In dodici per sei posti per tabellone principale, bene i sardi... 
(Adnkronos) - Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con Armanda Colusso, la madre di Alberto Trentini, il cooperante italiano detenuto in Venezuela da novembre 2024. "Il Presidente Meloni ha rinnovato la propria personale vicinanza e quella del Governo alla famiglia dell’operatore umanitario italiano, che ha potuto ricevere una visita del Capo missione italiano a Caracas lo scorso 23 settembre", si legge in una nota di palazzo Chigi. "Il Presidente Meloni ha confermato alla Signora Colusso Trentini la grande attenzione con cui il Governo segue la vicenda e il suo massimo impegno, attraverso tutte le strade praticabili, per un esito positivo", si legge ancora.
Il cooperante italiano è detenuto in Venezuela da metà novembre scorso. Trentini, ha spiegato la sua legale Alessandra Ballerini, si trovava ne Paese per una missione con la Ong Humanity e Inclusion per portare aiuti umanitari alle persone con disabilità. "Alberto era arrivato in Venezuela il 17 ottobre 2024 e il 15 novembre mentre si recava in missione da Caracas a Guasdalito è stato fermato a un posto di blocco, insieme all'autista della Ong",
Laurea in storia moderna e contemporanea all'Università Ca' Foscari, prima di collaborare con Humanity & Inclusion Alberto Trentini, di origini veneziane, ha lavorato nel campo della cooperazione internazionale in tutto il mondo: fra il 2023 e il 2024, con il Consiglio danese per i rifugiati, a Barbacoas, località della Colombia. Per gli ultimi 4 mesi del 2022 invece, sempre in Colombia, è stato, per l'Ong francese Solidarités International, field coordinator; stessa mansione che ha ricoperto per Première Urgence Internationale.
Tra il 2017 e il 2020, Trentini ha collaborato con l'organizzazione Coopi in Ecuador, Perù, Libano e Etiopia. Tra gli altri paesi dove ha compiuto missioni umanitarie Grecia, Nepal, Paraguay e Bosnia-Erzegovina.

(Adnkronos) - “Non è più il tempo di attendere. È quello di agire 'Nisi caste, caute', dicevano i Latini. Se non puoi essere casto, almeno sii cauto. Così oggi per noi. Il clima è cambiato, incontestabilmente e dati alla mano. Trasformiamoci, con le strategie della nuova ingegneria e del monitoraggio predittivo”. Così Marco Lombardi, Ceo di Proger, prima società italiana indipendente di ingegneria, a margine dell’evento “Strategie Di Adattamento Per Un Cambiamento Climatico Che Non Aspetta: Ingegneria Per I Territori E Per Il Patrimonio Culturale” organizzato da Soft Power Club e sostenuto da Proger che si è svolto presso la 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia oggi all’Arsenale. Un vasto e profondo giro di orizzonte tra i protagonisti italiani: ingegneri, imprenditori, esperti di Itc e filosofi. Perché è proprio il connubio tra la scienza dei materiali e delle costruzioni, le innovazioni tecnologiche e l’intelligenza artificiale e il pensiero di quello che siamo che innerva e sostanzia la modernità e il futuro che vogliamo.
È stato Francesco Rutelli, Presidente di Soft Power Club a ricordare che sono gli italiani gli inventori del concetto di Città, degli acquedotti (il primo fu di Appio Claudio il Cieco, nel IV secolo a.C.) e che la responsabilità che sul nostro paese grava è quella di tenere fede alla sua eredità culturale e scientifica. “A noi spetta comprendere come poter adattare città e imprese e, soprattutto, il patrimonio culturale ai cambiamenti climatici del pianeta.”
Il Ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, in un articolato tele intervento ha sottolineato come la vera sfida che ci attende sia quella energetica, con un fabbisogno nazionale destinato a raddoppiare nei prossimi 15 anni e la gestione intelligente dell’eccesso di acque: piove troppo, ma non si conservano le acque e quando arriva la siccità non si sa da dove prenderla.
Il tema della gestione idrica è stato il centro dell’intervento di Erasmo D’Angelis, presidente della Earth Water Agenda Foundation: “Senza controllo degli eccessi idrici e senza un ripensamento ed una manutenzione di acquedotti e dighe non c’è futuro”, mentre il tema delle città è stato il cuore del ragionamento sviluppato dalla presidente dei costruttori edili (Ance), Federica Brancaccio. “La rigenerazione urbana è modernità e chiediamo alle istituzioni regole nuove e fondi certi per affrontare la sfida che noi siamo pronti a sostenere, con le competenze e le responsabilità che gli imprenditori sanno di avere”.
Ma è l’intelligenza artificiale e l’innovazione tecnologica a farla da padrona nella ingegneria predittiva: “Attendere che le catastrofi si verifichino per poi intervenire e rimediare è troppo costoso e inutile”, come ha detto Alberto Tripi, Presidente di Almaviva, il gruppo leader italiano della Ict “Oggi siamo spesso in grado di capire cosa accadrà prima che accada. Questo risparmi vite umane, patrimoni e ingenti quantità di denari”.
In questa direzione che anche il Direttore scientifico del Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici, Giulio Boccaletti ha evidenziato come l’incontestabilità del cambiamento climatico e i nuovi fenomeni catastrofali siano affrontabili con la competenza e la ricerca scientifica. Ma è stata Paola Darò, ingegnere del Consorzio Proger Mens-Sacertis, a rafforzare con la forza dei numeri “che a noi ingegneri danno conforto”, la quantità impressionante di chilometri di reti ferroviarie e autostradali, di ponti e gallerie che vanno manutenuti. Soprattutto perché sono opere che in gran parte risalgono al dopoguerra e le infrastrutture, anche loro, hanno una vita utile. Un programma di manutenzioni efficace ed efficiente è in grado di allungarla e consentire di evitare tragedie e costi.
“I tempi sono maturi per affrontare la sfida dell’adattamento. Parlarne solo qualche anno fa sarebbe stata una bestemmia. A noi interessa relativamente se il cambiamento climatico sia opera dell’antropizzazione selvaggia o se sia un ciclo naturale. A noi serve capire per intervenire e per adattare noi e le nostre vite, le nostre opere e la nostra salute a un clima che è cambiato. E mentre ci adattiamo, procedere ad attendere gli effetti delle immancabili azioni di mitigazione degli interventi dell’uomo sulla natura”, ha concluso Chicco Testa, già presidente di Enel e vicepresidente di Proger.
“Idee, riflessione, dialogo, proposte e progetti: la Biennale 2025 si apre a qualcosa di più dell’arte e delle esposizioni. Una filosofia della natura e della tecnologia che ci aiuti nella difficoltà di vivere un mondo nuovo” ha concluso il presidente della Fondazione Biennale, Pietrangelo Buttafuoco.” E soprattutto, fedeli al vecchio adagio, meno avvocati, più ingegneri.”
Leggi tutto: Proger, Lombardi: "Clima è cambiato, non c'è più tempo, serve nuova ingegneria"

(Adnkronos) - Sono novità che "migliorano la vita quotidiana delle persone con diabete di tipo 1". A fare la differenza anche "la mobile App che da oggi viene introdotta sui nostri device e che consente di gestire, in completa autonomia, flessibilità e libertà, le funzionalità del nostro microinfusore semplicemente attraverso uno smartphone. Questo garantisce anche discrezione a coloro che non vogliono far conoscere il proprio stato di salute". Lo ha detto Enrico Ceribelli, director Business unit biosystem di Movi, partecipando oggi a Roma all'evento di presentazione delle novità tecnologiche nei sistemi di monitoraggio ed erogazione dell'insulina nelle persone con diabete di tipo 1 lanciate dall'azienda italiana, insieme a Tandem Diabetes Care.
"Le innovazioni che portiamo qui oggi fanno sì che nel nostro device 'batta un cuore' completamente nuovo", ha spiegato Ceribelli riferendosi all'algoritmo messo a punto per adattare l'erogazione dell'insulina in base ai diversi bisogni di chi vive con questa patologia. "Il nuovo sistema porta una serie di vantaggi, sempre nella direzione di semplificare la terapia e soprattutto - ha sottolineato - di migliorare la qualità di vita dei pazienti, degli operatori sanitari e di tutte le persone che vivono intorno" a chi ha il diabete di tipo 1.
Leggi tutto: Ceribelli (Movi): "Per diabete tipo 1 innovazioni che migliorano qualità vita"

(Adnkronos) - "Già da subito" il piccolo paziente "e la famiglia si affidano: abbiamo il 100% dell'accettazione. In termini di compenso metabolico otteniamo dei risultati eccezionali, quasi quanto non avere il diabete". Il sistema può "rendere la vita dei pazienti migliore, soprattutto dei bambini, e migliora anche quella di tutto il nucleo familiare". Così Ivana Rabbone, direttrice Struttura complessa di pediatria (Scdu) ospedale Maggiore della Carità di Novara e referente regionale Rete diabetologica pediatrica piemontese, ha raccontato oggi a Roma, all'incontro 'Moving borders in diabetes care: la tecnologia che modella il cambiamento', i risultati ottenuti nel centro che dirige, "uno dei pochi che ha utilizzato da subito" i sistemi innovativi Aid - Automated insulin delivery.
Durante l'evento sono state presentate 4 innovazioni tecnologiche, introdotte da Movi in collaborazione con Tandem Diabetes Care, che vanno dalla gestione del diabete da remoto via App, all'integrazione con nuovi sensori, con l'obiettivo di cambiare in meglio la gestione clinica della patologia.
Leggi tutto: Pediatra Rabbone: "Con Aid risultati eccezionali in controllo diabete 1"

(Adnkronos) - "Avere un dispositivo che garantisca una maggiore flessibilità" del controllo glicemico nel diabete di tipo 1, "tra i diversi giorni o addirittura all'interno dello stesso giorno, in diverse fasce orarie, rappresenta ovviamente un plus. E non solo per noi sanitari, ma anche per i nostri pazienti, che si sentono così più tutelati da questo punto di vista". Così Concetta Irace, professore di Scienze e tecniche mediche applicate presso l'università Magna Graecia di Catanzaro e dirigente medico dell'Unità operativa complessa (Uoc) di malattie del metabolismo azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini, commenta le innovazioni del sistema Tandem t:slim X2 con tecnologia Control-IQ, presentate oggi a Roma all'incontro 'Moving borders in diabetes care: la tecnologia che modella il cambiamento', organizzato dall'azienda italiana Movi.
"Il miglioramento dell'algoritmo, inteso come dispositivo che consente di erogare in maniera automatica l'insulina in base all'andamento della glicemia", osserva Irace, è tra le le principali novità del percorso di innovazione per la gestione del diabete di tipo 1 del nuovo sistema ibrido a circuito chiuso che combina una pompa per insulina, un sensore per il monitoraggio continuo della glicemia e un algoritmo che modula automaticamente l'infusione basale in risposta ai valori glicemici in chi convive con la patologia. Il nuovo algoritmo Control-IQ+ rende il sistema utilizzabile anche nei bambini a partire dai 2 anni di età e in chi ha fabbisogni insulinici molto bassi o molto alti. Le persone con diabete di tipo 1 "sono diverse - spiega l'esperta - le esigenze sono diverse, le attività quotidiane sono diverse e anche molto varie tra i giorni". Ed è qui che entra in gioco l'innovazione che risponde all'esigenza di diversificare la somministrazione attraverso l'impostazione di profili basali temporanei e boli prolungati fino a 8 ore, anche durante la modulazione automatica dell'insulina da parte dell'algoritmo, offrendo una maggiore flessibilità nella gestione dei bisogni insulinici variabili.
Questa novità evidenzia come la persona con diabete sia "veramente al centro anche dello sviluppo tecnologico - sottolinea Irace - Molte volte si pensa che questo tipo" di evoluzione "avvenga in un contesto di ingegneria, lontano da quella che invece è la realtà: non è così - rimarca - Oggi stiamo osservando il rispetto massimo per le persone che hanno una patologia cronica e di questo siamo molto soddisfatti". Questa innovazione, conclude, "ci spinge ancora di più a collaborare tra di noi, ma anche con tutti gli altri stakeholders, affinché si raggiunga l'obiettivo comune che è il bene del paziente, che deve essere messo al centro, sempre".
Leggi tutto: Diabetologa Irace: "Bene sistema che si adatta a bisogni insulinici in tipo 1"

(Adnkronos) - "Mi ha fatto stare con i piedi per terra in un periodo in cui potevo anche perdere la testa". Jerry Calà, ospite di Nunzia De Girolamo nella seconda puntata stagionale di 'Ciao Maschio' in onda domani sabato 27 settembre su Rai1, parla così di Mara Venier. "Addirittura in quegli anni avevo in classifica due film contemporaneamente al primo e al secondo posto", ricorda l'attore.
Tante mozioni con il gioco del ricordo fotografico che ritrae Jerry Calà in compagnia di Mara Venier: "Questo è un servizio fotografico che abbiamo fatto io e Mara quando stavamo insieme. Eravamo appena fidanzati, due ragazzini di trent’anni. È stato un grandissimo amore. Lei mi ha supportato in un momento per me molto difficile: in quegli anni ho avuto un successo improvviso, esagerato. Mara ha saputo tenermi con i piedi per terra. Anzi, ha rinunciato lei a lavorare, a film importanti, perché diceva: "In casa già basta uno che fa questo lavoro’’.
Quanto al "tradimento può essere la fine dell’amore che stai vivendo e per cui vai a cercare quello che ti manca, in una relazione, altrove. Per me il tradimento è un segnale che sei a fine corsa. Anche se, nel mio caso, delle volte pur amando molto venivo accusato di tradimento pur non tradendo, e allora dicevo: vabbe', tanto vale che tradisco", ha detto ancora.
Leggi tutto: Jerry Calà: "Mara Venier? Mi ha tenuto con i piedi per terra"

(Adnkronos) - Gli accordi sui dazi, almeno quelli che sottoscrive Donald Trump, possono diventare carta straccia? O, comunque, possono essere messi in discussione dagli annunci disseminati via social, su Truth, mettendo nel mirino oggi i farmaci, i mobili e i camion, e domani chissà quale altro bene? La logica è sempre la stessa, eppure sorprende a ogni nuova applicazione: il presidente degli Stati Uniti è convinto di poter disporre della politica commerciale a proprio piacimento, con un orizzonte strategico che può ridursi semplicemente a un obiettivo: fare soldi e ristabilire un equilibrio rispetto allo squilibrio, presunto e calcolato in maniera empirica, nella bilancia commerciale del Paese che guida.
Arriva una nuova data, questa volta è il 1 ottobre, e arrivano nuove tariffe. Trump le ha fissate al 100 per cento sui farmaci, al 50 per cento sui mobili da cucina e da bagno, al 30 per cento sui mobili imbottiti e al 25 per cento sui camion. I dazi sui farmaci, ha specificato, non saranno applicati se un’azienda farmaceutica ha già uno stabilimento negli Stati Uniti, o ne sta costruendo uno. Il presidente americano ha anche tentato di spiegare le ragioni che lo spingono a rimettere in primo piano la sua politica commerciale aggressiva. Semplificando e sintetizzando, questi prodotti stranieri hanno invaso gli Stati Uniti e lui deve proteggere il suo processo produttivo per ragioni di sicurezza nazionale.
Ora, la domanda che è subito rimbalzata dall'altra parte dell'Oceano è: tutto questo riguarderà anche l'Europa, nonostante l'oneroso accordo chiuso con un tetto al 15% dei dazi applicati sulle merci europee?
L'interpretazione della Commissione Ue è che non sia così. Lo assicura il vice portavoce capo della Commissione Europea Olof Gill, che fa riferimento alla dichiarazione congiunta Ue-Usa: "gli Stati Uniti intendono garantire tempestivamente che l'aliquota tariffaria, composta dalla tariffa della nazione più favorita e dalla tariffa imposta in base alla sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, applicata ai prodotti originari dell'Unione Europea soggetti alle misure della sezione 232 su prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname, non superi il 15%". Per Gill, andando oltre l'aspetto tecnico, "questo chiaro massimale tariffario onnicomprensivo del 15% per le esportazioni dell'Ue rappresenta una polizza assicurativa che non si verificheranno dazi più elevati per gli operatori economici europei".
Anche la reazione di Piazza Affari, e più in generale delle piazze finanziarie europee, sembra disinnescare il rischio di nuove tensioni immediate legate alle 'bizze' di Trump. Tutte le grandi big del pharma si sono mosse senza contraccolpi, anche perché hanno stabilimenti o progetti pronti negli Stati Uinti che le tengono al riparo dalla nuova stretta, e i listini sono stati sostenuti dal dato dell'inflazione americana nelle attese, che dimostra come la guerra tariffaria finora non abbia riacceso la corsa dei prezzi.
Resta però in prospettiva il tema di fondo che riguarda i dubbi degli investitori di tutto il mondo rispetto all'affidabilità della Casa Bianca. Per questo i mercati si dimostrano molto più sensibili alle decisioni della Fed, alle divisioni interne al board e alle prossime scelte che farà, guardando soprattutto alla stabilità finanziaria, già messa sotto pressione dalle tensioni geopolitiche, e alla tenuta dell'economia americana. (Di Fabio Insenga)

(Adnkronos) - Importante partecipazione all’Anci Lazio Training Camp 2025 che, per tre giorni, fino a domani sabato 27 settembre, ha riunito a Sperlonga amministratori locali, istituzioni, imprese e comunità in un vero e proprio laboratorio di idee dedicato al futuro post-Pnrr. L’evento, incentrato su innovazione, sostenibilità e politiche di coesione, temi chiave per la programmazione europea 2028-2034, ha rappresentato una fondamentale occasione di networking e crescita per gli amministratori del Lazio, offrendo momenti di confronto su finanziamenti europei, transizione digitale e ambientale, nonché sulle opportunità di sviluppo per i territori.
Nel corso del Training Camp, numerosi esponenti istituzionali sono intervenuti per sottolineare il valore del confronto e della collaborazione. A fare gli onori di casa Daniele Sinibaldi, presidente di Anci Lazio: "La seconda giornata del Training Camp Anci Lazio a Sperlonga ha prodotto un intenso confronto tra amministratori, istituzioni e rappresentanti del mondo economico, consolidando alleanze e proponendo nuove strategie per lo sviluppo dei territori. Ringrazio tutti i partecipanti per l’entusiasmo e le competenze che stanno mettendo al servizio delle nostre comunità. In un momento cruciale per il futuro dei nostri territori, è fondamentale costruire reti solide, condividere buone pratiche e definire insieme strategie concrete per affrontare le sfide della transizione digitale, ambientale e della programmazione europea. Un sentito ringraziamento va a Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, - ha aggiunto Sinibaldi - per la sua partecipazione e il suo contributo al confronto, a testimonianza della vicinanza e dell’attenzione delle istituzioni regionali ai temi affrontati durante il nostro Training Camp”.
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, ha spiegato che "la collaborazione tra la Regione Lazio e l’Anci è particolarmente proficua. La nostra Regione offre moltissime opportunità e il mio obiettivo è accelerare lo sviluppo, colmando le carenze infrastrutturali. I dati economici dimostrano una ripresa significativa, ma siamo consapevoli che occorre ancora migliorare la viabilità e facilitare i collegamenti. Vogliamo portare anche capacità di ascolto e dialogo sui territori, elemento fondamentale per una buona programmazione, attraverso il confronto con gli enti locali. Molti dei temi su cui lavoriamo non hanno barriere ideologiche: i cittadini guardano alla capacità di visione, di leadership e di interpretazione dei bisogni dei territori. A livello territoriale - ha continuato Rocca - dobbiamo agire uniti per affrontare le sfide che una Regione così complessa pone, con impatti diretti sulla vita delle comunità. Il settore agricolo è uno dei risultati di cui vado più orgoglioso: siamo riusciti a rilanciare l’agricoltura affiancandola a percorsi enogastronomici. Allo stesso modo stiamo intervenendo sui lavori pubblici, con risorse stanziate per contrastare l’erosione costiera, e sullo sviluppo economico. Confrontarci sulle buone pratiche e sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per valutare l’impatto delle politiche e le loro dinamiche ci permetterà di programmare con uno sguardo di medio e lungo periodo".
All'evento è intervenuto con un videomessaggio Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Il Training Camp 2025 rappresenta una grande opportunità non solo per migliorare le competenze degli amministratori, ma anche per avviare un proficuo confronto e una sperimentazione di servizi innovativi per i cittadini. La scorsa settimana abbiamo approvato in via definitiva la legge italiana sull’Intelligenza Artificiale, che rende l’Italia il primo Paese UE a dotarsi di un quadro normativo completo. In particolare, l’articolo 14 disciplina l’utilizzo dell’Ia nella Pubblica Amministrazione. Per le amministrazioni locali, - ha aggiunto - l’intelligenza artificiale diviene un acceleratore per trasformare il modo in cui i servizi pubblici vengono erogati e gestiti. Adesso occorre uno sforzo collaborativo di amministratori, cittadini e imprese. Apprezzo, allora, la vostra iniziativa, che forma nuove capacità e rende la Pa un unico grande laboratorio nazionale di innovazione, in grado di guidare la transizione verso un servizio pubblico maggiormente al passo con i tempi”.
E di seguito al ministro Urso, è intervenuto Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro e Politiche sociali: “Ringrazio l’Anci Lazio per l’evento di alto profilo: è proprio grazie a momenti di confronto come questo che possiamo condividere competenze e visioni. È fondamentale investire nelle competenze e nello sviluppo delle professionalità: solo così potremo dare risposte concrete e rafforzare un sistema in cui tecnologia e valore umano siano davvero complementari”.
Per Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze: “L’Anci Lazio Training Camp è un’importante occasione per guardare al futuro dei nostri territori. Rilanciare l’economia locale e migliorare la gestione della finanza pubblica è essenziale per un Paese sano. La pandemia ci ha insegnato il valore dei territori, anche sul piano sanitario, e il lavoro sulla nuova legge di contabilità ha confermato quanto la finanza locale sia decisiva per l’andamento dello Stato. Stato e territori sono entità distinte, ma inseparabili: un disavanzo di un ente non è solo un problema locale, ma nazionale. Dobbiamo quindi cambiare paradigma, sostenere i Comuni e dialogare con loro ogni giorno. Non esiste una politica di finanza contro i territori: esiste solo una politica per e con i territori. Perciò, eventi come questo, che ci spingono a guardare oltre l’oggi e a progettare il domani, sono fondamentali per la crescita del Paese”.
Per Agostino Scornajenchi, Ceo di Snam, “Il sistema produttivo e di consumo richiede una fornitura continua e sicura, per questo serve concentrarsi sul concetto di integrazione energetica, dove tutte le componenti del mix concorrono allo stesso obiettivo. Nessuna tecnologia da sola può fare la differenza ma il gas resta la fonte più affidabile e programmabile anche in sinergia tra le altre fonti. Oggi rappresenta quasi il 40% del mix primario e, con minime oscillazioni, continuerà a farlo almeno fino al 2030. La domanda nazionale è in crescita: +3% tra il 2024 e il 2025. Non è solo una questione di numeri: il gas alimenta il cuore produttivo del nostro Paese, dal vetro alla ceramica, settori che non possono elettrificare i propri processi. Inoltre, abilita tecnologie innovative come la cattura e stoccaggio della CO2, fondamentali per la decarbonizzazione. Grazie alle possibilità di essere stoccato costituisce una riserva energetica strategica e attraverso i suoi asset già pronti ad accogliere molecole decarbonizzate svolge una funzione di bilanciamento del sistema e promuove una transizione sostenibile non solo a livello ambientale, ma anche economico e sociale”.
Errico Stravato, amministratore delegato di Sogesid Spa, ha dichiarato: “Ringrazio Anci Lazio per l’invito in un momento in cui sviluppo e salvaguardia devono procedere insieme. L’Italia è tra i Paesi europei più esposti a frane, alluvioni ed eventi climatici estremi: il 94,5% dei Comuni è a rischio idrogeologico. Sogesid, braccio tecnico-operativo dello Stato, affianca le amministrazioni nella prevenzione, nella ricostruzione e nell’uso di tecnologie predittive: sensori IoT, radar satellitari, sistemi di monitoraggio continuo. Operiamo in territori fragili come Toscana, Molise, Calabria, Sardegna ed Emilia-Romagna, accelerando interventi e supportando i Comuni. Grazie all’accordo con Infratel, stiamo digitalizzando il controllo ambientale e creando ‘cruscotti del rischio’ per decisioni rapide ed efficaci. Guardiamo anche alla rigenerazione degli immobili pubblici dismessi, risorsa chiave per città più sicure e sostenibili”.
Poi è stata la volta dell'intervento di Pietro Piccinetti, Ceo Infratel, che ha spiegato come "la connettività rappresenta oggi un pilastro fondamentale per la nostra società, promuove democrazia e garantisce libertà, fondamentale per la gestione e la prevenzione dei problemi sui territori. Grazie a una rete diffusa e affidabile, possiamo utilizzare strumenti avanzati come l’Internet of Things per monitorare bacini idrogeologici, infrastrutture come strade e ponti che ci consentono di anticipare criticità e migliorare l’efficienza degli interventi. Le Smart City, che hanno rivoluzionato il modo in cui viviamo le città, stanno ora evolvendo in veri e propri Smart piccoli centri, estendendo i benefici della tecnologia anche alle comunità più piccole e periferiche. In questo contesto, Infratel gioca un ruolo centrale: - ha aggiunto Piccinetti - il Mimit e le regioni hanno in questi anni costruito delle reti diffuse dovunque e oggi rappresentano uno strumento che permette di connettere cittadini, istituzioni e imprese, offrendo servizi più efficienti, sicuri e accessibili. Sfruttare appieno questa infrastruttura, sviluppando applicativi mirati, significa migliorare la qualità della vita dei cittadini, sostenere le imprese locali e creare opportunità concrete di crescita e innovazione per tutto il Paese".
Il programma ha visto la partecipazione di ospiti di rilievo nazionale e regionale, rappresentanti del mondo delle imprese, della ricerca, delle amministrazioni pubbliche regionali, esperti e giovani amministratori che si sono confrontati su sfide e opportunità della stagione post-Pnrr, con una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle comunità locali. Tra i protagonisti di questa tre giorni: Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente Anci, Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento Europeo, Ettore Rosato, membro della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, Nicola Procaccini, europarlamentare, Salvatore De Meo, europarlamentare, Giovanna Miele, membro della Commissione Cultura della Camera, Guido Quintino Liris, membro della Commissione Bilancio del Senato della Repubblica.
E ancora, Valentina Milani, membro del CdA Cassa Depositi e Prestiti, Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio, Pasquale Ciacciarelli, assessore Politiche abitative, Case popolari, Politiche del Mare, Protezione Civile della Regione Lazio, Luca Masi, segretario generale Anci Lazio, Simona Baldassarre, assessore alla Cultura della Regione Lazio, Davide Bordoni, consigliere del vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini e Ceo di Ram Logistica Infrastrutture e Trasporti Spa, Davide D’Arcangelo, coordinatore Training Camp Anci Lazio, Livio Gigliuto, presidente di Istituto Piepoli.
Leggi tutto: Comuni, 'Anci Lazio Training Camp 2025': istituzioni e imprese insieme per innovazione
A 38 anni trascura un malessere pur di assistere 5mila pazienti...
Tasso occupazione basso, stipendi -19% rispetto ai colleghi...
Risorse per 3,2 milioni per la nuova condotta di alimentazione... 
(Adnkronos) - Rafforzare il legame tra formazione tecnica superiore e mondo del lavoro, promuovere la cultura della legalità, diffondere buone prassi professionali e valorizzare la proposta formativa delle Fondazioni Its su tutto il territorio nazionale: sono questi gli obiettivi alla base dell’intesa siglata tra il consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e la Rete Fondazioni Its Italy, a Montepulciano dove si sta svolgendo la summer school di categoria. L’intesa, mira a creare un ponte stabile tra scuole, imprese e professionisti, rendendo più efficace l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e rafforzando la sinergia tra il sistema its e l’ordine. Grazie a questo accordo saranno organizzati eventi e campagne congiunte per promuovere la legalità e sicurezza sul lavoro – anche attraverso il progetto GenL già avviato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro – e per diffondere modelli virtuosi di comportamento professionale, incoraggiando una maggiore conoscenza delle opportunità offerte dagli Its.
Saranno inoltre promossi progetti e iniziative, sia a livello nazionale che territoriale, volti a favorire l’inserimento qualificato dei giovani nel mercato del lavoro e a rafforzare la collaborazione tra le imprese e i percorsi Its. Sono previste anche attività di informazione e formazione rivolte agli iscritti all’Ordine, allo scopo di veicolare i risultati e i prodotti delle sinergie sviluppate e di trasferire competenze aggiornate utili a supportare le imprese nelle nuove sfide economiche e digitali.
"Questa collaborazione – ha dichiarato Rosario De Luca, presidente del consiglio nazionale – rappresenta un passo decisivo per costruire sinergie efficaci a ridurre il mismatch presente nel nostro mercato del lavoro. Mettere in rete le competenze dei consulenti e quelle degli its significa offrire ai giovani reali opportunità di inserimento qualificato, rafforzando al contempo etica, trasparenza e legalità. È un impegno concreto per sostenere le nuove generazioni e le imprese e rendere il lavoro più innovativo e inclusivo, oltre che capace di rispondere alle sfide della digitalizzazione e della competitività".
Il presidente di Rete Its Italy Guido Torrielli ha ribadito la volontà degli Its academy di rafforzare il dialogo con l’ordine dei consulenti del lavoro per far conoscere meglio il sistema degli istituti tecnici superiori.
"Un impegno che arriva in un momento di forte crescita: grazie al Pnrr, gli iscritti al primo anno del biennio 2024/2025 hanno raggiunto quota 22 mila, distribuiti nelle dieci aree tecnologiche strategiche per il Paese. Gli Its Academy puntano a formare giovani con competenze mirate alle richieste delle imprese, chiamate oggi a misurarsi con sfide decisive: digitalizzazione, sostenibilità sociale e ambientale, etica, trasparenza e legalità", conclude.
Leggi tutto: Formazione, Consulenti lavoro-Its: insieme per portare giovani verso occupazione

(Adnkronos) - La Società italiana di pediatria (Sip) e la Società italiana di neonatologia (Sin) presentano il nuovo opuscolo informativo per i genitori 'Proteggi il tuo bambino - Non è mai troppo presto', strumento pratico, aggiornato e di facile consultazione che accompagna i genitori nelle scelte di prevenzione e vaccinazione nei primi anni di vita. L'opuscolo, scaricabile gratuitamente dai siti www.sip.it e www.sin-neonatologia.it, nasce con un duplice obiettivo: fornire informazioni affidabili e comprensibili sulle malattie prevenibili e sul calendario vaccinale - spiegano le società scientifiche - e, al tempo stesso, contrastare la disinformazione e le fake news, sempre più diffuse soprattutto sui social media e nel web. Per favorire l'accesso a tutte le famiglie che vivono in Italia, il materiale è stato tradotto in 7 lingue (cinese, filippino, inglese, russo, spagnolo, ucraino e arabo), così da garantire anche ai genitori di origine straniera la possibilità di informarsi correttamente e compiere scelte consapevoli in materia di salute e prevenzione.
L'introduzione all'opuscolo - informano Sip e Sin - si rivolge direttamente ai genitori, sottolineando come il pediatra resti la figura di riferimento per la salute del bambino, in particolare nella prevenzione delle malattie infettive attraverso gli anticorpi e i vaccini. Il documento evidenzia inoltre la necessità di non abbassare la guardia: la ridotta percezione della gravità di alcune infezioni, proprio grazie al successo dei vaccini, rischia di alimentare falsi miti e sfiducia, mentre una corretta e trasparente informazione deve essere la base di ogni decisione genitoriale.
"Con questa seconda edizione dell'opuscolo - dichiara il presidente della Sip, Rino Agostiniani - vogliamo dare un messaggio chiaro: la salute dei bambini si difende con le conoscenze scientifiche, non con le fake news. Offrire strumenti informativi semplici, tradotti in più lingue e liberamente accessibili, significa aiutare i genitori a scegliere consapevolmente, affidandosi a pediatri, neonatologi e ai canali istituzionali, e non alle fonti prive di fondamento che circolano online". Afferma il presidente della Sin, Massimo Agosti: "Proteggere da infezioni potenzialmente gravi significa dare sin dai primi giorni di vita la possibilità di crescere sani e sicuri Con questo opuscolo vogliamo dire alle famiglie che non sono sole: i neonatologi e i pediatri sono al loro fianco, per offrire sicurezza, fiducia e conoscenze basate sulla scienza, mai sulla paura. Le prime epoche di vita sono un tempo prezioso e delicato e, grazie a strumenti semplici e chiari come questo opuscolo, vogliamo accompagnare ogni genitore nelle scelte di prevenzione e vaccinazione, perché la salute del bambino si costruisce insieme, con responsabilità e attenzione".
Leggi tutto: Vaccini, da pediatri e neonatologi opuscolo per genitori 'Proteggi il tuo bambino'
'Occasione di sviluppo ma la transizione deve essere giusta'... 
(Adnkronos) - Serena Williams a disagio in hotel. L'ex numero 1 del tennis mondiale, 44 anni, sui social mostra l'interno della camera d'albergo a New York. A catturare l'attenzione è una decorazione su un tavolino: "Come ci sentiamo davanti al cotone come decorazione?", chiede l'ex fuoriclasse. Il cotone, nella storia degli Stati Uniti, è collegato alla schiavitù. Nelle piantagioni degli stati del sud, la coltivazione era legata all'impiego di schiavi afroamericani. La schiavitù fu abolita formalmente nel 1865.
"Personalmente, questo non mi fa sentire benissimo", dice Williams prima di staccare un pezzo di cotone dalla decorazione. "Sembra cotone che si usa per pulire le unghie", aggiunge, prima di allontanarsi irritata dall'inquadratura.
Leggi tutto: Serena Williams e la pianta di cotone in hotel: "Non va bene"

(Adnkronos) - "L'Unione Europea cinque anni fa ha lanciato il Green Deal che era prima della guerra in Ucraina, prima del Covid, era su un quadro che sembrava abbastanza stabile di domande di consumo energetici e a oggi diciamo che questo quadro è completamente cambiato". Lo ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in un videomessaggio inviato all'evento 'Mitigare o adattarsi: strategie per il climate change' in collaborazione con il Soft Power Club e sostenuto da Proger, in corso alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
Secondo il ministro, oggi "dobbiamo prendere atto realisticamente come paese di quelli che sono i cambiamenti che la tecnologia ci mette a disposizione e utilizzare tutto il mix di fonti energetiche". E comunque, le varie azioni in campo ambientale necessitano anche di un cambio del "nostro sistema di approvvigionamento energetico" che "man mano deve portarci a fonti diverse e a incrementarle. Dobbiamo anche arrivare alla creazione di una capacità di produrre energia da fonte nazionale".
Durante il panel in Biennale, spazio anche alle sfide per contrastare il cambiamento climatico: "Bisogna urgentemente ricorrere all'adattamento in attesa di politiche globali di mitigazione perché finora, quelle adottate, non hanno funzionato" ha spiegato l'amministratore delegato di Proger Marco Lombardi, sottolineando che, adesso, "bisogna riprogettare i nostri territori e le nostre infrastrutture in maniera tale che siano in linea con l'ambiente e con clima". Lombardi si è concentrato anche sull'ingegneria del futuro, con le nuove tecnologie che possono essere utili per rispondere alle sfide ambientali: "Bisogna progettare in un contesto diverso rispetto a quello in cui ci si è mossi fino a ora - ha sottolineato Lombardi -. Sfruttare le nuove tecnologie significa monitorare quello che abbiamo intorno e farlo con l'intelligenza artificiale può predire i movimenti futuri: serve un'ingegneria diversa e in movimento".
Leggi tutto: Ambiente, Pichetto: "5 anni fa Ue lanciava green deal, quadro è cambiato"

(Adnkronos) - Era il più giovane a gareggiare in Ruanda, ma questo non l'ha spaventato. L'azzurro Lorenzo Mark Finn ha conquistato l'oro Under 23 ai Mondiali di ciclismo in corso a Kigali. "Una gara memorabile, che entra di diritto nella storia del nostro sport", ha detto il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni.
Nato a Genova il 16 dicembre 2006, Lorenzo Finn ha 18 anni, è alto 181 centimetri ed è bilingue. Sua madre Chiara è italiana, il padre Peter è invece inglese, di Sheffield. I suoi genitori sono entrambi ingegneri e Finn si è avvicinato al ciclismo a otto anni, dopo aver praticato calcio e tennis.
La vittoria in Ruanda arriva esattamente dodici mesi dopo l'oro junior a Zurigo, in Svizzera. Ora Finn, maggiorenne, è passato di categoria e ha vinto anche la prova iridata per U23.
Leggi tutto: Chi è Lorenzo Mark Finn, il 18enne italiano che ha vinto i Mondiali di ciclismo U23

(Adnkronos) - Solitamente diagnosticato nell'infanzia, il diabete di tipo 1 è caratterizzato dall'incapacità del pancreas di produrre insulina, un ormone necessario per regolare i livelli di glucosio nel sangue. Di conseguenza, chi ne è colpito deve assumere insulina per via iniettiva o tramite microinfusori. E' però molto difficile, in ragione delle diverse abitudini individuali, come alimentazione e attività fisica, stabilirne il giusto livello ed evitare stati di ipo o iperglicemia. Attraverso un percorso caratterizzato da notevoli progressi, l'intero settore biomedicale è impegnato da oltre 40 anni nello sviluppo di un 'pancreas artificiale', ovvero un sistema che riproduca fedelmente la funzione fisiologica del pancreas umano, regolando automaticamente i livelli di glucosio nell'organismo e consentendo alle persone con diabete di tipo 1 un miglior controllo glicemico, alleggerendo sensibilmente il peso della gestione del diabete stesso.
Nel panorama della tecnologia applicata al diabete di tipo 1, una novità arriva dal sistema Tandem t:slim X2 con tecnologia Control-IQ, lanciato dall'azienda italiana Movi Spa. Un sistema ibrido a circuito chiuso - riporta una nota - già diffuso in Italia, che combina una pompa per insulina, un sensore per il monitoraggio continuo della glicemia e un algoritmo che modula automaticamente l'infusione basale in risposta ai valori glicemici. Questo sistema a breve compirà un salto evolutivo, diventando ancora più avanzato, accessibile e flessibile. Grazie a nuove funzionalità progettate per migliorare la vita quotidiana delle persone con diabete e ottimizzare l'attività clinica nei centri diabetologici, prenderà forma un vero e proprio nuovo sistema, presentato oggi a Roma nel corso di un evento organizzato da Movi, dal titolo 'Moving Borders in Diabetes Care: la tecnologia che modella il cambiamento'.
Una delle principali novità - si legge - è l'introduzione di una App mobile che permette al paziente di gestire la terapia insulinica da remoto, inclusa l'erogazione dei boli. Si tratta di un passaggio importante in termini di autonomia e discrezione: la gestione del diabete diventa meno invasiva, più integrata nella vita di tutti i giorni e favorisce un'aderenza terapeutica più costante e accurata, migliorando così i risultati di salute a lungo termine. Accanto alla App, viene lanciata una nuova piattaforma di gestione dati completamente proprietaria, Tandem Source, che permette la sincronizzazione automatica delle informazioni raccolte dalla pompa e dal sensore con il cloud. Il medico, accedendo al profilo del paziente, può consultare in tempo reale l'andamento glicemico senza la necessità di scaricare manualmente i dati tramite cavo Usb. Questo consente di ridurre i tempi delle visite e dedicare più spazio al confronto clinico, con benefici evidenti anche in ambiti ad alta affluenza come gli ambulatori di diabetologia. L'aggiornamento introduce anche una maggiore interoperabilità: il sistema diventa compatibile con un nuovo sensore, il FreeStyle Libre 3 Plus di Abbott, che si aggiunge ai già supportati Dexcom G6 e G7. Avere più sensori disponibili consente al medico di personalizzare ulteriormente la terapia, tenendo conto delle esigenze cliniche e personali del paziente. Sul piano clinico, l'innovazione più significativa è rappresentata dal nuovo algoritmo Control-IQ+, che rende il sistema utilizzabile anche nei bambini a partire dai 2 anni di età e in pazienti con fabbisogni insulinici molto bassi o molto alti. Inoltre, il sistema permette ora di impostare profili basali temporanei e boli prolungati fino a 8 ore, anche durante la modulazione automatica dell'insulina da parte dell'algoritmo, offrendo una maggiore flessibilità nella gestione dei bisogni insulinici variabili, come nel caso di attività fisica o pasti prolungati.
"Lo sviluppo di sistemi Aid completamente automatizzati rappresenta una delle frontiere più promettenti nella cura del diabete di tipo 1 - afferma Daniela Bruttomesso, medico diabetologo presso l’Aou Padova - L'obiettivo finale è semplice, ma rivoluzionario: liberare la persona con diabete dal pensiero costante della gestione della malattia. Avere la possibilità di scegliere la tecnologia più adatta, usare dispositivi discreti, intuitivi e interoperabili, ricevere una formazione personalizzata e un adeguato supporto psicologico sono elementi fondamentali. Ma il bisogno più sentito resta quello di non dover pensare continuamente al diabete, potendo decidere di mangiare ciò che si desidera o fare una corsa senza timore delle possibili conseguenze. La vera innovazione è permettere a chi convive con il diabete di sentirsi finalmente libero e uguale agli altri". L'obiettivo è duplice: migliorare gli outcome metabolici e semplificare la quotidianità. Con queste novità, il paziente guadagna in libertà e sicurezza, e il clinico in facilitazione della propria attività.
"Le nostre innovazioni, frutto di una solida collaborazione con Tandem Diabetes Care, segnano una svolta significativa nella gestione del diabete di tipo 1. Questo progresso rappresenta un vero cambio di passo sia per i pazienti che per i professionisti sanitari - dichiara Enrico Ceribelli, Director Business Unit Biosystem di Movi SpA - Per Movi, innovare significa offrire maggiore libertà e sicurezza ai pazienti, mentre forniamo ai medici strumenti più efficienti e intuitivi che semplificano la pratica clinica. La nostra rivoluzione è un nuovo sistema che supporta sia i medici che i pazienti, rendendo la gestione del diabete più semplice ed efficace. Con l'introduzione della gestione da remoto tramite App le persone con diabete possono vivere la terapia con maggiore discrezione, autonomia e controllo, riducendo l'impatto sulla loro vita quotidiana. Al contempo - prosegue - la nuova piattaforma proprietaria di condivisione dati Tandem Source rafforza la collaborazione tra pazienti e medici, semplificando l'accesso alle informazioni e ottimizzando i tempi delle visite. Inoltre, a breve estenderemo l'interoperabilità del sistema con l'integrazione di un nuovo sensore, ampliando ulteriormente le possibilità di personalizzazione terapeutica. Infine, la possibilità di estendere l'utilizzo del sistema anche ai bambini a partire dai 2 anni e per pazienti con fabbisogni molto bassi o alti, così come per coloro che necessitano di maggiore versatilità, testimonia il nostro impegno a rendere queste soluzioni accessibili a quante più persone possibile, in tutte le fasi della vita, migliorandone la qualità stessa".
Il nuovo sistema si conferma tra i pochi dispositivi Advanced Hybrid Closed Loop (Ahcl) in grado di automatizzare non solo la modulazione della basale, ma anche l'erogazione dei boli correttivi, riporta la nota. Ad oggi è l'unico, in questo specifico segmento, ad affiancare questa funzionalità a una gestione da remoto via App e alla compatibilità con più sensori Cgm, in un ecosistema completamente integrato.
Leggi tutto: Medicina, dall'App a nuovi sensori, la cura del diabete 1 cambia passo

(Adnkronos) - Un aiuto alla lotta al colesterolo arriva dalle nuove linee guida per la gestione e il trattamento delle dislipidemie, prodotte dall'impegno congiunto della European Society of Cardiology (Esc) e della European Atherosclerosis Society (Eas). Presentate al Congresso Esc 2025, le nuove indicazioni vanno ad aggiornare quelle del 2019, rivoluzionando il modo in cui si misura il colesterolo. Quello totale, in particolare, non viene più considerato un parametro utile per la valutazione del rischio cardiovascolare.
"Già da tempo era sempre maggiore la consapevolezza di dover considerare il colesterolo nelle sue singole componenti e non più come un parametro unico - spiega Gianfranco Sinagra, presidente eletto della Società italiana di cardiologia (Sic) - Ora le indicazioni Esc rendono prassi questa consapevolezza e le nuove carte per misurare il rischio cardiovascolare, 'Score2' e 'Score2-OP', non si basano più sul colesterolo totale, ma sul colesterolo 'cattivo' e la lipoproteina(a) come indicatori più accurati del rischio di eventi cardiovascolari. Pertanto il colesterolo totale perde di fatto ogni rilevanza clinica: potrà continuare a essere riportato negli esami di laboratorio, ma non ha più alcuna utilità né per stratificare il rischio né per guidare le decisioni terapeutiche. Rimane invece centrale il livello dell'Ldl, riconosciuto come causa diretta di aterosclerosi e quindi principale bersaglio terapeutico".
Esce quindi dalle linee guida il colesterolo totale ed entra invece la lipoproteina(a) o Lp(a), un tipo particolare di particella lipidica simile al colesterolo cattivo Ldl, ma molto più pericolosa e per questo denominata anche colesterolo 'super cattivo'.
"La caratteristica che la distingue è la presenza di una 'coda' proteica, l'apolipotroteina (a), codificata dal gene Lpa, che rende le molecole più aterogene di molte altre particelle e il sangue più 'appiccicoso', aumentando il rischio di trombi e aterosclerosi", illustra Ciro Indolfi, presidente della Federazione italiana di cardiologia. "Le indicazioni Esc raccomandano che la Lp(a) venga misurata almeno una volta nella vita in ogni adulto, idealmente in occasione del primo profilo lipidico, l'esame che misura la concentrazione di diversi grassi nel sangue, o, se questo è già stato effettuato, al successivo. Valori superiori a 50 mg/dL (≥105 nmol/L) devono essere considerati un importante modificatore di rischio, capace di spostare un individuo in una categoria di rischio cardiovascolare più elevata. Nei pazienti con livelli elevati di Lp(a) è indicata una gestione più intensiva dei fattori di rischio tradizionali, con particolare attenzione a tenere basso l'Ldl. Sono inoltre in fase avanzata di studio nuovi farmaci specifici in grado di ridurre i livelli di Lp(a) fino al 98%, anche se non sono ancora disponibili per l'uso clinico".
"Le nuove linee guida raccomandano di rapportare i valori soglia di colesterolo Ldl ai livelli di rischio di ciascun paziente; sottolineano però anche il valore di ottimizzare lo stile di vita prima di qualsiasi intervento farmacologico, cioè di evitare di medicalizzare un problema che potrebbe essere affrontato in prima battuta, in pazienti che non hanno avuto un infarto miocardico, applicando quelle '10 mosse vincenti utili per la protezione cardiovascolare'. Se un paziente riesce a raggiungere i target di Ldl attraverso alimentazione equilibrata, attività fisica e altri cambiamenti nel suo stile di vita, questo è l'esito migliore", conclude Pasquale Perrone Filardi, presidente Sic.

(Adnkronos) - "Equilibrio negli acquisti, creatività e attenzione: servono queste tre cose per contrastare lo spreco di prodotti alimentari. Ridurre il proprio impatto sull'ambiente legato agli scarti di cibo significa anche, in molti casi, optare per alimenti più sani. Frutta fresca, verdure, pane fresco, insalate, cipolle, aglio e tuberi, prodotti principe della dieta mediterranea, sono generalmente nella 'top five' degli alimenti più sprecati. Utilizzandoli prima che vadano a male facciamo con un solo gesto del bene al nostro pianeta e al nostro organismo". Lo evidenziano gli esperti del reparto Alimentazione, Nutrizione e Salute dell'Istituto superiore di sanità (Iss), diretto da Laura Rossi. Dagli specialisti arriva anche un decalogo per prevenire lo spreco alimentare, in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, istituita dalle Nazioni Unite, che si celebra il 29 settembre.
Ecco il decalogo: 1) Pianifica con intelligenza: fai una lista della spesa basata su ciò che hai già in casa e su un piano settimanale dei pasti. Riduci gli acquisti impulsivi e compra solo ciò che ti serve davvero;
2) Attento alle offerte: evita le confezioni giganti o le promozioni '3x2' se non sei certo di consumare tutto in tempo. Lo sconto non vale lo spreco;
3) Acquista con consapevolezza: frutta, verdura, pane e altri freschi sono tra gli alimenti più sprecati. Scegli quantità adeguate e valuta la possibilità di acquistare prodotti 'brutti ma buoni';
4) Leggi bene le etichette: controlla sempre le date di scadenza e le modalità di conservazione. Etichette chiare aiutano a conservare meglio e più a lungo;
5) Leggi e interpreta con attenzione le scadenze: 'da consumarsi entro' significa che il prodotto va consumato entro quella data (esempio latte fresco); 'da consumarsi preferibilmente entro' vuol dire che può essere consumato anche dopo, se ben conservato, senza rischi per la salute (esempio biscotti o pasta).
E ancora: 6) Cucina il giusto: presta attenzione alle porzioni. Cuocere più del necessario spesso porta a sprechi. Se cucini in eccesso, pre-porziona e conserva;
7) Valorizza gli avanzi: riutilizza il cibo del giorno prima in nuove ricette: zuppe, frittate, polpette. Creatività e risparmio vanno a braccetto;
8) Festa con consapevolezza: dopo pranzi o cene con ospiti, condividi con loro il cibo avanzato. Un piccolo dono gastronomico è sempre gradito;
9) Chiedi la doggy bag: al ristorante, non esitare a chiedere di portare a casa ciò che non hai finito. E' segno di rispetto per il cibo e per chi lo ha preparato;
10) Dona il surplus: se hai cibo in eccesso ancora buono, informati sui programmi locali di recupero e donazione alimentare. Aiuterai chi è in difficoltà.
Leggi tutto: Alimenti, prevenire lo spreco, decalogo Iss 'pianificare acquisti e valorizzare avanzi'

(Adnkronos) - Un nemico invisibile si annida nello stomaco di oltre 24 milioni di italiani: l'Helicobacter pylori, batterio responsabile del 90% dei casi di cancro gastrico nel mondo. Nonostante interessi il 40% della popolazione italiana, questa infezione rimane largamente sottovalutata e sottodiagnosticata, con conseguenze potenzialmente pericolose per la salute pubblica. L'Helicobacter pylori rappresenta il principale fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma gastrico quando non viene adeguatamente trattato. Se in molti casi il batterio rimane silente senza causare danni, in alcuni casi può aggredire la mucosa gastrica e determinare mutazioni tumorali. Il batterio innesca un processo infiammatorio cronico che evolve progressivamente: dalla gastrite iniziale alle ulcere peptiche, fino alla trasformazione neoplastica del tessuto gastrico. Ma contribuiscono allo sviluppo della malattia fattori di rischio come il consumo elevato di carni e cibi conservati, la carenza di frutta e verdura nella dieta, fumo e alcol. "Il problema è che i sintomi iniziali dell'infezione da Helicobacter pylori sono spesso aspecifici e facilmente confondibili con un semplice bruciore di stomaco - spiega Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc (Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo) - che viene trattato in maniera sintomatica con la prescrizione di inibitori di pompa o con farmaci di automedicazione".
Un dato particolarmente preoccupante emerge dalle statistiche nazionali: 1 italiano su 2 - secondo gli esperti Sinuc - assume farmaci antiacidi e inibitori di pompa protonica in autonomia, senza prescrizione medica. Questa pratica diffusa di automedicazione rischia di mascherare completamente i sintomi gastrici che potrebbero invece rivelare la presenza di un cancro allo stomaco nelle fasi iniziali, quando le possibilità di cura sono ancora elevate. L'uso indiscriminato di farmaci antiacidi crea una pericolosa illusione di benessere, permettendo al batterio di continuare indisturbato la sua azione lesiva sulla mucosa gastrica. Un semplice test basato sull'espirato sarebbe sufficiente a rilevare la presenza di Helicobacter e trattare per la sua eradicazione.
La situazione si complica ulteriormente per l'emergere di ceppi di Helicobacter pylori sempre più resistenti agli antibiotici, sottolinea la Sinuc. Sia i trattamenti di prima linea che quelli di seconda linea mostrano tassi di successo in diminuzione, rendendo sempre più complessa l'eradicazione del batterio e prolungando il tempo di esposizione al rischio oncologico. "L'antibiotico-resistenza rende conto dell'inefficacia della terapia con claritromicina in un terzo dei casi, il che potrebbe determinare un aumento dell'incidenza della malattia nei prossimi anni", prosegue Muscaritoli. Le conseguenze di questo scenario sono drammatiche: la maggior parte dei carcinomi gastrici viene diagnosticata quando il tumore è in stadio avanzato, ha già superato la parete dello stomaco e inizia a diffondersi ai linfonodi regionali. A questo stadio, le opzioni terapeutiche si riducono drasticamente e la prognosi diventa significativamente più severa. Dei 15mila nuovi casi ogni anno, solo 1 su 5 viene diagnosticato precocemente. "Stiamo assistendo a un vero e proprio paradosso - rileva Muscaritoli - Disponiamo di strumenti diagnostici efficaci come l'Urea breath test e il test antigenico sulle feci, per identificare precocemente sia l’infezione da Helicobacter che le lesioni precancerose, ma l'automedicazione e la sottovalutazione dei sintomi stanno vanificando queste opportunità".
La comunità degli esperti Sinuc lancia un appello urgente alla popolazione: 1) Non sottovalutare sintomi gastrici persistenti, anche se apparentemente lievi; 2) Evitare l'automedicazione con antiacidi e inibitori di pompa protonica; 3) Richiedere una valutazione specialistica in presenza di disturbi gastrici ricorrenti; 4) Aderire ai programmi di screening quando proposti dalle autorità sanitarie.
E' necessaria - rimarca la Sinuc - una strategia coordinata che preveda: campagne di sensibilizzazione mirate sull'Helicobacter pylori; protocolli di screening più estensivi nelle popolazioni a rischio come i familiari di soggetti con una storia di carcinoma dello stomaco; formazione specifica per i medici di medicina generale; consapevolezza e formazione sull'automedicazione attraverso una informazione capillare che preveda il coinvolgimento dei farmacisti, perché l'Helicobacter pylori non può più essere considerato un semplice batterio gastrico. E' un killer silenzioso che richiede attenzione immediata da parte di istituzioni, medici e cittadini.
Il carcinoma dello stomaco rappresenta il 4% di tutte le neoplasie in entrambi i sessi ed è al sesto posto come incidenza (13,7 casi ogni 100mila individui) e al quarto posto come mortalità (10,3 decessi/100mila), ricorda la Sinuc. A livello mondiale rappresenta la quinta neoplasia incidente tra gli uomini (19,5 casi/100mila) e la settima tra le donne (9,3 casi/100mila). In Italia si stimano circa 14.500 nuovi casi ogni anno e si piazza al quinto posto come incidenza negli uomini (5% di tutte le neoplasie) e al sesto posto nelle donne (3%).
Leggi tutto: Tumori, da Helicobacter 90% casi cancro stomaco, Sinuc 'evitare l'automedicazione'
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