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Reggio Calabria, violenza sessuale su minore: arrestato un sacerdote

28 Luglio 2025
Prete - Fotogramma

(Adnkronos) - Sacerdote arrestato oggi, lunedì 28 luglio, per violenza sessuale aggravata nei confronti di un minore. I fatti accaduti all'interno di una comunità parrocchiale di Reggio Calabria, risalirebbero al biennio 2015-2016 e si sarebbero protratti fino al 2020, dopo il raggiungimento della maggiore età da parte del giovane.  

La vittima, all’epoca dei primi episodi un ragazzo di 16 anni, frequentava le attività pastorali e aggregative della parrocchia, organizzate proprio dal sacerdote arrestato. Il prete, approfittando del proprio ruolo e della condizione di disagio familiare vissuta dal giovane, avrebbe instaurato una relazione ambigua, inizialmente alimentata da adulazioni e attenzioni, poi degenerata in episodi di violenza sessuale vera e propria, consumati in luoghi appartati della struttura ecclesiastica.  

L'indagine coordinata dalla Procura di Reggio Calabria diretta dal procuratore Giuseppe Lombardo e sviluppata attraverso riscontri testimoniali, acquisizioni documentali e attività tecniche, ha consentito agli inquirenti di ricostruire la vicenda. 

Il sacerdote si sarebbe servito della propria posizione per manipolare emotivamente il ragazzo, facendolo sentire legato spiritualmente e moralmente alla figura del proprio 'padre guida'. Un rapporto in cui – secondo le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria – si sovrapponevano momenti di liturgia, di confidenza e di abuso. In alcuni casi, dopo aver consumato gli atti sessuali, il religioso avrebbe persino impartito una benedizione alla vittima, chiedendo 'perdono' per l’accaduto. Nel corso delle attività investigative è emerso come il ragazzo faticasse a ribellarsi, paralizzato da un sentimento di soggezione e dal timore di perdere il legame con la comunità parrocchiale. Una condizione di subordinazione che il sacerdote – figura di grande carisma e autorevolezza nel contesto ecclesiastico – avrebbe saputo alimentare con strategia e consapevolezza, fino a rendere il giovane incapace di opporsi. L'inchiesta ha consentito, inoltre, di documentare che, anche dopo il trasferimento del sacerdote in una parrocchia della provincia di Cosenza, questi avrebbe continuato a svolgere attività a stretto contatto con minori. Il sacerdote è stato portato in carcere.  

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Gasbarrini (Cattolica): "Ancora 300mila con virus Hcv che si può eradicare"

28 Luglio 2025
Gasbarrini (Cattolica):

(Adnkronos) - "L'epatite B e l'epatite C sono ancora una realtà ben presente nel nostro Paese. Si tratta di due malattie diverse: per l'epatite B esiste una vaccinazione efficace, che rappresenta uno dei più grandi successi della sanità pubblica italiana. Per l'epatite C, invece, non abbiamo un vaccino, ma la disponibilità di farmaci antivirali ha consentito l'eradicazione del virus in oltre 500mila persone. Tuttavia, la battaglia non è ancora vinta. Si stima che nel nostro Paese ci siano ancora almeno 300mila persone positive al virus dell'epatite C, spesso inconsapevoli". Lo ha detto Antonio Gasbarrini, professore di Medicina interna dell'Università Cattolica e direttore scientifico della Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs di Roma, all'Adnkronos Salute in occasione della Giornata mondiale delle epatiti del 28 luglio. 

"Fino all'inizio degli anni '90 - spiega lo specialista - l'epatite C era sconosciuta, poiché mancavano i test per diagnosticarla. Quando sono diventati disponibili, si è scoperto che in Italia c'era una prevalenza altissima, dal 2,5% al 4%, legata a pratiche sanitarie non sicure negli anni '70-'80. Oggi abbiamo ridotto enormemente questi numeri, ma esiste ancora un 'esercito invisibile' di malati: persone con transaminasi alterate o senza sintomi, che non vengono diagnosticate perché non c'è abbastanza attenzione al problema". 

"L'Italia ha messo in campo una campagna di screening mirata alla popolazione nata tra il 1969 e il 1989, poiché in quella fascia di età l'intervento è risultato costo-efficace. Tuttavia - osserva l'esperto - questa strategia ha dei limiti: l'infezione è presente anche in persone nate prima del 1968, e si sta diffondendo anche tra i giovani, complici l'uso di droghe, pratiche a rischio e la falsa percezione che le malattie sessualmente trasmesse non esistano più". Per questo "dobbiamo intensificare lo screening proattivo, andando a cercare i pazienti sommersi", avverte Gasbarrini. "Le Regioni italiane si sono mosse in maniera disomogenea - riflette - ma è fondamentale cercare i soggetti a rischio: detenuti, tossicodipendenti, persone che hanno subito trasfusioni prima degli anni '90, o che hanno subito interventi o tatuaggi in contesti non controllati. Inoltre - aggiunge - dobbiamo essere attenti nei casi di transaminasi elevate, che non sempre sono dovute a steatosi o abuso di alcol: spesso dietro c'è un'epatite C misconosciuta". 

L'epatite C si cura molto bene. "Gli antivirali ad azione diretta hanno un'efficacia superiore al 95%, con poche settimane di terapia orale, ben tollerata e con minimi effetti collaterali - sintetizza Gasbarrini - Nessun antibiotico ha una potenza paragonabile a questi farmaci. Tuttavia, dobbiamo ricordare che l'eradicazione non conferisce immunità: chi guarisce può reinfettarsi se mantiene comportamenti a rischio. Ecco perché la prevenzione resta fondamentale". 

Il rischio più grande oggi è abbassare la guardia. "Se non intensifichiamo lo screening e l'identificazione precoce - rimarca lo specialista - rischiamo di vedere una riemersione dell'epatite C in Italia. L'epatite C resta una delle prime cause di epatite fibrosi e cirrosi e delle complicanze della cirrosi: dallo scompenso ascitico all'emorragia digestiva, all'encefalopatia porto-sistemica, all'insufficienza epatica e, soprattutto, al tumore del fegato. L'epatocarcinoma - aggiunge - è ancora oggi un big killer nel nostro Paese e spesso rappresenta la conseguenza di un'epatite C non trattata. Ridurre i casi di epatite C significa anche ridurre i trapianti di fegato, liberando organi per altre patologie". Non abbiamo ancora "un vaccino per l'epatite C e non possiamo aspettare - incalza Gasbarrini - Dobbiamo agire con gli strumenti che abbiamo: test, screening, trattamenti. E dobbiamo educare i cittadini e i professionisti sanitari a riconoscere i segnali dell'infezione. Anche in un'epoca in cui crescono obesità, infiammazione cronica e patologie metaboliche come la Mafld", una malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica, precedentemente nota come Nafld, "non dobbiamo dimenticare che dietro a un aumento delle transaminasi può celarsi l'epatite C".  

Questa malattia "esiste ancora. Ma oggi possiamo curarla e possiamo prevenirla, se non abbassiamo l'attenzione - prosegue l'esperto - Viviamo in un Paese che ha investito nella salute pubblica, ha messo a disposizione dei cittadini terapie di altissima qualità, e si è dimostrato che le campagne di screening per l'epatite C sono costo-efficaci cioè vale la pena investire per diagnosticare la malattia perché l'eradicazione porta a una netta riduzione delle complicanze e dei costi". Si tratta però di identificare le persone che non sanno di essere infette, ma che hanno comportamenti a rischio, e lavorare sulla prevenzione, eliminando i fattori di trasmissione perché, "se non vengono identificate e curate, svilupperanno nella grande maggioranza dei casi, epatite fibrosi cirrosi e le complicanze", mentre abbiamo terapie in grado di eradicare il virus. 

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Giornata epatiti, il gastroenterologo: "Necessario ampliare screening Hcv"

28 Luglio 2025
Giornata epatiti, il gastroenterologo:

(Adnkronos) - "E' assolutamente necessario ampliare la fascia di screening per poter raggiungere gli obiettivi" dell'Organizzazione mondiale della sanità "dell'eliminazione delle epatiti virali, in particolare la C, per il 2030, traguardo difficilmente raggiungibile dalla nostra nazione, ma è sicuramente importante far emergere il sommerso per poter trattare adeguatamente tutte le persone". Lo afferma Stefano Fagiuoli, direttore dell'Uoc di Gastroenterologia, epatologia e trapiantologia dell'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e professore di Gastroenterologia presso il Dipartimento di Medicina e chirurgia dell'Università Milano Bicocca, in occasione della Giornata mondiale delle epatiti che si celebra il 28 luglio.  

"L'Italia - spiega Fagiuoli - è stata tra i primi Paesi al mondo ad avviare un formale progetto di screening" per l'Hcv "finanziato dal ministero. Il progetto prevedeva fondamentalmente due grandi categorie: i pazienti afferenti ai Serd", Servizi per le dipendenze, "e alle carceri - per i quali non c'è limite di età - e la popolazione generale nata dal 1969 al 1989, in fase iniziale. Mentre nei Serd e nelle carceri le prevalenze sono sostanzialmente adeguate all'atteso, quindi importanti per un controllo dell'infezione, nella popolazione generale le prevalenze che emergono da queste attività di screening mostrano dei dati molto più bassi rispetto all'atteso, inferiore allo 0,08% in molti casi. Certamente questo ci dà la grande indicazione di ampliare lo screening". 

Per l'esperto "è evidente che, nella popolazione generale, resta rilevante far emergere il sommerso, non solo per un aspetto epidemiologico di identificazione delle epatiti e di riduzione della trasmissibilità - che è comunque un aspetto importante - ma perché i dati ci dimostrano che il 25-28% dei nuovi casi si presentano, generalmente, con malattia già avanzata, con fibrosi o addirittura cirrosi, e quindi con una chiara indicazione al trattamento. Dal momento che abbiamo dei farmaci assolutamente potenti, che permettono di curare oltre il 98% dei casi - ricorda Fagiuoli - identificare i soggetti", inserirli nel "sistema, è una politica sociale sanitaria assolutamente rilevante e necessaria per ridurre il carico generale dell'infezione, ma soprattutto delle morti correlate all'infezione" da Hcv. Questo "vuol dire - conclude lo specialista - un grandissimo risparmio, in prospettiva, in costi sanitari. Anche per questo è assolutamente importante procedere con l'ottimizzazione dello screening". 

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Mondiali Singapore, un virus frena gli Stati Uniti: mezza squadra con gastroenterite

28 Luglio 2025
Atleti in gara ai Mondiali di nuoto

(Adnkronos) - Un virus mette in difficoltà gli Stati Uniti ai Mondiali di nuoto di Singapore 2025. Usa Swimming, la federnuoto a stelle e strisce, ha confermato le notizie secondo cui alcuni membri della squadra sono reduci da una gastroenterite acuta, secondo quanto riportato dall'emittente pubblica statunitense NPR. Nikki Warner, direttrice senior della comunicazione di Usa Swimming, ha spiegato in una dichiarazione citata da NPR che "coloro che presentavano sintomi" stanno ricevendo cure, senza specificare quali nuotatori siano stati colpiti o come si siano ammalati. Secondo news diffuse da media americani, i problemi sarebbero iniziati una settimana fa nel raduno di Phuket, in Thailandia: il virus avrebbe colpito circa metà della squadra. 

Lo staff medico della squadra ha consigliato agli atleti "ulteriori misure preventive e di recupero", ha aggiunto Warner. La squadra "pianifica di gareggiare e dare il massimo per il resto della competizione", ha dichiarato Warner, secondo NPR. 

La gastroenterite acuta, un'infiammazione dello stomaco e dell'intestino, è solitamente causata da virus come il Norovirus o batteri come l'Escherichia coli. Sabato, la medaglia d'oro nei 100 metri farfalla a Parigi, Torri Huske, non ha nuotato "per dare priorità agli impegni nella staffetta 4x100 metri stile libero", ha dichiarato Usa Swimming. 

Anche Claire Weinstein si è ritirata dai 400 metri stile libero. Diverse nuotatrici statunitensi hanno ottenuto risultati inferiori alle aspettative domenica e lunedì mattina. 

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Dazi, cosa cambia con accordo Usa-Ue: il punto su auto, farmaci, energia

28 Luglio 2025
Dazi, cosa cambia con accordo Usa-Ue: il punto su auto, farmaci, energia

(Adnkronos) - Si è chiusa ieri la partita sui dazi tra Usa e Ue con l'incontro tra Donald Trump e Ursula von der Leyen e il successivo annuncio del presidente americano e dalla presidente della Commissione europea a Turnberry, in Scozia. L'elemento centrale dell'intesa è l'applicazione di tariffe del 15% per i prodotti europei esportati negli Usa, farmaci e auto compresi.  

Il dazio "si applica alla maggior parte dei settori, comprese automobili, semiconduttori e farmaceutica", ha spiegato la presidente della Commissione Europea. "Il 15% non va sottovalutato, ma è il massimo che siamo riusciti a ottenere", ha sottolineato von der Leyen. 

I dazi che gli Usa applicheranno sui farmaci importati dall'Ue "saranno al 15%", come per i semiconduttori, ha detto oggi un alto funzionario Ue, all'indomani dell'intesa raggiunta tra Usa e Ue. Trump, ha spiegato, "voleva chiarire che hanno le mani libere su come concludere le indagini" in corso basate sull'articolo 232 del Trade Expansion Act del 1962, ma "è chiaro che per l'Ue, una volta introdotti i dazi sui medicinali, questi saranno al 15% e lo stesso vale per i semiconduttori, perché si tratta di due negoziati che sono quasi conclusi".  

Quanto ai 750 miliardi di euro di commodities energetiche, "petrolio, gas e nucleare", che gli Usa dovrebbero vendere all'Unione Europea in tre anni, di cui ha parlato il presidente degli Stati Uniti, non costituiscono un "impegno" dell'Ue, perché non sarà la Commissione Europea ad acquistarle, bensì "le compagnie" private europee, ha spiegato l'alto funzionario Ue a Bruxelles. 

Si tratta, ha aggiunto, di una stima su quello che è realistico attendersi, sulla base di un'analisi che si fonda anche sulla necessità dell'Unione di porre fine all'importazione di commodities energetiche dalla Russia: "Siamo fiduciosi che questi dati non siano irrealistici e che siano raggiungibili, ma dipendono dalle infrastrutture e di quale tipo di commodity parliamo", anche perché alcune sono vendute usando contratti a lungo termine, mentre altre vengono comprate sul mercato spot. In ogni caso, "non sono cifre campate in aria", perché sono basate sull'analisi delle necessità dell'Unione Europea. 

"È un giorno triste quando un'alleanza di popoli liberi, riuniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi", ha dichiarato il primo ministro francese François Bayrou criticando l'accordo commerciale tra Ue e Usa firmato ieri in Scozia. 

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Incendi in Sardegna, bollino rosso sulla costa orientale dell'Isola

28 Luglio 2025
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Incendi Sardegna, Baturi (Cei), 'ancora una volta devastazione'

28 Luglio 2025
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Ferrari, Hamilton e il mancato sorpasso su Albon a Spa: "Sono senza benzina"

28 Luglio 2025
Lewis Hamilton - Afp

(Adnkronos) - Lewis Hamilton è stato uno dei protagonisti del Gp del Belgio, tredicesimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Partito dalla diciottesima posizione, sotto safety car a causa della pioggia sul circuito di Spa, il pilota della Ferrari è stato protagonista di una rimonta clamorosa fino al settimo posto. Una rincorsa chiusa però con un pizzico di nervosismo, dopo 20 giri passati dietro ad Albon, senza possibilità di sorpasso per mancanza di carburante.  

Durante la gara, il sette volte campione del mondo ha dovuto fronteggiare un problema inatteso: la necessità di risparmiare carburante per evitare la squalifica, come chiarito dal dialogo via radio dell'inglese con il team. "Posso spingere o no? Fatemi sapere" la domanda di Lewis. "Restiamo dove siamo" la risposta del muretto Ferrari. Con commento finale del pilota britannico: "Non posso attaccare perché non ho carburante, amico". Così la sua Ferrari ha chiuso al settimo posto, evitando però la squalifica per peso minimo come accaduto a Leclerc in Cina. L'inglese è stato comunque nominato "Driver of the day" al termine della gara. 

 

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Bpco, ok dell'Ema alla prima terapia con propellente green

28 Luglio 2025
(Fotogramma)

(Adnkronos) - La triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato (Bgf), già autorizzata per il trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) negli adulti, ha ricevuto parere positivo dal Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) per l'utilizzo nell'Unione europea di un propellente innovativo di nuova generazione con un potenziale di riscaldamento globale (Gwp) prossimo allo zero. La triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato è il primo farmaco somministrato tramite inalatore predosato pressurizzato (pMdi) a utilizzare un propellente green, con un potenziale di riscaldamento globale inferiore del 99,9% rispetto ai propellenti attualmente utilizzati nei farmaci inalatori. Questa triplice terapia a combinazione fissa avrà ora un impatto ambientale in termini di emissioni di carbonio comparabile a quella dei farmaci inalatori che non necessitano di propellente.  

Sulla base del parere positivo del Chmp, AstraZeneca - informa una nota - avvierà in Europa la transizione della fornitura della triplice terapia a combinazione fissa (budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato) al propellente di nuova generazione. 

Il parere positivo del Chmp si basa sui risultati del programma di sviluppo clinico condotto con propellente di nuova generazione, che ha dimostrato la bioequivalenza tra la triplice terapia Bgf con il propellente di nuova generazione e con l'attuale propellente. Il profilo di sicurezza e tollerabilità della triplice terapia a combinazione fissa con il propellente di nuova generazione è risultato coerente con quello già noto del farmaco. 

"Le malattie respiratorie croniche, tra cui la Bpco e l'asma, sono patologie complesse che impattano fortemente sulla qualità di vita dei pazienti - afferma Federico Lavorini, professore ordinario di Medicina respiratoria dell'Università degli Studi di Firenze - I farmaci respiratori somministrati tramite inalatori predosati pressurizzati, che rappresentano il 76% dell'utilizzo di inalatori a livello globale, sono fondamentali per milioni di persone affette da queste patologie in Italia e in Europa, incluse popolazioni vulnerabili come anziani e bambini. Il parere positivo del Chmp sulla transizione della triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato verso l'uso di un nuovo propellente a impatto ambientale prossimo allo zero, mantenendo la stessa efficacia e sicurezza, rappresenta un passo importante. Questa decisione garantirà la continuità delle cure per i pazienti, permettendo agli operatori sanitari di scegliere la terapia in base alle esigenze cliniche, contribuendo allo stesso tempo a ridurre l'impatto ambientale". 

Il parere positivo del Chmp "per la transizione della triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato al propellente di nuova generazione - commenta Ruud Dobber, Executive Vice President, BioPharmaceuticals Business Unit, AstraZeneca - ci consente di rispondere sia ai bisogni dei pazienti sia a quelli del pianeta e rappresenta una tappa significativa dell'impegno di AstraZeneca a offrire innovazioni per una sanità sostenibile in Europa. A partire dalla triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato, la transizione al propellente con un potenziale di riscaldamento globale prossimo allo zero su tutta la linea dei nostri farmaci inalatori predosati pressurizzati rappresenta un passo fondamentale verso il raggiungimento della nostra strategia Ambition Zero Carbon". Come sottolinea Susanna Palkonen, Director of the European Federation of Allergy and Airways Diseases Patients' Associations (Efa), "la Bpco è una patologia dall'elevato impatto e rappresenta la terza causa di morte a livello globale. Le persone affette da Bpco - sottolinea - hanno bisogno di avere accesso alla terapia più appropriata, così come a un ambiente sano e ad aria pulita. Accogliamo con favore il parere positivo espresso dal Chmp riguardo ai farmaci inalatori per le vie respiratorie che utilizzano il propellente di nuova generazione, che presenta una significativa riduzione dell’impatto ambientale in termini di emissioni di carbonio". 

La triplice terapia a combinazione fissa Bgf con il propellente di nuova generazione ha ottenuto la sua prima approvazione nel Regno Unito a maggio 2025, mentre richieste di autorizzazione da parte delle autorità regolatorie sono attualmente in corso anche in Cina e in altri Paesi, riporta la nota. Si tratta del primo farmaco nel portfolio di AstraZeneca di terapie inalatorie somministrate tramite pMdi a passare al nuovo propellente. La farmaceutica fa sapere che ambisce a convertire l'intero portfolio di farmaci somministrati tramite pMdi al propellente con un Gwp prossimo allo zero entro il 2030, nell'ambito della strategia Ambition Zero Carbon. In Europa, l'avvio della transizione della triplice terapia a combinazione fissa al nuovo propellente è previsto nei prossimi mesi. 

Le malattie respiratorie croniche, tra cui la Bpco e l'asma - ricorda AstraZeneca - colpiscono centinaia di milioni di persone a livello globale. I farmaci inalatori respiratori somministrati tramite pMdi rappresentano il 76% dell'utilizzo di inalatori a livello globale e contribuiscono per lo 0,04% alle emissioni globali di gas serra. Gli studi dimostrano che il maggiore impatto ambientale associato alle malattie respiratorie deriva dal mancato controllo della patologia e dal conseguente aumento della necessità di ricorrere a servizi sanitari. L'implementazione di linee guida basate sulla generazione di evidenze nella pratica clinica può contribuire a ridurre le riacutizzazioni e i ricoveri ospedalieri, migliorare gli outcome per i pazienti e anche diminuire l'impatto delle emissioni di carbonio complessive associate alle cure respiratorie. 

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La kiss cam dei Coldplay 'becca' Messi, stavolta niente guai

28 Luglio 2025
Leo Messi e la moglie Antonela Roccuzzo

(Adnkronos) - La kiss cam dei Coldplay colpisce ancora ma stavolta non fa danni. Durante il concerto di Miami, sui maxischermi sono comparsi Leo Messi e la moglie Antonela Roccuzzo. Chris Martin, frontman della band, ha reso omaggio al fuoriclasse argentino che milita nella MLS americana con l'Inter Miami. "Beh, Leo, mio splendido fratello... Tu e tua moglie sembrate stare così bene. Grazie per essere venuti oggi a vedere la nostra band suonare. Lionel, il numero uno dello sport di tutti i tempi", ha cantato Chris Martin, accompagnato dall'ovazione del pubblico che ha intonato il coro 'Messi Messi'. 

 

 

La kiss cam ha celebrato un momento speciale, senza creare i disastri che hanno portato un paio di settimane fa al 'caso Astronomer': il Ceo dell'azienda, Andy Byron, e la responsabile delle risorse umane Kristin Cabot sono stati pizzicati in un abbraccio intimo che ha svelato la relazione extraconiugale.  

 

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De Minaur vince il torneo di Washington, Fokina beffato per 16 millimetri

28 Luglio 2025
Alex De Minaur

(Adnkronos) - Alex De Minaur vince il torneo Atp di Washington dopo una finale da brividi. L'australiano conquista il decimo titolo della carriera superando lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina per 5-7, 6-1, 7-6 (7-3) dopo aver annullato 3 match point. Una situazione, per certi versi, simile a quella vissuta un mese e mezzo fa da Jannik Sinner nella finale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz, con 3 match point non sfruttati dall'azzurro. 

Per Davidovich Fokina un epilogo da incubo, soprattutto se si pensa all'ultimo match point in particolare: viene cancellato da De Minaur grazie ad un recupero che rimane in campo per 16 millimetri, con la pallina che pizzica la riga e nega la vittoria all'iberico. 

 

 

Alla fine dell'incontro, Davidovich Fokina crolla: lo spagnolo, dopo aver sfiorato il primo titolo della carriera, non riesce a trattenere le lacrime e viene consolato dall'avversario. 

 

 

Davidovich Fokina aveva già vissuto un'esperienza simile a febbraio: nella finale del torneo Atp di Delray Beach era stato sconfitto dal serbo Miomir Kecmanovic dopo aver sprecato 2 match point. 

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Giornata epatiti, esperto: "Raggiunte quasi 4mila persone a rischio infezioni"

28 Luglio 2025
Giornata epatiti, esperto:

(Adnkronos) - "Questi primi mesi di attività ci hanno portato a raggiungere quasi 4mila persone, circa 3.500 esattamente in target e altre più giovani o non consumatori di sostanze o italiane che si trovavano nei contesti di offerta del test". Così Paolo Meli, pedagogista, presidente della Società Cooperativa Sociale Don Giuseppe Monticelli di Bergamo e coordinatore nazionale di 'Test in the City', in occasione della Giornata mondiale delle epatiti, che si celebra oggi, 28 luglio, commenta i risultati del progetto promosso da Gilead in collaborazione con Relab, che coinvolge "la rete delle Fast Track Cities italiane. Queste - continua Meli - sono città già impegnate su fronte" della prevenzione "delle infezioni sessualmente trasmissibili, delle epatiti, dell’Hiv per raggiungere le popolazioni altoprevalenti, tra cui migranti e consumatori di sostanze". Nel concreto sono state realizzate "una serie di azioni e di interventi e individuati contesti, luoghi e spazi" dove poter incontrare "le popolazioni target e avviare una serie di attività". Oltre alla proposta dei test per queste patologie, è stato quindi predisposto "un sito dedicato", si è curata "la diffusione, attraverso i canali social, delle realtà coinvolte" e si è dimostrato che "questa modalità di informazione funziona". 

I risultati mostrano che, in queste popolazioni, "abbiamo prevalenze significative" per le "infezioni che siamo andati a indagare e per cui abbiamo proposto i test e screening. Complessivamente - precisa Meli - il 2,48% circa delle persone testate ha ricevuto una diagnosi rispetto alle 3 infezioni. Particolarmente importante è il fatto che tutte le persone testate positive sono state accompagnate al test di conferma. L’azione delle organizzazioni di terzo settore – sottolinea – è fondamentale per accompagnare in modo adeguato le persone".  

I test preliminari, "nella stragrande maggioranza dei casi, sono stati confermati, e tutte le persone sono ancora accompagnate nei percorsi di presa in carico, per la terapia o per il follow-up - assicura Meli - Rispetto alle questioni di diagnosi, di ingaggio ‘to care’ tempestivo, di infezioni come l’epatite e come l’Hiv - riflette - certamente contano e pesano le barriere linguistiche, culturali, di stile di vita, di accessibilità ai servizi sanitari, ma anche di avere o no avere casa: sono tutte condizioni che rendono estremamente difficile l’accesso ai servizi sanitari". A partire da questi risultati, "credo che il progetto - conclude Meli - evidenzi la necessità di politiche sanitarie in questa direzione, perché tra i meriti di questo progetto c’è quello di aver dato concretezza e dati a percezioni che le organizzazioni di terzo settore avevano molto chiare già, ma che ora, alla luce dei dati, diventano ancora più significative e importanti da affrontare". 

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Juve, caos Weah. L'agente attacca il club: "Qualcuno crea problemi"

28 Luglio 2025
Timothy Weah - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - In casa Juventus scoppia il caso Timothy Weah. Badou Sambague, agente del giocatore americano, ha parlato così della situazione del suo assistito a Rmc Sport: "La Juventus è un club fantastico. Il reparto sportivo è gestito da tre persone, due hanno classe e un altro sta ancora cercando la sua strada. Non gliene faremo una colpa. Due cercano soluzioni e uno sta creando problemi, e non possiamo permettercelo". Un attacco lanciato senza fare nomi, forse nemmeno troppo nascosto al nuovo dg bianconero Damien Comolli.  

L'agente di Weah ha continuato: "Tim, un professionista da sempre, è stato escluso durante il Mondiale per Club, gli è stato rovinato. Questa persona voleva costringerlo ad andare dove voleva lui. Oggi, per vendetta, chiede una fortuna per il suo cartellino e aspetta un'offerta dalla Premier che non arriverà e che non accetteremo mai". Badou Sambague ha poi rincarato la dose: "Non sono abituato a parlare apertamente, ma non farlo oggi significherebbe accettare l'inaccettabile e una mancanza di rispetto. La classe non si compra, ma è sempre stata parte della storia della Juventus e c'è qualcuno che la sta minando". 

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