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"Viviamo in un tempo in cui l'egoismo è cresciuto e il compito di chi rappresenta le istituzioni è quello di cercare di avere sempre la persona al centro. Ho aderito a questa iniziativa perché voglio portare la voce della Toscana in questo senso". Così all'Adnkronos Salute Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio della Regione Toscana, in occasione della tappa di Pisa del tour di sensibilizzazione sul tumore uroteliale e le patologie oncologiche 'Non girarci intorno', promosso da Merck in occasione del Giro d'Italia.
Durante la tappa pisana, Mazzeo ha sottoscritto il 'Manifesto per l'umanizzazione delle cure in oncologia', realizzato da Merck in collaborazione con le associazioni di pazienti Ailar, Walce e Palinuro e con clinici di riferimento in ambito oncologico. "Siamo una terra che parte di quello che c'è scritto in questo manifesto già lo porta avanti - ha spiegato il presidente - Penso alla gestione a rete per garantire a tutti l'equità delle cure: non c'è differenza tra un bimbo che nasce in un piccolo borgo e chi vive nelle grandi città. Penso alla psico-oncologia, agli investimenti che abbiamo fatto in questo senso, ai Day hospital oncologici ospedalieri che ci sono in tutti gli ospedali di questa azienda territoriale. Perché? Perché l'obiettivo è che ci sia la persona al centro, la cura, la possibilità di poter avere un accesso rapido, semplificato e di qualità".
E a proposito di prevenzione e di iniziative di sensibilizzazione come 'Non girarci intorno', patrocinata da Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), Simg (Società italiana dei medici di medicina generale e delle cure primarie), Siuro (Società italiana di uro-oncologia) e Associazione Palinuro (Pazienti liberi dalle neoplasie uroteliali), Mazzeo ha aggiunto: "Dobbiamo mandare un messaggio. Se vogliamo una sanità migliore dobbiamo investire sulla prevenzione. Si investe nella prevenzione in tanti modi, uno è quello di andare tra la gente, nelle piazze, far capire cosa vuol dire partecipare agli screening, far capire il valore, il significato di anticipare il problema che potrebbe nascere. Purtroppo, culturalmente non è sempre così e quindi iniziative come queste vanno sostenute, valorizzate e le istituzioni devono essere presenti".
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"Lo screening del tumore del colon retto si può fare con un test molto semplice, che è la ricerca del sangue occulto nelle feci, e in caso di positività questo test va completato con la colonoscopia che invece è un esame più invasivo e più complesso, Nonostante questo, però, in Italia le varie Regioni convocano generalmente le persone sane a partire dai 50 anni di età ma l'adesione allo screening è bassissima". Così all'Adnkronos Salute Gianluca Masi, professore di Oncologia all'università di Pisa e direttore dell'Oncologia medica dell'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, in occasione della tappa di Lecce del tour di sensibilizzazione sul tumore uroteliale 'Non girarci intorno', promosso da Merck che si lega al Giro d'Italia, uno degli eventi sportivi più seguiti nel nostro Paese, di cui Merck è official partner.
"Pur essendo questo un test semplice e non invasivo, è un test che però può salvare tante vite e permettere una diagnosi precoce e quindi una cura definitiva di questi tumori in stato iniziale. Per questo è assolutamente da promuovere e da eseguire", ha aggiunto Masi lanciando un appello: "Ogni volta che arriva la lettera dell'azienda sanitaria per recarsi a portare il campione per la ricerca del sangue occulto nelle feci, dobbiamo sempre aderire perché lo screening è fondamentale. Ogni volta che facciamo una diagnosi precoce aumentiamo tantissimo le possibilità di guarigione definitiva e quindi è uno degli elementi più importanti del percorso oncologico, in Italia e non solo", ha concluso.
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Formazione obbligatoria continua, rafforzamento dei controlli e un apparato sanzionatorio proporzionato ma efficace. Non solo. Premialità delle imprese virtuose e una riformulazione organica del decreto 231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle aziende.
E poi l’impiego dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie, importanti soprattutto nella fase di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Sono le proposte avanzate oggi dai consulenti del lavoro nel corso del primo incontro che si è svolto a Palazzo Chigi tra Governo e associazioni datoriali e di categoria dedicato alla presentazione di iniziative per rafforzare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. “Un confronto da cui è emersa la necessità di mettere al centro del dibattito la salute e la sicurezza sul lavoro”, ha dichiarato il segretario del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Giovanni Marcantonio , che ha preso parte alla riunione in rappresentanza della Categoria.
Nel corso della riunione è stata ribadita l’urgenza di investire nella formazione, intesa come percorso continuo che parte dalle scuole e dalle università per promuovere una cultura della prevenzione, elemento imprescindibile per costruire ambienti di lavoro più sicuri. Rilevante anche il ruolo della contrattazione collettiva e il contributo delle parti sociali, che – attraverso osservatori e strumenti di collaborazione – possono favorire la diffusione di buone prassi e lo sviluppo di un modello proattivo, capace di coinvolgere tutti gli attori del mercato del lavoro: datori, lavoratori e rappresentanze sociali.
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La tecnologia a mRna rende e renderà "la medicina sempre più precisione. Il futuro è adesso, lo sto vivendo. La pandemia del Covid ha spinto davvero molto l'acceleratore in avanti su questa tecnologia che apre a un vaccino, per esempio, contro il citomegalovirus, quindi contro una patologia estremamente importante". Ma c'è anche un vaccino a mRna "contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv)", già disponibile. Così Giancarlo Icardi, professore ordinario di Igiene, dipartimento di Scienze della salute, università degli studi di Genova, intervenendo oggi all'advisory panel 'L'innovazione della tecnologia mRna: dalle potenzialità scientifiche alle opportunità per la sanità regionale', al palazzo della Regione Liguria.
Certo, terapie innovative "come le Car-t" hanno costi molto elevati, ma "sicuramente l'economia di scala, nel caso della tecnologia mRna ad esempio, ci potrebbe aiutare molto - osserva Icardi - Nella regione più anziana d'Italia, avere la disponibilità di un vaccino come quello contro il virus respiratorio sinciziale" è importante perché questa infezione "interessa il 30% delle sindromi influenzali: colpisce il primo anno di vita, ma anche gli over 65. Se vaccinassimo il 25% degli oltre 400mila over 65 del nostro territorio, risparmieremmo qualche migliaia di ricoveri in ospedale e qualche decesso".
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"La tecnologia mRna ha segnato un vero cambio di paradigma, non solo nella prevenzione di malattie infettive, come abbiamo visto durante la pandemia, ma anche nel trattamento di patologie complesse, in particolare oncologiche. Stiamo assistendo a un'evoluzione che, fino a pochi anni fa, sembrava lontana. E invece oggi è già realtà in alcuni ambiti e promette applicazioni sempre più ampie. Come Regione Liguria, seguiamo con grande attenzione questi sviluppi e ci prepariamo ad accogliere, non appena disponibili e autorizzate, queste terapie e strategie di immunizzazione nella pratica clinica quotidiana". Così Massimo Nicolò, assessore Sanità, Politiche sociosanitarie e sociali, Terzo settore Regione Liguria, aprendo oggi a Genova i lavori dell'incontro su 'L'innovazione della tecnologia mRna: dalle potenzialità scientifiche alle opportunità per la sanità regionale', nella Sala Auditorium Caduti di Nassiriya del Palazzo della Regione Liguria.
L'appuntamento - che vede tra i partecipanti amministratori pubblici, dirigenti sanitari, accademici, medici e rappresentanti delle associazioni di pazienti - si pone come un momento di dialogo istituzionale e tecnico per stimolare un confronto approfondito sulle prospettive che la medicina di nuova generazione può offrire al servizio della prevenzione e della salute dei cittadini grazie al confronto tra mondo scientifico, clinico e istituzionale, con particolare attenzione alla capacità delle nuove piattaforme tecnologiche di rispondere alle esigenze emergenti della sanità pubblica.
"Da medico e da amministratore della sanità pubblica - aggiunge Nicolò - ritengo che questa nuova frontiera tecnologica stia già influenzando, e potrà influenzare sempre di più, il nostro sistema sanitario. La ricerca sull'Rna non è cosa recente. Già oltre 10 anni fa si sperimentavano i SiRna, per esempio, nel trattamento delle maculopatie essudative tramite iniezioni intravitreali. Quella strada non ha portato ai risultati sperati, ma ha comunque contribuito a costruire le basi su cui oggi si sviluppa la tecnologia mRna. La prospettiva per il nostro Servizio sanitario nazionale - e per quello regionale, in particolare - è estremamente promettente. Si aprono nuovi scenari di cura, miglioramenti nella sopravvivenza e nella qualità di vita per tanti pazienti", non solo nella "prevenzione delle patologie respiratorie, ma anche in ambito oncologico".
Cuore del convegno è l'esplorazione delle applicazioni attuali e potenziali della tecnologia a mRna, illustrata da Andrea Orsi dell'Università di Genova, con particolare riferimento alla capacità di questa piattaforma di offrire risposte rapide, mirate e personalizzabili in ambito vaccinale, in un momento storico in cui prevenzione e innovazione vanno sempre più di pari passo. Durante la tavola rotonda, numerosi esperti - tra cui dirigenti dell'Azienda ligure sanitaria (Alisa), professionisti delle Asl, rappresentanti di società scientifiche e del mondo accademico - hanno condiviso riflessioni e scenari sulla possibile integrazione della tecnologia mRna nei percorsi sanitari regionali, nell’ottica di un’evoluzione organizzativa e clinica sempre più orientata al valore.
Un ruolo fondamentale è stato riservato alle associazioni dei pazienti, come Respiriamo insieme e l'Associazione nazionale pazienti Bpco Onlus, che hanno portato all'attenzione dei presenti i bisogni concreti dei cittadini con patologie respiratorie croniche, per i quali l'accesso a soluzioni preventive avanzate potrebbe tradursi in un miglioramento sensibile della qualità della vita e in una riduzione degli eventi clinici acuti.
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"Negli ultimi anni dati epidemiologici soprattutto statunitensi ci dicono che c'è un incremento nelle diagnosi di tumore del colon retto in soggetti più giovani, vale a dire al di sotto dei 50 anni di età. E' un trend che si sta più lentamente spostando anche in Europa. I numeri in Italia non sono ancora così tranchant, ma indubbiamente è un fenomeno che nei nostri ambulatori vediamo quotidianamente". Così all'Adnkronos Salute Chiara Cremolini, professore ordinario di Oncologia dell'università di Pisa, in occasione della tappa di Lecce del tour di sensibilizzazione sul tumore uroteliale 'Non girarci intorno', promosso da Merck che si lega al Giro d'Italia, uno degli eventi sportivi più seguiti nel nostro Paese, di cui Merck è official partner.
"Perché questo sta succedendo? La risposta in realtà non la conosciamo. Ci sono più che altro delle ipotesi che non delle spiegazioni certe", ha osservato Cremolini che spiega: "Un'ipotesi è legata al nostro modo di mangiare, ma anche all'assunzione involontaria delle microplastiche proprio attraverso l'idratazione e l'alimentazione. C'è il problema del microbiota intestinale. L'utilizzo di antibiotici anche nei primi anni di vita, nell'infanzia e nella prima adolescenza che può associarsi a un'alterazione della flora basale. E tutto questo crea dei fattori predisponenti". "In effetti proprio un problema importante è quello che tra i giovani non abbiamo solo forme genetiche, che quindi in qualche maniera possono essere conosciute secondo la storia della famiglia. C'è un'elevata incidenza di tumore del colon in famiglia, allora magari mi tengo sotto controllo. No, purtroppo non sono infrequenti casi sporadici e questo ci fa fare più fatica a fare talvolta delle diagnosi precoci", ha precisato la specialista.
Di qui l'importanza della prevenzione e dell’informazione su queste patologie, come accade con la campagna 'Non girarci intorno' patrocinata da Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), Simg (Società italiana dei medici di medicina generale e delle cure primarie), Siuro (Società italiana di uro-oncologia) e Associazione Palinuro (Pazienti liberi dalle neoplasie uroteliali). "La prevenzione è il modo migliore non solo per evitare che il problema si ponga ma, qualora insorgesse, per diagnosticarlo precocemente", ha chiarito Cremolini che aggiunge: "Abbiamo un test di prevenzione secondaria di screening estremamente efficace che è la ricerca del sangue occulto. Allo screening però bisogna aderire e i tassi di adesione ci dicono che è ancora molto bassa, al di sotto del 65% in molte regioni d'Italia, e questo non è accettabile. Quindi, ricerca del sangue occulto, adesione ai programmi di screening, colonoscopia per i familiari dei pazienti affetti e in generale per tutti i soggetti a rischio", ha concluso.
Leggi tutto: Tumori, l'oncologa: "In aumento cancro colon retto in under 50, puntare su screening"
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Il Papa Prevost ha preso possesso oggi, martedì 20 maggio, della Basilica San Paolo fuori le Mura. Al suo arrivo, Leone XIV è stato accolto dal Padre Abate e dall’Arciprete della Basilica. Poi in processione, insieme ai monaci benedettini, è entrato nella Basilica dalla Porta Santa e si è avviato verso l’abside. Arrivato alla Confessione Papa Leone XIV è sceso per venerare il sepolcro di San Paolo. Il Pontefice poi si è poi rivolto ai presenti per introdurre la lettura di un brano della Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani. E dopo un breve momento di silenzio si è recato all’altare per venerare il Trofeo dell’Apostolo.
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Le truffe moderne si nascondono dietro gesti apparentemente innocui, come rispondere a una semplice chiamata. Purtroppo, il 2025 non sembra offrire prospettive migliori: con il passare del tempo, i truffatori riescono a reinventarsi continuamente, sfruttando la vulnerabilità di situazioni diverse. Un esempio recente è rappresentato dalle cosiddette “chiamate mute”. Il meccanismo è molto semplice: si riceve una telefonata, spesso da un numero apparentemente normale, ovvero non privato, non segnalato come spam e nemmeno proveniente dall’estero. La vittima, inconsapevolmente, risponde, magari sentendosi al sicuro proprio perché il numero non desta sospetti. Una volta risposto, dall’altra parte non si sente nulla, solo silenzio. Queste chiamate rappresentano una strategia utilizzata per ottimizzare il lavoro dei call center, riducendo i tempi morti tra una chiamata e l’altra. Il sistema automatizzato effettua più chiamate contemporaneamente, con la speranza che almeno una venga collegata a un operatore appena disponibile. Nel frattempo, chi risponde resta in attesa, immerso in un silenzio totale, senza alcun riscontro.
Ma ecco i cinque consigli di Udicon (Unione per la difesa dei consumatori) raccolti da Adnkronos/Labitalia per cercare di mitigare il fenomeno e permettere ai consumatori di difendersi.
1) Iscrivi il tuo numero fisso o di cellulare al Registro
pubblico delle opposizioni. Questo servizio, una volta iscritti
negli elenchi del registro, permetterà di non essere più contattati
dall’operatore di telemarketing, a meno che quest’ultimo non abbia
ottenuto specifico consenso all’utilizzo dei dati successivamente
alla data di iscrizione oppure nell'ambito di un contratto in
essere o cessato da non più di trenta giorni. L’iscrizione nel
registro è infatti possibile compilando un apposito modulo
elettronico sul sito del Registro pubblico delle opposizioni,
oppure telefonando al numero verde 800 957 766 per le utenze fisse
e allo 06 42986411 per i cellulari o inviando un apposito modulo
digitale tramite mail all’indirizzo
2) Non cercare di richiamare numeri sospetti. Se ricevi una chiamata da un numero che non conosci e dall’altra parte senti solo silenzio, non richiamare mai. Alcune truffe sfruttano i costi maggiorati delle richiamate verso numeri internazionali o premium, anche se il numero appare ad un primo aspetto italiano
3) Blocca e segnala immediatamente i numeri sospetti. Dopo una chiamata muta, blocca il numero direttamente dal tuo smartphone e segnalalo. Chiedi informazioni anche al tuo gestore telefonico, passo dopo passo ti potrà aiutare all’interno dell’impostazione del tuo smartphone, e insieme, proverete a bloccare e segnalare il numero sospetto.
4) Attiva il filtro antispam del tuo operatore o smartphone. Anche se la maggior parte delle chiamate truffaldine avvengono con dei numeri normali, riuscendo quindi la maggior parte delle volte a bucare il sistema di filtraggio delle chiamate spam, c’è da dire che, molti operatori telefonici offrono servizi gratuiti antispam. Anche alcuni telefoni soprattutto Android e iPhone hanno funzioni integrate di identificazione chiamate indesiderate. 5) Diffida anche dei numeri 'normali'. Il fenomeno dello 'Spoofing'. Non fidarti solo perché il numero sembra italiano o “normale” poiché i truffatori possono falsificare il numero chiamante (spoofing) per farlo sembrare locale o affidabile. Se non aspetti nessuna chiamata e ricevi silenzio, riaggancia subito e non fornire mai informazioni personali.
Leggi tutto: Consumi, Udicon: ecco i 5 consigli per difendersi da truffe della chiamata muta
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Il panorama fieristico del Mezzogiorno si arricchisce di un nuovo e importante appuntamento: dal 27 al 29 giugno, la Mostra d’Oltremare di Napoli ospiterà Lts Expo, il salone dedicato alla logistica, ai trasporti e ai servizi ideato da Progecta di Angioletto de Negri, con il patrocinio dell’Unione Industriali di Napoli, dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, di Assoram, di Assologistica, di Confetra, di Federtrasporto e di UnionTrasporti.
Main Partner di Lts Expo è Marican Holding, il gruppo campano guidato dai fratelli Carlo, Ferdinando e Michele Canciello, leader nella progettazione e realizzazione di immobili destinati alla logistica integrata, intermodale e sostenibile.
Lts Expo è quindi la nuova fiera firmata Progecta, azienda partenopea promotrice negli ultimi 30 anni di eventi fieristici di prestigio come Bmt – Borsa Mediterranea del Turismo, Pharmexpo, Arkeda e Gustus, diventati veri e propri punti di riferimento per alcuni comparti chiave dell’economia nazionale, come turismo, farmaceutica, sanità, agroalimentare, architettura, edilizia, design e arredo, rendendo la città di Napoli un polo di eccellenza per gli eventi di settore.
Così come è accaduto per i diversi saloni organizzati da Progecta nel corso degli anni, Lts Expo si configura sin da subito come un osservatorio autorevole sull’attualità e sugli sviluppi del sistema della logistica integrata, prevedendo seminari e workshop con il coinvolgimento di imprese, manager, professionisti e rappresentanti delle Istituzioni di un settore chiave dell’economia internazionale. “Lts Expo – afferma Angioletto de Negri, amministratore di Progecta – nasce con l’obiettivo di diventare punto di riferimento per il settore della logistica, dei trasporti e dei servizi per tutto il bacino del Mediterraneo, poiché ci sono tutte le premesse affinché il baricentro logistico dell’Ue si possa spostare verso Sud rispetto all’assetto attuale, grazie alla progressiva diffusione nel Sud Italia di poli logistici di eccellenza. La fiera rappresenta un’opportunità straordinaria per mostrare le soluzioni più moderne, ecologiche e all’avanguardia ai principali attori del settore e a un pubblico altamente specializzato in un mercato nuovo, ricco ed alternativo. Saranno tre giorni – conclude de Negri - dedicati al business, con incontri B2B, conferenze, seminari, workshop, laboratori, demo e molto altro, per promuovere le eccellenze di un comparto chiave per lo sviluppo economico del Paese”.
“Abbiamo sposato sin da subito – dichiara Ferdinando Canciello, Ceo di Marican Holding – l’idea di Angioletto de Negri di creare un evento fieristico interamente dedicato alla Logistica, ai Trasporti ed ai Servizi. Intermodalità e sostenibilità rappresentano le direttrici principali lungo le quali si sta sviluppando la strategia industriale di Marican Holding, perché c’è costantemente bisogno di investimenti massicci e seri in questa direzione. Nel corso di Lts Expo accenderemo i riflettori sulla sfida che l’Italia e il Mezzogiorno devono vincere entro i prossimi cinque anni: sviluppare e potenziare un sistema logistico integrato in un’ottica di interconnessione delle varie infrastrutture, fino a raggiungere la perfetta intermodalità aria, ferro, gomma, acqua, senza perdere mai di vista i canoni della transizione green e di quella digitale”.
Oltre a Marican Holding, fra le aziende che hanno già assicurato la presenza a LTS Expo in qualità di espositori ci sono Assoram, Assonat, Metal Sistem Napoli, Win Software, Albini & Pitigliani spa, Agilevision srl, World Logistic Company srl, Stante srl, Chemical Express srl, Handson Italia srl, Socom Nuova, Logcenter, Bilanciai Campania, Sartoria Italiana di Pietro Imperatrice, QCSnet, Gruppo Greco Consulting, BGR srl, Lombardi Industrial, D&G Group, SDM S.r.l., Eurotrasporti Zito, Casillo Allestimenti V.I., G.B. Multiservices, NTL srl, Dercar Logistica, I2Tracksmart, 4 Automate, ANIT, Vipa srl, Sandhills Italy, MPCar, Di Palo Autocarri, Agenzia Genovese s.r.l., Easy Sped, Impromart, Conte Gomme, Nobleitaly, LEM srl, PG Car, Beta Ricambi Srl, AITI Associazione Imprese Traslocatori Italiani, Marimed, Safefleet srl, Rgis Specialisti in Inventari, International Transport Solution srl e Fondazione ITS Academy La Spezia Nuove Tecnologie.
“La logistica healthcare riveste un'importanza cruciale, perché anello strategico della catena del valore che garantisce l’efficienza del sistema sanitario nel suo complesso", sottolinea Pierluigi Petrone, Presidente dell’Associazione Assoram, che dal 1965 rappresenta le aziende della logistica e del trasporto healthcare. "L'Italia -continua- può rappresentare un punto centrale nel Mar Mediterraneo, una cerniera che unisce il Nord Africa, che nel prossimo decennio vedrà aumentare la domanda di salute, e il Medio Oriente, dove esistono eccellenze nella ricerca e nell’innovazione di questo settore. Seguiamo con attenzione gli sviluppi che mirano a far diventare il nostro Paese l’hub logistico farmaceutico del bacino mediterraneo".
Partners di Lts Expo 2025 sono: Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Marican Holding, Unione Industriali di Napoli, Anit, FederTraslochi, Aiti associazione imprese traslocatori italiani, Assologisitca, Assomarinas, Assonat, Assoram, Confetra, Federmobilità, FederTrasporto, Pharmacom, TrasportoUnito, Uir Unione Interporti Riuniti, UnionTrasporto.
“La prima edizione di Lts, fiera della logistica, trasporti e servizi, promossa da Progecta, dovrà essere l’occasione per riunire istituzioni, operatori e imprese del settore per discutere le sfide e le opportunità legate alla crescita del comparto, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica, alla sostenibilità ambientale e alla digitalizzazione dei processi” aggiunge Mario Cuoco, presidente della sezione logistica, intermodalità e trasporti dell’Unione Industriali di Napoli che poi continua: “Questo evento rappresenta un’opportunità unica per fornire visibilità alle aziende del settore, in particolare del Centro Sud, che possono fare forza sulla posizione strategica dell’Italia al centro del Mediterraneo che è tornato ad essere uno snodo centrale del commercio internazionale. Un mercato in continua espansione richiede alle Aziende di puntare allo sviluppo di networking e partnership con partner nazionali e internazionali. Questa Fiera – conclude Cuoco - deve avere l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per il Mezzogiorno intero”.
Leggi tutto: Fiere: dal 27 giugno a Mostra d'Oltremare di Napoli via a Lts Expo
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"Abbiamo fatto un percorso insieme alla comunità scientifica e alle pazienti con lo scopo di dare delle soluzioni innovative di terapia in ambito gineco-oncologico. Oggi commentiamo i primi risultati dello studio che vede il dostarlimab in associazione a un trattamento chemioterapico nelle pazienti con un tumore dell'endometrio in terzo stadio recidivato o quarto stadio metastatico". Così Elisabetta Campagnoli, direttore medico oncoematologia Gsk, intervenendo oggi a Milano all'incontro con la stampa sulla nuova opzione terapeutica di prima linea per le donne con carcinoma dell'endometrio primario avanzato o ricorrente, con deficit del sistema di mismatch repair (dMmr) e elevata instabilità dei microsatelliti (Msi-h).
Questo risultato è stato possibile "grazie allo sviluppo e alla conoscenza approfondita di quelli che sono i pathway patogenetici - illustra Campagnoli - che permettono di categorizzare una parte di queste pazienti con alcune caratteristiche biomolecolari a cui si può proporre questo tipo di soluzione".
L'impegno della farmaceutica per portare innovazione terapeutica nei tumori femminili "si concentra nell'ambito gineco-oncologico, quindi tumore dell'endometrio e tumore dell’ovaio - rimarca - Negli ultimi 6-7 anni siamo impegnati, a braccetto con la comunità scientifica, per portare soluzioni nuove per le nostre pazienti".
Leggi tutto: Campagnoli (Gsk): "Obiettivo soluzioni innovative per cancro all'endometrio"
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