
(Adnkronos) - Agrifuture, l’azienda agricola sperimentale di MartinoRossi Spa interamente dedicata alla ricerca e al test in campo di tecniche agronomiche e soluzioni innovative finalizzate a una agricoltura sostenibile di alta qualità, si conferma sede di importanti progetti condivisi con partner dell’industria alimentare. In alcune porzioni dei 30 ettari di Agrifuture situati a ridosso della sede centrale di MartinoRossi a Malagnino, infatti, sono in corso sperimentazioni di tecniche di precision farming, agricoltura rigenerativa e agricoltura consociativa condotte per conto e in stretta collaborazione con nomi eccellenti dell’agroalimentare nazionale come Gruppo Amadori e Galbusera, che riconfermano così nuovamente il concreto impegno in ambito di sostenibilità, diretto a contribuire alla creazione di modelli agricoli più resilienti, efficienti e rispettosi dell’ambiente.
In particolare, MartinoRossi, fornitore del Gruppo Amadori con materie prime e ingredienti destinati alla produzione della linea di prodotti finiti plant-based, sta portando avanti un progetto sperimentale in uno dei campi di Agrifuture, in collaborazione con l’azienda romagnola. L’attività si concentra sulla consociazione colturale e sulla tecnica di precision farming, con l’obiettivo di applicare pratiche agricole rigenerative e ridurre l’uso di acqua e fertilizzanti.
Il progetto si basa sulla consociazione del mais vitreo con leguminose, coltivate in file alternate secondo lo schema del 'corridoio solare'. Questa tecnica mira a trarre vantaggio dalla naturale complementarità tra le colture: il mais, che ha un elevato fabbisogno di azoto, può trarre beneficio dalla presenza delle leguminose, che grazie a batteri del genere Rhizobium fissano l’azoto atmosferico direttamente nel terreno, riducendo l’impiego di fertilizzanti sintetici. Le leguminose, a loro volta, ricevono un vantaggio dall’ombreggiamento fornito dallo sviluppo verticale del mais, che può proteggerle dalle alte temperature favorendone lo sviluppo.
Il campo è suddiviso in due parcelle con differenti combinazioni: una con fagiolo cannellino, l’altra con pisello giallo, una leguminosa scelta in funzione delle esigenze del Gruppo Amadori, che la impiegherà nello sviluppo dei propri prodotti plant-based. Per questa seconda parcella, MartinoRossi ha selezionato una varietà particolarmente tollerante al caldo, con l’obiettivo di verificare in condizioni reali se il mais possa contribuire a mitigare lo stress termico della leguminosa durante i periodi più caldi.
Il progetto si propone dunque di verificare in che misura la consociazione sia in grado di rendere più sostenibile la produzione di mais riducendo l’utilizzo di concimi chimici e di acqua. A supporto di questo obiettivo, vengono applicate anche tecniche di sub-irrigazione di precisione e la somministrazione di bioinduttori per via radicale, entrambe realizzate attraverso il sistema Underdrip®.
"Abbiamo aderito con entusiasmo - commenta Tommaso Chiappa, direttore Consumer Marketing Amadori - a questo progetto. La scelta di collaborare con MartinoRossi per la fornitura delle proteine vegetali destinate alla nostra linea plant-based è motivata principalmente dalla profonda attenzione che l’azienda dedica alla ricerca e sviluppo, anche sul campo, alla sostenibilità e alla gestione integrata della propria filiera, dalla coltivazione alla raccolta e produzione. L'adozione di una filiera 100% italiana per le proteine vegetali nella nostra gamma Veggy, introdotta da pochi mesi, ha rappresentato un tassello cruciale della strategia di sviluppo della linea. Questa scelta continua a giocare un ruolo fondamentale nell'affermare il Gruppo Amadori come la Protein Company Italiana più sostenibile e innovativa".
MartinoRossi, punto di riferimento dell’industria alimentare nella fornitura di farine, granelle e ingredienti funzionali senza glutine, allergeni e Ogm da cereali e legumi coltivati in filiera controllata, ha avviato inoltre insieme a Galbusera un progetto di studio volto a misurare la produttività del mais bianco coltivato con apporti minimi sia di concimi azotati sia di acqua. La sperimentazione ha avuto inizio a metà maggio con la semina del mais su un campo gestito in agricoltura conservativa dove Ersaf Lombardia monitora nell’evolversi nel tempo la quantità di sostanza organica.
La porzione seminata, inoltre, è servita dal sistema di sub-irrigazione di precisione Underdrip, che rilascia quantità ottimizzate di acqua e bioinduttori a diretto contatto con l’apparato radicale, evitando in questo modo gli sprechi d’acqua per evaporazione e riducendo i prelievi di risorsa idrica.
MartinoRossi, nell’ambito di questa sperimentazione, ha utilizzato droni per somministrare biostimolanti fogliari, ovvero microrganismi che entrano in simbiosi con le colture favorendone lo sviluppo radicale e la capacità di assunzione di nutrienti. L’impiego dei droni da un lato ha migliorato la qualità della nebulizzazione grazie alla forte turbolenza generata dalle eliche; dall’altro, i limiti di carico dei droni hanno condotto a sperimentare, con esito positivo, l’efficacia di un quantitativo sensibilmente inferiore (circa il 70% in meno) di soluzione irrorata.
Inoltre, sempre allo scopo di utilizzare solo l’acqua necessaria, MartinoRossi sta testando in campo da qualche anno delle particolari microsonde, che monitorano sia la temperatura sia il flusso della linfa all’interno della pianta, rilevando in tempo reale eventuali situazioni di stress idrico.
“Per noi di Galbusera questa sperimentazione è un esempio concreto di come qualità eccellente, innovazione e sostenibilità possano intrecciarsi in un progetto condiviso lungo tutta la filiera. Con MartinoRossi stiamo lavorando sul mais bianco, uno degli ingredienti dei nostri biscotti senza glutine, contribuendo a ridurre i fertilizzanti, consumi idrici ed emissioni. È un modello virtuoso, che ci vede non solo come acquirenti ma come parte attiva di una filiera che genera impatto reale”, dichiara Giovanna Solito, direttore Marketing di Galbusera.
Parallelamente alle sperimentazioni in partnership con Galbusera e Amadori, MartinoRossi sta conducendo presso Agrifuture altri progetti in collaborazione con Campi d’Italia, Underdrip, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano, Lilas4Soild (relativamente al Carbon Farming) ed Ersaf. In particolare, con UniMi è in corso lo sviluppo di un modello Ai per la gestione automatizzata dell’irrigazione.

(Adnkronos) - La procura di Palermo ha impugnato la sentenza di assoluzione per il vicepremier Matteo Salvini, assolto lo scorso dicembre dall'accusa di sequestro di persone e rifiuto di atti d'ufficio nel processo Open Arms. I magistrati hanno depositato il ricorso in Corte di Cassazione contro la sentenza. La Procura ha deciso di fare il "ricorso per saltum" per evitare il giudizio di appello e ottenere direttamente una pronuncia della Suprema Corte.
Matteo Salvini è stato assolto nel processo Open Arms "perché il fatto non sussiste" il 20 dicembre 2024 scorso dai giudici a Palermo al termine del processo di primo grado. Il Tribunale, dopo otto ore di camera di Consiglio, ha assolto il ministro dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. Secondo i giudici, "l’assegnazione del Pos (place of safety) non spettava all’Italia", e di conseguenza a Matteo Salvini, mentre Open Arms sbagliò a restare in “ostinata attesa” di un porto sicuro nel nostro Paese.
Per questo i giudici hanno assolto il leader della Lega, non senza intervenire su alcuni argomenti: il divieto di ingresso in acque italiane era illegittimo, strumentale e basato su “mere congetture”. Non solo, la logica del concedere il Pos solo dopo aver ottenuto dagli altri paesi europei un accordo per la redistribuzione adottata dal governo Conte Uno e quindi anche da Salvini, non si basa su nessuna normativa e per questo “quanto meno opinabile”.
Il leader della Lega, vicepremier e ministro dei Trasporti era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per i fatti accaduti nel 2019: da ministro dell'Interno aveva infatti negato lo sbarco per diciannove giorni a 147 migranti, tra cui 27 minori, soccorsi in tre distinte operazioni dalla ong spagnola Open Arms. L'accusa aveva chiesto una condanna a 6 anni di carcere.
Leggi tutto: Open Arms, procura impugna sentenza assoluzione Salvini: ricorso in Cassazione

(Adnkronos) - La Procura di Palermo ha impugnato la sentenza di assoluzione per il vicepremier Matteo Salvini, assolto lo scorso dicembre dall'accusa di sequestro di persone e rifiuto di atti d'ufficio nel processo Open Arms.
I magistrati hanno depositato il ricorso in Corte di Cassazione contro la sentenza. Con questo tipo di ricorso, direttamente alla Cassazione, si può evitare il giudizio di appello.
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(Adnkronos) - Il 'modello Labubu' per rilanciare l'economia cinese. E' questa l'idea lanciata dal ministro del Commercio di Pechino Wang Wentao, che prende esempio dai pupazzetti "in grado di conquistare il mondo".
L'economia cinese "continua a trovarsi di fronte a una situazione molto grave e complessa", ha ammesso infatti il ministro, citando "l'instabilità e l'incertezza dei cambiamenti globali" ma assicurando che il Paese ha "gli strumenti" per evitare il rallentamento economico nel secondo semestre dell'anno anticipato da alcune analisi preoccupanti dallo stallo dei consumi interni, dalle pressioni deflazioniste e del persistente surplus commerciale con gli Usa.
"Alcune delle nostre politiche porteranno nuove risposte", ha aggiunto, precisando che il governo sta operando "per stimolare ulteriormente i consumi" ed evidenziando il potenziale delle "nuove forme di consumo", come i pupazzetti Labubu fabbricati a Pechino, "esempio di nuove tendenze, mode e stili, in grado di conquistare il mondo", le parole del ministro.
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(Adnkronos) - Una nuova ombra si abbatte sul carcere della Dogaia di Prato. Nella mattinata di oggi, il corpo senza vita di un detenuto rumeno di 58 anni è stato ritrovato all'interno della sezione di isolamento, dove stava scontando una sanzione disciplinare. L'uomo era detenuto con fine pena prevista per il 24 febbraio 2026 e aveva un passato segnato da gravi precedenti penali, tra cui violenza sessuale, maltrattamenti, calunnia, minacce e lesioni personali.
Secondo quanto riferito dalla Procura di Prato, con un comunicato firmato dal procuratore Luca Tescaroli, il detenuto aveva partecipato alla violenta rivolta scoppiata all'interno del carcere il 5 luglio scorso, durante la quale era stato trovato in possesso di armi rudimentali.
"All'interno della cella dove è stato rinvenuto il corpo non sono stati trovati strumenti che possano far ipotizzare un suicidio: nessun laccio, corda o altro oggetto sospetto", spiega la Procura. Sul posto è stato effettuato un sopralluogo da parte degli inquirenti, che hanno disposto l'esame autoptico per chiarire le cause del decesso. In corso anche l'analisi delle immagini della videosorveglianza interna.
Il caso si inserisce in un contesto carcerario già fortemente critico, scrive il procuratore Tescaroli nel comunicato. La Procura segnala, infatti, un "preoccupante ricorso alla violenza" tra gruppi di detenuti, una "estrema facilità di movimento" anche tra le sezioni a maggiore restrizione come l’isolamento, e una continua infiltrazione di oggetti illeciti. Solo nella serata di ieri, all’interno della camera di sicurezza n. 198 dell'ottava sezione, sono stati sequestrati 5 grammi di hashish suddivisi in dieci dosi. Dal 1° luglio 2024 ad oggi, sono stati rinvenuti ben 44 telefoni cellulari, e altri risultano ancora nella disponibilità dei detenuti.
Le indagini proseguono per far luce sulla morte del 58enne e sulle gravi falle nella sicurezza della struttura penitenziaria.
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Operazione del Corpo forestale e Procura di Tempio Pausania... 
(Adnkronos) - ''Ho per anni lavorato al servizio delle istituzioni della società nei momenti più duri delle crisi e delle lotte criminali e del terrorismo interne e internazionali. I frutti del mio operato sono fatti concreti riconosciuti ancora dopo trenta anni che ho lasciato l’attività parlamentare e di governo. Per queste ragioni non posso che rispettare la decisione del Tribunale di Firenze che, tuttavia, mi ha colto del tutto impreparato anche alla luce della recente pronuncia con cui la Corte di Appello ha confermato il proscioglimento e l’assoluzione di gran parte di quelli che l’Ufficio di procura aveva individuato come concorrenti necessari''. Lo sottolinea l'ex ministro dell'Interno Vincenzo Scotti in una nota, dopo la condanna a cinque anni e sei mesi di carcere inflitta al 92enne per il caso delle lauree facili alla Link Campus University di Roma, da lui fondata.
''Ho insegnato per oltre trenta anni in università italiane e straniere e nella qualità di presidente della Link Campus University sono stato sempre e soltanto animato dal desiderio di realizzare un polo di eccellenza che garantisse il diritto allo studio anche a studenti già impegnati nel mondo del lavoro'', prosegue.
''Trovo le accuse confluite nella recente condanna sideralmente distanti dalla verità storica e dal ruolo che ho rivestito nell’Ateneo romano - conclude -. Attendo le motivazioni per proporre appello; intanto, continuo a confidare nella magistratura e spero si possa fare presto chiarezza su una vicenda che continua ad essere per me molto dolorosa''.
Emesso dal Questore anche il foglio di via dal territorio... 
(Adnkronos) - Segna, esulta come Cristiano Ronaldo e si infortuna gravemente. Succede in Brasile durante il match tra Gremio Prudente e Monte Azul. Al 78', Kelsey si presenta su dischetto per calciare un rigore: gol dell'1-1 e match in parità.
Kelsey decide di celebrare il gol con l'esultanza resa celebre da CR7. Come Ronaldo, il giocatore del Gremio Prudente salta per effettuare una piroetta a mezz'aria e chiudere lo show con l'urlo 'Siuuuu' al momento dell'atterraggio. Kelsey però non completa l'esecuzione in maniera perfetta: il giocatore ricade male a terra, il ginocchio sinistro cede e arriva un grave infortunio: si parla di lesione del legamento crociato.
Gliflozine senza piano terapeutico, il nefrologo De Nicola (Sin): "Migliorano cure e liste d'attesa"

(Adnkronos) - "Togliere questo paletto burocratico è importante per il nefrologo che, invece di fare un piano terapeutico - che sia aggiunge agli altri che già deve compilare ogni 6-12 mesi per ciascun paziente - può utilizzare il tempo risparmiato per riempire moduli in una migliore qualità di visita per il paziente o per visitarne un altro, contribuendo alla riduzione delle liste d'attesa. Il paziente che per la prescrizione deve rivolgersi solo al medico di medicina generale" può più semplicemente accedere a un trattamento che "riduce la progressione della malattia". Così Luca De Nicola, presidente Sin (Società italiana di nefrologia), commenta all'Adnkronos Salute la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della riclassificazione delle gliflozine, da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), nella fascia A dei prodotti rimborsabili acquistabili in farmacia, con l'eliminazione dei piani terapeutici che vengono compilati dallo specialista.
La riclassificazione delle gliflozine "non è una piccola conquista - osserva De Nicola - è una grandissima conquista, perché si semplifica l'accesso a una cura che è essenziale per la malattia renale cronica con e senza diabete. Le gliflozine riducono nel 40% la progressione della malattia renale verso la dialisi. Se usate all'inizio della malattia, quindi in maniera tempestiva, riescono a rimandare la dialisi anche di 20 anni. Quindi è una conquista enorme" che "mi auguro" sarà implementata anche "per altri farmaci a basso costo: non sto parlando di farmaci biologici ad altissimo costo, dove la spesa deve essere contenuta, controllata, eccetera - chiarisce il nefrologo - ma di farmaci che costano meno di un caffè, adesso stanno intorno ai 0,80 centesimi al giorno".
La patologia, "poco conosciuta, ma estremamente diffusa, è la prima malattia cronico-degenerativa al mondo - spiega il presidente Sin - Dà delle complicanze importantissime e, nei prossimi anni, potrebbe diventare la quinta causa di morte in tutto il mondo occidentale". Non a caso "l'Organizzazione mondiale della sanità, lo scorso 23 maggio, l'ha definita una priorità di salute globale. E' una patologia in crescita che generalmente insorge dopo i 55-60 anni e ha il suo picco nell'età avanzata". Certo, riflette De Nicola, "è aumentato anche il diabete, stiamo fronteggiando un'epidemia di obesità e abbiamo un numero infinito di pazienti ipertesi che, tra l'altro, non sanno neanche di esserlo": tutti fattori di rischio per la patologia renale che, inoltre, "ha costi altissimi. I paziente in dialisi, che è la parte finale della storia del paziente nefropatico, costa 50mila euro a paziente l'anno. L'Italia spende per 45mila pazienti attualmente in dialisi 2, 5 miliardi di euro l'anno: il 2,5% del Fondo sanitario nazionale è per lo 0,08% della popolazione".
Entro fine anno, "dovrebbe essere legge l'offerta di uno screening nei soggetti a rischio di malattia renale cronica da parte delle medicine generali - annuncia De Nicola - Solo il 10% dei pazienti sa di avere una malattia renale, e quindi va dal nefrologo. La patologia, nelle fasi iniziali, non dà sintomi - puntualizza - perché i reni riescono a compensare il danno: il paziente con una malattia renale in cui si è perso anche il 50% della massa funzionante può avere solamente un senso di stanchezza, una pressione più alta, tutti segni aspecifici. Con Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, Anna Rita Patriarca e Ugo Cappellacci - informa - abbiamo portato avanti l'idea di fare uno screening in tutti i pazienti con età tra i 55 e i 75 anni che abbiano un fattore di rischio come ipertensione, diabete, obesità, cardiopatie".
Si tratta di uno "screening proattivo - illustra lo specialista - Su questi soggetti si esegue creatininemia ed esame delle urine, 2 test a bassissimo costo. Il medico di medicina generale", in base a questi risultati, può individuare così "i pazienti a più alto rischio di progressione che vanno inviati tempestivamente al nefrologo". L'Italia, se tutto procede senza intoppi, sarà "il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge sullo screening della malattia renale cronica: un altro grosso passo in avanti per questi nostri pazienti" e la riduzione del "ricorso alla dialisi che, inoltre, aumenta il rischio di mortalità cardiovascolare".
Le gliflozine sono disponibili "da circa 15 anni, ma sono prescritte ancora poco in Italia proprio per le barriere amministrative - rimarca De Nicola - Oggi siamo riusciti, grazie ad Aifa, a togliere queste barriere. L'indicazione è di prescrivere e superare quella che gli anglosassoni chiamano 'therapeutic inertia' o 'clinical inertia', cioè il rimandare la prescrizione alla prossima visita perché abbiamo tanti moduli da compilare. L'idea è: il primo che vede il paziente - che sia il medico di medicina generale, il diabetologo o il nefrologo - prescrive perché prima si incomincia la terapia e maggiore sarà l'efficacia nel lungo tempo. Se comincio a 60% di funzione renale la gliflozina - precisa il nefrologo - rimando la dialisi di 15-20 anni; se comincio con funzionalità al 30%, la rimando di 5-6 anni. C'è sempre un dato positivo, ma ovviamente" l'obiettivo è di allontanare la dialisi e, possibilmente "mettere in remissione la malattia". Attualmente, "la patologia renale cronica viene definita appunto 'cronica e progressiva' - evidenzia De Nicola - Io penso che con le gliflozine, ma anche con finerenone e semaglutide, si potrà parlare di malattia cronica, ma non più progressiva: possiamo mettere in remissione una malattia. Oggi la patologia è trattabile" e, come presidente della società scientifica, "il messaggio è: trattiamola", conclude.
All'interno 200 rotoballe di fieno, vigili del fuoco in azione... 
(Adnkronos) - Una violenta scossa di terremoto si è registrata oggi ai Campi Flegrei verso le ore 9.14.
Non si conosce ancora l'intensità, l'evento bradisismico è stato avvertito a Napoli e in provincia, dalla zona nord a quella est, oltre ai quartieri che fanno parte della zona rossa.
Leggi tutto: Ancora terremoto ai Campi Flegrei, forte scossa e gente in strada anche a Napoli

(Adnkronos) - Il cardinale Pizzaballa, assieme al patriarca Teofilo, in missione a Gaza con un carico di 500 tonnellate di aiuti per la popolazione civile, all'indomani del raid israeliano che ha colpito la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza City, provocando tre morti e diversi feriti tra cui il parroco Gabriel Romanelli. Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una dichiarazione in cui precisa di essere in contatto con il Cardinale.
"Il Governo italiano chiede a Israele di interrompere le azioni militari e di garantire in maniera totale la sicurezza dei due inviati nella loro importante missione", ha aggiunto il ministro.
"Israele e Hamas devono raggiungere un cessate il fuoco, la guerra a Gaza deve cessare, bisogna scegliere definitivamente la via del negoziato diplomatico per interrompere gli attacchi che coinvolgono la popolazione civile, per liberare tutti gli ostaggi israeliani, per far entrare al più presto gli aiuti necessari".
L'attacco alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City è stato "un errore da parte degli israeliani", ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, rendendo noto che c'è stato un colloquio tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu per affrontare la questione, dopo il quale il premier israeliano avrebbe deciso di rilasciare una dichiarazione per spiegare l'accaduto.
"Israele si rammarica profondamente che un colpo vagante abbia colpito la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Ogni vita innocente persa è una tragedia. Condividiamo il dolore delle famiglie e dei fedeli", ha affermato l'Ufficio di Netanyahu in una nota pubblicata su X, sottolineando l’impegno delle autorità israeliane a fare chiarezza sull’accaduto: "Israele sta indagando sull’incidente e resta impegnato nella protezione dei civili e dei luoghi sacri".
L’esercito israeliano ha quindi confermato che la Chiesa della Sacra Famiglia è stata colpita accidentalmente da schegge di un colpo di carro armato sparato durante un’operazione militare nella città. "È emerso che frammenti di un proiettile sparato durante un’attività operativa nella zona hanno colpito per errore la chiesa", si legge nella dichiarazione, precisando che l’incidente è attualmente oggetto di indagine.
Leggi tutto: Tajani: "Cardinale Pizzaballa in missione a Gaza con 500 tonnellate di aiuti"
Il 29 luglio e 24 agosto. Negli ultimi 4 mesi 60 assunzioni... 
(Adnkronos) - Almeno cinque giorni di caldo estremo sull'Italia, con temperature massime che arriveranno anche a 46°C all'ombra al Sud. L'Anticiclone Africano sta tornando e con lui l'afa e il clima rovente, che toccherà la sua fase clou all'inizio della prossima settimana. Sono queste le allarmanti previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, venerdì 18 luglio, e per i giorni a venire.
Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma, purtroppo, l’ennesima espansione del ‘Cammello’, come viene definito in gergo meteorologico l’Anticiclone Africano: l’espansione verso l’Italia dell’alta pressione di origine subtropicale avverrà nel corso del weekend e condizionerà il termometro fino a martedì - mercoledì della prossima settimana.
Il termometro sarà condizionato in modo drammatico: entro lunedì si prevedono 37°C in Emilia, Lombardia orientale e Basso Veneto, 38°C anche in Toscana ed Umbria, 36°C a Roma e Viterbo e queste, pensate, saranno tra le temperature meno roventi della nuova fase africana.
Tra lunedì e martedì si prevedono, infatti, picchi di 44°C tra Matera e Foggia, fino a 45-46°C in Sicilia e Sardegna. Il Sud vivrà una delle più intense ondate di calore degli ultimi decenni.
Ricordiamo, tra l’altro, che il record europeo di caldo è italiano ed è stato registrato a Floridia in provincia di Siracusa l’11 agosto del 2021 con 48,8°C: se le condizioni combinate di caldo e vento secco dovessero essere ‘infernali’, non si esclude un attacco a questo valore record, anche perché adesso le giornate sono più lunghe rispetto alla seconda decade di agosto (periodo del record del 2021).
Un’altra nota da monitorare sarà il vento: con queste temperature il rischio incendi non andrà sottovalutato; prestiamo tutti attenzione, il nostro patrimonio boschivo è preziosissimo ed appartiene a tutta la società.
Infine diamo i numeri, necessari per capire l’eccezionalità dell’evento: sabato le città più calde saranno Oristano con 39°C, Foggia con 37°C, Forlì, Macerata e Nuoro con 36°C.
Domenica il picco sarà toccato a Foggia con 40°C, poi avremo 38°C a Lecce, Matera e Nuoro, ma attenzione anche ai 37°C di Ferrara e ai 36°C di Bologna e Mantova.
Il clou di questa fase di fuoco sarà raggiunto nella nuova settimana: lunedì vedremo salire Foggia a 42, Caltanissetta e Nuoro a 41, Matera, Oristano e Siracusa a 40, Catania e Taranto a 39.
Ma il picco di questa fiammata ci sarà martedì con 44°C a Matera, 43°C a Foggia e Lecce, 42°C a Barletta, Crotone, Ragusa e 41°C ad Agrigento e Catania. Questo sarà il quadro dei capoluoghi di provincia, ma nelle città minori si prevedono 45-46°C all’ombra in molte località interne della Sicilia e della Sardegna.
Per un po' di respiro dovremo aspettare metà della prossima settimana quando, forse, arriverà l'Anticiclone delle Azzorre a riportare temperature più fresche ‘vecchio stampo’. Per ora, ci tocca il classico meteo del XXI secolo: anticicloni africani, notti tropicali e oltre 40°C all'ombra.
Venerdì 18. Al Nord: soleggiato. Al Centro: soleggiato. Al Sud: soleggiato.
Sabato 19. Al Nord: temporali su Alpi, sole e caldo altrove. Al Centro: sole e caldo. Al Sud: sole e caldo
Domenica 20. Al Nord: temporali su Alpi, sole e caldo altrove. Al Centro: sole e molto caldo. Al Sud: sole e molto caldo
Tendenza: caldo africano record al Sud con punte di 45-46°C all’ombra, caldo anomalo anche al Centro-Nord fino a mercoledì.
Leggi tutto: Caldo estremo in arrivo, picco fino a 46°C all'ombra: previsioni meteo

(Adnkronos) - Gli Stati membri dell’Ue hanno raggiunto stamane in Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti, un accordo sul 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, superando l’opposizione della Slovacchia. Lo si apprende da due fonti a Bruxelles. L’approvazione del pacchetto è all’ordine del giorno come punto A, cioè senza discussione, al Consiglio Affari Generali che si riunisce oggi.
''Accolgo con favore l'accordo sul nostro 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Stiamo colpendo il cuore della macchina da guerra russa, prendendo di mira i settori bancario, energetico e militare-industriale e includendo un nuovo tetto massimo dinamico al prezzo del petrolio. La pressione è alta. E rimarrà tale finché Putin non porrà fine a questa guerra'', ha scritto su 'X' la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen.
''Siamo determinati. La Ue ha appena approvato uno dei pacchetti di sanzioni più forti contro la Russia fino ad oggi'', ha poi scritto su 'X' l'Alto rappresentante della politica estera della Ue Kaja Kallas. ''Stiamo tagliando ulteriormente il bilancio bellico del Cremlino, prendendo di mira altre 105 navi della flotta ombra, i loro complici, e limitando l'accesso delle banche russe ai finanziamenti'', ha scritto Kallas.
''Gli oleodotti Nord Stream saranno vietati. Un tetto massimo più basso al prezzo del petrolio. Stiamo esercitando maggiore pressione sull'industria militare russa, sulle banche cinesi che consentono l'elusione delle sanzioni e bloccando le esportazioni di tecnologia utilizzata nei droni'', ha aggiunto in un secondo post su 'X'.
''Per la prima volta, stiamo designando un registro di bandiera e la più grande raffineria Rosneft in India. Le nostre sanzioni colpiscono anche chi indottrina i bambini ucraini. Continueremo ad aumentare i costi, quindi fermare l'aggressione diventa l'unica via d'uscita per Mosca'', ha concluso.
Il diciottesimo pacchetto di sanzioni "non ha precedenti" e "costringerà Mosca al cessate il fuoco" in Ucraina, ha commentato su 'X' il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot affermando che "insieme agli Stati Uniti costringeremo (il presidente russo, ndr) Vladimir Putin a un cessate il fuoco''.
Mosca intanto non si ferma e attacca ancora l'Ucraina. Raid russi hanno colpito infatti nelle prime ore di oggi l'oblast di Kharkiv e Zaporizhzhia causando almeno un morto e cinque feriti, oltre a danni alle abitazioni civili. Lo scrive il Kyiv Independent.
A perdere la vita è stato un uomo di 64 anni a Stepnohirsk, nell'oblast di Zaporizhzhia, ha dichiarato il governatore Ivan Fedorov aggiungendo che almeno nove droni di fabbricazione iraniana sono stati lanciati dalle forze armate russe contro il centro di Zaporizhzhia ferendo un uomo di 79 anni.
Nell'oblast di Kharkiv, invece, un raid aereo ha colpito la città di Chuhuiv ferendo quattro persone, come ha dichiarato il sindaco Halyna Minayeva. Tutte le vittime, che stanno ricevendo cure mediche, sono state ferite dopo che la Russia ha colpito un'area residenziale danneggiando molte case, un centro medico e un istituto educativo.
E' in corso intanto un dialogo con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per definire un possibile "mega accordo" sui droni ad uso militare. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sottolineando in un'intervista al New York Post che l'intesa prevederebbe l'acquisto da parte degli Stati Uniti della tecnologia ucraina più avanzata, testata sul campo contro le forze russe, in cambio della fornitura a Kiev di nuove armi.
"I nostri ultimi colloqui con Trump si sono concentrati su un accordo che possa rafforzare la tecnologia aerea di entrambi i Paesi", ha spiegato Zelensky, sottolineando come i droni ucraini di ultima generazione abbiano dimostrato di poter penetrare le difese russe.
"Il popolo americano ha bisogno di questa tecnologia, e dovete averla nel vostro arsenale", ha dichiarato Zelensky, definendo i droni lo strumento chiave che ha permesso all'Ucraina di resistere per oltre tre anni all'invasione russa. "Saremo pronti a condividere questa esperienza con l'America e altri partner europei", ha aggiunto il presidente ucraino, confermando che colloqui sono in corso anche con Danimarca, Norvegia e Germania.
Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, si è intanto detto fiducioso su un accordo tra Germania e Stati Uniti sulla fornitura di sistemi di difesa aerea Patriot all'Ucraina. Ma i tempi sono ancora incerti. "Devono anche essere trasportati e installati. Si tratta di una questione di giorni, forse di settimane", ha dichiarato il cancelliere. Merz ha confermato che i ministri della Difesa dei due Paesi stanno negoziando i dettagli tecnici, in colloqui che ha definito “molto concreti”.

(Adnkronos) - Gli Stati membri dell’Ue hanno raggiunto stamane in Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti, un accordo sul 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, superando l’opposizione della Slovacchia. Lo si apprende da due fonti a Bruxelles. L’approvazione del pacchetto è all’ordine del giorno come punto A, cioè senza discussione, al Consiglio Affari Generali che si riunisce oggi.
''Siamo determinati. La Ue ha appena approvato uno dei pacchetti di sanzioni più forti contro la Russia fino ad oggi'', ha poi scritto su 'X' l'Alto rappresentante della politica estera della Ue Kaja Kallas.
''Stiamo tagliando ulteriormente il bilancio bellico del Cremlino, prendendo di mira altre 105 navi della flotta ombra, i loro complici, e limitando l'accesso delle banche russe ai finanziamenti'', ha scritto Kallas.
''Gli oleodotti Nord Stream saranno vietati. Un tetto massimo più basso al prezzo del petrolio. Stiamo esercitando maggiore pressione sull'industria militare russa, sulle banche cinesi che consentono l'elusione delle sanzioni e bloccando le esportazioni di tecnologia utilizzata nei droni'', ha aggiunto in un secondo post su 'X'.
''Per la prima volta, stiamo designando un registro di bandiera e la più grande raffineria Rosneft in India. Le nostre sanzioni colpiscono anche chi indottrina i bambini ucraini. Continueremo ad aumentare i costi, quindi fermare l'aggressione diventa l'unica via d'uscita per Mosca'', ha concluso.
Mosca intanto non si ferma e attacca ancora l'Ucraina. Raid russi hanno colpito infatti nelle prime ore di oggi l'oblast di Kharkiv e Zaporizhzhia causando almeno un morto e cinque feriti, oltre a danni alle abitazioni civili. Lo scrive il Kyiv Independent.
A perdere la vita è stato un uomo di 64 anni a Stepnohirsk, nell'oblast di Zaporizhzhia, ha dichiarato il governatore Ivan Fedorov aggiungendo che almeno nove droni di fabbricazione iraniana sono stati lanciati dalle forze armate russe contro il centro di Zaporizhzhia ferendo un uomo di 79 anni.
Nell'oblast di Kharkiv, invece, un raid aereo ha colpito la città di Chuhuiv ferendo quattro persone, come ha dichiarato il sindaco Halyna Minayeva. Tutte le vittime, che stanno ricevendo cure mediche, sono state ferite dopo che la Russia ha colpito un'area residenziale danneggiando molte case, un centro medico e un istituto educativo.
E' in corso intanto un dialogo con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per definire un possibile "mega accordo" sui droni ad uso militare. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sottolineando in un'intervista al New York Post che l'intesa prevederebbe l'acquisto da parte degli Stati Uniti della tecnologia ucraina più avanzata, testata sul campo contro le forze russe, in cambio della fornitura a Kiev di nuove armi.
"I nostri ultimi colloqui con Trump si sono concentrati su un accordo che possa rafforzare la tecnologia aerea di entrambi i Paesi", ha spiegato Zelensky, sottolineando come i droni ucraini di ultima generazione abbiano dimostrato di poter penetrare le difese russe.
"Il popolo americano ha bisogno di questa tecnologia, e dovete averla nel vostro arsenale", ha dichiarato Zelensky, definendo i droni lo strumento chiave che ha permesso all'Ucraina di resistere per oltre tre anni all'invasione russa. "Saremo pronti a condividere questa esperienza con l'America e altri partner europei", ha aggiunto il presidente ucraino, confermando che colloqui sono in corso anche con Danimarca, Norvegia e Germania.

(Adnkronos) - Mosca non si ferma e attacca ancora l'Ucraina. Raid russi hanno colpito infatti nelle prime ore di oggi l'oblast di Kharkiv e Zaporizhzhia causando almeno un morto e cinque feriti, oltre a danni alle abitazioni civili. Lo scrive il Kyiv Independent.
A perdere la vita è stato un uomo di 64 anni a Stepnohirsk, nell'oblast di Zaporizhzhia, ha dichiarato il governatore Ivan Fedorov aggiungendo che almeno nove droni di fabbricazione iraniana sono stati lanciati dalle forze armate russe contro il centro di Zaporizhzhia ferendo un uomo di 79 anni.
Nell'oblast di Kharkiv, invece, un raid aereo ha colpito la città di Chuhuiv ferendo quattro persone, come ha dichiarato il sindaco Halyna Minayeva. Tutte le vittime, che stanno ricevendo cure mediche, sono state ferite dopo che la Russia ha colpito un'area residenziale danneggiando molte case, un centro medico e un istituto educativo.
E' in corso intanto un dialogo con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per definire un possibile "mega accordo" sui droni ad uso militare. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sottolineando in un'intervista al New York Post che l'intesa prevederebbe l'acquisto da parte degli Stati Uniti della tecnologia ucraina più avanzata, testata sul campo contro le forze russe, in cambio della fornitura a Kiev di nuove armi.
"I nostri ultimi colloqui con Trump si sono concentrati su un accordo che possa rafforzare la tecnologia aerea di entrambi i Paesi", ha spiegato Zelensky, sottolineando come i droni ucraini di ultima generazione abbiano dimostrato di poter penetrare le difese russe.
"Il popolo americano ha bisogno di questa tecnologia, e dovete averla nel vostro arsenale", ha dichiarato Zelensky, definendo i droni lo strumento chiave che ha permesso all'Ucraina di resistere per oltre tre anni all'invasione russa. "Saremo pronti a condividere questa esperienza con l'America e altri partner europei", ha aggiunto il presidente ucraino, confermando che colloqui sono in corso anche con Danimarca, Norvegia e Germania.
Leggi tutto: Ucraina, Russia attacca ancora: droni e raid su Zaporizhzhia e Kharkiv

(Adnkronos) - Damasco si prepara a ridispiegare le sue unità militari a Sweida, nel sud della Siria, dopo che il presidente ad interim Ahlmad al Sharaa ha accusato i drusi di aver violato i termini dell'accordo per il cessate il fuoco che aveva portato, mercoledì sera, al ritiro dei contingenti. Gruppi di beduini sono tornati a fare incursioni nella città siriana a maggioranza drusa per cercare di liberare i beduini detenuti nei recenti scontri.
La presidenza di Damasco ha accusato stamane i drusi di aver violato l'accordo di tregua in vigore per la città, teatro di violenti scontri che hanno causato centinaia di morti. In una nota diffusa da Damasco si accusano le "forze fuorilegge", termine che il governo usa per riferirsi alle fazioni druse a Sweida, di violare l'accordo compiendo "orribili violenze" contro i civili, tra cui "crimini che violano completamente gli obblighi di mediazione, minacciano direttamente la pace civile e spingono verso il caos e il collasso della sicurezza".
La presidenza ha inoltre messo in guardia contro "la continua e palese ingerenza israeliana negli affari interni della Siria, che porta solo a ulteriore caos e distruzione e complica ulteriormente la situazione regionale".
Nuovo raid israeliano ieri sera nei pressi della città siriana a maggioranza drusa, a segnalarlo è stata l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. Si tratta del primo attacco dopo il ritiro notturno delle forze governative siriane da Sweida, rivendicato da Israele dopo gli scontri tra combattenti drusi e tribù beduine che hanno causato quasi 600 morti, secondo una Ong. Secondo Sana, "gli aerei di occupazione israeliani hanno effettuato un raid alla periferia di Sweida".
Secondo quanto dichiarato dal primo ministro Benjamin Netanyahu in un videomessaggio, Israele continuerà a utilizzare la forza per far rispettare le sue "linee rosse" in Siria, a partire dalla smilitarizzazione dell'area a sud di Damasco.
"Abbiamo stabilito una politica chiara - ha affermato Netanyahu - Demilitarizzare l'area a sud di Damasco, dalle Alture del Golan fino alla montagna dei drusi, è una delle nostre linee rosse".
"Non permetteremo a forze militari di scendere a sud di Damasco, non permetteremo che i drusi vengano colpiti a Jebel Druze (la montagna dei drusi, ndr)", ha scandito il primo ministro, che ha quindi accusato il governo del presidente siriano ad interim, Ahmed al-Sharaa, di aver violato entrambe queste linee rosse.
"Ha inviato un esercito a sud di Damasco, in un'area che deve restare demilitarizzata, e ha iniziato a massacrare i drusi. Non potevamo accettarlo in alcun modo”, ha detto Netanyahu.
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