
(Adnkronos) - Perdere l'equilibrio può sembrare una banalità: una disattenzione, un passo falso, un momento di stanchezza. Ma per alcune persone è il primo segnale di una malattia neuromuscolare genetica rara, progressiva, ancora poco conosciuta e diagnosticata troppo tardi: l'atassia di Friedreich (Af). I sintomi, spesso trascurati o male interpretati, comprendono la progressiva perdita di coordinazione dei movimenti e dell'equilibrio, debolezza muscolare, affaticamento e disturbi nell'articolazione del linguaggio. Per incrementare, soprattutto nei giovani della GenZ e tra i Millennial, la consapevolezza su questa patologia e sui suoi segni precoci arriva #ChallengeYourBalance, nuova campagna di sensibilizzazione promossa da Biogen e presentata ufficialmente durante il Congresso della Società italiana di neurologia (Sin).
Caratterizzata da un approccio omnicanale e un linguaggio accessibile - informa la farmaceutica in una nota - l'iniziativa punta a coinvolgere un ampio pubblico e a stimolare una riflessione condivisa sull'equilibrio, inteso anche come metafora di stabilità nella vita. Al centro della campagna c'è un filtro TikTok interattivo, chiamato proprio #ChallengeYourBalance, che invita gli utenti a mettersi alla prova camminando su una linea gialla virtuale. Un gesto semplice, quotidiano, che può però diventare una sfida estremamente complessa per chi convive con l'atassia di Friedreich.
"La perdita di equilibrio è spesso il primo segnale dell'atassia di Friedreich, ma può essere facilmente confusa con stanchezza, goffaggine o stress", spiega Maria Litani, presidente nazionale di Aisa, l'Associazione italiana per la lotta alle sindromi atassiche che rappresenta pazienti e famiglie che convivono con questo disturbo multisistemico (colpisce principalmente il sistema nervoso, ma anche il sistema muscolo-scheletrico, quello cardiaco ed endocrino) e sostiene la campagna #ChallengeYourBalance con il proprio patrocinio.
"Ogni anno perdiamo tempo prezioso nella ricerca di una diagnosi che arriva tardi, troppo spesso dopo anni di incertezze e incomprensioni - sottolinea Litani - La perdita di equilibrio è uno dei primi segnali, ma viene ignorata perché poco conosciuta. Sensibilizzare sui sintomi precoci come l'instabilità motoria può davvero fare la differenza nei tempi di diagnosi, contribuendo a migliorare la presa in carico delle persone con questa malattia. Pur essendo una patologia rara, la sua incidenza e il suo impatto sulla qualità della vita dei pazienti la rendono una sfida importante sul piano medico, sociale e culturale".
La linea gialla del filtro TikTok diventa così, al tempo stesso, un segno visivo della consapevolezza e una metafora dell'equilibrio, fisico e psicologico, che la malattia lentamente erode. "Con #ChallengeYourBalance vogliamo rendere visibile una malattia che colpisce l'equilibrio non solo fisico, ma anche emotivo e psicologico", afferma Giuseppe Banfi, amministratore delegato di Biogen Italia, azienda globale impegnata da oltre 40 anni nella ricerca e nello sviluppo di terapie innovative per malattie neurologiche e rare. "Abbiamo scelto di usare un linguaggio contemporaneo e coinvolgente come quello dei social e, in particolare di TikTok, per raggiungere in modo diretto le nuove generazioni e, attraverso la sfida partecipativa, far riflettere i giovani su quei sintomi che, se riconosciuti in tempo, possono cambiare il percorso diagnostico e di cura. Attorno al gesto simbolico della camminata sulla linea gialla - aggiunge - si sviluppa una vera e propria narrazione digitale, educativa e sociale, con l'obiettivo di rompere l'invisibilità che spesso accompagna le persone con malattie neurologiche rare. Questa campagna parla al grande pubblico con strumenti moderni, ma sempre con profondo rispetto per la complessità della patologia".
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(Adnkronos) - "Essere informati significa conoscere i primi sintomi, riconoscere un campanello d'allarme e arrivare tempestivamente a una diagnosi di atassia di Friedreich. E' fondamentale sottolineare le difficoltà della malattia affinché anche il grande pubblico comprenda cosa significa perdere l'equilibrio". Lo ha detto Maria Litani, presidente Aisa (Associazione italiana per la lotta alle sindromi atassiche) nazionale Odv, che sostiene la campagna #ChallengeYourBalance promossa da Biogen e presentata nel corso del Congresso nazionale della Società italiana di neurologia (Sin). "Il bambino - spiega - gioca a pallone, corre, poi comincia ad avere difficoltà nei movimenti. Durante il periodo della scuola elementare questi sintomi possono essere interpretati come goffaggine o disattenzione. Invece sarebbero segnali da non sottovalutare e da rendere noti".
"Le difficoltà che la persona affetta da atassia di Friedreich incontra, e anche i familiari - continua - iniziano già al momento della diagnosi" di questa "malattia rara e recessiva, nel senso che in famiglia, tra genitori e parenti, non esiste una storia di questa patologia". La famiglia, in particolare, prova una forma di smarrimento, "si chiede che cos'è questa malattia mai sentita nominare. Non sa a chi rivolgersi, quali neurologi siano esperti, cosa si possa fare. E' una malattia senza cura, che non perdona perché evolve in modo inesorabile". Dopo i primi momenti "in cui si nota solo una difficoltà nel cammino - illustra la presidente Aisa - la malattia porta progressivamente alla perdita totale della deambulazione, alla necessità della carrozzina, alla perdita della coordinazione delle braccia e del linguaggio. E' una perdita continua". Con il tempo, i sintomi possono aggravarsi ulteriormente. "Nei casi più avanzati possono comparire anche problemi di vista e complicanze che mettono a rischio la vita stessa. E' una malattia che condiziona profondamente la quotidianità del ragazzo, i rapporti sociali e la vita della famiglia, costretta ad affrontare tante difficoltà in un ambito poco conosciuto".
Alla campagna #ChallengeYourBalance l'associazione ha aderito con entusiasmo. "Abbiamo dato il patrocinio molto volentieri perché è un momento di coinvolgimento e di informazione - sottolinea Litani - Noi, come associazione, teniamo molto al fatto che l'informazione passi. La campagna, infatti, invita a sperimentare concretamente quella sensazione: camminare su una linea gialla o su un'asse può far capire cosa prova ogni giorno una persona con atassia di Friedreich".
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Dopo il sequestro dei carabinieri il 15 settembre a Oschiri... 
(Adnkronos) - Il Risparmio Postale è per gli italiani “un porto sicuro anche in periodi di turbolenza dell’economia. Lo stock oggi ammonta a 324 miliardi di euro, con 31 milioni di libretti per un valore di 94 miliardi di euro e 39 milioni di buoni fruttiferi per un valore di 230 miliardi di euro. Ci sono circa 27 milioni di risparmiatori con un ammontare medio pro-capite di circa 12mila euro. Un valore che dimostra come il risparmio sia effettivamente diffuso”. Così l’amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante, intervenendo all’evento per i 150 anni di Risparmio Postale in corso oggi a Roma.
“Il risparmio è iniziato nei piccoli comuni non serviti dalle banche, o 'sportelli', come si chiamavano, delle casse di risparmio ordinarie, senza sottrarre fondi ai concorrenti, ma muovendo ‘minutissime somme inerti’, quelle che nelle aree interne erano sottratte agli usi produttivi. Come non fare il parallelo oggi con l’attuale presenza solitaria di Poste nelle aree interne del Paese?”
“Cdp e Poste sono state pensate, al tempo, con lungimiranza e cura. Come due facce stessa medaglia di un progetto finalizzato a mobilitare risorse per lo sviluppo. L'idea brillante fu utilizzare a fini della raccolta del risparmio quell’internet ottocentesco costituito da uffici postali e telegrafici che univano la penisola”, aggiunge Del Fante.

(Adnkronos) - "Da manager posso dire che è quanto mai urgente e indispensabile investire con decisione e visione strategica nelle infrastrutture italiane come sta facendo il Governo". Flavio Cattaneo, amministratore delegato dell'Enel, intercettato dall'Adnkronos, si schiera a favore del Ponte sullo Stretto, il giorno dopo il no della Corte dei Conti al visto di legittimità sulla delibera del Cipess.
"Non lo dico da oggi, lo dico da anni e l’ho ribadito anche quando ero alla guida di Italo: il Ponte sullo Stretto è un grande progetto infrastrutturale che avrebbe una ricaduta molto positiva su logistica, trasporti e occupazione. E il vantaggio non sarebbe solo per il sud-Italia, ma per tutto il Paese, che da quest’opera potrebbe avere una spinta decisiva in termini di crescita del Pil, competitività e nei collegamenti con tutta Europa", dice Cattaneo al giornalista dell'Adnkronos. (Di Fabio Insenga)

(Adnkronos) - Un'operazione unica al mondo nel suo genere, il trapianto di una arteria polmonare associato all'asportazione dell'intero polmone di sinistra, è stata portare a termine all'Ao Sant'Andrea-Sapienza di Roma da un team della Chirurgia toracica. L'intervento durato 4 ore e 30 minuti è avvenuto il 17 luglio scorso e la paziente, over 70, dopo 4 settimane di ricovero è stata dimessa e sta bene. Il trapianto di arteria polmonare vero e proprio ha visto l'uso di un segmento di arteria criopreservata di circa 5 cm, perfettamente adattabile alla dimensione del vaso della paziente che aveva un tumore infiltrante proprio l'arteria. Il segmento è arrivato dalla Banca dei tessuti di Barcellona. La conferenza stampa sull'intervento al Policlinico Sant'Andrea, con il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, la rettrice dell'università Sapienza Antonella Polimeni e i medici. Alla conferenza è intervenuta anche la paziente in videocollegamento che ha scherzato con i medici e ha confermato di stare molto bene.
"Nel tumore del polmone l'infiltrazione è assolutamente imprevedibile - spiega all'Adnkronos Salute Erino A. Rendina, direttore della Chirurgia toracica del Sant'Andrea, che ha guidato il team di specialisti - Mentre alcuni tumori si operano, in altri il cancro stravolge completamente l'anatomia e prima di oggi nessuno ha immaginato si potesse fare" un intervento come quello eseguito. "Abbiamo operato in circolazione extracorporea; è stata tolta tutta l'arteria polmonare dal cuore fino alla parte che va al polmone destro, abbiamo tolto il polmone sinistro e abbiamo ricostruito il flusso con il trapianto di arteria criopreservata". E' l'inizio di qualcosa di nuovo? "E' una possibilità in più - risponde Rendina - La signora over 70 oggi sta bene. Aveva un tumore inoperabile trattato con un modernissimo schema di immunoterapia e chemio, si era ridotto, ma non era prevedibile che si potesse operare. Da qui l'intuizione della dottoressa Cecilia Menna che ha poi portato al trapianto".
L'intervento chirurgico è iniziato alle 12 del 17 luglio. "Grazie a sofisticate tecniche di anestesia - descrivono i sanitari - è stata istituita la circolazione extracorporea e il cuore è stato arrestato. L'arteria polmonare malata è stata rimossa nella sua totalità in associazione all'intero polmone di sinistra e a una porzione di trachea. Successivamente è iniziata la delicata fase di ricostruzione della trachea e della via aerea. Solo a questo punto è stato possibile procedere con il trapianto di arteria polmonare vero e proprio, che è stata sostituita con il segmento di arteria criopreservata. Uno dei problemi maggiori nella sostituzione dell'arteria polmonare, tubo sottile, ma resistente, è proprio il ripristino della sua equilibrata tensione", evidenziano i medici. "I materiali sintetici o biocompatibili esistenti - precisano - non consentono di ottenere un condotto sostitutivo con le stesse caratteristiche originali, esponendo al rischio della ostruzione del vaso ricostruito".
"Durante la degenza, la paziente è stata sottoposta a sofisticate indagini radiologiche che hanno dimostrato la pervietà del vaso trapiantato con ripristino completo di flusso di sangue dal cuore verso il polmone destro, e ottimo stato del graft vascolare. Dopo 4 settimane dall'intervento, la signora è stata dimessa e restituita all'affetto della sua famiglia presso la propria abitazione, riprendendo la sua vita normale. Attualmente non necessita di terapia immunosoppressiva, come avviene invece per gli altri trapianti d'organo (cuore-polmone, etc) - precisano dall'ospedale - e neanche di terapia anticoagulante data la perfetta biocompatibilità del tessuto".
Il primo trapianto al mondo di arteria polmonare con segmento criopreservato, "è il segno tangibile che il servizio pubblico, l'università e la sanità, generano talenti e fiducia nella ricerca e nella formazione". Lo ha detto la rettrice dell'università Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, nel suo intervento alla conferenza stampa di presentazione dell'intervento. "Il Policlinico Sant'Andrea è un'eccellenza che mi compiaccio di aver visto nascere. Il professor Rendina quando ho aperto il Sant'Andrea era qui con noi. La sanità del Lazio è straordinaria, ha eccellenze importanti e il Sant'Andrea è leader nella chirurgia cardio-toracica. Oggi celebriamo con soddisfazione il primo trapianto al mondo di arteria polmonare". Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, durante la conferenza stampa.
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Bartolazzi: 'vogliamo costruire una sanità più efficiente'... 
(Adnkronos) - "Abbiamo appena celebrato la 101/ma Giornata del risparmio e con espressione felice" l'ad di Poste italiane, Matteo Del Fante, ha definito il risparmio postale "come uno strumento di democratizzazione della finanza, del risparmio stesso, che è stato effettivamente reso nel nostro Paese più partecipato, più coinvolgente, più diffuso, più democratico". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia per i 150 anni del risparmio postale non gestito.
"La capillarità con cui è stato possibile diffondere libretti e buoni fruttiferi, la pervasività negli ambienti più diversi -ha evidenziato il Capo dello Stato- da quelli degli scolari a quelli dei nostri emigranti, ne sono stati esempio, introducendo a quell'epoca, nella gestione dei flussi di denaro, elementi di modernità. Tuttora 27 milioni di nostri concittadini sottoscrivono buoni o libretti postali, potremmo davvero chiamarla una pacifica armata del risparmio, che mobilita risorse per il bene comune".
"Capillarità e innovazione hanno caratterizzato e contrassegnano positivamente ancora oggi il servizio che viene reso ai risparmiatori, grazie alla rete di servizi garantiti anche in centri minori. Sottolineo ancora una volta l'importanza fondamentale di questo aspetto. Non è estraneo a questo risultato il progetto Polis, a fronte di fenomeni di desertificazione bancaria nel nostro Paese. Quel che avviene -ha concluso Mattarella- fa dire oggi come ieri. Ieri, quando all'Italia che nasceva, nel fervore del rinnovamento, accanto alle Casse rurali e alla Banche popolari, gli sportelli degli Uffici postali educavano e consentivano l'accesso al risparmio in luoghi e a ceti che aspiravano ad uscire dalla emarginazione sociale".
"Emblematica l'immagine che Luchino Visconti ci ha consegnato nel film 'Bellissima': tanti ricorderemo in quelle immagini quella di Anna Magnani alle prese con un libretto di risparmio postale, perchè questo era non soltanto emblema, ma anche custode dei sogni degli italiani. Per l'acquisto di una casa, per rincorrere un futuro migliore per i propri figli".
"Siamo qui per parlare di quel che l'Italia unita ha saputo produrre e promuovere, un'Italia unita non soltanto territorialmente, ma che iniziative e strutture come quelle che oggi celebriamo hanno unito nelle sue popolazioni".
"Un risparmio per lo sviluppo -ha ricordato il Capo dello Stato- e questa è stata in realtà la storia di Cassa depositi e prestiti. La raccolta del risparmio privato ha consentito le bonifiche di fine Ottocento, di ricostruire Messina e Reggio Calabria dopo il terremoto, di realizzare l'acquedotto pugliese, questo per rifarci ad alcune delle tante esperienze remote. Per venire a tempi più recenti, la tragedia del Vajont, l'alluvione di Firenze e tanti altri momenti".
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(Adnkronos) - Archiviata l'estate - ormai un ricordo - e affrontate le prime fatiche di un nuovo anno lavorativo, in molti sono già in cerca di momenti di relax per spezzare la routine, e di tepore a dispetto di previsioni meteo che annunciano piogge e maltempo. Parola d'ordine: rigenerarsi. Fra le opzioni 'evergreen' la sauna, pratica di benessere dal sapore antico, che dalla sua culla finlandese ha ormai conquistato i fan di terme e spa di tutto il mondo.
Questo avvolgente bagno di vapore è molto amato e sempre più ricercato, soprattutto nei mesi freddi. Ma quali sono i reali benefici? Ci sono controindicazioni o falsi miti? A fare il punto sono diversi studi scientifici e anche il portale anti-fake news dei medici dedica un focus alla pratica, che consiste nell'esporre il corpo a temperature elevate (grazie al vapore che si genera, nella tipologia più diffusa della sauna finlandese, versando acqua su pietre calde contenute in una stufa, in un locale di legno) per un tempo che varia da 5 a 20 minuti.
I vantaggi che si rilevano, e che trovano in certi casi anche un riscontro scientifico, sono sia fisici che mentali. Gli esperti di 'Dottore, ma è vero che...?, lo spazio informativo della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), elencano i principali: igiene profonda e sensazione temporanea di pelle più morbida, perché il calore dilata i pori cutanei e favorisce la perdita di liquidi (è infatti importante reintegrarli dopo la sauna); recupero dopo lo sport, perché distende la muscolatura se praticata a distanza di almeno 30-60 minuti dall'attività sportiva; riduzione del dolore, grazie al rilascio di endorfine, sostanze chimiche che favoriscono sensazioni di benessere; miglioramento della circolazione sanguigna: aumenta il flusso di sangue (e ossigeno).
Una convinzione che resiste è che la sauna faccia anche dimagrire. Ma qui arriva la smentita degli esperti. "E' una bufala - si chiarisce nel focus dei medici - una credenza popolare nata dalla constatazione che effettivamente dopo una seduta la bilancia può segnare fino a 1 chilo in meno". In realtà con la sudorazione si perdono solo liquidi, non grasso. Non si bruciano calorie, ma ci si disidrata. E dopo è "bene reintegrare i sali minerali persi, bevendo molta acqua", si legge. Un falso mito sfatato anche dagli esperti del portale Issalute dell'Istituto superiore di sanità: l'equazione 'più sudo più dimagrisco' non è così lineare e, nel caso della sauna, quando si reintegrano i liquidi e sali minerali persi il peso torna esattamente "ai valori precedenti", anche perché "la sudorazione non richiede dispendio energetico così elevato da far perdere massa grassa".
Ma la sauna è adatta a tutti? In linea generale "chiunque sia in buone condizioni di salute la può praticare, facendo attenzione alle norme di sicurezza", rispondono gli esperti di 'Dottore, ma è vero che...?', ricordando però che "non è una terapia medica formale; pertanto, non sostituisce alcun trattamento medico". Ma va precisato che la sauna è controindicata in presenza di alcune precise condizioni: "Se si soffre di epilessia - si elenca nel focus - durante un'influenza, con un'infiammazione in corso, nell'età dello sviluppo, in gravidanza". E per chi ha una cardiopatia? In questo caso, spiegano gli esperti anti-fake news, "può essere pericolosa per persone con patologie cardiache instabili e pressione troppo alta o troppo bassa. L'ambiente caldo e umido, infatti, può essere impegnativo per il sistema cardiovascolare". Uno studio molto citato non rileva rischi significativi anche in presenza di alcune condizioni, se sono stabilizzate e adeguatamente trattate. La conclusione più certa, puntualizzano dunque gli esperti, "è che fare correttamente una sauna finlandese non è pericoloso per la vita, ma è consigliabile consultarsi con il proprio medico, caso per caso".
Come per ogni pratica di benessere, in ogni caso, l'importante è fare la sauna seguendo il regolamento delle strutture, per evitare ad esempio una permanenza troppo lunga o incidenti come ustioni. E' importante approcciarsi alla pratica considerando le proprie condizioni di salute e le eventuali controindicazioni, consultare eventualmente il medico di famiglia prima di provarla se si ha un dubbio sulla compatibilità della propria situazione fisica. E soprattutto, se è la prima volta - suggeriscono i medici nel focus - interrompere la seduta se si avvertono malesseri come difficoltà a respirare e vertigini.
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(Adnkronos) - Oggi come in passato "il risparmio privato deve confermarsi fattore chiave per lo sviluppo economico". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ai 150 anni del risparmio postale organizzato da Poste italiane e Cassa depositi e prestiti.
Da questa prospettiva il risparmio postale, "le Poste e Cdp devono continuare a giocare un ruolo di primo piano. Possono farlo grazie alla capillare diffusione sul territorio degli uffici postali, che raggiungono un’ampia platea di piccoli risparmiatori. Possono farlo grazie alle caratteristiche tipiche dei prodotti di raccolta postali: semplicità, assenza di oneri di gestione o vincoli di accesso e facilità di comprensione anche per chi ha solo conoscenze economiche di base", afferma, sottolineando come il risparmio postale sia "fattore di inclusività sociale, educazione finanziaria e previdenza".
"Oggi l’Unione europea e l’Italia scontano purtroppo un gap di dotazioni infrastrutturali che ci rende più vulnerabili e dipendenti da paesi terzi. Le sfide ambiziose che siamo chiamati ad affrontare, in termini di autonomia infrastrutturale, difesa, riposizionamento competitivo nei settori a più alto valore aggiunto, richiedono investimenti di vasta portata e di lungo termine".
"Ecco quindi che oggi, come in passato - sottolinea - il risparmio privato deve confermarsi fattore chiave per lo sviluppo economico. Da questa prospettiva il risparmio postale, le Poste e Cdp devono continuare a giocare un ruolo di primo piano". Il risparmio postale ha garantito stabilità economica, ha contribuito a proteggere il paese dai rischi sistemici ed ha evitato un ricorso eccessivo al debito estero.
La sinergia tra Poste Italiane e Cdp "ha costituito un modello unico di intermediazione che ha trasformato il risparmio privato in investimento pubblico. Nel dopoguerra, il risparmio postale è stato centrale nella ricostruzione del Paese. I buoni fruttiferi postali hanno finanziato piani di edilizia popolare, infrastrutture strategiche e interventi di modernizzazione. Questo modello ha inoltre permesso di evitare il ricorso eccessivo al debito estero", afferma.
Il risparmio postale, prosegue, "ha contribuito anche alla stabilità macroeconomica. Essendo garantito dallo Stato e gestito da enti pubblici, ha rappresentato, sin dalla sua istituzione, una forma di risparmio sicura, soprattutto in periodi di crisi o instabilità bancaria. La fiducia dei cittadini ha permesso di mantenere elevati livelli di raccolta anche in momenti difficili, agendo da ammortizzatore sociale". Inoltre, osserva, "la sua natura non speculativa ha inoltre favorito una gestione prudente delle risorse, evitando un’eccessiva volatilità e rendendo il sistema più resiliente e meno esposto a rischi sistemici".
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(Adnkronos) - Promuovere, attraverso un 'Diario atipico della dermatite atopica', una maggiore comprensione e consapevolezza della patologia infiammatoria che in Italia arriva a interessare fino al 20% della popolazione pediatrica e l'8% di quella adulta, limitandone le attività quotidiane, le relazioni sociali, la vita professionale e quella scolastica. Così i disegni e la narrazione di un artista affetto fin dalla nascita da dermatite atopica, in 3 episodi del cortometraggio pubblicati su YouTube, dipingono un quadro vividamente autentico delle difficoltà, delle esperienze e delle emozioni di chi vive con la patologia, aprendo una finestra sulle sue dimensioni invisibili. Il protagonista del progetto originale - promosso da Almirall, leader nel settore della dermatologia medica, in collaborazione con Andea, Associazione nazionale dermatite atopica - mette a nudo la sua realtà, offrendo una voce potente e personale che riflette il vissuto di tanti. Notevole il successo dell'iniziativa: il corto è stato visto da oltre 1,3 milioni di utenti, pari a circa un terzo dei pazienti italiani affetti da dermatite atopica, e ha ottenuto quasi 10mila interazioni sui social media Facebook, Instagram, YouTube e TikTok, con un picco nella fascia d'età 25-44 anni.
"Abbiamo realizzato il 'Diario atipico della dermatite atopica' - dichiara Marco Caraglia, General Manager di Almirall Italia - con l'intento di offrire un messaggio di vicinanza alle persone che convivono in maniera diretta e indiretta con la patologia, scegliendo YouTube come canale di diffusione: uno spazio globale dove la visibilità è alta e la risonanza è autentica. Da sempre Almirall si impegna nella ricerca e nel miglioramento della vita dei pazienti. Con questo progetto abbiamo puntato a richiamare l'attenzione sui loro bisogni, sottolineando quanto un percorso di cura appropriato possa fare la differenza nel quotidiano, alleggerendo il peso della malattia".
La dermatite atopica - riferisce la farmaceutica in una nota - è una patologia infiammatoria cutanea che, nel nostro Paese, colpisce circa 3 milioni di persone. Nella maggior parte dei casi si manifesta nei primi anni di vita e tende a regredire spontaneamente con l'avanzare dell'età. Talvolta però le riacutizzazioni proseguono per tutta la vita, con un impatto notevole sulla sfera personale, sociale e professionale. Il sintomo principale della dermatite atopica, il prurito, può essere un coinquilino frastornante, scomodo e fastidioso, che può prendere il controllo dei pensieri e delle azioni, allontanando gli altri.
"Il 'Diario atipico della dermatite atopica' è uno strumento utile, insieme alle numerose iniziative che da sempre portiamo avanti, per far comprendere la complessità della patologia e della vita di chi ne soffre - commenta Mario Coccioli, presidente di Andea OdV - La nostra associazione senza fini di lucro è nata per dare voce a coloro che soffrono" della patologia "e ai loro familiari. I suoi fondatori e soci, tutte persone con dermatite atopica, sono al servizio dei pazienti per far conoscere i loro bisogni, offrire sostegno e divulgare informazioni utili alla gestione della malattia. La cura di sé, le opzioni terapeutiche oggi disponibili e l'empatia di chi ci sta vicino completano il quadro verso un maggior benessere".
Rivolgersi al dermatologo - ricordano gli esperti - è il primo passo per stare meglio: negli ultimi anni, infatti, la ricerca ha reso disponibili nuovi approcci terapeutici, i cosiddetti farmaci biologici o biotecnologici, indicati per le forme gravi di malattia, oppure nei pazienti in cui le terapie tradizionali risultino inefficaci o controindicate. "Si parla di personalizzazione terapeutica perché il dermatologo può scegliere la terapia più adatta per il singolo paziente - afferma Giovanni Pellacani, presidente di Sidemast, Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse - I farmaci biologici sono diretti contro specifiche molecole infiammatorie, la cui normalizzazione permette di ottenere un miglioramento della sintomatologia e una diminuzione del prurito. Come sottolineato nel 'Diario atipico della dermatite atopica', è fondamentale non trascurare i sintomi o perdere la speranza di poter stare meglio, in quanto oggi possiamo trattare efficacemente e in tutta sicurezza anche i casi più difficili, portando ad una remissione stabile della patologia e garantendo ai pazienti una vita più serena".
Leggi tutto: Dermatite atopica, oltre 1,3 mln di persone hanno visto il corto 'Diario atipico'

(Adnkronos) - 'Porto sicuro' dei risparmi tra le due guerre, con un'impennata in un ventennio del 243% al 18% del pil nel 1942, e 'player' del miracolo economico, la storia del risparmio postale inizia nel 1875 con due protagonisti: Cassa depositi e prestiti e Poste italiane.
Strumento con cui milioni di italiani iniziano a depositare i propri risparmi in modo sicuro, accessibile e con la garanzia dello Stato, le Poste diventano l’alternativa alle banche, soprattutto per i piccoli risparmiatori e soprattutto al Sud. I libretti si possono aprire in poco più di 600 uffici postali, collocati principalmente in comuni privi di qualunque cassa di risparmio. Una rete capillare che oggi conta 12.755 uffici.
Dopo i libretti, i buoni fruttiferi: istituiti nel 1924 e distribuiti dai primi mesi del 1925, questi nuovi strumenti sono accolti con grande favore perché convenienti e rimborsabili in ogni momento. Nel primo anno, infatti, gli italiani sottoscrivono circa 700mila buoni fruttiferi postali. Nell’esercizio 1925-1926 vengono versati su libretti e buoni quasi 4 milioni di lire: l’ammontare complessivo del risparmio postale arriva a 10,4 miliardi di lire. Fra le due guerre i depositi dei risparmiatori superano di gran lunga i prelievi: si calcola che in un ventennio aumentarono del 243% fino a raggiungere il 18% del prodotto interno lordo dell’Italia nel 1942.
Negli anni Novanta l’ammontare del risparmio postale è pari al 17% del pil. E la popolarità continua ancora oggi con il risparmio postale che conta circa 27 milioni di sottoscrittori e ha raggiunto uno stock complessivo di circa 320 miliardi di euro.
Dopo la Prima guerra mondiale le risorse raccolte con il risparmio postale hanno finanziato la ricostruzione delle infrastrutture e il rilancio delle economie locali. Durante il fascismo e la Seconda guerra mondiale hanno sostenuto l’equilibrio del sistema economico. Nel dopoguerra, invece, i fondi raccolti hanno alimentato la ricostruzione e il miracolo economico, con attenzione particolare al riequilibrio tra Nord e Sud, al rilancio dell’industria meccanica, alla realizzazione di infrastrutture strategiche per il Paese e a progetti di edilizia popolare.
Leggi tutto: Porto sicuro e player del miracolo economico, 150 anni del risparmio postale
Intervento della Guardia costiera di Olbia... 
(Adnkronos) - Sogesid chiude il primo semestre 2025 in crescita significativa: il valore della produzione raggiunge 29,1 milioni di euro, in aumento dell’11,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il risultato è trainato da servizi tecnici e di ingegneria (+2,25 milioni), linea dissesto idrogeologico (+1,82 milioni) e da incrementi nelle attività acque, porti e assistenza tecnica per Mase e Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. È quanto emerge dalla Relazione Semestrale 2025.
Struttura economico-finanziaria solida: il totale attivo sale a 179,6 milioni di euro, il patrimonio netto si attesta a 43,6 milioni e la liquidità disponibile raggiunge 26,5 milioni. La marginalità migliora, con Ebitda positivo per la prima volta dopo diversi esercizi (524mila euro), risultato operativo di 368mila euro e avanzo di periodo di 206mila, in netto miglioramento rispetto al disavanzo del 2024. I costi della produzione crescono del 7,5%, principalmente per l’aumento del personale (+29 unità) e dei servizi. La dotazione organica prevista a fine anno è di circa 520 unità, inferiore rispetto alle stime di budget, con una riduzione dei costi del personale rispetto alle previsioni.
Le prospettive per la chiusura del 2025 sono positive: si stima un valore della produzione superiore a 71 milioni di euro e un margine operativo lordo in crescita dell’88,5%. Il risultato netto atteso è di 1,15 milioni, confermando il trend di rafforzamento industriale e gestionale. L’obiettivo è quello di rendere Sogesid un punto di riferimento concreto per le Amministrazioni Centrali e non solo, sui temi ambientali, dal dissesto alla transizione verde.
Per Roberto Mantovanelli, presidente Sogesid, “i risultati raggiunti nel primo semestre confermano la recente svolta di Sogesid e sono motivo di grande soddisfazione per tutta la struttura. L’incremento della produzione e il miglioramento degli indicatori economici testimoniano l’impegno e la competenza delle nostre persone. Siamo consapevoli che questo è solo il primo passo di un percorso ambizioso: la strada da percorrere è ancora lunga, ma abbiamo posto basi solide per affrontare le sfide future e continuare a crescere al servizio del Paese”.
Le prospettive per la chiusura del 2025, aggiunge Errico Stravato, Ad Sogesid, "confermano un andamento in forte crescita, con un valore della produzione stimato oltre i 71 milioni di euro e una redditività in significativo miglioramento. Questi risultati pongono basi solide per il 2026, anno in cui Sogesid proseguirà nel rafforzamento della propria capacità industriale e gestionale, puntando su una profonda trasformazione del modo di operare: da esecutori tecnici a protagonisti nella governance dei progetti”.
Sogesid, sottolinea Massimiliano Panero, "ha cambiato anima: da strumento rivolto quasi esclusivamente all’assistenza tecnica ai ministeri (quale era due anni fa) si presenta ora come solido e principale player nello scenario dell’ingegneria pubblica italiana” e ora, aggiunge Paola Scialanga, consigliere Sogesid "sta vivendo una fase di piena maturazione". Oggi, conclude Ernestina Sicilia, consigliere Sogesid, "Sogesid si afferma come un modello di ingegneria pubblica capace di coniugare efficienza industriale e responsabilità sociale, accompagnando lo Stato e i territori nelle sfide della transizione ecologica. È una direzione che intendiamo consolidare, con l’obiettivo di rendere ogni progetto un investimento concreto nel futuro sostenibile del Paese”.
Leggi tutto: Sogesid, nel 1° semestre produzione +11,7%, Ebitda torna positivo

(Adnkronos) - Via libera del Senato in quarta lettura alla riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere della magistratura. Il disegno di legge costituzionale ha avuto 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astensioni. Quello fatto in Senato è l'ultimo passaggio parlamentare, come previsto dalla Costituzione. In primavera ci sarà il referendum confermativo, che le forze di maggioranza hanno annunciato oggi in Aula.
"Oggi, con l’approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani". Lo scrive sui social Giorgia Meloni, commentando a caldo il voto del Senato sul ddl Nordio.
Al termine del voto in aula, i capigruppo della maggioranza hanno lasciato Palazzo Madama per partecipare a iniziative a sostegno della riforma della giustizia. Forza Italia sarà in piazza Navona per un flash mob. ‘Fuori la politica dalla magistratura!’, si legge su uno dei cartelloni esposti dalla lega fuori dal Senato. “È sicuramente una giornata storica per tutto il centrodestra su questo tema facciamo battaglia da diversi anni, come Legia siamo particolarmente orgogliosi perché abbiamo promosso un referendum sulla separazione delle carriere”, spiega il capogruppo leghista Massimiliano Romeo.
Leggi tutto: Riforma della Giustizia, via libera definitivo. Meloni: "Traguardo storico"

(Adnkronos) - Il Ponte sullo Stretto di Messina bocciato dalla Corte dei Conti. La sintesi giornalistica sconta, come è naturale che sia, la compressione di concetti più complessi che ogni titolo comporta. Per capire cosa significhi effettivamente la decisione di non concedere il visto di legittimità alla delibera Cipess che ha approvato il progetto definitivo è quindi necessario andare oltre il titolo.
Il nodo centrale, che non è legato a un giudizio politico o di merito sull'opportunità o meno di procedere con l'opera infrastrutturale, è la responsabilità di quello che si farà o che si intende fare. Semplificando, la Corte ha deliberato che il progetto non è conforme alle norme e alle regole previste e che quindi non può avere il via libera, la registrazione della Corte dei Conti.
L'organo di controllo, del resto, serve esattamente a questo: a verificare la conformità con la legge di una procedura e, con la sua 'bollinatura', ad assumerne la responsabilità. In questo caso specifico, il parere negativo sarà articolato nelle motivazioni e indicherà le ragioni per cui questa responsabilità, contabile e giuridica, non può essere assunta.
La domanda che segue immediatamente la notizia è: cosa succederà ora? E la risposta si trova, ancora una volta, nel concetto di responsabilità. Se il governo, come è prevedibile in questo momento, vorrà andare avanti dovrà farlo assumendosi la responsabilità di procedere comunque, nonostante il parere espresso dalla Corte dei Conti. Tecnicamente, serve una delibera del Consiglio dei ministri che attesti come il Ponte sullo Stretto sia un'opera che risponde a 'interessi pubblici superiori'. Diventerebbe poi un atto registrato 'con riserva' dalla Corte dei Conti.
In estrema sintesi, come riportato dal sito della Corte dei Conti, "il controllo di legittimità serve ad assicurare che un atto o un’attività siano conformi alla legge". In caso di mancata concessione del via libera, si può arrivare alla 'registrazione con riserva'. Ecco come: "nel caso in cui il controllo riguardi un atto governativo, l’amministrazione interessata, in caso di rifiuto di registrazione, può chiedere un'apposita deliberazione da parte del Consiglio dei ministri, il quale, a propria volta, può ritenere che l’atto risponda ad interessi pubblici superiori e debba avere comunque corso. In questo caso la Corte dei conti pronuncia a Sezioni riunite, le quali, ove non ritengano venute meno le ragioni del rifiuto, ordinano la registrazione dell’atto e vi appongono il visto con riserva. L’atto registrato con riserva acquista piena efficacia, ma può dare luogo ad una responsabilità politica del Governo, in quanto la Corte trasmette periodicamente al Parlamento l’e lenco degli atti registrati con riserva".
Quindi, concludendo, il progetto del Ponte può andare avanti ma con una ulteriore assunzione di responsabilità del governo, che somma all'iniziativa politica anche la decisione di portarla avanti nonostante il parere di legittimità negativo della Corte dei Conti. (Di Fabio Insenga)

(Adnkronos) - Uno spazio privilegiato di confronto multidisciplinare tra ricercatori nazionali e internazionali. E' 'Curare è prendersi cura. Alimentazione, benessere e stili di vita: l'impegno di Ail', titolo della quinta edizione del Convegno nazionale promosso dall'Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, che si è svolto oggi a Roma. L'incontro - aperto dai saluti istituzionali del ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e del ministro della Salute Orazio Schillaci - è stato un invito alla riflessione collettiva, alla responsabilità condivisa e all'azione concreta per agire su stili di vita e, in particolare, su come l'alimentazione e gli appropriati percorsi nutrizionali possano influenzare il decorso delle patologie onco-ematologiche. In occasione dell'evento Ail è stato presentato il 'Manifesto per la tutela del diritto universale alla salute e per la costruzione di un sistema sanitario equo, efficiente e centrato sulla persona', un documento che mira a individuare i principi fondamentali per garantire a tutti l'effettivo esercizio del diritto alla salute. La tutela della salute e del benessere richiede infatti un impegno comune, continuativo e fondato su solide evidenze scientifiche, attraverso un'azione coordinata e condivisa.
Ail ha riunito a Roma studiosi, medici, nutrizionisti, psicologi, sociologi dell'ambiente e volontari da tutta Italia e dall'estero per avviare un confronto sulla salute che non può essere ridotta esclusivamente a una dimensione clinica. "Curare significa, prima di tutto, prendersi cura delle persone nella loro interezza - dichiara Giuseppe Toro, presidente nazionale Ail - La salute non può essere ridotta esclusivamente a un fatto clinico, ma è il risultato di un equilibrio tra corpo, mente e ambiente. Con questo convegno Ail vuole riaffermare l'importanza di alimentazione, benessere e stili di vita come pilastri fondamentali della qualità della vita dei pazienti onco-ematologici. E' essenziale promuovere una cultura della salute che unisca ricerca scientifica, sostenibilità e responsabilità sociale. Solo attraverso la collaborazione tra medici, istituzioni e cittadini possiamo costruire un modello di cura che metta davvero al centro la persona e il suo ambiente di vita".
Secondo i dati Globocan 2022, la leucemia è tra i 10 tumori più diagnosticati al mondo e rappresenta una delle principali cause di morte per cancro, riporta l'Ail. In Italia, solo nel 2022 si sono registrati oltre 10mila nuovi casi di leucemia e più di 7mila decessi. A questi si aggiungono quasi 6.300 nuovi casi di mieloma multiplo. Tuttavia c'è un dato che accende una speranza: circa il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile agendo su fattori di rischio modificabili come alimentazione, fumo, alcol, e sedentarietà. Sono queste le leve su cui possiamo intervenire per ridurre l’incidenza di molte patologie. In questo contesto, l'alimentazione emerge come uno snodo cruciale. In Italia però, oltre 6 milioni di persone vivono in povertà alimentare e non possono permettersi un pasto proteico ogni 2 giorni. La qualità del cibo non dipende solo da cosa mangiamo, ma anche da come quel cibo viene prodotto, confezionato, distribuito.
I temi affrontati nel corso del convegno - illustra una nota - hanno toccato questioni urgenti come l'uso eccessivo di pesticidi in agricoltura, la presenza di sostanze tossiche nei materiali plastici del packaging e la lentezza con cui l'Unione europea si muove verso obiettivi concreti, come la riduzione del 50% dell'uso di pesticidi entro il 2030. Il dibattito ha riguardato anche l'esposizione cronica a polveri sottili, l'inquinamento urbano, la qualità dell'aria e dell'acqua. L'incontro si è articolato in 2 ampie sessioni scientifiche dense di contenuti e arricchite da testimonianze dal territorio. Sul concetto di 'Benessere integrato' è stato dato spazio anche al mondo della pediatria, con interventi dedicati alla dieta nei bambini affetti da leucemie e alla crescente incidenza dei tumori pediatrici in Italia.
In particolare, Aurelio Angelini, sociologo dell'ambiente e presidente del Comitato nazionale educazione alla sostenibilità agenda 2030, ha aperto i lavori con un intervento dedicato all'impatto ambientale e alla salute, mettendo in evidenza come le crisi sanitarie e ambientale sono sempre più interconnesse. Hellas Cena e Simone Lanati, dell'università di Pavia e dell'Ics Maugeri Irccs di Pavia, hanno approfondito il tema della nutrizione come pre-abilitazione. Davide Leardini, oncoematologia pediatrica dell'Irccs Università di Bologna, ha offerto spunti significativi in merito alla dieta e alla sicurezza alimentare nei pazienti pediatrici affetti da patologie onco-ematologiche, mentre Anna Villarini, dell'università degli Studi di Perugia, ha illustrato il ruolo dell'alimentazione nei tumori ematologici, portando evidenze sui benefici di una dieta a base vegetale. Gemma Gatta, dell'Istituto nazionale tumori di Milano, ha fatto il punto sui tumori pediatrici in Italia, presentando dati che evidenziano un'incidenza tumorale pediatrica più alta rispetto al resto d'Europa, pur in presenza di una sopravvivenza maggiore. Maria Christina Cox, del Policlinico Tor Vergata di Roma, ha presentato i risultati di ricerche riguardanti il ruolo dell'esercizio fisico nella prevenzione tumorale, in particolare per i tumori del sangue, del colon, della mammella, dell'endometrio, del fegato e dei reni. Antonio Moschetta, dell'università degli Studi di Bari 'Aldo Moro', ha affrontato il tema del cancro come malattia del metabolismo. A concludere la sessione è stato Francesco Branca dell'università di Ginevra, Institute of Global Health, che ha tracciato un quadro complessivo delle raccomandazioni del World Health Organization e del World Cancer Research Fund, fornendo solide evidenze a sostegno di scelte alimentari sane e di politiche pubbliche mirate a garantire la disponibilità e l'accessibilità di alimenti salutari.
Neuroscienze, politiche alimentari, agricoltura sostenibile, giustizia sociale sono stati al centro di un'altra sessione in cui sono intervenuti Vincenzo Russo ed Eleonora Brivio dell'università Iulm, che hanno illustrato i contributi delle neuroscienze, fornendo strumenti utili a comprendere le tecniche di nudging applicate alla promozione della salute. Elvira Tulimieri, psico-oncologa e presidente Ail Salerno, ha approfondito il tema del potenziamento delle life skills negli studenti delle scuole superiori, finalizzato a promuovere salute e benessere, nonché la sensibilizzazione verso la cultura della donazione e del volontariato. Paolo Guarnaccia, dell'università di Catania, ha affrontato il tema della transizione agroecologica. Ligia J. Dominguez Rodriguez, dell'università Kore di Enna, ha illustrato come una dieta equilibrata e antinfiammatoria possa modulare il microambiente tumorale, riducendo l'infiammazione sistemica e sostenendo il sistema immunitario, elementi cruciali nella gestione delle malattie onco-ematologiche. Luca Daconto, dell'università di Milano-Bicocca, ha discusso il ruolo dell'ambiente alimentare urbano e della qualità della vita. Andrea Pezzana, dell'Asl Città di Torino, ha offerto spunti significativi sull'approccio One Health, proponendo un ripensamento complessivo dell'intera filiera alimentare. A concludere la sessione è stata Maria Benedetta Donati, epidemiologa della Fondazione Umberto Veronesi, che ha trattato il tema 'Alimentazione e tumori'.
Non sono mancate le testimonianze dalle sezioni provinciali Ail, che ogni giorno portano avanti progetti concreti al fianco dei pazienti. Dai servizi di nutrizione clinica al supporto psicologico, dalla promozione della cultura della donazione al sostegno nei percorsi terapeutici: le esperienze presentate delle sezioni Ail di Salerno, Lecce, Genova-Savona-Imperia, Padova e Palermo-Trapani raccontano un'Italia solidale, attenta e impegnata, rimarca l'associazione. Sono storie di cura quotidiana, dove la scienza incontra l'umanità. Progetti come 'Stai bene 3.0 Plus' per i bambini, 'Trotula' per il contrasto alla malnutrizione e 'Aily', una Aapp pensata per accompagnare i pazienti ematologici, dimostrano come il volontariato e il prendersi cura possano davvero fare la differenza, anche e soprattutto nella sanità.
Il Convegno nazionale Ail - conclude la nota - è organizzato con il patrocinio di: ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Istituto superiore di sanità, Sport e Salute, Coni Comitato olimpico nazionale italiano, Ispra Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, Regione Lazio e Comune di Roma. Si è avvalso inoltre del patrocinio di: Sie Società italiana di ematologia, Sies Società italiana di ematologia sperimentale, Aieop Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica, Fil Fondazione italiana linfomi, Fondazione Gimema Gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto Franco Mandelli, e Gitmo Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare.
Leggi tutto: Convegno Ail, esperti a confronto su alimentazione e stili di vita in oncoematologia

(Adnkronos) - I grandi "grazie" di Nadia Battocletti vanno a mamma e papà. Dalla prima, Jawhara Saddougui, ex mezzofondista marocchina, l’azzurra ha ereditato la gentilezza: "Ha mille pregi e qualità, ma stando a ciò che mi dicono, forse è ciò in cui siamo più simili". Dell’impostazione di papà Giuliano, che è anche il suo allenatore, emerge invece la testardaggine: "In senso positivo, perché non mi do per vinta fino a quando non raggiungo un obiettivo" spiega sorridendo durante una chiacchierata con l’Adnkronos. Nadia è questo. Una campionessa gentile e testarda, capace di emozionare e di stupire. Come fatto nel 2024 alle Olimpiadi di Parigi, strappando a una concorrenza spaziale una medaglia d’argento epica nei 10.000 metri. E come visto ai Mondiali di Tokyo poche settimane fa, aggiungendo alla conferma del risultato nei 10.000 un bronzo scintillante nei 5.000.
Quanto incide il supporto della sua famiglia su risultati così importanti?
"Avere una famiglia sportiva alle spalle è fondamentale, i miei genitori mi hanno spinto a fare sport fin da piccola. Anche solo per provare, magari per impegnare i pomeriggi dopo la scuola. Con gli anni sono aumentate le responsabilità e di conseguenza le tensioni, ma quando trovi dei porti sicuri, come il papà che ti dà una pacca sulla spalla prima di una gara, ricordandoti quanto sei forte, o mamma e il mio fidanzato che mi seguono ovunque in giro per il mondo, andare in pista e dare tutto è il minimo. Per me sono un plus di energia".
Come visto ai Mondiali dopo il bronzo, testardo, nei 5.000.
"L’abbraccio con la mia famiglia dopo quella gara è l’immagine della mia Tokyo, la cartolina che porterò per sempre nel cuore".
Altri abbracci stupiscono. Come quelli con la sua avversaria Beatrice Chebet, la fuoriclasse keniana che negli ultimi anni sta dominando il mezzofondo prolungato a suon di ori e record del mondo. Anche al vostro livello può esistere l’amicizia?
"Penso che il nostro sia un rapporto fatto di tanto rispetto ed educazione, ci siamo comprese. Beatrice ha capito la persona che sono e io ho capito la persona che è. Quando ci ritroviamo per una competizione, ognuna pensa alla propria gara ed è normale. Ma poi c'è altro, anche gli abbracci. Ci sta dire ‘Brava, complimenti’ e poi ridere e scherzare. Lo sport non è solo competizione. L’atletica (e qui Nadia si commuove) mi sta sorprendendo sempre di più, perché permette di vedere aspetti non scontati".
In un’intervista esclusiva all’Adnkronos, Chebet ha detto: "Il momento di Nadia sta arrivando". Che ne pensa?
"Che in parte abbia ragione, perché non credo che tutta la delegazione keniana abbia avuto altre volte il coraggio di andare da atlete di un'altra nazione e dire: ‘Sarai tu a batterci’. In questo sport dominano da sempre, quindi penso che abbiano visto i miei progressi e mi abbiano osservata. Come io faccio con loro. Penso che abbiano notato anche la continua crescita, gli allenamenti, i carichi di volume, capendo che non sono ancora al massimo delle mie capacità. Quindi sì, spero che il mio momento stia arrivando".
La sua è una crescita esponenziale…
"Dagli Europei di Roma nel 2024 vivo una favola, sto raggiungendo risultati impensabili. Quest’anno ho corso i 3000 di Rabat in 8’26" e ho stabilito il nuovo primato italiano in una gara che ho sbagliato del tutto, mentre qualche anno fa non immaginavo nemmeno di riuscire a correrli in 8’30". Certi tempi sembravano irraggiungibili, adesso siamo in tante a riuscirci".
Dipende anche dalla nuova tecnologia delle scarpe?
"È un fattore che può uniformare verso l’alto, certo. Un altro discorso importante è sull’attenzione che oggi l’atleta ha su di sé. Dal nutrizionista allo psicologo, senza trascurare aspetti come il sonno. Non si sottovaluta più niente e ogni dettaglio è un tassello in più per migliorare le performance, come succede in Formula 1".
Lei aggiunge una difficoltà ulteriore, gli studi di ingegneria. Come si trova l’equilibrio?
"Adesso sono più leggera, mi manca solo un esame e il peggio è passato. Fino a poco tempo fa, la situazione era però più complicata. Per far quadrare tutto, andavo a correre la mattina alle sei e alle otto e mezza ero già studentessa all’università. Spesso fino alle sette di sera, perché avevo la frequenza obbligatoria. Se spuntava un altro allenamento da fare, finivo per andare in palestra la sera tardi".
Ritmi non semplici.
"È stata un’esperienza mistica (ride). Ora sono quasi al traguardo e se mi guardo indietro dico che sono contenta di esserci riuscita, non ho mollato. Il sacrificio è stato di tutte le persone che mi stanno accanto. In questi anni non sono mancate le rinunce, dalla semplice uscita del sabato sera alla vacanza. La pianificazione è fondamentale per combattere la paura di restare indietro. All’università, perché poi si accumulano gli esami. E nell’atletica, perché se ti alleni con obiettivi importanti e vuoi migliorare non puoi perdere tempo".
Il Kenya, con i training camp, gli allenamenti in gruppo e ad altitudini notevoli, permette agli atleti di lavorare in un certo modo per crescere. Ha mai pensato di andare lì per mettersi alla prova in un altro contesto?
"Fino a qualche anno fa era forte l’idea di andare lì per fare un’esperienza, per dire ‘Ok, ora vediamo davvero cosa significa fare atletica’. E quindi svegliarsi la mattina presto, correre in gruppi enormi di professionisti e motivarsi a vicenda. Io vengo dalla Val di Non, in Trentino, non ho la fortuna di avere una grande compagnia in allenamento. Inoltre, con queste stagioni sempre più ricche di impegni, i periodi per provare certe cose sono limitati. Soprattutto per chi, come me, fa pista, strada e cross".
Gli Europei di cross saranno proprio l’ultimo appuntamento della sua lunga stagione…
"La fatica si sente, ma tutto sta nel saperla gestire. Quando vengono fuori certi risultati, lo scatto finale è una conseguenza naturale. Gli Europei in Portogallo chiuderanno il mio 2025, spero che siano la ciliegina sulla torta".
La maratona è un’idea per il dopo Los Angeles?
"Penso che sarà la conclusione della mia carriera sportiva. Nei prossimi anni, tutte le energie saranno però sui Giochi Olimpici del 2028. Nessuna distrazione".
Oggi tante bambine si avvicinano all’atletica per merito di Nadia Battocletti. Sente la responsabilità di essere un esempio?
"Sì, ma è un concetto positivo. Fa piacere quando le persone si avvicinano, mi fissano e chiedono se sono davvero io. È una cosa bella, ricevo spesso a casa disegnini e letterine dei bambini che mi raccontano i loro sogni sportivi e mi emoziono. Ricordo quando dall’altra parte c’ero io, mi si riempivano gli occhi solo alla vista dei campioni del mio sport".
In principio, erano sport invernali…
"La mia vita sportiva è iniziata sulla neve. Ho preso la mia prima coppa nello sci, da piccola andavo spesso in una vecchia pista non lontano da casa, lì ho imparato a sciare. Poi ho fatto snowboard e pattinaggio artistico, non mi sono fatta mancare nulla".
In un’altra vita avremmo potuto vederla alle prossime Olimpiadi di Milano Cortina.
"Seguirò le prossime Olimpiadi. Saranno in casa, un evento eccezionale e un’emozione unica. Di Torino 2006 non ho ricordi, avevo solo sei anni. Queste voglio godermele".
Negli ultimi mesi si è impegnata anche come testimonial del World Food Programme, l’agenzia Onu che ogni giorno lotta contro la fame nel mondo. Perché?
"Non tutte le persone, nelle varie parti del mondo, hanno la stessa fortuna. Penso che sia giusto aiutare, si parte da lì. Condivido i valori e gli obiettivi di un progetto così importante". (di Michele Antonelli)

(Adnkronos) - Mangiare in modo equilibrato, praticare attività fisica e dormire a sufficienza sono abitudini essenziali per mantenersi in salute. Tuttavia, anche uno stile di vita sano può non essere sufficiente a proteggere da virus e batteri. E' per questo motivo che le vaccinazioni rappresentano un pilastro fondamentale della prevenzione, e non solo per i bambini, ma anche per gli adulti. Per promuovere la consapevolezza dell'importanza della prevenzione anche in età adulta, Gsk lancia la nuova campagna informativa 'Vaccinarsi: un modo per prendersi cura di sé', autorizzata dal ministero della Salute. Dal 2 novembre - informa la farmaceutica in una nota - l'iniziativa sarà diffusa attraverso una strategia di comunicazione multicanale che include radio, televisione, web e manifesti nelle città di Roma, Milano e Napoli. La campagna si propone di incoraggiare gli adulti a consultare il proprio medico per conoscere le vaccinazioni disponibili e proteggere la propria salute.
"Ci sono molti modi per prendersi cura di sé come fare sport, mangiare sano e vaccinarsi. La vaccinazione è uno degli strumenti di prevenzione più efficaci che abbiamo a disposizione - afferma Silvia La Rosa, responsabile Divisione Vaccini Gsk Italia - Proteggersi attraverso i vaccini significa prendersi cura di sé ed investire nel proprio benessere a lungo termine riducendo il rischio di malattie e complicanze". Questo a maggior ragione in un Paese, come l'Italia, che invecchia sempre di più. La vaccinazione nell'età adulta assume quindi un ruolo cruciale per preservare il benessere e favorire un invecchiamento in salute e attivo.
"Le vaccinazioni - osserva Barbara Grassi, direttore medico e scientifico Gsk Italia - offrono infatti protezione contro patologie potenzialmente molto gravi, in particolare nelle persone più vulnerabili, come gli anziani o chi convive con fragilità. E' importante che gli adulti, così come i bambini, comprendano il valore di prendersi cura di sé anche attraverso l'immunizzazione". Conclude La Rosa: "La nostra nuova campagna mira a sensibilizzare la popolazione sul tema delle prevenzione e a promuovere un dialogo informato con il medico di fiducia".
Leggi tutto: Vaccini, 'Un modo per prendersi cura di sé', campagna Gsk rivolta agli adulti
Iniziativa dei Comuni di Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino... 
(Adnkronos) - “Le Camere di commercio di Bolzano e Cosenza sono lontane geograficamente ma vicine per innovazione e passione nello sviluppo dei territori. Presentiamo un progetto che speriamo possa essere un'apripista. Ogni giorno Trenitalia collega 1.700 destinazioni con 6.500 treni, tra Regionali, Intercity e Alta Velocità. I video promozionali a bordo dei Frecciarossa raggiungeranno un pubblico ampio, soprattutto nel segmento turistico; parliamo di una batteria di duecentosettanta treni al giorno, sui quali nel mese di novembre verrà rilanciata la notizia e i contenuti. Collaboriamo con oltre 6.000 agenzie in Italia e 6.400 nel mondo, e questa iniziativa si inserisce in una strategia più ampia di promozione del turismo e delle eccellenze locali”. Così Francesco Cacciapuoti, direttore Sales di Trenitalia, alla presentazione a Roma della campagna 'Cosenza-Bolzano Food Express', iniziativa che unisce istituzioni e imprese per valorizzare le eccellenze turistiche e agroalimentari dei due territori.
“Il treno Bolzano-Sibari è una realtà che crescerà nel tempo, sostenuta anche dallo sviluppo della flotta. Abbiamo ordinato 46 Frecciarossa 1000 di nuova generazione, per un investimento complessivo di 1,3 miliardi di euro", ha assicurato.
Infine, Cacciapuoti ha risposto positivamente alla sfida lanciata da Klaus Algieri, presidente della Camera di commercio di Cosenza, di creare pacchetti turistici per visitare i territori, da tre giorni o una settimana, tra Bolzano e la provincia di Cosenza: “Questo progetto di comunicazione innovativo, ideato dalle Camere di commercio e accolto con favore da Trenitalia, rappresenta un modo concreto per raccontare e promuovere l’Italia dei territori”.

(Adnkronos) - “Questo simposio da Nord a Sud nasce per accorciare l’Italia. E' la prima volta che due territori si promuovono insieme, anche con Trenitalia. Dal 15 novembre, su tutti i Frecciarossa, verranno trasmessi video dedicati a Bolzano e Cosenza per valorizzare i nostri territori. È un ponte enorme che unisce il Paese. Questo è uno scambio culturale e stiamo facendo da apripista per altre Camere di commercio”. Lo ha detto Klaus Algieri, presidente della Camera di commercio di Cosenza, in occasione del lancio della campagna 'Cosenza-Bolzano Food Express' presso la delegazione della Regione Calabria a Roma.
“Non ci fermeremo a questo accordo. All'inizio non pensavo che Trenitalia avrebbe accettato questa collaborazione, ora però auspico che diventi un’esperienza nazionale, con il coinvolgimento di tutte le Camere di commercio, e poi anche internazionale. Il 26 febbraio si incontreranno anche i due vescovi, a testimonianza di un ponte non solo economico ma anche sociale. Nel 2024 oltre 42mila viaggiatori da Bolzano hanno scelto la Calabria e più di 63mila calabresi hanno visitato la provincia di Bolzano, numeri destinati a crescere grazie a questa nuova tratta”, ha aggiunto.
Algeri ha lanciato poi la prossima sfida: “Sarebbe bello che Trenitalia realizzasse pacchetti turistici per visitare i luoghi, da tre giorni a una settimana, tra Bolzano e la provincia di Cosenza”.
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