(Adnkronos) - Il calo della natalità in Italia rappresenta ormai un'emergenza sociale ed economica che coinvolge il sistema Paese nella sua totalità, aziende incluse. Questa tendenza negativa, se non affrontata con misure mirate, rischia di influenzare anche la crescita economica. Per questo motivo è fondamentale che le aziende si rendano parte attiva nel promuovere politiche e iniziative a sostegno delle famiglie e della natalità. Tre aziende – Kraft Heinz (con il brand Plasmon), Chicco ed Edenred Italia – dimostrano che è possibile fare rete e trovare misure efficaci attraverso i risultati di una survey dal titolo 'Genitorialità e welfare: la chiave per il futuro delle imprese e della società' effettuata all’interno delle tre realtà e presentata oggi presso la sede Edenred a Milano.
Il sondaggio ha coinvolto 705 dipendenti, il 54% composto da genitori e il 46% da non genitori. La fascia d’età più rappresentata tra gli intervistati è quella tra i 25 e i 45 anni.
Rete Adamo è una rete interaziendale aperta, fondata nel 2023 su iniziativa di Plasmon, Chicco ed Edenred Italia, con l’obiettivo di sviluppare politiche organizzative a sostegno della natalità e della genitorialità. La Rete promuove un approccio strategico considerando la genitorialità un valore aggiunto per il benessere delle persone, la produttività e la competitività aziendale. Attraverso tavoli di lavoro, survey periodiche, scambi di buone pratiche e strumenti di monitoraggio, la Rete cerca di portare numeri e dati che possono essere utili anche per le istituzioni.
Tra i dati più significativi della aurvey, quello dell’eNPS: il 79% degli intervistati ha dichiarato che raccomanderebbe la propria azienda, contro il 43% della media nazionale emersa dal rapporto Great Place to Work 2025. Questo rappresenta un termometro importante che conferma l’apprezzamento delle misure finora messe in campo dalle aziende della rete. Un altro elemento importante che traspare è che l’80% dei dipendenti ritiene che le misure a sostegno della genitorialità aiutino le persone a sentirsi più tranquille nel pianificare anche il proprio futuro familiare. E questa valutazione è pressoché identica sia per i genitori che per i non genitori: c’è un sentire comune su questo tema. Il supporto alla genitorialità è percepito come un valore positivo per il benessere individuale e organizzativo, con un punteggio di 7,7 su 10: sapere che la propria azienda ha una politica di supporto per la famiglia aumenta il senso di appartenenza per l’80% dei dipendenti.
I dipendenti intervistati considerano due aspetti necessari per poter gestire al meglio la famiglia e pianificare di avere figli: la flessibilità sul lavoro, richiesta dal 86,4% delle persone e la necessità di ridurre l'impatto economico, richiesta dal 74,68%. Quello che è interessante notare è che quando si parla di cosa vorrebbero dalle istituzioni, i bisogni principali sono: una maggiore conciliazione tra lavoro e famiglia (86,49%) e una maggiore stabilità economica (85,49%). Flessibilità e stabilità economica sono, quindi, al centro delle priorità.
Questi dati dimostrano che le aziende possono fare la loro parte cercando, per quanto possibile, di lavorare su queste priorità: flessibilità e welfare. E i risultati si vedono: non solo aumenta la soddisfazione e l’efficienza del dipendente (il 78% dei dipendenti dichiara che il modello flessibile adottato dall’azienda permette di essere più efficace) ma anche la natalità. I numeri della Rete nel primo anno lo certificano: si è assistito a un abbassamento delle dimissioni volontarie del 4% e un aumento del tasso di natalità del 2%.
“I numeri che emergono sono chiari – dichiara Corrado Colombo, portavoce di rete Adamo e commercial vice president Artsana Group, Chicco - quando si attivano politiche a sostegno della genitorialità, le persone tendono a rimanere, a lavorare meglio e a raccomandare il proprio ambiente di lavoro. Questo dimostra che la natalità non è solo una questione demografica, ma anche strategica per la competitività del Paese. Lavorare in rete tra aziende, condividendo dati, metriche e best practice, può fare la differenza – continua - quello che emerge dalla nostra esperienza è che una sinergia tra pubblico e privato è possibile.”
Gigi De Palo, presidente Fondazione Natalità e direttore generale Fondazione Angelini, ha ricordato che nel 2024 è stato segnato il record negativo di bambini nati, pari a 370.000: “l’Italia - ha sottolineato - è il Paese in cui si parla di più di famiglia, ma si fanno meno politiche familiari rispetto al resto d’Europa. Secondo i dati Istat, tra i ragazzi di età compresa tra i 10 e i 19 anni, il 74,5% desidera sposarsi, il 70% vuole avere figli e, tra questi, l’80% vorrebbe due o tre figli. Il desiderio, quindi, esiste, ma spesso si scontra con una realtà molto complicata. Il tema della natalità riguarda tutti noi e sarà al centro dell’agenda politica per almeno le prossime quattro o cinque legislature. Dobbiamo tornare - ha concluso - ad ascoltare le esigenze del paese reale, le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Secondo Alessandro Fontana, direttore centro studi di Confindustria, la demografia è una delle grandi sfide del nostro Paese: “l’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite mettono a rischio la competitività delle imprese, quindi il nostro potenziale di crescita, e la sostenibilità del welfare. Le imprese stanno già facendo la loro parte trattenendo competenze e investendo nel welfare aziendale (il 60% delle aziende associate a Confindustria offre previdenza complementare e assistenza sanitaria integrativa). Occorre però molto altro: intervenire per aumentare la partecipazione dei giovani e delle donne al mercato del lavoro, investire nella formazione continua e adottare una gestione dell’immigrazione che consenta di attrarre e trattenere i migliori talenti dall’estero, mantenere e valorizzare i nostri giovani. Rimbocchiamoci le maniche - ha concluso - non esiste la bacchetta magica, servono tante azioni da avviare subito”.
Le aziende di Rete Adamo dimostrano che misure strutturate, integrate e continuative a sostegno dei genitori possono migliorare la qualità della vita, contrastare la fuga dal lavoro dopo la nascita dei figli e contribuire concretamente alla risposta alla crisi demografica. Una collaborazione tra aziende e istituzioni pubbliche oggi è fondamentale per creare politiche più efficaci e integrate, capaci di rispondere in modo più completo alle esigenze delle famiglie e di promuovere un cambiamento duraturo.
All’evento hanno partecipato inoltre Simona Finazzo, chief public affairs officer Edenred Italia; Luigi Cimmino Caserta, responsabile relazioni istituzionali Kraft Heinz e Arianna Visentini, ceo Variazioni.
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(Adnkronos) - Non solo referendum. I cittadini sono stati chiamati oggi a votare anche per i ballottaggi delle elezioni amministrative in 13 Comuni per i quali è in corso lo spoglio. Occhi puntati su Taranto e Matera, al secondo voto. Mentre in Sardegna i cittadini di sette Comuni, Nuoro il più grande, sono andati alle urne per il primo turno delle elezioni amministrative.
A Taranto, quando sono state scrutinate 17 sezioni su 191, il candidato del centrosinistra Piero Bitetti è in testa nel ballottaggio delle comunali con il 57,26% mentre Francesco Tacente, candidato delle civiche di centro, sostenuto già al primo turno da una lista civica espressione della Lega e al secondo da Fratelli d'Italia e Forza Italia, con l'apparentamento ufficiale, è al 37,39%. Anche i risultati riportati dai comitati elettorali e relativi a un numero maggiore di seggi scrutinati vedono in testa Bitetti.
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(Adnkronos) - Queste le variazioni Rai dei programmi tv di domani:
RAI 1
12:20 Camper in viaggio: La Sardegna di Santa Teresa e la Corsica
12:50 Camper
13:30 TELEGIORNALE
RAI 2
17:10 Telefilm The Rockie: “Il falco” (anziché l’episodio previsto)
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19:00 Telefilm Blue Bloods: Con le mani legate” e “Segreti a fin di bene”
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21:20 Belve Crime (anziché Belve)
RAI 3
10:25 (anziché 10:15) Elisir Estate. Il meglio di ..
(Adnkronos) - “Per il mio ruolo la prevenzione è tutto. Il compito del medico di medicina generale va infatti ben oltre la cura delle patologie: significa soprattutto seminare salute ogni giorno, prima ancora che la malattia si manifesti”. Così Tecla Mastronuzzi, responsabile della macro area Promozione di salute e Prevenzione della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) commenta la recente campagna di sensibilizzazione “Non girarci intorno” promossa da Merck con il patrocinio di Simg, Siuro, Fiaso e Palinuro.
La prevenzione è il primo vero atto di cura. “Come medici di medicina generale crediamo tantissimo nella prevenzione primaria che anticipa anche la diagnosi precoce delle patologie, attraverso la promozione dei corretti stili di vita per ridurre il rischio di sviluppare malattie oncologiche”, spiega Mastronuzzi.
Intervenire sui fattori di rischio, promuovere stili di vita corretti, educare i pazienti all’importanza di un’alimentazione equilibrata e dell’attività fisica: sono tutti gesti che costruiscono, giorno dopo giorno, una vera e propria cultura della prevenzione. Eppure, come rivelano i dati di una survey condotta durante la campagna “Non girarci intorno”, solo il 45% dei pazienti ha dichiarato di aver parlato di prevenzione oncologica con il proprio medico di famiglia, mentre il 48% afferma di non averlo mai fatto.
Un dato che fa riflettere: “Probabilmente molto di quello che facciamo ogni giorno non viene percepito come un’azione che può salvare la vita”, osserva la dottoressa Mastronuzzi. Spesso, infatti, i consigli sul peso forma, sull’alimentazione o sull’esercizio fisico, sullo smettere di fumare, non vengono recepiti come parte di una strategia di prevenzione oncologica. Per questo è fondamentale rendere esplicito il valore di queste indicazioni e costruire con il paziente un dialogo più chiaro e consapevole”, aggiunge.
Le iniziative come “Non girarci intorno” svolgono un ruolo prezioso proprio perché portano il tema della prevenzione fuori dagli ambulatori e lo avvicinano a un pubblico più vasto. “La salute non si fa solo sulla scrivania dei medici”, spiega l’esperta. “Entrare in un evento sportivo, in un concerto o in una manifestazione pubblica è utilissimo, perché ci permette di agganciare l’attenzione dei cittadini”. In un Paese dove ancora si pratica poca attività fisica e dove la dieta mediterranea non è seguita da larga parte della popolazione, questi momenti di sensibilizzazione rappresentano un’occasione importante per diffondere messaggi di salute.
Di qui un appello: la prevenzione è un percorso da fare insieme. “Non siamo uno contro l’altro. Non ci sono i medici e i pazienti, ma ci sono persone che lavorano insieme per un obiettivo comune”, conclude.
(Adnkronos) - A 45 anni dall'omicidio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione siciliana ucciso il 6 gennaio del 1980, la svolta potrebbe arrivare da un'impronta digitale.
La Procura di Palermo, nell'ambito della nuova inchiesta sul delitto che vede indagati i due presunti esecutori materiali, ha infatti incaricato la Dia di effettuare degli accertamenti tecnici con le nuove tecnologie disponibili per estrarre il Dna su un'impronta ritrovata all'epoca del delitto nello sportello lato guidatore della Fiat 127 utilizzata dai killer per la fuga dopo l'assassinio compiuto sotto gli occhi della moglie Irma e dei figli, Bernardo e Maria.
Come scrive Live Sicilia, il prossimo 12 giugno, sarà conferito l'incarico ai periti per una comparazione biologica sul reperto.
Leggi tutto: Omicidio Piersanti Mattarella, la Procura di Palermo indaga su un'impronta
(Adnkronos) - Un matrimonio intimo, pochi invitati e l'abito da sposa acquistato su internet. Così Caterina Balivo il 30 agosto del 2014 ha detto 'sì' a Guido Maria Brera. Un dettaglio poco noto, ma non del tutto segreto che oggi, lunedì 9 giugno, è tornato alla ribalta grazie a Giovanni Ciacci, lo stylist ospite a 'La volta buona'.
Un siparietto divertente si è consumato oggi tra Caterina Balivo e Giovanni Ciacci. Il tema della puntata era dedicato ai matrimoni, e l’occasione ha dato a Ciacci, stylist ed esperto di costume, l’opportunità di svelare un curioso retroscena: "Caterina è stata la prima a comprare l’abito da sposa online. Se non sbaglio, lo pagò 180 euro”. Immediata la replica, tra le risate della Balivo: "È vero, ma non l’ho pagato 180! 150 e forse 30 euro di spedizione”.
La conduttrice ha anche detto di aver scelto una cerimonia riservata: "La verità è che non volevo nessuno!", ha detto con ironia e senza mezzi termini.
Leggi tutto: Balivo, segreto svelato: "Ho preso il mio abito da sposa su internet a 150 euro"
(Adnkronos) - “Il valore della nostra industria di marca non è solo un motore economico e sociale, ma ha un potere superiore: quello del soft power. Questo, in uno scenario di tensioni commerciali, è fondamentale, anche nella prospettiva che i consumatori americani non siano disposti e non saranno disposti a rinunciare al Made in Italy”. Lo ha affermato oggi il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo all'assemblea 2025 di Centromarca, in corso a Milano. “Le nostre produzioni sono riconosciute come eccellenze che potrebbero risentire meno dei dazi rispetto ad altri competitor proprio perché hanno una loro unicità” ha aggiunto.
“Il valore delle esportazioni italiane nei beni di largo consumo, tra il 2014 e il 2024, è cresciuto in modo incredibile, passando da 3,8 miliardi a quasi 10 miliardi di euro, quasi triplicando il proprio valore. Un traguardo - prosegue il ministro - che ci lascia ottimisti, ma anche un tesoro da preservare, lavorando insieme tra pubblico e privato, ma soprattutto con gli altri Stati membri e con l’Unione Europea”.
Centromarca "rappresenta oltre 2.600 marchi di rilievo, attivi in numerosi settori, in grado di portare il Made in Italy presso i consumatori italiani e sempre più tra quelli internazionali. I vostri quasi 100.000 addetti generano un fatturato di circa 67 miliardi di euro, con un valore complessivo di oltre 87 miliardi lungo tutta la filiera, pari al 4,2% del Pil nazionale". L’Italia "si è posta come leader in Europa per riportare la manifattura al centro della crescita e del benessere. Lo abbiamo fatto presentando sette non paper tematici, documenti di indirizzo di riforma alla Commissione europea e lo abbiamo fatto disegnando una strategia di politica industriale sintetizzata nel Libro che sta per uscire, Libro bianco Made in Italy 2030, cioè una chiara visione strategica che in questo Paese manca da troppi anni". Si tratta di "uno strumento che, accanto alle risorse per le imprese (circa 20 miliardi di euro), si prefigge di orientare le politiche pubbliche - ha spiegato il ministro -, così da rafforzare le filiere produttive, favorire l’innovazione, stimolare la competitività sui mercati internazionali e tutelare le produzioni di qualità". "In questa visione gioca un ruolo rilevante la rinnovata strategia di attrazione degli investimenti, che sta trasformando il nostro Paese nella destinazione preferita di molti capitali esteri: uno strumento che intendiamo utilizzare in modo mirato per sostenere le nostre imprese, preservandone naturalmente l’identità" ha poi concluso Urso.
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(Adnkronos) - Paura durante il Giro del Delfinato 2025. La seconda tappa della corsa, oggi lunedì 9 giugno, è stata caratterizzata da un episodio che ha scosso alcuni corridori e provocato indignazione nei tanti tifosi e appassionati. Durante un tratto del percorso infatti, 204,6 chilometri da Premilhat a Issoire,un'auto stava per immettersi in strada senza rispettare la precedenza, rischiando di investire il quartetto di ciclisti in fuga.
A documentare il tutto le telecamere di Eurosport, che mostrano come il conducente di un'automobile bianca, si sia 'affacciato' in strada scendendo a tutta velocità da una strada sterrata secondaria e si stesse per immettere nella corsia senza prima controllare che non arrivassero veicoli. Proprio in quel momento infatti, come mostra il video, stavano transitando i corridori che hanno rischiato di venire investiti o di cadere: il gruppetto ha dovuto effettuare un rapido cambio di direzione per evitare l'automobile. Solo uno spavento però, fortunatamente, per i corridori, con l'auto che ha frenato in tempo.
Leggi tutto: Paura al Giro del Delfinato, auto rischia di investire i ciclisti - Video
(Adnkronos) - "La competitività rappresenta una priorità centrale per la commissione europea. Abbiamo tracciato una direzione chiave con il competitive compass e stiamo dando attuazione a questa visione con azioni concrete. L’obiettivo è costruire un’Europa sempre più a misura d’impresa con un mercato più dinamico, regole più chiare e accessibili e con la possibilità di investire risorse europee a sostegno dei settori produttivi. È così che si genera una crescita duratura e si rafforzano i territori". Così Raffaele Fitto, Vicepresidente della Commissione Europea, intervenendo questo pomeriggio all'assemblea generale di Centromarca.
"Questo è un comparto - dice Fitto - che contribuisce in modo rilevante allo sviluppo economico del paese e dell’Europa. L’industria di marca ha oggi più che mai una funzione strategica nel rafforzare la competitività del sistema europeo e nel contribuire alla coesione economica e sociale dei territori".
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(Adnkronos) - Mentre un caso di Mpox, l'ex vaiolo delle scimmie, è stato confermato in Italia, in Umbria, in un giovane in buone condizioni di salute per il quale non è ancora chiara l'origine del contagio, l'Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato nei giorni scorsi nuove raccomandazioni per la gestione clinica, la prevenzione e il controllo delle infezioni Mpox. Le nuove linee guida Oms si applicano ai pazienti contagiati assistiti in comunità, a domicilio o in struttura sanitaria, e aggiornano le indicazioni provvisorie diffuse dall'agenzia ginevrina nel 2022.
Da allora - ricorda l'Oms - il virus di Mpox (Mpxv) ha continuato a evolversi e anche il modello delle epidemie sostenute da questo patogeno è cambiato. Prima del 2022 l'Mpox è stato segnalato principalmente in Africa centrale e occidentale, mentre nel 2022 - anno spartiacque - è stata dichiarata un'epidemia globale del clade virale IIb che continua a colpire numerosi Paesi. Successivamente si sono verificate epidemie associate ai cladi Ia e Ib, che hanno interessato principalmente la Repubblica Democratica del Congo e i Paesi africani limitrofi. Dall'agosto 2024, l'aumento delle infezioni Mpox in Africa e il rilevamento del clade Ib al di fuori del continente africano hanno portato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a dichiarare per la seconda volta Mpox emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (Pheic). Sull'opportunità o meno di confermare lo stato di Pheic per Mpox si è svolta il 5 giugno la quarta riunione del Comitato di emergenza dedicato.
"Se la persona con Mpox è un paziente con infezione acuta o è a rischio di complicanze - è la prima raccomandazione dell'Oms - deve essere gestita in una struttura sanitaria e ricevere cure di supporto. Solo i casi lievi e non complicati di Mpox vanno gestiti in ambito domiciliare".
Se la persona contagiata dal virus di Mpox mostra un'infezione lieve e non rischia complicanze, e quindi può essere assistita a domicilio, l'Oms precisa che il paziente non è tenuto a isolarsi, a condizione che le lesioni siano coperte e che il contagiato indossi una mascherina ben aderente quando si trova in stretta vicinanza ad altre persone, fino alla guarigione di tutte le lesioni. Nel caso in cui sia impossibile coprire le lesioni o tenere la mascherina, il paziente dovrà essere isolato a domicilio. Nell'abitazione è comunque necessario implementare misure per ridurre la contaminazione ambientale.
Se invece le condizioni dell'infettato meritano il ricovero in ospedale, gli operatori che lo assistono devono utilizzare guanti, camici, mascherine e protezioni per gli occhi in base alla valutazione del rischio, prescrive l'Oms. I respiratori sono obbligatori quando vengono eseguite procedure che liberano aerosol e devono essere presi in considerazione se la stanza è poco ventilata.
L'agenzia delle Nazioni Unite per la salute fornisce inoltre 3 nuove raccomandazioni cliniche generali, rivolte a tutte le persone con infezione Mpox indipendentemente dal contesto in cui vengono assistite. L'Oms consiglia alle madri contagiate di continuare ad allattare al seno, limitando però il contatto diretto con il neonato non infettato. Si suggerisce inoltre alle madri guarite da Mpox, che avevano interrotto l'allattamento e il contatto diretto con il neonato, di riprenderli non appena le lesioni si saranno risolte. L'Oms raccomanda infine di iniziare rapidamente la terapia antiretrovirale nelle persone con infezione da virus Mpxv e Hiv che non hanno mai ricevuto il trattamento o che l'hanno interrotto.
Leggi tutto: Mpox, così il vaiolo delle scimmie va gestito a casa o in ospedale
(Adnkronos) - "L'industria di marca in Italia rappresenta una componente chiave dell’industria nazionale e assicura un importante contributo alla nostra economia e alla solidità del nostro sistema produttivo". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un messaggio inviato all'assemblea 2025 di Centromarca, in corso a Palazzo Mezzanotte, a Milano. "Voi -ha aggiunto la premier- assicurate un contributo significativo in termini occupazionali". E "quello che fate quotidianamente è sinonimo di qualità, affidabilità e identità italiana, non solo a livello nazionale ma chiaramente anche all’estero".
"La marca non è solo un simbolo commerciale ma è uno strumento che crea valore aggiunto e che contribuisce a consolidare il fascino del made in Italy, rafforzando quelle filiere produttive fatte in grande parte di piccole e medie imprese" prosegue il videomessaggio del presidente del Consiglio. "Il governo - continua Meloni - ha potuto contare sulla vostra collaborazione per aiutare le famiglie italiane ad affrontare il caro prezzi e difendere il loro potere d’acquisto in temi di alta inflazione. Mi riferisco all’iniziativa del carrello tricolore che ha visto tutte le filiere dell’agroalimentare e dei beni di largo consumo uniti per sostenere i consumatori in un momento complesso". La Presidente ha anche ricordato le misure della 'Carta dedicata a te', che mette a disposizione 500 milioni di euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, a cui la grande distribuzione ha partecipato con un'ulteriore scontistica del 15% per i titolari. Questi sono "tanti tasselli di un’azione comune che contribuisce a fondare il nostro tessuto produttivo sul profitto a creare valore sociale", spiega Meloni. "Solo se remiamo tutti nella stessa direzione - prosegue - possiamo difendere il bene comune e costruire un Italia più coesa, più forte più giusta".
"La filiera del largo consumo è un settore strategico, che ha nel suo Dna l’attenzione per la persona e il benessere della società: mi piace ricordare il lavoro che ci unisce per garantire massima trasparenza nei confronti dei cittadini, anche attraverso l’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine della materia prima per i prodotti simbolo del Made in Italy". La premier ha quindi sottolineato i "tanti tasselli di un’azione comune, che contribuisce a fondare il nostro tessuto produttivo sul profitto, ma anche e soprattutto sulla capacità di creare valore sociale, di essere attenti ai bisogni delle famiglie e dei lavoratori, di valorizzare il capitale umano e di portare ricchezza nei territori dove opera". Si tratta, ha concluso, di "un tesoro di cui dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi e che dobbiamo essere in grado di accrescere e valorizzare". Perché "solo se ci teniamo per mano e remiamo tutti nella stessa direzione, possiamo difendere il bene comune e costruire un’Italia più coesa, più forte e più giusta".
Leggi tutto: Centromarca, Meloni: "Industria di marca componente chiave economia italiana"
(Adnkronos) - "Le nostre industrie sono un asset strategico per lo sviluppo dell’economia italiana, investono, contribuiscono in modo significativo al prodotto interno lordo e alla bilancia commerciale, creano occupazione e valore", ha sottolineato Francesco Mutti, presidente di Centromarca, aprendo i lavori dell'assemblea generale di Centromarca, in corso a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"I prodotti di Marca - continua Mutti - rappresentano l’eccellenza: esprimono innovazione, sostenibilità, qualità e valori che li distinguono in tutto il mondo". Nel suo intervento Mutti ha anticipato che Centromarca elaborerà con altri attori della filiera e presenterà al Governo, in autunno, proposte di policy per sostenere la competitività del Paese, delle imprese e del settore largo consumo.
Tra le priorità individuate ci sono: incentivi per favorire la crescita dimensionale delle aziende e l’innovazione; semplificazione burocratica; il sostegno alle transizioni ecologica e digitale; tutela della proprietà intellettuale. "L'industria di marca - spiega Mutti - ha bisogno di un contesto normativo e politico che supporti concretamente i nostri sforzi e ci permetta di affrontare le sfide di un mercato globale sempre più competitivo".
Leggi tutto: Centromarca, Mutti: "Nostre industrie asset strategico, contesto politico ci supporti"
(Adnkronos) - Quando la pelle si ammala può svelare molto. Nel caso dell'Hiv, in particolare, i segni cutanei sono spesso i primi a manifestarsi e rappresentano i campanelli d'allarme per una diagnosi che, se tempestiva, può fare la differenza. Per questo i dermatologi possono essere vere e proprie sentinelle per questa infezione. Lo evidenzia la Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast), che sottolinea un ruolo sempre più strategico del dermatologo nella lotta contro l'infezione da Hiv in vista del Congresso nazionale Sidemast - Special Edition 2025, organizzato nell'ambito del XIV International Congress of Dermatology, a Roma dal 18 al 21 giugno.
"Il 90% delle persone con Hiv sviluppa almeno una patologia cutanea prima della diagnosi o durante il trattamento - spiega Maria Concetta Fargnoli, vicepresidente Sidemast e direttore scientifico dell'Irccs Istituto dermatologico San Gallicano di Roma - Questo fa capire quanto sia importante la tempestività dell'intervento del dermatologo che può avere un ruolo chiave nella diagnosi precoce della malattia e nel velocizzare la presa in carico del paziente". Alcune malattie della pelle, aggiunge, "pur non essendo specifiche dell'Hiv possono rappresentare un primo segno di infezione da Hiv, in particolar modo quando si presentano in forma atipica, grave e soprattutto resistente ai trattamenti".
"Le manifestazioni che devono allertare il paziente - precisa - sono un'eruzione maculo-papulare simile a quella di una mononucleosi o morbillo, la dermatite seborroica, spesso più estesa e resistente ai trattamenti rispetto alle forme comuni, Herpes zoster ricorrente o particolarmente esteso, scabbia diffusa e refrattaria alle terapie standard, infezioni fungine croniche come candidosi orale ed esofagea, dermatofitosi estese, forme particolarmente gravi di psoriasi".
"Il dermatologo è quindi, in molti casi, il primo specialista ad intercettare l'infezione - sottolinea Lidia Sacchelli, assegnista di ricerca presso il Policlinico Sant'Orsola Malpighi di Bologna - la cui presenza deve essere poi confermata da un'analisi del sangue con test specifici per l'Hiv. In questo senso potremmo parlare di 'dermatologi-sentinella', che appena individuano la criticità possono poi attivare l'intero iter diagnostico-terapeutico". Ma nonostante l'importanza del dermatologo in questo settore, esistono ancora ostacoli importanti nella diagnosi precoce dell'Hiv da manifestazioni cutanee. Primo fra tutti la mancanza di linee guida operative aggiornate che forniscano ai professionisti strumenti chiari per identificare i casi sospetti.
"Abbiamo bisogno di strumenti e formazione per migliorare la capacità di effettuare diagnosi precoci - evidenzia Fargnoli - Solo così potremo essere ancora più tempestivi, considerando che meno tempo passa tra l'individuazione di un segno sospetto" e la diagnosi "più possibilità avremo di limitare il decorso della malattia e le sue conseguenze". Per rafforzare il presidio dermatologico nella gestione dell'Hiv, Sidemast insieme con altre società dermatologiche ha lanciato la proposta di una task force di dermatologi venereologi esperti, riconosciuta a livello scientifico e in grado di guidare la ricerca, la formazione e il coordinamento con infettivologi e altri specialisti.
"Come Sidemast - conclude Fargnoli - siamo attivamente impegnati nella ricerca su infezioni sessualmente trasmissibili e uniamo competenze dermatologiche e infettivologiche. Il nostro obiettivo è specializzare ulteriormente i dermatologi per riconoscere in modo sempre più tempestivo i segnali che possono indicare la presenza dell'Hiv, e collaborare in maniera strutturata con i colleghi infettivologi per il miglior trattamento possibile". Un obiettivo particolarmente utile considerando che i numeri dell'Hiv in Italia non sono rassicuranti. Secondo i dati aggiornati dell'Istituto superiore di sanità, nel 2023 sono stati notificati 2.349 nuovi casi, corrispondenti a un'incidenza di 4 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. Un valore che segna un preoccupante aumento rispetto al 2022 e che riporta l'attenzione ai livelli precedenti la pandemia di Covid-19: dopo un trend in calo osservato tra il 2012 e il 2020, dal 2021 si è tornati a registrare un incremento costante.
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