(Adnkronos) - Il prossimo 16 maggio, dalle ore 10, l'Università Lum 'Giuseppe Degennaro' ospiterà l’edizione annuale dello Strategy innovation forum (Sif) Bari, l'evento che riunisce imprenditori, manager, professionisti, accademici e rappresentanti istituzionali per creare e diffondere conoscenza sull'innovazione strategica.
La manifestazione, nata nel 2015 a Venezia come il principale think tank italiano dedicato all'innovazione strategica, si svolge dal 2023 anche in Puglia grazie alla partnership tra Strategy innovation e l'Università Lum da cui è nata Lum strategy innovation, con l'obiettivo di valorizzare il potenziale del tessuto imprenditoriale locale e stimolare la crescita economica nel Mezzogiorno.
Il tema centrale di questa edizione è 'Abitare il Futuro', una riflessione profonda su come le imprese possano abitare la 'casa comune' in un mondo caratterizzato da continua accelerazione ma spesso privo di direzione. Come evidenziato dal filosofo Byung-Chul Han: "Questo mondo di merci non è adatto all'abitare. Da esso dovremmo tornare a ricavare una casa, anzi una casa festiva nella quale valga davvero la pena vivere".
L'evento si basa su un'approfondita ricerca che ha analizzato le dinamiche tra individualità e socialità, rivelando come il fattore determinante nella progettazione degli spazi risieda nella qualità delle relazioni che questi ospitano. Il concetto chiave di "giusta distanza" rappresenta la risposta emersa alla sfida di garantire contemporaneamente socialità e senso di appartenenza senza compromettere indipendenza, riservatezza e intimità.
Il forum esplorerà diverse declinazioni dell'abitare attraverso cinque sessioni tematiche che si svolgeranno nell'arco della giornata: 'Abitare la Mente e il Corpo', con interventi di Franco Caimi (Caimi Brevetti) e Sandro Tovalieri (ex calciatore e dirigente sportivo); 'Abitare la casa e la famiglia', con Lars Petersson (già ceo di Ikea Italia, Giappone e Usa), Gian Paolo Lazzer (Strategy Innovation) e Leonardo Di Chiara (architetto); 'Abitare l'azienda e l'università': panel moderato dalla Giustina Secundo con Sergio Hicke (Alturki) e Daniela Caputo (Manpower Group); 'Abitare il territorio e la città', sessione dedicata alle smart cities e alla rigenerazione urbana, moderata dal prof. Pasquale Del Vecchio (Lum). Intervengono Francesco Vania (Ministero del Made in Italy), Fernando Gala (Comune di Bari), Luigi De Santis (Ance Bari Bat), Michele Ruta (Politecnico di Bari) e Gabriele Ferrazzano (Enilive); 'Abitare il pianeta e la società', focus sulla sostenibilità ambientale e sociale moderato dal giornalista Domenico Castellaneta con interventi di Serena Triggiani (Regione Puglia), Beatrice Lamonica (Deloitte), Novella Pellegrini (Fondazione Sylva) e Cosimo Accoto (Mit).
L'incontro si aprirà con i saluti istituzionali del Rettore Antonello Garzoni, del vicesindaco di Bari Giovanna Iacovone, del presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana e del presidente Adi Puglia e Basilicata Guido Santilio, seguiti dall'intervento introduttivo del Prof. Carlo Bagnoli dell'Università Ca' Foscari di Venezia, fondatore e direttore di SIF e Strategy Innovation. Il Sif Bari 2025 si svolgerà dalle 10 alle 17 presso il Campus dell'Università Lum 'Giuseppe Degennaro', con inizio delle registrazioni a partire dalle 9:30. I lavori saranno intervallati da un light lunch, offrendo anche opportunità di networking tra i partecipanti. L’evento è supportato da Casa delle Tecnologie Emergenti – Bari Open Innovation Hub ed è sponsorizzato da Deloitte, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, con il patrocinio di Confindustria Puglia e Adi Puglia e Basilicata.
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(Adnkronos) - "E' un problema importante che ci trasciniamo da molti decenni e su cui si sono sempre adottati dei provvedimenti tampone. Il tema della carenza infermieristica sta diventando il tema del Paese. Più che solo di carenza, io parlerei di questione infermieristica perché tocca più livelli e più istituzioni". Bisogna "fare in modo che i 25mila giovani che ogni anno scelgono di fare il corso di laurea in Infermieristica vengano anche aiutati a scoprire la vera essenza di questa professione. Tant'è vero che poi molti giovani abbandonano durante il percorso di studio. L'infermieristica in sé è attrattiva, c'è bisogno però di fare in modo che resti attrattivo anche l'esercizio della professione". Si tratta di "lavorare sulla valorizzazione delle competenze specialistiche, lavorare sullo sviluppo di carriera e sui riconoscimenti e su alcuni incentivi per fare in modo che i giovani possano studiare l'infermieristica nei contesti in cui abitano o, se si spostano, essere facilitati anche nello spostamento per lo studio". Così Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche, all'Adnkronos Salute intervenendo su una questione chiave del settore, a margine della presentazione del primo rapporto sulle professioni infermieristiche, oggi a Roma.
"Avere un rapporto strutturato, documentato, di dati" sulla realtà infermieristica è un traguardo "che rincorro da quando sono presidente nazionale - aggiunge Mangiacavalli - Questo è il primo, ma l'obiettivo" è farlo diventare "annuale". Deve diventare "un rapporto che ogni anno fotografa la professione infermieristica, che contenga dei dati per i decisori politici e istituzionali: dalla formazione allo sviluppo di carriera, agli organici, agli standard di accreditamento, alla valorizzazione della professione". Deve contenere le "informazioni che possono, insieme a noi come ente, aiutare la politica nella realizzare interventi o normativi o regolamentari che occorrono". I detentori dei dati "sono gli Ordini e la Federazione, in qualità di ente e il sussidiario dello Stato - spiega Mangiacavalli - Con questo rapporto, dove ci siamo avvalsi anche del contributo metodologico fondamentale della Scuola Sant'Anna di Pisa, abbiamo iniziato a raccogliere i dati dall’Albo nazionale", a cui si sono aggiunti quelle "delle banche dati nazionali del ministro della Salute, quella della Ragioneria generale dello Stato e della Corte dei Conti. Ci sono poi le banche dati delle Regioni. Sono stati anche raccolti dati da associazioni di pazienti, da società scientifiche. Ci sono poi quelli ottenuti dagli infermieri stessi con una survey. Le fonti dei dati sono molteplici e la capacità della Scuola Sant'Anna è quella di aver creato una connessione fra i dati per trasformare appunto i dati in informazione", conclude.
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(Adnkronos) - "La questione infermieristica non riguarda una singola professione, ma l'intera Italia: un Paese che invecchia sempre di più e con sempre maggiori bisogni socio-sanitari. Nelle nostre regioni, sempre più persone vivranno con patologie croniche già diagnosticate, per le quali la sfida non sarà solo clinica, ma soprattutto assistenziale: prevenzione secondaria e terziaria, gestione quotidiana delle terapie, educazione alla salute, monitoraggio, attivazione delle reti comunitarie, sviluppo o mantenimento dell'indipendenza. E' un cambiamento epocale che chiama in causa il territorio, non come luogo residuale, ma come fulcro del sistema sanitario". Lo ha detto la presidente della Fnopi - Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli, in occasione della presentazione, oggi a Roma a Palazzo Rospigliosi, del primo Report sulle professioni infermieristiche realizzato da Fnopi in collaborazione con la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa.
"Non possiamo permetterci di rimanere ancorati a un modello che non risponde più alle esigenze reali delle persone. Il futuro della sanità si gioca nelle case, nei quartieri, nelle relazioni", evidenzia Mangiacavalli, "e sarà il capitale umano - adeguatamente formato, valorizzato e integrato - a fare la differenza. Il problema della carenza infermieristica, analizzato in tutto il rapporto, non si risolve solo con incentivi economici". Serve "rendere attrattiva la professione, offrendo reali possibilità di carriera clinica, percorsi di crescita e riconoscimento professionale", conclude.
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(Adnkronos) - Gli infermieri più soddisfatti sono tra coloro che lavorano nel contesto dell'assistenza domiciliare, sul territorio, rispetto a quanti operano in ospedale, soprattutto se non vengono coinvolti a sufficienza nei processi gestionali. A livello stipendiale, i professionisti meglio pagati sono in Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna, con i salari minori in Campania e Molise. E' quanto emerge dal primo Report sulle professioni infermieristiche, realizzato da Fnopi - Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche in collaborazione con la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa e illustrato oggi a Roma, a Palazzo Rospigliosi.
Scorrendo le pagine del report, viene tracciato un identikit della professione in cui il rapporto tra infermieri e abitanti è più basso nei due estremi della Penisola: Sicilia e Lombardia. Gratificato chi lavora in contesto domiciliare e in ospedale, ma solo se viene coinvolto nei processi gestionali. In tanti continuano a scegliere il settore pubblico, con un picco di interesse dell'84,9% nel 2018. Nel 2023 - si legge - il 78,9% dei laureati preferisce il settore pubblico, indicando una costante alta preferenza per questa opzione. Molto positivi i riscontri acquisiti sulla soddisfazione dei pazienti per fattori come coinvolgimento nelle decisioni (78 su 100), chiarezza e utilità delle informazioni ricevute (91 su 100), rispetto e dignità (94 su 100), supporto emotivo (95 su 100). La formazione è la chiave per rendere più attrattiva la professione: diminuisce l'età media dei laureati (25,2 anni), aumentano i liceali che scelgono Infermieristica (68%) e cresce la richiesta di lauree magistrali. Il 92,3% di chi completa la formazione trova lavoro in un ambito coerente agli studi.
In questa prima edizione, il rapporto ambisce a raccogliere e a certificare le principali evidenze disponibili sugli infermieri in Italia, confrontandole con il quadro europeo e analizzando la situazione delle singole regioni. "Per la Federazione questo documento rappresenta il primo, importante, passo per presentare le evidenze ufficiali su cui le politiche che riguardano gli infermieri devono affondare le radici - dichiara la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli - Vogliamo fare in modo che il nostro rapporto di anno in anno sia presente sulle scrivanie dei decisori, a disposizione per acquisire dati certi sulla nostra professione. L'obiettivo è trasformare i dati in informazioni, perché le informazioni servono ad assumere le decisioni che, nel nostro caso, non possono essere esclusiva di un unico ministero. La complessità della questione infermieristica richiede l'istituzione di una cabina di regia con poteri straordinari in grado di coinvolgere più strutture di vertice e toccare diversi ambiti di intervento per prendere definitivamente un problema che non appartiene a una categoria professionale, ma all'Italia intera".
Le 4 sezioni che compongono il report, e che esplorano tutte le dimensioni della professione, sono state illustrate dai professori e ricercatori della Scuola superiore Sant'Anna: Milena Vainieri, Sabina Nuti (già rettrice) e Lorenzo Taddeucci. Dal punto di vista dell'adozione del Dm 77, a livello regionale non c'è una prassi uniforme e standardizzata, ma molta frammentazione. Cambiano anche le definizioni a seconda dei territori. Solo Lazio, Lombardia, Sardegna e Toscana utilizzano la definizione 'Infermiere di Famiglia e Comunità' (IFeC), suggerendo un modello integrato che abbraccia entrambi gli ambiti. Tutte le altre scelgono 'Infermiere di Famiglia o Comunità' (IFoC), che potrebbe indicare una maggiore flessibilità nelle funzioni e nelle modalità operative.
La formazione si conferma il punto di forza e di svolta per lo sviluppo della professione infermieristica. Significativo il dato sulla progressiva diminuzione dell'età media alla laurea triennale, che passa da una percentuale maggiore per la fascia di età superiore ai 27 anni nel 2004 fino a concentrarsi nella fascia da meno di 23 a 24 anni nel 2023 (36,1%), attestandosi su un'età media di 25,2 anni. Anche sulla provenienza degli studenti si nota un'evoluzione interessante, emerge dal report: negli anni più recenti si è verificato un aumento significativo della percentuale di iscritti a Infermieristica provenienti da licei, che nel 2023, rappresentavano il 68,2% degli iscritti. Altrettanto significativo il dato del 2023, con il 92,3% dei laureati magistrali che ha trovato lavoro in un ambito coerente agli studi, evidenziando una stretta connessione tra il percorso accademico magistrale e l'ambito lavorativo.
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(Adnkronos) - "Il tema della carenza degli infermieri", lo "sappiamo bene, non è solo un problema di retribuzione economica. Bisogna prevedere percorsi che rendano possibili e agevoli prospettive di carriera per ridare attrattività alla professione. In questa direzione questo Governo ha adottato una serie di interventi per una valorizzazione economica degli infermieri: misure sulla libera professione per chi lavora nel servizio pubblico, indennità per chi è occupato nell'emergenza urgenza e detassazione degli straordinari, per citarne alcune. E anche insieme alla Fnopi", Federazione nazionale Ordini e professioni infermieristiche, "abbiamo ragionato sulle misure che sono 'in itinere' per riformare i percorsi specialistici". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo messaggio inviato oggi a Roma all'evento di presentazione del primo Rapporto sulle professioni infermieristiche'che "può realmente essere uno strumento di orientamento per le istituzioni" e di cui, assicura, "faremo tesoro".
Nel salutare i partecipanti e ringraziando per l'invito, il ministro, in riferimento alla Giornata internazionale dell'infermiere che si celebra oggi, spiega che tale ricorrenza "richiama l'attenzione sull'importanza che la vostra categoria può dare nel rafforzare i sistemi sanitari e le economie nazionali", specie "in una società longeva come la nostra che ha bisogni di salute che richiedono sempre più un'assistenza infermieristica". Schillaci ha quindi rimarcato l'impegno del Governo nel riportare i giovani a scegliere questo corso di studi, anche e soprattutto investendo sulla motivazione. "Come emerge dal vostro studio - osserva - c'è un crescente interesse per le lauree magistrali; i nostri giovani hanno voglia di ampliare le loro conoscenze e hanno legittime ambizioni di crescita. A queste istanze stiamo dando ascolto e vogliamo dare risposte anche perché ci sta a cuore non solo formare adeguatamente, ma anche trattenere in Italia il nostro capitale umano".
Inoltre, "dal vostro rapporto - aggiunge il ministro - emerge che la maggioranza degli intervistati ha indicato una preferenza per il lavoro nella sanità pubblica, mostrando di avere fiducia nel nostro Servizio sanitario nazionale. Una preferenza che oggi assume un significato ancor più fondamentale, considerato il ruolo che gli infermieri sono chiamati a svolgere negli ospedali di comunità e come anelli di congiunzione tra ospedale e territorio".
"Con il progressivo invecchiamento della popolazione e l'incidenza esponenziale di patologie croniche - prosegue Schillaci - la domanda di salute è profondamente cambiata. E con essa deve cambiare il modello di offerta sanitaria, per poter intercettare adeguatamente i nuovi bisogni di salute e per salvaguardare la sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale".
Guardando al futuro, "la sfida che abbiamo davanti va ben oltre la capacità di curare e di fornire assistenza - chiarisce il ministro - Richiede investimenti nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Ci impone di spingere verso l'integrazione ospedale e territorio e verso un approccio che oggi non può che essere multidisciplinare e multisettoriale. In questo processo di riforma, l'infermiere di famiglia e di comunità può svolgere un ruolo cruciale, in team con altre figure, che va sostenuto e valorizzato - conclude - nell'interesse dei pazienti e a salvaguardia della nostra sanità pubblica".
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(Adnkronos) - Al 56esimo Congresso nazionale dell'Anmco, A ssociazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, che si terrà a Rimini dal 15 al 17 maggio, sono attesi 5mila specialisti da tutta Italia e non solo. "Il congresso rappresenta da oltre 50 anni uno degli incontri culturali più attesi per il vasto mondo di attività clinica cardiologica. Nel corso dei 3 giorni verranno presentate le più recenti e significative novità cliniche, scientifiche ed organizzative, maturate nelle cardiologie del nostro Paese", spiega in una nota l'Anmco che evidenzia come "anche quest'anno oltre 5mila cardiologi ospedalieri si sono dati appuntamento per confrontarsi su tutti i grandi temi della prevenzione, della cura e della ricerca, e sulle novità legate all'attività clinica cardiovascolare".
Quest'anno il congresso si svilupperà attorno al tema 'Heart Innovation - From Research to New Solutions for Best Practice', un invito a esplorare come la ricerca più avanzata possa tradursi in soluzioni cliniche concrete per migliorare la pratica quotidiana e l'assistenza al paziente. "Medici cardiologi, ricercatori, giovani specializzandi e figure istituzionali si ritroveranno per condividere esperienze, confrontarsi su nuove evidenze scientifiche e tracciare insieme le rotte future della cardiologia ospedaliera - prosegue l'Anmco - Prospettive, cure e ricerca saranno al centro delle sessioni di lavoro che vedranno alternarsi i più grandi esperti della cardiologia italiana per un costruttivo ed efficace confronto di idee ed esperienze originali, da sempre necessario per rispondere adeguatamente alla complessità di una realtà sanitaria in continua evoluzione".
Tra le novità, l'introduzione dell'International Version Congress: un'intera sezione del programma sarà dedicata a sessioni in lingua inglese, animate da una prestigiosa faculty internazionale; un'occasione unica di aggiornamento professionale, con il contributo delle maggiori società scientifiche cardiologiche internazionali come l'American Heart Association (Aha), l'American College of Cardiology (Acc) e la Società europea di cardiologia (Esc).
Il 56esimo congresso Anmco "offrirà ai partecipanti l'opportunità di seguire i lavori anche attraverso una modalità online-only, accessibile tramite la piattaforma multimediale digital.anmco.it, che negli ultimi anni è diventata parte integrante del congresso e rende possibile al meglio la fruizione di tutti i contenuti. La nuova frontiera dell'educazione medica sarà inoltre rappresentata dall'innovativo sistema 'AI Anmco Intelligence', il co-moderatore virtuale capace di stimolare il dibattito scientifico generando domande e spunti di discussione in tempo reale".
Secondo Fabrizio Oliva, presidente Anmco e direttore Cardiologia 1 dell'Ospedale Niguarda di Milano, "nel corso dei 3 giorni saranno presentati i risultati di importanti studi clinici su tematiche di notevole rilevanza per la salute pubblica, dall'infarto allo scompenso cardiaco. Risultati che certamente contribuiranno a migliorare la pratica clinica in ambito cardiovascolare".
"Il congresso - continua Oliva - offrirà come sempre un'importante occasione di aggiornamento, confronto e crescita scientifica per continuare a costruire una cardiologia sempre più innovativa, vicina al paziente e in linea con le più elevate evidenze scientifiche internazionali. Partecipare ciascuno con la propria competenza significa contribuire a far scrivere nuove pagine della nostra disciplina, mantenendo forte la sua capacità di essere al contempo propositiva e punto di riferimento, non solo per la classe medica. Un grande evento - conclude - che testimonia l'impegno dell'Anmco nel sostenere la crescita e la formazione dei cardiologi italiani".
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