(Adnkronos) - Kristin Cabot non lavora più per Astronomer. A confermarlo alla Bbc è la stessa azienda tecnologica in un comunicato. La responsabile delle Risorse umane, assunta lo scorso novembre, era stata filmata durante il concerto dei Coldplay al Gillette Stadium di Foxborough, in Massachusetts, mentre stringeva il Ceo dell'azienda, Andy Byron, in un intimo abbraccio. La reazione dei due, nel momento in cui vengono inquadrati dalla kiss cam, ha generato ilarità e curiosità tra gli spettatori presenti, che hanno ripreso la scena e l'hanno pubblicata sui social network: Cabot e Byron, entrambi sposati, hanno tentato di nascondersi in tutti i modi quando si sono accorti di essere finiti sul maxi schermo del concerto.
Quando il video è diventato virale in tutto il mondo e i due colleghi sono stati riconosciuti, Astronomer aveva deciso di mettere in congedo sia Andy Byron sia Kristin Cabot. "Astronomer è impegnata a rispettare i valori e la cultura che ci hanno guidato fin dalla nostra fondazione. Ci aspettiamo - si legge in una nota diffusa su X - che i nostri leader stabiliscano standard sia in termini di condotta che di responsabilità".
Subito dopo Andy Byron aveva presentato le sue dimissioni, accettate dal consiglio di amministrazione. Una settimana dopo arrivano le dimissioni anche di Kristin Cabot.
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(Adnkronos) - In Thailandia è stata imposta la legge marziale in otto distretti al confine con la Cambogia, dopo l'escalation degli ultimi giorni. A comunicarlo è Apichart Sapprasert, comandante dell'esercito thailandese nelle province interessate, quella di Chanthaburi (dove la legge marziale è in vigore in sette distretti) e quella di Trat (dove è coinvolto un solo distretto).
Oggi il primo ministro ad interim della Thailandia, Phumtham Wechayachai, ha lanciato l'allarme: gli scontri transfrontalieri con la Cambogia "potrebbero sfociare in una guerra", a causa degli attacchi mortali che per il secondo giorno i due Paesi si stanno scambiando. "Se dovesse degenerare, la situazione potrebbe sfociare in una guerra, anche se per ora si limita agli scontri", ha detto ai giornalisti a Bangkok.
Meth Meas Pheakdey all'Afp, portavoce della provincia di confine di Oddar Meanchey, riferisce all'Afp che negli attacchi transfrontalieri da parte della Thailandia, un civile cambogiano di 70 anni è rimasto ucciso e cinque sono rimasti feriti.
La Thailandia nel frattempo ha fatto sapere che il numero di civili evacuati dal confine con la Cambogia è salito a oltre 138.000, mentre continuano gli scontri fra i due Paesi. Il Ministero della Salute thailandese ha aggiunto in un comunicato anche 428 pazienti ospedalieri sono stati evacuati dalla regione di confine.
Le ultime tensioni nascono da quelle di maggio, ricostruisce la Cnn. Allora un soldato cambogiano morì in uno scontro, all'apparenza circoscritto, fra truppe dei due Paesi in una zona di confine contesa nel cosiddetto 'Triangolo di Smeraldo', al confine tra Cambogia, Laos e Thailandia. Subito fu scambio di accuse tra Phnom Penh e Bangkok (appartenenti entrambi all'Asean) e da allora, evidenzia la rete americana, entrambi i Paesi hanno rafforzato la presenza di truppe al confine.
La Thailandia ha preso il controllo di posti di confine, imposto restrizioni sui transiti e minacciato blackout, anche di Internet, per le città cambogiane al confine. Phnom Penh ha deciso per lo stop alle importazioni di frutta e verdura dalla Thailandia e messo al bando i film thailandesi. I due Paesi hanno richiamato il rispettivo staff diplomatico dopo l'esplosione di mine.
E l'ultima escalation arriva anche sullo sfondo, ma non troppo, del 'caso Paetongtarn Shinawatra'. La premier della Thailandia, che è anche ministro della Cultura, è stata sospesa dall'incarico di primo ministro su decisione della Corte Costituzionale dopo che è trapelata una controversa telefonata di giugno con il potente capo del Senato cambogiano Hun Sen, in cui è sembrata contestare l'operato dell'esercito thailandese nella disputa. Ieri, riporta il Bangkok Post, ha "condannato" la Cambogia, accusandola di aver innescato l'escalation e confermando pieno sostegno a governo e militari.
Ieri poco dopo le 7.30 ora di Bangkok, quando in Italia era notte, secondo un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Thailandia, i militari della Cambogia hanno impiegato droni per un'attività di monitoraggio delle truppe thailandesi dispiegate nei pressi del confine e successivamente unità militari della Cambogia, con Rpg al seguito, si sono ammassate lungo la frontiera.
La ricostruzione di Bangkok parla di tentativi di negoziati da parte dei soldati sul lato thailandese del confine che non hanno avuto successo. E il portavoce ha accusato i soldati della Cambogia di aver aperto il fuoco intorno alle 8.20, costringendo i militari thailandesi a rispondere. Bangkok ha denunciato il dispiegamento di armi pesanti, anche lanciarazzi Bm-21, danni in abitazioni private e strutture pubbliche lungo il confine. E la morte di 12 persone, 11 civili (compresi due minori) e un militare, nelle province di Surin, Ubon Ratchathani e Srisaket. La Thailandia ha quindi chiuso il confine con la Cambogia.
Per la Cambogia, l'escalation è responsabilità dei soldati della Thailandia, accusati di aver tentato, intorno alle 6.30, di violare un precedente accordo avanzando verso un tempio nei pressi del confine e posizionando filo spinato. Stando a un portavoce del ministero della Difesa di Phnom Penh, i soldati thailandesi hanno poi dispiegato un drone poco dopo le 7.30 ed esploso colpi "in aria" circa un'ora dopo. Alle 8.46, ha detto il portavoce Maly Socheata, i soldati thailandesi hanno aperto "preventivamente" il fuoco contro le truppe cambogiane, che sono passate all'esercizio dell'autodifesa, secondo Phnom Penh Post. L'accusa alla Thailandia è di aver dispiegato un numero eccessivo di truppe, di aver impiegato armi pesanti ed effettuato raid aerei contro il territorio della Cambogia.
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(Adnkronos) - Dopo una diagnosi di sclerosi multipla, diventare mamma è "assolutamente possibile", per questo è improntate parlarne con il neurologo per inserire questo progetto di vita nel "percorso di cura condiviso con il neurologo". Così Girolama Alessandra Marfia, responsabile della Uosd Sclerosi multipla del Policlinico Tor Vergata e professoressa di Neurologia all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, in un articolo pubblicato sul sito livinglikeyou.com/it.
"La gravidanza è più sicura quando la malattia è ben controllata dalla terapia - spiega Marfia - perché questo riduce il rischio di ricadute, soprattutto nel periodo delicato dopo il parto. E' invece sconsigliabile concepire subito dopo la diagnosi, specialmente se la malattia è ancora attiva: in questi casi, è importante stabilizzare prima la patologia con il trattamento più adeguato e poi valutare il momento migliore per affrontare la maternità". Quello della gravidanza, un tempo considerato un argomento secondario o addirittura da evitare nelle pazienti con Sm, oggi è entrato a pieno titolo nella gestione della malattia, grazie ai progressi nelle terapie e a un approccio sempre più personalizzato. "La sclerosi multipla colpisce principalmente le donne, con un rapporto di circa 3 a 1 rispetto agli uomini, e viene diagnosticata in età fertile, tra i 20 e i 40 anni - ricorda Marfia - Parlare fin da subito di maternità è fondamentale: non farlo può generare paure e frustrazione che rischiano di pesare sul benessere psicologico della donna e sulla sua adesione alle cure".
Oggi - si legge nell'articolo - sono disponibili numerosi farmaci efficaci per la sclerosi multipla e la scelta della terapia può tenere conto del desiderio di maternità, oltre che delle preferenze della paziente per quanto riguarda frequenza e modalità di somministrazione. "Non bisogna rinunciare alla terapia per diventare madri - precisa la neurologa - Al contrario, un trattamento adeguato protegge sia la salute della mamma sia quella del bambino, evitando che la malattia si riattivi dopo il parto". Un'attenzione particolare va riservata anche ad eventuali altre malattie autoimmuni associate alla sclerosi multipla, che possono influire sulla fertilità. La patologia in sé - chiarisce l'esperta - non compromette la capacità riproduttiva: a ridurre la fertilità potrebbe essere invece l'età avanzata alla quale sempre più donne affrontano la maternità, spesso dopo i 35 anni.
Proprio per rispondere ai bisogni specifici delle donne con Sm che desiderano avere figli, dal 2015, al Policlinico Tor Vergata è attivo il progetto SMamma. "Abbiamo creato un ambulatorio dedicato alla gravidanza, che oggi vede sempre più donne accedervi già in fase di pianificazione familiare, prima del concepimento: è un risultato importante", evidenzia Marfia. L'approccio è multidisciplinare e coinvolge neurologi, ginecologi, ostetrici, esperti di fertilità e psicologi. Questo permette di costruire percorsi su misura, valutando ogni progetto genitoriale alla luce delle evidenze scientifiche. L'obiettivo? Inserire il desiderio di maternità come parte integrante del percorso terapeutico e costruire un'alleanza forte tra medico e paziente.
Uno dei punti di forza del progetto SMamma - si legge sul sito - è il supporto continuo durante tutte le fasi: pianificazione del concepimento, gravidanza, parto e postpartum. Si discute in anticipo anche del tipo di parto - che nella maggior parte dei casi può essere vaginale - e dell'anestesia epidurale, che non è controindicata a priori. Si affronta inoltre il tema dell'allattamento e della ripresa della terapia dopo il parto, riducendo così il rischio di ricadute e proteggendo la salute a lungo termine della madre. "Grazie a questo approccio strutturato - aggiunge Marfia - oggi solo il 4% delle nostre pazienti arriva al concepimento senza terapia. L'aderenza al percorso di cura è molto alta e poche donne abbandonano le cure nel momento cruciale della maternità". Anche gli esiti clinici sono migliorati, con un calo delle ricadute e della progressione della disabilità nel postpartum, e risultati positivi sia per le madri che per i neonati.
Il progetto SMamma rappresenta un'esperienza unica in Italia e, probabilmente, anche a livello europeo, perché formalizza un percorso diagnostico-terapeutico integrato all'interno di un'azienda ospedaliera. "Per il futuro - conclude Marfia - sarebbe importante creare una rete nazionale tra i Centri sclerosi multipla, identificando quelli con competenze specifiche nella gestione della maternità, proprio come già accade per altre condizioni croniche complesse. In questo contesto anche la telemedicina può offrire un aiuto prezioso". L'articolo completo è su livinglikeyou.com/it.
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(Adnkronos) - Pervis Estupinan è il nuovo terzino del Milan. Il giocatore ecuadoregno, il primo del suo Paese a giocare in rossonero, è arrivato dal Brighton per 17 milioni più due di bonus e andrà a sostituire Theo Hernandez, volato all'Al Hilal. Estupinan si è già reso protagonista di un episodio che sta facendo discutere. Tra i vari post social e storie Instagram che celbravano il suo arrivo a Milanello infatti, il calciatore ne ha pubblicata una con, in sottofondo, un coro contro la Juventus.
Il motivetto, molto diffuso soprattutto a San Siro sia nella curva milanista che in quella dell'Inter, è una rivisitazione di 'Sarà perché ti amo' dei Ricchi e Poveri. La storia è stata ricondivisa, pur probabilmente senza avere piena coscienza del testo, proprio da Estupinan, che ha generato già le prima polemiche a poche ore dal suo arrivo in Italia.
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(Adnkronos) - Le rette delle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) per i malati di Alzheimer devono essere interamente a carico dello Stato. Lo ha ribadito nei giorni scorsi la Corte d'Appello di Milano con la sentenza n. 1644/2025, ricorda in una nota Consulcesi & Partners. Secondo i dati del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità, in Italia oltre 1 milione di persone soffre di malattie neurodegenerative e tra queste circa 600mila di Alzheimer. Intorno a loro ruotano quasi 3 milioni di familiari e caregiver, spesso lasciati soli a gestire un carico assistenziale, emotivo e soprattutto economico sempre più insostenibile. Una delle voci più pesanti è quella delle rette delle Rsa, che superano spesso i 2mila euro al mese. Spese che non spettano alle famiglie, ma al Servizio sanitario nazionale, quando il ricovero è legato ad Alzheimer o patologie neurodegenerative.
A stabilirlo è la giurisprudenza - precisa C&P - con numerose sentenze: Corte di Cassazione (Ord. 26943/2024); Consiglio di Stato (3074/2025); numerosi ordinari e, da ultima, la Corte d'Appello di Milano (sentenza n. 1644/2025) che ha ribadito come le prestazioni sociosanitarie a elevata integrazione sanitaria debbano essere interamente a carico dello Stato.
A tale proposito, Consulcesi & Partners ha attivato Soluzione RSA (www.soluzione-rsa.it), un servizio legale dedicato a chi sostiene oppure ha sostenuto rette Rsa per familiari affetti da gravi patologie neurodegenerative. L'obiettivo è quello far ottenere loro quanto spetta secondo le normative vigenti. "Il principio è estremamente chiaro - spiega Bruno Borin, responsabile legale del network legale Consulcesi & Partners - quando l'assistenza prestata in Rsa è connessa a un progetto terapeutico validato, il Servizio sanitario nazionale deve farsi carico dell'intero costo. Dunque, le famiglie non devono pagare. E chi ha già pagato può chiedere il rimborso anche nel caso il proprio caro non sia più in vita. Le famiglie non dovrebbero fare causa per un diritto già riconosciuto - sottolinea - Serve una norma chiara e definitiva che tuteli questi cittadini fragili. Ma nel frattempo è essenziale far conoscere gli strumenti legali già disponibili. Parliamo di anziani non autosufficienti e di famiglie costrette a sacrifici enormi. E' tempo che lo Stato riconosca anche economicamente ciò che è già un diritto costituzionale: la tutela della salute".
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(Adnkronos) - “Iren è una società all'avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, molto radicata sul territorio. Il ritorno in Italia con il suo programma Emtn di 5 miliardi ci inorgoglisce. Si inserisce all'interno della nostra iniziativa di rimpatrio degli emittenti obbligazionari su borsa italiana”. A dirlo Maurizio Pastore, responsabile della quotazione debito e fondi per il gruppo Euronext, in occasione della ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren. È stata l’occasione per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana.
“Il mercato obbligazionario è in crescita - prosegue Pastore - c'è molta domanda da parte degli investitori e un'offerta importante anche di emittenti. Su questa base abbiamo insistito per rimettere Borsa Italiana e il mercato del capital market italiano al centro dell'attenzione”.
I risultati non si sono fatti attendere: “Da novembre 2024 ad oggi, sono tornati 15 emittenti con programmi da circa 120 miliardi di cui già 9 emessi. Pertanto è importante rivitalizzare questo settore dove eravamo già forti” conclude.
Leggi tutto: Energia, Pastore (Euronext): "Ritorno di Iren in Italia ci inorgoglisce"
(Adnkronos) - “Il nostro gruppo ha sempre messo al centro la sostenibilità, dal 2013 siamo presenti con diverse emissioni sostenibili. Oggi abbiamo raggiunto il 90% di finanza sostenibile. È una strategia che crediamo possa avere valore anche in futuro e per questo abbiamo voluto portare il nostro programma anche in Italia. Per dare più forza al legame che abbiamo col nostro territorio”. Lo spiega Giovanni Gazza, Chief financial officer di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes).
Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana.
“Siamo una local multiutility e questo rimpatrio si lega perfettamente alla nostra strategia. È un programma importante da 5 miliardi e supporterà i nostri 8 miliardi di investimenti al 2030. Oggi comunichiamo al settore che è possibile rafforzare il legame tra le aziende e il mondo della finanza nazionale” conclude Gazza.
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