
(Adnkronos) - "La reazione deve rispettare il principio di proporzionalità e Israele ha superato quel limite e su questo limite ha finito di infrangere norme umanitarie, causando una strage tra civili". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si esprime così sulla crisi di Gaza parlando alle Nazioni Unite a New York nel discorso oggi 25 settembre 2025. La premier, in relazione alla linea dello stato ebraico, fa riferimento ad "una scelta che l'Italia ha definito inaccettabile e che porterà al nostro voto favorevole su alcune delle sanzioni proposte dall'Unione europea nei confronti di Israele".
"Israele deve uscire dalla trappola di questa guerra. Lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte. E per chiudere una guerra servono soluzioni concrete. Perché la pace non si costruisce solo con gli appelli, o con proclami ideologici accolti da chi la pace non la vuole. La pace si costruisce con pazienza, con coraggio, con ragionevolezza", aggiunge Meloni al Palazzo di Vetro.
"Riteniamo che Israele non abbia il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo. Per questo abbiamo sottoscritto la Dichiarazione di New York sulla soluzione dei due Stati. È la storica posizione dell'Italia sulla questione palestinese, una posizione che non è mai cambiata", afferma in un altro passaggio del suo intervento.
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(Adnkronos) - "La Russia ha calpestato lo Statuto dell'Onu" con la guerra in Ucraina; a Gaza "Israele ha superato il limite", ma il riconoscimento della Palestina resta legato al rilascio degli ostaggi e all'esclusione di Hamas dai futuri assetti di governo, perché "chi ha scatenato il conflitto non può essere premiato". Con toni netti, Giorgia Meloni ha richiamato l'Assemblea Generale dell'Onu alle proprie responsabilità, spaziando da Gaza all'Ucraina, dalle migrazioni alla riforma delle istituzioni multilaterali.
Le convenzioni su migrazione e asilo "non sono più attuali" e vanno aggiornate, così come le Nazioni Unite, che devono trasformarsi in "una Casa di vetro". Infine, l'affondo contro le politiche green "insostenibili", accusate di "distruggere" le economie di Europa e Stati Uniti. Un discorso punteggiato da citazioni: quella di Papa Francesco sulla "terza guerra mondiale a pezzi" e quella di San Francesco, "il più italiano dei Santi".
Dal palco di New York, Meloni ha descritto un mondo "sospeso tra guerra e pace", ricordando che oggi si contano "56 conflitti armati, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale". La premier ha ribadito la condanna dell'aggressione russa all'Ucraina: "La Federazione Russa, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha deliberatamente calpestato l'articolo 2 dello Statuto dell'Onu", ha detto, sottolineando come l'attacco a Kiev abbia "riacceso diversi altri focolai di crisi" e aggravato le divisioni tra i membri delle Nazioni Unite.
Sul Medio Oriente, Meloni ha riconosciuto che "Israele ha superato il limite con una guerra su larga scala che sta coinvolgendo oltre misura la popolazione civile palestinese", ma ha ribadito che "è Hamas ad aver scatenato il conflitto" e che "chi ha scatenato la guerra non può essere premiato". La premier ha chiarito che l'Italia continuerà a sostenere la prospettiva dei due Stati, ma con dei paletti: "Il riconoscimento della Palestina deve avere due precondizioni irrinunciabili: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia da parte di Hamas ad avere qualsiasi ruolo nel governo della Palestina". Per Meloni, "Israele non ha il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo".
Nell'intervento, Meloni ha ribadito la necessità di uscire dallo stallo: "Israele deve uscire dalla trappola di questa guerra. Lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte". E ha rilanciato il ruolo dell'Italia: "L'Italia c'è e ci sarà per chiunque sia disposto a lavorare a un piano serio". Non è mancato un riferimento agli sforzi diplomatici degli Stati Uniti: la presidente del Consiglio ha definito "molto interessanti" le proposte discusse dal presidente Donald Trump con i Paesi arabi nelle ultime ore. "Siamo pronti ovviamente a dare una mano", ha promesso.
Altro tema centrale del discorso di Meloni è stato la riforma delle Nazioni Unite: "Multilateralismo, dialogo e diplomazia, senza istituzioni che funzionano, sono solo parole vuote. Dobbiamo riconoscere che è urgente una riforma profonda, pragmatica e realista". L'Italia, ha spiegato, non vuole "nuove gerarchie o seggi permanenti", ma un sistema "più rappresentativo ed efficiente".
Ampio spazio anche al tema delle migrazioni: la premier ha definito "non più attuali" le convenzioni internazionali su asilo e protezione, nate "in un'epoca nella quale non esistevano le migrazioni irregolari di massa, e non esistevano i trafficanti di esseri umani". Secondo Meloni, interpretazioni "ideologiche e unidirezionali" di quelle regole da parte di "magistrature politicizzate" finiscono per "calpestare il diritto, invece di affermarlo".
Il messaggio è chiaro: serve un aggiornamento delle norme, non per ridurre le garanzie, ma per renderle adeguate alle sfide di oggi. "Vogliamo costruire un sistema che sia al passo con i tempi, capace di tutelare i diritti umani fondamentali insieme però alla sacrosanta prerogativa di ogni Nazione di proteggere i propri cittadini e i propri confini, esercitare la propria sovranità, e governare il tema della migrazione", ha detto Meloni, sottolineando come il fenomeno "impatti soprattutto sulle persone più fragili".
Nel passaggio dedicato all'Africa, la presidente del Consiglio ha rilanciato il Piano Mattei e annunciato la conversione di 235 milioni di debito nei prossimi dieci anni in progetti di sviluppo locale. Sul fronte ambientale, ha invece attaccato i "piani verdi" che rischiano di produrre "deserto industriale" e penalizzare la classe media: "Non si tratta di negare il cambiamento climatico, ma di affermare la ragione, con neutralità tecnologica e gradualismo delle riforme". In chiusura, Meloni ha legato l'anniversario degli 80 anni delle Nazioni Unite ai 70 dell'adesione dell'Italia, invocando coraggio per affrontare sfide globali sempre più complesse: "I combattimenti difficili - ha detto citando le parole del Santo di Assisi - vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare. Credo sia arrivato il tempo di dimostrare quel coraggio". (dall'inviato Antonio Atte)
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(Adnkronos) - Droni in volo sui cieli della Danimarca. E la polizia danese annuncia sui social la chiusura dello spazio aereo dell'aeroporto di Aalborg, nella regione dello Jutland.
"Sono stati osservati droni nei pressi dell'aeroporto di Aalborg e lo spazio aereo è chiuso. La polizia è presente e sta indagando ulteriormente", il messaggio su X delle forze dell'ordine del Nordjyllands, che annunciano anche una conferenza stampa per chiarire i dettagli dell'avvistamento nella regione a Nord del Paese. L'incidente è avvenuto mentre da giorni Mosca è sotto accusa per violazioni dello spazio aereo della Polonia, dell'Estonia e della Romania.
Si tratta del secondo allarme scattato in Danimarca. Già lunedì scorso, infatti, l'aeroporto di Copenaghen è stato riaperto ore dopo essere stato chiuso proprio in seguito all'avvistamento di droni nello spazio aereo del Paese, causando dirottamenti dei voli e disagi. Nella capitale danese, secondo quanto reso noto dalla polizia, sono stati avvistati grandi droni nei pressi dell'aeroporto per diverse ore. "I droni sono spariti e l'aeroporto è stato riaperto, non li abbiamo abbattuti", aveva commentato il vice ispettore di polizia Jakob Hansen, spiegando che le forze armate e l'intelligence stavano indagando per accertare la provenienza dei velivoli. La tesi della polizia danese è che il responsabile dei sorvoli con droni sull'aeroporto di Copenaghen sia "un attore competente", mentre la premier danese Mette Frederiksen era stata più esplicita, dicendo di non poter "escludere in alcun modo che si tratti della Russia".
Mosca aveva però negato il suo coinvolgimento, con il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che nel corso di una conferenza stampa aveva detto "Ogni volta sentiamo accuse infondate".
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(Adnkronos) - Il governo Meloni si prepara a festeggiare il suo terzo anniversario mentre a New York è in corso l'ottantesima assemblea generale delle Nazioni Unite, dominata dalle tensioni in Medio Oriente e dal conflitto russo-ucraino. Ma mentre la premier si muove sul palcoscenico internazionale, il clima politico in patria si fa sempre più incandescente: l'equipaggio della Global Sumud Flotilla - a bordo anche alcuni parlamentari italiani di opposizione - denuncia un nuovo attacco con droni alle proprie imbarcazioni. Giorgia Meloni, accompagnata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, incontra la stampa italiana in un lussuoso hotel a due passi dalla Fifth Avenue, quartier generale della delegazione tricolore nella Grande Mela. Poche ore la separano dal suo intervento davanti all'Assemblea generale, ma il primo tema affrontato dalla presidente del Consiglio è proprio il caso Flotilla.
Meloni condanna in modo "totale" l'attacco avvenuto nella notte a sud di Creta e promette "indagini" per "accertare le responsabilità". Ricorda che il governo, con il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha già autorizzato l'invio della fregata Fasan per assistere i cittadini italiani a bordo della nave diretta a Gaza, con l'obiettivo di consegnare aiuti umanitari. Ma il giudizio della premier sull'iniziativa resta severissimo: "Tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c'è bisogno di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare degli aiuti a Gaza, che il governo italiano e le autorità preposte avrebbero potuto consegnare in poche ore". Da qui il richiamo alla "responsabilità": "Ricordo che i parlamentari della Repubblica Italiana sono pagati per lavorare nelle istituzioni, non per costringere le istituzioni a lavorare per loro".
La premier rilancia la sua proposta alternativa: consegnare gli aiuti a Cipro, da cui verrebbero poi recapitati al patriarcato latino di Gerusalemme, "che si assume la responsabilità di consegnarli. È una proposta sulla quale mi pare ci sia il consenso del governo cipriota e del governo israeliano". Iniziative come la Flotilla, insiste, "sembrano prevalentemente fatte non per consegnare gli aiuti ma per creare problemi al governo. Perché, qual è l'alternativa se non si accetta questa proposta? Forzare il blocco navale di Israele? E poi che cosa dovrebbe fare il governo italiano? Mandare le navi della marina militare e dichiarare guerra a Israele?".
Rimanendo sul tema Gaza, Meloni ricorda la proposta della maggioranza sulla risoluzione per il riconoscimento dello Stato di Palestina, con due condizioni: la liberazione degli ostaggi israeliani e l'esclusione di Hamas dal futuro assetto politico palestinese. Un'idea già bocciata dal centrosinistra. La premier incalza: "Quando l'opposizione dice di no, che cosa è che sta dicendo esattamente? Che ha difficoltà a chiedere il rilascio degli ostaggi? O che vuole che Hamas sia presente nella dinamica di governo della Palestina del futuro?".
Il richiamo alla responsabilità torna anche sul fronte interno. Meloni denuncia un clima politico che si starebbe "deteriorando", anche a causa delle accuse provenienti dalle aule parlamentari: "Io vengo definita quotidianamente complice di quello che accade a Gaza, si dice che ho le mani sporche di sangue, che sono un'assassina. Non ricordo di aver mai dato degli assassini ai miei avversari quando ero all'opposizione. Perché quando tu dici al mondo, in un contesto come quello nel quale ci troviamo, che il presidente del Consiglio è un assassino, il rischio è che qualcuno che forse non ha tutte le rotelle a posto decida di risolvere questo problema...".
Sui dossier internazionali, Meloni ribadisce la linea sull'Ucraina, a partire dagli sconfinamenti dei velivoli russi nei Paesi Nato: "Noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo per non cadere in queste trappole, in queste provocazioni". Un chiaro segno, spiega, della "difficoltà" di Vladimir Putin: "L'escalation conviene solo alla Russia". Sul fronte americano, la premier legge il cambio di tono di Donald Trump nei confronti del Cremlino come la presa d'atto che "nonostante la disponibilità, le aperture, il dialogo che il presidente Trump ha rivolto al presidente russo Putin, niente stia accadendo" da parte di Mosca, sulla quale è necessario aumentare la "pressione" per portarla al tavolo negoziale.
Uno sguardo anche all'Onu, dove Meloni nella notte italiana ribadirà la necessità di una riforma del Consiglio di Sicurezza: dare "nuova linfa alle Nazioni Unite, perché noi siamo cristallizzati su una geopolitica di 80 anni fa" e quell'architettura, sottolinea, "non è più adeguata per rappresentare e governare questo tempo".
E mentre il 25 settembre segnerà i tre anni dall'ascesa a Palazzo Chigi, la premier si concede una battuta: "Una cosa di cui vado fiera dopo tre anni di governo? È essere ancora viva...". Poi il bilancio: "C'è ancora tantissimo lavoro da fare. Io sono fiera dei risultati che questo governo ha ottenuto in tre anni, ma sono consapevole del fatto che non abbiamo risolto tutti i problemi". Infine, Meloni promette maggiore impegno sulla sicurezza e misure per attrarre investimenti nella prossima manovra. Sul possibile contributo richiesto agli istituti di credito - su cui Forza Italia e il suo leader Tajani frenano - chiarisce: "Bisogna avviare un confronto positivo col sistema bancario come abbiamo fatto anche lo scorso anno. Il mio approccio non è che noi dobbiamo punire qualcuno, noi dobbiamo cercare alleati per le grandi priorità che vogliamo per questa Nazione". (dall'inviato Antonio Atte)

(Adnkronos) - "Ogni inverno l'influenza e le infezioni respiratorie sono un appuntamento imprescindibile, quasi come le tasse. Cosa aspettarci per la stagione 2025/2026? In base a quello che si vede", considerando l'andamento in Australia che ci precede nell'inverno, "e che si può dire ad oggi in termini di previsioni - da precisare meglio poi sulla base dell'andamento meteorologico dell'inverno - ci aspettiamo la terza brutta stagione consecutiva in termini numerici". Quindi "con dati più o meno in linea con lo scorso anno, stagione che si è chiusa con 16 milioni di casi complessivi di influenza e virus respiratori simil-influenzali, e anche con l'anno precedente che è arrivato comunque a quota 15 milioni di persone colpite". E' l'analisi del virologo Fabrizio Pregliasco, in occasione del consueto appuntamento annuale per fare il punto sulla stagione dei virus respiratori in arrivo, promosso da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica.
"Ci aspettiamo questo quadro - argomenta Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio - perché è ciò che è successo in Australia con 2 varianti di virus, A/H3N2 e B/Victoria, immunoevasive, che quindi hanno un'ampia possibilità di determinare nuove infezioni. Influenza, Covid, Rsv" (virus respiratorio sinciziale) e gli altri virus stagionali "sono qualcosa da considerare come problematica di sanità pubblica soprattutto per il rischio degli anziani e dei soggetti più fragili, anche se è vero che per un adulto l'influenza o le forme simil-influenzali sono un problema relativo, che può rovinare aspetti pratici e necessita di un approccio di automedicazione responsabile per attenuare i sintomi senza azzerarli e seguire l'andamento della malattia".
Il picco della curva ci si aspetta che arrivi "come ogni anno intorno a Natale, facilitato da condizioni meteo ideali, viaggi, baci e abbracci". Ma in Italia già in questi giorni ci sono stati i primi isolamenti di virus dell'influenza, anche se in percentuale "sono pochi. Si tratta dei primi casi sporadici", come quello isolato a Genova, che è "l'H3N2 che ci aspettiamo. Nel passato - ricorda l'esperto - c'erano 2 centri attivi su questo fronte e si arrivava al primo isolamento a ridosso dell'effettiva diffusione, ma oggi sono di più e c'è una maggiore sensibilità, grazie ai 20 centri del sistema RespiVirNet. Ci sono dei sistemi di biologia molecolare che nello stesso momento individuano anche gli altri virus principali, per esempio l'Rsv che un tempo era un co-protagonista nascosto, salvo per i bimbi per via della bronchiolite, ma invece crea forme molto simili all'influenza".
L'esplosione dell'influenza si avrà "più avanti", assicura Pregliasco. "Il trigger di inizio effettivo in genere è dato da temperatura bassa sotto lo zero per più giorni consecutivi, con umidità relativa elevata".
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(Adnkronos) - Buona la prima per la Roma di Gasperini anche in Europa League. I giallorossi, alla prima sfida della fase a campionato della competizione europea si impongono 2-1 a Nizza grazie ai gol dei difensori, Ndicka e Mancini e per la prima volta in stagione segna più di un gol in una gara. Non rovina la festa il rigore realizzato da Moffi nel finale. Per la sfida in Francia Gasperini deve fare a meno dello squalificato Ziolkowski, degli infortunati Dybala e Bailey nonchè di Baldanzi e Vasquez, fuori dalla lista Uefa. Gasp decide quattro cambi rispetto al derby vinto con la Lazio e concede spazio dal 1' a El Aynaoui, Tsimikas, El Shaarawy e Dovbyk, con Pellegrini che parte dalla panchina. Il Nizza, invece, deve rinunciare agli indisponibili Abdelmonem, Ndayishimiye e Bombito ed Haise ne cambia cinque rispetto alla gara di Brest.
I giallorossi iniziano con un buon piglio la gara, prendono le misure ai padroni di casa e controllano la partita con un possesso palla del 70%, anche se le occasioni per impensierire seriamente Diouf sono poche. Il Nizza ci prova al 12' dai venti metri con un tiro alto di Mendy, mentre la Roma risponde al 24' con Dovbyk che lanciato sul filo del fuorigioco si allarga sulla destra e prova un tiro-cross respinto dalla difesa. Poi al 38’ Mancini insacca su cross dalla sinistra di Tsimikas, ma l’arbitro annulla per la posizione irregolare del centrale difensivo della Roma.
Ad inizio ripresa esce El Shaarawy ed entra Pellegrini, che prende in consegna anche la fascia di capitano e alla Roma bastano tre minuti per dare una svolta e indirizzare la sfida. Al 52' è Ndicka a regalare il vantaggio ai giallorossi, svettando di testa sul corner di Pellegrini. Incornata sul primo palo e Roma in vantaggio. Al 55' arriva il raddoppio: contropiede giallorosso con Tsimikas che dalla sinistra fa partire un cross in mezzo per inserimento da 'attaccante' di Mancini che in anticipo sull'avversario di piatto al volo segna il gol del 2-0.
Al 63' azione personale di Soulè che entra in area ma conclude con un sinistro debole. La Roma è in controllo ma al 77' arriva il gol del Nizza con Moffi su calcio di rigore che batte Svilar. Penalty generoso assegnato dall'arbitro spagnolo Guillermo Cuadra Fernandez: Mendy si allunga il pallone e va giù dopo una spallata di Pisilli appena dentro l'area di rigore. Finale concitato con il Nizza che spinge in cerca del pareggio e la Roma che si difende cercando qualche ripartenza. Alla fine pochi rischi e vittoria importante per i giallorossi.
Leggi tutto: Europa League, Nizza-Roma 1-2: i gol arrivano dalla difesa con Ndicka e Mancini

(Adnkronos) - Il Venezia supera in trasferta allo stadio 'Bentegodi' il Verona 5-4 dopo i calci di rigore e si qualifica per gli ottavi di finale di Coppa Italia dove affronterà l'Inter. Dopo i tempi regolamentari conclusi senza reti, e la sospensione per maltempo di circa venti minuti ad inizio ripresa, dal dischetto è decisivo l'errore di Ebosse.
Anche il Parma si qualifica agli ottavi di finale, con molta fatica. I gialloblu superano al Tardini, ai calci di rigore, lo Spezia nella gara valida per i sedicesimi e ora nel prossimo turno affronteranno il Bologna nel 'derby'. Padroni di casa in vantaggio con Britschgi al 26', pareggio di Aurelio al 44'. Sul finire del primo tempo gialloblù ancora in vantaggio con Pellegrino al 45', poi all'82' il nuovo pareggio di Lapadula per il 2-2 nei tempi regolamentari. Ai rigori ha poi prevalso la squadra di Cuesta 6-5.
Qualificato agli ottavi di finale anche il Como di Fabregas, dove sfiderà la Fiorentina. I lariani vincono agevolmente 3-0 con il Sassuolo nei sedicesimi chiudendo la gara già nel primo tempo grazie alla doppietta di Jesús Rodriguez al 2' e al 41' e al gol di Douvikas al 25'. Nella ripresa la squadra di Fabergas ha controllato la gara.
Leggi tutto: Coppa Italia: Venezia, Parma e Como agli ottavi di finale

(Adnkronos) - Il Venezia supera in trasferta allo stadio 'Bentegodi' il Verona 5-4 dopo i calci di rigore e si qualifica per gli ottavi di finale di Coppa Italia dove affronterà l'Inter. Dopo i tempi regolamentari conclusi senza reti, e la sospensione per maltempo di circa venti minuti ad inizio ripresa, dal dischetto è decisivo l'errore di Ebosse.
Anche il Parma si qualifica agli ottavi di finale, con molta fatica. I gialloblu superano al Tardini, ai calci di rigore, lo Spezia nella gara valida per i sedicesimi e ora nel prossimo turno affronteranno il Bologna nel 'derby'. Padroni di casa in vantaggio con Britschgi al 26', pareggio di Aurelio al 44'. Sul finire del primo tempo gialloblù ancora in vantaggio con Pellegrino al 45', poi all'82' il nuovo pareggio di Lapadula per il 2-2 nei tempi regolamentari. Ai rigori ha poi prevalso la squadra di Cuesta 6-5.
Leggi tutto: Coppa Italia, Venezia e Parma agli ottavi di finale

(Adnkronos) - A due giorni dallo sciopero generale proclamato dai sindacati di base a sostegno del popolo palestinese, in alcune città ripartono i cortei per manifestare dopo l’attacco alla Global Sumud Flotilla. La protesta è nata in risposta a quanto avvenuto nelle acque internazionali al largo di Creta, dove l’imbarcazione umanitaria diretta a Gaza è stata colpita da droni.
A Torino un corteo di oltre un migliaio manifestanti pro Palestina è partito nel tardo pomeriggio da piazza Castello e ha raggiunto a stazione ferroviaria di Torino Porta Susa e, dopo aver attraversato i binari, ha bloccato un convoglio con lo slogan 'Intifada pure qua se non cambierà'. Durante l’occupazione dei binari, sono stati imbrattati anche i muri della stazione con scritte in rosso e nero. Tra queste si legge ‘Morte al sionismo’, ‘Gaza Free’, ‘Infuria, difendi, ribellati’ mentre alcuni manifestanti hanno tentato di affiggere sul treno fermo in stazione alcuni manifesti con la scritta ‘Giu’ le mani dalla Global Sumud Flotilla’. Ad accompagnare l’occupazione cori ‘Free Palestine’ e ‘Blocchiamo tutto’.
"Quella iniziata lunedì è una mobilitazione permanente, lunedì è stata una piazza incredibile e adesso non dobbiamo essere da meno", hanno scandito i manifestanti dal megafono. "Il popolo italiano si è davvero svegliato con una coscienza e non si fermerà davanti a niente, non scenderemo al compromesso. Non ci prenderanno in giro, non basta mandare una nave ad aiutare, bisogna smettere di vendere armi a Israele. Il popolo italiano non accetta le ipocrisie”, hanno aggiunto poco prima di partire in corteo per le vie del centro di Torino.
Al momento non si registrano tensioni al presidio Cub di Milano, partito in corteo da piazza della Scala a Milano, i partecipanti sono entrati in piazza Castello sulle note di 'Bella Ciao'. Scanditi alcuni slogan "se non cambierà Intifada pure qua" e "Netanyahu criminale".
I manifestanti esprimono solidarietà alla Flotilla e chiedono il rilascio dei giovani fermati durante gli scontri di lunedì scorso. "Se non cambierà bloccheremo la città", lo slogan scandito. Bandiere della Palestina al vento e uno striscione che definisce "Meloni complice del genocidio". Cori decisi contro Netanyahu definito "assassino" e Israele apostrofato "criminale". Dal microfono inviti alla "mobilitazione permanente" e a "bloccare tutto".
Pietro Cusimano dell'Usb attacca il governo: "Hanno dato più rilevanza a dieci vetrine rotte che a 60mila morti".

(Adnkronos) - Messaggi inquietanti, minacciosi e soprattutto incessanti, che per due anni hanno perseguitato Simona Ventura e il marito, il giornalista Giovanni Terzi. A raccontare nei dettagli la scioccante esperienza è lo stesso Terzi che, ospite questo pomeriggio di Gianluigi Nuzzi a 'Dentro la Notizia' su Canale 5, ha raccontato l'esperienza di uno stalker che per anni ha perseguitato con minacce di morte e insulti di ogni genere sui social lui e la moglie Simona Ventura. "Dall'inizio del 2023 i messaggi vocali sul mio Instagram in privato sono stati più di 200, con minacce di morte, penso che si possa parlare di stalking", spiega il giornalista.
"Io non guardo mai i messaggi privati, ma un giorno mi sono accorto di questi quaranta vocali mandati da uno sconosciuto in privato - ha detto Terzi -. Per lo più inizialmente legati alla persona di Simona, definita 'di Satana, che deve morire sul rogo, che farà una brutta fine'. Poi ha iniziato a mandare ingiurie anche a me. L'avevamo segnalato, si è fermato qualche mese e poi ha ripreso". Nuzzi manda allora in onda alcuni audio dello stalker, nei quali la conduttrice viene definita come il 'boss' di una fantomatica setta, ma "presto o tardi sarete tutti morti". Nel corso della puntata Terzi rivela che i messaggi continuano ad arrivare anche 'in diretta': "Ora è offeso perché la polizia postale l'ha individuato", spiega.
Raccontando anche come ha reagito ai messaggi Simona Ventura: "E' colpita da questa cosa, perché uno può dire che è matto, ma un matto può venire sotto casa e buttarti addosso l'acido - scandisce il giornalista -. Lei ha detto che se lo vede gli dà due sberle, perché lei è così". Ma alla fine "ci è sembrato naturale denunciare, io credo nella giustizia e nel lavoro eccezionale della polizia postale".

(Adnkronos) - L'ex attaccante della nazionale inglese e del Manchester United Wayne Rooney crede che sarebbe morto se sua moglie Coleen non lo avesse aiutato a gestire i suoi problemi di alcol. Il 39enne, capocannoniere dello United, afferma di aver "combattuto duramente" con l'alcol durante la sua carriera da giocatore. "Credo sinceramente che se lei non ci fosse stata, sarei morto", ha detto al podcast Rio Ferdinand Presents. "Ho commesso errori in passato, ben documentati. Da circa 20 anni lei mi aiuta a mantenere la rotta".
"Volevo uscire, divertirmi con i miei amici e passare una serata fuori. Sono arrivato a un punto in cui ho esagerato: quello è stato un momento della mia vita in cui ho lottato duramente con l'alcol. Ho bevuto per due giorni di fila. Venivo all'allenamento e nel weekend segnavo due gol, poi tornavo indietro e bevevo di nuovo per due giorni di fila". Rooney ha spiegato al suo ex compagno di squadra che arrivava all'allenamento dello United dopo una sessione di bevute e usava collirio, gomme da masticare e dopobarba nel tentativo di mascherare lo stato in cui si trovava.
Leggi tutto: Wayne Rooney: "Sarei morto se mia moglie non mi avesse aiutato con i problemi di alcol"
Anche un cane è deceduto tra le fiamme... (Adnkronos) - “La migrazione è un fenomeno globale che interessa tutti gli Stati europei. Pensiamo non sia né giusto né etico lasciare gli Stati alle frontiere esterne come l’Italia soli con questa sfida. Per questo abbiamo deciso, nell'ambito di un progetto di finanziamento di coesione economica e sociale che noi conduciamo con alcuni Stati membri dell'Unione Europea, di finanziare il centro di accoglienza di Como”. Lo ha detto Roberto Balzaretti, ambasciatore svizzero in Italia, che si è recato in visita presso il centro di accoglienza per minori di Como, accompagnato dalla Rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, Chiara Cardoletti, e dal Viceprefetto Roberto Leone, Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno.
Il centro di Como è una delle 34 strutture di accoglienza che rientrano nel progetto che, in collaborazione con l’Unhcr, è stato avviato nell'ottobre 2024. Il centro rientra nel progetto 'Rafforzare i servizi di accoglienza e protezione per minori non accompagnati in Italia' (Enhancing Reception and Protection Services for Unaccompanied Children in Italy), promosso dal Ministero dell’Interno italiano, dalla Segreteria di Stato della migrazione della Svizzera (Sem) e l'Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati.
“Il primo obiettivo è fare in modo che questi migranti, soprattutto migranti minori non accompagnati, trovino strutture adeguate ai loro bisogni particolari. Quello di Como è un centro virtuoso che può essere riprodotto. La Svizzera non è membro dell’Unione Europea, ma è membro di Schengen e siamo convinti che solo la cooperazione internazionale a livello europeo potrà raccogliere le sfide della migrazione” ha concluso.
Leggi tutto: Migranti, ambasciatore svizzero Balzaretti: "Italia non va lasciata sola"
(Adnkronos) - “Questo progetto mira a dare aiuto e supporto ai minori non accompagnati e senza referenze chiare che sono arrivati in Italia, in particolare nella provincia di Como. È importante che l’Italia, Paese che sta accogliendo moltissimi migranti e rifugiati, possa ricevere un supporto anche da un altro paese europeo come la Svizzera con l'obiettivo di creare un lavoro comune per gestire un fenomeno sempre più complesso e sempre più numeroso”. Queste le parole di Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, ha presentato il progetto Rafforzare i Servizi di Accoglienza e Protezione per Minori Non Accompagnati in Italia (Enhancing Reception and Protection Services for Unaccompanied Children in Italy), promosso dal Ministero dell’Interno italiano, dalla Segreteria di Stato della migrazione della Svizzera (SEM) e l’ UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati. Il progetto, all’interno di un più ampio accordo bilaterale tra Svizzera e Italia in ambito di migrazione, va a potenziare gli sforzi compiuti fino ad ora dall’Italia nella gestione di complessi flussi migratori.
Per l’occasione si è svolta la visita presso il centro di accoglienza per minori di Como a cui hanno partecipato anche Roberto Balzaretti, ambasciatore svizzero in Italia e il Viceprefetto Roberto Leone, Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. Il centro di Como è una delle 34 strutture di accoglienza che rientrano nel progetto che, in collaborazione con l’Unhcr, è stato avviato nell’ottobre 2024.
“L’obiettivo è aiutare i ragazzi ad integrarsi nel nostro Paese sentendosi accolti attraverso un percorso che sia per loro il più soddisfacente possibile. Vogliamo capire il loro vissuto e pianificare un piano di transizione individuale” conclude.
Leggi tutto: Migranti, Cardoletti (Unhcr): "Supporto a minori non accompagnati"

(Adnkronos) - Donald Trump ha promesso ai leader arabi che non permetterà a Benjamin Netanyahu di annettere la Cisgiordania. E' quanto riporta oggi Politico citando sei fonti informate dell'incontro che il presidente americano ha avuto, a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu, con i leader dei Paesi arabi.
Due fonti spiegano che Trump è stato "fermo" sul fatto che non permetterà un'azione del genere nei confronti della Cisgiordania, governata dall'Anp e non da Hamas. Altre fonti hanno riferito che Trump e il suo team hanno presentato il piano dell'amministrazione per mettere fine alla guerra, compresi dettagli sulla governance e la sicurezza del dopoguerra.
Intanto il ministero degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha definito ''ingiustificata'' la decisione di Israele di chiudere il valico di Allenby, unico collegamento tra la Cisgiordania e la Giordania, definendola una ''forma di punizione collettiva''.
In una nota, il ministero ha affermato che "il valico è l'unica via di spostamento per oltre 3 milioni di palestinesi che vivono in Cisgiordania verso il mondo esterno e la sua chiusura provoca ingenti danni umanitari ed economici, lasciando migliaia di palestinesi bloccati, impossibilitati a tornare al lavoro, agli studi e alle famiglie, o a recarsi per cure mediche".
Leggi tutto: Trump ai leader arabi: "Non permetterò a Israele di annettere la Cisgiordania"

(Adnkronos) - "Sono felice. Non voleva fare quello che ha fatto, è successo, era al momento sbagliato nel posto sbagliato e penso che abbia pagato abbondantemente; è giusto che finalmente riprenda in mano la sua vita". Così all'Adnkronos Franca Berto, moglie di Massimo Zen, commentando la concessione della grazia parziale a suo marito. "Non sta bene, gli avevano negato l'uscita dal carcere per le cure dentarie, cominciava a cedere anche psicologicamente", sottolinea.
"Accolgo molto favorevolmente questa notizia. Le condizioni di salute di Massimo Zen sono estremamente precarie, necessita di cure odontoiatriche urgenti che non possono essere svolte in carcere e da quando è detenuto, non riuscendo più a mangiare, ha perso oltre 30 chili. Penso sia una prospettiva di giustizia ed equità che possa espiare un residuo di pena in misure alternative alla detenzione", il commento all'Adnkronos dell'avvocato Alberto Berardi, legale di Zen, sulla grazia all'ex guardia giurata di Cittadella, Padova, che nel 2017, durante una rapina a un bancomat nel Trevigiano, uccise con un colpo di pistola un giostraio.
"Avevamo parlato della domanda di grazia, eravamo in attesa e fiduciosi - prosegue - E' sempre stato un detenuto più che modello, dal mio punto di vista i presupposti c'erano, ma trattandosi di un atto di intera discrezionalità presidenziale non potevamo fare previsioni".

(Adnkronos) - Tragico incidente a Fiumicino. Una donna di 35 anni è stata travolta e uccisa, intorno alle 22 di ieri, mentre era in strada nei pressi di via Redipuglia nella zona di Isola Sacra. L'impatto con la Smart non le ha lasciato scampo, la donna è morta sul colpo. Sul posto, per i rilievi, la polizia locale. La salma è ora a disposizione dell'autorità giudiziaria. La donna è stata travolta mentre camminava con il figlio di 8 anni, rimasto illeso.
Simona Bortoletto, questo il nome della vittima, stava percorrendo insieme al figlio via Redipuglia quando è sopraggiunta una Smart che l'ha investita. Vano il tentativo del conducente dell'auto, un coetaneo, che si è fermato a prestare i primi soccorsi. L'uomo è stato denunciato per omicidio stradale.

(Adnkronos) - Tragico incidente a Fiumicino. Una donna di 35 anni è stata travolta e uccisa, intorno alle 22 di ieri, mentre era in strada nei pressi di via Redipuglia nella zona di Isola Sacra. L'impatto con la Smart non le ha lasciato scampo, la donna è morta sul colpo. Sul posto, per i rilievi, la polizia locale. La salma è ora a disposizione dell'autorità giudiziaria.
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(Adnkronos) - La carta igienica dal bagno alla cucina? A quanto pare, sì. Il trasferimento dell''accessorio' è realtà e suscita la curiosità del Reader's Digest, che si interroga sulla novità a quanto pare diffusa in diversi paesi. Prende piede, come mostrano anche i video sui social in particolare dagli Stati Uniti, l'abitudine di utilizzare un rotolo di carta igienica nel freezer o sui ripiani del frigorifero. La pulizia in senso stretto non c'entra. L'utilizzo della carta igienica - toilet paper o papel higienico a seconda della latitudine - è caratterizzato dalla presenza di cellulosa, un materiale con elevata capacità di assorbimento.
La carta igienica, osserva RD, non rilascia composti chimici e come primo effetto assorbe l'umidità in eccesso, che in genere causa il rapido deterioramento di frutta, verdura e altri alimenti. L'accorgimento, quindi, consente di garantire più a lungo la qualità.
L'utilità della soluzione è legata ad un secondo motivo e si allarga anche agli odori. Negli spazi limitati di un frigorifero 'convivono' gli alimenti più disparati in un mix di aromi. La carta igienica, come una sorta di deumidificatore o di filtro, 'aspira' una parte degli odori e contribuisce ad un ambiente più neutro. L'efficacia della carta è prevedibilmente limitata nel tempo e l'eventuale effetto positivo della soluzione è legato ad un ricambio continuo.
Leggi tutto: Carta igienica in frigo, l'idea per conservare meglio frutta e verdura
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