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Ucraina-Russia, Zelensky: "Aspetto Putin in Turchia". Trump: "Carte scoperte"

12 Maggio 2025
Putin, Trump e Zelensky

(Adnkronos) - Vladimir Putin apre, Volodymyr Zelensky rilancia, Donald Trump vuole 'vedere' l'eventuale bluff di Mosca. In 24 ore, o poco meno, vengono gettate le basi della potenziale svolta tra Ucraina e Russia per favorire la soluzione diplomatica che ponga fine alla guerra. 

 

Dopo la tregua di 3 giorni proclamata dal Cremlino, la data cerchiata in rosso è il 15 maggio: Putin, nella notte tra 10 e 11 maggio, ha proposto la ripresa dei colloqui diretti a Istanbul, in Turchia. All'apertura del presidente russo ha fatto seguito l'intervento di Trump. "Kiev dovrebbe accettare", ha affermato il presidente americano. Detto, fatto: "Aspetto Putin in Turchia", il messaggio del presidente ucraino Zelensky, che costringe di fatto il Cremlino ad uscire allo scoperto. 

E' stata Mosca, davanti al pressing di Usa e Ue per una tregua immediata di 30 giorni, ad accelerare con una mossa che avrebbe dovuto consentire di uscire dall'angolo senza pagare un prezzo troppo elevato. "Abbiamo ripetutamente proposto misure per il cessate il fuoco. Non abbiamo mai rifiutato il dialogo con la parte ucraina. Proponiamo che le autorità di Kiev riprendano i negoziati interrotti alla fine del 2022, senza alcuna precondizione, a Istanbul dal 15 maggio", l'apertura di Putin con un'insolita dichiarazione notturna. 

 

L'apertura di Mosca è diventata un assist per Trump, che ha rotto gli indugi invitando Kiev a dire sì. "L'Ucraina deve accettare", ha scritto sui social il presidente degli Stati Uniti. "Il presidente Putin non vuole avere un accordo di cessate il fuoco con l'Ucraina ma vuole un incontro giovedì in Turchia per negoziare una possibile fine del bagno di sangue", ha aggiunto Trump, secondo cui "l'Ucraina deve acconsentire immediatamente". 

Volare a Istanbul, ha evidenziato, consentirà a Zelensky di ottenere comunque un risultato: "Almeno saranno in grado di determinare se un accordo è possibile o no, e se non lo è i leader europei e gli Stati Uniti sapranno quali sono tutte le posizioni e potranno procedere di conseguenza", ha sottolineato il presidente americano. 

 

I dubbi sulla reale volontà russa di chiudere la guerra sono sempre più radicati nell'amministrazione americana. La posizione di Trump, nelle ultime settimane, è cambiata in maniera evidente: l'intesa con Kiev sulle terre rare ucraine ha modificato il quadro in maniera sostanziale. 

Se fino a un mese fa Zelensky era l'uomo "senza carte in mano" al tavolo della guerra, ora l'onere della prova spetta a Putin: "Inizio a dubitare che l'Ucraina farà un accordo con Putin, che è troppo impegnato per celebrare la giornata della Vittoria, che potrebbe non essere stata vinta senza gli Stati Uniti. Organizzate l'incontro ora", ha concluso Trump, con un colpo finale all'ego del presidente russo. 

 

Zelensky, a stretto giro, ha seguito la linea tracciata da Washington. "Aspetto Putin in Turchia giovedì. Personalmente spero che questa volta i russi non cerchino scuse", il messaggio del presidente ucraino. "Siamo pronti per qualsiasi formato di trattative. Spero che questa volta Putin non cerchi scuse per non fare qualcosa", ha osservato il presidente. "Ci aspettiamo un cessate il fuoco" da lunedì 12 maggio": questa proposta è sul tavolo. Un cessate il fuoco completo e incondizionato, lungo quanto basta per fornire la base necessaria alla diplomazia, potrebbe avvicinare la pace molto di più. L'Ucraina lo propone da tempo, i partner lo propongono. Tutto il mondo ne parla. Aspettiamo una risposta chiara dalla Russia", il pressing di Kiev. 

"La guerra della Russia dovrà comunque finire. Le uccisioni devono finire. Le forze ucraine saranno pronte a reagire in modo speculare. Abbiamo ripetutamente sentito dai partner dire che sono pronti a rafforzare le sanzioni contro la Russia se Putin rifiuta un cessate il fuoco. Vedremo. E noi in Ucraina non abbiamo problemi a negoziare: siamo pronti a qualsiasi formato", ha ribadito. "E spero che questa volta Putin non cerchi scuse per non fare qualcosa. Siamo pronti a parlare per porre fine alla guerra. Giovedì, Turchia", ha concluso. 

 

La palla torna a Mosca, che probabilmente non si aspettava un rimbalzo così rapido e così deciso. "Il presidente Putin aveva bisogno di vedere determinate dinamiche sul campo di battaglia prima di una tregua estesa, che altrimenti diventerebbe un vantaggio per l'Ucraina", le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, alla Abc. 

"Kiev continuerebbe con la sua mobilitazione totale, portando nuove truppe al fronte, e userebbe questo periodo per addestrare nuovi soldati e far riposare gli altri: perché concedere questo vantaggio?", ha aggiunto, affermando con certezza che "l'Ucraina non è pronta per negoziati immediati". 

Poche ore dopo, in realtà, Zelensky ha rotto gli indugi e ribaltato il tavolo. Ora appaiono totalmente inadeguate le parole pronunciate nelle prime ore di domenica da Yuri Ushakov, consigliere di Putin: si è limitato a dire che la Russia invierà una delegazione a Istanbul. I nomi? Da definire. Se dovesse mancare quello del presidente, però, il bluff verrebbe scoperto.  

 

 

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Papa Leone XIV nel primo Regina Coeli i tratti di un pontificato nel segno del Buon Pastore

12 Maggio 2025
Papa Leone XIV - Ipa

(Adnkronos) - Il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV, proclamato dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, rappresenta un momento denso di significati, non solo liturgici ma anche ecclesiali e geopolitici. Ben oltre la forma di una tradizionale allocuzione mariana domenicale, si configura come un discorso inaugurale, in cui il nuovo Pontefice delinea i tratti fondamentali della sua visione di Chiesa e della sua lettura del mondo contemporaneo. 

Il contesto non è secondario: la sua prima domenica da Vescovo di Roma cade nella Domenica del Buon Pastore, quarta del tempo pasquale, in cui il Vangelo di Giovanni presenta Gesù come colui che "conosce le sue pecore" e "dà la vita per loro". Papa Leone XIV non si limita a registrare la coincidenza, ma la interpreta teologicamente: "Considero un dono di Dio il fatto che la mia prima domenica sia quella del Buon Pastore". È una chiave programmatica del suo pontificato: si presenta fin dall'inizio come un pastore chiamato a custodire, amare, ascoltare. Il Vangelo, citato direttamente, non viene solo predicato: diventa la matrice del suo stesso ministero petrino.  

Uno dei cardini del discorso papale è il tema delle vocazioni, richiamato dalla Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, celebrata in questa stessa domenica. Il Papa invoca la necessità di una Chiesa che sappia accogliere, ascoltare e incoraggiare i giovani nel discernimento, denunciando implicitamente la carenza di guide credibili: "La Chiesa ne ha tanto bisogno", afferma con tono sobrio ma netto. Riprendendo il messaggio lasciato da Papa Francesco per l'occasione, Leone XIV rilancia l'urgenza di costruire comunità capaci di essere "pastori secondo il cuore di Dio", dove i giovani possano trovare riferimenti reali e non idealizzati. L'appello personale è diretto, senza fronzoli: "Ai giovani dico: non abbiate paura", con un richiamo a una celebre invocazione di Giovanni Paolo II. In queste parole si coglie la volontà di coniugare la fedeltà al magistero recente con una nuova sensibilità pastorale: quella che si gioca nella vita concreta delle parrocchie, nei percorsi vocazionali vissuti con fragilità e speranza. 

Il momento più drammatico e profondo del discorso arriva con lo sguardo del Papa rivolto al mondo. Leone XIV ricorda l'80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale - "l'8 maggio, dopo aver causato 60 milioni di vittime" - per leggere nell'oggi i segni inquietanti di una nuova escalation globale: "Nell'odierno scenario drammatico di una Terza Guerra Mondiale a pezzi, mi rivolgo anche io ai grandi del mondo, ripetendo l'appello sempre attuale di Papa Francesco: Mai più la guerra". 

L'appello di Leone XIV non è generico: è nomi, ferite, urgenze. Parla dell'Ucraina e della "sofferenza dell'amato popolo ucraino"; della Striscia di Gaza, con parole durissime e umane insieme: "Cessi immediatamente il fuoco… siano liberati tutti gli ostaggi". Poi, una luce: il cessate il fuoco tra India e Pakistan, accolto con "soddisfazione" come segno concreto che la diplomazia può ancora avere spazio. Ma la domanda che segue - "Quanti altri conflitti ci sono nel mondo?" - lascia cadere sul pianeta intero il peso della coscienza. Il Papa affida tutto alla preghiera, ma non come evasione: invoca la Regina della Pace perché presenti questo appello al Signore, quasi in un gesto di intercessione estrema, ecclesiale e umana. 

A chiusura, Leone XIV si fa pastore tra la gente. Saluta le bande musicali e gli artisti popolari, giunti per il loro giubileo, ringraziandoli per la "musica che allieta la festa del Buon Pastore". Saluta i romani e i pellegrini. E infine si rivolge alle mamme, in occasione della loro festa: "Mando un caro saluto a tutte le mamme con una preghiera per loro e per quelle che sono già in cielo". Queste parole, semplici ma dense, restituiscono un Papa che vuole essere vicino, comprensibile, affettuoso, senza perdere l'intensità del suo ruolo. È un messaggio che attraversa l'intero discorso: non si governa la Chiesa con il distacco, ma con la prossimità. (di Paolo Martini) 

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Gaza, in corso negoziati Usa-Hamas: "Verrà liberato l'ostaggio israelo-americano"

11 Maggio 2025
Gaza - Afp

(Adnkronos) - Negoziati in corso tra Stati Uniti e Hamas. Secondo quanto reso noto da un esponente di spicco palestinese, si legge su Haaretz, il gruppo islamico sta trattando con gli Usa un cessate il fuoco a Gaza e l'arrivo di aiuti nella Striscia.  

I negoziati diretti fra Stati Uniti e Hamas "sono ancora in corso" a Doha, hanno confermato due fonti dell'organizzazione palestinese all'Afp, precisando che sono iniziati da alcuni giorni. Nei colloqui, ha aggiunto una delle due fonti, sono stati registrati "progressi" verso una tregua a Gaza. In discussione anche uno scambio di prigionieri.  

Mentre, secondo quanto riferito da una fonte al corrente dei colloqui citata da Axios, l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff sarebbe impegnato in colloqui con Israele, Qatar ed Egitto e attraverso di loro con Hamas su un possibile accordo sugli ostaggi e più ampie discussioni di pace per Gaza.  

Intanto Hamas annuncia che rilascerà l'ostaggio israelo-americano Edan Alexander, prigioniero a Gaza dal 7 ottobre del 2023. La liberazione era stata già anticipata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e Hamas, in una nota, ha spiegato di aver deciso di rilasciare l'ostaggio nell'ambito degli sforzi per un nuovo cessate il fuoco e per la ripresa della consegna degli aiuti umanitari a Gaza.  

Il rilascio di Alexander potrebbe avvenire già domani, ha spiegato una fonte coinvolta nel processo al Times of Israel. Per far procedere il rilascio, devono essere prese misure di sicurezza, fra cui lo stop delle operazioni militari e le attività di ricognizione con i droni su alcune zone della Striscia di Gaza, come era avvenuto in occasione del rilascio di altri ostaggi. Mentre la famiglia di Edan Alexander ha detto si aspetta il rilascio solo "nei prossimi giorni". In una nota condivisa dal Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi fa sapere di essere stata informata dell'annuncio di essere "in costante comunicazione con l'amministrazione americana sul suo rilascio atteso nei prossimi giorni". 

Steve Witkoff arriverà domani in Israele per facilitare il processo di rilascio dell'ostaggio israelo-americano, scrive il giornalista di Axios Barak Ravid, secondo cui l'inviato di Donald Trump "finalizzerà i dettagli in vista del rilascio".  

Ma la guerra a Gaza continuerà, nonostante l'annuncio di Hamas sul rilascio di un ostaggio israelo-americano, assicura in una nota l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui "gli Stati Uniti hanno informato Israele dell'intenzione di Hamas di rilasciare il soldato Edan Alexander come gesto verso gli americani, senza condizioni o altro in cambio".  

"Gli Stati Uniti hanno fatto sapere a Israele che si prevede che ciò porterà all'avvio di negoziati per il rilascio degli ostaggi", secondo il piano di Witkoff, "che Israele ha già accettato", mentre si prepara "all'eventualità che questo sforzo venga attuato". "In conformità con la politica di Israele, i negoziati si svolgeranno sotto il fuoco, sulla base dell'impegno a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra", conclude la nota. 

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Napoli fermato dal Genoa, al Maradona finisce 2-2

11 Maggio 2025
Una fase di gioco tra Napoli e Genoa - Ipa

(Adnkronos) - Il Genoa di Patrick Vieira tiene vivo il campionato, fermando il Napoli sul 2-2 al Maradona e trasformando questo finale di stagione in un autentico thriller. La squadra di Antonio Conte, capolista lanciata verso lo scudetto, era chiamata a rispondere alla vittoria dell'Inter sul campo del Torino. Ma, davanti agli oltre 51.000 spettatori del Maradona (tredicesimo sold out stagionale), si fa rimontare due volte da un Genoa già salvo, che non ha più nulla da chiedere al campionato, ma che si presenta nella tana del Napoli senza alcuna intenzione di recitare il ruolo di vittima sacrificale. 

Gli azzurri scendono in campo con il 4-4-2: confermata in attacco, dopo la vittoria di Lecce, la coppia Lukaku-Raspadori - gli autori delle due reti napoletane. A centrocampo, Lobotka stringe i denti nonostante l'infortunio e parte titolare; in difesa, Olivera viene schierato ancora una volta come centrale. Il primo squillo del Napoli arriva già al 5': bella iniziativa personale di Politano sulla fascia, che rientra sul sinistro e calcia, ma il pallone termina fuori. Il Napoli è in partita e lo dimostra anche la rovesciata di McTominay al 9', che per un attimo sembra far tremare lo stadio: la conclusione però è alta. 

All'11', il pubblico tiene il fiato sospeso quando le telecamere inquadrano Lobotka seduto a terra. Lo slovacco non ce la fa a proseguire: esce tra gli applausi e al suo posto entra il suo naturale sostituto, l'altro scozzese del Napoli, Billy Gilmour. Al 15', è Big Rom a sbloccare la partita con un delizioso diagonale di destro, servito alla perfezione dall'onnipresente McTominay - premiato prima del match come Mvp del mese di aprile. Lo stadio 'esplode' e dagli spalti si alza il coro: il Maradona vuole vincere. 

Gli azzurri continuano a spingere: Raspadori impegna Siegrist, bravo a deviare in angolo. Ma il Genoa non è venuto a fare la comparsa. Al 27' Carvalho manca un cross per una questione di centimetri. Poco dopo, Pinamonti colpisce la traversa: è il preludio al pareggio. Al 32', sugli sviluppi di una punizione, Ahanor svetta di testa e provoca un'autorete sfortunata di Meret, che interrompe un'imbattibilità che durava da cinque gare. L'1-1 gela il Maradona. La Curva A canta 'ragazzi non mollate', ma il Napoli accusa il colpo e, tranne per una bella serpentina di Spinazzola accolta da applausi, non crea più pericoli fino all'intervallo. 

Il Napoli rientra dagli spogliatoi con un piglio arrembante. Al 47', Lukaku accende di nuovo l'arena con un tiro da fuori, deviato da Siegrist. Al 55', occasione clamorosa per Anguissa, ma il portiere rossoblù compie un autentico miracolo a pochi passi dalla porta. La pressione sale, il Maradona ruggisce. Al 64', è ancora Raspadori a illuminare la scena: gran sinistro e Napoli di nuovo avanti. L'attaccante azzurro va a esultare sotto la Curva A, riaccendendo la passione sugli spalti. Due minuti dopo, ancora una super parata di Siegrist su McTominay. Conte si volta verso la tribuna e incita i tifosi ad alzare i decibel. 

Il Napoli prova a chiudere i giochi: al 72' Raspadori ci riprova, ma la sua conclusione viene deviata in angolo. Vieira risponde con due doppie sostituzioni, tra cui l'ingresso dell'ex azzurro Zanoli. Al 79', seconda sostituzione per il Napoli: Raspadori, applaudito a scena aperta, lascia il posto a Billing, chiamato a dare equilibrio in mezzo al campo. All'81' altra ghiottissima occasione: Anguissa si invola verso la porta ma, stremato, si fa rimontare e fermare dalla retroguardia rossoblù. 

E come spesso accade nel calcio, alla regola del gol sbagliato, gol subito non si sfugge: all'84' Vasquez stacca di testa e batte Meret per il 2-2. È una doccia gelata per gli uomini di Conte. Politano prova subito a reagire, ma il suo tiro è deviato in angolo. All'87', Conte gioca la carta Neres: l'attaccante brasiliano, al rientro da un infortunio, subentra proprio a Politano. Nei minuti di recupero è ancora Billing a far gridare al gol: il suo colpo di testa, però, si spegne sul fondo. Dopo quattro minuti di recupero, arriva il triplice fischio. È 2-2 al Maradona. Dalla Curva si alza un coro: forza ragazzi, noi ci crediamo. Il pubblico applaude la squadra, ma ora la classifica è ancora più corta: Napoli a quota 78, Inter a un solo punto, a 77. Con due giornate alla fine, la corsa scudetto è più aperta che mai. (di Antonio Atte) 

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Musetti e Sonego conquistano il derby azzurro nel doppio: fratelli Berrettini battuti

11 Maggio 2025
Lorenzo Musetti - Afp

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego vincono il derby azzurro contro Jacopo e Matteo Berrettini al super tie break, nel primo turno del doppio degli Internazionali d'Italia 2025. Dopo un primo set vinto dai fratelli Berrettini 7-6, Musetti-Sonego conquistano il secondo 6-2 e il super tie break 10-8. Agli ottavi la coppia azzurra sfiderà la coppia, numero due del mondo, Heliovaara/Patten. 

 

I Berrettini partono forte in risposta, conquistano tre palle break, e trasformano la terza. Sonego è poco incisivo, Musetti sembra affaticato dopo il match vinto con Nakashima in mattinata. Il pubblico della SuperTennis Arena è diviso: da una parte l'emozione di vedere due fratelli combattere l'uno per l'altro, dall'altra la bellezza del rovescio a una mano di Musetti. Ma il toscano non c'è e i Berrettini allungano piazzando un altro break. "Forza Lorenzi!" urla una signora in tribuna, e il pubblico ride. Forse sarà stato proprio il suo incitamento, ma da quel momento i 'Lorenzi' iniziano a entrare finalmente in partita. Musetti fa il Musetti, Sonego incanta sotto rete con una bella palla corta. Gli scambi si allungano, i fratelli si conquistano tre palle break, gli altri due azzurri le annullano una dopo l'altra. Musetti, salito di livello con il passare dei punti, e Sonego continuano a salire: e pareggiano i conti al decimo game e portano il set al tiene tie break, dominato e vinto dai Berrettini, che conquistano così il primo parziale 7-6.  

La reazione di Sonego e Musetti è immediata. I due azzurri piazzano due break in apertura e strappano subito nel punteggio, con i Berrettini che sembrano subire le volèe del torinese e il dritto del toscano. Matteo cala di condizione, Jacopo sembra spaesato. E così il secondo set è un dominio Musetti-Sonego, che vincono 6-2 e portano il match al super tie break. Musetti e Sonego continuano a macinare punti, mentre i Berrettini non riescono a reagire. I due fratelli si arrendono 10-8, con Musetti e Sonego che volano così agli ottavi di finale.  

 

Jacopo Berrettini, fratello di Matteo, ha 26 anni e nel ranking Atp occupa la posizione numero 336. Entrato nel tabellone principale di doppio degli Internazionali d'Italia 2025 grazie a una wild card, non è la prima volta che giocava con il fratello. Era infatti accaduto già a livello giovanile, poi nei tornei di Cagliari, quando nel 2021 raggiunsero la semifinale, a Firenze nel 2022 e ad Acapulco nel 2023. Nonostante sia due anni più giovane del fratello, è stato proprio lui a spingere verso il tennis Matteo, che inizialmente preferiva le arti marziali. 

è stato proprio Berrettini 'senior' a raccontare il fratello in varie interviste, descrivendolo di carattere più tranquillo e riflessivo rispetto a lui. Jacopo, in ogni caso, pur non avendo ancora fatto il suo ingresso nell'elite del tennis mondiale come Matteo si è tolto qualche soddisfazione proprio negli ultimi anni, scalando il ranking Atp. Dalla 878esima posizione Jacopo Berrettini ha raggiunto la top 350 della classifica mondiale grazie ai quarti di finale raggiunti, nel 2024, allo Szczecin Open, Challenger che si tiene in Polonia. 

 

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Trump e il giallo dell'annuncio, su Truth insiste: "Sarà tra i più importanti, divertitevi"

11 Maggio 2025
Donald Trump - Ipa

(Adnkronos) - Donald Trump continua a tenere alta l'attenzione sull'annuncio "importantissimo" che ha promesso di fare nelle prossime ore in concomitanza con il suo primo viaggio internazionale in Medio Oriente.  

Dopo che nei giorni scorsi aveva preso piede l'ipotesi riportata dalla stampa israeliana, e poi smentita dagli Usa, di un possibile riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'amministrazione Trump, il giallo del misterioso annuncio che potrebbe cambiare il corso della storia, continua a tenere banco tra gli analisti. E il presidente contribuisce ad alimentare la suspense stuzzicando la curiosità con una nuova allusione, stavolta via social.  

"Il mio prossimo post su Truth - ha scritto oggi Trump - sarà uno dei più importanti e di impatto che io abbia mai pubblicato. Divertitevi", il messaggio laconico del Presidente. Mentre già si scatenano nuove ipotesi. 

Come nel caso del riconoscimento dello Stato di Palestina, nuove 'indiscrezioni' sull'annuncio che Trump starebbe per fare, arrivano dalla stampa israeliana. Fonti del Golfo citate da Haaretz anticipano infatti che il presidente degli Stati Uniti potrebbe annunciare una proposta di cessate il fuoco a Gaza durante il suo viaggio.  

 

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Milano, Chamila e De Maria ripresi venerdì insieme nel parco - Video

11 Maggio 2025

(Adnkronos) - Nelle ultime immagini che la ritraggono viva Chamila Wijesuriya, la 50enne originaria dello Sri Lanka trovata morta nel pomeriggio al parco Nord di Milano, era in compagnia di Emanuele De Maria, il 35enne detenuto che si è suicidato oggi gettandosi dal Duomo di Milano.  

I video risalgono al pomeriggio di venerdì: i due, colleghi all’hotel Berna, dove De Maria lavorava come receptionist con un permesso di lavoro esterno, camminano uno accanto all’altro, all’interno del parco, riparandosi dalla pioggia con due ombrelli. La 50enne è vestita interamente di jeans. Gli stessi abiti che indossava oggi quando è stata ritrovata cadavere, a un chilometro di distanza. De Maria indossa i jeans e un giubbotto nero, come le scarpe e lo zaino. Ha una mano in tasca mentre passeggia al fianco della donna.  

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Eurovision 2025, cerimonia di apertura a Basilea - Video

11 Maggio 2025

(Adnkronos) - Basilea si prepara ad ospitare l'Eurovision Song Contest 2025 tra nuove regolamentazioni e qualche polemica. La cerimonia di apertura, svoltasi sul Turquoise Carpet, il tappeto turchese più lungo nella storia dell'Esc (ben 1,3 km), ha visto sfilare le 37 delegazioni partecipanti. Grande entusiasmo per il rappresentante italiano, Lucio Corsi, accolto da un bagno di folla mentre salutava i fan a bordo di uno storico tram cittadino.  

Tuttavia, la cerimonia è stata segnata anche da alcune proteste contro la partecipazione di Israele alla competizione. Numerose persone hanno manifestato a sostegno della Palestina, esprimendo il proprio dissenso nei confronti della presenza israeliana alla luce del complesso contesto geopolitico. A queste proteste si aggiunge la voce di Nemo, l’artista svizzero vincitore dell'edizione 2024, che nei giorni scorsi ha pubblicamente espresso perplessità sulla partecipazione di Israele, unendosi all'appello di oltre 70 artisti, tra cui ex vincitori dell'Eurovision, che hanno firmato una lettera aperta all'Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu). L'Ebu ha comunque confermato la partecipazione del paese, ribadendo la natura "universale e apolitica" dell'evento. Israele sarà rappresentato da Yuval Raphael, sopravvissuta all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Tra le novità di quest'anno, una nuova regolamentazione riguardante le bandiere ammesse sul palco. Gli artisti potranno esibire esclusivamente la bandiera del proprio paese, una decisione che segue le controversie delle precedenti edizioni.  

Lo scorso anno, proprio Nemo, durante la cerimonia di apertura, aveva sventolato una bandiera queer, violando il regolamento. Nel 2023, a Liverpool, Marco Mengoni aveva portato sul palco la bandiera del Progress Pride insieme al tricolore italiano. Quest'anno, al contrario, il pubblico in sala potrà esporre qualsiasi bandiera non espressamente vietata dalla legge svizzera. Si parte il 13 maggio con la prima semifinale che vedrà esibirsi in ordine: 1. Islanda; 2. Polonia; 3. Slovenia; 4. Estonia; Spagna (già qualificata in finale); 5. Ucraina; 6. Svezia; 7. Portogallo; 8. Norvegia; 9. Belgio; Italia (già qualificata); 10. Azerbaigian; 11. San Marino; 12. Albania; 13. Paesi Bassi; 14. Croazia; Svizzera (già qualificata); 15. Cipro. Il 15 maggio è la volta di: 1. Australia; 2. Montenegro; 3. Irlanda; 4. Lettonia; 5. Armenia; 6. Austria; Regno Unito (già qualificata); 7. Grecia; 8. Lituania; 9. Malta; 10. Georgia; Francia (già qualificata); 11. Danimarca; 12. Cechia; 13. Lussemburgo; 14. Israele; Germania (già qualificata); 15. Serbia; 16. Finlandia. 

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Torino-Inter 0-2, Zalewski e Asllani accorciano le distanze dal Napoli capolista

11 Maggio 2025
Zalewski, Correa e Taremi - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - L’Inter non molla la presa scudetto. All’Olimpico Grande Torino, la squadra di Inzaghi liquida 2-0 la pratica Toro grazie alle reti di Zalewski e Asllani. I nerazzurri controllano bene la partita sotto il diluvio e salgono a 77 punti, ad una sola lunghezza dal Napoli: la capolista pareggia in casa 2-2 con il Genoa e frena la corsa verso lo scudetto. 

Succede di tutto nel primo tempo. Pronti via, l’arbitro La Penna ferma la gara per problemi sugli spalti . Sono necessari i soccorsi per la caduta di un tifoso e la partita riprende dopo qualche minuto, accompagnata dagli applausi dello stadio. La gara riprende e l'Inter passa in vantaggio al quarto d’ora con Zalewski. Gran gol dell'esterno, che beffa Milinkovic-Savic con un destro a giro dal limite dell'area. Su Torino cala il diluvio e il gioco rallenta con il passare dei minuti: prima dell’intervallo l’unica occasione degna di nota capita a Che Adams. L’attaccante colpisce di testa in tuffo, ma il miracolo di Martinez tiene i nerazzurri avanti. Al 43’ La Penna ferma il gioco per la pioggia eccessiva, che in poco diventa grandine. Poi, dopo i test del rimbalzo con i capitani, si riparte e si va negli spogliatoi al termine dei 6 minuti di recupero. 

L’intervallo dura una mezz’ora proprio per i dubbi causati dalla pioggia. Anche qui, dopo il sopralluogo con Ricci e De Vrij La Penna dà l’ok e si torna in campo. Inzaghi propone due cambi per sfruttare gli spazi sulle fasce: dentro Dumfries e Dimarco, fuori Carlos Augusto e Bissek (entrambi ammoniti). Dimarco è subito protagonista e manda Taremi in porta con un bel filtrante dalla sinistra: Milinkovic-Savic esce a valanga, atterra l’iraniano ed è rigore. Sul dischetto va Asllani, che non sbaglia e fa 2-0. L’Inter a questo punto domina il possesso e sfiora il tris a più riprese con Dimarco e Correa, ma in entrambi i casi è provvidenziale l’uscita di Milinkovic-Savic. I granata restano vivi grazie al portiere serbo e nel finale cercano di riaprire il discorso con l’orgoglio. La chance più nitida capita al 71’, quando il sinistro dal limite di Vlasic sfiora il palo dopo la deviazione di Bastoni. Finisce 0-2 a Torino: l’Inter fa il suo e insegue il Napoli. 

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Albania, exit poll: vince ancora Rama, ai socialisti il 51,8% dei voti

11 Maggio 2025
Edi Rama - Afp

(Adnkronos) - Edi Rama verso il quarto mandato da premier. Secondo gli exit poll pubblicati dall'Albanian Post, i socialisti hanno ottenuto il 51,8% dei voti alle elezioni parlamentari che si sono svolte oggi, 11 maggio, mentre l'opposizione guidata dal Partito democratico dell'ex presidente Sali Berisha si è fermata al 38%. In termini di seggi, il Ps ne conquisterebbe 79 su un totale di 140, contro i 54 dell'opposizione conservatrice. 

Secondo gli exit poll, i socialisti di Rama - che hanno incentrato la loro campagna elettorale sulla prospettiva di adesione dell'Albania all'Ue - hanno ottenuto il 3,1% in più dei voti rispetto alle ultime elezioni politiche, mentre l'opposizione ha perso l'8,2%. 

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Joint Stars for Charity, raccolti 110mila euro a Cagliari

11 Maggio 2025
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Evento benefico su nave Trieste per piccoli pazienti del Brotzu
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Vino, Sicilia en Primeur 2025 lancia il manifesto sul futuro partendo dalla tutela del valore culturale

11 Maggio 2025
Vino, Sicilia en Primeur 2025 lancia il manifesto sul futuro partendo dalla tutela del valore culturale

(Adnkronos) - “La Sicilia del vino, instancabilmente resiliente, riflette sul passato e si proietta con determinazione verso il futuro, trovando nell'associazionismo la forza per avanzare e crescere incessantemente”. Il messaggio di Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, chiude la XXI edizione di Sicilia en Primeur, sottolineando il ruolo centrale dell’associazione nel dibattito globale che riguarda il mondo del vino, definendo un manifesto programmatico che fa leva sul valore culturale del vino e sui fattori principali che oggi lo definiscono: enoturismo, sostenibilità, consumo consapevole, qualità produttiva.  

È stata la città di Modica e il suo scenario barocco, dal Castello dei Conti al Teatro Garibaldi, ad aver ospitato la più importante vetrina itinerante del vino siciliano, dedicata all’anteprima dell’ultima annata, ideata ed organizzata da Assovini Sicilia sin dal 2004.  

Un viaggio nel cuore della Sicilia del vino: gli undici enotour che hanno condotto la stampa internazionale alla scoperta delle diverse anime vinicole dell'isola hanno consacrato il successo di un format che fa del territorio il suo protagonista. Oltre trecento etichette, presentate in una degustazione tecnica guidata dall'Ais, hanno offerto una vibrante testimonianza del dinamismo e della qualità che animano i produttori siciliani. Sempre più attenzione ai contenuti, con la nuova formula dei quattro talk che ha permesso di approfondire tematiche attuali come la comunicazione nelle nuove generazioni, il neuromarketing, la tutela e valorizzazione delle produzioni vitivinicole grazie ai nuovi contrassegni di Stato.  

Con il convegno 'La cultura del vino in Sicilia: una storia millenaria che guarda al futuro', ospitato presso il Teatro Garibaldi di Modica, Assovini Sicilia punta i riflettori sull’attualità del fattore vino nel contesto economico-politico e sociale, offrendo nuovi spunti e riflessioni. Moderato da Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera, il convegno si è aperto con i saluti istituzionali dell’assessore all'Agricoltura Salvatore Barbagallo, e di Felice Assenza, capo dipartimento Icqrf (Ispettorato centrale qualità e repressione frodi) del Masaf, che ha sottolineato l’importanza di “rafforzare i sistemi di tracciabilità e controllo per proteggere l’identità e la competitività del nostro vino nel mondo". "Questi controlli - ha affermato Assenza - non solo tutelano il consumatore, ma garantiscono anche una leale concorrenza tra produttori, contribuendo a eliminare dal mercato prodotti contraffatti e a contrastare il fenomeno dell’Italian sounding, particolarmente diffuso all’estero”.  

A partire dal pay-off di questa XXI edizione, La Cultura del vino in Sicilia: una storia millenaria che guarda al futuro, è la cultura, il leitmotiv e filo conduttore tematico del convegno, declinato nei diversi contributi dei relatori, i quali hanno ragionato, ciascuno secondo la propria area di competenza e azione, su possibili soluzioni e scenari.  

Nel suo speech inaugurale, Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha sottolineato che “oggi, di fronte alle sfide globali che vedono il vino al centro di un acceso dibattito, è fondamentale tornare alle nostre radici per riflettere e rispondere alle sfide future". "La prossima sfida per Assovini Sicilia non è solo mantenere alta la qualità della produzione vinicola e investire in sostenibilità, ma anche tutelare il valore culturale contro dinamiche internazionali restrittive, contro un pensiero che criminalizza un prodotto di civiltà, conoscenza, bellezza e tradizione”, ha aggiunto. 

Il Master of Wine Andrea Lonardi ha gettato le basi per un manifesto programmatico dal titolo 'Il fattore S: l’unicità del continente vitivinicolo siciliano', e ha esplorato il futuro del vino siciliano attraverso dodici parole chiave che iniziano per 'S' - da scenario a sogno - offrendo una riflessione profonda su identità, sostenibilità e visione strategica. “È necessario trattenere i giovani, valorizzare i siti identitari oltre l’Etna, creare vini e narrazioni contemporanei, formare una nuova generazione di viticoltori per affrontare le sfide. Il vino siciliano può rimanere ancora simbolo culturale e sogno condiviso, se guidato da visione e responsabilità ma con preparazione, metodo e disciplina”, ha commentato Andrea Lonardi.  

Si scrive enoturismo e si legge cultura del vino, del viaggio e del territorio. Dalla vigna alla vetrina digitale: il Sud che innova tra eventi, e-commerce e nuovi modelli di accoglienza per l'enoturismo, è stato il titolo dell’intervento dei docenti dell’Università Lumsa, Dario Stefàno e Antonello Maruotti, i quali hanno illustrato e commentato i risultati del focus sulla Sicilia della ricerca condotta dal nuovo Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università Lumsa, guidato dallo stesso Dario Stèfano.  

“L'offerta enoturistica nel Sud Italia, ed in particolare in Sicilia, che emerge dell’indagine del Ceseo, disegna un modello dinamico, radicato nella tradizione ma capace di coniugare innovazione ed esperienzialità. Vendita diretta ed e-commerce export si caratterizzano sempre più come canali strategici di crescita economica, con l’online che assume sempre maggiore rilievo nel fatturato”, hanno dichiarato Dario Stefàno, presidente del Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università Lumsa, e Antonello Maruotti, docente di Statistica (Lumsa Università).  

Il dibattito si è arricchito con il tema Awareness e cultura del vino: per un consumo informato e consapevole, ovvero il rapporto tra vino e salute, discusso da Sara Farnetti, specialista in Medicina Interna e in Fisiopatologia del Metabolismo e della Nutrizione. “Il vino è un patrimonio unico, genuino, culturale e come tale va preservato. Non ha senso presentare un divieto di consumare alcolici, sarebbe logico ed efficace rendere consapevoli al consumo, deliberare in modo autonomo una revisione delle abitudini. In tal modo realizziamo un cambiamento culturale, insegniamo il rispetto e la cura dell'individuo”, ha sottolineato Sara Farnetti.  

Infine, la cultura del vino in Sicilia oggi non può prescindere dal ruolo della sostenibilità e della Fondazione SoStain Sicilia, “che si dimostra sempre più uno strumento fondamentale per il presente ed il futuro del vino siciliano”, come ha rimarcato Alessio Planeta, consigliere della Fondazione SoStain Sicilia, che, sul palco di Sicilia en Primeur, ha presentato i nuovi progetti come 'Honeybees and vineyard' sul ripopolamento ape e biomonitoraggio apistico, e la 'Bottiglia leggera - CentoperCento Sicilia' che mira alla riduzione dell’impronta carbonica. La Fondazione SoStain Sicilia, nata dalla volontà e dalla sinergia tra Assovini Sicilia e il Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia, conta oggi quarantaquattro aziende associate e 23,6 mila bottiglie certificate SoStain Sicilia.  

Gran finale al Castello dei Conti di Modica con il walk-around tasting che ha visto 57 cantine associate protagoniste dell’incontro con la stampa, oltre all’eccellenza della produzione vinicola con 300 vini in degustazione.  

Sicilia en Primeur è stata anche l’occasione della collaborazione tra Assovini Sicilia e La Sicilia di Ulisse, l’associazione che riunisce le eccellenze siciliane nei settori dell'ospitalità, della gastronomia e della viticultura, che ha curato la cena di chiusura della manifestazione.  

“Sicilia en Primeur è un ulteriore importante tassello nel progetto di collaborazione tra Assovini e La Sicilia di Ulisse finalizzato a promuovere la nostra regione attraverso le sue eccellenze di cibo, vino e ospitalità. Aver offerto agli ospiti l’esperienza dell’alta cucina siciliana, abbinata ai grandi vini del territorio, è stata senza dubbio la più autentica forma di promozione della nostra isola, espressione viva della sua cultura e della sua identità”, ha commentato Tony Lo Coco, presidente La Sicilia di Ulisse. Altra sinergia messa in campo durante Sicilia en Primeur, è l’evento organizzato insieme all’Enoteca Regionale Sicilia Sud- Est e l’Ats Strade del vino Cerasuolo di Vittoria, dedicato a una delegazione di giornalisti nazionali ed esteri, ospiti di una degustazione alla scoperta dei vini del territorio.  

"Il vino - ha concluso Mariangela Cambria - non può essere privato della sua essenza più pura: il suo valore culturale. La nostra cultura del vino promuove il brand Sicilia nei mercati di tutto il mondo, valorizzando la sua storia, diversità e unicità". 

 

Leggi tutto: Vino, Sicilia en Primeur 2025 lancia il manifesto sul futuro partendo dalla tutela del valore...

Oggi è la festa della mamma, come è nata e perché si celebra a maggio

11 Maggio 2025
Una mamma gioca con sua figlia -

(Adnkronos) - Oggi, 11 maggio, è la Festa della mamma, ricorrenza che si celebra nella seconda domenica di maggio. Quando e dove è nata questa festa e perché si celebra a maggio?  

La storia di questa ricorrenza, ricorda 'Focus', è lunga e affascinante perché risale addirittura al mondo greco-romano: allora si festeggiavano le mamme durante le feste legate alle divinità femminili nelle quali si celebrava la fertilità. In epoca medioevale e rinascimentale furono sostituite dalle feste religiose legate alla maternità della Madonna: 'Madre di Dio', Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo. La festa di Maria, madre di Dio, era in un certo senso la festa di tutte le mamme, anche se loro non erano affatto festeggiate. 

La Festa della Mamma (e non la festa delle mamme) come la intendiamo ai giorni nostri fu introdotta soltanto tra l'800 e il '900 in due momenti diversi. Il primo risale agli Anni '60 e '70 dell'800 ed è merito di una pacifista americana, Ann Reeves Jarvis e di sua figlia Anna. Al termine della Guerra civile americana, Jarvis aveva promosso una serie di feste per favorire l'amicizia tra le madri di Nordisti e Sudisti. Si trattava soprattutto di picnic e di altri incontri conviviali. Sempre in quel periodo, nel 1870, la poetessa americana Julia Ward Howe scrisse la 'Mother's day proclamation', nella quale esortava le donne e le madri ad assumere un ruolo attivo nel processo di pacificazione tra gli Stati americani.  

Il secondo momento risale ai primi anni del '900: Anna Jarvis, figlia di Ann Reeves Jarvis, raccoglie il testimone della madre e inizia a organizzare numerosi eventi dedicati alle madri, con sempre maggiore seguito, finché il presidente americano Woodrow Wilson ufficializzò la festa nel 1914. Fu proprio il presidente Wilson a stabilire che la festa venisse celebrata la seconda domenica di maggio (visto che in quel periodo dell'anno era morta Ann Jarvis), data che venne poi adottata da molti altri Paesi.  

La Festa della Mamma arriva in Italia soltanto nel 1933, durante il fascismo, quando il 24 dicembre viene celebrata la "Giornata della madre e del fanciullo". Da quel momento, ogni vigilia di Natale, le mamme vennero festeggiate per motivi propagandistici: erano l'espressione della politica natalista del regime fascista e in tale occasione venivano premiate quelle più prolifiche.  

Soltanto nel dopoguerra, anche in Italia, la Festa della mamma ha assunto un carattere meno propagandistico. E nella seconda metà degli Anni '50 del '900 iniziarono a diffondersi due feste della mamma: una organizzata dal parroco di una frazione di Assisi per motivi religiosi, per celebrare la maternità nel suo valore cristiano; l'altra in Liguria, per motivi commerciali, promossa dai fiorai. Entrambe erano festeggiate a maggio, mese dedicato alla Madonna nella religione cattolica, e mese della primavera e periodo ricco di fiori da regalare.  

Dal 1959 la festa prese piede e si è celebrata per vari anni l'8 maggio, per poi passare alla seconda domenica di maggio.  

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