(Adnkronos) - “Questo progetto mira a dare aiuto e supporto ai minori non accompagnati e senza referenze chiare che sono arrivati in Italia, in particolare nella provincia di Como. È importante che l’Italia, Paese che sta accogliendo moltissimi migranti e rifugiati, possa ricevere un supporto anche da un altro paese europeo come la Svizzera con l'obiettivo di creare un lavoro comune per gestire un fenomeno sempre più complesso e sempre più numeroso”. Queste le parole di Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, ha presentato il progetto Rafforzare i Servizi di Accoglienza e Protezione per Minori Non Accompagnati in Italia (Enhancing Reception and Protection Services for Unaccompanied Children in Italy), promosso dal Ministero dell’Interno italiano, dalla Segreteria di Stato della migrazione della Svizzera (SEM) e l’ UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati. Il progetto, all’interno di un più ampio accordo bilaterale tra Svizzera e Italia in ambito di migrazione, va a potenziare gli sforzi compiuti fino ad ora dall’Italia nella gestione di complessi flussi migratori.
Per l’occasione si è svolta la visita presso il centro di accoglienza per minori di Como a cui hanno partecipato anche Roberto Balzaretti, ambasciatore svizzero in Italia e il Viceprefetto Roberto Leone, Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. Il centro di Como è una delle 34 strutture di accoglienza che rientrano nel progetto che, in collaborazione con l’Unhcr, è stato avviato nell’ottobre 2024.
“L’obiettivo è aiutare i ragazzi ad integrarsi nel nostro Paese sentendosi accolti attraverso un percorso che sia per loro il più soddisfacente possibile. Vogliamo capire il loro vissuto e pianificare un piano di transizione individuale” conclude.