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Nei panni di Diabolik, Lupin e Robin Hood, ma solo per gioco

13 Giugno 2025
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Al Lazzaretto di Cagliari una singolare messa in scena
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In Sardegna alla ricerca di microplastiche su fiori e insetti

13 Giugno 2025
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Studiosi impegnati del progetto BeeSafe di National geographic
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Rai, arriva Luciano Violante: da settembre divulgatore civico a 'Bellamà'

13 Giugno 2025
Rai, arriva Luciano Violante: da settembre divulgatore civico a

(Adnkronos) - Luciano Violante divulgatore civico per 'Bellamà'. E' il colpaccio messo a segno dal direttore del Day Time della Rai Angelo Mellone e dal conduttore Pierluigi Diaco per la nuova stagione del programma di Rai2, che tornerà in onda dai primi di settembre dalle 15.27 alle 17, dal lunedì al venerdì. In controtendenza col dibattito sul 'TeleMeloni', l'ex presidente della Camera ed ex magistrato, parlamentare dal 1979 al 2008 prima del Pci, poi del Pds, dei Ds e quindi del Pd, curerà "uno spazio di mezz'ora tutti i venerdì", come spiega lui stesso in un'intervista all'Adnkronos, in cui proporrà delle lezioni di educazione civica confrontandosi con le due generazioni protagoniste del programma di Diaco, la Generazione Z e la Generazione Boomer. 

"Che la tv pubblica dedichi mezz'ora del suo tempo all'educazione civica dei cittadini - sottolinea Violante - mi sembra importante. Spero di riuscire a comunicare i grandi valori della nostra democrazia". In ogni puntata al centro della 'lezione' di Violante, "ci sarà una parola chiave diversa: da Costituzione a Repubblica, a rispetto", anticipa. Alle parole di Violante seguirà poi un dibattito con giovani e meno giovani presenti in studio.  

"Ringrazio la Rai, mi sembra una cosa bella, spero di essere in grado di farlo bene", si schermisce l'ex presidente della Camera. "Sarà importante usare il linguaggio giusto per una platea che spero possa essere larga. Un linguaggio accessibile, facile, ma che non sia riduttivo", aggiunge. Il modello è Piero Angela? "Non andiamo troppo in alto. Piero Angela è inarrivabile. Ma sicuramente un grande esempio", conclude sorridendo Violante.  

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Referendum, l'analisi: un elettore del Pd su 4 ha votato no alla cittadinanza

13 Giugno 2025
Referendum 8-9 giugno 2025 - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Ai referendum dell'8 e 9 giugno scorsi, un elettore del Pd su 4 ha votato no al quesito sulla cittadinanza. A rivelarlo è un'analisi Youtrend. 

I flussi elettorali elaborati da Youtrend mostrano che gli elettori di centrodestra delle scorse europee si sono effettivamente astenuti in larghissima maggioranza (circa il 90%) ai referendum. Di contro, gli elettori di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno votato di più, anche se con differenze significative tra i due partiti.  

Al quesito sulle tutele crescenti l’86% degli elettori del Pd ha votato sì, mentre tra quelli del Movimento 5 Stelle la percentuale è più bassa (58%). Sul tema della cittadinanza, però, il consenso è stato meno compatto: solo il 63% degli elettori Pd ha votato sì, mentre una percentuale rilevante, pari al 26%, ha votato no. Anche tra gli elettori del Movimento 5 Stelle ci sono stati meno sì al quesito sulla cittadinanza (43%). 

Restando nel campo largo, gli elettori di Alleanza Verdi Sinistra hanno votato sì, in larga maggioranza, sia sul lavoro sia sulla cittadinanza (88% al quesito sulle tutele crescenti, 92% a quello sulla cittadinanza). Infine, gli elettori che nel 2024 hanno scelto Azione e Stati Uniti d’Europa si sono spaccati sui referendum: sulle tutele crescenti il 41% ha votato sì, il 17% no e il 42% si è astenuto; sulla cittadinanza il 49% ha votato sì, il 9% no e il 42% si è astenuto. 

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Hamilton, dubbi sul futuro in Ferrari? Lewis: "Sono qui per restare a lungo"

13 Giugno 2025
Lewis Hamilton - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Quale sarà il futuro di Lewis Hamilton alla Ferrari? Il pilota inglese è reduce da un inizio di stagione complicato con la Rossa, confermato anche nell'ultimo Gran Premio di Spagna, dove ha chiuso al sesto posto. Tifosi e appassionati si stanno quindi interrogando sulla scelta di affidare il sedile a fianco di Leclerc all'ex Mercedes, e negli ultimi giorni si stanno rincorrendo diversi rumors che vorrebbero il 7 volte campione del mondo lontano da Maranello. Ma sebbene l'esperienza di Hamilton in Ferrari fatichi a decollare, Lewis non ha alcuna voglia di mollare. 

"La situazione viene dipinta all’esterno in modo ben più negativo di quanto è in realtà, e per tutti quelli che scrivono su di me: ho appena iniziato, e sono qui per restare a lungo. Nessun dubbio", ha detto Hamilton nella conferenza stampa alla vigilia del Gp del Canada, in programma domenica 15 giugno, con le prove libere che inizieranno già oggi, venerdì 13. 

Hamilton ha anche commentato le voci che vorrebbero il team principal Frederic Vasseur prossimo all'addio: "Io adoro lavorare con Vasseur, è il motivo per cui sono qui e vogliamo proseguire insieme. Ha il mio pieno supporto". Poi un augurio per il Gp di Montreal: "Un buon weekend mi farebbe sicuramente bene, ma non sono disperato. Vogliamo solo tornare a vincere”. 

  

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Ostia, gestore stabilimento Venezia: "Sequestro lascia a casa 40 lavoratori"

13 Giugno 2025
Ostia, gestore stabilimento Venezia:

(Adnkronos) - Sequestro per lo storico stabilimento balneare Venezia a Ostia, dal 1956 il lido di tanti romani che sorge sul Lungomare Amerigo Vespucci. Amareggiato il gestore Ruggero Barbadoro. "Che cosa brutta, ripenso ai miei genitori, ai sacrifici che hanno fatto, alle migliorie realizzate un po' alla volta. Il sequestro, oltretutto per una cosa del 2002 già approvata, mi lascia sgomento", dice all'Adnkronos. 

"Premesso che ho già messo tutto in mano a un avvocato per la richiesta di dissequestro - spiega - non capisco perché fare un sequestro ora, a inizio della stagione balneare, e non a marzo o a ottobre. Chiudere uno stabilimento non danneggia solo l'immagine del territorio, ma lascia a casa, nel mio caso, 40 lavoratori. Senza contare il disagio per quanti hanno ormai già pagato l'affitto delle cabine per l'intera stagione".  

 

In una nota il presidente del municipio Roma X, Mario Falconi, pur nel massimo rispetto della magistratura e del lavoro degli inquirenti, esprime piena solidarietà agli oltre 100 lavoratori e alle loro famiglie, che rischiano il licenziamento, dopo un periodo di possibile cassa integrazione, se dovesse prolungarsi tale situazione. “Apprendiamo da fonti di stampa - si legge nella nota - che lo stabilimento balneare Venezia è sottoposto a un sequestro preventivo per presunti abusi e difformità edilizie. Il grave negativo impatto economico in un territorio che risente comunque di una grave crisi occupazionale, non va sottovalutato da nessuno. Confidiamo in una soluzione, la più celere possibile, per ridare serenità a lavoratori e imprenditori coinvolti in questa spiacevole vicenda, determinatasi per altro in piena stagione balneare”. 

 

 

 

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Mielofibrosi, speranze da nuovo farmaco che limita l'anemia in 2 pazienti su 3

13 Giugno 2025
Mielofibrosi, speranze da nuovo farmaco che limita l

(Adnkronos) - Il 66,5% dei pazienti affetti da mielofibrosi è indipendente dalle trasfusioni dopo 24 settimane di trattamento con momelotinib, un inibitore orale di Jak, recentemente disponibile anche in Italia: è il dato chiave emerso dallo studio clinico Simplify‑1, di cui al Congresso europeo di ematologia (Eha) in corso a Milano viene presentata un'analisi post hoc, che conferma il ruolo di momelotinib nel trattamento dell'anemia, una delle manifestazioni più gravi della malattia. Anche nei pazienti già trattati con altri Jak-inibitori, come evidenziato nello studio Momentum, il farmaco - riporta una nota - ha mostrato benefici significativi su anemia, splenomegalia e sintomi. La mielofibrosi è un tumore del sangue che colpisce circa 350 persone all'anno in Italia, con incidenza maggiore tra i 60 e i 70 anni.  

"La mielofibrosi - spiega Francesco Passamonti, direttore della Struttura complessa di Ematologia del Policlinico di Milano e ordinario di Ematologia all'Università degli Studi di Milano - può peggiorare più o meno lentamente nell'arco di diversi anni con modalità variabili a seconda del paziente. In genere la fase iniziale consiste in un danno alla struttura del midollo osseo. E' detta fase precoce, o pre-fibrotica, poiché non è ancora presente la fibrosi del midollo osseo". Nella fase avanzata, invece, compare la fibrosi midollare e si osserva una fuoriuscita di cellule staminali immature dal midollo osseo. "Queste cellule, attraverso il sangue - prosegue Passamonti - raggiungono la milza e il fegato, dove si accumulano. Solitamente, quando la malattia si manifesta, sono già presenti le alterazioni tipiche: oltre alla fibrosi, tra le altre, l'anemia e l'ingrossamento della milza. In alcuni casi (10-15 su 100) la mielofibrosi può evolvere in una patologia più severa: la leucemia mieloide acuta".  

Circa il 40% dei pazienti presenta un'anemia da moderata a grave già al momento della diagnosi, ma si stima che quasi tutti vi andranno incontro nel corso del tempo. Questa condizione richiede cure di supporto aggiuntive, in primis le trasfusioni. E, purtroppo, i pazienti che dipendono dalle trasfusioni hanno una bassa qualità di vita e una sopravvivenza ridotta. Nei casi in cui si riscontri una grave astenia o una splenomegalia importante, la mielofibrosi può impedire di compiere una serie di attività quotidiane 'normali': camminare, salire le scale, rifare il letto, fare la doccia, cucinare.  

"L'unica terapia ad oggi potenzialmente in grado di guarire - sottolinea Passamonti - è il trapianto di midollo, ma è riservato a una piccola percentuale di pazienti, in genere sotto i 70 anni, a causa della complessità e dei rischi ad esso associati. I pazienti non elegibili a trapianto vengono generalmente trattati con un Jak inibitore. Rispetto agli altri Jak inibitori già utilizzati, momelotinib, somministrato oralmente una volta al giorno ha dimostrato di avere un impatto favorevole su spenomegalia, sintomi e anemia, riducendo in modo significativo il carico trasfusionale". 

I nuovi dati presentati al congresso Eha - conclude la nota - rafforzano il ruolo del momelotinib come opzione terapeutica efficace per i pazienti con mielofibrosi e anemia, evidenziando l'importanza di intervenire precocemente sull'anemia per massimizzare i benefici clinici. In particolare, il raggiungimento di livelli di emoglobina superiori a 10 g/dL è stato associato a una maggiore sopravvivenza globale. Inoltre, i dati confermano un beneficio sulla prognosi del paziente, per quelli che raggiungono un'indipendenza dalle trasfusioni associata o meno al controllo della splenomegalia. 

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Mielofibrosi, ematologo: "Con uso precoce momelotinib maggiore sopravvivenza"

13 Giugno 2025
Mielofibrosi, ematologo:

(Adnkronos) - "Iniziare precocemente il trattamento con momelotinib", un inibitore di Jak, "può indurre un numero maggiore di pazienti a vivere più a lungo. Un dato assolutamente importante che cambia il nostro modo di approcciare alla mielofibrosi. Il messaggio è: iniziamo con momelotinib quanto prima nella storia naturale dei pazienti". Lo ha detto Francesco Passamonti, direttore di Struttura complessa di Ematologia del Policlinico di Milano e ordinario di Ematologia all'Università degli Studi di Milano, commentando i dati emersi dallo studio clinico Simplify‑1 e presentati al Congresso europeo di ematologia (Eha) in corso nel capoluogo lombardo.  

Migliorare l'emoglobina, e quindi ridurre l'anemia che "si accompagna a sintomatologia ingravescente e pericolosa per i pazienti", è un punto molto importante nella mielofibrosi. I risultati dello studio presentato all'Eha evidenziano "che la quota di pazienti che ottiene un emoglobina alta, cioè più di 10 g/dL - precisa l'esperto - è in quelli che iniziano più precocemente il trattamento con momelotinib". 

Gli studi clinici Simplify-1 hanno evidenziato che il momelotinib, recentemente disponibile anche in Italia, "induce grandi vantaggi rispetto agli altri Jak inibitori. Uno dei principali - rimarca Passamonti - è l'aumento della quantità di pazienti che diventano trasfusione-indipendenti con la conseguente riduzione del numero di trasfusioni e l'innalzamento delle "immunoglobuline a valori più alti". 

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Tumori, questionario GastroForm per screening stomaco 'cambia storia malattia'

13 Giugno 2025
Tumori, questionario GastroForm per screening stomaco

(Adnkronos) - Un questionario promette di cambiare la storia del tumore dello stomaco. Si chiama GastroForm, è formato da 79 domande e, a breve, sarà avviato uno studio per la sua validazione scientifica. Nel 2024 in Italia sono stati stimati circa 14.100 nuovi casi di carcinoma gastrico, ma meno del 20% è individuato in fase iniziale, con la conseguenza che la sopravvivenza a 5 anni è del 32% appena. Una netta differenza rispetto a Giappone e Corea del Sud, dove supera il 60%. In molti Paesi orientali, infatti, la gastroscopia rientra tra gli esami di screening anti-cancro garantiti dai sistemi sanitari nazionali, mentre ad oggi non esistono strategie di screening del tumore dello stomaco, non solo in Italia, ma in tutti i Paesi occidentali. GastroForm fa parte di Gastroscreening (www.gastroscreening.it), uno dei primi progetti in Europa che mira a identificare le persone a rischio di sviluppare il tumore dello stomaco grazie a un test di primo livello. Lo studio per la validazione scientifica del questionario è presentato oggi a Brescia, al convegno nazionale 'Road to Gastroscreening/3', con gli interventi di clinici, epidemiologi, anatomopatologi, biologi molecolari, istituzioni e associazioni di pazienti. 

"In Giappone e Corea del Sud l'adesione al programma di screening gastrico è elevata e supera il 70% - spiega Gian Luca Baiocchi, co-fondatore e responsabile scientifico di RicerChiAmo Onlus, direttore della Chirurgia generale dell'Asst di Cremona, ordinario di Chirurgia generale all'Università degli Studi di Brescia - In Italia, dove il tumore dello stomaco è meno frequente, non è possibile adottare il 'modello orientale', anche per le enormi differenze culturali che ostacolerebbero in Occidente l'adesione a un test invasivo come la gastroscopia. Inoltre, se questo esame nel nostro sistema sanitario fosse esteso a tutti i cittadini al di sopra di una certa età, non risponderebbe ai criteri di costo-efficacia, come invece avviene per la mammografia, per il test del sangue occulto nelle feci e per il Pap test o l'Hpv test utilizzati da tempo per la diagnosi precoce, rispettivamente, dei tumori del seno, del colon-retto e della cervice uterina".  

Per questo, continua lo specialista, "siamo partiti dalla necessità di individuare un esame di primo livello, non invasivo, a bassissimo costo e relativamente specifico per questa neoplasia per una valutazione iniziale della popolazione a rischio, a cui può essere poi consigliata la gastroscopia. Solo così è possibile aumentare il numero di diagnosi precoci. Nel 2022, abbiamo elaborato una prima versione di GastroForm, con 38 domande e la sua sottomissione a circa 5mila persone fra 40 e 80 anni. In base alle risposte, a più di 600 cittadini è stato consigliato di sottoporsi alla gastroscopia. La seconda fase del progetto ha visto il perfezionamento del questionario, grazie al coinvolgimento degli epidemiologi del'Istituto Mario Negri di Milano". Qui, prosegue Silvano Gallus, responsabile del Laboratorio di ricerca sugli Stili di vita del Mario Negri, "analizzando l'intera letteratura scientifica abbiamo aumentato il numero di domande di GastroForm, portandole a 79".  

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Sesso: lo psicologo, ‘complicato il rapporto dei giovani con il preservativo’

13 Giugno 2025
Sesso: lo psicologo, ‘complicato il rapporto dei giovani con il preservativo’

(Adnkronos) - “È complesso il rapporto tra giovani e preservativo. È caratterizzato da un mix di disinformazione, pressione socioculturale, insicurezza personale e mancanza di un’adeguata educazione sessuale ed affettiva”. Così Filippo Nimbi, psicologo clinico e psicosessuologo, commenta i dati principali dell’ultimo Osservatorio Giovani e Sessualità, realizzato nel 2024 da Durex in collaborazione con Skuola.net, che evidenziano una bassa percentuale di utilizzo abituale del preservativo (44%) e come 1 giovane su 4 non utilizza il preservativo perché lo percepisce come un ostacolo al piacere, in quanto ritiene che attenui le sensazioni e interrompa il momento. Queste barriere sono spesso frutto di un'insufficiente educazione affettiva e sessuale. L'imbarazzo (31,1%) e l'assenza di figure di riferimento (13,4%), derivanti dalla mancanza di dialogo in famiglia e a scuola, spingono molti giovani a cercare informazioni online (55,3%) per chiarire i propri dubbi, esponendoli al rischio di imbattersi in informazioni errate o fuorvianti. (VIDEO) 

 

“I dati dell’Osservatorio Durex, negli ultimi anni, tracciano una tendenza in evoluzione - spiega Nimbi – secondo cui I più giovani vivono sempre di più la propria sessualità come un’ulteriore area di performance nelle loro vite, come se fosse un esame da superare per piacere all’altro e sentirsi all’altezza delle aspettative”. In questo contesto, “alcune persone percepiscono il preservativo come un ostacolo al piacere, alla spontaneità o persino un elemento di ‘disturbo’ che può rendere più difficile l’erezione, tanto che la scelta più ovvia per alcuni potrebbe sembrare il non indossarlo. Ma stiamo parlando di falsi miti che circolano ancora in abbondanza sulla sessualità”. 

 

Il problema, secondo l’esperto, è che “questi falsi miti difficilmente vengono smontati perché manca un’educazione sessuale e affettiva adeguata, sia nelle scuole che in famiglia. I più giovani (e non solo) spesso non sanno e non si rendono conto che il preservativo può migliorare l’esperienza sessuale, offrendo maggiore sicurezza, serenità e dare più spazio all’esplorazione e al piacere. Troppo spesso viene ancora visto solo come un presidio sanitario e non come un alleato del benessere e del piacere sessuale. Inoltre - aggiunge Nimbi - per molti è ancora difficile parlare apertamente di sessualità, anche col proprio partner. E questa difficoltà di comunicazione alimenta l’evitamento del momento di confronto sul preservativo per non ‘rovinare l’atmosfera’ ed evitare ogni possibile imbarazzo. Proprio per questo, forse mai come oggi - sottolinea - abbiamo bisogno di uno spazio più sano di confronto sulla sessualità, dove i più giovani possano affrontare le proprie paure, confrontarsi fra loro e normalizzare esperienze che possono essere piacevoli e parti integranti del proprio percorso di crescita, alimentando il rispetto per il proprio corpo e la propria salute, oltre quella dei partner”. 

 

Proprio a partire dai dati dell’Osservatorio Giovani e Sessualità, Durex ha realizzato un nuovo prodotto in materiale ultra-sottile e aderente Nude Sensation, che garantisce una protezione affidabile e che è stato presentato a Milano, in occasione di un talk moderato da Marina Socrate, content creator e conduttrice, in un confronto sul tema della sessualità e dell’intimità tra i giovani. Il preservativo - informa l’azienda in una nota - non è solo uno strumento di protezione individuale. È uno strumento di libertà. Di rispetto. Di responsabilità. Per questo il brand ha scelto il claim ‘tutto ciò che senti è il tuo partner’ e la cantautrice Gaia come portavoce delle nuove generazioni. 

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Caldo e integratori, quali assumere e perché

13 Giugno 2025
Caldo e integratori, quali assumere e perché

(Adnkronos) - Con l'arrivo del caldo scatta la corsa agli integratori. Nel 2024, secondo un'elaborazione di Integratori & Salute - l'associazione che rappresenta il settore degli integratori alimentari in Italia ed è parte di Unione italiana food - su dati 'New Line' relativi al canale farmacia, i sali minerali e le vitamine conquistano il secondo e il terzo posto tra le categorie di integratori più utilizzati in Italia, subito dopo i probiotici. In particolare, le vendite di integratori a base di sali minerali nel 2024 hanno registrato un valore di 265,9 milioni di euro (+6,7%), pari a 14,9 milioni di confezioni vendute (+3,4%), mentre le vendite di vitamine hanno toccato quota 202,9 milioni di euro in valore (+4,2%) e 12,6 milioni di confezioni vendute, stabile rispetto all'anno precedente.  

"Alcuni nutraceutici possono aiutare l'organismo ad affrontare meglio le alte temperature, sostenendo la termoregolazione, il bilancio idrosalino e la difesa dallo stress ossidativo. Tuttavia, rimangono fondamentali misure come una buona idratazione, abbigliamento leggero e il riposo in ambienti freschi - spiega all'Adnkronos Salute Mauro Minelli, immunologo clinico e docente di nutrizione umana e nutraceutica presso l'Università Lum - Tra le sostanze più utili vi sono gli elettroliti (sodio, potassio, magnesio, cloruri), essenziali per reintegrare le perdite dovute alla sudorazione. Antiossidanti come la vitamina C e la vitamina E, se assunti in sinergia, possono ridurre i danni cellulari da calore. Adattogeni naturali come Rhodiola rosea ed Eleuterococco migliorano la tolleranza allo stress termico, mentre il coenzima Q10 favorisce la produzione energetica e la protezione cellulare, soprattutto in soggetti affaticati". 

"E' bene evitare sostanze stimolanti come caffeina e guaranà, che possono peggiorare la disidratazione", raccomanda Minelli che in generale precisa: "Chi è iperteso o assume farmaci, in particolare diuretici o antipertensivi, dovrebbe consultare il medico prima di ricorrere agli integratori. Infine, in presenza di sintomi gravi come febbre alta, nausea o confusione, è necessario un immediato intervento medico".  

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Ragioneria bacchetta Sardegna su legge stabilità regione

13 Giugno 2025
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