(Adnkronos) - Si chiama Max, è un cucciolo a quattro zampe e le sue espressioni incredibilmente 'umane' hanno fatto il giro del web. Occhi profondi, broncio costante e sopracciglia aggrottate. Max è un cane meticcio di 5 anni, un incrocio di circa 10 razze diverse. I suoi video sono diventati virali sui social e hanno conquistato l’attenzione di tutti, tanto da spingere gli utenti a fare dei paragoni con celebrità o personaggi di fiabe: "Max è stato trasformato in un cane da una strega cattiva", si legge tra i commenti ironici, sotto ai video che hanno totalizzato milioni di visualizzazioni.
C’è chi lo paragona all’attore comico statunitense Will Ferrell o al figlio della propria sorella. Ma quello che ne esce fuori è un ritratto misto tra il tenero e il surreale. Max è stato salvato da un rifugio in Alabama e nonostante l’aspetto sia sempre imbronciato, è un cane molto amato e gioioso: “Non è triste, voleva solo il chipotle avanzato dalla cena”, ha scherzato la proprietaria, che ha lanciato il profilo TikTok di Max, @max.hawt.dawg, quasi per gioco. “Ho creato questo profilo per aiutarmi a gestire i miei problemi post-partum. Condividere Max su TikTok era un modo per far sorridere gli altri e anche me stessa”. Beh, obiettivo raggiunto.
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(Adnkronos) - Nuova stagione di misure prevista nelle Dolomiti Venete al confine con il Trentino per il progetto “LoRa Snow”, che mira a sviluppare una tecnologia wireless per il salvataggio dei dispersi in valanga. Obiettivo finale del progetto, portato avanti dal Wireless Networks Lab dell’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione “A. Faedo” di Pisa (Cnr-Isti) in collaborazione con il servizio ReMoTe dell’Area della ricerca del Cnr di Pisa ed il Pervasive Electromagnetic Lab dell’Università di Roma Tor Vergata, è quello di studiare l’efficacia di alcune tecnologie wireless da impiegare per la ricerca e soccorso e quello di realizzare un prototipo portatile a bassi consumi, integrabile su droni, che consenta alle squadre di soccorso di individuare, in tempi rapidi e da grande distanza, persone sepolte da valanghe.
“La sperimentazione si basa sulla combinazione di due tecnologie già esistenti”, spiega Michele Girolami, ricercatore del Cnr-Isti e coordinatore del progetto. “La prima è associata alla tecnologia Artva (Apparecchio di ricerca dei travolti in valanga), dispositivo obbligatorio per chi frequenta la montagna con condizioni di pericolo valanghe. L’Artva emette un segnale radio del raggio di qualche decina di metri che fornisce una stima della distanza della persona che lo indossa. La seconda è la tecnologia LoRa, che permette la trasmissione di segnali radio che possono arrivare anche a centinaia di metri. Il nostro intento è quello di combinarle al fine di utilizzare due tecnologie assieme, mettendo le squadre di soccorso nelle condizioni di poter stabilire un primo contatto radio con il disperso a distanze molto maggiori di quelle attualmente consentite, facilitando così le fasi di localizzazione e di disseppellimento”.
La tempestività è fondamentale: “Nei primi 15 minuti si hanno grandi possibilità di trovare in vita una persona sepolta sotto la neve, ma tale probabilità cala in modo molto rapido nei momenti successivi, poiché la sacca d’aria a disposizione del sepolto diminuisce con rapidità. È quindi cruciale abbattere le tempistiche di localizzazione”, aggiunge Girolami. “Il ritrovamento in ambiente valanghivo è particolarmente ostico perché la propagazione di un segnale radio emesso dal dispositivo di localizzazione, deve attraversare strati di neve di varie tipologie talvolta anche di diversi metri di spessore. Una tecnologia in grado di estendere la distanza di ricezione del segnale di richiesta di soccorso aumenterebbe notevolmente le probabilità di salvataggio”.
L’università di Roma Tor Vergata partecipa attivamente a questa iniziativa. Attraverso il suo gruppo di ricerca, Gaetano Marrocco, docente di Campi Elettromagnetici al dipartimento di Ingegneria civile e Ingegneria Informatica, condivide l’impegno del team, impegnato, tra l’altro, nell’elaborazione dei tanti dati raccolti nelle campagne di misura per il progetto: “Questa attività si colloca in continuità con anni di ricerche pionieristiche con il dott. Giulio Maria Bianco sul comportamento dei collegamenti LoRa tra utenti a terra e stazioni di soccorso, sia fisse sia mobili, in scenari alpini, mediterranei e urbani”, afferma. “In particolare, il nostro gruppo ha fornito supporto alla pianificazione delle campagne di misura e ha curato l’elaborazione dei dati elettromagnetici sperimentali per sviluppare un modello di propagazione del segnale LoRa in ambiente montano e nevoso. Il modello permette di correlare quantitativamente l’attenuazione del link radio alla distanza dall'utente, tenendo anche conto della tipologia della neve, e costituisce la base scientifica per la progettazione di algoritmi di localizzazione dei dispersi basati su solide base fisico-matematiche".
L’ultima stagione di misure del progetto LoRa Snow, condotta la scorsa primavera presso la località Col de Mez (Trento), ha fornito alcune basi teoriche e sperimentali per tre scenari applicativi: lo studio della radiopropagazione del segnale per analizzare gli effetti della profondità di seppellimento e del tipo di neve; studi operativi, con simulazioni di ricerca in scenari reali; infine, test con l’uso di droni, usati come vettore per trasportare lo strumento di localizzazione. I risultati di questa fase hanno fornito un set di dati utile alla valutazione del funzionamento della tecnologia LoRa in diverse condizioni climatiche, nivologiche ed ambientali; in parallelo, sono stati sviluppati alcuni algoritmi di localizzazione, in forma di componenti software, che saranno utilizzati nei prossimi mesi per dare istruzioni al sistema. “Durante la stagione che stiamo pianificando, ci proponiamo di lavorare su due linee di attività: per prima cosa, intendiamo condurre alcuni test per la raccolta dati direttamente in un ambiente potenzialmente valanghivo, con il supporto di personale tecnico altamente specializzato che garantirà la sicurezza del gruppo di lavoro; è infatti importante eseguire test sull’efficacia della tecnologia in condizioni ambientali che siano il più possibile simili a quelle operative”, prosegue Girolami. “La seconda linea di ricerca si focalizzerà sullo sviluppo di un prototipo utilizzabile in autonomia dalle squadre di soccorso, senza la necessità della presenza diretta dei ricercatori”.
Il gruppo di lavoro coinvolto nella sperimentazione punterà sull’integrazione del sistema su drone, velivolo che, rispetto alla ricerca da terra, offre numerosi vantaggi. Oltre a garantire una notevole rapidità di intervento, il drone non altera la scena della valanga a livello olfattivo, facilitando il lavoro di eventuali squadre cinofile per la ricerca. Inoltre, l’impiego di droni consente di raggiungere in sicurezza zone critiche, senza rischi per gli addetti al soccorso. L’obiettivo è quello di equipaggiare il drone con una capacità di elaborazione anche basata su strumenti di Artificial Intelligence, che si occuperà di svolgere in tempo reale l’analisi dati acquisiti necessaria alla stima del punto di seppellimento, abbattendo così i tempi richiesti da una più tradizionale analisi dati a terra. “Nella precedente campagna abbiamo usato i droni con rotte predefinite fornite da noi ricercatori”, conclude Andrea Berton del Cnr-Igg, responsabile del servizio ReMoTe. “Quello a cui puntiamo, e che sarà oggetto dei prossimi studi, è di poter dotare un giorno le squadre di soccorso di uno strumento intelligente in grado di individuare un disperso sul luogo dell’incidente, muovendosi autonomamente verso il punto di probabile seppellimento, dove poter indirizzare con prontezza le ricerche”.
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(Adnkronos) - L'Italbasket vola agli Europei e il ct Gianmarco Pozzecco fa una dedica speciale dopo il successo contro la Spagna: "La prima cosa da dire è che noi stiamo vivendo una favola. Questi ragazzi regalano emozioni continuamente, poi chi vuole capirlo lo capisce, chi non vuole capirlo è perché non vuole capirlo. Penso spesso ad Achille (Polonara, ndr) e Tonno (Tonut, ndr), che fanno parte della famiglia. Non me ne vorrà il mio amico Tonno, ma chiaramente per Achille soffriamo ancora di più perché, oltre a non essere qui, è in un ospedale a Valencia".
Il commissario tecnico dell'Italbasket ha mandato un messaggio forte ad Achille Polonara, a cui a giugno è stata diagnosticata una leucemia mieloide, sottolineando l'unità del gruppo anche per la sua battaglia: "Il primo giorno in spogliatoio l'abbiamo chiamato per salutarlo. Aveva il cellulare in silenzioso, non ha risposto e abbiamo perso la partita. Poi dalla Georgia ha risposto sempre, con lui al telefono siamo tre su tre. Quindi per favore rispondi sempre al telefono".
(Adnkronos) - Alle 13, ora locale, le vie dello shopping di Pechino sono deserte. La città è blindata per l'imponente parata militare in piazza Tiananmen, evento che vede la presenza di oltre 26 capi di Stato, tra cui Vladimir Putin e Kim Jong-un. Le misure di sicurezza sono al massimo livello: accessi limitati, massiccia presenza di forze armate e controlli rafforzati in tutta Pechino. Una fonte locale aveva descritto all'Adnkronos l’atmosfera nella capitale: "I cinesi non possono venire come turisti a Pechino, noi non possiamo accedere alla parata e sarà pieno di cecchini sui palazzi, sarà vietato affacciarsi anche alle finestre di alcune strade, visti i capi di Stato invitati".
La parata, organizzata dal presidente Xi Jinping, celebra gli 80 anni della resa del Giappone nella Seconda guerra mondiale ma ha assunto anche un forte valore geopolitico. Davanti a circa 50.000 invitati, In una dimostrazione di forza militare, il presidente cinese ha ispezionato le truppe e le armi a bordo di una limousine decappottabile lungo la Chang'an Avenue, prima di tornare indietro per raggiungere i suoi ospiti in una zona salotto sopra il ritratto di Mao Zedong su Tiananmen, la porta d'ingresso della storica Città Proibita.
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(Adnkronos) - "Ehhhh già…" Gerry Scotti, via social, sembra esprimere soddisfazione a modo suo, con ironia, sull'esito della prima sfida che ieri ha visto 'La Ruota della Fortuna' scontrarsi con 'Affari Tuoi', vincere sul dato totale del confronto tra i programmi e perdere solo di un soffio nel dato del periodo di sovrapposizione tra i due.
Scotti pubblica una foto della sua ombra e scrive accanto quella che sembra una citazione del celebre brano di Vasco Rossi 'Eh già', che nell'incipit recita: "Eh già/ Sembrava la fine del mondo/ Ma sono ancora qua/ Ci vuole abilità". E l'abilità certo non manca al conduttore Mediaset che dal 14 luglio al primo settembre ha portato l'access prime time di Canale 5 a sfiorare il 30% di share e che anche ieri, con la concorrenza del campione di ascolti della scorsa stagione, ha ottenuto il 24,2% di share contro il 22,6% del rivale. (di Antonella Nesi)
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(Adnkronos) - La Ferrari si rifa il look in vista del Gp di Monza di domenica 7 settembre. Per il Gran Premio d'Italia, la SF-25 di Lewis Hamilton e Charles Leclerc scenderà in pista con una livrea speciale, per celebrare il primo titolo vinto dalla scuderia in Formula 1, 50 anni fa con Niki Lauda. Per l'occasione, la monoposto sarà bianca e rossa: un tributo alla leggendaria 312-T che accompagnò Lauda al primo successo mondiale.
Per Monza, la Ferrari non presenterà però solo una nuova livrea. La monoposto scenderà in pista con un rosso ispirato a quello di cinquant'anni fa, con tanto di iconiche strisce bianche sulla carrozzeria. I numeri della SF-25 saranno poi scritti in nero, come i nomi dei piloti (in corsivo). Per l'ala posteriore, il colore scelto è l'argento metallizzato, mentre il cofano che copre la power unit sarà bianco. Il tributo all'impresa del 1975 sarà anche nelle divise: tutto il team avrà un abbigliamento speciale e sui vari capi spiccherà il ritorno del logo rettangolare del cavallino al posto dello scudetto. Tute speciali e casco e scarpe dedicati anche per i piloti Lewis Hamilton e Charles Leclerc.
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