Campagna muraria a Sassari dell'associazione Donne+Donne...
Al Felix Hotel cinque incontri con psicologa Stefania Pileri... 
(Adnkronos) - "Siete d'accordo con me?". Questo avrebbe chiesto Donald Trump ai suoi più stretti consiglieri mercoledì nello Studio Ovale prima di decidere le ultime mosse nei confronti della Russia di Vladimir Putin. E, secondo fonti del Wall Street Journal, il segretario di Stato Marco Rubio e il capo del Pentagono, Pete Hegseth, hanno concordato con il tycoon. Poi, prosegue la ricostruzione, Trump ha incontrato il segretario al Tesoro, Scott Bessent, incaricandolo di mettere a punto sanzioni per colpire l'industria russa del petrolio.
Erano pronti da mesi i pacchetti di sanzioni per l'industria russa del petrolio, dicono funzionari Usa dal giornale. E a Donald Trump erano stati presentati tre piani. Un'opzione più 'severa', che colpiva direttamente industria e leader russi, una più 'soft' con l'industria dell'energia nel mirino e un'altra ancora più 'leggera' che includeva sanzioni contenute. Trump ha scelto per la via di mezzo.
Le nuove sanzioni, che colpiscono direttamente Lukoil e Rosneft, rappresentano l'ultimo tentativo di Trump di porre fine alla guerra in Ucraina, innescata dall'invasione russa su vasta scala avviata il 24 febbraio del 2022.
Leggi tutto: Sanzioni a Russia, tre opzioni presentate a Trump: lui ha scelto la via di mezzo

(Adnkronos) - “Oggi abbiamo parlato di equivalenza contrattuale ed è emerso un modello concreto di contrattazione che punta alla qualità e che intende andare oltre i criteri formali di equivalenza, attraverso istituti capaci di offrire servizi reali a imprese e lavoratori, garantendo tutele effettive. Possiamo dire di esserci definitivamente sganciati da una visione tradizionale e ormai obsoleta, in cui erano considerati validi soltanto alcuni modelli contrattuali. Oggi c’è una grande apertura e, con essa, una grande sfida per le organizzazioni sindacali e per le associazioni datoriali: dimostrare che si può fare contrattazione di qualità, andando oltre la tradizione e competendo al rialzo”.
Lo ha dichiarato Lucia Alfieri, consigliere di amministrazione di Fonarcom e moderatrice del talk 'Appalti e Ccnl: dal principio di equivalenza alla sua attuazione concreta', organizzato dal Fondo paritetico interprofessionale nell’ambito della Convention dei Consulenti del lavoro di Napoli.
“Il principio di equivalenza - ha aggiunto - non si limita a garantire tutele economiche, ma anche normative. In questo contesto la bilateralità assume un ruolo centrale: è uno degli indicatori di equivalenza previsti dalla normativa e rappresenta il luogo in cui le parti sociali possono offrire servizi concreti. Tra questi, uno dei più importanti è senza dubbio la formazione, perché se davvero si vuole mettere la persona al centro, non si può prescindere da percorsi formativi che permettano ai lavoratori di aggiornare le competenze, riqualificarsi e restare competitivi in un mercato del lavoro che cambia rapidamente”.
Alfieri ha sottolineato come il nuovo Codice degli appalti (D.Lgs. 36/2023) introduca “un principio rivoluzionario, che riconosce la coesistenza di più contratti collettivi, purché di qualità, coerenti e in grado di assicurare le stesse tutele”. Un cambio di paradigma che, secondo la rappresentante di Fonarcom, “valorizza il pluralismo sindacale e premia le imprese che scelgono di competere sulla qualità del lavoro e non sul costo del lavoro”.
“La formazione - ha ribadito - è l’unico strumento che consente di trasformare un principio giuridico in un cambiamento reale. Perché l’equivalenza funzioni davvero, servono persone formate, consulenti preparati e imprese consapevoli del valore di una contrattazione collettiva moderna”.
Nel suo intervento, Alfieri ha ricordato che Fonarcom, con oltre 260.000 imprese aderenti e più di 1,7 milioni di lavoratori, rappresenta “un laboratorio permanente di innovazione nella formazione continua, capace di accompagnare le aziende in questa nuova stagione di cambiamento normativo e culturale”. “La sfida dei prossimi anni - ha concluso - sarà quella di coniugare competitività e benessere organizzativo, costruendo un mercato del lavoro che premi qualità, partecipazione e responsabilità sociale. Il principio di equivalenza ci chiede proprio questo: non scegliere un contratto per tradizione, ma per contenuto e coerenza con i bisogni reali del lavoro”.
Leggi tutto: Alfieri (Fonarcom): "Equivalenza contrattuale è occasione di crescita"

(Adnkronos) - Matteo Berrettini di nuovo in campo a Vienna. Oggi, venerdì 24 ottobre, il tennista azzurro affronta l'australiano Alex De Minaur, numero sette del mondo - in diretta tv e streaming - nei quarti di finale dell'Atp 500 austriaco. Berrettini, reduce da una stagione condizionata dagli infortuni che lo hanno costretto a saltare gli ultimi US Open, ha vinto all'esordio nel torneo battendo l'australiano Alexei Popyrin e si è ripetuto agli ottavi contro il britannico Cameron Norrie al termine di una partita-maratona vinta al terzo set.
De Minaur invece ha battuto, nei due turni precedenti del torneo, due austriaci, Rodionov e Misolic. L'australiano è a caccia di punti pesanti per qualificarsi alle prossime Atp Finals, in programma dal 9 al 16 novembre a Torino.
Leggi tutto: Berrettini-De Minaur 1-6, l'azzurro in campo nei quarti di Vienna - Diretta

(Adnkronos) - Matteo Berrettini di nuovo in campo a Vienna. Oggi, venerdì 24 ottobre, il tennista azzurro affronta l'australiano Alex De Minaur, numero sette del mondo - in diretta tv e streaming - nei quarti di finale dell'Atp 500 austriaco. Berrettini, reduce da una stagione condizionata dagli infortuni che lo hanno costretto a saltare gli ultimi US Open, ha vinto all'esordio nel torneo battendo l'australiano Alexei Popyrin e si è ripetuto agli ottavi contro il britannico Cameron Norrie al termine di una partita-maratona vinta al terzo set.
De Minaur invece ha battuto, nei due turni precedenti del torneo, due austriaci, Rodionov e Misolic. L'australiano è a caccia di punti pesanti per qualificarsi alle prossime Atp Finals, in programma dal 9 al 16 novembre a Torino.
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Staffa (Uilcom), 'violenza invisibile che colpisce i fragili'... 
(Adnkronos) - Nuova tragedia sul lavoro in provincia di Napoli: uomo di 68 anni cade in un cantiere e muore. Questa mattina i carabinieri della stazione di San Vitaliano e del radiomobile di Castello di Cisterna sono intervenuti in un distributore di carburante di San Vitaliano, che si trova angolo tra via Ponte delle Tavole e via Moggia, dove si è verificato l'ennesimo incidente mortale sul lavoro.
Il titolare di una ditta, durante un sopralluogo in un cantiere attivo nell’area di un distributore di carburante, è precipitato da oltre sette metri. Il 68enne è morto sul colpo. Indagini in corso per chiarire dinamica.
Leggi tutto: Napoli, cade da 7 metri in un cantiere: morto titolare di una ditta

(Adnkronos) - L’85,7% degli studi dei consulenti del lavoro ha investito in tecnologie e digitale negli ultimi due anni: il 15% ha effettuato investimenti rilevanti, il 45% medi. Questi hanno riguardato principalmente il rinnovo di infrastrutture (pc, portatili, reti per il 74,2%) e la sicurezza informatica (59,9%). A seguire gestione documentale (34,7%) e portali dedicati ai clienti (31,9%). È quanto emerge dall’indagine sull’evoluzione della professione del consulente del lavoro, realizzata dalla Fondazione studi consulenti del lavoro, e presentata oggi a Napoli alla Convention nazionale in occasione del 60° anniversario della categoria.
Per il prossimo biennio, in testa agli investimenti vi è l’IA (il 50% intende introdurla nello studio, anche solo in via sperimentale), il rinnovo delle infrastrutture (48,7%), portali e app dedicate ai clienti (33,7%) e la formazione delle risorse umane (32%).
Più della metà dei consulenti del lavoro è soddisfatta della propria attività e ha voglia di far crescere ancora di più la propria attività professionale. Tra i fattori che potrebbero promuovere un’ulteriore crescita i consulenti hanno chiaro che non saranno esterni, ma dipenderanno principalmente dalla capacità che avranno di proporsi sul mercato con logiche diverse. La diversificazione dei servizi è l’aspetto a cui quasi la metà dei rispondenti lega le possibilità di ulteriore crescita della professione: indica tale item come leva per il futuro il 46,5% degli intervistati, tra i giovani la percentuale sale al 55,4%.
Più di un terzo (37,7%) guarda all’innovazione e alla digitalizzazione quali opportunità di ulteriore sviluppo mentre è una quota inferiore a pensare che la crescita potrà venire dall’esterno, dallo spontaneo aumento della richiesta dei servizi sul mercato (31,2%) e dalla crescita del ruolo della professione tra le imprese (31,2%).
Il 63,3% degli intervistati si dichiara infatti molto soddisfatto del proprio lavoro (in una scala da 1 a 10, il livello di soddisfazione va da 7 in su): gli uomini più delle donne (70,3% vs 54,6%), i residenti al Nord più del Centro Sud. Il 55,8% intende, nei prossimi cinque anni, sviluppare ulteriormente la propria attività professionale, mentre un quarto vorrebbe continuarla ad esercitare così come è, senza apportare cambiamenti.
La crescita organizzativa si accompagna alla crescente differenziazione dell’offerta di servizi professionali da parte dei consulenti del lavoro. Intorno al core business degli adempimenti in materia di lavoro e buste paga (erogata dal 92,2% degli studi) cresce l’offerta di servizi di altro tipo: il 67,4% offre consulenza giuridica e contrattuale sui rapporti di lavoro, il 59,2% consulenza economica (analisi budget e costo del lavoro). Ancora, il 47% degli studi si occupa di organizzazione e gestione del personale nelle aziende, il 42,1% di relazioni e procedure sindacali, il 32,2% di welfare aziendale, il 28,2% di consulenza previdenziale, il 15,6% le politiche attive.
Secondo la ricerca quasi la metà degli studi (48,4%) presidia la materia fiscale, occupandosi di adempimenti, mentre il 37,4% offre consulenza fiscale, finanziaria e societaria. Quasi due studi su dieci (18,9%) fanno certificazioni di contratti di lavoro e conciliazioni, mentre il 9,4% Asse.Co. e il 4,7% certificazioni di parità/bilanci di genere.
Del tutto specifico è il profilo dei giovani consulenti del lavoro che mostrano, rispetto alle generazioni più adulte, una vocazione più specialistica sul versante lavoristico e una capacità di erogare una maggiore varietà di servizi, in particolare di consulenza giuridica e contrattuale (83,2%) e economica (77,6%) in materia di rapporti di lavoro. Risulta alta anche la propensione ad occuparsi di gestione e organizzazione del personale (59,4%), welfare aziendale (46,2%) e consulenza previdenziale (31,4%).
La crescita del ventaglio di offerta è stata particolarmente accentuata negli ultimi 3 anni. Oltre un terzo degli studi (34,8%) ha innovato il proprio paniere di offerta: il 14,1% ha introdotto servizi di welfare aziendale, il 6% consulenza previdenziale, il 5,1% l’Asse.Co., il 3,6% le politiche attive. Sono questi i servizi che hanno registrato la crescita più significativa.
Decisivi sono stati i fattori di “contesto”, ma anche la capacità di innovarsi. Richieste dei clienti (30%) e cambiamenti normativi (19,7%) sono i principali fattori che hanno portato ad innovare l’offerta di servizi. Ma non meno peso hanno assunto le scelte strategiche di acquisire competenze con specializzazioni nuove (il 12,9% indica tale fattore), la ricerca di nuovi fonti di reddito (10,6%) e l’esigenza di stare al passo con la concorrenza (10,9%).
Come si sono organizzati gli studi per erogare nuovi servizi? Il 36,2% ha sviluppato nuove competenze, formando le risorse interne, mentre il 15,4% ha avviato collaborazioni con altri studi o consulenti esterni. Il 14% dichiara che per erogare nuovi servizi è stato necessario rivedere organizzazione e procedure interne, mentre una simile quota ha promosso investimenti in tecnologie e strumenti digitali.
Aumenta l’orientamento all’esercizio in forma aggregata della professione. Tra il 2021 e il 2025, la quota di consulenti del lavoro che esercita la libera professione come titolare unico di studio passa dal 78,2% al 74,4% mentre aumenta, dal 21,8% al 25,6%, la percentuale di chi esercita in forma associata. Tra questi ultimi, il 14,9% è associato in Stp con altri consulenti del lavoro, il 10,7% con altri professionisti.
Tale dato è confermato anche dall’aumento della propensione a costituire società tra professionisti. Il numero delle Stp registrate in albo unico ha raggiunto, nel 2025, quota 808, coinvolgendo quasi 2000 consulenti del lavoro, pari al 7,8% del totale. Le modalità organizzative variano a seconda dei contesti e dei mercati di riferimento. Al Nord, l’esercizio in forma associata interessa più di un terzo degli iscritti (il 38,2% al Nord Est, prevalentemente con altri consulenti del lavoro) mentre al Sud solo il 14,2%.
Il Nord è l’area dove si registra il maggiore incremento della propensione all’esercizio in forma associata: la percentuale di professionisti passa infatti dal 26,2% del 2021 al 33,2% del 2025 nel Nord Ovest e dal 31,8% al 38,2% nel Nord Est. Con riferimento al futuro, il 6% dei professionisti individuali afferma di voler associarsi o creare una Stp nei prossimi tre anni.
Leggi tutto: Consulenti lavoro, 85% studi investito in tecnologie e digitale, ora spinta su Ia
La Regione, 'sito sardo e tedesco possono lavorare insieme'... 
(Adnkronos) - Una professione in forte espansione e con il desiderio di continuare a crescere nel futuro, grazie soprattutto alla diversificazione dei servizi e all’innovazione tecnologica. È il quadro che emerge dall’indagine sull’evoluzione della professione del consulente del lavoro, realizzata dalla Fondazione studi consulenti del lavoro, e presentata oggi a Napoli alla Convention nazionale in occasione del 60° anniversario della categoria.
L’indagine è stata svolta a settembre 2025 su un campione di 5.363 consulenti del lavoro, e ha approfondito l’organizzazione degli studi, l’offerta di servizi e il rapporto con gli altri professionisti, con particolare attenzione ai processi di innovazione.
Secondo l'indagine, la trasformazione del tessuto degli studi, particolarmente accentuata nel post Covid, ha trovato riscontro nel positivo andamento economico. Secondo i dati Enpacl, i volumi d’affari medi dei consulenti del lavoro sono passati da 87.332 euro del 2019 a 111.711 del 2024, per una crescita del 27,9%. Solo nell’ultimo anno l’aumento è stato del 7,8%. Guardando alle ricadute sulle realtà dei singoli studi, è il 40,1% a registrare un aumento del fatturato tra 2023 e 2025. Il 46,7% afferma che è rimasto sugli stessi livelli mentre il 13,2% indica diminuzione.
Le previsioni per il 2025 sono all’insegna della stabilità (59,2%); il 21,3% afferma che ci sarà un aumento, il 14% prevede una diminuzione. Al Nord Est, quasi la metà degli studi registra un incremento (48,3%) nell’ultimo triennio; in tutto il Nord risulta più alta anche la quota di studi che prevede crescita di fatturato nel 2025 (25% circa).
La dimensione organizzativa, secondo l'indagine, risulta decisiva nel determinare le performance. Tra gli studi associati e Stp, la quota di quanti registrano un aumento di fatturato è maggioritaria. In particolare, tra gli studi in cui tutti gli associati sono consulenti del lavoro si arriva al 51,4%, a fronte del 45,8% delle strutture interprofessionali.
Migliore efficienza organizzativa e diversificazione delle attività fanno volare il giro d’affari. Oltre alla crescita della domanda di servizi professionali (54,6%), tra i fattori che i consulenti individuano decisivi nel promuovere la crescita del giro d’affari vi è il cambiamento che gli studi hanno attuato negli ultimi anni, con una migliore efficienza organizzativa rispetto al passato (23,3%) e l’introduzione di nuovi servizi da offrire alle imprese (20%); anche le opportunità derivanti da cambiamenti normativi/nuove compliance richieste alle imprese e le collaborazioni con altri studi professionali sono stati un incentivo importante alla crescita del volume d’affari.
Coerentemente con l’evoluzione della modalità di esercizio degli studi professionali dei consulenti del lavoro crescono le dimensioni degli stessi. Rispetto al 2021, diminuisce la quota di professionisti individuali (che non si avvalgono di alcun collaboratore) dal 36% al 30,8%. Di contro, la quota di studi con più di 3 persone (tra professionisti, collaboratori e personale di segreteria) aumenta dal 35,4% al 42,5%.
Nel 2025 il 30,8% è composto dal solo titolare, mentre la maggioranza degli studi individuali ha almeno un collaboratore. Complessivamente, il 26,7% degli studi è composto da 2/3 persone, il 28,3% da 4/9 persone e il 14,2% da più di 9 figure, tra titolari e collaboratori. Le dimensioni risultano fortemente differenziate a seconda delle modalità di organizzazione dell’attività. Tra i titolari di studi professionali associati con altri consulenti del lavoro, il 40% ha più di 9 addetti; una quota che sale ulteriormente tra i titolari di studi associati anche con altri professionisti (44,7%). I cambiamenti intervenuti nella struttura organizzativa degli studi hanno fatto crescere negli ultimi anni anche la quota di consulenti del lavoro occupata come dipendente o collaboratore presso gli stessi.
A fronte dell’87,5% che esercita la libera professione, vi è infatti un 12,5% che lavora prevalentemente come dipendente o collaboratore di studio. Tra i giovani con meno di 40 anni, la quota di dipendenti e collaboratori sale al 44%. Tale condizione, per una quota rilevante di rispondenti, appare legata ad una fase transitoria, di passaggio: il 25,7% dei collaboratori di studio (tra i giovani la percentuale sale al 36,6%) sta facendo esperienza nell’ottica di mettersi in proprio nel futuro. Il 17,3% (tra i giovani il 22,8%) afferma invece di non avere risorse economiche sufficienti per avviare un’attività in proprio, mentre un altro 17,7% chiama in causa condizione di vita personali che non permettono lo svolgimento dell’attività autonoma (tra le donne il 21,1%). Solo l’8,3% dichiara di preferire il lavoro dipendente: a questi si aggiunge il 21,3% che reputa il mercato troppo complesso e l’attività in proprio troppo rischiosa e faticosa.
Leggi tutto: Consulenti lavoro, categoria in forte espansione, crescono volumi medi d'affari

(Adnkronos) - C'è un pianeta che potrebbe offrire condizioni idonee alla vita. E' a 'soli' 20 anni luce dalla Terra ed è stato appena scoperto. Si chiama GC 251 c e potrebbe ospitare acqua in forma liquida.
La superficie del pianeta, che è circa 4 volte più grande della Terra, appare potenzialmente rocciosa. GC 251 c è un 'esopianeta', orbita attorno a una stella al di fuori del nostro Sistema Solare. Potrebbe ospitare acqua in forma liquida sulla propria superficie, con una condizioni fondamentale per la formazione della vita. GC 251 c appartiene alla famiglia degli esopianeti rocciosi molto più massicci della Terra ma meno imponenti rispetto a pianeti 'di ghiaccio' come Urano e Nettuno, che si trovano nel nostro Sistema Solare. GC 251 c, quindi, viene accostato alla categoria delle 'Super Terre'.
"Cerchiamo questo tipo di pianeti perché rappresentano la nostra migliore possibilità di trovare vita", spiega Suvrath Mahadevan, come riferisce la Bbc. Il professore di astronomia alla Penn State University è coautore di un articolo sulla scoperta pubblicato su The Astronomical Journal. "Lo chiamiamo Habitable Zone Planet Finder, perché cerchiamo pianeti che si trovino alla giusta distanza dalla loro stella affinché possa esistere acqua liquida sulla loro superficie. Questo è stato l'obiettivo principale di questa indagine", spiega Mahadevan evidenziando che "questa scoperta rappresenta uno dei migliori candidati nella ricerca di tracce atmosferiche di vita altrove nei prossimi cinque-dieci anni".
Leggi tutto: Scoperta una Super Terra, c'è vita sul pianeta GC 251 c?

(Adnkronos) - Italiani con la pressione alta. Secondo gli ultimi dati dell'Istituto superiore di sanità, tra i 35 e i 74 anni il 49% degli uomini e il 39% delle donne presenta valori pressori superiori ai limiti. "Che la pressione arteriosa alta sia uno dei principali fattori di rischio per la salute è risaputo ed è pure, ammettiamolo, una pessima notizia. Accompagnata però da una nota positiva: l'ipertensione si può prevenire. Ed è inoltre possibile trattarla con efficaci terapie che, abbinate a uno stile di vita sano, aiutano a ridurre i rischi peggiori". Lo ricordano gli esperti di 'Dottore ma è vero che...?', la piattaforma anti-bufale della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri).
Perché devo mantenere bassa la pressione? "Essere ipertesi, avere cioè la pressione arteriosa alta, è il principale fattore di rischio per ictus, infarto del miocardio, insufficienza renale e altre patologie che interessano più organi (dagli occhi al cervello). Rispetto a coloro che hanno valori considerati normali, dunque, le probabilità di ammalarsi, negli ipertesi, sono maggiori. Il rischio - avvertono gli esperti - è proporzionale alla gravità del disturbo: più la pressione è alta, o non controllata, più i nostri organi potrebbero subire danni. In particolare, se non si corre ai ripari: il cuore è costretto a lavorare di più e può ingrossarsi; si rischia l'insufficienza cardiaca e l'arteriosclerosi, cioè il restringimento del diametro delle arterie e il flusso rallentato di sangue al cuore, causato da depositi di grasso e colesterolo. In entrambi i casi, le conseguenze saranno difficoltà respiratoria e affaticamento e il rischio di infarto del miocardio aumenta. Il trasporto di ossigeno al cervello è più lento e ridotto: è la premessa ad alterazioni di funzioni cerebrali come perdita della memoria e difficoltà di concentrazione e, nei casi più gravi, favorisce la demenza o l’ictus (occlusione o rottura di un vaso sanguigno)".
Come si deve misurare la pressione? "Prima di effettuare la misurazione è bene passare un po' di tempo seduti in una stanza tranquilla - spiegano i medici - Non si dovrebbero assumere bevande contenenti caffeina nell'ora precedente, né aver fumato da almeno un quarto d'ora; bisogna stare seduti comodamente e ben appoggiati allo schienale, senza incrociare le gambe o i piedi; il braccio deve essere appoggiato e va posizionato all'altezza del cuore. Non importa quale braccio venga usato per la misurazione, ma bisogna ricordare che esistono a volte differenze sensibili nei valori misurati nelle due braccia: in questi casi si dovrà utilizzare per la misura il braccio con la pressione più elevata; le dimensioni del bracciale di gomma - che generalmente hanno una lunghezza di 12-13 centimetri e una lunghezza di 35 centimetri - devono essere adattate alla dimensione del braccio del paziente; si consiglia di eseguire almeno 2 misure intervallate di 1-2 minuti e anche più qualora le prime 2 misure diano risultati molto differenti".
Cosa indicano i 2 numeri che compongono la mia pressione? "Sono 2 i valori che si registrano durante la misurazione e si esprimono in millimetri di mercurio (mmHg): la pressione sistolica, rappresentata con il numero più alto, e quella diastolica, il numero più basso. La prima è riferita alla forza con la quale il cuore pompa il sangue nelle arterie, la seconda misura lintervallo tra due battiti, quando il cuore si rilassa e si riempie di sangue", precisano gli esperti.
Per un cardiopatico o per chi assume farmaci contro l'ipertensione quali sono i valori giusti? "La misura ottimale per i soggetti sani è, in linea generale, compresa fra i 120 e gli 80 mmHg, ma sono considerati valori normali anche 120-129 di sistolica e 80-84 di diastolica. Studi molto recenti hanno portato a notare che chi soffre di malattie cardiovascolari non dovrebbe mantenere la pressione troppo bassa. In questo caso, infatti, potrebbero insorgere effetti collaterali importanti", ammoniscono i medici.
Leggi tutto: Alert ipertensione, come e quando misurare la pressione senza sbagliare

(Adnkronos) - Jannik Sinner continua la sua scalata al primo posto del ranking Atp, occupato da Carlos Alcaraz. Il tennista azzurro gioca oggi, venerdì 24 ottobre, i quarti di finale contro il kazako Alexander Bublik - in diretta tv e streaming - dopo aver superato prima Altmaier e poi Cobolli nei turni precedenti dell'Atp 500 tedesco. I quarti conquistati nel torneo hanno permesso quindi a Sinner, che non scarta niente non avendo partecipato alla scorsa edizione, di avvicinare il 'rivale' spagnolo nella classifica generale Atp, ma al termine di Vienna, in caso di vittoria, il distacco potrebbe essersi assottigliato ancor di più.
L'Atp 500 di Vienna, insomma, mette in palio punti pesanti per il ranking. Grazie ai quarti di finale conquistati Sinner è salito a quota 10100 punti, avvicinando così Alcaraz, primo a 11340. A dividere i due ci sono dunque 1240 lunghezze, che potrebbero però assottigliarsi al termine del weekend. Se dovesse battere Bublik e approdare così in semifinale l'azzurro arriverebbe a quota 10200, portandosi a 1140 dallo spagnolo.
In caso di qualificazione per la finale austriaca invece raggiungerebbe 10330 punti e con la vittoria del torneo salirebbe a 10500, ad appena 840 punti di distanza da Alcaraz. Il primato del ranking Atp si giocherebbe a quel punto al Masters 1000 di Parigi, in programma dal 27 ottobre al 3 novembre.
Leggi tutto: Sinner ai quarti di Vienna, come può cambiare il ranking Atp

(Adnkronos) - Un kit rapido per aiutare le donne, da novembre gratis nelle farmacie romane, per verificare che il drink non sia stato alterato con la 'droga dello stupro' o con altre sostanze stupefacenti.
In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, le farmacie di Roma e provincia nel mese di novembre distribuiranno dei kit rapidi per il rilevamento di sostanze stupefacenti versate nelle bevande per stordire le vittime e mettere così in atto una violenza sessuale (il cosiddetto 'drink spiking'). L'iniziativa, dal titolo 'Il consenso non si scioglie in un drink', nasce grazie alla collaborazione tra Federfarma Roma, Farmaciste insieme, Associazione Telefono Rosa, Associazione Differenza Donna, Associazione PonteDonna, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Centro Donna Lisa, Cooperativa Be Free e GenerAct.
"Quest'anno si contano già oltre 50 femminicidi e secondo i dati Istat il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni (pari a 6 milioni e 788 mila donne), ha subito nel corso della vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale; il 21% una violenza sessuale e il 5,4% uno stupro o tentato stupro - ricordano i promotori dell'iniziativa - L'abuso 'facilitato da droghe' sfrutta sostanze come Ghb e chetamina, facilmente occultabili perché inodori e insapori, che possono causare perdita di coscienza, amnesia e incapacità di difendersi. Un fenomeno che si inserisce in un quadro drammatico: nel 2023, ogni 10 minuti nel mondo una donna è stata uccisa da un familiare o partner".
"Il consenso è la base di ogni relazione e non può essere aggirato. Con questa iniziativa mettiamo a disposizione delle donne - e di chiunque voglia sentirsi più sicuro - uno strumento semplice e immediato come un test per l'individuazione di sostanze stupefacenti all'interno di un cocktail. La prevenzione del drink spiking è un tassello importante nella lotta alla violenza di genere: informazione, ascolto e strumenti utili possono salvare una serata e, talvolta, la vita - dichiara Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma - Il nostro obiettivo è sensibilizzare anche gli uomini che devono mettersi in ascolto e fare la propria parte". Gli stick (kit Cyd - Check Your Drink) permettono un controllo rapido e discreto: basta una goccia di bevanda sull'area reattiva per osservare subito un marcato cambio di colore in presenza delle sostanze ricercate. Il kit è stato progettato per riconoscere un'ampia gamma di sostanze, con accuratezza fino al 98% per chetamina, Ghb, cocaina e scopolamina, la cosiddetta 'droga dello stupro'. E' possibile consultare il calendario con le farmacie aderenti e le date in cui sarà possibile ritirare il kit Cyd - Check Your Drink sul sito e sui social di Federfarma Roma.
Leggi tutto: Violenza sulle donne, in farmacia a Roma il kit gratis per rilevare droghe nei drink

(Adnkronos) - Un kit rapido per aiutare le donne, da novembre gratis nelle farmacie romane, per verificare che il drink non è stato alterato da sostanze stupefacenti. In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, le farmacie di Roma e provincia nel mese di novembre distribuiranno dei kit rapidi per il rilevamento di sostanze stupefacenti versate nelle bevande per stordire le vittime e mettere così in atto una violenza sessuale (il cosiddetto 'drink spiking'). L'iniziativa, dal titolo 'Il consenso non si scioglie in un drink', nasce grazie alla collaborazione tra Federfarma Roma, Farmaciste insieme, Associazione Telefono Rosa, Associazione Differenza Donna, Associazione PonteDonna, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Centro Donna Lisa, Cooperativa Be Free e GenerAct.
"Quest'anno si contano già oltre 50 femminicidi e secondo i dati Istat il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni (pari a 6 milioni e 788 mila donne), ha subito nel corso della vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale; il 21% una violenza sessuale e il 5,4% uno stupro o tentato stupro - ricordano i promotori dell'iniziativa - L'abuso 'facilitato da droghe' sfrutta sostanze come Ghb e chetamina, facilmente occultabili perché inodori e insapori, che possono causare perdita di coscienza, amnesia e incapacità di difendersi. Un fenomeno che si inserisce in un quadro drammatico: nel 2023, ogni 10 minuti nel mondo una donna è stata uccisa da un familiare o partner".
"Il consenso è la base di ogni relazione e non può essere aggirato. Con questa iniziativa mettiamo a disposizione delle donne - e di chiunque voglia sentirsi più sicuro - uno strumento semplice e immediato come un test per l'individuazione di sostanze stupefacenti all'interno di un cocktail. La prevenzione del drink spiking è un tassello importante nella lotta alla violenza di genere: informazione, ascolto e strumenti utili possono salvare una serata e, talvolta, la vita - dichiara Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma - Il nostro obiettivo è sensibilizzare anche gli uomini che devono mettersi in ascolto e fare la propria parte". Gli stick (kit Cyd - Check Your Drink) permettono un controllo rapido e discreto: basta una goccia di bevanda sull'area reattiva per osservare subito un marcato cambio di colore in presenza delle sostanze ricercate. Il kit è stato progettato per riconoscere un'ampia gamma di sostanze, con accuratezza fino al 98% per chetamina, Ghb, cocaina e scopolamina, la cosiddetta 'droga dello stupro'. E' possibile consultare il calendario con le farmacie aderenti e le date in cui sarà possibile ritirare il kit Cyd - Check Your Drink sul sito e sui social di Federfarma Roma.
Iscrizioni possibili fino al 31 dicembre prossimo...
L'opera è stata approvata dalla Giunta regionale... 
(Adnkronos) - Johnny Depp torna a Hollywood. Dopo anni di esclusione dai grandi set a causa delle vicende giudiziarie con l'ex moglie Amber Heard, l'attore sembra pronto a riconquistare il cinema americano. Depp, diventato un volto simbolo del cinema indipendente europeo negli ultimi anni, sarebbe in trattative avanzate con Paramount per interpretare Ebenezer Scrooge nella nuova versione di 'Canto di Natale' di Charles Dickens, diretta da Ti West.
Secondo quanto riportano Variety e The Hollywood Reporter, il progetto segnerebbe il ritorno dell'ex pirata dei Caraibi nelle produzioni di primo piano. La casa di produzione, guidata oggi da David Ellison - figlio del fondatore di Oracle, Larry Ellison - punta a far uscire il film a novembre 2026. La sceneggiatura è firmata da Nathaniel Halpern (Tales From the Loop, Legion), mentre nel cast è già confermata l'attrice britannica Andrea Riseborough.
Paramount promette una "trepidante storia di fantasmi nel Londra di Dickens", un approccio più oscuro e gotico rispetto alle versioni classiche del romanzo natalizio. Il regista Ti West, noto per aver rinnovato il cinema horror americano con Pearl e X, sembra la scelta ideale per fondere atmosfere spettrali e introspezione psicologica. Il film si inserisce in un contesto di rinnovato interesse per il capolavoro di Dickens: anche Warner Bros. sta sviluppando una propria rilettura della storia, diretta da Robert Eggers (Nosferatu).
Per Johnny Depp, 62 anni, il progetto rappresenterebbe molto più di un semplice ruolo. Dopo l'esclusione dalla saga Animali fantastici nel 2020 e anni di silenzio da parte delle major, l'attore ha attraversato un lungo periodo di 'purgatorio' artistico. I film indipendenti a cui ha preso parte - 'City of Lies - L'ora della verità' (2018) di Brad Furman (2018), 'Waiting for the Barbarians' (2019) di Ciro Guerra (2019) e 'Il caso Minamata' (2020) di Andrew Levitas (2020) - non hanno ottenuto riscontri significativi né di pubblico né di critica.
Il suo ritorno sotto i riflettori era iniziato timidamente nel 2023 con 'Jeanne du Barry - La favorita del re' (2023), presentato in apertura al Festival di Cannes, dove aveva interpretato Luigi XV. La pellicola, però, aveva diviso critica e pubblico, mentre il suo successivo lavoro da regista, 'Modi', biopic su Amedeo Modigliani presentato al Festival di San Sebastián nel 2024, è passato quasi inosservato.
Oltre a 'Canto di Natale', Depp sarà anche nel cast di 'Day Drinker', thriller girato in Spagna accanto a Penélope Cruz. Il film, attualmente in post-produzione, conferma la volontà dell'attore di rimettersi in gioco con progetti internazionali e ruoli intensi. Se i negoziati con Paramount andranno a buon fine, il 2026 potrebbe dunque segnare la vera rinascita di Johnny Depp, non più solo l'ex pirata caduto in disgrazia, ma un interprete pronto a confrontarsi con la malinconia e la redenzione di Ebenezer Scrooge, simbolo perfetto del riscatto personale e professionale. (di Paolo Martini)
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