(Adnkronos) - Nella ministeriale Difesa della Nato oggi si deciderà "che cosa serve per essere in grado di difenderci, ogni volta che veniamo attaccati. Per prepararsi si spende di più: quando si è veramente preparati per la guerra, non si viene attaccati". Ma tutto questo comporterà "un investimento extra considerevole". A spiegarlo è il segretario generale dell'Alleanza Mark Rutte, a margine della riunione a Bruxelles.
"Questo è il motivo - continua - per cui è previsto che all'Aia si decideranno obiettivi di spesa molto più alti, per tutte le nazioni della Nato. Dobbiamo investire nei nostri sistemi di difesa aerea, nei missili a lungo raggio, in formazioni terrestri, in sistemi di comando e controllo manovrabili. Tutto questo deve accadere", il che significa ingenti "investimenti, che servono in tutto il territorio della Nato".
Occorre, quindi, far sì che, in termini di spesa per la difesa, "il Canada e l'Europa si equivalgano con gli Stati Uniti. Questo è importante, perché vogliamo una Nato giusta, in cui tutti gli alleati" spendano per le forze armate in uguale misura, spiega Rutte.
Se gli alleati della Nato non vogliono ritrovarsi a Bruxelles "tra due o tre anni" constatando che sarebbe meglio "iniziare ad imparare il russo", devono spendere di più per armarsi. A dirlo è intanto la ministra della Difesa lituana Dovilė Šakalienė, a margine della ministeriale in corso nella capitale belga.
"Tutti noi capiamo che, se vogliamo davvero garantire che la Russia non pensi nemmeno di violare i nostri confini, anche se probabilmente espanderà il suo impero in ogni caso, ma rivolgendosi altrove e non verso la Nato - afferma - allora dobbiamo anche rendere visibile la forza che abbiamo. Ciò significa diventare più robusti sia nelle capacità dell'industria della difesa, sia nelle dimensioni effettive delle nostre forze armate, sia nel numero dei diversi sistemi d'arma di cui abbiamo bisogno".
Se tutto questo, continua, "non accadrà nei prossimi due anni e se, Dio non voglia, non verranno prese decisioni interessanti riguardo alle sanzioni contro la Russia o ai negoziati con l'Ucraina, allora potremmo avere non tre o cinque anni, ma due o tre anni. E quando ci riuniremo di nuovo qui e diremo 'Ok, abbiamo fallito un po'. Forse dobbiamo iniziare a imparare il russo'", la conclusione.
"Non credo che nessuno abbia fatto più del presidente Donald Trump per portare avanti la causa della Nato. Dev'esserci qualcosa di più di tenere conferenze: servono capacità pronte al combattimento. Siamo qui per continuare il lavoro iniziato dal presidente, con un impegno a portare la spesa per la difesa al 5%" del Pil "in tutta l'Alleanza, cosa che crediamo accadrà al summit dell'Aja", dice quindi il segretario alla Difesa degli Usa Pete Hegseth, prima della ministeriale Nato a Bruxelles.
"Il nostro focus è spesa al 5% e forze credibili e capaci. Poi, assicurarci che la Nato si focalizzi sulla sua missione principale, cioè la difesa continentale, dove gode di un vantaggio comparativo", spiega.
Hegseth avrà oggi conversazioni "robuste" con gli alleati sugli obiettivi in termini di capacità militari, propedeutici a quelli riguardanti la spesa per la difesa che verranno fissati all'Aja.
Per affrontare le "minacce" del mondo attuale, afferma Hegseth, gli Usa sono "pronti a fare un passo avanti", ma "abbiamo bisogno che i nostri alleati si facciano avanti. Noi stiamo al loro fianco. Ringrazio il segretario generale per l'aiuto in alcune conversazioni difficili, conversazioni necessarie. Parleremo con tutti i nostri alleati", perché "il 5%" del Pil nella difesa "è dove dobbiamo essere, considerando le minacce che affrontiamo nel mondo oggi. Avremo queste conversazioni in modo robusto e costruttivo", assicura.
Leggi tutto: Nato, Rutte chiede più soldi per difesa. Lituania: "Armarsi o imparare il russo"
(Adnkronos) - Truffava vittime prospettando terapie innovative per i figli affetti da gravi forme di autismo. La Polizia di Stato di Roma, a seguito di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un sessantatreenne argentino indagato per esercizio abusivo della professione medica sul territorio italiano (considerata l’inesistente iscrizione all'Albo nazionale e l’assenza del provvedimento della Regione Lazio per l’esercizio dell’attività di medico straniero in Italia) e di truffa aggravata ai danni di persone offese, approfittando della loro vulnerabilità psicologica, perché in forte apprensione per le sorti del figlio minore affetto da grave forma di autismo.
Le indagini condotte dal locale Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica, hanno avuto origine dalla denuncia presentata dai genitori di un quindicenne con disturbi neurologici, i quali si erano rivolti al professionista argentino in quanto ritenuto 'luminare' per quel tipo di patologia, sulla base di informazioni acquisite online, da cui risultava un curriculum ben strutturato sulla pratica di terapie altamente innovative. Lo stesso sedicente medico infatti millantava di essere stato il costante riferimento sanitario di Papa Giovanni Paolo II, nonché quello di 54 cardinali in carica, circostanze poi smentite in sede di accurati accertamenti investigativi. Il sedicente medico prescriveva dunque al ragazzo un percorso di terapia descritto come innovativo e sperimentale, attraverso l’utilizzo del trapianto di cellule staminali che, nel tempo, insieme a una riduzione dei costi delle cure, avrebbe comportato un notevole miglioramento sotto diversi aspetti: da quello comportamentale a quello del linguaggio.
Il percorso terapeutico, durato 2 anni, per il quale sono stati versati dalla famiglia circa 30mila euro in contanti, conseguiti dal sedicente medico con 'abilità collaudata e glaciale scaltrezza', ha comportato continue somministrazioni di sostanze vietate (prodotti olezzanti, con data di scadenza superata e certamente guasti).
Durante le indagini la Polizia Postale, su delega della Procura della Repubblica di Roma, ha eseguito un’accurata perquisizione in casa del sedicente professionista, dove sono state trovate circa 400 schede personali di pazienti, ancora da identificare compiutamente, di cui alcuni affetti da gravi forme di autismo, nonché numerose provette di laboratorio contenenti esami di urina, sangue e numerose confezioni sigillate di medicinali scaduti da anni. Il materiale, successivamente analizzato dall’Istituto Superiore della Sanità, ha confermato l’assoluto divieto di somministrazione delle sostanze, non essendo classificabili come farmaci autorizzati né come integratori alimentari, peraltro soggette a specifiche procedure di smaltimento. Oltre alla applicazione della misura personale, il gip di Roma ha disposto il sequestro preventivo dei siti internet, utilizzati dall’indagato per vendere integratori e pubblicizzare la propria attività, con l'oscuramento delle pagine web e la conseguente disabilitazione dei relativi domini da notificare a tutti gli Isp presenti sul territorio.
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(Adnkronos) - Donald Trump ha annunciato oggi di aver firmato un divieto di viaggio negli Stati Uniti da 12 Paesi, citando rischi per la sicurezza nazionale. Nella lista anche altri sette Paesi i cui cittadini saranno soggetti a restrizioni di viaggio parziali.
Il presidente Usa ha poi affermato che l'elenco potrebbe essere rivisto se venissero apportati "miglioramenti sostanziali", ma anche che potrebbero essere aggiunti altri Paesi se "emergessero minacce in tutto il mondo". Come ricorda la Bbc, questa è la seconda volta che da Trump arriva un divieto di viaggio negli Usa da determinate zone: il tycoon ha infatti firmato un ordine simile nel 2017, durante il suo primo mandato. Ma perché succede e cosa sappiamo finora? A spiegarlo è l'emittente britannica.
Quali sono i Paesi interessati? Nella lista, sono vietati i viaggi negli Stati Uniti ai cittadini provenienti da:
Afghanistan
Myanmar
Ciad
Repubblica del Congo
Guinea Equatoriale
Eritrea
Haiti
Iran
Libia
Somalia
Sudan
Yemen
Ci sono poi altri sette paesi i cui cittadini sono soggetti a restrizioni di viaggio parziali. Si tratta di:
Burundi
Cuba
Laos
Sierra Leone
Togo
Turkmenistan
Venezuela
Il divieto entrerà in vigore lunedì alle 12:01 ora locale, "un margine di sicurezza che eviterà il caos che si è scatenato negli aeroporti di tutto il Paese quando una misura simile è entrata in vigore praticamente senza preavviso otto anni fa. Non è stata fornita una data di scadenza; l'ordinanza prevede una revisione periodica", spiega la Bbc.
Ma perché è stato annunciato un divieto? La Casa Bianca ha affermato che queste "restrizioni di buon senso" "proteggeranno gli americani da pericolosi attori stranieri", riporta Bbc, che spiega come in un video pubblicato sul social Truth, Trump ha affermato che il recente presunto attacco terroristico a Boulder, in Colorado, "ha evidenziato gli estremi pericoli" rappresentati da cittadini stranieri che non sono stati "adeguatamente controllati".
Dodici persone sono rimaste ferite nell'attacco, quando un uomo ha colpito un gruppo riunito a sostegno degli ostaggi israeliani, lanciando due ordigni incendiari e usando un lanciafiamme improvvisato.
L'uomo accusato di aver compiuto l'attacco è stato identificato come cittadino egiziano, ma l'Egitto non è incluso nell'elenco dei Paesi vietati.
Trump ha stretti legami con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che in passato è stato descritto dal presidente degli Stati Uniti come il suo "dittatore preferito".
Quali sono le eccezioni? Il ban non riguarderebbe diverse persone provenienti dai Paesi interessati, che potrebbero comunque essere autorizzate a entrare negli Stati Uniti grazie alle seguenti esenzioni:
- Atleti che viaggiano per importanti eventi sportivi, come i Mondiali del 2026 o le Olimpiadi del 2028
- Titolari di "visti di immigrazione per minoranze etniche e religiose perseguitate in Iran"
- Cittadini afghani titolari di visti di immigrazione speciali
- Qualsiasi "residente permanente legale" negli Stati Uniti
- Doppi cittadini che hanno la cittadinanza di Paesi non inclusi nel divieto di viaggio
Inoltre, il Segretario di Stato può concedere esenzioni a singoli individui "caso per caso", se "l'individuo servirebbe un interesse nazionale degli Stati Uniti".
L'ultimo ordine di Trump, che si prevede affronterà cause legali, ha suscitato una rapida risposta, in patria e all'estero, spiega ancora la Bbc.
La Somalia ha promesso di collaborare con gli Stati Uniti per affrontare eventuali problemi di sicurezza.
In una dichiarazione, l'ambasciatore somalo negli Stati Uniti, Dahir Hassan Abdi, ha affermato che il suo Paese "apprezza il suo rapporto di lunga data" con l'America.
Il Ministro degli Interni venezuelano Diosdado Cabello ha avvertito che "essere negli Stati Uniti rappresenta un grande rischio per chiunque, non solo per i venezuelani".
I Democratici si sono intanto affrettati a condannare la decisione. "Questo divieto, esteso a quello imposto da Trump ai musulmani durante il suo primo mandato, non farà che isolarci ulteriormente sulla scena mondiale", afferma Pramila Jayapal, una deputata democratica di Washington, in un post sui social media. Un altro democratico, il deputato Don Beyer, afferma che Trump ha "tradito" gli ideali dei padri fondatori degli Stati Uniti.
Anche le associazioni per i diritti umani hanno criticato il divieto. Amnesty International Usa l'ha descritto come "discriminatorio, razzista e decisamente crudele", mentre l'organizzazione statunitense Human Rights First l'ha definito "l'ennesima azione punitiva e anti-immigrazione intrapresa" dal presidente.
Trump ha ordinato un divieto di viaggio negli Usa anche durante il suo primo mandato alla Casa Bianca nel 2017. Il divieto riguardava alcuni degli stessi Paesi del suo ultimo ordine, tra cui Iran, Libia e Somalia.
I critici, ricorda la Bbc, lo hanno definito allora un "divieto per i musulmani", poiché i sette Paesi inizialmente elencati erano a maggioranza musulmana, ed è stato immediatamente contestato nei tribunali di tutti gli Stati Uniti.
La Casa Bianca ha poi rivisto la sua politica, aggiungendo infine due Paesi a maggioranza non musulmana, cioè Corea del Nord e Venezuela.
L'ordine è stato confermato dalla Corte Suprema nel 2018. Il presidente Joe Biden, succeduto a Trump, ha quindi revocato il divieto nel 2021, definendolo "una macchia sulla nostra coscienza nazionale".
Leggi tutto: Stop viaggi in Usa, Trump firma divieto per 12 Paesi: perché e cosa sappiamo
(Adnkronos) - “Oggi siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione industriale: la rivoluzione verso l’economia circolare. È quindi fondamentale attivare dei progetti di filiera, che prevedano quindi la collaborazione tra più imprese, perché questo cambio di paradigma non può più essere affrontato dalle singole imprese ma occorrono progetti e collaborazioni che mettano insieme competenze e che diano vita a soluzioni che siano innovative ma anche scalabili a livello industriale, così che possano impattare concretamente sul sistema economico e industriale”. Così Riccardo Porro, chief operating officer di Cariplo Factory, all’evento che ha presentato scenari, prospettive e storie di successo del Circular Economy Lab, partnership tra Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center rinnovata in questa occasione.
“La sfida verso l’economia circolare - ha aggiunto - è sicuramente complessa, oggi però abbiamo molti strumenti a disposizione per affrontarla. E si tratta di tutti quegli strumenti che ci vengono offerti dal paradigma della open innovation e, tra questi, in particolar modo dal venture building, il nuovo approccio strategico che sta emergendo tra le aziende nel mercato dell’innovazione. Il venture building ribalta la prospettiva tradizionale: non sono più le start up o le realtà che producono innovazione a sviluppare una tecnologia da portare sul mercato sperando che ne incontri l’interesse e le necessità ma, al contrario, con il venture building si parte dalle esigenze delle imprese e delle filiere per poi sviluppare soluzioni innovative che diventano poi delle vere e proprie imprese in grado di stare sul mercato”.
“Per vincere alla transizione - conclude Porro - abbiamo bisogno di coniugare visione industriale, competenze tecniche e capacità di execution. Dobbiamo quindi passare da una fase di advocacy ad una fase implementativa che coinvolge tutte le filiere e le loro catene del valore”.
Leggi tutto: Porro (Cariplo Factory): "Fondamentale attivare progetti di filiera"
(Adnkronos) - “L’Intesa Sanpaolo Innovation Center è il centro di competenza della circular economy del gruppo. Affianchiamo le aziende offrendo soluzioni concrete ai loro bisogni di trasformazione circolare attraverso diversi servizi non finanziari che mettono a disposizione il concetto di innovazione aperta e il nostro network di relazioni”. Parole di Viviana Bacigalupo, direttrice generale Intesa Sanpaolo Innovation Center, all’evento che ha presentato scenari, prospettive e storie di successo del Circular Economy Lab, partnership tra Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center.
“L’economia circolare - ha sottolineato - è certamente una sfida ma anche una grande opportunità per creare valore competitivo, per aumentare la competitività delle aziende e, più in generale, del tessuto produttivo italiano. La concretezza del nostro gruppo, che mette a disposizione strumenti finanziari, si affianca alla nostra conoscenza del mondo dell’innovazione”.
“Promuoviamo le connessioni tra startup, aziende e istituzioni per fare in modo che le aziende possano essere supportate in un’ottica cross settoriale in programmi di trasformazione", ha spiegato Bacigalupo, sottolineando che "la transizione all’economia circolare non può essere affrontata in modo frammentato, è necessario un approccio condiviso affinché possa essere adeguatamente gestita la complessità di una sfida che è sia economica che ambientale. L’Innovation Center, grazie al gruppo Intesa Sanpaolo, può mettere a disposizione delle aziende che vogliono cimentarsi nel processo di trasformazione il suo ampio network di relazioni e le proprie competenze. Riteniamo che le istituzioni abbiano un ruolo fondamentale affinché gli investimenti non vengano frammentati per creare un impatto di lungo periodo e trasformativo per l’economia del Paese”.
Leggi tutto: Circular Economy Lab, Bacigalupo (Intesa Sp): "Affianchiamo aziende in transizione"
(Adnkronos) - "La Commissione europea presenterà il Circular economy act, un documento che vedrà la luce solo nel 2026 e che comprenderà una serie di azioni nel dettaglio pensate per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ed economia circolare. La Commissione ci sta già lavorando ed è probabile che già a giugno venga aperta una public consultation in modo da poter indicare quali sono le priorità nel processo legislativo". Lo ha detto Marco Boscolo, responsabile European regulatory & growth policies di Intesa Sanpaolo, in occasione dell'evento con cui Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center hanno rinnovato la partnership per il Circular Economy Lab.
"Uno dei primi atti che ha presentato questa Commissione europea Von der Leyen bis all'inizio di quest'anno - prosegue Boscolo - è stato il Clean industrial deal. Si tratta di una comunicazione, quindi è un documento strategico non regolamentare, che mette insieme in una roadmap alcune delle azioni che la Commissione europea presenterà nei prossimi due anni in tema di transizione industriale, spiegando quali sono le industrie che sono necessarie per rendere possibile questa transizione".
"Gli obiettivi della nuova strategia industriale europea sono migliorare la competitività delle aziende, ridurre la dipendenza da Paesi terzi ed efficientare l'uso delle risorse. Tre obiettivi industriali più che di sostenibilità", conclude.
Leggi tutto: Boscolo (Intesa Sp): "Circular economy act nel 2026"
(Adnkronos) - Temporali intensi con nubifragi al Nord in coppia con un aumento "massiccio" delle temperature, con il caldo africano che potrebbe arrivare ai 40°C nel Sud e nelle Isole, atteso per la prossima settimana. Sono queste le previsioni meteo degli esperti, che parlano di un'ondata di calore ancora più forte di quella che vivremo oggi, giovedì 5 giugno 2025, e nei giorni a venire.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, scorge intanto in queste ultime ore altri segnali preoccupanti del cambiamento climatico causato dal Riscaldamento Globale.
Gli oceani e il Mar Mediterraneo sono sempre più caldi, la Terra si scalda in modo costante e il calore, l’energia e il vapore a disposizione per i temporali è sempre maggiore; l’equazione viene risolta da un unico risultato: i fenomeni meteo sono sempre più violenti e distruttivi, anche in brevi lassi di tempo.
Anche nelle prossime ore si svilupperanno temporali molto intensi al Nord, favoriti dallo scontro dell’aria calda di origine subtropicale con l’aria più fresca in moto ovest-est tra Francia e Germania: questo scontro tra masse d’aria di diverse caratteristiche favorirà altre grandinate, possibili supercelle temporalesche e downburst, forti correnti discendenti che impattano il suolo e si espandono in tutte le direzioni.
Non è normale avere 39°C già all’inizio di giugno, non è normale prevedere un ulteriore aumento massiccio delle temperature per la prossima settimana: pensate, se le proiezioni venissero confermate al 100%, entro metà giugno il caldo africano potrebbe raggiungere anche la Lapponia e il Mar Bianco, laddove una volta riposavano tranquilli e al fresco gli orsi polari.
Come detto, tutto questo calore sarà poi, ancora una volta, carburante per i successivi temporali: ormai il clima estivo, su buona parte dell’Europa (e anche altrove), è sempre più caratterizzato da fasi africane calde ed umide seguite da repentini passaggi con diluvi tropicali.
Proprio così, senza esagerare, si tratta proprio di diluvi tropicali con accumuli superiori ai 100 litri per metro quadrato in poche ore e una violenza che una volta era tipica solo delle zone tropicale o meglio equatoriali: il calore, in deciso aumento, ci traghetta verso queste fasce climatiche.
Entro domenica, il termometro segnerà 38-40°C diffusi tra Sicilia, Sardegna e Puglia, prima di una 48 ore di lieve respiro, attesa tra lunedì e martedì: sarà la calma prima della tempesta di caldo, ‘hot storm’ nel mondo anglosassone, infatti dall’11 giugno è prevista una seconda ondata di calore ancora più potente di quella che stiamo vivendo adesso al Centro-Sud.
In sintesi, caldo africano e nubifragi: la nuova coppia di fatto del clima del XXI secolo.
Giovedì 5. Al Nord: temporali possibili su molte zone. Al Centro: cielo poco nuvoloso, addensamenti in Toscana e Sardegna. Al Sud: soleggiato e caldo.
Venerdì 6. Al Nord: sole e caldo, rovesci sulle Alpi. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: sole e molto caldo.
Sabato 7. Al Nord: sole e molto caldo, temporali isolati sulle Alpi. Al Centro: soleggiato e molto caldo. Al Sud: tutto sole e caldo a tratti intenso su Sicilia e Puglia.
Tendenza: primi 40°C al Sud, poi leggero calo termico tra lunedì e martedì; in seguito nuova fiammata africana ancora più intensa.
Leggi tutto: Nubifragi al Nord e maxi aumento delle temperature, le previsioni meteo
(Adnkronos) - “Per noi economia circolare significa core business". Lo ha detto Enrico Pochettino, direttore innovazione del gruppo Iren, intervenendo a Milano al convegno ‘Circular Economy: paradigma economico a prova di futuro’, alla Cariplo Factory. Un evento pensato per rinnovare la partnership tra Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center per il Circular Economy Lab.
"Circa il 70% degli 8 miliardi e 200 milioni di investimenti che faremo nei prossimi cinque anni sono compatibili con la tassonomia europea. Di questi investimenti più o meno un terzo va sulle città resilienti, un quarto sul ciclo idrico e ce n'è un altro terzo importante sullo sviluppo delle rinnovabili. Un 11% è destinato invece al settore ambiente dove stiamo vedendo un cambio di assetto del mercato, soprattutto impiantistico”, ha fatto sapere Pochettino.
“Lavorando sulla parte di ricerca di tecnologie, con il Circular Economy Lab ci siamo resi conto che ci sono mercati emergenti che abbiamo guardato in modo approfondito, come ad esempio un bundle che include un altro input importante: l'idrogeno verde. Abbiamo avuto una mappatura molto interessante, non solo dei trend, ma anche degli operatori che in questo momento, soprattutto start up a livello internazionale, stanno lavorando nei vari filoni”, ha spiegato il direttore innovazione del gruppo Iren.
Leggi tutto: Pochettino (Iren): “Per noi economia circolare significa core business"
(Adnkronos) - Veto degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su una risoluzione con la richiesta di un cessate il fuoco "immediato, senza condizioni e permanente" nella Striscia di Gaza. Hanno votato a favore, invece, gli altri 14 Paesi membri del Consiglio.
La bozza di risoluzione, definita da Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Pakistan, Panama, Corea del Sud, Sierra Leone, Slovenia e Somalia, definiva anche la situazione a Gaza come "catastrofica" e sollecitava il sollevamento "immediato e senza condizioni di tutte le restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari e la loro distribuzione sicura e non ostacolata, incluso da parte dell'Onu e dai suoi partner umanitari". E' il quinto veto degli Usa a una bozza di risoluzione con una richiesta di cessate il fuoco a Gaza.
Sarebbero intanto almeno dieci le persone che hanno perso la vita nella Striscia negli ultimi raid aerei israeliani, riferiscono i soccorritori palestinesi a Gaza.
"Dieci martiri finora a causa degli attacchi israeliani dall'alba", ha detto all'Afp il portavoce dell'agenzia di difesa, Mahmud Bassal, aggiungendo che è stata presa di mira un'area in cui si erano rifugiati civili sfollati nella città meridionale di Khan Yunis e alcune case nella città di Gaza e nella città centrale di Deir el-Balah.
Leggi tutto: Tregua immediata a Gaza senza condizioni, veto Usa su risoluzione Onu
(Adnkronos) - “Nel 2022 ci siamo rivolti al Circular economy lab e insieme abbiamo lanciato una call a sei startup nazionali e internazionali su temi come la digitalizzazione, recupero risorse, mobilità elettrica e altro. Abbiamo raccolto 140 proposte e ne abbiamo analizzate 41 in profondità incontrando queste realtà. Senza il supporto di Circular economy lab non avremmo potuto analizzare i nostri bisogni trasformativi e innovativi e tradurli in un linguaggio chiaro”. Lo dice Marta Fiori, Chief Marketing Officer Aquila Energie, “azienda fiorentina che opera da oltre 70 anni nel settore della mobilità”, partecipando questa mattina a Milano al convegno ‘Circular Economy: paradigma economico a prova di futuro’, presso la sede di Cariplo Factory.
“Come piccola media impresa - fa sapere Fiori - troviamo delle difficoltà. Per portare innovazione tecnologica nel nostro settore sono necessari investimenti molto importanti. Dopodiché ci troviamo spesso a doverci confrontare con normative complesse o una forte burocrazia che spesso ci rende le cose più difficoltose. Inoltre - aggiunge - dobbiamo confrontarci con una mentalità ancora lontana da questo tipo di temi. Benché si parli tanto di queste tematiche, ancora sono lontane dal piccolo imprenditore che ne vede solo i costi e non ne percepisce i vantaggi. Fra gli obiettivi di sostenibilità abbiamo appunto la formazione dei nostri interlocutori principali”.
Passare da un’economia lineare a un modello di economia circolare per una Pmi come Aquila Energie “si traduce in azioni concrete, ad esempio - elenca Fiori - attraverso l'autonomia energetica dei nostri punti vendita con l'installazione di pannelli fotovoltaici, oppure introducendo nuovi prodotti nella nostra offerta commerciale o installando sistemi di ricircolo acqua che permettono di recuperare l'acqua dagli autolavaggi. Una visione concreta che si traduce poi in vantaggi concreti perché recuperiamo le risorse, riduciamo i costi, introduciamo servizi innovativi e diventiamo sicuramente più appetibili a quel pubblico attento a certe tematiche”. La collaborazione con il Circular economy lab “ha dato vita a un cambio di mentalità interna - evidenzia Fiori - Anche una pmi, piccola e ancorata a certi valori, aprendosi a realtà innovative può fare innovazione”.
Leggi tutto: Fiori (Aquila Energie): "Tradotti nostri bisogni trasformativi"
(Adnkronos) - Donald Trump si scaglia ancora contro la Columbia University. Il dipartimento dell'istruzione degli Stati Uniti minaccia la revoca dell'accreditamento all'ateneo per problemi di antisemitismo nel campus.
L'amministrazione Trump ha inasprito la sua battaglia contro l'università, dichiarando che la scuola non soddisfa gli standard di accreditamento per la mancata protezione degli studenti ebrei. "Dopo l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele, la dirigenza della Columbia University ha agito con deliberata indifferenza nei confronti delle molestie subite dagli studenti ebrei nel suo campus", ha dichiarato Segretario all'Istruzione degli Stati Uniti Linda McMahon.
L'amministrazione Usa avrebbe intanto deciso di annullare tutti i contratti federali rimanenti con l'Università di Harvard, per un valore stimato di 100 milioni di dollari. A rivelarlo il 27 maggio scorso è stato il New York Times, che ha potuto visionare una lettera inviata dalla Casa Bianca alle agenzie federali, in cui si chiede di "trovare fornitori alternativi" per i servizi futuri, segnando una rottura definitiva nei rapporti tra il governo e l'ateneo. Il provvedimento si inserisce in una serie di attacchi del governo Trump contro Harvard, accusata di non rispettare la decisione della Corte Suprema - risalente al 2023 - che vieta l'uso del fattore razziale nei processi di ammissione, oltre a tollerare episodi di antisemitismo e promuovere un'ideologia ostile ai valori nazionali. Già ad aprile scorso erano stati congelati 3,2 miliardi di fondi pubblici destinati all'università, e bloccata la possibilità di accettare nuovi studenti internazionali.
Gli Stati Uniti "revocheranno con decisione i visti per gli studenti cinesi", ha intanto annunciato il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, affermando che il Dipartimento di Stato lavorerà con il Dipartimento per la Sicurezza interna sulle revoche che riguarderanno gli studenti cinesi negli Usa, "compresi quelli con collegamenti con il Partito comunista cinese o che studiano in settori critici".
Leggi tutto: Trump minaccia la Columbia University: "Vi revoco l'accreditamento"
(Adnkronos) - Tempo di semifinali al Roland Garros 2025. Oggi, giovedì 5 giugno, l'americana Coco Gauff, numero due del mondo, sfida la francese Lois Boisson, numero 361 del ranking Wta capace di eliminare, dopo essere entrata nel tabellone principale dello Slam parigino, Jessica Pegula agli ottavi e Mirra Andreeva nei quarti. Gauff ha invece superato Ekaterina Alexandrova agli ottavi di finale e Madison Keys, vincitrice degli ultimi Australian Open, ai quarti.
La sfida tra Coco Gauff e Lois Boisson è in programma oggi, giovedì 5 giugno, ed è il terzo match di giornata in programma sul campo Philippe-Chatrier. La partita andrà quindi in scena dopo la fine dell'altra semifinale del tabellone femminile, quella tra Aryna Sabalenka e Iga Swiatek, che non comincerà prima delle 15. Probabile dunque che Gauff-Boissonnon inizi prima delle ore 18. Le due tenniste non si sono mai sfidate prima, con quello di Parigi che sarà quindi il loro primo match da avversarie della carriera.
Gauff-Boisson, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
Leggi tutto: Gauff-Boisson: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Aryna Sabalenka torna in campo al Roland Garros e oggi, giovedì 5 giugno, affronta Iga Swiatek nella semifinale del torneo francese. La numero uno del ranking arriva alla sfida dopo aver eliminato ai quarti Qinwen Zheng (7-6 6-3), mentre la polacca è reduce dal successo contro Elina Svitolina (6-1 7-5). In palio c'è un posto nell'ultimo atto del torneo, contro una tra Lois Boisson e Coco Gauff.
Sabalenka e Swiatek si affronteranno oggi, giovedì 5 giugno, sul Philippe-Chatrier. L’orario non è ancora stato comunicato dagli organizzatori, ma la prima semifinale femminile inizierà non prima delle 15. I precedenti sono 12: la polacca è avanti per 8-4 (5-1 il parziale sulla terra rossa).
Sabalenka-Swiatek, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
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