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Gesualdo (Fism), 'già lanciati 14 percorsi di cura digitalizzati con Ai'

13 Maggio 2025
Gesualdo (Fism),

(Adnkronos) - "Il nostro obiettivo è quello di garantire una sanità equa per tutti. Parlare di sanità significa innanzitutto fare prevenzione, ma quando ci ammaliamo tutti dobbiamo poter usufruire del percorso di cura nei giusti modi e con i giusti strumenti. In questo Fism negli ultimi 2 anni si è molto impegnata perché ha già lanciato 14 nuovi patient journey, cioè il viaggio del paziente con malattia cronico-degenerativa, nonché malattie rare, quindi un percorso digitalizzato" per ridurre ridurre "i tempi di attesa, i viaggi della speranza, migliorare la qualità di vita del paziente e del suo caregiver". Così Loreto Gesualdo, presidente Fism, Federazione società medico scientifiche italiane, all'Adnkronos Salute in occasione di 'L'Ai Week', la fiera europea dedicata all'intelligenza artificiale che si svolge a Rho-Fiera Milano oggi e domani, 13 e 14 maggio.  

Per l'evento "sono coinvolte ben 10 federate Fism che hanno animato una discussione sul ruolo dell'intelligenza artificiale nei percorsi di cura", spiega Gesualdo, mettendo il luce "il ruolo delle istituzioni, delle società scientifiche", ma anche "come il paziente percepisce questo cambio di passo, e quindi delle competenze digitali che devono essere portate al paziente e del ruolo dell'industria: nella sostenibilità anche le partnership pubbliche e private devono sostenere il sistema". In questo contesto è stata lanciata 'Clara: Ai clinical navigator' di Fism, uno strumento innovativo sviluppato da Visionage srl per supportare i professionisti sanitari nella cura dei pazienti. "Clara è un'assistente digitale che si mette a disposizione del medico e del paziente - chiarisce Gesualdo - per guidare il percorso terapeutico. Grazie all'aggancio con le linee guida è in grado di riportare al medico lo standard di cura per un determinato paziente, ma addirittura è in grado di" segnalare "i nuovi trial clinici in corso" di cui potrebbe beneficare "quel determinato paziente. Una vera rivoluzione". 

Il ruolo dell'intelligenza artificiale "è supportare il medico nel percorso di cura, ma non dimentichiamoci - avverte il presidente Fism - dell'intelligenza naturale, l'intelligenza umana che è il cosiddetto 'touch', il tocco, la stretta di mano, il guardarsi negli occhi, il far percepire al paziente", come clinico, che "io mi prendo cura di te. Non conosco ancora un tool di intelligenza artificiale in grado di fare questo - rimarca - L'intelligenza artificiale, però, mi permetterà di liberare il mio tempo per poter dare quel touch di sensibilità, di vicinanza al paziente che vede in me chi lo aiuterà nel suo percorso di cura". 

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In corsia 4 mini auto per i bimbi ricoverati all'Aou di Sassari

13 Maggio 2025
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La novità nei reparti di chirurgia e pediatria
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Video hot falsi con viso Meloni, mai trovato pc modifiche

13 Maggio 2025
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Nuova udienza in Tribunale a Sassari per ascoltare alcuni testi
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Vasco Rossi, il figlio Davide assolto in via definitiva per l'incidente di Roma del 2016

13 Maggio 2025
Davide Rossi - Ipa

(Adnkronos) - Davide Rossi non ha procurato lesioni né omissione di soccorso nell’incidente avvenuto a Roma, nel settembre 2016. La Corte di Cassazione, in conformità alla decisione della Corte d’Appello di Roma, ha archiviato definitivamente ogni procedimento a carico di Davide Rossi, figlio di Vasco Rossi. "Grazie alla magistratura giustizia è fatta - ha dichiarato Davide Rossi - siamo stati fiduciosi, la verità è venuta fuori, sono stato assolto. Sono molto contento, mi sono tolto un grande peso, mi fa solo ancora male il ricordo di alcuni titoli di giornale che, approfittandosi del cognome, mi davano per colpevole ancora prima che i fatti venissero verificati". 

Alla notizia della completa assoluzione di suo figlio, Vasco Rossi ha commentato: "Contrariamente a ogni ed eventuale pensiero prevenuto nei suoi confronti, Davide è una brava persona e un padre affettuoso di quattro bambini. Vive con la sua compagna e conduce una vita semplice e onesta. Non ha mai fatto del male a nessuno, io non ho mai avuto dubbi sulla sua sincerità. Comprendo le sue ferite ancora aperte di innocente messo alla gogna dai media". 

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Claudia Dionigi incinta, i 'problemi' della seconda gravidanza: "Tanta paura"

13 Maggio 2025
Claudia Dionigi e Lorenzo Riccardi - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Claudia Dionigi ha annunciato da poco di essere in attesa del suo secondo figlio. Dopo la nascita della primogenita Mariavittoria, avuta con Lorenzo Riccardi, la coppia di Uomini e Donne accoglierà presto un maschietto.  

Nonostante l'immensa gioia, Dionigi non ha nascosto le difficoltà affrontate nei primi mesi di gravidanza. "Un'altra vita che sta crescendo dentro di me, però non è stato tutto rose e fiori", ha raccontato l'ex corteggiatrice. 

"Inutile dirvi quanto siamo felici tutti. È una gioia indescrivibile", ha esordito Claudia Dionigi in un video pubblicato sul suo profilo Instagram. Ma ci sono stati alcuni ostacoli da superare: "Ho dovuto fare alcuni accertamenti, tra cui la villocentesi che chi ci è passato sa cosa significa, sa benissimo che non è una passeggiata sia fisicamente che emotivamente. Abbiamo avuto tanta, tanta paura. Quei giorni sono sembrati infiniti. È stato come vivere in un limbo", ha continuato l'ex corteggiatrice del dating show condotto da Maria De Filippi.  

Non sono mancati i momenti di sconforto: "Ho pianto in silenzio perché non volevo farmi vedere da Mariavittoria così. Ho cercato di equilibrare le cose", ma fortunatamente è andato tutto bene: "E adesso sto iniziando a godermi un pochino questa gravidanza. Ne ho veramente bisogno", ha raccontato con gioia.  

"Se vi sto raccontando queste cose non è per impietosirvi, ma voglio lanciare un messaggio a tutte le donne che mi stanno ascoltando e che stanno affrontando in generale esami, paure, attese", ha aggiunto Claudia Dionigi. E in conclusione: "Vi stringo forte e non perdete mai la speranza perché il vostro coraggio è più grande di quanto pensiate".  

 

"Sta arrivando lui. Non lo conosciamo ancora, ma lo amiamo da sempre. Arriverà a portare scompiglio, risate nuove, notti più corte…ma anche un amore che non si può spiegare. Un amore che non si divide, ma che si moltiplica e che fa esplodere di gioia la nostra famiglia", con queste parole la famiglia Riccardi-Dionigi aveva annunciato la seconda gravidanza.  

 

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Edilizia, Assogasliquidi: "Servono pluralità di tecnologie e vettori"

13 Maggio 2025
Edilizia, Assogasliquidi:

(Adnkronos) - "Solo mantenendo la pluralità tecnologica nel settore del riscaldamento domestico si potranno raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e impedire che si ripeta quanto già accaduto nell’automotive europea, oggi al centro di una complicata crisi a causa del bando generalizzato della tecnologia del motore endotermico". È quanto emerso durante l’evento organizzato da Assogasliquidi-Federchimica nella sede del Parlamento Ue a Bruxelles, dove per la prima volta sono stati presentati i risultati dello studio 'Decarbonizzazione dei consumi termici residenziali' realizzato da Bip Consulting per conto di Proxigas, Assogas, Assogasliquidi-Federchimica, Assotermica e Utilitalia.  

Il caso italiano, evidenziato dallo studio, può costituire un esempio per tutti gli altri Paesi: qui, il gas (sia naturale che Gpl) è centrale nel mix energetico, grazie a un’infrastruttura capillare che interessa il 90% dei Comuni e copre il 100% delle comunità con l’apporto del Gpl. Il parco residenziale è vetusto (oltre il 70% edificato prima degli anni ‘80), inefficiente (50% in classi energetiche F-G) e diversificato per clima e architettura (50% in zone climatiche fredde E-F). In questo scenario, la sostituzione delle caldaie tradizionali con modelli a condensazione consentirebbe, già da sola, di raggiungere gli obiettivi di riduzione dei consumi fissati dalla direttiva Epbd ('Case green'), garantendo un risparmio compreso tra il 19 e il 22% (a fronte di un target del 16%), di ridurre sensibilmente le emissioni grazie all’integrazione di percentuali crescenti di biocombustibili (biometano e bioGpl) e sostenere la competitività di una industria italiana ed europea di rilievo. 

Dall’altra parte, lo studio evidenzia i limiti di una strategia imperniata sul mantenimento di un’unica fonte (la pompa di calore) per coprire l’intero fabbisogno. Intanto per motivi infrastrutturali: il 60% degli appartamenti con riscaldamento autonomo in Italia non presenta un giardino privato, un terrazzo o uno spazio esterno utili ad ospitare gli apparecchi di questa tecnologia. Dei 10,3 milioni di abitazioni in classe F e G solo meno di 6 milioni potrebbero accogliere una pompa di calore elettrica. Ma se si affina l’analisi e si considerano anche i fattori legati al reddito delle famiglie il numero si riduce a meno di 2 milioni di abitazioni. Dallo studio emerge quindi come la transizione energetica del comparto residenziale, se affidata a un’unica soluzione, rischia di essere fallimentare in partenza: l’elettrificazione rappresenta una valida soluzione in determinati contesti ma occorre offrire alternative nell’ottica della complementarità e della pluralità di tecnologie e vettori per coinvolgere l’intero patrimonio abitativo. 

La presentazione dello studio è stata l’occasione per riportare l’attenzione sulla fase di implementazione della direttiva sulle performance di efficienza energetica degli edifici. La direttiva Epbd traccia il percorso per decarbonizzare il patrimonio edilizio entro il 2050, conferendo flessibilità agli Stati nella scelta degli strumenti e delle tempistiche per la transizione, ma affida alla Commissione il compito di emanare linee guida non vincolanti sui singoli aspetti applicativi, in particolare sulla definizione di 'caldaie alimentate a combustibili fossili'. “Il rispetto in concreto del principio di neutralità (e quindi pluralità) tecnologica nella formulazione delle linee guida - commenta Matteo Cimenti, presidente di Assogasliquidi-Federchimica - richiede che la Commissione definisca la nozione di 'caldaia alimentata a combustibili fossili' escludendo dal bando gli apparecchi certificati per essere alimentati con gas rinnovabili”.  

Eppure, in Italia, pochi mesi fa con la legge di bilancio, il Parlamento ha optato per una esclusione dai benefici fiscali dell’ecobonus degli “interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili”. Si tratta - secondo Assogasliquidi-Federchimica - di una disposizione non chiara e che ostacola il percorso di rinnovo del parco termico. Ciò contrasta con gli obiettivi di decarbonizzazione, efficienza energetica e neutralità tecnologica: tutte le soluzioni a basso impatto - comprese le caldaie certificate per essere alimentate a gas rinnovabile - dovrebbero beneficiare di incentivi, senza dover soddisfare soglie di prodotto irraggiungibili, in rapporto alla disponibilità attuale di prodotto la cui crescita va invece incentivata e sostenuta.  

“È necessario garantire parità di trattamento a tutte le soluzioni di riscaldamento ambientalmente sostenibili, in linea con il principio di neutralità tecnologica - conclude Cimenti - potenziare la produzione e la distribuzione di gas rinnovabili (biometano, bioGpl, rDme) e avviare una campagna informativa chiara e trasparente sui reali benefici ambientali ed economici di tutte le tecnologie sostenibili”.  

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Innovazione, EY lancia la nuova piattaforma basata su AI agente

13 Maggio 2025
Innovazione, EY lancia la nuova piattaforma basata su AI agente

(Adnkronos) - L’ultima frontiera in fatto di AI è l’AI agentica o Agenti AI, un salto evolutivo basato su sistemi avanzati che permettono di analizzare informazioni sempre più numerose e complesse, percepire l’ambiente digitale, prendere decisioni autonome per raggiungere obiettivi predefiniti, con una ridotta supervisione umana. In sintesi, si tratta di veri e propri consulenti digitali intelligenti in grado di analizzare le specifiche situazioni, apprendere dal contesto, gestire scenari complessi, agire in modo proattivo e continuativo sia in autonomia che in sinergia con altri Agenti e con la persona. A partire da questi modelli avanzati di AI, EY, da sempre in prima linea nel cogliere le opportunità delle nuove tecnologie, ha lanciato la nuova piattaforma EY.ai Agentic, basata su tecnologie Nvidia e Microsoft, che permette di migliorare l’efficienza operativa interna e dei propri clienti. EY ha già sviluppato diversi Agenti AI per efficientare determinate funzioni aziendali, tra cui 150 Agenti dedicati a migliorare la conformità fiscale e ottimizzare i processi, che collaborano con 80 mila esperti fiscali in tutto il mondo.  

“Gli agenti AI stanno rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, permettendoci di analizzare compiti complessi, e migliorare l’efficienza operativa. Con la piattaforma EY.ai Agentic, stiamo sfruttando la potenzialità di questi Agenti AI per trasformare le nostre attività e quelle dei nostri clienti, garantendo un maggiore produttività e conformità. In questo modo, la conoscenza collettiva di 400 mila professionisti qualificati viene integrata con le tecnologie AI avanzate, con l’obiettivo di plasmare il futuro del lavoro”, ha commentato Giuseppe Santonato, AI Leader di EY Emeia e AI Transformation Leader di EY Italia. Qui il link al sito EY. 

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Assolto dopo 38 anni di carcere, l'eclatante errore giudiziario in Gran Bretagna

13 Maggio 2025
Uomo in prigione -

(Adnkronos) - Era stato condannato per l'omicidio di una 21enne e ha trascorso 38 anni in carcere, ora il 68enne Peter Sullivan è considerato vittima del più lungo ed eclatante errore giudiziario nella storia della giustizia britannica. Dopo 38 anni passati in carcere da innocente, la Corte di Appello di Londra ha annullato la sua condanna, datata 1986, con la quale era stato condannato per l'omicidio di Diane Sindall. La donna, una barista di 21 anni, era stata uccisa dopo una brutale aggressione a sfondo sessuale, avvenuta a Birkenhead, nel Merseyside, mentre tornava dal lavoro.  

Dopo quasi quattro decenni, la criminal cases review commission – l’organismo statale che indaga su potenziali errori giudiziari – lo scorso anno ha rinviato il caso di Sullivan alla Corte d’Appello, in seguito a nuovi test del Dna. Gli esami, effettuati su un campione di sperma conservato dalla scena del crimine, avevano rilevato la presenza di un profilo genetico riconducibile a un aggressore sconosciuto. Duncan Atkinson Kc, rappresentante per la Procura della Corona, ha dichiarato che le prove del Dna minavano la condanna di Sullivan e, di conseguenza, non ci sarà alcuna richiesta di un nuovo processo. Sullivan, apparso in video-collegamento dal carcere di massima sicurezza di Hmp Wakefield, è scoppiato in lacrime. 

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Mers, 9 casi con due morti in Arabia Saudita. Oms: "Rischio moderato"

13 Maggio 2025
Laboratorio (Fotogramma)

(Adnkronos) - La Mers torna a colpire. In particolare in Arabia Saudita, dove tra il 1 marzo e il 21 aprile ci sono stati nove casi di sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus, fra cui 2 morti. Il ministero della Salute del Paese ha comunicato i contagi all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che oggi lancia un alert e fa il punto della situazione, ribadendo che il rischio legato a questo virus resta moderato sia a livello globale che regionale.  

Tra le 9 infezioni registrate, un focolaio di 7 casi è stato identificato a Riyadh, e include 6 operatori sanitari e assistenziali che hanno contratto l'infezione assistendo un singolo paziente infetto. Il focolaio è stato intercettato tramite il tracciamento e il successivo test di tutti i contatti. Quattro dei 6 operatori erano asintomatici e 2 mostravano solo segni lievi e aspecifici. Del totale casi, solo uno ha avuto un contatto indiretto con cammelli e non fa parte del cluster segnalato. Il resto dei pazienti non aveva una storia nota di contatto con cammelli o prodotti derivati da questo animale.  

Dalla prima segnalazione di Mers (in Arabia Saudita nel 2012), sono stati segnalati da 27 Paesi all'Oms 2.627 casi confermati in laboratorio, con 946 decessi associati (tasso di mortalità o Cfr del 36%, ma può essere sovrastimato perché i casi lievi non vengono rilevati, si precisa), in tutte e 6 le regioni dell'Oms. La maggior parte dei casi (2.218; 84%) è stata riportata proprio in Arabia Saudita. Dal 2019, non sono state segnalate infezioni umane da Mers da Paesi al di fuori del Medio Oriente. "La notifica dei casi non modifica la valutazione complessiva del rischio, che rimane moderata sia a livello globale che regionale", conferma l'Oms. 

"Questi casi - conclude l'agenzia Onu per la salute - dimostrano che il virus continua a rappresentare una minaccia nei Paesi in cui circola nei dromedari e si diffonde alla popolazione umana. L'Oms raccomanda l'attuazione di misure mirate di prevenzione e controllo delle infezioni per prevenire la diffusione delle infezioni correlate all'assistenza sanitaria da Mers e la successiva trasmissione umana". 

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Alimenti, barrette proteiche al collagene per calo peso doppio, studio

13 Maggio 2025
Alimenti, barrette proteiche al collagene per calo peso doppio, studio

(Adnkronos) - Il segreto per perdere più peso? Potrebbe essere consumare delle barrette proteiche speciali. Ricoperte di cioccolato come quelle classiche ma con un ingrediente che potrebbe fare la differenza: sono arricchite al collagene, proteina presente nel tessuto connettivo, "sicura, economica e facile da ottenere", assicurano gli autori di una ricerca che ha dimostrato come, inserendole nella dieta, si possa ottenere un calo di peso doppio rispetto a chi non le mette in menu. Lo studio viene presentato al Congresso europeo sull'obesità (Eco 2025) in corso a Malaga (Spagna) fino a mercoledì 14 maggio ed è pubblicato sulla rivista 'Nutrients'. I ricercatori che lo hanno condotto, un team spagnolo, spiegano che si è osservata anche una maggiore riduzione della pressione sanguigna e del girovita e un ulteriore miglioramento della salute del fegato.  

"Molti farmaci per la perdita di peso sono costosi - spiega la ricercatrice Paola Mogna-Peláez dell'università di Navarra, Pamplona - Eravamo interessati al collagene perché", oltre ad essere facilmente reperibile e low cost, "non si conoscono effetti collaterali. È anche un composto che il pubblico conosce bene. La struttura di questa proteina può essere modificata per consentirle di assorbire più acqua, il che ne porta ad aumentare le dimensioni. Volevamo scoprire se un composto di questo tipo crea una sensazione di sazietà quando si espande nello stomaco, riducendo l'appetito e portando alla perdita di peso". 

Per approfondire l'argomento, Mogna-Peláez e colleghi hanno condotto uno studio clinico randomizzato controllato di 12 settimane su 64 persone di età compresa tra 20 e 65 anni con sovrappeso o obesità (50% donne, peso medio 83,9 kg, Bmi medio 29,65 kg/m²). A tutti i partecipanti sono stati forniti consigli alimentari salutari basati sulla dieta mediterranea. Inoltre, a metà di loro è stato chiesto di consumare una barretta proteica al gusto di cioccolato arricchita con collagene (10 g di collagene per barretta) con un bicchiere d'acqua prima di pranzo e cena ogni giorno. Il collagene, di origine bovina, era stato trattato per assorbire più acqua, in modo da aumentare di volume se consumato appunto accompagnato da acqua. I partecipanti hanno compilato un questionario sull'appetito e si sono sottoposti a una serie di misurazioni corporee e ad altri test, sia all'inizio che a intervalli regolari. 

Dopo 12 settimane, il gruppo che aveva assunto collagene aveva perso più peso rispetto al gruppo di controllo (3 kg contro 1,5 kg). Questo nonostante entrambi i gruppi assumessero lo stesso numero di calorie, affermano i ricercatori. La pressione sanguigna sistolica è diminuita di 8 mmHg nel gruppo collagene, ma è aumentata leggermente (aumento di 0,4 mmHg) nel gruppo di controllo. Anche la circonferenza vita (2,8 cm contro 2,5 cm), l'indice di massa corporea (1,2 unità contro 0,78 unità) e l'indice di steatosi epatica, indicatore della salute del fegato, sono diminuiti maggiormente nel gruppo collagene rispetto al gruppo di controllo. E ancora: la massa magra (tessuto non adiposo, incluso il muscolo) è aumentata nel gruppo collagene, suggerendo che i partecipanti potrebbero aver sviluppato massa muscolare, ma è rimasta invariata nel gruppo di controllo. Nel complesso, i risultati indicano che la perdita di peso nel gruppo del collagene non era dovuta alla perdita di massa muscolare, spiegano i ricercatori, alcuni dei quali lavorano presso l'azienda che produce l'integratore e le barrette proteiche. 

Il questionario ha mostrato che il gruppo del collagene si sentiva meno affamato e più sazio rispetto al gruppo di controllo. I livelli di leptina, ormone che induce il senso di sazietà, sono diminuiti in entrambi i gruppi, ma erano più alti alla fine dello studio nel gruppo del collagene rispetto al gruppo di controllo. Negli esperimenti sugli animali si è osservata anche una riduzione dei livelli di grelina, ormone che stimola l'appetito. L'integratore si è inoltre gonfiato fino a quasi 20 volte le sue dimensioni originali nell'acido gastrico e ha mostrato una bassa digeribilità. Nessuno dei partecipanti ha segnalato effetti collaterali e il gruppo del collagene hanno valutato le barrette molto bene (8,8 su 10) per il gusto in un questionario. 

"I nostri risultati - conclude Mogna-Peláez - indicano che, gonfiandosi nello stomaco, il collagene ha fatto sì che i partecipanti si sentissero meno affamati, il che li avrebbe portati a mangiare meno e quindi a perdere peso. Il collagene potrebbe anche aver portato a sviluppare massa muscolare e sappiamo che i muscoli bruciano più calorie dei grassi. È anche possibile che modifichi la composizione della flora batterica intestinale, il che potrebbe aiutare nella perdita di peso e nel controllo dell'appetito". I ricercatori stanno ora conducendo uno studio più ampio per approfondire i meccanismi d'azione, in particolare in relazione al microbiota intestinale. 

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Salario minimo, Consulenti lavoro: "Sistema retributivo italiano tra più completi in Europa"

13 Maggio 2025
Salario minimo, Consulenti lavoro:

(Adnkronos) - I lavoratori italiani possono contare su un sistema retributivo garantista che prevede un livello di protezione economica tra i più completi e articolati nel panorama europeo. Il modello italiano è, infatti, fondato su una solida architettura di contrattazione collettiva e su istituti normativi consolidati, come la tredicesima e la quattordicesima mensilità e il Trattamento di fine rapporto, non previsti per legge negli altri sistemi retributivi europei. È il caso, ad esempio, di quelli vigenti in Francia, Germania, Romania, Spagna e Svezia. È quanto emerge dall’approfondimento della Fondazione studi consulenti del lavoro dal titolo 'Struttura della retribuzione e salario minimo: disciplina italiana e confronto con altri Stati comunitari', che mette a confronto la disciplina retributiva italiana con quella dei cinque Paesi europei citati. E i consulenti del lavoro in un documento presentato oggi in Commissione Lavoro del Senato nelle osservazioni sui disegni di legge sul salario minimo nn. 956, 957 e 1237 sottolineano che "in uno scenario" come quello italiano "la previsione di un 'salario minimo' di derivazione legale potrebbe essere percepito come un elemento di disturbo nel paradigma del dialogo delle parti sociali, normalmente impegnate su un fronte indubbiamente più esteso ed esauriente".  

Oggetto dello studio sono stati i sei ccnl più applicati in Italia, cioè utilizzati per la gestione di svariati milioni di lavoratori. Così come va sottolineata la copertura universale che ha la contrattazione collettiva nel nostro Paese. La comparazione non si limita al solo valore del salario minimo legale – spesso usato come unico indicatore – ma si estende all’intera struttura della retribuzione, includendo elementi indiretti e differiti, come indennità contrattuali, mensilità aggiuntive e Tfr.  

Il quadro che emerge dall’analisi della Fondazione Studi, secondo i consulenti del lavoro "è chiaro: le 'retribuzioni ultra-mensili e differite' (13^ e 14^ mensilità e Trattamento di fine rapporto) in Italia sono istituti contrattuali previsti per legge, o per ccnl, a differenza di quanto accade nei cinque Paesi messi a confronto".  

In sostanza, per realizzare una comparazione credibile, secondo i professionisti, "è necessario osservare non solo i minimi retributivi orari, ma l’intera struttura della retribuzione. Infatti, soffermandosi esclusivamente sulla paga oraria non si rappresenta in modo veritiero quanto viene percepito effettivamente da un lavoratore. Dunque, anche in assenza di un salario minimo legale, il livello retributivo complessivo previsto dai Contratti collettivi nazionali di lavoro è già in linea o addirittura superiore alla retribuzione minima imposta per legge in altri Stati".  

A questo si aggiunge il fatto – si sottolinea nel documento dei consulenti del lavoro – che in alcuni casi la contrattazione collettiva italiana si spinge addirittura oltre la quattordicesima mensilità, disegnando elementi retributivi ulteriori, che a esempio possono essere previsti sotto forma di welfare come la conciliazione vita-lavoro e l’assistenza sanitaria integrativa. Nonché la corposa previsione di ore retribuite con permessi giustificati; ovvero tutti gli strumenti erogati dalla bilateralità. Come evidenziato, la forza del modello italiano risiede, dunque, nella sua flessibilità e capacità di adattamento settoriale, garantita dalla contrattazione collettiva rappresentativa. Un meccanismo che consente di calibrare i trattamenti economici in base alle reali esigenze dei lavoratori e delle imprese, assicurando al contempo equità e dignità del lavoro in conformità all’art. 36 della Costituzione.  

La contrattazione collettiva è, dunque, secondo i consulenti del lavoro "un patrimonio da preservare, perché in grado di garantire tutele economiche solide e flessibili ai lavoratori, adattandosi ai cambiamenti del mercato. Naturalmente, in questa indagine non viene incluso il valore del costo della vita che determina il potere di acquisto delle retribuzioni. Costo della vita che nei Paesi oggetto della comparazione ha oscillazioni diverse, in molti casi superiore a quello italiano. E per ovviare a ciò è dunque necessario spingere nei ccnl sulla retribuzione di risultato, valorizzando la partecipazione attiva dei lavoratori al successo dell’impresa. Un approccio che potrà genere benefici tangibili in termini di produttività, retribuzione e rafforzamento del legame tra impresa e capitale umano", conclude.  

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Niguarda Milano, interventi col robot raddoppiati e 'vivaio' giovani camici

13 Maggio 2025
Niguarda Milano, interventi col robot raddoppiati e

(Adnkronos) - Sempre più interventi con il 'robot chirurgo' come assistente, ormai 'habitué' delle sale operatorie dell'ospedale Niguarda di Milano. Con le sue "9 piattaforme attive", la struttura è "un centro di riferimento internazionale per la chirurgia robotica", spiegano dal centro meneghino. I numeri mettono in evidenza il balzo in avanti costante: il 2024 si è chiuso con oltre 1.100 interventi assistiti con il robot chirurgico, "un numero che è praticamente il doppio rispetto all'anno precedente". La grande esperienza e la casistica sono ora messe a frutto nel Progetto Vivaio, un programma di formazione per i chirurghi del futuro coordinato da Giovanni Ferrari, direttore della Chirurgia generale oncologica e mininvasiva di Niguarda. 

"Il nostro ospedale - afferma Ferrari - è il primo a livello europeo ad aver introdotto un programma di Total Practice Robotica, con cui sono stati completamente sostituiti gli interventi di laparoscopia con la robotica nella chirurgia generale. E' un passaggio importantissimo, che rende finalmente democratico l'accesso a questa chirurgia di ultima generazione. Rispetto alle tecniche impiegate finora, come la chirurgia open e la laparoscopia, il robot consente un miglior recupero post operatorio, una maggiore precisione, minori effetti avversi e spesso anche una degenza ridotta: tutti fattori che migliorano di gran lunga la qualità delle cure che siamo in grado di offrire quotidianamente ai nostri pazienti". 

Più in generale, anche se l'uso del robot in sala operatoria è diventato a Niguarda "democratico e per tutti", c'è ancora un po' di strada da fare per la formazione dei chirurghi italiani, sottolineano dall'ospedale. Il Progetto Vivaio "punta ad un vero e proprio programma strutturato - commenta Ferrari - per introdurre i giovani professionisti alla pratica clinica e alla chirurgia di più alta complessità. E' una sfida in cui crediamo molto, anche perché grazie alle tecnologie di ultima generazione possiamo contare su un addestramento molto più rapido e semplice rispetto al passato".  

Ad esempio, continua Ferrari, "il chirurgo in formazione può essere ai comandi del robot, ma avere nella consolle a fianco il chirurgo esperto in grado di guidarlo o di subentrare in ogni momento in caso di problemi. Una cosa che con le tecniche tradizionali raramente è possibile fare con la stessa efficienza e rapidità". 

Il Progetto Vivaio di Niguarda, oltre a formare chirurghi specializzati in tecnologie avanzate, punta a rappresentare "una risposta alla necessità di incentivare e supportare le nuove generazioni di professionisti della sanità - si legge in una nota - Investire nella formazione, così come offrire possibilità di crescita e sviluppo professionale attraverso programmi strutturati e innovativi, può contribuire a contrastare la crisi di vocazione e attrarre nuovi talenti nel campo medico". 

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Gaza, Netanyahu: "Entreremo con forza nella Striscia nei prossimi giorni"

13 Maggio 2025
Benjamin Netanyahu (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - L'esercito israeliano "entrerà con tutta la sua forza" a Gaza nei prossimi giorni. E' la minaccia ribadita dal premier Benjamin Netanyahu, affermando di "non vedere uno scenario in cui Israele possa arretrare dalla guerra" contro Hamas. "Nei prossimi giorni concluderemo l'operazione e distruggeremo Hamas" aggiunge in una nota. 

Israele usa la fame come un'arma di guerra nella Striscia di Gaza. Negando alla popolazione palestinese la possibilità di accedere a cibo, oltre che a medicinali e altri beni umanitari. Ne è convinto Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi. Intervistato dalla Bbc, ammette di non avere parole "per descrivere la miseria e la tragedia che colpisce la popolazione di Gaza. Sono ormai più di due mesi che non ricevono alcun aiuto". E sottolineando che "la fame si sta diffondendo, la gente è esausta, la gente ha fame'', Lazzarini ha avvertito che ''possiamo aspettarci che nelle prossime settimane, se non arriveranno aiuti, la gente non morirà a causa dei bombardamenti, ma per mancanza di cibo. Questa è la strumentalizzazione degli aiuti umanitari''. 

Lazzarini afferma quindi che "non ho assolutamente dubbi" sul fatto che ''ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi 19 mesi, soprattutto negli ultimi due mesi, è un crimine di guerra''. E sul fatto che ''da quello che vediamo cibo e assistenza umanitaria vengono utilizzati per raggiungere obiettivi politici o militari a Gaza". 

Il capo dell'Unrwa ha poi respinto le accuse che sono state rivolte a lui personalmente e all'agenzia che guida da parte di Israele. L'Unrwa, ha spiegato, ha indagato su 19 membri dello staff e li ha sospesi. Da allora, ha proseguito Lazzarini, l'Unrwa ha ricevuto "centinaia di accuse dallo Stato di Israele. Ogni volta, come organizzazione che si basa su regole, continuiamo a chiedere informazioni comprovate". Ma non sono mai state ricevute, ha spiegato. 

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