(Adnkronos) - Saranno, alla fine, al 15% i dazi sulle merci europee importate negli Stati Uniti? Al momento nessuno può saperlo con certezza, se non Donald Trump. Per rendere effettivo il risultato della difficile trattativa sull'asse Bruxelles-Washington serve il via libera del presidente americano.
Perché Trump non dovrebbe accettare un 'compromesso' che certifica una sostanziale asimmetria e quindi un vantaggio per la parte americana? Escludendo questioni di merito, che evidentemente non ci sono, è un'ipotesi che si deve prendere in considerazione nel caso in cui scegliesse di andare allo scontro totale, lasciando partire le tariffe annunciate per il 1 agosto e accettando la ritorsione europea.
Perché, invece, l'Europa ha accettato di spingersi così avanti nelle sue concessioni? Una volta capito che il concetto stesso di reciprocità era diventato un obiettivo troppo ambizioso, ha scelto di limitare i danni, neutralizzando le conseguenze, ritenute catastrofiche, di un 'no deal'. Questo perché bisogna intendersi sul significato reale dei dazi al 15%. Si sta parlando della tariffa imposta sui prodotti europei venduti negli Stati Uniti. Al contrario, non ci sarebbero dazi o sarebbero appena sotto il 5% per le merci americane vendute in Europa.
Quanto è pesante questa asimmetria? Più di quello che dice nominalmente la differenza tra 15 e 0 o 4,8%, perché si deve sommare l'effetto cambio che, di fatto, raddoppia il vantaggio americano.
Ci sono ancora margini di trattativa? Ci sono soprattutto su un aspetto chiave. Trump non si accontenterebbe del 15%, e delle conseguenze descritte, ma vorrebbe dazi più alti in tre settori chiave: auto, farmaci e semiconduttori. E si entra in questo modo in un terreno in cui l'Europa non può e non vuole entrare, anche per le pressione di alcuni stati membri forti, su tutti Germania e Francia ma anche l'Italia, particolarmente esposta sui farmaci.
Cosa fa l'Europa in attesa di Trump? Bruxelles non può rimanere ferma in attesa di Trump. Per questo l’Ue, sta per approvare la sua risposta da 93 miliardi di euro, con i contro dazi che scatterebbe a partire dal 7 agosto in caso di mancato accordo. Ma sarebbe una parte del costo da pagare, e far pagare agli Stati Uniti, per il 'no deal'.
Chi pagherà alla fine la guerra commerciale? C'è una sola certezza, in queste ore, il costo dei dazi, nella proporzione finale che assumeranno, peseranno sulle imprese, europee e americane, e sui consumatori, europei e americani. (Di Fabio Insenga)
Leggi tutto: Dazi Trump, il 'compromesso' 15% lo pagano imprese e consumatori (europei e americani)
(Adnkronos) - Ursula von der Leyen vola in Cina per incontrare il leader Xi Jinping. "In questi 50 anni la cooperazione è cresciuta in termini di profondità e di portata. E sia l'Europa che la Cina sono profondamente cambiate", ha detto la presidente della Commissione europea a Pechino per il summit per i '50 anni di legami tra Europa e Cina'. Oggi l'Europa e il gigante asiatico "sono due delle tre maggiori potenze economiche e commerciali al mondo. E le nostre relazioni sono tra le più importanti e significative al mondo - ha affermato - I nostri scambi bilaterali di beni superano i due miliardi di euro al giorno. L'Europa ha sostenuto per decenni lo sviluppo economico della Cina e continua a farlo. Ma, con l'approfondirsi della nostra cooperazione, si sono anche accentuati gli squilibri". E, ha rimarcato, "è essenziale riequilibrare le nostre relazioni bilaterali".
Perché, ha osservato, "per essere sostenibili le relazioni devono essere di vantaggio reciproco" e per questo "è fondamentale che la Cina e l'Europa riconoscano le rispettive preoccupazioni e propongano soluzioni concrete". "Sui temi cruciali del cambiamento climatico e della tutela dell'ambiente, abbiamo un'agenda positiva - ha proseguito von der Leyen - Condividiamo un impegno forte per l'Accordo di Parigi e la sua piena attuazione e lavoreremo insieme per il successo della Cop30".
"Presidente Xi - ha concluso nelle prime dichiarazioni - i prossimi 50 anni delle nostre relazioni sono da scrivere. È un'occasione per riequilibrare i nostri rapporti per la popolazione della Cina e quella dell'Europa". "Grazie, presidente Xi, per ospitarci a Pechino - ha poi scritto su X von der Leyen - Le nostre relazioni sono importanti a livello globale e deve funzionare per entrambe le parti, per le nostre popolazioni, per le nostre aziende".
Fare la "scelta strategica giusta", lavorare per "rafforzare la comunicazione e la fiducia", per "approfondire la cooperazione" in "una situazione internazionale più difficile e complessa" per "garantire maggiore stabilità e certezza al mondo con relazioni stabili e solide" tra Cina e Ue. Sono i punti trasmessi dal leader cinese, Xi Jinping, in risposta alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, a Pechino per il summit Ue-Cina.
"Di fronte a una trasformazione accelerata a livello globale, che non si vedeva da un secolo, e di fronte a un mondo in continua evoluzione e turbolento, i dirigenti cinesi ed europei devono ancora una volta dimostrare visione e leadership e fare la giusta scelta strategica", ha detto il leader cinese, che - secondo le dichiarazioni diffuse dall'agenzia ufficiale cinese Xinhua - ha evidenziato come le relazioni tra Cina e Ue siano arrivate a "un altro punto cruciale nella storia". Xi ha insistito su "rispetto", ricerca di "punti comuni" pur nelle "differenze" e su "apertura" e "cooperazione".
Anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha detto al leader cinese Xi Jinping di auspicare "progressi concreti" sul commercio. "L'Ue resta impegnata ad approfondire la nostra partnership bilaterale, con progressi concreti nell'affrontare le preoccupazioni con rispetto, buona volontà e onestà - ha detto Costa a Pechino per il summit Ue-Cina - Abbiamo bisogno di progressi concreti sulle questioni relative a commercio ed economia. Entrambi vogliamo che le nostre relazioni siano equilibrate, reciproche e con vantaggi reciproci".
Leggi tutto: Ue-Cina, von der Leyen: "Riequilibrare relazioni". Xi: "Bisogna fare scelta giusta"
(Adnkronos) - 'Temptation Island', in onda ieri su Canale 5, ha dominato il prime time con 3.516.000 spettatori e il 28.4% di share. Al secondo posto, 'Sister Act – Una svitata in abito da suora' su Rai1, con 1.876.000 spettatori e il 13% di share. Terzo piazzamento per 'Rocco Schiavone' in replica su Rai2, con 836.000 spettatori e il 5.8% di share.
A seguire, tra gli altri ascolti di prime time: 'Il Caso' su Rai3 (696.000 spettatori, share 4.8%), 'Chicago Med' su Italia1 (626.000 spettatori, share 4.5%), 'Zona Bianca' su Rete4 (596.000 spettatori, share 5.1%), 'La Torre di Babele' su La7 (585.000 spettatori, share 3.8%), 'La maschera di Zorro' su Tv8 (338.000 spettatori, share 2.5%), 'Mai Stati Uniti' sul Nove (311.000 spettatori, share 2.1%).
In access prime time, 'La Ruota della Fortuna' su Canale5, con 3.683.000 spettatori e il 23.6% di share, ha staccato di oltre 5 punti percentuali 'Techetechetè' su Rai1 (2.676.000 spettatori, share 17.1%).
Nel preserale ha vinto invece Rai1 con 'Reazione a Catena – L’Intesa Vincente' (2.046.000 spettatori, share 21.3%) e 'Reazione a Catena' (3.035.000 spettatori, share 25%) che hanno superato 'Sarabanda – Prima Sfida' (1.473.000 spettatori, share 17.1%) e 'Sarabanda' (2.031.000 spettatori, share 18.4%) in onda su Canale 5.
Leggi tutto: Ascolti tv 23 luglio, Temptation Island da record: vince e vola al 28,4%
(Adnkronos) - Nuove rivelazioni sulla scomparsa dell'attore statunitense Matthew Perry, l'indimenticabile Chandler Bing della serie tv 'Friends'. Un medico californiano, il dottor Salvador Plasencia, ha ammesso la propria responsabilità davanti al tribunale federale di Los Angeles, dichiarandosi colpevole di quattro capi d'accusa legati alla somministrazione illegale di ketamina all'attore, deceduto nell'ottobre 2023 all'età di 54 anni. La sentenza per il dottor Plasencia è attesa nei prossimi mesi: rischia fino a 40 anni di carcere.
Plasencia è una figura chiave nell'inchiesta sulla morte di Perry che coinvolge in totale cinque persone. I pubblici ministeri federali accusano il medico di aver sfruttato la vulnerabilità di Perry, ben nota a Hollywood e al grande pubblico, a causa della sua lunga lotta contro la dipendenza da sostanze. Gli avvocati difensori del medico hanno chiesto il patteggiamento per quattro capi d'accusa di distribuzione di ketamina. La pubblica accusa ha ritirato ulteriori capi in cambio della collaborazione del dottor Plasencia, che ha ammesso di aver fornito illegalmente all'attore una consistente quantità di farmaco.
Matthew Perry seguiva da tempo un trattamento terapeutico con ketamina, un anestetico dissociativo impiegato anche in ambito psichiatrico per il trattamento della depressione resistente. Tuttavia la sostanza, se usata impropriamente, può avere effetti euforici e diventare altamente pericolosa. Secondo le autorità di polizia, il popolare attore sarebbe ricaduto nella dipendenza durante l'autunno 2023, aprendosi così a contatti con fornitori privi di scrupoli.
Le indagini hanno rivelato che il dottor Plasencia non solo si procurava la ketamina tramite un altro medico complice, il dottor Mark Chavez (che ha anch'egli ammesso le proprie responsabilità), ma si recava personalmente presso l'abitazione dell'attore per somministrargli le dosi, o le consegnava al suo assistente. In appena due settimane, Plasencia avrebbe distribuito una ventina di flaconi della sostanza. Acquistati a 12 dollari l'uno, sarebbero stati rivenduti a Perry per somme vicine ai 2.000 dollari a flacone, secondo quanto emerso dalle indagini.
Uno dei dettagli più scioccanti emersi dall’inchiesta riguarda un messaggio inviato da Plasencia pochi giorni prima della morte dell'attore: "Mi chiedo quanto mi pagherà questo idiota", avrebbe scritto in riferimento a Perry. Un cinismo che, secondo la pubblica accusa, rivelerebbe la natura predatoria di questa rete di fornitori che orbitava intorno alla celebrità hollywoodiana.
Accanto a Plasencia, figura un'altra sospettata chiave: Jasveen Sangha, soprannominata la "regina della ketamina" a Hollywood. Questa donna con doppia cittadinanza statunitense e britannica di 41 anni è accusata di aver fornito la dose fatale all'attore. Si è dichiarata innocente ma, se condannata, rischia l'ergastolo. Anche l'assistente personale di Perry e un intermediario coinvolto nei traffici illeciti hanno deciso di collaborare con la giustizia, accettando di dichiararsi colpevoli.
Leggi tutto: Matthew Perry, il medico ammette: "Gli ho dato io la ketamina"
(Adnkronos) - I lavoratori specializzati sono sempre più introvabili: lo confermano i dati pubblicati da Unioncamere e il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel 2024 ammonta al 47,8% la difficoltà di reperire personale, in aumento del 2,7% rispetto al 2023. Tra le regioni più in difficoltà ci sono Veneto, Umbria e Friuli-Venezia Giulia con il 65% circa di lavoratori introvabili; seguono Trentino-Alto Adige con 62,7%, Piemonte – Valle d’Aosta, Toscana ed Emilia-Romagna, con il 61,7% e la Lombardia con 61,2%. A pesare su questa carenza il mismatch tra scuola e lavoro, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, ma anche il cosiddetto paradosso del ‘grande spreco’ rappresentato dai giovani inattivi, che riguarda un quarto dei giovani tra 25 e 34 anni.
Ne parla con Adnkronos/Labitalia l’imprenditrice piemontese Paola Veglio, amministratore delegato di Brovind, attiva nel mondo dell’automazione industriale, che da anni denuncia la difficoltà a trovare giovani lavoratori. Nel suo caso, il problema è acuito dalla particolare dislocazione geografica della sua azienda: il piccolo borgo di Cortemilia, nell’Alta Langa, lontano dai servizi offerti dalle grandi città.
“Impazzire per trovare lavoratori qualificati - spiega - è un lusso che il nostro Paese non può permettersi. Penso sia sempre più importante che tra scuola e tessuto imprenditoriale ci sia maggior vicinanza, in modo che i giovani possano toccare con mano cosa significhi lavorare in azienda. I percorsi di stage o l’alternanza scuola lavoro sono utili ma non sufficienti. Dovrebbe esserci una maggior presenza fisica dei ragazzi sul luogo di lavoro, per capire cosa si faccia realmente, in modo che una volta preso il diploma possano avere le idee più chiare su ciò che vorranno fare. Sto lavorando concretamente per ridurre questo gap, costruendo un dialogo produttivo con le scuole tecniche del territorio. Spero che anche altre aziende vorranno fare altrettanto”.
“Brovind - sottolinea - vive un duplice problema, da un lato fatica a trovare personale qualificato, dall’altro i giovani sono poco inclini a lavorare in un piccolo borgo. Per queste ragioni cerchiamo di far coincidere le esigenze del welfare aziendale con quelle del welfare territoriale. Con la crescita dell’organico, in Brovind la mensa era diventata troppo piccola, ma il territorio non offriva soluzioni utili per agevolare la pausa pranzo. Per questo, ho ristrutturato e riaperto un ristorante pizzeria chiuso da anni che ospita 60 dipendenti a mezzogiorno, ma accoglie anche i cittadini e i turisti del borgo. Grazie agli sforzi del comune, finalmente a Cortemilia è presente un asilo nido e Brovind paga la retta ai figli dei propri lavoratori”.
“Da qualche anno - racconta - il mondo del lavoro è cambiato: oggi sono le persone a scegliere l’azienda in cui lavorare. È più difficile agganciare i giovani, perché il loro modo di pensare è diverso dalle generazioni precedenti; finché non entreremo in sintonia con loro sarà difficile coinvolgerli. Si potrebbe partire da una narrazione diversa del lavoro in fabbrica, oggi sempre più tecnologicamente sofisticato, per riqualificare l’immagine dell’operaio e renderla più interessante”.
“Ci vorrebbero più incentivi - sottolinea l’imprenditrice - per assumere i giovani e dovrebbe essere reintrodotta l’opportunità ai minorenni di partecipare agli stage estivi: oggi i ragazzi hanno a disposizione solo l’esperienza di alternanza scuola-lavoro e spesso arrivano ai 18 anni completamente spaesati e senza avere la minima idea di come funzioni il mondo lavorativo. Il paradosso - ammette - di un’Italia che non trova lavoratori mentre i giovani restano ai margini dovrebbe farci riflettere: forse non sono loro a essere lontani dal lavoro, ma il lavoro a non parlare più la loro lingua. Se vogliamo che borghi storici come Cortemilia continuino a vivere, serve più coraggio nel ripensare il lavoro: renderlo accessibile, umano e connesso al futuro delle nuove generazioni, non al passato delle imprese”.
Leggi tutto: Lavoratori specializzati cercasi, la sfida dell’imprenditrice Paola Veglio
(Adnkronos) - La Formula 1 torna in pista. Da domani, venerdì 25 luglio, a domenica 27, si corre a Spa-Francorchamps per il Gp del Belgio, tredicesimo appuntamento del Mondiale - in diretta tv, anche in chiaro, e streaming. Si riparte dal dominio McLaren e dalla doppietta Norris-Piastri nel Gp di Gran Bretagna a Silverstone, dove Nico Hulkenberg è riuscito a strappare il primo podio della carriera precedendo la Ferrari di Lewis Hamilton. Tanta voglia di riscatto quindi per la Rossa dell'inglese e di Charles Leclerc. Dalle prime sessioni di prove libere alla gara, ecco gli orari del weekend, il programma e dove vedere il Gran Premio del Belgio.
Ecco il programma del Gp del Belgio:
Venerdì 25 luglio
Ore 12.30 Prove Libere 1
Ore 16.30 Qualifiche gara Sprint
Sabato 26 luglio
Ore 12 Gara Sprint
Ore 16 Qualifiche
Domenica 27 luglio
Ore 15 Gara
Tutti gli appuntamenti del Gp del Belgio saranno trasmessi in diretta televisiva sui canali SkySport. Le qualifiche della gara Sprint di venerdì 25 luglio e la stessa gara corta di sabato 26 saranno trasmesse anche in chiaro su TV8, mentre qualifiche e Gp si potranno vedere senza abbonamento in differita. Il weekend di Formula 1 si potrà seguire in streaming anche sull'app SkyGo e su NOW, oltre che, quando previsto in diretta, sulla piattaforma web di TV8.
Leggi tutto: Formula 1, si corre in Belgio: il programma e dove vedere il Gp in tv
(Adnkronos) - Il Milan punta Dusan Vlahovic per l'attacco. L'ultima pista per regalare un centravanti a Max Allegri porta al serbo della Juventus, sempre più ai margini del progetto bianconero con l'arrivo di Jonathan David e l'intenzione di (ri)acquistare Randall Kolo Muani. Secondo le ultime news di calciomercato di oggi, giovedì 24 luglio, Vlahovic sarebbe uno dei principali obiettivi rossonero, che già hanno avviato i primi contatti con la Juve.
Gli ostacoli, in questo caso, sono tanti. Il Milan non sarebbe disposto a investire troppi soldi per il cartellino, spingendosi non oltre i 25 milioni, che potrebbero arrivare a 30 con l'inserimento di bonus. Cifra che non convincerebbe la Juve, che vorrebbe aspettare qualche squadra straniera per vendere il suo attaccante. Poi c'è lo scoglio ingaggio: Vlahovic è a bilancio per 24 milioni lordi e ne guadagna circa 12 netti, una cifra fuori budget per i rossoneri.
Da qui l'idea di imbastire uno scambio con la Juventus che possa comprendere un difensore, Malick Thiaw, che ha rifiutato il Como nelle scorse settimane, o Stahinja Pavlovic. Necessario però, per far quadrare i conti, che il giocatore si abbassi sensibilmente l'ingaggio, considerando che il più pagato della rosa rossonera al momento è Rafa Leao con i suoi 7 milioni di stipendio.
Leggi tutto: Milan, pista Vlahovic per l'attacco: contatti con la Juventus
(Adnkronos) - Ancora una ‘fumata nera’ in Commissione Vigilanza Rai, convocata questa mattina per esprimere parere vincolante sul presidente del consiglio di amministrazione in pectore, ovvero Simona Agnes. La maggioranza ha infatti disertato in blocco la votazione, facendo così mancare il numero legale necessario per la validità del voto.
A quanto apprende l’Adnkronos, erano presenti Dario Carotenuto, Annalaura Orrico e Gaetano Amato per M5S, Stefano Graziano del PD e Maria Elena Boschi di Italia Viva. Prosegue dunque lo stallo in Vigilanza, che nasce dalla scelta della maggioranza di disertare le sedute della commissione a seguito del rifiuto della minoranza di appoggiare la candidatura di Simona Agnes.
Leggi tutto: Rai, maggioranza diserta ancora seduta in Vigilanza su voto per presidente
(Adnkronos) - Un uomo ha ferito con un colpo di pistola un addetto alla sicurezza del locale 'Fiesta', in zona Eur. E' successo intorno alle 3.30 nella notte tra mercoledì e giovedì. L'uomo è poi fuggito in auto. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del commissariato Esposizione e della Squadra mobile che hanno subito avviato le indagini per risalire all'autore della sparatoria, anche visionando le telecamere di videosorveglianza.
Leggi tutto: Roma, sparatoria fuori da locale all'Eur: ferito addetto sicurezza
(Adnkronos) - Dan Ndoye è uno dei principali obiettivi di calciomercato del Napoli. Il club partenopeo ha individuato nell'esterno offensivo del Bologna il rinforzo perfetto per il suo attacco, secondo le ultime news di oggi, giovedì 24 luglio. Antonio Conte ha alzato il pressing invitando il ds Giovanni Manna ad alzare l'offerta per lo svizzero.
Il Napoli sarebbe infatti pronto ad arrivare fino a 40 milioni comprensivi di bonus per Ndoye, nove gol e sei assist nell'ultima stagione, a fronte di una richiesta di 45. Le parti, insomma, si stanno man mano avvicinando, ma il club partenopeo non è l'unico interessato al giocatore. Sulle sue tracce c'è anche il Nottingham Forest, che nei giorni scorsi si sono visti rifiutare un'offerta da 30 milioni.
Ndoye avrebbe dato priorità al Napoli, dicendo un primo sì agli azzurri, ma non vuole andare in rotta con il suo club. Possibile però che nei prossimi giorni si raggiunga la quadra definitiva, così che Conte possa abbracciare un nuovo rinforzo in avanti dopo aver già accolto Noa Lang, attaccante arrivato dal Psv Eindhoven, e Lorenzo Lucca dall'Udinese.
Leggi tutto: Napoli, obiettivo Ndoye: Conte alza l'offerta, accordo vicino
(Adnkronos) - Doppio appuntamento con Temptation Island. Il reality condotto da Filippo Bisciglia torna stasera, giovedì 24 luglio, con il quinto appuntamento. In prima serata su Canale 5, Bisciglia tornerà a raccontare il viaggio nei sentimenti delle cinque coppie rimaste, dopo il falò di confronto di ieri tra Denise e Marco, concluso con un addio.
Questa settimana Temptation Island eccezionalmente raddoppia con due appuntamenti. In prima serata su Canale5: dopo la puntata di ieri, mercoledì 23, torna oggi, giovedì 24 luglio. Una nuova imperdibile puntata del docu-reality che appassiona e coinvolge il pubblico e che ci riserva ancora sorprese, colpi di scena e decisioni inaspettate.
Il viaggio nei sentimenti promette turbolenze che mettono a dura prova le coppie. Simone e Sonia B., Sarah e Valerio, Valentina e Antonio, Maria Concetta e Angelo e Lucia e Rosario, solo chi ha il coraggio di mettersi in gioco arriva alla verità.
Tra alti e bassi, inaspettate confessioni, importanti prese di coscienza, ma anche momenti di leggerezza e divertimento i protagonisti continuano a testare la solidità della propria relazione e la sincerità dei propri sentimenti. Come proseguirà la loro esperienza nei rispettivi villaggi?
Attesissimo il falò di confronto tra Simone e Sonia. Nella puntata andata in onda ieri sera, mercoledì 23 luglio, Sonia ha scoperto il tradimento del suo fidanzato. La ragazza ha avuto la possibilità di vedere i filmati che ritraggono il personal trainer in atteggiamenti intimi con la single Rebecca.
Simone ha trascorso un intero pomeriggio con la tentatrice, tra conversazioni profonde e massaggi a tutto il corpo. Davanti ai primi filmati Sonia ha reagito con rabbia: "Questo ha sbattuto la testa a terra", ha detto. Ma non è finita qui... per Sonia ci sono altri video. Simone e Rebecca si sono lasciati andare a vere e proprie effusioni, culminate in un momento intimo. Simone ha preso per mano Rebecca e l'ha portata in bagno, lontano dalle telecamere. I microfoni, però, hanno registrato tutto.
Sonia ha ottenuto come conferma la confessione di Rebecca: "Mi ha baciato", ha confessato la tentatrice. "Mi vergogno di averlo avuto accanto", ha detto la fidanzata, visibilmente scossa, prima di chiedere il falò di confronto che andrà in onda questa sera. Appuntamento su Canale 5 per scoprire come andrà a finire tra la coppia.
Leggi tutto: Temptation Island, anticipazioni stasera 24 luglio: il tradimento di Simone
(Adnkronos) - Il Bologna accoglie in ritiro... Gianni Morandi. Il cantante italiano, tifosissimo rossoblù, nella passata stagione ha presenziato a molte partite al Dall'Ara così come in trasferta, soprattutto in quelle di Champions League. E così Morandi ha approfittato delle vacanze per concedersi qualche giorno di 'calcio' andando a trovare la sua squadra del cuore. La squadra di Italiano sta preparando la nuova stagione a Valles, in Val Pusteria, dopo aver vinto lo scorso anno la Coppa Italia, battendo il Milan in finale e garantendosi così la qualificazione in Europa League.
Gianni Morandi ha quindi assistito all'allenamento salutando uno a uno, al momento dell'ingresso in campo, i calciatori. Il tutto, come spesso capita in questi casi, è stato postato sui profili social ufficiali del club. "Ciao grande", dice Remo Freuler al cantante, mentre ancora più affezionato è stato il saluto di Riccardo Orsolini: "Siamo diventati la coppia dell'estate", dice l'esterno offensivo, facendo riferimento a un video di un duetto andato in scena nelle scorse sere: "Una volta facevi i feat con Rovazzi, ora li fai con Orsolini".
"Grande Gianni", lo saluta Charalampos Lykogiannis, poi è la volta di Ciro Immobile, nuovo acquisto rossoblù al rientro in Serie A dopo la parentesi al Besiktas: "Sei finito a Bologna te?", gli dice Morandi prima di aprirsi in un abbraccio. "Benvenuto in Italia, a Bologna", dice Morandi a un altro nuovo arrivato, il difensore Martin Vitik, mentre molto più caloroso è l'abbraccio con Lewis Ferguson e Jhon Lucumì. Molto sentito anche il saluto con Giovanni Fabbian, a cui Morandi rivolge un paterno: "Vai a lavorare, dai".
Leggi tutto: Canta con Orsolini, abbraccia Immobile: lo show di Gianni Morandi con il Bologna
Gaza, l'orrore della fame estrema: l'ONU accusa, il Regno Unito si ribella. E l'Occidente è complice?
Il corpicino ridotto a pelle e ossa, gli occhi scavati che ancora chiedono giustizia. Quella di Muhammad, il bambino palestinese diventato il simbolo straziante di una Gaza stremata dalla carestia, è un'immagine che scuote le coscienze anche di chi, finora, aveva scelto di non vedere.
Pubblicata in prima pagina dal Daily Express – tabloid britannico di destra, non certo filo-palestinese – la foto di Muhammad, retto tra le braccia della madre tra le macerie, è un pugno allo stomaco. "Per pietà, fermate questo adesso", titola il giornale, mentre la politica britannica, tradizionalmente alleata di Israele, inizia a vacillare.
Non sono più solo attivisti pro-Palestina o la sinistra a denunciare l'"inferno di Gaza". Ora, anche voci conservatrici – persino ex sostenitori di Israele – parlano di "genocidio".
Kit Malthouse, ex ministro Tory e membro dei 'Friends of Israel', ha sfidato il governo laburista di Keir Starmer: "Le condanne verbali non bastano più", ha tuonato, minacciando sanzioni e avvertendo che chi tace rischia di finire alla sbarra all'Aja come complice.
Le denunce si moltiplicano: decine di morti per denutrizione, bambini che muoiono di stenti, file disperate per un pugno di farina. L'ONU accusa, ma la comunità internazionale continua a finanziare la guerra.
🔴 Fino a quando?
Muhammad, con il suo sguardo che chiede "perché?", è diventato il test morale dell'Occidente. La domanda ora è: il mondo avrà il coraggio di agire, o continuerà a voltarsi dall'altra parte?
📢 Condividi questo articolo. La vergogna di Gaza riguarda tutti. #StopGazaFamine #SaveMuhammad
In campo il Ros, una ventina le persone indagate...
ontinua la caccia al latitante Attilio Cubeddu, ricercato dal 1997, per non aver fatto rientro, al termine di un permesso, nel carcere di Badu 'e Carros (Noro), dove era rinchiuso per sequestro di persona e altri reati.
Insieme ad altri malviventi, infatti, aveva partecipato nei primi anni Ottanta ad alcuni sequestri di persona a scopo di estorsione in Toscana e in Emilia Romagna, ai danni di Cristina Peruzzi e di Patrizia Bauer.
Successivamente venne condannato per il sequestro dell'imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini, commesso durante i primi anni di latitanza.
Questa mattina in Ogliastra sono scattate una ventina di perquisizioni a familiari e personaggi legati a vario titolo a Cubeddu e che risultano indagati per il reato di procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.
In campo il Raggruppamento Operativo Speciale (Ros), col supporto dei comandi provinciali dei Carabinieri di Nuoro e Livorno, del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Cagliari, dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna e dell'XI Nucleo Elicotteri Carabinieri di Cagliari, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Roma.
Sono, inoltre, in corso accertamenti per acquisire tracce biologiche del latitante per risalire al suo profilo genetico completo.
(Adnkronos) - Sono in corso le ricerche di un ragazzo di 16 anni visto inabissarsi mercoledì pomeriggio nel fiume Po e non più riemerso. Come si legge sul profilo X dei Vigili del fuoco, è accaduto in località Ponte della Becca, nel comune di Linarolo (Pavia). Sul posto sono attualmente impegnati specialisti del soccorso acquatico e sommozzatori dei nuclei regionali della Lombardia e del Piemonte.
Leggi tutto: Pavia, ragazzo di 16 anni caduto nel Po: in corso le ricerche
(Adnkronos) - Ritrovata la fusoliera in fiamme dell'aereo scomparso dai radar in Russia, nella regione dell'Amour. A individuarla "un elicottero Mi-8 della Rosaviatsiya (l'autorità russa per l'aviazione civile), ha confermato via Telegram il ministero russo delle Emergenze. A bordo del volo di linea, un Antonov-24, 49 persone tra cui due bambini.
La notizia della scomparsa dai radar dell'aereo era stata confermata via Telegram dal governatore della regione, Vassili Orlov, dopo le notizie diffuse dai media russi.
L'aereo era in volo tra Blagovechtchensk e Tynda. "Un aereo, un An-24 dell'Angara Airlines, non è riuscito a mettersi in contatto con il punto di controllo designato a pochi chilometri dell'aeroporto di Tynda", cittadina dell'estremo oriente russo, aveva riferito la Tass, secondo cui a bordo del velivolo ci sono anche due bambini.
Leggi tutto: Russia, aereo con 49 persone a bordo scomparso da radar: trovata fusoliera in fiamme
(Adnkronos) - Un aereo con 49 persone a bordo "è scomparso dai radar" nella regione dell'Amour, in Russia. Lo ha confermato via Telegram il governatore della regione, Vassili Orlov, dopo le notizie diffuse dai media russi.
"I servizi d'emergenza hanno reso noto che un aereo di linea, un Antonov-24, che era in volo tra Blagovechtchensk e Tynda è scomparso oggi dai radar", ha precisato Orlov.
"Un aereo, un An-24 dell'Angara Airlines, non è riuscito a mettersi in contatto con il punto di controllo designato a pochi chilometri dell'aeroporto di Tynda", cittadina dell'estremo oriente russo, aveva riferito la Tass, secondo cui a bordo del velivolo ci sono anche due bambini.
Leggi tutto: Russia, persi contatti con aereo: 49 persone a bordo
(Adnkronos) - "Persi i contatti" con un aereo, con a bordo 46 persone, nella regione dell'Amur, in Russia. E' quanto si legge sull'agenzia russa Tass, che cita i servizi d'emergenza.
"Un aereo, un An-24 dell'Angara Airlines, non è riuscito a mettersi in contatto con il punto di controllo designato a pochi chilometri dell'aeroporto di Tynda", cittadina dell'estremo oriente russo, ha detto una fonte alla Tass, secondo cui a bordo del velivolo ci sono 40 passeggeri, compresi due bambini, e sei membri dell'equipaggio.
Leggi tutto: Russia, media: "Persi contatti con aereo, 46 persone a bordo"
(Adnkronos) - Israele sta valutando la risposta di Hamas alla proposta di accordo per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. La conferma è arrivata dall'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. E "in questo momento è in fase di esame", riportano i media israeliani.
In precedenza Hamas aveva reso noto via Telegram di aver trasmesso la sua risposta ai mediatori sulla proposta di cessate il fuoco a Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane contro il movimento e altri gruppi avviate il 7 ottobre 2023 a seguito dell'attacco di quel giorno in Israele. "Abbiamo consegnato la risposta nostra e delle fazioni palestinesi", hanno fatto sapere. Una fonte israeliana citata dal sito di notizie israeliano Ynet afferma che "la risposta di Hamas è migliorata, ma non a sufficienza".
Mentre Israele esamina dunque l'ultima risposta di Hamas, una fonte palestinese che ha familiarità con i negoziati in corso ha dichiarato all'Afp che le richieste del gruppo terroristico si concentrano principalmente sull'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e sul ritiro delle truppe dell'Idf. Hamas aveva presentato una risposta precedente martedì, rapidamente respinta dai mediatori arabi, che si sono rifiutati di condividerla con Stati Uniti e Israele e hanno chiesto al gruppo terroristico di presentare qualcosa di più ragionevole. Hamas ha accettato la richiesta, con il funzionario israeliano che conferma che l'ultima risposta non include alcune delle richieste nella proposta che il gruppo terroristico aveva presentato martedì.
La fonte afferma che Hamas chiede anche garanzie per assicurare una fine permanente della guerra, per assicurare che Israele non torni a combattere dopo i 60 giorni di tregua. Secondo Ynet, le precedenti garanzie sulla fine della guerra sono state date solo oralmente e Hamas sta cercando di includerle nel testo della proposta. Per quanto riguarda la questione degli aiuti umanitari, i media ebraici e arabi riferiscono che Hamas chiede che la responsabilità di portare gli aiuti nella Striscia di Gaza sia restituita alle Nazioni Unite.
Non è chiaro dai rapporti se la controversa Fondazione umanitaria di Gaza, sostenuta da Stati Uniti e Israele, verrebbe rimossa completamente dalla Striscia in questo scenario, o se continuerebbe a svolgere un ruolo nella distribuzione degli aiuti.
A Gaza si muore di "fame di massa". E' l'allarme lanciato ieri dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, denunciando come le consegne di cibo nel territorio palestinese, devastato dalla guerra, siano "ben al di sotto di quanto necessario" per la sopravvivenza della popolazione. "Gran parte della popolazione di Gaza sta morendo di fame. Non so come definirla se non fame di massa, ed è causata dall'uomo", ha detto ai giornalisti Ghebreyesus.
Un appello è stato firmato da oltre 100 Organizzazioni umanitarie che denunciano "una carestia di massa": "Mentre l'assedio del governo israeliano affama il popolo di Gaza, gli operatori umanitari ora si uniscono alle stesse file per il cibo, rischiando di venire uccisi solo per cercare di sfamare le proprie famiglia". E chiedono che venga immediatamente permesso l'accesso agli aiuti dell'Onu, "tonnellate di cibo, acqua, medicinali e altro" bloccati al confine di Gaza "dalle restrizioni, i rinvii e la frammentazione" imposti di Israele.
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