
(Adnkronos) - La maschera per le parti intime, lanciata da Belen Rodriguez, continua a fare il giro del web. Ma a rendere il tutto ancora più virale è stata la parodia di Valentina Persia, che ha dato vita a un'irresistibile botta e risposta sui social.
Tutto ha inizio quando la showgirl argentina ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto che la ritrae durante l'applicazione della sua nuova maschera vulvare, un trattamento di bellezza pensato per l'idratazione della zona intima. Un post promozionale che non è sfuggito all'occhio attento e ironico della comica Valentina Persia.
Poco dopo, infatti, la Persia ha pubblicato la sua parodia. Nello scatto, imita la posa di Belen ma con una sua versione 'home made' della maschera, dalle dimensioni decisamente più generose e comiche. A corredo della foto, una didascalia che ha scatenato l'ilarità dei follower: "Per chi fosse interessato c'è anche la XXL". Pronta la risposta di Belen Rodriguez: "Dimmi poi come ti trovi a livello di idratazione. Altrimenti abbiamo i Panpers", ha scritto la showgirl stando al gioco.
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(Adnkronos) - Sono dieci, ricorda Assolavoro, i principali vantaggi della somministrazione di lavoro per le imprese. 1) Determina la riduzione dei costi di reperimento e gestione della forza lavoro. 2) Facilita l’individuazione di figure professionali difficili da reperire sul mercato, attraverso la selezione da un ampio database (sono stimati in circa 5 milioni i cv complessivamente presenti nelle banche dati delle agenzie per il lavoro). 3) Garantisce flessibilità nella gestione della forza lavoro per soddisfare esigenze aziendali di breve, medio e lungo periodo.
4) Tutela l’impresa sul piano legale attraverso l’unica forma regolare di fornitura professionale di manodopera. 5) Consente alle aziende di reperire risorse selezionate e formate e di coordinarle e dirigerle al pari dei propri dipendenti diretti, senza i relativi oneri di gestione contributiva, previdenziale, assicurativa e assistenziale.
6) Dà accesso a tutti i benefici economici e contributivi, così come previsto per le assunzioni dirette. 7) Permette di avere una maggiore disponibilità di personale attivo senza computarlo nell'organico dell'azienda.
8) Non è soggetta ai limiti legali previsti per il contratto a termine se si assume con contratto di somministrazione a tempo determinato, in particolare i limiti numerici previsti dal ccnl degli utilizzatori sono esclusi per legge in caso di assunzione di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati e di percettori di ammortizzatori sociali.
9) Consente di conteggiare i lavoratori in somministrazione disabili nella quota di riserva prevista nell’azienda in cui lavorano, in caso di missioni di durata non inferiore a dodici mesi.
10) Permette sia di 'esternalizzare' alcune fasi della produzione, sia di internalizzare figure caratterizzate da una elevata professionalità attraverso l’assunzione diretta in qualsiasi momento (le agenzie per il lavoro non possono opporsi alla volontà dell’azienda di assumere direttamente i lavoratori in somministrazione).
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(Adnkronos) - Il settore della somministrazione, rende noto Assolavoro, guarda da sempre all’inclusione dei lavoratori stranieri nel mercato del lavoro italiano. Gli stranieri rappresentano infatti quasi il 32% del totale degli occupati in somministrazione con circa 163mila lavoratori (media mensile 2024). Attraverso le agenzie per il lavoro i lavoratori stranieri trovano impiego in diversi settori anche a medio-alta specializzazione come l’industria (in particolare metalli, alimentare, gomma e meccanica), l’informatica e i servizi alle imprese, il commercio e i trasporti.
Nel 2022 Assolavoro e i sindacati di categoria hanno firmato un accordo per finanziare una serie di azioni volte ad agevolare l’accoglienza, l’inclusione e l’inserimento socio-lavorativo dei titolari di protezione internazionale, protezione temporanea e protezione speciale, con fondi per 45 milioni di euro. Per i beneficiari si prevede un’attività mirata di bilancio delle competenze, una formazione base per l’apprendimento della lingua italiana o un percorso di formazione professionale, a seconda delle competenze rilevate. I corsi di formazione previsti, sia quelli di base che quelli professionali, sono erogati gratuitamente e prevedono un’indennità di frequenza, il rimborso delle spese sostenute per vitto, alloggio e trasporto, e un’indennità una tantum di 1.000 euro a conclusione del corso.
Grazie all’accordo, inoltre, sono state estese ai rifugiati che frequentano uno dei percorsi formativi anche alcune prestazioni di welfare erogate da Ebitemp normalmente rivolte ai lavoratori in missione, quali: il rimborso per l’assistenza psicologica, il rimborso per l’acquisto dei beni di prima necessità per i neonati e un contributo per l’asilo nido e per il sostegno all’istruzione. Viene poi riconosciuta ai lavoratori somministrati che prestano ospitalità per almeno tre mesi ai rifugiati, sempre tramite Ebitemp, una indennità una tantum pari a 1.000 euro, elevata a 1.500 euro nel caso in cui si dia ospitalità a minori di 18 anni o donne in gravidanza.
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(Adnkronos) - Nel corso del 2024 il numero medio mensile di persone che lavora tramite agenzia è pari a 485mila, contro i 499mila del 2023, con un calo tendenziale annuo del 2,8%, dovuto principalmente alla diminuzione degli occupati a tempo determinato (-5,8%). Gli occupati a tempo indeterminato sono cresciuti invece del 4,9%. Sono alcuni dei dati resi noti oggi da Assolavoro. Il monte retributivo ha registrato invece una crescita non marginale con un +2,2%, a conferma di una ricomposizione della forza lavoro tramite agenzia verso un maggiore utilizzo di profili e professionalità più qualificate con livelli retributivi medi più elevati. Questa dinamica appare accentuata nella componente a tempo indeterminato, il cui monte retributivo è cresciuto molto più del numero degli occupati (+9% contro il +4,9%). Sono circa 1 milione le persone che nel 2024 hanno avuto almeno un contratto di lavoro in somministrazione. L'incidenza del lavoro in somministrazione sull'occupazione dipendente nel 2024 è pari al 2,6%.
Nel 2024, a fronte di un calo su base annua della componente a termine, continua a crescere la componente della somministrazione a tempo indeterminato nel corso dell’intero anno raggiungendo a dicembre il massimo picco storico di addetti con 152mila occupati, con un +5,9% rispetto al valore dello stesso mese del 2023. Anche il dato medio mensile, pari a 147mila lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, segna nel 2024 un incremento del 4,9% rispetto al dato medio del 2023 (140mila addetti). La componente a tempo indeterminato della somministrazione rappresenta un asset sempre più strategico per le agenzie per il lavoro nell’accompagnamento della domanda delle imprese con una offerta mirata, specializzata e continua, in un contesto di crescente shortage della forza lavoro disponibile e soprattutto di quella tecnica e più qualificata.
Se si confrontano gli assunti a tempo indeterminato (o confluiti nel tempo indeterminato a seguito di trasformazioni) tra il 2010 e il 2020 in via diretta dalle aziende (esclusa la Pa) con quelli assunti a tempo indeterminato dalle agenzie, i primi superano un anno e mezzo di durata (547 giorni) nel 56,9% dei casi, mentre nel caso dei secondi la percentuale sale fino a raggiungere il 70,3%. Fatto 100 il numero dei lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, 85 superano la durata di un anno. Dei restanti che cessano prima dei 12 mesi, 10 rientrano entro 90 giorni sempre con un rapporto a tempo indeterminato, 4 rientrano con un contratto a termine, e solo 1 non trova occupazione o esce dal mercato. La somministrazione rappresenta un'ottima soluzione per le imprese di tutti i settori. Circa il 52% dei lavoratori in somministrazione è impiegato nei servizi, ma si ha anche una forte concentrazione nell'industria. Nella somministrazione sono impiegati profili a elevata qualifica, a media qualifica, tecnici e operai specializzati. Il 61,5% dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato entro 30 giorni dalla scadenza del contratto ha una nuova opportunità lavorativa, rispetto ai lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le cui possibilità si arrestano al 43,1%. Anche dopo 90 giorni le possibilità sono maggiori: il 74,9% dei lavoratori in somministrazione con un contratto a termine scaduto o cessato stipula un nuovo contratto. Nel caso di lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le possibilità si arrestano a poco più della metà (58,1%
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(Adnkronos) - Le agenzie per il lavoro sono partner strategici per gli istituti scolastici nella progettazione e realizzazione di percorsi di orientamento basati su dati, risorse e testimonianze. Le agenzie possono rappresentare anche un valido supporto nella formazione dei 'docenti tutor', mettendo a disposizione competenze tecniche per interpretare correttamente le dinamiche del mercato del lavoro a livello territoriale e offrendo percorsi di rafforzamento delle skill orientative dei docenti stessi. Per meglio garantire il raccordo tra scuola e lavoro, a maggio 2024 Assolavoro ha sottoscritto con il ministero dell’Istruzione e del Merito un protocollo d’intesa per sostenere e accompagnare le istituzioni scolastiche nella realizzazione di percorsi di orientamento all’occupabilità.
A tal proposito, Assolavoro ha realizzato la piattaforma 'Spazio orientamento', ideata per supportare presidi e docenti nella creazione di percorsi di orientamento efficaci e offrire agli studenti analisi sempre aggiornate sul mercato del lavoro. Le agenzie per il lavoro sono partner strategici per la creazione degli Istituti tecnologici superiori (Its). Gli Its, costituiti in fondazioni, realizzano percorsi formativi solitamente biennali, a volte triennali, sulla base di piani predisposti dalle programmazioni regionali, riconosciuti dal Mim.
Assolavoro promuove e partecipa attivamente agli Its avendo creato I-Crea academy assieme ad Afol metropolitana, Istituto Kandinski, Città Metropolitana di Milano, Comune di Pieve Emanuele, Triennale di Milano, Istituto Besta, Università Carlo Cattaneo e Laba. I-Crea nasce per formare professionisti capaci che sappiano combinare tecniche tradizionali con abilità e conoscenze innovative legate alla digitalizzazione.

(Adnkronos) - La mozione di censura contro la Commissione von der Leyen presentata dall'eurodeputato dell'Aur Gheorghe Piperea è stata respinta dalla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, con 175 voti favorevoli, 360 contrari e 18 astenuti, su 553 votanti.
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(Adnkronos) - Il lavoro irregolare è un fenomeno allarmante che coinvolge in Italia un numero enorme di persone: 2,5 milioni di lavoratori non regolari nel 2022 (pari al 9,7% degli occupati). In termini di unità di lavoro (Ula o Full time equivalent) si tratta invece di quasi 3 milioni di unità nel 2022 con un tasso di irregolarità, calcolato come incidenza percentuale delle Ula non regolari sul totale, pari al 12,5% (sceso dal 12,9% del 2021). Il lavoro sommerso e irregolare è oggi sempre più concentrato nei servizi non solo rispetto all’incidenza sulle unità di lavoro di ciascun settore, ma anche in termini di volume di occupazione irregolare. Il 79,5% del lavoro nero o irregolare nel 2022 è infatti concentrato nei servizi. Sono alcuni dei dati diffusi oggi da Assolavoro.
In questo scenario, i fenomeni di carattere interpositorio rappresentano la seconda patologia che l'Inl riscontra tra le violazioni più rilevanti nel mercato del lavoro. Nonostante le modifiche normative intervenute negli anni, infatti, è la seconda tipologia di illecito più importante dopo i fenomeni di lavoro nero che impegna le attività dell’Ispettorato nazionale del lavoro. In un anno vengono 'scovati' 100-110mila lavoratori in nero; la somministrazione illecita arriva a 80mila. In questo scenario le agenzie per il lavoro giocano un ruolo importante come baluardo contro il lavoro irregolare, stante la correlazione tra tasso di legalità e tasso di penetrazione del lavoro tramite agenzia: la somministrazione di lavoro è infatti maggiormente presente nei territori con tassi di irregolarità inferiori.
Al crescere del tasso di irregolarità del mercato del lavoro regionale (es. Calabria, Campania, Sicilia) si registrano livelli inferiori di ricorso allo strumento della somministrazione di lavoro; considerazione opposta vale per quelle regioni dove l’irregolarità risulta più contenuta (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia) e che si configurano come aree del Paese in cui le agenzie per il lavoro operano maggiormente.
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(Adnkronos) - Elsa Giordano, mamma di Giorgia, ha replicato via social a Donatella Rettore che aveva definito la cantante romana "sopravvalutata" e l'aveva paragonata, in tono critico, a Whitney Houston.
"A me non sembra che Giorgia sia la copia di Whitney Houston (come dice la Rettore) però, comunque, si parla della Houston (e ho detto tutto). Auguri Donatella", ha scritto usando l'ironia la madre della cantante di 'Di sole e d'azzurro' pubblicando una foto su Instagram che la ritrae sorridente insieme alla figlia.
A innescare la reazione elegante della signora Elsa sono state le parole che Donatella Rettore ha rilasciato al 'Corriere della sera' in occasione dei suoi 70 anni definendo Giorgia una copia di Whitney Houston. "Giorgia. È sicuramente molto dotata, però di nuovo non ha portato niente. Lei è l’imitazione di Whitney Houston, nasce da lì. Bravissima, ma non originale", aveva dichiarato la cantante di 'Kobra'. Pronta la replica di Elsa Giordano, che ha scelto Instagram per difendere la figlia.
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(Adnkronos) - “Il sistema di formazione professionale è largamente sottoutilizzato dalle persone e dalle imprese. C'è una perdita di grandi opportunità, sia economiche sia di implementazione del capitale umano delle aziende. E’ un sistema che va migliorato e va promosso mettendo a fattor comune le migliori competenze di operatori privati e di soggetti pubblici”. Così Agostino Di Maio, neoeletto presidente di Assolavoro Formazione, intervenendo durante l’Assemblea pubblica di Assolavoro Formazione, oggi a Milano.
L’incontro ha offerto l’occasione per analizzare i dati della ricerca 'Il mercato dei servizi per la formazione in Italia' condotta da Assolavoro DataLab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, da cui emerge che il potenziale di crescita del settore è enorme: il mercato della formazione professionale per adulti ha generato nel 2022 un fatturato di oltre 3,2 miliardi di euro.
“La formazione professionale nel mondo del lavoro - riflette Di Maio - è il vertice di una piramide rovesciata sul quale poggia tutto il mercato del lavoro. E’ fondamentale per l'aggiornamento delle competenze, per l’upskilling e il reskilling, per la riduzione delle transazioni, per il rapporto con la scuola e per la gestione delle pratiche fragili dei lavoratori, oltre che per ridurre il tasso di inattività, la vera piaga del nostro mercato del lavoro. La formazione serve sempre, in ogni fase, e oggi in Italia ci sono ampi margini di miglioramento”.
Dall'incontro emerge una frammentarietà regionale quando si parla di formazione professionale. Un aspetto dovuto a “un'impostazione costituzionale che nell'attribuire alle Regioni la competenza esclusiva in materia di formazione professionale non favorisce l'adozione di standard uguali sul territorio nazionale", spiega Di Maio, che aggiunge: "Su questo lavoriamo proficuamente con molte Regioni e cerchiamo di condividere le buone pratiche. È un lavoro molto faticoso che potrebbe essere svolto con più efficacia”.
Infine, il neoeletto presidente esprime la sua visione di Assolavoro Formazione, “un'associazione che raccoglie i migliori player sul mercato”.
“La nostra formazione è orientata al placement. Il nostro contratto collettivo prevede che almeno il 35% dei discenti trovino un lavoro e riteniamo che il placement sia un elemento di qualità e di misurazione dell'efficacia della formazione, che dovrebbe essere anche estesa ad altri contesti”, conclude.
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(Adnkronos) - I territori costieri e le periferie delle città sono le aree del Paese più esposte al pericolo Dengue e Chikungunya. A mappare il rischio di focolai autoctoni in Italia - una minaccia in crescita - è uno studio pubblicato su 'Nature Communications', coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler e dall'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il ministero della Salute e le Regioni/Province autonome.
"Anche se negli ultimi anni in Italia episodi localizzati di trasmissione autoctona di Dengue e Chikungunya si sono verificati soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro, il rischio che si verifichino altri focolai riguarda diverse altre zone del Paese caratterizzate dalla presenza significativa del vettore di questi virus, la cosiddetta zanzara tigre (Aedes Albopictus il nome scientifico), insieme a condizioni climatiche favorevoli", è il monito degli autori. "Sono soprattutto le aree costiere e le periferie urbane lungo tutta la Penisola ad avere le condizioni più adatte allo sviluppo dei focolai", spiegano. Quindi "il rischio è diffuso ed è auspicabile aumentare la conoscenza clinica di queste infezioni, mantenere alta l'attenzione alla sorveglianza e rafforzare la consapevolezza di chi rientra da luoghi in cui queste infezioni sono presenti o endemiche", esortano i ricercatori.
L'Iss sintetizza i risultati dello studio. "I casi autoctoni di Dengue e Chikungunya, malattie che prima erano solo importate, sono in aumento negli ultimi anni in tutta l'Europa meridionale per effetto della ripresa dei viaggi internazionali, della diffusione degli insetti vettori e per l'aumento delle epidemie in Paesi a clima tropicale e sub-tropicale", è la premessa.
Gli scienziati hanno esaminato gli episodi di trasmissione locale tra il 2006 e il 2023, applicando dei modelli matematici per analizzare i focolai italiani e per stimare il rischio di trasmissione, tenendo conto sia della densità di popolazione umana sia dei dati entomologici e climatici. Complessivamente, nel periodo considerato, sono stati confermati 1.435 casi importati di Dengue e 142 di Chikungunya. Le infezioni sono state contratte prevalentemente in Thailandia, Cuba, India e Maldive per quanto riguarda la Dengue, e India, Repubblica Dominicana, Brasile e Thailandia per la Chikungunya. Nello stesso arco di tempo sono stati diagnosticati 388 casi autoctoni di Dengue e 93 di Chikungunya. Il periodo più favorevole alla trasmissione locale a seguito dell'importazione di un caso è risultato da luglio a fine settembre, anche se nelle aree del Sud le condizioni favorevoli possono durare anche fino a novembre.
"Tutte le aree in cui si è verificata una trasmissione locale e focale dei due virus in Italia erano fra quelle identificate ad alto rischio nella nostra analisi - scrivono gli autori - Tuttavia sono state trovate anche molte altre aree con condizioni ecologiche simili, e potrebbero quindi essere ugualmente a rischio in caso di importazione di casi dall'estero. Questo implica che le misure di prevenzione e di sorveglianza devono essere orientate verso le aree con condizioni ambientali favorevoli, sia che abbiano già avuto focolai sia che non abbiano ancora identificato casi contratti sul territorio". Secondo la ricerca, una volta identificati i focolai autoctoni, l'indice di trasmissibilità è stato portato sotto la soglia epidemica in poco tempo, circa 2 settimane, a supporto della qualità degli interventi reattivi di controllo. Rimane però un certo ritardo nell'identificazione dei casi: "Nelle regioni non endemiche, come l'Italia, è importante aumentare la consapevolezza delle patologie emergenti trasmesse da vettori - rimarcano gli esperti - perché una diagnosi ritardata o mancata rallenta il rilevamento dei focolai e quindi la possibilità di controllarli".
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(Adnkronos) - E' stato presentato oggi a Roma, di fronte a una platea di rappresentanti istituzionali, componenti della comunità scientifica e delle associazioni, l'XI Rapporto MonitoRare sulla condizione delle persone con malattia rara in Italia. Dal 2015 Uniamo, la Federazione italiana malattie rare - unico caso in Europa e nel mondo - grazie alla collaborazione con le istituzioni raccoglie e analizza i dati disponibili per dare vita a un documento che offre una visione globale del sistema malattie rare, partendo dal punto di vista del persona con la patologia. "Il rapporto offre l'opportunità di riflettere, dati alla mano, sui chiaroscuri del sistema che è stato creato in questi 26 anni - afferma Annalisa Scopinaro, presidente Uniamo - Dobbiamo analizzare bene cosa funziona meno bene per poter, tutti insieme e in rete, agire per migliorare la qualità di vita delle persone con malattia rara, sorpassando le difficoltà e coordinandoci al meglio".
Il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, in un videomessaggio, nel ringraziare Uniamo "per la grande capacità di fare rete e di mettere a sistema i bisogni nell'ambito della ricerca, della cura e della presa in carico sociosanitaria a livello territoriale", ha annunciato che "nel prossimo Expo Aid 2026, che si svolgerà a Rimini a fine giugno dell'anno prossimo, sarà previsto un focus specifico sulle malattie rare e Uniamo sarà uno dei protagonisti". Sempre in un contributo video il sottosegretario alla Salute con delega alle malattie rare, Marcello Gemmato, ha espresso "soddisfazione" per quanto emerge dal rapporto. "E' incoraggiante - ha sottolineato - vedere che i punti di superamento delle criticità si implementano, è la conferma che stiamo andando nella direzione giusta anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Da segnalare positivamente in questo senso anche il rafforzamento del Fondo per i farmaci innovativi. Restano, tuttavia, sfide importanti da affrontare - ha ricordato - Prima fra tutte la disuguaglianza territoriale: su questo stiamo lavorando con le Regioni per costruire percorsi condivisi che uniformino l'accesso alle innovazioni terapeutiche e rendano l'assistenza realmente omogenea, con tempi celeri e qualità ovunque. Infine, voglio rinnovare il mio personale apprezzamento per il lavoro straordinario che le associazioni di pazienti svolgono ogni giorno: grazie al loro impegno, competenza e passione, possiamo continuare a fare progressi significativi, concreti e misurabili".
Il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Rocco Bellantone, ha osservato: "I dati rappresentano un elemento fondamentale nelle decisioni di sanità pubblica perché forniscono le basi per comprendere lo stato di salute della popolazione, identificare i bisogni, valutare i rischi e, soprattutto, monitorare l’efficacia degli interventi. Per raggiungere questi obiettivi è essenziale il lavoro portato avanti dall'Iss con il Registro nazionale malattie rare che, con il suo flusso di dati, è lo strumento tramite il quale il Centro nazionale malattie rare effettua il monitoraggio della rete assistenziale a livello nazionale, oltre che aggiornare il quadro epidemiologico delle malattie rare nel nostro Paese".
Il punto di forza di MonitoRare sono ovviamente i dati. Fra i tanti - riporta una nota - il contributo del Centro nazionale sangue, che ha fornito per il rapporto una serie di dati che inquadrano in maniera precisa il tema della raccolta del sangue in Italia. I medicinali plasmaderivati (Mpd) esercitano infatti un ruolo chiave, e talora non sostituibile, nel trattamento di molte condizioni cliniche acute e croniche. Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), presente per la prima volta, ha dotato il rapporto di una serie di informazioni utili sui progetti di ricerca attivi sulle malattie rare presso diversi dipartimenti.
L'undicesima edizione del report offre una fotografia del sistema a tinte chiaroscure, pur essendo, quello italiano, un modello in Europa per le malattie rare in diversi ambiti. Innanzitutto cresce ancora la disponibilità dei farmaci orfani: al 31 dicembre 2023, su un totale di 155 autorizzati dall'agenzia europea Ema, 146 erano disponibili in Italia. Il 94,2% del totale, in crescita rispetto all'84,9% dell'anno precedente, secondi in Europa solo alla Germania. Nel 2023 è cresciuto il consumo di farmaci orfani: lo 0,05% del totale, con la spesa che ha inciso per l'8,5% del totale della farmaceutica; nel 2022 il consumo era stato dello 0,04% e l'incidenza di spesa del 6%. Nello stesso periodo, la spesa per farmaci oncologici è stata del 18,4% del totale. Salgono anche i farmaci compresi nell'elenco della legge n. 648/1996: sono 68 nel 2024, erano 31 nel 2018 e appena 13 nel 2012. Sono in aumento i corsi Ecm sulle malattie rare (76 nel 2024), crescono la copertura dei registri regionali delle malattie rare (+30mila unità) e il numero dei centri di riferimento che fanno parte dell'Ern - European Reference Network (da 66 nel 2021 a 78 nel 2024, per un totale di 262 centri), e sale il numero dei rappresentanti delle persone con malattia rara nei tavoli decisionali (Regioni/Province autonome e tavoli di lavoro nazionali). L'Italia, inoltre, si caratterizza per un livello decisamente più elevato di mobilità attiva: nel 2023, 1.250 pazienti in entrata e 236 in uscita.
Altro aspetto positivo l'incremento di strumenti innovativi per le diagnosi. Dal 2023 il programma di screening neonatale esteso (Sne) è attivo a pieno regime in tutte le Regioni/Pa. Più della metà delle Regioni/Pa, inoltre, ha ampliato il panel di malattie considerate. Manca però l'aggiornamento del panel. Questo tema, per Uniamo, necessita di essere affrontato attraverso una modifica normativa: l'aggiornamento del panel dello Sne, infatti, non può essere legato a quello dei Lea, in quanto deve procedere a una velocità decisamente superiore, come recentemente dimostrato dagli ultimi, tragici, casi di diagnosi mancate di leucodistrofia metacromatica. "La ricerca scientifica avanza, la legge resta ferma - ha sottolineato l'onorevole Maria Elena Boschi, presidente dell'Intergruppo parlamentare Malattie rare e oncoematologiche - A quasi 10 anni dall'approvazione, nel 2016 con il governo Renzi, della norma che garantisce a ogni neonato lo screening gratuito per 49 malattie rare, il panel delle patologie diagnosticabili tramite screening neonatale esteso non è mai stato aggiornato". Rimarcando l'inaccettabilità che la salute dipenda "dal codice postale", per Boschi "forse è arrivato il momento di prevedere un fondo per lo screening neonatale esteso che possa prevedere un meccanismo di aggiornamento rapido che proceda di pari passo con la scienza senza aspettare l’aggiornamento dei Lea".
Un cartellino rosso è stato rilevato per la mancata approvazione dei decreti attuativi della legge 175/2021, in particolar modo per quanto riguarda il fondo di solidarietà sociale e il provvedimento legato agli incentivi fiscali per la ricerca che attendono risposte da almeno 3 anni. Inoltre, 7 Regioni non presentano nemmeno un centro Ern, il che alimenta una mobilità sanitaria, soprattutto dei minori con malattia rara esente evidenziati dai Rrmr.
Quanto alla ricerca, dopo la crescita osservata fino al 2021, prosegue la riduzione degli studi clinici autorizzati sulle malattie rare sul totale delle sperimentazioni cliniche (163 nel 2024 pari al 27,1% del totale). Per poter incrementare gli studi e aprire di più alle sperimentazioni cliniche - emerge dal report - è certamente da apprezzare il bando lanciato dall'Agenzia italiana del farmaco, interamente dedicato alla ricerca sulle malattie rare, per un totale di 17,8 milioni di euro. "Con i nuovi bandi per la ricerca indipendente sulle malattie rare, Aifa avvia un intervento strutturale a sostegno di studi no profit su farmaci orfani e terapie innovative - ha evidenziato Armando Magrelli, dirigente dell'Ufficio ricerca indipendente Aifa - con l'obiettivo di offrire risposte concrete ai pazienti e alle loro famiglie. Un passo importante per promuovere innovazione, equità e accesso alle cure". Tra gli enti impegnati in diversi progetti, oltre ad Aifa, ci sono il ministero della Salute, Cnr ed Ern. Secondo il CoNaMr occorre una miglior diffusione delle informazioni su quanto si sta già facendo, scambi tra ricercatori, potenziamento delle infrastrutture e rilevazione delle aree con maggiori bisogni. "La presenza del Cnr accanto alle associazioni di pazienti - ha commentato Anna Moles, direttrice Istituto di biochimica e biologia cellulare, Cnr - rappresenta un impegno concreto a tradurre le loro istanze in azioni di ricerca, innovazione e sensibilizzazione della comunità scientifica e non, in piena coerenza con le missioni istituzionali dell'ente. Le associazioni sono custodi di esperienze e bisogni fondamentali: ascoltarle e collaborare con loro significa orientare la scienza verso soluzioni che migliorano realmente la vita delle persone".
Le sperimentazioni cliniche in Italia, dunque, secondo il rapporto stanno diminuendo: dopo un picco di 260 nel 2021, sono scese nel 2024 a 163. I progetti di ricerca sulle malattie rare con la presenza di gruppi di ricerca italiani sono poco meno di un decimo del totale dei progetti della piattaforma Orphanet.
Dal Barometro di MonitoRare - in questa edizione dedicato a medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici specialisti - emerge una conoscenza non particolarmente levata del sistema delle malattie rare, a cui oltre 1 medico su 4 associa la parola 'difficoltà' e più del 10% i termini 'sconosciute', 'diagnosi', 'complessità' e 'solitudine'. In merito all'inclusione scolastica, solamente 2 scuole su 5 (41%) risultano accessibili per gli alunni con disabilità motoria, e solamente il 17% delle scuole dispone di segnalazioni uditive per studenti con sordità o ipoacusia. Tra gli alunni con disabilità, c'è una netta prevalenza di maschi sulle femmine (228 ogni 100). 'La scuola in ospedale', il servizio pubblico destinato agli alunni che, a causa di problemi di salute, devono temporaneamente interrompere la frequenza scolastica, e all'istruzione domiciliare ha registrato complessivamente 62.812 studenti, +6,2% rispetto all'anno scolastico. 2022/2023, tornando sui livelli pre-pandemici dell'a.s. 2018/2019 (61.516). Quasi 2 studenti su 3 (64,5%) hanno avuto una degenza breve (da 2 a 7 giorni), mentre quasi 1 su 4 (23,6%) ha frequentato la scuola in ospedale in Day hospital; le degenze di media durata (da 8 a 15 giorni) rappresentano il 7,1% dei casi e quelle che hanno superato i 15 giorni di durata il 4,9%.
La Convention di MonitoRare 2025 proseguirà durante tutta la giornata con 4 gruppi di lavoro dedicati a diverse tematiche (ricerca, salute mentale, supporti sociali e Hta), ai quali parteciperanno diversi rappresentanti istituzionali per un confronto diretto con le associazioni delle persone con malattia rara. Nella mattinata di domani, inoltre, sarà dato spazio ai protagonisti del Rapporto MonitoRare, cioè i rappresentanti di enti e istituzioni che ogni anno collaborano - grazie all'invio dei dati - alla stesura del rapporto. Saranno presenti il ministero della Salute, l'Iss, Aifa e Agenas.
Per la compilazione dei dati, conclude la nota, hanno contribuito: i Coordinamenti regionali per le malattie rare; la Direzione generale della Salute e della sicurezza alimentare (Dg Sante) dell'Unione europea; l'Iss - Centro nazionale malattie rare; Aifa; ministero dell'Istruzione e del Merito; ministero della Salute; Bbmri.it - Biobanking and BioMolecular resources Research Infrastructure Italy; Cnr; Fondazione Telethon; Orphanet Italia; Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare - Unità produttiva Agenzia Industrie Difesa Aid; Simmesn - Società italiana per lo studio delle malattie metaboliche ereditarie e lo screening neonatale; Centro nazionale sangue; Sifo - Società italiana di farmacia ospedaliera. L'evento di presentazione del rapporto è stato realizzato anche con il contributo non condizionato di Blueprint Medicines, Chiesi Global Rare Diseases, Novo Nordisk e Takeda.
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(Adnkronos) - "Il 60% degli italiani" soffre di una forma di parodontite. Di questi, "almeno il 13-15% convive con forme gravi e invalidanti" che portano alla perdita dei denti e della funzione masticatoria. Parliamo di una patologia causata dai batteri presenti nella bocca, la sesta più diffusa al mondo, che ha un impatto importantissimo sulla qualità di vita del paziente e sulle casse del nostro Ssn. La sua incidenza aumenta dopo i 40 anni, soprattutto nelle regioni del Sud per igiene orale domiciliare scarsa, fumo e scarsa consapevolezza. Ma salvare gengive e denti è possibile: "La prevenzione e l'igiene costante iniziano da casa ed evitano l'insorgere di altre malattie. Anche se si è in vacanza". Così all'Adnkronos Salute Rodolfo Gianserra, tesoriere della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), in occasione della Giornata nazionale della parodontite che si celebra oggi 10 luglio.
Sanguinamento gengivale, alitosi e mobilità dei denti "sono i sintomi più diffusi - spiega Gianserra - segnali che non bisogna mai sottovalutare. Anzi, alla loro prima comparsa occorre recarsi dal proprio odontoiatria di fiducia". Se invece la parodontite non viene curata, "perché si sottovaluta la sintomatologia, allora la malattia si aggrava portando alla perdita dei denti. Quindi, intervenire tempestivamente è fondamentale".
L'igiene orale "inizia con delle buone procedure che vengono consigliate in modo personalizzato", con il lavaggio dei denti almeno 2 volte al giorno, ricorda lo specialista. "Alle buone abitudini di igiene orale domiciliare si aggiunge la visita di prevenzione presso il proprio dentista di fiducia che sa valutare i tempi e la frequenza di sedute di igiene professionale. In questo modo rendiamo la parodontite praticamente curabile e prevenibile con costi economici minimi". Se invece "dobbiamo trattare forme di parodontite più avanzate di stadio 3 o di stadio 4 - rimarca Gianserra - questo comporta interventi più complessi atti a rigenerare osso e gengive, sostituzioni di elementi dentari con eventuali impianti e conseguenti protesi, con costi che oggi sono decisamente elevati".
La parodontite, precisa l'espero Sidp, non solo "colpisce i tessuti gengivali e i tessuti di supporto del dente, ma è correlata a tantissime altre problematiche sistemiche. Avere una bocca sana significa non avere carie, avere gengive in salute, masticare bene e, ovviamente, avere una vita di relazione legata al sorriso e a quello che la bocca rappresenta per ognuno di noi". Curare le gengive, e quindi la parodontite, "si associa a una riduzione degli indici glicemici, a un miglioramento della pressione sistolica per i pazienti con problemi cardiovascolari e minori rischi per le donne in gravidanza, tra cui il parto prematuro".
E se molti italiani rinunciano alle cure e a fare prevenzione per motivi economici, "con la Giornata nazionale della parodontite come Sidp lavoriamo per rendere il cittadino partecipe della propria diagnosi e cura puntando sull'informazione, attraverso il nostro numero verde 800144979, attivo tutto l'anno. Il nostro obiettivo - evidenzia Gianserra - è far capire all'opinione pubblica che prevenire la parodontite e le patologie della bocca ha sicuramente un costo inferiore rispetto a quello che invece dovremmo sostenere se non facciamo prevenzione. Una visita di controllo - 1 o 2 volte l'anno - ha veramente dei costi bassi". Per informazioni sulla Giornata nazionale della parodontite: https://www.sidp.it/ e www.gengive.org.
Leggi tutto: Il 60% degli italiani ha la parodontite, ecco come salvare gengive e denti

(Adnkronos) - C'è un momento in cui è cambiata la storia del confronto Sinner-Djokovic, che scriverà un nuovo capitolo oggi, venerdì 11 luglio, nella semifinale di Wimbledon 2025. Un match che ha rovesciato le gerarchie del tennis mondiale, con un colpo di scena e nuove consapevolezze dei protagonisti. Si torna indietro al 25 novembre 2023, semifinale della Coppa Davis 2023. Jannik è in campo contro Nole, la Serbia è già sull'1-0 e con un successo del suo fuoriclasse sarebbe in finale. Dopo i primi due set, il match è in parità. Nel terzo, Djokovic va sul 5-4 e sullo 0-40 nel decimo game. Poi succede qualcosa. E si assiste a un passaggio del testimone.
Djokovic ha tre palle break e di conseguenza tre match point. Per Sinner sembra finita, per l'Italia anche. Poi, la grande svolta. Jannik mantiene il sangue freddo, annulla uno a uno i match point e rimette tutto in equilibrio, per poi vincere in rimonta e rimandare il discorso qualificazione al doppio, che sarebbe stato vinto dall'Italia il giorno dopo.
Un match che, rivisto oggi prima della semifinale di Wimbledon, può essere letto come il manifesto del tennis di Sinner. Un tennis di testa, calmo e riflessivo. Ma anche capace di adattarsi alle situazioni, a seconda dell'avversario. Uno dei punti di forza di Jannik, che di lì a poco avrebbe battuto Djokovic pure nella semifinale degli Australian Open 2024 (6-1 6-2 6-7 6-3). Un preludio al suo primo titolo Slam, arrivato prima di ripetere l'impresa nella finale del succesivo Masters 1000 di Shanghai. L'ultimo confronto risale a poche settimane fa e a quella semifinale del Roland Garros vinta da Sinner 6-4 7-5 7-6. Oggi un nuovo atto del confronto, che potrebbe portare Jannik alla sua prima finale a Londra e Nole alla possibilità di giocarsi (forse per l'ultima volta) il 25esimo Slam. Appuntamento sul Centrale.
Leggi tutto: Sinner-Djokovic e quel punto in Coppa Davis che ha cambiato la storia

(Adnkronos) - Cosa non si fa per un click in più. Biagio Antonacci e Gerry Scotti sono solo le ultime due vittime del clickbait estremo, quello che per attirare lettori su un sito produce titoli allarmanti sulla salute (quando non arriva direttamente ad annunciare la morte) di personaggi noti.
Ieri il cantautore milanese ha dovuto smentire con un post sui social di essere finito in ospedale dopo aver rischiato il soffocamento (da notare l'ironia dell'autore della fake news visto che Antonacci è autore di un brano che s'intitola 'E' soffocamento'): "Come vedete sto molto bene … le fake news? Tossiche per l’anima e fastidiose per tutti in un tempo dove la verità è determinante per tutto e tutti", ha scritto l'artista accanto a un video che lo ritraeva mentre cantava accompagnandosi con la chitarra.
Più sofisticata ma altrettanto fastidiosa la fake news che ha portato in tendenza Gerry Scotti nelle ultime 24 ore, più della sua conferma come uno dei pilastri dei palinsesti Mediaset svelati ieri. "Ricovero Gerry Scotti, il quadro clinico è disperato: fegato reni e pancreas coinvolti. Terapia intensiva e corsa contro il tempo", si legge nel titolo di un articolo pubblicato su un sito web che, dopo diversi capoversi allarmanti, rivela che il fake è solo temporale. Ovvero, è stata utilizzata una vecchia intervista in cui il conduttore raccontava la brutta esperienza vissuta con il Covid, che lo portò al ricovero, per montare un nuovo allarme sulla sua salute, come si trattasse di un'ultim'ora. La risposta di Scotti non c'è stata, o almeno non diretta. Il conduttore ha però pubblicato un video in cui, "50 anni dopo", sale in sella ad un Ciao della Piaggio perfettamente restaurato per le vie di Milano.
Solo gli ultimi due casi di un fenomeno che ha visto negli anni anche dare per morti più volte personaggi molto popolare come Lino Banfi, Al Bano e anche Pippo Baudo. Il quale, l'ultima volta che accadde, nel 2020, in pieno Covid, commentò all'Adnkronos: "Faccio le corna. Succede ogni anno che qualcuno dia una notizia letale su di me. Per fortuna, ogni volta che qualcuno annuncia la mia morte, mi allunga la vita".
Leggi tutto: La malattia (anche fake) fa tendenza, Antonacci e Gerry Scotti vittime del clickbait


(Adnkronos) - ''Se questo periodo ci ha insegnato qualcosa, è l'urgenza di costruire un'Europa più resistente per contrastare shock simili in futuro. L'unico modo è far crescere le nostre economie''.
E' l'appello lanciato da Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, in un videomessaggio trasmesso alla quarta edizione del summit nazionale sull’economia del mare 'Blue forum', in corso a Unioncamere a Roma. “Anche il settore marittimo ha subìto le difficoltà della pandemia, di una guerra di aggressione al nostro continente, della crisi energetica, dell'aumento del costo della vita e sullo sfondo una crisi climatica'', sottolinea il presidente.
''L'Italia è la terza più grande economia blu d'Europa. L'ambizione climatica è essenziale, ma ciò significa anche fissare obiettivi raggiungibili e offrire stimoli finanziari”, ricorda Metsola. “Nella sua risoluzione sull'attuazione della politica comune della pesca il Parlamento ha sottolineato che è necessario un livello di stabilità economica in questo settore, perché gli operatori possano innovare e adottare tecniche più sostenibili. Esiste anche un grande potenziale nella digitalizzazione dell'attività marittime''.
''L'Unione Europea sta già contribuendo in molte di queste aree e lo farà sempre di più”, assicura Metsola. “Io sono cresciuta vicino al mare e so quando sia cruciale la gestione sostenibile delle risorse marine sul nostro pianeta. E ora possiamo fare la differenza, perché le decisioni che prendiamo oggi hanno ancora il potere di plasmare il futuro”.
Leggi tutto: Metsola: "Urgente costruire un'Europa più resistente per contrastare shock"

(Adnkronos) - "In questo momento credo che non solo l’Italia, ma il mondo stia guardando in maniera molto diversa al mare. I cambiamenti geopolitici fanno sì che sia un collegamento non tra due nazioni, ma tra interi continenti. In un momento in cui anche le linee di comunicazione e le linee logistiche cambiano rapidamente, l’attenzione a livello mondiale sul mare è altissima". Lo ha detto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, a margine del IV Summit Nazionale sull’Economia del mare – Blue Forum, presso la sede di Unioncamere negli Horti Sallustiani a Roma. "Fortunatamente il nostro Paese ha un grande know-how su questo - continua - L’Europa è il continente che ha più navi. L’Italia, all’interno dell’Europa, è uno dei Paesi che è più sviluppato nel settore della blue economy, dalla cantieristica navale, alla nautica di diporto, fino allo shipping. E' chiaro che in questo momento noi stiamo chiedendo anche a livello europeo di cambiare il paradigma, di consentire anche di intervenire sulla nostra cantieristica in maniera massiva".
In particolare, "basta pensare che l’85% dei cantieri navali, dei bacini per la costruzione e il refitting delle navi è tra Cina e Corea, solo il 7% è in Europa - osserva Rixi - Oggi tutte le merci che arrivano sul continente europeo passano via mare a causa della guerra in Ucraina e quindi, per noi, è fondamentale, anche per una sicurezza logistica, avere una grande capacità nei prossimi anni per cambiare, rimettere in bacino le navi, costruire nuove navi. Rimettere in bacino anche perché - sottolinea - nel frattempo c’è tutto il tema del green, del cambiamento dei carburanti e quindi rivedere anche le motorizzazioni delle flotte. È un lavoro immane che vuol dire però grande capacità, possibilità del nostro Paese per incidere”.
Per il viceministro, "l’underwater, che riguarda sempre la blue economy - precisa - è un nuovo aspetto che nasce proprio in questi anni, dove l’Italia è ancora protagonista con la nuova agenzia che il governo ha voluto creare e su cui si investirà nei prossimi anni". Non si tratta quindi "solo di connessioni su cavi sottomarini, ma anche della possibilità di controllare tutta la parte subacquea, sia per motivi di sicurezza, sia sul traffico logistico e sull’utilizzo delle materie prime". Certo, è "un mondo che sta cambiando rapidamente – conclude – ma che forse, per la prima volta dopo tanti decenni, vede il nostro Paese leader e protagonista in moltissimi settori".
Leggi tutto: Blue economy, Rixi: "Serve svolta Ue su cantieristica per rilancio e sicurezza"

(Adnkronos) - "Occorrono scelte coraggiose" per affrontare i cambiamenti che il sistema economico globale sta subendo. E' il tema centrale del panel di apertura della quarta edizione del Summit Nazionale sull’Economia del Mare – Blue Forum, in corso a Unioncamere a Roma. "L'economia del mare – ha detto Andrea Prete, Presidente Unioncamere - è una somma di tante economie che hanno un filo conduttore, il mare. C'è quella della cantieristica, l'alberghiero, il settore delle crocierie, quello dei porti, della pesca, dell'accoglienza e della ristorazione. I numeri sono importanti: oltre un milione di occupati, oltre 2 miliardi complessivi. Tutto questo comparto è cresciuto ed è attento ai temi della sostenibilità e dell'ambiente. E anche nel Mezzogiorno l'economia del mare sta crescendo. Servono scelte coraggiose su questa direttrice".
Stesso appello è arrivato da Giovanni Acampora, Presidente Assonautica Italiana, Si. Camera, Cciaa Frosinone Latina. “Occorrono scelte coraggiose, non possiamo rimanere al palo rispetto a certe situazioni. Tra queste anche il Ponte sullo Stretto”. Acampora ha invitato a “lavorare sull'innovazione, sull'Intelligenza artificiale, sull'investimento tecnologico”.
Durante il primo panel è intervenuto, con un video-messaggio, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Bologna. “Creare valore, il titolo scelto dal vostro Summit, significa scegliere valori importanti – ha detto – significa costruire un sistema, capire le ricchezze e le potenzialità e questo richiede sempre l'alleanza con vari soggetti”. In tema di Giubileo, Zuppi ha ricordato il tema della speranza. “Papa Francesco, scegliendo questo tema, ha ribadito la necessità di una alleanza sociale della speranza. C'è molta paura nel mondo per ciò che stiamo vivendo, e la paura rischia di paralizzare la speranza. La paura – ha concluso Zuppi - favorisce il presente e non il futuro. La paura spinge a conservare; al contrario la speranza guarda a quello che ancora non c'è”.
Leggi tutto: Unioncamere-Assonautica, per economia del mare "occorrono scelte coraggiose"

(Adnkronos) - Le sfide più urgenti legate alla Blue Economy riguardano “la valorizzazione del mare da ogni punto di vista, in una nazione che ha tre quarti della sua esposizione di confine sul mare”.
“E' la nostra risorsa cardine, se sapremo sfruttarla ancora di più e ancora meglio in un quadro che prevede tante criticità che sono quelle legate a politiche europee che non sempre tengono conto delle esigenze delle singole nazioni o delle loro produzioni”. A sottolinearlo è stato il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida intervenendo alla quarta edizione del Summit Nazionale sull’Economia del Mare – Blue Forum, in corso a Unioncamere a Roma.
“Per anni l'Unione Europea ha sacrificato molto la produzione di pesca – ha sottolineato Lollobrigida – e negli ultimi due anni e mezzo abbiamo lavorato per invertire questa tendenza: desertificazione delle nostre marinerie che è avvenuta nel tempo, che ha visto arrivare a cifre di -40%-50% con porti che vedevano nella pesca una risorsa straordinaria che hanno perso questa vocazione. Questo ha creato un danno economico ma anche un danno ambientale. Siamo riusciti nell'ultima trattativa di dicembre scorso – ha ribadito il Ministro Lollobrigida - a segnare un risultato straordinario condiviso con le associazioni di rappresentanza del mondo della pesca perché per la prima volta abbiamo fermato la scellerata scelta di ridurre spesso, senza dati scientifici adeguati, lo sforzo di pesca che aveva l'unico effetto, questo lo dicono i dati, di diminuire le nostre imbarcazioni, la vocazione dei nostri pescatori, a dare la possibilità a nuove generazioni di occuparsi di questo settore”.
“Abbiamo restituito speranza – ha poi aggiunto Lollobrigida - abbiamo sostenuto economicamente il settore fin dall'inizio mettendolo sul piano dell'agricoltura, abbiamo immesso in tutti i bandi che riguardano il settore agricolo anche la possibilità di partecipare al mondo della pesca, alle imprese della pesca. Abbiamo lavorato per modernizzare il nostro settore con risorse importanti per il fermo definitivo. Abbiamo contrastato scelte europee che mettevano in condizione di sacrificare tipologie di pesca che sono proprie della nostra Italia. Su questo tema – ha concluso Lollobrigida - abbiamo lavorato tanto per rafforzare la condizione che la nostra Italia ha di essere definita dal mare”.
Leggi tutto: Lollobrigida: "Mare risorsa cardine, per anni Ue ha sacrificato produzione pesca"
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