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I medici annunciano la mobilitazione e il sindacato Anaao
Assomed invia una diffida alle aziende sanitarie dopo la decisione
dell'assessore regionale della Sanità Mario Nieddu di mettere un
freno all'attività di intramoenia nelle strutture del servizio
sanitario regionale per smaltire le liste d'attesa. Un
provvedimento che, secondo il sindacato, deve essere revocato e
invita il direttore generale della Sanità a convocare "con la
massima urgenza la Commissione regionale per la verifica della
corretta attuazione, da parte delle Aziende del SSR, delle
disposizioni in materia di attività libero professionale
intramuraria, anche allo scopo di acquisire tutti i dati necessari
per accertare le cause del rappresentato sforamento".
"A leggere la suddetta nota emerge come,
intempestivamente, l'assessorato abbia scoperto l'acqua calda,
ossia che durante l'emergenza Covid sono aumentati i tempi massimi
per l'erogazione delle prestazioni in attività istituzionale
-attacca la segretaria regionale del sindacato Susanna Montaldo -
Ciò che sorprende è che, alla scoperta, senza compiere alcuna
indagine sulle cause, riconducibili oltre che all'emergenza
pandemica al disarmante quadro disorganizzativo complessivo del
Servizio Sanitario Regionale e alla gravissima insufficienza del
personale medico, sia seguita la decisione di penalizzare
economicamente i professionisti e non, invece, di intervenire per
rimediare al disastro".
Secondo l'Anaao-Assomed, infatti, "la
sospensione dell'ALPI (libera professione intramoenia, ndr) avrà
evidentemente quale unico effetto l'ulteriore 'crescita' delle
liste d'attesa: è di solare evidenza, infatti, che i pazienti che
non potranno avvalersi dell'intramoenia si troveranno
nell'alternativa tra prenotare la prestazione in regime
istituzionale ovvero ricorrere a soggetti privati. Non si potrà,
infatti, certamente pretendere dai dirigenti medici, impegnati
principalmente, durante l'orario di lavoro istituzionale, a
garantire la continuità assistenziale nei reparti 'in sofferenza'
proprio per la gravissima carenza di organico, di smaltire le liste
d'attesa extra orario di lavoro. Non si può non stigmatizzare,
peraltro, - conclude Montaldo - il metodo prescelto, che
ulteriormente conferma il 'cattivo' governo del SSR".
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Ultimi scontrini battuti, il supermercato Conad chiude i battenti all’interno della Città Mercato di Pirri. E, a ventotto anni dall’inaugurazione, lo stesso centro commerciale si prepara a cambiare volto. Gli operai arriveranno, sin da subito, nell’area di Conad e, come spiegato dal suo direttore Michele Orlandi due settimane fa, dall’autunno è previsto il via ai maxi lavori di ampliamento, che dovrebbero finire nella primavera 2023. La superficie di vendita, rispetto al primo progetto, sarà ridimensionata ma comunque più estesa. Dovrebbe essere confermato il resto del cantiere tra via Vesalio, Pisano e Ampere: decine di migliaia di metri cubi in più (che vanno ad aggiungersi ai 130950 esistenti) ed un numero di posti auto complessivo, in seguito agli interventi, pari a 2mila, più 40 per disabili. La galleria commerciale esistente sarà riorganizzata a e ristrutturata. Verrà ampliato l’atrio di ingresso dal parcheggio e ci sarà una nuova zona da passeggio con percorso quadrangolare e la superficie commerciale sarà estesa all’area attualmente riservata a piazza scoperta.
Attenzione, però: dentro la galleria, in agonia da tanto tempo, restano ancora aperti la tabaccheria e due negozi di abbigliamento. “Non ho ancora ricevuto nessuna comunicazione di chiusura della mia attività, posso continuare a lavorare sono a nuovo ordine, la mia concessione scade nel 2025”, afferma Carlo Nonnis, gestore della rivendita di tabacchi. Possibile, però, qualche sviluppo nelle prossime settimane. Cristiano Ardau, segretario regionale UilTucs, benedice il via ai lavori: “Finalmente, dopo tantissimi mesi di attesa e di aspettative per tutti i lavoratori del centro commerciale. Tra loro c’è un mix tra felicità e preoccupazione, saranno tutti messi in cassa integrazione in attesa della riapertura. Come sindacato, vogliamo Comprendere quale sarà l’organico definitivo per scongiurare assolutamente eventuali esuberi. Attendiamo il via alla seconda vita del centro commerciale di Pirri”.
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Capoterra, si becca il Covid e resta un mese in casa: “Controllato senza sosta dai medici dell’Usca”
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Interruzione del traffico per la MetroCa linea 3. Nei prossimi giorni sarà realizzato il completamento della linea per lo smaltimento delle acque piovane raccolte dalla grande vasca posizionata all’interno del piazzale Madre Teresa di Calcutta, opera propedeutica alla realizzazione della linea 3 della MetroCa.
I lavori saranno realizzati nel tratto del viale Diaz all’intersezione con il viale Cimitero e comporteranno alcune variazioni al traffico della zona, in particolare: il traffico proveniente da via Roma, via Pirastu e via Regina Margherita diretto verso il Poetto, giunto all’incrocio con la via Stazione Vecchia, avrà l’obbligo di svolta a sinistra verso il viale Bonaria e potrà proseguire lungo il viale Bonaria e procedere ordinariamente verso le direzioni consentite. Nel tratto del viale Diaz compreso tra la via Stazione Vecchia e il viale Cimitero sarà consentito solo il traffico locale diretto verso le attività commerciali e le residenze. Sarà possibile effettuare l’inversione di marcia nei pressi dell’incrocio con il viale Cimitero.
Il traffico proveniente dal Poetto potrà raggiungere via Roma procedendo verso il viale Colombo svoltando in via Caboto o raggiungendo la via Sonnino da via Goceano dopo aver svoltato in via Bottego o nel viale Cimitero. L’intervento inizierà martedì 5 luglio e terminerà il 16 luglio. Il cantiere sarà opportunamente segnalato in modo da limitare al minimo i disagi alla circolazione.
Si suggerisce la massima prudenza e attenzione alla segnaletica di cantiere e alle indicazioni dei movieri.
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Cabras
Stamane la nuova manifestazione di protesta
Una questione di civiltà. Così il sindaco di Cabras, Andrea Abis, ha definito lo sblocco del progetto per la realizzazione della pista ciclabile tra Cabras e Torre Grande durante la manifestazione promossa stamane per chiederne la realizzazione. I manifestanti hanno più volte precorso la rotonda all’ingresso del paese, suonando i campanelli delle bici e sfidando caldo e ira dei numerosi automobilisti, bloccati lungo la via per il mare, che hanno suonato i clacson infastiditi. A loro alcuni manifestanti hanno fornito i volantini con le ragioni delle protesta.
Ad aprire il gruppo in bici il sindaco Abis, i colleghi di San Vero Milis e Riola Luigi Tedeschi e Lorenzo Pinna e il vicesindaco di Baratili Pier’Aldo Madau. Presenti anche diversi amministratori comunali e il direttore dell’Area marina protetta, Massimo Marras.
“È ora che la Regione risolva una situazione incivile, perché è di questo che stiamo parlando”, ha detto il sindaco Abis tra gli applausi dei presenti: diverse decine di persone in bici e alcuni a piedi.
Il blocco della rotonda che conduce alle località marine del Sinis segue una precedente protesta messa in atto lo scorso 1° maggio, con una ciclopedalata.
Il progetto per la pista ciclabile, del costo di 4 milioni di euro, era stato avviato lo scorso giugno proprio con l’inaugurazione della rotonda sede della protesta odierna. All’inizio dell’anno, però, è arrivato lo stop dalla Regione: i tecnici hanno consigliato lo spostamento della pista in un’altra sede. Soluzione che il sindaco aveva definito applicabile solo in via teorica, anche perché il progetto non prevede la formazione di strade o piste in aree vergini, ma l’affiancamento di piste ciclabili e pedonali alle strade provinciali esistenti, per una larghezza di circa 3 metri.
Le carte affermano che i progetti siano incompatibili con le norme di protezione e di tutela delle aree umide, perché inducono una trasformazione urbanistica e edilizia a distanze inferiori ai 300 metri.
Il sindaco Abis e la sua amministrazione sono convinti del contrario in quanto il progetto non prevede la formazione di strade o piste in aree vergini ma l’affiancamento alle strade provinciali esistenti.

Sabato, 2 luglio 2022