(Adnkronos) - Un'impresa medica di grande complessità, culminata nella separazione di due gemelline siamesi senegalesi di 2 anni e mezzo affette da una rarissima forma di craniopago verticale totale, ha visto Smile House Fondazione Ets "in prima linea come promotore e coordinatore di un'eccezionale rete di cooperazione internazionale e nazionale". L'intervento, "durato 48 ore consecutive presso la Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori di Monza, rappresenta una pietra miliare nella chirurgia cranio-facciale pediatrica". Così Smile House racconta l'operazione eseguita su due bimbe che "presentavano una delle forme più rare e complesse di fusione cranio-encefalica, con una connessione estesa tra le ossa del cranio, i tessuti cerebrali e il sistema vascolare". I gemelli craniopagi - precisa la Fondazione - rappresentano circa 1 caso ogni 2,5 milioni di nascite, con meno di 60 interventi di separazione registrati dal 1950 ad oggi, di cui meno di 15 hanno riguardato forme verticali totali. La rarità e l'eccezionalità di questa procedura sono sottolineate dal fatto che l'ultimo intervento analogo in Italia risale al 2017, presso l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il team italiano dell'ospedale San Gerardo - spiega Smile House in una nota - ha assicurato la propria disponibilità a mettere a disposizione la propria struttura e i propri sanitari, nonostante l'elevato grado di complessità delle prestazioni sanitarie e le molteplici criticità connesse al percorso diagnostico, terapeutico, chirurgico, assistenziale e riabilitativo. Questo intervento chirurgico ha rappresentato la fase conclusiva di un percorso innovativo durato 10 mesi, articolato in diverse tappe di separazione progressiva cerebro-vascolare e una complessa ricostruzione multi-tissutale. L'équipe multidisciplinare, supportata da specialisti statunitensi ed europei con esperienza in casi simili, ha utilizzato simulazioni virtuali 3D e collaborato con altre eccellenze lombarde come l'Istituto neurologico Besta, il Policlinico di Milano e il Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il Comitato etico clinico è stato costantemente coinvolto per un adeguato approfondimento bioetico della complessa situazione.
Nonostante l'altissimo rischio e le precarie condizioni cliniche di una delle due bambine, T., l'obiettivo della separazione 'vitale' per entrambe è stato perseguito con tenacia. Purtroppo, la piccola T. non è riuscita a superare la fase finale dell'intervento. D., invece, ha superato la delicatissima operazione ed è ora in terapia intensiva neurologica, con "progressivi miglioramenti che le permetteranno per la prima volta di intraprendere un cammino verso l'autonomia motoria", prospettano i sanitari.
Le gemelline T. e D. - ricostruisce la nota - sono giunte in Italia nel luglio 2024 grazie a un volo organizzato dall'Aeronautica Militare Italiana e al trasporto di Area, un viaggio reso possibile dalla segnalazione e dall'impegno congiunto di Smile House Fondazione Ets e della World Craniofacial Foundation. Entrambe attive da decenni nella cura di bambini affetti da malformazioni cranio-facciali, hanno individuato nella Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori di Monza il partner ideale per l'elevata expertise in ambito neurochirurgico e cranio-facciale pediatrico.
La scelta del San Gerardo non è stata casuale: già dal 13 dicembre 2023 la Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori e Smile House Fondazione Ets hanno sottoscritto un protocollo d'intesa che ha sancito la creazione, all'interno del San Gerardo, di un centro denominato Smile House. Questo centro si inserisce nella più ampia Rete Smile House, composta da 8 centri su tutto il territorio nazionale (4 Hub chirurgici a Roma, Vicenza, Pisa e Monza, e 4 Spoke ambulatoriali a Cagliari, Taranto, Ancona e Catania), nati grazie a partnership consolidate con strutture del Servizio sanitario nazionale. Il centro del San Gerardo è dedicato all'assistenza multispecialistica di pazienti, italiani e stranieri, affetti da malformazioni cranio-facciali, dalla diagnosi prenatale fino al termine dello sviluppo psico-fisico. Questa rete si fonda su un protocollo d'intesa con il ministero della Salute, attivo fin dal 2008 e rinnovato nel 2022, che definisce il quadro programmatico per garantire un percorso assistenziale completo, dalla diagnosi prenatale all'età adulta, e per promuovere la ricerca scientifica su tecnologie, protocolli e cause delle malformazioni.
"Noi tutti, medici e infermieri dell'Ospedale San Gerardo, abbiamo avuto l'opportunità di prenderci cura di queste due bambine e della loro famiglia, affrontando insieme un percorso lungo e complesso per trattare una rara e gravissima malformazione cranio-encefalica - hanno affermato i medici e infermieri dell'Irccs - Per oltre 10 mesi, tutta l'équipe si è impegnata con competenza, dedizione e spirito di collaborazione, con l'obiettivo di offrire ad entrambe le gemelle le stesse opportunità di sopravvivenza e di qualità della vita. Esprimiamo profonda gratitudine alla famiglia per la fiducia e la forza dimostrate, alle associazioni internazionali che hanno reso possibile questo progetto, e a tutti i professionisti che hanno collaborato con impegno a questo percorso tanto complesso quanto umanamente e professionalmente straordinario".
Il successo della complessa operazione delle gemelle siamesi - prosegue la nota - è il risultato di un ulteriore protocollo d'intesa siglato da Smile House Fondazione Ets con la World Craniofacial Foundation e la Mouhamad Rassoul Dieng Foundation. Questo accordo ha permesso di convogliare competenze, risorse e impegno verso un obiettivo comune. La Mouhamad Rassoul Dieng Foundation ha reso possibile questo percorso, destinando un contributo di 3 milioni di euro, a testimonianza della fiducia riposta nell'organizzazione di Smile House Fondazione Ets e nell'eccellenza medica coinvolta.
"La storia di T. e D. è anche la storia di una famiglia che ha trovato accoglienza e supporto. La Fondazione Maria Letizia Verga ha fornito ospitalità ai genitori, dimostrando ancora una volta l'importanza di una rete di solidarietà che va oltre l'aspetto puramente medico", rimarca Smile House. Un supporto testimoniato dalla mamma e dal papà delle gemelline. "Da quando siamo arrivati, lungo tutto il percorso - hanno affermato - abbiamo incontrato persone eccezionali. Sin dall'inizio tutto lo staff, medici e infermieri, si è attivato per tranquillizzarci, ora per ora, minuto per minuto, rispetto alla situazione. Tutte le persone che abbiamo incontrato sono state straordinarie nell'aiutarci ad affrontare questa prova, e abbiamo percepito che volevano davvero bene alle nostre bambine. In parole semplici, si è creato un legame affettivo con loro. Anche nel momento di grande dolore, con la perdita di Rama, la tenacia dei medici nel curare ci ha dato forza e coraggio per affrontare quella perdita'".
"Da subito - hanno aggiunto i genitori - abbiamo percepito un'accoglienza totale: a livello umano, culturale e nella disponibilità dimostrata. Ci hanno trasmesso una grande fiducia, perché nei momenti difficili eravamo certi che le bambine fossero in mani sicure. Non esprimevamo il nostro disagio perché vedevamo che anche il personale lo stava vivendo con noi: per tutti loro, le bambine erano diventate anche 'loro bambine'. Hanno dimostrato un amore quasi materno verso di loro. In tutto questo periodo si sono preoccupati dei nostri bisogni, anche materiali, chiedendoci se avessimo mangiato, se stavamo dormendo bene. Siamo stati accolti a 360 gradi, anche nei nostri bisogni più personali. Lo staff - a partire da Amal, Mimmo, Claudia, fino a tutti i medici e infermieri - è diventato una famiglia: qui hanno davvero sostituito la nostra".
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(Adnkronos) - Al via oggi, lunedì 23 giugno 2025, le iscrizioni a Medicina. Quest'anno niente test d'ingresso, ma debutta il semestre aperto. La riforma voluta dal ministro dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, prevede l'iscrizione libera. Ci si potrà iscrivere fino al 25 luglio sul sito Universitaly.
Il ministero dell'Università e della Ricerca ha chiesto agli atenei di aumentare ulteriormente i posti disponibili per altri 3.000 studenti a fronte di un maggiore finanziamento di 50 milioni di euro, di cui 30 milioni nel Fondo di finanziamento ordinario e 20 milioni fuori dal Ffo.
La riforma prevede l'abolizione dei test d'ingresso, il superamento del numero chiuso e l'istituzione di un semestre aperto con accesso libero con la contemporanea iscrizione a un altro corso di studio affine. L'iscrizione dovrà essere effettuata tramite la piattaforma online www.universitaly.it a partire da oggi fino al 25 luglio. Al momento dell'iscrizione dovrà essere indicata la sede in cui frequentare il semestre aperto, insieme al corso affine scelto. Ciascuno studente dovrà anche indicare almeno 9 altre sedi (per un totale di 10 scelte) alternative e almeno 10 sedi preferite ai fini di una eventuale prosecuzione nel corso affine al secondo semestre.
Le attività formative del primo semestre inizieranno il primo settembre e termineranno entro novembre. Le università, nell'esercizio della loro autonomia, disciplineranno la metodologia didattica per l'erogazione delle attività formative. Dal 2026-2027, gli atenei dovranno procedere anche all'adeguamento dei piani di studio dei corsi affini. Il semestre aperto potrà essere ripetuto fino a 3 volte, anche non consecutive.
Tre gli insegnamenti del semestre aperto: Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia. Ciascuna materia permetterà di avere 6 crediti formativi (Cfu) per un totale di 18. In caso di superamento di tutti e 3 gli esami, i crediti avranno il pieno riconoscimento in caso di immatricolazione al corso affine. Al termine del semestre aperto, ciascuno studente dovrà affrontare gli esami di profitto sui 3 insegnamenti. Le prove saranno uguali a livello nazionale e si svolgeranno in contemporanea, nello stesso giorno. Gli studenti avranno a disposizione 2 appelli: il primo si svolgerà il 20 novembre; il secondo il 10 dicembre. Ogni esame consiste nella somministrazione di 31 domande per ognuna delle 3 materie del semestre aperto: 15 a risposta multipla con 5 opzioni di risposta - di cui solo una corretta - e 16 a completamento. Per ogni prova si avranno a disposizione 45 minuti.
I punteggi conseguiti nei singoli esami saranno validi per la formazione della graduatoria nazionale. Il voto sarà espresso in trentesimi con la possibilità anche della lode. Il punteggio minimo per poter accedere alla graduatoria nazionale non dovrà essere inferiore a 18/30 in ogni singola prova. In sostanza gli studenti dovranno essere promossi in ogni esame. E' attribuito 1 punto per ogni risposta esatta, 0 per ogni risposta omessa, -0,25 per ogni risposta errata. Per tutte e 3 le prove il punteggio massimo complessivo è di 93 punti. Gli studenti non ammessi al secondo semestre, che hanno ottenuto in ciascun esame un voto non inferiore a 18/30, possono proseguire nel corso affine scelto con il riconoscimento di tutti i Cfu conseguiti.
L'iscrizione al primo semestre del corso affine è gratuita e non vincolata alla frequenza obbligatoria eventualmente prevista dai regolamenti di ateneo. I corsi affini sono individuati tra quelli delle classi di laurea in Biotecnologie (L-2), Scienze biologiche (L-13), laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia e Farmacia industriale (LM-13), Scienze zootecniche e Tecnologie delle produzioni animali (L-38), nonché alcuni corsi tra quelli delle professioni sanitarie (scelti in base a criteri oggettivi e aggiornati annualmente dal Mur).
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(Adnkronos) - Andrea Kimi Antonelli si è diplomato. Il pilota della Mercedes, 18enne alla prima stagione di Formula 1 e fresco di primo podio nell'ultimo Gp del Canada, ha superato oggi, lunedì 23 giugno, l'esame di maturità. Antonelli ha completato così i suoi cinque anni di studio all’istituto tecnico per finanza e Marketing 'Gaetano Salvemini' di Caselecchio di Reno, celebrando il traguardo sul proprio profilo Instagram: "Promosso!" ha scritto in una storia in cui il pilota si mostra con una corona d'alloro in testa.
"Io ho scelto la traccia sull'attualità: è andata bene, ho cercato di fare del mio meglio, quindi, speriamo", aveva detto il pilota bolognese dopo la prova scritta, "la notte prima degli esami l'ho passata con i miei amici, abbiamo festeggiato a casa mia lo scudetto della Virtus Bologna, abbiamo ripassato e ascoltato 'Notte prima degli esami' di Antonello Venditti. Il tema? Tipologia 'B' perché parlava del rispetto, sono andato quindi sull'attualità dato che mi ha permesso di collegarmi allo sport".
Antonelli si era detto tranquillo per la seconda prova, perché "l'inglese è la materia che mi riesce meglio e in maniera più facile", ma un po' più preoccupato per l'orale. "Sono un po' più indietro con il programm,a ma mi sono fatto aiutare dai miei amici per recuperare. Vorrei arrivare il più preparato possibile alla prova quindi sto facendo tutti i collegamenti possibili tra le varie materie", aveva rivelato il pilota, che oggi può festeggiare il suo diploma prima di tornare a pensare alla pista, con il prossimo Gran Premio di Formula 1 in programma domenica 29 giugno in Austria.
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(Adnkronos) - Mine navali, barchini, droni d'attacco, droni navali, ma anche sabotaggi, una risposta asimmetrica, una guerra ibrida, cyberattacchi e l'aiuto dei proxy. Sono infinite le opzioni per l'Iran che minaccia la chiusura dello Stretto di Hormuz, rotta strategica per tutti, compresa la Repubblica Islamica che dal 13 giugno è coinvolta nel conflitto con Israele e che è stata teatro di raid Usa contro tre siti del suo controverso programma nucleare. "L'Iran potrebbe fare due cose: agire direttamente o indirettamente", dice all'Adnkronos Claudio Bertolotti, direttore di Start Insight e analista dell'Ispi. E' stato capo sezione contro-intelligence e sicurezza della Nato in Afghanistan e spiega come nel primo caso l'Iran potrebbe posizionare mine navali. "Ne ha di convenzionali o intelligenti o limitatamente intelligenti e sono facilmente dispiegabili con piccole imbarcazioni o sottomarini costieri". Ed è "l'approccio soft", ma "più impegnativo rispetto ad attacchi con missili antinave o missili balistici o da crociera che possono colpire obiettivi in transito".
Senza contare che ci sarebbe poi la questione dello sminamento. E, osserva, "le mine sono una minaccia per le navi in transito, ma anche per gli asset che si occupano di sminamento e che possono essere sottoposti a fuoco avversario" durante le attività. "Una nave ferma è una nave che rischia di essere ancor più obiettivo di quanto non lo sia una nave in formazione e avere una flotta bloccata è un rischio per gli Stati Uniti", sottolinea, convinto che gli Usa "interverrebbero nella fase di posa delle mine, senza attendere che la minaccia si concretizzi". Un'operazione che anderebbe comunque "a incidere solo su una percentuale delle mine collocate", ma complicherebbe le cose per l'Iran, che "non avrebbe gioco facile". L'obiettivo resta sempre "rallentare, non distruggere".
C'è anche, continua Bertolotti, la possibilità di un "blocco con mezzi convenzionali, con la Marina, la componente navale dei Guardiani della Rivoluzione". Consisterebbe in "fermo e sequestro di petroliere come avvenuto in passato". Poi c'è la 'lezione Ucraina', quella della guerra dei droni in cui l'Iran è accusato di coinvolgimento. E si passa a un piano più "evoluto". Ovvero quello di "droni d'attacco o droni navali per disturbare o danneggiare la navigazione commerciale in modo mirato". Ma, evidenzia l'esperto, sarebbe sempre una scelta "sostenibile solo nel breve periodo".
L'eventuale chiusura da parte dell'Iran dello Stretto di Hormuz comporterebbe ripercussioni per gli Stati Uniti, ma avrebbe "molto più impatto sul resto del mondo", Cina in particolare, ha detto il segretario di Stato Usa, Marco Rubio. "Se minassero lo Stretto di Hormuz i cinesi pagherebbero un prezzo enorme e ogni Paese del mondo pagherebbe un prezzo enorme. Anche noi", ha affermato. Pechino, ricorda Bertolotti, "ha un rapporto privilegiato con l'Iran ed è preoccupata perché il naviglio sarebbe esposto a rischi e a un costo maggiore di gestione, aumenterebbero gli oneri assicurativi". E anche per questo l'esperto parla di scelta "sostenibile solo nel breve periodo".
La seconda opzione, ovvero "agire indirettamente", comporterebbe una "delegittimazione della sicurezza navale, sabotaggi, che vanno a ridurre la fiducia, e attacchi per procura attraverso le milizie alleate". In particolare, gli Houthi dello Yemen che - evidenzia - "mantengono una capacità militare consistente e possono colpire nel Golfo di Aden e nel Mar Arabico". Inoltre, "impiegare i barchini è un'opzione e farlo in maniera indiretta li esporrebbe, anche se non formalmente perché andrebbe tutto ricondotto all'Iran in modo più complicato" e "in 50 anni" la Repubblica Islamica ha "imparato a muoversi bene sia sul piano diplomatico che 'sottosoglia'", ha "imparato a fare senza spesso vedersi attribuite responsabilità". Infine, ma non per importanza, "guerra ibrida e attacchi cibernetici che sono in grado di colpire i sistemi di navigazione" sono un'altra possibilità.
Scenari possibili, resta la domanda: a cosa servirebbe? "La minaccia della chiusura o la potenziale chiusura temporanea dello Stretto di Hormuz - risponde Bertolotti - servirebbe come strumento di deterrenza o pressione negoziale". Sarebbe più questo che un'opzione "realmente applicabile", commenta, sottolineando come "non sia sostenibile nel medio e nel lungo periodo". Solo nel breve, "come strumento negoziale a fronte però delle ripercussioni che ne deriverebbero".
Non mancano le incognite. Innanzitutto, prosegue nella sua analisi, "perché la risposta degli Stati Uniti potrebbe essere molto decisa nel caso in cui l'Iran dovesse azzardare". Ed è convinto l'Iran "stia giocando la carta della chiusura di Hormuz come strumento negoziale" sebbene in un "contesto completamente nuovo", come quello di "un conflitto aperto, come non c'è mai stato, tra Iran e Israele e Iran e Usa". "E' cambiato il paradigma - osserva - non è più la politica di deterrenza e minaccia, siamo alla guerra combattuta tra Israele e Iran".
L'obiettivo, rimarca, "è spingere verso una soluzione negoziale che sia favorevole all'Iran perché il rischio grande e senza precedenti per il regime degli ayatollah è che potrebbe essere il momento in cui si potrebbe vedere l'ipotesi di un regime change". E l'ipotesi più rosea è quella di un "sistema democratico sostenuto dalla popolazione". Ma, conclude mentre Trump sembra volere nuovo Iran, il 'suo' Miga, "c'è da temere che spinte centrifughe interne all'Iran e autonomiste possano spingere verso una guerra civile, i cui esiti sono terribilmente prevedibili e immaginabili".
(Adnkronos) - Continua ad aumentare il prezzo di benzina e diesel. Analizzando i dati ufficiali del Mimit, risulta che in una sola settimana (dal 16 al 23 giugno compresi) la verde in modalità self service è rincarata di 4 cent al litro (con un aumento pari a 2 euro per un pieno di 50 litri), mentre il gasolio è salito di 6,16 cent (pari a 3 euro e 8 cent in più a rifornimento).
La stangata, rileva l'Unione nazionale consumatori, è maggiore in alcune regioni, in particolare in Sicilia che detiene il record dei rialzi sia per quanto riguarda la benzina che il gasolio, che segnano un incremento, rispettivamente, di 4,9 cent, pari a 2 euro e 45 cent a pieno, e di 7,8 cent per il diesel, equivalenti a 3 euro e 90 cent a rifornimento.
"La buona notizia, se così si può dire, è che per una volta la maglia nera non viene indossata dalle autostrade, che non salgono sul podio per nessuno dei due carburanti - afferma Massimiliano Dona, presidente Unc - Per la benzina, la medaglia d'argento spetta alla Valle d'Aosta (4,7 cent al litro, 2,35 euro a pieno), quella di bronzo a Calabria e Lombardia (4,4 cent, 2,20 a pieno). Per il gasolio, invece, al secondo posto Lombardia ex aequo con il Veneto con 7 cent al litro, pari a 3,50 euro a rifornimento. Segue il Piemonte (6,8 cent, 3,40 euro)".
Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per Tamoil registriamo un rialzo di un centesimo sul gasolio.
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,748 euro/litro (+21 millesimi, compagnie 1,755, pompe bianche 1,731), diesel self service a 1,670 euro/litro (+36, compagnie 1,677, pompe bianche 1,656). Benzina servito a 1,886 euro/litro (+20, compagnie 1,930, pompe bianche 1,801), diesel servito a 1,806 euro/litro (+34, compagnie 1,850, pompe bianche 1,724). Gpl servito a 0,707 euro/litro (-1, compagnie 0,716, pompe bianche 0,698), metano servito a 1,441 euro/kg (+2, compagnie 1,445, pompe bianche 1,438), Gnl 1,269 euro/kg (+1, compagnie 1,267 euro/kg, pompe bianche 1,271 euro/kg).
Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,845 euro/litro (servito 2,108), gasolio self service 1,779 euro/litro (servito 2,047), Gpl 0,843 euro/litro, metano 1,507 euro/kg, Gnl 1,342 euro/kg.
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(Adnkronos) - Cina, Russia e Pakistan hanno presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu in cui sollecitano un cessate il fuoco "immediato e senza condizioni" e una soluzione diplomatica della questione nucleare dell'Iran. Il testo sollecita anche la protezione dei civili, il rispetto del diritto internazionale e l'impegno delle parti al dialogo e ai negoziati. Ma sulla sua possibile reazione alla chiusura, da parte di Teheran, dello stretto di Hormuz, Pechino si trincera ancora questa mattina dietro il no comment del portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun.
La posizione di Pechino, Mosca e Islamabad riassunta nella bozza di risoluzione, ha dichiarato l'inviato di Mosca al Palazzo di Vetro, Vitaly Nebenzya, riflette la posizione della grande maggioranza dei Paesi membri. Si tratta di un testo "breve ed equilibrato", ha aggiunto, auspicando che possa essere approvata in modo da "segnalare la necessità di porre fine alla violenza il prima possibile".
La Cina, che acquista la quasi totalità dell'export di petrolio iraniano, condanna gli attacchi americani contro l'Iran e il bombardamento di siti nucleari monitorati dall'Aiea in termini ancora più decisi anche se non dovrebbe arrivare a sostenere Teheran a chiudere lo Stretto di Hormuz.
Ieri il segretario di Stato Usa, Marco Rubio ha chiesto esplicitamente a Pechino di esercitare la sua influenza su Teheran per evitare la chiusura della cruciale via di transito commerciale ma sono gli interessi economici a fare la differenza. "La Cina si opporrà quasi certamente alla chiusura, ma lo farà a modo suo", anticipa Wang Yiwei, direttore dell'Istituto per gli Affari internazionali dell'Università Renmin a Pechino, sottolineando che la Cina ha bisogno di continuare ad aver accesso al petrolio iraniano. Di certo per Pechino sarebbe "improprio, o perfino contro producente, discuterne con gli Stati Uniti o esercitare pressioni su Teheran su richiesta degli Stati Uniti", aggiunge, in una intervista al New York Times.
"E' danneggiato l'Iran, ma anche la credibilità americana, come un Paese e come parte di qualsiasi negoziato internazionale", ha dichiarato il Rappresentante di Pechino a New York, Fu Cong, in una intervista all'emittente pubblica del suo Paese. Posizione, quella di condanna agli Usa di escalare la violenza in Medio Oriente, rilanciata questa mattina dall'agenzia Xinhua. "L'aggravarsi della situazione nella regione è un duro promemoria che la politica di potenza e gli interventi militari non portano ad altro che caos e instabilità", si legge nel commento.
"Le azioni degli Usa violano seriamente lo scopo e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, così come la sovranità, la sicurezza e l'integrità territoriale dell'Iran. Hanno esacerbato le tensioni in Medio oriente e inferto un colpo pesante al regime internazionale di non proliferazione nucleare", ha spiegato durante la riunione di emergenza del Consiglio, esprimendo la preoccupazione di Pechino per "il rischio che la situazione vada fuori controllo" e sottolineando che "gli strumenti diplomatici per affrontare la questione nucleare dell'Iran non si sono esauriti". Fu ha chiamato i Paesi membri del Consiglio a "dimostrare il loro deciso senso di responsabilità sostenendo la bozza di risoluzione".
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(Adnkronos) - Engineering, leader nei processi di digitalizzazione per aziende e pubbliche amministrazioni, annuncia la nomina di Andrea Gabardo a executive vice president public sector. A diretto riporto del ceo Aldo Bisio, nel suo nuovo ruolo Andrea Gabardo avrà la responsabilità di guidare e sviluppare il mercato public sector in tutti i suoi segmenti: pubblica amministrazione centrale e locale ed healthcare. Con una consolidata esperienza nel mercato public sector e una profonda conoscenza delle soluzioni it più innovative a supporto dei processi di innovazione digitale delle pubbliche amministrazioni, Gabardo garantirà il suo contributo nel percorso di crescita e di rafforzamento di Engineering quale partner di riferimento per la trasformazione digitale del settore pubblico.
Andrea Gabardo subentra a Dario Buttitta, che lascerà il Gruppo il prossimo 31 agosto dopo aver ricoperto ruoli di primaria responsabilità e aver guidato con riconosciuta competenza la divisione public administration & healthcare.
Aldo Bisio, ceo del Gruppo Engineering, ha dichiarato: “Con grande piacere do il benvenuto ad Andrea Gabardo nel leadership team di Engineering, certo che con la sua comprovata esperienza contribuirà a consolidare la nostra leadership nel settore pubblico, dove negli anni il Gruppo è diventato un riferimento e un partner strategico per le Pubbliche Amministrazioni. Desidero inoltre esprimere un sentito ringraziamento a Dario Buttitta, al quale va la nostra più profonda gratitudine per l’eccezionale dedizione offerta in oltre trent’anni di carriera in Engineering". Dopo una lunga carriera in Accenture, dove ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità, Gabardo nel 2022 è stato nominato ceo di Intellera Consulting. Nel 2024, in seguito all’acquisizione di Intellera da parte di Accenture, è rientrato in Accenture con il ruolo di Emea market maker lead per health e public sector.
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