(Adnkronos) - Tragedia a Ragusa dove un ragazzo di 15 anni, Andrea P., è morto in un drammatico incidente nell'azienda agricola del padre. Il suo corpo senza vita è stato trovato in contrada San Gimino, al confine con Chiaramonte Gulfi. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il giovane sarebbe stato travolto da un trattore rimanendo schiacciato.
Da comprendere, ancora, chi fosse alla guida del mezzo. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 e a causa delle condizioni drammatiche del giovane è stato richiesto l'intervento di un elisoccorso del 118. Per il ragazzo, però, non c'è stato nulla da fare. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
"Siamo sconvolti, è una tragedia che ci lascia sgomenti. L'intera comunità è sotto choc ed è vicina alla famiglia", dice all'Adnkronos il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì.
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(Adnkronos) - Un bimbo di due anni è morto oggi, venerdì 22 agosto, dopo essere stato investito da un furgoncino che stava facendo retromarcia nel quartiere Janò, a Catanzaro. Da una prima ricostruzione sembra che il piccolo sia sfuggito all'attenzione dei genitori uscendo in una piccola stradina nei pressi della sua abitazione e lì sia stato investito mentre il furgone faceva manovra. Il conducente del mezzo si è allontanato senza accorgersi di quanto accaduto. È stato rintracciato poco dopo dalla polizia.
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SINNAI, 22 Agosto 2025 – Un velo di profonda tristezza avvolge Sinnai. La comunità è sconvolta dalla tragica scomparsa di Matteo Lai, il giovane 18enne morto questa mattina al Brotzu dopo una settimana di agonia a seguito di un terribile incidente in scooter avvenuto a Tasonis la notte di Ferragosto.
Il ragazzo, su un motorino, stava facendo ritorno a casa quando, all’altezza della borgata, ha purtroppo perso il controllo del mezzo, finendo in una cunetta. Le gravissime ferite riportate alla testa lo avevano portato in ospedale in prognosi riservata, dove i medici hanno lottato per giorni nel tentativo di salvargli la vita. Nonostante le speranze, le sue condizioni si sono rivelate troppo critiche.
A notare per primo la scena dell’incidente era stato un altro giovane, che, insospettito dalla presenza di una scarpa sulla strada, si era avvicinato al ciglio e aveva scoperto Matteo ferito, lanciando immediatamente l’allarme. I carabinieri di Quartu, giunti sul posto per i rilievi, avevano escluso il coinvolgimento di altri veicoli.
Il dolore per la perdita di un così giovane concittadino ha immediatamente travalicato le mura domestiche, investendo l’intero paese. A darne voce, in modo ufficiale e commosso, è stata la Sindaca di Sinnai che, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, ha espresso il più profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia di Matteo.
In segno di lutto cittadino e per un doveroso rispetto alla famiglia colpita dalla tragedia, l’Amministrazione ha annunciato il rinvio dell’evento “Sandro Murru DJ Show”. La serata, inizialmente in programma per venerdì 22 agosto in Piazza Sant’Isidoro, è stata posticipata di sette giorni.
Una decisione presa con immediatezza che dimostra la sensibilità delle istituzioni di fronte a un evento luttuoso che ha toccato nel profondo il cuore di tutti i sinnaesi. L’artista Sandro Murru e gli organizzatori hanno mostrato piena comprensione, aderendo alla scelta di rimandare la manifestazione di sette giorni, come annunciato della Sindaca Maria Barbara Pusceddu in un post su Facebook.
"Come sindaca di Sinnai, e a nome di tutta l’Amministrazione comunale, desidero esprimere il mio più profondo cordoglio e la più sincera vicinanza alla famiglia del giovane Matteo tragicamente scomparso nell’incidente avvenuto a Tasonis.
La comunità si stringe ora intorno ai genitori, ai familiari e agli amici di Matteo, ricordando un giovane vita spezzata troppo presto. I messaggi di condoglianze e di affetto stanno inondando i social network, a testimonianza di un dolore collettivo e di un addio che è difficile da accettare.
(Adnkronos) - Il confine tra espressione artistica e critica politica torna al centro del dibattito pubblico. A riaccendere i riflettori è l'episodio che ha visto protagonista l'artista Adriano Pappalardo, le cui esternazioni dal palco di Passoscuro, comune di Fiumicino, si collocano sulla scia di un caso che ha già definito i termini della questione: quello di Brian Molko, frontman dei Placebo. La vicenda del cantante britannico, rinviato a giudizio per le frasi rivolte alla premier Giorgia Meloni, rappresenta il precedente di maggiore risonanza mediatica. Durante un concerto al Sonic Park di Stupinigi l'11 luglio 2023, Molko aveva pronunciato dal palco, davanti a cinquemila spettatori, una serie di epiteti contro la premier, tra cui "fascista" e "razzista".
Quelle parole, diffuse rapidamente online dopo essere state riprese da numerosi presenti, hanno portato la Procura di Torino ad aprire un'inchiesta. L'ipotesi di reato è quella di vilipendio delle istituzioni, per la quale è necessaria l'autorizzazione a procedere da parte del Ministero della Giustizia. Ottenuto il via libera nel febbraio 2025, la Procura ha potuto procedere con il rinvio a giudizio della rockstar.
Il caso ha riaperto l'eterno dibattito sul fragile confine tra critica politica e insulto. Se i sostenitori di Molko rivendicano la libertà di espressione come diritto al dissenso, l'accusa ritiene invece che sia stato superato il limite della critica legittima per sfociare nell'attacco personale. E così, mentre il caso Molko attende il suo esito processuale, ogni nuovo episodio simile getta benzina su un fuoco mai spento. La domanda di fondo resta la stessa: dove finisce la licenza dell'artista e dove inizia l'oltraggio alla carica istituzionale? Una risposta che, oggi più che mai, sembra destinata a essere scritta nelle aule di un tribunale.
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(Adnkronos) - Le polemiche sul Nitag, il gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni azzerato nei giorni scorsi? "Una tempesta in un bicchier d'acqua", per Francesco Vaia, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute e Dg dell'Inmi Spallanzani di Roma, oggi componente dell'Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Dal dibattito di questi giorni emergono tanti temi, osserva l'esperto: "Potenzialità e limiti, benefici ed errori, cattiva e buona comunicazione - elenca in un post sui suoi canali social - interessi industriali, geopolitica e solidarietà, silenzi di allora e prese di posizione di oggi, coerenza e salto sul carro, allarmismi e rassicurazioni, coraggio e 'donabbondismo'". E annuncia: "Ne riparleremo a settembre in Tv", senza rivelare al momento altri dettagli del progetto.
Leggi tutto: Vaccini: Vaia, polemiche sul Nitag? "Tempesta in un bicchiere d'acqua"
(Adnkronos) - Scandalo nel calcio romeno durante il sorteggio dei sedicesimi di Coppa di Romania. Durante la cerimonia che ha portato all'accoppiamento Farul Costanta-Corvinul Hunedoara, si nota come la mano del vicesegretario incaricato Gabriel Bodescu prenda subito una pallina, mettendola da parte per poi effettivamente estrarla al momento giusto. Un episodio che sta facendo discutere non solo il mondo del pallone per modalità poco trasparenti.
Un episodio incredibile, avvenuto dopo l'uscita dalla prima urna del Farul Costanta, squadra oggi quarta in campionato. Per sorteggiare l'avversaria, il vicesegretario Bodescu ha afferrato una pallina trattenuta per diversi secondi, facendo finta di mescolare il resto delle sfere. Quindi, ecco il nome del Corvinul Hunedoara, una formazione di seconda divisione.
Un momento subito notato e commentato dagli appassionati anche sui social. I commenti hanno portato anche a una presa di posizione della Federcalcio romena, che in un comunicato ha cercato di spiegare la vicenda: "La Federazione ammette che le dimensioni dell'urna utilizzata erano inferiori a quelle ideali per garantire una più facile miscelazione delle palline. Questo non ha però in alcun modo influito sull'equità della procedura, poiché tutto si è svolto nel rispetto delle procedure, alla presenza dei rappresentanti di alcuni dei club partecipanti a questa fase e in diretta su Frf Tv, con trasparenza e imparzialità. La Federazione calcistica rumena respinge categoricamente qualsiasi tentativo di dare l'impressione che ci siano stati favoritismi o accordi nel sorteggio".
Leggi tutto: Romania, sorteggio truccato in coppa? Il clamoroso video fa il giro del web
(Adnkronos) - "Sono rimasto in silenzio finora, per rispetto della nostra comunità. Ma oggi sento il dovere di parlare ai cittadini pugliesi, ai sindaci, ai militanti e agli amici che mi chiedono: 'Antonio, che hai deciso?' Io non devo decidere nulla. Io sono pronto a candidarmi alla presidenza della Regione Puglia. Credo di avere l’esperienza necessaria e un grande amore per questa terra e la sua gente. Ma non basta". Lo scrive su Facebook Antonio Decaro, europarlamentare del Partito democratico e candidato in pectore per la Puglia.
"Ho detto da subito che per candidarmi devo sapere di poter guidare la Regione davvero, con piena libertà, guardando avanti e non indietro - precisa ancora l'ex sindaco di Bari -. Con il coraggio e la responsabilità di scrivere una pagina nuova. A Michele Emiliano e a Nichi Vendola mi legano stima e affetto sinceri, oltre che una storia comune di cui sono orgoglioso e che non rinnego. Ma io voglio essere un presidente libero, capace di assumermi fino in fondo la responsabilità delle scelte. Non voglio essere ostaggio delle decisioni di chi mi ha preceduto. La Puglia non ha bisogno di un presidente a metà. Non è una questione personale. È una questione politica, nel segno del rinnovamento. Questo ho chiesto".
"Non sono abituato a litigare, a protestare, a sgomitare per un posto al sole. Sono abituato a lavorare. Per questo fino a oggi ho scelto la strada del silenzio e del rispetto, nei confronti dei partiti, e dei pugliesi. Che oggi, però, meritano parole chiare. So bene che nessuno è indispensabile a cominciare da me. Il lavoro in Europa che sto facendo è importante, prestigioso e impegnativo. Se non ci saranno le condizioni per tornare in Puglia, continuerò a lavorare lì, per la mia terra, sostenendo lealmente il candidato progressista alla guida della Regione", dice ancora Decaro che poi conclude: "Perché nessuna ambizione personale può venire prima del bene più prezioso: il futuro dei pugliesi".
Leggi tutto: Puglia, Decaro: "Pronto a candidarmi ma voglio essere presidente libero non a metà"
(Adnkronos) - Emis Killa e Fedez sono intervenuti con un commento sui social contro lo sgombero del Leoncavallo. Il rapper di Vimercate, sulle storie di Instagram, ha scritto: "Un pezzo della mia storia oggi muore con lo sgombero del Leoncavallo. Non ne ho mai fatto (e mai ne farò) un discorso politico, quanto più una questione morale e d'animo. Tantissimi ragazzi come me hanno forgiato la loro personalità artistica nei centri sociali, il Leo su tutti. Per noi ha significato aggregazione, arte, rispetto per il prossimo. Se ti occupano casa non puoi farci un cazzo ma lo Stato può fare questo con un luogo icona per Milano da oltre trent'anni. Non capirò mai la giustizia italiana".
"E comunque, sicuramente in molti non condivideranno il mio pensiero e lo posso comprendere. D'altronde non si può mica essere sempre d'accordo su tutto. Innegabilmente io sono di parte per via di ciò che ha significato quel luogo per me e per il mio percorso", ha aggiunto Emis Killa che in passato si era esibito nel centro sociale, così come il rapper di Rozzano.
Fedez, invece, ha condiviso uno scatto del centro sociale e ha scritto: “L'involucro splendente di una città che è stata svuotata di tutto. Anche della sua stessa identità”.
È stato sgomberato ieri, giovedì 21 agosto, a Milano il centro sociale Leoncavallo occupato da 31 anni. Lo sfratto dell'immobile al 7 di via Watteau era stato inizialmente notificato per il 9 settembre prossimo, tuttavia si è deciso di anticipare i tempi e l'intervento è scattato dalle 9 di questa mattina. Sul posto sono giunti gli agenti della polizia di Milano, a supporto dell'ufficiale giudiziario per lo svolgimento delle operazioni di sgombero.
Leggi tutto: Sgombero Leoncavallo, la protesta social di Emis Killa e Fedez
(Adnkronos) - "Un potenziale innesto di grande spessore per la Dinamo Banco di Sardegna: il club è lieto di annunciare il raggiungimento di un’intesa, una volta che le condizioni glielo consentano, per il ritorno in biancoblù di Achille Polonara, che ritroverà Sassari dopo sei stagioni vissute ai vertici del basket europeo con le maglie di Baskonia, Fenerbahce, Efes, Zalgiris Kaunas e Virtus Bologna". Con una nota sul proprio sito ufficiale, la Dinamo Sassari annuncia così il ritorno di Achille Polonara, ala di 33 anni a cui nel giugno scorso è stato diagnosticata una leucemia mieloide.
"L’intesa suggella ancora una volta il legame profondo che unisce Achille alla Dinamo: un rapporto di reciproca stima e fiducia che ha dato vita al suo rientro in Sardegna - si legge sul sito del club sardo -. Il club crede fermamente nel percorso di recupero dell’atleta e nel suo contributo tecnico e umano, certo che Polonara abbia ancora intatte le qualità che lo hanno reso uno dei giocatori italiani più apprezzati a livello internazionale. Determinante, nel dialogo tra le parti, è stato il rapporto personale instaurato nel tempo con il presidente Stefano Sardara e l'amministratore delegato Francesco Sardara, nonché il lavoro silenzioso e costante del direttore generale Jack Devecchi".
"A Sassari, una volta ripresosi, Achille potrà proseguire la propria carriera con la serenità di un ambiente familiare e al tempo stesso vivere quotidianamente il gruppo dei Giganti, condividendo il cammino che nei prossimi mesi lo riporterà proficuamente sul parquet. Il ritorno di Achille riporta alla memoria le due intense stagioni vissute in Sardegna tra il 2017 e il 2019: due anni che lo hanno visto accompagnare la Dinamo alla conquista della FIBA Europe Cup e a un passo dallo Scudetto, lasciando un ricordo indelebile tra i tifosi e aprendo le porte alla sua successiva esperienza in Eurolega. Ora, coach Massimo Bulleri e i nuovi compagni lo attendono a braccia aperte per scrivere insieme delle nuove pagine di storia della Dinamo".
Leggi tutto: La Dinamo Sassari riabbraccia Polonara: "Crediamo nel suo percorso di recupero"
(Adnkronos) - "Un potenziale innesto di grande spessore per la Dinamo Banco di Sardegna: il club è lieto di annunciare il raggiungimento di un’intesa, una volta che le condizioni glielo consentano, per il ritorno in biancoblù di Achille Polonara, che ritroverà Sassari dopo sei stagioni vissute ai vertici del basket europeo con le maglie di Baskonia, Fenerbahce, Efes, Zalgiris Kaunas e Virtus Bologna". Con una nota sul proprio sito ufficiale, la Dinamo Sassari annuncia così il ritorno di Achille Polonara, ala di 33 anni a cui nel giugno scorso è stato diagnosticata una leucemia mieloide.
"L’intesa suggella ancora una volta il legame profondo che unisce Achille alla Dinamo: un rapporto di reciproca stima e fiducia che ha dato vita al suo rientro in Sardegna - si legge sul sito del club sardo -. Il club crede fermamente nel percorso di recupero dell’atleta e nel suo contributo tecnico e umano, certo che Polonara abbia ancora intatte le qualità che lo hanno reso uno dei giocatori italiani più apprezzati a livello internazionale. Determinante, nel dialogo tra le parti, è stato il rapporto personale instaurato nel tempo con il presidente Stefano Sardara e l'amministratore delegato Francesco Sardara, nonché il lavoro silenzioso e costante del direttore generale Jack Devecchi".
"A Sassari, una volta ripresosi, Achille potrà proseguire la propria carriera con la serenità di un ambiente familiare e al tempo stesso vivere quotidianamente il gruppo dei Giganti, condividendo il cammino che nei prossimi mesi lo riporterà proficuamente sul parquet. Il ritorno di Achille riporta alla memoria le due intense stagioni vissute in Sardegna tra il 2017 e il 2019: due anni che lo hanno visto accompagnare la Dinamo alla conquista della FIBA Europe Cup e a un passo dallo Scudetto, lasciando un ricordo indelebile tra i tifosi e aprendo le porte alla sua successiva esperienza in Eurolega. Ora, coach Massimo Bulleri e i nuovi compagni lo attendono a braccia aperte per scrivere insieme delle nuove pagine di storia della Dinamo".
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(Adnkronos) - Ritirata la patente al direttore sportivo del Napoli Giovanni Manna. A quanto ricostruisce Il Messaggero, Manna è stato fermato il 31 luglio dai carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro, sulla Statale 17 in Abruzzo, dopo i festeggiamenti per il compleanno di Antonio Conte. È risultato positivo all'alcoltest, seppur di poco oltre i limiti. Il dirigente proveniva da Rivisondoli e si stava dirigendo verso Castel di Sangro, sede del ritiro estivo del Napoli.
I partenopei, vincitori dello Scudetto nella scorsa stagione, apriranno ufficialmente la nuova stagione di Serie A esordendo domani, sabato 23 agosto, al Mapei Stadium di Sassuolo contro i padroni di casa, neopromossi dalla Serie B.
Leggi tutto: Napoli, guai per il ds Manna: positivo all'alcoltest e patente ritirata
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