
(Adnkronos) - Con l'accensione del riscaldamento ormai alle porte, ldi fondamentale importanza diventa l’efficienza dell’impianto per consumare meno energia e risparmiare. Ma come possiamo verificare se è efficiente o se ha bisogno di qualche intervento? L'Unione nazionale consumatori per Adnkonos/Labitalia ha riepilogato le principali cose da fare. Ecco cosa controllare.
1) La casa è bene isolata? Un edificio male isolato fa aumentare le spese per il riscaldamento e per il condizionamento in estate, perché disperde il calore attraverso le finestre, le pareti, i solai ed il tetto.
2) Le finestre e le porte vetrate disperdono il calore? Se non hanno i doppi vetri sì, anche se l’edificio è sufficientemente isolato nelle sue parti murarie. L’intervento più risolutivo è la sostituzione degli infissi: la vetrocamera, l’intercapedine tra i due strati di vetro, serve a ridurre il passaggio di calore.
3) La caldaia è efficiente? Le caldaie a condensazione sono più efficienti di quelle tradizionali, perché recuperano il calore disperso nel camino e lo riutilizzano nel riscaldamento. Costano di più dei modelli tradizionali, ma rendono almeno il 20-30% in più. 4) Ci sono le valvole termostatiche? Queste valvole installate sui caloriferi rendono indipendente il funzionamento dei vari termosifoni all’interno dell’abitazione e si chiudono man mano che la temperatura della stanza si avvicina a quella desiderata.
Per gestire in modo autonomo il riscaldamento, se abitiamo in un condominio con impianto centralizzato, si può installare un sistema di contabilizzazione individuale del calore, che permette di addebitare ad ogni famiglia il costo del calore che ha effettivamente consumato. Una quota fissa delle spese di riscaldamento (fra il 20 ed il 40%), viene suddivisa fra i condomini sulla base della ripartizione millesimale degli appartamenti e serve per coprire i costi di manutenzione della caldaia comune e per compensare gli scambi di calore con gli appartamenti adiacenti.
La contabilizzazione del calore viene realizzata installando, su ogni singolo radiatore, un ripartitore elettronico dei consumi del riscaldamento.
Questo dispositivo legge i dati relativi alla quantità di calore utilizzata da ciascun termosifone, che sarà poi addebitata alla famiglia dall’amministratore del condominio sulla base dei consumi registrati. Normalmente, il servizio di contabilizzazione del calor viene svolto da una società specializzata. La contabilizzazione individuale del calore può essere installata anche negli edifici condominiali più vecchi, dove gli impianti di riscaldamento sono a colonne montanti che alimentano i radiatori posti sulla stessa verticale, ai vari piani dell’edificio.
Leggi tutto: Riscaldamenti, come controllare l'efficienza degli impianti e gestirli in modo autonomo

(Adnkronos) - Torna il caldo con l'ottobrata. Dopo pochi giorni caratterizzati da un calo delle temperature, ecco il nuovo cambiamento meteo in autunno. "Ribaltoni continui, prima il freddo con la neve a 1200 metri, burrasche di vento e mareggiate poi, nei prossimi giorni tornerà il caldo al Centro-Nord, mentre farà ancora un po' freddo al Sud", dice Lorenzo Tedici, meteorologo de 'iLMeteo.it, all'Adnkronos.
"Nel dettaglio avremo un'ottobrata con massime fino a 24-26°C sulle regioni centrali e al settentrione, zone che saranno ben più calde del meridione, interessato fino a mercoledì da un ciclone centrato sulla Grecia".
Il quadro meteo dell'Italia è quasi a rovescio, a giudicare dalle condizioni che caratterizzeranno i prossimi giorni al Meridione. "Al Sud avremo ancora venti di burrasca dai quadranti settentrionali e mari agitati con onde alte più di 4 metri fino a metà settimana. Di contro, al Centro-Nord il tempo sarà bello con l'ottobrata romana che si espanderà fino alla Pianura Padana".
Quanto dureranno gli effetti miti dell'ottobrata? "Vivremo una settimana piacevole, - conclude Tedici - salvo al Sud, per poi entrare in una nuova fase di maltempo da metà mese in poi. Questi ribaltoni saranno comunque tipici della stagione autunnale, non saranno l'antipasto di un inverno che è ancora molto lontano".
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(Adnkronos) - Nel giorno in cui la Russia lancia un nuovo avvertimento all'Europa e alla Nato, ventilando ancora il rischio di un "conflitto militare" con Mosca, dalla Germania ecco arrivare nuove, durissime accuse al numero uno del Cremlino Vladimir Putin. A lanciarle è il cancelliere Merz, che parla di una "guerra ibrida" lanciata contro i tedeschi e, più in generale, contro i Paesi del Vecchio Continente. Nel mezzo, l'appello all'unità della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che dalla plenaria a Strasburgo invita tutti a non cadere nella "trappola" dello zar spaccando l'Unione.
In un clima sempre più ad alta tensione, Friedrich Merz ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di condurre una guerra ibrida contro la Germania. "Non ci lasceremo intimidire e ci difenderemo efficacemente contro questa minaccia", le parole del cancelliere tedesco, parlando dei sorvoli di droni, in Germania e Europa. Putin vuole sconvolgere l'ordine politico in Europa, ha aggiunto Merz. E "per questo sosteniamo l'Ucraina", ha poi detto parlando con l'emittente ntv, e spiegando che rientra nell'interesse della Germania difendere l'ordine politico di società aperte e liberali in Europa.
Alla domanda se avesse considerato di chiamare Putin, Merz ha quindi risposto che "naturalmente lo prendo in considerazione. Ma posso solo vedere che al momento ogni tentativo di parlare con lui si conclude in attacchi ancora più forti all'Ucraina".
Merz ha poi raccontato di averne discusso con Viktor Orban alla riunione di Copenaghen della scorsa settimana. "Ci ha accusato di non voler negoziare", ha detto, riferendo di aver ricordato a Orban la sua visita in qualità di presidente del Consiglio europeo a luglio prima a Kiev e poi a Mosca. "E la risposta di Putin è stata quella di colpire un ospedale pediatrico a Kiev", la conclusione del cancelliere.
Intanto, dalla plenaria di Strasburgo è arrivato un nuovo appello all'unità dell'Europa. A lanciarlo è stata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando al Parlamento Ue nel dibattito sulle due mozioni di censura contro l'esecutivo presentate da Patrioti e Left.
Secondo von der Leyen, Putin vuole dividere l'Ue, per "indebolirla" ed è per questo che non bisogna cadere nella "trappola" che sta tendendo. Putin ha parlato "davanti al Valdai Club. Dovremmo ascoltare molto attentamente le sue parole - ha affermato von der Leyen -, ha dato la colpa all'Europa per la sua continua guerra di aggressione in Ucraina". Il presidente russo "ha parlato di quelle che ha definito le crepe dell'edificio dell'Europa e l'unità scossa all'interno della nostra Unione".
Lo 'zar', ha poi detto ancora von der Leyen, "non nasconde il suo disprezzo per la nostra Unione, alle fondamenta di questo edificio e non nasconde la sua gioia, nell'indebolire la nostra determinazione e la nostra resilienza. Questa è una trappola. Semplicemente non possiamo fallire: il messaggio più forte che possiamo inviare invece è quello dell'unità", l'appello.
Ma da Mosca arriva nel frattempo un nuovo avvertimento. "L'Europa è sulla via dell'escalation, i rischi sono molto alti", le parole ieri del vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, evidenziando come le tensioni si stiano incrementando attraverso un aumento degli aiuti al regime di Kiev e l'aumento delle esercitazioni militari "aggressive" della Nato sul fianco est.
Secondo Grushko, citato dalla Tass, il fatto che l'Europa sia "sulla via dell'escalation" è dimostrato dalla "crescente assistenza che i Paesi occidentali stanno fornendo all'Ucraina, comprese armi sempre più letali e a lungo raggio. Si riflette anche nella situazione militare-politica sul fianco orientale della Nato, dove il numero di esercitazioni sta crescendo. La natura di queste esercitazioni sta diventando sempre più aggressiva", ha affermato l'alto diplomatico.
Grushko ha evidenziato che vengono esercitate operazioni offensive, incluse azioni di sbarco, e che l'attività di ricognizione aerea è in aumento, così come la componente nucleare di tali esercitazioni. "I bombardieri strategici americani volano lungo i nostri confini. Questo è un passo ovvio verso il confronto militare con la Russia e, in generale, verso la preparazione a un conflitto militare con la Russia. Se consideriamo la natura dell'attività militare e della pianificazione che viene svolta lì, questo è chiaro", ha concluso il vice ministro degli Esteri.

(Adnkronos) - Dopo la doccia fredda nelle Marche lunedì scorso, stavolta la doccia è a temperatura glaciale. Il centrosinistra in Calabria subisce una nuova sconfitta e di dimensioni ancora più ampie rispetto a una settimana fa: circa 18 i punti di distacco, mentre lo spoglio è in corso, tra l'azzurro Roberto Occhiuto, riconfermato presidente, e lo sfidante Pasquale Tridico, europarlamentare M5S. Una elezione "particolare" quella calabrese: le urne convocate da Occhiuto dopo un avviso di garanzia, la coalizione costruita in fretta e furia e una mesata di campagna elettorale.
Fattori che possono aver inciso, in un quadro di vittoria nitida per il centrodestra. Con l'affluenza che scende, sia nelle Marche che in Calabria. Nelle prime due regioni al voto della tornata d'autunno, il centrosinistra partiva all'inseguimento e non è riuscito ad allargare la partecipazione. Dice Conte: "Questo ci amareggia e ci spinge a metterci in discussione e a fare ancora di più per dimostrare che no, non siamo 'tutti uguali' nel modo di intendere la politica". Dura l'analisi di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: l'astensionismo "sembra colpire in modo rilevante" il centrosinistra. Urge "un cambio di passo" nella coalizione, incalzano da Avs.
Per il Pd parla Igor Taruffi, responsabile Organizzazione della segreteria di Elly Schlein e ribadisce la linea dem. Primo: la strada resta quella "dell'alleanza larga". Secondo: "I conti di questa tornata elettorale andranno fatti alla fine". Lunedì prossimo il centrosinistra si aspetta di festeggiare la rielezione di Eugenio Giani in Toscana. Ma i riformisti dem mettono in guardia dall''accontentarsi' delle possibili vittorie in Toscana, Puglia e Campania. "Tenerci i nostri non basta", osserva un big dell'area riformista. Occorre andare a prendere chi non vota più. "Bisogna lavorare sul profilo del Pd per renderlo davvero plurale e capace di intercettare voti di chi oggi si astiene. Perché un Pd che cresce è alla base di qualsiasi alternativa". E questo farà parte dei 'conti' che si faranno nel Pd alla fine della tornata elettorale.
Conte ringrazia Tridico a cui "va il più sincero ringraziamento per l'impegno e la generosità con cui ha condotto questa campagna elettorale precipitata in piena estate in una partita che sapevamo sarebbe stata difficile e in salita contro il Presidente uscente, oltretutto ricandidato in una campagna elettorale lampo". Una "dedizione e un impegno" che per Conte non sono stati "vani, perché Pasquale è riuscito a costruire in pochissimo tempo un nuovo percorso politico, con programmi e proposte che ci consentiranno di avere posizioni forti e chiare dall’opposizione e ci aprono a un futuro di speranza, per lavorare alla Calabria che verrà".
Quanto al dato elettorale, mentre ancora arrivano i risultati, dal Movimento si fa sapere che la percentuale dei 5 Stelle più la lista Tridico, candidato M5S, "arriva al 14%". C'è tenuta rispetto al risultato delle europee dello scorso anno. Taruffi si concentra sul dato del Pd "che si è presentato con due liste, quella del Pd e quella dei Democratici e Progressisti. Il risultato delle due liste è intorno al 20% in crescita rispetto alle ultime regionali. Anche se ovviamente, di fronte alla sconfitta, questo dato non basta. Come non basta per il centrosinistra essere passati dal 27% delle ultime regionali al 41% di oggi".
Quindi, sottolinea l'esponente Pd, "per noi rimane fermo l'impegno nel consolidare l'alleanza di centrosinistra certi che nei prossimi appuntamenti le vittorie arriveranno. L'unità del centrosinistra è e rimane infatti una condizione indispensabile per vincere e governare". E il bilancio si farà alla fine. Anche in termini di voti in totale. "Marche e Calabria sono due importanti Regioni che insieme contano circa 3 milioni di abitanti. Nelle prossime settimane voteranno Regioni come Toscana, Puglia che contano oltre 4 milioni di abitanti ciascuna. O la Campania, con 6 milioni di abitanti la seconda Regione più popolosa d'Italia e la prima del Mezzogiorno. Solo dopo il 23 novembre potremo fare una valutazione politica ed un bilancio più compiuto".
C'è chi però un primo bilancio lo fa già. Arriva da un padre nobile dell'Ulivo e non è per niente positivo. "La democrazia è democrazia solo se esiste una concreta alternativa che consenta al cittadino di scegliere. Marche e Calabria dicono che al momento non c’è", scrive sui social Arturo Parisi.
Da un altro versante anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni 'suonano la sveglia' agli alleati. "In Calabria la sconfitta del campo progressista è netta", la premessa dei leader di Avs. Bonelli e Fratoianni sottolinenao poi il "dato sempre più drammatico dell’astensione" che "segnala un elemento di crisi che sembra colpire in modo più rilevante la nostra proposta politica".
E quindi diventa "evidente che l’unità della coalizione a cui abbiamo contribuito con lealtà e impegno, è condizione necessaria ma non sufficiente. L’impressione che il campo progressista risulti il frutto di improvvisazione e di necessità più che l’espressione di una chiara idea di Paese continua a pesare sull’efficacia della nostra proposta. Occorre dunque insistere, ma serve un cambio di passo che non può più essere rinviato".

(Adnkronos) - In Calabria il centrodestra conquista il bis nel secondo 'round' delle regionali, dopo il voto nelle Marche, mentre a fine novembre toccherà a Campania, Veneto e Puglia. A ottenere la riconferma è l'azzurro Roberto Occhiuto, che, dopo le dimissioni rassegnate lo scorso luglio a seguito dell'inchiesta per corruzione che lo vede coinvolto, non incontra ostacoli nel ritorno alla guida della Cittadella. Un successo netto, che arriva a pochi giorni dalla vittoria del meloniano Francesco Acquaroli nelle Marche, e con margini ancora più ampi: Occhiuto stacca di oltre quindici punti Pasquale Tridico, candidato del Movimento 5 Stelle e del campo largo, che esce fortemente ridimensionato da questo voto.
Una vittoria che spinge il centrodestra a guardare avanti, puntando innanzitutto a chiudere definitivamente il capitolo delle candidature per Campania, Veneto e Puglia. Tra i primi a intervenire è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che, postando un selfie con Occhiuto, sottolinea come "anche in Calabria gli elettori hanno riposto la loro fiducia nella coalizione di centrodestra, confermando Occhiuto", e parla di "un risultato importante a riconoscimento dell'azione di buongoverno che continueremo a portare avanti per il benessere del territorio e dei cittadini".
Con Occhiuto festeggia Antonio Tajani, dal comitato alle porte di Cosenza. "La vittoria di Forza Italia e di Roberto Occhiuto. La vittoria del centrodestra unito. Per la Calabria e per la sua gente", dichiara a caldo, postando sui social un video della festa azzurra. Poi analizza il voto: "La sinistra ha deciso di schierarsi molto a sinistra, non esiste più il centrosinistra, esiste solo la sinistra. Questo significa che c'è grande spazio al centro" e "Forza Italia cresce perché stiamo occupando lo spazio al centro", osserva, con parole che servono anche a marcare la differenza rispetto alla destra di governo, rappresentata da Fdi e Lega. Poi, sollecitato sulle prossime regionali, aggiunge, con riferimento al candidato in Campania: "Sarà Cirielli? Si vedrà, ci dobbiamo allargare al centro, siamo stabilmente la seconda forza politica del centrodestra. Siamo diversi dai nostri alleati, combattiamo battaglie in comune, come la riforma della giustizia, ma noi siamo liberali", rivendica.
Anche per Maurizio Gasparri il nome di Cirielli resta un'ipotesi sul tavolo, ma gli azzurri preferirebbero un candidato non politico: "Siamo più propensi all’allargamento verso la società civile, ma quella di Cirielli è una delle ipotesi possibili". Si toglie qualche sassolino dalle scarpe l'altro vicepremier, Matteo Salvini, che preferisce tornare al tema degli scontri di piazza, al centro del dibattito politico degli ultimi giorni, trovando un trait d'union con la Calabria: "Da una parte chi protesta, devasta le città e attacca le Forze dell'Ordine, dall'altra i cittadini che pensano al bene del proprio territorio. Avanti tutta", scrive sui social. Poi aggiunge: "I cittadini calabresi, con il proprio voto, hanno detto SÌ alla concretezza e alle infrastrutture, a cominciare dal Ponte sullo Stretto".
Gli equilibri tra le forze di maggioranza nella regione in cui si è confermato Occhiuto vedono l'affermazione netta di Forza Italia. Fratelli d'Italia, a spoglio ancora parziale, si attesterebbe intorno all'11% dei consensi, circa la metà di Forza Italia (intorno al 21%), che, sommata alla lista 'Occhiuto presidente' (circa il 14%), porta il 'blocco azzurro' sopra il 33%. Intorno al 10% si colloca la Lega di Matteo Salvini.
Ora l'attenzione si sposta sui prossimi appuntamenti elettorali di novembre, in Campania, Puglia e Veneto.
In Campania, sull'onda del risultato calabrese, si registra un'accelerazione sul nome di Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri in quota Fdi, che dovrebbe ormai essere pronto a correre per la successione di De Luca. Nelle scorse ore, al viceministro sarebbero arrivate assicurazione per un paracadute in caso di sconfitta: Cirielli potrebbe guidare - se perdente con Fico - l'opposizione in Consiglio regionale, in cambio di un ruolo nella formazione delle liste politiche del 2027 dentro Fdi.
In Veneto, il piano inclinato porta dritto al nome di Alberto Stefani, vicesegretario della Lega, su cui Salvini da tempo insiste. Forza Italia però, forte anche del trionfo, può dare le carte in Puglia, dove prende di nuovo forza il nome del coordinatore regionale di Fi, il deputato Mauro D'Attis. Un rebus che superato l'ostacolo Calabria a pieni voti, potrebbe essere sciolto in un vertice tra i leader nazionali del centrodestra, previsto in settimana. E sempre in settimana - probabilmente mercoledì - potrebbe tenersi a Palazzo Chigi una riunione di maggioranza con i leader della coalizione, questa volta incentrata sulla manovra economica, alla presenza del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: un ulteriore banco di prova su cui i partiti del centrodestra misureranno ancora una volta i loro rapporti di forza.

(Adnkronos) - Europa alle prese con un freddo estremo in futuro? L'ipotesi di una sorta di 'era glaciale' viene prospettata da uno studio che analizza l'evoluzione delle correnti oceaniche nel Nord Atlantico. Il vortice subpolare del Nord Atlantico, evidenzia lo studio pubblicato su Science Advances, ha un ruolo determinante per garantire il passaggio di calore verso l'emisfero settentrionale.
Il vortice interagisce con una rete più estesa di correnti oceaniche nell'ambito del sistema dell'Atlantico Meridionale (AMOC). In base alla ricerca, che ha analizzato gli isotopi di ossigeno e carbonio presenti nelle conchiglie (Arctica islandica e Glycymeris glycymeris) dell'oceano del Nord Atlantico, il vortice polare sta perdendo progressivamente stabilità dagli anni '50 e non si può escludere che il trend prosegua nei prossimi decenni, con conseguenze sul clima.
Il quadro viene definito "molto preoccupante", dalla ricercatrice Beatriz Arellano Nava, dell'Università di Exeter nel Regno Unito, a Live Science. "Il vortice subpolare è stato recentemente riconosciuto come un elemento determinante, dobbiamo ancora comprendere meglio gli impatti di un suo improvviso indebolimento. Ma ciò che sappiamo finora, grazie ai pochi studi pubblicati, è che" un ulteriore indebolimento "porterebbe a eventi meteorologici più estremi, in particolare in Europa".
Lo scenario più estremo è legato ad un eventuale collasso dell'intero sistema AMOC, che però - in base allo studio - non è un'ipotesi plausibile. L'eventuale collasso del vortice subpolare avrebbe un peso minore ma "anche se le conseguenze non sono sarebbero catastrofiche come quelle di un collasso dell'AMOC, l'indebolimento potrebbe avere conseguenze climatiche sostanziali. Il vortice subpolare può indebolirsi bruscamente senza che l'AMOC crolli: è ciò che è accaduto durante la transizione alla Piccola Era Glaciale tra il XIII e il XIV secolo".
Lo scenario presenta elementi riconducibili a uno dei periodi più freddi mai registrati nell'emisfero settentrionale, con un calo medio delle temperature di 2 gradi e inverni estremamente rigidi in Europa e Nord America. I ricercatori ricordano che il fenomeno in passato non sarebbe stato innescato solo dal vortice subpolare, che avrebbe comunque avuto un ruolo non trascurabile in un quadro complessivo. I dati raccolti grazie all'analisi delle conchiglie hanno permesso di ricostruire l'evoluzione del vortice negli ultimi 150 anni individuando due fasi principali di instabilità: la prima può essere collocata prima degli anni '20 del secolo scorso, la seconda è in corso. Secondo i ricercatori, in sostanza, una perdita di stabilità del vortice innescherebbe cambiamenti climatici.
Nella comunità scientifica, in ogni caso, non mancano posizioni discordanti. "I set di dati sono molto utili perché sono molto ben datati e consentono di comprendere i cambiamenti climatici anno per anno", dice David Thornalley, professore di oceanologia e climatologia all'University College di Londra, non coinvolto nello studio, a Live Science.
"L'analisi però non ha collegato direttamente i modelli osservati nei dati sulle conchiglie alle caratteristiche fisiche dell'oceano, né ha fornito una solida base per un cambiamento nel modo di operare del vortice subpolare. Davanti a quest'interpretazione sono scettico".
Leggi tutto: Europa, futuro con inverno gelido? Lo studio e lo scenario

(Adnkronos) - Hamas sta accettando questioni "molto importanti" mentre sono in corso i colloqui indiretti con Israele per un accordo di pace a Gaza. Ad annunciarlo è stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha voluto rassicurare sul nuovo round di negoziati a Sharm el Sheik.
"Penso che stiamo procedendo molto bene e credo che Hamas abbia accettato questioni molto importanti", ha detto Trump quando i giornalisti nello Studio Ovale gli hanno chiesto dei colloqui.
"Penso che stiamo facendo enormi progressi", ha detto Trump, spiegando di attendersi un accordo a breve. "Praticamente tutte le nazioni stanno lavorando a questo accordo e stanno cercando di realizzarlo... Questo è un accordo che, incredibilmente, tutti hanno raggiunto insieme".
"Tutto quello che posso dire è che si sono comportati bene - ha poi detto ancora Trump riferendosi ad Hamas -. Spero che continui così. Credo davvero che avremo un accordo".
"Il popolo israeliano vuole indietro gli ostaggi. Abbiamo ricevuto un segnale dall'Iran che vuole che tutto questo finisca, le probabilità sono alte", ha aggiunto.
Nel pomeriggio era stata la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, a intervenire sul tema. "Vogliamo muoverci molto velocemente e il presidente vuole vedere gli ostaggi rilasciati al più presto possibile", aveva spiegato, affermando che l'amministrazione Trump "sta lavorando sodo perché le cose si muovano più velocemente possibile".
"I team tecnici stanno discutendo mentre parliamo per assicurarsi che la situazione sia perfetta per il rilascio degli ostaggi", aveva detto ancora parlando con i giornalisti nel briefing quotidiano, spiegando che si stanno analizzando le liste degli ostaggi e dei prigionieri politici palestinesi da rilasciare. Ad una domanda sui quanto potranno durare questi colloqui tecnici, Leavitt aveva risposto affermando di non voler segnare "una linea rossa", ma ribadendo la necessità di procedere "velocemente" in modo da costruire uno slancio per "far uscire gli ostaggi e poi passare alla prossima fase che è fare in modo che possiamo avere una pace duratura a Gaza e assicurare che Gaza non sia più un luogo che minaccia la sicurezza di Israele e degli Stati Uniti".
Le delegazioni che hanno raggiunto Sharm el Sheik per trattare sulla pace tra Israele e Hamas "stanno discutendo sulla preparazione delle condizioni per il rilascio di detenuti e prigionieri", ha spiegato intanto Al-Qahera News, un'agenzia di stampa legata all'intelligence egiziana.
"Mediatori egiziani e qatarioti stanno lavorando con entrambe le parti per stabilire un meccanismo" per il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza in cambio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, ha aggiunto.
Leggi tutto: Gaza, Trump fa il punto sui colloqui: "Hamas sta accettando cose molto importanti"

(Adnkronos) - Da Oppenheimer e il Manhattan Project sull'atomica al mondo della medicina, dal Giappone agli Usa. La scienza segue vie a volte inaspettate, tesse la sua tela, si nutre delle scoperte di cervelli che lavorano in punti lontani del mondo. Il premio Nobel per la Medicina 2025 è una metafora di tutto questo: uno scienziato scrive un pezzo della storia con i suoi studi condotti in Giappone, altri due negli Usa la completano dando un senso a un curioso caso evolutivo di vecchia data, quello dei topi 'scurfy', particolarmente vulnerabili alle malattie autoimmuni. E tutto contribuisce alla comprensione di una parte cruciale del sistema immunitario: le cellule T regolatorie, guardie di sicurezza del sistema immunitario. In realtà anche questa è solo una parte della storia, decifrata da ancora più scoperte. "Ci sono voluti tanti Nobel. Passando in rassegna la storia delle ricerche premiate me ne sono venuti in mente almeno altri 3 o 4, e non abbiamo ancora finito", commenta all'Adnkronos Salute Matteo Iannacone, direttore della Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e professore di Patologia generale all'università Vita-Salute San Raffaele.
L'esperto conosce bene uno dei premiati di quest'anno, Shimon Sakaguchi: "Due settimane fa - racconta - ero con lui a un simposio a Losanna. Il mondo degli immunologi non è enorme e ci si incontra alle conferenze. Gli scriverò un messaggio per complimentarmi, so che come succede sempre ne riceverà migliaia", sorride. E chissà se si sarebbe mai aspettato un Nobel per i suoi studi. "Sicuramente la sua era una delle scoperte in lizza, ce ne sono altre anche in questo campo. E' ovvio che tutti se lo augurano" il coronamento delle proprie fatiche, "quindi anche Shimon sicuramente lo sapeva che poteva essere tra i papabili. Lui ha 74 anni adesso e ha ancora una forza e una voglia di continuare anche con la ricerca di base. Molti passano la seconda parte della carriera scientifica magari più a cercare di traslare le scoperte in clinica. Lui lo sta facendo, ma continua anche sull'altro binario. Ispira vederlo, soprattutto i giovani".
Le pagine ancora da scrivere "sono tante - riflette Iannacone - Sicuramente quella terapeutica è la più significativa: nonostante ci siano qualche centinaio di clinical trial sulle cellule T regolatorie non c'è ancora una terapia approvata sulle T-reg. E questo sicuramente sarebbe il coronamento della scoperta: vedere che o nelle malattie autoimmuni o nei tumori ci può essere qualche via per modulare queste cellule e ottenere un effetto terapeutico". Del resto è l'aspetto che viene esaltato nella scelta dei Nobel per la medicina e per la fisiologia, aggiunge lo scienziato: "Questi premi vengono dati solitamente a quelle scoperte che non solo sono importanti, ma hanno anche potenzialmente delle ricadute cliniche. Per la traslabilità delle scoperte".
E "dagli anni '50 fino ad oggi - continua Iannacone - ci sono state tante scoperte che ci hanno aiutato a capire come funzionano le cellule T, in particolare quella che ci ha aiutato a comprendere che ci sono linfociti T che possono riconoscere un numero enorme di possibili molecole, tra cui anche virus che l'uomo non aveva mai visto, come per esempio Sars-CoV-2. I ricercatori si sono chiesti per tanto tempo come si fa a garantire questa enorme variabilità. Basti pensare che non ci sarebbe spazio nel Dna se ogni recettore di ogni linfocita T nell'organismo fosse codificato da un gene singolo. Una scoperta famosa è quella che ci ha fatto capire che pezzettini di Dna si riarrangiano nei linfociti e danno modo, come piccoli pezzi di puzzle, di creare tantissime combinazioni e possibilità diverse". E' il meccanismo che "fa sì che nel timo si sviluppino tutti questi linfociti in grado di riconoscere qualsiasi cosa. Succede che ne emergono alcuni in grado di riconoscere anche strutture proprie, per esempio i nostri organi. Di solito queste cellule vengono eliminate dal timo e anche questo processo è stato visto da un altro premio Nobel. Ma è un processo non efficiente al 100%".
Bisogna garantire, per poter avere questa enorme variabilità, "anche un pochino di elasticità nella selezione - spiega l'esperto - Quindi rimangono anche in periferia delle cellule autoreattive. Shimon Sakaguchi e gli altri due vincitori, Mary Brunkow e Fred Ramsdell, hanno scoperto come si fanno a tenere a bada questi linfociti T autoreattivi in periferia, non più durante lo sviluppo nel timo. E hanno scoperto una popolazione di linfociti che hanno chiamato cellule T-regolatorie, che sono in grado di sopprimere le risposte autoreattive. Sakaguchi le ha scoperte per primo, gli altri due scienziati hanno scoperto il 'fattore di trascrizione' che serve per il loro sviluppo". E hanno visto le implicazioni della mutazione di questo gene, Foxp3, in una grave sindrome, Ipex.
Sono dunque scoperte importanti, conclude Iannacone, perché "queste cellule T regolatorie si è visto che funzionano poco o non esistono nei pazienti con le malattie autoimmuni. E sono in corso clinical trial proprio per cercare di espandere o di infondere o di regolare le cellule T regolatorie per spegnere le risposte immunitarie in pazienti con malattie autoimmuni. In più si è scoperto che nei tumori queste cellule regolatorie sono espanse e quindi ci sono degli altri trial per cercare di eliminarle per far sì che i linfociti normali riescano a eliminare i tumori".
Leggi tutto: Nobel medicina, Iannacone: "Tante pagine da scrivere, le più belle saranno le terapie"

(Adnkronos) - Dopo verde, arancione e rosso arriva anche il quarto colore sul semaforo? La novità per ora è un'ipotesi, ma la svolta è più vicina di quanto si pensi, a giudicare dal dibattito in corso negli Stati Uniti, in relazione in particolare alla diffusione crescente di veicoli a guida autonoma. Accanto ai 3 colori tradizionali, quindi, si prospetta l'ingresso di una quarta luce. Il colore più gettonato? Il bianco.
Secondo i ricercatori della North Carolina State University, l'introduzione del bianco consentirebbe di gestire meglio i veicoli a guida autonoma, che 'dialogano' con i segnali luminosi agli incroci. La quarta luce non andrebbe a sostituire gli altri colori tradizionali del semaforo, che continuerebbero ad accendersi e spegnersi come sempre e a dirigere il traffico dei veicoli tradizionali. Il bianco sarebbe un segnale riservato esclusivamente ai veicoli a guida autonoma.
L'accensione della quarta luce sul semaforo, indipendentemente dalle altre 3, segnalerebbe in particolare l'eventuale presenza cospicua di veicoli senza conducente in prossimità dell'incrocio e consentirebbe alle auto a guida autonoma di gestire i propri movimenti nel modo migliore, sulla base di dati in tempo reale, per procedere nel modo più fluido ed evitare di congestionare l'area.
Secondo i calcoli dei ricercatori, la luce bianca avrebbe effetti positivi sul traffico anche se ci fosse una sola auto a guida autonoma tra 10 veicoli: ritardi e attese, in questo caso, verrebbero ridotti del 3%. Nel migliore degli scenari, si arriva ad un abbattimento dei tempi morti fino al 90% abbondante.
In prospettiva, l'ottimizzazione dei movimenti consentirebbe un generale risparmio di carburante e una riduzione dell'impatto del traffico sull'ambiente. La tecnologia è disponibile e sarà collaudata inizialmente in ambienti 'protetti', in cui la presenza di pedoni non è rilevante.
Leggi tutto: Il semaforo avrà 4 colori? Ecco perché servirà il bianco

(Adnkronos) - "Mi ha squillato il telefono e ho visto un numero dalla Svezia. Ho pensato: beh, è solo spam o qualcosa del genere. Così ho disattivato il telefono e sono tornata a dormire". La chiamata con cui il segretario generale dell'Assemblea dei Nobel, Thomas Perlman, le annunciava il premio per la Medicina 2025 ha colto Mary Brunkow alla sprovvista, nel sonno. "Poi - racconta fra le risate un'ora e mezza dopo, intorno alle 4.30 del mattino, rispondendo ad Adam Smith, direttore scientifico di 'Nobel Prize Outreach', per la consueta intervista post vittoria - ho sentito mio marito che stava parlando con qualcuno". "Ora sono seduta al tavolo da pranzo. Siamo io mio marito e il cane. Il cane è un po' confuso su quello che sta succedendo", sorride di nuovo. "No", Brunkow ammette che non se l'aspettava "per niente" di vincere il Nobel e confessa di non aver ancora pienamente realizzato.
"E' stato uno straordinario lavoro di squadra - commenta - e la mia carriera nella scienza è cambiata parecchio da quando è stato fatto quel lavoro. Non sono nemmeno più in quel campo, ma è stato un onore aver preso parte a quel lavoro iniziale e ho seguito quello che sta succedendo in medicina", tutti gli sviluppi che sono arrivati dopo quelle scoperte basilari. Per Brunkow e il collega Fred Ramsdell è stata proprio "una sfacchinata molecolare", come la definisce la scienziata. "E' incredibile quanto sia cambiata la scienza e il modo in cui faremmo oggi" gli studi che hanno portato a identificare Foxp3, la molecola che programma geneticamente le cellule T regolatorie a sopprimere la risposta immunitaria. "Ora è completamente diverso da come dovevamo farlo a quel tempo".
"Potere della genetica", conferma. "Ci siamo avvicinati cercando di capire la causa del fenotipo che era stato osservato nei topi, quindi stavamo sfruttando una mutazione del topo che porta a interessanti difetti immunitari e poi siamo stati anche in grado di collegare" il tutto "a malattie umane che si trovano molto raramente nei bambini. Sicuramente è il potere della genetica: era ovvio che ci fosse una sovrapposizione genetica tra la malattia umana e quella dei topi e questo certamente ha aiutato, ma in realtà, una volta che abbiamo avuto un'idea della genetica e delle posizioni in cui si sarebbe trovato il gene mutante, è stata davvero una 'fatica molecolare' arrivare alle mutazioni esatte perché era solo una piccolissima alterazione genetica ma che si traduceva in un cambiamento piuttosto profondo". E "ci vogliono un sacco di cervelli diversi, che lavorino tutti insieme - conclude Brunkow tornando sull'importanza del lavoro di squadra - Questo è certo".
Leggi tutto: Nobel, Mary Brunkow e la telefonata di annuncio: "Non ho risposto, pensavo fosse spam"

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia cresce ancora, Pd e M5S calano. E' il quadro che il sondaggio politico Swg per il Tg La7 delinea in base alle intenzioni di voto oggi, 6 ottobre 2025, in caso di elezioni. Il rilevamento effettuati tra l'1 e il 6 ottobre, quindi anche nei giorni monopolizzati dai temi Flotilla e sciopero generale, evidenzia il progresso ulteriore di Fratelli d'Italia. La formazione guidata da Giorgia Meloni, sempre più primo partito, cresce dello 0,3% e arriva al 30,8%. Passo indietro del Pd di Elly Schlein, che cede lo 0,2% e scende al 21,9%, e del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che lascia per strada lo 0,1% e ora vale il 13,6%.
Ai piedi del podio, arretra la Lega che passa dal 9% all'8,8%. Forza Italia è stabile all'8%, Verdi e Sinistra crescono arrivando al 6,8%. Più indietro Azione (3%), Italia Viva (2,2%) e +Europa (1,8%).
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(Adnkronos) - "Un risultato clamoroso. Non era mai successo in Calabria che un presidente uscente venisse riconfermato e, a mia memoria, non è mai successo che venisse eletto con una percentuale così alta". Così, Roberto Occhiuto, intervistato dall'Adnkronos, commenta il risultato delle Regionali in Calabria. Un esito che, a dire di Occhiuto, giunge al termine di "una campagna elettorale dai toni molto accesi, molto aspri, piena di fake news. Io stesso - afferma - sono stato costretto a querelare tantissime persone. Io capisco che le campagne elettorali possano riservare questo tipo di atteggiamenti, ma ora spero finalmente in una 'pacificazione'. Tridico mi ha chiamato, l'ho molto apprezzato, gli ho detto che sono disponibile a lavorare insieme".
"A volte si ha l'immagine di una Calabria più antica di quella che è nella realtà - aggiunge Occhiuto -. La Calabria è una regione moderna, che ha università di grandissima eccellenza. Forse dall'altra parte hanno sbagliato a pensare che la Calabria si facesse ancora abbindolare da promesse assistenzialiste, come il 'reddito di dignità', come l'assunzione di 7mila forestali o degli Lsu. Sono molto orgoglioso dell'atteggiamento che hanno avuto i calabresi. La vittoria la dedico a loro, che hanno dimostrato ancora una volta di saper votare".
E ancora: "È giusto che i magistrati continuino a lavorare. Ma io ho la certezza di non aver mai avuto nella mia vita condotte minimamente censurabile. Ho la coscienza a posto di chi, anche se indagato, sa che non ha nulla da temere. Poi i magistrati è giusto che facciano il loro dovere".
"Non è vero che mi sono dimesso dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia - ribadisce -, mi sono invece dimesso appena ho visto che l'avviso di garanzia veniva strumentalizzato da chi pensava di potermi sconfiggere per questa strada, quando ho visto che l'avviso di garanzia mi faceva vedere, agli occhi dei miei collaboratori, lì alla Regione, come un presidente 'dimezzato', come un 'ex presidente'. Tenere le redini della burocrazia in Calabria è complicato, se poi ti vedono come un ex presidente non ti segue più nessuno. Ora, invece, sanno che mi avranno come loro presidente per cinque anni, quindi, al di là dell'inchiesta, sono convinto che lavoreranno di buona lena".
"Sicuramente ci sarà qualche riconferma, poi dipenderà dal confronto che avrò con i partiti nazionali e regionali ma l'importante è che sia una giunta fatta di persone di valore, che possa aiutarmi ad affrontare e risolvere i numerosi problemi della Regione', dice poi rispondendo all'Adnkronos in merito alla composizione della prossima giunta regionale della Calabria.
Leggi tutto: Regionali Calabria, Occhiuto: "Risultato clamoroso, non era mai successo prima"

(Adnkronos) - Francesca Albanese riceverà la cittadinanza onoraria della città di Bologna. La delibera è stata approvata con 25 voti favorevoli (Sindaco, Pd, Coalizione civica, Lepore sindaco e Anche tu conti) e 9 contrari (FdI, Lega Salvini premier, gruppo Misto, Bologna ci piace e Forza Italia) "per l'impegno" della Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967 "nella tutela del diritto internazionale e nella difesa dei diritti umani, per aver denunciato con rigore e indipendenza le responsabilità di Stati, aziende e individui nei crimini contro il popolo palestinese, contribuendo a riaffermare quello che dovrebbe essere il primato del diritto sulla forza, principi condivisi dal Comune di Bologna". Uguale l’esito per l’immediata eseguibilità della delibera.
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(Adnkronos) - "Ci hanno insultato in aereo, noi eravamo da soli". Arturo Scotto, deputato Pd, racconta i dettagli della detenzione in Israele e poi il ritorno in Italia dopo la missione con la Flotilla. "La prima cosa che ho fatto appena tornato in Italia è andare al posto di polizia a denunciare l’esercito israeliano perché mi hanno fregato il telefono, me l’hanno sequestrato e mai restituito. Quindi, tecnicamente, si è trattato di un furto", dice a Un giorno da pecora su Rai Radio1.
"I poliziotti sono stati molto solidali, così sono potuto andare a richiedere una copia della mia sim card telefonica. Ma la cosa che mi fa più rabbia è che mi abbiano fregato pure le sigarette, 8 pacchetti di Rothmans blu", racconta prima di ripercorrere le fasi dell'abbordaggio e descrivere la prigionia in Israele.
"Ci hanno portato nel porto di Ashdod e poi in un hub militare, dove non c'era nessuno dell’ambasciata italiana né il nostro avvocato israeliano. Poi ci hanno perquisito 4 o 5 volte e ci hanno fatto firmare il foglio per il rimpatrio, a cui abbiamo apposto una postilla, dicendo che noi avevamo agito nel pieno del diritto internazionale. Il tutto, ricordiamolo, senza poter chiamare un avvocato. Quando ci hanno portato ai telefoni – prosegue- abbiamo scoperto che non avevano la linea…".
Poi cosa è accaduto? "Siamo stati portati all’interno di una camionetta della polizia, nella quale veniva messa l’aria condizionata a palla, prima freddissima poi caldissima, veniva accesa e poi spenta continuamente la luce e veniva tenuto il motore acceso per fare più rumore. Dopo tre ore, sono sceso perché volevano farmi fare una foto con gli altri 4 parlamentari, poi di nuovo sulla camionetta per un’ora. Successivamente ci hanno chiesto di fare un video per dire che stavamo bene, richiesta a cui noi abbiamo risposto che non avremmo fatto nulla fin quando non ci avrebbero lasciato parlare col vice ambasciatore italiano".
A quel punto cosa è successo? "Ci hanno messo in altre cellette, con lo stesso trattamento. Siamo andati in aeroporto per verificare i nostri bagagli, subito dopo ci hanno portato nuovamente in cella per poi tornare, stavolta definitivamente, in aeroporto, dove siamo riusciti a parlare col vice ambasciatore". Inutile il tentativo di far avere un caffè ai parlamentari: "Richiesta che però gli israeliani hanno rifiutato. Saliti finalmente su un aeroplano, con una piccola folla di persone che da terra ci insultava, ci sediamo negli ultimi posti del volo. A quel punto, il capitano del volo comunica a tutti i passeggeri che a bordo c’erano 4 parlamentari italiani della Flottiglia Hamas, così da provocare fischi e contestazioni. Eravamo noi, completamente soli, senza nessuno dell’ambasciata né addetti militari - conclude- con un ragazzino che per 3 ore passava davanti a noi urlandoci che eravamo terroristi ed amici di Greta".
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(Adnkronos) - Il centrodestra vince alle elezioni regionali in Calabria e amplia il proprio 'score' rispetto alla precedente tornata elettorale. Lo spoglio delle regionali è ancora in corso e i dati non sono ancora definitivi, ma il quadro che emerge appare ormai chiaro: la coalizione guidata da Roberto Occhiuto si conferma largamente maggioritaria, superando il 59% dei consensi, in crescita rispetto al 54,5% ottenuto nel 2021.
Rispetto a quattro anni fa, Forza Italia resta il primo partito del centrodestra con oltre il 18%, in aumento rispetto al 17,3% del 2021. Alle sue spalle emerge con forza la lista 'Occhiuto Presidente', che raccoglie il 13,2%, incrementando di molto il risultato ottenuto nel 2021 dalla civica 'Forza Azzurri' (8,1%). Balzo in avanti anche per Fratelli d'Italia, che passa dall'8,7% all'11%, mentre la Lega cresce dall'8,3% al 10%.
Tra le nuove sigle, Noi Moderati entra per la prima volta con un buon 5%, contribuendo all'ampio risultato complessivo della coalizione. Calano invece le forze minori: la Democrazia Cristiana - Udc si ferma all'1,5% (contro il 4,6% del 2021) e 'Forza Azzurri', già collegata alla precedente esperienza civica di Occhiuto, scende allo 0,7%. Sud Chiama Nord - Per le Autonomie - Partito Animalista non supera invece lo 0,2%.
Leggi tutto: Elezioni regionali, in Calabria boom centrodestra. E Forza Italia sfonda il 18%


(Adnkronos) - “E’ necessario affrontare il capitolo della lotta all'evasione fiscale. Oggi sappiamo che l’economia sommersa, quella che sfugge al fisco, è pari a oltre 200 miliardi di euro, oltre il 10% del Pil”. Sono le parole di Monica Nolo, vicepresidente di Manageritalia, l’associazione che ha organizzato, oggi a Roma, l’evento ‘Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita’.
“Se uniamo questo dato al fatto che il 43% dei cittadini presenta una dichiarazione a zero euro, non pagando, quindi, l’Irpef, crediamo che ci siano ampi margini per riuscire a fare un lavoro che riesca a far emergere questa economia sommersa e che riesca a creare dei nuovi contribuenti in modo da recuperare quella quota di evasione fiscale pari 90 miliardi di euro, che sarebbero risorse fondamentali per sostenere il sistema di welfare, gli investimenti per lo sviluppo produttivo e soprattutto per garantire un'equità di trattamento fra cittadini che ugualmente devono contribuire ai servizi utilizzati”, conclude.
Leggi tutto: Fisco, Nolo (Manageritalia): "Economia sommersa italiana pari 200 mld di euro"


(Adnkronos) - “La fiscalità deve essere al servizio delle cittadine e dei cittadini e non il contrario. In tal senso, è utile cambiare prospettiva e ragionare su una strategia di medio-lungo periodo, aspetto che tendiamo a non fare. Il modello può essere senza dubbio quello spagnolo, che, nell’ultimo anno rilevato, ha un tasso di crescita cinque volte superiore rispetto a quello della media europea”. Lo ha detto Azzurra Rinaldi, economista e direttrice della School of Gender economics all’università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, partecipando all’evento organizzato oggi da Manageritalia ‘Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita’.
“Bisogna utilizzare la fiscalità per rilanciare il tasso di occupazione femminile, come ci dice nell'ultimo outlook anche il Fondo monetario internazionale - spiega l’economista Rinaldi - è necessario rilanciarlo perché l’Italia è un Paese che non cresce da un punto di vista economico, ma neanche da un punto di vista demografico e questo deprime contemporaneamente sia la produttività che l'innovazione”.
“Abbiamo delle categorie che vengono iper tassate e delle categorie che, invece, sfuggono alla progettazione e alla strutturazione delle tasse. Abbiamo un tema come sempre intersezionale, dove alla fine a pagare sono sempre le stesse persone. È chiaro che niente può essere fatto senza una prospettiva di genere, perché il lavoro delle donne, che è un lavoro fragile, precario e saltuario, rischia di fare in modo che le donne siano ulteriormente penalizzate sul mercato del lavoro”, conclude.
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