
(Adnkronos) - Dopo i l freddo arrica l'ottobrata sull'Italia ma le temperature saranno più miti e piacevoli al Nord che al Sud. Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma tre fasce "climatiche" nei prossimi giorni: al Nord arriveremo a toccare massime di 24-25°C, ben oltre la media della prima decade di ottobre; al Centro sono previste più o meno le stesse temperature del settentrione ma, in questo caso, saliremo poco oltre le medie e vivremo quasi una fase normale per ottobre.
Di contro, al Sud il termometro e il vento saranno quasi invernali: la burrasca in atto sul basso versante adriatico e ionico continuerà fino a mercoledì, mentre le minime e le massime oscilleranno su valori tipici di fine novembre almeno fino a venerdì.
Attenzione anche al mare che sarà molto mosso o agitato intorno alle Isole Maggiori e al Sud con onde alte fino a 3-4 metri e altre mareggiate sulle coste esposte; al Centro-Nord la situazione, come detto, sarà invece tipica di una bella Ottobrata.
Quest'anno l’Ottobrata arriva dopo uno strano ed anomalo periodo freddo, ventoso e tempestoso: sarà dunque ancora più piacevole stare fuori al sole dell’Autunno, con un piacevole tepore e una sottile brezza che ci accompagneranno nell’osservazione del fantastico “foliage” stagionale.
NEL DETTAGLIO
Martedì 7. Al Nord: soleggiato, mite di giorno. Al Centro: sole prevalente, caldo in aumento sulle tirreniche. Al Sud: veloci piogge in Puglia, irregolari e più rare altrove, forti venti da nord.
Mercoledì 8. Al Nord: sole e clima mite. Al Centro: soleggiato con caldo gradevole. Al Sud: bel tempo, clima mite.
Giovedì 9. Al Nord: sole e clima mite. Al Centro: soleggiato con caldo gradevole. Al Sud: alcune piogge in Sardegna, bel tempo altrove.
Tendenza: fine settimana tutto sommato gradevole.
Leggi tutto: Ecco l'ottobrata ma farà più caldo al Nord: temperature fino a 25 gradi, le previsioni

(Adnkronos) - Taylor Swift ha spiegato perché non sarà lei a esibirsi durante l’attesissimo Halftime Show del Super Bowl 2026. Intervistata da Jimmy Fallon nel 'Tonight Show', la popstar ha smentito le voci secondo cui avrebbe rifiutato l’invito per questioni legate ai diritti sulle riprese. “No, non è quello il motivo”, ha detto seccamente.
Swift ha chiarito che non c’è mai stato un vero e proprio invito ufficiale da parte di Roc Nation, la società di Jay-Z che cura l’intrattenimento del Super Bowl, ma solo una richiesta informale per sondare il suo interesse. “Jay-Z è sempre stato molto corretto con me. I nostri team si parlano spesso, ma non si è mai trattato di una proposta formale”, ha precisato.
Swift ha spiegato che il vero motivo del suo no alla richiesta, seppure informale, è Travis Kelce. “Sono troppo concentrata su quello che fa lui in campo. Il football è come un violento gioco a scacchi, gladiatori senza spade. È pericoloso. Non potrei pensare alla coreografia mentre lui rischia la vita”, ha detto Swift, riferendosi al fidanzato, tight end dei Kansas City Chiefs. Ma non è Kelce a chiederle di non accettare: "No, lui sarebbe felicissimo se lo facessi. Ma io sono troppo coinvolta”.
La cantante ha concluso con ironia, immaginando se stessa intenta a scegliere le canzoni per lo show mentre Kelce gioca: “Due versi di ‘Shake It Off’, poi ‘Blank Space’, e magari ‘Cruel Summer’? Sarebbe fantastico!”, ha scherzato. Per ora, i fan dovranno attendere: niente Halftime Show per Swift, almeno “fino a nuovo ordine”.
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(Adnkronos) - Cresce l'attesa per "The Second Decision" di LeBron James. Il cestista statunitense ha annunciato che oggi, martedì 7 ottobre, arriverà "la decisione di tutte le decisioni", come scritto sul proprio profilo Instagram. James ha infatti pubblicato un video sul suo account ufficiale in cui si mostra mentre si siede con sguardo pensieroso, ovviamente con un canestro come sfondo.
Possibile che la sua "Second Decision", che ha anche lanciato come hashtag, sia della stessa portata della sua prima storica, quando nel 2010 comunicò la volontà di lasciare Cleveland e di volare a Miami. In molti però sospettano che la stella dei Los Angeles Lakers, 40 anni, abbia intenzione di ritirarsi al termine della prossima stagione. Una prospettiva che ha fatto disperare tifosi e appassionati, che si sono riversati sui social. Non resta che aspettare.
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(Adnkronos) - "Sono trascorsi due anni dall’ignominia del massacro compiuto dai terroristi di Hamas contro migliaia di civili inermi e innocenti israeliani, donne e bambini compresi. Crimini indicibili che fanno del 7 ottobre una delle pagine più buie della storia". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
"Oggi - aggiunge la premier - rinnoviamo la vicinanza ai famigliari delle vittime e torniamo a chiedere la liberazione degli ostaggi, che ancora oggi attendono di tornare a casa dopo due anni di prigionia, vessazioni, sofferenze. La violenza di Hamas ha scatenato una crisi senza precedenti in Medio Oriente. La reazione militare di Israele è andata oltre ogni principio di proporzionalità, e sta mietendo troppe vittime innocenti tra la popolazione civile di Gaza".
"L’anniversario di oggi cade in un momento in cui si intravede la concreta possibilità di porre fine a questa guerra. Il Piano di pace presentato dal presidente Trump - che ha incontrato il convinto sostegno non soltanto delle Nazione europee, ma anche dei Paesi arabi e islamici - offre una opportunità che non deve andare sprecata, per giungere a una cessazione permanente delle ostilità, riportare a casa gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e avviare un processo verso un quadro di pace e di sicurezza in tutto il Medio Oriente", sottolinea la premier che conclude: "Abbiamo tutti il dovere di fare quanto è nelle nostre possibilità affinché questa preziosa e fragile occasione abbia successo. L’Italia non ha mai fatto mancare il suo contributo in questa direzione, e continuerà a fare la propria parte".
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(Adnkronos) - Catturato all’alba di oggi, martedì 7 ottobre, dai carabinieri del Gis (Gruppo Intervento speciale) il latitante Leonardo Gesualdo 39 anni, ritenuto esponente di spicco della 'Società foggiana', la mafia del capoluogo dauno, ricercato dal 2020 e già condannato in primo grado a 12 anni per associazione mafiosa. I carabinieri hanno fatto irruzione all’interno di un edificio della periferia di Foggia, sorprendendolo all’interno.
Il blitz condotto dai reparti speciali dell’Arma giunge a conclusione delle indagini sviluppate in questi mesi dai carabinieri del Comando Provinciale di Foggia che, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, guidata dal procuratore Roberto Rossi, nei giorni scorsi sono riusciti finalmente a localizzare il rifugio nel quale si nascondeva il latitante in fuga ormai da 5 anni.
Il ricercato, sorpreso nel sonno dalle esplosioni che hanno accompagnato l’ingresso delle 'teste di cuoio' all’interno del covo, si è arreso senza opporre alcuna resistenza, nonostante in suo possesso sia stata rinvenuta una pistola con matricola abrasa, con caricatore inserito contenente sei colpi. Gesualdo era inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi.

(Adnkronos) - Israele ricorda le vittime dell'attacco del 7 ottobre 2023. Cerimonie in varie città. La giornata è cominciata con un'iniziativa a Kfar Aza, riporta il Times of Israel. Alle 11 ora locale, le 10 in Italia, è previsto l'inizio di una cerimonia proprio dove due anni fa ci fu la strage al Nova festival. Alle 18 si terrà una commemorazione nel kibbutz Nir Oz. A Tel Aviv è in programma una cerimonia alle 21.30.
Intanto, riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, centinaia di manifestanti si sono radunati fuori dalle residenze di alcuni ministri e parlamentari per chiedere un accordo che porti alla liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, che nel 2007 finì in mano a Hamas e il 7 ottobre 2023 dove sono scattate operazioni militari israeliane in risposta all'attacco. Vengono segnalate proteste davanti alle residenze di Miri Regev, Gideon Sa'ar, Yuli Edelstein e Ariel Kallner. Il sito di notizie riporta anche di altre manifestazioni in altre zone del Paese.
E stamattina un razzo è stato lanciato dalla Striscia di Gaza in direzione di Netiv HaAsara, nel sud di Israele, dove sono tornate a suonare le sirene dell'allarme antiaereo. Lo riferisce il Times of Israel citando le notizie confermate dai militari israeliani. Al momento non risultano feriti. Nel 2023, ricordano i media israeliani, anche Netiv HaAsara finì nel mirino dell'attacco.
Intanto a Sharm el-Sheikh, in Egitto, si attendono nuovi colloqui oggi dopo la presentazione del piano Trump "per la fine del conflitto a Gaza", all'indomani del primo round di negoziati. I contatti continueranno anche oggi, riporta il giornale israeliano Haaretz, che rilancia notizie dell'egiziana Al-Qahera secondo cui dopo la conclusione del primo round di colloqui tra Hamas e i mediatori, Egitto e Qatar continuano a lavorare con entrambe le parti per la definizione di un meccanismo che consenta la liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza in cambio della scarcerazione di prigionieri palestinesi.
Il primo round di colloqui indiretti tra Israele e Hamas si è concluso in una "atmosfera positiva", hanno riferito i media arabi. Non sono trapelati dettagli sui contatti che potrebbero andare avanti per giorni passati due anni dalla strage del 7 ottobre 2023 in Israele che ha fatto scattare le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza finita nel 2007 in mano a Hamas. Secondo la tv satellitare al-Jazeera, ieri è stata definita una roadmap per il proseguimento dei colloqui.

(Adnkronos) - Altri 161 attivisti della Global Sumud Flotilla, tra i quali 15 italiani, sono stati rilasciati nella giornata di ieri da Israele e atterrati ad Atene. Con il gruppo anche la svedese Greta Thunberg, che durante una conferenza stampa all'arrivo in aeroporto ha denunciato "maltrattamenti e abusi" subiti nelle prigioni di Tel Aviv, oltre alla "violazione del diritto internazionale impedendo che aiuti umanitari arrivassero a Gaza mentre si fanno morire di fame le persone".
Secondo quanto reso noto dal ministero degli Esteri israeliano, rimangono quindi ancora detenuti in Israele 138 dei 470 attivisti fermati durante l'abbordaggio delle 43 imbarcazioni della Flotilla tra mercoledì sera e giovedì mattina della scorsa settimana.
Intanto dai media Usa arrivano nuove accuse al premier israeliano. Benjamin Netanyahu avrebbe infatti approvato direttamente le operazioni militari contro due imbarcazioni della Global Sumud Flotilla all'inizio di settembre. A rivelarlo è la Cbsnews citando due fonti dell'intelligence americane informate sui fatti, che affermano che le forze israeliana l'8 e il 9 settembre avrebbero lanciato da un sottomarino droni e sganciato ordigni incendiari sulle barche che erano ormeggiate all'esterno del porto tunisino di Sidi Bou Said. Gli ordigni incendiari colpirono, l'8 settembre, la Family e il 9 settembre l'Alma, in entrambi i casi le fiamme furono domate velocemente dagli equipaggi e non vi furono feriti.
"C'è un genocidio in corso davanti i nostri occhi, un genocidio trasmesso in streaming in tutti i nostri telefoni. Nessuno ha il privilegio di dire che non sapeva quello che stava accadendo, nessuno in futuro potrà dire che non sapevamo: in base alla legge internazionale, gli Stati hanno l'obbligo legale di impedire e fermare un genocidio", quanto detto intanto da Greta Thunberg parlando ai giornalisti appena arrivata ieri all'aeroporto di Atene insieme agli altri attivisti della Global Sumud Flotilla rilasciati da Israele.
"Questo significa mettere fine alla complicità - ha continuato l'attivista svedese - applicare una vera pressione e mettere fine ai trasferimenti di armi. Noi non stiamo vedendo questo, non siamo vedendo neanche il minimo indispensabile da parte dei nostri governi'. Per questo, ha concluso, la Flotilla "ha agito quando i nostri governi non lo hanno fatto".
I 15 italiani della Flotilla che erano rimasti in Israele sono decollati ieri alla volta di Atene per poi rientrare in Italia. "Sono tutti in ottime condizioni fisiche. Ringrazio tutto il nostro personale per il grande lavoro di assistenza svolto, sono fiero di guidare il Ministero degli Esteri"., le parole con l'annuncio della partenza in un post su X del titolare della Farnesina, Antonio Tajani.
"Ci hanno insultato in aereo, noi eravamo da soli". Così Arturo Scotto, deputato del Pd, racconta intanto i dettagli della detenzione in Israele e poi il ritorno in Italia dopo la missione con la Flotilla. "La prima cosa che ho fatto appena tornato in Italia è andare al posto di polizia a denunciare l’esercito israeliano perché mi hanno fregato il telefono, me l’hanno sequestrato e mai restituito. Quindi, tecnicamente, si è trattato di un furto", dice a Un giorno da pecora su Rai Radio1.
"I poliziotti sono stati molto solidali, così sono potuto andare a richiedere una copia della mia sim card telefonica. Ma la cosa che mi fa più rabbia è che mi abbiano fregato pure le sigarette, 8 pacchetti di Rothmans blu", racconta prima di ripercorrere le fasi dell'abbordaggio e descrivere la prigionia in Israele.
"Ci hanno portato nel porto di Ashdod e poi in un hub militare, dove non c'era nessuno dell’ambasciata italiana né il nostro avvocato israeliano. Poi ci hanno perquisito 4 o 5 volte e ci hanno fatto firmare il foglio per il rimpatrio, a cui abbiamo apposto una postilla, dicendo che noi avevamo ag ito nel pieno del diritto internazionale. Il tutto, ricordiamolo, senza poter chiamare un avvocato. Quando ci hanno portato ai telefoni – prosegue- abbiamo scoperto che non avevano la linea…".
Poi cosa è accaduto? "Siamo stati portati all’interno di una camionetta della polizia, nella quale veniva messa l’aria condizionata a palla, prima freddissima poi caldissima, veniva accesa e poi spenta continuamente la luce e veniva tenuto il motore acceso per fare più rumore. Dopo tre ore, sono sceso perché volevano farmi fare una foto con gli altri quattro parlamentari, poi di nuovo sulla camionetta per un’ora. Successivamente ci hanno chiesto di fare un video per dire che stavamo bene, richiesta a cui noi abbiamo risposto che non avremmo fatto nulla fin quando non ci avrebbero lasciato parlare col vice ambasciatore italiano".
A quel punto cosa è successo? "Ci hanno messo in altre cellette, con lo stesso trattamento. Siamo andati in aeroporto per verificare i nostri bagagli, subito dopo ci hanno portato nuovamente in cella per poi tornare, stavolta definitivamente, in aeroporto, dove siamo riusciti a parlare col vice ambasciatore". Inutile il tentativo di far avere un caffè ai parlamentari: "Richiesta che però gli israeliani hanno rifiutato. Saliti finalmente su un aeroplano, con una piccola folla di persone che da terra ci insultava, ci sediamo negli ultimi posti del volo. A quel punto, il capitano del volo comunica a tutti i passeggeri che a bordo c’erano 4 parlamentari italiani della Flottiglia Hamas, così da provocare fischi e contestazioni. Eravamo noi, completamente soli, senza nessuno dell’ambasciata né addetti militari - conclude - con un ragazzino che per 3 ore passava davanti a noi urlandoci che eravamo terroristi ed amici di Greta".
Per quanto riguarda la missione della delegazione italiana, è stata seguita fin dal principio da un gruppo di legali il cui intento è stato quello di "tutelare i diritti degli attivisti", spiega all'Adnkronos l'avvocato Francesca Cancellaro, del team legale della Sumud Flotilla, ricordando che i legali hanno "fatto due diffide e presentato un esposto. La prima diffida risale al 24 settembre, data in cui si richiedeva al Governo l'attivazione immediata delle comunicazioni diplomatiche, della protezione consolare e di ogni misura atta a tutelare i diritti dei partecipanti alla missione. Il 3 ottobre - continua l'avvocato - abbiamo presentato questo esposto presso la Procura di Roma volto a ottenere che la magistratura italiana assicuri l’attivazione dei procedimenti penali nei confronti dei responsabili dei ripetuti attacchi alla missione, a tutela dei diritti dei cittadini sequestrati e in difesa del principio di legalità internazionale". Cancellaro sottolinea che l'esposto presentato "tiene conto di qualsiasi violazione, dagli attacchi con i droni durante la navigazione fino ad arrivare al sequestro degli attivisti in acque internazionali che, poi, si è protratto".
"L'ultima diffida è stata presentata ieri all'autorità diplomatica e consolare italiana ed europea per l’accertamento delle condizioni di detenzione delle persone illegalmente trattenute, l’adozione di ogni misura a tutela dei diritti e l’immediata interruzione di ogni relazione bilaterale con lo stato di Israele", dice Cancellaro. Il lavoro del team legale è "appena cominciato. Ci riserveremo ulteriori iniziative, anche perché d'ora in poi ci saranno nuovi scenari giuridici che dovranno tenere conto delle testimonianze e dei riscontri dei protagonisti", spiega l'avvocato. Cancellaro sottolinea che il team legale italiano ha "un collegamento diretto con gli avvocati che hanno assistito gli attivisti fin dalle prime ore, le più drammatiche, del sequestro". Quanto alle prossime mosse dei legali, Cancellaro risponde che il "panorama verrà arricchito in questi giorni. Dopo avere parlato con tutti i partecipanti faremo delle valutazioni. Che ci siano state delle violazioni del diritto è sotto gli occhi di tutti, ma dobbiamo dare una ricostruzione che sia giuridicamente fondata", conclude.

(Adnkronos) - Puntuale come ogni autunno, c'è attesa per l'annuncio del Nobel per la Letteratura. E con essa, l'irrinunciabile rituale del toto-vincitore, alimentato da pronostici, scommesse e interpretazioni quasi esoteriche dei segnali che arrivano da Stoccolma. Il verdetto dell'Accademia svedese è atteso per giovedì 9 ottobre 2025, alle 13 in punto come da tradizione, ma la febbre da Nobel è già esplosa da settimane nei circoli letterari svedesi e sui siti di bookmaker.
Dopo l'assegnazione nel 2024 alla sudcoreana Han Kang, l'interrogativo si ripropone: chi sarà il prossimo a salire sul trono più ambito - e controverso - della letteratura mondiale? I nomi in lizza spaziano da veterani del pronostico come lo scrittore giapponese Haruki Murakami e lo statunitense Thomas Pynchon, ai nuovi favoriti come l'australiano Gerald Murnane (5/1 secondo il sito NicerOdds) e l'ungherese László Krasznahorkai (6/1), profeta dell'apocalisse narrativa. Ma la vera outsider di quest'anno sembra essere la messicana Cristina Rivera Garza (9/1), entrata di prepotenza nei radar internazionali con una scrittura tagliente e visionaria.
Come sempre, la lista dei candidati è tanto lunga quanto imprevedibile. Accanto ai già citati, figurano nomi illustri come Michel Houellebecq, Anne Carson, Enrique Vila-Matas, Jamaica Kincaid, e persino Stephen King, anche se il maestro dell'horror all'americana, con una quota di 49/1 per gli scommettitori, la sua è più una suggestione popolare che un'ipotesi concreta.
Intanto, gli indizi si moltiplicano. La stampa svedese, ad esempio, ha registrato una presenza sospetta di membri dell'Accademia Reale che scelgono il Nobel alla recente Fiera del Libro di Göteborg, dettaglio che in passato ha spesso anticipato l'esito del premio. Ques'anno, al centro dell'attenzione sarebbe lo scrittore svizzero Christian Kracht, figura controversa e cosmopolita della narrativa di lingua tedesca. La sua eventuale vittoria rappresenterebbe, secondo alcuni osservatori, "tanto una consacrazione quanto una rottura".
Ma ogni previsione è destinata a confrontarsi con la proverbiale imprevedibilità del'Accademia. Il Nobel per la Letteratura è da sempre il più enigmatico tra i premi assegnati a ottobre: capace di sorprese clamorose (vedi Bob Dylan nel 2016), di scelte coraggiose e talvolta divisive. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Nobel Letteratura, i favoriti? Murnane e Murakami. Outsider Rivera Garza e Kracht

(Adnkronos) - Con l'accensione del riscaldamento ormai alle porte, ldi fondamentale importanza diventa l’efficienza dell’impianto per consumare meno energia e risparmiare. Ma come possiamo verificare se è efficiente o se ha bisogno di qualche intervento? L'Unione nazionale consumatori per Adnkonos/Labitalia ha riepilogato le principali cose da fare. Ecco cosa controllare.
1) La casa è bene isolata? Un edificio male isolato fa aumentare le spese per il riscaldamento e per il condizionamento in estate, perché disperde il calore attraverso le finestre, le pareti, i solai ed il tetto.
2) Le finestre e le porte vetrate disperdono il calore? Se non hanno i doppi vetri sì, anche se l’edificio è sufficientemente isolato nelle sue parti murarie. L’intervento più risolutivo è la sostituzione degli infissi: la vetrocamera, l’intercapedine tra i due strati di vetro, serve a ridurre il passaggio di calore.
3) La caldaia è efficiente? Le caldaie a condensazione sono più efficienti di quelle tradizionali, perché recuperano il calore disperso nel camino e lo riutilizzano nel riscaldamento. Costano di più dei modelli tradizionali, ma rendono almeno il 20-30% in più. 4) Ci sono le valvole termostatiche? Queste valvole installate sui caloriferi rendono indipendente il funzionamento dei vari termosifoni all’interno dell’abitazione e si chiudono man mano che la temperatura della stanza si avvicina a quella desiderata.
Per gestire in modo autonomo il riscaldamento, se abitiamo in un condominio con impianto centralizzato, si può installare un sistema di contabilizzazione individuale del calore, che permette di addebitare ad ogni famiglia il costo del calore che ha effettivamente consumato. Una quota fissa delle spese di riscaldamento (fra il 20 ed il 40%), viene suddivisa fra i condomini sulla base della ripartizione millesimale degli appartamenti e serve per coprire i costi di manutenzione della caldaia comune e per compensare gli scambi di calore con gli appartamenti adiacenti.
La contabilizzazione del calore viene realizzata installando, su ogni singolo radiatore, un ripartitore elettronico dei consumi del riscaldamento.
Questo dispositivo legge i dati relativi alla quantità di calore utilizzata da ciascun termosifone, che sarà poi addebitata alla famiglia dall’amministratore del condominio sulla base dei consumi registrati. Normalmente, il servizio di contabilizzazione del calor viene svolto da una società specializzata. La contabilizzazione individuale del calore può essere installata anche negli edifici condominiali più vecchi, dove gli impianti di riscaldamento sono a colonne montanti che alimentano i radiatori posti sulla stessa verticale, ai vari piani dell’edificio.
Leggi tutto: Riscaldamenti, come controllare l'efficienza degli impianti e gestirli in modo autonomo

(Adnkronos) - Torna il caldo con l'ottobrata. Dopo pochi giorni caratterizzati da un calo delle temperature, ecco il nuovo cambiamento meteo in autunno. "Ribaltoni continui, prima il freddo con la neve a 1200 metri, burrasche di vento e mareggiate poi, nei prossimi giorni tornerà il caldo al Centro-Nord, mentre farà ancora un po' freddo al Sud", dice Lorenzo Tedici, meteorologo de 'iLMeteo.it, all'Adnkronos.
"Nel dettaglio avremo un'ottobrata con massime fino a 24-26°C sulle regioni centrali e al settentrione, zone che saranno ben più calde del meridione, interessato fino a mercoledì da un ciclone centrato sulla Grecia".
Il quadro meteo dell'Italia è quasi a rovescio, a giudicare dalle condizioni che caratterizzeranno i prossimi giorni al Meridione. "Al Sud avremo ancora venti di burrasca dai quadranti settentrionali e mari agitati con onde alte più di 4 metri fino a metà settimana. Di contro, al Centro-Nord il tempo sarà bello con l'ottobrata romana che si espanderà fino alla Pianura Padana".
Quanto dureranno gli effetti miti dell'ottobrata? "Vivremo una settimana piacevole, - conclude Tedici - salvo al Sud, per poi entrare in una nuova fase di maltempo da metà mese in poi. Questi ribaltoni saranno comunque tipici della stagione autunnale, non saranno l'antipasto di un inverno che è ancora molto lontano".
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(Adnkronos) - Nel giorno in cui la Russia lancia un nuovo avvertimento all'Europa e alla Nato, ventilando ancora il rischio di un "conflitto militare" con Mosca, dalla Germania ecco arrivare nuove, durissime accuse al numero uno del Cremlino Vladimir Putin. A lanciarle è il cancelliere Merz, che parla di una "guerra ibrida" lanciata contro i tedeschi e, più in generale, contro i Paesi del Vecchio Continente. Nel mezzo, l'appello all'unità della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che dalla plenaria a Strasburgo invita tutti a non cadere nella "trappola" dello zar spaccando l'Unione.
In un clima sempre più ad alta tensione, Friedrich Merz ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di condurre una guerra ibrida contro la Germania. "Non ci lasceremo intimidire e ci difenderemo efficacemente contro questa minaccia", le parole del cancelliere tedesco, parlando dei sorvoli di droni, in Germania e Europa. Putin vuole sconvolgere l'ordine politico in Europa, ha aggiunto Merz. E "per questo sosteniamo l'Ucraina", ha poi detto parlando con l'emittente ntv, e spiegando che rientra nell'interesse della Germania difendere l'ordine politico di società aperte e liberali in Europa.
Alla domanda se avesse considerato di chiamare Putin, Merz ha quindi risposto che "naturalmente lo prendo in considerazione. Ma posso solo vedere che al momento ogni tentativo di parlare con lui si conclude in attacchi ancora più forti all'Ucraina".
Merz ha poi raccontato di averne discusso con Viktor Orban alla riunione di Copenaghen della scorsa settimana. "Ci ha accusato di non voler negoziare", ha detto, riferendo di aver ricordato a Orban la sua visita in qualità di presidente del Consiglio europeo a luglio prima a Kiev e poi a Mosca. "E la risposta di Putin è stata quella di colpire un ospedale pediatrico a Kiev", la conclusione del cancelliere.
Intanto, dalla plenaria di Strasburgo è arrivato un nuovo appello all'unità dell'Europa. A lanciarlo è stata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando al Parlamento Ue nel dibattito sulle due mozioni di censura contro l'esecutivo presentate da Patrioti e Left.
Secondo von der Leyen, Putin vuole dividere l'Ue, per "indebolirla" ed è per questo che non bisogna cadere nella "trappola" che sta tendendo. Putin ha parlato "davanti al Valdai Club. Dovremmo ascoltare molto attentamente le sue parole - ha affermato von der Leyen -, ha dato la colpa all'Europa per la sua continua guerra di aggressione in Ucraina". Il presidente russo "ha parlato di quelle che ha definito le crepe dell'edificio dell'Europa e l'unità scossa all'interno della nostra Unione".
Lo 'zar', ha poi detto ancora von der Leyen, "non nasconde il suo disprezzo per la nostra Unione, alle fondamenta di questo edificio e non nasconde la sua gioia, nell'indebolire la nostra determinazione e la nostra resilienza. Questa è una trappola. Semplicemente non possiamo fallire: il messaggio più forte che possiamo inviare invece è quello dell'unità", l'appello.
Ma da Mosca arriva nel frattempo un nuovo avvertimento. "L'Europa è sulla via dell'escalation, i rischi sono molto alti", le parole ieri del vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, evidenziando come le tensioni si stiano incrementando attraverso un aumento degli aiuti al regime di Kiev e l'aumento delle esercitazioni militari "aggressive" della Nato sul fianco est.
Secondo Grushko, citato dalla Tass, il fatto che l'Europa sia "sulla via dell'escalation" è dimostrato dalla "crescente assistenza che i Paesi occidentali stanno fornendo all'Ucraina, comprese armi sempre più letali e a lungo raggio. Si riflette anche nella situazione militare-politica sul fianco orientale della Nato, dove il numero di esercitazioni sta crescendo. La natura di queste esercitazioni sta diventando sempre più aggressiva", ha affermato l'alto diplomatico.
Grushko ha evidenziato che vengono esercitate operazioni offensive, incluse azioni di sbarco, e che l'attività di ricognizione aerea è in aumento, così come la componente nucleare di tali esercitazioni. "I bombardieri strategici americani volano lungo i nostri confini. Questo è un passo ovvio verso il confronto militare con la Russia e, in generale, verso la preparazione a un conflitto militare con la Russia. Se consideriamo la natura dell'attività militare e della pianificazione che viene svolta lì, questo è chiaro", ha concluso il vice ministro degli Esteri.

(Adnkronos) - Dopo la doccia fredda nelle Marche lunedì scorso, stavolta la doccia è a temperatura glaciale. Il centrosinistra in Calabria subisce una nuova sconfitta e di dimensioni ancora più ampie rispetto a una settimana fa: circa 18 i punti di distacco, mentre lo spoglio è in corso, tra l'azzurro Roberto Occhiuto, riconfermato presidente, e lo sfidante Pasquale Tridico, europarlamentare M5S. Una elezione "particolare" quella calabrese: le urne convocate da Occhiuto dopo un avviso di garanzia, la coalizione costruita in fretta e furia e una mesata di campagna elettorale.
Fattori che possono aver inciso, in un quadro di vittoria nitida per il centrodestra. Con l'affluenza che scende, sia nelle Marche che in Calabria. Nelle prime due regioni al voto della tornata d'autunno, il centrosinistra partiva all'inseguimento e non è riuscito ad allargare la partecipazione. Dice Conte: "Questo ci amareggia e ci spinge a metterci in discussione e a fare ancora di più per dimostrare che no, non siamo 'tutti uguali' nel modo di intendere la politica". Dura l'analisi di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: l'astensionismo "sembra colpire in modo rilevante" il centrosinistra. Urge "un cambio di passo" nella coalizione, incalzano da Avs.
Per il Pd parla Igor Taruffi, responsabile Organizzazione della segreteria di Elly Schlein e ribadisce la linea dem. Primo: la strada resta quella "dell'alleanza larga". Secondo: "I conti di questa tornata elettorale andranno fatti alla fine". Lunedì prossimo il centrosinistra si aspetta di festeggiare la rielezione di Eugenio Giani in Toscana. Ma i riformisti dem mettono in guardia dall''accontentarsi' delle possibili vittorie in Toscana, Puglia e Campania. "Tenerci i nostri non basta", osserva un big dell'area riformista. Occorre andare a prendere chi non vota più. "Bisogna lavorare sul profilo del Pd per renderlo davvero plurale e capace di intercettare voti di chi oggi si astiene. Perché un Pd che cresce è alla base di qualsiasi alternativa". E questo farà parte dei 'conti' che si faranno nel Pd alla fine della tornata elettorale.
Conte ringrazia Tridico a cui "va il più sincero ringraziamento per l'impegno e la generosità con cui ha condotto questa campagna elettorale precipitata in piena estate in una partita che sapevamo sarebbe stata difficile e in salita contro il Presidente uscente, oltretutto ricandidato in una campagna elettorale lampo". Una "dedizione e un impegno" che per Conte non sono stati "vani, perché Pasquale è riuscito a costruire in pochissimo tempo un nuovo percorso politico, con programmi e proposte che ci consentiranno di avere posizioni forti e chiare dall’opposizione e ci aprono a un futuro di speranza, per lavorare alla Calabria che verrà".
Quanto al dato elettorale, mentre ancora arrivano i risultati, dal Movimento si fa sapere che la percentuale dei 5 Stelle più la lista Tridico, candidato M5S, "arriva al 14%". C'è tenuta rispetto al risultato delle europee dello scorso anno. Taruffi si concentra sul dato del Pd "che si è presentato con due liste, quella del Pd e quella dei Democratici e Progressisti. Il risultato delle due liste è intorno al 20% in crescita rispetto alle ultime regionali. Anche se ovviamente, di fronte alla sconfitta, questo dato non basta. Come non basta per il centrosinistra essere passati dal 27% delle ultime regionali al 41% di oggi".
Quindi, sottolinea l'esponente Pd, "per noi rimane fermo l'impegno nel consolidare l'alleanza di centrosinistra certi che nei prossimi appuntamenti le vittorie arriveranno. L'unità del centrosinistra è e rimane infatti una condizione indispensabile per vincere e governare". E il bilancio si farà alla fine. Anche in termini di voti in totale. "Marche e Calabria sono due importanti Regioni che insieme contano circa 3 milioni di abitanti. Nelle prossime settimane voteranno Regioni come Toscana, Puglia che contano oltre 4 milioni di abitanti ciascuna. O la Campania, con 6 milioni di abitanti la seconda Regione più popolosa d'Italia e la prima del Mezzogiorno. Solo dopo il 23 novembre potremo fare una valutazione politica ed un bilancio più compiuto".
C'è chi però un primo bilancio lo fa già. Arriva da un padre nobile dell'Ulivo e non è per niente positivo. "La democrazia è democrazia solo se esiste una concreta alternativa che consenta al cittadino di scegliere. Marche e Calabria dicono che al momento non c’è", scrive sui social Arturo Parisi.
Da un altro versante anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni 'suonano la sveglia' agli alleati. "In Calabria la sconfitta del campo progressista è netta", la premessa dei leader di Avs. Bonelli e Fratoianni sottolinenao poi il "dato sempre più drammatico dell’astensione" che "segnala un elemento di crisi che sembra colpire in modo più rilevante la nostra proposta politica".
E quindi diventa "evidente che l’unità della coalizione a cui abbiamo contribuito con lealtà e impegno, è condizione necessaria ma non sufficiente. L’impressione che il campo progressista risulti il frutto di improvvisazione e di necessità più che l’espressione di una chiara idea di Paese continua a pesare sull’efficacia della nostra proposta. Occorre dunque insistere, ma serve un cambio di passo che non può più essere rinviato".

(Adnkronos) - In Calabria il centrodestra conquista il bis nel secondo 'round' delle regionali, dopo il voto nelle Marche, mentre a fine novembre toccherà a Campania, Veneto e Puglia. A ottenere la riconferma è l'azzurro Roberto Occhiuto, che, dopo le dimissioni rassegnate lo scorso luglio a seguito dell'inchiesta per corruzione che lo vede coinvolto, non incontra ostacoli nel ritorno alla guida della Cittadella. Un successo netto, che arriva a pochi giorni dalla vittoria del meloniano Francesco Acquaroli nelle Marche, e con margini ancora più ampi: Occhiuto stacca di oltre quindici punti Pasquale Tridico, candidato del Movimento 5 Stelle e del campo largo, che esce fortemente ridimensionato da questo voto.
Una vittoria che spinge il centrodestra a guardare avanti, puntando innanzitutto a chiudere definitivamente il capitolo delle candidature per Campania, Veneto e Puglia. Tra i primi a intervenire è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che, postando un selfie con Occhiuto, sottolinea come "anche in Calabria gli elettori hanno riposto la loro fiducia nella coalizione di centrodestra, confermando Occhiuto", e parla di "un risultato importante a riconoscimento dell'azione di buongoverno che continueremo a portare avanti per il benessere del territorio e dei cittadini".
Con Occhiuto festeggia Antonio Tajani, dal comitato alle porte di Cosenza. "La vittoria di Forza Italia e di Roberto Occhiuto. La vittoria del centrodestra unito. Per la Calabria e per la sua gente", dichiara a caldo, postando sui social un video della festa azzurra. Poi analizza il voto: "La sinistra ha deciso di schierarsi molto a sinistra, non esiste più il centrosinistra, esiste solo la sinistra. Questo significa che c'è grande spazio al centro" e "Forza Italia cresce perché stiamo occupando lo spazio al centro", osserva, con parole che servono anche a marcare la differenza rispetto alla destra di governo, rappresentata da Fdi e Lega. Poi, sollecitato sulle prossime regionali, aggiunge, con riferimento al candidato in Campania: "Sarà Cirielli? Si vedrà, ci dobbiamo allargare al centro, siamo stabilmente la seconda forza politica del centrodestra. Siamo diversi dai nostri alleati, combattiamo battaglie in comune, come la riforma della giustizia, ma noi siamo liberali", rivendica.
Anche per Maurizio Gasparri il nome di Cirielli resta un'ipotesi sul tavolo, ma gli azzurri preferirebbero un candidato non politico: "Siamo più propensi all’allargamento verso la società civile, ma quella di Cirielli è una delle ipotesi possibili". Si toglie qualche sassolino dalle scarpe l'altro vicepremier, Matteo Salvini, che preferisce tornare al tema degli scontri di piazza, al centro del dibattito politico degli ultimi giorni, trovando un trait d'union con la Calabria: "Da una parte chi protesta, devasta le città e attacca le Forze dell'Ordine, dall'altra i cittadini che pensano al bene del proprio territorio. Avanti tutta", scrive sui social. Poi aggiunge: "I cittadini calabresi, con il proprio voto, hanno detto SÌ alla concretezza e alle infrastrutture, a cominciare dal Ponte sullo Stretto".
Gli equilibri tra le forze di maggioranza nella regione in cui si è confermato Occhiuto vedono l'affermazione netta di Forza Italia. Fratelli d'Italia, a spoglio ancora parziale, si attesterebbe intorno all'11% dei consensi, circa la metà di Forza Italia (intorno al 21%), che, sommata alla lista 'Occhiuto presidente' (circa il 14%), porta il 'blocco azzurro' sopra il 33%. Intorno al 10% si colloca la Lega di Matteo Salvini.
Ora l'attenzione si sposta sui prossimi appuntamenti elettorali di novembre, in Campania, Puglia e Veneto.
In Campania, sull'onda del risultato calabrese, si registra un'accelerazione sul nome di Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri in quota Fdi, che dovrebbe ormai essere pronto a correre per la successione di De Luca. Nelle scorse ore, al viceministro sarebbero arrivate assicurazione per un paracadute in caso di sconfitta: Cirielli potrebbe guidare - se perdente con Fico - l'opposizione in Consiglio regionale, in cambio di un ruolo nella formazione delle liste politiche del 2027 dentro Fdi.
In Veneto, il piano inclinato porta dritto al nome di Alberto Stefani, vicesegretario della Lega, su cui Salvini da tempo insiste. Forza Italia però, forte anche del trionfo, può dare le carte in Puglia, dove prende di nuovo forza il nome del coordinatore regionale di Fi, il deputato Mauro D'Attis. Un rebus che superato l'ostacolo Calabria a pieni voti, potrebbe essere sciolto in un vertice tra i leader nazionali del centrodestra, previsto in settimana. E sempre in settimana - probabilmente mercoledì - potrebbe tenersi a Palazzo Chigi una riunione di maggioranza con i leader della coalizione, questa volta incentrata sulla manovra economica, alla presenza del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: un ulteriore banco di prova su cui i partiti del centrodestra misureranno ancora una volta i loro rapporti di forza.

(Adnkronos) - Europa alle prese con un freddo estremo in futuro? L'ipotesi di una sorta di 'era glaciale' viene prospettata da uno studio che analizza l'evoluzione delle correnti oceaniche nel Nord Atlantico. Il vortice subpolare del Nord Atlantico, evidenzia lo studio pubblicato su Science Advances, ha un ruolo determinante per garantire il passaggio di calore verso l'emisfero settentrionale.
Il vortice interagisce con una rete più estesa di correnti oceaniche nell'ambito del sistema dell'Atlantico Meridionale (AMOC). In base alla ricerca, che ha analizzato gli isotopi di ossigeno e carbonio presenti nelle conchiglie (Arctica islandica e Glycymeris glycymeris) dell'oceano del Nord Atlantico, il vortice polare sta perdendo progressivamente stabilità dagli anni '50 e non si può escludere che il trend prosegua nei prossimi decenni, con conseguenze sul clima.
Il quadro viene definito "molto preoccupante", dalla ricercatrice Beatriz Arellano Nava, dell'Università di Exeter nel Regno Unito, a Live Science. "Il vortice subpolare è stato recentemente riconosciuto come un elemento determinante, dobbiamo ancora comprendere meglio gli impatti di un suo improvviso indebolimento. Ma ciò che sappiamo finora, grazie ai pochi studi pubblicati, è che" un ulteriore indebolimento "porterebbe a eventi meteorologici più estremi, in particolare in Europa".
Lo scenario più estremo è legato ad un eventuale collasso dell'intero sistema AMOC, che però - in base allo studio - non è un'ipotesi plausibile. L'eventuale collasso del vortice subpolare avrebbe un peso minore ma "anche se le conseguenze non sono sarebbero catastrofiche come quelle di un collasso dell'AMOC, l'indebolimento potrebbe avere conseguenze climatiche sostanziali. Il vortice subpolare può indebolirsi bruscamente senza che l'AMOC crolli: è ciò che è accaduto durante la transizione alla Piccola Era Glaciale tra il XIII e il XIV secolo".
Lo scenario presenta elementi riconducibili a uno dei periodi più freddi mai registrati nell'emisfero settentrionale, con un calo medio delle temperature di 2 gradi e inverni estremamente rigidi in Europa e Nord America. I ricercatori ricordano che il fenomeno in passato non sarebbe stato innescato solo dal vortice subpolare, che avrebbe comunque avuto un ruolo non trascurabile in un quadro complessivo. I dati raccolti grazie all'analisi delle conchiglie hanno permesso di ricostruire l'evoluzione del vortice negli ultimi 150 anni individuando due fasi principali di instabilità: la prima può essere collocata prima degli anni '20 del secolo scorso, la seconda è in corso. Secondo i ricercatori, in sostanza, una perdita di stabilità del vortice innescherebbe cambiamenti climatici.
Nella comunità scientifica, in ogni caso, non mancano posizioni discordanti. "I set di dati sono molto utili perché sono molto ben datati e consentono di comprendere i cambiamenti climatici anno per anno", dice David Thornalley, professore di oceanologia e climatologia all'University College di Londra, non coinvolto nello studio, a Live Science.
"L'analisi però non ha collegato direttamente i modelli osservati nei dati sulle conchiglie alle caratteristiche fisiche dell'oceano, né ha fornito una solida base per un cambiamento nel modo di operare del vortice subpolare. Davanti a quest'interpretazione sono scettico".
Leggi tutto: Europa, futuro con inverno gelido? Lo studio e lo scenario

(Adnkronos) - Hamas sta accettando questioni "molto importanti" mentre sono in corso i colloqui indiretti con Israele per un accordo di pace a Gaza. Ad annunciarlo è stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha voluto rassicurare sul nuovo round di negoziati a Sharm el Sheik.
"Penso che stiamo procedendo molto bene e credo che Hamas abbia accettato questioni molto importanti", ha detto Trump quando i giornalisti nello Studio Ovale gli hanno chiesto dei colloqui.
"Penso che stiamo facendo enormi progressi", ha detto Trump, spiegando di attendersi un accordo a breve. "Praticamente tutte le nazioni stanno lavorando a questo accordo e stanno cercando di realizzarlo... Questo è un accordo che, incredibilmente, tutti hanno raggiunto insieme".
"Tutto quello che posso dire è che si sono comportati bene - ha poi detto ancora Trump riferendosi ad Hamas -. Spero che continui così. Credo davvero che avremo un accordo".
"Il popolo israeliano vuole indietro gli ostaggi. Abbiamo ricevuto un segnale dall'Iran che vuole che tutto questo finisca, le probabilità sono alte", ha aggiunto.
Nel pomeriggio era stata la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, a intervenire sul tema. "Vogliamo muoverci molto velocemente e il presidente vuole vedere gli ostaggi rilasciati al più presto possibile", aveva spiegato, affermando che l'amministrazione Trump "sta lavorando sodo perché le cose si muovano più velocemente possibile".
"I team tecnici stanno discutendo mentre parliamo per assicurarsi che la situazione sia perfetta per il rilascio degli ostaggi", aveva detto ancora parlando con i giornalisti nel briefing quotidiano, spiegando che si stanno analizzando le liste degli ostaggi e dei prigionieri politici palestinesi da rilasciare. Ad una domanda sui quanto potranno durare questi colloqui tecnici, Leavitt aveva risposto affermando di non voler segnare "una linea rossa", ma ribadendo la necessità di procedere "velocemente" in modo da costruire uno slancio per "far uscire gli ostaggi e poi passare alla prossima fase che è fare in modo che possiamo avere una pace duratura a Gaza e assicurare che Gaza non sia più un luogo che minaccia la sicurezza di Israele e degli Stati Uniti".
Le delegazioni che hanno raggiunto Sharm el Sheik per trattare sulla pace tra Israele e Hamas "stanno discutendo sulla preparazione delle condizioni per il rilascio di detenuti e prigionieri", ha spiegato intanto Al-Qahera News, un'agenzia di stampa legata all'intelligence egiziana.
"Mediatori egiziani e qatarioti stanno lavorando con entrambe le parti per stabilire un meccanismo" per il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza in cambio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, ha aggiunto.
Leggi tutto: Gaza, Trump fa il punto sui colloqui: "Hamas sta accettando cose molto importanti"

(Adnkronos) - Da Oppenheimer e il Manhattan Project sull'atomica al mondo della medicina, dal Giappone agli Usa. La scienza segue vie a volte inaspettate, tesse la sua tela, si nutre delle scoperte di cervelli che lavorano in punti lontani del mondo. Il premio Nobel per la Medicina 2025 è una metafora di tutto questo: uno scienziato scrive un pezzo della storia con i suoi studi condotti in Giappone, altri due negli Usa la completano dando un senso a un curioso caso evolutivo di vecchia data, quello dei topi 'scurfy', particolarmente vulnerabili alle malattie autoimmuni. E tutto contribuisce alla comprensione di una parte cruciale del sistema immunitario: le cellule T regolatorie, guardie di sicurezza del sistema immunitario. In realtà anche questa è solo una parte della storia, decifrata da ancora più scoperte. "Ci sono voluti tanti Nobel. Passando in rassegna la storia delle ricerche premiate me ne sono venuti in mente almeno altri 3 o 4, e non abbiamo ancora finito", commenta all'Adnkronos Salute Matteo Iannacone, direttore della Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e professore di Patologia generale all'università Vita-Salute San Raffaele.
L'esperto conosce bene uno dei premiati di quest'anno, Shimon Sakaguchi: "Due settimane fa - racconta - ero con lui a un simposio a Losanna. Il mondo degli immunologi non è enorme e ci si incontra alle conferenze. Gli scriverò un messaggio per complimentarmi, so che come succede sempre ne riceverà migliaia", sorride. E chissà se si sarebbe mai aspettato un Nobel per i suoi studi. "Sicuramente la sua era una delle scoperte in lizza, ce ne sono altre anche in questo campo. E' ovvio che tutti se lo augurano" il coronamento delle proprie fatiche, "quindi anche Shimon sicuramente lo sapeva che poteva essere tra i papabili. Lui ha 74 anni adesso e ha ancora una forza e una voglia di continuare anche con la ricerca di base. Molti passano la seconda parte della carriera scientifica magari più a cercare di traslare le scoperte in clinica. Lui lo sta facendo, ma continua anche sull'altro binario. Ispira vederlo, soprattutto i giovani".
Le pagine ancora da scrivere "sono tante - riflette Iannacone - Sicuramente quella terapeutica è la più significativa: nonostante ci siano qualche centinaio di clinical trial sulle cellule T regolatorie non c'è ancora una terapia approvata sulle T-reg. E questo sicuramente sarebbe il coronamento della scoperta: vedere che o nelle malattie autoimmuni o nei tumori ci può essere qualche via per modulare queste cellule e ottenere un effetto terapeutico". Del resto è l'aspetto che viene esaltato nella scelta dei Nobel per la medicina e per la fisiologia, aggiunge lo scienziato: "Questi premi vengono dati solitamente a quelle scoperte che non solo sono importanti, ma hanno anche potenzialmente delle ricadute cliniche. Per la traslabilità delle scoperte".
E "dagli anni '50 fino ad oggi - continua Iannacone - ci sono state tante scoperte che ci hanno aiutato a capire come funzionano le cellule T, in particolare quella che ci ha aiutato a comprendere che ci sono linfociti T che possono riconoscere un numero enorme di possibili molecole, tra cui anche virus che l'uomo non aveva mai visto, come per esempio Sars-CoV-2. I ricercatori si sono chiesti per tanto tempo come si fa a garantire questa enorme variabilità. Basti pensare che non ci sarebbe spazio nel Dna se ogni recettore di ogni linfocita T nell'organismo fosse codificato da un gene singolo. Una scoperta famosa è quella che ci ha fatto capire che pezzettini di Dna si riarrangiano nei linfociti e danno modo, come piccoli pezzi di puzzle, di creare tantissime combinazioni e possibilità diverse". E' il meccanismo che "fa sì che nel timo si sviluppino tutti questi linfociti in grado di riconoscere qualsiasi cosa. Succede che ne emergono alcuni in grado di riconoscere anche strutture proprie, per esempio i nostri organi. Di solito queste cellule vengono eliminate dal timo e anche questo processo è stato visto da un altro premio Nobel. Ma è un processo non efficiente al 100%".
Bisogna garantire, per poter avere questa enorme variabilità, "anche un pochino di elasticità nella selezione - spiega l'esperto - Quindi rimangono anche in periferia delle cellule autoreattive. Shimon Sakaguchi e gli altri due vincitori, Mary Brunkow e Fred Ramsdell, hanno scoperto come si fanno a tenere a bada questi linfociti T autoreattivi in periferia, non più durante lo sviluppo nel timo. E hanno scoperto una popolazione di linfociti che hanno chiamato cellule T-regolatorie, che sono in grado di sopprimere le risposte autoreattive. Sakaguchi le ha scoperte per primo, gli altri due scienziati hanno scoperto il 'fattore di trascrizione' che serve per il loro sviluppo". E hanno visto le implicazioni della mutazione di questo gene, Foxp3, in una grave sindrome, Ipex.
Sono dunque scoperte importanti, conclude Iannacone, perché "queste cellule T regolatorie si è visto che funzionano poco o non esistono nei pazienti con le malattie autoimmuni. E sono in corso clinical trial proprio per cercare di espandere o di infondere o di regolare le cellule T regolatorie per spegnere le risposte immunitarie in pazienti con malattie autoimmuni. In più si è scoperto che nei tumori queste cellule regolatorie sono espanse e quindi ci sono degli altri trial per cercare di eliminarle per far sì che i linfociti normali riescano a eliminare i tumori".
Leggi tutto: Nobel medicina, Iannacone: "Tante pagine da scrivere, le più belle saranno le terapie"

(Adnkronos) - Dopo verde, arancione e rosso arriva anche il quarto colore sul semaforo? La novità per ora è un'ipotesi, ma la svolta è più vicina di quanto si pensi, a giudicare dal dibattito in corso negli Stati Uniti, in relazione in particolare alla diffusione crescente di veicoli a guida autonoma. Accanto ai 3 colori tradizionali, quindi, si prospetta l'ingresso di una quarta luce. Il colore più gettonato? Il bianco.
Secondo i ricercatori della North Carolina State University, l'introduzione del bianco consentirebbe di gestire meglio i veicoli a guida autonoma, che 'dialogano' con i segnali luminosi agli incroci. La quarta luce non andrebbe a sostituire gli altri colori tradizionali del semaforo, che continuerebbero ad accendersi e spegnersi come sempre e a dirigere il traffico dei veicoli tradizionali. Il bianco sarebbe un segnale riservato esclusivamente ai veicoli a guida autonoma.
L'accensione della quarta luce sul semaforo, indipendentemente dalle altre 3, segnalerebbe in particolare l'eventuale presenza cospicua di veicoli senza conducente in prossimità dell'incrocio e consentirebbe alle auto a guida autonoma di gestire i propri movimenti nel modo migliore, sulla base di dati in tempo reale, per procedere nel modo più fluido ed evitare di congestionare l'area.
Secondo i calcoli dei ricercatori, la luce bianca avrebbe effetti positivi sul traffico anche se ci fosse una sola auto a guida autonoma tra 10 veicoli: ritardi e attese, in questo caso, verrebbero ridotti del 3%. Nel migliore degli scenari, si arriva ad un abbattimento dei tempi morti fino al 90% abbondante.
In prospettiva, l'ottimizzazione dei movimenti consentirebbe un generale risparmio di carburante e una riduzione dell'impatto del traffico sull'ambiente. La tecnologia è disponibile e sarà collaudata inizialmente in ambienti 'protetti', in cui la presenza di pedoni non è rilevante.
Leggi tutto: Il semaforo avrà 4 colori? Ecco perché servirà il bianco

(Adnkronos) - "Mi ha squillato il telefono e ho visto un numero dalla Svezia. Ho pensato: beh, è solo spam o qualcosa del genere. Così ho disattivato il telefono e sono tornata a dormire". La chiamata con cui il segretario generale dell'Assemblea dei Nobel, Thomas Perlman, le annunciava il premio per la Medicina 2025 ha colto Mary Brunkow alla sprovvista, nel sonno. "Poi - racconta fra le risate un'ora e mezza dopo, intorno alle 4.30 del mattino, rispondendo ad Adam Smith, direttore scientifico di 'Nobel Prize Outreach', per la consueta intervista post vittoria - ho sentito mio marito che stava parlando con qualcuno". "Ora sono seduta al tavolo da pranzo. Siamo io mio marito e il cane. Il cane è un po' confuso su quello che sta succedendo", sorride di nuovo. "No", Brunkow ammette che non se l'aspettava "per niente" di vincere il Nobel e confessa di non aver ancora pienamente realizzato.
"E' stato uno straordinario lavoro di squadra - commenta - e la mia carriera nella scienza è cambiata parecchio da quando è stato fatto quel lavoro. Non sono nemmeno più in quel campo, ma è stato un onore aver preso parte a quel lavoro iniziale e ho seguito quello che sta succedendo in medicina", tutti gli sviluppi che sono arrivati dopo quelle scoperte basilari. Per Brunkow e il collega Fred Ramsdell è stata proprio "una sfacchinata molecolare", come la definisce la scienziata. "E' incredibile quanto sia cambiata la scienza e il modo in cui faremmo oggi" gli studi che hanno portato a identificare Foxp3, la molecola che programma geneticamente le cellule T regolatorie a sopprimere la risposta immunitaria. "Ora è completamente diverso da come dovevamo farlo a quel tempo".
"Potere della genetica", conferma. "Ci siamo avvicinati cercando di capire la causa del fenotipo che era stato osservato nei topi, quindi stavamo sfruttando una mutazione del topo che porta a interessanti difetti immunitari e poi siamo stati anche in grado di collegare" il tutto "a malattie umane che si trovano molto raramente nei bambini. Sicuramente è il potere della genetica: era ovvio che ci fosse una sovrapposizione genetica tra la malattia umana e quella dei topi e questo certamente ha aiutato, ma in realtà, una volta che abbiamo avuto un'idea della genetica e delle posizioni in cui si sarebbe trovato il gene mutante, è stata davvero una 'fatica molecolare' arrivare alle mutazioni esatte perché era solo una piccolissima alterazione genetica ma che si traduceva in un cambiamento piuttosto profondo". E "ci vogliono un sacco di cervelli diversi, che lavorino tutti insieme - conclude Brunkow tornando sull'importanza del lavoro di squadra - Questo è certo".
Leggi tutto: Nobel, Mary Brunkow e la telefonata di annuncio: "Non ho risposto, pensavo fosse spam"

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia cresce ancora, Pd e M5S calano. E' il quadro che il sondaggio politico Swg per il Tg La7 delinea in base alle intenzioni di voto oggi, 6 ottobre 2025, in caso di elezioni. Il rilevamento effettuati tra l'1 e il 6 ottobre, quindi anche nei giorni monopolizzati dai temi Flotilla e sciopero generale, evidenzia il progresso ulteriore di Fratelli d'Italia. La formazione guidata da Giorgia Meloni, sempre più primo partito, cresce dello 0,3% e arriva al 30,8%. Passo indietro del Pd di Elly Schlein, che cede lo 0,2% e scende al 21,9%, e del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che lascia per strada lo 0,1% e ora vale il 13,6%.
Ai piedi del podio, arretra la Lega che passa dal 9% all'8,8%. Forza Italia è stabile all'8%, Verdi e Sinistra crescono arrivando al 6,8%. Più indietro Azione (3%), Italia Viva (2,2%) e +Europa (1,8%).
Leggi tutto: Sondaggio politico, Fratelli d'Italia cresce ancora. Pd e M5S giù
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