
(Adnkronos) - E' stato sorteggiato il tabellone del torneo Atp 500 di Pechino (cemento, montepremi 4.016.050 dollari). Il numero due del mondo e prima testa di serie Jannik Sinner esordirà contro il croato Marin Cilic. Dal lato di tabellone di Sinner ci sono Karen Khachanov (possibile rivale ai quarti), Alex De Minaur e Jakub Mensik (uno dei due potenziale avversario in semifinale).
Nella parte bassa del tabellone c'è Lorenzo Musetti. Il toscano, numero 4 del seeding, esordità contro Giovanni Mpetshi Perricard, già battuto quest'anno agli US Open. Al 2° turno possibile incrocio con Alexander Bublik, mentre ai quarti potrebbe esserci Andrey Rublev. Quest'ultimo sarà l'avversario di Flavio Cobolli al primo turno, mentre Lorenzo Sonego affronterà il numero tre del mondo e 2 del seeding, Alexander Zverev.
A Pechino anche Simone Bolelli e Andrea Vavassori che cercano punti importanti per avvicinare la qualificazione alle Nitto Atp Finals. Sono teste di serie numero 4 nel tabellone di doppio del 'China Open', l'Atp 500 in programma dal 25 settembre al primo ottobre al Beijing Olympic Green Tennis Center di Pechino (montepremi di 4.016.050 dollari). Il torneo si svolge contemporaneamente al Wta 1000 trasmesso in diretta e in chiaro su SuperTennis. Sesti nella Race to Turin, la classifica basata sui soli risultati stagionali delle coppie di doppio che offre un quadro aggiornato della corsa per un posto a Torino, Bolelli e Vavassori hanno conquistato a Washington (Atp 500) il quarto titolo stagionale, il settimo complessivo su 13 finali disputate. Si sono infatti imposti al 'Mubadala Citi DC Open' battendo in finale il monegasco Hugo Nys e il francese Edouard Roger-Vasselin. Nel 2025, prima del successo nella capitale Usa, avevano trionfato in due Atp 500, a Rotterdam e Amburgo, e all'Atp 250 di Adelaide. Negli Slam in stagione hanno raggiunto la finale all’Australian Open, gli ottavi al Roland Garros, sono stati eliminati al primo turno a Wimbledon e al secondo allo US Open.
Al primo turno debutteranno affrontando il francese Benjamin Bonzi e l'olandese Tallon Griekspoor. Entrambi Top 50 in singolare, possono entrambi vantare qualche successo in doppio. Bonzi ha vinto quest'anno il suo primo titolo ATP a Marsiglia, con Pierre-Hugues Herbert; negli Slam in questa specialità non è andato oltre i quarti, giocati all'Australian Open 2023. Il suo best ranking in doppio è di numero 121, raggiunto a settembre 2022. Griekspoor, invece, ha vinto due tornei in doppio, il 250 di Anversa (2022) e il 500 di Dubai (2024) e raggiunto un best ranking di numero 61 a giugno 2024. In questa specialità il suo miglior risultato negli Slam resta il quarto di finale al Roland Garros 2023.
Chi vince potrebbe incontrare al secondo turno Lorenzo Musetti, iscritto con Alexander Bublik. La coppia, destinata a suscitare grande curiosità tra i tifosi, inizierà il torneo contro i francesi Sadio Doumbia e Fabien Reboul. Nel torneo di doppio del China Open sono iscritti anche Lorenzo Sonego e Flavio Cobolli, che però hanno avuto il peggior sorteggio possibile. Giocheranno infatti contro la coppia numero 1 del tabellone, Julian Cash e Lloyd Glasspool, già qualificati per le Nitto Atp Finals, i primi britannici campioni a Wimbledon in doppio maschile dal 1936. Insieme hanno trionfato anche a Brisbane, Doha, Queen’s Club, Eastbourne, Wimbledon e Toronto nel 2025.
Leggi tutto: Atp Pechino, Sinner sfiderà Cilic al primo turno del China Open 2025

(Adnkronos) - "L’Italia è già dentro una trasformazione demografica senza precedenti. Secondo le analisi Inapp, nei prossimi dieci anni usciranno dal mercato del lavoro circa 6,1 milioni di occupati, mentre i giovani disponibili non basteranno a sostituirli. Entro il 2060 la platea occupazionale cambierà radicalmente: la popolazione in età da lavoro (20-64 anni) si ridurrà del 34%, con inevitabili conseguenze su crescita economica, welfare e sostenibilità della spesa pubblica". A dirlo, in audizione del presidente Inapp, Natale Forlani, alla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica, presieduta da Elena Bonetti.
"La dinamica - spiega - è già visibile oggi: indice di dipendenza demografica in crescita, carenza di competenze e difficoltà nel reperimento di personale, spesa pensionistica in aumento fino al 17% del Pil entro il 2040, e oltre 4 milioni di over 65 non autosufficienti che richiedono assistenza continuativa. Per questo è urgente intervenire con politiche mirate a contrastare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione".
"Il nostro Paese - fa notare - non ha ancora sviluppato un sistema coerente di politiche e strategie che consenta di riconoscere un approccio efficace di age management. Occorre muoversi su due direttrici. Da una parte politiche pensionistiche per salvaguardare il pilastro previdenziale, restringendo gli schemi di ritiro anticipato e innalzando progressivamente l’età di pensionamento insieme a politiche attive che possano attivare quella quota di popolazione, circa 1,4 milioni di adulti, soprattutto giovani che oggi non studiano, non lavorano e non cercano un’occupazione, i cosiddetti Neet. Accanto a questo, misure efficaci per integrare nel mercato del lavoro la quota più grande di risorse non impiegate: le donne".
Per il presidente Forlani, di fronte a questo scenario, occorre agire subito su due assi strategici. 1) Rigenerazione della popolazione attiva. Attivare gli inattivi: a partire da 7,8 milioni di donne tra i 15 e i 64 anni oggi fuori dal mercato del lavoro, di cui oltre 1,2 milioni disponibili a lavorare. Nelle regioni del Sud, la quota di inattive disponibili supera il 23% (Campania e Sicilia). Ridurre i fattori di scoraggiamento: l’80% delle inattive nelle fasce centrali d’età cita motivi di cura familiare, mentre circa metà accetterebbe un impiego anche per salari inferiori a 1.000 euro netti mensili (e nello specifico il 21% fino a 600 euro e il 27,8% fino a 999 euro). Il 18,5% richiederebbe 1000 euro, il 19,5% tra i 1001 e i 1499 e il 13,1% 1500 euro e oltre. Più si eleva il titolo di studio, più le donne vorrebbero un’occupazione in linea con le proprie competenze o con il salario che ritengono adeguato, ma tra le inattive con figli e senza figli, sono le madri a mostrare un margine di compromesso più alto.
Invecchiamento attivo: oggi il 54,9% degli occupati ha più di 45 anni. Servono politiche di 'terza e quarta generazione' per prolungare volontariamente la vita lavorativa – formazione continua, age management, flessibilità e sicurezza – valorizzando competenze ed esperienza dei lavoratori maturi.
2) Sostenibilità della spesa sociale: Differenziare le politiche della terza età, distinguendo tra anziani attivi e oltre 4 milioni di over 65 non autosufficienti, di cui solo il 7,6% assistito in rsa e il 30,6% con assistenza domiciliare integrata. Potenziare i servizi di prossimità: oggi la spesa pubblica per prestazioni sociali è pari a 587,5 miliardi di euro (59,3% della spesa corrente), ma solo 57,1 miliardi vanno all’assistenza sociale e meno della metà in servizi diretti. Riformare l’assistenza alla non autosufficienza, valorizzando il ruolo dei non autosufficienti anche come consumatori di spesa sociale, e promuovere la de-istituzionalizzazione in linea con la legge 33/2023 e le riforme Pnrr. Questa 'doppia strategia' - rigenerazione della forza lavoro e sostenibilità del welfare - richiede un cambio di passo immediato: politiche coordinate che superino interventi frammentari, valorizzino le competenze delle generazioni mature e sostengano l’ingresso di giovani e donne nel mercato del lavoro.
“Come Inapp - sottolinea Natale Forlani - siamo impegnati nello studio degli effetti della transizione demografica sul mercato del lavoro e sull’inclusione sociale, con particolare attenzione al fenomeno dell’invecchiamento attivo, in prospettiva internazionale. Nel contesto italiano, la sostenibilità del mercato del lavoro e delle prestazioni sociali dipende essenzialmente da più condizioni: dalla capacità di rigenerare la popolazione attiva, aumentando il numero assoluto delle persone occupate e dei contribuenti attivi, con una particolare attenzione al segmento femminile della popolazione, dall’incremento della produttività e dei redditi da lavoro per aumentare la dotazione di risorse pubbliche e private per soddisfare la crescita dei fabbisogni individuali e collettivi di spesa sociale".
"Assolutamente strategico - chiarisce - è poi il ruolo della tecnologia per l’aumento della produttività e l’investimento nel caring. Il tema della cura, ampiamente inteso, rappresenta uno snodo cruciale per rispondere a fabbisogni crescenti indotti dalla transizione demografica, ma anche per generare nuove opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. E' su questi aspetti che bisogna intervenire per avere un deciso cambiamento di rotta del nostro inverno demografico".

(Adnkronos) - Barbara D'Urso è imputata per diffamazione al Tribunale di Pisa, a seguito di una querela presentata da una donna di 63 anni di Vicopisano. La notizia è riportata oggi dal quotidiano "Il Tirreno". Durante una puntata di 'Pomeriggio Cinque' andata in onda nel maggio 2018 su Canale 5, la conduttrice aveva definito la donna "amante di Michele Buoninconti", poche ore prima che l'uomo fosse condannato in via definitiva per l'omicidio della moglie, Elena Ceste.
La 63enne, sposata e madre di famiglia, si era detta profondamente offesa da quell'accusa, ritenuta falsa e lesiva della sua dignità, anche perché durante la trasmissione erano stati mostrati il suo profilo Facebook e il paese in cui viveva. La donna che ha presentato querela, parte civile nel processo e rappresentata dall'avvocata Rubina Colombini, era entrata in contatto con Michele Buoninconti nel periodo della vicenda giudiziaria che lo vedeva accusato di omicidio. La donna aveva avuto contatti epistolari con Buoninconti, di cui inizialmente sosteneva l'innocenza, ma aveva poi interrotto ogni coinvolgimento dopo una denuncia per molestie, successivamente ritirata.
Dopo anni di rinvii tra le procure di Roma e Monza, il caso è ora nelle mani del tribunale pisano. Nei prossimi mesi il processo proseguirà, ma i tempi della prescrizione si avvicinano. In caso di estinzione del reato, la parte civile potrà decidere se continuare la causa in sede civile.
Leggi tutto: Barbara D'Urso a processo per diffamazione: chiamò una donna "amante di un omicida"
Multa e sequestro di denaro per un 50enne di origini sarde...
Confartigianato, 'urgente sostenere le attività produttive'... 
(Adnkronos) - L’assistenza di lungo termine è una sfida cruciale in una società che invecchia, segnata dall’aumento delle malattie croniche e da risorse sempre più limitate per il Servizio sanitario nazionale. E’ dedicata a ‘Sostenibilità e long term care. Assistenza di lungo termine rapporti con il Ssn, criticità e dinamiche da monitorare’ la seconda diretta della serie ‘Cadiprof: 20 anni di impegno e tutele per i lavoratori degli studi professionali’, la serie di webinar promossa dalla Cassa di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori degli studi professionali, attiva dal 2005 nell’erogazione di prestazioni sanitarie e sociosanitarie a chi opera nel comparto libero professionale.
Dopo il primo appuntamento, in cui si è parlato dei servizi per promuovere ‘Prevenzione e corretti stili di vita’, mercoledì 24 settembre alle 13 - online sui canali web e social di Adnkronos e Cadiprof, dove è disponibile anche la puntata precedente - si affronterà la questione della sostenibilità dell’assistenza di lungo periodo, della non autosufficienza e del ruolo dei fondi integrativi in un sistema sanitario sotto pressione per l’aumento dei bisogni di salute. Saranno analizzate criticità e prospettive per i fondi sanitari integrativi: come garantire l’erogazione nel lungo periodo di servizi e prestazioni sanitarie? In che modo supportare i lavoratori dipendenti per i bisogni attuali e futuri legati alla condizione di non autosufficienza?. A confrontarsi in studio, approfondendo i vari aspetti della questione, coordinati dalla giornalista Maddalena Guiotto, saranno: Marco Micocci, professore ordinario di Matematica finanziaria e attuariale alle Università di Cagliari e Sapienza di Roma; Marianna Cavazza, Associate professor of practice alla SDA Bocconi; Gaetano Stella, presidente Cadiprof; e Michele Carpinetti, vicepresidente Cadiprof.
Durante la diretta sarà possibile interagire inviando domande o
richieste di chiarimento al numero WhatsApp 347 4412645 o
all’indirizzo mail
Leggi tutto: Sanità: un webinar su assistenza di lungo termine, non autosufficienza e sostenibilità

(Adnkronos) - La Commissione per gli Affari giuridici del Parlamento europeo ha votato contro la revoca dell'immunità all'europarlamentare Ilaria Salis. Stando a fonti parlamentari, il Partito popolare europeo (Ppe) ha votato diviso. Ora starà alla plenaria di ottobre confermare il verdetto.
Una fonte interna al Ppe conferma che 13 membri della Commissione Juri contro 12 hanno votato per confermare l'immunità. Lo scrutinio era segreto, ma il voto definitivo sulla raccomandazione a favore del mantenimento dell'immunità, il prodotto del voto odierno, avverrà per alzata di mano all'Eurocamera, probabilmente martedì 7 ottobre, a meno che almeno un quinto degli eurodeputati decida di renderlo segreto.
Stando a quanto si apprende, il relatore della richiesta, l'eurodeputato spagnolo del Ppe Adrián Vázquez Lázar, aveva raccomandato di votare a favore della revoca dell'immunità. La linea generale del gruppo in merito alle questioni di immunità è che andrebbe sempre revocata, tranne nel caso in cui i singoli eurodeputati, secondo la loro sensibilità, non ravvisino l'esistenza di una chiara persecuzione a mezzo giustizia e decidano di votare di conseguenza, spiega la fonte interna al gruppo, ricordando che oggi al voto in Commissione Juri non erano presenti eurodeputati italiani del Ppe.
"Oggi la Commissione Juri ha deciso di difendere la mia immunità e l’indipendenza del Parlamento, e di respingere la richiesta di revoca avanzata dal regime ungherese. È un segnale importante e positivo", scrive sui social Ilaria Salis.
"Ho piena fiducia che il Parlamento confermerà questa scelta nella plenaria di ottobre, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche. Ribadisco: difendere la mia immunità non significa sottrarmi alla giustizia, ma proteggermi dalla persecuzione politica del regime di Orbán. È per questo che la sua tutela è essenziale. Le autorità italiane restano libere di aprire un procedimento a mio carico, come io stessa auspico e chiedo con forza".
“La Commissione non ha ritenuto ci fossero le condizioni per un processo giusto in Ungheria. È stata interpretata correttamente la normativa in tema di immunità parlamentare”, commenta Mauro Straini, legale di Ilaria Salis.
“Non si poteva non tener conto di alcuni dati oggettivi e di alcune problematiche che ci sono in Ungheria per quanto riguarda la violazione dello stato di diritto. Non può essere garantito in un caso così politico, dove ci sono pressioni da parte del governo, un processo equo in Ungheria”, aggiunge l’altro difensore, il legale Eugenio Losco. “Sono questioni fondamentali ed è giusto che la Commissione le abbia riconosciute. Questo è un primo passo, il voto vero e proprio sarà espresso dall’assemblea plenaria il 7 ottobre", prosegue.
“Ilaria Salis ha chiesto un processo equo e per alcune questioni non poteva svolgersi in Ungheria”, conclude l’avvocato Losco. E il collega Straini ricorda che “la Germania sta giudicando i cittadini tedeschi imputati nei fatti di Budapest, mi chiedo cosa impedisca all’Italia di portare qui un processo a una cittadina italiana”.
"Antifa non è un movimento politico, ma un'organizzazione violenta. L'obiettivo dell'Ungheria è chiaro: pace e sicurezza per i nostri cittadini. I gruppi Antifa rappresentano l'opposto: in tutta l'Europa e negli Stati Uniti abbiamo visto l'attivismo trasformarsi in violenza di strada, intimidazioni e caos. Ecco perché abbiamo deciso, seguendo l'esempio degli Stati Uniti, di designare Antifa come organizzazione terroristica in Ungheria", afferma Balazs Orban, direttore politico dell'ufficio del premier ungherese, commentando la notizia del voto contrario alla revoca dell'immunità per Ilaria Salis.
"Chiunque cerchi di raggiungere obiettivi politici attraverso pestaggi, paura e violenza rientra nella definizione di terrorismo. Lo Stato ha il dovere di proteggere gli innocenti da tali minacce - scrive su X - Ilaria Salis e i suoi collaboratori sono arrivati a Budapest nel 2023 in nome di questo movimento, non per discutere, ma per colpire: aggredendo passanti innocenti, alcuni dei quali sono rimasti quasi senza vita. Le autorità l'hanno arrestata e incriminata, ma lei ha trovato rifugio dietro un mandato di Bruxelles".
Immediate le reazioni. "Al Parlamento europeo, nel primo voto in Commissione respinta (13 a 12) la richiesta di revoca dell'immunità a Ilaria Salis. A ottobre il voto decisivo in Aula a Strasburgo. Chi sbaglia, non paga", scrive Matteo Salvini sui social.
Mentre l'eurodeputato del Pd Brando Benifei scrive: "Ilaria Salis è libera: non verrà riportata in carcere in Ungheria, non subirà l’ingiustizia del governo di Orban. Il Parlamento Europeo difendendo oggi la sua immunità ha difeso lo Stato di Diritto in Europa, per tutte e tutti i cittadini".
"Ringraziamo i parlamentari della commissione Juri del Parlamento Europeo che hanno bocciato la revoca della richiesta dell’immunità per Ilaria Salis", affermano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs. "Ilaria ha sempre detto di non voler fuggire dal processo ma di volere un giusto processo che non può essere garantito in Ungheria dove Orban ha già scritto la sentenza di condanna come dimostra il post del suo portavoce che ha mandato a Ilaria le coordinate del carcere in Ungheria. Per noi quella di Ilaria è stata ed è una battaglia per lo stato di diritto e la democrazia in Europa".
Leggi tutto: Ilaria Salis, Commissione del Parlamento Ue rigetta revoca immunità per un voto....

(Adnkronos) - La Commissione per gli Affari giuridici del Parlamento europeo ha votato contro la revoca dell'immunità all'europarlamentare Ilaria Salis, a quanto si apprende. Stando a fonti parlamentari, il Partito popolare europeo (Ppe) ha votato diviso. Ora starà alla plenaria di ottobre confermare il verdetto.
“La Commissione non ha ritenuto ci fossero le condizioni per un processo giusto in Ungheria. È stata interpretata correttamente la normativa in tema di immunità parlamentare”, commenta Mauro Straini, legale di Ilaria Salis.
“Non si poteva non tener conto di alcuni dati oggettivi e di alcune problematiche che ci sono in Ungheria per quanto riguarda la violazione dello stato di diritto. Non può essere garantito in un caso così politico, dove ci sono pressioni da parte del governo, un processo equo in Ungheria”, aggiunge l’altro difensore, il legale Eugenio Losco. “Sono questioni fondamentali ed è giusto che la Commissione le abbia riconosciute. Questo è un primo passo, il voto vero e proprio sarà espresso dall’assemblea plenaria il 7 ottobre", prosegue.
“Ilaria Salis ha chiesto un processo equo e per alcune questioni non poteva svolgersi in Ungheria”, conclude l’avvocato Losco. E il collega Straini ricorda che “la Germania sta giudicando i cittadini tedeschi imputati nei fatti di Budapest, mi chiedo cosa impedisca all’Italia di portare qui un processo a una cittadina italiana”.
Immediate le reazioni. "Al Parlamento europeo, nel primo voto in Commissione respinta (13 a 12) la richiesta di revoca dell'immunità a Ilaria Salis. A ottobre il voto decisivo in Aula a Strasburgo. Chi sbaglia, non paga", scrive Matteo Salvini sui social.
Mentre l'eurodeputato del Pd Brando Benifei scrive: "Ilaria Salis è libera: non verrà riportata in carcere in Ungheria, non subirà l’ingiustizia del governo di Orban. Il Parlamento Europeo difendendo oggi la sua immunità ha difeso lo Stato di Diritto in Europa, per tutte e tutti i cittadini".
"Ringraziamo i parlamentari della commissione Juri del Parlamento Europeo che hanno bocciato la revoca della richiesta dell’immunità per Ilaria Salis", affermano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs. "Ilaria ha sempre detto di non voler fuggire dal processo ma di volere un giusto processo che non può essere garantito in Ungheria dove Orban ha già scritto la sentenza di condanna come dimostra il post del suo portavoce che ha mandato a Ilaria le coordinate del carcere in Ungheria. Per noi quella di Ilaria è stata ed è una battaglia per lo stato di diritto e la democrazia in Europa".

(Adnkronos) - La Commissione per gli Affari giuridici del Parlamento europeo ha votato contro la revoca dell'immunità all'europarlamentare Ilaria Salis, a quanto si apprende. Stando a fonti parlamentari, il Partito popolare europeo (Ppe) ha votato diviso. Ora starà alla plenaria di ottobre confermare il verdetto.
"Ilaria Salis è libera: non verrà riportata in carcere in Ungheria, non subirà l’ingiustizia del governo di Orban. Il Parlamento Europeo difendendo oggi la sua immunità ha difeso lo Stato di Diritto in Europa, per tutte e tutti i cittadini". Lo scrive sui social l'eurodeputato del Pd Brando Benifei.
Leggi tutto: Ilaria Salis, Commissione del Parlamento Ue rigetta revoca immunità

(Adnkronos) - "Ilaria Salis è libera: non verrà riportata in carcere in Ungheria, non subirà l’ingiustizia del governo di Orban. Il Parlamento Europeo difendendo oggi la sua immunità ha difeso lo Stato di Diritto in Europa, per tutte e tutti i cittadini". Lo scrive sui social l'eurodeputato del Pd Brando Benifei.
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(Adnkronos) - Un ragazzo di 21 anni è morto e una ragazza di 16 è rimasta ferita in un grave incidente stradale avvenuto, ieri sera, in via Nomentana a Fonte Nuova (Roma). Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Mentana a del nucleo radiomobile di Monterotondo. Da una primissima ricostruzione l'auto guidata dal 21enne, forse a causa dell'asfalto bagnato, è finita contro un albero e si è ribaltata. Il 21enne è morto sul colpo mentre la ragazza è stata trasportata in codice rosso all'ospedale Sant'Andrea non in pericolo di vita.
Leggi tutto: Roma, auto finisce contro albero e si ribalta: morto 21enne, ferita 16enne
Nuova opera del sassarese Nicola Urru... 
(Adnkronos) - Cinque arresti per gli scontri al corteo ieri a Milano. Devono rispondere di resistenza aggravata le due ragazze che a breve compariranno nell'aula delle direttissime, al piano terra del Palazzo di giustizia di Milano, all'indomani della manifestazione pro Gaza che si è trasformata - davanti alla stazione Centrale - in guerriglia urbana. Le due sarebbero vicine all'area dei centri sociali.
Fermati anche due minori - che risponderanno eventualmente davanti all'omonimo Tribunale - mentre un giovane comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari per la convalida. Per lui le accuse sono di resistenza e lesioni aggravate. In questo caso l'aggravante è quella contenuta nel 'decreto sicurezza' che aumenta la pena per chi commette violenza o minaccia contro un agente di polizia. Nessuno deve rispondere di danneggiamento.
Davanti al Palazzo di giustizia sono schierati un paio di blindati della polizia nel caso in cui dovesse esserci un presidio dei centri sociali in solidarietà alle ragazze fermate.
Leggi tutto: Scontri al corteo a Milano, cinque arresti: due sono minorenni

(Adnkronos) - Un uomo di circa 50 anni è stato investito e ucciso, la notte scorsa, a Novara, sull'autostrada Torino-Milano all'altezza del km 85+100 in direzione Milano. Sul caso sta indagando la polizia stradale, intervenuta sul posto con il 118. Gli agenti stanno cercando di risalire all'investitore che non si è fermato dopo l'incidente. Da una prima ricostruzione la vittima era rimasta in panne con l'auto: l'uomo è sceso dal mezzo ed è stato investito da un altro veicolo che si è poi allontanato.
Leggi tutto: Scende dall'auto in panne sull'autostrada e viene travolto e ucciso

(Adnkronos) - Il boss di Gioia Tauro, Pino Piromalli, 80 anni - principale indagato nell'inchiesta 'Res Tauro' della Dda di Reggio Calabria, che oggi ha portato a 26 arresti per associazione mafiosa - era tornato in libertà dal 2021, dopo ventidue anni trascorsi in carcere, al 41 bis. Condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio del medico Luigi Ioculano, poi assolto in appello con sentenza confermata in Cassazione, Piromalli, alias 'Facciazza', soprannominato anche 'lo sfregiato', fu arrestato nel 1999 per un duplice omicidio: al momento della cattura, dopo sei anni da latitante, si nascondeva all'interno di un bunker, al centro di Gioia Tauro.
Secondo quanto emerso dalle intercettazioni nell'ambito dell'operazione 'Hybris', coordinata dalla Dda di Reggio Calabria nel 2019, fu proprio 'Facciazza' a comporre la 'commissione' istituita per decidere se la 'ndrangheta calabrese avrebbe dovuto partecipare o meno alle stragi di Stato pianificate dalla mafia siciliana, nel corso della quale il boss, attraverso il suo emissario Nino Pesce detto 'Testuni', votò a favore della strategia stragista.
Leggi tutto: 'Ndrangheta, blitz 'Res Tauro': chi è il boss Pino Piromalli

(Adnkronos) - La quinta giornata del 65° Salone Nautico Internazionale ha ospitato l’11° edizione della Conferenza Nazionale sul Turismo Costiero e Marittimo, organizzata da Federturismo Confindustria, Assomarinas e Confindustria Nautica. Con il Presidente di Confindustria Nautica Piero Formenti sono intervenuti l’On. Gimmi Cangiano, Presidente Intergruppo Parlamentare “Nautica”, Camera dei Deputati, l’On. Maria Grazia Frijia, Segretario Intergruppo Parlamentare Economia del Mare, il Cons. Erika Guerri, Capo di Gabinetto del Ministro del Turismo, Roberto Perocchio, Presidente Assomarinas, Paolo Pessina, Presidente Federagenti, Carlo De Romanis, Responsabile Turismo, Forza Italia, moderati dal Direttore Generale di Federturismo Confindustria Antonio Barreca. Nell’ambito della conferenza sono stati diffusi i dati dell’indagine realizzata da Assomarinas in collaborazione con Federturismo Confindustria su un vasto campione di porti turistici che ha monitorato l’andamento del giro d’affari, considerando sia la domanda sia il fatturato, anche in relazione agli adeguamenti tariffari.
Per il quinto anno consecutivo è stata registrata una tendenza molto positiva. Dopo il periodo del Covid, a partire dal 2021, la ricerca di esperienze “open air” ha favorito il ritorno al turismo nautico e alla navigazione da diporto. I porti turistici hanno beneficiato in particolare del buon andamento del mercato dell’usato con centinaia di barche che dopo un refitting o una rimotorizzazione sono tornate ad occupare spazi nei marina, dal costante incremento delle flotte di natanti ed imbarcazioni destinate alla locazione nautica e al charter e dall’incremento della flotta internazionale dei superyacht. Oggi sono circa 2.000 le unità sopra i 30 metri che visitano le nostre coste, restando anche in inverno e generando picchi di presenza durante l’estate.
La distribuzione non è uniforme: Liguria, Nord Sardegna e Golfo di Napoli sono le aree più favorite, ma il beneficio si sta diffondendo progressivamente in tutta Italia. I porti turistici stanno investendo molto per adeguarsi alle nuove dimensioni delle imbarcazioni. Dopo anni di crisi, la “fabbrica dei porti turistici” si è rimessa in moto: decine di località costiere stanno rilanciando gli investimenti. Le previsioni fino al 2026 restano positive: si ipotizza un lieve rallentamento dopo anni di forte crescita, ma i nostri associati confermano aspettative di continuità, con incrementi legati sia agli adeguamenti tariffari sia all’aumento delle dimensioni delle imbarcazioni. Rimane però un nodo cruciale: l’aggiornamento della normativa e la riforma del Dpr 509 del 1997. Questo regolamento speciale aveva consentito allora lo sviluppo di numerosi progetti attraverso le conferenze di servizi. La crisi finanziaria globale ne ha poi frenato l’attuazione. Oggi servono nuove regole per le conferenze di servizi, per la rimodulazione delle concessioni e per un inquadramento fiscale più competitivo, così da permettere a tutte le energie in campo di esprimere il massimo potenziale.
“Parallelamente – ha concluso Roberto Perocchio – Confindustria Nautica e Assomarinas stanno preparando la prossima conferenza mondiale dei porti turistici di Icomia – la Federazione Mondiale delle Industrie nautiche – che si terrà a Venezia dal 15 al 17 ottobre e riunirà esperti internazionali, leader dell’industria e decisori politici per discutere del futuro della gestione delle marine, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione. L’obiettivo è rafforzare l’offerta portuale turistica del nostro Paese”.
Durante il Forum è stato firmato l'accordo di collaborazione tra Confindustria Nautica e Federagenti, dai Presidenti Piero Formenti e Paolo Pessina. Un Protocollo di intesa che le due realtà a impegnarsi nell’istituzione di un tavolo di confronto permanente, coordinato dai rispettivi Direttore Generale e Segretario Generale. In particolare, l’intesa interessa la condivisione dei dati di settore, frutto del lavoro dei rispettivi Centri Studi, la promozione e l’organizzazione di convegni, seminari e conferenze congiunte, l’organizzazione di eventi a scopo formativo, divulgativo e promozionale aventi ad oggetto i temi connessi alla yachting internazionale, alla nautica da diporto e, più in generale, alla blue economy, la consultazione sulle attività di advocacy e rappresentanza istituzionale.
Si è riunito oggi, in sessione pubblica, il Gruppo Tecnico per l’Economia del Mare di Confindustria guidato dal Delegato del Presidente per l’Economia del Mare, Mario Zanetti, che si è riunito oggi a Genova, in occasione del Salone Nautico, e a cui hanno partecipato le rappresentanze istituzionali, tra cui il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, il Presidente della Regione Liguria, Mario Bucci e la Sindaca di Genova, Silvia Salis e, in rappresentanza dell’industria nautica da diporto italiana, il Presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti. Zanetti: "Il significato di questo Gruppo tecnico per l’Economia del Mare di Confindustria, riunito al Salone Nautico Internazionale a Genova, è quello di confrontarci con le istituzioni per esporre la rotta su cui navigare per definire la strategia del Paese. Abbiamo lavorato su tre filoni: Infrastrutture e portualità, Vettori e Flotte e Competenze. Per ciascuno abbiamo identificato criticità e obiettivi trasversali a tutte le componenti del cluster".
Formenti: "Confindustria è l'unica organizzazione a rappresentare tutto il cluster del mare e tutta la filiera nautica. Siamo qui per questo, di fronte a uno dei migliori spettacoli dell'industria Made in Italy, per fare squadra tutti insieme e dare voce uniti a Confindustria". Bucci: “La nautica è la carta d'identità dell'Italia, rappresenta la massima summa di ingegneria, design, capacità imprenditoriale e tradizione delle maestranze. Siamo qui anche perché oggi l'industria nautica rappresenta la leadership del cluster del mare".
Roberta Angelilli, Vicepresidente Regione Lazio: “Dalla semplificazione amministrativa alla formazione fino alla transizione energetica, condivido tutte le indicazioni di Confindustria e sono qui a ribadire la volontà della Regione Lazio di essere a bordo e fare la sua parte. La Zona logistica semplificata, che è in dirittura di arrivo, sarà un importante fattore abilitante nella nostra Regione". Nel corso dell’incontro è stato inoltre annunciato il primo evento nazionale “Liguria e Genova, Capitale dell’Economia del Mare 2026”, che si svolgerà il 16 e 17 aprile 2026, in collaborazione con la Regione Liguria e il Comune di Genova. L’iniziativa, che proseguirà nel 2027 con la Regione Campania e la città di Napoli, intende diventare un appuntamento annuale di confronto, progettazione e promozione della filiera blu.
Annunciata la nascita del Comitato Scientifico di Confindustria sull’Economia del Mare, un organismo permanente che avrà il compito di accompagnare con rigore e metodo la definizione delle strategie e di supportare Confindustria nell’elaborazione di proposte operative su infrastrutture, flotte, competenze e sostenibilità, di monitorare e valutare l’impatto delle politiche adottate e di favorire il dialogo tra impresa, istituzioni e mondo accademico per trasformare le potenzialità del settore in innovazione, occupazione e crescita.
La giornata odierna al 65° Salone Nautico Internazionale di Genova è stata caratterizzata da un ricco calendario di incontri e convegni, che hanno affrontato temi centrali per il futuro della nautica, dalla formazione alla sostenibilità, dall’innovazione tecnologica alla cultura. La Sala Stampa ha ospitato il tradizionale momento di incontro con i giornalisti che ha visto protagonista oggi il Vicepresidente di Confindustria Nautica Alessandro Gianneschi che ha tracciato il quadro del settore degli accessori e componentistica, comparto leader mondiale insieme a superyacht e imbarcazioni pneumatiche. Gianneschi ha fornito un riscontro molto positivo riguardo all’iniziativa TechTrade Days, il format B2B dedicato alle ultime novità del settore con oltre 400 brand di accessoristica e componentistica nautica, dedicata al business, alla tecnologia e al networking professionale.
Il tema della tecnologia è entrato nel vivo, nel pomeriggio, con il convegno “Verso la navigazione a zero emissioni: innovazione tecnologica e sostenibilità”, a cura del Centro nazionale Mobilità Sostenibile – Spoke 3 – Vie d’acqua, con la partecipazione di Cnr, UniGe, UniNa, UniPa, UniParthenope e Fincantieri. Alle 14:30 due appuntamenti paralleli hanno arricchito il programma: “L’Ai nella progettazione e nel governo di un’imbarcazione”, curato da Atena Lombardia e Politecnico di Milano, e “Quale fisco per la competitività nel settore della nautica?”, promosso dall’Associazione Magistrati Tributari Sezione Liguria insieme a Confindustria Nautica.
Sempre nel pomeriggio, alle 15:00, il Genova Blue District e il Comune di Genova hanno proposto il talk “Clima e acqua, due sfide da affrontare: generare conoscenza, sostenere soluzioni innovative”. Presso la Sala Mezzogiorno, si è svolta la tavola rotonda “Quale fisco per la competitività nel settore della nautica?”, promossa dall’Associazione Magistrati Tributari – Sezione Liguria, in collaborazione con Confindustria Nautica, la Camera di Commercio di Genova, l’Ordine degli Avvocati di Genova e l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Genova. I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali di Marina Celle, Presidente dell’Associazione Magistrati Tributari Liguria, di Cosimo Ferri, Presidente della prima commissione del C.P.G.T., di Luisa Giordano, Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Liguria, di Giovanni Soave, Garante del Contribuente per la Regione Liguria, e di Marina Stella, Direttore Generale di Confindustria Nautica. Sono intervenuti inoltre Luigi Attanasio, Presidente della Camera di Commercio di Genova, Stefano Savi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova, Mauro Rovida, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Genova, Carmela Macchiarola, Segretario Generale A.M.T. Nazionale, e Barbara Benazzi, Vicepresidente Cat Liguria.
L’introduzione scientifica ai temi del convegno è stata affidata al Dott. Alberto Cardino, Presidente f.f. della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Liguria. La sessione unica della tavola rotonda, moderata da Marina Celle, ha visto alternarsi contributi di autorevoli esperti. Massimo Scuffi, già Consigliere della Corte di Cassazione, ha affrontato il tema dell’abuso e dell’elusione nel settore nautico; Remo Dominici, Professore di Diritto Finanziario, ha analizzato il principio di territorialità nelle prestazioni di servizi in ambito nautico; Alberto Marcheselli, Professore di Diritto Finanziario e Presidente CAT Liguria, ha approfondito le frodi IVA e il contrasto alla criminalità economica.
A seguire, Marinella Baldi Celle (Foro di Milano) ha trattato l’imponibilità ai fini TARI degli spazi acquei adibiti a posto barca, mentre Andrea Lovisolo (Foro di Genova) si è soffermato sul tema dell’imponibilità dei redditi dei marittimi italiani imbarcati su navi con bandiera estera. Roberto Neglia, Responsabile Rapporti Istituzionali di Confindustria Nautica, ha analizzato l’evoluzione del leasing nautico a cinque anni dalla riforma del 2020, e Stefano Marchese, Vicepresidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Genova, ha tracciato le prospettive di una “rotta fiscale” per rendere la nautica più competitiva. Alle 16:30, il convegno “Rotte di cambiamento: dalla vela al cloud”, organizzato da Fondazione Ansaldo e Fondazione Leonardo, in collaborazione con Confindustria Nautica, si è aperto con i saluti istituzionali di Raffaella Luglini, Presidente di Fondazione Ansaldo, di Helga Cossu, Direttore Generale di Fondazione Ansaldo e Fondazione Leonardo ETS, e di Piero Formenti, Presidente di Confindustria Nautica.
Il programma ha quindi visto lo svolgimento di due panel tematici. Nel primo, “Rotte storiche”, sono intervenuti Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa, Marco Doria, Professore ordinario di Storia Economica presso l’Università di Genova, e Giuseppe Costa, Presidente e Amministratore Delegato di Costa Edutainment. Il secondo panel, intitolato “Navigare il futuro”, ha approfondito le prospettive dell’innovazione con gli interventi di Paolo Cerioli, Direttore Innovazione di Fincantieri, Andrea Campora, Managing Director della Divisione Cyber & Security Solutions di Leonardo, e Greta Radaelli, Head of Advanced Cognitive Solution Center of Excellence di Leonardo. A seguire, la presentazione della rivista “Civiltà dei dati”, a cura del Direttore Jaime D’Alessandro, con il contributo del Rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino. Le conclusioni sono state affidate a Marco Bucci, Presidente della Regione Liguria, e a Silvia Salis, Sindaco di Genova. A moderare l’incontro è stata Claudia Cerioli, Responsabile Archivi storici di Fondazione Ansaldo. L’Eberhard & Co. Theatre ha ospitato la consueta presentazione della 151 Miglia-Trofeo Cetilar 2026, la regata d’altura organizzata dallo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, Yacht Club Punta Ala e Yacht Club Livorno, in programma per il prossimo 30 maggio al largo tra Livorno e Marina di Pisa. La giornata si è conclusa alle 18:30 con l’appuntamento “Incontri d’Autore”, che ha visto la presentazione del libro di Antonio Caprarica, “Kate e la maledizione dei Galles. La nuova principessa del popolo sfida secoli di sventure”, nella VIP Lounge del Padiglione Blu.
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(Adnkronos) - Infortunio mortale sul lavoro, la notte scorsa, in un'azienda a Torino di Sangro (Chieti). Un operaio è morto dopo essere stato schiacciato da un pesante sacco di juta all'interno della Prima Eastern, una ditta che si occupa di stampaggio a iniezione di materie plastiche. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale. I militari sono al lavoro per ricostruire esattamente la dinamica e le cause dell'accaduto.
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(Adnkronos) - È stato necessario un delicato lavoro di squadra tra i vigili del fuoco e l’equipe medica dell’ospedale Cisanello di Pisa per salvare il braccio di un ragazzo rimasto ferito in un incidente avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri a Marlia, in provincia di Lucca. Il giovane stava effettuando alcuni lavori di giardinaggio quando è caduto accidentalmente su una recinzione in ferro con punte acuminate, che gli ha trafitto l’arto.
I primi soccorsi sono stati prestati dai vigili del fuoco di Lucca e dal personale sanitario del 118, che hanno stabilizzato il ferito per consentire il trasferimento d’urgenza a Pisa. Qui, intorno alle 20:36, è entrata in azione la squadra dei vigili del fuoco di Pisa, allertata dal Numero Unico di Emergenza (Nue), per supportare i chirurghi vascolari durante l’intervento.
I pompieri, specializzati anche in operazioni di precisione, hanno rimosso con estrema cautela una porzione dell’inferriata ancora conficcata nel braccio del giovane, operando sotto la guida del personale medico. Solo dopo questa delicata fase è stato possibile procedere con l’estrazione chirurgica definitiva del corpo estraneo. Le condizioni del ragazzo non sono state rese note, ma l’intervento tempestivo e coordinato ha evitato conseguenze potenzialmente più gravi. L’episodio mette ancora una volta in luce l’importanza della collaborazione tra forze di soccorso e strutture sanitarie nei casi più complessi.
Leggi tutto: Fa giardinaggio e cade su inferriata che gli si conficca nel braccio

(Adnkronos) - L’incertezza economica e i cambiamenti nei modelli di consumo hanno colpito anche il mercato del lusso per il quale nel 2025 si prevede una contrazione del 4%. In un simile scenario congiunturale, diventa ancora più centrale per gli operatori del settore analizzare e comprendere le aspettative dei clienti. Per analizzare le dinamiche in atto, fornire alle aziende e agli investitori un valido strumento strategico per affrontare le sfide e cogliere le nuove opportunità, EY ha lanciato la prima edizione del Luxury client index, uno studio che analizza le preferenze di 1.600 clienti aspirazionali di 10 diversi mercati, tra cui l’Italia.
I risultati dello studio sono stati presentati a Milano durante l’evento EY Winning back aspirational luxury clients, in collaborazione con Fsb group, un esclusivo momento di confronto e dialogo tra esperti, investitori e rappresentanti di grandi aziende per tracciare il futuro del lusso.
Anna Nasole, strategic & transactions fashion & luxury leader, EY Parthenon Italia: "Il lusso sta vivendo un profondo riposizionamento: i consumatori cercano qualità, autenticità, sostenibilità ed esperienze personalizzate, non solo status. I brand devono investire in tre aree chiave: innovazione di prodotto e rafforzamento della filiera per mantenere l’eccellenza; digitalizzazione e omnicanalità per una customer journey fluida; sostenibilità come leva competitiva. Il fashion & luxury continua ad attrarre investitori, ma richiede un’elevata specializzazione. Dopo il boom M&A post Covid, dal 2024 il settore ha rallentato a causa di una domanda debole, cambiamenti dei mercati geografici, crisi del wholesale e instabilità geopolitica. L’Italia resta centrale grazie al suo tessuto industriale unico e a brand iconici con operazioni M&A focalizzate sul rafforzamento della filiera. L’attuale contesto richiede strategie più selettive, razionalizzazione dei portafogli, attenzione ai nuovi trend di convergenza con il lifestyle. Inoltre, si allungano i tempi di investimento e cresce il ricorso al continuation fund, in attesa di una ripresa del mercato. Il patrimonio italiano di creatività e know-how resta attrattivo, ma necessita di strumenti globali di salvaguardia per garantire standard ambientali, etici e sociali".
Dall’EY luxury client index emerge che per il 68% degli acquirenti italiani di beni di lusso la qualità è il primo driver d’acquisto, in contrapposizione con il 47% dei consumatori globali che indicano il riconoscimento sociale come motivazione principale. Il brand si conferma come un fattore importante che guida le scelte d’acquisto per il 22% degli italiani mentre solo il 9% sceglie prodotti senza loghi visibili. Le differenze generazionali risultano piuttosto marcate: la Gen Z attribuisce maggiore valore a brand legati a influencer e celebrità (43% degli intervistati italiani contro il 28% a livello mondiale), mentre il 73% dei Baby Boomers italiani premia l’identità storica del marchio.
La sostenibilità si afferma come elemento sempre più rilevante nelle scelte d’acquisto: un terzo degli intervistati, specie Millenials e Gen Z, la considera prioritaria. In fatto di client experience, il negozio fisico mantiene un ruolo centrale specie per i consumatori italiani, il 73% predilige l’esperienza in-store, ma cresce l’interesse per esperienze multicanale e digitali. Le tecnologie di ultima generazione come l’intelligenza artificiale delineano nuove prospettive per personalizzare l’esperienza d’acquisto nel settore del lusso, anche se il potenziale è ancora poco sfruttato.
Tra i nuovi modelli di business, il second hand conquista un terzo dei consumatori italiani, mentre il noleggio si afferma come alternativa all’acquisto per il 54% di essi. Infine, per contrastare il calo del 23% negli acquisti di lusso nel nostro Paese, il 22% degli intervistati italiani suggerisce l’introduzione di forme di pagamento più flessibili.
Qui il link alla ricerca completa.
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