(Adnkronos) - "Padre Fedele è tornato alla Casa del Padre". Così l'associazione di beneficenza 'Il Paradiso dei poveri', sul suo profilo Facebook annuncia la morte di Padre Fedele Bisceglia, 87 anni, storico frate ultrà del Cosenza, malato da tempo, era ricoverato nel reparto di Geriatria dell'Inrca, clinica alle porte della città Bruzia.
"Con profondo dolore, l’Associazione Il Paradiso dei Poveri - sui legge sul profilo sociale dell'associazione fondata dallo stesso Bisceglia - comunica che Padre Fedele Bisceglia si è spento. Padre Fedele ha dedicato tutta la sua vita agli ultimi, ai poveri, agli invisibili. Con amore instancabile ha fondato e portato avanti questa realtà, lasciandoci in dono il suo esempio di carità, giustizia e fede. Padre Fedele ci lascia un messaggio importante - continua il messaggio sociale - 'Si deve concedere perdono al fratello per riceverlo da Dio'. Ci stringiamo nella preghiera, certi che il suo spirito continuerà a vivere in ogni gesto di amore verso il prossimo. Ciao Padre Fedele, guida ancora i tuoi poveri dal Paradiso. Riposa in pace".
Padre Fedele Bisceglia è stata una storica figura del mondo della Chiesa e del volontariato cosentino e calabrese, coinvolto in una lunga vicenda giudiziaria che lo portò all'arresto e poi fu assolto dall'accusa di aver violentato una suora. Il procedimento giudiziario gli costò la sospensione dall'Ordine dei cappuccini e il divieto di celebrare Messa. Padre Fedele, dopo l'assoluzione definitiva, chiese più volte di essere reintegrato, ma le sue richieste non sono mai state accolte.
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(Adnkronos) - Sono 12 milioni gli italiani che scelgono il periodo di Ferragosto per le vacanze, soprattutto di età compresa tra i 35 e i 54 anni e provenienti principalmente dalle aree del Nord Ovest e Nord Est. Viaggiano in coppia nel 62% dei casi, con i figli per il 35% e 8 su 10 restano in Italia. Il mare è scelto dal 45%, seguito dalla montagna al 19% e dalle località di campagna al 9%. Luoghi immersi nella natura, città d’arte, piccoli borghi, i laghi e le crociere completano, con percentuali di scelta decrescenti, il panorama delle destinazioni. E' quanto stima Confcommercio. Puglia, Calabria, Trentino Alto Adige e Sicilia sono in testa alla classifica delle regioni più gettonate per le vacanze di Ferragosto. Spagna, Grecia e Francia, nell’ordine, per quel 18% che opta invece per le vacanze all’estero, prevalentemente in Europa.
Nonostante il periodo di vacanza che include Ferragosto sia, in realtà, piuttosto ampio, in media 13 giorni, la spesa media è intorno a 570 euro pro capite per via del consistente utilizzo di seconde case di proprietà, ovvero dell’ospitalità di amici e parenti: ben 28 casi su 100. Un intervistato su quattro dichiara invece di trascorrere il periodo in albergo. B&b, affitti a breve termine e agriturismi rappresentano, rispettivamente, il 14%, 12% e 11% delle scelte. Seguono, campeggi, villaggi vacanza, resort e affitti a lungo termine.
"Gli italiani tornano ad allungare le loro vacanze di Ferragosto: 13 giorni rispetto agli 11 dello scorso anno. Italia a tutto campo, dal Trentino Alto Adige alla Calabria, dalla Puglia alla Sicilia. Ferragosto si conferma l’appuntamento clou per l’economia nazionale del turismo", commenta Manfred Pinzger, vicepresidente di Confcommercio incaricato per le Politiche Attrattività e Turismo.
Picnic e grigliate per 7,5 milioni di italiani a Ferragosto, con il caldo record che non ferma la tradizione delle gite fuori porta all’insegna del cibo e della convivialità, favorendo anzi la fuga dalle città assediate dall’afa. Lo rivela un’indagine Coldiretti/Ixè. Cestini e griglie sono quest’anno la soluzione più gettonata per chi trascorrerà fuori casa il pranzo di Ferragosto, precedendo ristoranti, agriturismi, bar e sagre. La scelta dei cibi seguirà in parte le tradizioni enogastronomiche delle diverse regioni, con l’aggiunta dell’immancabile frutta estiva, a partire da cocomeri e meloni, ideale per aiutare anche l’organismo a combattere le alte temperature.
Gettonatissime anche le grigliate, una passione radicata che durante i mesi estivi vede otto italiani su dieci partecipare almeno una volta al tradizionale barbecue, a casa propria, di amici e parenti o all’aperto. Grande protagonista la carne, scelta nel 63% dei casi, mentre un altro 23% vedrà l’uso di più tipologie di cibi. Ma c’è anche un 11% di grigliate tutte di pesce e un 3% di sole verdure. Il caldo record di questi giorni impone però di usare la massima cautela, adottando alcuni piccoli accorgimenti per evitare di facilitare il pericolo di incendi.
Complessivamente, quasi sei italiani su dieci, pari al 57%, trascorreranno il Ferragosto lontano da casa, che sia per una gita in giornata verso il mare, la campagna o la montagna, per far visita a parenti e amici oppure per continuare le proprie vacanze. Per altri, però, sarà una giornata come le altre: il 27% resterà impegnato al lavoro, in particolare nei servizi e nella ristorazione, mentre il 16% approfitterà della festività per restare a casa e rilassarsi. Intanto gli agriturismi registrano un vero e proprio boom. Un successo trainato soprattutto dal crescente interesse per il turismo esperienziale, che unisce buon cibo, natura e attività all’aria aperta, secondo quanto rileva Campagna Amica.
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(Adnkronos) - Un palco, un microfono e una polemica da disinnescare. O meglio, da ribaltare. Fedez, ospite d'onore alla Festa nazionale dello Stocco di Cittanova ha usato la sua esibizione per lanciare un messaggio tanto diretto quanto infuocato a chi, a suo dire, aveva denigrato l'evento, appuntamento nel paesino dell'Aspromonte che ogni anno celebra lo stoccafisso, preparato a tonnellate nelle vie e nelle piazze. "Prima di venire qui, i giornalisti hanno preso in giro il fatto che io venissi qua alla festa dello stocco, come se fosse un disvalore, una cosa brutta. Ecco, vi dico una cosa: andate orgogliosi di questa bellissima manifestazione e mantenete vivo lo spirito di appartenenza. Tutto il resto, mandalo a fare in c..o", ha detto il rapper che sul palco ha anche assaggiato per la prima volta lo 'stocco'.
Ma cosa c'era dietro il polverone mediatico dei giorni scorsi? Tutto nasce da indiscrezioni su un presunto cachet da 100mila euro per il rapper sostenuto da Stocco&Stocco, azienda specializzata nella trasformazione e commercializzazione dello stoccafisso, che da anni investe cifre importanti per garantire nomi di richiamo alla propria festa aziendale. Una cifra stellare che ha alimentato il dibattito, spingendo il promotore dell'evento, Roberto Pegna, a intervenire per fare chiarezza. "È bene precisare che il cachet dell'artista non è di 100mila euro, come riportato erroneamente, ma è molto più basso", ha dichiarato Pegna, che ha curato l'ingaggio di Federico Lucia, nome di battesimo dell'artista. "È un compenso assolutamente in linea, se non di gran lunga inferiore, a quelli di altri rapper meno famosi e più costosi".
Il promotore ha spiegato inoltre che la cifra complessiva dell'operazione non riguarda solo la performance dell'artista, ma l'intera macchina organizzativa: dal palcoscenico agli impianti scenografici, audio, luci, ledwall, sicurezza. Pegna ha anche smentito categoricamente le voci su presunte richieste da divo: "Preciso che non è stata fatta alcun particolare o strana richiesta, come ho invece letto, ma il minimo previsto per l'accoglienza, cioè trasferimenti da aeroporto ad hotel e un camper come camerino".
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(Adnkronos) - Forte di una petizione che ha raccolto oltre 16mila firme e incassato il sostegno anche di nomi di peso come il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi (che l'ha condivisa sui suoi canali social), gli esperti del Patto trasversale per la scienza (Pts) si rivolgono con una lettera direttamente al ministro della Salute Orazio Schillaci per chiedergli di "revocare le nomine di due membri controversi del Nitag", il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, "nell'interesse del bene comune e in osservanza ai principi scientifici che devono guidare la composizione di un comitato di così alto prestigio e rilevanza internazionale".
Non accennano dunque a sopirsi le polemiche nel mondo scientifico per la scelta di includere nel pool di esperti, che avrà la missione di orientare le scelte sulle vaccinazioni con i suoi pareri, due esperti noti per aver assunto in diverse occasioni posizioni critiche verso le strategie vaccinali "e privi di adeguata competenza scientifica", a detta dei firmatari della petizione. Nei giorni scorsi c'era stata anche la rinuncia di uno dei componenti del Nitag, il direttore Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria della Regione Veneto Francesca Russo, al suo posto nel gruppo consultivo. Ora la lettera degli scienziati ed esperti al ministro Schillaci, firmata dal presidente del Pts Guido Poli, in cui si spiega che la "diffusione dell'elenco dei componenti del Nitag contenuto nel decreto ministeriale firmato in data 5 agosto 2025 ha suscitato sgomento del mondo medico-scientifico" proprio "per l’inclusione di due membri da sempre critici relativamente alle strategie vaccinali governative e alle linee guida nazionali e internazionali relative, che non vantano una solida produzione scientifica in ambito vaccinale, né riconoscimento accademico in materia di immunizzazione".
Nella petizione si spiegavano nel dettaglio le ragioni alla base della contrarietà: "Queste nomine - il monito degli esperti - rappresentano un grave segnale di legittimazione di teorie antiscientifiche, che rischia di minare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni sanitarie; favorire l'esitazione vaccinale già in crescita in molte fasce della popolazione; compromettere la credibilità del Nitag screditando anche i suoi membri altamente qualificati; indebolire la cultura della prevenzione, fondamentale per la salute collettiva".
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(Adnkronos) - La stagione estiva comporta spesso modifiche significative dell'alimentazione, del ritmo veglia-sonno e dell'assunzione di acqua e altre bevande, fattori che possono influenzare il benessere del tratto gastrointestinale. L'aumento della temperatura esterna e il cambiamento delle abitudini (viaggi, pasti irregolari, consumo maggiore di cibi crudi o speziati) possono alterare la sensibilità e la regolarità gastrointestinale, oltre che la composizione della sua flora (oggi più correttamente chiamata microbiota), a volte anche in modo rapido, con la possibile insorgenza di disturbi come rallentamento della digestione, gonfiore o dolore addominale. Le temperature elevate, inoltre, facilitano la proliferazione batterica negli alimenti conservati male, aumentando il rischio di tossinfezioni alimentari. Durante il pranzo di Ferragosto, e non solo, si tende a consumare pasti più abbondanti e pesanti del solito, che possono sovraccaricare l'apparato digerente. Sì ai pranzi sulla spiaggia ma attenzione ai rischi alimentari avverte l'Aigo, Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri dai quali arrivano importanti consigli 'salva vacanze'.
"Esiste poi il tema, più balneare che scientifico, della cosiddetta 'congestione' - spiega Elena Zucchi specialista in Gastroenterologia presso il presidio ospedaliero Santa Maria della Misericordia di Udine e componente della Commissione di Neuro-Gastroenterologia di Aigo - uno squilibrio della circolazione sanguigna più evidente durante la digestione determinato da un improvviso sbalzo termico che provoca riduzione del flusso sanguigno all'apparato digerente; a seguito di ciò si determina un rallentamento o un blocco della digestione legato al calo della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa che può provocare nausea, vomito o dolore addominale. Quando associata a un'immersione improvvisa in mare o in acque fredde si può avere un rischio alto di perdita di coscienza (sincope)".
La congestione è un disturbo frequentemente riscontrato durante la stagione estiva, e costituisce un tema molto discusso sotto l'ombrellone, sebbene nella letteratura scientifica non sia riconosciuta, mentre si tratta più correttamente della risposta fisiologica allo shock da immersione. Secondo alcune ipotesi storiche, persino l'Imperatore più temuto d'Europa, Federico Barbarossa, ne fu vittima dopo un pranzo abbondante e un bagno nelle fredde acque del fiume Saleph.
Quali quindi i consigli alimentari per proteggere la salute digestiva in estate e godersi in sicurezza le meritate vacanze? Poiché una corretta idratazione mantiene un adeguato volume plasmatico, come prima cosa - fanno sapere gli esperti di Aigo - è consigliato bere 1,5-2 litri di acqua al giorno (per una persona di media corporatura, non troppo esposta al calore o ad attività fisica intensa) evitando alcolici e bevande zuccherate. Naturalmente in caso di sudorazione abbondante bisogna aumentare la quantità di acqua assunta.
È buona norma frazionare l'introduzione di liquidi durante la giornata evitando di ingerire all'improvviso grandi volumi di acqua, soprattutto se troppo fredda, se il clima è molto caldo e prima di immergersi. L'assunzione di liquidi freddi immediatamente prima dell'immersione può intensificare la congestione. Evitare alcol e caffeina che possono influenzare la regolazione della circolazione sanguigna con effetti potenzialmente disidratanti. L'eccesso di zuccheri semplici (gelati, bibite zuccherate, dolciumi in genere) può causare gonfiore e fastidio addominale, specie nei soggetti con colon irritabile e predisporre a malesseri in caso di immersione in mare o in altre acque.
Il consumo di pasti leggeri, piccoli e regolari riduce il carico digestivo. Prediligere alimenti facilmente digeribili a basso contenuto di grassi e proteine (ad esempio pane tostato, cereali, frutta e verdura, pesce, carni bianche, latticini magri come yogurt e parmigiano stagionato se tollerati) e utilizzare modalità di cottura alla piastra o al vapore promuovono una digestione rapida ed efficiente. Ricordiamo anche che l'eccesso di sale promuove la disidratazione e che ne sono ricchi gli snack pronti.
È necessario evitare pasti abbondanti soprattutto nelle ore più calde, al fine di prevenire disturbi come il reflusso gastroesofageo e la sovradistensione gastrica, e moderare il consumo di cibi grassi o troppo speziati che possono rallentare lo svuotamento gastrico o avere un effetto irritante. Alimenti ricchi di lipidi (fritti, salumi, formaggi) e proteine animali (carne, soprattutto rossa) o intingoli (cottura in umido o con molti grassi) rallentano lo svuotamento gastrico e richiedono un elevato flusso sanguigno verso l'apparato digestivo per un tempo prolungato. Questo si traduce in un aumento del lavoro cardiovascolare e in una maggiore vulnerabilità in caso di immersione, esponendo a un maggior rischio di congestione.
Un maggiore consumo di vegetali freschi può avere un effetto benefico, grazie all'aumento dell'assunzione di fibre solubili (quali ad esempio pectina, inulina, beta-d-glucano) e acqua, che migliorano il transito intestinale e la sua regolarità. Ad esempio, è ricca di fibre solubili la polpa di mele, pere, banane, così come lo sono i frutti di bosco, le prugne, l'avena, la cicoria e le carote. Si possono consumare anche legumi decorticati (senza buccia) quali fagioli, lenticchie, ceci e piselli.
Per evitare rischi di intossicazione non abbandoniamo la buona abitudine di lavare con cura frutta e verdura, ponendo attenzione a non interrompere la catena del freddo per gli alimenti freschi e surgelati. Assicurarsi che carne, pollame, pesce e uova siano cotti a temperature adeguate a eliminare i batteri. È importante controllare bene lo stato di conservazione di alimenti in scatola o preparati e conservati in modo casalingo, cuocendoli a temperature elevate (almeno 85°C per almeno 5 minuti). Ricordiamoci che anche i prodotti confezionati che riteniamo sicuri, se tenuti al caldo, possono degenerare in breve tempo.
Controllare sempre la data di scadenza ed evitare inoltre alimenti con odori sgradevoli, muffa o che si presentano con alterazioni di colore o consistenza. "Per quanto riguarda lo stile di vita, anche l'attività fisica moderata ha un impatto sul sistema digerente, poiché migliora la motilità intestinale, ma va calibrata in base alle condizioni ambientali. L'esercizio fisico ad alte temperature o dopo pasti abbondanti può peggiorare il reflusso gastroesofageo o causare crampi gastrointestinali. È bene quindi fare movimento nelle ore più fresche e a stomaco vuoto - aggiunge Zucchi - Ricordiamoci che dopo un pasto abbondante è meglio far passare un po' di tempo prima di svolgere attività fisica o balneare intense e che la moderazione è sempre amica fidata della salute".
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(Adnkronos) - Italia in fiamme per Caronte, con caldo estremo e notti 'super tropicali' a disturbare il sonno. L'anticiclone africano ha infatti raggiunto tutta l’Europa meridionale, con un massimo di pressione e di caldo tra Francia e Centro-Nord della Penisola, un po’ come accadde nell’estate del 2003. Il risultato è il deciso aumento delle temperature che stiamo vivendo, con afa sopra la media e clima rovente che infrange ogni record. Sono queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, mercoledì 13 agosto, e per i giorni a venire.
Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma alcune similitudini con l’Estate rovente del 2003: l’alta pressione è disposta nello stesso modo, dal Marocco fino alla Spagna, alla Francia e al Centro-Nord Italia. Si superano diffusamente i 40°C su queste nazioni con picchi specie in Francia anche di 12°C oltre la media e 44°C nel mese di agosto con nuovi record nazionali.
In Italia i record di caldo sono infranti in particolare durante la notte, con temperature minime che non scendono sotto i 30°C (!) : in meteorologia si chiamano ‘notti super tropicali’. In sintesi, quando la temperatura minima notturna è superiore a 20°C si parla di ‘notte tropicale’, quando la temperatura minima notturna è superiore ai 30°C abbiamo una ‘notte super tropicale’.
In Italia questo evento super tropicale è decisamente molto raro, si conta sulle dita di una mano in un’intera annata e spesso si presenta al Sud: con Caronte abbiamo avuto notti super tropicali anche in Liguria, addirittura con una minima ‘abominevole’ di 32,5°C ad Alassio.
La fase rovente dunque continua: avremo massime sui 39-40°C in Toscana, Umbria e Lazio fino a sabato, tra domenica e martedì è previsto un calo di 1-2 gradi, ma per la fine di Caronte dovremo aspettare la metà della prossima settimana.
Nel dettaglio, al momento, si prevede un crollo deciso delle temperature tra il 20 e il 21 agosto con il probabile arrivo di una ‘tempesta’ di vento, pioggia e grandine: dopo questo rapido transito, il sole dovrebbe tornare protagonista ma con temperature sopportabili.
Mai come questa volta, speriamo nell’arrivo di una tempesta: la canicola di Caronte, iniziata tra il 7 e l’8 agosto ha già infuocato il nostro Paese per quasi una settimana con una serie di 40°C eccezionali. Non è normale infatti registrare in Italia 4 giorni consecutivi sempre con 40°C, è quello che è accaduto per esempio in molte zone della Toscana e dell’Umbria, anche a Firenze e Terni. Roma ha, per ora, avuto ‘solo’ una febbre alta al più fino a 38-39°C, Milano ha registrato notti a 27°C e giornate afosissime a 37°C, come accade nelle città del Nordafrica. Non è più il clima italiano, soprattutto di notte siamo più caldi dell’Estate record del 2003.
Mercoledì 13. Al Nord: sole e caldo intenso; occasionali temporali di calore sui rilievi. Al Centro: sole e caldo; isolati temporali pomeridiani sui rilievi. Al Sud: tanto sole e caldo.
Giovedì 14. Al Nord: sole e caldo africano; temporali più presenti sulle Alpi orientali. Al Centro: sole e caldo intenso; temporali di calore in montagna. Al Sud: sole e caldo intenso; temporali su rilievi e zone vicine.
Venerdì 15. Al Nord: sole e caldo intenso; temporali sulle Alpi. Al Centro: sole e caldo intenso; temporali in montagna. Al Sud: sole e caldo intenso, ma con frequenti temporali nel pomeriggio.
Tendenza: anticiclone africano almeno fino a martedì della prossima settimana.
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(Adnkronos) - Anche i gatti dimenticano con l'età. E il loro cervello può perdere colpi esattamente come quello degli umani. La demenza, considerato il male del secolo in una società che invecchia, non risparmia neanche i felini. I sintomi? Risultano confusi, hanno un sonno disturbato, mostrano dei cambiamenti comportamentali come l'aumento dei miagolii. E secondo uno studio pubblicato sulla rivista 'European Journal of Neuroscience', indagare su quello che succede nella loro testa può essere d'aiuto anche per le persone affette da malattia di Alzheimer. I felini anziani che sviluppano demenza infatti presentano alterazioni cerebrali simili a quelle dei pazienti umani, il che fa di loro un modello prezioso per studiare la patologia, osservano gli autori del lavoro.
Il team che firma la ricerca - composto da scienziati dell'Università di Edimburgo che hanno lavorato con colleghi dell'università della California, dell'Uk Dementia Research Institute e dello Scottish Brain Sciences - ha esaminato nel dettaglio il cervello di 25 gatti di età diverse dopo la loro morte, compresi quelli che presentavano segni di demenza. Nei felini malati è stato scoperto un accumulo della proteina tossica beta-amiloide, una delle caratteristiche distintive dell'Alzheimer. I risultati emersi, secondo gli autori, offrono un quadro più chiaro di come la proteina beta-amiloide possa causare disfunzioni cerebrali e perdita di memoria legate all'età: immagini microscopiche ad alta risoluzione hanno rivelato un accumulo di beta-amiloide nelle sinapsi, cioè nelle connessioni tra le cellule cerebrali, dei gatti anziani e dei gatti affetti da demenza. Le sinapsi, spiegano gli scienziati, consentono il flusso di messaggi tra le cellule cerebrali e sono vitali per il corretto funzionamento del cervello. La loro perdita è un forte predittore di una riduzione della memoria e delle capacità di pensiero negli esseri umani con Alzheimer.
Il team ha anche scoperto che astrociti e microglia - tipi di cellule di supporto nel cervello - fagocitavano o 'divoravano' le sinapsi colpite. Questo processo, chiamato potatura sinaptica, è importante durante lo sviluppo cerebrale, ma può contribuire alla perdita di sinapsi nella demenza. Per gli esperti i risultati dello studio - finanziato da Wellcome e dall'Uk Dementia Research Institute - non solo aiuteranno a comprendere e gestire la demenza nei gatti ma, date le somiglianze, potrebbero anche contribuire allo sviluppo di futuri trattamenti per le persone colpite da Alzheimer.
In passato, gli scienziati che studiavano la malattia che ruba i ricordi si sono affidati in larga misura a modelli di roditori geneticamente modificati. Questi, però, non sviluppano naturalmente demenza e l'idea è che studiare i gatti affetti dalla patologia abbia il potenziale per far progredire la conoscenza e contribuire allo sviluppo di opzioni terapeutiche sia per i gatti che per gli esseri umani.
La demenza è una malattia devastante, che colpisca esseri umani, gatti o cani - osserva Robert McGeachan, responsabile dello studio nella Royal (Dick) School of Veterinary Studies dell'Università di Edimburgo -. I nostri risultati evidenziano le sorprendenti somiglianze tra la demenza felina e l'Alzheimer negli esseri umani. Questo apre le porte alla possibilità di valutare se nuovi promettenti trattamenti per il morbo di Alzheimer umano possano aiutare anche i nostri animali domestici anziani. Poiché i gatti sviluppano naturalmente questi cambiamenti cerebrali, potrebbero anche offrire un modello più accurato della malattia rispetto ai tradizionali animali da laboratorio, con conseguenti benefici sia per la specie che per chi si prende cura di loro".
L'impatto è a 360 gradi e coinvolge sia i pet che le famiglie in cui vivono, che li vedono sfiorire. "La demenza felina è estremamente angosciante sia per il gatto che per i proprietari - conferma Danièlle Gunn-Moore, titolare della cattedra di Medicina felina alla Royal (Dick) School of Veterinary Studies - È grazie a studi come questo che capiremo come trattarla al meglio". Ed essendo anche "il modello naturale perfetto per l'Alzheimer, tutti ne traggono beneficio".
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(Adnkronos) - L'incontro di Ferragosto in Alaska con Trump non è "una vittoria per Putin", come sostengono tanti commentatori e, soprattutto, come lamenta lo stesso Volodymyr Zelensky. A rispondere ai dubbi del presidente ucraino è il segretario di Stato Usa, Marco Rubio.
"La gente deve capire che per il presidente Trump non è una concessione", ha sottolineato oggi nell'intervista a Sid and Friends in the Morning, spiegando che il presidente, dopo aver avuto diversi contatti telefonici con il leader russo, "sente l'esigenza di sedere al tavolo con lui, di avere un faccia a faccia, di ascoltarlo da solo, per poter fare una valutazione" delle sue intenzioni riguardo alla fine della guerra in Ucraina.
"Un incontro è quello che si fa per capire e prendere una decisione, si vogliono vedere tutti i fatti, guardare le persone negli occhi e questo è quello che il presidente vuole fare", aggiunge il segretario di Stato, affermando di credere che già nelle prime fasi dell'incontro "sapremo se questa cosa sarà un successo o no".
"E il presidente è straordinario nel chiudere accordi, è un fantastico negoziatore, ha un istinto tremendo nel decifrare la natura umana", continua, spiegando che questo "è difficile da fare per telefono". "Ed è quello che succederà venerdì e avremo una migliore comprensione delle cose, non sarà facile, questa guerra significa molto per Putin" conclude Rubio.
Il faccia a faccia tra Trump e Putin si terrà nella Joint Base Elmendorf-Richardson, base militare nel nord di Anchorage, rivelano intanto il New York Times e la Cnn, citando fonti della Casa Bianca che spiegano come la scelta della base militare garantirà la sicurezza dell'atteso incontro di Ferragosto tra i due leader, rendendo anche più facile la logistica del viaggio di Trump in giornata nel lontano Stato artico americano.
La Cnn comunque sottolinea che la Casa Bianca avrebbe preferito evitare di trasmettere al mondo l'immagine del leader russo e del suo entourage ospitato in un'installazione militare Usa.
Leggi tutto: Rubio a Zelensky: "Alaska? Non è vittoria di Putin, Trump vuole guardarlo negli occhi"
(Adnkronos) - Le truppe della Guardia Nazionale hanno iniziato il dispiegamento a Washington, a seguito dell'ordine di Donald Trump nell'ambito del suo piano per contrastare quella che definisce la criminalità "incontrollata" nella capitale. Un portavoce dell'Esercito, il colonnello Dave Butler, ha detto a Abcnews che le truppe avranno il compito di fornire supporto logistico alle forze dell'ordine locali, e al contempo garantire una presenza visibile nella zona del National Mall, il cuore istituzionale e monumentale della capitale americana.
"Questo fa parte del nostro incarico, essere presenti di fronte ai monumenti nazionali", ha aggiunto. Il dispiegamento di forze militari all'interno del territorio interno negli Stati Uniti è possibile solo se il presidente invoca una situazione di straordinaria emergenza, ma le loro funzioni sono limitate alla protezione di beni e personale federale a meno che il presidente non dichiari uno stato di insurrezione.
Leggi tutto: Guardia Nazionale dispiegata a Washington dopo l'ordine di Trump
(Adnkronos) - Le truppe della Guardia Nazionale hanno iniziato il dispiegamento a Washington, a seguito dell'ordine di Donald Trump nell'ambito del suo piano per contrastare quella che definisce la criminalità "incontrollata" nella capitale. Un portavoce dell'Esercito, il colonnello Dave Butler, ha detto a Abcnews che le truppe avranno il compito di fornire supporto logistico alle forze dell'ordine locali, e al contempo garantire una presenza visibile nella zona del National Mall, il cuore istituzionale e monumentale della capitale americana.
"Questo fa parte del nostro incarico, essere presenti di fronte ai monumenti nazionali", ha aggiunto. Il dispiegamento di forze militari all'interno del territorio interno negli Stati Uniti è possibile solo se il presidente invoca una situazione di straordinaria emergenza, ma le loro funzioni sono limitate alla protezione di beni e personale federale a meno che il presidente non dichiari uno stato di insurrezione.
L'11 agosto scorso, il presidente Trump aveva illustrato le contestate misure anti criminalità per la capitale, annunciando il controllo federale su Washington, la sua polizia e la mobilitazione della Guardia Nazionale
In una conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente aveva ribadito che la capitale americana è una delle città più pericolose del mondo, affermando avrebbe un tasso di criminalità peggiore di quello di Baghdad, Brasilia e Bogotà. Dati poi smentiti con forza dalla sindaca.
Trump aveva così annunciato "un'azione storica" per "riprenderci la capitale". "La nostra capitale è sotto il controllo di gang violente e criminali assetati di sangue che girano in gruppi di giovani selvaggi, drogati e pazzi, homeless e noi non permetteremo più che questo succeda", tuonava.
Il tycoon si era poi detto pronto a mandare i militari a Washington "se necessario" per contrastare quella che ha definito "l'emergenza di pubblica sicurezza" nella capitale. Una affermazione che è in contrasto con il fatto che nel 2024 si è avuto il tasso di criminalità più basso degli ultimi 30 anni, secondo i dati del dipartimento di Giustizia.
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(Adnkronos) - Qual è la scintilla iniziale che innesca il morbo dell’Alzheimer? A rispondere è un team di ricercatori della Harvard Medical School che potrebbe aver trovato nella carenza di litio nel cervello la causa scatenante della patologia.
Lo studio, pubblicato su Nature, dimostra per la prima volta che il litio è presente naturalmente nel cervello, lo protegge dalla neurodegenerazione e mantiene la normale funzione di tutti i principali tipi di cellule cerebrali. I risultati, frutto di dieci anni di lavoro, si basano su una serie di esperimenti sui topi e su analisi di tessuto cerebrale umano e campioni di sangue di individui in diverse fasi della salute cognitiva. Il risultato fa sperare: quando il litio scarseggia nel corpo, aumenta il rischio di perdere la memoria, ma se reintrodotto può addirittura invertire la rotta.
Il gruppo di ricercatori dell’Harvard ha scoperto che i primi segnali di Alzheimer si verificano in concomitanza alla perdita di litio nel cervello umano. Nell’ultima serie di esperimenti, il team ha rilevato che un nuovo composto del metallo è in grado di evitare la cattura da parte delle placche amiloidi, le proteine coinvolte nella malattia.
Colpendo tra i 50 e i 400 milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer comporta una serie di anomalie cerebrali – come addensamenti della proteina beta-amiloide, grovigli neurofibrillari della proteina tau (presente nei neuroni del cervello) e la perdita di una proteina protettiva chiamata ‘Rest’ – ma queste non hanno mai fornito sufficienti strumenti per chiarire l’intera storia della malattia. Ad esempio, alcune persone con tali anomalie non mostrano segni di declino cognitivo. E i trattamenti sviluppati di recente che prendono di mira la proteina beta-amiloide in genere non invertono la perdita di memoria e riducono solo modestamente il tasso di declino.
Ad influenzare il rischio di Alzheimer ci sono anche fattori genetici e ambientali, ma per gli scienziati era un mistero il perché alcune persone con gli stessi fattori di rischio sviluppassero la malattia mentre altre no: secondo gli autori dello studio, il litio potrebbe rappresentare l’anello mancante. “L’idea che la carenza di litio possa essere una causa del morbo di Alzheimer è nuova e suggerisce un approccio terapeutico diverso”, ha affermato l’autore senior Bruce Yankner, professore di genetica e neurologia presso il Blavatnik Institute dell’Harvard Medical School.
Il deposito della proteina beta-amiloide corrisponde alla fase precoce della malattia e porta con sé il litio. A bassi livelli del metallo corrispondono cambiamenti nella struttura cerebrale, tra i quali la memoria. Gli autori hanno identificato una classe di composti del litio in grado di eludere la cattura da parte della proteina beta-amiloide. La sperimentazione sui topi tramite trattamento con il composto più potente in grado di eludere la proteina beta-amiloide, l’orotato di litio, ha invertito la patologia del morbo di Alzheimer, prevenuto il danno alle cellule cerebrali e ripristinato la memoria.
Il litio, in medicina, si è già dimostrato un utile alleato dell’uomo. Viene utilizzato per trattare il disturbo bipolare e il disturbo depressivo maggiore, ma le quantità somministrate oggi sono molto più elevate rispetto a quelle che – secondo i ricercatori – basterebbero per limitare la perdita di memoria. Con un millesimo della dose, i topi trattati per quasi tutta la loro vita adulta non hanno mostrato alcuna evidenza di tossicità.
“Bisogna fare attenzione quando si estrapolano dati da studi sui topi perché non si può mai sapere con certezza l’efficacia reale finché non si sperimenta in uno studio clinico controllato sull’uomo”, ha affermato Yankner. “Ma finora i risultati sono molto incoraggianti”.
Il dottor Yankner, oltre 10 anni fa, si è interessato alla presenza dei metalli nel cervello umano e a come il loro livello di presenza influenzasse alcune sue parti. Per esplorare la presenza del litio nel cervello umano, il laboratorio di Harvard ha stretto una partnership con il Rush Memory and Aging Project di Chicago, che possiede una grande quantità di tessuti cerebrali post-mortem donati da migliaia di partecipanti, che coprono l’intero spettro di patologie e salute cognitiva.
Avere questa gamma di dati è stato fondamentale perché studiare il cervello nelle fasi avanzate dell’Alzheimer è “come osservare un campo di battaglia dopo una guerra”, ha detto Yankner: ci sono molti danni ed è difficile capire come tutto sia iniziato. Ma nelle fasi iniziali, “prima che il cervello sia gravemente danneggiato, si possono ottenere indizi importanti”.
Ed è proprio in quelle fasi che si è vista la progressiva diminuzione del litio nel cervello, al progredire dell’Alzheimer nei tessuti cerebrali. “Il litio si è rivelato simile ad altri nutrienti che assumiamo dall’ambiente, come il ferro e la vitamina C”, ha affermato Yankner. “È la prima volta che qualcuno dimostra che il litio esiste a un livello naturale biologicamente significativo, senza doverlo somministrare come farmaco”.
Poi Yankner e colleghi hanno fatto un ulteriore passo avanti, scoprendo che somministrare ai topi sani una dieta povera di litio riduceva i livelli del metallo nel cervello ad una quantità simile a quella presente nei pazienti con malattia di Alzheimer. Nei topi, la carenza del metallo ha accelerato la formazione di placche beta-amiloide dei grovigli neurofibrillari; ha attivato cellule infiammatorie chiamate microglia, compromettendone la capacità di degradare l’amiloide; ha causato la perdita di sinapsi e accelerato il declino cognitivo e la perdita di memoria, tutti tratti distintivi del morbo di Alzheimer.
I risultati mostrano che reintegrare il litio somministrando ai topi orotato di litio nell’acqua ha invertito i danni correlati alla malattia e ripristinato la funzione mnemonica, anche nei topi più anziani con malattia in stadio avanzato. In particolare, il mantenimento di livelli stabili di litio nella prima infanzia ha prevenuto l’insorgenza dell’Alzheimer, una scoperta che ha confermato che il litio alimenta il processo patologico.
“Ciò che mi colpisce di più del litio è l’effetto diffuso che ha sulle varie manifestazioni dell’Alzheimer. Non ho mai visto niente di simile in tutti i miei anni di lavoro su questa malattia”, ha affermato Yankner. Poiché non è stato ancora dimostrato che il litio sia sicuro o efficace nel proteggere dalla neurodegenerazione negli esseri umani, Yankner sottolinea che le persone non dovrebbero assumere composti di litio da soli. Ha tuttavia espresso un cauto ottimismo sul fatto che l’orotato di litio o un composto simile entreranno nella sperimentazione clinica nel prossimo futuro e potrebbero in definitiva cambiare la storia del trattamento dell’Alzheimer. “La mia speranza è che il litio possa avere un effetto più profondo delle terapie anti-amiloide, non solo attenuando ma addirittura invertendo il declino cognitivo e migliorando la vita dei pazienti”, ha concluso il dottore.
Leggi tutto: Rallentare l'Alzheimer con il litio, scoperta la 'scintilla' che innesca la patologia?
(Adnkronos) - Oggi, mercoledì 13 agosto, si gioca la Supercoppa europea 2025. Il Paris Saint-Germain, vincitore dell'ultima Champions League, dove ha battuto 5-0 l'Inter nell'ultimo atto del torneo, e Tottenham, trionfatore in Europa League, si sfidano nella finale che assegna il primo trofeo internazionale della nuova stagione al Bluenergy Stadium di Udine.
Il Psg è reduce dalle vittorie, oltre che nella massima competizione europea, anche in Ligue 1 e nella coppa di Francia, prima di perdere 3-0 la finale del Mondiale per Club. Gli Spurs invece hanno battuto il Manchester United nella finale di Europa League, chiudendo invece al 17esimo posto il campionato.
La sfida tra Psg e Tottenham è in programma oggi, mercoledì 13 agosto, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni:
Psg (4-3-3): Chevalier; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Mendes; Neves, Vitinha, Ruiz; Doué, Dembélé, Kvaratskhelia. All. Luis Enrique
Tottenham (4-3-3): Vicario; Porro, Romero, Van de Ven, Udogie; Sarr, Bentancur, Bissouma; Johnson, Solanke, Richarlison. All. Frank
Psg-Tottenham sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. La finale di Supercoppa europea sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
Leggi tutto: Psg-Tottenham: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo a Cincinnati. Oggi, mercoledì 13 agosto, il tennista azzurro sfida il francese Adrian Mannarino, numero 89 del ranking Atp, negli ottavi di finale del Masters 1000 nella serata italiana. Sinner, nei turni precedenti sul cemento americano, ha già battuto il colombiano Daniel Elahi Galan al secondo turno e il canadese Gabriel Diallo al terzo.
In caso di qualificazione ai quarti il numero uno del mondo affronterà il vincente della sfida tra il canadese Felix Auger-Aliassime e il francese Benjamin Bonzi, mattatore prima di Lorenzo Musetti e poi di Stefanos Tsitsipas.
La sfida tra Sinner e Mannarino è in programma oggi, mercoledì 13 agosto, alle ore 20 circa, considerando che l'incontro è il secondo in programma sul Campo Centrale, dove alle 17 italiane si sfidano Frances Tiafoe e Holger Rune.
Sinner e Mannarino si sono affrontati in tre precedenti, tutti vinti dall'azzurro, che conduce quindi con un parziale di 3-0. L'ultimo incontro risale al terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells nel 2023, quando Sinner vinse in due set.
Sinner-Mannarino, così come tutto il Masters 1000 di Cincinnati, sarà trasmesso in diretta televisiva e in esclusiva sui canali di Sky Sport. Il match sarà visibile anche in streaming sull'app Sky Go e su NOW, oltre che su Tennis Tv.
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