(Adnkronos) - Plauso del centrodestra italiano alla decisione della Corte Suprema Usa di dare ragione al presidente Donald Trump sulla cancellazione dello ius soli.
"Mentre in Italia si discute di un irrilevante parere dell'ufficio del Massimario della Cassazione che critica il Decreto sicurezza, dagli Stati Uniti arriva l’ottima notizia che la Suprema Corte Usa permetterà a Trump di cancellare lo ius soli", commenta all'Adnkronos Matteo Salvini. Si tratta, osserva, di "un messaggio di buonsenso che gli italiani hanno già recepito come dimostrato nel recente referendum, nonostante certe tentazioni dannose che rilevo anche nella maggioranza".
Soddisfazione per la decisione della maggioranza repubblicana della Corte Suprema Usa è stata espressa anche dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan con un laconico "God bless America"!
Più tiepido il portavoce nazionale e deputato di Forza Italia Raffaele Nevi: "Gli Stati Uniti sono un Paese democratico, hanno la loro Costituzione, non interveniamo su una decisione della Corte Suprema - afferma all'Adnkronos -. Le sentenze vanno applicate. Noi ci dedichiamo alle nostre questioni".
Leggi tutto: Ius soli, Salvini: "Da Corte Suprema Usa ottima notizia"
(Adnkronos) - Condannato a 20 anni il ragazzo che lo scorso anno ha compiuto la strage di famiglia a Paderno Dugnano. La giudice Paola Ghezzi del Tribunale per i minorenni di Milano ha condannato a 20 anni di carcere Riccardo C., l'allora diciassettenne che nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre scorso sterminò a coltellate la madre Daniela, il padre Fabio e il fratello di 12 anni nella villetta dove vivevano alle porte di Milano.
Il giudice pur tenendo conto delle attenuanti generiche e della minore età, ha ritenuto sussistere la premeditazione e non ha riconosciuto invece il vizio parziale di mente certificato da una perizia. La condanna è quella massima prevista in caso di rito abbreviato, ed è la pena che stamane aveva chiesto la pubblica accusa. Il difensore Amedeo Rizza, invece, aveva chiesto il proscioglimento per incapacità totale.
Un triplice omicidio di cui inizialmente Riccardo C. aveva tentato di fornire una versione inventata, addossando l'omicidio del fratello minore e della madre Daniela (48 anni) al padre Fabio. Poi, davanti ai magistrati, a poche ore dal delitto il crollo e l'ammissione di aver infierito su tutti i corpi. L'autopsia restituirà un totale di 108 colpi sui tre corpi. Il delitto matura a poche ore dal compleanno del padre (51 anni), festeggiato a casa con i nonni, e viene commesso con "l'unica arma che avevo a disposizione in casa".
Una strage dettata da un disagio personale, dall'incapacità di sentirsi parte del mondo, dalla voglia di andare lontano e "cancellare tutta la mia vita di prima". Per la giudice per le indagini preliminari Laura Margherita Pietrasanta, il minore "dopo aver elaborato il proposito criminoso e averlo mantenuto fermo nel tempo”, lo ha posto in essere “con singolare ferocia e accanimento nei confronti delle vittime” si legge nel provvedimento d’arresto. “Già la sera prima avevo intenzione di farlo, ma non l'ho fatto perché non ero convinto, non me la sentivo. Il pensiero mi è rimasto durante tutto il giorno, poi alla sera è esploso e l'ho fatto. Ieri sera quando avevo in mano il coltello ho iniziato e da li ho deciso di non fermarmi più perché pensavo che sarebbe stato peggio se mi fossi fermato" la confessione del giovane.
"Nella mia logica credevo che dopo aver fatto una cosa del genere sarei stato più forte nell'affrontare la mia vita. Avrei voluto fare il volontario in Ucraina e forse dopo questi omicidi sarei stato più libero...". Il disagio di chi parla il giovane, da poco maggiorenne, contrasta con l'immagine di un ragazzo e di una famiglia felice. "Nel vivere quotidianamente mi sentivo estraneo anche con le altre persone. Non ne ho parlato con nessuno. Anche con i miei amici mi sentivo estraneo... E' da questa estate che sto male, ma già negli anni scorsi mi sentivo distaccato dagli altri. Forse il debito in matematica può aver influito. Ogni tanto i miei genitori mi chiedevano se c'era qualcosa che non andava perché mi vedevano silenzioso ma io dicevo che andava tutto bene...".
Leggi tutto: Strage di Paderno, uccise la famiglia a coltellate: ragazzo condannato a 20 anni
(Adnkronos) - Frederic Vasseur resta alla Ferrari? I deludenti risultati della Rossa in questa prima parte di stagione, con Charles Leclerc e Lewis Hamilton ancora lontani dalle due McLaren e da Max Verstappen nel Mondiale di Formula 1, hanno lanciato qualche ombra anche sul futuro del team principal. Vasseur, arrivato a Maranello nel 2023, è infatti considerato uno dei principali responsabili per una macchina che non si sta dimostrando all'altezza delle aspettative.
"Noi stiamo cercando di restare concentrati sul lavoro che dobbiamo svolgere", ha detto proprio Vasseur a Sky Sport, alla vigilia del Gran Premio d'Austria, "quando arrivi al weekend è molto importante mantenere la concentrazione, lavorando di gruppo e come squadra e finora stiamo facendo bene". Il team principal ha dribblato con abilità le domande sul suo futuro, facendo trasparire tranquillità: "Siamo totalmente impegnati in questo weekend. Concentriamoci su questo. Come dormo? Molto bene grazie".
Leggi tutto: Formula 1, Vasseur resta alla Ferrari? Lui allontana l'addio
(Adnkronos) - A 45 anni esatti dal mitico concerto di Bob Marley del 27 giugno 1980 a San Siro, non si può non raccontare la storia che lega Antonello Venditti a quel momento, e alla canzone 'Piero e Cinzia' dedicata a due ragazzi romani che erano andati insieme a Milano per vedere il re del reggae e invece sono tornati separati, con Piero in auto con Venditti, in lacrime per aver rovinato tutto con Cinzia, anzi Cinthia col 'th'.
La loro storia l’ha svelata Venditti un anno fa, durante il suo live a Caracalla in cui c’era anche l’Adnkronos: "E' stata la prima volta che per un concerto si mosse tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia, per vedere questo fenomeno. Io per caso andai a dormire la sera prima nello stesso albergo in cui stava Bob Marley. A un certo punto prendo l’ascensore e insieme a me sale proprio Bob Marley. Io resto paralizzato e mi scordo di premere il mio piano, così finisco insieme a lui al Roof Garden, dove era in programma la sua conferenza stampa. Si apre la porta ed esco io prima di lui. Stordito dall’averlo incontrato, mi ero dimenticato che in quel momento io ero Venditti e probabilmente ero più famoso di lui. Così quando sbuco dall’ascensore, i giornalisti presenti partono con un applauso, e Bob aveva lo sguardo di uno che pensa ‘ma questo chi c***o è?”.
I due poi chiacchierano, parlano di calcio, e il rapporto finisce lì. Il giorno dopo, prosegue Venditti nel racconto, "il concerto è meraviglioso, era una giornata torrida, non si sentiva nulla, ma tutti avevamo le vertigini, vedevamo cose che non c’erano, diciamo che c’era un’arietta carica, un po’...disturbata. C’è gente che secondo me è rimasta lì tutta la notte. Il giorno dopo salgo a bordo della mia Saab nera turbo, conosciuta in tutta Italia (ero un gran truccatore di macchine) e mi metto in marcia verso Roma. Al casello di Melegnano c’era una fila di autostoppisti che non finiva più, tutti che cercavano di tornare a casa. A un certo punto vedo uno uguale a Bob Marley, con le treccine rasta e tutto il resto. Eri davvero tu, Bob? Eri ridotto così male, forse non ti hanno pagato? Questo mi si butta sulla macchina e neanche ho aperto lo sportello che inizia a piangere come un vitello. Anche lui andava a Roma. Si chiamava Piero e stava cercando disperatamente la sua fidanzata, Cinzia".
La canzone che poi gli dedicherà fa così: "Piero suonava solo la musica reggae/ E i suoi capelli erano serpenti neri di medusa molli/ Sposati di fretta e con figlio in arrivo/ Un figlio nuovo di zecca da crescere bene/ Partirono insieme, destinazione San Siro/ Con tutto quello che avevano in tasca, un indirizzo sicuro".
Peccato che, continua Venditti nel suo racconto, questo indirizzo era di un'amica di Piero. Che non era solo un’amica: Piero aveva fatto la ca**ata di portare la fidanzata a dormire dall’amante, per risparmiare qualche lira. E Cinzia a casa di questa ragazza scopre un anellino. Che Cinzia aveva regalato a Piero e Piero aveva regalato a quest’altra. E quindi il giorno dopo, i due vanno al concerto insieme ma Cinzia in quel marasma di fumo, scompare. Piero la cerca in tutti gli ospedali, in tutte le caserme. Non aveva dormito un minuto, era uno straccio. Io lo deposito a Roma e la loro storia diventa una canzone: "Dai Cinzia, torna a casa".
Il racconto non finisce qui: molti anni dopo Venditti è allo stadio, in Curva Sud, e gli si avvicina uno pelato, decisamente senza rasta: “Mi riconosci?”. Il cantautore risponde di no, e lui "So’ Piero". E gli racconta che poi aveva ritrovato Cinzia, si erano rimessi insieme, avevano una bambina, e le cose sembravano andare bene. “Penso: vedi, la canzone ha portato bene. E invece no: ancora anni dopo, su quell’infernale Facebook, mi scrive Piero. Stava in Brasile, aveva un’altra famiglia. E gli chiedo: ‘Cinzia dov’è?’ Lui non ne era sicuro, ‘mi dicono che sta a Macerata’, e allora io quando sono andato a suonare a Macerata ho chiesto se qualcuno conoscesse Cinzia. Mi hanno anche detto di sì, ma non sono mai riuscito a trovarla. Questa è la storia di Cinzia e Piero, ora che vi ho fatto due p*lle così posso finalmente cantarvela".
(Adnkronos) - A 45 anni esatti dal mitico concerto di Bob Marley del 27 giugno 1980 a San Siro, non si può non raccontare la storia che lega Antonello Venditti a quel momento, e alla canzone 'Piero e Cinzia' dedicata a due ragazzi romani che erano andati insieme a Milano per vedere il re del reggae e invece sono tornati separati, con Piero in auto con Venditti, in lacrime per aver rovinato tutto con Cinzia, anzi Cinthia col 'th'.
La loro storia l'ha svelata Venditti un anno fa, durante il suo live a Caracalla in cui c’era anche l’Adnkronos: "E' stata la prima volta che per un concerto si mosse tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia, per vedere questo fenomeno. Io per caso andai a dormire la sera prima nello stesso albergo in cui era Bob Marley. A un certo punto prendo l’ascensore e insieme a me sale proprio Bob Marley. Io resto paralizzato e mi scordo di premere il mio piano, così finisco insieme a lui al Roof Garden, dove era in programma la sua conferenza stampa. Si apre la porta ed esco io prima di lui. Stordito dall’averlo incontrato, mi ero dimenticato che in quel momento io ero Venditti e probabilmente ero più famoso di lui. Così quando sbuco dall'ascensore, i giornalisti presenti partono con un applauso, e Bob aveva lo sguardo di uno che pensa ‘ma questo chi c***o è?'".
I due poi chiacchierano, parlano di calcio, e il rapporto finisce lì. Il giorno dopo, prosegue Venditti nel racconto, "il concerto è meraviglioso, era una giornata torrida, non si sentiva nulla, ma tutti avevamo le vertigini, vedevamo cose che non c’erano, diciamo che c'era un'arietta carica, un po'... disturbata. C'era gente che secondo me è rimasta lì tutta la notte. Il giorno dopo salgo a bordo della mia Saab nera turbo, conosciuta in tutta Italia (ero un gran truccatore di macchine) e mi metto in marcia verso Roma. Al casello di Melegnano c'era una fila di autostoppisti che non finiva più, tutti che cercavano di tornare a casa. A un certo punto vedo uno uguale a Bob Marley, con le treccine rasta e tutto il resto. Eri davvero tu, Bob? Eri ridotto così male, forse non ti hanno pagato? Questo mi si butta sulla macchina e neanche ho aperto lo sportello che inizia a piangere come un vitello. Anche lui andava a Roma. Si chiamava Piero e stava cercando disperatamente la sua fidanzata, Cinzia".
La canzone che poi gli dedicherà fa così: "Piero suonava solo la musica reggae/ E i suoi capelli erano serpenti neri di medusa molli/ Sposati di fretta e con figlio in arrivo/ Un figlio nuovo di zecca da crescere bene/ Partirono insieme, destinazione San Siro/ Con tutto quello che avevano in tasca, un indirizzo sicuro".
Peccato che, continua Venditti, questo indirizzo era di un'amica di Piero. Che non era solo un’amica: Piero aveva fatto la ca**ata di portare la fidanzata a dormire dall’amante, per risparmiare qualche lira. E Cinzia a casa di questa ragazza scopre un anellino. Che Cinzia aveva regalato a Piero e Piero aveva regalato a quest’altra. E quindi il giorno dopo, i due vanno al concerto insieme ma Cinzia in quel marasma di fumo, scompare. Piero la cerca in tutti gli ospedali, in tutte le caserme. Non aveva dormito un minuto, era uno straccio. Io lo deposito a Roma e la loro storia diventa una canzone: "Dai Cinzia, torna a casa".
Il racconto non finisce qui: molti anni dopo Venditti è allo stadio, in Curva Sud, e gli si avvicina uno pelato, decisamente senza rasta: "Mi riconosci?". Il cantautore risponde di no, e lui "So' Piero". E gli racconta che poi aveva ritrovato Cinzia, si erano rimessi insieme, avevano una bambina, e le cose sembravano andare bene. "Penso: vedi, la canzone ha portato bene. E invece no: ancora anni dopo, su quell’infernale Facebook, mi scrive Piero. Stava in Brasile, aveva un'altra famiglia. E gli chiedo: 'Cinzia dov’è?' Lui non ne era sicuro, 'mi dicono che sta a Macerata', e allora io quando sono andato a suonare a Macerata ho chiesto se qualcuno conoscesse Cinzia. Mi hanno anche detto di sì, ma non sono mai riuscito a trovarla. Questa è la storia di Cinzia e Piero, ora che vi ho fatto due p*lle così posso finalmente cantarvela".
(Adnkronos) - Banca Ifis 'conquista' illimity, la banca fondata da Corrado Passera. Sono arrivate all’84,09%, ha quanto ha appreso l'Adnkronos, le adesioni all'offerta, incluse le azioni, pari al 3,973% del capitale sociale, consegnate dallo stesso banchiere fondatore. In un risiko bancario sempre più complicato da interventi di Autorità e tribunali, va in porto un'operazione di concentramento che crea un polo più solido nell’offerta di servizi e prodotti bancari principalmente indirizzata alla clientela privata e alle piccole e medie imprese, con focus sui servizi e sulle soluzioni di credito, e sulla gestione del credito deteriorato.
L'offerta ha superato ampiamente la soglia minima del 60%, così come quella del 66,7% che permette ora il pieno completamento dell’integrazione, a partire dalla fusione che Banca Ifis si era posta come obiettivo per estrarre le sinergie attese. Al contrario, non è stata raggiunta la soglia del 90% oltre la quale sarebbe scattato il premio aggiuntivo del 5%.
Da ricordare che il cda di illimity sulla base della documentazione esaminata e tenuto conto di quanto espresso dagli advisor finanziari Jefferies e Wepartner nelle proprie fairness opinion, aveva concluso che il corrispettivo fosse congruo dal punto di vista esclusivamente finanziario. Lo stesso cda aveva espresso invece evidenziato rischi e incertezze connesse alle carenze informative, alle sinergie attese, ai differenti modelli industriali dell’Emittente e dell’Offerente, ai rischi di realizzazione dell’operazione e al livello di patrimonializzazione del nuovo gruppo bancario.
Dubbi che ora avrà il compito di sciogliere il management di Banca Ifis. L'obiettivo dovrà essere quello di sfruttare tutti gli elementi complementari nei rispettivi modelli di business. (Di Fabio Insenga)
Leggi tutto: Banca Ifis 'conquista' illimity, l'offerta chiude con adesioni all'84,09%
(Adnkronos) - "L'ayatollah Khamenei ha detto che l'Iran ha vinto la guerra...". E Donald Trump, alla fine, sbotta. Il presidente degli Stati Uniti non può fare a meno di correggere la Guida Suprema di Teheran, che in un messaggio video diffuso giovedì 26 giugno ha rivendicato la vittoria su Israele e Usa. "Sei un uomo di fede, devi dire la verità... Sei stato battuto nettamente", la replica di Trump.
Leggi tutto: Trump e la risposta a Khamenei: "Iran ha vinto? Deve dire la verità" - Video
(Adnkronos) - Criticità nel dl sicurezza sono state rilevate in una relazione dell'ufficio del Massimario della Cassazione. Secondo quanto si legge nel testo su novità normativa 'Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario (dl 11 aprile 2025, n. 48, convertito dalla legge 9 giugno 2025, n. 80) il decreto legge "convertito senza modificazioni dal Parlamento, riproduce quasi alla lettera, ad eccezione di talune minime modifiche circoscritte a pochi articoli, il contenuto del corrispondente disegno di legge sicurezza di iniziativa governativa che la Camera dei deputati, dopo un’ampia discussione in Assemblea, aveva approvato in prima lettura il 18 settembre 2024 e trasmesso al Senato il giorno successivo".
Per unanime giudizio dei giuristi che si sono espressi finora però, si sottolinea, "nessun fatto nuovo configurabile come 'casi straordinari di necessità e di urgenza' è occorso tra la discussione alle Camere del ddl sicurezza e la scelta trasformarlo in un decreto legge dal medesimo contenuto". Quindi, si spiega nella relazione, "l’evidente mancanza dei presupposti costituzionali dei casi straordinari di necessità e urgenza allorché riguarda l’intero decreto-legge inficia la legittimità costituzionale di tutto il decreto-legge e determina l’invalidità della legge di conversione, la quale non può in alcun modo rimediare a tali vizi secondo l’ormai consolidato indirizzo della Corte costituzionale". Criticità sarebbero anche legate "all’estrema disomogeneità dei contenuti del testo".
Leggi tutto: Dl sicurezza, la Cassazione: "Ci sono criticità"
(Adnkronos) - Criticità nel dl sicurezza sono state rilevate in una relazione dell'ufficio del Massimario della Cassazione. Secondo quanto si legge nel testo su novità normativa 'Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario (dl 11 aprile 2025, n. 48, convertito dalla legge 9 giugno 2025, n. 80) il decreto legge "convertito senza modificazioni dal Parlamento, riproduce quasi alla lettera, ad eccezione di talune minime modifiche circoscritte a pochi articoli, il contenuto del corrispondente disegno di legge sicurezza di iniziativa governativa che la Camera dei deputati, dopo un’ampia discussione in Assemblea, aveva approvato in prima lettura il 18 settembre 2024 e trasmesso al Senato il giorno successivo".
Per unanime giudizio dei giuristi che si sono espressi finora però, si sottolinea, "nessun fatto nuovo configurabile come 'casi straordinari di necessità e di urgenza' è occorso tra la discussione alle Camere del ddl sicurezza e la scelta trasformarlo in un decreto legge dal medesimo contenuto". Quindi, si spiega nella relazione, "l’evidente mancanza dei presupposti costituzionali dei casi straordinari di necessità e urgenza allorché riguarda l’intero decreto-legge inficia la legittimità costituzionale di tutto il decreto-legge e determina l’invalidità della legge di conversione, la quale non può in alcun modo rimediare a tali vizi secondo l’ormai consolidato indirizzo della Corte costituzionale". Criticità sarebbero anche legate "all’estrema disomogeneità dei contenuti del testo".
Si dice "incredulo" sui rilievi della Cassazione il ministro della Giustizia, Carlo Nordio che ha chiesto di acquisire la relazione dei giuristi. "In merito alle diffuse notizie di stampa, sono incredulo, e ho dato mandato all’Ufficio di Gabinetto del Ministero di acquisire la relazione dell’ufficio del Massimario e di conoscerne l’ordinario regime di divulgazione", ha fatto sapere il Guardasigilli.
Leggi tutto: Dl sicurezza, la Cassazione: "Ci sono criticità". Nordio: "Incredulo"
(Adnkronos) - Non fa paura l'età, oggi, per convolare a giuste nozze, soprattutto se il matrimonio in questione è spesso da fiaba. Forti di un reddito non indifferente, di una stabilità professionale, di trionfi nel campo del lavoro, di una tranquillità economica che permette ai 'promessi sposi' di coinvolgere parenti e amici (soprattutto altolocati, aristocratici e super vip). Come è accaduto a Venezia alla coppia glamour formata da Jeff Bezos e Lauren Sanchez, 61 anni lui, 55 primavere lei, entrambi al secondo matrimonio. Nulla di nuovo però, i Bezos-Sanchez non saranno i primi né gli ultimi a inseguire l'amore (forse quello eterno) in una età che potremmo definire agè. Prima di loro numerose le coppie 'mature' che hanno detto 'sì' in Italia e nello showbiz internazionale.
In principio furono Pippo Baudo e Katia Ricciarelli, lei tra i maggiori soprano del mondo, aveva 40 anni, il celebre conduttore tv 49 anni, coronarono il loro sogno d'amore a Militello Val di Catania, nel giorno del compleanno della celebre star della lirica. Diciotto anni di matrimonio e un divorzio da dimenticare, anche se Katia Ricciarelli ai microfoni di Monica Setta, qualche tempo fa aveva confessato: "Ho amato moltissimo Pippo e non l'ho mai dimenticato".
E di matrimoni giunti dopo un lungo percorso di convivenza, soprattutto di profonda coscienza di poter stare insieme, per sempre, c'è quello tra Mara Venier e il produttore cinematografico Nicola Carraro (28 giugno 2006, Chiesa sconsacrata di Santa Maria del Tempulo a Caracalla). Entrambi alle spalle avevano figli e relazioni importanti, soprattutto la signora della Domenica (due matrimoni, il primo con Francesco Ferracini, il secondo con Jerry Calà, quest' ultimo durato solo un mese, accanto alle relazioni importanti con Renzo Arbore, Pier Paolo Capponi, padre del suo secondo figlio, Armand Assante). Oggi Mara Venier, forte dei suoi trionfi professionali, può vivere circondata dall'affetto di una splendida famiglia allargata e di un uomo di cui ha sempre ricordato 'il lento corteggiamento'.
Proprio Mara Venier ha rischiato di diventare suocera di Simona Ventura, quando la giornalista e conduttrice tv si è fidanzata con Gian Gerolamo Carraro (detto Gerò). Ma 'questo matrimonio non s'ha da fare'. Ad attendere l'ex moglie del calciatore Stefano Bettarini, padre dei suoi due figli, l'aristocratico e compito Giovanni Terzi, un amore maturo, complice e corrisposto. Due personalità che si completano e vicenda, lei esuberante, vivace, espansiva, lui apparentemente più timido, un gran signore, di poche parole, ricco di charme. La proposta di matrimonio è giunta in diretta su Rai 1 durante una puntata di 'Ballando con le stelle', il programma condotto da Milly Carlucci dove avevano deciso di partecipare in duo.
Doppio matrimonio, al momento felicissimo, per una coppia scoppiata e rinata a nuova vita. Quella di Alena Seredova e Gigi Buffon, due figli, dopo pochi anni un matrimonio al capolinea. Lei oggi è accanto ad Alessandro Nasi, top manager torinese, cugino di John e Lapo Elkann, una figlia in comune, Vivienne, mentre il grande portiere della Nazionale si è unito lo scorso anno in località San Pancrazio in provincia di Lucca, alla giornalista Ilaria D'Amico, dopo 10 di amore e un figlio Leopoldo Mattia.
E a proposito di Venezia, località cool scelta da quello che ormai è stato definito il matrimonio del secolo (Jeff-Lauren), già palcoscenico della nozze della coppia formata da George Clooney e Amal Alamuddin. L'attore in smoking Armani e orologio omega in oro bianco, lei in abito di pizzo realizzato con perle e spolverato di cristalli, firmato Oscar de la Renta. La Serenissima è stata una sorta di Cupido anche per un'altra delle coppie più in vista del jet set internazionale, Salma Hayek, attrice, produttrice, regista e François-Henri Pinault, ceo del gruppo Kering. Si erano conosciuti nel 2006 all'inaugurazione di una mostra a Palazzo Grassi. Fu amore a prima vista, coronato da due matrimoni (uno a Parigi e festeggiamenti a Venezia e il secondo nell'isola di Bora Bora).
Avrebbero voluto sposarsi giovanissimi, ma testamenti dinastici e rigide regole di protocollo hanno impedito di coronare il loro sogno d'amore all'inizio della relazione. Convivenza dunque per l'attrice, di origine gallese Lilian Davies, incoronata solo più tardi, principessa Lilian di Svezia, non abbastanza aristocratica per sposare l'amore di una vita, il principe Bertil di Svezia, zio dell'attuale re Carlo XVI Gustavo, che riuscì a portare all'altare dopo 34 anni trascorsi insieme, lui ormai molto, molto agè e anche malato.
Anche il principe Gustav di Sayn-Wittgenstein-Berleburg (53 anni), cugino del re di Danimarca, e la scrittrice americana Carina Axelsson, borghese, senza una goccia di sangue blue nelle vene, si sono uniti in matrimonio nel 2022, dopo circa 20 anni di un lungo e tormentato fidanzamento. Il nonno dello sposo infatti, Henrik, morto nel 2018, nel suo testamento aveva stabilito che il nipote, per non perdere i diritti dinastici e tutte le proprietà, doveva sposare una donna nobile e di religione protestante. La fascinosa e innamorata Carina, ben voluta a corte e ormai entrata a far parte della famiglia, non aveva nessuno di questi requisiti (madre messicana e padre svedese, zero sangue blu e in più di fede cattolica). Ma Cupido ha vinto, l'amore ha prevalso, seppur non più in tenera età, coronato dalla nascita di due splendidi e biondissimi eredi.
Leggi tutto: Non solo Bezos, da Ventura a Clooney: le celebrità di 'mezza età' all'altare
(Adnkronos) - Fabio Fognini ride con Carlos Alcaraz a Wimbledon 2025. Il sorteggio di oggi, venerdì 27 giugno, ha decretato che sarà proprio il tennista azzurro il primo avversario sulla strada dello spagnolo, numero due del mondo e campione in carica a Londra. Un accoppiamento non certo fortunato per il ligure, reduce da un periodo complicato in campo e volato nel tabellone principale del torneo senza passare per le qualificazioni grazie al forfait del francese Arthur Fils. Fognini però sembra averla presa con filosofia.
Tra i campi di Wimbledon i due si sono incrociati scambiandosi un saluto. Appena ha visto Alcaraz, Fognini ha allargato il sorriso scoppiando a ridere e abbracciando poi lo spagnolo, che ha ricambiato il saluto sorridendo a sua volta. A quel punto è arrivato anche Novak Djokovic, che ha salutato Fognini prima di abbracciare proprio Alcaraz e scambiare qualche parola con lui, dopo che i due si erano allenati insieme nella giornata di ieri.
Un clima piuttosto disteso quindi a Wimbledon, con i primi match in programma il prossimo 30 giugno. Proprio lunedì è previsto il match tra Alcaraz e Fognini che aprirà il programma del Centre Court. A Londra è infatti tradizione che a dare il via ufficiale del torneo sia il campione in carica, quindi lo spagnolo, fresco vincitore del Queen's e, qualche settimana fa, anche del Roland Garros, dove ha battuto in una finale-maratona Jannik Sinner.
Leggi tutto: Fognini non ha paura di Alcaraz: risate e abbracci a Wimbledon - Video
Pagina 114 di 808