Giornale di Oristano

Il Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’Appello di Cagliari ha contestato sette irregolarità ad Alessandra Todde, la governatrice della Sardegna, in merito alla gestione della sua campagna elettorale. Le contestazioni sono state inviate al Consiglio regionale, che dovrà ora decidere sul possibile provvedimento di “decadenza” dal suo incarico. Nonostante ciò, Todde ha dichiarato di essere «tranquilla» e «pronta ad andare avanti», rimanendo ferma sulla legittimità del suo operato.

Le contestazioni riguardano vari aspetti della sua campagna elettorale. In particolare, la candidata alla carica di presidente ha inviato i moduli di dichiarazione di spesa e rendiconto tramite Pec, allegando il dettaglio delle spese sostenute, che ammontano a circa 90.630 euro, e dei contributi ricevuti, pari a 90.670 euro. Tuttavia, il Collegio ha rilevato che i moduli risultano firmati solo dalla candidata e non è chiaro se le spese e i finanziamenti facciano riferimento esclusivamente alla sua campagna o a quella di altri candidati del Movimento 5 Stelle. Inoltre, le modalità di presentazione dei documenti non permettono di chiarire la distinzione tra i fondi destinati alla singola candidatura e quelli relativi all’intera campagna elettorale del movimento.

Un’altra irregolarità riguarda la mancata nomina di un mandatario, considerata dal Collegio come una violazione “non sanabile” e “irrimediabile”. La legge prevede infatti che ogni candidato alla carica di presidente debba nominare un mandatario che si occupi della gestione dei fondi elettorali, ma questo passaggio non è stato adempiuto. Inoltre, non risulta che sia stato aperto un conto corrente dedicato esclusivamente alla raccolta dei fondi, come invece richiesto dalla normativa. La documentazione fornita dalla Todde presenta anche altre lacune: non è stata fornita l’asseverazione del rendiconto da parte di un mandatario nominato, e il documento relativo alla lista movimenti bancari non è stato correttamente compilato, in quanto manca l’indicazione dell’intestazione del conto corrente utilizzato. Inoltre, non risultano i nominativi dei soggetti che hanno erogato i finanziamenti. Altresì non è stato chiarito su quale conto siano confluite le somme indicate nelle operazioni Paypal.

In seguito a queste contestazioni, il Collegio ha imposto alla governatrice una sanzione amministrativa di 40.000 euro, da versare entro 30 giorni all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, ha disposto l’invio della documentazione al presidente del Consiglio regionale per il provvedimento di decadenza dalla carica. La documentazione è stata inviata anche alla Procura della Repubblica per gli opportuni accertamenti, data la presenza di anomalie riscontrate.

Alessandra Todde, pur sotto accusa, ribadisce la sua fiducia nella regolarità della sua campagna elettorale. Si dice pronta a proseguire nel suo ruolo, in attesa delle decisioni delle autorità competenti. L’ipotesi di elezioni anticipate è sempre più vicina.

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