
(Adnkronos) - Un taglio di 190 milioni per il 2026 e di 240 milioni per il 2027 al fondo unico per il cinema e l'audiovisivo. Lo prevede la bozza della manovra 2026 approvata venerdì dal Consiglio dei ministri e attesa in settimana in Parlamento. Il fondo fissato ad oggi, dalla legge 14 novembre 2016, ''in misura non inferiore a 700 milioni di euro annui'', viene sostituito da ''in misura non inferiore a 510 milioni di euro annui per l’anno 2026 e a 460 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027''.
"Con la Legge di Bilancio, il ministro della Cultura Giuli firma e avalla un taglio durissimo al Fondo per il Cinema e l’Audiovisivo. Non è un errore tecnico né una distrazione: è l’ennesimo capitolo di una strategia precisa con cui il governo Meloni continua, da anni, ad attaccare e indebolire il mondo della cultura. Il fondo, oggi pari a 700 milioni di euro, subirà una riduzione di 190 milioni nel 2026 e di 240 milioni a partire dal 2027. Un taglio del 30% nel primo anno e fino al 35% negli anni successivi: una vera falciata che mette a rischio la produzione, la distribuzione e l’intero ecosistema cinematografico italiano", dichiara la deputata e capogruppo Pd in Commissione Cultura, Irene Manzi.
"Mentre il ministro Giuli finge di prendersela con 'algoritmi' e 'intelligenze artificiali' - sottolinea la parlamentare - nei fatti a pagare sono autori, produttori, maestranze, esercenti e pubblico. Altro che tecnicismi: si tratta di una scelta politica deliberata, con cui il governo colpisce ancora una volta un settore ritenuto 'ostile', perché libero e indipendente. È l’ennesima manovra di bilancio in cui il cinema e l’audiovisivo italiani subiscono un ridimensionamento mascherato da razionalizzazione. Questo nuovo taglio conferma una linea coerente di penalizzazione verso la cultura, considerata non come risorsa ma come problema".
"A questi tagli vanno aggiunte le riduzioni ai fondi per la promozione del cinema nelle scuole, per l’ammodernamento e l’adeguamento delle sale, anche in relazione alle esigenze delle persone con disabilità, e per la digitalizzazione dell’archivio storico del cinema italiano.Un insieme di tagli drastici che disegna un disegno preciso: smontare passo dopo passo il sistema del cinema e dell’audiovisivo italiano, privandolo di risorse, prospettiva e futuro. È un segnale grave, che dovrebbe far riflettere su quale idea di cultura e di Paese questo governo stia realmente portando avanti”, conclude Manzi.
Leggi tutto: Manovra, la bozza: taglio al fondo per il cinema nel 2026 e 2027

(Adnkronos) - Un furto da manuale del crimine, un colpo degno di uno spettacolare film d'azione, messo a segno in una mattinata di ottobre che avrebbe dovuto essere tranquilla al Louvre di Parigi, il museo più visitato (e sorvegliato) del mondo, con 9 milioni di presenze all'anno. Alle 9.30 di domenica 19 ottobre, quattro ladri incappucciati hanno sfidato la sicurezza del celebre edificio parigino, penetrando nella Galleria d'Apollo, che ospita la collezione dei gioielli della corona di Francia, tra cui i più preziosi appartenuti alla famiglia Bonaparte.
In appena sette minuti, i banditi hanno distrutto due teche blindate, sottraendo otto pezzi dal valore storico e artistico inestimabile. "Il furto commesso al Louvre è un attentato a un patrimonio che amiamo perché è la nostra storia", scrive in un post su X il presidente francese Emmanuel Macron, che poi assicura: "Recupereremo le opere e i responsabili saranno assicurati alla giustizia, si sta facendo tutto il possibile, ovunque, per raggiungere questo obiettivo, sotto la guida della Procura di Parigi".
Secondo le prime ricostruzioni, rese note dal ministro dell'Interno Laurent Nuñez e dalla stampa francese, la banda era composta da quattro individui ben organizzati: due travestiti da operai, con indosso gilet ad alta visibilità - uno giallo e uno arancione - e due complici pronti alla fuga a bordo di due scooter. I due falsi operai sono arrivati davanti al museo, al Quai François Mitterrand, utilizzando un montacarichi montato su un camion e delimitando l'area con coni segnaletici per non destare sospetti tra i passanti e il personale.
Utilizzando una smerigliatrice, i ladri hanno forzato una finestra del primo piano del Louvre, accedendo alla sontuosa Galleria d'Apollo. In pochi minuti, i malviventi hanno rotto le vetrine blindate delle collezioni "gioielli di Napoleone" e "gioielli dei sovrani francesi" utilizzando lo stesso attrezzo.
Dopo aver messo le mani sul bottino, i quattro malviventi sono fuggiti rapidamente verso l'autostrada A6, dirigendosi fuori Parigi. La polizia ha trovato a breve distanza dallo scenario del furto due smerigliatrici, un cannello per saldare, guanti, una coperta, benzina e un walkie-talkie, strumenti che dimostrano la preparazione meticolosa del gruppo.
Tra gli oggetti ritrovati, spicca la corona delll'imperatrice Eugenia de Montijo (1826-1920) - moglie di Napoleone III, ultima sovrana di Francia - abbandonata dai ladri ma fortunatamente recuperata danneggiata e non distrutta. La corona è un gioiello unico nel suo genere, alto 13 cm e largo 15, realizzato dal celebre gioielliere Alexandre-Gabriel Lemonnier e presentato all'Esposizione Universale del 1855. Incastonata con 1.354 diamanti e 56 smeraldi, sormontata da otto archi a forma di aquila, la corona è considerata uno dei simboli più luminosi del Secondo Impero francese e della maestria artigianale del tempo. Il Louvre aveva acquisito la corona dell'imperatrice Eugenia nel 1988 grazie all'aiuto del collezionista d'arte Roberto Polo.
Oltre alla corona, sono stati sottratti otto preziosi gioielli, tra cui un diadema e una grande spilla da corsetto appartenuti alla stessa imperatrice Eugenia; collane e orecchini di smeraldi legati a Maria Luisa d'Asburgo-Lorena (1791-1847), seconda e ultima moglie di Napoleone Bonaparte; nonché diademi, collane e orecchini dalla parure della regina Maria Amalia di Borbone-Due Sicilie (1782-1866), moglie di Luigi Filippo I di Francia, e della regina Ortensia di Beauharnais (1783–1837). Quest'ultima, pur non essendo reggente di Francia, era figliastra di Napoleone I e madre di Napoleone III, un legame che rende i gioielli trafugati ancora più carichi di significato storico. Fortunatamente, il famoso diamante Régent da 140 carati, uno dei più preziosi e noti al mondo, è rimasto al sicuro nelle teche al museo.
Il furto ha scatenato il caos tra i visitatori e il personale del Louvre. Testimoni oculari hanno raccontato scene di panico, con persone bloccate all'interno perché le uscite erano state chiuse per ragioni di sicurezza, mentre la polizia tentava di raggiungere la Piramide principale. "Dentro la gente batteva contro le vetrate cercando di uscire, ma le porte erano chiuse", ha raccontato una visitatrice. Il museo è stato immediatamente chiuso per permettere alle forze dell'ordine di preservare le tracce e avviare le indagini. Nessuno è rimasto ferito durante la rapina.
La Procura di Parigi ha aperto un'inchiesta per furto in banda organizzata e associazione a delinquere finalizzata a commettere un crimine. L'indagine è stata affidata alla Brigata per la repressione del banditismo della polizia giudiziaria, con il supporto dell'Ufficio centrale per la lotta contro il traffico di beni culturali. Le autorità stanno visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza e cercando di identificare gli autori, anche sulla base degli oggetti abbandonati. Le forze dell'ordine hanno intensificato la sorveglianza e stanno battendo ogni possibile pista, dalla vendita clandestina all'estero fino all'ipotesi che i gioielli vengano fusi per ricavare oro e pietre preziose, un'azione irreparabile per il patrimonio storico e artistico francesi.
Il ministro dell'Interno Laurent Nuñez ha definito il valore del bottino "inestimabile", sottolineando la pericolosità e la professionalità dei malviventi, presumibilmente muniti di piccole seghe elettriche e attrezzature sofisticate. La pista investigativa privilegiata, infatti, sarebbe quella di una banda di professionisti che potrebbe aver agito anche su commissione.
Sul piano politico, la rapina ha scatenato dure critiche. Jordan Bardella, leader del partito di destra Rassemblement National, ha definito il furto "un’umiliazione intollerabile per la Francia" e ha denunciato "il declino dello Stato e l'insicurezza crescente". Anche la ministra della Cultura, Rachida Dati, ha espresso preoccupazione per la crescente ondata di furti ai danni dei musei francesi, denunciando come il crimine organizzato stia prendendo di mira sistematicamente il patrimonio artistico e culturale del Paese.
Il clamoroso colpo al Louvre non è un caso isolato: negli ultimi mesi, la Francia ha assistito a una serie di furti in musei di grande rilevanza. Solo a settembre, i ladri hanno trafugato lingotti d'oro per un valore di 700.000 dollari dal Museo di Storia Naturale di Parigi, e a Limoges è stata svaligiata una collezione di porcellane per circa 7 milioni di dollari.
I criminali specializzati nell'arte e nei beni culturali sembrano sempre più organizzati e pronti a sfidare la sicurezza degli istituti culturali più prestigiosi. Il Louvre, che custodisce tesori come la Gioconda di Leonardo da Vinci (peraltro rubata nel 1911 e poi ritrovata a Firenze due anni dopo), è ora costretto a fare i conti con una vulnerabilità inedita. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Louvre, il furto da film in 7 minuti. Macron: "Recupereremo i gioielli"

(Adnkronos) - La Russia "prenderà qualcosa" dall'Ucraina. Kiev deve "accettare le condizioni poste da Vladimir Putin per la fine della guerra o il presidente russo distruggerà l'Ucraina". E' il quadro che Donald Trump prospetta per la guerra in corso da oltre 3 anni e mezzo. Il presidente degli Stati Uniti è reduce dalla telefonata con il presidente russo Vladimir Putin e dal colloquio alla Casa Bianca con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I due appuntamenti, in vista dell'incontro tra Putin e Trump in programma a Budapest, hanno fissato paletti destinati a condizionare il percorso dei negoziati.
In particolare, secondo il Financial Times, venerdì Trump ha recapitato a Zelensky una sorta di auto aut nel "burrascoso" incontro di venerdì alla Casa Bianca, che sarebbe più volte degenerato in una "sfuriata" con il presidente americano che "imprecava continuamente".
Secondo le fonti interpellate dal FT, Trump ha gettato via le mappe del fronte in Ucraina e insistito affinché Zelensky consegnasse il Donetsk, la strategica regione dell'est, richiesta che - secondo il Washington Post - Putin ha avanzato nel corso della telefonata avuta tre giorni fa con il tycoon come condizione per mettere fine alla guerra.
Le tensioni emerse nell'incontro - oltre a ricordare da vicino lo scontro tra i due nello Studio Ovale avvenuto lo scorso febbraio in mondovisione - hanno evidenziato la disponibilità del capo della Casa Bianca ad appoggiare le richieste massimaliste di Putin.
A Zelensky, nel meeting di venerdì, Trump ha di fatto negato la fornitura di missili Tomahawk. "Non possiamo dare tutte le nostre armi all'Ucraina. Semplicemente non possiamo farlo", dice il presidente americano in un'intervista a Fox News. "Sono stato molto buono con Zelensky e l'Ucraina, ma non posso mettere in pericolo l'America", aggiunge Trump: da un lato, Washington teme un'escalation con la Russia. Dall'altro, i missili sono essenziali anche per l'America.
Per Trump, in ogni caso, la fine della guerra si può ottenere anche senza Tomahawk. Il presidente degli Stati Uniti, però, dà per scontato che Putin ribadirà richieste territoriali anche nel vertice in Ungheria. Non è un segreto: Mosca vuole tutto il Donetsk. "Beh, prenderà qualcosa. Hanno combattuto, ha conquistato determinate proprietà. Noi siamo l'unico paese che va, vince una guerra e se ne va. Lo abbiamo fatto in Medio Oriente sotto il presidente Bush. Siamo andati, abbiamo distrutto tutti e ce ne siamo andati. Ricordate quando dicevo 'teniamo il petrolio?'", afferma Trump.
L'Ucraina è disposta ad accettare sacrifici territoriali? Zelensky descrive un quadro bellico diverso rispetto a quello delineato da Putin, secondo cui la Russia è in una posizione di controllo su tutta la linea del fronte. "Non stiamo perdendo questa guerra, Putin non sta vincendo. Il suo esercito è in una posizione di debolezza", dice il presidente ucraino a Meet the Press, programma della Nbc.
"Dall'inizio di questa guerra hanno occupato l'1% del nostro territorio perdendo 1,3 milioni di uomini. Ecco perché intensifica i raid" contro infrastrutture energetiche. "Vuole provocare un disastro in vista dell'inverno", aggiunge.
In realtà la Russia occupa il 19% del territorio, secondo i dati di Meet the Press. Zelensky sarebbe disposto a trattare sulla cessione di territori? "Se vogliamo porre fine a questa guerra e arrivare rapidamente a trattative di pace per via diplomatica, dobbiamo rimanere dove siamo: non dobbiamo concedere altro a Putin", dice, invocando un cessate il fuoco immediato: "Le trattative non possono svolgersi sotto i missili e sotto i droni".
Kiev auspica maggiore pressione da parte di Washington. "Putin è simile ad Hamas ma è più forte. Questa è una guerra più grande, la Russia ha il secondo esercito al mondo. Ecco perché serve più pressione", dice Zelensky rispondendo alla domanda se ritenga necessaria più pressione da parte di Trump. Il presidente degli Stati Uniti al momento non intende concedere i missili Tomahawk a Kiev. "E' positivo che il presidente Trump non abbia detto 'no'. Ma, ad oggi, non ha detto sì", la formula con cui Zelensky prova a riassumere la discussione andata in scena alla Casa Bianca. "Putin ha paura che gli Stati Uniti ci diano i Tomahawk, credo tema davvero che li useremo", aggiunge.
Anche nell'intervista a Nbc News, Zelensky definisce Putin "un terrorista". Il presidente ucraino, in ogni caso, è pronto a partecipare al vertice di Budapest, dove si incontreranno Trump e Putin. "Se vogliamo davvero arrivare ad una pace giusta e duratura, abbiamo bisogno di entrambe le parti coinvolte in questa tragedia. Come possono esserci accordi relativi a noi senza la nostra partecipazione? Io sono pronto", dice.
"Putin ha paura della società perché vuole essere presidente fino alla morte. Ed è per questo che, ovviamente, ha bisogno che la società lo sostenga. Ecco perché conta sulla continuazione di questa guerra. Ecco perché non sono sicuro che a Budapest sarà pronto" a dialogare. "Ma se il presidente Trump farà pressione su di lui e se Putin sarà pronto per qualsiasi formato di negoziazione - bilaterale, trilaterale, di qualsiasi tipo - penso che andrà bene".

(Adnkronos) - Milan-Fiorentina di oggi, domenica 19 ottobre, regala anche il grande ritorno di Stefano Pioli a San Siro. Lo stadio in cui il tecnico ha trascinato i rossoneri allo storico scudetto del 2022, vinto all'ultima giornata al termine di un lungo duello contro l'Inter: "È un'emozione - ha detto l'allenatore viola pochi minuti prima del fischio d'inizio, ai microfoni di Dazn - è la prima volta che torno qua e sicuramente mi aspettavo di emozionarmi. Quello che abbiamo vissuto insieme io e il Milan in questo stadio è qualcosa di eccezionale. Il nostro momento è quello che è, dobbiamo rimanere concentrati sulla partita da fare".
Prima della sfida, Pioli è stato accolto dai cori dei tifosi rossoneri e 'accompagnato' in panchina dall'immancabile 'Pioli is on fire', il leitmotiv a cui si legano i suoi 5 anni nella Milano rossonera. Poi, anche un emozionato abbraccio con Zlatan Ibrahimovic, tra i protagonisti della sua esperienza con il Diavolo.
Leggi tutto: Milan-Fiorentina, per Pioli il ritorno a San Siro è da brividi

(Adnkronos) - Torna in pista la Formula 1. Il Mondiale riparte dal circuito di Austin dove oggi, domenica 19 ottobre, andrà in scena il Gran Premio delle Americhe. Si riparte dal successo di Max Verstappen nella gara sprint di ieri, che ha in parte riaperto la corsa al titolo, visto il passaggio a vuoto delle McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris. La gara inizierà alle 21.
Il Gp di Austin è visibile su Sky Sport Uno, Sky Sport F1, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now. La gara di oggi sarà visibile anche in differita su Tv8 (alle 22.30).
Dopo il Gp di Austin, la Formula 1 farà tappa in Messico nel prossimo weekend.
Leggi tutto: Formula 1, oggi il Gp delle Americhe - La gara in diretta

(Adnkronos) - Calano le accise sulla benzina ma aumentano per il gasolio. Lo prevede la bozza della Manovra 2026 approvata venerdì dal Consiglio dei ministri e attesa in settimana in Parlamento. "Ai fini del superamento del sussidio ambientalmente dannoso", dal 2026 "sono applicate una riduzione dell'accisa sulle benzine nella misura di 4,05 centesimi di euro per litro e un aumento, nella medesima misura, dell’accisa applicata al gasolio impiegato come carburante", si legge nel testo.
Conseguentemente, le aliquote di accisa sulle benzine e sul gasolio impiegato come carburante sono pari a 672,90 euro per mille litri per la benzina e 672,90 per mille litri per il gasolio usato come carburante Attualmente, le accise sulla benzina sono pari a 713 euro per 1000 litri e quelle del gasolio a 632 euro per 1000 litri per il gasolio.
Leggi tutto: Manovra, la bozza: calano accise benzina ma aumentano per gasolio

(Adnkronos) - Il Milan torna in campo e oggi, domenica 19 ottobre, ospita la Fiorentina a San Siro nel posticipo della settima giornata di Serie A. Il Diavolo è chiamato a confermare un grande avvio di stagione (la squadra di Allegri è al momento quarta con 13 punti, ma con un successo può volare in testa), mentre i viola hanno l'obbligo di fare punti vista la pessima classifica (squadra al terzultimo posto con 3 punti). Calcio d'inizio alle 20:45.
Milan-Fiorentina è visibile in esclusiva su Dazn, ma anche su Sky per gli abbonati con Zona Dazn (canale 214). Partita visibile anche in streaming sull'app di Dazn
Il Milan tornerà in campo venerdì 24 ottobre, ospitando il Pisa a San Siro alle 20:45. La Fiorentina affronterà invece il Bologna domenica 26 al Franchi, alle 18.
Leggi tutto: Serie A, oggi Milan-Fiorentina - La partita in diretta

(Adnkronos) - Bonus mamme rafforzato nella Manovra 2026 secondo la bozza visionata dall'Adnkronos. Per le mamme lavoratrici dipendenti ed autonome con due figli e fino al mese del compimento del decimo anno da parte del secondo figlio, è riconosciuta dall'Inps, a domanda, una somma, non imponibile ai fini fiscali e contributivi, pari a 60 euro mensili (contro i 40 euro del 2025), per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell'attività di lavoro autonomo. La somma è da corrispondere alla madre lavoratrice titolare di reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua.
Leggi tutto: Manovra, la bozza: bonus mamme aumenta a 60 euro al mese

(Adnkronos) - Sono otto i gioielli di "inestimabile valore" rubati questa mattina al Louvre nel colpo messo a segno da 4 ladri in appena 7 minuti oggi, 19 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Cultura di Parigi, mentre le Figaro ha elencato gli oggetti portati via dai banditi: si tratta di un diadema della parure della regina Maria Amalia e della regina Ortensia, di una collana della parure di zaffiri della regina Maria Amalia e della regina Ortensia, di orecchini della parure di zaffiri della regina Maria Amalia e della regina Ortensia, di una collana e di un paio di orecchini di smeraldi di Maria Luisa, una spilla detta “spilla reliquiario”, di un diadema e di una grande spilla da corsetto dell'imperatrice Eugenia.
Si è 'salvata' dal furto spettacolare la corona dell'imperatrice Eugenia, portata via ma poi abbandonata dai banditi. La polizia l'ha ritrovata danneggiata ma non rotta nei pressi del museo parigino. E' un gioiello dal valore inestimabile, creato negli anni '50 del 1.800 per la famiglia Bonaparte: si tratta di una delle poche corone appartenute a un sovrano francese giunte fino a noi.
Creata dal gioielliere Alexandre-Gabriel Lemonnier e presentata all'Esposizione Universale del 1855, nella corona, alta 13 cm e larga 15 cm, porta incastonati 1.354 diamanti e 56 smeraldi, il tutto sormontato da otto archi a forma di aquila, con base in oro cesellato, secondo la scheda dell'oggetto disponibile nel catalogo del Louvre.
Realizzata per la moglie di Napoleone III, oltre a quella di Luigi XV, è l'unica altra corona di un sovrano francese ad essere stata conservata: quella di Napoleone III, creata nello stesso periodo, è andata perduta. Il Louvre ha acquisito il gioiello il 29 febbraio del 1988, con l'aiuto del collezionista d'arte Roberto Polo. Dopo essere stata di proprietà dell'imperatrice, la corona era stata lasciata in eredità alla principessa Maria Clotilde Bonaparte. Era esposta nella Galleria di Apollo, in una teca blindata, e rivela "lo sfarzo del Secondo Impero e la maestria dei gioiellieri dell'epoca".
Leggi tutto: Louvre, il bottino del furto: rubati 8 gioielli, il valore è inestimabile


(Adnkronos) - La Manovra 2026 prende forma. Dalle misure fiscali come il taglio dell'Irpef e la rottamazione, al pacchetto per le famiglie ed il lavoro, tra le altre misure: sono in tutto 137 gli articoli di una bozza del ddl Bilancio visionato dall'Adnkronos.
Secondo la bozza, è previsto un incremento delle pensioni per i soggetti condizioni disagiate di 20 euro al mese e di 260 euro annui.
Sale a 300.000 euro, dai precedenti 200mila, la flat tax sui redditi prodotti all'estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia e sale a 50mila euro, dai precedenti 25mila annui, per ciascun familiare che aderisce al regime. E' quanto si legge nella bozza del ddl Bilancio visionata dall'Adnkronos.
Il pagamento delle somme della rottamazione 5 per regolarizzare i debiti con il fisco dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 può essere effettuato in unica soluzione entro il 31 luglio 2026 o nel numero massimo di 54 rate bimestrali, di pari ammontare, con scadenza per la prima, la seconda e la terza, rispettivamente, il 31 luglio 2026, il 30 settembre 2026 e il 30 novembre 2026.
Dalla quarta alla 52esima rata il pagamento va effettuato, rispettivamente, il 31 gennaio, il 31 marzo, il 31 maggio, il 31 luglio, il 30 settembre e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2027; dalla 52esima alla 54esima, rispettivamente, il 31 gennaio 2035, il 31 marzo 2035 e il 31 maggio 2035.
L’aliquota per l'affrancamento delle riserve non distribuite delle banche è pari al 27,5% fino al 31 dicembre 2025, mentre sale fino al 33% per l’esercizio successivo, si legge nella nozza. A questo, si aggiunge un aumento di due punti percentuali dell'aliquota Irap per istituti di credito e assicurazioni per “il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025 e i due successivi”, quindi nel triennio 2026-2028.
Leggi tutto: Manovra, la bozza: 137 articoli, da Irpef e pensioni a misure per famiglie e lavoro


(Adnkronos) - "Perché devo farmi rovinare la festa da due scorbutici che fanno i bulli?". Nancy Brilli si sta godendo l'avventura a Ballando con le stelle. L'attrice fa coppia con il maestro Carlo Aloia. Nelle prime 3 puntate, tante soddisfazioni e qualche mal di pancia legato in particolare ad una parte della giuria. Nel mirino, senza troppi misteri, ci sono Selvaggia Lucarelli e Guillermo Mariotto.
"Io non mi voglio innervosire, mi voglio divertire e voglio godermi questo gioco bellissimo. Ma quando ricapita di imparare a ballare con campioni veri e propri? C'è un campione che per tutta la settimana cuce una coreografia su misura. Io sono contentissima, è lo show del sabato sera di Raiuno. Perché devo farmi rovinare la festa da due scorbutici che fanno i bulli? Non con tutti, poi...", dice l'attrice a Da noi a ruota libera.
"Finché si parla di passi e tecnica, va bene. Ma non possono parlare dell'interpretazione. Su quello, no. Milly Carlucci mi ha proposto tutti i 20 anni la partecipazione a Ballando. Uno dei motivi per cui non ho accettato era il dover mettere la mia professionalità in mano a giurati non particolarmente competenti. Se parla Carolyn Smith, lo accetto. Ma perché devo accettare il giudizio quando diventa personale?", aggiunge. Perché, alla fine, ha accettato di partecipare? "Quest'anno Milly mi ha corteggiato in maniera particolare e alla fine ho accettato".
Leggi tutto: Ballando, Nancy Brilli contro "i bulli" in giuria: "Rovinano la festa"

(Adnkronos) - Durante la serata di gala della Niaf è stato consegnato il premio Dea Roma al presidente di Gksd Invest holding e vicepresidente del gruppo San Donato, Kamel Ghribi. "Voglio dedicare questo riconoscimento a tutti i medici, i ricercatori, e tutti coloro che nell’ambito ospedaliero ogni giorno si impegnano per assicurare la salute e la dignità delle cure a coloro i quali sono in difficoltà e in sofferenza - ha commentato Ghribi ricevendo il premio - La salute insieme alla libertà + la cosa a cui ogni essere umano tiene di più e noi dobbiamo dare il giusto tributo a coloro i quali permettono di tutelarla".
A conclusione del suo intervento, Ghribi ha voluto sottolineare l’importanza delle leadership attuali dell’Italia e degli Stati Uniti, che grazie al rapporto tra Giorgia Meloni e Donald Trump, "continuano ad alimentare la fraterna amicizia e lo storico legame tra il popolo statunitense e italiano, uniti da molte generazioni di legami che riguardano la storia e financo l’origine di questi due popoli straordinari".
Leggi tutto: Sanità, a Kamel Ghribi il premio Dea Roma al gala del Niaf

(Adnkronos) - Finisce 0-0 il big match della domenica di Serie A tra Atalanta e Lazio, oggi domenica 19 ottobre. A Bergamo non sfonda la Dea contro una Lazio più fortunata che efficace in difesa: la squadra di Sarri agguanta un punto prezioso in una sfida delicata, che la porta dal 14° al 12° posto in classifica, l'Atalanta è ottava a un punto dalla Juventus fermata oggi dal Como. Partita bloccata per i primi sessanta minuti, poi finale tutto per i nerazzurri, che però non trovano il gol. Il grande brivido a 10 minuti dalla fine, con il palo di Zappacosta su cross al bacio di Lookman.
Nella prossima giornata di Serie A, la Lazio affronterà la Juventus all'Olimpico (domenica 26 ottobre alle 20:45). L'Atalanta tornerà invece in campo sabato 25, in trasferta contro la Cremonese alle 20:45.

(Adnkronos) - Big match in Serie A. Oggi, domenica 19 ottobre, alla New Balance Arena di Bergamo l'Atalanta ospita la Lazio nella settima giornata di campionato. La squadra di Juric è reduce dal pareggio interno contro il Como per 1-1 ed è sesta con 10 punti. Quella di Sarri ha pareggiato 3-3 nell'ultimo turno contro il Torino ed è tredicesima a quota 7.
Dove vedere Atalanta-Lazio? La partita è trasmessa in diretta televisiva da Dazn, visibile tramite smart tv, ma anche dai canali Sky Sport. L'evento si potrà seguire anche in streaming sull'app Sky Go, su NOW e sulla piattaforma web di Dazn.
Nella prossima giornata di Serie A, la Lazio affronterà la Juventus all'Olimpico (domenica 26 ottobre alle 20:45). L'Atalanta tornerà invece in campo sabato 25, in trasferta contro la Cremonese alle 20:45.
Leggi tutto: Serie A, oggi Atalanta-Lazio 0-0 - Il big match in diretta

(Adnkronos) - Big match in Serie A. Oggi, domenica 19 ottobre, alla New Balance Arena di Bergamo l'Atalanta ospita la Lazio nella settima giornata di campionato. La squadra di Juric è reduce dal pareggio interno contro il Como per 1-1 ed è sesta con 10 punti. Quella di Sarri ha pareggiato 3-3 nell'ultimo turno contro il Torino ed è tredicesima a quota 7.
Dove vedere Atalanta-Lazio? La partita è trasmessa in diretta televisiva da Dazn, visibile tramite smart tv, ma anche dai canali Sky Sport. L'evento si potrà seguire anche in streaming sull'app Sky Go, su NOW e sulla piattaforma web di Dazn.
Nella prossima giornata di Serie A, la Lazio affronterà la Juventus all'Olimpico (domenica 26 ottobre alle 20:45). L'Atalanta tornerà invece in campo sabato 25, in trasferta contro la Cremonese alle 20:45.
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(Adnkronos) - "Io credo che sia un'opera di qualcuno legato alla criminalità o comunque di qualcuno che si serve della criminalità". Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, a 'In mezz'ora' su Raitre risponde così alle domande sull'attentato compiuto davanti alla sua abitazione: giovedì scorso, alle 22.17, è esploso un ordigno che ha distrutto 2 auto della famiglia. "Non vedo scenari o mandanti politici, come qualcuno ha ipotizzato, perché la politica ha altri strumenti, se vuole, starei quindi con i piedi a terra. Tuttavia è possibile che qualcuno possa pensare di fare un favore a qualche amico, questo sì", dice Ranucci.
"Un'esplosione fortissima; ingenuamente ho pensato inizialmente fosse la bombola del gas della macchina". Chi ha compiuto l'attentato "conosce i miei spostamenti, le mie abitudini, questo è abbastanza chiaro", ribadisce. "Noi tocchiamo talmente tanti interessi, argomenti e centri di potere che è impossibile capire l'origine. Abbiamo in ballo - dice riferendosi al nuovo Report ormai alle porte - delle puntate molto delicate che riguardano interessi anche criminali e questo può farci pensare che l'origine sia quella. Ma nessuno esclude che possa essere qualcosa invece del passato. Adesso lasciamo lavorare gli inquirenti".
"La squadra di Report non è abituata ad abbassare l'asticella, sono dei ragazzi coraggiosissimi che hanno negli anni dimostrato di mettere a repentaglio la propria salute, e anche quella dei propri cari, per raccontare la pancia del paese e continueranno a farlo, questo è fuor di dubbio", aggiunge Ranucci ringraziando poi tutta la Rai, dai vertici agli operai per la vicinanza.
Leggi tutto: Ranucci: "Non credo a mandanti politici per attentato"
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