
(Adnkronos) - "La presa era così forte che non riuscivo a respirare e pensavo di morire". E' uno dei passaggi del verbale reso il 31 agosto ai carabinieri, a poche ore dalla violenza subita, dalla ragazza di 18 anni aggredita vicino alla stazione di San Zenone al Lambro. Una "brutale violenza" la definisce nel fermo di indiziato di delitto nei confronti di Harouna Sangare la pm della procura di Lodi, Martina Parisi.
Bastano le parole della ragazza - precise nonostante lo choc - a descrivere l'orrore subito, tra le 23 (tre minuti prima del treno che avrebbe riportato la vittima a Milano), quando il 25enne spunta dal guardrail della via che conduce alla stazione, le punta il flash del telefono addosso e inizia a fissarla, e le 23.54, quando, dopo essere riuscita a rimpossessarsi del suo cellulare, la ragazza riesce a dare l'allarme al 112, mentre il suo aggressore - ripreso dalle telecamere pubbliche e poi da quelle del centro di accoglienza - rientra nella struttura, come se niente fosse successo.
Quasi un'ora di violenti abusi, con le mani strette al collo per impedirle di urlare, offese e percosse, che hanno portato la Procura di Lodi a contestare al 25enne anche il reato di lesioni, oltre alla violenza sessuale aggravata dalla minorata difesa della vittima. Per gli inquirenti - che hanno chiesto al gip la convalida del fermo e l'applicazione di misura cautelare - c'è il rischio che Sangare, transitato dall'hotspot di Lampedusa il 19 luglio 2024 e con un contratto di lavoro con la Fondazione Fratelli San Francesco che lo ospita in scadenza a fine anno, possa fuggire.
Leggi tutto: Milano, il racconto della 18enne stuprata a San Zenone a Lambro: "Pensavo di morire"


(Adnkronos) - A quanto apprende l'Adnkronos, la Polizia postale ha sequestrato il sito Phica.eu, finito al centro delle denunce di decine di donne italiane. Il sito conteneva foto di donne, anche note, pubblicate online senza il loro consenso e accompagnate da commenti sessisti.
Il sequestro del sito è stato disposto dalla Procura di Roma che nelle scorse settimane ha avviato un’inchiesta delegando le indagini alla Polizia postale. A coordinare il fascicolo è il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Sulla homepage del sito ora compare la scritta ‘dominio sottoposto a sequestro’.
La Polizia postale e per la sicurezza cibernetica sta concludendo, in queste ore, le operazioni tecniche finalizzate all’esecuzione del decreto di sequestro. Le attività mirano a circoscrivere e quindi a rendere disponibile il complessivo materiale audio-video, e i relativi commenti, per le successive analisi degli investigatori.
La piattaforma ha chiuso i battenti a fine agosto, cancellando ''tutto ciò che è stato fatto di sbagliato''. L'annuncio era stato dato sull'homepage del sito per adulti.
Nei giorni successivi è stato individuato l'amministratore di Phica.eu. Sarebbe Vittorio Vitiello, 45enne che risiede a Scandicci, ma originario di Pompei.
Le prime tracce del 45nne già nel 2007, "quando già gestiva il sito. Noi come start-up siamo esperti di cyber intelligence e analisi facciamo parte di un consorzio che studia i fenomeni estremisti online": così Alex Orlowsky, esperto di cyberintelligence sentito dall'Adnkronos.
Bisogna denunciare, segnalare non basta. E' l'appello della Polizia postale. Nella maggior parte dei casi le vittime nemmeno immaginano l'esistenza di propri scatti in rete. In questi giorni però, e in quelli a seguire, ci aspettiamo un bel po' di denunce, magari da parte di chi spinto dalla curiosità potrebbe controllare di persona le foto pubblicate e scoprire di essere una vittima", ha spiegato all'Adnkronos il vicequestore della Polizia di Stato Giancarlo Gennaro, dirigente della Polizia postale.
Leggi tutto: Scandalo dei siti sessisti, gli investigatori sequestrano Phica.eu

(Adnkronos) - Diagnosticato in provincia di Reggio Emilia, nel Comune di Novellara, un secondo caso di Chikungunya non direttamente correlabile ad altri focolai. Si tratta di un uomo di 75 anni, che ha manifestato febbre e dolori articolari. A renderlo noto la direzione del Servizio di igiene pubblica dell'Azienda Usl reggiana. L'uomo è in buone condizioni di salute e non necessita di assistenza sanitaria e dall’indagine epidemiologica non risulta rientrato da un viaggio all’estero.
La Chikungunya è una malattia virale, trasmessa attraverso la puntura della zanzara tigre, caratterizzata da febbre alta, forti dolori articolari e muscolari, mal di testa e eruzione cutanea. Non si trasmette direttamente da uomo a uomo, ma solamente attraverso la puntura di una zanzara infetta.
Su indicazione dell’Unità di Crisi Regionale (composta da Regione, Ausl di Reggio Emilia e Comune di Novellara) sono stati avviati gli interventi di disinfestazione straordinaria, così come previsto dal Piano regionale di Sorveglianza e Controllo delle Arbovirosi con l’obiettivo di limitare eventuali nuovi contagi. Il protocollo straordinario di disinfestazione è articolato in tre fasi: trattamento adulticida alle prime luci dell'alba in aree pubbliche per tre giorni consecutivi; trattamenti adulticidi, larvicidi e rimozione dei focolai larvali in aree private (porta a porta); ripetizione del trattamento larvicida nelle tombinature pubbliche.

(Adnkronos) - "Uno studio della Cisac (Confederazione internazionale delle società di autori e compositori), che è la società che riunisce le collecting del mondo, ci dice che la perdita di valore del diritto d'autore nei prossimi 5 anni sarà di 22 miliardi di euro. Quindi gli effetti dell'intelligenza artificiale sul diritto d'autore, sia la musica che lo spettacolo audiovisivo, sono enormi. La Siae non è contro l'intelligenza artificiale, la Siae vorrebbe accompagnare il meccanismo dell'algoritmo dell'intelligenza artificiale alla creatività umana. Abbiamo bisogno di trasparenza nell'uso dell'intelligenza artificiale, abbiamo bisogno che i creatori degli algoritmi dell'ia tengano conto del valore della proprietà intellettuale. E' solo questo che chiediamo". Così, con Adnkronos/Labitalia, Salvatore Nastasi, presidente della Siae (Società italiana degli autori ed editori), prima del confronto su Ia e copyright sul palco di Digithon con Francesco Boccia, fondatore della maratona digitale in corso a Bisceglie con la decima edizione che vede in gara 100 startup.
E Nastasi sottolinea l'importanza delle nuove generazioni in questo momento: "Digithon è un incubatore di start-up e noi abbiamo bisogno di giovani e di start-up che si occupino anche del rapporto tra intelligenza artificiale e diritto d'autore. Oggi nella presentazione qui a Digithon mostriamo due video che fanno capire immediatamente qual'è la potenza dell'intelligenza artificiale sull'audiovisivo, sul cinema e sul diritto d'autore. Basta una persona sola per creare quel mondo. Pensate che grandi possibilità ci sono anche per i giovani", conclude.
(dall'inviato Fabio Paluccio)

(Adnkronos) - Discutere i più recenti approcci per la cura delle aritmie cardiache, anche con l'aiuto dell'intelligenza artificiale. E' l'obiettivo del convegno 'New Technologies and Ai in Hybrid Cardiac Ablation', organizzato da Humanitas Gavazzeni, università degli Studi di Bergamo e Fondazione Humanitas per la ricerca, che riunirà 45 relatori provenienti da centri di cura e ricerca internazionali (tra cui Washington University Medicine, Erasmus Medical Center di Rotterdam e Medical College of Wisconsin). Dal 12 e 13 settembre, nell'Aula Magna dell'ateneo bergamasco presso l'Ex Chiesa di Sant'Agostino, in Città Alta, cardiochirurghi, elettrofisiologi, cardiologi interventisti, anestesisti, bioingegneri e infermieri dibatteranno sulle nuove frontiere dell'Ia e della robotica nel trattamento ibrido delle fibrillazioni atriali e ventricolari, che in Italia affliggono oltre 1 milione di persone.
"Negli ultimi anni le malattie cardiovascolari continuano a essere la prima causa di decessi in Italia, con una quota di circa il 30% sul totale - spiega Alfonso Agnino, responsabile scientifico dell'evento e dell'Unità di Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni - Oggi, però, viviamo un'epoca in cui intelligenza artificiale, big data e medicina ibrida stanno rivoluzionando il paradigma della cura. La robotica, in particolare, gioca un ruolo chiave, perché ci consente di personalizzare e semplificare al massimo gli interventi, riducendo i rischi e migliorando la qualità di vita dei pazienti. E' un approccio già in uso per la patologia mitralica e che stiamo sperimentando, in combinazione con le tecniche di elettrofisiologia, per la cura della fibrillazione atriale persistente".
Dal 2019, anno di inaugurazione del Programma di Cardiorobotica in Humanitas Gavazzeni, tra i centri più strutturati in Europa per la varietà di patologie trattate - informa una nota - l'équipe di Agnino ha eseguito oltre 400 interventi con tecnologia robotica, da quelli per la valvola mitralica alle patologie coronariche, fino ad arrivare all'hybrid convergent, un approccio che unisce le competenze elettrofisiologiche ed elettrochirurgiche. Evidenziando il valore dell'Ia negli approcci più avanzati di elettrofisiologia, Eduardo Celentano, professore onorario della Kennedy University - Stati Uniti, responsabile scientifico del convegno e dell'Unità di Elettrofisiologia in Humanitas Gavazzeni, afferma: "Nell'ambito delle patologie gravi, le aritmie cardiache hanno un'incidenza più che rilevante. Solo la fibrillazione atriale, ad esempio, è causa diretta di circa 1 ictus su 5, aumentandone il rischio di 3-5 volte".
"Anche in questo caso - illustra Celentano - l'apporto dell'intelligenza artificiale nella pratica elettrofisiologica sta aprendo nuove frontiere nei percorsi di cura. Algoritmi predittivi, mappaggi elettrofisiologici avanzati e sistemi di analisi dei dati consentono oggi di disegnare procedure sempre più precise e personalizzate, riducendo le recidive e aumentando l'efficacia complessiva degli interventi".
Il sentiero innovativo della cura del cuore, però, non può prescindere da un approccio transdisciplinare che metta a fattor comune le competenze di medici e ingegneri. "Le nuove tecnologie, dalla robotica all'intelligenza artificiale, stanno aprendo scenari straordinari per la cardiochirurgia, permettendo interventi sempre più precisi, sicuri e personalizzati - osserva Ettore Lanzarone, professore associato al Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione dell'università di Bergamo - Tuttavia, per trasformare queste innovazioni in strumenti realmente utili per la salute dei pazienti, è fondamentale la sinergia tra medici e ingegneri: da un lato l'esperienza clinica e chirurgica, dall'altro le competenze ingegneristiche necessarie per progettare, sviluppare e perfezionare sistemi complessi. Solo attraverso questa collaborazione multidisciplinare - avverte - si possono creare soluzioni in grado di coniugare la tecnologia più avanzata con le esigenze reali della pratica medica".
Il convegno - rimarcano gli organizzatori - è l'occasione per valorizzare anche un'importante collaborazione nata sul territorio bergamasco, tra Humanitas Gavazzeni e UniBg, che ha portato, in quest'anno accademico, all'attivazione di 14 tirocini da svolgersi all'interno dei reparti ospedalieri. Una preziosa opportunità di formazione per le nuove generazioni di professionisti. L'impegno di Fondazione Humanitas per la ricerca conferma inoltre il valore che l'ateneo attribuisce alla ricerca medica continua, aperta al dialogo internazionale e profondamente radicata nella volontà di trasferire rapidamente le innovazioni dalla teoria alla pratica clinica. Particolare rilievo avrà infine la sessione dedicata agli infermieri (Nursing: Ai-driven innovations in Cardiovascular Nursing), che si terrà nella mattinata del 13 settembre. Anche in questo caso sarà esplorato l'impatto dell'Ia e delle nuove tecnologie sulla pratica infermieristica nei percorsi di cura e riabilitazione dei pazienti cardiochirurgici.
Leggi tutto: Aritmie cardiache, a Bergamo convegno su nuove frontiere da Ia a robotica

(Adnkronos) - Dopo l'omicidio di Charlie Kirk, fondatore dell'organizzazione conservatrice di giovani attivisti Turning Point Usa, ucciso a colpi d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University, fonti qualificate fanno presente che anche in Italia è ai massimi livelli l'attenzione sul fronte della sicurezza. Il rischio emulazione di lupi solitari è sempre possibile anche se non ci sono elementi indiziari di allarme che facciano supporre azioni analoghe.
Omicidio Kirk, trovata l'arma del killer: "E' in età universitaria, ripreso in video"
Al Viminale, con la campagna elettorale per le regionali già iniziata e l'acceso scontro politico in corso sulla crisi medio orientale, si auspica, a quanto apprende l'Adnkronos, che si abbassino i toni per evitare che la violenza verbale possa poi tramutarsi in azione. Del resto lo stesso ministro dell'Interno Matteo Piantedosi più volte ha rivolto a tutti l'invito a non alzare il livello dello scontro e a non travalicare i confini della dialettica civile.
Leggi tutto: Dopo omicidio Kirk massima attenzione anche in Italia, focus su rischio emulazione

(Adnkronos) - Milano, ore 15 di un giovedì qualunque. In realtà, non proprio qualunque: davanti al 142 Restaurant di Corso Cristoforo Colombo, è il primo giorno di casting per ‘Il Diavolo veste Prada 2’: la fila si snoda per decine e decine di metri, ordinata, composta e coloratissima (GUARDA IL VIDEO). Sembra quasi una scena tagliata dal primo film: un piccolo front row improvvisato in una via della città, con look da passerella, outfit ricercati e persino qualche bambino in grembo o cagnolino al guinzaglio che sembrano pronti per essere fulminati dallo sguardo di Miranda Priestly. Uomini e donne di ogni età, soprattutto over 30, come richiesto dalla produzione, qualcuno con l’aria da addetto ai lavori, qualcun altro venuto più per curiosità che per reale aspirazione.
“Tanto cercano comparse, è giusto per farsi una passeggiata qua” commenta sorridendo un 50enne in polo bianca, con un’aria che non ha nulla del fedelissimo braccio destro di Miranda, Nigel Kipling. All’arrivo si riceve un numerino – dettaglio che rende tutto più organizzato – e si aspetta il proprio turno con pazienza. Noi abbiamo il 699. Un numero da tenere bene in mente perché dovrà essere inserito nella scheda dati da compilare prima di varcare l’ingresso del locale. Dopo aver scannerizzato il QR code e aver inserito la propria anagrafica, inclusa la taglia di giacca e pantaloni e il numero di scarpe, si attende il proprio turno per le foto. Tutto si svolge rapidamente. Nessuna ressa: solo chiacchiere, selfie per documentare la giornata e occhiate davvero molto curiose agli outfit altrui.
In pieno stile fashion week, a sorpresa compaiono due camerieri in livrea con secchielli di ghiaccio d’argento a distribuire bottigliette d’acqua ai presenti: un piccolo gesto che strappa sorrisi e trasforma l’attesa in un momento quasi glamour. C’è chi ha fatto di questa esperienza un piccolo rituale: “Ho già provato a fare diversi provini, anche per ‘Il Gattopardo’, ma non mi hanno preso. Spero sia la volta buona” ci racconta Francesco, un aspirante comparsa, bandana nera, jeans larghi e t-shirt bianca. Mentre, più ironico, Leonardo aggiunge: “Sono qua perché oggi non avevo niente da fare”.
Per partecipare al casting non basta essere fashion: la produzione cerca persone sopra i 30 anni e che lavorino già nel settore moda. Requisito che ha attirato commesse di boutique, stylist, Pr, modelle, giornaliste e creativi, tutti pronti a trasformarsi in volti di sfondo per il sequel del cult con Meryl Streep e Anne Hathaway. Servono duemila comparse per le riprese del film, con una maxi scena da 900 figuranti nel cuore di Brera. Riprese che si terranno nel capoluogo meneghino tra l’8 e il 16 ottobre prossimi, subito dopo la Milano Fashion Week, mentre in parallelo con le sfilate, sono previsti street casting per intercettare volti accattivanti tra il pubblico. Che lo show abbia inizio.

(Adnkronos) - Nuovo incidente mortale sul lavoro oggi giovedì 11 settembre a Vittorito, in provincia dell’Aquila, dove un operaio di 55 anni è morto, in un cantiere edile, precipitando da un ponteggio da 12 metri di altezza. Francesco Ortucci, originario di Caserta, era dipendente di una ditta aquilana impegnata nella ricostruzione post sisma. Sul posto gli operatori del 118 dell’Aquila, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Indagini dei carabinieri di Sulmona per chiarire le dinamiche della tragedia. La salma dell’operaio è stata trasportata all'obitorio dell'ospedale dell’Aquila dove sarà eseguita l'autopsia disposta dalla Procura di Sulmona che ha anche aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per omicidio colposo.
Leggi tutto: Precipita da ponteggio nell'Aquilano, morto operaio 55enne

(Adnkronos) - “La legge tutela gli italiani - che intendono procedere con un lascito solidale - occorre avere fiducia in essa, nei professionisti che la applicano e nelle organizzazioni che si intende beneficiare. Infatti, la legge prevede la quota disponibile e la quota di legittima, quindi riserva una quota del proprio patrimonio ai parenti più stretti, quali il coniuge e i figli, o in assenza di figli e del coniuge anche agli ascendenti, e individua una quota disponibile che varia nel suo ammontare a seconda del numero di parenti stretti di cui si dispone nell'ambito familiare. Questa quota disponibile può essere liberamente lasciata a chiunque si voglia beneficiare. In particolare, può essere oggetto di un lascito solidale”. A dirlo all’Adnkronos Flavia Fiocchi, consigliere nazionale del Notariato con delega al Notariato per il Sociale, nel corso dell’incontro "Lascito Solidale – La bellezza che resta", organizzato dal Comitato Testamento Solidale a Roma, in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, durante il quale sono stati presentati i risultati della ricerca promossa dal Comitato Testamento Solidale sotto la direzione dell’Istituto Walden Lab e in collaborazione con Vita, che ha rilevato e analizzato dati su volumi, tipologie e tendenze della raccolta fondi da lasciti testamentari nel nostro Paese.
“Si ritiene che si possa devolvere solo quando si è ricchi, ma in realtà una piccola goccia crea tante gocce, che insieme formano l'oceano. Di conseguenza, anche una piccola somma, devoluta a un’Organizzazione Non Profit, alla Ricerca o all'assistenza dei disabili, è importante. Il lascito solidale, infatti, non è assolutamente appannaggio per ricchi, ma è per tutti - conclude Fiocchi - è un lascito che direttamente viene fatto a beneficio delle Associazioni No Profit, ma indirettamente è anche fatto ai propri familiari, a chi rimane, in quanto diventa una devoluzione della cultura del lascito”.

(Adnkronos) - “I dati registrati sono positivi: c'è stato un incremento sia per quanto riguarda il numero dei lasciti solidali, sia per quanto riguarda l'importo donato. Lo dimostrano i risultati di un'indagine svolta su 197 organizzazioni non profit”. E’ quanto dichiarato da Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d'Oro, all’evento "Lascito Solidale – La bellezza che resta", organizzato dal Comitato Testamento Solidale a Roma, in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati della ricerca promossa dal Comitato Testamento Solidale sotto la direzione dell’Istituto Walden Lab e in collaborazione con Vita, che ha rilevato e analizzato dati su volumi, tipologie e tendenze della raccolta fondi da lasciti testamentari nel nostro Paese.
Pertanto, “sebbene vi sia incertezza dovuta alla situazione internazionale, abbiamo rilevato che ben il 77% delle nostre organizzazioni interpellate dimostrano fiducia verso il futuro e credono che ci sarà un ulteriore aumento dei lasciti solidali”, spiega Bartoli. Secondo il portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d'Oro, le prospettive future per i lasciti solidali in Italia sono positive, in quanto: “il Comitato Testamento Solidale, ormai da 12-13 anni, sta facendo un'intensa attività di comunicazione e di sensibilizzazione sul significato di lascito solidale, sulle modalità attraverso le quali può essere redatto e soprattutto sul fatto che tutti i cittadini possono essere interessati da questa modalità, che non riguarda solo chi possiede grossi patrimoni - sottolinea - Inoltre, è aumentata la percentuale delle persone che conoscono il termine lascito solidale e con essa anche la percentuale di chi ha deciso di fare un testamento o che ha detto che lo prenderà in considerazione per il futuro. E’ un successo della comunicazione”.
Bartoli conclude, poi, con una nota positiva: “Negli ultimi tempi la nostra comunicazione è andata verso target più giovani, tra i 25 e i 35 anni, riscontrando che anche loro hanno interesse al tema e lo stanno valutando. Intanto lo conoscono, ma pensano che possa essere uno strumento da utilizzare in un futuro. Complessivamente, quindi, mi sembra che ci sia un atteggiamento di maggiore conoscenza che ci rende ancora più ottimisti”.

(Adnkronos) - Prima i casi di revenge porn, ora la scoperta di un sito che diffondeva video rubati da studi medici, centri estetici e ambulatori: la violazione della privacy è ormai una minaccia quotidiana che non risparmia neppure la sanità, dove la delicatezza dei dati trattati rende ogni incidente ancora più grave e pericoloso. Il recente caso ha riportato al centro del dibattito una verità scomoda: nessuna struttura sanitaria è al riparo. In un settore che custodisce le informazioni più intime delle persone, anche un singolo episodio può avere conseguenze devastanti sul piano legale, economico e reputazionale. La normativa europea è chiara: ospedali, cliniche e professionisti devono poter dimostrare di aver adottato tutte le misure tecniche e organizzative adeguate. Non basta dichiararsi vittime. Lo stesso Garante della Privacy lo ha ribadito richiamando gli operatori a una gestione dei dati che unisca innovazione e rigore.
Per questo OKPrivacy, il servizio legale specializzato di Consulcesi & Partners, suggerisce le 5 regole fondamentali per difendere i dati sanitari e prevenire conseguenze disastrose: 1) Mappare i rischi - conoscere i propri sistemi e identificare vulnerabilità tecniche e procedurali; 2) Gestire correttamente i consensi - informative chiare, tracciabili e aggiornate per garantire trasparenza e legittimità; 3) Limitare e tracciare gli accessi - dati accessibili solo a chi ne ha reale necessità, con ruoli e controlli rigorosi; 4) Applicare la minimizzazione - raccogliere e conservare esclusivamente i dati indispensabili; 5) Investire nella formazione - la tecnologia è inutile se il personale non è consapevole delle proprie responsabilità.
Per approfondimenti e strumenti pratici sulla protezione dei dati sanitari è disponibile il portale dedicato www.okprivacy.it
"Il caso dei video rubati è un monito per tutto il settore - sottolinea Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners - La fiducia dei pazienti è fragile e va protetta con la stessa attenzione riservata alla cura clinica. La privacy non è un vincolo burocratico, ma un presidio etico e professionale, imprescindibile per chi opera in sanità". Con OKPrivacy, Consulcesi & Partners mette a disposizione di medici, farmacie, poliambulatori e cliniche un supporto integrato: dalla valutazione preliminare dei rischi alla consulenza legale specialistica, fino alla formazione mirata del personale. Un'iniziativa pensata per garantire alle strutture sanitarie una gestione a 360° della compliance privacy, rafforzando sicurezza, innovazione e fiducia.
Leggi tutto: Sanità nel mirino di cyberattacchi, da C&P 5 regole salvadati

(Adnkronos) - Prima i casi di revenge porn, ora la scoperta di un sito che diffondeva video rubati da studi medici, centri estetici e ambulatori: la violazione della privacy è ormai una minaccia quotidiana che non risparmia neppure la sanità, dove la delicatezza dei dati trattati rende ogni incidente ancora più grave e pericoloso. Il recente caso ha riportato al centro del dibattito una verità scomoda: nessuna struttura sanitaria è al riparo. In un settore che custodisce le informazioni più intime delle persone, anche un singolo episodio può avere conseguenze devastanti sul piano legale, economico e reputazionale. La normativa europea è chiara: ospedali, cliniche e professionisti devono poter dimostrare di aver adottato tutte le misure tecniche e organizzative adeguate. Non basta dichiararsi vittime. Lo stesso Garante della Privacy lo ha ribadito richiamando gli operatori a una gestione dei dati che unisca innovazione e rigore.
Per questo OKPrivacy, il servizio legale specializzato di Consulcesi & Partners, suggerisce le 5 regole fondamentali per difendere i dati sanitari e prevenire conseguenze disastrose: 1) Mappare i rischi - conoscere i propri sistemi e identificare vulnerabilità tecniche e procedurali; 2) Gestire correttamente i consensi - informative chiare, tracciabili e aggiornate per garantire trasparenza e legittimità; 3) Limitare e tracciare gli accessi - dati accessibili solo a chi ne ha reale necessità, con ruoli e controlli rigorosi; 4) Applicare la minimizzazione - raccogliere e conservare esclusivamente i dati indispensabili; 5) Investire nella formazione - la tecnologia è inutile se il personale non è consapevole delle proprie responsabilità.
"Il caso dei video rubati è un monito per tutto il settore - sottolinea Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners - La fiducia dei pazienti è fragile e va protetta con la stessa attenzione riservata alla cura clinica. La privacy non è un vincolo burocratico, ma un presidio etico e professionale, imprescindibile per chi opera in sanità". Con OKPrivacy, Consulcesi & Partners mette a disposizione di medici, farmacie, poliambulatori e cliniche un supporto integrato: dalla valutazione preliminare dei rischi alla consulenza legale specialistica, fino alla formazione mirata del personale. Un'iniziativa pensata per garantire alle strutture sanitarie una gestione a 360° della compliance privacy, rafforzando sicurezza, innovazione e fiducia.
Leggi tutto: Sanità nel mirino di cyberattacchi, da Consulcesi 5 regole salvadati
(Adnkronos) - Divampa la polemica sulle chat e sui siti internet per le parole pronunciate tre giorni fa da Pedro Sanchez, quando il premier spagnolo ha annunciato le nove misure predisposte dal suo governo per "fermare il genocidio a Gaza". La Spagna ha detto, "come sapete, non ha bombe nucleari, né portaerei o grandi riserve di petrolio, da soli non possiamo fermare l'offensiva israeliana. Ma questo non significa che smetteremo di provarci. Perché ci sono cause per cui vale la pena lottare, anche se non è solo nelle nostre mani vincerle".

(Adnkronos) - “E’ importante e necessario - che gli adulti affrontino con i più giovani il tema della propria morte e che vi sia un dialogo tra generazioni - in quanto i bambini fin da piccoli conoscono la morte, la vedono già nei cartoni animati e hanno bisogno di normalizzare questo evento. Se l’adulto non parla con loro di queste cose si angosciano di più e crescendo viene a prodursi un blocco rispetto al pensiero della morte, che è dannoso per il loro equilibrio psichico. E’ un pensiero che, invece, va normalizzato poiché la morte è un aspetto naturale, non bello, ma va affrontato”. Sono le dichiarazioni di Jean-Luc Giorda, psicologo, psicoterapeuta, formatore e divulgatore scientifico, all’evento organizzato dal Comitato Testamento Solidale a Roma, in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, dal titolo "Lascito Solidale – La bellezza che resta", in cui sono stati presentati i risultati della ricerca promossa dal Comitato Testamento Solidale sotto la direzione dell’Istituto Walden Lab e in collaborazione con Vita, che ha rilevato e analizzato dati su volumi, tipologie e tendenze della raccolta fondi da lasciti testamentari nel nostro Paese.
“Ci sono due problemi: uno di tipo culturale, perché in Italia, a differenza dell’Estremo Oriente o dell’Europa del Nord, c'è una certa vergogna nel parlare di malattia e di morte. Pertanto, le stesse famiglie al loro interno hanno difficoltà a pensare a questi temi, a prevedere e ad organizzare un lascito in un modo socialmente accettabile - sottolinea - Il secondo problema è l'individualismo che sta crescendo nelle ultime due generazioni, per cui anche all'interno delle famiglie si tende a trattenere tutto ciò che è possibile, pensando di favorire i figli. In realtà, è affrontando questi temi a livello di società che riusciamo ad aiutare i nostri ragazzi, non mantenendo egoisticamente all'interno di un nucleo familiare ogni risorsa disponibile”.
Leggi tutto: Lasciti solidali, Giorda: "Importante creare dialogo con i più giovani"

(Adnkronos) - Dal 20 al 25 ottobre 2025 torna Digitalmeet, il più grande festival nazionale dedicato all’alfabetizzazione e alla cultura digitale: sul tavolo temi di grande attualità come Ia, salute, turismo e innovazione nei settori cardine del Paese, le startup e il futuro che ci attende (almeno nel mondo tech). L'evento è promosso dalla Fondazione Comunica presieduta da Gianni Potti. Giunta alla sua tredicesima edizione, la rassegna si conferma come un appuntamento nazionale strategico per la crescita del capitale umano e per la competitività del sistema Paese, con l’obiettivo di diffondere competenze digitali, sostenere l’innovazione e ridurre il divario che ancora separa l’Italia dalla media europea nei principali indicatori di digitalizzazione (Indice Desi).
"L'evento Digitalmeet è nato - spiega il presidente di Fondazione Comunica, Gianni Potti - per diffondere la cultura digitale a tutti i livelli. Senza comprensione non c'è utilizzo. E l'Ia rischia così di trasformarsi in un veicolo di nuove disuguaglianze. Digitalmeet vuole essere un laboratorio diffuso dove istituzioni, imprese, università e cittadini possono condividere esperienze e strumenti per costruire insieme il futuro digitale del nostro Paese”.
Il programma 2025 – che sarà presentato ufficialmente a Roma il 10 ottobre presso il Senato della Repubblica e anticipato da una preview il 3 ottobre presso l’Università di Padova - prevede oltre 150 appuntamenti diffusi in tutta Italia, con il contributo di più di 300 relatori tra esponenti del mondo accademico, scientifico, imprenditoriale e istituzionale. La scorsa edizione è stata seguita da oltre 130mila persone sommando presenze agli eventi e online. Digitalmeet 2025 si conferma dunque come il più importante appuntamento italiano per la cultura digitale, un luogo di dialogo tra esperti, istituzioni e cittadini per affrontare le sfide dell’innovazione.
Alcune anticipazioni: per i più 'nerd' e per gli amanti del tech-vintage, la 64k Stunning Running o 'Sfida del Commodore 64', iniziativa che vede contrapposti i linguaggi di programmazione di oggi utilizzando l'hardware di ieri. Altro importante incontro è Startup Marathon, iniziativa promossa da Area Science Park, UniCredit e Fondazione Comunica, in collaborazione con UniCredit Start Lab e Digitalmeet che supporta e valorizza lo sviluppo delle startup.
Digitalmeet è promosso da Fondazione Comunica con sostegno di: Considi, Caffè Diemme, Umana, Add Value, Laborability, WaYout Consulting, Infocamere, Venice Promex, Veneto Innovazione, Abbott, Open Fiber, Federmanager. Il programma completo sul sito ufficiale (in costante aggiornamento): www.digitalmeet.it e sui profili social Facebook, Instagram, LinkedIn e YouTube. Hashtag ufficiale: #digitalmeet25.
Leggi tutto: Innovazione, torna Digitalmeet con 150 eventi in tutta Italia su Ia startup e futuro
Sanchez e quel passaggio inquietante: "Spagna non ha armi nucleari per fermare offensiva israeliana"

(Adnkronos) - "La Spagna, come sapete, non ha bombe nucleari, né portaerei o grandi riserve di petrolio, da soli non possiamo fermare l'offensiva israeliana. Ma questo non significa che smetteremo di provarci. Perché ci sono cause per cui vale la pena lottare, anche se non è solo nelle nostre mani vincerle". E' divampata la polemica sulle chat e sui siti internet per le parole pronunciate tre giorni fa da Pedro Sanchez, quando il premier spagnolo ha annunciato le nove misure predisposte dal suo governo per "fermare il genocidio a Gaza". Parole - rilanciate solo da alcuni media - che si prestano a diverse e inquietanti interpretazioni perché sembrano lasciar intendere il "rammarico" per non avere armi nucleari con cui fermare l'offensiva israeliana a Gaza.

(Adnkronos) - "Non posso fare più di tanto chiarezza rispetto a quella già fatta per una ragione molto semplice. Si tratta di una questione esclusivamente politica che si sarebbe dovuta trattare in Parlamento in termini politici. Lì avremmo detto tutto il possibile e tutto quello che poteva servire per far emergere la verità. Invece è successo che hanno voluto, non dico chi come e quando, giurisdizionalizzare la questione, cioè metterla nelle mani della magistratura". Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, fa chiarezza sul caso Almasri nel podcast ‘Un altro Pianeta’ condotto da Hoara Borselli e prodotto da Simple Communication.
"In quel momento – spiega ancora il ministro - è scattato uno sbarramento perché c’è un segreto istruttorio e quindi non ti puoi neanche difendere e soprattutto la magistratura ha dei tempi e dei modi che non sono quelli della politica. Per cui questa giurisdizionalizzazione ha portato a una sorta di silenzio obbligato da parte nostra e anche a una sorta di rispetto verso la stessa magistratura per cui non si possono fare delle critiche che invece si sarebbero potute fare benissimo in Parlamento nei confronti di chi ti accusa delle peggiori nefandezze. La devoluzione alla magistratura di questa competenza è disciplinata dalla legge e dalla Costituzione. Il primo step stava alla procura della Repubblica, il secondo al tribunale dei ministri, il terzo è il Parlamento. E questo non lo dice una legge ordinaria, ma la Costituzione, che è una fonte primaria”.
Per Nordio "inoltre la cosiddetta garanzia o immunità che viene data al ministro non è data ad personam e non ha niente a che vedere con quella di un tempo a cui si poteva anche rinunciare, per cui si diceva che bisognava difendersi nel processo e non dal processo. Questa situazione è completamente diversa perché la garanzia dalla legge costituzionale è data alla carica, non è rinunciabile e l’argomento su cui deve decidere il Parlamento per legge è, naturalmente se in ipotesi esiste il reato e nel caso anche esista se è stato commesso nell’interesse dello stato o nell’interesse proprio. Nel primo caso l’azione penale è improcedibile, non si può andare avanti. Tutte le chiacchiere che si stanno facendo sul fatto di dover rinunciare all’immunità sono tutte balle perché non si conosce la legge costituzionale". "Aver giurisdizionalizzaziato questa situazione ha devoluto alla magistratura la prima fase ma la seconda fase sarà del Parlamento che è sovrano e alla fine avrà l’ultima parola", conclude il Guardasigilli.
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