
"Abbiamo creato un progetto che viene denominato “Il difensore civico tra i banchi di scuola”, lanciato qualche settimana fa, il cui tema è quello di creare dei cittadini consapevoli, lavorare sul capitale umano, lavorare su temi che nelle scuole vengono fatti in modo un po’ disordinato”. Lo dice Marino Fardelli, difensore civico della Regione Lazio e presidente del Coordinamento nazionale dei difensori civici delle Regioni e delle Province Autonome Italiane, intervenuto dal palco dell’incontro dal titolo “Il diritto di accesso ai documenti, ai dati e all’informazione. Trasparenza reale e strumenti di Tutela”, in corso presso la sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio. “Noi cerchiamo di dare ai ragazzi tutti gli strumenti per essere cittadini consapevoli. La difesa civica è uno di questi perché oggi loro sono cittadini giovani ma un domani si troveranno a combattere con l’amministrazione e troveranno degli ostacoli, tra i quali chiedere la trasparenza, per poter interpretare delle leggi e arrivare a degli uffici”, continua Fardelli. “Perché ci rendiamo conto che c’è una difficoltà e quindi prendiamo la sfida e dialoghiamo con i cittadini sui temi di trasparenza, difesa dei diritti e accesso agli atti”, conclude.

All’età di 86 anni sogna di aprire un suo caseificio e si è iscritta alla nuova edizione del corso di formazione per diventare casari, organizzato dalla Scuola lattiero-casearia del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, attraverso la società in house Mbc Service. Graciela Zar, origini argentine, ma da anni residente in provincia di Roma, madre di tre figli, ha energia ed entusiasmo contagiosi ed è tra i più appassionati studenti dell’edizione 2025 del corso, che conta 10 iscritti, tra cui 3 donne.
L’iniziativa, attiva dal 2017, è ripartita e prevede 250 ore di lezioni teoriche e pratiche, con uno stage finale nei caseifici soci del Consorzio. Il percorso formativo, riconosciuto dalla Regione Campania, consente di ottenere la qualifica di 'Addetto alle lavorazioni lattiero-casearie', vanta un placement di oltre il 90% e ha 'diplomato' oltre 100 allievi provenienti da ogni continente, dagli Usa all’Australia.
Graciela Zar è l’alunna più adulta mai registrata nella storia della Scuola del Consorzio. Nata a Buenos Aires da padre italiano e madre belga, è figlia di allevatori di bestiame: “Vivevamo nella Pampa argentina, in spazi immensi nel cuore della provincia di Buenos Aires, dove mio padre allevava gli animali, da qui la mia passione per i bovini in particolare”, racconta. Graciela arriva in Italia a 27 anni, si laurea alla Pontificia Università Gregoriana di Roma in Scienze Sociali e lavora come segretaria all’ambasciata argentina in Italia.
“Poi è emersa la mia passione per il cibo - fa sapere - e con mio marito abbiamo aperto un locale a Pisoniano, in provincia di Roma, dove si ballava tango e si mangiavano bistecche argentine. Lo abbiamo gestito fino a qualche anno fa, ora ci ritorno spesso per riunirmi con le mie amiche. Ho tanti interessi ancora, nonostante la mia età, ma per fortuna tutti mi dicono che non la dimostro”.
Il suo nuovo progetto è aprire un allevamento di bufale con annessa produzione di mozzarella Dop: “Sono una grande consumatrice di mozzarella di bufala e un giorno sullo smartphone mi è apparso l’annuncio del corso, così ho contattato il Consorzio e mi sono iscritta. Il corso è molto interessante e coinvolgente, con docenti bravissimi, che mi hanno dato ulteriore carica per il futuro. Mi sono lanciata in questa avventura e spero che qualcosa verrà fuori, altrimenti pazienza. Intanto cerco un socio per realizzare il caseificio, ma possibilmente più giovane di me”, annuncia Graciela.
“Siamo molto felici di avere con noi la signora Graciela, a testimonianza che la passione per il nostro prodotto non conosce limiti. Auguro a lei e agli altri studenti un percorso di successo e di realizzare l’obiettivo di lavorare nella filiera bufalina. Noi li guideremo con tutta l’esperienza e la forza del nostro comparto, che proprio attraverso progetti del genere getta le basi per costruire il suo futuro”, commenta il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo.

All’età di 86 anni sogna di aprire un suo caseificio e si è iscritta alla nuova edizione del corso di formazione per diventare casari, organizzato dalla Scuola lattiero-casearia del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, attraverso la società in house Mbc Service. Graciela Zar, origini argentine, ma da anni residente in provincia di Roma, madre di tre figli, ha energia ed entusiasmo contagiosi ed è tra i più appassionati studenti dell’edizione 2025 del corso, che conta 10 iscritti, tra cui 3 donne.
L’iniziativa, attiva dal 2017, è ripartita e prevede 250 ore di lezioni teoriche e pratiche, con uno stage finale nei caseifici soci del Consorzio. Il percorso formativo, riconosciuto dalla Regione Campania, consente di ottenere la qualifica di 'Addetto alle lavorazioni lattiero-casearie', vanta un placement di oltre il 90% e ha 'diplomato' oltre 100 allievi provenienti da ogni continente, dagli Usa all’Australia.
Graciela Zar è l’alunna più adulta mai registrata nella storia della Scuola del Consorzio. Nata a Buenos Aires da padre italiano e madre belga, è figlia di allevatori di bestiame: “Vivevamo nella Pampa argentina, in spazi immensi nel cuore della provincia di Buenos Aires, dove mio padre allevava gli animali, da qui la mia passione per i bovini in particolare”, racconta. Graciela arriva in Italia a 27 anni, si laurea alla Pontificia Università Gregoriana di Roma in Scienze Sociali e lavora come segretaria all’ambasciata argentina in Italia.
"Poi è emersa la mia passione per il cibo - fa sapere - e con mio marito abbiamo aperto un locale a Pisoniano, in provincia di Roma, dove si ballava tango e si mangiavano bistecche argentine. Lo abbiamo gestito fino a qualche anno fa, ora ci ritorno spesso per riunirmi con le mie amiche. Ho tanti interessi ancora, nonostante la mia età, ma per fortuna tutti mi dicono che non la dimostro”.
Il suo nuovo progetto è aprire un allevamento di bufale con annessa produzione di mozzarella Dop: "Sono una grande consumatrice di mozzarella di bufala e un giorno sullo smartphone mi è apparso l’annuncio del corso, così ho contattato il Consorzio e mi sono iscritta. Il corso è molto interessante e coinvolgente, con docenti bravissimi, che mi hanno dato ulteriore carica per il futuro. Mi sono lanciata in questa avventura e spero che qualcosa verrà fuori, altrimenti pazienza. Intanto cerco un socio per realizzare il caseificio, ma possibilmente più giovane di me”, annuncia Graciela.
“Siamo molto felici di avere con noi la signora Graciela, a testimonianza che la passione per il nostro prodotto non conosce limiti. Auguro a lei e agli altri studenti un percorso di successo e di realizzare l’obiettivo di lavorare nella filiera bufalina. Noi li guideremo con tutta l’esperienza e la forza del nostro comparto, che proprio attraverso progetti del genere getta le basi per costruire il suo futuro”, commenta il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo.
Lorenzo Musetti torna in campo ad Atene. Oggi, giovedì 6 novembre, il tennista azzurro affronta il francese Alexandre Muller, numero 43 del mondo - in diretta tv e streaming - nei quarti di finale dell'Atp 250 greco. Musetti è reduce dalla vittoria in rimonta contro lo svizzero Stan Wawrinka, battuto in tre set con il punteggio di 4-6, 7-6 (5), 6-4.
In caso di passaggio del turno, in semifinale Musetti affronterà lo statunitense Sebastian Korda.

"I lavori di ristrutturazione dell'edificio di via dell'Impresa a Roma, ritratti nelle immagini fotografiche, non sono stati appaltati dalla Presidenza e non riguardano le porzioni dell'edificio che sono locate alla stessa". Così in una nota la presidenza del Consiglio dei ministri, in merito all'articolo pubblicato in data odierna dal quotidiano 'La Repubblica", dal titolo 'Gli operai al lavoro senza casco sui ponteggi di Palazzo Chigi'.
"Come è noto, infatti, l'immobile non è di proprietà della Presidenza del Consiglio ma di un soggetto privato e i lavori documentati dall'articolo interessano le porzioni dell'edificio che la proprietà ha affittato ad altri soggetti privati per fini commerciali", viene sottolineato.
"Pur non avendo alcuna responsabilità", la presidenza del Consiglio "ha provveduto a segnalare tempestivamente alla proprietà dell'immobile - Coima Sgr - la necessità di rispettare rigorosamente le norme sulla sicurezza sul lavoro. Tale segnalazione è stata, inoltre, inviata alle autorità competenti" puntualizza Palazzo Chigi. "Dispiace constatare, ancora una volta, la decisione di alcuni organi di informazione di pubblicare notizie senza fondamento e che accusano il Governo di gravi violazioni di legge", conclude la nota.

"Il ruolo del difensore civico serve a colmare quel vuoto che si crea tra l’amministrazione pubblica e i cittadini, oggi affrontiamo il tema del diritto di accesso ai documenti e dati fondamentali". Lo dice Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale del Lazio e presidente della Conferenza delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome italiane, intervenuto all’incontro dal titolo “Il diritto di accesso ai documenti, ai dati e all’informazione. Trasparenza reale e strumenti di Tutela”, in corso presso la sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio. “L’argomento è sentito e per questo va correttamente affrontato - spiega Aurigemma -. Oggi penso ci sia la possibilità di poter affrontare tematiche importanti".
“È un tema che consente di avere un contatto e un rapporto diretto, le Regioni rappresentano quel patto fiduciario tra istituzioni e cittadini e - prosegue Aurigemma - le istituzioni devono capire la percezione che i cittadini hanno del loro territorio e, in questo contesto, il ruolo del difensore è fondamentale, perché ci permette di capire cosa non va sul territorio e come porre rimedio”, dice. “Bisogna garantire la continuità democratica che spesso c’è all’interno delle amministrazioni. Io continuo a ripetere da anni che in Italia il primo partito è il partito delle persone che non vanno a votare e dobbiamo ridare la fiducia a queste persone per fargli scegliere la propria proposta politica. Ecco che oggi il Consiglio Regionale è qui per sostenere l’accesso ai documenti”, conclude Aurigemma.

Lorenzo Musetti torna in campo ad Atene. Oggi, giovedì 6 novembre, il tennista azzurro affronta il francese Alexandre Muller, numero 43 del mondo - in diretta tv e streaming - nei quarti di finale dell'Atp 250 greco. Musetti è reduce dalla vittoria in rimonta contro lo svizzero Stan Wawrinka, battuto in tre set con il punteggio di 4-6, 7-6 (5), 6-4.
Successo in tre parziali anche per Muller, che ha rimontato l'argentino Tomas Etcheverry negli ottavi del torneo dopo aver battuto anche il tedesco Struff all'esordio nel torneo.
Musetti-Muller, orario e precedenti
La sfida tra Musetti e Muller è in programma oggi, giovedì 6 novembre, alle ore 14. I due tennisti si sono affrontati in un solo precedente, vinto dal francese nel 2023.
Musetti-Muller, dove vederla in tv
Musetti-Muller sarà disponibile in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming su Sky Go, NOW TV e Tennis TV.
Le specifiche del Dipartimento Affari regionali...
Sì punta a nuova generazione di professionisti dell'audiovisivo... Dall'Ue un nuovo riconoscimento all'Irccs ospedale San Raffaele di Milano. Dario Bonanomi, responsabile dell'Unità di Neurobiologia molecolare, è tra i vincitori dei Snergy Grant 2025 annunciati oggi dall'Erc, lo European Research Council. Lo scienziato lavora al progetto MINerVA, dedicato allo studio della barriera emato-nervosa che proteggei i nervi. Il programma ha ottenuto un finanziamento del valore complessivo di 10 milioni di euro - l'ammontare massimo previsto - per una durata di 6 anni. MINerVA è stato presentato da un gruppo internazionale composto da 4 ricercatori: oltre a Bonanomi, Isabelle Brunet dell'Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (Francia), Tambet Teesalu dell'università di Tartu (Estonia) ed Ellie Tzima dell'università di Oxford (Regno Unito). "Con questo riconoscimento, l'Irccs ospedale San Raffaele e l'università Vita-Salute San Raffaele raggiungono 37 progetti Erc finanziati dal 2007, confermando la propria tradizione di eccellenza e competitività internazionale nella ricerca biomedica", sottolineano dal San Raffaele.
"Sono profondamente grato per l'opportunità di guidare un'iniziativa così ambiziosa e innovativa come MINerVA, resa possibile dal finanziamento Erc Synergy - commenta Bonanomi - Questo progetto non è solo una sfida scientifica, ma anche un'opportunità per creare un ambiente di ricerca interdisciplinare, dove giovani scienziati possano crescere e contribuire a sviluppare nuove soluzioni terapeutiche per chi convive con dolore cronico e neuropatie ancora prive di cure efficaci". L'obiettivo del programma - spiega una nota da via Olgettina - è esplorare una struttura neurovascolare ancora poco conosciuta, la barriera emato-nervosa che protegge la rete di nervi periferici responsabile del movimento, della sensibilità e della funzione degli organi. Questa barriera garantisce un ambiente controllato, proteggendo le fibre nervose da tossine e agenti patogeni. Tuttavia, a causa della complessa anatomia dei nervi, le sue proprietà sono rimaste finora poco conosciute e studiate. "Studiare la barriera emato-nervosa è cruciale perché rappresenta una linea di difesa fondamentale per i nervi periferici - evidenzia Bonanomi - La sua integrità è essenziale per garantire il corretto funzionamento del sistema nervoso periferico che regola movimenti, sensibilità e funzioni vitali degli organi. Quando questa barriera viene compromessa, come accade in diverse condizioni patologiche, si possono sviluppare disturbi gravi e invalidanti. Tra questi, il dolore neuropatico indotto da chemioterapia è una delle manifestazioni più diffuse e debilitanti: si stima che possa colpire più del 70% dei pazienti oncologici trattati con farmaci neurotossici".
L'obiettivo di MINerVA è riuscire a caratterizzare la composizione cellulare e molecolare della barriera; analizzare la risposta alle sollecitazioni meccaniche quotidiane; studiare le alterazioni in condizioni patologiche, come il dolore neuropatico indotto da chemioterapia. Grazie a queste conoscenze, il team potrà sviluppare una nuova classe di peptidi sintetici per attraversare la barriera e favorire la somministrazione diretta di farmaci, aprendo nuove prospettive terapeutiche per disturbi dei nervi periferici. Oggi, rimarca Bonanomi, "la mancanza di conoscenze approfondite sulla barriera emato-nervosa limita lo sviluppo di trattamenti efficaci e impedisce di intervenire in modo mirato. MINerVA nasce proprio per colmare questo vuoto: comprendere la struttura e il funzionamento della barriera significa aprire nuove strade terapeutiche per milioni di pazienti che oggi convivono con sintomi invalidanti e poche opzioni di cura. Il progetto si propone di trasformare questa interfaccia neurovascolare da enigma biologico a bersaglio terapeutico".
Bonanomi, nato a Bergamo nel 1976, dal 2015 è responsabile dell'Unità di Neurobiologia molecolare dell'Irccs ospedale San Raffaele meneghino, si legge nella nota. Dopo aver studiato Biologia all'università di Milano, ha conseguito un dottorato in Biologia cellulare e molecolare al San Raffaele dove, sotto la supervisione di Flavia Valtorta, ha studiato il traffico di membrana nei neuroni e il traffico delle vescicole sinaptiche. Ha poi svolto attività di ricerca post-dottorato al Salk Institute for Biological Studies (La Jolla, California) nel laboratorio di Samuel Pfaff, occupandosi dello sviluppo dei motoneuroni, della navigazione assonale e della formazione dei circuiti neuromuscolari. Ha successivamente ricevuto un finanziamento Erc Starting Grant e il Career Development Award dalla Fondazione Giovanni Armenise–Harvard, che gli hanno permesso di fondare il suo laboratorio al San Raffaele come responsabile del gruppo dellìUnità di Neurobiologia molecolare.
La sua attività di ricerca si concentra sulle interazioni neurovascolari durante lo sviluppo e la rigenerazione nervosa, e sui meccanismi patologici coinvolti nei disturbi neurodegenerativi come la sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Nel corso della sua carriera ha ricevuto altri riconoscimenti, tra cui la borsa di studio della Fondazione italiana sclerosi multipla (2002) e il premio Antonio Marzullo per la ricerca universitaria conferito dall'università di Trieste (2000).
Proteste per apertura struttura a Caniga nei pressi di Sassari... 
A Ecomondo 2025, il Consorzio Biorepack presenta il nuovo marchio organico, un pittogramma che comparirà su tutti gli imballaggi compostabili per facilitarne il corretto conferimento nella raccolta dell’organico.
“Il marchio organico Biorepack - spiega Marco Versari, presidente del consorzio - è un disegno che verrà posto su tutti gli imballaggi compostabili e aiuterà il cittadino a riconoscerli, a metterli nel posto giusto, ovvero nel contenitore della frazione organica. In questo modo favoriamo il riciclo degli imballaggi compostabili e una buona raccolta dell’umido”.
Versari ha ricordato il primato italiano nel settore: “L’Italia raccoglie da sola due terzi della frazione organica di tutta Europa ed è stato il primo Paese a creare un consorzio dedicato al riciclo organico degli imballaggi compostabili. Da questo punto di vista siamo molto avanti e i cittadini partecipano più di quanto spesso si creda”.

“L’economia circolare non è solo uno slogan, ma una realtà già operativa in diversi settori”. Lo ha dichiarato Vinicio Vigilante, amministratore delegato del Gse, intervenendo a Ecomondo 2025.
“Abbiamo esempi concreti - ha spiegato - come il biometano e la gestione dei pannelli fotovoltaici a fine vita, dove la normativa facilita gli investimenti e la creazione di una filiera. Siamo a buon punto e i prossimi passi riguarderanno anche il nuovo meccanismo dei certificati bianchi, che premierà le logiche dell’economia circolare”.
Vigilante ha poi sottolineato il ruolo dei cittadini nella transizione energetica: “La transizione riguarda tutti, non solo le imprese. Serve più consapevolezza, ma il Gse sta lavorando per diffondere conoscenza e mostrare le opportunità di investimento sostenibile, che permettono di ridurre la bolletta e allo stesso tempo tutelare l’ambiente”.

“L’agricoltura 4.0 è stata una grande battaglia che ci ha permesso di aumentare la produttività e garantire la sicurezza alimentare del Paese. Grazie a questi investimenti siamo passati da 300 milioni a 2,3 miliardi di euro”. Lo ha ricordato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, intervenendo a Ecomondo 2025.
“L’innovazione, quando è incentivata, esplode - ha sottolineato - ma oggi nella legge di bilancio sono previsti solo 2 milioni di euro per tutto il settore primario: una cifra troppo modesta. Servono risorse adeguate per continuare a innovare, perché sostenere l’agricoltura significa sostenere i consumatori”. Giansanti ha evidenziato che “il costo del carrello della spesa è aumentato del 30%, come certificato dalla Fao: per abbassarlo dobbiamo produrre di più e meglio, con strumenti tecnologici che rendano le aziende più efficienti e competitive.”

“La digitalizzazione è la chiave per una gestione più efficiente e sicura delle reti idriche. Abbiamo digitalizzato circa 26mila chilometri di rete su 45mila, identificando oltre 11mila perdite e ottenendo un risparmio stimato di 73 milioni di metri cubi d’acqua”. Lo ha dichiarato Fulvio Conti, market director di Almaviva, durante Ecomondo 2025.
Conti ha spiegato che “grazie a progetti come lo Smart Water Management System, oggi siamo presenti in oltre 50 water utility in Italia. L’acqua è un’infrastruttura critica ed essenziale e dobbiamo garantirne non solo la continuità del servizio ma anche la sicurezza del dato”.
“Negli ultimi anni - ha aggiunto - Almaviva ha ampliato la propria filiera grazie all’acquisizione di Almaviva Bluebit, che ci consente di integrare modellazione matematica e idraulica, migliorando la capacità di prevenire perdite e proteggere un bene vitale come l’acqua”.

“Il pannello ecologico è un pannello di legno realizzato al 100% utilizzando rifiuto legnoso: siamo stati i primi al mondo a inventare questa tecnologia e oggi tutta la nostra produzione si basa esclusivamente sullo scarto di legno”. Lo ha dichiarato Stefano Saviola, consigliere delegato del Gruppo Saviola, a Ecomondo di Rimini, presentando l’evoluzione di un modello industriale diventato simbolo di economia circolare applicata.
“Produciamo oltre 1,1 milioni di metri cubi in Italia - ha spiegato - e stiamo convertendo completamente anche lo stabilimento in Germania. L’Italia è oggi il principale produttore di pannelli da rifiuto legnoso al mondo, grazie a un’innovazione che è sostenibile ma anche esteticamente di grande valore". Saviola ha sottolineato che “la sensibilità verso la sostenibilità è fortemente cresciuta, non solo tra i giovani ma anche nel mondo industriale. In un continente povero di materie prime, la capacità di implementare nuove tecnologie è la chiave per una transizione concreta: oggi le scelte sostenibili e responsabili sono davvero possibili”.
Appuntamento organizzato dai vigili del fuoco...
Disposti nuovi accertamenti dopo la richiesta di archiviazione...
Sciopero e sit-in sotto Consiglio regionale via Roma...
Aumenta il contributo regionale per abbattimento del fitto-casa... 
L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (Ocse) è allarmata dalla mancanza di ambizione nella protezione del clima e teme gravi conseguenze economiche. I disastri legati al clima hanno già causato crescenti costi sociali ed economici, con danni superiori a 285 miliardi di euro (328 miliardi di dollari) e 16.000 morti registrate in tutto il mondo nel 2024, ha riferito giovedì l'Ocse, con sede a Parigi.
Le misure globali per affrontare il cambiamento climatico rimangono inadeguate, ha affermato. Misure politiche più severe, un'attuazione più rapida e azioni giuridicamente vincolanti sono urgentemente necessarie per colmare il divario tra ambizioni e risultati effettivi, ha affermato l'Ocse nel suo Climate Action Monitor 2025.
Le misure globali per contrastare i cambiamenti climatici sono aumentate solo dell'1% nel 2024, proseguendo il calo osservato dal 2021. Ciò non può più essere spiegato con la pandemia di Covid-19 o la successiva crisi economica, ma riflette una perdita di slancio nell'attuazione di misure politiche efficaci, ha affermato l'Ocse.
Esistono chiare prove di un divario globale nell'attuazione dell'azione per il clima, ha affermato. I costi di questa inazione stanno aumentando, con crescenti perdite economiche, disuguaglianze sociali e incombenti danni ambientali, ha avvertito l'Ocse. Non è sufficiente formulare obiettivi più ambiziosi, i paesi devono anche garantire che i loro impegni si traducano in azioni concrete, ha affermato.
Attualmente, i Paesi non sono sulla strada giusta per rispettare gli impegni assunti, come dimostra il rapporto dell'Ocse. Dato il continuo aumento delle emissioni e il calo dei livelli di azione per il clima, il mondo è ancora lontano dal raggiungere sia gli obiettivi del 2030 sia l'obiettivo a lungo termine della neutralità climatica, ha osservato l'Ocse nel suo rapporto.

Dopo mesi di scouting e selezione, Barilla ha annunciato le tre aziende vincitrici della settima edizione di Good food makers, il programma per le realtà innovative che vogliono contribuire alla trasformazione del settore agroalimentare. Good food makers è il programma di open innovation di Barilla che coinvolge startup e realtà tecnologiche nella risoluzione di sfide reali lungo la catena del valore alimentare. Ogni anno il programma lancia una call to action internazionale, invitando le imprese innovative a proporre soluzioni concrete per rendere il sistema alimentare più sostenibile, sicuro e tecnologico.
Good food makers mira ad accelerare l'adozione di soluzioni emergenti e ad applicare approcci di co-creazione in ambiti di ricerca che riflettono la visione più ampia di trasformazione del sistema alimentare: dall'agricoltura di precisione per garantire materie prime di qualità, alla tracciabilità delle filiere tramite dati digitali; dall'uso dell'intelligenza artificiale e di sistemi di lavorazione sostenibili per sviluppare ingredienti innovativi, al miglioramento della qualità e della sicurezza dei processi industriali. Il programma guarda inoltre alla creazione di nuove esperienze per i consumatori, con packaging connessi e prodotti pensati per rispondere alle nuove tendenze alimentari.
L'edizione 2025, organizzata in collaborazione con Almacube (l'hub dell'innovazione dell'Università di Bologna e di Confindustria Emilia Area Centro), ha introdotto la formula Good food makers-ecosystem, con l'obiettivo di creare un ecosistema aperto di innovazione che coinvolga partner e stakeholder della filiera Barilla. Quest'anno il programma ha registrato 288 candidature da 41 Paesi in 5 continenti, con una significativa crescita della partecipazione italiana (24%, il valore più alto di sempre).
"Good food makers - dichiara Claudia Berti, head of open innovation di Barilla - non è solo un programma di innovazione: è un catalizzatore di scoperte e collaborazioni. Ogni anno selezioniamo sfide concrete che ci permettono di esplorare tecnologie e modelli emergenti, accelerando l'adozione delle soluzioni più promettenti. Allo stesso tempo, promuoviamo una cultura più aperta e collaborativa, capace di trasformare il modo in cui affrontiamo l'innovazione e influenzare positivamente le attività quotidiane dei nostri team e oggi anche portare un beneficio diretto ai nostri partner ed un esempio per la filiera. In questa edizione abbiamo individuato soluzioni capaci di generare un impatto reale su tre temi cruciali: la sostenibilità delle pratiche di coltivazione, la sicurezza alimentare e l'esperienza d'acquisto”.
Dopo un processo di selezione che ha coinvolto 33 finaliste provenienti da tutto il mondo, Barilla ha individuato tre aziende che meglio hanno saputo rispondere alle sfide di innovazione proposte dal programma. 1) Feldklasse (Germania) per la categoria agtech for climate resilience in collaborazione con Open fields che ha sviluppato una soluzione meccanica innovativa per la rimozione automatizzata delle erbe spontanee nei campi di basilico, capace di ridurre il lavoro manuale e migliorare la sostenibilità delle colture destinate alle salse e al pesto Barilla.
2) Xnext (Italia) per la categoria new frontiers of detection in collaborazione con Bizerba che ha progettato Xspectra, una tecnologia x-ray brevettata basata sul conteggio dei fotoni per l'analisi chimico-fisica in tempo reale dei prodotti alimentari, in grado di individuare anomalie invisibili ai sistemi tradizionali. 3) Vusion Group (Italia/Francia) per la categoria best on shelf in collaborazione con Conad Nord Ovest che propone Captana, un sistema di monitoraggio basato su telecamere e intelligenza artificiale per ottimizzare la disponibilità dei prodotti, ridurre i casi di out of stock a scaffale e migliorare l'esperienza di acquisto in negozio. Le tre aziende inizieranno adesso a lavorare fianco a fianco con i team Barilla ed i partner di filiera immergendosi in attività di co-design e sperimentazioni dedicate, che culmineranno nell'Innovation day in programma il 15 gennaio 2026.
Tra le tre realtà selezionate, c'è la startup italiana Xnext, pioniera nello sviluppo di sistemi di ispezione avanzata per l'industria alimentare. L'azienda ha ideato Xspectra, una tecnologia x-ray brevettata che combina fotonica, elettronica nucleare e intelligenza artificiale per eseguire analisi chimico-fisiche in tempo reale dei prodotti alimentari. A differenza dei sistemi a raggi X convenzionali, che si basano sull'intensità media del segnale, Xspectra utilizza la tecnica del 'photon counting': ogni fotone viene analizzato singolarmente fino a 1.024 livelli energetici, permettendo di riconoscere differenze minime nella composizione dei materiali.
Questo approccio consente di identificare contaminanti a bassa densità, come plastica e legno. L'integrazione con algoritmi di deep learning e intelligenza artificiale permette inoltre al sistema di riconoscere modelli anomali e adattarsi ai diversi formati e materiali dei prodotti, aumentando l'efficienza dei controlli di qualità. "Collaborare con Barilla attraverso Good food makers - afferma Bruno Garavelli chairman e cto di Xnext - è per noi un'opportunità unica per applicare la nostra tecnologia in un contesto industriale d'eccellenza. Condividiamo la stessa visione: portare innovazione e sicurezza lungo tutta la filiera alimentare, mettendo la tecnologia al servizio della qualità e dei consumatori”.
Confermandosi leader nel settore alimentare, nel 2024 Barilla ha investito circa 50 milioni di euro nella Ricerca e Sviluppo. E il nuovo HQ della ricerca e sviluppo è attualmente in fase di riqualificazione e potenziamento. Con 12mila metri quadrati di superficie complessiva e nuovi laboratori, il nuovo polo vedrà a Parma la concentrazione di tutte le competenze tecniche del Gruppo Barilla, con un'evidente crescita delle capacità di Barilla di fare ricerca e innovazione. Tutto questo lavorando sempre di più con team interfunzionali, internazionali e dedicati ai singoli progetti, anche con continue collaborazioni con l'esterno come le startup selezionate attraverso Good food makers.
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