
(Adnkronos) - Prosegue lo scontro tra il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e lo storico Ernesto Galli della Loggia. Dopo che il ministro aveva accusato Galli della Loggia di aver occupato una “poltrona di lusso” alla guida della Consulta dei Comitati Nazionali – organismo che aveva bocciato celebrazioni e progetti culturali – lo studioso risponde precisando i termini dell’incarico.
“La ‘poltrona di lusso’ di cui fantastica il ministro Giuli consiste in un incarico non retribuito che mi ha tenuto impegnato per non più di alcune mattinate,” scrive Galli della Loggia in una nota. “Mi è costato centocinquanta-duecento euro di taxi, di cui ho fatto volentieri dono all’amministrazione del mio Paese.”
Lo storico aggiunge che le decisioni contestate dal ministro – tra cui la mancata approvazione delle celebrazioni per Boccaccio e le valutazioni su Gentile e Papini – sono state “debitamente motivate” nei verbali e non avevano nulla a che fare con giudizi di valore sugli autori.
L’antefatto della polemica risale a un editoriale di Galli della Loggia sul Corriere della Sera, in cui lo studioso aveva accusato la destra di governo di mancanza di idee e di occuparsi solo di nomine e posizioni di potere. Giuli aveva replicato rivendicando i risultati raggiunti e definendo Galli della Loggia “un perditempo” seduto su una “poltrona” di prestigio. Queste frasi sono state poi ''depurate'' nella versione finale di un'intervista al Corriere della Sera che sarebbe dovuta uscire oggi ma che, secondo il ministro, è stata censurata dal quotidiano. La cui direzione, a sua volta, ha precisato all'Adnkronos di essere pronta a pubblicare la replica di Giuli e che si tratta di una 'polemica pretestuosa e senza fondamento'''.

(Adnkronos) - “Ecco che cosa pensava ieri il Corriere della Sera prima di censurare la mia intervista. Serve altro?”. Così esordisce su X il ministro della Cultura Alessandro Giuli, in un post in cui trascrive la conversazione avvenuta con il giornalista (non menzionato) che lo aveva intervistato.
Il ‘Corriere’, così scrive Giuli, commenta così l’intervista: “A me pare molto bella densa e puntuale. Non rischiamo di dare del perditempo a Ernesto?”, al che il ministro risponde: “Possiamo sostituire con “alcuni”. Oppure “c’è chi dice”. E il cronista replica: “Okkk”.
Il post si inserisce nel ‘duello’ tra via del Collegio Romano e via Solferino, iniziato con l’editoriale di Ernesto Galli della Loggia sul ‘Corriere’ di sabato 11 luglio. Giuli il giorno dopo, cioè ieri, ha dato un’intervista al quotidiano, che però oggi non è uscita. Colpa, sostiene il ministro in un post Facebook in cui ha pubblicato la bozza integrale dell’intervista, della risposta su Galli della Loggia, in cui lo definiva ‘perditempo’ e ricordava il suo incarico ministeriale. La direzione del ‘Corriere’ ha scritto all’Adnkronos spiegando di essere pronta a pubblicare una lettera di risposta del ministro all’editorialista, e che la polemica sollevata è ‘pretestuosa e senza fondamento’, visto che nell’intervista si è concentrato ‘esclusivamente chiedendo le dimissioni [di Galli della Loggia] da un incarico culturale con un contorno di insulti’.
Con questo ulteriore post su X il ministro intende dunque far capire che il giudizio del quotidiano sull’intervista non era lo stesso della nota inviata stamattina.
Leggi tutto: Giuli: "Il Corriere ha definito l'intervista 'bella e puntuale', poi l'ha censurata"


(Adnkronos) - "Davanti all'immagine dello scheletro della balena provo un profondo vuoto". Così all'Adnkronos Jacopo Allegrucci, autore della Balena incendiata questa mattina alla Triennale di Milano. "Una mia opera non c'è più e questo mi procura un grande dispiacere, ma sicuramente arriveranno le altre a prendere il suo posto".
Alla domanda se un incendio del genere possa essere dovuto solo alla follia umana, sottolinea: "Credo proprio di sì, non ho altro aggiungere su questo. Anche perché non riesco a trovare un nesso fra l'incendio e la balenottera". Ci sarà ancora una Balena davanti la Triennale? "Di Balena non so - dice Allegrucci - ma ci saranno tre animali che andranno ad avvicendarsi lì: l'elefante, la giraffa e l'ippopotamo", conclude.
Il responsabile dell'incendio che ha completamente distrutto la grande Balena in cartapesta azzurra all'esterno della Triennale di Milano è un cittadino egiziano del 1992 che è stato arrestato per incendio doloso. Ancora ignote le motivazioni del gesto: non si esclude alcuna pista e si sta verificando anche se il soggetto fosse sotto l'effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti al momento dell'azione.
Dopo aver appiccato l'incendio - a quanto apprende l'Adnkronos - l'uomo stava cercando di allontanarsi, ma i cittadini presenti, che avevano assistito alla scena, hanno immediatamente segnalato l’uomo in fuga alla volante della polizia. Poco dopo il 33enne è stato fermato e al momento del fermo pare abbia pronunciato frasi sconnesse. (di Andrea Persili)
Leggi tutto: Milano, Jacopo Allegrucci: "La mia 'Balena' non c'è più, che senso di vuoto"

(Adnkronos) - “Il rapporto tra l’amministrazione comunale e A2a è più che storico. A2a, infatti, nasce dalla fusione di una delle nostre municipalizzate e abbiamo sempre lavorato per dare migliore qualità ai nostri lavoratori, con investimenti in welfare e territoriali”. E’ quanto affermato da Laura Castelletti, sindaca di Brescia, nel contesto dell’evento di A2A dal titolo 'WelLfare. Il Welfare fa davvero bene’. Un’occasione di confronto e presentazione dei servizi di welfare, dei Premi di produttività e del nuovo piano di azionariato diffuso, a Milano.
"Per noi qualità della vita, benessere dei lavoratori e dei cittadini sono aspetti fondamentali - spiega Castelletti - In tale contesto, in particolare, c'è un'attenzione ad accompagnare le famiglie e il tema della natalità con risposte efficaci ed investimenti importanti”.
Quando si parla di maggiori investimenti territoriali, prosegue la sindaca di Brescia “si intende maggiore lavoro sul nostro territorio. Un lavoro qualificato capace di creare anche un legame intenso con l'azienda. Poniamo, quindi, uno sguardo nella direzione della nuova sede, negli investimenti in innovazione sul tema dei rifiuti, per i quali siamo sempre stati riconosciuti come città all’avanguardia e capaci di essere precursori - conclude la sindaca di Brescia - Nei giorni scorsi, infatti, abbiamo inaugurato il recupero di calore da data center per immetterlo nel teleriscaldamento a sottolineare un’attenzione nei confronti del tema del gas e della Co2. Più lavoreremo in tale direzione, più riusciremo a sottrarre gas perché espandiamo il teleriscaldamento”.

(Adnkronos) - Celebrare due decenni di attività con 3 appuntamenti su web per parlare di presente e futuro del welfare sanitario. È l’obiettivo di ‘Cadiprof: 20 anni di impegno e tutele per i lavoratori degli studi professionali’, la serie di webinar realizzati dalla Cassa di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori degli studi professionali, che dal 2005 eroga prestazioni sanitarie e socio sanitarie a tutti gli addetti che operano nel comparto libero professionale, in collaborazione con Adnkronos.
Il primo appuntamento, in diretta mercoledì 16 luglio alle 13 sui canali web e social del gruppo Adnkronos è dedicato al tema ‘Prevenzione e corretti stili di vita’. La medicina moderna, sempre più attenta a prevenire le malattie, sta cambiando anche i paradigmi di offerta dell’assistenza sanitaria: come promuovere stili di vita sani? Quali screening fare e quando? Come garantire una prevenzione sostenibilie? Quale ruolo per le tecnologie? Su questi temi, coordinati dalla giornalista Maddalena Guiotto, si confronteranno: Stefano Dinatale, Medico di medicina generale Asl To4; Antonio Verginelli, Medico medicina Generale Als Rm5, specialista in Medicina dello sport; Gaetano Stella, presidente Cadiporf e Michele Carpinetti, vicepresidente Cadiprof.
Durante la trasmissione sarà possibile porre domande, richieste
e proposte scrivendo al numero wapp 347 4412645 o alla mail:
Con ‘Cadiprof: 20 anni di impegno e tutele per i lavoratori degli studi professionali’, il primo appuntamento su ‘Prevenzione e corretti stili di vita’ è per mercoledì 16 luglio alle 13 sui canali web e social del gruppo Adnkronos, sul sito e canale youtube di Cadiprof.
Guarda la diretta sul canale Yoautube Adnkronos
https://www.youtube.com/live/poWcH5ebltw
Guarda la diretta sul sul canale Youtube di Cadiprof
https://www.youtube.com/watch?v=uptfps2YC8Q
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(Adnkronos) - E' stata rinviata a settembre la sentenza del tribunale di Tempio Pausania nel processo a carico di Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese e di una sua amica.
Oggi, lunedì 14 luglio, hanno terminato le difese con le arringhe finali dei legali. Ma l'udienza è stata rinviata a settembre per le repliche del procuratore Gregorio Capasso e le eventuali controrepliche. La Procura al termine della requisitoria aveva chiesto la condanna a nove anni di carcere per ciascuno dei quattro imputati. Il collegio giudicante è presieduto da Marco Contu e composto dai giudici a latere Marcella Pinna e Alessandro Cossu.

(Adnkronos) - “Per noi il welfare è una tradizione storica: siamo arrivati a questa decisione già nel primo dopoguerra grazie a coloro che mi hanno preceduto alla guida di A2a. Credo che sia un sintomo di responsabilità importante che ci siamo già assunti come Gruppo. Siamo la prima life company a presentare un piano di incentivazione per i nostri dipendenti e abbiamo un piano sulla genitorialità”. Sono le dichiarazioni di Roberto Tasca, presidente di A2a, in occasione dell’evento ‘WelLfare. Il Welfare fa davvero bene’, organizzato da A2a per condividere una riflessione sui servizi di welfare, sui Premi di produttività e sul nuovo piano di azionariato diffuso, presentati a Milano.
“In un momento in cui il Paese ha una serie di problemi di natura economica e sociale, dove gli stipendi sono bassi, noi vogliamo affrontare tali problematiche intervenendo a sostegno dei nostri dipendenti e della comunità nella quale siamo inseriti, con tutti i nostri limiti, ma con la consapevolezza di volerlo fare - spiega Tasca - Non è un caso che oggi vi sia la presenza dei sindaci di Milano e Brescia, le due città che rappresentano il controllo del nostro Gruppo. Credo sia un'unione perfetta di sforzi volti a intervenire su un problema concreto del nostro Paese”.
“Il piano sulla genitorialità che abbiamo fatto consiste nel pagare chi fa figli all’interno della nostra life company, sostenendo da 1 a 18 anni il figlio: diamo 1.800 euro al momento della nascita e diluiamo nel corso del tempo. Un piano varato per 12 anni - sottolinea - Abbiamo fatto questo per incentivare i nostri dipendenti. Infatti, regaliamo per tre anni il controvalore di 500 euro in azioni. Questo per far sì che chi lavora con noi si senta anche parte dei risultati economici e del comportamento che il titolo azionario ha sul mercato”.
“Lo facciamo con un'assunzione di responsabilità: non è un vincolo, non è una legge o un decreto, è una testimonianza che vogliamo dare esattamente in questa direzione perché riteniamo che essere presenti in una comunità significhi anche farsi carico, in momenti particolari come questo, di questo tipo di responsabilità”, conclude il presidente di A2A.

(Adnkronos) - "Ho trascurato i segnali del mio corpo. Ho aspettato mesi prima di farmi controllare. Per fortuna, poi sono andato dall’urologo, pochi mesi fa, ed è arrivata la diagnosi: tumore al rene". A parlare è l'attore Roberto Ciufoli che, in un'intervista a 'Benessere Magazine' rivela l'esperienza vissuta sulla sua pelle. "Avevo dei sintomi, ma avevo trascurato alcuni campanelli di allarme - ha spiegato Ciufoli, ex componente del quartetto comico 'Premiata Ditta', ora 65enne - Dolore che persisteva, soprattutto alla zona lombare e al fianco, e poi sangue nelle urine. A un certo punto, però, ho capito che dovevo sottopormi a controlli approfonditi, che non potevo più rimandare. Era lo scorso marzo e i medici hanno scoperto un calcolo al rene sinistro".
In realtà, si trattava di qualcosa di più grave. "Dietro al calcolo, coperto da un grumo di sangue, si nascondeva un tumore - rivela l'attore - a uno stadio anche avanzato, come ha rivelato la biopsia". Fortunatamente, spiega, "il carcinoma era circoscritto, non ci sono state metastasi, ma la sorveglianza è sempre alta". La reazione dell'attore alla notizia è stata pronta: "Mi ha aiutato molto il mio carattere. Io prendo di petto le avversità, non mi abbatto. La malattia deve faticare per fermarmi, non ha campo facile", dice.
Ciufoli, 65 anni, attore teatrale e televisivo, è ora sugli schermi con Pino Insegno alla conduzione di 'Facci ridere', in prima serata su Rai 2. "In generale, la mia disposizione personale alla comicità mi ha sempre consentito di vivere ogni avvenimento con leggerezza - scandisce - E questo non vuol dire essere superficiali, piuttosto significa non concedere campo all’avversario". Ciufoli sente dunque di dare un consiglio ai lettori: "Dare retta al proprio corpo, specie appena si manifesta un campanello di allarme. Un controllo non porta sfortuna, come spesso si crede, può essere al contrario un evento fortunato per scoprire qualcosa che viene curato".
Leggi tutto: Roberto Ciufoli: "Ho avuto un tumore al rene, ecco i segnali d'allarme"

(Adnkronos) - Un bambino di 4 anni di Caivano, in provincia di Napoli, è stato operato all'ospedale Santobono del capoluogo campano per una necrosi causata da un morso di ragno violino sulla coscia. Ne ha dato notizia in questi giorni 'Caivano Press', riportando il caso del piccolo che è stato ricoverato agli inizi di luglio e che dopo l'intervento si è rimesso ed è fuori pericolo. Come ogni estate, dunque, "si torna a parlare del ragno violino. L'anno scorso abbiamo assistito a numerosi casi, alcuni veramente impegnativi e qualcuno mortale", ricorda l'infettivologo Matteo Bassetti che spiega come comportarsi in questi casi: "Nessun panico", rassicura via social, però bisogna "gestire in maniera appropriata le morsicature del ragno violino", monitorando attentamente l'evoluzione dell'area colpita.
Il morso del ragno violino può causare delle "complicazioni, soprattutto di tipo infettivo", sottolinea il primario dell'Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova. "In genere - chiarisce - quando il ragno violino morde non succede gran che, ma in alcune situazioni particolari viene iniettato del veleno che forma un'area detta escara, una 'crosta' sotto la quale possono proliferare dei batteri. Il rischio è che questi batteri possano dare un'infezione grave, profonda, che in alcuni casi arriva a forme di fascite" con necrosi. "Cosa bisogna fare? Bisogna pulire molto bene dove si è stati morsicati" dal ragno violino, suggerisce innanzitutto Bassetti. Quindi occorre "monitorare dove si è stati morsicati", raccomanda, e "rivolgersi alle cure dei medici" nel caso compaia una lesione che peggiora.
Leggi tutto: Bimbo operato a Napoli per necrosi da ragno violino, cosa fare se morde

(Adnkronos) - Alla fine, dopo la vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon, Paolo Bertolucci diventa un 'carotone boy'. E' la vendetta estrema di Adriano Panatta che da un lato celebra il trionfo dell'azzurro nello Slam londinese e dall'altro assesta il colpo definitivo all'amico ed ex compagno di doppio in un'interminabile match a colpi di sfottò sui social, grazie al contributo dell'intelligenza artificiale.
Bertolucci, apprezzatissimo commentatore di Sky Sport e voce della finale del 13 luglio insieme a Elena Pero e Ivan Ljubicic, nell'ultimo 'capolavoro' di Panatta viene raffigurato come una carota: l'ex tennista indossa un costume tipico dei tifosi doc di Sinner e merita la presentazione solenne di Panatta: "Ed ecco a voi Paolo Bertolucci, detto anche il carotone boy".
La 'faida' negli ultimi giorni è stata innescata dagli auguri di buon compleanno a Panatta. Bertolucci ha raffigurato l'amico tra un gruppo di attempate signore, 'alcune delle sue ex'. La risposta è stata ipercalorica: Bertolucci a dieta, tra una marea di bombe alla crema. Ora, il carotone boy.
Leggi tutto: Sinner vince Wimbledon, Panatta inventa 'Bertolucci carotone boy'


(Adnkronos) - Un bambino di tre anni è precipitato dalla finestra al terzo piano di una palazzina in via Bassano del Grappa a Bolzano. Soccorso dal 118, è stato trasportato in ospedale a Bolzano in codice rosso: ha riportato diverse fratture ma non è in pericolo di vita.
Il bimbo, da una prima ricostruzione, che era in casa con alcuni familiari è salito su una sedia vicina alla finestra e si è arrampicato su un termosifone per sporgersi dalla finestra dove è poi precipitato. A dare l'allarme sono stati alcuni passanti che hanno chiamato i soccorsi. Sul posto i carabinieri della compagnia di Bolzano.
Leggi tutto: Bolzano, bimbo di 3 anni cade dalla finestra al terzo piano: è grave

(Adnkronos) - C'è stato ''un summit di pace segreto'' a Londra, come lo definisce la stampa britannica, che cercare un riavvicinamento tra re Carlo e il principe Harry e organizzare un incontro tra i due. Al summit non erano presenti né il monarca, né il duca di Sussex, ma i loro due più stretti collaboratori, Meredith Maines, capo dello staff e direttrice delle comunicazioni di Harry e il segretario alle comunicazioni di Carlo III, Tobyn Andreae. L'incontro si è svolto presso la Royal Over-Seas League, un club privato a pochi minuti da Clarence House, come dimostra una fotografia scattata dal Mail on Sunday, ed è stato descritto come ''un ramoscello d'ulivo'' dopo anni di allontanamento.
"C'è ancora molta strada da fare, ma per la prima volta da anni è stato aperto un canale di comunicazione", ha detto una fonte al Mail. "Non c'era un programma formale, solo un drink informale. C'erano argomenti di cui entrambe le parti volevano parlare'', ha aggiunto la fonte, affermando che è stato solo "il primo passo verso la riconciliazione tra Harry e suo padre, ma almeno è un passo nella giusta direzione". Insomma, ha proseguito, "tutti vogliono solo voltare pagina e andare avanti. Finalmente è arrivato il momento giusto per parlarsi".
La frattura tra il principe Harry e re Carlo si è inasprita dopo che il duca e la duchessa del Sussex hanno rinunciato ai ruoli reali nel 2020. Dopo il trasferimento in California, la coppia ha iniziato a esprimere le proprie lamentele in interviste e documentari. Le memorie di Harry del 2023, 'Spare', che riportavano imbarazzanti rivelazioni sulla Casa di Windsor, non hanno fatto altro che peggiorare le tensioni con la sua famiglia.
Leggi tutto: Re Carlo e il principe Harry si riavvicinano? A Londra un "summit di pace segreto"

(Adnkronos) - Pochi eventi scuotono l'opinione pubblica quanto la scomparsa di un bambino. Lo dimostra anche l'ultino caso di Allen, il bimbo di 5 anni ritrovato nei boschi sopra Ventimiglia, fortunatamente vivo dopo ore di angoscia. Ma non sempre le storie si concludono con un lieto fine. In Italia, negli ultimi decenni, alcune sparizioni si sono trasformate in misteri irrisolti, diventando simboli di dolore collettivo, ipotesi mai confermate e indagini che non hanno mai portato a una verità definitiva.
Il 31 gennaio 1969 Ermanno Lavorini, dodicenne di Viareggio, scomparve per poi essere ritrovato cadavere il 9 marzo nella pineta di Marina di Vecchiano. Il caso, celebre per i depistaggi, le accuse infondate e la grande attenzione mediatica, fu risolto solo anni dopo, con la condanna di tre giovani legati al Fronte Monarchico per un sequestro estorsivo degenerato in omicidio. I giornali dell'epoca, invece, parlarono di pedofilia o trame politiche, gettando un'ombra che ancora oggi accompagna la vicenda.
Il 10 agosto 1996 Angela Celentano, di tre anni, sparì durante una gita sul Monte Faito, a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Dopo la scomparsa, si sono susseguite ipotesi di rapimento con esplorazioni in Sud America, "age progression" e analisi del Dna. Di recente, un'ipotesi di pista "italiana" è stata rilanciata e le indagini ufficiali risulterebbero prorogate.
Il 1º settembre 2004 Denise Pipitone, quasi quattro anni, scomparve davanti alla nonna a Mazara del Vallo (Trapani). È uno dei gialli irrisolti più seguiti: dopo anni, la sorellastra Jessica è stata processata e definitivamente assolta nel 2015. Si sono aperte nuove inchieste, ma nel febbraio scorso la Procura di Marsala ha respinto la richiesta di riapertura per mancanza di nuovi elementi.
A Firenze continua il mistero di Kata, una bambina peruviana di 5 anni scomparsa il 10 giugno 2023 dall'ex hotel Astor, occupato abusivamente in via Maragliano in prevalenza da cittadini sudamericani e romeni. È stata immediata la mobilitazione della Procura, che ha indagato cinque persone - tra cui due zii - per sequestro di persona con finalità estorsiva, dopo il ritrovamento di trolley e tracce di sangue nell'edificio: gli esami però hanno confermato che il materiale biologico non appartiene alla bambina. Le autorità hanno effettuato sopralluoghi approfonditi, svuotato fosse biologiche, esaminato filmati e perquisito ogni angolo dell’hotel, ma finora nessuna traccia di Kata è stata trovata
Tra le sparizioni misteriose, altri due casi emblematici. Quello di Emanuela Orlandi, ragazza di 15 anni scomparsa a Roma nel 1983, circondata da teorie che coinvolgono Vaticano e criminalità; e quello di Ylenia Carrisi, scomparsa nel 1994 a New Orleans, figlia di Al Bano e Romina Power, mai più ritrovata, con un 'fascino mediatico' che dura da decenni.
Leggi tutto: Bimbi scomparsi, un incubo ricorrente tra cronaca e mistero: i casi prima di Allen

(Adnkronos) - Sono oltre 72 milioni di euro le risorse messe a disposizione ogni anno da A2a per le proprie persone. Questi i numeri del Gruppo relativi ai servizi di welfare, ai Premi di produttività, oltre al nuovo piano di azionariato diffuso presentati oggi a Milano: un sistema ampio e articolato che tiene conto delle diverse dimensioni che concorrono a favorire il benessere di un individuo, tra le quali la famiglia, il risparmio, la salute, il tempo libero. Le ricerche svolte da Percorsi di secondo welfare (laboratorio che studia i cambiamenti in atto legato al Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell'Università degli Studi di Milano) indicano che nel 2023 le imprese italiane hanno investito nel welfare aziendale circa 3,2 miliardi di euro. Un dato in crescita di oltre il 6% rispetto all'anno precedente, che conferma un trend positivo che negli ultimi 10 anni ha visto il consolidamento della cultura delle organizzazioni sui temi sociali.
Tra le aziende, infatti, continua a crescere la consapevolezza di come queste policy siano in grado di migliorare il benessere di chi lavora, incidendo positivamente su clima interno, produttività e attrattività delle organizzazioni. L’evento ‘WelLfare. Il Welfare fa davvero bene’ - a cui hanno preso parte la Sindaca di Brescia Laura Castelletti, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e i vertici di A2a, il presidente Roberto Tasca e l’ad Renato Mazzoncini - è stato un’occasione per condividere una riflessione su questi temi e sull’intero ecosistema che coinvolge tanti attori nel panorama italiano, con i contributi della Prof.ssa Marilisa D’Amico, del professor Maurizio Ferrera e della professoressa Franca Maino, docenti dell’Università Statale di Milano e la moderazione di Barbara Stefanelli, vicedirettore vicario del Corriere della Sera. Gli effetti dei cambiamenti demografici e sociali richiedono interventi per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini: in questo contesto le prestazioni erogate dalle aziende, affiancandosi e integrandosi al welfare pubblico, possono contribuire a generare un impatto positivo nella creazione di valore per il territorio e per le comunità.
“Il welfare aziendale - commenta Roberto Tasca, presidente di A2a - ha una lunga tradizione nella storia di A2a: le prime forme di supporto ai dipendenti attivate negli Anni ‘60 per fronteggiare fenomeni come l’emarginazione sociale, tipica di quel periodo, erano già strumenti di attenzione alle persone e inclusione. Questo percorso è proseguito negli anni con numerose iniziative, l’ultima delle quali in ordine di tempo è il Piano di Azionariato Diffuso”.
E aggiunge: “Oggi il Gruppo è tra le prime aziende del Paese e la prima che opera anche nell’ambito dell’economia circolare ad avere attivato questo programma con 5,3 milioni di euro che cresceranno ancora nella fase successiva. Oltre a coinvolgere i nostri colleghi nel percorso di crescita della società condividendo con loro i risultati raggiunti insieme, rappresenta anche una leva di educazione finanziaria per favorire la conoscenza rispetto all’impiego delle proprie risorse economiche. Con questo Piano testimoniamo il senso di responsabilità che abbiamo nei loro confronti. Le quasi 11mila adesioni ci confermano l’importanza dell’investimento fatto e l’elevato livello di affiliazione dei nostri dipendenti”.
Evidenzia l’ad di A2a, Mazzoncini: “La disponibilità e l’accessibilità dei servizi incidono sempre di più sulla qualità della vita. L’impegno del Gruppo per il benessere dei dipendenti è cresciuto negli anni ed è diventato centrale nella nostra strategia. Per le nostre persone abbiamo previsto oltre 72 milioni di euro all’anno attraverso un sistema strutturato che si è evoluto e rafforzato nel tempo fino a diventare un modello di riferimento nel nostro ambito industriale. Ne è esempio il piano da 120 milioni al 2035 per sostenere i nostri colleghi nei loro progetti di genitorialità”. Quindi sottolinea: "Di fronte ai cambiamenti socio-demografici in atto i sistemi di welfare possono diventare laboratori di innovazione in grado di attivare alleanze tra pubblico e privato e mettere a sistema azioni orientate a garantire maggiore benessere per le comunità”.
Mauro Ghilardi, direttore People and Transformation di A2a, rimarca come, a partire dai primi fondi di assistenza sanitaria per le famiglie, le case vacanze e le colonie estive avviati diversi anni fa, l’impegno del Gruppo per il benessere dei dipendenti si sia esteso e rafforzato. Solo negli ultimi 18 mesi sono stati avviati A2a Life Caring - il programma da 10 milioni di euro l’anno (120 milioni in arco piano) per supportare la genitorialità con aiuti economici e iniziative formative, tra le quali un contributo annuale fino a 3.250 euro per i primi 3 anni di vita del bambino e il supporto per le spese sostenute per la cura e l’istruzione dei figli fino alla fine dell’istruzione secondaria - e A2a Life Sharing - il Piano di Azionariato Diffuso da oltre 5,3 milioni annui grazie al quale le persone del Gruppo possono partecipare alla crescita dell’azienda.
Gli elementi distintivi dei due piani (Life Caring e Life Sharing) risiedono anche nella condivisione con le organizzazioni sindacali. In particolare, il Piano di Azionariato Diffuso è stato sottoscritto e supportato dalla maggior parte delle sigle presenti nel Gruppo, un unicum nel panorama imprenditoriale (recenti analoghe iniziative di altre aziende sono state definite in modo unilaterale). Alla prima fase ha aderito oltre l’86% degli aventi diritto; in autunno partirà la seconda fase nella quale tutti i dipendenti potranno acquistare azioni di A2a ricevendone ulteriori gratuitamente con una premialità inversa rispetto al proprio inquadramento contrattuale per favorire i colleghi con le retribuzioni più basse: 1 azione gratuita ogni azione acquistata per gli operai, 1 azione gratuita ogni 3 per quadri e impiegati, 1 azione gratuita ogni 5 acquistate per i dirigenti.
Diciotto milioni di euro sono inoltre previsti per altri servizi (tra i quali il progetto ‘Case ai lavoratori’, l’assistenza sanitaria integrativa, assistenza psicologica, iniziative di wellbeing e lotta alle dipendenze, convenzioni attive) a cui si aggiungono ulteriori 39 milioni per i Premi di produttività, che i dipendenti possono scegliere di destinare in tutto o in parte ai fondi di previdenza complementare, usufruendo di un contributo aggiuntivo da parte di A2a sull’importo convertito (di circa il 15%). Oltre a quelli di natura economica, le politiche di welfare di A2a sono in grado di abilitare importanti benefici indiretti: favoriscono la diffusione tra la popolazione aziendale di informazioni sulle prestazioni alle quali si può accedere, e quindi maggiore consapevolezza sui propri diritti, e incentivano meccanismi occupazionali virtuosi come la capacità di attrazione di nuovi talenti e lo sviluppo di un indotto di servizi di qualità sul territorio.
Leggi tutto: A2a, oltre 72 mln all’anno per Welfare e premi per dipendenti

(Adnkronos) - Il ministro della Cultura Alessandro Giuli accusa il Corriere della Sera di aver censurato un’intervista a tutto campo, che avrebbe dovuto contenere anche la replica a un editoriale di Ernesto Galli della Loggia sulla cultura di destra, pubblicato sul quotidiano lo scorso sabato.
"In un primo momento - scrive Giuli in un post su Facebook - dal Corriere mi chiedono una replica a un editoriale velenoso sulla cultura di destra scritto da Galli della Loggia, poi cambiano idea virando su un’intervista a tutto campo, con la prima domanda proprio su Galli della Loggia. Ma siccome la risposta alla domanda non piace decidono di non pubblicare l’intervista".
Il ministro riferisce inoltre di aver accettato modifiche richieste dalla testata: "E dire che, previa supplica del Corriere, avevo anche accettato di togliere le parole 'perditempo' e 'poltrona di lusso'". Giuli conclude il suo intervento polemizzando sul piano dei principi: "Poi dicono che gli illiberali siamo noi di destra…". Il ministro ha allegato al post il testo integrale dell’intervista definita "censurata".
Da cosa nasce questa accusa di censura? Sabato 12 luglio, in prima pagina del ‘Corriere’, è stato pubblicato l’editoriale di Ernesto Galli della Loggia dal titolo ‘Cultura, lo scatto non c’è’, con l’accusa al governo Meloni di mancanza di idee e di aver ridotto la gestione culturale a un mero esercizio di occupazione di posti di potere.
Nell’articolo, Galli della Loggia osserva che la destra al governo avrebbe avuto l’opportunità di rilanciare l’immagine culturale dell’Italia, “non la messa in cantiere dell’Enciclopedia Italiana, ma” almeno il lancio di nuove istituzioni museali e scientifiche. Secondo lo storico, si è preferito un approccio difensivo e burocratico, privo di visione: “Egemonia non vuol dire avere una lista di posti a disposizione e cominciare a riempirli sostituendo gli amichetti degli altri con i propri”.
Galli della Loggia riconosce al solo ministro Valditara un tentativo coraggioso di riforma, “ imbarcandosi nella perigliosa impresa di dar vita niente di meno che a nuove Indicazioni per la scuola italiana dell’obbligo”, e ricorda di essere stato inserito nel gruppo di docenti universitari che si sta “avventurando in un territorio che la sinistra di tutte le tinte ha sempre considerato un suo elettivo monopolio politico-culturale”. L'editoriale si chiude con questa frase: "Basta mettere da parte qualunque progetto egemonico, non far caso né alle poltrone né agli strapuntini e cercare di avere invece qualche idea. Che ci vuole?".
Alla domanda diretta, il ministro Giuli ha risposto rivendicando risultati concreti e parlando dell’autore dell’editoriale. Nella versione originale, poi “depurata” delle parole ‘perditempo’ e ‘poltrona di lusso’, come scrive Giuli su Facebook, si legge: “I perditempo insinuano che l’impegno della destra sia concentrato sulle poltrone, noi intanto raggiungiamo risultati: sabato abbiamo ottenuto l’iscrizione di un nuovo sito Unesco, il 61°, le ‘Domus de Janas’ sarde. Un primato mondiale riconosciuto al Ministero della Cultura”.
Il ministro ha poi puntato il dito contro la posizione ricoperta da Galli della Loggia: “Prendo sul serio la sua illuminante autodenuncia: il mio predecessore lo aveva nominato in una ‘poltrona’ di lusso, a capo della Consulta dei Comitati Nazionali, dalla quale il Prof ha giudicato le opere di Papini, di Volpe e perfino di Gentile indegne di valore nazionale. La stessa Consulta ha bocciato le celebrazioni del 650° anniversario di Boccaccio”. In chiusura, l’affondo: “Ergo: mozione accolta, ora mi aspetto che lui dia il buon esempio e lasci spazio a persone più motivate. Altrimenti sarò costretto a replicare parafrasando Hegel: ‘Non c’è eroe (politico) per il suo cameriere (intellettuale)’”.
“Dieci giorni fa avevamo chiesto intervista al ministro su quanto accadeva al ministero ma ce l’ha negata”, così la direzione del ‘Corriere della Sera’ all’Adnkronos replica al post di Alessandro Giuli. Prosegue la nota: “Domenica il ministro ha accettato intervista ma si è concentrato su un editoriale critico sulla politica culturale del professor Galli Della Loggia in cui si rispondeva esclusivamente chiedendo le sue dimissioni da un incarico culturale con un contorno di insulti. Al ministro è stato chiesto di replicare con una lettera alle accuse politiche del professor Galli. Nessuna censura. Lui ha rifiutato. Se cambierà idea siamo pronti a pubblicarla. Il resto è una polemica pretestuosa e senza fondamento. Del resto nell’intervista si nega anche l’evidenza rispetto a quanto sta accadendo nel suo ministero”.
Leggi tutto: Giuli contro il 'Corriere': 'Censurata mia intervista'. La replica del quotidiano

(Adnkronos) - Il ministro della Cultura Alessandro Giuli accusa il Corriere della Sera di aver censurato un’intervista a tutto campo, che avrebbe dovuto contenere anche la replica a un editoriale di Ernesto Galli della Loggia sulla cultura di destra, pubblicato sul quotidiano lo scorso sabato.
"In un primo momento - scrive Giuli in un post su Facebook - dal Corriere mi chiedono una replica a un editoriale velenoso sulla cultura di destra scritto da Galli della Loggia, poi cambiano idea virando su un’intervista a tutto campo, con la prima domanda proprio su Galli della Loggia. Ma siccome la risposta alla domanda non piace decidono di non pubblicare l’intervista".
Il ministro riferisce inoltre di aver accettato modifiche richieste dalla testata: "E dire che, previa supplica del Corriere, avevo anche accettato di togliere le parole 'perditempo' e 'poltrona di lusso'". Giuli conclude il suo intervento polemizzando sul piano dei principi: "Poi dicono che gli illiberali siamo noi di destra…". Il ministro ha allegato al post il testo integrale dell’intervista definita "censurata".
Da cosa nasce questa accusa di censura? Sabato 12 luglio, in prima pagina del ‘Corriere’, è stato pubblicato l’editoriale di Ernesto Galli della Loggia dal titolo ‘Cultura, lo scatto non c’è’, con l’accusa al governo Meloni di mancanza di idee e di aver ridotto la gestione culturale a un mero esercizio di occupazione di posti di potere.
Nell’articolo, Galli della Loggia osserva che la destra al governo avrebbe avuto l’opportunità di rilanciare l’immagine culturale dell’Italia, “non la messa in cantiere dell’Enciclopedia Italiana, ma” almeno il lancio di nuove istituzioni museali e scientifiche. Secondo lo storico, si è preferito un approccio difensivo e burocratico, privo di visione: “Egemonia non vuol dire avere una lista di posti a disposizione e cominciare a riempirli sostituendo gli amichetti degli altri con i propri”.
Galli della Loggia riconosce al solo ministro Valditara un tentativo coraggioso di riforma, “ imbarcandosi nella perigliosa impresa di dar vita niente di meno che a nuove Indicazioni per la scuola italiana dell’obbligo”, e ricorda di essere stato inserito nel gruppo di docenti universitari che si sta “avventurando in un territorio che la sinistra di tutte le tinte ha sempre considerato un suo elettivo monopolio politico-culturale”.
Alla domanda diretta sul tema, il ministro Giuli ha risposto rivendicando risultati concreti e parlando dell’autore dell’editoriale. Nella versione originale, poi “depurata” delle parole ‘perditempo’ e ‘poltrona di lusso’, come scrive Giuli su Facebook, si legge: “I perditempo insinuano che l’impegno della destra sia concentrato sulle poltrone, noi intanto raggiungiamo risultati: sabato abbiamo ottenuto l’iscrizione di un nuovo sito Unesco, il 61°, le ‘Domus de Janas’ sarde. Un primato mondiale riconosciuto al Ministero della Cultura”.
Il ministro ha poi puntato il dito contro la posizione ricoperta da Galli della Loggia: “Prendo sul serio la sua illuminante autodenuncia: il mio predecessore lo aveva nominato in una ‘poltrona’ di lusso, a capo della Consulta dei Comitati Nazionali, dalla quale il Prof ha giudicato le opere di Papini, di Volpe e perfino di Gentile indegne di valore nazionale. La stessa Consulta ha bocciato le celebrazioni del 650° anniversario di Boccaccio.” In chiusura, l’affondo: “Ergo: mozione accolta, ora mi aspetto che lui dia il buon esempio e lasci spazio a persone più motivate. Altrimenti sarò costretto a replicare parafrasando Hegel: ‘Non c’è eroe (politico) per il suo cameriere (intellettuale).’”
Questo scontro culturale ha ora assunto un risvolto politico e mediatico: Giuli ha reso pubblica la sua risposta, sostenendo che il Corriere abbia scelto di non pubblicare l’intervista dopo averla sollecitata, fatto che ha ulteriormente alzato i toni dello scontro.
Leggi tutto: Giuli contro il 'Corriere': 'Censurata mia intervista. E poi siamo noi gli illiberali'

(Adnkronos) - Non c'è stata partita, né tra Sinner e Alcaraz, né tra tennis e calcio sui social italiani nella giornata di ieri. La finale di Wimbledon ha dominato la conversazione online: la ricerca di Socialcom in esclusiva per Adnkronos ha raccolto con la piattaforma SocialData oltre 150 mila citazioni, superando di più di 20 volte le menzioni dedicate alla finale del Mondiale per Club, ferma a circa 7 mila, nonostante la vittoria del Chelsea. Anche l'engagement conferma il dominio del tennis: più di 7 milioni e mezzo di interazioni e visualizzazioni totali contro 1,3 milioni raccolti dall'evento calcistico.
Il tweet di Sinner con il trofeo supera le 250.000 interazioni
Lo scontro Sinner-Alcaraz ha catalizzato l'attenzione a partire dalle 18, con picchi di entusiasmo fino alle 22. Solo dopo le 23, al termine della sfida tra Chelsea e PSG, si registra una leggera crescita dell'interesse per il calcio. Il video più visto su TikTok è quello del TG1, grazie al commento coinvolgente di Adriano Panatta. Su Twitter, il post più interattivo è stato quello in cui Sinner bacia il trofeo, superando le 250 mila interazioni.
Premier Meloni guida la classifica degli influencer con più interazioni ottenute grazie alla vittoria di Sinner
Tra i contenuti più virali anche il gioco di parole "Sinner/Winner" pubblicato da @gliautogol su Instagram, il video di Lorenzo Muto su TikTok che svela l'entità del premio vinto e il post di congratulazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Proprio Meloni guida la classifica degli influencer con più interazioni ottenute grazie ai contenuti dedicati alla vittoria di Sinner: quasi 150 mila tra Instagram e Facebook. Seguono Gianluigi Buffon con 88 mila e Alessandro Cattelan con 85 mila. Tra i politici, l'unico altro presente nella top 5 è Matteo Salvini. "Il trionfo sulla rete e sui social di Sinner stabilisce un precedente storico: il tennis crea più engagement del calcio e consente di allargare a dismisura la platea degli utenti interessati", commenta Luca Ferlaino, Presidente di Socialcom.
Leggi tutto: Sinner batte Alcaraz e calcio, è Re indiscusso dei social media: indagine Socialcom
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