre relazioni commerciali e siamo qui ovviamente per discutere di tutto questo. Io spero che la giornata di oggi possa essere un primo incontro e un nuovo inizio", afferma la premier. E ancora: "Per la materia commerciale voi sapete che la competenza in Europa è della Commissione, quindi il ruolo dell'Italia è soprattutto un ruolo legato alla necessità, alla voglia, di favorire il dialogo". Le relazioni economiche tra Usa e Ue "valgono il 30% dell'intercambio mondiale", ricorda Meloni, rivendicando il ruolo dell'Italia come facilitatore di un dialogo "franco e aperto".
Per quanto riguarda la crisi ucraina, ieri, a quanto apprende l'Adnkronos, Meloni ha avuto anche un colloquio telefonico con Donald Trump, anche in vista dell’annunciata telefonata tra il presidente Usa ed il leader russo Vladimir Putin.
Anche il vicepresidente americano J.D. Vance, accompagnato dal segretario di Stato Marco Rubio, evidenzia la portata dell'incontro, ringraziando l'Italia per l'accoglienza: "Una delle cose che Giorgia Meloni si è offerta di fare, e il presidente Trump ed io siamo felici di accettare, è quella di costruire ponti tra Usa e Europa". Il vice di Trump ribadisce poi il valore dell'alleanza euroamericana, pur riconoscendo le divergenze: "Ho detto più volte che penso che l'Europa è un importante alleato degli Stati Uniti, i singoli Stati europei sono importanti alleati degli Stati Uniti, ovviamente abbiamo alcuni disaccordi come succede tra amici". Tra i temi divisivi cita il commercio, ma sottolinea anche che ci sono "molte cose su cui andiamo d'accordo e molte cose su cui possiamo lavorare insieme". Infine, Vance esprime ottimismo: "Penso che avremo un grande colloquio e spero che sarà l'inizio di un negoziato commerciale a lungo termine".
Dal canto suo, von der Leyen rimarca l'importanza di "raggiungere un buon accordo per entrambe le parti" sul fronte commerciale, in particolare sui dazi. E spiega che i tecnici statunitensi e quelli della Commissione europea sono attivamente impegnati nell'analisi dei documenti, ricordando che "il diavolo si nasconde nei dettagli", a conferma della complessità del negoziato in corso. Sul dossier ucraino, la presidente della Commissione ribadisce "il desiderio di una pace giusta e duratura", un obiettivo condiviso dai protagonisti del trilaterale. Rivolgendosi direttamente al vicepresidente americano, aggiunge: "So quanto lei sia impegnato a porre fine a questa guerra e la ringrazio per questo. Quindi, ciò che è importante ora è certamente che si continui a insistere, che le cose si stiano muovendo in avanti. Credo che la prossima settimana sarà cruciale a questo proposito".
Lo stesso Vance ha incontrato Zelensky a Villa Taverna, subito dopo la cerimonia di inizio pontificato di Papa Leone XIV. Non manca, infine, un riferimento esplicito al tema della difesa, altra questione spinosa sul tappeto delle relazioni tra Usa e Ue. Von der Leyen riconosce: "So che gli Stati membri europei devono aumentare gli investimenti nella difesa". E dunque rivendica come la Ue abbia consentito "l'utilizzo di fino a 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni per gli investimenti nella difesa", aggiungendo: "Sappiamo cosa significhi un'Europa forte, e anche una Nato forte. Quindi, faremo certamente il punto della situazione al vertice Nato" in programma a L'Aia il mese prossimo.
Al termine del colloquio, durato circa un'ora, Meloni affida a X il suo commento, manifestando piena soddisfazione. La premier parla di un "confronto costruttivo", dicendosi "orgogliosa di questo passo in avanti per l'unità dell'Occidente". L'organizzazione del tavolo tra Stati Uniti e Unione europea contribuisce, almeno per un giorno, a relegare sullo sfondo le polemiche interne esplose dopo l'assenza della premier al summit dei "volenterosi" tenutosi venerdì scorso a Tirana, cui hanno preso parte anche Volodymyr Zelensky e Donald Trump (collegato da remoto). Un'assenza che ha alimentato nuove tensioni tra Roma e Parigi, dopo le parole taglienti del presidente francese Emmanuel Macron, che aveva definito "fake news" le dichiarazioni di Meloni sull'ipotesi di invio di truppe europee in Ucraina.
In casa Fratelli d'Italia, l'incontro viene salutato come un "successo diplomatico straordinario" per la leader di via della Scrofa. Qualcuno arriva a evocare la "Pratica di Mare" di Meloni, ma per il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli si tratta di "qualcosa di più": nel vertice del 2002, dice all'Adnkronos l'esponente di Fratelli d'Italia, "Berlusconi suggellava un trionfo, con l'ex nemico, la Russia, che diventa 'partner' dell'Occidente. Oggi Meloni evita la rottura disastrosa tra alleati di lunga data".
Nell'incontro trilaterale "i leader hanno avuto discussioni costruttive su molte questioni", si legge in una nota della Casa Bianca che sottolinea che tra le questioni affrontate vi è "l'obiettivo del presidente Trump di ribilanciare il commercio, il miglioramento della sicurezza della catene di approvvigionamento, l'aumento della cooperazione in materia di difesa, l'affrontare le comuni sfide dell'immigrazione e il mettere fine alla carneficina in Ucraina".
(di Antonio Atte)
(Adnkronos) - Il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski ha ottenuto il 30,8% alle presidenziali polacche mentre il candidato dei conservatori del Pis, Karol Nawrocki è arrivato al 29,15. Si confermano quindi le previsioni che vedono i due al ballottaggio del prossimo primo giugno, anche se si prevedeva un vantaggio più accentuato per il sindaco europeista.
Nel primo commento dopo gli exit poll, lo stesso Trzaskowski ha ammesso che i risultati indicano "un testa a testa". Ma a preoccupare il suo team è anche il fatto che il terzo posto negli exit poll è andato, con il 15,4%, a Slawomir Mentzen, libertario di destra che ha raccolto il voto di protesta. E al quarto posto, con il 6.2%, compare, a sorpresa, il candidato di estrema destra, Grzegorz Braun, sotto inchiesta per aver usato un estintore per spegnere un candelabro di Hanukkah nel Parlamento polacco. La partita finale si preannuncia quindi serrata e incerta.
In vista del ballottaggio Donald Tusk ha lanciato un appello: "Sta iniziando la partita decisiva. Lotta dura per ogni voto. Queste due settimane decideranno il futuro della nostra Patria. Per questo nessun passo indietro".
Leggi tutto: Elezioni Polonia, testa a testa Trzaskowski-Nawrocki: si va al ballottaggio
(Adnkronos) - Pareggio tra Inter e Lazio nella penultima giornata di Serie A. Oggi, domenica 18 maggio, il big match a San Siro è terminato 2-2 grazie ai gol, due per tempo, di Yann Aurel Bisseck e Denzel Dumfries per i nerazzurri a cui ha risposto la doppietta di Pedro. Con questo pareggio la squadra di Inzaghi sale a 78 punti in classifica, ma rimane a -1 dal Napoli capolista. Quella di Baroni invece raggiunge quota 65, scavalcata dalla Roma e ora a -2 dal quarto posto occupato dalla Juventus.
Partita bloccata in avvio, con l'Inter che prova a girare il pallone e sfondare per vie centrali. La Lazio, memore dei sei gol presi all'Olimpico, tiene le linee strette e riparte con velocità sfruttando la gamba di Nuno Tavares sulla sinistra, al rientro dall'infortunio, e di Isaksen sulla destra. L'obiettivo biancoceleste è togliere ritmo ai nerazzurri, così si legge la scelta di Vecino trequartista di 'contenimento', e colpire in contropiede. Con il passare dei minuti sale la pressione della squadra d'Inzaghi. L'Inter fa salire i difensori per creare superiorità e protesta proprio per una leggera spinta di Rovella su Bisseck, troppo poco per concedere rigore. La prima vera conclusione della partita la firma alla mezzora Dimarco. L'esterno dell'Inter riceve dal limite dell'area e calcia con il sinistro, trovando la parata di Mandas. Nel momento di massima pressione nerazzurro, i biancocelesti sfiorano il gol con Isaksen, che riceve sulla sinistra e fa girare il destro, non trovando il palo lontano per centimetri. Passa un solo minuto ed è ancora il danese ad avere sui piedi l'occasione più grossa del match. Isaksen riceve in profondità e scappa via ritrovandosi a tu per tu con Sommer, che lo mura con i piedi. Gol sbagliato, gol subito. In pieno recupero, al 47', l'Inter trova il vantaggio su calcio d'angolo: su un pallone rimasto vacante in area si fionda Bisseck, che ha il tempo di controllare e calciare sotto la traversa infilando Mandas e chiudendo così il primo tempo.
La Lazio prova a partire forte. Rovella amministra il gioco, Castellanos si muove e libera spazio in area per i centrocampisti, con Vecino che per poco non trova il pallone in area. L'Inter si riorganizza a difesa del risultato ma non rinuncia ad attaccare, mentre la Lazio inizia ad innervosirsi. La partita si fa fisica, con tanti contrasti in mezzo al campo e cartellini che volano da una parte e dall'altra. La Lazio prova a sfruttare le palle inattive, ma Gila non inquadra la porta di testa su corner. La squadra di Baroni continua a spingere e sfiora il pari al 70': Dia si ritrova solo davanti a Sommer, su un bellissimo assist in profondità di Castellanos, ma ancora una volta il portiere svizzero è decisivo e salva i suoi. Al 72' però arriva il pareggio della Lazio. Pedro riceve in area da Vecino e mette in porta il pallone dell'1-1. L'arbitro inizialmente annulla per fuorigioco, poi, richiamato dal Var, rettifica la sua decisione e assegna la rete ai biancocelesti. Il pari della Lazio però dura soltanto otto minuti. All'80' Calhanoglu disegna un cross sul secondo palo da calcio di punizione, dove arriva Dumfries, che stacca più alto di tutti e riporta avanti i suoi. Nel finale arriva l'ennesimo episodio decisivo del match. Bisseck tocca con il braccio il pallone in area, Chiffi lascia giocare ma viene richiamato dal Var e assegna calcio di rigore per la Lazio. Sul dischetto si presenta Pedro, che al 90' incrocia il destro e pareggia ancora i conti. In pieno recupero Arnautovic ha una clamorosa occasione a porta spalancata, ma cicca il pallone e favorisce la parata di Mandas. Sempre all'attaccante nerazzurro viene annullato un gol, poco dopo, per fuorigioco. Termina quindi 2-2 a San Siro.
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(Adnkronos) - Nel pieno di un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche, guerre, crisi ambientali e profonde fratture sociali, Papa Leone XIV ha dato inizio al suo ministero petrino con un messaggio che guarda lontano: unità, carità e missione. Nell'omelia pronunciata in Piazza San Pietro davanti a 200.000 fedeli e 156 delegazioni internazionali e 39 ecumeniche, Robert Francis Prevost ha indicato la rotta per un pontificato che si propone come guida spirituale in un mondo frammentato, ereditando la lezione pastorale e universale di Papa Francesco, scomparso solo poche settimane fa.
Le prime parole di Leone XIV sono state cariche di memoria e gratitudine verso il predecessore. La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta a ridosso della Pasqua, ha lasciato una comunità ecclesiale scossa, "come pecore senza pastore". E proprio dalla luce della Risurrezione, ha detto il nuovo Papa, la Chiesa ha attinto la forza per affrontare questo passaggio epocale. Il riferimento al Conclave - definito come un momento in cui lo Spirito ha "accordato i diversi strumenti musicali" - sottolinea la volontà di preservare l'unità nella diversità: un tema ricorrente nell'omelia e, con ogni probabilità, un filo conduttore del nuovo pontificato.
Papa Leone XIV - il cui nome richiama esplicitamente Leone XIII, padre della dottrina sociale della Chiesa, regnante dal 1878 al 1903 - si è presentato con parole di grande umiltà: "Sono stato scelto senza alcun merito", ha detto, dichiarando di voler essere "servo della vostra fede e della vostra gioia". Una formula che richiama tanto San Paolo quanto le recenti stagioni sinodali volute da Francesco: una Chiesa "in uscita", che accompagna e ascolta, più che comandare.
Il passaggio più denso teologicamente è stata l'interpretazione del dialogo tra Gesù e Pietro nel Vangelo di Giovanni, dove il verbo greco 'agapao' - l'amore gratuito di Dio - incontra la risposta umana più fragile, fatta di amicizia ('phileo'). È qui, dice Leone XIV, che nasce il vero primato di Pietro: non nel potere, ma nella capacità di "amare di più", fino al dono della vita.
"La Chiesa di Roma presiede nella carità", ha ribadito il Papa, richiamando un'antica espressione della tradizione cristiana. E proprio questa carità, intesa come servizio e dono, è la chiave per interpretare il suo ruolo: non un "capo posto al di sopra degli altri", ma un fratello tra i fratelli, pastore che cammina con il popolo.
Non è un messaggio puramente spirituale: è una visione ecclesiologica precisa, con implicazioni concrete sul piano della sinodalità, della corresponsabilità e dell'ecumenismo. Leone XIV ha parlato di una Chiesa composta da "pietre vive", da costruire insieme "nella convivenza delle diversità". Una frase che suona come una conferma della strada aperta dai processi sinodali degli ultimi anni.
Accanto alla riflessione sul ruolo del Papa, l'omelia ha lanciato un messaggio chiaramente rivolto al mondo: la Chiesa, ha detto Leone XIV, deve essere "lievito di unità e di pace" in una società attraversata da divisioni, disuguaglianze, violenze e sfruttamento ambientale. La denuncia è chiara: "Un paradigma economico che sfrutta la Terra ed emargina i poveri" non è compatibile con il Vangelo.
Non è mancato l'appello al dialogo interreligioso e all'incontro con chi "coltiva l'inquietudine della ricerca di Dio". L'obiettivo, ha spiegato Papa Prevost, è costruire "una sola famiglia umana", in cui l'unità non significa uniformità, ma riconciliazione tra le differenze.
Nel finale, il richiamo all'enciclica "Rerum Novarum" di Leone XIII, promulgata il 15 maggio 1891, non è stato solo un omaggio storico: è una scelta d'identità. Il nuovo Papa ha ripreso una domanda del suo predecessore ottocentesco: "Se la carità di Dio prevalesse nel mondo, non cesserebbe forse ogni dissidio?". La sua risposta sembra essere un sì convinto, e indica che il suo pontificato non si limiterà alla guida spirituale, ma avrà anche un'impronta fortemente sociale, protesa verso la giustizia, la pace e l'equità.
L'inizio del ministero di Papa Leone XIV segna un passaggio delicato e decisivo nella storia recente della Chiesa cattolica. Dopo la stagione carismatica di Francesco, il nuovo pontefice sembra voler custodire quell'eredità per rilanciarla in una forma nuova: meno centrata sulla figura papale, più fondata sulla comunione, sulla corresponsabilità e sull'ascolto dello Spirito.
"Questa è l'ora dell'amore", ha proclamato. Se questa visione si tradurrà in scelte concrete - riforme, gesti, alleanze, intese - lo diranno i prossimi mesi. Ma fin dal primo giorno, Papa Leone XIV ha voluto chiarire che il suo pontificato non sarà una gestione del potere, bensì una testimonianza d'amore.
(di Paolo Martini)
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(Adnkronos) - Sciopero nazionale venerdì 23 maggio nel settore dei treni. L'agitazione è stata proclamata dalle ore 1:00 alle ore 23:59 da alcune sigle sindacali autonome del personale del Gruppo Fs Italiane, Trenitalia, Trenitalia Tper. Lo comunica le Ferrovie dello Stato in una nota.
Lo sciopero era inizialmente previsto per il 17 maggio, ma era stato revocato in seguito all’appello della Commissione di garanzia per non creare eccessivi disagi in occasione della prima messa di papa Leone XIV, che sarà domenica a Roma.
Sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle ore 6:00 alle ore 9:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00. Gli elenchi dei servizi garantiti sono consultabili sull’Orario ufficiale Trenitalia e su www.trenitalia.com.
I passeggeri che intendono rinunciare al viaggio possono chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero:
- fino all’ora di partenza del treno prenotato, per i treni Intercity e Frecce;
- fino alle ore 24:00 del giorno antecedente lo sciopero stesso, per i treni Regionali;
in alternativa possono riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti.
Informazioni su collegamenti e servizi anche attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito trenitalia.com, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e presso il personale di assistenza clienti.
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(Adnkronos) - "Un grande condottiero, un romanista vero". Prima del fischio d'inizio di Roma-Milan, la Curva Sud dell'Olimpico ha omaggiato così il tecnico giallorosso Claudio Ranieri, all'ultima partita in casa della sua carriera in panchina. Il settore più caldo del tifo romanista si è colorato con cartoncini gialli e rossi, che hanno creato la scritta "Claudio Ranieri" sulla parte sinistra. Sulla destra, invece, accanto allo stemma del club lo striscione per ringraziare il tecnico con poche parole.
" Un grande condottiero, un romanista vero". A sottolineare, ancora una volta, il grande legame con il tecnico di Testaccio. Prima di un big match, quello contro il Milan, pesantissimo in ottica corsa Champions. Ranieri ha risposto poi al ringraziamento del pubblico con un lungo applauso e occhi visibilmente commossi. Per lui, è arrivato anche un messaggio della tribuna Tevere: "Grazie per sempre, Claudio Ranieri".
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