(Adnkronos) - "Questa telefonata con Donald Trump è stata una vittoria per Vladimir Putin". Ne è convinto Steven Pifer, ex ambasciatore Usa in Ucraina oggi al Center for International Security and Cooperation della Stanford University. "Ha chiarito che non ci sarà a breve un cessate il fuoco. Quindi la Russia può continuare la guerra", aggiunge, citato dal Financial Times, che si interroga se Trump abbia abbandonato l'Ucraina all'indomani del colloquio telefonico andato avanti per due ore tra il presidente degli Stati Uniti e il leader russo, passati più di tre anni dall'inizio del conflitto in Ucraina a causa dell'invasione russa su vasta scala. E, prosegue Pifer nel suo ragionamento, contro la Russia "non verranno attuate ulteriori sanzioni". "I russi proseguiranno con colloqui a livello basso, con lo scambio di vari documenti e intanto continueranno a combattere", gli fa eco Bill Taylor, ambasciatore Usa in Ucraina dal 2006 al 2009.
E, se per Yuri Ushakov, consigliere di politica estera di Putin, i toni del colloquio tra Putin e Trump sono stati a un livello tale che nessuno dei due presidenti voleva essere il primo a chiudere la conversazione, il Financial Times evidenzia come "ucraini e alleati in Europa si siano sentiti abbandonati".
Trump aveva promesso di porre fine alla guerra nel suo primo giorno di secondo mandato alla Casa Bianca, la scorsa settimana era con i leader europei sulla minaccia di nuove sanzioni contro Mosca in assenza di un cessate il fuoco immediato e ora ha chiarito che gli Usa si sfilano dal ruolo di mediatore, pur affermando che Russia e Ucraina inizieranno "immediatamente" i negoziati per preparare colloqui di pace.
Secondo il giornale della City, la telefonata ha confermato i "peggiori timori degli europei", che il presidente degli Stati Uniti, "sedotto dalle lusinghe di Putin, fosse pronto a virare su Mosca e a svendere Kiev". Una fonte sentita dal Ft dopo la call di Trump con i leader europei ha parlato di come questi ultimi fossero sbalorditi dal resoconto del presidente Usa su quanto concordato.
Tra gli esperti c'è chi parla di mossa comprensibile da parte di Trump. "L'approccio delle due parti è stato di far arrabbiare Trump contro l'altra ed è stato distruttivo", afferma Peter Slezkine del think tank Stimson Center, citato ancora dal Ft. E, aggiunge, se "riuscirà a costringere le due parti a parlarsi e a tirarsi fuori, potrebbe essere necessario perché le cose si muovano".
Altri osservano come Trump oggi sembri più interessato al riavvicinamento con Mosca. "Sembra considerare la normalizzazione delle relazioni tra Russia e Stati Uniti un fine - dice Andrew Weiss, vice presidente al Carnegie Endowment for International Peace, sulle colonne del giornale - Il resto è subordinato a questo".
Intanto sul campo, secondo Rob Lee del Foreing Policy Research, la Russia "può sostenere la battaglia" e "la leadership probabilmente crede di poter ancora migliorare le posizioni". L'estate è alle porte. "La Russia non ha ancora raggiunto il suo obiettivo minimo di occupare interamente le regioni di Donetsk e Luhansk - conclude - quindi in estate potrebbe cercare di conquistare tutto il territorio possibile prima di negoziati seri".
Nelle capitali europee, conclude il Ft, i leader temono che Trump possa arrivare a un accordo con Putin che accetti le sue richieste e svenda gli interessi dell'Ucraina nella fretta di porre fine ai combattimenti.
Leggi tutto: Trump ha abbandonato l'Ucraina? La telefonata con Putin 'spaventa' i leader europei
(Adnkronos) - “E' cambiato radicalmente lo scenario di erogazione dei servizi. Adesso non dobbiamo più proteggere i documenti cartacei, ma quello digitali e per far questo dobbiamo innanzitutto avere un’attenzione particolare all’identità che è la chiave di accesso a tutte le informazioni”. A dirlo ieri il direttore centrale tecnologia, informatica e innovazione dell’Inps, Massimiliano D’Angelo, all’evento dal titolo 'Inps presidio della legalità: contrasto a phishing e smishing. Campagne, strategie e strumenti di prevenzione', tenutosi nell’ambito del ForumPA 2025 a Roma.
Una tutela di dati sensibili che ha spinto l’Inps ad impegnarsi “nel contrasto alle frodi legate ai furti di identità”, spiega D’Angelo. Inoltre, l’istituto “si sta impegnando nella gestione di quello che è il contrasto alle frodi informatiche” che, come spiega il direttore centrale tecnologia, informatica e innovazione, “ha importanza sotto due punti di vista: nella erogazione di servizi sempre più fluidi; nel contrasto alle frodi” consentendo il recupero di importanti di risorse “che possono essere destinate a più ampi servizi”. Riguardo al lavoro compiuto dall’Inps per il contrasto alle frodi, D’Angelo ha rimarcato quanto l’istituto sia andato molto avanti. “Abbiamo sviluppato dei sistemi dotati delle più avanzate tecnologie, anche di intelligenza artificiale - sottolinea -. Inoltre, abbiamo creato sistemi integrati in grado di parlare anche con altre pubbliche amministrazioni per costruire un ecosistema di gestione globale antifrode al servizio degli utenti”.
In conclusione, ha anche rimarcato come l’Inps sia impegnata nel controllo dell’identità digitale: “Sappiamo quali possono essere i rischi di una duplicazione di queste anche legate ai furti che ci possono essere in questo contesto. Per questo motivo, uno dei progetti che l’Inps ha portato avanti è quello del controllo delle eventuali doppie identità digitali che possono essere presenti all’interno dei propri archivi”. Un tema centrare anche per quanto riguarda l’assegno di inclusione perché “i controlli hanno consentito di bloccare sul nascere dei tentativi di frode e di gestione impropria dei servizi dell’istituto”.
(Adnkronos) - “L’Istituto sta investendo molto e lo scorso anno ci siamo riorganizzati creando una nuova direzione che ha centrato tutte le forme di controllo all’interno dell’Inps”. Lo ha detto ieri il direttore centrale internal audit, risk management, compliance e antifrode dell’Inps, Alessandro Romano, all’evento dal titolo 'Inps presidio della legalità: contrasto a phishing e smishing. Campagne, strategie e strumenti di prevenzione', tenutosi nell’ambito del ForumPA 2025 a Roma.
“Stiamo utilizzando un fondo europeo per finanziare un sistema antifrode specifico - ha continuato illustrando quanto sta producendo l’Inps per il contrasto delle frodi e delle truffe - quello che ci serve, però, è avere una rete con le altre pubbliche amministrazioni”. Un tema centrale che è emerso nel corso dell’appuntamento al ForumPa e che ha spinto l’Inps a stringere rapporti, come sottolinea Romano, con “la Magistratura, la Guardia di Finanza e le altre amministrazioni che si occupano di cittadini come l’agenzia delle entrate”.
Un tema, quello della rete, che ha spinto l’Inps ha collaborare anche con altri paesi europei: “Abbiamo firmato un importante accordo con l’autorità francese per avere accesso reciproco ai dati e riuscire a trovare sempre più frodi previdenziali”.
(Adnkronos) - “A seguito delle numerose segnalazioni che ci arrivano dagli utenti che ricevano una serie di sms e e-mail, che utilizzano in maniera impropria il logo dell’Inps, abbiamo deciso di diffondere una serie di informazioni su come prevenire eventuali truffe e come gestire la ricezione di questi messaggi e mail”. Lo ha detto la responsabile del team reputation, brand identity e crisis management dell’Inps, Giulia Aubry, all’evento dal titolo 'Inps presidio della legalità: contrasto a phishing e smishing. Campagne, strategie e strumenti di prevenzione', tenutosi ieri nell’ambito del ForumPA 2025 a Roma.
“In questo modo abbiamo lanciato una campagna che utilizza strumenti nuovi e tradizionali in maniera proficua che permette di raggiungere l’utenza più ampia - ha continuato la dottoressa Aubry descrivendo il lavoro che l’istituto ha portato avanti per contrastare le truffe -. In particolare, in questi giorni sono state spedite email a tutti coloro che hanno inserito il proprio indirizzo all’interno del servizio online dell’Inps. Un testo in cui diamo degli elementi che aiutano a verificare la correttezza dell’informazione”
La responsabile del team reputation, brand identity e crisis management dell’Inps ha poi illustrato le altre campagne promosse dall’istituto, rimarcando quanto si sta producendo sui social: “Quando riceviamo una segnalazione relativa a un sms o un’e-mail ambigua, la diffondiamo sui social network, in modo da creare un’immediata consapevolezza negli utenti. Più recentemente abbiamo anche prodotto un messaggio all’interno dell’app Inps mobile e abbiamo diffuso all’interno delle nostre sedi un QR code che rimanda al vademecum online dell’Inps”.
(Adnkronos) - Si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri l’evento 'Amazon Made in Italy Award - I volti dell’eccellenza italiana nell’e-commerce' ospitato a Roma, a Palazzo Piacentini, dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e realizzato con il supporto di Agenzia Ice. Al fine di celebrare le piccole e medie imprese italiane che, attraverso i loro prodotti e la loro inventiva, e tramite la vetrina Made in Italy di Amazon, contribuiscono a portare nel mondo l’unicità del nostro Paese, Amazon ha assegnato a 10 di queste un riconoscimento per aver saputo cogliere in questi anni le opportunità del digitale e aver sviluppato la propria offerta a livello internazionale. L’iniziativa è inserita nel calendario ufficiale della seconda edizione della Giornata Nazionale del Made in Italy, e ha visto la presenza del Sottosegretario di Stato al ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, e di Giorgio Busnelli, vp e country manager di Amazon Italia.
La premiazione celebra anche i 10 anni della vetrina Made in Italy di Amazon, lanciata nel 2015 con lo scopo di valorizzare i prodotti Made in Italy delle imprese e degli artigiani italiani che vendono sul negozio online, e si inserisce tra le attività legate alla quarta edizione dei Made in Italy Days, un’iniziativa di valorizzazione di migliaia di prodotti Made in Italy in Italia e nel mondo, che si terrà dal 26 maggio al 2 giugno 2025. In concomitanza con le celebrazioni della Festa della Repubblica, infatti, una speciale finestra promozionale sarà dedicata su Amazon ai prodotti Made in Italy negli Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Spagna, oltre all’Italia. Nel corso di questa settimana, i clienti dei negozi online di Amazon potranno acquistare un’ampia selezione di prodotti dei più famosi marchi italiani e di migliaia di pmi a prezzi vantaggiosi.
“L’Amazon Made in Italy award celebra il successo di 10 piccole e medie imprese italiane, testimoniando come il digitale non sia solo un supporto, ma una vera leva di crescita per l’eccellenze italiane nel mondo. Con questo evento, Amazon conferma il suo impegno a fianco delle istituzioni nella valorizzazione dei prodotti italiani, dimostrando attenzione e sostegno concreto alle imprese del nostro Paese”, ha dichiarato il sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto.
"L'Agenzia Ice ha identificato nel digitale, in particolare nell'e-commerce, una colonna portante delle possibilità di export offerte alle imprese del Made in Italy. Un canale in grado di aprire nuovi mercati, testare nuovi prodotti con il fine ultimo di aumentare il proprio fatturato, che dal 2019 Ice sostiene attraverso le partnership con oltre 40 diverse piattaforme internazionali specializzate nel commercio elettronico. La collaborazione con Amazon è parte integrante di questo piano, che punta a dare un sostegno concreto a tutte le Ppmi che vogliano raggiungere i clienti delle piattaforme in cui la Vetrina Made in Italy è attiva, attraverso un accompagnamento dedicato, campagne pubblicitarie a tema Made in Italy e formazione specifica", ha commentato Luca Di Persio, direttore centrale servizi alle imprese, marketing ed innovazione dell'Agenzia Ice.
“Dieci anni fa, lanciando la vetrina Made in Italy su Amazon, abbiamo dato il via a un viaggio straordinario, partendo da appena 5.000 prodotti nella sezione regionale dedicata alla Toscana. Abbiamo creduto nella visione delle imprese italiane che oggi sono le vere protagoniste di questo successo: parliamo di oltre 5.500 realtà sulla nostra vetrina che, con passione e determinazione, portano più di 3 milioni di prodotti Made in Italy in 11 Paesi del mondo. Con questo premio, e con i Made in Italy Days, vogliamo valorizzare proprio le storie di imprenditrici e imprenditori che ogni giorno innovano, mantengono vive le tradizioni e fanno conoscere l’unicità del saper fare italiano”, ha dichiarato Giorgio Busnelli, vp e country manager di Amazon Italia. “Le loro storie ci dimostrano, così come i risultati, che digitale ed export sono due leve strategiche per le aziende del nostro Paese: nel 2024 i nostri partner di vendita hanno realizzato un totale di 3,8 miliardi di euro di vendite all’estero”.
Durante la serata, sono state premiate 10 pmi suddivise in cinque categorie, ognuna delle quali rappresenta una storia unica di eccellenza, innovazione e determinazione. La giuria, formata da un team di Amazon, ha selezionato le pmi vincitrici tra le oltre 5.500 realtà presenti all’interno della vetrina Made in Italy di Amazon tenendo conto di un’equa distribuzione geografica (Nord, Centro, Sud, Isole) e di equilibrio di genere. Una prima scrematura è avvenuta in considerazione della tipologia delle 5 categorie del premio: Chi ben comincia è a metà dell’opera, Chi non risica non rosica, Paese che vai Italia che trovi, Una ne pensa cento ne fa, Buon sangue non mente, queste le categorie che, rifacendosi a iconici modi di dire italiani, racchiudono le peculiarità delle 10 pmi selezionate. Inoltre, la giuria ha assegnato a 5 delle aziende vincitrici - una per categoria - una menzione speciale 'customer obsession' per aver dimostrato, nel corso delle interviste, particolare dedizione nell’applicare uno dei principi di leadership di Amazon più significativi e trasversali: l’estrema cura e dedizione verso il cliente. La giuria ha poi assegnato un’ulteriore menzione speciale 'Imprenditoria femminile', conferita a un’azienda guidata da una imprenditrice.
A consegnare i premi delle cinque categorie rispettivamente Mariangela Siciliano, head of education & business matching di Sace; Pierluigi Sanna, vicesindaco della città metropolitana di Roma; Paolo Nardini, responsabile finanza agevolata di Simest e Valentina Picca Bianchi, presidente nazionale Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi); Luca Di Persio, direttore centrale innovazione, marketing, comunicazione, formazione, servizi alle imprese di Agenzia Ice; Roberto Luongo, consigliere del ministro Urso per l'internazionalizzazione e la valorizzazione del Made in Italy nel mondo.
Le 2 aziende vincitrici della categoria 'Chi ben comincia è a metà dell’opera' hanno in comune il fatto di essere fondate e guidate da imprenditori appartenenti alla generazione Z o Millennials. La giuria ha premiato Fler World, un brand veneto di rasoi ricambiabili fondato da una giovane imprenditrice, Allegra Violante, che durante un MBA negli USA resta folgorata dall’ecosistema delle startup americane e a soli 26 anni, al suo rientro in Italia, decide di fondare la sua azienda e formare un giovane team affiatato, sempre pronto ad ascoltare chi ha più esperienza e a lavorare in sinergia e armonia. L’altra realtà premiata dalla giuria per la categoria rappresentata da giovani imprenditori è ilGustonline, nata dal desiderio di Giorgia e Francesco, coppia nella vita e nel lavoro, di far viaggiare prodotti enogastronomici laziali, come porchetta e pecorino, oltre i confini regionali e nazionali, portando i sapori autentici di Ariccia a chiunque senta nostalgia della cucina laziale. All’azienda è stata inoltre assegnata una menzione speciale per la 'customer obsession', riconoscendo la loro capacità di mettere sempre il cliente al centro di ogni decisione.
La categoria 'Chi non risica non rosica' celebra il coraggio di chi ha rivoluzionato la propria vita per seguire una passione, che da semplice hobby è diventato un lavoro a tutti gli effetti. E' questa la storia di rinascita - personale e professionale - di Stefania Tollis, fondatrice del brand abruzzese Dafne Italian Design, che ha lasciato una carriera lavorativa avviata in Lombardia per tornare a Sulmona, sua città di origine, e fondare un’azienda di arredamento di alta qualità, guadagnandosi la propria indipendenza e credendo finalmente in se stessa. Anche per questo, la giuria le ha assegnato la menzione speciale 'Imprenditoria femminile'per la caparbietà con cui ha affrontato le sfide personali e professionali sviluppando il suo business di successo.
La seconda azienda premiata dalla giuria per questa categoria è D’Annata, la storia di Anna D’Elia, imprenditrice campana che, insofferente al suo ruolo da contabile, abbandona il mestiere per ridare vita agli uliveti di famiglia, trasformandoli in oli e amari locali di prima qualità. All’azienda è stata inoltre assegnata una menzione speciale per la 'customer obsession', testimoniando un impegno costante nell’ascoltare e rispondere alle esigenze della clientela. Le due aziende vincitrici per la categoria 'Paese che vai Italia che trovi' sono accomunate dal fatto che, attraverso Amazon, hanno trovato nella clientela internazionale uno dei maggiori pubblici di riferimento. Tra queste, Remo Sartori, dalla Puglia, ha trovato spazio per le sue cravatte sartoriali tra i grandi dell’alta moda internazionale, grazie alla tenacia di Maria Antonietta Orlando che, con caparbietà e ambizione, ha reinventato, grazie all’e-commerce, l’azienda familiare altrimenti prossima alla chiusura. Proprio grazie alla cura che l’imprenditrice ha sempre mostrato verso il cliente italiano e internazionale, Remo Sartori si è aggiudicata la menzione speciale per la 'customer obsession'.
La seconda azienda premiata per la categoria è Mobili Fiver, nata come impresa di terzisti nel 1999 in provincia di Pordenone che, grazie all’approdo nel digitale, ha saputo ‘cambiare pelle’, facendosi largo nel settore B2C. Azienda a conduzione familiare, è oggi approdata negli Stati Uniti con un proprio stabilimento logistico. Mobili Fiver, presente nel negozio online fin dal 2015, si definisce 'cresciuta su Amazon e assieme ad Amazon'. Con la categoria 'Una ne pensa e cento ne fa', si è voluta premiare la creatività e l’eccentricità di aziende che su Amazon hanno portato un’idea e un catalogo di prodotti insoliti, che non ci si aspetta di trovare e acquistare sul negozio online. Tra questi, Security Watch, una piccola startup innovativa che con WinLet, prodotto di punta dell’impresa, progetta un accessorio di difesa personale da tenere al polso che, in caso di supposto pericolo, al suono di una sirena anti allarme di oltre 110 decibel, aggiunge una chiamata alla centrale operativa che lo ha progettato.
La seconda azienda premiata per la categoria è Biotica, che per Luca Tirendi, co-fondatore dell’impresa insieme a Salvatore Caserta, è una missione professionale, nata dalla convinzione che anche i lombrichi possono essere protagonisti del benessere del pianeta, grazie a un progetto di economia circolare volto a rigenerare i terreni siciliani impoveriti, promuovendo così pratiche agricole sostenibili. L’azienda siciliana si è aggiudicata inoltre la menzione speciale per la 'customer obsession', per l’attenzione dimostrata verso il cliente finale. Ultima, ma non per importanza, la categoria 'Buon sangue non mente' che riunisce le imprese con un’importante storia tradizionale alle spalle, a cui le nuove generazioni hanno dato una nuova vita grazie al canale digitale. Tra queste, dal cuore del distretto orafo vicentino, la famiglia Lucchetta crea da tre generazioni gioielli in oro e argento: Lucchetta 1953 ottiene una seconda possibilità di successo nel nuovo millennio grazie a Massimo Lucchetta, attuale titolare, che lavora con i nuovi canali di vendita portando su Amazon Forme di Lucchetta, i gioielli artigianali della famiglia, in tutto il mondo. All’azienda è stata conferita la menzione speciale per la 'customer obsession', perché mettere al centro il cliente per la famiglia Lucchetta è sempre stata una priorità, nonché il loro punto di forza.
Infine, l’altra azienda premiata per questa categoria è Milo, e il suo marchio Decor Space, che da una piccola ferramenta di Altamura fondata negli anni Settanta, ha saputo sperimentarsi nella vendita di mobili e arredamenti per interni ed esterni, per l’Italia e i clienti internazionali.
Nata dalla volontà di promuovere l’eccellenza della creatività e del 'saper fare' tipicamente italiano, la vetrina Made in Italy di Amazon oggi supporta oltre 5.500 realtà italiane a raggiungere con i propri prodotti 11 Paesi del mondo. Sono più di 3 milioni i prodotti della vetrina Made in Italy messi a disposizione dei clienti a livello internazionale e 18 i percorsi regionali presenti all’interno della vetrina che ospitano le tipicità locali. Dal 2019, Amazon collabora con Agenzia ICE in 8 Paesi (Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia, Polonia, Paesi Bassi) per la realizzazione di un piano di promozione e sviluppo di queste aziende. L’accordo tra Agenzia Ice e Amazon ha coinvolto finora oltre 2.800 realtà e messo a disposizione dei clienti a livello internazionale più di 700.000 prodotti.
Leggi tutto: Amazon Made in Italy Award-I volti dell'eccellenza italiana nell’e-commerce, i premiati
(Adnkronos) - E' di 44 morti il bilancio dei nuovi raid israeliani sulla Striscia di Gaza durante la notte. Lo riferisce il portavoce della Difesa civile dell'enclave palestinese, Mahmoud Bassal, secondo cui i soccorritori hanno recuperato "almeno 44 morti, per la maggior parte donne e bambini", mentre si contano "decine di feriti in seguito ai nuovi massacri commessi dall'occupazione in diverse zone della Striscia di Gaza".
Ieri un funzionario della protezione civile di Gaza ha dichiarato che 91 persone sono state uccise martedì in attacchi e raid, mentre Israele intensifica l'offensiva nel territorio palestinese.
I leader di Francia, Regno Unito e Canada hanno diffuso una dichiarazione congiunta in cui condannano l'espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza, chiedono il cessate il fuoco immediato e si dichiarano pronti a riconoscere uno Stato palestinese come parte di una soluzione a due Stati. "È la sola via per garantire pace e sicurezza durature per israeliani e palestinesi", si legge nel testo firmato da Emmanuel Macron, Keir Starmer e Mark Carney.
"La sofferenza umana a Gaza è intollerabile", affermano i tre leader, definendo "del tutto inadeguata" l'apertura israeliana all’ingresso di una quantità minima di aiuti. Condannano inoltre le minacce di sfollamento forzato e la retorica di alcuni membri del governo Netanyahu, ammonendo che il blocco degli aiuti rischia di violare il diritto umanitario internazionale. Pur ribadendo il diritto di Israele a difendersi dopo l’attacco del 7 ottobre, giudicano la risposta militare "del tutto sproporzionata".
Londra, Parigi e Ottawa esortano Israele a fermare subito l’offensiva e a ripristinare il flusso degli aiuti umanitari con il supporto dell’Onu. Al contempo, chiedono ad Hamas la liberazione immediata degli ostaggi. I tre governi si dicono pronti ad adottare "azioni concrete", incluse sanzioni mirate, se non verranno interrotti gli attacchi e l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania. Infine, rilanciano il vertice Onu del 18 giugno come tappa decisiva verso il riconoscimento di uno Stato palestinese e la piena attuazione della soluzione a due Stati.
La condanna di Israele da parte di Londra, Ottawa e Parigi è una "immensa ricompensa" per Hamas, ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
Ventidue Paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Canada, Giappone e Australia, hanno chiesto a Israele di "riprendere immediatamente" la consegna degli aiuti a Gaza, chiedendo che ad occuparsene siano le Nazioni Unite e le ong. Le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie "non possono sostenere" il nuovo modello di distribuzione degli aiuti a Gaza deciso dal governo israeliano, hanno sottolineato i 22 Paesi in una dichiarazione congiunta diffusa dal ministero degli Esteri tedesco. La popolazione palestinese, si evidenzia, "affronta la fame" e "deve ricevere gli aiuti di cui ha disperatamente bisogno".
Poco prima, per la prima volta dal 2 marzo, cinque tir delle Nazioni Unite con aiuti umanitari e alimenti per bambini erano entrati nella Striscia attraverso il valico di Kerem Shalom.
(Adnkronos) - Katharina Zeller, neosindaca di Merano (Bolzano), ha deciso di togliersi subito la fascia tricolore al momento dell'avvicendamento con Dario Dal Medico. Un video mostra la prima cittadina che indossa solo per un attimo la fascia per poi appoggiarla sul tavolo davanti a lei.
Zeller, 38 anni e di professione avvocato, è stata nell'ultima legislatura comunale la vice di Dal Medico: è proprio lui, nel video, a chiedere di indossare la fascia nuovamente mentre posano insieme con la chiave della città: "Quella (la fascia) bisogna metterla però. Devi metterla. Se tu metti quella, io la tengo (la chiave)", dice l'ex sindaco, che si sente rispondere con un "ma dai, su, allora non la tenere".
''In merito all’episodio avvenuto durante il passaggio di consegne con il sindaco uscente, ritengo doveroso fare chiarezza per evitare strumentalizzazioni e riportare l’attenzione sul reale significato di quanto accaduto. La mia reazione nel rimuovere la fascia tricolore subito dopo che mi era stata posta sulle spalle non deve in alcun modo essere interpretata come un gesto di disprezzo verso i simboli della Repubblica o verso il tricolore stesso. Indosserò la fascia con il massimo rispetto in tutte le circostanze previste dal protocollo istituzionale, come sempre fatto anche dai miei predecessori di lingua tedesca'', ha affermato in una nota Zeller.
''Vorrei inoltre sottolineare che in Alto Adige, per consuetudine, il distintivo ufficiale previsto per i sindaci è il medaglione con lo stemma della città. In questo contesto, l’insistenza dell’avvocato Dal Medico nel volermi far indossare anche la fascia — in modo forzato e fuori dalle pratiche locali — è stata percepita da me come un gesto provocatorio e un chiaro segnale di sgarbo istituzionale. In un momento già carico di tensione, ho vissuto quel gesto come una sfida personale. La mia reazione è stata istintiva, umana, e in nessun modo politica o simbolica contro il tricolore''.
''Mi dispiace constatare che si stia cercando di strumentalizzare questo episodio per deviare l’attenzione dalla vera notizia: la netta e storica vittoria al ballottaggio, con uno scarto di 1.880 voti. Si tratta di un risultato chiaro e democratico, che esprime la fiducia della cittadinanza in un progetto nuovo, guidato da una donna giovane, con una visione inclusiva e concreta per il futuro della nostra città. Questo tentativo di sollevare una polemica infondata punta solo a sminuire l’importanza di un cambiamento politico maturo, costruito su un reale dialogo tra i gruppi linguistici, che ho sempre promosso e continuerò a promuovere con responsabilità. Sono già al lavoro, con pieno impegno e senso delle istituzioni, per servire tutti i cittadini e tutte le cittadine della nostra comunità, nel massimo rispetto dei valori repubblicani e dei simboli che ci uniscono. Se il mio gesto ha urtato la sensibilità di qualcuno, me ne scuso sinceramente. Non era assolutamente mia intenzione, e sono certa che il mio impegno quotidiano, le mie azioni e il rispetto verso tutte le istituzioni sapranno chiarire, nei fatti, la mia piena adesione ai principi della nostra Repubblica''.
“Il gesto della neo-sindaco di Merano, Katharina Seller, che al momento del passaggio di consegne ha mostrato evidente riluttanza a indossare la fascia tricolore, rappresenta un fatto grave e inaccettabile per chi ricopre un ruolo istituzionale. La fascia non è un semplice ornamento, ma il simbolo dello Stato e dell’unità nazionale. Rifiutarla, anche solo simbolicamente, significa oltraggiare la Repubblica e mancare di rispetto a tutti i cittadini italiani”. È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti, che ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno per chiedere accertamenti sull’accaduto.
“Il sindaco Zeller – ha continuato Gelmetti – è libera di provare ciò che vuole sul piano personale, ma da rappresentante dello Stato ha il dovere di rispettarne i simboli. In una terra complessa come l’Alto Adige, dove la coesione passa anche dal riconoscimento reciproco, certi gesti rischiano di riaprire ferite che la politica ha il compito di sanare, non aggravare“. "Mi auguro – ha concluso il senatore – che il Ministero dell’Interno prenda posizione in modo netto e che non si permetta mai più a nessun rappresentante istituzionale di trattare con leggerezza o fastidio ciò che rappresenta la nostra storia, la nostra Costituzione e la nostra unità nazionale”.
“Il gesto della sindaca di Merano Katharina Zeller, che ha rifiutato di indossare la fascia tricolore durante la cerimonia di insediamento, rappresenta un fatto estremamente grave. Il tricolore è il simbolo della Repubblica italiana, dei valori costituzionali che uniscono il nostro Paese e della dignità della funzione pubblica''. Così in una nota Angelo Bonelli, deputato Avs e coportavoce di Europa Verde.
''Nessuno chiede alla sindaca Zeller di rinunciare alla propria identità culturale o alle sue convinzioni personali, ma chi amministra una città italiana lo fa all’interno di un ordinamento repubblicano che merita rispetto. Il rispetto per la bandiera e per i suoi simboli è il primo segno di rispetto verso la democrazia stessa. Piantedosi intervenga e diffidi la sindaca".
“Bonelli parla di vilipendio al tricolore, invoca l’intervento del Ministro degli Interni. Sono toni e contenuti da estrema destra nazionalista, non da una forza, quale i Verdi, che si definisce di sinistra. Mia figlia ha già spiegato le sue ragioni e non è compito mio aggiungere altro. Se non che Bonelli aspira a diventare un piccolo Vannacci”. Così in una nota la senatrice della Svp, Julia Unterberger.
Leggi tutto: Merano, neosindaca Katharina Zeller si toglie fascia tricolore: il caso
(Adnkronos) - Dopo il secondo lunedì di riposo, il Giro d'Italia torna oggi martedì 20 maggio con la decima tappa. Una cronometro di 28,6 km da Lucca a Pisa. Si riparte dopo lo spettacolo degli sterrati toscani: in testa alla classifica generale c'è il messicano Isaac Del Toro, con un vantaggio di 1'13 su Juan Ayuso e di 1'30 sull'azzurro Antonio Tiberi.
Ma quale sara il percorso della decima tappa del Giro d'Italia? La Corsa Rosa riparte con la cronometro Lucca-Pisa di 28,6 km e dislivello di 150 metri. Una tappa quasi pianeggiante, con una breve e salita a metà. Partenza a Lucca con il giro quasi completo delle mura cittadine. Si raggiunge poi la statale del Brennero attraverso la zona sud della città con una serie di svolte. Il percorso dopo il primo rilevamento intermedio diventa praticamente dritto, sempre in lievissima ascesa fino alla galleria dei Monti Pisani (950 m).
Dopo l’uscita una serie di ampi e veloci tornanti porta a San Giuliano Terme e di lì alla frazione di Asciano. Sempre per vie rettilinee si raggiunge l’abitato di Pisa a 3 km dall’arrivo. Arrivo in centro accanto alla torre pendente. Ultimi km con diverse curve in sequenza e attraversamenti dell’Arno. Poco dopo l’ultimo chilometro si lascia il lungofiume per andare verso il centro storico. A 500 m inizia un tratto lastricato che termina all’ultima curva. Rettilineo finale di 200 m su asfalto larghezza 6 m.
La decima tappa del Giro d'Italia partirà alle 13:25. La diretta tv in chiaro dell’edizione numero 108 della Corsa Rosa sarà a cura di Rai Sport e Rai 2 (streaming gratuito su Rai Play), mentre la diretta tv in abbonamento sarà fruibile su Eurosport 1. Lo streaming in abbonamento sarà disponibile su Discovery+, Sky Go, Now e Dazn.
Leggi tutto: Giro d'Italia, oggi la decima tappa: orario, percorso e dove vederla
(Adnkronos) - Difficile pensare che il "terrunciello" abbia settant’anni. Eppure eccolo qui: Diego Abatantuono compie oggi, 20 maggio, 70 anni e accende, ancora una volta, il ricordo di un'Italia che ha saputo ridere di sé grazie a lui. Erano gli Anni 80 quando un ragazzo con una montagna di capelli ricci e un dialetto inventato portava una Milano tutta nuova sul grande schermo, quella degli emigranti meridionali che si integrano tra un aperitivo al bar, un lavoro in garage e una partita di calcio.
Classe 1955, attore e comico, nato a Milano da papà Matteo (calzolaio originario di Vieste) e da mamma Rosa (costumista originaria di Como). Respira comicità fin da quando è piccolo: gli zii erano i proprietari del celebre Derby Club, locale milanese di cabaret. Di giorno, frequentava l'Istituto tecnico industriale, mentre di sera lavorava come tecnico delle luci. Con questa mansione, viene 'adottato' da I Gatti di Vicolo Miracoli il gruppo cabarettistico e musicale formato, tra gli altri, da Umberto Smaila, Jerry Calà, Franco Oppini e Nini Salerno. Un giorno, ha smesso di puntare le luci sugli altri. Perché quelle luci si sono accorte di lui.
Ha lanciato il personaggio dell'immigrato pugliese a Milano, che ha proposto nel 'Gruppo Repellente', formato da Massimo Boldi, Giorgio Faletti ed Enzo Jannacci, solo per citarne alcuni. Insieme hanno realizzato lo spettacolo 'La tappezzeria', che ha permesso al gruppo di partecipare al programma di Rai 2 'Saltimbanchi si muore'. E poi è arrivato il cinema grazie ai Gatti di Vicolo Miracoli, che lo hanno portato con loro a fare un provino. In questa occasione, è stato notato dal regista Romolo Guerrieri, che gli ha offerto una parte nel film 'Liberi armati pericolosi'.
Il primo ruolo da protagonista è arrivato grazie a Monica Vitti, che lo ha fortemente voluto ne 'Il tango della gelosia' di Steno. E' il successo del personaggio del 'terrunciello' tifoso del Milan, che gli ha aperto le porte di altri importanti lavori. A partire da 'I fichissimi' ed 'Eccezzziunale... veramente', entrambi di Carlo Vanzina (figlio di Steno), che lo ha consacrato nel mondo del cinema e per cui ha registrato la canzone omonima: "So' uno strano animale/So' un tip' eccezziunale/So' il re del quartiere/Detengo il potere/Se perdo la pazienza/Mi scatta la viulenza".
La collaborazione con Vanzina è continuata con 'Viuuulentemente mia', 'Il ras del quartiere', 'Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me', '2061 - Un anno eccezionale' e 'Buona giornata'. Ma oltre la comicità c'è di più. A notarlo è stato Pupi Avati, che lo ha diretto in 'Regalo di Natale', 'La rivincita di Natale', 'Il testimone dello sposo', 'La cena per farli conoscere' e 'Gli amici del bar Margherita'.
Ma anche con i successi firmati da Gabriele Salvatores, come 'Marrakech Express', 'Turné', 'Mediterraneo' (vincitore del premio Oscar al Miglior film straniero), 'Puerto Escondido', 'Nirvana', 'Amnèsia', 'Io non ho paura', 'Happy Family' e 'Tutto il mio folle amore'.
Il richiamo della comicità, però, è sempre stato forte. Ha recitato nelle commedie 'Indovina chi viene a Natale?', 'Belli di papà', 'Puoi baciare lo sposo', '10 giorni con Babbo Natale', 'Improvvisamente Natale' e 'Improvvisamente a Natale mi sposo'. Una carriera quella nel cinema che gli ha dato non poche soddisfazioni: Abatantuono ha vinto tre Nastri d'argento e un David di Donatello alla Carriera. "Mi piace un riconoscimento alla carriera perché premia un percorso e non un film piuttosto che un altro. Il mio è stato un percorso fantastico e speriamo duri ancora un po'", aveva detto nel ricevere il premio.
Con il grande schermo ha regalato anni di risate, ruoli drammatici e sorprendenti. Ma nel corso del tempo si è ritagliato uno spazio anche nel mondo della televisione con programmi come 'Colorado Cafè', 'Eccezionale veramente', 'Che tempo che fa', 'Dinner Club', 'Lol - Chi ride è fuori' e la fiction Mediaset 'Il giudice Mastrangelo'. Non solo attore e comico. Abatantuono, spinto dalla consapevolezza del suo talento, ha fondato nel 1986 la casa di produzione Colorado Film.
Della sua vita privata si sa poco, si è sempre tenuto lontano dal gossip. Nel 1984 ha sposato Rita Rabassini, dalla quale ha avuto la figlia Marta. Dopo la fine del matrimonio, ha avuto altri due figli, Matteo e Marco, dall'attuale compagna Giulia Begnotti. (di Lucrezia Leombruni)
Leggi tutto: Diego Abatantuono, oggi i 70 anni del 'terrunciello' diventato un mito
(Adnkronos) - Ripartire dalla scena del crimine. Le domande per Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, convocato per oggi martedì 20 maggio in Procura a Pavia per essere interrogato sull'omicidio di Garlasco, verteranno sui presunti rapporti con la vittima, sulla bici utilizzata per raggiungere la villetta di via Pascoli, sull'ipotesi di una possibile infatuazione (mai svelata da alcuno) per la neolaureata, per quegli strani suicidi e la pista satanica che hanno fatto da contorno all'agosto del 2007. E su quel match tra il Dna dell'indagato e il materiale trovato sulle unghie della vittima che per i pm titolari dell'inchiesta (Stefano Civardi, Valentina De Stefano e Giuliana Rizza) non trova giustificazione.
Sempio, oggi 37 anni e un'amicizia ancora solida con Marco Poggi, accompagnato dagli avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati, potrebbe decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere. Una strategia difensiva per non concedere vantaggi all'accusa, mentre Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata, è intenzionato a rispondere. Lui, che continua a dirsi innocente, è convocato come testimone assistito (ci saranno i legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis) per spiegare le amicizie di Chiara, per offrire dettagli su rapporti rimasti nell'ombra, magari per suggerire chi avrebbe potuto farle del male. E torna davanti agli inquirenti - ma a Venezia - anche Marco Poggi (già sentito il 12 marzo) per precisare alcuni dettagli su cui frequentava la sua abitazione, su chi sapeva della sua vacanza con i genitori in Trentino, se aveva confidato che il 13 agosto 2007 sua sorella era sola in casa.
Tutti e tre sono convocati per le 14 per evitare "fughe di notizie" che in questa inchiesta non sono mancate, come l'indagato esposto più volte a favore di telecamere. "Conoscevo Chiara in quanto frequentavo la sua abitazione. Escludo categoricamente di averla mai frequentata atteso la nostra differente età. Non abbiamo mai avuto amici in comune. Ribadisco che la stessa era da me conosciuta solo perché ero amico del fratello Marco", le dichiarazioni di Sempio, che esclude di conoscere Stasi, ai carabinieri nell'ottobre 2008. "Non ci conosciamo - svela Stasi in tv -. Era un amico del fratello e quindi, anche da un punto di vista di età, insomma, totalmente estraneo alla mia cerchia di amicizie e di conoscenze, quindi mai visto, mai sentito". Gli inquirenti ci credono: sebbene il capo d'imputazione sia confuso, l'idea è che Sempio possa aver agito da solo o con Ignoto 1 - il secondo uomo di cui c'è una traccia parziale (cromosoma Y) sulle unghie della vittima - ma non con l'uomo che sta finendo di scontare la sua pena a Bollate.
Gli inquirenti che nell'ultima settimana hanno accelerato sulle indagini - con le perquisizione a casa di Sempio e dei genitori e la ricerca dell'arma del delitto nel canale di Tromello - sono pronti a svelare qualche asso dalla manica, in attesa che l'incidente probatorio possa restituire quel match genetico che per la Procura colloca il sospettato in via Pascoli quando Chiara Poggi viene uccisa. Nell'archiviazione su Sempio - firmata dal giudice delle indagini preliminari Fabio Lambertucci e chiesta dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dalla sostituta procuratrice Giulia Pezzino - quel dato è già spiegato con un contatto mediato tra le dita di Chiara e la tastiera del computer di casa Poggi (non pulita con reagenti) su cui Sempio tempo prima potrebbe aver lasciato le sue impronte.
Una spiegazione che non convince una Procura segnata negli ultimi anni da veleni e lotte intestine. L'inchiesta attuale - in attesa di colpi di scena a distanza di quasi 18 anni dal delitto - parte da una rilettura e una nuova ricostruzione di quanto accaduto al piano terra della villetta in cui i genitori di Chiara Poggi continuano a vivere. Si valuta l'ipotesi - smentita delle sentenze - che potrebbe esserci stata una colluttazione tra la vittima e Sempio tale da giustificare quella traccia genetica sulle unghie che per la procura non trova altra giustificazione. La dinamica dell'omicidio - foto alla mano - mostra che Chiara Poggi viene colpita a pochi passi dalla porta d'ingresso, trascinata sul pavimento, adagiata allo stipite prima di essere gettata dalle scale su cui è stata trovata. Indossa il pigiama - a indicare che ha aperto a chi conosceva -, nessun segno di effrazione, nessun tentativo di violenza, in casa manca solo un martello. La ventiseienne, colpita poco dopo la colazione, viene uccisa - per gli esperti - tra le 9.12 e le 9.35. Il killer è uno per la Suprema Corte, sebbene la pista della doppia arma e di due assassini torna sulla stampa.
La traccia genetica, già entrata nei processi contro Stasi, è ritenuta nella perizia firmata da Francesco De Stefano non utilizzabile perché inattendibile. Non è un Dna identificativo ma segnala solo la linea paterna e non è databile ossia potrebbe essere stato lasciato da tempo sulla superficie poi toccata in un altro momento dalla vittima. Ma ora a non convincere i magistrati c'è anche l'alibi mostrato da Sempio a un anno di distanza dalla morte della ventiseienne - lo scontrino di un parcheggio di Vigevano pagato per un'ora a partire dalle 10.18 - e il malore accusato dalla madre di Sempio al nome di un ex vigile del fuoco. "Suggestiva, ma priva di sostanza", la vicenda dello scontrino: quando viene sentito la prima volta "non esibisce alcuno scontrino a supporto delle sue affermazioni", un modo ben curioso di crearsi un alibi, sentenzia il gip nell'archiviazione del 2020.
E dubbi vengono posti per i contatti di Sempio con l'utenza di casa Poggi qualche giorno prima del delitto e gli sms inviati agli amici Mattia Capra e Roberto Freddi la mattina del 13 agosto 2007. L'analisi del traffico telefonico tra Sempio e casa Poggi mostra che da gennaio ad agosto 2007 i contatti con l'utenza fissa dell'amico sono molto pochi e si concentrano nel periodo estivo. Alle 17.42 del 7 agosto 2007, sei giorni prima dell'omicidio, dal cellulare di Sempio parte una chiamata di due secondi (un probabile errore) verso casa Poggi, otto minuti dopo chiama da casa e vista la durata (otto secondi) è plausibile, per un meccanismo di casa Poggi, che abbia risposto l'impianto di allarme. L'unica conversazione tra Sempio e Chiara Poggi avviene l'8 agosto alle 16.54 (21 secondi) e come lui stesso racconta ai carabinieri sta cercando l'amico.
"Atteso che Marco non mi rispondeva sul cellulare perché irraggiungibile e non conoscendo la data esatta della sua partenza, ho chiamato la sua utenza fissa (...). Al momento della mia prima telefonata non ho riconosciuto la voce della Chiara anche se non posso escludere che sia stata la stessa a rispondermi attesa la brevità della comunicazione. Nella seconda telefonata sono scuro di aver parlato con la Chiara per averne riconosciuto la voce", dice Sempio sentito nel 2008. Più controverse le versioni sul traffico telefonico della mattina del delitto. "L'utenza di Sempio - si legge nella relazione della SKP investigazioni & servizi di sicurezza, a cui tempo fa si è affidata la difesa Stasi - non risulta attivare Vigevano che in astratto la Vodafone dice poter essere attivata da Garlasco. Lui attiva la cella di Garlasco via Santa Lucia: egli si trovava dunque in località Garlasco (...) Quella mattina Sempio ha avuto solamente rapporti telefonici (sei contatti in totale) dalle 9.58 alle 12.18 con Roberto Freddi e Mattia Capra".
Per la famiglia Poggi, invece, gli spostamenti da Garlasco a Vigevano e viceversa "sembrano compatibili con i dati telefonici disponibili". La distanza tra casa Sempio e il parcheggio è di 16 chilometri, distanza percorribile - visto lo scarso traffico - in circa 16 minuti. "La chiamata delle 9.58 (da Andrea a un amico) è avvenuta con aggancio della cella di Garlasco, e quindi - se si considerasse l’ipotesi che la partenza di Sempio sia avvenuta a quell'ora - il tempo disponibile fino allo scontrino è di 20 minuti, ed è perfettamente compatibile". Analizzato il traffico telefonico del cellulare di Chiara "non esiste - si legge nella consulenza - alcuna chiamata proveniente dall’abitazione o dal cellulare di Andrea Sempio, né viceversa. Non esiste alcun contatto diretto tra i due soggetti in base ai dati telefonici". Difficile ipotizzare un interesse. La differenza di età tra indagato e vittima "rende difficile ipotizzare un interesse di Sempio nei suoi confronti; interesse peraltro mai riferito da alcuna delle persone sentite", si legge nell'archiviazione di Pavia.
Pagina 329 di 746