(Adnkronos) - Anche questa estate, sono stati pubblicati i bandi dell’Università UniCamillus per iscriversi alle prove di ammissione per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria, anno accademico 2025/2026. I corsi di laurea in questione, erogati in lingua italiana e inglese – a seconda della sede e del percorso di riferimento –, riflettono la natura internazionale dell’Ateneo, e offrono una formazione di primo piano nel settore medico-sanitario.
I bandi prevedono la seguente ripartizione di posti disponibili. Medicina e Chirurgia in lingua italiana: Roma (in fase di accreditamento) con 160 posti disponibili; Lido di Venezia con 194 posti a disposizione; Cefalù con 39 posti. In fase di iscrizione, i candidati potranno scegliere di concorrere per una, due o tutte e tre le sedi. Medicina e Chirurgia in lingua inglese: sede di Roma con 246 posti disponibili. Odontoiatria e Protesi Dentaria (lingua italiana): sede di Roma, con 23 posti.
Le iscrizioni per concorrere scadono tassativamente alle ore 13:00 del 27 giugno 2025 e devono essere effettuate online tramite il portale GOMP all’URL https://unicamillus-studenti.gomp.it Le prove si svolgeranno da remoto in modalità home-based, comodamente dal proprio pc, e consisteranno in 60 domande a risposta multipla, da completare entro 60 minuti. Le materie affrontate durante l’esame saranno inerenti a logica, cultura generale, biologia, chimica, fisica, matematica e tematiche umanitarie relative alla mission sociale di UniCamillus. Per Medicina e Chirurgia in lingua italiana, la selezione si terrà giovedì 3 luglio 2025. Invece, per Medicina e Chirurgia in lingua inglese e per Odontoiatria e Protesi Dentaria, la data della prova è prevista per venerdì 4 luglio 2025. I risultati delle prove saranno pubblicati entro il 9 luglio 2025 sul sito dell’Ateneo.
UniCamillus è un’università, ma non è solo un’opzione formativa: l’Ateneo medico, infatti, si rivela ancora una volta un investimento concreto per il futuro professionale, e lo confermano gli ultimi dati pubblicati da AlmaLaurea, che collocano UniCamillus tra le realtà universitarie italiane di maggior successo. L’89,5% degli studenti si laurea in corso, una percentuale ben superiore alla media nazionale. L’84,3% dei laureati trova un’occupazione entro un anno dal titolo, con uno stipendio iniziale superiore alla media. Inoltre, il 95,2% degli studenti si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria, confermando l’ottimo rapporto con i docenti e la qualità delle infrastrutture. Ancora, la percentuale di studenti internazionali risulta doppia rispetto alla media nazionale, e ciò sottolinea il crescente prestigio dell’ateneo.
Questi risultati testimoniano l’efficacia del modello formativo di UniCamillus, che valorizza competenze, vocazione e formazione pratica, senza dimenticare l’aspetto umano e relazionale nei confronti degli studenti, accompagnandoli per mano durante tutto il percorso di studi.
L’Ateneo rappresenta così un punto di riferimento per chi
desidera intraprendere una carriera nel settore medico-sanitario, e
per chi vuole studiare in un ambiente multiculturale, dinamico e
vivace. Per ulteriori informazioni e dettagli sulle procedure di
ammissione, è possibile visitare la pagina dei bandi
dell’Università UniCamillus
https://unicamillus.org/servizi/bandi-di-ammissione/ o scrivere a
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(Adnkronos) - Per la Russia la guerra fra Iran e Israele non è una cattiva notizia, malgrado l'alleanza fra Mosca e Teheran. Non solo per il prezzo del petrolio, balzato lunedì del 10%, che potrebbe aumentare, anche se molti analisti rimangono scettici sull'andamento a lungo termine. E neanche solo per la sua uscita dall'isolamento diplomatico, con Donald Trump, a sostenere la sua candidatura come mediatore.
La crisi offre alla Russia la possibilità di estendere il suo rapporto di cooperazione con gli Stati Uniti oltre il dossier ucraino che non è suo interesse affrontare, nei termini imposti dall'esterno, al programma nucleare dell'Iran, al conflitto fra Israele e Iran, alla cooperazione nell'Artico, ad altre forme di cooperazione economica e allo spazio. E oltre a tutto la guerra fra Iran e Israele distoglie l'attenzione del pubblico e delle cancellerie dalla guerra in Ucraina, dove Mosca ha ora mano libera.
Vladimir Putin si presenta in questo momento come l'unico leader mondiale con una linea aperta con la Casa Bianca, Teheran e anche Tel Aviv (il Presidente russo nella telefonata di sabato a Trump ha ricordato al suo interlocutore che sul programma nucleare di Teheran Mosca è sempre stata al fianco di Washington e le relazioni fra Russia e Israele, pur offuscate dalla risposta del Cremlino agli attacchi del 7 ottobre e alle critiche per la guerra a Gaza rimangono aperte, con Israele che non ha mai imposto sanzioni contro la Russia e mai interrotto il rapporto).
La Russia ha condannato gli attacchi "illegali" di Israele che creano "una minaccia alla sicurezza internazionale" e accusato l'Occidente di manipolare la situazione a suo vantaggio. Ma questa è la posizione diplomatica scontata, dato il non allineamento dell'Iran e il suo inserimento d'ufficio nel gruppo dei Paesi del Sud Globale, quindi al fianco di Mosca.
L'Iran è per il Cremlino un utile "partner strategico", secondo un accordo ratificato a Mosca lo scorso aprile, che garantisce reciproca collaborazione di fronte a minacce condivise ma non è una alleanza militare con assistenza militare reciproca. Ha assicurato alla Russia i droni Shahed nei primi due anni del conflitto con l'Ucraina, anche se ora i droni vengono prodotti in Russia (2.700 al mese, anche se in siti presi di mira dai raid ucraini). Ma non c'è molto altro nella relazione bilaterale.
La relazione della Russia con i Paesi della regione è complessa: se da un lato Mosca ha sempre esercitato influenza, dall'altro ha sempre tratto profitto dalle crisi in una zona di produzione di fonti di energia. La caduta di Assad, e l'incapacità di Mosca di muovere un dito per sostenere il suo storico alleato, ha indebolito la postura di Mosca e la sua credibilità nella regione. Un collasso del regime anche a Teheran, apparentemente fra gli obiettivi di Israele, renderebbe la situazione di Mosca ancora più debole. Invece Mosca si ritrova ora la possibilità di essere l'unico mediatore.
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(Adnkronos) - "La scelta di una frase del Gattopardo alla maturità dimostra l'attualità del romanzo, che è una delle opere più immortali della nostra letteratura non soltanto italiana, ma mondiale". E' quanto ha detto all'Adnkronos Nicoletta Lanza Tomasi, diventata nuora di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del Gattopardo, quando ha sposato il figlio adottivo Gioacchino Lanza Tomasi. La traccia A della prima prova di italiano, proposta dal ministero dell'Istruzione e del Merito come una delle sette possibili scelte dei maturandi, riguarda la visita di Angelica, fidanzata di Tancredi, alla famiglia dei principi di Salina. "È una scelta abbastanza originale, perché in genere viene citato il meraviglioso capitolo dell'incontro con Chevalley", ha commentato Nicoletta Lanza Tomasi. L'episodio, "è molto significativo - ha continuato - perché è il segno della fine di un'era e dell'inizio di un'altra, che è proprio il senso del Gattopardo. L'accettazione di Angelica nella famiglia del Principe segna la fine di tutto e l'inizio di tutto".
"Quest'anno il Gattopardo ha riscosso nuovamente un grande interesse grazie alla serie Netflix. In concomitanza, - ha aggiunto - ci sono state le celebrazioni della Feltrinelli per i 70 anni del romanzo e quindi se ne è parlato moltissimo. Anche la riedizione con la nuova la copertina ha contribuito a riportare il romanzo al centro dell'interesse pubblico. Il Gattopardo continuerà a essere amato per sempre".
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, secondo Nicoletta Lanza Tomasi, "avrebbe apprezzato la scelta, perché riguarda anche l'accettazione di una classe sociale meno abbiente nella famiglia aristocratica. L'uomo nuovo che avanza, ovvero 'l'uomo nuovo come dev'essere, è peccato però che debba essere così', come diceva Don Fabrizio, il principe di Salina, riferendosi a Don Calogero Sedara. L'accettazione di Angelica è l'accettazione di questa realtà, della mescolanza di classi sociali che segna poi il declino dell'aristocrazia".
Leggi tutto: Maturità, Nicoletta Lanza Tomasi: "Scelta Gattopardo dimostra attualità del romanzo"
(Adnkronos) - Paulo Dybala torna alla Juventus? La clamorosa indiscrezione si è diffusa rapidamente: l'attaccante argentino della Roma avrebbe avuto un primo contatto con il club bianconero per un suo ritorno a Torino. La notizia, data dal giornalista Luca Momblano su Juventibus, ha acceso inevitabilmente i tifosi bianconeri, che si sono scatenati su X e hanno assaltato i profili social dell'argentino, chiedendogli a gran voce di tornare.
Dybala, entrato nell'ultimo anno di contratto con la Roma, ha una clausola rescissoria, valida per il mese di luglio, da 12 milioni di euro. Una cifra che lo rende molto appetibile sul mercato per le big europee e non solo. A preoccupare però sono i continui infortuni dell'argentino, che ha saltato il finale di stagione, chiuso dai giallorossi al quinto posto qualificandosi così per la prossima Europa League, per sottoporsi a un'operazione chirurgica dopo una lesione del tendine semitendinoso della coscia sinistra.
Ma i tanti problemi fisici di Dybala, uno dei motivi che avevano spinto la Juventus a non rinnovargli il contratto nel 2022, non spaventano i tifosi bianconeri. "Paulo, quando torni?", chiede un utente sotto a un post dell'argentino, seguito da un "torna a casa per il gran finale". "Paulo è ora di tornare a casa, che dici?", gli fa eco un altro tifoso, "il mio idolo, torna ti prego". Altri invece si 'limitano' a postare foto e video degli anni juventini di Dybala sui social, un chiaro indizio su quali possano essere i sentimenti dei tifosi di fronte a un ritorno dell'argentino. Dybala, inoltre, si trova al momento negli Stati Uniti, dove sta assistendo ad alcune partite del nuovo, e ricchissimo, Mondiale per Club, a cui partecipa proprio la Juventus. E molti, nella sua vacanza in America, ci hanno visto un indizio di mercato.
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(Adnkronos) - Giada Giovanelli e Francesco Branco diventeranno presto genitori. La coppia, che ha partecipato a Temptation Island nel 2018, ha annunciato la notizia con un video pubblicato sui social a corredo di una didascalia in cui la giovane ha raccontato di aver avuto un aborto spontaneo, lo stesso giorno in cui 4 anni dopo ha scoperto di essere in dolce attesa, il 16 marzo.
“Ci sono notizie che non sai come dire. Perché non erano previste, perché ti hanno colto di sorpresa, perché all’inizio neanche tu sapevi come sentirti. Sono incinta”, scrive Giada Giovanelli nel post in cui annuncia la gravidanza.
La coppia, insieme da oltre 10 anni, confessa: “Non era nei nostri piani. Non perché non credessimo nella famiglia ‘tradizionale’. Ma perché, semplicemente, ci sentivamo già completi. Avevamo costruito il nostro piccolo mondo, fatto di sguardi complici, silenzi pieni, viaggi pazzi e due code scodinzolanti che ci danno gioia e amore puro. Sai quando trovi quell’equilibrio raro, perfetto, quasi sacro? Noi eravamo lì. Non mancava niente”.
Poi, il test di gravidanza: “Poi la vita ha fatto irruzione, com’è solita fare. Senza avvisare, senza chiedere. All’inizio lo shock, il timore, mille domande, i pianti e il sentirsi sbagliati. Ma poi abbiamo notato una cosa. Un segno, Uno di quelli che non puoi ignorare”.
Giada racconta che il 16 marzo del 2021 aveva avuto un aborto spontaneo. Ed esattamente quattro anni dopo, il 16 marzo 2025 ha scoperto di essere in dolce attesa: "La stessa data. Una fine, e ora un inizio. Non ho mai creduto al caso. Ho sempre pensato che ogni cosa arrivi per un motivo, anche se a volte facciamo fatica a capirlo subito".
"Ecografia dopo ecografia, quello che ci spaventava ha cominciato ad emozionarci. Ecografia dopo ecografia, abbiamo cominciato a vedere le cose da un’altra prospettiva. E adesso, con amore, fiducia e un po’ di timore (che è il fratello gemello dell’amore), ci lasciamo attraversare da questa nuova vita", ha aggiunto con grande emozione.
La paura ha lasciato spazio alla gioia: "Non era previsto. Non era cercato. E proprio per questo, ci insegna ogni giorno il valore più puro della gratitudine: accogliere ciò che arriva, e dire grazie anche quando tremi", ha concluso.
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(Adnkronos) - L’Italia è al centro di una profonda ridefinizione del mercato del lavoro tech. Calabria e Puglia superano la Lombardia per incidenza di richieste di competenze in data science, con picchi del 27,2% e 21,2%, rispetto alla media nazionale del 14,3%. Un cambio di paradigma geografico che sposta il baricentro dell’innovazione verso il Sud. Ad attestarlo è il primo report 'AI e data skill report 2025', realizzato dall’Osservatorio sulle competenze emergenti di Data Masters, academy attiva nella formazione AI e nel continuous learning. Un’analisi che fotografa l’evoluzione delle richieste del mercato del lavoro italiano in ambito AI e data science, con uno sguardo attento alla trasformazione dei ruoli, delle retribuzioni e delle esigenze formative nei diversi territori e settori.
“L’obiettivo di questo Osservatorio è fornire uno strumento di lettura e anticipazione del futuro del lavoro. I dati mostrano chiaramente che siamo nel mezzo di una trasformazione radicale che richiede nuove strategie, nuovi approcci e soprattutto nuove competenze”, afferma Luigi Congedo, presidente e co-founder di Data Masters. L’indagine si basa su un’analisi di oltre 18mila annunci di lavoro pubblicati su LinkedIn Italia nel primo trimestre del 2025, processati attraverso un’architettura avanzata di agenti AI. Il risultato è un panorama dettagliato e aggiornato delle competenze più richieste nel settore tecnologico, suddiviso per territorio, ruolo e comparto industriale.
Secondo il report, le competenze in data science (presenti nel 14,3% degli annunci) e python (7,2%) risultano essere le più ricercate nel panorama italiano, confermando la loro centralità in ambito AI e data science. Tuttavia, emergono con forza anche competenze più avanzate e specialistiche: machine learning è richiesta nel 6,1% degli annunci, seguita da deep learning (3,2%), mlops (2,3%) e langchain/agentic applications (0,8%). Questi dati indicano una netta accelerazione verso tecnologie di frontiera.
“Quello che stiamo osservando è un mercato che premia le competenze più avanzate e specialistiche, ma che richiede anche una costante capacità di aggiornamento. Le tecnologie emergenti diventano rapidamente imprescindibili per chi vuole rimanere competitivo”, commenta Francesco Cipriani, ceo e co-founder Data Masters. Contrariamente ai trend storici, il Sud Italia mostra performance superiori alla media nazionale nella domanda di competenze AI. In Calabria, la richiesta di competenze in Data Science raggiunge il 27,2% (quasi il doppio della media nazionale), mentre in Puglia si attesta al 21,2%. Anche Python è richiesto nel 12,3% degli annunci calabresi e nell’11,9% in quelli pugliesi. Questi dati confermano l’ascesa di nuovi poli tecnologici e suggeriscono opportunità concrete per investimenti formativi e talent acquisition su base territoriale.
“Il Sud sta dimostrando una sorprendente capacità di rispondere alla domanda di innovazione, anche grazie a una crescente presenza di poli universitari, acceleratori d’impresa e investimenti pubblici e privati. Questo ci spinge a pensare la formazione come leva strategica territoriale”, sottolinea Vincenzo Maritati, AI researcher e co-founder di Data Masters.
Il possesso di competenze tecniche avanzate ha un impatto diretto sulle retribuzioni. Il framework PyTorch guida la classifica con una ral media di 50.896 euro, seguito da tensorflow (49.952 euro) e computer vision (48.313euro). Le competenze in langchain/agentic applications si attestano a 47.777 euro, machine learning a 47.786 euro e deep learning a 47.719 euro. Tutti questi valori superano la ral media italiana di 44.729 euro, con un premio salariale che può superare i 6.000 euro annui per i profili più qualificati.
Le aziende italiane non cercano solo esperti tecnici, ma professionisti completi. Il 66% degli annunci che menzionano machine learning e tensorflow richiedono anche competenze di problem solving e pensiero analitico. Inoltre, oltre il 59% degli annunci per deep learning, machine learning e statistical analysis include esplicitamente la collaborazione in team tra le skill richieste. Questi numeri confermano che le soft skill sono sempre più determinanti per distinguersi nel mercato.
Il report mostra chiaramente che le aziende cercano figure ibride, capaci di orchestrare strumenti tecnologici avanzati e interagire con diversi stakeholder. Questi professionisti devono coniugare profondità tecnica con visione sistemica, e la capacità di integrare soluzioni AI nel business. In particolare, le posizioni che richiedono machine learning (6,1% degli annunci) e deep learning (3,2%) sono sempre più associate a competenze in gestione progettuale, comunicazione efficace e continuous learning (richiesto nel 24,9% degli annunci legati a tensorflow). I giovani in Italia faticano a trovare spazio nel mondo del lavoro. Solo un terzo degli occupati – il 33% – ha meno di 39 anni, contro una media europea che si attesta al 40% (fonte: Osservatorio Talents Venture su dati Eurostat). Un gap che sembra piccolo, ma che attesta che il divario tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle effettivamente disponibili continua ad allargarsi. Parliamo del cosiddetto mismatch delle competenze, un fenomeno che oggi rappresenta uno degli ostacoli più grandi alla crescita e all’innovazione nel nostro Paese.
In questo contesto, la formazione assume un ruolo decisivo: “non è più soltanto un mezzo per aggiornare una forza lavoro spesso poco preparata, ma diventa un vero moltiplicatore di valore”, spiega Francesco Cipriani, ceo e co-founder Data Masters. "E' - avverte - lo strumento chiave per avvicinare nuovamente i giovani al mercato del lavoro, offrendo loro le competenze richieste dalle imprese e creando nuove opportunità. Secondo l’ultimo studio di Talents Venture, “mancano oltre 1,3 milioni di lavoratori qualificati nel nostro sistema produttivo”. Una cifra impressionante, che racconta il paradosso di un Paese che continua a formare talenti ma fatica a inserirli nel mondo del lavoro. E proprio qui, “l’istruzione può fare la differenza, rappresentando la chiave per colmare questo gap e rilanciare l’occupazione qualificata”.
Ma la sfida non si limita a investire in formazione. “E' necessario - sottolinea Luigi Congedo, presidente e co-founder Data Masters -migliorare l’efficienza degli investimenti, orientandoli verso strategie che sappiano identificare in anticipo le competenze emergenti e rispondere tempestivamente alle esigenze del mercato del lavoro. Non basta dunque incentivare in modo generico: serve una politica lungimirante, capace di anticipare i trend e di sostenere la crescita di competenze in settori strategici”. Non è un caso che oggi, tra le skill più ricercate, spicchino quelle legate all’intelligenza artificiale e all’analisi dei dati. Queste competenze, oltre a essere al centro della trasformazione digitale, si accompagnano anche a offerte retributive superiori, “a testimonianza del loro valore strategico per le aziende”.
Il cosiddetto skill gap si conferma così uno dei temi centrali per la trasformazione delle imprese italiane. E visto che queste nuove competenze sono rare, costose e difficili da reperire, “le aziende si trovano spesso in difficoltà”. Per questo motivo, “è fondamentale che il mondo produttivo possa contare su un sostegno concreto da parte delle istituzioni, fatto di semplificazione normativa e di politiche strutturali”.
Ma la formazione non può più essere un intervento occasionale o 'one shot'. “Il futuro richiede un impegno continuo - prosegue Congedo - serve un approccio di lifelong learning, capace di accompagnare i lavoratori per tutta la vita professionale, aggiornandone costantemente le competenze per restare al passo con un mercato in continua evoluzione”.
Leggi tutto: Data Masters, Sud Italia batte il Nord sulla domanda di data scientist
(Adnkronos) - Peoplelink, azienda leader nel settore delle soluzioni per la gestione del capitale umano, si impegna a supportare le aziende italiane nella creazione di ambienti di lavoro più sani, motivanti e produttivi. “Crediamo fermamente che investire nel benessere dei dipendenti e nella loro crescita professionale sia la chiave per contrastare il quiet quitting e costruire un futuro del lavoro sostenibile grazie a due pilar fondamentali: cultura dell’ascolto attivo ed engagement dei colleghi”, ha dichiarato Tiziano Bertolotti, ceo di Peoplelink, che a tal proposito ha stilato un vademecum con 5 consigli pratici per promuovere il benessere sul luogo di lavoro e prevenire il quiet quitting, costruendo un ambiente di lavoro positivo, in primis, per i dipendenti.
1) Riconoscere e valorizzare le persone: premiare i risultati, celebrare i successi (anche piccoli) e dare feedback costruttivi in modo regolare. Le persone hanno bisogno di sentirsi viste e apprezzate per ciò che fanno.
2) Investire nella crescita professionale: offrire formazione continua, opportunità di reskilling e percorsi di carriera chiari. Un lavoratore che cresce è un lavoratore coinvolto. 3) Favorire equilibrio e flessibilità: implementare smart working, orari flessibili e politiche che rispettino la vita privata. Il benessere personale è strettamente legato alla produttività.
4) Coltivare una leadership empatica e trasparente: formare i manager affinché ascoltino, comunichino in modo aperto e costruiscano un ambiente di fiducia e collaborazione.
5) Monitorare e ascoltare il clima aziendale: utilizzare sondaggi, strumenti di ascolto e analisi per capire come si sentono i dipendenti e intervenire prima che il malessere diventi disimpegno.
Investire nel benessere dei dipendenti non è più un optional, ma una strategia imprescindibile per attrarre e trattenere talenti, migliorare la produttività e alimentare una cultura aziendale positiva. Con piccoli, ma concreti passi, ogni impresa può trasformare il proprio ambiente di lavoro in uno spazio dove le persone si sentono motivate, valorizzate e pronte a dare il meglio di sé.
Leggi tutto: Peoplelink, 5 consigli pratici per favorire benessere aziendale
(Adnkronos) - Tra il litorale romano e pontino la seconda casa al mare torna protagonista. Dalle eleganti ville di Fregene alle case bianche di Sperlonga, passando per le dune dorate di Sabaudia e le terrazze panoramiche di Anzio, il mercato delle case vacanza procede a ritmo sostenuto, con quotazioni in leggero aumento rispetto al 2024. Complici il desiderio di un 'buen retiro' sul mare e le interessanti prospettive di investimento turistico. "Il mercato delle seconde case al mare - osserva Corrado Sassu, agente immobiliare protagonista di Casa a Prima Vista a capo della Corrado Group, che in passato ha gestito ben cinque punti vendita sulla costa laziale - è complessivamente in buona salute . Le mete più ambite vedono valori in ulteriore crescita: +3% a Sabaudia e Circeo, +6% a Terracina. E ci sono picchi locali, come Tarquinia, dove il nuovo lungomare ha spinto i prezzi fino al +6%".
Fregene si conferma regina del litorale romano, con ville immerse nella natura e prezzi che superano i 3.100 euro al metro quadro. A poca distanza, Ladispoli accelera con una crescita del +4% e valori intorno ai 2.500 euro al metro quadro, mentre Torvaianica resta più accessibile con 1.860 euro al metro quadro, pur segnando una leggera flessione. Anzio offre un mercato variegato, dove si va dai 1.800 euro al metro quadro medi fino a 2.700-2.800 euro nelle zone fronte mare. Sul tratto nord del litorale romano anche Santa Marinella è sempre più apprezzata per la qualità della vita e la vicinanza alla Capitale: qui i prezzi si attestano tra i 2.400 e i 3.000 euro al metro quadro, complice la presenza di immobili di charme.
Spostandosi più a sud, nel cuore del litorale pontino, Sperlonga incanta con il suo borgo affacciato sul mare e con valori da capogiro: 5.000-6.000 euro al metro quadro per abitazioni fronte spiaggia, i più alti della costa laziale. Sabaudia, tra dune, laghi e mare, propone ville di lusso che arrivano anche a costare 2-3 milioni di euro, ma anche soluzioni più 'smart' attorno ai 200.000-250.000 euro. San Felice Circeo segue lo stesso schema: domina la richiesta di ville indipendenti, con prezzi tra 2.000 e 5.000 euro al metro quadro in base a posizione e condizioni. A chiudere la fascia più a sud, Terracina si stabilizza, ma sul lungomare si viaggia ancora sui 3.000 euro al metro quadro, con picchi di 4.000 euro per affacci diretti sulla spiaggia.
La clientela delle seconde case al mare è soprattutto domestica e motivata tanto dall’uso personale quanto dal potenziale rendimento. "Parliamo di professionisti e imprenditori alto spendenti attratti da immobili di grandi metrature che già possiedono un immobile in città. Sul litorale pontino si registra anche la presenza di acquirenti provenienti dalla Campania, soprattutto dalle province di Napoli e Caserta, attratti da località come Formia, Gaeta o Sperlonga. Gli acquirenti stranieri invece restano pochi e mirano quasi esclusivamente a immobili di lusso o soluzioni indipendenti di pregio, ville d’epoca, casali panoramici, che però costituiscono una piccola parte dell’offerta", aggiunge Sassu.
Le tipologie di case più ricercate sul litorale laziale sono per la maggior parte bilocali e trilocali di piccola e media metratura, vicini al mare e con terrazzo o giardino, ideali per vacanze familiari e affitti turistici. I piccoli tagli, come monolocali sotto i 100 mila euro, sono molto apprezzati dagli investitori, per la buona redditività stagionale. All’estremo opposto, restano molto ambite, seppur rare, le ville fronte mare a Fregene, al Circeo o a Santa Marinella, spesso tramandate da generazioni, con metrature superiori ai 120 metri quadri e caratteristiche di pregio. La maggior parte delle compravendite, però, si concentra su soluzioni medio-piccole: spesso già ristrutturate e pronte all’uso, particolarmente apprezzate da chi intende affittare fin da subito. Del resto, i numeri parlano chiaro: un bilocale può rendere fino a 600 euro a settimana circa in bassa stagione, superando i 1.500 euro ad agosto.
"Trovare un appartamento in affitto è diventato difficile già da febbraio", osserva Corrado Sassu, segnalando un’impennata anche nelle compravendite. "Il recente taglio dei tassi da parte della Bce - osserva -sta riaprendo il mercato anche ai giovani acquirenti. Mi aspetto un’accelerazione delle richieste soprattutto da chi vuole garantirsi una casa vacanza prima di ulteriori rialzi".
Leggi tutto: Estate: Lazio, da Fregene a Sperlonga è febbre da casa vacanza
(Adnkronos) - Cristiano Ronaldo e una dedica per... Donald Trump. Il presidente della Consiglio Europeo, il portoghese Antonio Costa, in occasione del G7 andato in scena in Canada ha consegnato al Presidente degli Stati Uniti una maglia del capitano della nazionale lusitana. Trump ha accolto con favore il regalo, posando con il numero 7 di Ronaldo, che sul retro della propria divisa ha voluto lasciare una dedica speciale e particolarmente significativa.
"To President Donald J. Trump. Playing for Peace", ovvero "Al Presidente Donald J. Trump. Giocando per la Pace". Questo il messaggio che Ronaldo ha voluto consegnare al leader repubblicano, che proprio in queste ore sta valutando la possibilità di entrare in guerra al fianco di Israele nel conflitto contro l'Iran. Il tutto è stato pubblicato sui profili social di Antonio Costa, che ha postato le foto scrivendo: "Giocare per la pace. Come una squadra", in un messaggio che sembra andare molto oltre lo sport.
Leggi tutto: Ronaldo regala una maglia a Trump, con una dedica per la pace
(Adnkronos) - Rinnovato l’incarico a Massimo Prete come presidente di Moa società cooperativa organizzatrice delle manifestazioni Moacasa e Casaidea, ogni anno molto amate e attese dal pubblico grazie all’offerta di soluzioni in mostra, per arredi interni ed esterni, all’insegna dell’alta qualità del made in Italy. L’assemblea dei soci ha confermato la nomina per un altro triennio, una decisione che avvalora il buon lavoro svolto da Massimo Prete nel mandato precedente anche in vista delle celebrazioni del 50° anniversario dalla fondazione di Moa società cooperativa, in programma in concomitanza con Moacasa 2025, alla Fiera di Roma dal 25 ottobre al 2 novembre. I due appuntamenti fieristici presentano a ogni edizione idee e novità altamente qualificate e specializzate, una selezione di eccellenza proposta da industrie provenienti da diverse parti di Italia e artigiani del territorio, espressione delle maestrie della tradizione, lungo un percorso espositivo progettato per stimolare curiosità, attenzione e gusto, attraverso contaminazioni estetiche continue.
“Sono orgoglioso - sottolinea il presidente Massimo Prete - di trovarmi ancora una volta alla guida di due manifestazioni così amate da pubblico e operatori del settore, in particolare quest’anno che Moa società cooperativa festeggia la sua storia di successo con il cinquantenario. Moacasa e Casaidea sono due appuntamenti del calendario fieristico che raccolgono a ogni loro edizione interesse e attenzione per l’ampia offerta di soluzioni per l’abitare e per l’outdoor, in grado di accogliere ogni gusto ed esigenza. Mobili, arredo e complementi accompagnano il visitatore in un percorso che mixa tradizione e innovazione, sempre all'insegna di un alto livello qualitativo e di design. L’offerta si completa con altri servizi a valore aggiunto che tutti i nostri espositori garantiscono, fornendo lavori di progettazione a misura, realizzati a regola d’arte, senza dimenticare i servizi di assistenza tecnica, montaggio e garanzia, sempre più richiesti e apprezzati dall’utente finale. Le diverse edizioni si distinguono negli anni poi per iniziative a vario titolo: dagli spazi riservati ai giovani designer alle collaborazioni con Università, ma anche mostre a tema e l’esposizione di pezzi unici firmati dai maggiori architetti, fino alle aree dedicate agli artigiani, alla ristrutturazione e alla consulenza gratuita per la progettazione di interni”.
Costituita nel 1975, Moa società cooperativa racchiude tra i suoi espositori le migliori aziende italiane, il cui pregio viene valorizzato da un format espositivo progettato con lo specifico intento di far dialogare con intelligenza industria e artigianato di alto livello, classico e design, promuovendo i marchi più significativi del made in Italy. “La missione di Moa società cooperativa - continua Massimo Prete - è di favorire la tradizione italiana con manufatti artigianali e industriali di qualità, prodotti dalle nostre aziende, e di anticipare le novità del settore, presentando in anteprima ai visitatori i trend di design e di mercato. La missione di Moa società cooperativa è di favorire la tradizione italiana e la sua eccellenza con i migliori manufatti prodotti dalle aziende nazionali, anticipando le novità del settore e presentando in anteprima ai visitatori i trend di design e di mercato. Un impegno che ci prendiamo da 50 anni, dal 1975, anno della fondazione della Cooperativa”.
Leggi tutto: Fiere, Moa società cooperativa: "Massimo Prete riconfermato alla presidenza"
(Adnkronos) - "È urgente e non più rinviabile l’avvio dell’iter legislativo per l’adozione di un Disegno di Legge dedicato alla portualità turistica italiana, in grado di riconoscere e valorizzare il ruolo strategico del settore nell’ambito dell’economia del mare". Questo l’appello lanciato dal Presidente di Assonautica Giovanni Acampora congiuntamente con il Presidente di Assonat Luciano Serra.
“È tempo di compiere un salto di qualità – ha dichiarato Acampora, intervenuto oggi all’evento di presentazione del Piano Strategico per la Portualità Turistica Italiana di Assonat–. Serve una legge quadro sulla portualità turistica, che fissi principi chiari, strumenti di sostegno e regole uniformi a livello nazionale, nel rispetto delle competenze locali. Dobbiamo riconoscere ai porti turistici la funzione pubblica di infrastrutture del turismo del mare, promuovendo investimenti, digitalizzazione, formazione e sostenibilità. È una priorità per lo sviluppo economico del Paese.”
L’appello arriva in un momento cruciale per la governance del mare, alla vigilia dell’adozione del nuovo Piano del Mare 2026–2028 e nel quadro delle politiche marittime europee, in cui la portualità turistica rappresenta una leva trasversale per il turismo costiero, la nautica da diporto, l’attrattività territoriale e la transizione ecologica.
“Sono certo” – ha aggiunto Acampora – “che una legge nazionale sulla portualità turistica sia il primo passo per colmare lacune storiche, valorizzare le eccellenze italiane e dotare il comparto di una cornice organica che tenga conto delle evoluzioni del mercato, delle esigenze dei diportisti e degli operatori, nonché dei nuovi standard internazionali in materia di sicurezza, accessibilità, servizi e innovazione”.
Leggi tutto: Acampora (Assonautica): "Subito una legge per la portualità turistica italiana"
(Adnkronos) - Un Superman robotico è pronto ad alzarsi in volo per salvare l'umanità in caso di Sos. Si chiama iRonCub3 ed è una prima mondiale targata Iit: il team coordinato da Daniele Pucci, alla guida del Laboratorio di Artificial and Mechanical Intelligence (Ami) dell'Istituto italiano di tecnologia di Genova, è riuscito a far volare un robot umanoide. iRonCub3, specificatamente progettato per operare in ambienti reali, ha occhi e naso, braccia e gambe, e un jet di propulsione a razzi. Durante gli esperimenti di volo è stato in grado di sollevarsi a circa 50 centimetri da terra, mantenendo la stabilità. Un risultato frutto di 2 anni di lavoro - descritto oggi su 'Nature Communications Engineering' - reso possibile da studi avanzati di termodinamica e aerodinamica, e dallo sviluppo di software di controllo basati sull'intelligenza artificiale. L'obiettivo futuro è applicare questo tipo di tecnologia a supporto dell'essere umano per rispondere a situazioni di emergenza o per esplorazioni in ambienti estremi e missioni di ricerca e salvataggio.
La ricerca è stata condotta dagli scienziati Iit esperti di robotica in collaborazione con il gruppo di Alex Zanotti del Laboratorio di Aerodinamica Daer del Politecnico di Milano, dove è stata condotta una serie di test in galleria del vento, e con quello di Gianluca Iaccarino della Stanford University statunitense, dove sono stati utilizzati algoritmi di deep learning per identificare modelli aerodinamici. iRonCub3 - descrivono dall'istituto genovese - è l'evoluzione tecnologica di prototipi precedenti e si basa su iCub3, sviluppato per essere teleoperato a distanza come un avatar, ultima generazione del robot umanoide iCub. iRonCub3 è munito di 4 motori a reazione, 2 montati sulle braccia e 2 su uno zaino posizionato sulla schiena. L'aggiunta dei motori ha richiesto delle modifiche ulteriori alla struttura fisica (hardware) del robot, tra cui un nuovo elemento in titanio che funge da colonna vertebrale e delle coperture resistenti al calore. iRonCub3 pesa circa 70 chili e le turbine possono generare una spinta massima superiore a 1.000 newton. La nuova configurazione consente al robot di sollevarsi da terra ed eseguire manovre di volo controllate anche in presenza di turbolenze del vento o in condizioni ambientali incerte.
"Questa ricerca è radicalmente diversa dalla robotica umanoide tradizionale e ci ha costretto a fare un sostanziale salto in avanti rispetto allo stato dell'arte - spiega Pucci - L'aerodinamica gioca un ruolo chiave: la temperatura di scarico delle turbine può raggiungere gli 800 gradi e il gas emesso si avvicina alla velocità del suono. L'intera piattaforma robotica, quindi, deve essere in grado di valutare la dinamica del volo in tempo reale, mentre il software di controllo gestisce da una parte il movimento lento dei giunti articolari e dall'altra le veloci turbine a reazione. Fare esperimenti su questi robot è affascinante così come pericoloso, e non lascia spazio all'improvvisazione". L'équipe si è concentrata sullo studio dell'equilibrio dinamico del robot mentre è in volo, reso particolarmente complesso dalla morfologia umanoide del robot. A differenza dei droni convenzionali che hanno strutture simmetriche e compatte, iRonCub3 presenta infatti una forma allungata, con il peso distribuito tra gli arti mobili e il busto, e con un centro di massa variabile. Ciò - si legge in una nota - ha richiesto lo sviluppo di modelli teorici avanzati che descrivessero le diverse conformazioni possibili del corpo del robot, dove gli arti mobili rappresentano un elemento di complessità, e il relativo bilanciamento sotto l'influenza della propulsione dei razzi. Gli studi sono stati condotti attraverso esperimenti in galleria del vento e simulazioni avanzate di dinamica dei fluidi computazionale, che hanno permesso lo sviluppo di un'Ia capace di stimare le forze aerodinamiche in tempo reale.
"I nostri modelli includono reti neurali addestrate su dati simulati e sperimentali, integrate nell'architettura software di controllo del robot per garantire un volo stabile", illustra Antonello Paolino, primo autore del paper e dottorando in un programma congiunto tra Iit e Università di Napoli, che ha da poco concluso un semestre come visiting researcher alla Stanford University. iRonCub3, quindi, è dotato di sistemi di controllo basati su intelligenza artificiale che gli permettono di volare gestendo flussi d'aria turbolenti ad alta velocità e temperature estreme. Gli studi di aerodinamica hanno dimostrato che è possibile mantenere la postura e la stabilità del robot anche durante manovre non stazionarie, come l'accensione sequenziale dei motori o le variazioni nella geometria del corpo. Risultati che potranno essere trasferiti ad altri robot con morfologie non convenzionali, rappresentando un caso unico rispetto ai droni classici, rimarca l'Iit.
Il design finale di iRonCub3 - prosegue la nota - è il risultato di un processo di co-design sviluppato per integrare l'Ia con gli aspetti più fisici e aerodinamici della progettazione di robot volanti. Per esempio, il punto di posizionamento delle turbine è stato identificato affinché risultasse ottimale in termini di controllo e stabilità del volo. E la dissipazione del calore generato dai motori è stata gestita per garantire l'integrità strutturale del robot anche in condizioni operative estreme.
I primi test di volo di iRonCub3 sono stati condotti in una piccola area di volo allestita all'interno dell'Iit, dove il robot è stato appunto in grado di sollevarsi dal suolo di circa 50 centimetri. Nei prossimi mesi gli esperimenti sul prototipo continueranno in un'area più ampia, grazie a una collaborazione con l'Aeroporto di Genova che metterà a disposizione una zona dedicata. L'area verrà allestita ed equipaggiata dall'Istituto italiano di tecnologia, nel rispetto di tutte le regole di sicurezza richieste. I ricercatori Iit prevedono che nel futuro i robot umanoidi volanti come iRonCub3, che possono essere teleoperati una volta toccato terra, potranno trovare applicazione in molteplici scenari: dalle operazioni di ricerca e salvataggio in aree difficili da raggiungere, fino alle ispezioni di ambienti pericolosi.
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(Adnkronos) - Riccardo Maccioni, giornalista del quotidiano 'Avvenire', è stato protagonista con un suo testo sul 'Rispetto' di una delle tracce dell'esame di maturità."Sono molto stupito. Innanzitutto onorato che un mio testo sia stato scelto" ha detto all'Adnkronos. "La cosa che più mi colpisce è vedere chi sono gli altri autori delle tracce della maturità, in particolar modo l'idea di essere 'compagno di viaggio' di Pasolini mi fa sentire onoratissimo: io piccolo piccolo vicino a questo gigante assoluto".
"'Rispetto' è un parola importante, è una parola che, secondo me, invita a costruire. Perché il rispetto implica sempre una relazione, vuol dire considerare l'altro come persona, vuol dire guardarlo negli occhi se è vicino a te - continua Maccioni - vuol dire, nel caso del nostro mestiere ricordarsi, che dietro ogni parola, ogni storia, ogni episodio che raccontiamo ci sono sempre delle persone e questo penso che sia il valore più importante. Credo che 'rispetto' sia un elemento che contribuisce a costruire l'umanità e credo sia il valore di cui in questo momento abbiamo maggiormente bisogno".
"Il ministro Valditara è tornato spesso su questi concetti, effettivamente credo che sia un tema che sta molto a cuore al ministro e spero stia a cuore anche ai ragazzi, ai genitori e agli educatori", conclude Maccioni.
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(Adnkronos) - Proseguono le celebrazioni per i 50 anni di Mulino Bianco con la campagna “50 anni di ricordi buoni”. Il brand, che dal 1975 ha segnato l’immaginario collettivo, ed oggi porta sulle tavole degli Italiani oltre 140 prodotti da forno, ha organizzato una giornata speciale per tutti i dipendenti, coinvolgendo gli stabilimenti italiani, tra cui il sito di Cremona, in un momento di festa e condivisione.
Il 17 giugno, per due ore, gli impianti cremonesi di Mulino Bianco e, in contemporanea, quelli di Novara, Ascoli, Melfi, Rubbiano hanno messo in pausa la produzione per consentire ai lavoratori di ritrovarsi, festeggiare e condividere aneddoti, ricordi e testimonianze legati al marchio. Una celebrazione che ha dato voce a chi, ogni giorno, contribuisce con impegno e dedizione alla qualità dei prodotti Mulino Bianco.
Durante i festeggiamenti, tanti dipendenti hanno raccontato episodi significativi del loro percorso: dai primi anni in stabilimento al cambiamento tecnologico, dai legami umani nati tra le linee di produzione fino a momenti di difficoltà superati insieme. Racconti di passione, orgoglio, crescita personale e attaccamento all’azienda, che hanno restituito l’immagine autentica di un brand e di un’azienda vissuta come una famiglia.
Lo storico sito produttivo di Cremona, fondato nel 1974, si estende su una superficie di 255.000 m² e si distingue per 8 linee produttive all'avanguardia e 25 ricette. È qui che vengono sfornate delizie dolci e salate come il Cornetto, PlumCake, Camille, Torte, Pagnottelle e Pan Bauletto.
Diretto da Mario Zanetti, il complesso impiega oltre 300 persone. E la collaborazione e l’affiatamento sono la base del lavoro quotidiano. Lo spiega bene Rosangela Frassi, operatrice di reparto (installazione linea Pan Bauletto): “Quando abbiamo dato il via alla nuova linea del Pan Bauletto, abbiamo iniziato una fase di formazione con tecnici, softwaristi e macchinisti. Era un periodo di apprendimento continuo in un bel clima con tanta voglia di fare, entusiasmo e collaborazione nel gruppo. E quando abbiamo testato la linea, ricordo lo stupore e l’emozione di vedere uscire le prime teglie di Pan Bauletto. Sentivo, e tutt’ora sento, un forte legame con questa linea che ho visto nascere e che è stata un’opportunità per imparare davvero come si fa il pane, approfondendo allo stesso tempo la grande attenzione dell’azienda alla qualità e agli ingredienti. E saperlo fare è una soddisfazione enorme”.
Ma non mancano l’impegno, il lavoro di squadra e la motivazione verso un progetto comune, come racconta Luca de Vito, Capoturno (avviamento linea Mooncake Pan di Stelle): “Avevo 35 anni e il ruolo di Tecnologo quando abbiamo avviato la nuova linea a vapore del Mooncake Pan di Stelle. È un prodotto molto particolare che deve la sua delicatezza ad una cottura a vapore che si ispira a quella usata nella tradizione giapponese. Si basa su una tecnologia complessa e, pertanto, una grande sfida. È servito tanto impegno da parte di tutti i team coinvolti nel progetto. Grazie alla perseveranza e al lavoro di squadra, nonostante le difficoltà siamo riusciti a rispettare i tempi e soprattutto ottenere ottimi risultati. Qui ho trovato un ambiente che ha saputo valorizzare le mie aspirazioni, dandomi gli strumenti per lo sviluppo di nuove competenze”.
E anche Mario Maggi, Magazzino ricambi, racconta: “Ho iniziato il mio percorso come operatore sia di produzione che di confezione (soprattutto di Nastrine, Plumcake e Torte), poi sono passato al magazzino ricambi (mi è sempre piaciuto catalogare e ordinare in maniera precisa). Questa posizione mi ha permesso di aumentare la conoscenza di tutto quel mondo che sta dietro le linee: come funzionano, i pezzi che le compongono e come si ottengono determinati risultati. Tra i nostri prodotti mi ha sempre affascinato come realizziamo le torte, a partire da come viene costruita e formata la frolla. È una linea che c’è da tempo, che nonostante le innovazioni conserva l’anima delle origini e a cui sono molto legato”.
Il polo produttivo non è dunque solo un centro all’avanguardia: è una comunità viva, dove l’esperienza incontra l’innovazione e le persone sono protagoniste di un percorso collettivo verso l’eccellenza.
Da chi ha lavorato in azienda fin dalle sue origini, fino alla creatrice delle iconiche “Sorpresine”, Graziella Carbone, o ai volti noti delle campagne pubblicitarie più amate, come Orietta Berti, Mulino Bianco ha voluto rendere omaggio alle persone che hanno fatto la storia del marchio attraverso un gesto simbolico, ma sentito. A tutti loro è stato consegnato un Maxi-Pack speciale con una fornitura del frollino Piccolo Mugnaio Bianco (uno dei personaggi più iconici fra quelli che hanno accompagnato la comunicazione del brand e che oggi diventa il testimonial della campagna “50 anni di ricordi buoni” per festeggiare il mezzo secolo del marchio): un omaggio a chi ha lasciato un segno, dietro le quinte o davanti alle telecamere, con passione, impegno e visione.
“In questi 50 anni Mulino Bianco ha saputo ritagliarsi un posto speciale nella quotidianità degli Italiani e nei loro ricordi, grazie anche a chi, anno dopo anno, con passione, professionalità e dedizione, ha collaborato alla scrittura di ogni pagina di questa bellissima storia", commenta Carolina Diterlizzi, marketing vice president Mulino Bianco.
"Mulino Bianco -continua- oggi è un brand così amato anche grazie al cuore, alle mani e ai sorrisi di chi ogni giorno ha creduto in un sogno buono. Ed è proprio con queste persone che oggi vogliamo condividere questo traguardo, festeggiando insieme. È anche attraverso il loro supporto che Mulino Bianco sì è evoluto ed è rimasto rilevante nel tempo. Mezzo secolo di storia in cui abbiamo contribuito a costruire un mercato che, anno dopo anno, continuiamo ad innovare con prodotti capaci di rispondere alle esigenze dei nostri consumatori. A tutti coloro che hanno fatto la propria parte per questo successo va il nostro grazie”.
Dall’ottobre 1975 – con il debutto dei primi biscotti (Tarallucci, Molinetti, Pale, Campagnole, Galletti e Macine) – a oggi, Mulino Bianco ha portato sulle tavole degli italiani prodotti diventati parte dell’immaginario collettivo. Campagne memorabili, oggetti iconici come la tazza in coccio, la radio sveglia e le “Sorpresine”, personaggi come il Piccolo Mugnaio Bianco e la gallina Rosita sono tutti elementi distintivi che hanno saputo costruire un legame profondo con generazioni di consumatori. Oggi l’offerta Mulino Bianco comprende biscotti, merende, pani, cracker e altre specialità da forno, con oltre 140 referenze (per un totale di180 formati), di cui circa la metà dedicati alla colazione, prodotte nei sei stabilimenti italiani del Gruppo Barilla, che insieme occupano una superficie di oltre 1.180.000 metri quadri e operano con 50 linee produttive, dove lavorano più di 1.892 persone.
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(Adnkronos) - Il tumore del rene ogni anno colpisce circa 435.000 persone in tutto il mondo, con un'incidenza in aumento anche tra gli under 50. Solo in Italia nel 2024 sono stati stimati quasi 13.300 nuovi casi. Nel nostro Paese 154.800 persone vivono dopo la diagnosi e la sopravvivenza netta a 5 anni è pari al 71% per entrambi i sessi. In occasione del World Kidney Cancer Day 2025, che si celebra giovedì 19 giugno, Ipsen e Anture (Associazione nazionale tumore del rene) promuovono la campagna di sensibilizzazione 'Mostra un po' di amore ai tuoi reni'. "Con tutto il mio cuore", "Segui il tuo cuore'… Ma quando mai qualcuno ha detto: segui i tuoi reni?!" sono alcuni passaggi del video realizzato in occasione dell'iniziativa internazionale.
"La sopravvivenza dei pazienti affetti da carcinoma renale è in costante aumento: rispetto agli anni '90, gli anni 2000 hanno registrato un incremento assoluto di 11 punti percentuali in Italia - spiega Giuseppe Procopio, direttore Programma Prostata e Struttura dipartimentale di Oncologia medica genitourinaria, Fondazione Irccs Istituto nazionale tumori di Milano - Si tratta di uno dei risultati più significativi ottenuti, dovuto in larga parte all'introduzione di terapie innovative per la fase avanzata della malattia, che sono arrivate negli ultimi decenni. Tra i principali fattori di rischio riconosciuti per questa neoplasia ci sono il fumo di sigaretta, l'ipertensione, l'obesità e l'esposizione professionale a cancerogeni ambientali quali radiazioni ionizzanti. Ancora una volta è quindi fondamentale adottare uno stile di vita sano e ascoltare i segnali del proprio corpo, senza mai trascurare l'importanza dei reni".
Il World Kidney Cancer Day è la Giornata internazionale di sensibilizzazione sul tumore del rene ideata dall'International Kidney Cancer Coalition (Ikcc), una rete indipendente di associazioni di pazienti provenienti da 45 Paesi, in cui l'associazione italiana Anture ha un ruolo chiave a livello di direttivo. Celebrata ogni anno il terzo giovedì di giugno, questa giornata rappresenta un'importante opportunità di mobilitazione globale che coinvolge pazienti, caregiver, operatori sanitari, istituzioni e aziende.
"Informare è una delle priorità della nostra associazione. Il tumore del rene, purtroppo, è ancora poco conosciuto, ed è per questo che riteniamo fondamentale sensibilizzare il grande pubblico, spiegando i principali fattori di rischio e promuovendo l'importanza dell’ascolto del proprio corpo - afferma Tonia Cinquegrana, presidente di Anture - Per avvicinarci al maggior numero di persone, quest'anno abbiamo scelto un tono leggero che non sminuisce il messaggio, ma al contrario lo rende più accessibile, comprensibile e non allarmante. Per noi di Anture, questa giornata è un'ulteriore occasione per unire le forze con tutti coloro che ogni giorno affrontano questa neoplasia e si impegnano affinché la condizione dei pazienti possa migliorare".
Il claim del World Kidney Cancer Day 2025 è 'Show your kidneys some love', tema che Ipsen e Anture hanno declinato in italiano con la campagna 'Mostra un po' di amore ai tuoi reni', per incuriosire e rendere il messaggio immediato. Il video dell'iniziativa - realizzato con la partecipazione straordinaria di Laura Formenti, stand up comedian e attrice - usa un tono semplice, ma capace di far riflettere sull'importanza dei reni, organi spesso poco conosciuti e tuttavia fondamentali per la nostra salute. Sarà diffuso dal 14 al 21 giugno sul canale YouTube di Comedy Central e su Pluto Tv, e resterà disponibile anche sul sito web e sui canali social di Ipsen e Anture.
"Fin dalle prime edizioni della Giornata internazionale sul tumore del rene, Ipsen e Anture hanno unito le forze per alzare il livello di attenzione su questa patologia che, nelle fasi iniziali, è spesso silente - dichiara Patrizia Olivari, presidente e amministratore delegato di Ipsen S.p.A. - Lo diciamo da anni e lo ripetiamo con convinzione anche oggi: parlarne è il primo passo per aumentare la consapevolezza. I grandi passi avanti compiuti nel trattamento di questa neoplasia grazie alle innovazioni portate da una instancabile ricerca scientifica si traducono in anni di vita guadagnati. Questo è l'obiettivo che ci vede fortemente focalizzati sia come azienda sia in generale come sistema salute".
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(Adnkronos) - "Gli americani sappiano che l'Iran non si arrenderà mai e che qualsiasi intervento militare da parte loro gli causerà senza dubbio danni irreparabili". Lo ha dichiarato la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, in un messaggio alla Nazione, stando a quanto riferito dai media della Repubblica islamica, dopo che ieri il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha invocato via social la "resa incondizionata" di Teheran.
Israele ha commesso "un errore enorme" bombardando i siti militari e nucleari iraniani, oltre che infrastrutture non militari. E per questo verrà "punito", ha proseguito Khamenei. Il popolo iraniano, ha aggiunto, non dimenticherà il sangue versato dai ''martiri'', vittime dei raid israeliani, e l'attacco contro il loro territorio. L'ayatollah ha poi "lodato il comportamento fermo, coraggioso e tempestivo della nazione iraniana".
Questa mattina, in un post su X Khamenei, citando un nome spesso usato per Ali considerato dai musulmani sciiti il primo imam e successore del profeta Maometto, ha scritto che "nel nome del nobile Haidar, la battaglia ha inizio". "Dobbiamo dare una risposta forte al regime terrorista sionista. Non mostreremo alcuna pietà ai sionisti", ha aggiunto nel post.
Leggi tutto: Iran, Khamenei: "Non ci arrenderemo mai, Israele sarà punito"
(Adnkronos) - "Come imprenditori siamo, per natura, ottimisti. Un ottimismo che ci guida ogni giorno, che ci spinge a investire, innovare e rischiare. Ma oggi questo ottimismo fa sempre più fatica a reggere, soprattutto nel nostro comparto, quello della sanità digitale e delle tecnologie per la salute. Le aziende del settore stanno lottando ogni giorno, non solo con le sfide del mercato, ma con una crescente incertezza sistemica: un imprenditore ha bisogno di certezze, di una visione chiara, di regole stabili, di tempi prevedibili. E purtroppo tutto questo sta venendo a mancare. Viviamo in un mondo dove l'innovazione digitale ha cicli di vita di pochi mesi, eppure ci confrontiamo con processi regolatori, decisionali e burocratici che richiedono anni. E' una contraddizione strutturale che soffoca le imprese innovative, che frena la ricerca, che spinge molti - imprese e talenti - a emigrare verso ecosistemi più dinamici". Lo ha detto Fabio Faltoni presidente Confindustria Dispositivi medici, intervenendo, a Napoli al 25esimo Convegno nazionale dell'Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic).
"Il rischio concreto - osserva Faltoni - è che l'ottimismo che ci spinge a investire su tecnologie strategiche come l'intelligenza artificiale, la telemedicina o la digital health venga sopraffatto dall'inerzia di un sistema che non risponde. Non stiamo invocando una deregulation selvaggia. Il nostro settore ha implicazioni etiche, cliniche, sociali troppo rilevanti per rinunciare a regole. Ma serve un cambio di passo, serve praticità, velocità, realismo su alcuni aspetti regolatori, soprattutto a livello europeo: ci ingabbiamo da soli, nel momento in cui dovremmo invece correre".
Nel suo intervento, Faltoni lancia un appello: "Se vogliamo davvero che la sanità digitale italiana ed europea sia protagonista e non gregaria, dobbiamo creare un ambiente che accompagni l'innovazione, non che la rincorra a fatica. Il tempo dell'incertezza sta consumando la fiducia e con essa la voglia di rischiare. Non possiamo permetterci di perdere la spinta imprenditoriale e la creatività che oggi sono ancora vive. Ma non resisteranno per sempre, se non arriveranno risposte concrete, stabili e rapide".
Leggi tutto: Faltoni (Confindustria Dm): "Incertezza sistemica mina innovazione"