
L'Italia vince la Coppa Davis, ma Simone Bolelli... la rompe. Durante le celebrazioni di rito, quando i protagonisti del trionfo azzurro si sono passati di mano in mano il trofeo, l'Insalatiera d'argento è arrivata al doppista, che l'ha sollevata. A quel punto però il trofeo si è letteralmente diviso in due pezzi, con Berrettini che ha dovuto aiutare il compagno di Nazionale a rimetterla insieme.
La parte superiore del trofeo è stata quindi reinserita in quello inferiore e l'insalatiera, che per la terza volta consecutiva si tinge d'azzurro, è tornata come nuova. Poi Bolelli, tra sorrisi e risate, l'ha alzata al cielo per l'ovazione di Bologna.

Lorenzo Musetti esulta per la vittoria dell'Italia in Coppa Davis. Il tennista azzurro, che ha deciso di rinunciare alla chiamata di capitan Volandri dopo le Atp Finals, ha seguito la finale di oggi, domenica 23 novembre, contro la Spagna, battuta 2-0 grazie alle vittoria di Berrettini e Cobolli nei due singolari e ha condiviso la sua gioia su Instagram. "Che braviii!!! Avete fatto la storia!", ha scritto in una storia riprendendo il match point di Cobolli.
A fare i complimenti agli azzurri anche Carlos Alcaraz, grande assente della Spagna sconfitta in finale dall'Italia. In una storia pubblicata su Instagram, il tennista spagnolo ha pubblicato la foto del trionfo azzurro scrivendo: "Complimenti all'Italia per un'altra Davis", ha condiviso con tanto di bandiera italiana, "molto orgoglioso della squadra, avete un cuore davvero grande".
La decisione di Lorenzo Musetti, che aveva già vinto la Coppa Davis nel 2023 e 2024, era arrivata alla fine delle Atp Finals di Torino. Dopo la sconfitta con Carlos Alcaraz nell'ultima partita del girone, che ha decretato l'eliminazione dell'azzurro, Musetti, reduce da un tour de force nell'ultima parte della stagione volto proprio a conquistare i punti necessari a volare a Torino, ha spiegato il suo no.
"Vista la mia condizione fisica e la mia situazione fuori dal campo, anche familiare (è in arrivo il suo secondo figlio, ndr), ho parlato con Volandri e non giocherò la Coppa Davis. C’è dispiacere, purtroppo quest’anno non farò parte della squadra”, ha detto Musettiin conferenza stampa.

Il derby di Milano è rossonero. Il Milan ha battuto l'Inter 1-0 oggi, domenica 23 novembre, nel big match di San Siro, valido per la 12esima giornata di Serie A. Decisivo un gol di Pulisic, al 54', e il rigore parato da Maignan a Calhanoglu al 73'. Con questa vittoria il Milan scavalca proprio l'Inter e si porta al secondo posto in classifica a quota 24, a +1 sui nerazzurri e a -2 dalla Roma capolista.
Nel prossimo turno di campionato, l'Inter sfiderà il Pisa in trasferta, mentre il Milan ospiterà la Lazio a San Siro.
Il grande giorno del derby di Milano è arrivato. Oggi, domenica 23 novembre, si gioca a San Siro il big match Inter-Milan, valido per la 12esima giornata di Serie A. La squadra di Chivu arriva all'appuntamento con 24 punti, ma deve riportarsi al primo posto della classifica, con il sorpasso della Roma arrivato nel pomeriggio grazie alla vittoria di Gasperini contro la Cremonese. I rossoneri di Allegri inseguono invece a quota 22.
Nel prossimo turno di campionato, l'Inter sfiderà il Pisa in trasferta, mentre il Milan ospiterà la Lazio a San Siro.
Il grande giorno del derby di Milano è arrivato. Oggi, domenica 23 novembre, si gioca a San Siro il big match Inter-Milan, valido per la 12esima giornata di Serie A. La squadra di Chivu arriva all'appuntamento con 24 punti, ma deve riportarsi al primo posto della classifica, con il sorpasso della Roma arrivato nel pomeriggio grazie alla vittoria di Gasperini contro la Cremonese. I rossoneri di Allegri inseguono invece a quota 22.
Nel prossimo turno di campionato, l'Inter sfiderà il Pisa in trasferta, mentre il Milan ospiterà la Lazio a San Siro.

Il grande giorno del derby di Milano è arrivato. Oggi, domenica 23 novembre, si gioca a San Siro il big match Inter-Milan, valido per la 12esima giornata di Serie A. La squadra di Chivu arriva all'appuntamento con 24 punti, ma deve riportarsi al primo posto della classifica, con il sorpasso della Roma arrivato nel pomeriggio grazie alla vittoria di Gasperini contro la Cremonese. I rossoneri di Allegri inseguono invece a quota 22.
Nel prossimo turno di campionato, l'Inter sfiderà il Pisa in trasferta, mentre il Milan ospiterà la Lazio a San Siro.

"E' molto complicato trovare le parole, sarà una serata difficile". Fabio Fazio apre la puntata di Che tempo che fa con un commosso omaggio a Ornella Vanoni. "Questa puntata non è come le altre: cercheremo di fare del nostro meglio, ma è una puntata totalmente dedicata a Ornella non solo per le cose che faremo, ma perchè il nostro cuore è da due giorni lì", dice Fazio all'inizio della puntata del programma, sul Nove[1], a cui Ornella Vanoni partecipava da anni come ospite fissa.
"Ornella è stata una di noi, abbiamo perso un compagno di giochi e giocare è difficile adesso ma è il nostro mestiere, che è anche il suo. Cercheremo di farlo nel migliore dei modi", dice Fazio visibilmente commosso. Quindi, dopo il minuto iniziale, il conduttore prende possesso della sua postazione. "E' molto complicato trovare le parole", dice ammettendo che sarà "una serata difficile".

Tensione in finale di Coppa Davis tra Italia e Spagna. Durante il secondo singolare di oggi, domenica 23 novembre, c'è stato un breve battibecco, con tanto di fischi da parte del pubblico di Bologna, tra Flavio Cobolli e Jaume Munar. Nel corso del sesto game del secondo set, dopo che lo spagnolo aveva dominato il primo parziale, l'azzurro colpisce un nastro che trascina il suo destro sul fondo al termine di uno scambio prolungato.
Cobolli ha quindi un gesto di stizza allargando le braccia e urlando al cielo. Immediata la risposta di Munar, che allarga il sorriso e fa notare che aveva colpito il nastro, e che quindi avrebbe dovuto scusarsi piuttosto che imprecare. La reazione di Cobolli è in pieno stile italiano: mani a becco e gesto del 'parla, parla', mentre Bologna sommerge di fischi lo spagnolo.
Il nervosismo prosegue nel corso del game successivo, con i due capitani, Volandri e Ferrer, che prima si sono spiegati tra loro, dandosi la mano, e poi hanno provato a riportare la calma in campo.

"Dopo la separazione sono tornata a vivere". Elena Sofia Ricci ospite oggi, domenica 23 novembre, a Verissimo. L'attrice ha ripercorso la sua carriera, lunga 45 anni, e ha parlato apertamente della sua vita privata, segnata negli ultimi anni dalla separazione dalla fine del matrimonio.
L'attrice si è separata dopo 19 anni di matrimonio e racconta di aver dedicato i primi anni passati a curare le proprie ferite. Oggi però si sente rinata: "Mi sono riappropriata di me stessa e sto avendo cura di me. Le mie figlie ora sono grandi e vorrò bene a mio marito tutta la vita, ma è giusto che adesso io abbia cura di me".
Ricci racconta di aver avuto sempre paura di essere troppo "ingombrante": "Ho fatto tanti errori e adesso invece questo diritto a esserci, a fare le cose che mi piacciono, me lo sono preso. Ho bisogno di pensare solo a me e lo sto facendo".
E sulla sua situazione sentimentale attuale, Elena Sofia Ricci ha confidato di essere "sola": "Sono sola da tre anni. Non sono single, ma sono sola. Sto bene così, non so se sono pronta per un'altra storia. Sto ancora recuperando quella ragazza che voleva ballare, che voleva essere solo leggera".
Elena Sofia Ricci ha parlato dell'abuso subito all'età di 12 anni: "Mia madre mi ha messo inconsapevolmente nelle mani di chi ha abusato di me, per questo l'ho detto solo quando lei non c'era più". L'attrice ha parlato del trauma vissuto: "Questa esperienza mi ha lasciato un trauma profondo. Ho fatto anni di analisi per superare questo dolore, è stato difficile ritrovare me stessa".
Poi, l'appello al pubblico e alle donne vittime di violenza: "La violenza fisica è molto più evidente, eppure alcune volte non la vogliamo vedere. È necessario che si faccia educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, è un tema per il quale mi batterò per sempre. Attenzione anche e soprattutto alla violenza verbale e psicologica, tutto parte dalla totale mancanza di rispetto"

Come sta Al Bano? Il cantautore di Cellino San Marco ospite oggi, domenica 23 novembre, a Verissimo è tornato a parlare apertamente delle sue condizioni di salute. Al Bano ha rassicurato il pubblico di sentirsi meglio ora, pur ammettendo di aver attraversato un periodo particolarmente difficile: "Cancro, infarto, ischemia, edema alle corde vocali", ha esordito elencando alcune delle gravi difficoltà affrontate in una fase delicata della sua vita.
"Mi sono rivolto al mio amico lassù e gli ho detto 'ma che ti ho fatto? Vogliamo dare una tregua a questo povero ragazzaccio di qualche decennio?'", ha detto. Poi, con un sorriso sereno ha aggiunto: "Il miracolo è arrivato, sono più forte che mai".
In studio con lui anche la figlia Jasmine che non ha nascosto quanto quel periodo l'ha segnata: "Non l'ho vissuta bene la sua condizione di salute, non mi piace nemmeno parlarne, però ho imparato a dare una svolta nella mia vita ai problemi, ho capito cosa davvero conta".

"Sono preoccupata per la vita di mio padre. La sua ultima intervista è un maltrattamento". Evelina Sgarbi ospite oggi, domenica 23 novembre, a Verissimo è tornata a parlare della vicenda che da mesi coinvolge la famiglia. La giovane ha infatti depositato un’istanza per la nomina di un amministratore di sostegno, sostenendo che Vittorio Sgarbi non sarebbe più in grado di seguire i propri interessi e inoltre ha accusato Sabrina Colle, compagna del critico d'arte, di tenerla lontana dal padre.
"Sono arrabbiata, non sono più preoccupata. È stato penoso e schifoso, uno sfruttamento totale per una persona che non sta bene. Temo per la sua vita", ha esordito la ragazza commentando l'ultima apparizione televisiva del padre. "Non si può mandare una persona in quello stato in televisione solo per pubblicizzare un libro", ha aggiunto, definendo l'intervista "piena di disgusto e pena".
"Ho deciso che denuncerò tutti per circonvenzione d'incapace", ha detto Evelina affermando che il padre sarebbe stato sottoposto a una cura con il litio: "Appiattisce l'umore, e diminuisce la mimica facciale... Poi lo lasciano andare in tv con la barba così incolta".
"Pare che abbia tentato di suicidarsi prima dei vari ricoveri. Me lo hanno detto, ecco perché ricorrono a questa forte terapia, così lo appiattiscono totalmente", ha detto con voce piena di rabbia e preoccupazione.
Evelina non approva il matrimonio in programma tra il pare e la compagna Sabrina Colle: "Io farò di tutto affinché questo matrimonio non avvenga. Io non mi faccio prendere in giro".
Il prossimo step? "Denunciare tutti per maltrattamento, voglio sapere che terapia fa mio padre, continuano a non dirmi che farmaci prende", ha detto Evelina che al momento sta aspettando la sentenza per l'amministratore di sostegno.

Sul piano di pace Usa per l'Ucraina ho trovato "disponibilità da parte del presidente Trump". E' quanto ha detto oggi, domenica 23 novembre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine di un punto stampa al G20 sudafricano. "Abbiamo fatto una telefonata abbastanza lunga" con Trump "anche con il presidente finlandese Stubb, penso che il lavoro che gli sherpa stanno facendo a Ginevra segua questo intendimento", ha aggiunto, sottolineando come non creda che "Putin abbia una reale volontà di chiudere la guerra, di farlo in tempi brevi". "Penso che questo bluff si debba andare a vedere" aggiunge.
"Non penso che si debba parlare di una controproposta" totale europea rispetto alla bozza Trump, "molti punti sono condivisibili e anche per un fatto di tempo ed energia, conviene concentrarci sulla proposta che c'è e sulle questioni dirimenti".
Nella bozza Trump per la pace in Ucraina "ci sono anche molti punti che io considero particolarmente positivi, in tema soprattutto di garanzie di sicurezza, dove è messo nero su bianco un coinvolgimento diretto anche degli Stati Uniti in una proposta basata su modello dell'articolo 5 Nato. Penso che si possa fare un lavoro positivo e siamo tutti impegnati per arrivare a un documento il più possibile vicino a quello che serve per avere la pace".
Insieme ai partner europei "consideriamo" la bozza Trump "un punto di partenza e siamo pronti a lavorare per migliorare la proposta", questo è stato affermato "in una riunione nella quale partecipavano tutti i leader europei presenti al G20 più i partner G7. E mi pare che siamo tutti in linea".
"Quello che dobbiamo fare noi in questo momento credo sia anche una prova di maturità, per l'Europa: dimostrare che può fare la differenza con proposte serie, con proposte che fanno fare dei passi avanti, quindi, non semplicemente dicendo sì, va tutto bene, no, va tutto male, che sarebbe un approccio un po' infantile per la fase in cui ci troviamo". "Il piano americano è una base di discussione. Per arrivare a una pace giusta e duratura serve appunto una discussione, che è quella che stiamo intavolando con i nostri partner europei, con la Nato, con gli americani e con gli ucraini".
"Noi abbiamo costruito sul campo quella deterrenza che oggi consente di parlare di pace" in Ucraina, e "penso che lo dobbiamo rivendicare, perché è un lavoro che abbiamo fatto tutti quanti insieme. Dopodiché, chiunque lavori con l'ottica di lavorare più velocemente per arrivare a una pace giusta, duratura, fa un lavoro prezioso. E penso che la proposta americana vada letta con questa lente".
"L'Europa evidentemente non è stata tra gli estensori del piano" per l'Ucraina, ma "il tema di chi abbia scritto il piano mi interessa meno, mi interessa quale è il piano dal quale partiamo e al quale arriviamo".
"Qui tutti stiamo dimostrando dall'inizio la nostra buona volontà, salvo uno, che sono i russi che non hanno fatto un passo in avanti dall'inizio e - questo l'ho detto varie volte anche al Presidente degli Stati Uniti - penso che anche i russi debbano dare qualche segnale concreto di volere effettivamente arrivare alla pace". "Penso che il segnale di un cessate il fuoco per fermare temporaneamente i bombardamenti delle infrastrutture civili strategiche con i quali la Russia da sempre punta a piegare un popolo ucraino che non riesce a piegare, sarebbe un passo in avanti importante" aggiunge la premier.
Sul dossier ucraina "di incontri ce ne sono un'infinità, in ogni formato, ma questa è una fase nella quale chiaramente tutti parlano con tutti, tutti si incontrano: insomma, è normale e giusto che sia così. Penso che probabilmente faremo un punto stasera all'esito di quello che accade" a Ginevra. "Domani mattina ci sarà con i leader europei presenti al vertice Europa-Africa un coordinamento, martedì ci sarà una riunione della coalizione dei volenterosi" in videoconferenza, ha proseguito.
"Italia percepita come seria perché stabile"
"Mi interessa che l'Italia continui a essere percepita come una nazione seria, come una nazione credibile, come una nazione che ha una chiara linea di politica estera" sottolinea Meloni. "E oggi l'Italia così viene percepita. E viene percepita così perché questo governo ha una maggioranza stabile che le ha consentito di avere, votando sempre in modo compatto, questa linea di politica estera. Quindi non mi posso assolutamente lamentare dei miei alleati".
"Da Salvini nessun controcanto, siamo una coalizione non una caserma"
Quello di Salvini "non lo considero un controcanto, penso che noi siamo una coalizione, non siamo una caserma". "E penso che all'interno della mia maggioranza sia un bene che tutti esprimano chiaramente le loro posizioni, perché questo aiuta anche me a ragionare", ha detto la premier a proposito dei distinguo nella maggioranza su diverse tematiche, tra cui la politica estera.
Il tema della corruzione in Ucraina "chiaramente incide, ma incide anche rispetto alla nostra opinione pubblica, è legittimo". "Considero in ogni caso importante che l'Ucraina abbia dimostrato di avere gli anticorpi. Alla fine dobbiamo sempre ricordare che questi arresti arrivano sulla base di iniziative delle istituzioni ucraine. Quindi c'è probabilmente un problema ma ci sono anche gli anticorpi per gestire quel problema", afferma la premier. Il vicepremier Salvini "dice una cosa corretta, cioè dice i soldi degli italiani non possono andare a finire nelle mani di persone corrotte e ovviamente noi dobbiamo vigilare perché questo non accada. Ma ripeto, mi pare che il governo ucraino abbia dimostrato di avere piena volontà di combattere eventuali fenomeni di corruzione", rimarca la presidente del Consiglio.
Vicenda Garofani
Per quello che riguarda la vicenda Garofani, dice la premier, "ho parlato direttamente col Presidente della Repubblica, ho chiarito con il Presidente tutta la questione, approfitto per ribadire l'ottimo rapporto che da sempre ho con Presidente Mattarella, non penso che sia il caso di tornare su questa vicenda".
"Al lavoro su prossimo vertice Italia-Africa"
Con il primo ministro etiope "abbiamo parlato prevalentemente di vertice Italia-Africa. Sapete che lunedì ci sarà il vertice Unione Europea-Africa, noi stiamo già lavorando al prossimo vertice Italia-Africa, e stavolta si svolgerà in Africa", ha detto la premier Giorgia Meloni, al termine del G20. Quello che si è concluso oggi a Johannesburg è stato "il primo G20 che si celebra in Africa, secondo me molto simbolico perché al centro ci sono i temi dello sviluppo e del futuro e non penso che si possa parlare di sviluppo e del futuro senza parlare di Africa. Per i temi, posti dalla presidenza sudafricana noi ci siamo trovati molto a nostro agio, nel senso che su tutte le questioni centrali che la presidenza sudafricana ha posto l'Italia aveva già agito", ha detto la premier, citando - tra le varie questioni - il tema del debito dei Paesi africani e dello sfruttamento delle risorse.
"A Tokyo nelle prime settimane di gennaio"
"Ho avuto modo di conoscere personalmente il nuovo primo ministro giapponese, con la quale avevo avuto una telefonata" dice Meloni. "Stiamo programmando una mia visita per le prime settimane di gennaio a Tokyo" conclude.

Sul piano di pace Usa per l'Ucraina ho trovato "disponibilità da parte del presidente Trump". E' quanto ha detto oggi, domenica 23 novembre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine di un punto stampa al G20 sudafricano. "Abbiamo fatto una telefonata abbastanza lunga" con Trump "anche con il presidente finlandese Stubb, penso che il lavoro che gli sherpa stanno facendo a Ginevra segua questo intendimento", ha aggiunto, sottolineando come non creda che "Putin voglia la fine del conflitto". "E' un bluff" aggiunge.
Nella bozza Trump per la pace in Ucraina "ci sono anche molti punti che io considero particolarmente positivi, in tema soprattutto di garanzie di sicurezza, dove è messo nero su bianco un coinvolgimento diretto anche degli Stati Uniti in una proposta basata su modello dell'articolo 5 Nato. Penso che si possa fare un lavoro positivo e siamo tutti impegnati per arrivare a un documento il più possibile vicino a quello che serve per avere la pace".

Una bella Roma cala il tris a Cremona, si impone 3-1 oggi, domenica 23 novembre, e vola momentaneamente da sola in vetta alla classifica di Serie A con 27 punti dopo 12 giornate, in attesa del derby di Milano di questa sera. Una squadra concreta, quadrata, che sa quello che deve fare, porta al gol Soulè, Ferguson e Wesley (oltre ai due annullati per fuorigioco di Pellegrini e ancora Ferguson) e stende la squadra di Nicola, a cui non basta il gol di Folino nel finale, che resta a 14 punti. Unica nota stonata l'espulsione di Gasperini in vista del big match con il Napoli di domenica prossima.
Nicola in casa sceglie di giocare in avanti con la coppia composta da Bonazzoli e Vardy, mentre concede spazio a Vandeputte in mediana, con Floriani Mussolini a sinistra. Gasperini opta invece per un attacco leggero con Baldanzi come falso nove sostenuto da Soulé e Pellegrini. In difesa gioca Ziolkowski, con Celik a tutta fascia.
La Cremonese parte bene e spaventa la Roma al 16' con Bonazzoli che conclude di prima intenzione con il mancino da ottima posizione ma trova l'opposizione fenomenale di Svilar. Scampato il pericolo la Roma passa in vantaggio. Al 17' bella progressione palla al piede di Konè che serve Soulè al limite, con l'argentino bravo a controllare e concludere con un mancino a giro che si infila preciso nell'angolino alla destra di Audero per lo 0-1. La Roma continua a spingere e al 30' azione splendida di Soulè e Baldanzi che va al tiro respinto da Audero, con Pellegrini bravo a depositare in rete, ma dopo revisione al Var il gol del numero 7 giallorosso viene annullato per posizione di fuorigioco dello stesso Pellegrini. Ancora Soulè poco dopo ma la sua conclusione termina però alta sopra la traversa.
La squadra di Nicola però resta in gara e al 32' sfiora il pareggio con Vandeputte che di prima intenzione conclude con il destro ma Svilar prima devia sul palo e poi salva con una grande uscita, sempre su Vandeputte. La squadra di Gasperini controlla e cerca l'affondo al 36' con Baldanzi ma la Cremonese si salva con un intervento di Payero. Al 39' altra grande occasione per la Roma con Pellegrini che di prima intenzione conclude con il destro, perfetto l'intervento di Audero che devia d'istinto in calcio d'angolo. Nel finale di tempo al 47' l'arbitro Ayroldi fischia un calcio di rigore per la Cremonese per un fallo di mano di Mancini, ma dopo la revisione al Var lo revoca per un tocco non punibile del difensore giallorosso.
Nella ripresa Gasperini inserisce prima El Aynaoui per Ziolkowski, ammonito, e poi Ferguson per Baldanzi. La Roma cerca di chiudere la gara e al 54' da dentro l'area Mancini anticipa Baschirotto senza però riuscire a colpire bene il pallone e la palla alta sopra la traversa. Poi al 58' Soulé ci prova di prima intenzione con il mancino a giro, ma il pallone esce di pochissimo al lato.
Entra anche El Shaarawy per Pellegrini con Gasperini che viene espulso per proteste. Ma in cinque minuti la Roma chiude la gara. Al 64' azione insistita della Roma in area con El Aynaoui che dal limite serve Ferguson che stoppa, prende la mira e di piatto batte Audero per lo 0-2. La squadra di Nicola prova a reagire con Bonazzoli che sfiora il palo, ma al 69' i giallorossi calano il tris: bel servizio di El Shaarawy per Wesley nello spazio con il brasiliano che a tu per tu con Audero con un dolce scavetto scavalca il portiere e fa 0-3.
La Roma controlla la gara cercando anche il quarto gol, e trovandolo anche con Ferguson ma annullato per posizione irregolare dell'irlandese, con Gasperini che pensando al prossimo match di Europa League giovedì con il Midtjylland, toglie nel finale Wesley e Soulè inserendo Tsimikas e Pisilli. In pieno recupero la Cremonese trova il gol della bandiera con lo stacco di testa di Folino su calcio d'angolo che batte Svilar per l'1-3 finale.

Rallentamenti fino a 120 minuti, limitazioni e cancellazioni di treni nel nodo di Firenze dopo che stamattina, intorno alle 11.10, un treno Alta Velocità ha investito una persona in uscita dal binario 3 della stazione Firenze Santa Maria Novella. A quanto si apprende, si tratterebbe di un suicidio.
È intervenuta l'autorità giudiziaria che alle 12 circa ha dato il nulla osta alla ripresa della circolazione, bloccando però alcuni binari per consentire i rilievi e poi le attività dei necrofori che sono ancora in corso. La persona non è stata ancora identificata.
A causa della sospensione su alcuni binari, la circolazione ferroviaria è fortemente rallentata sia in direzione Nord sia in direzione Sud per i treni Alta Velocità. I ritardi si riflettono anche in altre stazioni.

Rallentamenti fino a 120 minuti, limitazioni e cancellazioni di treni nel nodo di Firenze dopo che stamattina, intorno alle 11.10, un treno Alta Velocità ha investito una persona in uscita dal binario 3 della stazione Firenze Santa Maria Novella. A quanto si apprende, si tratterebbe di un suicidio.
È intervenuta l'autorità giudiziaria che alle 12 circa ha dato il nulla osta alla ripresa della circolazione, bloccando però alcuni binari per consentire i rilievi e poi le attività dei necrofori che sono ancora in corso. La persona non è stata ancora identificata.
A causa della sospensione su alcuni binari, la circolazione ferroviaria è fortemente rallentata sia in direzione Nord sia in direzione Sud per i treni Alta Velocità. I ritardi si riflettono anche in altre stazioni.

Cosa c’è davvero tra Andrea Delogu e Nikita Perotti? È la coppia più chiacchierata di Ballando con le stelle e che continua ad attirare l'attenzione del pubblico. Nel corso della puntata andata in onda ieri, sabato 22 novembre, la conduttrice/concorrente ha parlato del profondo legame con il suo maestro di ballo. Un rapporto e una complicità cresciuta ulteriormente nelle ultime due settimane, segnate dal lutto che ha colpito Andrea Delogu e la sua famiglia. La conduttrice infatti è rientrata da poco in gara a causa della morte improvvisa del fratello diciottenne Evan, vittima di un incidente stradale.
Dopo la scorsa puntata, Delogu ha confidato di aver avuto delle notti insonni e così ha deciso di scrivere proprio al suo maestro nel bel mezzo della notte: "Erano le 4 del mattino e non riuscivo a dormire, gli ho scritto per dirgli che quello che stiamo vivendo non è TV, è la vita. E che io sono contenta che lo stiamo affrontando insieme".
Parole che descrivono un legame intenso. Ed è stata la stessa Andrea Delogu a definire Nikita come "una persona che è entrata nel cerchio strettissimo delle mie persone. Sono successe cose più grandi di noi che invece di scalfire ci hanno unito".
Sulla natura del loro rapporto Delogu mantiene una certa prudenza, ma non nasconde la forte complicità: "Non so che cosa saremo, sicuramente quando lavoriamo io rido e ne ho così bisogno". E in chiusura ha detto: "Di solito monto dei muri perché per me ci sono dei pudori che è importante mantenere, e invece poi è stato più bello". La loro sintonia è stata notata anche dai giudici e dal pubblico che sui social ha premiato la coppia con messaggi carichi di emozione.

Achille Polonara compie oggi, domenica 23 novembre, 34 anni. Un traguardo speciale per il campione di basket, reduce da un trapianto di midollo per la leucemia mieloide. A celebrarlo sui social è stata la moglie Erika Bufano, che su Instagram ha condiviso un toccante post: "Auguri alla mia anima gemella, alla persona più importante della mia vita, al mio migliore amico", ha esordito la moglie del cestista, ricordando poi il momento drammatico vissuto dalla famiglia.
"Sono stati giorni interminabili e dolorosi quando è arrivata quella chiamata, il 16 ottobre, il mondo mi è crollato addosso. Mi sono sentita smarrita, svuotata, senza più un’anima. Tutto aveva perso significato, e la paura mi divorava. Non riuscivo a immaginare una vita senza di te, non era possibile".
Bufano ha ricordato il ritorno alla vita del marito, che lei definisce come una rinascita: "Ma tu non hai mai smesso di lottare. Hai mantenuto la promessa che mi avevi fatto, quella che custodivo nel cuore. E quando, dopo giorni di angoscia, hai riaperto i tuoi meravigliosi occhi, il mio respiro è tornato, la mia vita è tornata a brillare".
E ancora: "Il mio cuore ha ricominciato a battere, e tutto ha finalmente ritrovato un senso. Buon compleanno amore mio, ti auguro solo cose belle xke per le brutte abbiamo già dato, meriti di splendere e di tornare a sorridere. Ti amo immensamente", ha concluso.
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Il cestista azzurro si era sottoposto, giovedì 25 settembre, al trapianto di midollo necessario nella sua battaglia contro la leucemia mieloide. Dopo l'intervento, Polonara aveva rassicurato i tifosi e tutti gli appassionati di basket pubblicando una storia sul proprio profilo Instagram: "Trapianto tutto ok", dal letto di ospedale.
La malattia, in ogni caso, non ha mai fatto perdere sorriso e buon umore a Polonara. Tanto che il giorno prima dell'intervento Achille si era prestato a un balletto, pubblicato sui social dalla moglie Erika Bufano, direttamente dalla stanza di ospedale.
Solo qualche settimana prima era stato proprio Polonara ad annunciare di aver trovato una donatrice: "Abbiamo trovato una donatrice. Si tratta di una ragazza americana compatibile al 90%", aveva spiegato al Corriere della Sera, "sono stato fortunato, c’erano due donatori compatibili al 90%, anche un ragazzo tedesco, ma hanno optato per lei perché sono riusciti a mettersi in contatto subito".
Dopo la diagnosi choc di leucemia mieloide per Achille Polonara ricevuta lo scorso giugno, il cestista e la sua famiglia hanno vissuto un periodo difficile. Prima il trapianto di midollo osseo, poi il coma e la concreta possibilità di non svegliarsi più. L'atleta però ce l'ha fatta: dopo dieci giorni si è svegliato.
A raccontare l'ultimo mese di cure è un servizio de 'Le Iene'. "Io non mi ricordo molto, è come se avessi dormito. É stata tosta, i dottori mi avevano dato poche speranze", ha raccontato Polonara a Nicolò De Devitiis. Il cestista ha spiegato che durante il coma si sentiva "in un'altra città" ma ha spiegato che in quei giorni riusciva comunque a sentire le parole della moglie Erika Bufano, che era lì al suo fianco, nonostante non potesse rispondere.
È stata lei a spiegare cosa è accaduto dopo il trapianto: "Quando gli hanno tolto il cvc (cioè il catetere attraverso il quale era avvenuto il trapianto) si è sentito male. Gli è partito un trombo, il suo cervello è andato in carenza di ossigeno". "Ho solo pregato che non morisse. Pensavo 'non importa come starà, anche se non camminerà, se non muoverà le braccia... l'importante è che si svegli. E alla fine è successo", ha raccontato.

E' morto oggi, domenica 23 novembre, Loris Rispoli, che è stato presidente dell'Associazione 140, e a lungo protagonista della battaglia dei parenti delle vittime del Moby Prince. A darne notizia le associazioni dei familiari: "Con la morte di Loris Rispoli perdiamo un fratello e un vero combattente che ci ha insegnato come si lotta per la verità e la giustizia - affermano Luchino Chessa dell'Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince e Nicola Rosetti dell'Associazione 140 -. È stato un fondamentale protagonista di questi 35 anni di lotte per arrivare alla verità sulla strage del Moby Prince. È una grandissima perdita per la città di Livorno e per tutti noi”.
"Loris è stato un grande combattente, una Giovanna D’Arco, ma anche purtroppo un don Chisciotte - proseguono Chessa e Rosetti - per il muro di gomma che lui e tutti noi familiari abbiamo trovato nella lotta per la verità. Abbiamo combattuto con lui per tutti questi anni nella speranza di arrivare alla fine della storia".
"Loris non ci è riuscito; Angelo Chessa, grande combattente come lui, ci ha lasciati a giugno 2022 con la speranza nel cuore di uno squarcio di verità. Senza di loro la nostra famiglia #iosono141 è orfana, ma la resilienza che accomuna i familiari, gli amici e le tantissime persone che ci seguono e ci supportano da anni ci continua a dare la forza di andare avanti per una verità vera e non di comodo - concludono -. Chiediamo a tutti i membri della commissione parlamentare di inchiesta sulla strage del Moby Prince, a partire dal presidente Pietro Pittalis, di andare avanti con forza e dedicare il lavoro a Loris Rispoli e Angelo Chessa”.
Sindaco di Livorno: "Rispoli sarà sempre con i Livornesi"
"C’è un volto che poi diventerà per me molto familiare, impossibile da dimenticare: è il volto di Loris Rispoli fratello di una delle ragazze che lavorano sul Moby. Lui abbraccia la madre, dalla banchina guarda verso l’imboccatura del porto, aspetta notizie certe ma è come se avesse già capito tutto, i suoi occhi sono lo specchio del dramma..." scrive sui social Luca Salvetti, sindaco di Livorno. "Con queste parole negli anni 90 ho descritto il primo incontro con una persona speciale che con gli anni è diventato un amico e con il quale ho percorso un lunghissimo cammino di vita e un'esperienza umana, giornalistica e poi da sindaco legata al Moby Prince e al dramma del 10 aprile 1991.Ciao Loris sarai sempre con me e con tutti i livornesi". Così sui social Luca Salvetti, sindaco di Livorno.
Presidente Regione Toscana Giani: "Rispoli lascia esempio e eredità da raccogliere per ricerca verità"
"Apprendo con profonda tristezza della scomparsa di Loris Rispoli, una figura che ha rappresentato per oltre trent’anni un punto di riferimento imprescindibile nella battaglia per la verità e la giustizia sul disastro del Moby Prince" dice il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. "La morte di Loris è una perdita che colpisce non solo i familiari delle 140 vittime, ma tutta la comunità toscana e nazionale che in lui ha riconosciuto un uomo di straordinaria dignità, determinazione e umanità. La tenacia e la lucidità di Loris hanno contribuito in modo fondamentale a mantenere viva negli anni l’attenzione sul più grave disastro della marineria italiana dal dopoguerra”.
“Loris – prosegue Giani – ha saputo trasformare un dolore personale immenso in un impegno civile esemplare, diventando la voce di un’intera comunità ferita. La sua forza morale, la sua costanza e la sua capacità di unire sono state determinanti per mantenere aperto un percorso di verità che la Toscana ha sempre sostenuto. A nome mio e della Regione Toscana mi stringo alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso con lui questa lunga e difficile battaglia.”
“È anche grazie a persone come Loris Rispoli – conclude il presidente della Toscana – che oggi proseguiamo con rinnovato impegno nella ricerca della piena verità. Non ci fermeremo e non smetteremo mai di essere al fianco di chi raccoglie la sua eredità in questa lotta. La Toscana non dimentica."
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