
"L’Europa è sicuramente in una fase di difficoltà, lo riscontriamo giorno per giorno, ora per ora, però sappiamo anche che non basta criticarla: bisogna cercare di farla ripartire con le idee dei Paesi fondatori". Lo ha affermato Giorgio Fossa, presidente della Luiss, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Ateneo. Fossa ha sottolineato che, oltre a indicare cosa fare, "bisogna anche dire qual è la strada per farlo", richiamando in questo ruolo la responsabilità del sistema universitario.
"Le università, non solo la Luiss ma anche la Luiss, sono a disposizione per formare sempre più i giovani che porteranno al cambiamento dell’Europa verso l’Europa che tutti vogliamo e desideriamo". Il presidente ha evidenziato come, valorizzando il pensiero accademico, emergeranno giovani capaci di guidare non solo il futuro del continente, ma anche di interpretare un mondo "sempre più interconnesso".
Fossa ha concluso con un appello diretto agli studenti: "Devono tornare a credere prima di tutto in loro stessi per portare il cambiamento e migliorare il mondo che hanno trovato, lasciandolo ai loro figli meglio di come lo hanno ricevuto".

"L’inaugurazione è sempre un momento molto bello. Io ho avuto l’onore di essere presidente qui per nove anni, ci torno sempre molto volentieri". Lo ha affermato Emma Marcegaglia, presidente e amministratrice delegata di Marcegaglia Holding, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico della Luiss. Marcegaglia ha definito l’appuntamento "una giornata molto bella".
Nel suo intervento ha sottolineato la rilevanza del momento per il Paese: "L’Italia ha recuperato credibilità e rating, ma ha ancora un problema di crescita, quindi è importante capire le riforme da fare, quello che serve". Marcegaglia ha richiamato anche le imminenti decisioni europee su Ucraina e debito comune per difesa e altri ambiti, definendo il contesto "difficile ma anche pieno di opportunità".
Ha concluso evidenziando il valore del confronto in un’università "così prestigiosa e importante", aggiungendo che la partecipazione degli studenti all’ascolto di figure di grande esperienza è "forse l’aspetto più interessante, più bello".

"La priorità è continuare a rafforzare l’architettura del nostro sistema formativo. Siamo in una fase di grandissimo cambiamento, non solo economico-industriale ma anche geopolitico". Lo ha affermato Paolo Boccardelli, rettore della Luiss, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Ateneo. Boccardelli ha richiamato l’impegno dell’Università nel contribuire, attraverso la ricerca, a interpretare la complessità che investe l’Europa e a produrre idee utili alla definizione di una nuova architettura europea, "necessaria per processi decisionali più veloci, una efficienza amministrativa migliore e una rafforzata capacità competitiva", senza sacrificare pluralismo, democrazia e diritti.
Il rettore ha illustrato anche le linee di sviluppo dell’offerta formativa, annunciando il nuovo Teaching and Learning Innovation Hub, "una partnership con Google for Education pensata per creare un laboratorio di innovazione a disposizione di studenti, docenti e della ricerca".
Centrale, per Boccardelli, l’equilibrio tra tecnologia e persona: "Per noi la priorità è combinare la tecnologia e la centralità della persona, al punto che apriremo una palestra cognitiva che alimenti il pensiero critico dei nostri studenti". Ha infine evidenziato il rafforzamento del Dipartimento di Studi Umanistici come supporto al pensiero critico, ricordando che "l’intelligenza artificiale è un’opportunità se colta in maniera responsabile e con la volontà di utilizzarla non come sostituto ma come supporto al lavoro cognitivo".

Una cerimonia che unisce il traguardo accademico all’ingresso immediato nel mondo del lavoro. All’INI Grottaferrata sono stati proclamati 25 fisioterapisti e 16 infermieri formati nei corsi dell’Università di Roma “Tor Vergata” ospitati nella sede del Gruppo INI. Un appuntamento che, oltre a celebrare la conclusione del percorso universitario, ha acceso i riflettori su un tema cruciale per il sistema sanitario italiano: la mancanza strutturale di personale.
Il valore della partnership INI–Tor Vergata
La giornata si è aperta con un convegno istituzionale in cui accademici e rappresentanti sanitari hanno illustrato il modello formativo sviluppato dal 2010 dalla collaborazione tra INI e Tor Vergata. Un percorso che integra la formazione teorica universitaria con la pratica clinica quotidiana nei reparti dell’INI, permettendo agli studenti di maturare competenze professionali complete e immediatamente operative.
Al tavolo dei relatori sono intervenuti il Magnifico Rettore di Tor Vergata, prof. Nathan Levialdi Ghiron, il preside della Facoltà di Medicina prof. Roberto Bei, la prof.ssa Rosaria Alvaro e la dott.ssa Mariangela Pierantozzi, presidenti dei rispettivi corsi, insieme alla manager sanitaria dell’INI, Jessica Veronica Faroni.
Dal 2010 a oggi la collaborazione ha permesso di formare oltre 200 infermieri, dei quali uno su cinque è stato assunto direttamente dal Gruppo INI. Nel 2022 è nato anche il Corso di Laurea in Fisioterapia, che oggi ha visto laurearsi i primi 25 professionisti formati interamente in struttura.
Una firma che vale un futuro: assunzioni in diretta durante la cerimonia
Momento clou della cerimonia è stata la firma, davanti al pubblico, dei contratti di lavoro di Veronica e Daniel, rispettivamente infermiera e fisioterapista, assunti dal Gruppo INI. Un gesto dal forte valore simbolico e operativo: dimostrare che il ponte tra formazione e occupazione può essere diretto, rapido ed efficace. Movimento che, in un contesto nazionale segnato da carenze di personale sanitario, assume un significato ancora più forte.
«Il personale sanitario è sempre meno e trovarlo è sempre più difficile – ha dichiarato Cristopher Faroni, presidente del Gruppo INI –. Per questo servono investimenti nella formazione territoriale e nella pratica in corsia. Il pubblico e il privato hanno la responsabilità di formare chi un giorno si prenderà cura di tutti noi».
Formazione vicino a casa e opportunità per i giovani
La manager sanitaria del Gruppo INI, Jessica Veronica Faroni, ha ricordato che la scelta di aprire sedi universitarie dentro le strutture INI nasce per ridurre gli ostacoli economici e logistici degli studenti: «Non tutti possono permettersi di vivere in città per studiare. Portare l’università sul territorio significa dare un’opportunità in più ai ragazzi».
Numeri e prospettive: verso nuovi percorsi formativi
Dal punto di vista accademico, la prof.ssa Rosaria Alvaro ha espresso grande soddisfazione: «Vedere oltre 40 studenti laurearsi e due contratti firmati in diretta è un risultato straordinario, soprattutto in un momento in cui il sistema sanitario ha urgente bisogno di professionisti».
L’Ateneo e il Gruppo INI hanno confermato l’intenzione di espandere ulteriormente la collaborazione, guardando anche alla possibilità di ospitare in futuro percorsi per la formazione dei medici.

La scelta della Cina di tassare i preservativi con una norma, approvata a fine 2024 ma in vigore da gennaio 2026, che di fatto cancella l'esenzione fiscale per i prodotti anticoncezionali "dimostra come gli esseri umani sbagliano spesso". Nello specifico in Cina "hanno sbagliato quando hanno imposto la politica del figlio unico, incentivando la denatalità che oggi è evidentemente uno dei grandi problemi di quel Paese, e sbagliano oggi a incentivare la natalità attraverso il blocco di alcuni strumenti fondamentali, perché i metodi anticoncezionali come il preservativo sono anche metodi per limitare la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse che proprio in Cina sono così diffuse negli ultimi anni". E' l'analisi di Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, che commenta all'Adnkronos Salute la virata del gigante asiatico.
"Da quando la Cina ha aperto un po' di più i propri dati rispetto a quello che avveniva nell'epoca pre-Covid, sappiamo che nel Paese sono moltissimi i casi di Hiv, sono stati moltissimi i casi di vaiolo delle scimmie (Mpox) e moltissimi anche i casi di altre malattie sessualmente trasmesse come sifilide, gonorrea, clamidia, herpes. Quindi è chiaro che questo limitare l'uso del preservativo attraverso una politica di tasse è completamente anacronistico, una scelta sbagliata e fuori dal mondo". Allargando l'obiettivo, "anche il nostro Paese ha preso una direzione che non va completamente dalla parte del preservativo. La Francia al contrario ha fatto tantissimo negli anni, addirittura rendendo i preservativi disponibili gratuitamente in farmacia per i ragazzi più giovani. Da noi invece si tende purtroppo a non parlare nelle scuole di questo fenomeno o a far parlare sempre di meno gli esperti, e a lasciare alle famiglie l'educazione sessuale. I preservativi, poi, costano troppo e non c'è una politica sul prezzo".
Quello che è successo in Cina, conclude dunque Bassetti, "è grave e certamente non piace, anche perché non dimentichiamoci che 'bomba biologica' può rappresentare la Cina: nel momento in cui si aumentano le tasse sul condom, se un Paese che ha 1 miliardo e mezzo di abitanti - quindi intorno al 20% della popolazione mondiale - non usa più il preservativo o lo usa di meno, è chiaro che rischia di diventare una bomba biologica di malattie sessualmente trasmesse per il resto del mondo".

"Ringrazio l'onorevole Mulè per essersi fatto promotore di un'iniziativa che considero molto importante per la tutela della salute pubblica, in particolare dei bambini e degli adolescenti. Vorrei ricordare che proprio grazie al suo impegno l'Italia si è dotata del primo screening nazionale per il diabete di tipo 1 e per la celiachia nella popolazione pediatrica. La nuova proposta guarda a un altro tema fondamentale per la salute: l'obesità. Come sappiamo, si tratta di uno dei principali problemi sanitari a livello mondiale. Non riguarda solo gli adulti, ma purtroppo in Italia anche molti bambini e ragazzi. E' noto che un bambino in sovrappeso ha maggiori probabilità di diventare un adulto obeso. E l'aumento costante dei casi di obesità è strettamente legato alla crescita di malattie croniche, metaboliche e anche tumorali, che mettono a rischio la salute e pesano in modo significativo sul Servizio sanitario nazionale, anche in termini di costi". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo da remoto all'evento 'Obesità nell'età evolutiva', oggi a Roma (Sala Matteotti, Montecitorio), durante il quale il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè ha presentato la prima proposta di legge (la 2663) in Italia sullo screening per adolescenti per il contrasto all'obesità.
"Per questo è essenziale puntare sulla prevenzione - ha sottolineato Schillaci - La proposta di legge di cui parliamo oggi va proprio in questa direzione: individuare e prendere in carico precocemente i casi di sovrappeso e obesità tra i 13 e i 19 anni, con screening effettuati direttamente a scuola e il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta, dei medici di medicina generale, delle famiglie e dei servizi territoriali. Ripeto spesso che dobbiamo pensare ad una sanità 'proattiva'. Questa iniziativa ne è un esempio concreto. E' un approccio che dobbiamo consolidare coinvolgendo tutti: istituzioni nazionali e locali, scuole, famiglie e strutture sanitarie. La nostra attenzione per la prevenzione e la cura dell'obesità è molto alta. Lo dimostra anche la legge recentemente approvata che, per la prima volta al mondo, riconosce l'obesità come una malattia cronica. La norma introduce misure importanti per la prevenzione, la cura e anche la formazione degli operatori sanitari. Si inserisce in un percorso che comprende l'aggiornamento del Piano nazionale della cronicità, con strategie comuni per garantire un'assistenza uniforme ai pazienti in tutto il Paese, anche attraverso il potenziamento dell'assistenza territoriale e domiciliare".
Infine, "con la legge di Bilancio dello scorso anno abbiamo istituito un fondo specifico per la prevenzione e la cura dell’obesità e, con la manovra ora all'esame del in Parlamento, abbiamo aumentato le risorse dedicate alla prevenzione, per rafforzare le campagne di informazione e sensibilizzazione sugli stili di vita corretti. La prevenzione resta una priorità. Lavoriamo ogni giorno per promuovere comportamenti salutari, a partire da un’alimentazione corretta, da un’adeguata attività fisica, sia per gli adulti sia per bambini e adolescenti. In Italia persistono ancora livelli elevati di sedentarietà e una scarsa aderenza alla dieta mediterranea – o, come mi piace chiamarla, 'dieta italiana'. Sono fattori che contribuiscono allo sviluppo di sovrappeso e obesità. Ecco perché - conclude il ministro - è importante continuare a lavorare insieme, governo e Parlamento, per la tutela della salute di tutti, a partire dai più giovani".

"La prevenzione è la migliore medicina, anche per l'obesità bisogna agire presto e in fretta. Questo significa avviare uno screening sulla popolazione fino ai 17 anni, perché già oggi abbiamo oltre il 20% di ragazzi in sovrappeso e quasi il 5% colpito da obesità: una popolazione destinata ad avere delle patologie gravi o gravissime che comunque incidono nella vita quotidiana. Dunque lo screening - che è previsto in una proposta di legge (2663, ndr) - grazie alla sensibilità del ministero della Salute entra nella legge di Stabilità con uno stanziamento di 2 milioni di euro che permetterà nel 2026 di avviare questa attività che è la via maestra per affrontare il problema dell'obesità". Lo ha detto Giorgio Mulè (Fi), vicepresidente della Camera dei deputati, alla presentazione della prima proposta di legge in Italia sullo screening per adolescenti per il contrasto all'obesità, oggi a Roma (Sala Matteotti, Montecitorio) all'evento 'Obesità nell’età evolutiva'.
Sul dazio al 15% negli Usa per il pecorino romano "noi assolutamente non abbiamo intenzione di arrenderci, continuiamo a lavorare nella direzione del dazio zero. Oggi esiste da parte dell'Unione Europea una lista di prodotti candidati al dazio zero, ovviamente all'interno della quale è presente a pieno titolo il pecorino romano. Questo perchè in occasione dei dazi del 2019 il pecorino romano fu l'unico prodotto che venne escluso dai dazi, in quanto vennero riconosciute delle caratteristiche particolari di produzione, di filiera, che di fatto noi stiamo cercando di riproporre anche oggi. Ci stiamo lavorando in maniera assoluta e in prima linea". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Gianni Maoddi, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano, sottolinea l'impegno per 'bloccare' il dazio al 15% negli Usa per uno dei prodotti simbolo del made in Italy che sottolinea come "La notizia più impattante sul nostro business nel 2025 ovviamente sono i dazi Usa. Non c'era mai stato finora un dazio sul pecorino romano, e quindi questo 15% pesa in maniera importante, soprattutto su quel segmento del nostro prodotto che è destinato all'industria alimentare, dove il pecorino romano viene utilizzato come ingrediente per la preparazione di piatti pronti, salse e quant'altro", spiega.
E Maoddi sottolinea che "il mese scorso siamo stati presenti più di una settimana a Washington dove abbiamo fatto degli incontri in ambasciata con dei senatori americani. Siamo stati in congresso per perorare la nostra causa, spiegando ai senatori le caratteristiche del pecorino romano affinché lavorassero insieme a noi per in qualche modo esonerare il nostro prodotti da questi dazi".
E Maoddi non perde le speranze. "Mi piace essere ottimista, in queste ultime settimane si sta nuovamente parlando della possibilità di considerare questa lista di prodotti a dazio zero. Devo purtroppo però segnalare che la considerazione di questa lista è una conseguenza al completamento di alcune azioni da parte dell'Unione Europea che di fatto purtroppo non sono state terminate. Tanto che qualcuno l'altro giorno in una riunione alla quale noi abbiamo partecipato, visto che facciamo parte della task force dazi istituita presso il ministero degli Esteri, sosteneva che questo completamento di compiti da parte dell'Unione Europea l'avremmo in qualche modo visto verso fine gennaio e primi febbraio. E quindi in quell'occasione gli Stati Uniti dovranno considerare ovviamente ciò che gli abbiamo proposto, e che è ancora vincolato a queste ultime iniziative dell'Unione Europea", spiega.
Gli effetti concreti dei dazi
Ma sugli effetti concreti dei dazi sulll'export di pecorino romano però Maoddi è ancora cauto e c'è un perché. "Ad oggi -spiega- a causa anche dello shutdown che c'è stato negli Usa per 45 giorni, dal primo di ottobre fino al 15 di novembre, abbiamo i dati sull'export fermi al 31 di agosto. Dati che sottolineo sono ottimi perché di fatto le esportazioni rispetto allo stesso periodo del 2024 segnano un incremento di circa il 9%. Siamo consapevoli del fatto che il mese di settembre e di ottobre saranno mesi che porteranno giù questa percentuale. Questo perché sappiamo che ci sono stati acquisti speculativi soprattutto concentrati nel mese di aprile scorso, quello di annuncio dei dazi, e nel mese di agosto, che è il mese nel quale i dazi sono stati confermati al valore del 15%", sottolinea il presidente del Consorzio del Pecorino romano dop.
E Maoddi sottolinea come il dazio al 15% sul mercato Usa "sicuramente pesa molto meno sul canale retail, dove comunque avendo un prezzo già importante ed essere appunto destinato a un consumatore alto spendente, è ovvio che 1,50-1,80 di dazio sul valore di partenza del formaggio ha un'incidenza al chilo molto inferiore sul consumatore finale rispetto all'industria", sottolinea. Per Maoddi è quindi prematuro tracciare un bilancio sugli effetti dei dazi per il pecorino romano sul mercato americano. "Sicuramente c'è un magazzino importante sul mercato americano -spiega Maoddi- e oggi è onestamente prematuro fare un bilancio della reazione del mercato, dovranno passare almeno altri 4-6 mesi per capire bene cosa succederà. Analizzando in maniera fredda e fermandoci a una data precisa che è quella del 31 agosto sicuramente i numeri sono della nostra parte", sottolinea.
Gli effetti sul mercato italiano
Ad oggi "il maggior problema derivante dai dazi Usa per il pecorino romano nasce sul mercato nazionale, che è molto attendista rispetto a un possibile calo sul mercato americano e di conseguenza i consumi e i prezzi sono un po' in calo. C'è da registrare che dal mese di agosto a oggi le quotazioni mercuriali del pecorino romano hanno perso circa 70 centesimi al chilo, appunto perché c'è stato questo rallentamento di consumi sul mercato interno", spiega Maoddi.
Per Maoddi, una situazione che "speriamo ovviamente di superare quanto prima anche perché è speculativa. Il mercato interno, infatti, è attendista su un eventuale ribasso dei consumi americani, ma questo effettivamente nel momento ancora non lo registriamo. Registriamo purtroppo però un rallentamento delle vendite sul mercato nazionale e un conseguente ribasso del prezzo, che al momento è abbastanza controllato, però comunque sia è pur sempre un ribasso", aggiunge.
Il bilancio del 2025
"Il 2025 lo voglio reputare ancora un anno positivo, perché un anno è formato da 12 mesi e sicuramente non tutti questi hanno segnato un rallentamento e un calo. Anzi abbiamo avuto anche dei mesi nei quali il valore del pecorino è cresciuto, come dal mese di aprile al mese di agosto quando i magazzini si stavano alleggerendo e di conseguenza c'era una richiesta maggiore di vendita di prodotto che stava terminando, e mi riferisco alla produzione del 2024. Con l'ingresso della produzione del 2025 c'è stato un po' questo rallentamento. Stiamo parlando di quantità di merci importanti che vengono comunque offerte sul mercato e di conseguenza hanno rallentato un pochino l'andamento delle vendite. Niente di drammatico, è sicuramente una situazione da monitorare, ma non è sicuramente drammatica", spiega Maoddi che ricorda come il Consorzio rappresenta un comparto composto "da circa 8.500 aziende agricole, quindi parliamo di all'incirca 12.000 allevatori, per un totale di circa 25.000 addetti tra allevatori e operai dei caseifici, stabilimenti ovviamente di trasformazione e di confezionamento. Il fatturato alla produzione è pari a circa 450 milioni di euro e circa 600 milioni di euro al consumo".
Un comparto importante per i territori su cui insiste. "Soprattutto per la Sardegna -spiega Maoddi- dove rappresenta circa il 40% del Pil agricolo. La produzione totale di circa 360 mila quintali di prodotto vendibile è destinata per il 70% all'esportazione, e quindi evidentemente non c'è un prodotto in Italia che ha una vocazione all'esportazione come il pecorino romano. Circa quindi 100 mila quintali sono venduti sul mercato interno in Italia, dove all'incirca il 40% è destinato alla gdo, il 60% tra il global trade e l'industria, perché anche in Italia viene utilizzato parecchio nell'industria, quindi nella preparazione di salse, piatti pronti e quant'altro".
E Maoddi chiarisce che del 70% destinato all'esportazione "circa il 60%, ovvero il 40% del 100 quindi del totale vendibile, viene esportato negli Stati Uniti, che è il primo mercato in assoluto, con all'incirca 130 mila quintali di prodotto, quindi superiore alla quantità venduta in Italia. Il secondo mercato è l'Unione Europea, con circa 55 mila quintali di prodotto, e poi seguono paesi come il Canada, il Giappone, l'Australia e via discorrendo".
E Maoddi sottolinea che rispetto al pecorino romano altri prodotti dell'agroalimentare "come il latte di vacca, oggi hanno sicuramente dei problemi molto più grossi, anche perché per quanto ci riguarda stiamo mettendo in campo tutta una serie di iniziative che io sono convinto che porteranno dei benefici nel breve e medio periodo".
E Maoddi ricorda l'importanza "del 'bando indigenti' da oltre 12 milioni che ha reso disponibile il Masaf, con il ritiro dal mercato di quantità di formaggio che verranno distribuiti agli indigenti nazionali attraverso le Croce rosse e tutti gli enti caritatevoli. È una quantità importante, 5 milioni e 8 sono disponibili nell'immediato, quindi entro dicembre probabilmente partirà il primo bando, e gli altri 7 milioni e 400mila sicuramente non appena terminerà questo primo bando. Oltre a questo la Regione Sardegna si è resa disponibile di integrare con 5 milioni subito e 5 milioni entro giugno questo bando e quindi da 12 milioni e 8 passiamo a 22 milioni e 800mila e inoltre sempre la Regione Sardegna ha dato disponibilità per l'utilizzo da parte delle aziende e ovviamente della filiera del pecorino romano di un fondo di rotazione che è presente presso la finanziaria regionale, attraverso la quale finanziare i magazzini delle aziende che in questo momento hanno maggiore necessità appunto di liquidità, con altri 14 milioni", sottolinea.
"Infine anche la Regione Lazio -conclude Maoddi- si è resa disponibile di intervenire, ovviamente per la quota di competenza di produzione laziale e parliamo sempre di un 5-6% della produzione, con un milione di euro che anch'esso verrà utilizzato a supporto appunto di questi bandi indigenti. Ci sono quindi in campo strumenti per circa 40 milioni di euro che se spesi e utilizzati bene possono dare beneficio immediato al comparto", conclude. (di Fabio Paluccio)

L’università Luiss Guido Carli ha inaugurato oggi l’anno accademico 2025-2026, con la tradizionale cerimonia alla presenza dei suoi vertici. Al centro, l’Europa e l’impatto delle prossime sfide globali. “L’Europa sta attraversando una fase di trasformazione complessa e strutturale”, ha dichiarato, il rettore della Luiss, Paolo Boccardelli. “Le tensioni geopolitiche, la transizione industriale, tecnologica e sostenibile, i cambiamenti demografici e sociali stanno ridisegnando gli equilibri su cui, per decenni, si è basata la nostra stabilità. In questa prospettiva, la nostra università non può rimanere spettatrice: per missione e identità è chiamata a scendere in campo con visione, responsabilità e spirito di servizio verso il Paese e l’Europa'', sottolinea.
''Ci impegniamo a contribuire alla costruzione del futuro europeo, rafforzando innovazione didattica, ricerca e percorsi che formano nuove generazioni preparate e orientate al bene comune”, aggiunge Boccardeli. Nella relazione sono state illustrate le principali traiettorie che rafforzeranno la strategia dell’ateneo. L’università intende ''promuovere un nuovo rinascimento industriale italiano ed europeo, valorizzando il legame tra sapere e saper fare e sostenendo innovazione e competitività delle imprese, anche grazie alla collaborazione con Confindustria'', si spiega in una nota.
“L’Italia e l’Europa sono di fronte a sfide cruciali'', ha dichiarato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. ''Quella che viviamo può essere una fase di svolta che riporti al centro una prospettiva di crescita più solida, basata su debito comune e unione dei mercati'', ha aggiunto. Per il presidente della Luiss, Giorgio Fossa il compito dell'ateneo ''è fornire loro gli strumenti e valori per realizzarlo, perché la formazione non sia soltanto un trasferimento di competenze, ma una preparazione al mondo. Ed è proprio nella collaborazione tra il sistema produttivo, istituzionale e universitario che può nascere un’alleanza solida capace di trasformare la conoscenza in visione e la visione in progresso”.

In Italia oltre il 22% degli adolescenti (1 su 5) presenta eccesso ponderale (circa 18,2% sovrappeso e 4,4% obesità), che in età evolutiva può persistere da adulti (fino al 70-80% dei casi). Nel breve come nel lungo termine le conseguenze sono gravissime: diabete tipo 2, ipertensione, dislipidemie, steatosi epatica non alcolica, apnea del sonno, problemi ortopedici, disturbi psicosociali come isolamento e bassa autostima; senza contare il rischio di malattie cardiovascolari, tumori e riduzione dell'aspettativa di vita. "Di fronte a questa deriva, era urgente un'azione nazionale forte, coordinata e continuativa. In questa direzione si era già mossa la legge 149 del 2025, che ha riconosciuto per la prima volta l'obesità come malattia cronica e che ha istituito l'Osservatorio nazionale sull'obesità e un piano triennale di contrasto. Serviva però applicare questi principi al mondo dell'adolescenza". Nasce da queste premesse la proposta di legge 2663 - a firma di Giorgio Mulè, vice presidente della Camera - che istituisce per la prima volta un 'Programma nazionale diagnostico per la prevenzione e la gestione dell'obesità in età adolescenziale'. La pdl 2663 viene presentata oggi nella Sala Matteotti di Montecitorio.
Il provvedimento legislativo - sostenuto da un fondo dedicato di 2 milioni di euro annui a partire dal 2026 - crea una struttura stabile destinata al contrasto sistematico dell'obesità giovanile, con l'obiettivo dichiarato di identificare precocemente, già a scuola con screening periodici, i casi di sovrappeso e obesità, intervenire e monitorare i risultati nel tempo. Il progetto coinvolge in modo integrato scuole, pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, servizi territoriali e famiglie. Questo affinché ogni ragazzo con sovrappeso, obesità o parametri metabolici alterati venga preso in carico attraverso le reti clinico-assistenziali regionali per le malattie croniche, con il coinvolgimento di un medico specialista o équipe multidispliplinari, secondo quanto previsto dal Piano nazionale della cronicità. La legge definisce inoltre un percorso omogeneo su tutto il territorio, inquadrando l'obesità non come responsabilità individuale, ma come condizione clinica complessa che richiede diagnosi precoce, presa in carico multidisciplinare e continuità assistenziale.
"La legge 2663 è un atto di tutela della salute pubblica, della crescita e del futuro delle nuove generazioni - dichiara Mulè - Riconosce che intervenire presto significa ridurre i costi umani, sanitari e sociali che l'obesità genera lungo tutto l'arco della vita. La legge offre anche la possibilità di attivare tempestivamente percorsi multidisciplinari di presa in carico integrati con le reti assistenziali regionali. Inoltre, istituisce il monitoraggio epidemiologico e l'analisi dei dati da svolgersi nell'ambito delle attività dell'Osservatorio nazionale per lo studio dell'obesità". Ma "il nostro impegno non si ferma qui: stiamo lavorando affinché nell'attuale legge di Bilancio venga integrato un emendamento che superi la proposta di legge, consentendone l'approvazione entro fine anno", precisa Mulè, già firmatario della legge 130 del 2023 sulle 'Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l'individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica', che per la prima volta in Italia ha disposto l'attuazione di uno screening nazionale nella popolazione pediatrica per l'individuazione delle persone a rischio di sviluppare diabete di tipo 1 e celiachia.
"Con la proposta di legge 2663 - conclude - l'Italia si dota di un intervento stabile e di lungo periodo, riconoscendo l'obesità in età evolutiva come priorità sanitaria nazionale e costruendo un modello di prevenzione attiva capace di intercettare precocemente i fattori di rischio e sostenere i ragazzi e le loro famiglie". Le modalità operative dello screening, i criteri clinici di valutazione e le procedure di riferimento saranno definite dopo l'approvazione della legge, con apposito decreto del ministro della Salute.

Truffa milionaria ai danni dell’Opera di Santa Maria del Fiore, onlus che si occupa della gestione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, del Campanile di Giotto e del Battistero di San Giovanni di Firenze. Le indagini della Squadra Mobile di Brescia, avviate nel mese di marzo scorso, hanno svelato un giro d’affari illegale che, nell’arco di circa sei mesi, avrebbe prodotto un trasferimento illegale di denaro stimato in circa 30 milioni di euro.
La Polizia sta eseguendo, nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Lodi, Prato, Rieti e Vicenza, nove fermi di indiziato di delitto emessi dalla procura di Brescia nei confronti di cittadini italiani, albanesi, cinesi e nigeriani, indagati per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio. Sono in corso perquisizioni anche nei confronti di numerose società coinvolte nel circuito delle false fatturazioni e del riciclaggio. Una decima persona destinataria del provvedimento risulta al momento irreperibile.
La onlus, nell’ambito di una commessa assegnata a un’impresa privata per i lavori di restauro e conservazione del Complesso Eugeniano di Firenze (Studio Fiorentino), è stata indotta, attraverso una truffa nota come 'man in the middle' o 'business e-mail compromise', a effettuare i bonifici di pagamento di lavori per 1.785.000 Euro a favore di un conto corrente fittiziamente intestato.
Gli accertamenti bancari condotti successivamente hanno consentito di individuare ulteriori conti correnti italiani ed esteri intestati a persone fisiche e giuridiche riconducibili a due dei fermati. Da quanto emerso dalle indagini, i soggetti coinvolti, avrebbero operato per fornire la possibilità a imprenditori italiani e albanesi compiacenti di ottenere la retrocessione di importanti somme di denaro contante a fronte dell’emissione di fatture per operazioni inesistenti prodotte da società cartiere. Centrali per lo svolgimento della truffa le figure di due fratelli italiani, che avrebbero svolto il compito di intermediari capaci sia di individuare i clienti, sia di fornire società cartiere intestate fittiziamente sia, da ultimo, di mettere in contatto gli imprenditori “fruitori del servizio” con alcuni cittadini cinesi sedenti a Milano, Vicenza e Prato.
I due intermediari e i cittadini cinesi, tramite le proprie società, avrebbero emesso le fatture e poi ricevuto il pagamento delle stesse, tramite bonifico bancario, su conti correnti nazionali ed esteri, aperti in Cina, Lussemburgo, Polonia, Germania, Spagna, Lituania, Nigeria e Croazia. Per ottenere il denaro contante, veniva pagata una percentuale per il servizio svolto compresa tra il 2 e il 7% a favore dei cittadini cinesi e di un ulteriore 2% a favore dei due intermediari italiani. Il centro di stoccaggio del denaro contante è stato individuato in un immobile milanese intestato a una cittadina cinese. Gli intermediari italiani si sarebbero recati più volte per ricevere le somme di denaro in strada, e da qui, sarebbero avvenuti prelievi di somme di denaro operati dagli altri indagati di nazionalità cinese.

La neurologa Francesca Pili, 'in Sardegna si registra un'alta prevalenza'...
È attivo al Policlinico Duilio Casula un ambulatorio dedicato alla Miastenia Gravis, patologia che in Sardegna presenta una prevalenza superiore rispetto alla media mondiale, afferente alla struttura complessa di Neurologia diretta dalla professoressa Monica Puligheddu.
Attualmente, sono in cura più di 65 pazienti.
Si tratta di una malattia autoimmune cronica che compromette la comunicazione tra nervi e muscoli, spiega la neurologa del Policlinico, Francesca Pili, «provoca affaticamento, debolezza e un impatto importante sulla qualità della vita».
Tra i primi segnali possono comparire disturbi della vista, sottolinea la specialista, «come sdoppiamento dell'immagine e abbassamento delle palpebre.
Altri sintomi frequenti includono difficoltà nella deglutizione e nella parola, fino ad arrivare a una grave debolezza muscolare generalizzata».
Grazie a terapie innovative, sono aumentate le possibilità di trattamento. Anche nel Day Hospital di Neurologia sono disponibili nuovi farmaci monoclonali e la terapia con immunoglobuline che, sottolinea la neurologa, «è fondamentale nelle fasi acute della malattia, quando si verificano peggioramenti improvvisi».
Per accedere all'ambulatorio del Duilio Casula, precisa la dottoressa Pili, «le prenotazioni avvengono tramite CUP regionale. Il paziente deve essere in possesso di un'impegnativa per Miastenia o sospetta Miastenia e, una volta preso in carico, può effettuare tutti gli esami previsti dal percorso diagnostico».
La presenza di questo ambulatorio rappresenta un punto di riferimento per i pazienti e, come evidenzia la neurologa Pili, «garantisce un percorso diagnostico tempestivo e completo». «La diagnosi precoce è fondamentale per migliorare l'efficacia delle terapie e, di conseguenza, la qualità di vita delle persone affette da Miastenia Gravis», conclude la dottoressa Pili.

Generi alimentari, giocattoli e beni di prima necessità alla scalinata di Bonaria...
Le scalinate di Bonaria saranno, come da tradizione, centro principale di raccolta di generi alimentari e beni di prima necessità.
Ma ormai il Miracolo di Natale, giunto alla 29/a edizione, è una festa della solidarietà e della generosità che coinvolge ventiquattro comuni.
L'appuntamento è fissato per il 18 dicembre a Cagliari, dalle 9 alle 21, davanti alla Basilica.
"Tre tipi di miracolo - ha detto l'arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi questa mattina durante la presentazione — il primo è quello dell'ascolto di chi ha bisogno.
Il secondo è la condivisione: non stiamo dando qualcosa, ma dividendo quello che abbiamo. Il terzo è che tutto questo viene fatto dalla collettività, da tante persone, da tanti paesi".
Don Marco Lai, direttore della Caritas ha ricordato che, anche in una situazione di povertà diffusa e crescente, "ognuno puó fare la propria parte".
Gennaro Longobardi, ideatore dell'iniziativa, ha rimarcato l'importanza della partecipazione e aiuto di volontari e associazioni e cittadini. In campo Croce Rossa, Questura di Cagliari, Polizia di Stato, Masise, Vigilanza Coop Service, Alimentis, giovani del servizio civile Caritas e volontari. Tra le novità di questa edizione la partecipazione di artisti come Moses e Soleandro, autore di una colonna sonora composta per il Miracolo, accompagnata da un cartone animato con la scalinata di Bonaria.
Un appello a donare. Che cosa? Soprattutto generi alimentari a lunga conservazione, articoli per bambini e giocattoli: tutto per le persone bisognose assistite dalla Chiesa di Cagliari attraverso il Centro di Assistenza della Caritas diocesana che ogni mese sta vicino a circa 1.600 famiglie grazie alla generosità di una trentina di volontari.

Un drammatico schianto tra due vetture ha insanguinato il primo pomeriggio sulla Statale 387, in territorio di Settimo San Pietro, nella provincia di Cagliari. Le prime informazioni parlano di un bilancia tragico: una persona ha perso la vita e altre due sono rimaste ferite, una delle quali in condizioni molto gravi.
L’incidente mortale è avvenuto intorno alle 14:30 di oggi, all’altezza del chilometro 11 della strada statale, nelle vicinanze del noto ristorante Charme. Secondo una ricostruzione preliminare, i mezzi coinvolti – una Volkswagen Polo e un fuoristrada – sarebbero venuti in collisione frontale con violenza.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 di Sinnai Soccorso. Purtroppo, per il conducente della Polo, un uomo di 63 anni, non c’è stato nulla da fare e i medici ne hanno potuto solo constatare il decesso. I soccorritori hanno invece prestato le prime cure agli altri due coinvolti, trasportandoli urgentemente in ospedale.
Le condizioni di uno dei feriti, trasportato a bordo di una Mike (automedica avanzata), sono state giudicate molto serie. L’altro è stato invece eli-trasportato all’ospedale Brotzu di Cagliari per le necessarie cure intensive. Al momento, non sono note le generalità dei feriti né le dinamiche precise che hanno scatenato l’impatto.
I rilievi tecnici e le indagini per accertare le cause dello scontro sono stati affidati agli agenti della Polizia Locale dell’Unione dei Comuni del Parteolla, i quali hanno lavorato sul posto per diverse ore per ripristinare la viabilità e raccogliere tutti gli elementi utili.
La Statale 387 resta una delle arterie più trafficate del sud-est della Sardegna e, purtroppo, teatro di numerosi incidenti negli anni. Questo nuovo fatto di cronaca riaccende i riflettori sulla sicurezza stradale in un tratto molto frequentato sia dai residenti che dai turisti.
La comunità di Settimo San Pietro e dei paesi limitrofi è profondamente scossa dalla notizia. Si attendono ulteriori aggiornamenti dalle forze dell’ordine sulla dinamica dell’incidente, mentre proseguono le cure per i due feriti.

A Sa Manifattura domenica 21 dicembre l'unica Fiera del disco nell'Isola...
Non solo collezionismo, ma anche musica del vivo e novità.
Continua a crescere Vinyl Sardinia- Record Fair, l'unica Fiera del disco in Sardegna riconosciuta in ambito nazionale che domenica 21 dicembre a Cagliari, raggiungerà la diciannovesima edizione.
L'evento a ingresso gratuito, che si terrà nella sala Contemporanea-Opificio Innova di Sa Manifattura, sarà un concentrato di musica sia sul fronte del collezionismo che su quello dei live.
Previsti dieci stand espositivi in cui sarà possibile ammirare e acquistare Lp, Cd, 45 giri, picture disc, rarità e memorabilia. Chicche per collezionisti, ma anche per chi è in cerca del regalo giusto o per chi ha voglia di scoprire della buona musica. Spazio al rock, al metal, al punk e poi jazz, musica italiana, classica, con focus su musica indipendente e di piccole case discografiche. Accanto alla mostra mercato spazio alle anteprime e alla musica con il live dei The Mellowtones- Reloaded (la band che accompagna Joe Perrino) e di Juri Deidda.
Le esibizioni saranno accompagnate dalle interviste agli artisti.
Nel primo live delle 11, The Mellowtones - Gianfranco Liori, Flavio Piga, Nello Argiolas e Fabrizio Rizzu insieme alla cantante Serena Locci e ad altri artisti del rock indipendente isolano, reinterpreteranno sul palco vari brani del travolgente repertorio dei Joe Perrino & The Mellowtones. L'esibizione è in concomitanza con l'uscita sul mercato del vinile/cd di Joe Perrino & The Mellowtones Rane n Roll Reloaded, sarà presente anche lo stesso Perrino che firmerà le copie.
Alle 17 salirà sul palco Juri Deidda, sassofonista e compositore, protagonista del progetto discografico SecondoMé.
Fabrizio De André in Musica. "Nel disco - spiegano gli organizzatori di Vynil Sardinia - riconosciuto dalla Fondazione nazionale FDe André, vengono trattati, in versione, cinque temi cari all'autore genovese: la libertà, la fede, la gente speciale, l'acqua e le donne".

Boi (Rsa): 'abbiamo l'appoggio della Regione, ora l'azienda decida cosa vuol fare'...
Cinque delegati dei lavoratori dell'Eurallumina di Portovesme invitati alla seduta di questo pomeriggio del Consiglio regionale della Sardegna: si vota un ordine del giorno di appoggio alla vertenza.
"Siamo qui al Consiglio regionale - spiega all'ANSA Davide Boi, Rsa Eurallumina - che dovrebbe deliberare sulla vertenza per poi presentarci domani alla riunione al Ministero delle Imprese.
Che cosa ci aspettiamo? Il voto dovrebbe essere scontato, hanno già aderito ventiquattro Comuni".
Il nodo è, però, domani: "Ci aspettiamo che tolgano le sanzioni all'azienda perché ci sono in ballo 400 milioni di investimenti.
Dobbiamo mettere in ponte l'azienda per capire che cosa vuole fare davvero dello stabilimento per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie".

Tra classica e pop, jazz, blues e fusion per l'evento firmato Cedac...
itorna in Sardegna per un viaggio tra note ed emozioni Raphael Gualazzi.
Il suo live è in programma il 30 dicembre alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari per la Stagione di Musica del Cedac.
Riflettori puntati sull'eclettico cantautore, pianista e compositore che, alla testa della sua band formata da Michele Mecco Guidi (tastiere e programmazione), Luigi Faggi (tromba), Anders Ulrich (contrabbasso e basso elettrico) e Gianluca Nanni (batteria), sfoglia le pagine più emblematiche del suo repertorio.
"Con il mio quintetto strumentale e vocale rendo omaggio a grandissimi artisti della tradizione musicale che hanno influenzato il mio modo di cantare", rivela all'ANSA Gualazzi, vincitore del Festival di Sanremo - Categoria Giovani nel 2011 con "Follia d'Amore" e più volte protagonista sul palco dell'Ariston, secondo classificato nel 2014 con "Liberi o no" insieme a The Bloody Beetroots.
Tra virtuosistici assoli e passaggi più intimistici, l'artista di fama internazionale, che ha collaborato tra gli altri con Melody Gardot e Andrea Bocelli, Dee Dee Bridgewater e Suzanne Vega, Gregory Porter, Tommy Lee e Gilles Peterson, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Stefano Bollani e Simona Molinari, propone un'antologia di brani originali, celebri standards e melodie indimenticabili. "La Sardegna ha una tradizione vocale meravigliosa - afferma Gualazzi - dai Tenores di Bitti ai canti popolari: le mie radici sono nella cultura afro-americana.
Quest'estate ho suonato a Sassari e Neoneli con l'Orchestra dell'Ente "Marialisa De Carolis": è bello "contaminarsi" e poter collaborare con musicisti ed ensemble che rappresentano la terra che ti ospita".

Incidente a Settimo San Pietro, in ospedale 70enne e il padre di 101 anni...
Un morto e due feriti, di cui uno in gravi condizioni, è il bilancio dell'incidente stradale avvenuto nel primo pomeriggio sulla statale 387 a Settimo San Pietro.
La vittima è un uomo di 63 anni di Dolianova, ferito un 70enne portato al Policlinico di Monserrato per un trauma toracico e il padre di 101 anni trasferito al Brotzu in codice rosso per trauma toracico e lesioni multiple.
L'incidente è avvenuto all'altezza del chilometro 12. Per cause non accertate si sono scontrate frontalmente una Polo e un fuoristrada: ad avere la peggio è stato il conducente della prima auto che a causa del violento impatto è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri, le ambulanze del 118 e l'Elisoccorso. La strada è stata temporaneamente chiusa dal personale dell'Anas con deviazione del traffico.
La donna di 54 anni si trova in una Rems, è ritenuta ancora
pericolosa socialmente... Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
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