(Adnkronos) - Belve Crime con l'intervista di Francesca Fagnani a Massimo Bossetti ieri sera su Rai2 ha vinto la prima serata con il 12,4% di share. La puntata in cui l'uomo condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio ha raccontato la sua versione dei fatti ha tenuto incollati allo schermo 1.570.000 telespettatori. Lo spin-off crime del programma di Fagnani ha fatto totalizzare lo share più alto della stagione di 'Belve'.
Su Rai 1 'Doc' ha totalizzato 1.659.000 telespettatori e il 10,8% di share. Poco sotto con il 10,7% di share c'è 'Le Iene presentano: Inside' su Italia 1, visto da 1.101.000 telespettatori, e con il 10,6% di share c'è 'Doppio Gioco', in onda su Canale 5, che ha intrattenuto 1.659.000 telespettatori.
Su La7 'DiMartedì' ha conquistato, 1.321.000 telespettatori, pari al 9% di share. Su Rete 4 'È Sempre Cartabianca' ha raggiunto 613.000 telespettatori e il 5% di share. Su Rai 3 'Che Ci Faccio Qui' ha totalizzato 671.000 telespettatori e il 4,1% di share. Sul Nove 'Comedy Match - Best Of' ha conquistato 380.000 spettatori e il 2,3% di share. Infine, su Tv8 le qualificazioni Mondiali 2026 - Finlandia-Polonia ha segnato 322.000 telespettatori e il 2% di share.
Nella fascia access prime time, 'Cinque Minuti' su Rai 1 ha intrattenuto 3.992.000 telespettatori, pari al 24.2% di share. Dopo il talk condotto da Bruno Vespa, è andata in onda la diretta speciale 'Buon Vento Italia' guidata da Antonella Clerici dal Porto Antico del capoluogo - in occasione dell'approdo della nave Amerigo Vespucci - che ha raggiunto 3.656.000 telespettatori (21.1%), mentre 'Affari Tuoi' ha radunano 4.454.000 telespettatori, pari al 24.5% di share. Su Canale5 'Paperissima Sprint' ha totalizzato 2.329.000 telespettatori e il 13,1% di share.
(Adnkronos) - La pasta ha fatto il suo ingresso ufficiale nel mondo dell'alimentazione sportiva quasi 50 anni fa, a Montréal 1976, rivoluzionando le abitudini degli atleti. Oggi persino il Comitato olimpico Usa evidenzia che un basso consumo di carboidrati peggiora la performance sportive. A celebrare anche questo successo è stato l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri ‘Let’s Talk About Food & Science’ promosso dal Gruppo Barilla, che ha visto a Milano esperti di nutrizione e campioni sportivi in un dibattito su pasta&sport, tra nuove evidenze scientifiche e falsi miti che continuano a trovare terreno fertile anche in Italia, dove la pasta e i carboidrati restano ancora vittime di luoghi comuni e mode estreme.
Un recente studio dell'Università di Milano pubblicato sull'International Journal of Food Sciences and Nutrition - informa una nota - ha osservato oltre 60 atleti non professionisti scoprendo un forte pregiudizio verso i carboidrati, ritenuti erroneamente responsabili di peggioramenti nella composizione corporea. La ricerca ha poi sottoposto alcuni partecipanti a un'alimentazione mediterranea con almeno 5 porzioni di pasta alla settimana, dimostrando che questo modello risultava migliore per effetto su forza muscolare e massa grassa. "Quando abbiamo suddiviso i soggetti in due gruppi per 8 settimane - una dieta ricca di carboidrati (55-60% dell'energia, ≥5 porzioni di pasta a settimana) e una più bassa (40-45%, ≤2 porzioni di pasta a settimana) - il gruppo 'high-carb' aveva effetti più favorevoli su forza e composizione corporea, senza effetti collaterali - spiega Patrizia Riso, autrice dello studio e professore di Nutrizione umana dell'Università di Milano - Il consumo regolare di alimenti fonte di carboidrati complessi come la pasta, se ben bilanciato e parte di un modello mediterraneo, naturalmente ricco di prodotti di origine vegetale, non ostacola il raggiungimento degli obiettivi sportivi. Al contrario, può contribuire a migliorare lo stato di nutrizione, la performance e il benessere".
L'ultima revisione dei Larn (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti) propone, per la prima volta, una sezione dedicata alla popolazione sportiva, confermando che anche l'alimentazione atletica deve ispirarsi alla dieta mediterranea con il 45-60% dell'energia dai carboidrati. "Le indicazioni generali - afferma Michelangelo Giampietro, specialista in Medicina dello sport - valgono anche per la quasi totalità degli sportivi amatoriali: apporto di carboidrati ben superiore a 2 grammi per chilo di peso corporeo desiderabile al giorno, preferibilmente complessi come quelli della pasta". Per gli atleti d'élite i valori crescono fino a 6-10 grammi per chilo per chi si allena 1-3 ore, fino a 12g/kg per maratona, triathlon e nuoto di fondo.
"Stupisce che, nonostante le evidenze scientifiche e nutrizionali – evidenzia Giampietro – molti attacchi alla dieta mediterranea arrivino proprio dal mondo dello sport, da chi propone modelli iperproteici come la dieta a zona o iperlipidici come la chetogenica, che invece non sono adatti a sostenere prestazioni atletiche di qualità". Il nostro organismo, infatti, è in grado di immagazzinare solo limitate quantità di carboidrati sotto forma di glicogeno nei muscoli e nel fegato. Ma se l’apporto è insufficiente – per esempio a causa di regimi low-carb – le scorte non si realizzano pienamente e, quindi, si esauriscono rapidamente. "I risultati? Maggior senso di fatica, calo della prestazione e minore concentrazione e capacità di aumentare la velocità nelle fasi finali delle corse - aggiunge l’esperto - Una dieta ricca di carboidrati, invece, migliora la qualità dell’esercizio e la capacità di prolungare nel tempo il lavoro muscolare, a tutti i livelli: dall’amatore all’atleta di alto livello".
La pasta ha un profilo nutrizionale ideale per chi pratica sport: apporta carboidrati complessi a lento rilascio, proteine vegetali (in media 12-13%, ma alcune tipologie superano il 20%), vitamine del gruppo B e minerali come il potassio, il tutto con una quota minima di grassi. "Nell’immaginario collettivo, un piatto di pasta viene ancora visto come un 'carico di zuccheri' che finisce dritto in grasso – illustra Elisabetta Bernardi, nutrizionista dell’Università di Bari e divulgatrice scientifica – ma si dimentica che 100 g di pasta cotta apportano solo 175 kcal, meno di tanti contorni light conditi generosamente". Oltre a fornire energia prima dell’attività fisica, la pasta è fondamentale nel recupero post-allenamento riducendo anche l’incidenza di infortuni e danni muscolari da sovraccarico. "Recuperare senza carboidrati – osserva Bernardi – è come avere un muratore con una pila di mattoni perfetti (le proteine) ma senza cemento per unirli. Le diete low-carb invece non aiutano chi fa sport: rallentano la sintesi proteica e amplificano la cosiddetta 'finestra catabolica'".
Come riporta il modello delle '4R' (Rehydrate-Refuel-Repair-Rest) del Comitato olimpico, dopo 60-90 minuti di esercizio intenso, le scorte di glicogeno si riducono fino al 60%. Tra i piatti suggeriti da Bernardi ci sono: fusilli con ricotta e limone, pasta e lenticchie e pasta al ragù per unire carboidrati, aminoacidi essenziali e ferro. C’è poi l’aspetto psicologico, spesso trascurato. "Il cibo è anche piacere e condivisione – rimarca – e per chi vive sotto pressione, come molti sportivi, mantenere la dimensione gratificante del pasto è fondamentale. Studi mostrano che i pasti condivisi migliorano aderenza alla dieta mediterranea e performance, riducendo anche ansia e depressione del 30-40%. E un piatto come la pasta, che piace a tutti, può davvero fare la differenza".
Non servono solo tabelle nutrizionali e studi clinici per dimostrare i benefici della pasta nello sport: a confermarlo è anche l’esperienza diretta di grandi atleti, da Pietro Mennea a Marcel Jacobs, da Serena Williams a Roger Federer e Usain Bolt. Fino a Micheal Phelps, che ne mangiava fino a 1kg al giorno… Tra loro, anche un pasta lover dichiarato come Filippo Magnini, 2 volte campione del mondo nei 100 metri stile libero. "La pasta ha sempre fatto parte della mia alimentazione e nei periodi di gara ne mangiavo anche oltre mezzo chilo al giorno - racconta Magnini - Solo nei momenti di pausa la riducevo a 80-100 grammi, ma non l'ho mai eliminata. Senza la giusta 'benzina' la ripartenza era più faticosa. Ricordo che i giapponesi portavano il fornellino in piscina per cuocersi la pasta in bianco tra una gara e l'altra!".
Oggi, da papà e coach, Magnini dà valore alla dimensione psicologica e conviviale del cibo. "Il pasto è un momento per ricaricare anche la mente, un gesto che deve dare piacere. A casa cucino spesso con mia figlia, che adora la pasta al pesto. È un modo per stare insieme, parlare, ridere, creare un momento di famiglia". E ai suoi atleti consiglia: "Via i telefoni e la tv durante i pasti. La pasta è versatile, completa e adatta a tutti: basta abbinarla a verdure, legumi o anche a un semplice filo d’olio e parmigiano per avere un pasto sano, equilibrato e che fa bene… allo sport e alla vita".
(Adnkronos) - In collaborazione con Ultima
Celebrare l’amore autentico tra esseri umani e animali e trasformarlo in un gesto concreto di solidarietà: è questo il cuore della nuova campagna Amore Animale di Ultima, brand di riferimento nel settore della nutrizione per cani e gatti in Italia con oltre 20 anni di esperienza, che torna in comunicazione con una narrazione emozionale e un progetto a sostegno di Enpa-Ente Nazionale Protezione Animali. Simbolo della campagna è un cortometraggio che racconta il legame profondo e spesso irrazionale che unisce le persone ai propri animali domestici: una bambina che gioca con il suo cane nella vasca da bagno, un gatto durante un giro in kayak, fino a un anziano che aiuta il suo cane con difficoltà motorie a salire in auto. Scene di quotidiana complicità che diventano metafora di un amore capace di renderci più umani. La campagna - on air dal 18 maggio - avrà una durata di 4 settimane e atterrerà su tv lineare (da Publitalia e Rai fino a Discovery), TV non lineare (con Amazon e Netflix), YouTube, Meta e TikTok. In ottica di talkability, sarà inoltre prevista a supporto una campagna di influencer marketing mirata.
Parallelamente, il progetto Amore Animale si arricchisce anche del lancio della capsule collection LovebyUltima (www.lovebyultima.com/it-it): due felpe (a tema cane e gatto), una shopper, una pettorina e un guinzaglio. L’intero ricavato delle vendite sarà devoluto per sostenere i cani e i gatti dei rifugi Enpa. Questo impegno costante di Ultima nasce dalla convinzione che ogni animale meriti amore, salute e dignità. Una collaborazione solida quella tra Ultima ed Enpa, che ha già portato a risultati significativi: oltre 170.000 pasti donati agli animali accolti nei rifugi solo tra il 2024 e i primi mesi del 2025.
"Per la realizzazione della campagna Amore Animale siamo partiti da un insight condiviso universalmente: l’amore che unisce noi e i nostri animali è così profondo che, a volte, può essere difficile da capire e facile da giudicare. Ma è amore. Un amore capace di farci connettere con il nostro lato più umano", spiega Maddalena Chianese, Italy Marketing Manager di Ultima. "Con questa campagna Ultima celebra questo profondo legame emotivo e, parallelamente, rinnova l’impegno con Enpa con l’obiettivo di restituire quell’amore che riceviamo anche ai cani e gatti che non hanno ancora una casa", aggiunge. Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa, commenta: "Siamo felici di rinnovare questa collaborazione con Ultima, un’azienda che ha dimostrato negli anni una sensibilità autentica verso gli animali più fragili. La campagna Amore Animale trasmette un messaggio potente e necessario: l’amore per un animale è un legame profondo, capace di generare gesti concreti di solidarietà. Insieme, possiamo trasformare questo amore in aiuto reale per migliaia di cani e gatti in attesa di una seconda possibilità".
Leggi tutto: Animali, da Ultima campagna Amore Animale e sostegno a Enpa
(Adnkronos) - All'indomani della strage nella scuola di Graz, dove un 21enne ha aperto il fuoco nel suo ex liceo uccidendo dieci persone prima di togliersi la vita, l'Austria si è fermata questa mattina alle 10 per un minuto di silenzio rotto solo dal suono delle campane. L'Orf, l'emittente radiotelevisiva pubblica austriaca, ha interrotto la programmazione televisiva e radiofonica e la Wiener Linien - il gestore del trasporto pubblico nella capitale - ha bloccato circa 900 mezzi di trasporto per 60 secondi. Un minuto di silenzio è stato osservato anche all'inizio della riunione del Consiglio dei Ministri. Le decisioni sono state rinviate a data ulteriore e non sono stati rilasciati comunicati stampa. Dopo la strage, il governo aveva dichiarato tre giorni di lutto nazionale.
La strage, in cui sono rimaste ferite altre 12 persone, è avvenuto presso la scuola secondaria Dreierschützengasse, nella zona nord-occidentale della città. Tutti i feriti della sparatoria sono in condizioni stabili, ha riferito oggi l'Associazione Ospedaliera della Stiria (KAGes), citata dal Kurier, precisando che alcuni pazienti restano in terapia intensiva, altri sono già stati trasferiti in reparto nei diversi ospedali in cui sono stati ricoverati. "Sono necessari interventi chirurgici di follow-up per due di loro, una persona con lesioni al volto e un'altra con una lesione al ginocchio", ha annunciato l'Associazione in un comunicato stampa.
La polizia austriaca ha intanto reso noto di aver rinvenuto una "lettera d'addio" e una "bomba artigianale non funzionante" nell’abitazione del 21enne che ieri ha aperto il fuoco. L’ordigno è stato sequestrato durante una perquisizione condotta dopo la strage, ha riferito la polizia su X.
Le autorità stanno ancora cercando di chiarire le motivazioni del giovane attentatore, che si è suicidato nei bagni dell’edificio scolastico dopo la sparatoria. Le indagini sono in corso per comprendere se il gesto sia stato premeditato e se vi fossero eventuali legami con ambienti estremisti o segnali d’allarme trascurati.
Il 21enne, il cui nome non è ancora stato reso noto, era un ex studente della Dreierschützengasse che non si è diplomato, ha dichiarato il ministro degli Interni Gerhard Karner in una conferenza stampa. Gli agenti hanno anche confermato che non era noto alla polizia prima dell'attacco.
Le informazioni attuali suggeriscono che l'aggressore fosse legalmente proprietario delle due pistole utilizzate nell'attacco e avesse una licenza per il porto d'armi, ha aggiunto la polizia.
Secondo quanto riportato dai media locali, il sospettato si “considerava vittima di bullismo” e avrebbe compiuto il gesto per “vendicarsi”, utilizzando una pistola e un fucile da caccia per compiere la sparatoria.
Secondo la polizia, il 21enne, originario della zona di Graz, ha agito da solo.
(Adnkronos) - Due alpinisti sono stati trovati morti sulla parete nord del Monviso. L'allarme era stato lanciato ieri sera intorno alle 22 dai familiari che non avevano più contatti con loro dal giorno precedente.
I due, un uomo e una donna, erano partiti lunedì con l'intenzione di raggiungere il bivacco Villata da cui partire nella notte di martedì per l'ascensione del Canale Coolidge che percorre il versante settentrionale della montagna dove sono stati ritrovati i corpi.
Dopo aver ricevuto l'allarme, la Centrale operativa del Soccorso alpino ha effettuato alcune verifiche presso i gestori dei rifugi ma non risultavano persone presenti nelle due strutture. Nel frattempo una squadra a terra ha individuato l'autovettura dei dispersi parcheggiata al Pian del Re.
Questa mattina, in collaborazione con il Servizio regionale di Elisoccorso in Azienda Zero Piemonte si è proceduto al trasporto in quota dei tecnici del Soccorso Alpino. Proprio durante queste operazioni l'elicottero ha perlustrato il canale Coolidge dove sono stati purtroppo individuati i corpi dei due alpinisti il cui recupero è stato effettuato dall'elicottero dei Vigili del Fuoco.
Leggi tutto: Piemonte, trovati morti due alpinisti dispersi sul Monviso
(Adnkronos) - "Le amiloidosi sono un gruppo di malattie rare che tendono a essere più frequenti tra i maschi. In particolare, nella forma da transtiretina wild-type, cioè non ereditaria, i maschi sono colpiti 10 volte più frequentemente delle femmine. La causa di queste malattie sta nella deposizione di proteine, prodotte dal nostro corpo, nei tessuti". Così Giovanni Palladini, medico internista, direttore del Centro amiloidosi sistemiche e malattie ad alta complessità della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia e professore ordinario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica presso l'università di Pavia, in occasione dell'incontro con la stampa dal titolo 'Amiloidosi cardiaca: quando il cuore nasconde una malattia rara', che si è tenuto a Milano presso la sede di Bayer Italia.
"Sono patologie difficili da diagnosticare perché assomigliano a malattie più comuni - prosegue Palladini - I sintomi si possono presentare in associazione e questo deve suscitare sospetto perché è difficile che si trovino sintomi di interessamento di diversi organi nella stessa persona senza una causa comune. I sintomi che suonano da campanello d'allarme - illustra - sono lo scompenso cardiaco che i cardiologi chiamano 'a frazione di eiezione conservata' e il formicolio a mani e piedi".
Si tratta di una malattia sistemica rara, progressiva e degenerativa. caratterizzata dalla deposizione di proteine filamentose, chiamate fibrille amiloidi, in vari organi e soprattutto nel cuore. "Le terapie per l'amiloidosi - chiarisce Palladini - hanno l'obiettivo di togliere la disponibilità della molecola che forma i depositi. Questo è possibile farlo in modo efficace nelle due forme di amiloidosi più comuni. Nel campo della amiloidosi da transtiretina, ci sono degli stabilizzatori molto efficaci da assumere per via orale. Si tratta di una terapia che stiamo cercando di trasferire, a livello sperimentale, anche nella amiloidosi da catena leggera. Tutto ciò - conclude - significa che non siamo più disarmati".
Leggi tutto: Malattie rare, internista Palladini: "Amiloidosi più frequenti nei maschi"
(Adnkronos) - Emily Ratajkowski ha compiuto 34 anni. E fin qui nulla di strano, se non fosse che per il suo compleanno ha organizzato un party scatenato e super sexy con tanto di torta a forma di lato B. E sembra che il fondoschiena con tanga rosso che ha ispirato il dolce sia proprio il suo.
"Wow il miglior compleanno di sempre. Mi sento così grato per la mia vita: gli amici, la comunità e il divertimento. Grazie per tutto l'amore", ha scritto sui social la super modella e attrice statunitense.
Emily è nata il 7 giugno 1991. Per festeggiare il suo compleanno ha deciso di organizzare una festa nella sua casa di New York, alla presenza di tantissime persone, alle quali ha fatto tatuare (temporaneamente) il suo nome 'd'arte' Emrata, su alcune parti del corpo.
In alcuni video postati sui social, si vede la modella, che per l'occasione indossava un top semitrasparente di Jean Paul Gaultier con motivi patchwork e spalline incrociate e pantaloni coordinati, mentre balla e twerka tra gli amici dopo aver spento le candeline sul provocatorio dessert firmato dall'artista egiziana Laila Gohar, celebre per trasformare il cibo in sculture concettuali e spesso ironiche.
Leggi tutto: Emily Ratajkowski compie 34 anni, la torta è il lato B
(Adnkronos) - "Due pazienti su 3 oggi possono fare le terapie con plasmaderivati in Italia mentre un paziente su 3 va portato all’estero. Sicuramente l'intelligenza artificiale, applicata anche ai progetti di screening, può permettere di individuare i pazienti che hanno bisogno di questa terapia e fare una programmazione". Lo ha detto Simone Gardini, Ceo e Co-founder dell’azienda biotecnologica GenomeUp, durante il panel 'Malattie rare e ultra-rare: quale partnership tra imprese, Istituzioni e pazienti', a Milano, nell’ambito dell’evento 'Science meets humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie', promosso da Kedrion Biopharma, specializzata nella produzione di farmaci plasmaderivati per malattie gravi, rare e ultra-rare, con il patrocinio gratuito della Società italiana di farmacologia (Sif).
"Serve poi una comunicazione a livello massivo - aggiunge Gardini - o con delle custom audience che permettono di segmentare il pubblico utilizzando delle opzioni di targetizzazione aggiuntive. In questo modo l’intelligenza artificiale può rintracciare i possibili donatori allo scopo di aumentare la produttività", conclude.
Leggi tutto: Farmaceutica, Gardini (GenomeUp): "Ai per programmare terapie con plasmaderivati"
(Adnkronos) - Nelle terapie con plasmaderivati "ci sono tutti i problemi legati alla sicurezza dei farmaci e non soltanto all'efficacia. Bisogna tener conto che alcune di queste terapie potrebbero essere associate anche a pazienti che non assumono soltanto l'agente selezionato dal plasma, ma che utilizzano altri farmaci con la possibilità di interazioni e le conseguenti complicazioni che possono portare". Nella Società italiana di farmacologia (Sif) "ci sono competenze che possono dare una mano allo sviluppo clinico". Così Gianni Sava, direttore di 'Sif Magazine' e già professore di Farmacologia all'università di Trieste, intervenendo, a Milano, all'evento 'Science meets Humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie', promosso da Kedrion Biopharma, azienda specializzata nella produzione di farmaci plasmaderivati per malattie gravi, rare e ultra-rare, che ha avuto il patrocino gratuito di Sif.
"Dal punto di vista delle malattie rare", aggiunge Sava, Sif accoglie al suo interno "farmacologi con competenze precliniche, cliniche e regolatorie. Alcuni dei nostri soci sono stati componenti in vari tavoli dell'Aifa", Agenzia italiana del farmaco. "Abbiamo componenti con esperienza di vario tipio che possono, per esempio, contribuire anche a definire modelli preclinici di sviluppo e quindi cercare di portare contributi su come approcciare, dal punto di vista preclinico, molecole anche complesse".
Leggi tutto: Farmaci, Sava (Sif Magazine): "In plasmaderivati attenzione particolare a sicurezza"
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