
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal palco di Atreju presenta oggi, venerdì 12 dicembre, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. "E' una partecipazione a cui tengo particolarmente, perché la questione di cui ci occupiamo ora è stata, ovviamente, una di quelle su cui abbiamo lavorato di più negli ultimi anni, soprattutto come governo italiano: la questione mediorientale". "La presenza di questo leader, stasera, fa anche giustizia di tante falsità che abbiamo ascoltato sul governo italiano negli ultimi due anni" aggiunge.
''Apprezzo molto questa opportunità che va a confermare le profondità relazioni di amicizia e di cooperazione che legano i nostri due Paesi e due popoli" ha dichiarato il presidente dell'Anp nel suo intervento ad Atreju. "Vorrei esprimere il mio grande gradimento per il vostro sostegno al processo di pace tra israeliani e palestinesi'' aggiunge. ''Quando ci sarà uno Stato palestinese che avrà piena sovranità, questo non rappresenterà un problema sicuritario per nessuno, ma sarà un partner responsabile e importante per il mantenimento della sicurezza della regione''. ''Sono qui oggi in qualità di rappresentante di un popolo che aspira a vivere con dignità e libertà, che crede nel pluralismo e nell'uguaglianza e che rigetta la violenza, proprio come l'Italia''. "Auspichiamo che l'Italia possa proseguire verso il percorso'' di riconoscimento dello Stato palestinese, che ''andrebbe a rafforzare le fondamenta della pace nella regione e la fiducia tra i popoli, il concetto di uguaglianza''. ''Sono già 160 i Paesi che hanno proceduto con il riconoscimento dello Stato palestinese, convinti che sia un investimento positivo nel processo di pace futuro e non frutto di una propensione verso una parte o verso un'altra'', sottolinea il leader dell'Anp. ''Teniamo in grande considerazione la postura italiana, anche a livello popolare, che ha sempre espresso grande solidarietà nei confronti di quello che la nostra gente ha sofferto nella Striscia di Gaza''.
''All'interno dello Stato palestinese deve vigere una sola legge e le armi devono essere nelle mani delle istituzioni legittime'' dichiara. ''Vogliamo costruire il nostro stato su pilastri solidi'' e ''nel rispetto degli standard internazionali'', con ''un programma nazionale che riformi le istituzioni del nostro Paese dove la trasparenza della legge sia l'elemento su cui basarsi'' rimarca Abu Mazen.
''L'unico modo per garantire la sicurezza della nostra regione'' è attraverso la soluzione dei ''due Stati che possano vivere in pace secondo il diritto internazionale". Gli ultimi eventi hanno dimostrato che "l'assenza di uno Stato palestinese autonomo è uno dei motivi di instabilità di tutta la regione del Medioriente e del bacino del Mediterraneo'', che ''alimenta il circolo dell'estremismo e della violenza'' e ''influenza la regione europea e l'Italia''. ''Auspichiamo di rafforzare gli orizzonti della cooperazione con l'Italia'' e in particolare di ''incrementare gli investimenti, gli scambi commerciali, il turismo e a collaborazione nell'istruzione''.
''Rinnovo il mio ringraziamento a Meloni, alla leadership di Forza Italia per il generoso invito e confermo la mia piena disponibilità e quella dello Stato palestinese a lavorare con il governo italiano e con tutte le forze politiche italiane per una pace giusta e per rafforzare la sicurezza nella regione''. ''Viva l'amicizia Italo-palestinese'' e ''Buon Natale e felice anno nuovo a tutti'' conclude.

Tosse cronica produttiva (catarro), difficoltà respiratorie, dispnea (fiato corto), respiro sibilante e oppressione al torace, che peggiorano nel tempo e presentano episodi di riacutizzazioni spesso indotte da infezioni respiratorie, sono i sintomi più comuni della Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) che in Italia - secondo l'Istat - colpisce 3,5 milioni di persone influenzandone la qualità della vita. L'asma, patologia anch'essa cronica, caratterizzata da episodi improvvisi di fame d'aria, associata respiro sibilante interessa circa 3milioni di italiani e tra essi, circa il 10% (200mila) nella sua forma grave. La rinosinusite cronica con poliposi nasale, condizione infiammatoria cronica dei seni paranasali e della mucosa nasale, caratterizzata dalla presenza di polipi (rigonfiamenti benigni) che possono ostruire le vie respiratorie, si manifesta con sintomi simili a quelli di un raffreddore ma che, persistendo nel tempo, comportano difficoltà a respirare bene dal naso interessa il 4% della popolazione italiana adulta.
Bpco e asma grave con e senza rinosinusite cronica con poliposi nasale sono patologie dell'apparato respiratorio con un impatto significativo, talvolta invalidante, sulla qualità della vita di chi ne soffre. "Fortunatamente per questi pazienti l'approccio immunologico è una realtà in continua evoluzione. Oggi abbiamo maggiore coscienza delle armi di cui disponiamo: per Bpco, asma grave eosinofilico e rinosinusite cronica con poliposi nasale grazie alle terapie innovative, tra cui i farmaci biologi, siamo in grado di ridurne e azzerarne le riacutizzazioni, in alcuni casi (asma) anche a raggiungere la remissione clinica della malattia". Così all'Adnkronos Salute Fulvio Braido, professore di Malattie Respiratorie e direttore della Clinica di Malattie Respiratorie e Allergologia presso l’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, riassume le novità emerse al 23esimo congresso 'Highlights in Respiratory Diseases and Allergy' che si è tenuto a Genova.
"Ogni volta che abbiamo un'infiammazione di tipo 2 possiamo agire sui meccanismi alla base dell’infiammazione - spiega Braido - ottenendo un controllo a lungo termine grazie ai farmaci biologici. In pratica, i pazienti non sono più dipendenti dalle compresse di cortisone e di conseguenza hanno una qualità di vita migliore. I benefici iniziano con l'ottimizzazione della terapia inalatoria, a base di una 'combo' di 3 farmaci da assumere contemporaneamente".

Ricerca, innovazione e collaborazione tra i vari protagonisti del sistema salute che giocano un ruolo nel percorso parlamentare del Ddl sul Testo unico della farmaceutica che sta iniziando.
"Adesso o mai più". Il provvedimento è una grande occasione per "un accesso al farmaco più rapido, rafforzare le reti territoriali con le farmacie di continuità, e poi c'è il discorso della digitalizzazione: l'innovazione va di pari passo con la sostenibilità, ma serve l'Hta - Health Technology Assessment". Così Loreto Gesualdo, presidente della Federazione società medico-scientifiche (Fism), nel suo intervento all'evento 'La riforma della legislazione farmaceutica' a Roma.
"Sia chiaro - ha aggiunto - il paziente italiano non può essere di serie B rispetto ad uno tedesco o francese. Perché ci confrontiamo con colossi come la Cina e Trump ha dato la sveglia all'Europa. La Fism c'è e porterà il suo contributo alla riforma".

Archeologi francesi hanno scoperto un antico quartiere romano sotto la città di Senon, nella parte est del Paese e vicino al confine con il Belgio, che conteneva un vero e proprio tesoro. Tra le rovine infatti sono stati rinvenute tre giare di ceramiche piene di monete romane. Si tratta di oltre 25mila monete in bronzo e rame che, secondo le prime stime, dovrebbero risalire al III secolo d.C.
Lo scavo, condotto dall'Istituto Nazionale per la Ricerca Archeologica Prevenitva (INRAP) francese, si è esteso su una superficie di circa 1500 metri quadrati e ha riportato alla luce un vero e proprio insediamento che da villaggio gallico si è poi evoluto in città romana, prima di scomparire a causa di un incendio. Fu proprio per 'salvare' le monete da questo incendio, secondo gli storici dell'Istituto avvenuto tra il 280 e il 310 d.C., che qualcuno seppellì quelle anfore di monete sotto le assi del pavimento della propria casa.
Ogni vaso è stato rinvenuto metre affondava terreno con il collo al livello del pavimento. All'interno decine di migliaia di monete con i volti degli imperatori Vittorino, Tetrico I e Tetrico II, i sovranio dell'Impero Gallico che nacque dalla separazione da Roma nel III secolo. Nel suo complesso il tesore, su cui stanno ancora lavorando i ricercatori dell'INRAP, potrebbe superare le 40mila monete.
In un comunicato diffuso dall'Istituto, in cui si descriveva la scoperta, si traccia anche una prima ipotesi sulla funzione del tesoro: "Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è certo che sia un tesoro nascosto durante un periodo di incertezza, ma le anfore potrebbero aver funzionato da vera e propria banca domenica, luoghi in cui il denaro veniva conservato e prelevato all'occorrenza".
Pili, 'un impegno per trasformare strategie di inclusione in
interventi concreti'... 
Negli ultimi anni "osserviamo una tendenza all'aumento delle malattie batteriche invasive, in generale. Nel 2024 l'incidenza in Italia è stata di 0,20 casi per 100.000 abitanti per la malattia invasiva da meningococco, 3,35 per pneumococco e 0,57 per Haemophilus influenzae, con un incremento progressivo per tutti e 3 i patogeni nel triennio 2022-2024 rispetto al biennio pandemico 2020-2021. E' un fenomeno che vediamo anche a livello internazionale e che, in parte, riflette ciò che è accaduto dopo la pandemia: la riduzione delle misure di contenimento ha riportato alla circolazione una serie di patogeni e, allo stesso tempo, il sistema di sorveglianza è oggi più attento ed efficiente. Questo significa che l'aumento dei casi non è necessariamente dovuto a una maggiore circolazione del batterio, ma anche a una migliore capacità di intercettare le infezioni. Saranno necessari ancora alcuni anni per capire quale sarà il trend reale". Così Caterina Rizzo, professoressa ordinaria di Igiene e Medicina preventiva dell'università di Pisa, commenta i contenuti del report 'Sorveglianza nazionale delle malattie batteriche invasive. Dati 2022-2024', recentemente pubblicato dall'Istituto superiore di sanità.
"Per quanto riguarda il meningococco - spiega l'esperta - il rapporto conferma che il sierogruppo B è oggi il meningococco più frequentemente identificato in Italia in tutte le fasce d'età, ed esclusivo sotto i 10 anni, con la sola eccezione di un caso da sierogruppo Y tra i lattanti. Non sono molti i casi in termini assoluti, parliamo di alcune centinaia all'anno, ma ogni singolo episodio è estremamente grave, soprattutto nei bambini piccoli sotto l'anno di età e negli adolescenti fra i 15 ed i 24 anni". Questo andamento ha diverse spiegazioni. "In Europa il meningococco B è, da anni, il sierogruppo più diffuso tra i casi invasivi, con tassi d'incidenza superiori a quelli dei sierogruppi C, W e Y - illustra Rizzo - Questo si riflette anche in Italia. Inoltre, storicamente, in Italia la vaccinazione antimeningococcica ha visto una prima grande diffusione con l'introduzione del vaccino contro il meningococco C, successivamente affiancato dal quadrivalente (Acym 135). Il vaccino contro il meningococco B è più recente rispetto ad altri vaccini pediatrici; le coperture hanno fatto passi avanti, ma, nei dati disponibili, restano inferiori all'obiettivo del 95% e con forte variabilità tra regioni, a differenza di altri vaccini dell'infanzia che si attestano stabilmente sopra il 94-95%. Questo lascia una quota significativa di bambini non protetti".
A questo si aggiunge un secondo problema. "Il Calendario nazionale prevede l'offerta attiva e gratuita del vaccino coniugato quadrivalente Acwy nel 12° anno di vita, proprio per coprire il picco di rischio in adolescenza - evidenzia Rizzo - Per il meningococco B in adolescenza non esiste ancora una piena omogeneità nazionale: diversi documenti segnalano che solo una parte delle Regioni offre attivamente e gratuitamente il vaccino B agli adolescenti, e spesso con criteri differenti: solo ai non vaccinati in precedenza; solo entro una certa età o su invito o su richiesta. Nonostante gli adolescenti siano la seconda fascia d'età più colpita dal meningococco B, l'assenza di un'offerta uniforme a livello nazionale rappresenta un ostacolo importante: imporre alle famiglie un costo aggiuntivo riduce inevitabilmente le adesioni. Recuperare gli adolescenti è già di per sé difficile, lo vediamo anche per l'Hpv, perché sono meno raggiungibili: non sempre i genitori riescono a portarli ai servizi vaccinali".
Sui 2 picchi di incidenza della meningite impattano motivi biologici e comportamentali. I bambini "sotto l'anno di età - chiarisce l'esperta - hanno un sistema immunitario immaturo, poche difese specifiche contro il meningococco e molti contatti ravvicinati (famiglia, nido, fratelli), per cui l'incidenza è più alta (2,36 casi per 100.000 nel 2024). Nei giovani 15-24 anni il picco è legato alla forte circolazione del batterio in comunità ad alta socialità (scuole, università, vita notturna, convivenze, sport di squadra): qui l'incidenza è di 0,39 per 100.000".
Cosa fare per aumentare le coperture vaccinali? "Innanzitutto migliorare la comunicazione, raggiungere attivamente i bambini non vaccinati e offrire opportunità di recupero soprattutto per chi frequenta nidi e comunità infantili - suggerisce Rizzo - Per gli adolescenti, la misura più efficace sarebbe quella di rendere il richiamo vaccinale gratuito e uniforme in tutte le regioni: non è pensabile che la protezione da una malattia così grave dipenda dal Cap di nascita: su questo serve una scelta nazionale chiara".
Ai genitori, conclude la specialista, "direi una cosa molto semplice: la meningite è rara, ma è gravissima, e soprattutto è prevenibile. Non bisogna aspettare che si verifichi un caso nella propria scuola o nel proprio quartiere per correre a vaccinare il proprio figlio. Proteggerlo prima significa permettergli di vivere serenamente tutte le esperienze sociali tipiche dell'infanzia e dell'adolescenza. Oggi crescere in salute significa soprattutto prevenire: questo è uno dei pilastri della medicina moderna. In Italia abbiamo una lunga tradizione di attenzione alla prevenzione vaccinale: dobbiamo continuare a difenderla, perché - conclude Rizzo - l'alternativa è lasciare ai nostri figli il rischio di malattie che potremmo evitare".

Ha inviato a un conoscente un messaggio condividendo la posizione Gps senza ulteriori spiegazioni, cosa che le ha permesso di essere portata in salvo e di far arrestare l'uomo che la teneva sequestrata in casa sua da oltre 24 ore. E' accaduto in provincia di Pavia, nella frazione Remondò di Gambolò, lo scorso mercoledì 10 dicembre.
L'amico della vittima, visto il messaggio, ha capito immediatamente che si trattava di una richiesta di aiuto e ha contattato il Nue 112. Gli equipaggi del commissariato di polizia di Vigevano sono quindi intervenuti con urgenza, raggiungendo il luogo indicato dal dispositivo Gps. Qui, ad attenderli, hanno trovato un 32enne di origine marocchina, che ha tentato di impedire l'accesso alla sua abitazione, ma gli agenti sono comunque riusciti ad entrare, trovando la vittima con numerosi lividi ed ecchimosi al volto e alle braccia, in evidente stato di choc.
La donna è stata condotta al pronto soccorso dell'ospedale civile di Vigevano. Il 32enne, invece, è stato accompagnato in commissariato per gli accertamenti di rito. In sede di querela, la vittima ha riferito di essere stata sottoposta, per tutta la giornata del 9 dicembre e sino all’arrivo della polizia, a ripetute percosse, minacce e privazione della libertà personale, nonché di aver subito precedenti episodi di violenza da parte dell'uomo, che l'avrebbe costretta a restare presso la sua dimora per oltre 24 ore contro il suo consenso, impedendole ogni via di fuga e privandola dell’uso del cellulare.
I vicini di casa hanno confermato agli agenti di aver udito, per diverse ore, urla di aiuto e rumori compatibili con una violenta aggressione. Così, l’uomo, con numerosi precedenti sia per reati contro il patrimonio sia contro la persona, è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona e denunciato per maltrattamenti.

“Quale sarà l'eredità di Milano Cortina? Io parlo sempre di infrastrutture materiali e immateriali. Il lascito, partendo dal territorio, sarà certamente di infrastrutture più efficienti, in alcuni casi rigenerate come la pista di bob, skeleton e slittino di Cortina, che riprenderanno a essere utili per la scuola italiana”. Sono le parole del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, a margine dell'evento di riapertura del 'Th Borca di Cadore - Park Hotel des Dolomites'.
Abodi ha aggiunto che la scuola italiana "si era inaridita", perché senza un'infrastruttura dedicata è difficile coltivare la vocazione: “Grazie alla collaborazione con la Federazione Italiana Sport Invernali e la Federazione Italiana Sport Ghiaccio, questa scuola italiana delle tre discipline partendo dal bob, che qui è nato, riprenderà vigore e promozione e torneremo a essere un centro di eccellenza internazionale. Bisogna avere la pazienza di aspettare il tempo che verrà dopo, perché le eredità annunciate sono negli auspici e nello spirito con cui abbiamo lavorato. Ciò che conterà saranno poi i risultati. Olimpiadi e Paralimpiadi sono un fattore di promozione della cultura sportiva, uno strumento attraverso cui viene voglia di fare sport” perché proprio guardando le Olimpiadi “molti di noi hanno costruito un primo approccio alla disciplina sportiva o un rafforzamento della volontà di praticare sport”.
Il ministro ha parlato anche della risposta dei territori per i Giochi Olimpici: "Parliamo di più di 22mila chilometri quadrati, è un impegno che va oltre la porzione di territorio che beneficia di questa opportunità straordinaria. Ci saranno più di due miliardi di telespettatori che vedranno cosa sono le Dolomiti, può sembrare scontato perché sono patrimonio dell'umanità, ma bisogna alimentare questa conoscenza e le Olimpiadi e le Paralimpiadi aiuteranno".
Abodi ha spiegato che il lavoro fatto "si apprezzerà quando tutto sarà completato, compresa la pista di bob, skeleton e slittino di Cortina, compresi gli 8mila alberi che verranno messi a dimora e che dimostreranno che è possibile migliorare ciò che è stato abbandonato e quindi ripristinarlo, rifunzionalizzarlo senza creare dei traumi all'ambiente". E ancora, in conclusione: "Speriamo che la nostra visione un po' più ampia poi si trasferisca nella presa d'atto, nei confronti degli scettici che ancora ci sono, che saranno Giochi meravigliosi, a dimensione umana. I cantieri ancora aperti chiuderanno i loro battenti e riusciremo a vincere anche la sfiducia di molti quando sono state lanciate alcune sfide".

Addio a Joanna Trollope. La scrittrice britannica, regina del romanzo rosa, una delle autrici più lette e apprezzate del Regno Unito per la sua capacità di raccontare con sincerità la vita domestica e le tensioni familiari contemporanee, è morta a 82 anni nella sua casa nell'Oxfordshire, in Inghilterra, giovedì 11 dicembre. L'annuncio della scomparsa, come riporta il quotidiano londinese 'The Guardian', è stato dato oggi dalle figlie.
Trollope ha pubblicato oltre 30 romanzi nel corso di una carriera iniziata negli anni '80. Dopo gli esordi nella narrativa storica con lo pseudonimo Caroline Harvey, a metà degli anni Ottanta si è dedicata alla narrativa rosa, la scelta che l'ha consacrata al grande pubblico. Il successo arrivò nel 1991 con 'The Rector's Wife', che scalzò i grandi nomi dalle classifiche, seguito da opere che affrontavano temi allora poco esplorati: infedeltà, ricomposizione familiare, genitorialità complessa e cura degli anziani.
In Italia, Trollope è stata tradotta e pubblicata da varie case editrici, portando anche al pubblico italiano alcune delle sue storie più rappresentative della narrativa contemporanea: 'Semplici amori' (Sonzogno), 'Fratello e sorella' (Corbaccio), 'Gli altri figli' (Sonzogno), 'Le mogli dei miei figli' (Mondadori), 'Le età dell'amore' (Bompiani e poi Sonzogno), 'Un'amante da sposare' (Corbaccio). Questi titoli raccontano sentimenti, mutamenti sociali e le sfide della vita privata con realismo e umanità. Spesso etichettata da una certa critica come autrice 'middlebrow' o di saghe domestiche, Trollope ha sempre respinto definizioni riduttive. In un'intervista al 'Guardian', sottolineò che i suoi romanzi erano spesso più complessi e realistici di quanto sembri a prima vista. La critica più attenta riconosceva una straordinaria capacità di raccontare la vita ordinaria, con i suoi silenzi, i suoi conflitti e le sue sfumature.
Dopo la laurea in Letteratura inglese all'Università di Oxford, Joanna Trollope trascorse un breve periodo al ministero degli Esteri britannico, dove lavorò nella sezione dedicata all'Europa orientale. Successivamente si occupò delle relazioni diplomatiche tra la Cina e i Paesi in via di sviluppo, un'esperienza che contribuì ad ampliare il suo sguardo sul mondo e sulle dinamiche internazionali.
Tra il 1967 e il 1979 insegnò in diverse scuole, alternando l’impegno professionale alla cura delle due figlie. Solo nel 1980 decise di dedicarsi completamente alla scrittura. I suoi primi libri furono romanzi storici pubblicati sotto lo pseudonimo Caroline Harvey, ma fu il passaggio alla narrativa, a metà degli anni Ottanta, a definire la sua identità di autrice e a portarla al successo internazionale.
Riconosciuta per il suo contributo alla letteratura britannica, Trollope ricevette nel 1996 l'Ordine dell'Impero Britannico, al quale si aggiunse nel 2019 il titolo di Comandante dell'Ordine dell’Impero Britannico. La sua vita privata fu segnata da due matrimoni: il primo, con il banchiere David Potter, da cui ebbe due figlie e da cui divorziò nel 1983; il secondo, con il drammaturgo Ian Curteis, sposato nel 1985 e da cui si separò nel 2001. (di Paolo Martini)
In arrivo numerosi turisti per i concerti di Lauro ad Arzachena e
Mengoni a Olbia... 
Le relazioni fra Italia e Russia stanno attraversando la crisi peggiore dalla fine della Seconda guerra mondiale. Ci ricordiamo certamente il ruolo dell'Italia in quella guerra, ma ricordiamo anche il valore e il periodo positivo delle nostre relazioni che hanno attraversato 80 anni, un tempo molto lungo durante il quale abbiamo mantenuto una cooperazione altamente costruttiva con l'Italia", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un intervento al webinar del Global Fact Checking Network. L'Italia, ha aggiunto, "è oggetto di pressioni da parte della Nato, dal mondo anglosassone, e da questa dittatura ultraliberale". "Al momento le nostre relazioni sono in pausa. Non mi riferisco solo ai contatti ufficiali ma anche alle relazioni economiche e finanziarie. Vorrei credere che non siano finite ma solo sospese. Questa situazione non rientra nel nostro modo di fare, non nel modo di fare della Russia, ma emerge dalle pressioni a cui l'Italia è sottoposta".

Fabio Fognini punzecchia Andrea Delogu dopo la sua dichiarazione pubblica sui sentimenti per Nikita Perotti. La conduttrice, alla vigilia della semifinale di Ballando con le stelle, ha infatti raccontato sui social il rapporto "umano e vero" nato con il giovane maestro, precisando però che tra loro non c'è una relazione e che non intende definire il legame con un’etichetta "da banalizzare" sui social.
Durante le prove del programma, mentre Delogu lo inquadrava in una storia Instagram, l'ex tennista ha colto l’occasione per prenderla in giro, lanciando 'bacini' verso la telecamera. Per aggiungere legna sul fuoco, l'ex tennista ha lasciato un commento sotto il post della conduttrice: "Ah l’amor…".
La Delogu, che lo ha esortato l'ex tennista più volte di smetterla, ha ribadito la volontà di proteggere il rapporto con Perotti[1], definendolo un legame autentico nato nel corso delle settimane di lavoro a Ballando.

Elisabetta Canalis e degli auguri 'speciali'. La showgirl e conduttrice televisiva ha condiviso una storia sul proprio profilo Instagram per celebrare il compleanno di Alvise Rigo, il suo nuovo fidanzato. Nella foto condivisa da Canalis i due sono abbracciati in motorino: "Happy birthday", con tanto di emoticon di una torta, è stata la caption scelta, rigorosamente in inglese, per augurare "buon compleanno" al compagno.
L'inizio della loro storia d'amore era iniziata con i più classici degli indizi social, che lasciavano poco spazio ai dubbi. In estate infatti Canalis e Rigo hanno condiviso alcune foto sui rispettivi profili social, facendo intendere di trovarsi insieme negli Stati Uniti per un viaggio on the road in California.
Da Santa Barbara al parco nazionale di Sequoia, passando per Los Angeles. Le immagini condivise sui social mostravano paesaggi identici, scatti al tramonto e persino un tuffo nella stessa piscina immersa nel verde di un hotel esclusivo. Non erano stati pubblicati, tuttavia, scatti che ritraggono i due insieme, ma il tempismo e i luoghi combaciavano, e infatti la conferma è arrivata poco più tardi.
Classe 1992, Alvise Rigo è nato a Venezia e ha un passato da sportivo. Ha esordito in Eccellenza con il Mogliano Rugby e, successivamente, ha giocato con squadre come Valsugana, Lazio Rugby e Petrarca Rugby. Archiviata la carriera da rugbista, ha cominciato a lavorare come modello e personal trainer a Milano. Nel 2021 è stato concorrente di Ballando con le stelle e successivamente ha intrapreso una carriera da attore.

Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea del farmaco Ema ha espresso parere positivo per un nuovo dosaggio dell'anti-obesità semaglutide, che promette "una perdita di peso ancora maggiore". La nuova dose, 7,2 mg, ha prodotto nei trial "una perdita di peso media a 72 settimane del 21% in persone con obesità senza diabete: un risultato che si aggiunge ai benefici già consolidati di semaglutide 2,4 mg sulle complicanze correlate al peso, tra cui la significativa riduzione del rischio di eventi cardiovascolari maggiori, come infarto e ictus, e la riduzione del dolore causato dall'osteoartrite del ginocchio", spiega Novo Nordisk in una nota.
Il parere positivo - si legge - si basa sui risultati degli studi clinici Step Up e Step Up T2D, condotti su persone con obesità rispettivamente senza e con diabete di tipo 2. In particolare, nelle persone con obesità e senza diabete, un terzo dei partecipanti trattati con semaglutide 7,2 mg ha ottenuto una perdita di peso pari o superiore al 25% a 72 settimane, con un profilo di sicurezza e tollerabilità in linea con la dose già approvata di semaglutide 2,4 mg. Inoltre, i dati mostrano che la maggior parte del peso perso dai partecipanti era dovuto alla perdita di massa grassa (84%) e i test condotti hanno confermato che è stata preservata la funzione muscolare.
Il nuovo dosaggio è attualmente in approvazione nel Regno Unito e in diversi altri Paesi, riferisce Novo Nordisk. Negli Stati Uniti l'azienda danese ha ottenuto per il prodotto il Commissioner's National Priority Voucher (Cnpv), il nuovo programma che offre un percorso di approvazione accelerato a farmaci che rispondono a priorità sanitarie nazionali. Novo Nordisk ha sottomesso la richiesta di autorizzazione per semaglutide 7,2 mg alla Fda a novembre. Con il programma accelerato, la valutazione da parte dell'agenzia regolatoria americana è prevista entro 1-2 mesi dall'accettazione della domanda.
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isolato'. Ancora out Mina...
Tecnico Cagliari, 'talvolta si passa limite ma i furbi mettono le
mani davanti alla bocca'... 
"Questa volta me la sono cavata bene". Rosanna Banfi ospite oggi venerdì 12 dicembre a La volta buona, ha parlato della sua recente lotta contro il tumore al polmone. "Era molto piccolo ed è stato preso in tempo. Ieri mi ha chiamato il Professore per dirmi che la storia è finita: non ci sono linfonodi compromessi. Questa volta me la sono cavata meglio dell'altra volta", ha spiegato con sollievo.
L'attrice ha ammesso di aver temuto l'operazione più di quanto accaduto in passato: "Da quando sono diventata nonna vivo una gioia immensa, e avevo tanto paura che mi succedesse qualcosa. Quando mi hanno fatto l'anestesia, ho pensato a Matilde. Mi sono addormentata con il sorriso. Poi mi sono svegliata, è andato tutto bene e ora sono qui per raccontarlo", ha detto.
Proprio ieri, Rosanna Banfi aveva annunciato di essere finalmente guarita dal tumore[1]. Con un post condiviso su Instagram, la figlia di Lino Banfi aveva scritto: "Oggi è una splendida giornata. Perché direte voi miei piccoli lettori... perché c’è il sole? Anche. Perché il Natale si avvicina? Anche. Ma, sopratutto perché ho ricevuto la telefonata più importante, no non un produttore o un regista che mi propone il ruolo della vita. Un Professore che mi ridato la vita dicendomi che i linfonodi sono puliti e la mia disavventura con un nuovo tumore è finita qui. Una splendida giornata!".
L'attrice aveva rivelato il ritorno della malattia lo scorso 19 novembre, raccontando di aver scoperto dopo 16 anni la presenza di un nuovo tumore. Con un post su Instagram, l'attrice aveva scritto: "Dopo 16 anni 'l'ospite', assolutamente non invitato, si è ripresentato alla mia porta. Questa volta ha scelto un’altra stanza della 'mia' casa. L'abbiamo cacciato a calci nel culo. Tutto qua".

Un fondo di 60mila euro per il pagamento di bollette di luce e gas e la promozione di un percorso di educazione e consapevolezza per i consumi: nasce 'Energia in Franciacorta', il progetto realizzato grazie all’accordo tra Banco dell’energia, Fondazione Lgh, Cogeme Spa e Associazione Riuso 3, ente attuatore dell’iniziativa 'Banco del riuso', un servizio orientato alla solidarietà e alla condivisione, al non spreco, al riutilizzo degli oggetti e delle risorse e alla promozione delle capacità individuali, con il coinvolgimento di 11 Comuni del Sud Ovest bresciano.
Il progetto si propone l’obiettivo di sostenere i nuclei familiari a rischio di povertà, anche energetica, grazie al contributo di Fondazione Lgh, fondazione del gruppo A2A attiva in Lombardia, tra i fondatori della Fondazione Banco dell’energia. 'Energia in Franciacorta' rientra nel filone 'Energia in periferia', promosso da Banco dell’energia per supportare le famiglie in situazioni di vulnerabilità energetica, residenti nelle zone più periferiche delle città italiane e nei piccoli comuni. Uno strumento sempre più importante, se si guarda ai numeri del fenomeno in Italia che, secondo i dati Oipe - Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica 2023, interessa 2,36 milioni di famiglie, pari a circa il 9% del totale, un dato in rapida crescita.
“Affrontare la povertà energetica significa riconoscere che l’accesso all’energia è una condizione essenziale per la dignità e l’autonomia delle persone. Come Fondazione Banco dell’energia lavoriamo per far sì che nessuno sia escluso, sostenendo le famiglie nei momenti di maggiore fragilità. La collaborazione con i nostri partner ci permette di trasformare questo impegno in risultati concreti, offrendo ai territori strumenti capaci di generare valore sociale nel lungo periodo”, spiega Silvia Pedrotti, Responsabile Fondazione Banco dell’energia.
Banco dell’energia condivide con Cogeme l’obiettivo di sostenere persone e famiglie appartenenti a fasce sociali deboli attraverso iniziative solidali di tipo economico, attività educative e realizzazione di modelli di intervento legati alla promozione e allo sviluppo di energie rinnovabili; Riuso 3 nasce con finalità sociali per favorire lo scambio di beni, servizi e attività tra le persone, creando un modello orientato alla solidarietà e alla condivisione, al non spreco e al riutilizzo di oggetti e risorse: da qui l’accordo per rispondere al bisogno di singoli e famiglie vulnerabili che vivono sul territorio della Franciacorta e dell’ovest bresciano, coinvolgendo anche i Servizi Sociali di 11 amministrazioni, tutte aderenti dal 2018 al progetto 'Banco del riuso' (Berlingo, Castegnato, Cazzago San Martino, Castrezzato, Cologne, Iseo, Lograto, Maclodio, Paderno Franciacorta, Passirano, Rovato) con l’obiettivo di consolidare un network territoriale già costituito e impegnato in attività solidali sul territorio.
Oltre al pagamento diretto delle bollette, saranno organizzati eventi formativi rivolti agli operatori per fornire loro le competenze necessarie per informare e sensibilizzare le famiglie beneficiare sui temi dell’efficientamento e del risparmio energetico e a tal fine verranno create e coordinate le figure dei Ted - Tutor per l’Energia Domestica.
“Siamo particolarmente fieri, come Fondazione Lgh e co-fondatori di Banco dell’energia, di poter sostenere un nuovo progetto volto a contrastare la povertà energetica nei territori in cui operiamo - afferma Giorgio Bontempi, presidente di Fondazione Lgh - La povertà energetica è una realtà che tocca molte famiglie, e il progetto ‘Energia in Franciacorta’ ne è una risposta concreta, in grado di offrire un sostegno immediato e allo stesso tempo proporre un percorso formativo che aiuti le persone a diventare protagoniste consapevoli delle proprie scelte energetiche. Non parliamo di semplice assistenza, ma di un accompagnamento strutturato che mira a rafforzare le competenze e la capacità di gestione, generando un impatto positivo e duraturo sulla qualità della vita”.
“Siamo nati nel territorio e per il territorio da più di cinquant’anni e questa mission la traduciamo nel nostro agire quotidiano. Fare servizi di pubblica utilità significa avere uno sguardo che va oltre le dinamiche classiche del fare impresa: significa creare un impatto positivo per le nostre comunità, a maggior ragione se il nostro operato va ad aiutare le famiglie in condizione di 'fragilità sociale'. Per questo abbiamo raccolto con grande convinzione questa iniziativa integrando la dotazione economica prevista e veicolandola ai comuni legati ad uno dei nostri progetti più emblematici, ovvero il 'Banco del riuso', grazie al supporto della nostra Fondazione”, afferma Giacomo Fogliata, presidente Cogeme Spa.
“Pochi mesi fa abbiamo presentato uno dei primi report di valutazione d’impatto e abbiamo dimostrato che restituiamo al territorio tre volte tanto, rispetto a quanto abbiamo in dotazione. ‘Energia in Franciacorta’ ci permette di rafforzare ulteriormente questi risultati e di integrare l’offerta socio ambientale già in essere grazie ai Banchi del riuso e l’Associazione Riuso 3”, dice Gabriele Archetti, presidente Fondazione Cogeme ets.

E' stata arrestata in Iran Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace 2023. Lo ha reso noto l'organizzazione Hengaw per i diritti umani spiegando che Mohammadi è stata arrestata a Mashhad, città nel nord est dell'Iran, e portata in una località sconosciuta.
Insieme a lei sono state arrestate le attiviste Sepideh Gholian e Pouran Nazemi, che stavano partecipando a una cerimonia in memoria dell'avvocato per i diritti umani Khosrow Alikordi, la cui morte ha generato indignazione nell'opinione pubblica iraniana, ha spiegato la Fondazione Narges Mohammadi.
La Fondazione Narges Mohammadi ha detto che gli agenti di sicurezza e della polizia iraniana sono intervenuti durante la cerimonia commemorativa e hanno arrestato diversi attivisti. Mohammadi ha ripetutamente affermato di aver ricevuto gravi minacce da parte delle agenzie di sicurezza iraniane. Ad agosto ha detto alla rivista tedesca Der Spiegel che agenti dell'intelligence iraniana le avevano rivolto minacce di morte, dirette e indirette. All'epoca il presidente del Comitato norvegese per il Nobel affermò che Mohammadi aveva avvertito che la sua vita era in pericolo, citando quelle che lei descrisse come minacce di "eliminazione fisica" da parte di agenti dello Stato.
Mohammadi ha accusato le autorità iraniane di aver intensificato la pressione sulla società civile dopo il cessate il fuoco di giugno con Israele, affermando che venivano presi di mira in particole attivisti, giornalisti e critici.
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