
È arrivato il momento dell'ultimo appuntamento con 'Belve', il programma cult di Francesca Fagnani che stasera 2 dicembre arriva alla quinta e ultima puntata di questa stagione. Tornano gli iconici faccia a faccia di Francesca Fagnani in cui la giornalista si confronta, senza sconti, con personaggi del mondo dello spettacolo, del costume e della cronaca. Ospiti disposti a mettersi in gioco e a rispondere alle domande chiare, dirette e spesso irriverenti della conduttrice.
Gli ospiti
Gli ospiti di questa sera sono Stefania Sandrelli, Fabio Fognini e Sabrina Salerno. Ma per questa quinta puntata anche Maria De Filippi, ospite d'eccezione di tutta la stagione, si siederà allo sgabello degli ospiti e risponderà a qualche domanda della conduttrice. Non mancherà poi come di consueto la sigla di chiusura con tutti i fuori onda degli ospiti, diventato ormai negli anni uno dei momenti più attesi dal pubblico di “Belve”.
Dove e quando vedere la puntata
L’appuntamento con 'Belve' è per stasera alle 21.20, martedì 2 dicembre, in prima serata su Rai2 e on demand su RaiPlay.

Un invito che suggella un asse ormai strategico e apre la strada a una cooperazione ancora più solida con i principali attori della regione. Oggi martedì 2 dicembre la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà a Manama, in Bahrein, per partecipare al 46esimo Vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg), l'organizzazione che riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar che si terrà domani 3 dicembre.
L'invito, rivolto personalmente dal re Hamad bin Isa Al Khalifa, assume un particolare peso diplomatico: la presenza di un leader esterno ai sei membri del Ccg costituisce infatti un'eccezione rispetto al protocollo consolidato del vertice annuale.
La lista dei precedenti ospiti è breve e altamente selettiva: negli ultimi anni figurano il presidente turco Recep Erdogan (2023), il presidente cinese Xi Jinping (2022), la premier britannica Theresa May (2016), il presidente francese François Hollande (2015) e il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad (2007). Il Ccg prevede inoltre fori di consultazione a livello di leader che si riuniscono (separatamente dal vertice) con gli Usa (da ultimo il maggio scorso a Riad con il presidente Donald Trump) e con l'Ue (ottobre 2024 a Bruxelles a cui partecipò anche Meloni). Per l'Italia, la presenza al summit rappresenta il punto culminante di un anno segnato da un'intensa attività diplomatica con il Bahrein, orientata al rafforzamento del partenariato strategico bilaterale.
La prima visita di della presidente del Consiglio italiano nel Regno si è svolta il 27 gennaio, quando Meloni ha incontrato il re Hamad bin Isa Al Khalifa e il principe ereditario Salman bin Hamad Al Khalifa. In quell'occasione si è discusso dei principali dossier regionali - con il Bahrein alla presidenza di turno della Lega Araba - del dialogo interreligioso e delle risposte comuni alla sfida migratoria attraverso il Processo di Roma. Il dialogo è proseguito il 15 luglio a Palazzo Chigi, dove Meloni ha ricevuto il sovrano bahreinita per fare il punto sulla crisi di Gaza e sugli sforzi diplomatici per il cessate il fuoco, oltre che per congratularsi per l'elezione del Regno a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per il biennio 2026-2028.
Un ulteriore passo avanti nel consolidamento dell'asse Roma-Manama è arrivato il 29 settembre, con la visita nella capitale italiana del principe ereditario e primo ministro Salman bin Hamad Al Khalifa. L'incontro si è concluso con la firma di una Dichiarazione Congiunta che prevede investimenti bilaterali per oltre 1 miliardo di euro. Sul piano della difesa, è stata confermata la collaborazione militare e sulla sicurezza marittima. L'accordo punta inoltre a intensificare il commercio bilaterale e a promuovere progetti in settori strategici come costruzioni, trasporti, turismo, pianificazione urbana e infrastrutture, aprendo nuove opportunità per le imprese italiane nel Paese del Golfo. Un'area nella quale l'Italia intende rafforzare la propria presenza e capacità di influenza. (dall'inviato Antonio Atte)

Fermo sostegno del'Europa a Volodymyr Zelensky, ieri a Parigi, in concomitanza con i colloqui tra Stati Uniti e Ucraina volti a revisionare una proposta di pace. Colloqui "duri ma molto costruttivi" nel club privato Shell Bay del Witkoff Group nel sud della Florida, a cui hanno partecipato il segretario di Stato americano Marco Rubio, l'inviato speciale Steve Witkoff e il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner. E oggi Witkoff, come confermato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, incontrerà a Mosca il presidente russo Vladimir Putin.
Zelensky a Parigi da Macron
Macron e Zelensky, durante la visita del presidente ucraino all'Eliseo, hanno partecipato a una conferenza telefonica con una dozzina di altri capi di Stato europei tra cui la premier Giorgia Meloni. "La guerra deve finire il prima possibile. Molto ora dipende dal coinvolgimento di ogni leader", ha scritto su X Zelensky chiedendo che "la pace deve diventare veramente duratura"[1] e avvertendo che, nel negoziato sul piano americano per mettere fine alla guerra, non deve emergere alcun elemento che Mosca possa interpretare come una ricompensa per l'invasione del 2022. "Per garantire una sicurezza reale, dobbiamo assicurarci che la Russia non percepisca nulla che possa interpretare come una ricompensa per questa guerra", ha dichiarato.
Secondo Macron la Russia "non ha dato alcun segnale di voler fermare la guerra". Poi l'accusa: "Continua a distruggere e uccidere nel momento in cui si parla di pace. Aggrava ogni giorno la portata della sua aggressione", ha sottolineato ricordando come "gli ultimi raid che hanno martirizzato la città di Kiev e poi colpito Dnipro".
Colloquio Macron Trump. Casa Bianca: " Molto ottimisti su raggiungimento accordo"
Dopo l'incontro con Zelensky, Macron ha avuto un colloquio telefonico con Trump per discutere della situazione in Ucraina, riferisce la presidenza francese citata da Bfmtv. Macron ha illustrato a Trump i contenuti dei colloqui tenuti a Parigi, spiegando le posizioni emerse nel corso della visita di Zelensky. I due leader, precisa l’Eliseo, "hanno discusso delle condizioni necessarie per una pace robusta e duratura in Ucraina" e delle "prossime tappe nel processo di mediazione avviato dagli Stati Uniti".
La Casa Bianca è "molto ottimista" riguardo al raggiungimento di un accordo sull'Ucraina, ha detto la portavoce Karoline Leavitt durante il briefing con la stampa, sottolineando come il team negoziale e il presidente Usa abbiano "lavorato molto duramente su questo fronte". Dopo gli "ottimi colloqui" degli ultimi giorni, "siamo molto fiduciosi che questa guerra possa finalmente giungere al termine", ha concluso.
Meloni sente Zelensky e leader europei: "Mosca offra a sua volta un fattivo contributo al processo negoziale"
Intanto la presidente del Consiglio Meloni, ha partecipato nel pomeriggio di ieri a una conversazione telefonica con Zelensky e altri leader europei, per fare il punto dopo gli incontri di domenica in Florida tra le delegazioni statunitense e ucraina sul percorso di pace in Ucraina. Come riferito da Palazzo Chigi "ha commentato con gli altri leader i risultati di questa nuova fase del negoziato, sottolineando l’approccio costruttivo sempre dimostrato dal Presidente Zelensky. Ha inoltre ribadito l’importanza della convergenza di vedute tra partner europei e Stati Uniti quale fondamento per il raggiungimento di una pace giusta e duratura". Alla vigilia degli incontri tra l’Inviato speciale del presidente Trump e le autorità russe, Meloni ha infine auspicato che Mosca offra a sua volta un fattivo contributo al processo negoziale.

Sciare costa sempre di più con la stagione 2025-2026 vede un aumento dei prezzi degli skipass. Secondo un’indagine di Altroconsumo su 44 località sciistiche e dell’arco alpino il biglietto giornaliero registra un incremento medio del 4%, mentre l’abbonamento di cinque giorni cresce del 4,4%.
Dolomiti le più costose
Per una famiglia di tre adulti, la spesa quotidiana può arrivare fino a 260 euro in Italia e a 370 euro in località estere come Zermatt. Il report segnala rincari significativi in diverse aree: in Trentino-Alto Adige e nelle Dolomiti le tariffe giornaliere raggiungono i livelli più elevati, fino a 86 euro. L’indagine si concentra sulle tariffe dei periodi di alta stagione: Natale, Capodanno, Carnevale e giorni festivi.
Tra gli aumenti più marcati si segnalano Alagna Valsesia (+13,1%) e Livigno (+10,1%). Al contrario, Champorcher mantiene lo skipass più economico, mentre il Friuli-Venezia Giulia è l’unica regione a non modificare i listini.
Nell’Appennino la situazione risulta più eterogenea, con alcune località ferme ai prezzi precedenti e altre con rialzi significativi. Oltreconfine, gli aumenti più consistenti riguardano la Svizzera, dove il collegamento Zermatt-Cervinia raggiunge i 125 euro al giorno, risultando lo skipass più caro dell’indagine.
Il biglietto giornaliero resta il titolo più acquistato da chi frequenta la montagna in giornata o durante brevi soggiorni. Per questo rappresenta l’indicatore più immediato dell’andamento dei prezzi. Le tariffe presentano una variabilità particolarmente elevata. Nei trentasette comprensori sciistici italiani presi in esame, lo skipass giornaliero ha un prezzo minimo di 36 euro (Champorcher) e massimo di 86 (Dolomiti Superski).
I prezzi località per località
Anche quest’anno il Trentino-Alto Adige si conferma tra le aree più costose in assoluto. La gran parte dei comprensori principali, tra cui Val Gardena, Plan de Corones, Alta Badia e Tre Cime, vede un aumento da 77 a 80 euro. Sebbene in termini percentuali l’incremento non risulti eccessivo, acquisisce peso per l’alto livello delle tariffe già raggiunto in precedenza. Più consistente l’aumento di Madonna di Campiglio, che sale da 79 a ben 85 euro (+7,6%), restando così tra le più costose d’Italia.
Anche il Veneto segue dinamiche analoghe. Cortina d’Ampezzo, protagonista delle prossime Olimpiadi invernali, partendo da tariffe già molto gravose preferisce non calcare più di tanto la mano, almeno per quanto riguarda lo skipass (+3,9%), rimanendo in linea con la media nazionale di aumenti: il ticket però arriva comunque a costare 80 euro. Alto, certo, ma non il più caro della zona, visto che Dolomiti Superski sale da 83 a 86 euro (+3,6%). I comprensori sciistici delle Dolomiti, nel loro complesso, sono quelli più dispendiosi.
In Piemonte alcune stazioni, come Limone e Bardonecchia, mantengono immutati i prezzi rispettivamente a 48 e 49 euro, mentre altre, come la Vialattea, crescono da 54 a 57 euro. L’aumento più significativo si registra ad Alagna Valsesia, che passa da 54 a 61 euro, con una crescita del 13,1%. Un incremento tra i più elevati non solo della regione ma dell’intera indagine. Analoga la situazione in Lombardia, dove mediamente i rialzi registrati sono del 5%, ma con forti oscillazioni. Se l’aumento di 4 Valli–Bormio (+1,7%) resta contenuto, quelli di Madesimo-Valchiavenna, Chiesa Valmalenco e Adamello cominciano a salire, per esplodere a Livigno, in cui si registra uno dei rincari più elevati della nostra indagine – da 65 a 71 euro, pari a un +10,1% – fatto che la colloca tra le località più care dell’arco alpino nazionale.
In Valle d’Aosta, quest’anno Champorcher ha ceduto alla necessità di adeguare i listini, dopo averli mantenuti inalterati per quattro anni: lo skipass giornaliero passa da 35 a 36 euro, senza però perdere il suo primato; resta infatti la località più economica. Nel complesso, la Valle d’Aosta non solo mostra incrementi sotto la media nazionale, ma anche un ventaglio di prezzi molto ampio, la quota più esosa è il collegamento internazionale Cervinia-Zermatt: 87 euro. Quest’ultimo è il prezzo dello skipass giornaliero se lo si acquista in Italia (Cervinia). Infatti, lo stesso skipass comprato in Svizzera (Zermatt) costa molto di più, vale a dire il corrispondente in franchi di circa 125 euro.
Le località sciistiche valdostane di fascia media sono Pila e La Thuile, entrambe allineate su 58 euro. Più alti i prezzi dello skipass giornaliero per accedere a Monterosa Ski (61 euro) e a Cervinia-Valtournenche (63 euro). La soglia d’accesso al segmento più alto della regione è rappresentata da Courmayeur, che con 69 euro (+3%) si colloca fra le località valdostane più costose.
Tra tutte le regioni italiane coinvolte nell’indagine, il Friuli-Venezia Giulia è l'unica in cui tutte le località dell'inchiesta presentano tariffe identiche, immutate rispetto alla scorsa stagione invernale. Lo skipass giornaliero a Piancavallo, Sella Nevea, Zoncolan e Tarvisio rimane saldamente ancorate ai 44 euro.
Nel quadro nazionale, l’Appennino rappresenta un caso interessante. Pur registrando un aumento medio del 3,8%, alcune località hanno deciso di non toccare il prezzo del giornaliero, altre invece prendono il largo. Campo Felice, per esempio, conferma la tariffa di 43 euro, così come Roccaraso mantiene quella di 58 euro, invariata rispetto allo scorso inverno. Questo approccio prudente contrasta con l’aumento applicato da Ovindoli, che passa da 42 a 46 euro, segnando un incremento netto del 10%, tra i più marcati dell’intera dorsale appenninica. Il comprensorio sciistico del Cimone (Sestola), nell’area modenese, registra un aumento meno vistoso, ma più alto della media nazionale: il ticket giornaliero passa da 52 a 55 euro (+5,8%).
I costi per la settimana bianca
Per chi può permettersi di fare la settimana bianca, l’abbonamento di cinque giorni alle piste di risalita fa risparmiare in media solo il 12%, in totale poco più di 40 euro a persona. In questo tipo di ticket, infatti, i giorni si intendono consecutivi, e se per qualsiasi motivo non si riuscisse (per uno o più giorni) ad andare sulle piste, non si ha alcuna chance di ottenere un rimborso. Indipendentemente dalla località scelta, pianificando con anticipo l’acquisto dello skipass e adottando alcuni accorgimenti si possono ottenere risparmi, anche consistenti, sull’acquisto dello skipass.
I comprensori più cari si trovano soprattutto nelle Alpi e in Svizzera: Livigno sfiora i 315 euro, mentre in Italia i livelli più elevati vengono raggiunti da Dolomiti Superski (380 euro), Madonna di Campiglio (373 euro) e soprattutto dal Superskirama Dolomiti Adamello-Brenta, che con i suoi 386 euro rappresenta l’offerta italiana più esosa. Al di sopra di tutti spiccano però le località svizzere: Sankt Moritz tocca i 463 euro e il collegamento internazionale Zermatt-Cervinia arriva a 469 euro, risultando il pacchetto da cinque giorni più costoso dell’intero campione.

Manca meno di un mese a Natale e le famiglie hanno già iniziato a fare i conti. Quanto spenderanno quest’anno gli italiani, tra pranzi, regali, bollette, addobbi, hotel, treni, aerei e tanto altro? Quali i prezzi in aumento e quali, invece, quelli in calo? In questo rapporto congiunto Facile.it – Consumerismo No Profit il punto su alcune delle voci di spesa delle famiglie italiane.
Manca meno di un mese a Natale e le famiglie italiane già fanno i conti con il budget delle festività 2025. Tra pranzi, regali, addobbi, bollette e viaggi, quanto peserà il Natale sulle tasche degli italiani? Secondo il rapporto congiunto Facile.it – Consumerismo No Profit, i numeri raccontano un mix di rincari e rinunce.
Regali di Natale
Secondo l’indagine che Facile.it ha commissionato all’istituto di ricerca EMG Different, quest’anno gli italiani spenderanno circa 8,7 miliardi di euro per i regali, con una media di 204 euro a persona. Rispetto al 2024, il budget complessivo cala di quasi il 20%, con 3 milioni di italiani che ammettono di spendere meno a causa dell’aumento di altre spese familiari. Molti regali saranno pagati a rate.
Pranzo e cenone: conto più salato
Per il pranzo o la cena di Natale, la spesa media scende a 64 euro a persona, per un totale di 2,7 miliardi di euro (erano 3,5 miliardi nel 2024). L’aumento dei prezzi alimentari pesa sui piatti tradizionali: secondo i dati Istat tra il 2021 e il 2025 i prezzi degli alimenti sono cresciuti del 25% circa, con punte superiori per prodotti vegetali (+30%) e latticini (+28%). Questo trend incide in modo diretto anche sui piatti simbolo delle feste come lasagne, timballi, secondi di carne e dolci lievitati. Per il pranzo di Natale e le altre tavole delle feste, questo significa un conto più alto anche a parità di menù.
Addobbi e decorazioni: 270 euro in media
Nel 2024 Consumerismo No Profit aveva stimato in circa 270 euro la spesa media per decorare un albero tradizionale, valore in aumento di circa il 16% rispetto all’anno precedente. Per il 2025 non ci sono ancora dati definitivi, ma la pressione sui prodotti importati, spesso provenienti dall’Asia, resta alta, pertanto è difficile immaginare che la situazione sul fronte dei prezzi possa migliorare.
Bollette: riscaldamento meno caro, ma sempre pesante
A pesare sui budget familiari ci sarà anche la bolletta del gas; quest’anno, secondo l’analisi di Facile.it, per riscaldare casa spenderemo, in media, 1.013 euro. C’è però una buona notizia: le tariffe nell’ultimo anno sono calate e, a parità di consumi, la spesa sarà il 15% inferiore rispetto a dodici mesi fa, quando la bolletta media è arrivata a 1.190 euro.
Vacanze e viaggi: unico settore in crescita
Se gli italiani quest’anno faranno rinunce su regali e cenoni, l’unica voce di spesa destinata a salire è quella legata ai viaggi; secondo l’indagine a partire per le festività natalizie o per Capodanno, trascorrendo almeno una notte fuori casa, saranno 10 milioni di italiani, con un budget medio pari a 440 euro, ben il 31% in più rispetto al 2024. La spesa complessiva dovrebbe quindi superare i 5 miliardi di euro, a fronte dei 3,9 dello scorso anno.
Vacanze sulla neve quest’anno più care che mai: gli aumenti medi per la stagione in corso sono stimati intorno al +4,1% per gli skipass e al +4,9% per le scuole di sci. Se a skipass e noleggio attrezzatura si aggiungono vitto e alloggio, per una famiglia di quattro persone si arriva ad aumenti prossimi al 30%
Carburante: chi viaggia in auto spenderà tra 60 e 74 euro, in base al tipo di carburante e ai km percorsi.
Aerei: biglietti in rialzo tra 8% e 14% sulle tratte interne.
Treni: rincari fino al 300% in periodo natalizio rispetto alla tariffa media annuale.
Traghetti: prezzi stabili sui livelli del 2024 (+10-20% rispetto all’anno precedente).
Consigli su come risparmiare
Per aiutare i consumatori a risparmiare su questi costi, Facile.it e Consumerismo No Profit hanno elaborato un breve vademecum. Ecco 10 consigli:
Regali di Natale: pianificare gli acquisti con anticipo, sfruttare l’online per trovare opportunità di risparmio. Il riuso e i regali fatti a mano possono essere la soluzione per ridurre i costi e, al contempo, fare pensieri unici.
Albero di Natale: comprare prodotti di qualità e riutilizzarli per più anni consente di ammortizzare la spesa e risparmiare. Meglio pianificare un tema cromatico ricorrente e non cambiare stile ogni anno e quando si tratta di illuminazione, puntate su luci a basso consumo e timer per spegnerle nelle ore notturne.
Pranzi e cenoni: la riduzione degli sprechi è la chiave principale. Confrontare i prezzi a scaffale, scegliere prodotti di stagione e locali quando possibile, sono tutte strategie che possono ridurre anche del 20% il costo complessivo. Recuperare gli avanzi, trasformarli in piatti del giorno dopo, è ormai un must.
Bollette del gas: anche in questo caso è importante evitare gli sprechi, non servono 28 gradi in casa, soprattutto se si hanno ospiti. Attenzione, inoltre, al fornitore; confrontare le offerte di più venditori è fondamentale per identificare quella più adatta. Se scegliamo male, le bollette si gonfieranno inutilmente.
Carburante: prima di partire, meglio fare il pieno in un distributore in città, preferibilmente ad una pompa “bianca” e in modalità self-service. Evitate se possibile il rifornimento in autostrada. Al volante, invece, uno stile di guida fluido e costante non solo è più sicuro, ma consuma anche meno.
Treni: anticipare il più possibile l’acquisto e approfittare delle fasce promozionali che spesso si esauriscono velocemente. Il secondo elemento che fa risparmiare è la flessibilità; partire un giorno prima o dopo i picchi, o in orari meno richiesti, come la tarda mattina o tarda sera, può far scendere il prezzo di un bel po’.
Aerei: anche in questo caso la flessibilità su orari e date è importante e può ridurre la spesa. Attenzione, inoltre, ai servizi accessori: bagaglio, scelta del posto, imbarco prioritario possono far lievitare il prezzo.
Traghetti: prenotare con largo anticipo, sfruttare eventuali convenzioni con associazioni o compagnie di navigazione, confrontare le tariffe tra diversi porti di partenza e arrivo, aiuta a ridurre il peso di questa voce. Se viaggiate per periodi brevi in città ben collegate con mezzi pubblici, valutate con attenzione l’imbarco dell’auto; rinunciare al proprio veicolo consente di ridurre notevolmente le tariffe.
Vacanze sulla neve: per contenere le spese è utile monitorare le tariffe sui siti ufficiali dei comprensori, acquistare in prevendita, valutare pacchetti combinati e privilegiare località meno affollate o periodi fuori picco, che possono ridurre il budget finale anche del 30%.
Hotel: attenzione a farsi convincere dal “tutto incluso” senza verificare cosa sia davvero compreso. Nelle proposte che includono cenone, intrattenimento e servizi benessere, è utile distinguere fra ciò che ha un reale valore per la propria famiglia e ciò che è solo un plus di marketing. Chiedere sempre il dettaglio scritto di ciò che è compreso, confrontare almeno tre offerte simili, verificare le politiche di cancellazione e assicurarsi che eventuali supplementi, per esempio bevande fuori pasto o parcheggio, siano chiari prima della prenotazione, sono accorgimenti che evitano brutte sorprese al momento del conto.

"Avanziamo ovunque, abbiamo conquistato Pokrovsk". Vladimir Putin indossa la mimetica e raggiunge una 'postazione di comando' per snocciolare i successi della Russia nella guerra in Ucraina. Il presidente russo, con un tempismo non casuale, elenca obiettivi centrati o quasi raggiunti. Ucraina e Stati Uniti dialogano per trovare l'intesa sul piano di pace elaborato da Donald Trump, mentre a Mosca si attende l'arrivo di Steve Witkoff, l'inviato speciale del presidente americano.
Putin, che incontrerà oggi l'emissario della Casa Bianca, alza la posta e introduce un nuovo obiettivo da centrare, per via militare o diplomatica nel percorso negoziale. La Russia punta "a creare una zona di sicurezza lungo il confine con l'Ucraina nell'area di responsabilità del raggruppamento Nord": in sostanza, un cuscinetto nell'oblast di Kharkiv, che ad est confina con il Luhansk e il Donetsk, territori che Putin considera sostanzialmente blindati.
I progressi di Mosca
"L'iniziativa è completamente nelle mani delle Forze Armate della Federazione Russa su tutta la linea di contatto nell'operazione militare speciale", dice Putin, che ascolta gli aggiornamenti forniti dal generale Valeri Gerasimov, comandante delle forze armate. Spicca in particolare una novità: Mosca rivendica la liberazione e il controllo di Krasnoarmeysk - Pokrovsk per l'Ucraina - e Vovchansk evidenziando l'importanza strategica del traguardo raggiunto. Pokrovsk, città del Donetsk fulcro della guerra da mesi, è stata a lungo determinante per il controllo di trasporti e rifornimenti. Rappresenta potenzialmente una base di partenza per nuove offensive verso ovest.
"Il successo nella direzione di Krasnoarmeysk garantirà la risoluzione progressiva degli obiettivi[1] principali posti all'inizio dell'operazione speciale", dice Putin, che festeggia successi ovunque: "Il nemico non è in grado di reagire al ritmo dell'avanzata delle truppe russe nella direzione di Zaporizhzhia", dice guardando a Sud. In generale, dice il leader del Cremlino, "la situazione sul campo di battaglia è una tragedia per il popolo ucraino" a causa della "politica criminale della giunta ladra di Kiev".
I dati indipendenti
Non è possibile al momento certificare in maniera indipendente tutti i progressi rivendicati da Mosca. Secondo l'Institute for the Study of War (Isw), think tank con sede negli Stati Uniti, le forze russe hanno realizzato a novembre il loro più grande avanzamento sul terreno in Ucraina nell'ultimo anno, conquistando circa 700 chilometri quadrati. Si tratta, per la Russia, del secondo maggiore progresso territoriale dall'inizio della guerra, dopo quello di novembre 2024, escludendo i primi mesi dell'invasione, quando la linea del fronte era molto mobile. Alla fine di novembre, secondo l'Isw, l'esercito russo controllava circa il 19% del territorio ucraino.

Donald Trump ha imposto a Nicolas Maduro un ultimatum, intimandogli di lasciare subito il potere e il Venezuela, assicurandogli un salvacondotto per lui e i suoi familiari. Ma il leader venezuelano ha rifiutato, chiedendo "un'amnistia globale" per se stesso e i suoi alleati politici. E' quanto rivela il Miami Herald dopo che lo stesso presidente ieri ha confermato di aver avuto un colloquio telefonico con il leader venezuelano, rifiutandosi però di "direi che sia andata bene o male, è stata una telefonata".
Né Washington, né Caracas hanno fornito altri dettagli sul colloquio che sarebbe avvenuto il 21 novembre scorso, dopo mesi di pressione militare di Trump con un dispiegamento di forze navali senza precedenti di fronte alle coste venezuelane.
Maduro: "Vogliamo la pace, ma non da schiavi"
Il Venezuela non vuole una "pace da schiavi", ha detto Maduro a migliaia di sostenitori, parlando di un dispiegamento militare statunitense che, a suo dire, sta "mettendo alla prova" il suo Paese da 22 settimane.
Trump ha aumentato la pressione su Maduro con un massiccio rafforzamento navale nei Caraibi, bombardamenti di imbarcazioni sospettate di trasportare droga e minacciosi avvertimenti di evitare lo spazio aereo venezuelano. "Vogliamo la pace, ma una pace con sovranità, uguaglianza e libertà! Non vogliamo una pace da schiavi, né la pace delle colonie!" Maduro, che accusa Washington di volerlo rovesciare, lo ha dichiarato durante un comizio a Caracas, mentre Trump avrebbe dovuto incontrare i suoi massimi funzionari della sicurezza nazionale per discutere della situazione in Venezuela.
Cosa si sono detti
Secondo il Miami Herald, Trump ha inviato "un messaggio secco" a Maduro: "Puoi salvare te stesso e quelli vicini a te, ma devi lasciare il Paese subito", avrebbe detto offrendo un salvacondotto per il leader venezuelano, sua moglie e suo figlio "solo se accetta di dimettersi immediatamente".
Condizione che Maduro avrebbe rifiutato, presentato una serie di contro richieste, compresa un'immunità globale e la possibilità di cedere il potere politico ma non il controllo delle Forze Armate. Secondo il giornale, non vi sono stati altri contatti, anche se Maduro avrebbe richiesto un altro colloquio nel weekend, dopo che Trump ha dichiarato la chiusura dell'intero spazio aereo sul Venezuela[1], mossa che costituisce un'ulteriore indicazione della possibile imminenza di un intervento armato Usa.
"Il governo Maduro non ha ricevuto risposta", scrive ancora il giornale, precisando che nei primi contatti si è ipotizzato un esilio in Brasile, Qatar o Turchia. Intanto, domenica Maduro ha fatto la sua prima apparizione pubblica dopo diversi giorni di assenza[2], che aveva alimentato le voci di una sua possibile fuga dal Paese. Alla cerimonia di premiazione dei produttori di caffè, trasmessa in streaming, il presidente è apparso stringere le mani a diverse persone ed ha pronunciato un breve discorso, senza alcun riferimento alla crisi in corso. Solo alla fine ha lodato un Venezuela "indistruttibile, intoccabile, invincibile".
Inoltre Maduro ha inviato un messaggio alla conferenza ministeriale dell'Opec in cui ha accusato gli Stati Uniti di volersi "appropriare delle riserve petrolifere del Venezuela, le più vaste del pianeta, con l'uso letale della forza militare". Trump ieri ha convocato il suo team di sicurezza nazionale per una riunione nello Studio Ovale sul Venezuela.

"Una percentuale significativa" di tumori al seno "viene diagnosticata in donne sotto i 40 anni, un gruppo per il quale al momento non esistono linee guida di screening". E' l'alert lanciato dagli autori di uno studio condotto negli Usa sui dati di 7 strutture ambulatoriali nella regione di New York. Dal lavoro emerge che il 20-24% di tutti i tumori al seno diagnosticati in un periodo di 11 anni in questi centri sono stati riscontrati in donne di età compresa tra 18 e 49 anni. La ricerca è stata presentata al convegno annuale della Radiological Society of North America (Rsna).
"La maggior parte di questi tumori era invasiva, il che significa che poteva diffondersi oltre il seno - ha spiegato Stamatia Destounis, radiologa dell'Elizabeth Wende Breast Care (Ewbc) di Rochester, New York - e molti erano di tipo aggressivo, soprattutto nelle donne sotto i 40 anni. Alcuni erano triplo-negativi, una forma di cancro al seno più difficile da trattare perché non risponde alle comuni terapie ormonali".
Il messaggio che arriva da questi risultati è che il cancro al seno nelle donne più giovani non è raro e, quando si verifica, spesso è più grave, ha sottolineato l'esperta. "I medici che si prendono cura delle donne in questa fascia d'età devono valutare attentamente la possibilità di effettuare una valutazione del rischio per identificare quelle che potrebbero beneficiare di uno screening più intensivo, in quanto a rischio più elevato". I trend nazionali emergenti, hanno osservato gli autori dello studio, evidenziano un'incidenza crescente del cancro al seno nelle donne più giovani, che spinge a rivalutare le soglie di screening basate sull'età e le strategie di stratificazione del rischio.
Destounis e la collega Andrea L. Arieno, responsabile della ricerca all'Ewbc, hanno cercato di identificare i casi diagnosticati dal 2014 al 2024 in una clinica di comunità composta da 7 strutture ambulatoriali in un raggio di 320 km nella regione occidentale di New York; hanno poi identificato tutte le diagnosi nella fascia tra 18 e 49 anni e raccolto informazioni dai referti di diagnostica per immagini. Risultato: nell'area presa in considerazione sono stati diagnosticati 1.799 tumori al seno in 1.290 donne di età compresa tra 18 e 49 anni. Le diagnosi annuali di tumore al seno in questo gruppo variavano da 145 a 196, con un'età media alla diagnosi di 42,6 anni (range 23-49). Di questi casi, 731 (41%) sono stati rilevati tramite screening e 1.068 (59%) tramite valutazione diagnostica. Altro dato significativo è che 1.451 erano casi di tumore invasivo (80,7%) e 347 (19,3%) casi di tumore non invasivo.
Oggi negli Usa per le donne con rischio nella media la Us Preventive Services Task Force raccomanda lo screening mammografico ogni 2 anni a partire dai 40 anni e fino ai 74. L'American Cancer Society consiglia di iniziare lo screening mammografico annuale entro i 45 anni, con la possibilità di iniziare tra i 40 e i 44. Le donne che, in base a determinati fattori, sono ad alto rischio di cancro potrebbero trarre beneficio da una risonanza magnetica mammaria e da una mammografia ogni anno, in genere a partire dai 30 anni, ma al momento non esistono linee guida per le donne più giovani, riepilogano gli esperti.
Nell'ambito dello studio, ha raccontato Destounis, "abbiamo raccolto informazioni specifiche su come è stato individuato il tumore (screening o diagnosi), sul tipo di tumore e su altre caratteristiche del tumore. Abbiamo escluso i casi che non fossero tumori mammari primari. Abbiamo analizzato l'andamento nel tempo per sottogruppi di età, metodo di rilevamento e biologia del tumore. Questo ci ha aiutato a identificare come si presenta il tumore mammario in questa popolazione di pazienti, con quale frequenza si manifesta e i tipi di tumore riscontrati". Sebbene le donne sotto i 50 anni costituissero dal 21% al 25% delle pazienti sottoposte a screening annualmente, rappresentavano costantemente un tumore al seno su 4 diagnosticato ogni anno. "Questo è sorprendente perché dimostra che le donne più giovani non solo hanno una quota stabile e sostanziale del cancro al seno, ma i loro tumori sono spesso biologicamente aggressivi", ha affermato Destounis. "Questa combinazione - incidenza stabile e biologia sproporzionatamente aggressiva - mette direttamente in discussione i limiti di screening basati sull'età".
Questo problema, ha aggiunto l'esperta, "non scomparirà. E' qui per restare e deve essere affrontato su larga scala. Ricerche come questa supportano uno screening precoce e personalizzato per consentire una diagnosi tempestiva e migliori risultati terapeutici. I dati rafforzano il concetto che le donne sotto i 50 anni, soprattutto quelle sotto i 40, non dovrebbero essere considerate automaticamente 'a basso rischio' e possono assolutamente trarre beneficio da una valutazione del rischio eseguita il più presto possibile. Non possiamo basarci solo sull'età per decidere chi dovrebbe sottoporsi allo screening. Prestare maggiore attenzione alla storia personale e familiare, ed eventualmente effettuare lo screening in anticipo per alcune donne, potrebbe aiutare a individuare questi tumori prima".

Confermata anche in appello la condanna all'ergastolo per Francesco Pio Valda, il 21enne, considerato vicino al clan Aprea di Barra, accusato dell'omicidio di Francesco Pio Maimone.
Maimone, pizzaiolo 18enne, rimase ucciso da un colpo di pistola la notte del 20 marzo 2023 mentre era con alcuni amici sul lungomare di Napoli, agli chalet di Mergellina: il killer sparò all'impazzata tra la folla degli chalet[1] "incurante della presenza di famiglie con passeggini e bambini" dopo una lite con altre persone per un drink versato su una scarpa Louis Vuitton.
La sentenza, pronunciata dalla Corte di Assise di Appello di Napoli, è stata accolta con lacrime di sollievo dai familiari di Maimone, presenti in aula.

Un allenamento di 7 minuti da svolgere a casa, senza attrezzi, per migliorare la salute, cuore compreso, e la condizione fisica. Il programma, creato dall''exercise physiologist' Chris Jordan oltre 10 anni fa, è stato rimodulato e adattato alle esigenze di chi non è in forma accettabile o ha un'età che non consente particolari sforzi: 30 secondi per ogni 'stazione', con pochi secondi di pausa tra una tappa e l'altra. In totale, 12 esercizi nel programma.
Il '7-Minute Gentle Workout', che richiede comunque una consultazione con un medico per soggetti di età avanzata, alterna esercizi per la parte superiore del corpo con quelli per la parte inferiore, consentendo di arrivare ad un potenziamento equilibrato senza routine particolarmente ostiche. Non ci sono salti o altri movimenti ad alto impatto e per eseguire molti degli esercizi è sufficiente una sedia.
Il programma è a basso impatto ma questo non vuol dire che non richieda impegno e energia. L'obiettivo è eseguire il maggior numero di ripetizioni di ogni esercizio in sicurezza in 30 secondi per far lavorare i muscoli e aumentare la frequenza cardiaca e la respirazione.
Il Washington Post ricorda che in uno studio del 2023 un gruppo di uomini e donne sedentari hanno provato l'allenamento per la prima volta, seguito a giorni alterni da 30 minuti di cyclette moderata o 7 minuti a intervalli sempre su una cyclette. Tutti gli allenamenti hanno aumentato la frequenza cardiaca dei partecipanti al punto da migliorare la loro forma fisica nel tempo, ha affermato Eric Tsz-Chun Poon, ricercatore presso la Chinese University di Hong Kong, che ha guidato lo studio. La maggior parte dei soggetti coinvolti, però, ha apprezzato l'allenamento di 7 minuti più delle altre routine, ha aggiunto Poon, perché "meno noioso".
1. Marciare sul posto;
2. Squat sulla sedia: ci si posiziona davanti ad una sedia, ci si siede e ci si alza, ruotando poi il busto da un lato;
3. Push up con le ginocchia che toccano terra: la parte superiore del corpo lavora per 30 secondi;
4. Crunch sulla sedia: ci si siede, con le mani dietro la testa, e si solleva prima un ginocchio e poi l'altro verso il busto;
5. Step jack: in piedi, si sollevano le braccia sopra la testa e, contemporaneamente, si allarga una gamba lateralmente;
6. Wall sit: si usa un muro come schienale, si appoggia la schiena e ci si 'siede' mantenendo la posizione il più a lungo possibile. L'ideale è arrivare a 30 secondi;
7. Tricipiti: ci si siede sul bordo di una sedia appoggiando le mani accanto ai fianchi e afferrando il bordo della sedia. Si spostano i glutei in avanti, fuori dalla sedia, tenendo i piedi ben appoggiati a terra. Piegando lentamente i gomiti, si abbassa abbassa il corpo finché i gomiti formano un angolo di quasi 90 gradi. Con la spinta delle braccia, si risale.
8. A terra di nuovo: ci si sistema a '4 zampe', si allunga un braccio e nello stesso tempo si estende la gamba opposta (braccio destro, gamba sinistra);
9. Squat e boxe: si eseguono degli squat e contemporaneamente si 'eseguono' colpi di boxe con le braccia;
10. Affondi laterali: si sposta il peso da una gamba all'altra e si effettuano 'squat laterali' senza scendere troppo;
11. Via al plank: con le ginocchia a terra, si poggiano le mani a terra in corrispondenza delle spalle. Si solleva una mano per toccare la spalla opposta;
12. Ultimo step: sdraiati a terra, con le gambe piegate, si solleva il bacino contraendo glutei e bicipiti femorali.

Per due volte Andrea Sempio si trova davanti a casa Poggi dopo l'omicidio di Chiara Poggi. Inedite per diciott’anni, sono state pubblicate sul canale Bugalalla Crime della youtuber Francesca Bugamelli, come riporta Repubblica, le foto che documentano il momento in cui Sempio, attuale indagato per l’omicidio della 26enne, si presenta per due volte sulla scena dove i Carabinieri della compagna di Vigevano, il pm e i parenti della vittima stavano convergendo per rendersi conto di quanto accaduto.
La prima istantanea, scattata alle 15.53, lo ritrae al volante dell’auto di famiglia, una Daewoo Lanos bianca con il finestrino abbassato. Pochi secondi dopo – sono sempre le 15.53 del 13 agosto 2007 – gli occhi del ragazzo allora 19enne, i lunghi capelli a incorniciare il viso con un filo di barba, puntano la sua interlocutrice: il profilo corrisponde a quello di una cronista della Provincia Pavese al lavoro con il suo taccuino.
L’ultimo scatto risale alle 16.13: in primo piano, di schiena, c’è Maria Rita Poggi che cammina mentre in fondo, ancora all’incrocio tra via Pascoli e via Pavia pressoché deserto, ecco un mezzo della Polizia locale e due vigili che tendono il nastro bianco e rosso. A pochi passi da loro Andrea Sempio (in completo nero) e suo padre Giuseppe (in canotta chiara e braccia conserte) conversano con un altro cronista della Provincia Pavese. I Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e la Procura di Pavia hanno deciso di acquisire le immagini in originale, convocando la fotografa dilettante che all’epoca, transitando per Garlasco, colse quegli istanti.
“Queste foto, valutando anche i metadati – sottolinea l’avvocato Angela Taccia – confermano quello che Andrea Sempio ha sempre sostenuto e ribadito. È un elemento in più che va a favore della veridicità del suo racconto”. Aggiunge il suo collega Liborio Cataliotti: “Abbiamo la speranza che possa essere riesumato da qualche cellulare o sistema di registrazione video qualche immagine del nostro cliente che arriva sulla piazza della quale ha conservato il vero, verissimo scontrino del parcheggio”. E cioè piazza Sant’Ambrogio a Vigevano, dove Andrea Sempio disse di aver preso il tagliando alle 10.18 del 13 agosto 2007. “Facciamo un appello a che saltino fuori altri video”, conclude Cataliotti.

Pianificavano un attentato antisemita. Per questo motivo, secondo fonti giudiziarie e stampa, due minorenni - tra cui un cittadino russo - sono stati posti in custodia cautelare a Parigi.
Il giovane russo, un 16enne ceceno arrivato in Francia quattro anni fa con la madre, avrebbe inviato su WhatsApp una foto in cui impugna un coltello, annunciando di voler "uccidere degli ebrei entro cinque giorni", scrive Le Parisien.
Secondo il giornale, il giovane era in contatto con l’altro 16enne, residente nella regione parigina, e avrebbe minacciato di prendere di mira un luogo di culto. Confermando la notizia, il procuratore nazionale antiterrorismo francese ha reso noto che i due sono stati accusati di "partecipazione a un’associazione criminale terroristica con l’obiettivo di preparare uno o più crimini contro le persone". Con questi arresti, il numero di minorenni incriminati per reati legati al terrorismo in Francia nel 2025 supera già i 20, superando il totale dell’intero 2024.

E' stato sottoscritto il protocollo ''per la gestione degli appalti'' tra Fincantieri e sindacati. Lo comunicano Fim Fiom Uilm in una nota. L'intesa ''segna un passo di avanzamento per la regolamentazione ed il controllo del sistema dell’indotto, per la tutela dell’occupazione e per la sua valorizzazione. Dà continuità a quanto definito negli accordi del 2016 e del 2021'', spiegano i sindacati.
L’accordo prevede innanzitutto l’impegno di Fincantieri a ''non ricorrere al subappalto a cascata, la limitazione ad attività no core della costruzione navale con l’obiettivo di semplificarne e ridurne, nel tempo, il ricorso, favorire rapporti di partenariato fra ditte per la continuità di presenza dei lavoratori con conseguente mantenimento delle competenze professionali''.
Sono previsti incontri preventivi coi rappresentanti dei lavoratori nei casi di cambio appalto, finalizzati alla continuità dei rapporti di lavoro e dei contratti applicati, che dovranno essere quelli afferenti all'industria e sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionali.
Sono stati stabiliti monitoraggi a livello di cantiere ed a livello nazionale, con l’istituzione di una Commissione azienda-sindacato, per analizzare progetti ed iniziative di miglioramento, in particolare per tutelare e qualificare i lavoratori interessati da una filiera che vede coinvolte circa 2000 ditte. Le verifiche riguarderanno le materie inerenti il rispetto dell’orario di lavoro, la retribuzione, salute e sicurezza anche attraverso momenti di incontro dedicati con i nuovi lavoratori degli appalti anche per verificare quanto già previsto dalle norme specificatamente la relativa formazione in materia.
Sarà inoltre possibile, attraverso incontri dedicati, monitorare il rispetto delle presenze in cantiere e degli orari di lavoro con l'introduzione di blocchi ai tornelli in caso di mancato rispetto delle 11 ore minime di stacco tra una giornata di lavoro e quella successiva e sistemi di rilevamento elettronico degli orari di lavoro. Anche questo è un passaggio fondamentale rivendicato da tempo da Fim Fiom Uilm e dalle Rsu.
Queste iniziative si aggiungono a quelle già definite dal gruppo cantieristico con protocolli sottoscritti con la guardia di finanza, ministero degli Interni e l’associazione dei consulenti del lavoro per il controllo delle regolarità contributiva, fiscale ed in materia di legalità. L’intesa raggiunta ha carattere di ''particolare importanza in ragione della significativa previsione di crescita delle capacità produttive e delle attività di Fincantieri con un carico di lavoro di oltre 60 miliardi e consegne fino al 2036'', spiegano i sindacati.
Nell’accordo vi è un capitolo specifico denominato integrazione sociale, che consolida azioni di sostegno sociale per i lavoratori delle aziende d’appalto per la quasi totalità stranieri. ''È un grande risultato che responsabilizza ancora di più i delegati rsu di Fim Fiom Uilm dei cantieri'', sottolineano. Il loro lavoro ''sarà prezioso e indispensabile al fine di creare una vera integrazione a partire dal rispetto delle norme contrattuali e di legge. Adesso ci attendiamo che le istituzioni locali, interessate dalla presenza dei cantieri, adottino le iniziative in campo infrastrutturale ed in materia di integrazione sociale per supportare la crescita industriale di Fincantieri”.
"Sei impazzito a lasciare sola un bambina di 6 anni?", il messaggio di Ilary Blasi a Francesco Totti

"Ma sei impazzito a lasciare da sola in casa una bambina di 6 anni? Ho sentito due volte" nostra figlia "stasera e mi ha detto che è a casa da sola da più di due ore perché tu sei a cena fuori". E' questo il messaggio di Ilary Blasi inviato all'ex marito Francesco Totti la sera del 26 maggio del 2023, alle 23.19, depositato agli atti nel corso dell'udienza di opposizione all'archiviazione nel procedimento che vede indagato l'ex numero 10 della Roma per abbandono di minore[1] insieme all’attuale compagna Noemi Bocchi e alla tata che vive nello stesso palazzo.
Per i pm che sollecitano l’archiviazione, a cui si sono opposti i legali di Blasy, “non vi è mai stato un reale pericolo per i minori, la più piccola aveva un telefono con il quale poteva chiamare la madre, era con bambini più grandi e la tata, pur non presente, era ‘verosimilmente’ disponibile a salire subito perché vive nello stesso palazzo”.
"Il dato certo è che la bambina è stata abbandonata - afferma all'Adnkronos il legale di Blasi, l'avvocato Fabio Lattanzi - L’altro dato certo è che la moglie del portiere ha mentito dicendo che era in casa. La domanda è perché ha mentito. Aspettiamo fiduciosi la decisione del giudice". Al termine dell'udienza di oggi a piazzale Clodio il gip si è riservato di decidere nei prossimi giorni.

Donald Trump gode di una salute cardiovascolare "eccellente" e non presenta alcuna anomalia agli organi interni. È quanto emerge dagli esami del presidente degli Stati Uniti condotti nell’ambito del check-up medico completo richiesto per la sua fascia d’età, tra cui una risonanza magnetica eseguita durante una visita a sorpresa in ospedale lo scorso ottobre, circostanza che aveva inizialmente alimentato speculazioni sulle sue condizioni fisiche. Il responso è contenuto in un report diffuso dalla Casa Bianca e illustrato dal medico personale del presidente, Sean Barbabella.
Nel documento, si chiarisce che le analisi effettuate rientrano nelle procedure standard previste per un "executive physical" - il controllo sanitario approfondito riservato ai capi di Stato - e hanno finalità preventive: "Identificare eventuali problemi in fase precoce, confermare lo stato generale di salute e garantire che il presidente mantenga vitalità e funzionalità a lungo termine".
Barbabella sottolinea che "le immagini cardiovascolari del presidente sono perfettamente normali: non ci sono evidenze di restringimenti arteriosi che possano compromettere il flusso sanguigno né anomalie al cuore o ai principali vasi". Il report precisa inoltre che "le camere cardiache sono di dimensioni normali, le pareti vascolari appaiono lisce e in buone condizioni, e non vi sono segni di infiammazione o coaguli". In conclusione, "il sistema cardiovascolare mostra un’eccellente salute".
Anche l’esame dell’addome non ha rilevato alcuna criticità: "Tutti i principali organi appaiono molto sani" si legge nel testo, che conferma come "tutti i parametri valutati rientrino nei limiti della norma, senza preoccupazioni acute o croniche". "Questo livello di approfondimento è standard per un presidente dell’età di Trump e conferma che continua a godere di un’eccellente salute complessiva", conclude il report.
Assemblea a Uta in vista dell'arrivo di 92 detenuti... 
Oltre 150 imprenditori italiani operativi negli Emirati Arabi Uniti hanno preso parte a 'L’evento degli italiani a Dubai', l’appuntamento organizzato da FenImprese Dubai con l’obiettivo di celebrare il valore, la crescita e la visione strategica dell’imprenditoria italiana all’interno di uno dei mercati più dinamici e competitivi del mondo. La serata, ospitata nella cornice di 'L’Atelier de Joël Robuchon', nel cuore del Difc gate village, "ha registrato un’affluenza senza precedenti, confermando l’importanza del ruolo svolto da FenImprese come punto di riferimento istituzionale, relazionale e strategico per le aziende italiane presenti negli Emirati", spiegano da Fenimprese.
L’evento ha visto la partecipazione delle massime cariche della Federazione: Luca Vincenzo Mancuso, presidente nazionale, Andrea Esposito, direttore nazionale, Simone Razionale, coordinatore nazionale Al loro fianco, il padrone di casa: Daniele Pescara, presidente di FenImprese Dubai e coordinatore internazionale delle sedi estere FenImprese.
Durante gli interventi istituzionali, il direttivo nazionale ha espresso parole di forte apprezzamento nei confronti del Presidente Pescara, riconoscendone: l’impegno costante nel rafforzamento della Federazione negli Emirati, la capacità di costruire una rete solida, credibile e qualificata di imprenditori italiani, il contributo determinante nell’organizzazione e nel successo della serata. Il Presidente Mancuso, aprendo ufficialmente l’evento, ha sottolineato come Dubai stia rappresentando "un hub strategico per la pmi italiana, un luogo dove innovazione, semplificazione fiscale e visione internazionale creano un terreno fertile per la prosperità".
Nel corso dell’evento è emerso con chiarezza come FenImprese Dubai sia oggi una delle realtà più attive e strutturate nel supportare l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Grazie alla direzione del Presidente Pescara, la sede emiratina ha saputo: "aggregare una comunità imprenditoriale attiva, coesa e orientata alla crescita, fornire supporto operativo e istituzionale alle aziende in fase di avviamento o espansione, creare un ecosistema di networking basato su fiducia, competenze e opportunità concrete. Dubai, con il suo ruolo di piattaforma globale per il commercio, la finanza e l’innovazione, rappresenta un punto cruciale della strategia internazionale della Federazione", spiegano da Fenimprese.
La serata ha ospitato anche l’intervento di Marianna Gatto, podcaster e creator italiana, ideatrice del format digitale Mariana in Dubai'. Sul suo canale YouTube racconta ogni settimana la vita quotidiana negli Emirati: luoghi, esperienze, consigli pratici e visioni autentiche sulla città che non sempre emergono dalle narrazioni tradizionali. Durante l’evento, Marianna ha presentato in anteprima Tic – the italian connection, il nuovo progetto editoriale e digitale dedicato a chi desidera comprendere a fondo le opportunità e le dinamiche degli Emirati Arabi.
I 150 imprenditori presenti hanno dato vita a un momento di networking ad altissimo livello, che ha valorizzato la competenza e l’eccellenza del Made in Italy nei settori: consulenza aziendale, innovazione tecnologica, food beverage, immobiliare, design e architettura, finanza, servizi professionali, investimenti.

“Ci sentiamo come fossero entrati in casa nostra, feriti. Questa è la casa di Dio e noi siamo la famiglia di Dio. La sentiamo come casa nostra, è casa nostra e sappiamo quello che è avvenuto. Le indagini sono in corso, e accerteranno quanto accaduto. Chi ha compiuto quel gesto è sempre un figlio di Dio e lo perdoniamo. Da questo episodio questa comunità parrocchiale deve uscire più forte”. Così il cardinale vicario di Roma, Baldassarre Reina, dal pulpito della parrocchia San Nicola di Bari, a Ostia, profanata martedì scorso con escrementi umani lasciati in diversi punti della chiesa, incluso l’altare[1]. Questa sera, durante la messa di purificazione in corso, acqua santa è stata cosparsa su tutti i muri dell’edificio.
“Alla luce di quanto accaduto, che tanto ci ha ferito, proviamo le stesse sensazioni di quando succede qualcosa di brutto - ha detto Reina - Scoraggiarsi innanzitutto. Anche io, quando ho saputo, ho pensato ‘come si può arrivare a tanto?’. Poi però da qui dobbiamo uscire più forti, attraverso un forte senso di famiglia, di chiesa. Il male lo si vince con il bene. Nessuno potrà garantirci che cose simili non accadranno, ma dobbiamo stringerci affinché riusciamo a superare il male con il bene, affinché non sia offesa la chiesa, la comunione, la nostra presenza di cristiani in questo mondo. Stringerci per essere quella chiesa, quella casa di cui parla Gesù, costruita sulla roccia”.
“Sgomento e amarezza ci hanno sorpresi davanti a un atto sacrilego, ma poi un cristiano senso di resilienza ci ha spinti a prendere in mano la situazione, non solo concretamente, pulendo, ma anche spiritualmente, pregando e digiunando”. Così una rappresentante della comunità parrocchiale di San Nicola di Bari.
Fratelli d'Italia e il Pd calano, il M5S cresce. E' il quadro del sondaggio Swg per il Tg La7 oggi 1 dicembre 2025, con le intenzioni di voto in caso di elezioni. Il partito guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni si conferma ampiamente la prima forza pur perdendo lo 0,3%. Fratelli d'Italia scende al 31,3% ma conserva oltre 9 punti di vantaggio sul Pd della segretaria Elly Schlein, che cede lo 0,1% e si attesta al 22,2%. In crescita il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che guadagna lo 0,2% e arriva al 12,7%.
Fuori dal podio, stabile Forza Italia che rimane al 7,9% e viene agganciata dalla Lega, che guadagna lo 0,2% in una settimana. Passo indietro di Verdi e Sinistra, che cedono lo 0,1% e ora valgono il 6,9%.
Staccate Azione (3,3%), Italia viva (2,4%), +Europa (1,5%) e Noi Moderati (1,2%). Le altre liste, nel complesso, valgono il 2,7%.
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