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Tumore al seno, anticorpo coniugato in prima linea rallenta la malattia

03 Giugno 2025
Tumore al seno, anticorpo coniugato in prima linea rallenta la malattia

(Adnkronos) - Cala del 44% il rischio che il tumore del seno metastatico Her2 positivo progredisca grazie all’anticorpo farmaco-coniugato in prima linea trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab. E’ quanto emerge da uno degli studi più rilevanti presentati nella sessione orale late-breaking dell’edizione 2025 del Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco). I risultati positivi dello studio di Fase3 Destiny-Breast09 evidenziano che trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione (Pfs) rispetto a taxano, trastuzumab e pertuzumab (Thp) come trattamento di prima linea dei pazienti con tumore del seno metastatico Her2 positivo.  

Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo farmaco-coniugato (Adc) DXd specifico per il recettore Her2. Nell’analisi ad interim predefinita, trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte del 44% rispetto a taxano, trastuzumab e pertuzumab. La sopravvivenza libera da progressione mediana è risultata di 40,7 mesi con trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab rispetto a 26,9 mesi con taxano, trastuzumab e pertuzumab come valutato della revisione centrale indipendente in cieco (Bicr). Il beneficio di Pfs con trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab rispetto a taxano, trastuzumab e pertuzumab è stato coerente nei diversi sottogruppi, compresi i fattori di stratificazione pre-specificati di malattia de novo o ricorrente, stato del recettore ormonale (Hr) e stato di mutazione Pik3Ca. 

La sopravvivenza libera da progressione valutata dallo sperimentatore ha dimostrato una Pfs mediana di 40,7 mesi con trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab rispetto a 20,7 mesi con taxano, trastuzumab e pertuzumab. Il tasso di risposta obiettiva (Orr) confermato con trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab è stato dell’85,1% rispetto al 78,6% con taxano, trastuzumab e pertuzumab. Il tasso di risposta completa (Cr) è stato del 15,1% con trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab rispetto all’8,5% con taxano, trastuzumab e pertuzumab. La durata della risposta (Dor) mediana con trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab ha superato tre anni (39,2 mesi) rispetto a poco più di due anni (26,4 mesi) con taxano, trastuzumab e pertuzumab.  

La sopravvivenza globale (Os) non era matura al momento dell’analisi ad interim (16% maturità al cut-off dei dati); tuttavia, i dati ad interim di sopravvivenza globale mostrano una tendenza iniziale a favore della combinazione trastuzumab deruxtecan in associazione a pertuzumab rispetto a taxano, trastuzumab e pertuzumab. Un ulteriore braccio sperimentale dello studio che valuta la monoterapia con trastuzumab deruxtecan rispetto a taxano, trastuzumab e pertuzumab rimane in cieco per i pazienti e gli sperimentatori e continuerà fino all'analisi finale della sopravvivenza libera da progressione. 

"Nello studio Destiny-Breast09 sono stati inclusi oltre 1.100 pazienti con carcinoma mammario Her2-positivo metastatico - spiega Giuseppe Curigliano, presidente eletto Esmo (Società europea di oncologia medica), professore di Oncologia medica all’Università di Milano e direttore Divisione Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative allo Ieo di Milano -. Destiny-Breast09 è lo studio con il maggior numero di pazienti condotto finora nel trattamento di prima linea della malattia metastatica Her2 positiva. Ed è il primo studio in più di un decennio a dimostrare un miglioramento dei risultati nel setting di prima linea per un’ampia popolazione di pazienti con tumore del seno metastatico Her2 positivo. Trastuzumab deruxtecan ha dimostrato importanti miglioramenti in numerosi parametri, dalla sopravvivenza libera da progressione, al tasso di risposta obiettiva, alla risposta completa, fino alla durata della risposta. Questi risultati possono cambiare la pratica clinica. Trastuzumab deruxtecan è un farmaco di tipo Adc, che combina un anticorpo monoclonale, trastuzumab, con un agente citotossico, deruxtecan, per trattare specifici tipi di neoplasia. È altamente selettivo per le cellule tumorali, riducendo al minimo i danni alle cellule sane circostanti e aumentando l’efficacia del trattamento nei pazienti con tumore Her2-positivo".  

"Anche l’Italia ha contribuito attivamente all’arruolamento di pazienti nello studio Destiny-Breast09 con 9 centri coinvolti - sottolinea Valentina Guarneri, direttore della Oncologia 2 dell’Istituto Oncologico Veneto – Irccs di Padova e professore ordinario di Oncologia medica all’Università di Padova -. Padova è stato il primo centro italiano per pazienti trattati nello studio. Nei tumori Her2-positivi, il doppio blocco anti-Her2, trastuzumab e pertuzumab, associato a chemioterapia con taxano rappresenta, ad oggi, la strategia standard di prima linea. I pazienti spesso presentano progressione di malattia a circa due anni dall’inizio della terapia standard di prima linea. L’attuale trattamento standard di seconda linea è rappresentato dall’anticorpo farmaco-coniugato trastuzumab deruxtecan, in pazienti che abbiano ricevuto uno o più precedenti regimi a base di terapia anti-Her2. Destiny-Breast09 ha evidenziato l’efficacia di trastuzumab deruxtecan anche in prima linea. Con una sopravvivenza libera da progressione mediana di oltre tre anni, i risultati di Destiny-Breast09 mostrano che trastuzumab deruxtecan, in combinazione con pertuzumab, ha il potenziale per diventare il nuovo standard di cura di prima linea". 

"Nel 2024, in Italia, sono state stimate quasi 53.700 nuove diagnosi di tumore del seno, il più frequente in tutta la popolazione - afferma Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom -. Nel 6-7% dei casi il tumore alla mammella si presenta metastatico già alla diagnosi, ma la maggior parte delle donne che oggi vive in Italia con la neoplasia metastatica ha sviluppato una ripresa di malattia dopo il trattamento per la forma iniziale".  

Grazie ai progressi diagnostici e terapeutici, "alla disponibilità di nuovi farmaci, alle migliori terapie di supporto e alla migliore integrazione delle terapie sistemiche con quelle locali, la sopravvivenza globale di queste pazienti è notevolmente aumentata - conclude Cinieri - Il carcinoma mammario metastatico Her2-positivo sta diventando una patologia sempre più curabile, raggiungendo l’obiettivo della cronicizzazione in un consistente numero di casi, proprio grazie all’innovazione e ai farmaci anti Her2. È importante che tutte le donne con tumore del seno metastatico siano curate all’interno delle Breast Unit, per garantire loro un approccio multidisciplinare e una migliore aspettativa di vita. È dimostrato, infatti, che i risultati terapeutici dipendono anche dal livello di esperienza dei centri in cui vengono effettuati i trattamenti". 

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Maturità 2025, attesa per i nomi dei commissari: cosa prevede l'ammissione all'esame

03 Giugno 2025
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(Adnkronos) - A pochi giorni dall'esame di maturità 2025, 18 giugno è la data fatidica, ancora non si conoscono i nomi dei commissari esterni e interni alle scuole. L'ansia tra gli studenti aumenta, ma non si può fare altro che attendere considerato che i nomi potrebbero uscire, secondo OrizzonteScuola, tra domani e il 5 giugno. La composizione della commissione esaminatrice non ha subito modifiche rispetto agli anni passati: 3 professori sono interni all’istituto, 3 sono esterni e uno è il presidente della commissione che è sempre esterno.  

La presenza di commissari provenienti da istituti diversi da quelli in cui si svolgono le prove è un modo per garantire equilibrio e correttezza nei giudizi che, in questo modo, non provengono solo da docenti che già conoscono gli studenti sotto esame. Inoltre, ogni collegio giudicante può esaminare al massimo due classi da non più di 35 candidati ciascuna. I nomi dei commissari esterni, ovvero quelli provenienti da scuole diverse da quelle in cui lo studente svolge gli esami, saranno pubblicati e liberamente consultabili sul sito ufficiale del ministero nella sezione dedicata alle Commissioni dell’esame di Stato. 

Ma cosa serve perché uno studente sia ammesso all'esame di Stato? Il maturando deve aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, deve aver partecipato nell'ultimo anno alle prove Invalsi, deve aver svolto i Pcto secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso; deve avere una votazione non inferiore a sei in ciascuna materia o gruppo di materie valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei. Soltanto in caso di votazione inferiore a sei in una disciplina o in un gruppo di discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, l’ammissione all’esame.  

Gli studenti che hanno 6 in condotta devono portare all'esame un elaborato assegnato dal consiglio di classe. Un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale che verrà trattato durante il colloquio. La valutazione della condotta andrà poi ad incidere anche sui crediti per l'ammissione all'esame di maturità: il punteggio più alto potrà essere assegnato solo agli studenti che avranno ottenuto un voto di comportamento pari o superiore a nove. Di seguito alla prova scritta del 18 giugno, segue la seconda prova scritta, il 19 giugno, quella d'indirizzo e gli orali inizieranno la settimana successiva.  

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Leucemia linfatica cronica, nuovi risultati positivi da studio Sequoia

03 Giugno 2025
Leucemia linfatica cronica, nuovi risultati positivi da studio Sequoia

(Adnkronos) - Nei diversi tipi di pazienti con leucemia linfatica cronica (Cll), compreso lo stato di mutazione ad alto rischio, zanubrutinib ha dimostrato un'efficacia potente e costante. Sono i nuovi dati delle coorti dei bracci C e D dello studio globale registrativo di fase 3 Sequoia sul farmaco, presentati da BeOne Medicines con 2 presentazioni orali brevi al Congresso annuale dell'American Society of Clinical Oncology (Asco) a Chicago. 

I dati del braccio D dello studio Sequoia - informa una nota - dimostrano che il trattamento con zanubrutinib più venetoclax ha la capacità di determinare una sopravvivenza libera da progressione e risposte globali profonde e durature nell'intero spettro dei pazienti con leucemia linfatica cronica in prima linea, compresi quelli con stato mutazionale ad alto rischio. Il miglior tasso di malattia minima residua non rilevabile (uMrd) nel sangue periferico a un livello di sensibilità di 10-4 è stato del 59%. Queste risposte di efficacia osservate nel braccio D, nonostante l'elevata percentuale di pazienti ad alto rischio arruolati, sono in linea con recenti studi sulle terapie a durata fissa condotti in popolazioni di pazienti più in forma e sane. Inoltre, 11 pazienti del braccio D hanno potuto interrompere il trattamento precocemente grazie al raggiungimento dei criteri di interruzione sulla base di una malattia minima residua non rilevabile e 9 rimangono in remissione clinica con uMrd sostenuta (1 paziente ha interrotto lo studio durante la remissione clinica), consentendo loro di rimanere liberi dal trattamento. Nei pazienti senza delezione (17p) e mutazioni Tp53, il 43% ha raggiunto la uMrd entro il ciclo 16 e il 60% entro il ciclo 28. Questi dati sono stati pubblicati sul 'Journal of Clinical Oncology'. 

"Nonostante molti studi di prima linea sulla leucemia linfatica cronica abbiano escluso popolazioni di pazienti con caratteristiche di malattia ad alto rischio, BeOne ha incluso tali pazienti nello studio Sequoia - afferma Lai Wang, responsabile globale di Ricerca e Sviluppo di BeOne - Quasi l'88% dei pazienti con del(17p) e/o Tp53 trattati con zanubrutinib più venetoclax rimane libero da progressione a 36 mesi, un risultato senza precedenti per un regime di associazione di 2 farmaci in questa popolazione di pazienti difficile da trattare. I nuovi dati dello studio Sequoia rafforzano la versatilità di zanubrutinib nell'intero spettro dei pazienti con leucemia linfatica cronica e riflettono l'impegno di BeOne nel far progredire una pipeline creata per soddisfare le esigenze insoddisfatte dei pazienti e migliorare lo standard di cura". La Cll è un tipo di tumore maligno a cellule B mature in cui i linfociti B leucemici anomali (un tipo di globuli bianchi) originano dal midollo osseo e invadono il sangue periferico, il midollo osseo e i tessuti linfoidi. La Cll è il tipo più comune di leucemia negli adulti e rappresenta circa un terzo dei nuovi casi. Circa il 50% dei pazienti ha caratteristiche genetiche ad alto rischio, tra cui del(17p), mutTp53 o Ighv non mutato, che possono limitare l'efficacia di alcuni trattamenti e aumentare la probabilità di progressione di malattia. 

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Estate, riparte Aqua World: tra scivoli e divertimento obiettivo 150mila presenze

03 Giugno 2025
Estate, riparte Aqua World: tra scivoli e divertimento obiettivo 150mila presenze

(Adnkronos) - Obiettivo superare le 150mila presenze. Con questo obiettivo ha riaperto i battenti Aqua World, il Parco acquatico di Cinecittà World, giunto al suo secondo anno di attività come parco indipendente con un ingresso dedicato, ma fruibile anche con il biglietto di Cinecittà World che permette l’ingresso a tutti e tre i parchi: Cinecittà World, Aqua World e Roma World. Oltre 20mila mq di spiagge, piscine e scivoli acquatici, tra suggestive ambientazioni esotiche e scenari tropicali, Aqua World punta ad essere un vero e proprio paradiso estivo per famiglie, gruppi di amici e chiunque voglia godersi una giornata di vacanza ad alto tasso di divertimento e relax senza allontanarsi da Roma. Il parco sarà aperto fino al 14 settembre.  

Come spiega ad Adnkronos/Labitalia Antonio Abete, presidente e amministratore delegato di Cinecittà World, "dopo il successo dello scorso anno, abbiamo aumentato il numero di sdraio, lettini e ombrelloni disponibili, così da garantire a ciascuno la propria postazione e un maggiore comfort. Per questa nuova stagione sarà disponibile un’area gratuita a bordo piscina ideale per godersi il sole e il divertimento tra gli scivoli e la Cinepiscina. Ci impegniamo quotidianamente per rinnovare contenuti e servizi, con l’obiettivo di elevare la qualità dell’esperienza offerta ai nostri ospiti".  

Tra le attrazioni più amate del Parco spiccano il fiume lento Paradiso, che attraversa scenari ispirati alla Thailandia, un’oasi di pace dove lasciarsi trasportare dalla corrente a bordo di comodi gommoni, e la spettacolare Cinepiscina, la piscina cinematografica di 1.700 mq con un maxi schermo incastonato nell’acqua dove assistere a show e grandi eventi restando piacevolmente a mollo. Per chi ama l’adrenalina, la sfida arriva dagli scivoli Vortex e Boomerang: si parte da una torre alta 12 metri per lanciarsi tra curve mozzafiato e discese vertiginose, rigorosamente su gommoni biposto. Chi è in cerca di relax e comfort può scegliere l’esclusiva Area Vip Paradiso con ombrelloni e lettini riservati, oppure optare per le zone relax attrezzate con ombrelloni e sdraio acquistabili online.  

L’area dove sorge la spiaggia libera, invece, è accessibile gratuitamente a tutti per godersi il sole in libertà. Completano l’esperienza Ristobar, shop, servizi accompagnati da intrattenimento musicale, animazione e schiuma party nel weekend per un’estate all’insegna dell’allegria. 

Gli obiettivi della seconda stagione di Aqua World sono chiari. "Lo scorso anno Aqua World ha registrato un grande successo, con un numero di presenze più che raddoppiato rispetto alle previsioni di budget. Un risultato che ha superato ogni aspettativa e confermato l’interesse crescente per il Parco. Per l’estate 2025 stimiamo di superare le 150.000 presenze, grazie anche al clima favorevole dell’estate romana, che consente di vivere l’esperienza di Aqua World già da fine maggio fino a metà settembre", spiega ancora.  

E l'esperienza di Aqua World rappresenta anche un'opportunità dal punto di vista lavorativo. "Ad Aqua World sono impiegate circa 50 risorse, suddivise in diversi profili professionali. Queste comprendono: il coordinatore del Parco, gli assistenti bagnanti, gli steward e il cast artistico per l’animazione. A supporto delle attività quotidiane operano anche tecnici Avl, addetti alla ristorazione, personale dei negozi e addetti alle pulizie, garantendo un servizio efficiente, sicuro e di qualità per tutti gli ospiti", conclude.  

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Sicurezza e qualità, Ibg Spa Sb secondo bottler d’Europa

03 Giugno 2025
Sicurezza e qualità, Ibg Spa Sb secondo bottler d’Europa

(Adnkronos) - Lo stabilimento produttivo di I.b.g. s.p.a. società benefit, attivo nell’area industriale di Buccino, in provincia di Salerno, dopo l’eccellente terzo posto del 2023, si classifica nella speciale graduatoria al secondo posto tra i 100 stabilimenti in Europa ed ottenendo il Caleb Bradham award, il riconoscimento internazionale riservato ai siti di produzione che hanno conseguito una serie di performance positive in materia di sicurezza, qualità e tutela dei consumatori. 

“Essere il secondo bottler PepsiCo in Europa -spiega ad Adnkronos/Labitalia Rosario Caputo, amministratore unico di I.b.g. S.p.a. società benefit- in grado di garantire una produzione sicura e di qualità per i consumatori rappresenta un motivo di grande orgoglio per la nostra azienda e per l’intero sistema produttivo italiano. Il percorso avviato e i risultati conseguiti attraverso il nostro piano di investimenti, dimostrano che l’azienda sa essere anche socialmente responsabile, attraverso la diffusione di valori etici e non negoziabili che ricadono nell’alveo della propria tradizione trentennale, caratterizzata dal costante adeguamento a sempre più moderni standard manageriali, industriali e finanziari”. 

Il Caleb Bradham award è un prestigioso riconoscimento internazionale conferito da PepsiCo ai suoi siti di produzione (imbottigliatori o bottler) che dimostrano eccellenza e performance eccezionali. Il premio prende il nome da Caleb Davis Bradham, il farmacista statunitense che inventò la Pepsi Cola nel 1893. 

Questo premio viene assegnato agli stabilimenti che si distinguono per aver raggiunto elevati standard in diverse aree cruciali, come: qualità del prodotto: mantenimento di standard qualitativi superiori nelle bevande prodotte; sicurezza alimentare: adozione e rispetto rigoroso delle norme e delle pratiche per garantire la sicurezza dei prodotti per i consumatori. Questo include spesso il superamento di audit specifici come l'Aibi food safety audit, a cura dell’American institute of baking international; tutela dei consumatori: impegno nel garantire che i prodotti soddisfino le aspettative e le esigenze dei consumatori in termini di qualità e sicurezza; performance operativa: efficienza e rispetto degli standard internazionali nei processi produttivi. 

Questo risultato ha una valenza ancora più importante per I.b.g. s.p.a. sb, poiché si riferisce a performance conseguite nel corso del 2024, a conferma della bontà del piano di investimenti di oltre 10 milioni di euro messo in campo dall’azienda e finalizzato all’efficientamento produttivo, tecnologico e informatico e legato al raggiungimento di obiettivi significativi in chiave esg (environmental, social and governance). Tutto ciò è stato possibile anche grazie al lavoro di un management altamente coeso che da anni si prefigge, nel rispetto del consumatore, di produrre bibite eccellenti, impiegando materie prime di qualità e selezionate attraverso sistemi sempre più ecosostenibili. 

Il conseguimento del Caleb bradham award 2025 è un altro successo delle donne e degli uomini di I.b.g. s.p.a. società benefit, frutto dell’impegno che quotidianamente anima la loro azione, ma che riesce a tradursi anche in un approccio “responsabile” che si esplicita attraverso una crescente vocazione alla sostenibilità, affinché essa sia ambientale, ma anche economica e sociale. 

I.b.g. s.p.a., oggi società benefit, è un’azienda campana leader nel settore del food and beverage. In essa lavorano 120 dipendenti tra lo stabilimento di produzione di Buccino (Sa) e gli uffici commerciali e amministrativi di Caserta. Produce e commercializza nel Mezzogiorno d’Italia, da oltre trent’anni, i brand Pepsi Cola (Pepsi Regular, Pepsi Zero Zucchero, 7 Up e Mirinda) oltre a quelli riconducibili ai marchi Gatorade, Lipton, Schweppes e Chinotto Neri.  

Quest’ultimo, di proprietà di I.b.g. s.p.a. sb, è da molti considerato la prima e la più celebre bevanda a base dell’agrume chinotto commercializzata in Italia. I.B.G. S.p.A. SB, dal 2017, commercializza su licenza PepsiCo, anche gli snack a marchio Lay’s, leader mondiale delle patatine fritte, dal 2019, i prodotti del food a marchio Doritos, leader nella categoria delle tortilla chips e dal 2020, i cruesli Quaker, cereali per la prima colazione tra i più venduti al mondo. 

I.b.g. S.p.a. Sb ha incrementato il proprio fatturato dai 15 miliardi di lire degli anni ‘90, ai circa 150 milioni di euro del 2024. Inoltre, l’azienda guidata da Rosario Caputo, all’interno del proprio territorio detiene una quota di mercato nella distribuzione dei marchi Pepsi Cola superiore al 50%, il che rende tale risultato tra i migliori conseguiti in Europa.  

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Francia, applausi per giocatori Psg in Nazionale. Thuram osserva... - Video

03 Giugno 2025

(Adnkronos) - Il ct della Francia, Didier Deschamps, nel ritiro della Nazionale rende omaggio ai giocatori del Psg, reduci dal trionfo per 5-0 contro l'Inter nella finale di Champions League. Tutta la rosa dei Bleus è riunita attorno al tavolo e Deschamps, in piedi alle spalle di Ousmane Dembele, fa partire l'applauso ai nuovi campioni d'Europa. Nel gruppo, spicca l'espressione di Marcus Thuram: il centravanti dell'Inter, nella finale di Monaco di Baviera persa 5-0, non è riuscito a lasciare il segno. 

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Fibrosi polmonari, presentato documento per risposte a bisogni pazienti

03 Giugno 2025
Fibrosi polmonari, presentato documento per risposte a bisogni pazienti

(Adnkronos) - Il documento 'Le fibrosi polmonari: un bisogno di salute pubblica insoddisfatto' è stato presentato oggi nel corso di un incontro con la stampa al Senato della Repubblica, su iniziativa della senatrice Elena Murelli. Il paper è frutto della collaborazione di un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da rappresentanti delle società scientifiche, delle associazioni di pazienti e referenti istituzionali e il contributo non condizionante di Boehringer Ingelheim. L'evento conclude un progetto di advocacy istituzionale avviato nel 2024, che ha dato il via, a seguito della costruzione di una coalizione multistakeholder, a una serie di tavoli di lavoro il cui fine era redigere un documento condiviso per diffondere la conoscenza sulle fibrosi polmonari, dal burden della patologia ai bisogni del paziente, identificando le criticità e offrendo possibili soluzioni per consentire una risposta efficace dell’intero sistema di cura.  

Proprio dalla ricerca arrivano notizie positive per i pazienti con fibrosi polmonari. Con una storia ormai secolare nelle patologie respiratorie e un impegno di oltre 10 anni nella ricerca e sviluppo di terapie innovative per le fibrosi polmonari - ricorda una nota - Boehringer Ingelheim è in prima linea per contrastare la Ipf (fibrosi polmonare idiopatica) e la Ppf (fibrosi polmonare progressiva), patologie croniche, rare e complesse che hanno un impatto rilevante sulla qualità e aspettativa di vita delle persone che ci convivono. L'azienda ha convogliato molte risorse nella ricerca su questa area terapeutica e in questo scenario l'Italia ha un ruolo da protagonista a livello mondiale, con 10 studi attivi nel nostro Paese e circa 20 centri di riferimento coinvolti tra le eccellenze in pneumologia e reumatologia. 

A maggio, in occasione del congresso della American Thoracic Society, sono stati presentati i risultati degli studi di fase III Fibroneer™-Ipf e Fibroneer™-Ild, che hanno valutato nerandomilast, un inibitore preferenziale della fosfodiesterasi 4B (Pde4B) sperimentale per via orale sviluppato da Boehringer Ingelheim, rispettivamente nei pazienti con Ipf e Ppf, con e senza terapia antifibrotica di base. I risultati sono stati pubblicati sul 'New England Journal of Medicine', con un importante contributo della comunità scientifica italiana. Il farmaco ha soddisfatto l'endpoint primario di entrambi gli studi, riducendo in misura significativa il declino della capacità vitale forzata (Fvc), misurata in millilitri, considerata una misura della funzionalità polmonare. 

Si stima che circa 9,2 milioni di persone in tutto il mondo possano essere affette da fibrosi polmonari combinate (Ipf e Ppf). In alcuni pazienti con Ipf l'aspettativa di vita si riduce a soli 3 anni, inferiore quindi anche ad alcune forme tumorali. In Italia si stimano circa 5mila nuovi casi di Ipf diagnosticati ogni anno, con 20mila pazienti in tutto il Paese che oggi convivono con la patologia.  

Sul territorio nazionale sono ancora molte le sfide aperte per rispondere ai bisogni insoddisfatti dei pazienti, come evidenzia il documento di posizionamento. Innanzitutto, il percorso del paziente con fibrosi polmonare è lungo, frammentato e complesso, con ritardi diagnostici anche di diversi anni, dovuti all'aspecificità dei sintomi. Anche in presenza di diagnosi corretta, l'accesso ai centri di riferimento risulta problematico, perché le strutture sono sovraccariche e non distribuite in modo omogeneo sul territorio. La carenza di specialisti, come pneumologi e reumatologi, è un ulteriore elemento critico, così come la mancanza di linee guida nazionali e percorsi diagnostico-terapeutici strutturati. 

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A Dromos anche Galliano, Sophye Soliveau e Danilo Rea

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Moby, la Genova-Ajaccio allunga la sua corsa sino a Porto Torres

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Alzheimer, Italia in 2 studi su efficacia primo test sangue approvato da Fda

03 Giugno 2025
Alzheimer, Italia in 2 studi su efficacia primo test sangue approvato da Fda

(Adnkronos) - Nella svolta per la diagnosi della malattia di Alzheimer, con il via libera al commercio del primo test ematico per marcatori plasmatici pTau217/β-Amiloide 1-42 Plasma Ratio, in maggio da parte della Food and Drug Administration (Fda) degli Stati Uniti, hanno avuto un ruolo importante 2 studi internazionali in cui sono state coinvolte l'Università degli Studi e l'Asst Spedali Civili di Brescia .  

La malattia di Alzheimer è una delle principali sfide sanitarie del nostro tempo. In Italia si stima che oltre 1 milione di persone siano affette da deficit cognitivi di natura neurodegenerativa, di cui la maggior parte attribuibile alla malattia di Alzheimer. Con una popolazione sempre più anziana - oltre il 23% degli italiani ha più di 65 anni - la pressione della patologia sul sistema sanitario è destinata ad aumentare in modo esponenziale. In questo contesto la diagnosi precoce assume un valore strategico fondamentale. Riconoscere tempestivamente la patologia consente di attivare interventi mirati, rallentare la progressione dei sintomi e migliorare sensibilmente la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Ma fino ad oggi i metodi diagnostici più precisi sono stati spesso invasivi, costosi o difficilmente accessibili al di fuori dei centri altamente specializzati, per questo il test ematico diventa particolarmente importante. 

Nel dettaglio, uno studio pubblicato su 'Nature Medicine' - che ha visto tra i protagonisti UniBs e Asst Spedali Civili di Brescia, in collaborazione con le università di Lund, Göteborg e Barcellona - ha coinvolto oltre 1.700 pazienti con sintomi cognitivi provenienti da 5 diversi centri europei. Il trial ha dimostrato che il marcatore pTau217/amiloide nel plasma, misurato tramite un test completamente automatizzato, è in grado di identificare la presenza di patologia di Alzheimer con un'accuratezza molto elevata, superando il 90% nei contesti di cura specialistici e all'85% in medicina generale. A rafforzare questi risultati, uno studio su una più ampia coorte degli Spedali Civili di Brescia-UniBs, pubblicato su 'Brain', ha confrontato per la prima volta la performance clinica di pTau217 plasmatico misurato con tecnica automatizzata e con metodo semi-automatizzato 'Simoa', confermando la correlazione fra le 2 metodiche e l'altissima affidabilità diagnostica.  

I progetti di ricerca sono stati realizzati dalla Clinica Neurologica del Dipartimento di Scienze cliniche sperimentali dell'Università di Brescia, all'interno del Dipartimento di Continuità di cura e fragilità di Asst Spedali Civili di Brescia, sotto la direzione di Alessandro Padovani, professore e presidente Sin - Società italiana neurologia. Il lavoro, di natura traslazionale, è nato dalla collaborazione fra la Clinica Neurologica, il Centro Nocivelli e il Laboratorio centrale dell'Asst Spedali Civili diretto da Duilio Brugnoni, con il contributo fondamentale di Andrea Pilotto, delle dottoresse Quaresima e Tolassi e di tutta l'équipe dei 2 laboratori partecipanti. 

Il programma di sviluppo per i prossimi anni prevede un importante avanzamento clinico, metodologico e tecnologico, supportato da importanti finanziamenti coordinati dalla Sc Neurologia, parte del programma Pnrr Sanità per Asst Spedali Civili di Brescia (3,3 milioni di euro) e Pnrr Prin e Bando cascata per Università degli Studi di Brescia (2,2 milioni euro). Questi importanti programmi di sviluppo mirano a un miglioramento tecnico dei test plasmatici e di un loro adattamento in differenti contesti clinici, con coinvolgimento di network più ampio di centri di validazioni esterne nazionali e internazionali. Gli studi prevederanno, inoltre, con supporto di Regione Lombardia e Pnrr Università, una fondamentale integrazione dei marcatori biologici con altre modalità imaging, neurofisiologiche e digitali di valutazione cognitiva e motoria. Questo permetterà, sul medio-lungo termine, di utilizzare gli stessi marcatori integrati anche per uno studio più ampio della salute del cervello sulla popolazione generale. 

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Olio: Coricelli, fatturato record di 415 milioni nel 2024, +25%

03 Giugno 2025
Olio: Coricelli, fatturato record di 415 milioni nel 2024, +25%

(Adnkronos) - La creazione di valore per Coricelli passa dalla sostenibilità, diventata un asset fondamentale della propria visione d’impresa. Con il suo modello di business sostenibile Coricelli si è imposta nel settore oleario come esempio virtuoso di trasparenza, solidità e crescita arrivando ad un risultato straordinario nel 2024: fatturato record di 415 milioni di euro, con un incremento del 25 % rispetto all’anno precedente. In crescita anche i volumi di vendita con oltre 62 milioni di litri venduti (+3,7 rispetto all’anno precedente). La rendicontazione delle performance finanziarie insieme alle informazioni in ambito Environment, Social & Governance (Esg) sono raccontate, per il terzo anno, nel Report Integrato 2024 che comprende anche il Bilancio di Esercizio. Anche questa edizione è stata redatta su base volontaria, non raggiungendo i criteri dimensionali per l’obbligatorietà, in conformità agli European Sustainability Reporting Standards (Esrs) per offrire una visione completa, misurabile e trasparente dell’operato aziendale.  

L’azienda olearia fondata a Spoleto (PG) nel 1939, presente sul mercato nazionale e internazionale con i brand Pietro Coricelli e Olio Cirio (acquisito nel 2009) è guidata dal 2018 da Chiara Coricelli, presidente e ad dell’impresa di famiglia. Sotto la sua guida l’azienda ha registrato di anno in anno risultati in costante crescita puntando su innovazione e sostenibilità, senza perdere di vista l’eredità che si tramanda da tre generazioni. A contribuire al traguardo significativo raggiunto nel 2024 è il risultato ottenuto sul mercato italiano dove, nonostante il comparto olio evo presenta volumi in leggero calo rispetto all’anno precedente, Pietro Coricelli è cresciuta del 22% raggiungendo così una quota di mercato del 13,4% sul canale It Iper e Super* e la leadership nel segmento 100% italiano. Un ulteriore asset strategico dello sviluppo di Coricelli è l’export, che pesa per il 36% delle vendite. I principali mercati sono Stati Uniti, Messico, Giappone, Belgio dove l’olio Coricelli è apprezzato per la sua qualità premium; nel mirino il potenziamento di Canada, Uk, Russia, Brasile.  

“Negli ultimi anni la nostra progettualità è stata focalizzata sulla valorizzazione dell’olio extravergine di oliva 100% italiano. Abbiamo investito in innovazione e in sostenibilità per far rinascere le filiere olearie italiane. La nostra visione e le nostre azioni hanno trovato casa anche quest’anno nel Report Integrato, diventato uno strumento potentissimo per misurare il nostro impatto, analizzare il nostro operato, trasferire all’esterno con trasparenza il nostro modello di business. Un documento che racchiude il valore della nostra identità. Gli sforzi importanti realizzati ci premiano anche nei numeri e ci confermano che siamo sulla strada giusta per proseguire il nostro ambizioso progetto di sviluppo sostenibile”, commenta Chiara Coricelli, presidente e ad di Pietro Coricelli Spa. 

La scelta delle informazioni da rendicontare è stata effettuata attraverso un processo di valutazione fondato sul principio della doppia materialità. L’analisi dell’engagement interno ed esterno ha permesso all’azienda di prendere in considerazione gli impatti significativi, attuali o potenziali, sulla società e sull’ambiente generati dalle proprie attività e da quelle della propria catena di valore. Tra gli interventi più significati emersi dal Report Integrato 2024 si evidenzia il continuo impegno sul fronte ambiente attraverso investimenti in impianti ad alta efficienza energetica, nella promozione dell’economia circolare e nella valorizzazione della filiera olearia sostenibile, favorendo pratiche produttive responsabili e attente alla tutela del territorio. Il tutto si traduce in un miglior uso delle risorse energetiche, che, nel caso del metano per tonnellata di olio prodotta scende del 81% verso l’anno precedente e nell’uso di plastica, attraverso la transizione a packaging sostenibili, con riduzioni che arrivano fino al fino -38% di film termo retraibile. L’adozione di buone pratiche per il recupero e riciclo dei materiali di consumo hanno permesso di arrivare al 68% di vetro riciclato e all’83% di carta/cartone riciclato.  

Sul fronte relativo all’attenzione verso le persone si segnala il Contributo Nido dedicato alle neo mamme e ai neo papà per favorire la parità di genere permettendo loro di affrontare con maggiore serenità le spese di asilo nido. Aumenta anche il tempo dedicato alla formazione del personale con 2.300 ore erogate. Tra le Best Practice si segnala il progetto Filiera Olearia Sostenibile, partito nel 2021 con il primo accordo nazionale di filiera e arricchito nel novembre 2024 con una nuova iniziativa per la valorizzazione dell’olio certificato Dop Umbria. Coricelli ha siglato, infatti, un nuovo accordo di filiera di lunga durata con l’Organizzazione di Produttori Aprol Umbria, espressione di Coldiretti, per portare sugli scaffali della grande distribuzione italiana un’eccellenza locale. Solo nel 2024 alle oltre 310.000 bottiglie di olio evo immesse sul mercato con la firma degli agricoltori italiani si sommano più di 3.000 bottiglie di Dop Umbria, prodotte con la garanzia di prezzi minimi e condizioni di pagamento vantaggiose per gli olivicoltori favorendo, pertanto, una maggiore programmazione delle attività agricole e una distribuzione più equa del valore lungo la filiera.  

“Migliorare non è solo una scelta ma anche una responsabilità. Continueremo ad accogliere la sfida della sostenibilità su tutti i fronti, a piccoli passi, in modo sempre concreto e trasparente. I nostri progetti prevedono, inoltre, nuovi investimenti in innovazione ed energia rinnovabile per rendere il nostro stabilimento di Spoleto sempre più green e altamente tecnologico”, conclude Chiara Coricelli. 

 

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