Dopo 4 anni di studio e lavoro sul campo arriva il diploma... 
Prosegue la consegna dei corpi degli ostaggi israeliani nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco siglato tra Israele e Hamas. Nella serata di oggi, giovedì 13 novembre, il braccio armato del gruppo, le Brigate al-Qassam e il braccio armato della Jihad Islamica, le Brigate al-Quds, consegneranno la salma di un altro ostaggio recuperata stamani a nord di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, riferisce la tv satellitare al-Jazeera.
Intanto proseguono le brutali violenze dei coloni israeliani in Cisgiordania. Oggi un gruppo ha appiccato il fuoco alla moschea di Al Hajja Hamida, situata tra le città di Deir Istiya e Kafr Haris, nella Cisgiordania centrale. A riferirne è stata l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, precisando che sebbene le fiamme abbiano causato danni all'edificio, l'incendio non si è propagato grazie all'intervento dei residenti locali. Il gruppo di coloni ha lanciato materiali infiammabili contro l'ingresso della moschea, situata nel governatorato di Salfit, e ha scritto sui muri messaggi razzisti e ostili contro la popolazione palestinese.
Rubio: "Possibili ripercussioni su Gaza da violenze Cisgiordania"
Violenze che allarmano gli Stati Uniti. "C'è una certa preoccupazione che gli eventi in Cisgiordania possano avere ripercussioni tali da compromettere ciò che stiamo facendo a Gaza", ha dichiarato il segretario di Stato Marco Rubio. "Spero di no - ha aggiunto sull'ipotesi che la tregua possa saltare - non ci aspettiamo che ciò accada. Faremo tutto il possibile per evitarlo".
Rubio ha quindi accolto con favore le critiche pronunciate dal presidente Isaac Herzog e dagli alti comandanti dell'Idf contro la violenza dei coloni. Herzog aveva parlato di fatti "gravi e sconvolgenti". In un post su 'X', aveva scritto che "il violento e pericoloso manipolo responsabile degli eventi in Samaria ha oltrepassato il limite", riferendosi alla Cisgiordania. "Tale violenza contro i civili e contro i soldati dell'Idf è intollerabile e la condanno fermamente".
Denuncia 5 Stelle: "Sistematiche violazioni israeliane a tregua"
Ma dall'Italia il Movimento 5 Stelle punta il dito contro le violazioni di Israele anche nella Striscia di Gaza. "Nel silenzio della comunità internazionale prona a Trump, a partire dal governo Meloni, il criminale di guerra Netanyahu continua a violare sistematicamente la tregua entrata in vigore un mese fa".
"Anche oggi, come ogni giorno, - affermano i capigruppo M5s delle commissioni Esteri di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Bruno Marton - i caccia e l’artiglieria di Israele sono entrati in azione bombardando la Striscia: dal 10 ottobre si contano 245 palestinesi uccisi e oltre 600 feriti. Altra grave violazione è rappresentata dal fatto che l’esercito israeliano nelle aree rimaste sotto il suo controllo continua a radere al suolo interi quartieri usando gli esplosivi, probabilmente con il nitrato d’ammonio italiano: le analisi delle immagini satellitari mostrano almeno 1.500 edifici ridotti in macerie nell’ultimo mese. L’altra violazione - denunciano ancora i parlamentari italiani - è la permanenza di restrizioni all’ingresso di aiuti umanitari e i pochi che entrano sono gestiti dalle milizie palestinesi filo-israeliane responsabili del saccheggio degli aiuti negli ultimi mesi. Nel frattempo in Israele emergono le prove dei crimini di guerra israeliani, dall’uso sistematico dei civili palestinesi come scudi umani alle torture dei prigionieri. Di fronte a tutto questo - attaccano - il silenzio del nostro governo è intollerabile e ancora una volta complice".

È Carlo Aloia l'ultimo a entrare nell'infermeria' del programma Tv 'Ballando con le stelle'. Il maestro e partner di ballo di Nancy Brilli è stato costretto a uno stop forzato dalle prove. Ma sono stati costretti ai box in queste edizione: Barbara D'Urso, all'inizio, e Francesca Fialdini e Giovanni Pernice che hanno avuto una serie di problemi, lei al piede e lui alla spalla. Ogni edizione dello show condotto da Milly Carlucci ha i suoi ballerini 'fuori uso', basti ricordare Luisella Costamagna costretta quasi al ritiro per un 'crack' alla caviglia e poi vincitrice. Senza dimenticare le lacrime di Nina Zilli che si ritirò per tre costole rotte e problemi al piede. Ballare non è uno scherzo e ha rischi dietro l'angolo.
"Come tutte le nuove attività sportive, anche il ballo può esporre il ballerino a rischi di infortuni, soprattutto se non adeguatamente preparato dal punto di vista atletico. A parte il riscaldamento generico riguardante sia gli arti superiori che inferiori, i ballerini dovranno ritagliarsi del tempo di preparazione atletica con gesti tecnici specifici per il piede e la caviglia, come lo stretching passivo con gli elastici del tendine di Achille e della fascia plantare". Così all'Adnkronos Salute Elena Manuela Samaila, professoressa associata di Ortopedia e Traumatologia dell'università di Verona, socio della Siot, Società italiana di ortopedia e traumatologia, e past-president della Società italiana della caviglia e del piede (Sicp).
Per chi parte da zero e si deve esibire in una gara, "attenzione particolare va posta alla calzatura che dovrà indossare sia durante le prove che durante la gara. Il morfotipo del piede è importante nella scelta della calzatura che è richiesta dal tipo di ballo. Certi balli - spiega la specialista - richiedono il carico sulle punte e questo porta ad un sovraccarico delle teste dei metatarsali con infiammazione, gonfiore e dolore alle articolazioni metatarsofalangee".
Quali sono le articolazioni più stressate? "Nel piede le articolazioni più sovraccaricate sono le metatatarso-falangi (in tutti i balli che richiedono il ballo sulle punte nonostante il tacco), il quinto metatarsale (durante le piroette e gli atteraggi dai salti), la caviglia sia come articolazione che come comparto del legamento esterno (per le distorsioni della caviglia)", risponde Samaila.
E a livello di chirurgia qual è l'intervento più frequente? "Tra le patologie traumatiche nei ballerini - illustra - ritroviamo le fratture da stress del piede, la frattura di Jones (base della diafisi 5° metatarsale), le distorsioni sia della caviglia sia del piede, l'impingement posteriore della caviglia, i distacchi epifisari nei ballerini ancora in età pediatrica e le fratture delle dita. Tipicamente nei ballerini classici la chirurgia più frequente riguarda l'articolazione base del 5° metatarsale e l'impingment posteriore. Invece le distorsioni guariscono con adeguata immobilizzazione e riposo seguiti da fisioterapia".
Quali suggerimenti si possono dare a chi vorrebbe iniziare a cimentarsi con il ballo? "Consiglio di dedicarsi prima e dopo il ballo a un'adeguata preparazione atletica dei muscoli, articolazioni e tendini, specifica per la caviglia e il piede. Meglio utilizzare le scarpe ginniche che proteggono il piede piuttosto che ballare scalzo", consiglia la past-president della Società italiana della caviglia e del piede. E su eventuali precedenti interventi ortopedici che potrebbero sconsigliare di scegliere il ballo come hobby, "non ci sono particolari controindicazioni al ballo per chi ha avuto in passato un problema ortopedico - precisa - E' bene fare la preparazione atletica e lo svolgimento graduale delle attività. E' il segreto per non farsi male", chiosa Samaila.

Era il 13 novembre 2015 quando Parigi si trasformò in teatro di terrore: in poche ore, una serie di attacchi coordinati islamisti provocò la morte di 132 persone - tra loro l'italiana Valeria Solesin - e il ferimento di altre 350.
Alle 21.16 la prima esplosione allo Stade de France
Tutto iniziò verso le 20:45 allo Stade de France, a Saint-Denis, pochi minuti prima della partita amichevole Francia-Germania. Qui un primo commando, guidato da Salah Abdeslam, mente dell'operazione, oggi in carcere, arriva nei pressi dello stadio dove lascia tre terroristi sul posto prima di ripartire. Alle 21 il fischio di inizio della partita. Uno dei terroristi si siede sulla terrazza esterna di un ristorante attiguo allo stadio. Alle 21.16 aziona la cintura esplosiva che indossa. Dentro lo stadio, i circa 80mila spettatori e i giocatori sentono una forte esplosione, ma la partita prosegue. Molti pensano ad un petardo. All'esterno, la deflagrazione ha ucciso una persona e ne ha ferite altre tre.
La seconda detonazione instilla il dubbio. Patrice Evra, che ha la palla, guarda verso gli spalti, preoccupato. Ma il terzino sinistro dei Bleus continua a giocare. Sono da poco passate le 21.20, un secondo terrorista si è fatto esplodere davanti a uno dei cancelli dello stadio. Ha ferito diverse persone, una delle quali gravemente. Poco dopo, i media cominciano a trasmettere le notizie delle sparatorie in corso sulle terrazze dei bar e ristoranti del 10° e 11° arrondissement.
Allo stadio c'è anche il presidente François Hollande. Grande appassionato di calcio, è completamente assorbito dalla partita quando avviene la prima detonazione. "Non vogliamo credere che sia il segno di un attacco in corso" e l'episodio viene attribuito ai tifosi raccolti fuori dallo stadio, racconterà molti anni dopo allo youtuber Gaspard G.. "Ma quando sentiamo una seconda detonazione pochi minuti più tardi, non c'è più alcun dubbio".
L'attacco alle terrazze dei caffè dentro Parigi
Intorno al trentesimo minuto di gioco, il capo del servizio di sicurezza presidenziale informa Hollande che fuori dallo stadio c'è un morto, forse anche due. François Hollande aspetta fino all'intervallo e poi raggiunge il quartier generale della sicurezza per vedere le immagini dell'esterno dello stadio, dove regna il caos. Allo stesso tempo, viene informato di un altro attacco, che ha preso di mira le terrazze dei caffè dentro Parigi. Il bilancio delle vittime continua a salire di minuto in minuto. "Ho fatto venire il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, allo Stade de France e ho chiesto a Manuel Valls (allora primo ministro) di preparare tutte le decisioni necessarie prima che potessi raggiungerlo al ministero dell'Interno". "Poi ho preso la decisione di non interrompere la partita", ha continuato.
Ogni cosa viene fatta per mantenere la folla seduta e per far continuare il gioco. Il collegamento Internet funziona male, spettatori e giocatori rimarranno disconnessi dal mondo fino al fischio finale. Il capo dello Stato torna alla tribuna presidenziale e informa l'allora ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier e il presidente dell'Assemblea nazionale Claude Bartolone, anch'essi presenti alla partita, chiedendo loro di rimanere ai loro posti per evitare che il pubblico sospetti qualcosa di grave e cerchi di lasciare lo stadio esponendosi a potenziali altri pericoli.
La prima sparatoria dentro Parigi
Pochi minuti dopo l'attacco allo Stade de France, la prima sparatoria dentro Parigi nei pressi di due ristoranti Le Carillon, in Rue Alibert, e Le Petit Cambodge, in Rue Bichat. Quattro terroristi (Abdelhamid Abaaoud, Chakib Akrouh, Brahim Abdeslam e probabilmente suo fratello minore Salah Abdeslam) a bordo di un'auto sparano con i loro AK-47 esplodendo circa 100 proiettili, inneggiando alla Siria e all'Iraq. Provocano 13 morti e 10 feriti gravi.
La seconda e terza sparatoria
Poco più tardi, una seconda sparatoria, nei pressi del Café Bonne Bière e della pizzeria Casa Nostra, in Rue de la Fontaine au Roi. Questa sparatoria provoca 5 morti e 8 feriti; la terza sparatoria, davanti al ristorante La Belle Équipe, in rue de Charonne, nell'XI arrondissement, fa 21 morti e 9 feriti.
Nel Bataclan
Infine, poco prima delle 22, tre terroristi irrompono nel Bataclan, dove è in corso il concerto del gruppo rock statunitense Eagles of Death Metal, sparando contro la folla. Sono arrivati equipaggiati di zaini porta-caricatori, AK-47, di un fucile a pompa, alcune bombe a mano e cinture esplosive. L'assedio si concluderà dopo l'irruzione delle forze speciali. I morti dell'attacco sono 90. Il presidente Hollande, appare in diretta TV e dichiara ufficialmente in un discorso lo stato di emergenza in tutto il paese e la temporanea chiusura delle frontiere.

Sulla futura location delle Atp Finals “non e’ stata ancora presa una decisione”. Andrea Gaudenzi, presidente dell'Atp, ha parlato così in conferenza stampa, nel cuore della Inalpi Arena di Torino, dove sono in corso le Atp Finals. “Non abbiamo ancora iniziato a parlare di cosa di cosa succederà nel 2027, 2028, 2039 e 2030”, ha aggiunto Gaudenzi, indicando nell’infrastruttura, nell’esperienza dei fan e negli spazi adibiti per i giocatori "i criteri che verranno valutati per scegliere la prossima destinazione".
Atp Finals ancora a Torino?
Le Atp Finals, di sicuro in Italia fino al 2030, saranno ancora a Torino? "Questa è un’edizione fantastica, a Torino abbiamo iniziato con il Covid e ogni anno l’evento è migliorato. In particolare questa edizione è eccitante, perché abbiamo la lotta per il numero uno". Per il futuro Milano resta sullo sfondo, ma la posizione è chiara e le valutazioni sono in corso: "A mio giudizio - ha spiegato Gaudenzi - è un insieme fra esperienza per i giocatori, esperienza per gli appassionati e anche potenziale per il mercato perché vogliamo essere attrattivi da un punto di vista estero, avere la possibilità di fan che arrivano dall’estero, quindi e’ un insieme di cose, non c’e’ un criterio solo Torino ha dimostrato tantissimo, ha fatto quello che doveva fare, non e’ quello il tema, è una discussione interna, un processo di review che è giusto avere".
Gaudenzi: "Importante investire in infrastrutture"
Gaudenzi aggiunge: “Per me il richiamo al Governo è: benissimo che vogliate essere coinvolti nello sport, il tennis da un lato è una grossa forza che abbiamo, dall’altra è una debolezza che richiede un investimento in infrastrutture enorme, perché in questo sport hai un impianto enorme che usi al massimo due o tre settimane all'anno. Il Roland Garros è stupendo, cosi’ Wimbledon e gli Australian Open. Sono tutti investimenti plurimiliardari. Per dare un'idea Saudi, il nuovo Masters 1000, avrà un investimento di 2 miliardi e mezzo, quell’investimento se non arriva da un governo con gli economics del torneo, non lo giustifichi. Quindi il governo la priorità che dovrebbe avere è supportare la federazione per le infrastrutture se veramente vuole crescere. Senza il supporto dei governi non è facile".
Gaudenzi parla anche della possibilità di vedere le Atp Finals all'estero: "Con la Fitp abbiamo un contratto, se loro sono in grado di rispettare il contratto non c’e’ nessun problema, abbiamo ottime relazioni. Se invece sono messi in qualche modo nelle condizioni dal governo di non potere rispettare il contratto, in quel caso può nascere un problema. Non siamo ancora a quel punto, stanno lavorando con il governo per cercare di mantenere delle prerogative".

In Veneto ogni anno 5.200 donne si ammalano di tumore al seno che, anche in questa regione, risulta essere la neoplasia più diffusa. A 5 anni dalla diagnosi oltre il 90% delle pazienti è vivo e con buone possibilità di sconfiggere definitivamente la malattia. Crescono le possibilità di cura anche grazie alla migliore selezione delle sempre maggiori terapie disponibili. Perfino per le forme più gravi e avanzate della patologia gli specialisti medici sono ora in grado di somministrare trattamenti adeguati e personalizzati. Sono alcuni dati emersi dal convegno 'Tumore del seno metastatico: l'importanza della medicina di precisione - Focus Regione Veneto', che si è svolto ieri a Padova presso lo Iov-Istituto oncologico veneto, organizzato nell'ambito di una campagna nazionale promossa da Fondazione Aiom-Associazione italiana di oncologia medica e che prevede un tour con incontri in 9 Regioni italiane.
"L'introduzione dei test molecolari ha cambiato la pratica clinica del carcinoma mammario - afferma Valentina Guarneri, direttore della Uoc Oncologia 2 Iov e professore ordinario di Oncologia medica all'università di Padova - Siamo riusciti ad andare oltre la tradizionale classificazione basata solo sull'espressione dei recettori ormonali e della proteina Her2. Oggi vi sono dei biomarcatori utili anche per la scelta dei trattamenti per le forme metastatiche della neoplasia. Si tratta di strumenti diagnostici che consentono di caratterizzare il cancro dal punto di vista del suo comportamento biologico. Al tempo stesso, evidenziano l'eventuale risposta ai trattamenti che già utilizziamo nella pratica clinica quotidiana. Di solito i tumori mammari ormonosensibili e Her2 negativi, a un certo punto, sviluppano resistenza alla terapia endocrina standard. Con le nuove armi terapeutiche garantiamo migliori possibilità di cura e di sopravvivenza".
In questo quadro rientra un esame del sangue molto specifico e importante, la così detta biopsia liquida. "E' un test non invasivo, indolore e poco costoso, ma che permette di ottenere informazioni ormai indispensabili - spiega Guarneri - Deve essere eseguito solo in laboratori medici specializzati e forniti di adeguate tecnologie d'avanguardia. Può evidenziare, sul campione di sangue, la presenza di specifiche mutazioni come quella del recettore degli estrogeni Esr1 che è presente nel 30-40% dei casi di tumore mammario metastatico. Da questa - chiarisce - possiamo eventualmente ricorrere ad una nuova classe di farmaci che ha dimostrato di essere efficace come seconda linea di terapia. E' fondamentale quindi riuscire ad elargire la biopsia liquida a tutte le donne che ne hanno bisogno con una certa rapidità. Infine in Veneto, così come nel resto d'Italia - conclude l'oncologa - il cancro della mammella presenta una continua crescita del numero di nuovi casi l'anno. Bisogna quindi organizzare i diversi servizi sanitari regionali affinché garantiscano i test molecolari a sempre più pazienti".

Per molti italiani la pensione non è più un traguardo certo, ma un percorso complesso, fonte di ansia e incertezza. L’analisi di MiaPensione, realtà italiana specializzata in consulenza previdenziale obbligatoria, condotta su 10mila casi, mostra quanto sia cruciale pianificare in anticipo il proprio futuro previdenziale. Andrea Martelli, fondatore dell’azienda, ne parla all’Adnkronos/Labitalia. “Districarsi tra cavilli normativi e regole in continuo mutamento - spiega - spinge i futuri pensionati a cercare soluzioni personalizzate. I clienti ci richiedono in media 2 simulazioni diverse per ogni pratica. Il dato conferma la confusione generata dal continuo alternarsi di finestre, come Quota 103, Opzione donna, Anticipata, che rendono il calcolo e la scelta del timing d’uscita estremamente difficili, senza un supporto specialistico”.
“L'importo lordo medio mensile della pensione - fa notare - simulato con un’età di 64.48 anni, ammonta a 2.067 euro. Sebbene la cifra possa apparire solida per i professionisti e i lavoratori con carriere discontinue o miste, l'incertezza può portare a simulazioni con scarti di centinaia di euro tra un'opzione e l'altra”.
“Gli italiani - osserva Andrea Martelli - continuano a orientarsi verso le uscite standard e flessibili. Se la vecchiaia ordinaria copre quasi il 40% delle simulazioni, le forme anticipate superano complessivamente il 46% del totale, segno di un interesse marcato per la flessibilità nell’uscita dal lavoro”.
“Confrontando - sottolinea - le due prestazioni più simulate - pensione anticipata ordinaria e pensione di vecchiaia ordinaria - e analizzando la mediana degli importi erogati, si osserva che l’assegno per chi sceglie di anticipare è superiore. L'importo mediano per l'anticipata ordinaria è, infatti, più alto di 217,12 euro rispetto a chi attende la vecchiaia ordinaria, una differenza che si traduce in circa 2.800 euro lordi su base annua. I dati dimostrano che chi opta per l'anticipo beneficia di un assegno mediano superiore, non perché la formula sia più vantaggiosa, ma semplicemente perché l'accesso a quel percorso è limitato ai lavoratori che hanno già massimizzato l'assegno grazie a una qualità e una continuità contributiva eccellenti".
"E' la carriera robusta - precisa - che genera l'assegno più alto; il percorso anticipato è solo il primo a cui possono accedere. Valutare tempestivamente la propria posizione previdenziale è l'unico modo per comprendere se la propria storia lavorativa sia sufficientemente solida da rientrare in questo gruppo 'elitario', evitando di essere costretti a ritirarsi con l'assegno mediano più contenuto previsto per chi può accedere solo alla pensione di vecchiaia”.
“L'età media dei clienti che si sono avvalsi della nostra consulenza si aggira intorno ai 61 anni, suggerendo che la maggior parte degli italiani si attiva quando è ormai a ridosso della pensione. Un tempismo che può limitare drasticamente le possibilità di correzione della rotta. L’elevato numero di simulazioni per cliente è la prova che esistono margini di scelta, che possono però essere sfruttati al meglio, solo se si agisce con largo anticipo. Pensare alla pensione a quarant'anni non è solo una questione di risparmio, ma una strategia di gestione del rischio previdenziale”, conclude.

Sembra che re Carlo stia preparando la tenuta di Sandringham per dare il benvenuto al fratello Andrew Mountbatten-Windsor, sfrattato dalla Royal Lodge a causa dello scandalo Epstein (oltre che per il fatto di non aver pagato alcun affitto per la megaresidenza da 30 stanze nel parco di Windsor, dove ha abitato per 20 anni).
Le foto pubblicate sul nuovo numero di Country Life mostrano il sovrano intento nella cura dei giardini della tenuta nel Norfolk, quasi - coincidenza di tempi - a voler accogliere nel migliore dei modi l'ex duca di York[1], dopo avergli tolto i titoli reali.
Il nuovo numero del magazine, che uscirà domani in occasione del 78esimo compleanno del re, mette in prima pagina il programma di restauro di Sandringham, compresi gli ingenti lavori nei giardini della tenuta. Carlo è raffigurato sulla copertina della rivista in una foto scattata da Millie Pilkington, che ha ritratto i figli del principe e della principessa del Galles per le foto ufficiali del compleanno. Nel 2017, Carlo ha preso in carico la gestione della tenuta di Sandringham, che si estende su oltre 8mila ettari, da suo padre, il principe Filippo, e ha iniziato a trasformare la fattoria in azienda agricola biologica e a riprogettare i giardini, i boschi e il parco.
Negli ultimi tre anni, il re ha avviato un importante programma di ristrutturazione dei terreni e ha riprogettato 25 ettari di boschi e giardini della tenuta. Ha ricostruito il giardino topiario e il giardino delle meridiane. Ora ospita piante utilizzate nei rimedi omeopatici e comprende un sentiero di 400 metri tra le magnolie.
La rivista descrive i nuovi giardini come "il frutto della determinazione del sovrano, non solo di dare alla grande casa un ambiente appropriato alla sua architettura e alla sua storia, ma anche di piantare un bellissimo giardino che i visitatori possano ammirare e da cui possano trarre ispirazione". Quando andrà via da Windsor, Andrea sarà ospitato in alloggi privati nella tenuta del re nel Norfolk. Sebbene non sia ancora noto in quale proprietà si trasferirà, York Cottage e Wood Farm sembrano essere state escluse. Tuttavia, nel paradiso della tenuta c'è una caratteristica che potrebbe non essere del tutto accogliente: un labirinto in cui gli ospiti possono facilmente perdersi. Charles ha detto all'editorialista di Country Life (e chissà se ha pensato a uno scherzo da fare presto al fratello): "Non c'è niente di più divertente che perdersi in un labirinto".

Ancora guai a Ballando con le stelle per la coppia formata da Francesca Fialdini e Giovanni Pernice. Dopo l'infortunio della conduttrice televisiva, che l'ha costretta a ballare con il tutore alla gamba, nella scorsa puntata il maestro di ballo è stato vittima di un problema alla spalla.
In una clip a 'Ballando segreto', Milly Carlucci si è rivolta al ballerino e ha chiesto: “Ma mi hanno detto che ti è uscita la spalla?". Immediata la reazione di Fialdini che non era a conoscenza dell'infortunio: "Ti è uscita a causa mia? Per quale presa? Ma durante la puntata?", ha chiesto spaventata.
Il maestro aveva preferito non dirlo proprio per non farla preoccupare. "Ho ballato con la spalla fuori, ma è normale. Poi ho fatto un movimento ed è rientrata e ho ricominciato a ballare. Non ti preoccupare, comunque tutto risolto", ha concluso. Allora, la Fialdini ha commentato: "Siamo messi benissimo, vedi? Siamo una coppia inossidabile. The show must go on, ma valutiamo la situazione".

Secondo Clal, nel 2024 la produzione italiana di carne bovina ha raggiunto circa 659 mila tonnellate (+6,3% sul 2023), con un grado di autoapprovvigionamento crollato al 37% e un fatturato che tra allevamento e industria supera i 13miliardi di euro. A completare il quadro, il settore ovicaprino – con un valore complessivo superiore a 900 milioni di euro tra carne e latte – conferma la propria importanza strategica per il presidio territoriale e ambientale delle aree interne e per il mantenimento di una produzione tipica di alta qualità con un patrimonio ovino nazionale in lieve aumento e con le importazioni di carni ovine in crescita di circa il 5% su base annua. La zootecnia italiana è tornata al centro del dibattito nazionale con la tavola rotonda “Il futuro della zootecnia italiana: tra sfide economiche, nuova Pac e ricambio generazionale”, promossa da Assocarni e moderata dalla giornalista Alessandra Viero, con un’introduzione a cura di Clal sull’andamento dei mercati bovino e ovino.
La filiera bovina italiana ha confermato una forte capacità di adattamento in un contesto europeo in contrazione. Dopo mesi di volatilità, il mercato si sta stabilizzando, ma permangono criticità strutturali legate alla bassa autosufficienza – ancora sotto il 40% – e alla dipendenza dai ristalli esteri. "Il mercato resta complesso ma mostra segnali di stabilità grazie al lavoro di tutta la filiera. Ora serve consolidare questi risultati con politiche di lungo periodo e relazioni più equilibrate con la distribuzione. Con il Ddl 'Coltiva Italia', il Governo ha ascoltato l’appello degli allevatori e produttori italiani, scegliendo di investire in modo mirato sulla linea vacca–vitello: è la via per ridurre la dipendenza dai ristalli esteri e rafforzare la sovranità alimentare del nostro Paese", sottolinea Serafino Cremonini, Presidente di Assocarni.
Il Ddl “Coltiva Italia” prevede una dotazione complessiva di 1,05 miliardi di euro per l’intero settore dell’agricoltura, inclusa la zootecnia. All’interno di questo budget, 300 milioni di euro sono destinati al comparto bovino: il 70% alla linea vacca–vitello e il 30% all’impiego di seme sessato. Il confronto tra produzione e distribuzione ha messo in evidenza la necessità di un nuovo patto di filiera, fondato su accordi stabili, indicatori di costo condivisi e una comunicazione trasparente su origine, benessere animale e sostenibilità.
Nella seconda parte dei lavori, dedicata al dialogo con il mondo politico e parlamentare, è emersa la volontà condivisa di preservare la competitività del settore zootecnico nel quadro della prossima Pac 2028–2034, evitando il rischio di una rinazionalizzazione delle risorse e valorizzando la specificità dei sistemi di allevamento italiani. È stata inoltre ribadita la necessità di posticipare di dodici mesi l’applicazione del Regolamento europeo sulla deforestazione, per evitare distorsioni tra Stati membri, e di garantire reciprocità negli standard e controlli efficaci nell’ambito dell’accordo Mercosur.
Per concludere, Assocarni ha ringraziato il Ministro Francesco Lollobrigida per la costante attenzione dimostrata nei confronti del comparto zootecnico italiano e, da ultimo, per la posizione assunta sul Regolamento europeo sulla deforestazione, che comporterà costi e complessità significative per gli operatori.
Alla tavola rotonda, sono intervenuti nella parte dedicata al mondo produttivo, Cristiano Fini (Presidente CIA), Massimiliano Giansanti (Presidente Confagricoltura e COPA) ed Ettore Prandini (Presidente Coldiretti), Piero Camilli (Vicepresidente Assocarni con delega al settore ovino), Paolo Cetorelli (CE.DI.Gros), Giuliano Marchesin (Direttore OI IntercarneItalia) e Claudio Mazzini (Coop Italia). Nella parte dedicata al dialogo con il mondo politico e parlamentare, sono intervenuti il Sen. Giorgio Maria Bergesio (Vicepresidente Commissione Agricoltura del Senato), il Sen. Luca De Carlo (Presidente Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato), il Sen. Stefano Patuanelli (Componente Commissione Bilancio della Camera) e l’On. Raffaele Nevi (Vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati).

Lorenzo Musetti e un pranzo vista Sinner alle Atp Finals. L'azzurro, impegnato in serata contro Carlos Alcaraz a Torino, sogna ancora la semifinale ed è arrivato in tarda mattinata alla Inalpi Arena. Prima di scendere in campo nel pomeriggio, per una rifinitura lontana da occhi indiscreti, il toscano ha pranzato nell'area dedicata ai campioni della Inalpi Arena, insieme a coach Simone Tartarini, al suo manager e alla compagna Veronica. Curiosità: l'area pranzo dei maestri, sopraelevata rispetto al foyer dell'Arena e al Sebastopoli, affaccia proprio sul campo di allenamento. Un campo su cui, in quei minuti stava lavorando Jannik Sinner, con lo sparring siciliano Gabriele Piraino.
Tra una chiacchiera e l'altra con lo staff, Lorenzo si è girato ogni tanto per dare un occhio al lavoro di Sinner. Fotografia di un pranzo particolare, ma a Torino succede anche questo in vista di una serata da film. Una serata in cui, vincendo contro il mostro sacro Alcaraz, potrebbe anche regalare il numero uno del ranking all'amico Jannik. (di Michele Antonelli, inviato a Torino)

Si è svolta mercoledì 12 novembre la riunione di presentazione del progetto di ricerca e formazione sviluppato da Med-Or Italian Foundation, in collaborazione con Luiss Sog, intitolato “Geopolitica, tecnologie e sicurezza nel Mediterraneo. Evoluzione e sfide alla sicurezza globale nel Mediterraneo Allargato, tra competizione geopolitica e rivoluzione tecnologica. Quali prospettive per l’Italia?”. Il progetto, che si propone di analizzare in chiave multidisciplinare le dinamiche strategiche euromediterranee, con particolare attenzione all’interconnessione tra innovazione tecnologica, sicurezza e geopolitica, rientra nell’ambito del bando “Geopolitica e tecnologia”, promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Csf.
L’incontro ha segnato l’avvio ufficiale delle attività del progetto, in particolare della parte dedicata alla ricerca, con la presentazione delle linee guida e la condivisione delle prime fasi di lavoro tra i ricercatori coinvolti. Il progetto prevede, in una fase iniziale, la redazione di sei paper, articolati in tre aree tematiche oggi particolarmente attuali: connettività trans-Mediterranea; sicurezza e transizione energetica; minacce non convenzionali. L’attività di ricerca sarà approfondita attraverso tre workshop accademici e sarà finalizzata alla realizzazione di una pubblicazione scientifica conclusiva, che raccoglierà risultati e riflessioni emerse nel corso del progetto e dei diversi eventi pubblici che si terranno durante il 2026.
Coordinato da Med-Or Italian Foundation e sviluppato in collaborazione con la Luiss School of Government, il progetto intende offrire un contributo concreto di riflessione strategica e di approfondimento su tematiche fondamentali per il Sistema Paese e la sua proiezione internazionale, in un contesto di competizione globale e sfide emergenti, con particolare attenzione all’evoluzione della dimensione della sicurezza e al ruolo delle nuove tecnologie nei nuovi equilibri geopolitici.
L'uomo era uscito dal carcere dopo condanna per stalking...
Il sindaco Uda paventa il rischio ma garantisce risorse comunali... 
Miralem Pjanic torna alla Juventus? Una visita 'a sorpresa' dell'ex centrocampista bianconero fa sognare i tifosi. Oggi, giovedì 12 novembre, il giocatore bosniaco, oggi svincolato dopo l'ultima esperienza in Russia al Cska Mosca, si è fermato qualche ora alla Continassa per rivedere quella che, per quattro anni, è stata casa sua.
Pjanic è stato accolto con entusiasmo e ha postato nelle sue storie Instagram una foto che lo ritrae con la maglia della Juventus e il 'suo' numero 5: "Sempre felice di tornare a casa", ha scritto accompagnando la foto con due cuori, uno bianco e uno nero. Nella storia successiva invece Pjanic ha documentato l'incontro, con tanto di abbracci e sorrisi, con l'ex compagno, oggi dirigente, Giorgio Chiellini e il tecnico Luciano Spalletti, che lo ha allenato durante la sua seconda parentesi alla Roma, dal 2015 al 2017.
Le foto hanno fatto sognare i più nostalgici tra i tifosi della Juventus, che su X hanno invocato il ritorno di Pjanic, 35 anni e libero da ogni contratto. "Per sei mesi e alle giuste condizioni sarebbe tanta roba", scrive un utente. Un pensiero condiviso: "Nel nostro centrocampo potrebbe giocare ancora senza problemi", "riscattiamo finalmente quell'operazione senza senso con il Barcellona", scrive un altro alludendo all'addio di Pjanic, ceduto ai blaugrana nell'estate 2020 in cambio di Arthur Melo, rivelatosi poi un flop.
Il sentimento comune, in ogni caso, è di scetticismo. I più infatti fanno notare la carta d'identità e una carriera ormai in decrescendo, che dopo la parentesi, non molto positiva, al Barcellona si è sviluppata tra Turchia, Emirati Arabi e Russia, invitando poi la società a puntare sui giovani.

Lazza celebra sui social il primo compleanno del figlio Noah, nato dall'amore con la compagna Greta Orsingher. Il rapper ha condiviso sui social un tenero scatto in bianco e nero in cui tiene in braccio il piccolo.
"Sembra ieri, è passato già un anno. Auguri al nanetto che mi ha cambiato la vita", ha scritto a corredo dell'immagine, accanto a un cuore rosso e al simbolo dell'infinito. Anche la compagna Greta ha celebrato il compleanno del figlio primogenito con una Instagram stories: "Buon primo compleanno al mio nano matto, ti amo", ha scritto la modella.
A dare l'annuncio della nascita del piccolo Noah era stato proprio il rapper che il 13 novembre del 2024[1] aveva condiviso sui social un post di benvenuto: "Benvenuto all'erede. Welcome Noah", aveva scritto.
Partite decisive alle Atp Finals di Torino. Oggi, giovedì 13 novembre, l'americano Taylor Fritz sfida l'australiano Alex De Minaur - in diretta tv e streaming - nell'ultimo match del gruppo Jimmy Connors. Entrambi sono reduci da due sconfitte: Fritz, dopo la vittoria dell'esordio contro Musetti, ha perso in tre set facendosi rimontare da Alcaraz, mentre De Minaur, sconfitto dallo spagnolo nella prima partita, è stato battuto con lo stesso punteggio dall'azzurro.
Il gruppo si completerà questa sera con il big match tra Lorenzo Musetti e Carlos Alcaraz[1].

Una serata speciale a Roma per premiare i 'Campioni per la salute', figure di spicco che si sono distinte quest'anno per l'impegno nella creazione di opportunità mirate ad incoraggiare l'integrazione sociale e lo sviluppo personale. L'appuntamento è venerdì 21 novembre alle 19.30 al The St. Regis Rome Hotel, per la seconda edizione di 'Campioni per la Salute Awards - Gala Dinner'. L'evento ha i patrocini di ministero della Salute, Regione Lazio, Roma Capitale, Croce Rossa Italiana, Sport e Salute, Lilt associazione metropolitana di Roma, Summeet e Assitol, ed è condotto dalla giornalista Rai Eleonora Daniele. Missione: celebrare il connubio tra sport e salute.
A promuovere l'iniziativa la sociologa Lorena Rutigliano, che con il progetto 'Campioni per la salute' intende "creare un ponte tra il mondo dello sport, dell'arte e della società", si legge in una nota. La serata riunirà, come l'anno scorso, un ampio parterre di ospiti: il ministro della Salute Orazio Schillaci, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, l'assessore ai Grandi eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale Alessandro Onorato, l'assessore alle Attività produttive, Pari opportunità e Attrazione investimenti di Roma Capitale Monica Lucarelli, la presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio Martina Semenzato, il presidente della Croce rossa Rosario Valastro, il fondatore di Tennis & Friends Giorgio Meneschincheri, l'imprenditore Danilo Iervolino, il Vice President Southern Europe della Divisione crociere del Gruppo Msc Leonardo Massa, il direttore generale del Giffoni Film Festival Jacopo Gubitosi, la campionessa paralimpica Ilenia Colanero, i campioni sportivi di judo e karate Emanuele Bruno e Stefano Maniscalco, l'atleta olimpico Stefano Pantano, la campionessa di fioretto Elisa Di Francisca, l'inviato di 'Striscia la Notizia' Jimmy Ghione.

Arrestata con l'accusa di aver ucciso il figlio di 9 anni. Il caso avvenuto a a Muggia, in provincia di Trieste, è l'ennesima tragedia familiare che vede una mamma che diventa un'assassina.
Tornano così alla memoria vicende drammatiche come il delitto del piccolo Samuele, di appena tre anni, ucciso il 30 gennaio 2002 a Cogne. La mamma Annamaria Franzoni viene accusata del delitto e condannata in via definitiva a 16 anni per l'omicidio: si proclama innocente fin dall'inizio e non cambierà mai versione. E ancora, la morte del piccolo Loris Stival, il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, piccolo centro del ragusano. La mamma, Veronica Panarello, viene accusata di aver strangolato il figlio con una fascetta da elettricista e di averlo poi gettato in un canalone di scolo. Casi che hanno segnato a lungo le cronache nere e che, purtroppo, non sono isolati. E' lunga la scia di delitti simili a quello che è avvenuto ieri sera a Trieste[1], che hanno visto piccoli uccisi per mano di chi gli ha dato la vita. Ecco alcuni degli episodi più recenti:
9 AGOSTO 2024 - Il corpo di un neonato di pochi giorni viete trovato nel giardino di una villetta di Traversetolo in provincia di Parma. In seguito viene rinvenuto anche il corpo di un secondo neonato. Secondo le indagini della procura di Parma la madre dei due piccoli, Chiara Petrolini, una ragazza di 22 anni, ha ucciso i due neonati, dopo averli partoriti in casa, per poi seppellirli nel giardino dell'abitazione.
15 LUGLIO 2024 - Due feti, avvolti in un lenzuolo, vengono trovati in un armadio nella casa di una giovane di 24 anni a Reggio Calabria. La madre viene accusata di omicidio per soffocamento dei suoi due bambini appena partoriti e di occultamento dei loro corpi.
21 LUGLIO 2022 - La piccola Diana di soli 18 mesi viene trovata senza vita in casa, morta di stenti dopo essere stata lasciata per diversi giorni sola dalla madre. La madre della bambina, Alessia Pifferi, viene condannata inizialmente all'ergastolo ma in appello, il 5 novembre scorso, la condanna è ridotta a 24 anni.
14 GIUGNO 2022: La piccola Elena, di quasi 5 anni, viene uccisa con un'arma da taglio e seppellita in un campo vicino casa, a Mascalucia Viene accusata la madre, Martina Patti.
4 NOVEMBRE 2023 - A Pedrengo (Bergamo) una donna viene arrestata per duplice infanticidio e accusata di aver soffocato i due figli di pochi mesi. Secondo le indagini la donna avrebbe causato la morte della sua prima figlia, di soli 4 mesi, il 15 novembre 2021, e del secondo figlio, di appena due mesi di vita, il 25 ottobre 2022.
26 OTTOBRE 2021 - Una donna di nazionalità cingalese uccide le due figlie, di 11 e 3 anni, che con lei erano ospiti di una casa accoglienza a Verona.
'8 MARZO 2021 - A Milano una bambina, Edith di 2 anni, viene uccisa in casa a Cisliano, nel Milanese. Viene accusata la madre, una 41enne italiana.
7 DICEMBRE 2017 - Uccide a coltellate il figlioletto di 5 anni e poi tenta il suicidio nelle campagne di Luzzara (Reggio Emilia). Su segnalazione di un passante, i carabinieri trovano la donna, chiusa in auto con il corpo del bambino. Nell'abitazione della donna nel Mantovano i militari trovano il corpo senza vita dell'altra figlia di due anni, morta soffocata.
16 SETTEMBRE 2017 - A Perosa argentina (Torino) una ragazza romena di 31 anni accoltella la figlia di 6 anni e poi si toglie la vita.
1 MARZO 2013 - Carmine, di 11 anni, viene ucciso con delle forbici in una zona di montagna tra Cosenza e Paola. Viene sottoposta a fermo la mamma che, aveva tentato, senza riuscirci, di togliersi la vita.
25 OTTOBRE 2013 - Ad Abbadia Lariana, in provincia di Lecco, una donna uccide il figlio di tre anni. La donna, una 25enne originaria della Costa d’Avorio, uccide il primo dei suoi due figli infierendo più volte sul corpo del piccolo.
2 APRILE 2013 - A Carovigno, in provincia di Brindisi, una donna avvelena la figlia di 3 anni con del diserbante per poi gettarsi dal terrazzo della sua abitazione.
19 FEBBRAIO 2010 - A Ceggia, in provincia di Venezia, una donna di 47 anni uccide il figlio, un bimbo di appena sei anni, soffocandolo nel suo letto. Poi si uccide, impiccandosi. A scoprire i corpi e' il marito, un 51enne.
24 SETTEMBRE 2009 - A Castenaso, alle porte di Bologna, una madre di 36 anni, uccide, accoltellandoli, i due figli, un bambino di sei anni e una bambina di cinque. Poi si suicida gettandosi dalla terrazza della sua abitazione.
26 AGOSTO 2009 - A Genova, una madre di 35 anni uccide il proprio bambino di appena 19 giorni, strangolandolo nel lettino con il cavetto di alimentazione del cellulare. Poi si suicida.
20 LUGLIO 2009 - A Parabiago, in provincia di Milano, una mamma uccide il figlio di 4 anni, strangolandolo con un cavo elettrico. Viene trovata accanto al bimbo in stato di choc.
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



