
(Adnkronos) - "Le sanzioni imposte da Donald Trump al petrolio russo sono un errore". Viktor Orban non usa giri di parole parlando a Il Messaggero durante la sua visita a Roma per incontrare la premier Giorgia Meloni. Il primo ministro ungherese, che nei prossimi giorni sarà a Washington, spiega di voler "discutere con il presidente Trump" le misure decise contro Mosca: "Stiamo ragionando su come costruire un sistema sostenibile per l’economia ungherese, perché l’Ungheria dipende moltissimo dal petrolio e dal gas russo. E senza di loro, i prezzi dell’energia andranno alle stelle, provocando carenze nelle nostre scorte".
Alla domanda se il presidente americano abbia dunque "commesso un errore", Orban risponde: "Dal punto di vista ungherese sì. E dunque cercheremo di trovare una via d’uscita, soprattutto per l’Ungheria". Quanto all’Europa, il leader ungherese si mostra disilluso sul ruolo del continente nel conflitto: "Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere questa guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L’Europa è totalmente fuori dai giochi", sottolinea, aggiungendo che anche "sul futuro della sicurezza e dei rapporti tra russi e ucraini" l’Unione "resta ai margini".
Oggi Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza Orban, il quale ha successivamente incontrato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.
“Nel corso del cordiale colloquio in Segreteria di Stato - fa sapere il Vaticano - sono state sottolineate le solide relazioni bilaterali e l’apprezzamento per l’impegno della Chiesa cattolica nel promuovere lo sviluppo sociale e il benessere della comunità ungherese, con particolare attenzione al ruolo della famiglia, alla formazione e al futuro dei giovani, nonché all’importanza della tutela delle comunità cristiane più vulnerabili. Ampio spazio è stato riservato altresì alle questioni europee, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina, e alla situazione in Medio Oriente”.

(Adnkronos) - "Io fossi un allenatore non accetterei la panchina della Juventus". Luciano Moggi è categorico sulla crisi della Juventus, che ha appena esonerato l'allenatore Igor Tudor e si prepara ad affrontare l'ennesima rivoluzione tecnica.
"In questo momento la Juventus è una malata grave e non si vede chi la possa curare. Io non voglio dare colpe a nessuno, mi limito a vedere che questa squadra fatica a segnare e invece subisce molto. I reparti sono scollegati, il centrocampo inesistente. Da fuori si vede una squadra costruita male", dice l'ex direttore generale bianconero all'Adnkronos.
"Io fossi un allenatore non accetterei la panchina della Juventus, Tudor l'ha accettata a marzo perché è innamorato del club che gli ha dato tanto da giocatore -sottolinea Moggi-. Mi sento di dire che lui è vittima di questa situazione, non riesco a trovargli particolari responsabilità. Faccio fatica anche a dare responsabilità ai nuovi dirigenti perché sono arrivati da poco. Certo qualcosa da dire sul mercato ci sarebbe perché sono stati comprati tre attaccanti David, Openda e Zhegrova quando invece sarebbe servito di più un difensore e un centrocampista".
Leggi tutto: Juve e esonero Tudor, Moggi: "Squadra è malata grave, allenatore è vittima"

(Adnkronos) - Primi italiani in campo nel Masters 1000 di Parigi. Oggi, lunedì 27 ottobre, a La Defense va in scena il primo turno dell'ultimo torneo prima delle Atp Finals, con due tennisti azzurri impegnati. Flavio Cobolli ha esordito battendo il ceco Tomas Machac, mentre Luciano Darderi è stato eliminato dal francese e 'padrone di casa' Arthur Cazaux.
Flavio Cobolli, eliminato agli ottavi di Vienna da Jannik Sinner, ha superato in scioltezza Machac, numero 34, in due set con il punteggio di 6-1 6-4 in 55 minuti di gioco. Ora il tennista romano affronterà al secondo turno lo statunitense Ben Shelton, numero sette del ranking.
Eliminato invece Darderi, che ha ceduto a Cazaux, numero 62 del ranking Atp e in tabellone grazie ad una wild-card, con il punteggio di 7-6 (5), 7-6 (4) in due ore e dieci minuti.
Leggi tutto: Cobolli, buona la prima a Parigi: azzurro batte Machac. Darderi eliminato

(Adnkronos) - Il mondo della musica piange Jack DeJohnette, uno dei più influenti batteristi jazz del Novecento. La notizia della sua scomparsa, riportata da Clash Music e rilanciata da colleghi come Marvin 'Smitty' Smith e Ulysses Owens Jr., segna la fine di un’epoca per il jazz contemporaneo.
Nato a Chicago il 9 agosto 1942, DeJohnette ha saputo fondere il groove dell’R&B con le sperimentazioni dell’avant-garde, diventando uno dei protagonisti della rivoluzione sonora che ha portato alla nascita del genere fusion. La sua carriera decollò a New York, dove fu chiamato da Miles Davis a sostituire Tony Williams nella sua band. Fu il batterista principale di 'Bitches Brew', album seminale che ha ridefinito il jazz e aperto la strada alla contaminazione con rock e psichedelia.
Per tre anni ha lavorato con Davis, contribuendo a trasformare il linguaggio musicale del secolo. Collaborò con altri giganti come Chick Corea e John McLaughlin, e incise come leader per etichette di culto come CTI e ECM. Tra i suoi lavori più personali, 'Music For The Fifth World', un viaggio musicale ispirato alle sue radici Crow e Seminole, con il contributo di anziani nativi americani.
Jazz Dispensary lo ha definito "un vero stregone del ritmo", mentre Marvin “Smitty” Smith ha espresso profonda tristezza per la perdita di un mentore e maestro.
Jack DeJohnette lascia un’eredità immensa: non solo per la sua tecnica fluida e innovativa, ma per la sua capacità di trasformare la batteria in uno strumento narrativo, capace di evocare mondi, emozioni e visioni. La sua musica continuerà a parlare, come solo i grandi sanno fare.
Leggi tutto: È morto Jack DeJohnette, la leggenda della batteria jazz aveva 83 anni
È il migliore formaggio nella categoria fresco... 
(Adnkronos) - Investire nella rieducazione dei detenuti, mettendo al centro formazione e lavoro. E' l'obiettivo di un progetto di reinserimento sociale che il Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro sta portando avanti in tutta Italia attraverso diversi consigli provinciali dei professionisti, come quello di Bologna.
"Noi a Bologna -racconta ad Adnkronos/Labitalia Pier Paolo Redaelli, presidente del Consiglio provinciale dell'ordine dei consulenti del lavoro di Bologna- seguiamo un'impresa sociale che si chiama 'Fare Imprese in Dozza'. La Dozza è il carcere di Bologna e questa impresa è stata costituita da tre società che operano nel campo della costruzione delle macchine automatiche. E la novità di questo progetto è che è stato costruito all'interno della carcere, grazie all'amministrazione carceraria che ha dato in uso la palestra, un'officina meccanica. In quest'officina meccanica in questo momento operano come dipendenti assunti a tempo indeterminato 14 detenuti che sono stati selezionati e formati dalla 'Fondazione Aldini Valeriani', che è una fondazione che si ricollega all'Istituto tecnico 'Aldini Valeriani'", sottolinea.
E in questi anni i risultati sul reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti sono arrivati. "Dal 2012 sono stati assunti 77 dipendenti proprio all'interno del carcere -sottolinea Redaelli- che ovviamente nel corso di questi anni hanno cessato la loro attività lavorativa perché sono stati scarcerati. Di queste 77 persone l'80% circa non ha più avuto recidiva, nel senso che oggi ha un lavoro stabile all'interno di questa impresa", sottolinea Redaelli.
E il presidente del consiglio provinciale dell'ordine dei consulenti di Bologna sottolinea come quindi "sia un progetto che funziona molto bene. È entrata a far parte di questa realtà la Granarolo latte, perché all'interno delle carceri della Dozza ci sono dei macchinari per produrre prodotti caseari, e quindi inizieranno questa nuova avventura".
"L'altra realtà che seguiamo -spiega Redaelli- è un'impresa sociale che si chiama 'Siamo Qua', ed è un'impresa per le detenute. Loro hanno realizzato all'interno del carcere che presso la sede della cooperativa sociale, un laboratorio di sartoria. Delle operaie formano all'interno del carcere queste detenute, che poi quando ottengono la semilibertà vengono trasferite appunto nella sede sociale della coop. Le problematiche sono molte per queste detenute, perché ovviamente al termine del periodo di detenzione perdono la loro qualifica di svantaggiate e quindi si ritrovano nel mondo del lavoro".
"Molto spesso però in particolare per quelle extracomunitarie, senza permesso di soggiorno, farle entrare nel mondo del lavoro è sempre più complesso. Ecco perché noi stiamo cercando di portare avanti una richiesta di riforma della norma, proprio per dare la possibilità a questo persone svantaggiato di poter riprendere la propria attività lavorativa, la propria dignità", conclude Redaellli.
Leggi tutto: Lavoro: l'opportunità arriva dietro le sbarre, l'esperienza del carcere della Dozza

(Adnkronos) - Infortunio Kevin De Bruyne, come sta e quando torna? Dopo il ko contro l'Inter, arrivato calciando e segnando il discusso rigore dell'1-0, il centrocampista del Napoli si è sottoposto oggi, lunedì 27 ottobre, a esami strumentali per capire l'entità del problema fisico. A comunicare i risultati è stato proprio il club azzurro con un comunicato sul proprio sito ufficiale.
"In seguito all'infortunio occorso durante il match contro l'Inter, Kevin De Bruyne si è sottoposto a esami strumentali presso il Pineta Grande Hospital che hanno evidenziato una lesione di alto grado del bicipite femorale della coscia destra. Il calciatore azzurro ha già iniziato l'iter riabilitativo", ha scritto il Napoli, comunicando, di fatto, che De Bruyne non tornerà in campo, a meno di un recupero lampo, prima del 2026.
Kevin De Bruyne quindi dovrà restare fermo ai box per almeno tre mesi. Il centrocampista del Napoli salterà quindi le restanti partite dell'anno sia di campionato che di Champions League, con la speranza di essere di nuovo in campo per la ripresa della stagione nel 2026.
Leggi tutto: Napoli, infortunio De Bruyne: quando torna in campo

(Adnkronos) - Tutti i pazienti oncologici in cura presso le strutture sanitarie del Piemonte devono vaccinarsi. Cinque sono le immunizzazioni fortemente raccomandate dagli specialisti: Covid-19, antinfluenzale, anti-pneumococcica, Hpv ed Herpes zoster. La sopravvivenza dal cancro è in costante aumento ed è importante tutelare a 360 gradi la salute dei malati anche prevenendo pericolose infezioni. E' quanto emerge dal convegno 'La vaccinazione nel paziente oncologico', organizzato da Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) presso l'azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino. L'apputamento fa parte di una campagna nazionale che prevede un tour di sensibilizzazione in 10 regioni con incontri tra oncologi medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare. L'intero progetto è reso possibile grazie alla sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline.
"Ogni anno in Piemonte sono stimati oltre 30mila nuovi casi di tumore - afferma Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom, professore ordinario di Oncologia medica presso il Dipartimento di Oncologia dell'università di Torino e direttore dell'Oncologia medica 1U dell'Aou Città della Salute e della Scienza di Torino - In totale nella regione vivono più di 280mila persone con una neoplasia e spesso sono uomini e donne non più giovanissimi. I vaccini sono un'arma fondamentale per evitare alcune malattie che in un paziente oncologico possono essere davvero pericolose. L'Aiom è stata una delle prime società scientifiche al mondo a pubblicare delle linee guida specifiche sulle immunizzazioni. Un documento importante e uno strumento di lavoro, per molti professionisti, nel quale indichiamo modalità e tempistiche di somministrazione dei vaccini. Queste devono tenere conto degli schemi terapeutici del paziente e delle sue condizioni generali di salute. Con la nuova campagna stiamo girando tutta l'Italia per sensibilizzare clinici, malati e caregiver su un aspetto non più secondario dell'assistenza oncologica. Notiamo infatti un'esitazione vaccinale del tutto ingiustificata e che intendiamo contrastare anche attraverso una corretta informazione".
"Il virus Herpes zoster non provoca solo forte dolore, prurito o la comparsa di rash cutanei - sottolinea Roberta Siliquini, professore ordinario di Igiene, Dipartimento di Scienze della sanità pubblica e pediatriche dell'università di Torino - In alcuni casi può anche essere fatale soprattutto per i pazienti già fortemente immuno-compromessi dalla malattia e dalle terapie. I vaccini disponibili sono in grado di dare risposte anticorpali, prevenire l'insorgenza della patologia e ridurre la gravità dei sintomi. Le immunizzazioni vanno incentivate e favorite il più possibile, anche rendendole più facilmente accessibili. Per esempio è consigliabile eseguirle all'interno degli ospedali che fanno parte della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta. Sono strutture dove malati ricevono i trattamenti anticancro e qui possono anche reperire informazioni e consigli da personale medico-sanitario che già conoscono". La campagna 'La vaccinazione nel paziente oncologico' è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione Aiom per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore. Oltre al tour in 10 regioni prevede la diffusione di opuscoli, un portale informativo (vaccininelpazienteoncologico.it), spot di sensibilizzazione e attività sui social media.
Leggi tutto: In Piemonte 30mila nuovi casi di tumore l'anno, oncologi: "Vaccinare tutti i pazienti"

(Adnkronos) - La sconfitta della Juventus all'Olimpico contro la Lazio di Maurizio Sarri è costata cara a Igor Tudor che viene esonerato oggi, lunedì 27 ottobre, dal club bianconero dopo un avvio di campionato molto incerto. E' la prima panchina a saltare in Serie A in questa stagione. Ma i due ex della gara di Lazio e Juve hanno visto incrociarsi in alcuni frangenti i loro destini.
Il 12 marzo del 2024 dopo la sconfitta con l'Udinese, Sarri diede le dimissioni come tecnico biancoceleste e il 18 marzo la Lazio scelse proprio Tudor come nuovo allenatore. Il croato restò pochi mesi alla Lazio, rassegnando le dimissioni il successivo giugno, principalmente per le divergenze sul calciomercato, visto che Tudor voleva una vera e propria rivoluzione della rosa.
Poi il 1 luglio del 2025 Sarri tornò alla Lazio, mentre alla Juventus veniva confermato Tudor che aveva preso il posto di Thiago Motta il 23 marzo del 2025. Infine il 27 ottobre 2025 dopo la sconfitta dei bianconeri guidati da Tudor con la Lazio, il tecnico croato viene esonerato dalla Juventus.
Leggi tutto: Sarri 'esonera' Tudor, i destini incrociati dei due allenatori

(Adnkronos) - Gravi ma stabili le condizioni di Silvia Piancazzo, la ragazza che era nella Mini insieme a Beatrice Bellucci, la 20enne morta nell'incidente sulla Cristoforo Colombo a Roma. La ragazza, fanno sapere con un bollettino medico dall'ospedale San Camillo, è entrata nella terapia intensiva della Uoc Shock e Trauma la notte del 25 ottobre scorso in seguito al gravissimo incidente stradale.
"Al momento le condizioni della ragazza sono ancora gravi - spiega il dottor Emiliano Cingolani, direttore F.F. Uoc shock e trauma - siamo ormai in terza giornata post operatoria. Al momento dell'ingresso in pronto soccorso è stata sottoposta a un intervento multidisciplinare ortopedico e chirurgico di riduzione delle numerose fratture delle ossa lunghe e di asportazione della milza. Attualmente le condizioni, nella gravità, sono sufficientemente stabili e il decorso post operatorio è il migliore possibile che ci possiamo aspettare in questo momento, ovviamente in relazione alla gravità complessiva delle lesioni che interessavano gli arti, l'addome, la pelvi e il torace. La prognosi è ancora strettamente riservata vista la vicinanza all'evento traumatico datato solo tre giorni fa".
Intanto nelle prossime ore verrà conferito dai pm della procura di Roma l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo di Beatrice Bellucci. Dopo l’esito dei test di alcol e droga, negativi, sul ragazzo alla guida della Bmw coinvolta nello scontro, oggi sono arrivati i risultati degli stessi esami eseguiti su Silvia Piancazzo che era alla guida della Mini, negativi anche per lei.
Prosegue poi l’analisi delle immagini delle oltre venti telecamere acquisite dagli inquirenti lungo la strada. La polizia locale infatti sta indagando per approfondire la dinamica di quanto accaduto anche prima dell'impatto tra le due auto e i video permetteranno di capire se l’auto che ha travolto la Mini in cui si trovava la vittima stesse facendo una gara con altre auto. Se dovesse essere appurata questa ipotesi, oltre all’omicidio stradale, i pm potrebbero contestare la violazione dell’articolo 9 ter del codice della strada, che prevede pene fino a 10 anni. In parallelo verranno esaminati anche i due telefonini recuperati nella Bmw che appartengono ai due ragazzi.

(Adnkronos) - Massimo Brambilla è il nuovo allenatore della Juventus. Oggi, lunedì 27 ottobre, il club bianconero ha ufficializzato la decisione di esonerare Igor Tudor dopo il ko contro la Lazio, che si è imposta 1-0 all'Olimpico nell'ultimo turno di campionato, e di affidare la panchina, almeno per il match contro l'Udinese, in programma mercoledì 29 ottobre all'Allianz Stadium, proprio al tecnico della Next Gen.
"La Juventus comunica inoltre di aver affidato momentaneamente la guida della Prima Squadra Maschile a Massimo Brambilla che mercoledì sera siederà sulla panchina in occasione del match Juventus-Udinese", ha annunciato il club bianconero in una nota. Ma chi è Brambilla?
Massimo Brambilla è un allenatore di 52 anni, classe 1973, nato a Vimercate, in provincia di Monza, e attualmente alla guida della Juventus Next Gen, la seconda squadra bianconera che milita nel campionato di Serie C. Prima di allenare però Brambilla è stato calciatore. Ha iniziato proprio nelle giovanili del Monza per poi esordire in prima squadra nel 1990.
Poi la sua carriera, che può contare anche 17 presenze con la Nazionale Under 21, si è sviluppata tra Serie A e B, vestendo le maglie di Reggiana, Parma, Bologna, Torino, Siena, Cagliari e Mantova. Il ritiro è arrivato nel 2007 nel 'suo' Monza.
Da allenatore diventa uno 'specialista' del settore giovanile. Brambilla siede sulla panchina del Novara, allenandone le giovanili, per poi volare a Bergamo e guidare prima l'Under 17 e poi la Primavera. Nel 2022 è arrivata la chiamata della Juventus, che lo ha ingaggiato per la Next Gen, con nel mezzo una parentesi al Foggia nel 2024, prima di promuoverlo, almeno per una partita, in prima squadra.
Leggi tutto: Massimo Brambilla, chi è nuovo allenatore (ad interim) della Juve

(Adnkronos) - Israele ha messo fine allo stato di emergenza in vigore nel sud del Paese dall'attacco di Hamas del 7 ottobre del 2023. Lo ha annunciato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. Come spiega il Times of Israel, lo stato di emergenza ha consentito al Comando del Fronte Interno dell'esercito israeliano di limitare gli assembramenti e chiudere alcune aree. Per la prima volta in oltre due anni, quindi, in Israele non ci sarà alcuna "situazione speciale" attiva.
''Ho deciso di adottare la raccomandazione delle Idf e di rimuovere, per la prima volta dal 7 ottobre, la situazione particolare sul fronte interno", ha affermato Katz in una nota. "La decisione riflette la nuova realtà della sicurezza nel sud del Paese, raggiunta grazie alle azioni determinate e potenti degli ultimi due anni delle nostre eroiche truppe contro l'organizzazione terroristica Hamas", ha aggiunto.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar in una conferenza stampa a Budapest ha annunciato che Israele non accetterà la presenza delle forze armate turche nella Striscia di Gaza. "I Paesi che vogliono o sono pronti a inviare forze armate dovrebbero essere almeno equi nei confronti di Israele", ha affermato Sa'ar. Le relazioni tra Israele e Turchia sono peggiorate durante la guerra nella Striscia di Gaza, con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha criticato aspramente la campagna aerea e terrestre nell'enclave palestinese, paragonandone le azioni a quelle dei nazisti e accusando il Paese di genocidio.
"La Turchia, guidata da Erdogan, ha adottato un approccio ostile nei confronti di Israele", e "non solo dichiarazioni ostili, ma anche misure diplomatiche ed economiche", ha affermato Saar in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. "Quindi non è ragionevole per noi permettere alle loro forze armate di entrare nella Striscia di Gaza e non lo accetteremo, come abbiamo detto ai nostri amici americani", ha aggiunto.
Le famiglie degli ostaggi israeliani deceduti e i cui corpi sono ancora nella Striscia di Gaza hanno chiesto agli Stati Uniti e al governo di Benjamin Netanyahu di non procedere con la seconda fase del piano sul cessate il fuoco a Gaza fino a quando le salme dei loro cari non verranno restituite. ''Hamas sa esattamente dove si trova ognuno di loro'', si legge in una lettera dell'Hostages and Missing Families Forum, che aggiunge: ''Sono trascorse due settimane dalla scadenza stabilita nell'accordo per il ritorno di tutti i 48 ostaggi, eppure 13 rimangono prigionieri di Hamas".
L'Hostages and Missing Families Forum prosegue affermando che "le famiglie esortano il governo di Israele, l'amministrazione degli Stati Uniti e i mediatori a non procedere alla fase successiva dell'accordo finché Hamas non avrà adempiuto a tutti i suoi obblighi e restituito tutti gli ostaggi a Israele".
Intanto Hamas ha denunciato i "cambiamenti unilaterali del sistema politico" attuati dalla leadership dell’Autorità nazionale palestinese "senza un consenso nazionale", dopo che il presidente Mahmud Abbas ha annunciato ieri un processo formale di successione in caso di potere vacante, che affiderebbe temporaneamente la presidenza al suo vice, Husein al Sheij.
"I cambiamenti unilaterali al sistema politico da parte della dirigenza dell’Autorità nazionale palestinese, in violazione della Legge Fondamentale e senza consenso nazionale, così come i tentativi di sfruttare tali modifiche a vantaggio di alcune parti, hanno profondamente distorto il sistema politico e complicato la possibilità di riformarlo", ha dichiarato il portavoce di Hamas, Hazem Qasem. "Hamas continuerà i propri sforzi per riformare il sistema politico nel quadro di un consenso nazionale - ha proseguito Qasem - Continueremo i nostri sforzi per costruire questo consenso e una vera unità palestinese che ci permetta di affrontare sfide senza precedenti nella storia della causa palestinese".

(Adnkronos) - Stasera, lunedì 27 ottobre, in prima serata, su Canale 5, nuovo appuntamento con 'Grande Fratello', il reality show condotto da Simona Ventura. In studio Cristina Plevani, Ascanio Pacelli e Floriana Secondi e anche, questa settimana, ospite d’eccezione Sonia Bruganelli.
Dopo le rivelazioni fatte nei giorni scorsi alla Ventura, Valentina - la compagna di Domenico - torna nella Casa per un duro confronto con Benedetta e con lo stesso Domenico. Questa sera si approfondirà la storia di Donatella: dietro la sua simpatia e la sua apparente leggerezza, si nasconde un passato doloroso e difficile con cui ha fatto i conti tutta la vita. Per lei una dolce sorpresa: potrà incontrare la madre.
Riflettori puntati sul rapporto tra Omer e Rasha, tra loro sta nascendo una complicità speciale? Spazio poi al televoto. Chi tra Matteo, Benedetta e Rasha dovrà lasciare definitivamente il gioco? Appuntamento per scoprirlo stasera alle 21.30 su Canale 5.
Leggi tutto: Grande Fratello, stasera 27 ottobre: torna Sonia Bruganelli come ospite

(Adnkronos) - "Finalmente abbiamo un dato di sopravvivenza estremamente interessante in pazienti" con tumore del polmone non a piccole cellule (Nsclc) e mutazioni di Egfr. "Fino a oggi la sopravvivenza mediana era di circa 3 anni. Oggi abbiamo un'informazione che ci conforta, mostrando un incremento di circa 1 anno" con la combinazione chemioterapia più osimertinib. "Ciò è tanto più rilevante perché questo beneficio riguarda anche una popolazione particolarmente fragile: nella malattia Egfr-mutata, molto frequentemente i pazienti presentano metastasi cerebrali già all'esordio". Così Chiara Bennati, medico specializzato in oncologia medica, Ausl Romagna di Ravenna, commenta gli ultimi risultati dello studio Flaura 2, "una delle novità più importanti nel mondo oncologico presentate quest'anno" al recente Congresso mondiale del cancro del polmone.
"In questo studio - spiega Bennati - erano arruolati pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (Nsclc) con mutazioni di Egfr. I pazienti venivano randomizzati a ricevere chemioterapia più osimertinib rispetto al trattamento standard con il solo osimertinib, una compressa al giorno. Endpoint primario era la progressione libera da malattia. I dati positivi presentati nel 2023 dimostravano la superiorità della combinazione chemioterapia più osimertinib rispetto al solo osimertinib in termini di progressione libera da malattia, con un vantaggio di circa 9 mesi e una mediana" di sopravvivenza libera di progressione di malattia (Pfs) "di 25,5 mesi rispetto ai 16 mesi con osimertinib in monoterapia. Ma i dati di quest'anno sulla sopravvivenza globale, con un follow-up mediano di 51 mesi, mostrano una sopravvivenza mediana con chemioterapia più osimertinib di 47,5 mesi rispetto ai 36,7 mesi con osimertinib da solo, quindi una sopravvivenza mediana di circa 4 anni".
Questo significa che "abbiamo finalmente la possibilità di disporre di diverse scelte nel trattamento della malattia Egfr-mutata in prima linea - sottolinea l'oncologa - Possiamo continuare a somministrare osimertinib da solo nei pazienti più fragili, ma disponiamo anche di due novità importanti rappresentate da due combinazioni. La prima è proprio quella di chemioterapia più osimertinib, secondo i dati dello studio Flaura 2, mentre l'altra è la combinazione amivantamab più lazertinib, secondo lo studio Mariposa. Entrambe le combinazioni hanno dimostrato un vantaggio significativo, statisticamente e clinicamente rilevante, rispetto alla monoterapia con osimertinib sia in termini di progressione libera da malattia sia di sopravvivenza globale, anche nei pazienti con caratteristiche prognostiche sfavorevoli, come quelli con metastasi cerebrali o con mutazioni puntiformi dell'esone 21". Certo, "le terapie di combinazione sono certamente associate a un maggior numero di effetti collaterali rispetto alla monoterapia - evidenzia Bennati - Tuttavia, per quanto riguarda lo studio Flaura 2, si tratta di eventi avversi ben conosciuti e legati prevalentemente alla chemioterapia, concentrati soprattutto nei primi 3 mesi di trattamento con platino. A un follow-up più lungo - conclude - la qualità di vita dei pazienti migliora rispetto a chi riceve il solo osimertinib, come evidenziato dai patient-reported outcomes, sia sul piano fisico che cognitivo ed emozionale".
Ricerca degli entomologi dell'Università Roma Tre...
Controlli della Guardia costiera su un cargo liberiano...
Governatrice ribadisce: prima Finanziaria. Manovre nei partiti... 
(Adnkronos) - Igor Tudor non è più l'allenatore della Juventus. Oggi, lunedì 27 ottobre, il club bianconero ha esonerato il tecnico croato dalla panchina della Juventus, una decisione nell'aria dopo la sconfitta contro la Lazio, che si è imposta 1-0 all'Olimpico nell'ultima giornata di campionato. "Sull'esonero di Igor Tudor non voglio entrare nel merito perché non sono alla Juve e non so come sono andate le cose", ha detto all'Adnkronos Dino Zoff, ex portiere bianconero.
"Ieri ho visto la partita e devo dire che ho visto una grande Lazio, che ha tirato fuori una prova d'orgoglio dopo un periodo non semplice. Certo dalla Juve mi sarei aspettato qualcosa in più, perché quando indossi quella maglia ci si aspetta sempre qualcosa in più", ha concluso Zoff.
Leggi tutto: Tudor esonerato, Zoff: "Dalla Juve ci si aspetta di più"

(Adnkronos) - La potenza dell'uragano Melissa è aumentata rapidamente, raddoppiando la sua intensità nel fine settimana e raggiungendo il raro livello di categoria 5 con venti a 256 chilometri l'ora. Lo ha reso noto il National Hurricane Center spiegando che si prevede che l'uragano toccherà terra in Giamaica domani mattina, diventando l'uragano più forte mai registrato sull'isola. Gli ospedali sono stati attivati in ''modalità di emergenza'', sono stati chiusi tutti gli aeroporti e sono stati attivati rifugi in tutto il Paese per le persone che vivono in zone vulnerabili, ha spiegato il ministro degli enti locali Desmond McKenzie in una conferenza stampa.
"Non avventuratevi fuori dal vostro rifugio sicuro", si legge in una nota diffusa dal National Hurricane Center. "Oggi e domani sono probabili inondazioni improvvise catastrofiche e potenzialmente letali e numerose frane. Venti distruttivi, soprattutto in montagna, inizieranno a soffiare entro questa sera, causando ingenti danni alle infrastrutture, interruzioni di corrente e comunicazioni di lunga durata e l'isolamento delle comunità", prosegue.
Il governo giamaicano ha emesso ordini di evacuazione obbligatoria per diverse comunità costiere vulnerabili, tra cui alcune zone di Kingston. "Si prevede che l'uragano colpisca principalmente il versante meridionale dell'isola e man mano che si avvicina alla costa meridionale produrrà i suoi effetti", ha affermato Evan Thompson, direttore del Servizio meteorologico della Giamaica. L'altezza massima dell'onda di tempesta potrebbe raggiungere i 2,7-4 metri.
Sull'isola sono previste piogge torrenziali e precipitazioni fino a 76 centimetri, ma anche venti estremi che si verificheranno tra stanotte e domani in Giamaica. Le autorità mettono in guardia dal rischio di alberi caduti, interruzioni di corrente e danni strutturali. Tutti gli ospedali pubblici sono in "modalità emergenza", sospendendo le procedure ambulatoriali per garantire la disponibilità di più posti letto, come ha spiegato Christopher Tufton, ministro della Salute e del Benessere della Giamaica.
Leggi tutto: Giamaica, uragano Melissa si rafforza: è il più potente mai registrato sull'isola

(Adnkronos) - Igor Tudor è stato esonerato, ma chi sarà il prossimo allenatore della Juventus? Oggi, lunedì 27 ottobre, il club bianconero ha deciso di sollevare dall'incarico il tecnico croato, reduce dalla sconfitta dell'Olimpico contro la Lazio, che si è imposta 1-0 grazie al gol di Basic, e da un inizio di stagione horror da tre vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte tra campionato e Champions.
La panchina bianconera nella prossima partita contro l'Udinese, in programma mercoledì 29 ottobre, sarà affidata momentaneamente a Massimiliano Brambilla, tecnico della Juventus Next Gen. Una soluzione interna che però non sarà definitiva, con il club torinese a caccia del nome giusto per risollevare la propria stagione.
Tra i nomi che in queste ore stanno circolando in orbita Juve c'è quello di Roberto Mancini. L'ex allenatore, tra le altre di Inter e Nazionale, è libero dopo l'addio alla panchina dell'Arabia Saudita ed era già stato accostato ai bianconeri lo scorso anno in seguito all'esonero di Thiago Motta, prima che il club scegliesse proprio Tudor. Un altro nome 'di grido' sarebbe quello di Luciano Spalletti.
L'ex Napoli è reduce dalla, negativa, esperienza da ct dell'Italia e vorrebbe tornare ad allenare un club. Una volontà che fa finire il suo nome in cima alla lista bianconera. Più staccati i nomi di Raffaele Palladino, che da giocatore ha vestito proprio la maglia della Juventus dal 2006 al 2008, e dimissionario dopo l'ultima stagione trascorsa alla Fiorentina, e quello di Thiago Motta. Il ritorno dell'ex Bologna, ancora sotto contratto, sembra una suggestione difficilmente percorribile, nonostante sia arrivato, nel frattempo, l'addio di Cristiano Giuntoli.
Da tenere in considerazione anche le piste estere. Un profilo che piace molto è quello di Edin Terzic, svincolato dopo l'addio al Borussia Dortmund, così come Marco Rose, esonerato dal Lipsia nel marzo scorso. Più suggestioni che reali possibilità sembrano invece le piste che portano all'ex tecnico del Barcellona Xavi e all'ex ct dell'Inghilterra Gareth Southgate.
Leggi tutto: Juventus, da Mancini a Spalletti e Xavi: i nomi per sostituire Tudor
Veneto, Manageritalia: "Occupazione oltre media nazionale ma spingere su salari, specie delle donne"

(Adnkronos) - I numeri dell’occupazione nel Veneto sono tutti sopra la media nazionale ma i conti sulle retribuzioni non tornano, soprattutto quelli delle donne e occorre intervenire con politiche mirate. Questi i temi al centro della discussione nell’assemblea di Manageritalia Veneto che si è svolta oggi all’Hotel Veronesi La Torre di Verona. L’incontro, aperto dal presidente Lucio Fochesato e dal vicepresidente Manuel Modolo, ha visto la partecipazione di Antonio Furlanetto, ceo di Skopìa Anticipation Services, con un intervento dal titolo 'Prepararsi ai futuri: sfide, visioni, competenze. Suggestioni per gestire i cambiamenti', che ha stimolato una riflessione sul ruolo del manager nel contesto attuale e futuro.
L’assembla ha affrontato anche il tema della crescita a partire dai dati Istat che vedono l’occupazione totale in Veneto al 70,2% (62,3% donne e 78% uomini) e Venezia è la 47esima provincia in classifica con il 68,1% (60,7% donne e 75,5% uomini) mentre Verona è la 17esima con il 70,6% (62,6% donne e 78,4% uomini) entrambe abbondantemente sopra la media nazionale pari al 62,2% (53,3% donne e 71,1% uomini). Spiccano i dati dei 25-34enni: a Venezia la media totale è del 76,6% (donne al 68,1% e uomini all’87%) e a Verona è dell’80,8% (71,1% donne e 88,6% uomini), mentre a livello regionale la media per i giovani è dell’80,8% (donne 71,5% e uomini 89,6%).
In questa fascia d’età la media nazionale è del 68,7% con il 60,8% delle donne e il 76,2% degli uomini. Guardando, invece, alle retribuzioni (quella lorda oraria per i dipendenti) se in Italia siamo a 14,78 euro di media, (15,40 uomini e 13,88 donne), in Veneto la media totale è ancora più bassa (14,70% di cui 13,70 euro per le donne e 15,44 euro per gli uomini). Valori non così distanti dal minimo legale proposto dalle forze sindacali di 9 euro.
“I dati sull’occupazione ci raccontano una regione dinamica e in crescita, ma non possiamo accontentarci. È urgente affrontare il tema delle retribuzioni con interventi strutturali e una maggiore valorizzazione del ruolo femminile nel management. Solo così potremo trasformare la crescita occupazionale in un vero progresso sociale, equo e sostenibile. Il livello medio delle retribuzioni in Veneto, pur in un contesto produttivo avanzato, resta troppo vicino alla soglia minima e non riflette adeguatamente il valore del lavoro, soprattutto quello femminile. Serve un cambio di passo culturale e strategico”, ha dichiarato Lucio Fochesato, presidente di Manageritalia Veneto.
In Veneto (secondo i dati elaborati da Manageritalia su base Inps) assistiamo a una crescita complessiva dei manager che si assesta al +1.4% nell’ultimo anno, arrivando a toccare 8.684 dirigenti (7.279 uomini e1.405donne) attivi in tutta la regione. Bilancio in positivo in 5 provincie su 7. Verona + 3,4%, Padova +5,2%. Bene Vicenza +3,5% anche Treviso +1,3%. Realtà in controtendenza Rovigo -0.7% Venezia -10,9%.

(Adnkronos) - Coca-Cola, presente in Italia dal 1927, si conferma leader nel Paese per impatto economico e occupazionale nel settore delle bibite e delle bevande. Un dato che acquisisce un valore speciale alla vigilia dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, che Coca-Cola accompagnerà come partner più longevo del Movimento Olimpico e da Presenting Partner del Viaggio della Fiamma Olimpica che attraverserà l’Italia da dicembre 2025. Secondo la ricerca biennale condotta da Sda Bocconi School of Management sull’impatto socio-economico di Coca-Cola Italia, Coca-Cola Hbc Italia e Sibeg – le tre società che rappresentano l’Azienda nel nostro Paese – Coca-Cola ha generato e distribuito nel 2024 risorse complessive pari a 1 miliardo e 142 milioni di euro. Tale valore, che comprende acquisti di beni e servizi, investimenti, stipendi, imposte e contributi, equivale allo 0,05% del Pil italiano. (VIDEO)
Coca-Cola si conferma inoltre primo datore di lavoro nell’industria delle bibite e delle bevande. Grazie alla presenza capillare da Nord a Sud Italia, con fabbriche e uffici in 7 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Abruzzo, Campania, Basilicata e Sicilia) e una forza vendita proprietaria diffusa sui territori, nel 2024 l’impatto occupazionale totale tra posti di lavoro diretti e indiretti è cresciuto significativamente generando 29.840 posti di lavoro, equivalenti allo 0,12% dell’occupazione nazionale e in aumento del 10% rispetto alla stima del 2022 (26.738); di questi, 2.688 sono dipendenti diretti e 26.704 occupati indiretti, che lavorano quindi lungo la filiera. Per ogni dipendente diretto si generano oltre 11 posti di lavoro nell’economia italiana; considerando, quindi, la struttura familiare del Paese (secondo i dati Istat 2024), circa 64.000 persone beneficiano dei redditi generati da Coca-Cola (+6,7% rispetto al 2022).
Guardando al mondo delle imprese, sono cresciuti i fornitori delle aziende Coca-Cola, che nel 2024 ha acquistato beni e servizi da ben 1.508 fornitori, in aumento rispetto al dato del 2022 (1.463), per un valore complessivo superiore a 626 milioni di euro. Di questi, circa la metà è costituita da micro e piccole imprese, un dato che conferma il ruolo di Coca-Cola nel tessuto produttivo italiano. L’ipotetica assenza produttiva di Coca-Cola in Italia avrebbe un impatto significativo sull’occupazione locale, con un aumento stimato dei disoccupati nelle Regioni in cui è presente con sedi e stabilimenti pari a: +1,9% in Piemonte, +6,5% in Lombardia, +4,8% in Veneto, +5,0% in Abruzzo, +0,4% in Campania, +1,7% in Basilicata e +0,9% in Sicilia.
La ricerca di Sda Bocconi School of Management evidenzia anche l’impegno concreto di Coca-Cola per la parità di genere. I dati mostrano che la presenza femminile nei ruoli di leadership è superiore alla media nazionale, rappresentando il 39% dei dirigenti (contro il 20% della media delle imprese attive) e il 44% dei quadri (rispetto al 33% della media nazionale). Un dato, quest’ultimo, in crescita del 13% rispetto al 2022, quando la percentuale di donne tra i quadri era del 39% (contro il 31% della media nazionale). Le retribuzioni medie (Ral) dei dipendenti diretti di Coca-Cola risultano superiori alla media italiana per tutte le qualifiche professionali: del 19% per gli operai, del 15% per gli impiegati, del 22% per i quadri e del 5% per i dirigenti. Inoltre, in Coca-Cola, la differenza retributiva tra dirigenti e altre categorie risulta inferiore rispetto alla media nazionale. La remunerazione di un dirigente equivale a 1,61 volte quella di un quadro (mentre la media nazionale è 1,88), 2,92 volte quella di un impiegato (3,20 in Italia) e 3,43 volte quella di un operaio (3,91 in Italia).
La ricerca della Sda Bocconi School of Management ha valutato infine l’impatto dei progetti di comunità sostenuti da Coca-Cola in Italia nel biennio 2023-2024. In questo periodo, Coca-Cola ha finanziato 116 iniziative sul territorio, con un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro. Di queste, 45 hanno affrontato, in tutto o in parte, tematiche legate alla solidarietà e alla coesione sociale. A livello nazionale, prosegue per esempio la collaborazione continuativa dal 2005 con Banco Alimentare, tradotta negli ultimi 8 anni nel sostegno al recupero e alla distribuzione di alimenti pari a oltre 15 milioni di pasti. Continua inoltre il sostegno a Special Olympics, il movimento sportivo che coinvolge in Italia oltre 12.000 atleti con disabilità intellettive, e di cui Coca-Cola è socio fondatore.
Nell’ambito delle attività legate alla sostenibilità, ha Coca-Cola ha rafforzato il proprio impegno nella gestione responsabile della risorsa idrica, attraverso iniziative innovative come l’Area Forestale di Infiltrazione (Afi) in corso di realizzazione ad Alpo (Verona) con il Consorzio di Bonifica del Veronese, e sostenendo da oltre un decennio i progetti per l’innovazione dal basso della filiera agrumicola siciliana portati avanti dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia con l’Università di Catania. Attraverso il programma #YouthEmpowered, Coca-Cola ha offerto a migliaia di giovani under 30 strumenti concreti per affrontare il passaggio dalla scuola al lavoro: lanciato nel 2018, il programma ha già coinvolto oltre 250.000 giovani nel nostro Paese e più di un milione di giovani al livello internazionale.
Leggi tutto: Coca-Cola, cresce impatto occupazionale: 30mila posti lungo la filiera
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