(Adnkronos) - La Coca-Cola sembra aver accolto la proposta di Donald Trump. La misteriosa ricetta della bevanda gasata cambia. Al posto dello sciroppo di mais, ad alto contenuto di fruttosio, sarà usato quello di canna, ha reso noto il presidente americano che è notoriamente un grande consumatore della Diet Coke.
"Ho iniziato a parlare all'azienda dell'uso di vero zucchero di canna nella Coca-Cola negli Usa e hanno accettato di sostituirlo", ha scritto il presidente americano su Truth, ringraziando i vertici della multinazionale. "E' un passo molto positivo da parte loro. Vedrete. Sarà solo migliore". L'azienda ha ringraziato a sua volta Trump in un comunicato in cui non conferma il cambio di ingredienti, ma sottolinea "l'entusiasmo del presidente per il nostro iconico brand Coca-Cola" e anticipa che presto offrirà "nuovi dettagli sulle nuove offerte innovative nella gamma dei prodotti offerti".
Lo zucchero di canna viene già impiegato nella bevanda distribuita in Paesi come il Canada e il Messico, dove il prodotto è noto come MexiCoke, distribuito ora anche in alcune zone del Texas. Ma negli Usa è ancora lo sciroppo a dare sapore al soft drink. Era stato il segretario alla Salute, Robert Kennedy, a denunciare l'impiego di sciroppo di mais a cui ha ricondotto parte delle cause dell'epidemia di obesità. La Coca-Cola ha iniziato a usare lo sciroppo di mais nei suoi prodotti nel 1980 in seguito a un aumento del costo dello zucchero.
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(Adnkronos) - Nel Lazio si sono registrati nella provincia di Latina i primi 2 casi autoctoni di infezione da virus West Nile, e altri 2 casi - sempre nella stessa area geografica - sono in corso di accertamento. La Regione, impegnata per la sorveglianza e il monitoraggio del focolaio, ricorda gli elementi fondamentali sull'infezione, i sintomi e la prevenzione. Ecco cosa serve sapere.
E' una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex pipiens, che colpisce soprattutto gli uccelli selvatici. Le zanzare si infettano pungendo gli uccelli e a volte trasmettono il virus anche a ospiti accidentali come il cavallo e l'uomo. La zanzara che trasmette il virus West Nile non è la zanzara tigre, bensì la nostra zanzara comune notturna, che punge dal tramonto all'alba. Altre possibili vie di trasmissione comprendono la trasfusione di sangue e il trapianto di organi da donatori infetti e ancor più raramente sono state segnalate infezioni congenite trasmesse dalla madre al feto attraverso il latte umano.
La maggior parte delle persone infette non ne mostra nessuno. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta disturbi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell'età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette (1 su 150) e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.
Consulta il tuo medico se presenti febbre superiore 38,5°C, dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea, confusione, eruzione cutanea. La misura più efficace per proteggersi dal virus è quella di ridurre al minimo il rischio di essere punti da zanzare, raccomanda la Regione Lazio.
Usare repellenti cutanei per uso topico e insetticidi per uso domestico ed esterno; esporsi all'aperto solo con abbigliamento adeguato (indumenti di colore chiaro, pantaloni e maniche lunghe); evitare l'esposizione non protetta durante le ore a maggiore rischio (alba e tramonto).
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(Adnkronos) - La MotoGp torna in pista con il Gran Premio della Repubblica Ceca. Venerdì 18 lugllio inizia il weekend del Gp di Brno, dodicesima prova della stagione - in diretta tv e streaming. Si riparte dal successo in Germania, al Sachsenring, di Marc Marquez, sempre più leader della classifica del Mondiale Piloti con 344 punti davanti al fratello Alex (261) e al compagno di squadra Pecco Bagnaia (197). Ecco il programma del weekend, gli orari e dove vedere prove libere, qualifiche, sprint e gara a Brno.
Ecco il programma del Gp della Repubblica Ceca, sul circuito di Brno, da venerdì 18 luglio a domenica 20 luglio:
Venerdì 18 luglio
10.45 Prove Libere 1
Sabato 19 luglio
10.10 Prove Libere 2
10.50 Qualifiche (Q1)
11.15 Qualifiche (Q2)
15 Gara Sprint
Domenica 20 luglio
14 Gara
Tutti gli appuntamenti del Gran Premio di Repubblica Ceca di MotoGp saranno trasmessi in diretta televisiva sui canali Sky Sport. In chiaro su TV8 saranno visibili in diretta qualifiche e la gara Sprint, mentre la gara sarà trasmessa in differita a partire dalle ore 17.05. La MotoGp si potrà seguire anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW, oltre che, per gli appuntamenti disponibili, sulla piattaforma web di TV8.
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(Adnkronos) - "Tutti i Paesi del mondo in meno di 60 secondi". Una vera e propria esibizione da palcoscenico, quella di Frank Matano durante la conferenza stampa della nuova edizione di Italia’s Got Talent , che si è tenuta oggi, giovedì 17 luglio, a Milano.
Il comico e giudice del talent show ha sorpreso tutti recitando a memoria, e senza mai perdere lucidità, l’elenco completo di tutti i Paesi del mondo... in meno di un minuto. Un talento che, a suo dire, lo farebbe entrare di diritto come concorrente dello show di cui lui stesso è giudice. L’intera sala ha fatto il tifo per Matano, culminando in un’ovazione collettiva al momento della conclusione del suo ‘numero’ impeccabile.
A incitarlo, il nuovo volto della giuria Alessandro Cattelan, che al contrario di Matano, ha ironizzato sulla difficoltà di trovare un proprio talento: "Mi addormento sempre e comunque, quando voglio e ovunque mi trovi. E sono invisibile ai sensori dei rubinetti", ha scherzato.
Non sono mancati siparietti anche dagli altri giudici. Elettra Lamborghini ha raccontato con orgoglio: "Sono la regina dell’idropulitrice. Mio marito (Afrojack, ndr) lo sa bene: l’unico momento in cui non rispondo ai messaggi è quando pulisco. Devo essere impeccabile."
Mara Maionchi ha invece rivendicato il suo talento per il burraco: "Ho giocato con partner vecchissime che mi fanno sembrare una ragazzina".
(Adnkronos) - "Da ieri i guerriglieri senza nome del cyberspazio hanno un volto, un’identità e un indirizzo, anche all’interno dei nostri confini. L’operazione Eastwood che ha smantellato la rete hacker filorussa NoName057(16), responsabile di centinaia di attacchi informatici in Europa contro i sostenitori della causa Ucraina, è infatti un colpo ben assestato a uno strumento di cyberwarfare del Cremlino e al contempo un messaggio importante a tutti coloro che, per denaro o per simpatia, finora hanno pensato di poter agire nell’anonimato garantito dalle chat Telegram in cui vengono diramati da Mosca gli ordini di sabotaggio alle infrastrutture digitali occidentali. La folla digitale dietro cui si nascondevano i militanti occidentali della guerra ibrida orchestrata dai comandi russi si è improvvisamente diradata, lasciando scoperto chi finora agiva con la sicurezza di non lasciare traccia". A dirlo è Pierguido Iezzi, direttore Cybersecurity di Maticmind.
"La presenza di infiltrati all’interno di NoName057(16), che fa emergere le avanzate capacità investigative e cyber-offensive dei corpi di polizia postale europei, dimostra quanto le campagne di hacktivismo fondate su community distribuite e l’ingaggio di volontari siano estremamente vulnerabili a penetrazioni, monitoraggio e azioni sotto copertura. Nelle ultime settimane - prosegue Iezzi - i segnali sono stati ripetuti, con l’arresto di diversi cittadini britannici responsabili di atti di sabotaggio fisico contro infrastrutture civili nel Regno Unito ingaggiati dal Gru tramite Telegram, ma ora c’è un elemento in più che non si può trascurare: tra i soggetti identificati vi sono anche cittadini italiani. Questo conferma quanto la minaccia sia ormai endogena e radicata nel nostro tessuto digitale, non più solo importata dall’esterno. Tutto questo avviene all’interno di una vera e propria 'bolla tattico-militare' digitale: un ambiente operativo parallelo dove civili e volontari vengono arruolati, coordinati e attivati da centri di comando remoti, con regole e obiettivi tipicamente militari. Il rischio concreto è che questa bolla sia già radicata nel nostro tessuto digitale e pronta a essere riattivata a seconda degli sviluppi geopolitici. Sul piano strategico, l’operazione Eastwood non si limita a rispondere a un’ondata di attacchi, ma dimostra esplicitamente la capacità cyber-offensiva degli Stati europei e dei partner alleati. Il messaggio è forte, chiaro e diretto: oggi esiste una capacità reale di colpire, infiltrare e neutralizzare le infrastrutture e i network degli avversari, e chiunque scelga di partecipare a campagne cyber ostili deve mettere in conto il rischio concreto di essere identificato e perseguito. È deterrenza, nella sua forma più brutale. Una dichiarazione d’intenti: non staremo a guardare, anzi, abbiamo l’arsenale, fisico e digitale, per mettere in campo la rappresaglia o, in casi più estremi, colpire al di fuori dei confini".
"A livello operativo, l’operazione ridisegna i confini del possibile: con un solo colpo di mano viene neutralizzata una botnet ostile, si chiudono server in 19 Paesi, si sequestrano asset digitali, vengono identificati diversi simpatizzanti. In questo modo viene seriamente compromesso l’intero modello operativo dei gruppi hacktivisti filorussi e non solo, che ora dovranno rivedere profondamente la loro percezione di sicurezza e anonimato. Accanto alla capacità cyber-offensiva dimostrata, per contrastare la 'bolla tattico-militare' ostile diventa tuttavia indispensabile l’adozione di una logica analoga anche sul fronte difensivo. Urge predisporre una Defensive Bubble, sia a livello nazionale che europeo, per garantire la protezione degli asset importanti ed essenziali, come richiesto dalla Nis2. In questo scenario, le aziende di interesse nazionale non sono più soltanto possibili bersagli, ma diventano infrastrutture strategiche, pilastri di resilienza e continuità operativa. Il loro ruolo evolve: da semplici destinatari delle norme a veri abilitatori di ecosistemi digitali protetti, in cui sicurezza, innovazione e resilienza sono integrate in modo nativo. Gli operatori digitali di settore assumono un nuovo ruolo. Sono chiamati oggi a progettare, mantenere e difendere queste nuove “bolle difensive”, divenendo parte attiva e imprescindibile dell’architettura digitale in ottica di difesa nazionale ed europea. Il vero potere oggi - conclude Iezzi - si gioca nella capacità di costruire, gestire e difendere questi spazi digitali: chi crea e controlla la propria bolla informativa decide regole, accessi e, di fatto, il proprio futuro".
(Adnkronos) - Emma Navarro 'consiglia' Jannik Sinner in vista degli US Open 2025. La tennista statunitense, numero 11 del ranking Wta, parteciperà al torneo di doppio misto dello Slam americano, l'ultimo della stagione, in coppia con l'azzurro, fresco vincitore di Wimbledon. In vista del torneo però Navarro ha voluto dedicare oggi, giovedì 17 luglio, un messaggio proprio a Sinner e dargli qualche consiglio, dopo aver assistito al trionfo di Londra, dove Jannik ha battuto Carlos Alcaraz in finale: "Intanto mi volevo congratulare con te per la vittoria del titolo a Wimbledon. Ho visto molte delle tue partite, ho visto la finale e hai giocato davvero un ottimo tennis", inizia così il video messaggio di Navarro, dal tono ironico, pubblicato sui canali ufficiali degli US Open.
"A dire il vero però mi sto un po' preoccupando perché non ho visto molto gioco a rete da parte tua. A un certo punto hai fatto un tweener, che è stato molto bello da vedere ma non penso conti", ha spiegato Navarro, "avrò bisogno che ti alleni un po' a rete sui campi di doppio nel prossimo mese, così spero che riuscirai a migliorare questa parte del tuo gioco".
"Io mi sto allenando molto nel doppio praticamente tutti i giorni, quindi ho bisogno che alzi un po' il livello del tuo gioco e raggiungi il mio. Mettiamoci al lavoro, amico", ha concluso la tennista statunitense con un sorriso.
Leggi tutto: Sinner, il 'consiglio' di Navarro per US Open: "Devi migliorare a rete"
(Adnkronos) - Le infezioni sessualmente trasmesse (Ist) continuano a registrare un aumento preoccupante, sia a livello europeo che nazionale. Eppure sono ancora troppo poche le persone che fanno i test. Nonostante l'87% della popolazione conosca queste patologie e l'80% sia a conoscenza dell'esistenza dei test diagnostici, solo 3 persone su 10 ne hanno effettivamente fatto uno. Tra coloro che non hanno mai fatto un esame, quasi la metà (48%) non saprebbe a quale struttura rivolgersi. E seppure sono disponibili strumenti all'avanguardia per diagnosi rapide ed efficienti, il 90% dei casi è diagnosticato dopo l'infezione. Sono alcuni dati del report 'Infezioni sessualmente trasmesse: Barriere e soluzioni della diagnosi precoce', presentato a Roma oggi alla Camera, in un incontro realizzato su iniziativa dell'onorevole Mauro D'Attis in collaborazione con l'onorevole Gian Antonio Girelli.
Nel rapporto, partendo da due sondaggi, vengono individuate possibili azioni: maggiore informazione, interventi di prevenzione e diagnosi precoce, formazione degli operatori sanitari, un modello hub&spoke sul territorio. Il report rappresenta la fase finale del progetto omonimo, coordinato da Ls Cube con il contributo di Hologic Italia e realizzato in collaborazione con un focus group multidisciplinare. I due sondaggi che compongono il documento sono anonimi e simultanei. Uno è stato rivolto a un campione di operatori sanitari (microbiologi, dermatologi, ginecologi, infettivologi) e l'altro a un campione della popolazione generale. "Questa duplice prospettiva ha permesso di analizzare le criticità che ostacolano l'utilizzo dei test diagnostici per queste malattie; valutare il livello di conoscenza e consapevolezza della popolazione sui temi della prevenzione, diagnosi e gestione delle patologie; individuare aree prioritarie di intervento e formulare raccomandazioni concrete per migliorare l'accesso ai test e contenere la diffusione delle Ist", si legge in una nota.
Dai risultati emerge, tra l'altro, la carenza di test gratuiti e l'inadeguatezza delle informazioni, con i clinici che indicano anche barriere medico/scientifiche e normative/regolatorie. Vi è poi poca chiarezza sul medico di riferimento: il 60% della popolazione identifica lo specialista (ginecologo/andrologo) come principale punto di riferimento per la prescrizione dei test, sebbene non esista una figura predominante. Quasi il 60% della popolazione si dichiara insoddisfatta delle informazioni ricevute dal proprio medico sulla salute sessuale, mentre per il 90% non si parla a sufficienza delle malattie sessualmente trasmesse a nessun livello.
Partendo dai dati, il focus group ha elaborato raccomandazioni su quattro direttrici principali, per contenere la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse e migliorare la salute pubblica e la sostenibilità del Ssn. Il punto di partenza sono gli interventi di informazione soprattutto tra giovani e famiglie per aumentare la consapevolezza e il coinvolgimento dei cittadini. In secondo luogo, servono interventi di prevenzione e diagnosi precoce per ridurre la diffusione delle infezioni e garantire equità di accesso ai test. Terzo punto: sono necessari piani di formazione rivolti agli operatori sanitari per incentivare un approccio proattivo nel sensibilizzare i pazienti. Infine, la costruzione di un modello hub&spoke per rafforzare il contributo del sistema sanitario.
"I dati di prossima pubblicazione dell'Istituto superiore di sanità relativi al 2023 attestano un aumento complessivo delle malattie sessualmente trasmesse rispetto al 2022 del 9% e del 17% rispetto al 2021", sottolinea Barbara Suligoi, direttrice Centro operativo Aids dell'Iss. "Si assiste - aggiunge - a una crescita continua rispetto al periodo pre-Covid, a cui bisogna aggiungere un sommerso delle Ist batteriche (clamidia, gonorrea, trichomonas) che ammonta al 25% di persone che hanno l'infezione: queste persone sono asintomatiche, ma hanno scoperto l'infezione durante altri accertamenti clinici; un dato che per la sifilide raggiunge il 50%".
Questi dati indicano, continua Suligoi, che "è necessaria una maggiore capillarizzazione dei centri Ist sul territorio, una formazione del personale sociosanitario, un rafforzamento dei centri del terzo settore come i check-point per arrivare a quelle persone che altrimenti più difficilmente andrebbero a fare il test. Una diagnosi precoce è fondamentale per avviare subito il trattamento e prevenire complicanze gravi. La sifilide, ad esempio, può colpire il sistema nervoso centrale. La clamidia può compromettere la fertilità o provocare complicanze in gravidanza. Il gonococco può causare faringiti e gravidanze ectopiche e, non ultimo, tutti sono associati ad un maggior rischio di Hiv".
Leggi tutto: Sanità, in aumento malattie sessualmente trasmesse, solo 30% italiani fa test
(Adnkronos) - Ha già raccolto oltre mille firme, a un mese dall'avvio, la campagna nazionale 'La fortuna costa, la sfortuna di più', promossa da Europa Donna Italia e attiva fino a ottobre. E' un segno dell'interesse e della crescente consapevolezza delle donne dell'importanza della prevenzione senologica, sottolinea l'associazione. Nel nostro Paese - ricorda Europa Donna in una nota - oggi ci sono cittadine 'fortunate' perché risiedono nelle poche Regioni (appena 6 su 20) che hanno adottato la piena estensione della fascia d'età dello screening mammografico dai 45 ai 74 anni, e cittadine 'sfortunate' perché abitano in Regioni in cui tale estensione è solo parzialmente attiva o non lo è del tutto. Il programma di screening per la prevenzione del cancro al seno, infatti, in alcune Regioni inizia a 45 anni e in altre solo dai 50, in alcune arriva fino ai 69 anni e in altre si estende fino ai 74.
"Sono disparità che non possiamo accettare - dichiara Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - perché disattendono le linee guida europee che, fin dal 2017, chiedono di ampliare la fascia di età dello screening mammografico dai 45 ai 74 anni. Queste disomogeneità, inoltre, creano disuguaglianze che si traducono in possibilità di salute, e di salvezza, negate a oltre 2 milioni di donne nel nostro Paese. Per queste ragioni abbiamo avviato la campagna 'La fortuna costa, la sfortuna di più'. Il fatto che in appena 4 settimane abbiamo raccolto oltre mille adesioni conferma quanto il tema sia sentito dalle donne. Porteremo la loro voce alle istituzioni nazionali e regionali - assicura - perché il diritto alla prevenzione del tumore che più le colpisce sia uguale per tutte".
La campagna resterà attiva sul sito di Europa Donna Italia fino a ottobre, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. A campagna conclusa i risultati saranno presentati a Roma in una sede istituzionale e, a seguire, nelle Regioni che devono ancora attuare o completare l'ampliamento dello screening dove sono previste azioni di advocacy mirate dirette ai decisori istituzionali.
"Con oltre 53.600 nuove diagnosi registrate nel 2024 - evidenzia Paola Mantellini, direttrice dell'Osservatorio nazionale screening - in Italia il tumore al seno si conferma il più frequentemente diagnosticato tra le donne e, purtroppo, anche il più frequente per mortalità. Se viene intercettato agli esordi, però, tutto cambia: si può curare con terapie meno invasive e più efficaci, interventi chirurgici più conservativi e una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi che nel nostro Paese supera ormai il 90%. Per questo lo screening può essere un salvavita, e l'estensione della sua fascia di età, come anche documentato dalle linee guida europee e italiane, è cruciale per garantire maggiore quantità e qualità di vita. Per questo motivo è importante, inoltre, dare una formalizzazione a questa proposta introducendo l'ampliamento nei livelli essenziali di assistenza, facilitando quindi l'allargamento anche nelle Regioni in cui vigono i piani di rientro".
"Il programma di screening mammografico organizzato - afferma Silvia Deandrea, presidente della Federazione delle associazioni degli screening oncologici e del Gruppo italiano screening mammografico - chiama periodicamente le donne a effettuare una mammografia, garantendo che l'esame venga eseguito in modo totalmente gratuito, secondo parametri certificati di qualità ed efficacia. Le immagini radiologiche sono interpretate 'in doppio cieco' da 2 radiologi indipendenti, per massimizzare l'accuratezza diagnostica, e i centri in cui viene svolto lo screening sono direttamente collegati alle Breast Unit, strutture multidisciplinari specializzate che assicurano una presa in carico tempestiva e completa in caso di diagnosi".
"Ampliare la fascia di età in cui lo screening viene garantito - osserva D'Antona - rappresenta certamente un costo per il Servizio sanitario nazionale, ma non farlo sarebbe un clamoroso autogol. A pagarne le conseguenze sarebbero in primo luogo le donne, private della possibilità di intercettare per tempo una malattia che, se diagnosticata precocemente, può essere curata. Ma a perdere è anche l'intera collettività: investire nella prevenzione significa infatti evitare i costi, ben più alti, che si sosterrebbero a curare tumori scoperti in fase avanzata a causa di diagnosi tardive. Ci teniamo a sottolineare che, quando parliamo di costi, non ci riferiamo solo a quelli economici, ma anche a quelli sociali, lavorativi, psicologici e, non ultimi, affettivi: quando una donna si ammala - conclude - tutto il sistema di relazioni e affetti intorno a lei ne è colpito".
Leggi tutto: Europa Donna, 'oltre mille adesioni a campagna per accesso equo a screening seno'
(Adnkronos) - Sinergia tra i giudici, effetto sorpresa e divertimento assicurato: sono queste le premesse della nuova edizione di Italia’s Got Talent, al via dal 5 settembre in esclusiva su Disney+.
Il celebre talent show prodotto da Fremantle Italia tornerà con una puntata nuova ogni settimana, fino alla grande finale in diretta streaming prevista per il 31 ottobre, una prima assoluta per un programma di intrattenimento sulla piattaforma.
Tra le novità più attese c’è l’arrivo di Alessandro Cattelan al tavolo dei giudici: per la prima volta nel ruolo, il conduttore si unirà alla cantante Elettra Lamborghini, alla storica talent scout e volto televisivo Mara Maionchi, all’attore e comico Frank Matano, confermati anche per questa edizione. Alla conduzione tornano invece Aurora Leone e Fru, dei The Jackal.
Durante la conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta oggi, giovedì 17 luglio, a Milano, è stato mostrato in anteprima un estratto della prima puntata, che ha svelato il primo ‘Golden Buzzer’ della stagione. Bocche cucite sul concorrente che ha dato via alla nuova edizione, ma possiamo confermare che è riuscito a conquistare la giuria – in particolare proprio Cattelan, che in pochi minuti di anticipazione ha dimostrato grande naturalezza nel nuovo ruolo. "Condurre davanti ad Alessandro - ha scherzato Fru, elogiando il collega -è stata una sfida, un po’ come cucinare davanti a Cracco. O come guidare con tuo padre accanto".
Particolarmente entusiasta Frank Matano, ormai alla nona edizione consecutiva come giudice: “Sono felicissimo di aver fatto una cosa per così tanto tempo perché di solito in palestra dura un mese – ha scherzato – facendo i conti sono cinque anni di elementari, tre di medie, ora sto al primo anno di liceo, sto facendo lo sviluppo".
E un piccolo spoiler: "Quest’anno c’è un concorrente davvero esilarante... un cane che ulula solo alla voce di Damiano David e ignora tutti gli altri cantanti”, ha anticipato, ridendo.
Comicità, talento e colpi di scena, Italia’s Got Talent si prepara a un’edizione sorprendente.
La nuova edizione sarà suddivisa in nove puntate, tra cui sei sono di 'Audition', due saranno le semifinali e l'ultima, in diretta streaming, la finale in cui si decreterà il vincitore di questa nuova edizione.
Al termine di ogni puntata di 'Audition', che vede esibirsi talenti di ogni genere e disciplina, ci sarà il 'Selection Time' dove i giudici dovranno scegliere i concorrenti, tra quelli che avranno ottenuto almeno 3 sì, che avranno accesso alle semifinali.
Come la scorsa edizione, anche quest’anno il pubblico in sala avrà la possibilità di assegnare due 'Golden buzzer', uno per semifinale, che gli permetterà di mandare due concorrenti in finale. Qui sarà il voto del pubblico da casa a decretare il vincitore di Italia’s Got Talent che si aggiudicherà un premio di 100 mila euro.
Leggi tutto: Italia's Got Talent, Alessandro Cattelan giudice: tutto sulla nuova edizione
(Adnkronos) - “Siamo partiti andando ad approfondire le tematiche della socialità, da sempre al centro dei nostri valori, e abbiamo capito come i consumatori, soprattutto i giovani, siano sempre di più alla ricerca di socialità. Lo ha detto all’Adnkronos Michela Filippi, Marketing Director di Heineken Italia, commentando i risultati di una ricerca condotta con AstraRicerche nell’ambito della campagna ‘Together’ volta ad esplorare come Gen Z e Millennials vivono oggi la socialità.
Dall’indagine emerge il desiderio dei giovani di vivere una dimensione sociale sempre autentica. Oltre 3 intervistati su 4 prediligono socializzare in luoghi fisici. Tuttavia, non sempre la socialità è sempre vissuta da tutti con serenità. I giovani sono spesso “quasi chiusi in una bolla sociale che non si riesce a espandere, un po’ per il timore del giudizio degli altri, un po’ per la carenza di tempo”, sottolinea Filippi.
In questo contesto Heineken, che da sempre riconosce il valore delle connessioni genuine in una società permeata dalla tecnologia, con i suoi brand si impegna a creare esperienze che vadano oltre il semplice consumo, valorizzando i momenti di condivisione e rafforzando il ruolo sociale della birra nella vita quotidiana. “Basti pensare a Birra Moretti, che da sempre mette al centro la socialità - ricorda Filippi - quella convivialità informale in cui si può essere se stessi senza filtri, naturalmente intorno alla tavola. Perché il connubio tra birra, cibo e socialità informale è quello che rende unica questa esperienza che deve essere autentica, senza filtri sociali. Ma anche una marca internazionale globale come Heineken ha un ruolo fondamentale in questo - specifica - Basti pensare a iniziative come The Boring Phone, lo scorso anno, un cellulare noioso che potesse solo fare o ricevere telefonate. Un modo per stimolare i giovani a riscoprire la socialità più reale, autentica. O il Bar Dating, pochi mesi fa - aggiunge - Il bar è da sempre, nella cultura italiana, un luogo di confronto e di socialità in cui anche generazioni diverse possono scambiare connessioni reali. Abbiamo quindi creato una app che permette ai giovani consumatori di scoprire bar nuovi, così da poter arrivare anche a persone nuove. Modi diversi di utilizzare la socialità insieme alla parte digitale. Perché il digitale può aiutare a costruire una connessione sociale nuova - conclude - e una connessione autentica di socialità”.
Leggi tutto: Giovani, Filippi (Heineken Italia): "Sono sempre più alla ricerca di socialità"
(Adnkronos) - “La società è cambiata negli ultimi anni a causa delle iper connessioni, a causa della tecnologia, a causa di molti mutamenti sociali. Dalla ricerca condotta con AstraRicerche emerge un punto chiaro: vince la socialità fisica su quella virtuale”. Riassume così Alfredo Pratolongo, Corporate Affairs Director di Heineken Italia, il dato più significativo emerso dall’indagine condotta nell’ambito della campagna Together per esplorare come Gen Z e Millennials vivono oggi la socialità. Una ricerca che evidenzia una crescente voglia di riscoprire il valore dei momenti condivisi dal vivo per il 76,5% del campione intervistato.
“C'è un desiderio di verità, di spontaneità e di informalità nelle connessioni - commenta Pratolongo - e questo si raggiunge quando ci si congiunge, quando si sta insieme e non davanti a uno schermo - specifica - In Heineken abbiamo un purpose: creare il piacere di stare insieme per ispirare un mondo migliore. La togetherness, lo stare insieme nelle connessioni è il nostro territorio”.
Tra gli intervistati, quasi l’80% di Gen Z e Millennials indica la birra quale presenza ricorrente nei propri momenti trascorsi con gli amici. In generale, per il 55% “dei giovani adulti fra i 18 e i 45 anni, il desiderio più importante è mangiare e bere insieme, quindi la convivialità - evidenzia Pratolongo - All'interno di questo contesto la birra è un po’ la regina indiscussa, perché ogni tanto facilita le connessioni e in alcuni casi, le migliora anche”, conclude.
(Adnkronos) - L’autorizzazione integrata ambientale per l’ex Ilva di Taranto “è stata rilasciata pochi minuti fa. Taranto continuerà, lo stabilimento è salvo. La siderurgia italiana è salva, l’industria italiana può ancora avere l’acciaio”. Lo ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel suo intervento alla seconda giornata del XX Congresso della Cisl, affermando di aver appena “ricevuto il messaggio” sulla decisione della conferenza dei servizi.
L’autorizzazione, aveva spiegato poco prima il ministro, è una sorta di “ponte” in attesa che si giunga al “piano di decarbonizzazione che deve essere approvato perché io non posso imporre la nave rigassificatrice al comune di Taranto, né posso fare una gara se il Comune si oppone ad un fattore abilitante. Nessuno investe se non ha certezza che l’investimento si realizzi”.
Intanto però “incombe la sentenza del Tribunale di Milano” che potrebbe disporre la chiusura degli impianti, mandando così “a casa tutti i lavoratori dell’Ilva, sia a Taranto che al Nord, con una ricaduta esplosiva anche sull’indotto, che conta circa 25mila lavoratori”. E quindi “per evitare questo, il governo si assume la responsabilità, attraverso gli organi tecnici competenti, di rilasciare un’Aia che consenta di tenere aperti gli stabilimenti”, aveva affermato Urso.
(Adnkronos) - "Non c'è stato un solo momento nel nostro matrimonio in cui ho pensato di lasciare il mio uomo", rivela Michelle Obama nel podcast 'Imo' che conduce con il fratello, Craig Robinson. L'ex presidente americano Barack Obama e l'ex first lady Michelle affrontano una volta per tutte le voci su un loro imminente divorzio nell'ultimo episodio del format. "Per un po' è stata una situazione difficile!", ammette il fratello di Michelle Obama e lei conferma: "Lo so, perché quando non siamo insieme, la gente pensa che siamo divorziati. Abbiamo attraversato momenti davvero difficili e ci siamo divertiti molto, abbiamo vissuto tante avventure, e sono diventata una persona migliore grazie all'uomo con cui sono sposata", conclude.
Michelle Obama, come scrive il Washington Post, aveva parlato in passato di terapia di coppia con il marito. La recente assenza della ex first lady ad alcuni eventi pubblici, come l'insediamento di Donald Trump, aveva alimentato le voci di una possibile rottura, oltre ad aver segnato una strappo nella tradizione tra gli ex presidenti e le loro consorti (sebbene neanche Trump e Melania avessero partecipato all'insediamento di Joe Biden nel 2021). "Ora posso guardare il mio calendario e decidere... E ho scelto di fare ciò che era meglio per me, non ciò che dovevo fare, non ciò che pensavo che gli altri volessero che facessi", ha dichiarato Michelle, smentendo definitivamente le voci insistenti di un possibile divorzio. La signora Obama ha ribadito che, dopo aver trascorso otto anni alla Casa Bianca, ora ha la libertà di fare ciò che vuole.
La coppia si è sposata nel 1992 a Chicago, luogo in cui si sono conosciuti mentre lavoravano entrambi come avvocati. Hanno due figlie, Malia e Sasha.
(Adnkronos) - Dall'area di San Siro al restyling degli scali ferroviari che delimitano la città di Milano fino ai 'nodi' cruciali per le 'porte metropolitane'. E' su questi progetti, quasi una trentina, tra vecchie e nuovi filoni, che la Procura di Milano si fa strada per mettere ordine in una rigenerazione urbana che potrebbe nascondere - a dire di chi indaga - una corruzione diffusa che accantona le regole dell'edilizia. Il materiale sequestrato ieri, i documenti che restituiranno i computer acquisiti dalla Guardia di finanza e soprattutto le chat potrebbe chiarire la nuova mappa urbanistica di una Milano sempre meno inclusiva.
I 'nodi' presenti nei nove municipi sono il centro di scambi scritti tra Giuseppe Marinoni, l'ex presidente Commissione per il paesaggio, e Federico Pella, manager e socio della società di ingegneria J+S, e le chat "mostrano che le 'strategie'" sono sempre dettate con "l'aiuto" dell'assessore all'Urbanistica Giancarlo Tancredi e si traducono "in accordi sempre più definiti con Unipol, Redo, Carfin, EuroMilano, LeandLease, Noods, Hines e Coima, Atm e Rfi (ferrovie) e gli altri soggetti sempre in accordo con Tancredi".
Intese su cui ora la procura valuterà caso per caso. Dietro a fatture e accordi va dimostrata la presenza di attività illecite che, al momento, non emergono. Anche l'area di San Siro trova spazio nelle oltre 400 pagine di richiesta di arresti, tra gli interventi cruciali su cui si trova a dover decidere l'assessore c'è anche il progetto "di rifacimento dello stadio San Siro e il quartiere adiacente da parte di Milan e Inter".
La società J+S è specializzata anche nella realizzazione di strutture sportive e nell'ambito di San Siro, "aveva ricevuto dall'imprenditore Massimo Caputi, personaggio di rilievo della finanza immobiliare italiana l'appalto per la ristrutturazione delle scuderie de Montel, da trasformare in tenne, poste davanti alla stadio" si legge negli atti. Nell'informativa dello scorso maggio della Guardia di finanza, "tra i tanti casi concreti di ingerenza indebita di Tancredi spiccano quelli: del Pirellino P39; dei Piani integrati di intervento scali ferroviari e villaggio olimpico; del Pii (Piani integrati di intervento) Rogoredo e Arena Santa Giulia; dell'area dell'ex Trotto nella zona San Siro; via Ripamonti; via Treves; di come risolvere il problema di Unipol di scorporare le torri dal piano attuativo".
E in un'indagine che "è solo all'inizio" - svela una fonte -, per i pm i "principali affari cui Marinoni aspirava e per cui si serviva della J+S, afferivano, non solo alla strategie dei nodi, ma anche a quelli promessi dalla vicenda dello stadio Meazza e delle aree libere del quartiere di San Siro, la cui sorte ancora incerta, dipende dalle decisioni del sindaco Sala, che Marinoni stesso e Pella attendono con ansia (inviandosi a vicenda ogni notizia di stampa su dichiarazioni di Sala, di Tancredi, e dei gestori dell'Inter e del Milan), per studiare come insinuarsi (già a partire dal 2023, ndr) nei possibili affari della demolizione o trasformazione del Meazza e degli spazi circostanti o della costruzione di nuovi stadi a Rozzano e San Donato".
(Adnkronos) - Charles Leclerc 'si commuove' con il ricordo di Jules Bianchi. A dieci anni dalla scomparsa dell'ex pilota di Formula 1, morto il 17 luglio 2015 in un tragico incidente durante il Gran Premio del Giappone all'età di 25 anni, il monegasco della Ferrari ha voluto omaggiarlo oggi, giovedì 17 luglio, prima con una storia Instagram e poi condividendo i suoi ricordi sul sito ufficiale della Formula 1.
Bianchi, per Leclerc, è stato molto più che un amico, ma un vero e proprio mentore, che lo ha guidato per tutto il suo percorso in pista ed è stata continua fonte di ispirazione. Su Instagram Charles ha condiviso il video a lui dedicato da parte della Formula 1 aggiungendo un "Ci manchi" con tre cuori. "I primi ricordi che ho di Jules non sono legati al Jules pilota, ma piuttosto alla Jules persona, poiché l'ho vissuto molto più come un essere umano che come un pilota", ha detto Leclerc sul sito ufficiale del circus.
"Abbiamo trascorso tantissimo tempo insieme crescendo ed entrambe le nostre famiglie erano e sono ancora molto unite. Lui e mio fratello maggiore erano migliori amici, quindi era sempre presente", ha raccontato il pilota della Ferrari, "Jules aveva otto anni più di me, più o meno l'età di mio fratello maggiore. Io avevo sei o sette anni e a quell'età la differenza si sente eccome".
"Poi, crescendo, la differenza d'età in un certo senso si è attenuata e siamo diventati grandi amici. Ho alcuni aneddoti di quel periodo, ad esempio il primo film horror che ho visto era in realtà con Jules. Non sapeva che stavo fingendo di dormire. Stava cercando di assicurarsi che stessi dormendo perché voleva guardare quel film con mio fratello maggiore!", ha continuato, "Jules era una persona davvero gentile. Era molto divertente e aveva i suoi momenti folli quando lo conoscevi bene. Era sempre felice di aiutare e anche molto felice di divertirsi".
"I ricordi più vividi risalgono probabilmente a quando avevo sei o sette anni e fu la prima volta che mi fu permesso di correre su un kart a noleggio con lui e mio fratello. Era anche molto ossessivo, al punto che ogni volta che non era abbastanza bravo in qualcosa, lo rivedevi dopo un mese, due mesi o tre mesi e lui si era allenato a ogni singola occasione che gli si presentava", ha raccontato Leclerc, "Ricordo di aver giocato contro di lui a squash, per esempio. Le prime volte era già molto più bravo di me, ma poi ricordo che cinque o sei mesi dopo aveva organizzato un torneo con uno dei primi 20 al mondo. Stava davvero andando molto bene, e questo era davvero impressionante, perché si era allenato ogni singolo giorno per migliorare nello squash. Questa è una caratteristica che ho sempre ammirato in Jules".
"Non si arrendeva mai, mai, e lavorava sodo per migliorare in qualcosa. In qualsiasi cosa facesse, dava il massimo. Spero che Jules venga ricordato come un pilota di grande talento, che purtroppo non ha mai avuto la possibilità di far parte di un team di vertice con una vettura che lo aiutasse a dimostrare tutta la portata del suo talento", ha concluso Leclerc, "ci sono persone che puoi vedere attraverso i loro occhi, attraverso il loro sorriso, quanto siano brave persone. E credo che Jules sia una di queste. Questa è probabilmente la cosa più importante che ricordo di Jules: quanto fosse una persona gentile e quanto fosse determinato a raggiungere i suoi obiettivi".
Leggi tutto: Dieci anni da morte di Jules Bianchi, il ricordo 'commosso' di Leclerc
(Adnkronos) - Si è tenuto presso UniCamillus il primo incontro ufficiale dell’Advisory Board dell’Ateneo, costituito lo scorso aprile e composto da Andrea Biondi, Vito Cozzoli, Maria Bianca Farina, Giuseppe Feltrin, Luciana Lamorgese, Gianni Letta e Tiziano Onesti, che affiancano il rettore Gianni Profita per guidare l’Università Medica nello sviluppo di nuove strategie accademiche e scientifiche. In questa occasione, il comitato consultivo ha incontrato esperti provenienti dal mondo accademico e dall’industria tecnologica e biomedicale. Il focus è stato anche il titolo della sessione tematica dell’evento: 'I nuovi orizzonti dell’IA nella formazione e nella sanità', uno dei temi più attuali e trasformativi a livello scientifico e sociale. L’evento è stato introdotto dal rettore e dalla docente Donatella Padua, segretaria generale dell’Advisory Board nonché delegata alla Terza Missione. Il dibattito ha visto alternarsi riflessioni teoriche e dimostrazioni pratiche.
Durante il convegno, Massimo Giannessi, ingegnere biomedico e Chief Operating Office di Accurate Srl, azienda italiana leader nella simulazione medica avanzata, ha presentato Involve XR, un’applicazione di realtà virtuale avanzata per la simulazione di casi clinici collaborativi, in cui l’intelligenza artificiale assiste gli specializzandi nella gestione di pazienti virtuali da remoto. Si tratta di uno strumento dalle interessanti prospettive nell’ambito della formazione accademica, considerando che possono partecipare all’ambiente virtuale anche più discenti in contemporanea, esercitandosi così su scenari clinici realistici in un ambiente sicuro e interattivo, migliorando le capacità decisionali e il lavoro di squadra.
Stefano Signoretti, docente di Neurochirurgia presso UniCamillus e direttore Uoc Neurochirurgia Asl Roma 2, ha mostrato invece l’impiego di strumenti di Ia in neurochirurgia, capaci di rivoluzionare la visione radiologica del cervello e i conseguenti interventi chirurgici su di esso, diventando nel contempo strumenti didattici di eccezionale valore. Una di queste tecnologie è la Neuronavigazione che, usando algoritmi di intelligenza artificiale, aiuta a pianificare il percorso preciso per raggiungere la zona del cervello da operare, selezionando le aree su cui intervenire ed evitando di danneggiare importanti strutture nervose. Durante l’intervento, il chirurgo può vedere in tempo reale i suoi movimenti all’interno del cervello: in questo modo, è possibile rimuovere lesioni profonde in modo più sicuro, riducendo non solo il margine d’errore ma anche i tempi di degenza e i tassi di complicanza.
La seconda applicazione dell’Ia riguarda la ricostruzione 3D dei fasci di fibre nervose attraverso la rielaborazione dei dati grezzi delle immagini di RM ottenute con tecnica Dwi-Dti: questa funzione viene denominata Fibertracking. Il Fibertracking System è una tecnologia innovativa basata su Ia, che crea immagini molto dettagliate delle fibre nervose all’interno del cervello, mostrando le connessioni tra diverse aree cerebrali, generando immagini che non si possono ottenere con le tecniche tradizionali. Questa nuova visione può cambiare radicalmente il modo in cui si studia il cervello, migliorando nettamente la formazione degli studenti. L’unione di queste applicazioni permette di ottenere una particolare navigazione Ia dei fasci di fibre generati, che verranno proiettati in realtà aumentata nel campo operatorio. Durante la navigazione, sarà quindi possibile distinguere nettamente le fibre nervose da risparmiare e le lesioni da trattare.
Con l’avvento di questi strumenti di Ia in campo neurochirurgico, sia la formazione che la pratica clinica realizzano un notevole salto di qualità. Infatti, è possibile non solo formare gli studenti in modo più completo e partecipativo, ma si può anche operare il paziente con eccellente precisione, pianificando il tutto in modalità prima virtuale e poi reale, prevedendo eventuali risultati e, quindi, permettendo di decidere se e come operare, risparmiando così tempo e risorse preziose.
Giada Bernardini, ingegnere biomedico nonché Strategic Account Manager di Siemens Healthineers, ha illustrato l’evoluzione dell’Ia nella diagnostica per immagini, aiutando i medici a individuare precocemente patologie anche molto difficili da rilevare, come piccoli noduli mammari e polmonari spesso invisibili a occhio nudo. Si tratta di un tema di grande rilevanza, considerando che, nel 2023, in Italia si sono verificati 55.900 nuovi casi di tumore alla mammella, di cui il 6-7 % è già metastatico alla prima diagnosi. In Europa, questa forma di cancro ha provocato 370.000 decessi tra il 1989 e il 2025. L’Ia, invece, potrebbe arrivare a rilevare anche degli addensamenti minimi a livello mammario, favorendo una diagnosi precoce e una guarigione molto più probabile. Lo stesso vale per il tumore al polmone, che nel 2020 ha provocato ben 5.000 decessi in tutto il mondo. Nel 55% dei casi, i malati di carcinoma polmonare sviluppano metastasi, e il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 6% per i pazienti che si trovano al IV stadio della malattia. Gli strumenti diagnostici dotati di Ia potrebbero individuare la malattia già al I stadio, portando il tasso di sopravvivenza a 5 anni al 90%.
Questi dati sono eloquenti di quanto queste tecnologie possano non solo migliorare la qualità di vita, ma anche preservare la sopravvivenza dei pazienti. Bernardini ha inoltre presentato il concetto di Digital Twin, un modello digitale personalizzato di un organo: questo gemello digitale consente di prevedere l’evoluzione di una patologia e testare trattamenti su misura senza alcun rischio. Al momento, i prototipi sono stati ideati principalmente per cuore, fegato e cervello, ma l’obiettivo è replicare ogni singolo elemento anatomico in modo totalmente personalizzato.
Ha concluso la serie di presentazioni Andrea Romigi, docente di Neurologia presso UniCamillus e direttore del Centro di Medicina del Sonno presso l’Irccs Neuromed di II livello, che durante l’incontro ha portato l’esperienza concreta dell’uso dell’Ia nelle revisioni sistematiche tramite piattaforme come Rayyan, Elicit e Consensus, già integrate nella didattica universitaria. Le revisioni sistematiche sono analisi che raccolgono e confrontano i risultati di più studi scientifici su un determinato tema, per trarre conclusioni basate su evidenze sperimentali. Rayyan è una piattaforma pensata per selezionare, organizzare e analizzare manualmente grandi quantità di articoli scientifici, ideale per chi deve gestire la revisione in modo collaborativo, anche offline. Elicit invece automatizza diverse fasi delle revisioni sistematiche, come la ricerca, l’estrazione dei dati e la sintesi delle informazioni, velocizzando così il lavoro dei ricercatori. Infine, Consensus è un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale che fornisce risposte sintetiche e rapide da studi scientifici, facilitando il reperimento di informazioni specifiche.
Queste piattaforme aiutano la formazione degli studenti e degli specializzandi, rendendo più rapide e precise le attività di ricerca, facilitando l’analisi critica della letteratura scientifica e permettendo un accesso immediato a informazioni aggiornate e affidabili. La ricerca, infatti, è fondamentale per gli studenti perché stimola il pensiero critico, permette di aggiornarsi costantemente sulle nuove scoperte e di sviluppare competenze indispensabili per una professione medica che sia davvero consapevole.
"L’Intelligenza Artificiale - ha affermato il rettore Profita - avrà un impatto sempre più profondo non solo sull’organizzazione di un’università medica, ma anche sul modo in cui insegniamo, facciamo ricerca e pratichiamo la clinica: è fondamentale insegnare ai nostri studenti a saperla usare, a comprenderla, ad avvalersene in modo critico. Vogliamo investire davvero in questa direzione. Cominciamo oggi a riflettere insieme su queste potenzialità, e vi invito a farlo con la curiosità e l’entusiasmo di chi guarda al futuro con occhi nuovi. Insieme alla professoressa Padua abbiamo pensato a una serie di spunti su cui confrontarci, grazie anche alla presenza di questi ospiti straordinari".
"L’Ia svolge un ruolo di rilievo crescente - ha dichiarato Padua - nella formazione del medico e del professionista sanitario, trasformando radicalmente contenuti, metodi didattici e valori. In alcuni casi si tratta di una vera e propria rivoluzione formativa che si trasla nella professione medica, a vantaggio di nuovi approcci di cura personalizzata, di precisione, di prevenzione per migliorare la salute delle persone. Serve una nuova consapevolezza, etica e critica, per guidare l’uso responsabile di queste tecnologie nei percorsi accademici e clinici".
Per la segretaria generale dell’Advsory Board di UniCamillus, sono tre le dimensioni in cui l’Ia entra nei percorsi formativi: quella delle competenze, con percorsi curriculari che integrano medicina, data science e ingegneria; il settore delle modalità didattiche, come la simulazione virtuale o l’apprendimento personalizzato; l’etica, con attenzione a privacy, bias, uso corretto dei LLMs (Large Language Models) e alla riduzione dei divari globali tra Paesi Ia-intensive e Paesi a basso accesso digitale.
Dalle riflessioni emerse durante gli interventi degli esperti, l’Advisory Board di UniCamillus ha tratto spunti rilevanti per orientare, con propositività e competenza, il futuro dell’Ateneo.
Composto da figure di spicco del mondo medico, giuridico, economico e istituzionale, l’Advisory Board di UniCamillus è nato infatti per offrire orientamento strategico e multidisciplinare: Andrea Biondi, riferimento internazionale in pediatria e ricerca oncologica; Vito Cozzoli, giurista e manager con esperienza nelle istituzioni e nelle politiche pubbliche; Maria Bianca Farina, figura di primo piano nel mondo assicurativo e finanziario; Giuseppe Feltrin, cardiochirurgo e direttore del Centro Nazionale Trapianti; Luciana Lamorgese, già ministro dell’Interno e consigliere di Stato; Gianni Letta, uomo delle istituzioni con lunga esperienza governativa; Tiziano Onesti, economista e presidente di importanti realtà ospedaliere e industriali.
Con le loro competenze, tali figure di rilievo sul panorama nazionale e internazionale rappresentano un patrimonio prezioso per l’Ateneo.
(Adnkronos) - Oprah Winfrey torna a parlare dei suoi vicini di casa a Montecito, in California, il principe Harry e Meghan Markle, rivelando un simpatico aneddoto "da giardino". La celebre conduttrice televisiva, 71 anni, è un'amica di lunga data del duca e duchessa del Sussex, nonché vicina di casa di Meghan e Harry, da quando la coppia ha lasciato la famiglia reale per trasferirsi in una proprietà extra lusso di 7,4 acri nella California meridionale.
La loro amicizia è stata oggetto di grande attenzione mediatica, soprattutto dopo l'intervista che i due membri più controversi della Royal Family hanno rilasciato nel 2021 in esclusiva a Oprah. Quest'ultima, ospite del podcast Let's Talk Off Camera di Kelly Ripa, parlando della sua tenuta di Malibù immersa nel verde, ha risposto alla conduttrice alla domanda se le sarebbe piaciuto ricevere dei pulcini in regalo. La veterana conduttrice di talk show ha detto di no e ha aggiunto: "Li porterei subito dai Sussex", pronunciando male il nome perché ha aggiunto "xesssses" alla fine. Lo rivela il Daily Mail che aggiunge come, a quel punto della conversazione, tempestata di domande sulla dichiarazione sui reali britannici, Oprah si fosse lasciata andare al racconto di un aneddoto tra vicini sui generis.
Oprah racconta di come ha aiutato la coppia a gestire un sorprendente "problema" in giardino. "Ricevo una chiamata da Harry, il principe Harry, il sabato di Pasqua, e mi dice: 'Scusa il disturbo, ma abbiamo un problema con le anatre'", racconta la conduttrice scimmiottando l'accento britannico del principe. "Un'anatra era entrata nel loro cortile, aveva deposto le uova e aveva partorito dei pulcini", spiega Winfrey. 'Lui ha detto: 'Il nostro è un ruscello, non abbiamo uno stagno, quindi possiamo portare le anatre nel tuo?'' Oprah acconsentì, ma chiese a Harry di aspettare perché i nipoti della sua migliore amica Gayle King sarebbero venuti a trovarla di lì a poco e avrebbero voluto assistere alla scena ma Harry insistette nel doverle spostarle subito. 'No, veniamo immediatamente'", avrebbe chiosato il duca di Sussex. Ma "il passaggio di anatroccoli" si sarebbe poi trasformato nel caos più totale regalando "la scena più divertente" che Oprah avesse mai visto.
"Quando 'mamma papera' è scappata Harry e Meghan hanno iniziato inseguirla. Per circa mezz'ora, abbiamo corso tutti e tre in giro con gli anatroccoli in una scatola e la mamma che ci inseguiva. Ho il video. È la cosa più divertente che abbia mai visto", racconta Oprah. "L'anatra era stata molto astuta nello scegliere il posto in cui nidificare, quell'anatra sapeva il fatto suo quando ha deposto le uova", ha ironizzato la conduttrice del podcast a cui Oprah ha risposto: "Anche le anatre hanno fatto jackpot".
L'episodio si aggiunge a una lunga lista di racconti e retroscena che la celebre conduttrice del The Oprah Winfrey Show ha rivelato sulla coppia reale, suscitando clamore e curiosità riguardo lo stile di vita riservato che i due starebbero conducendo lontano dai riflettori da Buckingam Palace. La coppia sembra a proprio agio nel jet set californiano, circondati da attori e star televisive, con cui spesso si "sbottonano", fornendo materiale di chiacchiericcio ai tabloid inglesi. Ultimamente fu proprio Meghan a correggere in Tv la sua amica Vip e star di The Office, Mindy Kaling, nel suo programma di cucina su Netflix dopo che l'aveva chiamata 'Meghan Markle'. "È così divertente che continui a dire Meghan Markle, ora sai che sono del Sussex", precisò aggiungendo: "Non sapevo quanto potesse essere significativo per me, ma significa davvero tanto poter dire: 'Questo è il nostro cognome. Il nostro piccolo cognome'".
(Adnkronos) - Non solo biciclette al Tour de France 2025. Durante la dodicesima tappa di oggi, giovedì 17 luglio, alcuni tifosi hanno dato vita a una scena surreale seguendo il percorso dei ciclisti impegnati in una tappa di alta montagna. Le telecamere di Eurosport hanno infatti inquadrato un appassionato mentre veniva trascinato, sul prato spoglio della campagna francese, con gli sci ai piedi da uno scooter.
Anche i telecronisti non sono riusciti a trattenere le risate, mentre i due 'correvano' in parallelo alla strada percorsa dai ciclisti, prima di essere seminati dal gruppo. Nell'undicesima tappa del Tour de France 2025 i corridori sono partiti da Auch e affronteranno 180,6 chilometri di percorso, prima di arrivare ad Hautacam, primo arrivo in salita e primo gpm hors categorie di questa edizione.
Leggi tutto: Pazzo Tour de France, tra le bici spunta un tifoso con... gli sci
(Adnkronos) - Un siparietto curioso, durante il concerto dei Coldplay, ha fatto il giro del web. Protagonista, suo malgrado, una coppia di spettatori ripresa dalla famosa ‘kiss cam’, la telecamera che inquadra nel grande schermo diverse coppie, invitandole a baciarsi davanti a tutti. In questo caso, davanti al pubblico che ieri, mercoledì 16 luglio, ha assistito al concerto della band al Gillette Stadium di Foxborough, nei pressi di Boston.
I due, visibilmente affiatati e in perfetta sintonia, sono apparsi abbracciati e sorridenti sugli schermi dello stadio. Ma quando si sono resi conto di essere stati inquadrati dalla telecamera, il clima si è rapidamente trasformato in imbarazzo. Prima lo sguardo terrorizzato di entrambi, poi la fuga dall’inquadratura e i volti coperti nel tentativo di non farsi riconoscere.
Chris Martin, frontman della band, notando la reazione sorpresa, ha cercato di sdrammatizzare con una battuta ironica: “Ma cosa... he's having an affair”, ha esclamato. E cioè: “Lui ha un’amante”, suscitando una fragorosa risata che ha coinvolto tutto lo stadio.
Amanti segreti o solo molto timidi? Il mistero rimane, ma nel frattempo il video è diventato virale sui social e i due protagonisti sono stati già individuati.
(Adnkronos) - Due nuovi casi sospetti di infezione da virus West Nile, riscontrati nel Comune di Latina, "sono in fase si accertamento" dopo che ieri, sempre nella città laziale, erano stati confermati i primi 2 casi autoctoni dell'infezione, "entrambi riscontrati dall'Istituto Spallanzani di Roma in pazienti nella provincia di Latina, nei comuni di Cisterna e Priverno". Lo riferisce la Regione Lazio, sottolineando che "come da prassi" sono state intensificate "le misure di controllo e sorveglianza sul territorio, previste dal Piano regionale di lotta alla diffusione dei virus trasmessi dalle zanzare".
Le condizioni dei primi 2 pazienti con infezione già accertata, "di 63 e 72 anni, attualmente ricoverati all'ospedale Santa Maria Goretti, non destano preoccupazione e sono in via di miglioramento. Nelle prossime ore la Asl di Latina effettuerà dei controlli entomologici aggiuntivi".
"Le misure attivate dalla Regione Lazio sono quelle che vengono normalmente predisposte nei casi di questo tipo, dove non si registrano situazioni di allarme: si rendono necessarie per il rafforzamento delle attività di sorveglianza e monitoraggio per la corretta gestione di eventuali casi sospetti", si precisa.
In Italia il virus West Nile è presente da diversi anni, in particolare nel nord del Paese. Quelli accertati a Latina sono i primi casi autoctoni registrati nel Lazio.
Da inizio anno sono stati segnalati in Italia 5 casi confermati di infezione nell'uomo, di cui 4 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (1 in Piemonte, 1 in Emilia Romagna e 2 nel Lazio) e 1 con febbre (in Veneto), comunica l'Istituto superiore di sanità nel primo bollettino per il 2025.
Il primo caso umano autoctono di infezione da Wnv della stagione è stato segnalato dal Piemonte il 20 marzo nella provincia di Novara, riporta l'Iss; si è trattato di "un caso sporadico in bassa stagione", precisa.
"La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici ha confermato la circolazione del Wnv in Veneto, Piemonte, Sardegna, Emilia Romagna e Lombardia", si legge nel report. Nello stesso periodo non sono stati segnalati casi di Usutu virus.
Leggi tutto: West Nile, altri due casi sospetti a Latina: verifiche in corso
(Adnkronos) - La cantante statunitense Connie Francis, leggenda della musica pop e icona intramontabile degli anni '50 e '60, voce indimenticabile di brani come 'Stupid Cupid', 'Who's Sorry Now?', 'Where the Boys Are', è morta all'età di 87 anni. Ampiamente riconosciuta come la "prima regina del rock and roll", recentemente con "Pretty Little Baby" era tornata alla ribalta grazie a TikTok. A darne notizia è stato Ron Roberts, suo storico amico e presidente della Concetta Records, in un post su Facebook poi condiviso dall'account ufficiale dell'artista. "Con profondo dolore vi comunico la scomparsa della mia cara amica Connie Francis la scorsa notte", ha scritto Roberts. "So che Connie avrebbe voluto che fossero proprio i suoi fan a essere tra i primi a sapere".
Nata Concetta Rosa Maria Franconero il 12 dicembre 1937 a Newark, nel New Jersey, da genitori italiani (cattolica per parte di padre, ebrea per parte di madre), Connie Francis divenne la prima vera diva pop d'America. Con una voce potente, limpida e versatile, capace di passare con naturalezza dal rock and roll alla ballata romantica, ha venduto oltre 200 milioni di dischi in tutto il mondo. Fu la prima donna a raggiungere la vetta della classifica Billboard Hot 100, con il brano 'Everybody's Somebody's Fool' nel 1960, aprendo la strada a generazioni di artiste. In totale, ha piazzato 53 brani in classifica, un record per l'epoca tra gli anni '50 e '60.
Agli inizi del 2025, quando sembrava ormai lontana dai riflettori, 'Pretty Little Baby' - un suo lato B del 1962 mai pubblicato come singolo - è esploso su TikTok, superando i 30 milioni di stream su Spotify e riportando Connie Francis in classifica su iTunes, oltre che nel cuore di una nuova generazione. Lei, sorpresa e commossa, si era unita alla piattaforma ringraziando i suoi giovani fan con un video: "Sono sbalordita ed emozionata".
Connie Francis non fu solo un'icona americana. In Italia fu amatissima: tra le sue versioni più celebri, 'Ti conquisterò' (adattamento di 'Someone Else's Boy'), 'Portami con te' ('Fly Me to the Moon'), 'Qualcuno mi aspetta' ('Where the Boys Are'), colonna sonora del film 'La spiaggia del desiderio'. Partecipò due volte al Festival di Sanremo, nel 1965 in coppia con Gigliola Cinquetti e nel 1967 con Bobby Solo.
L'album 'Connie Francis Sings Italian Favorites' (1959) è tuttora considerato un cult, e sancì l'inizio della sua carriera internazionale in diverse lingue: dallo yiddish al tedesco, dal romeno allo spagnolo.
Dietro il sorriso dolce e il timbro impeccabile, la vita di Connie Francis fu segnata da tragedie personali. Nel 1974 subì una brutale aggressione in un motel di New York. Ne seguì una lunga battaglia legale e un altrettanto lunga lotta interiore, tra depressione e isolamento. Perse la voce in seguito a un'operazione al naso nel 1977 e la riacquistò solo anni dopo. Nel 1981, suo fratello George fu assassinato dalla mafia, evento che la segnò profondamente. Ma Connie non si arrese mai. Tornò sul palco, scrisse due autobiografie di successo ('Who’s Sorry Now?' e 'Among My Souvenirs') e cantò fino al suo ritiro ufficiale nel 2018. È stata sposata quattro volte, ebbe un figlio adottivo, Joey, e una lunga relazione con il cantante Bobby Darin. Negli ultimi anni aveva ritrovato l'amore accanto a Tony Ferretti, scomparso nel 2022. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Addio a Connie Francis, voce d'oro anni '60 che ha fatto innamorare il mondo