Completati i lavori della struttura clinica e interventistica...
L'apertura si tradurrà in un investimento per oltre 600 milioni...
Era stato trasferito dal S.Francesco al SS.Annunziata di Sassari...
Supporto dell'Università di Cagliari tra ricerca e innovazione... 
Parte il 'Bonus giovani imprenditori under 35'. L'Inps ha attivato il portale attraverso cui presentare domanda di accesso al contributo previsto dal decreto Coesione e destinato ai giovani che non hanno ancora compiuto 35 anni e che avviano un’attività imprenditoriale in settori strategici. Si tratta di un contributo mensile di 500 euro, erogato per un massimo di tre anni, che vuole essere un sostegno concreto per chi sceglie di mettersi in proprio nelle aree della transizione digitale ed ecologica.
Come presentare domanda
A fornire le indicazioni operative per la richiesta del bonus è stata la stessa Inps. A partire dall'1 dicembre il servizio è disponibile sul sito www.inps.it, e per accedervi è necessaria un'identità digitale (Spid di livello 2 o superiore, Cie 3.0, Cns o eIDAS). Il percorso sul sito è: “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” > “Utilizza lo strumento” > “Incentivo Decreto Coesione”.
Chi non possiede credenziali digitali può rivolgersi agli istituti di patronato o utilizzare il Contact Center multicanale. I numeri sono 803 164 da rete fissa (gratuito) e 06 164164 da mobile (a pagamento).
I requisiti e le tempistiche
A godere del bonus può essere chi non ha ancora compiuto trentacinque anni e sta avviando un’attività imprenditoriale sul territorio nazionale tra l'1 luglio 2024 e il 31 dicembre 2025. L’attività, come detto, deve operare in settori considerati strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e le transizioni digitale ed ecologica.
La domanda va presentata entro trenta giorni dall’avvio dell’attività. Attenzione però: per chi ha aperto la partita Iva prima del 28 novembre 2025 (data di pubblicazione della circolare Inps 148/2025), il termine decorre da quella data. Significa che gli aspiranti beneficiari, in questo caso, hanno ancora tempo per inviare la richiesta.
A quanto ammonta il contributo
Il bonus prevede un contributo di 500 euro mensili, erogato per un massimo di tre anni e comunque non oltre il 31 dicembre 2028. La liquidazione avviene annualmente in forma anticipata, calcolata sul numero di mesi effettivi di attività imprenditoriale. Il pagamento resta subordinato alle disponibilità finanziarie stanziate.

Adnkronos festeggia la 35ª edizione del Libro dei Fatti, strumento imprescindibile per orientarsi tra gli eventi che hanno segnato il mondo e l’Italia tra il 2024 e il 2025. Pubblicata da Adnkronos Libri, l’”Enciclopedia dei fatti” è disponibile da oggi in libreria. La novità principale dell’edizione 2025 è la cronologia ampliata: oltre alla tradizionale raccolta dei fatti dell’anno precedente, il volume include una cronologia aggiornata del 2025 fino al 31 ottobre, offrendo una fotografia puntuale dei principali avvenimenti nazionali e internazionali. In copertina, Giorgio Armani, Jannik Sinner, Donald Trump e Giorgia Meloni, Sergio Mattarella, Papa Leone XIII, Laura Pausini e Paola Cortellesi, i Giochi Olimpici Milano-Cortina e una immagine di guerra che richiama i conflitti in Ucraina e Palestina.
L’annuario, che è punto di riferimento per lettori, professionisti, studenti e appassionati di attualità, si arricchisce con quattro dossier tematici, pensati per approfondire le questioni che stanno ridisegnando scenari politici, economici e sociali: Sostenibilità, tra transizione energetica, ambiente e innovazione; Economia globale, con analisi sui mercati, le catene del valore e i nuovi equilibri internazionali; Geopolitica, dedicato ai conflitti in corso, alle relazioni tra potenze e alla sicurezza globale; Giubileo 2025, con un focus sul significato culturale, sociale ed economico dell’Anno Santo.
Il Libro dei Fatti 2025 ospita i contributi di figure di primo piano delle istituzioni, della cultura e dell’impresa. Tra questi: Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, Alberto Barachini, sottosegretario di Stato all'Editoria, Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma, Gen. Salvatore Luongo, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Amb. Giampiero Massolo, Presidente di Mundys, Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Adolfo Urso, Ministro per le Imprese e per il Made in Italy.
Con oltre 900 pagine di fatti, analisi, fotografie, dati e approfondimenti, il Libro dei Fatti 2025 conferma la sua vocazione divulgativa che mette ordine nella complessità dell’attualità e restituisce ai lettori una narrazione chiara, documentata e ricca di contributi di qualità.
“In un panorama editoriale complesso – sottolinea Giuseppe Marra, Presidente del Gruppo Adnkronos – Il Libro dei Fatti continua a distinguersi per il suo successo, offrendo un servizio imprescindibile: aiutare il lettore a orientarsi tra i molteplici eventi di cronaca, non solo quelli dell’ultimo anno – alcuni già affievoliti dalla frenesia del tempo che viviamo – ma anche quelli che si sono stratificati nel corso di decenni di storia. Siamo orgogliosi di aver raggiunto il traguardo dei 35 anni, risultato di un impegno costante e rigoroso che si affianca alla tradizionale e indispensabile attività informativa dell’agenzia”.

Il valore della partecipazione culturale giovanile per contrastare emarginazione e dispersione scolastica, i sistemi di tutela per bambine, bambini e adolescenti che vivono in contesti di criminalità e violenza, la funzione rieducativa del teatro in carcere, ma anche la scuola che resiste nei rifugi antiaerei dell’Ucraina e un progetto per sostenere l’accesso di bambine e ragazze alle discipline Stem contro i pregiudizi: sono questi i temi delle ricerche vincitrici della prima edizione del premio 'Save the Children per la ricerca - Dove inizia il futuro'.
"È urgente rafforzare l’alleanza tra la comunità scientifica e chi opera al fianco di bambine, bambini e adolescenti. I diritti dell’infanzia non avanzano se non c’è ricerca. Gli interventi pubblici e i progetti sul campo rischiano di non essere efficaci senza dati, analisi ed evidenze. Sostenere la ricerca significa investire nel futuro e nella crescita del Paese. Per questo motivo, Save the Children ha dato vita ad un polo ricerche, una struttura permanente dedicata ad ampliare e diffondere conoscenza sull’infanzia e l’adolescenza, e oggi siamo qui per premiare ricercatori e ricercatrici che non si accontentano di raccontare il presente, ma lavorano per costruire il futuro", ha dichiarato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children Italia.
Il premio, alla sua prima edizione, nasce per sostenere l’attività di ricerca a favore dell’infanzia e dell’adolescenza, valorizzando i contributi scientifici che aiutano a interpretare i cambiamenti, a coglierne l’impatto nella vita dei bambini e a definire politiche innovative che promuovano i diritti dei minori e delle loro famiglie. In base alla selezione curata da una giuria di esperti di alto profilo nei settori della pedagogia, economia, statistica, sociologia e comunicazione, il premio è stato assegnato agli autori/autrici di una ricerca realizzata in Italia che ha contribuito ad ampliare la conoscenza su una o più dimensioni della vita dell’infanzia e dell’adolescenza con un significativo impatto sui diritti. Per sostenere i giovani ricercatori e ricercatrici, è stata premiata anche una ricerca coordinata e/o realizzata da un ricercatore con meno di 35 anni che riceverà anche una dote formativa del valore di 10mila euro.
"Un ringraziamento sentito va a tutti i ricercatori e le ricercatrici che hanno preso parte a questa prima edizione del premio, con 92 ricerche provenienti da 45 università e istituti di ricerca, e alla autorevole giuria che le ha valutate. Il premio ha fatto venire alla luce un patrimonio di conoscenze sull’infanzia e l’adolescenza che va valorizzato e che è indispensabile per comprendere la realtà e guidare gli interventi. Questo premio è anche un messaggio sulla necessità di investire stabilmente sulla ricerca per l’infanzia e l’adolescenza, perché la ricerca non è un lusso, ma la condizione necessaria per affrontare le sfide del nostro tempo", ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice ricerca di Save the Children.
Il premio Ricerca è stato assegnato a due ricerche ex aequo: 'Fammi Spazio: una ricerca sulla partecipazione culturale giovanile a Bologna' di Roberta Paltrinieri, professoressa di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'università di Bologna, indaga il welfare culturale come leva per la promozione del protagonismo giovanile. Con un approccio originale, che unisce il rigore metodologico della raccolta di dati empirici, proposte operative e riflessioni critiche, Paltrinieri pone al centro del suo lavoro di ricerca il valore della cultura e delle pratiche artistiche come fattori di coesione sociale, benessere e contrasto alle diseguaglianze, con l’obiettivo di aumentare la partecipazione culturale degli adolescenti e gli spazi in cui i giovani si sentano protagonisti per affrontare il rischio di povertà educativa e dispersione scolastica attraverso anche la cura della dimensione relazionale in ambienti che incoraggino la scoperta e l’espressione libera.
'Teatro e Carcere. Uno studio pedagogico all’interno dell’Ipm Cesare Beccaria di Milano' di Veronica Berni, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze umane per la formazione Riccardo Massa’ dell'università degli studi di Milano Bicocca, approfondisce la funzione rieducativa dell’istituto penitenziario minorile. Attraverso osservazioni, testimonianze e le voci dei ragazzi detenuti, la ricerca mostra gli effetti postivi e trasformativi del laboratorio teatrale all’interno dell’Ipm Beccaria di Milano, unico progetto di teatro in carcere che svolge le proprie attività in un teatro collocato all’interno dell’Istituto ma aperto, tramite una porta, al territorio. La ricerca offre alla comunità educante e non solo spunti per le policy delle istituzioni carcerarie che restituiscano protagonismo ai giovani detenuti.
Il premio per i ricercatori under35 è stato assegnato a Faustino Rizzo per la ricerca 'Sfide e prospettive nella tutela dei diritti dell’infanzia in contesti mafiosi: un’analisi delle misure di protezione avviate dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria negli anni 2012-2020'. Faustino Rizzo, assegnista di ricerca presso l'università di Padova, mette in luce la realtà di bambini e adolescenti che appartengono a famiglie legate alla criminalità organizzata, inseriti in programmi di protezione, ed esplora le iniziative di tutela. Al centro del lavoro di ricerca c’è il concetto di 'vulnerabilità mafiosa', la condizione in cui i bambini sono immersi in una pedagogia criminale e violenta, e la proposta di un adattamento del livello essenziale di prestazione sociale 'Prevenzione dell’allontanamento familiare - P.i.p.p.i.' ai minori che vivono in questa condizione nelle procedure adottate dagli operatori sociali, per una maggiore tutela e per interrompere il ciclo di svantaggio sociale in cui si trovano.
Save the Children ha scelto di attribuire due menzioni speciali a un centro di ricerca internazionale e a un progetto di cittadinanza scientifica che ha avvicinato bambini e bambine alla scienza. La prima è stata assegnata al Kse Institute (Kyiv school of Economics, Ucraina) per le attività di ricerca in ambito educativo in contesti di guerra e l’impegno nel documentare l’impatto del conflitto sulla società ucraina e sostenere il sistema educativo e sociale anche attraverso la creazione di rifugi educativi nelle scuole e la collaborazione con Ong per il supporto psicologico ai minori. La seconda menzione speciale, invece, è per la Fondazione Mondo Digitale Italia (Fmd) per il progetto 'Coding girls', un programma formativo che promuove l’avvicinamento di bambine e ragazze alla conoscenza scientifica e tecnologica, con l’obiettivo di superare pregiudizi e stereotipi di genere che ancora limitano l’accesso delle ragazze alle discipline Stem.
La cerimonia, condotta dalla giornalista Mariangela Pira, si è svolta questa mattina a Milano, presso il Museo nazionale scienza e tecnologia Leonardo da Vinci, alla presenza della vicesindaca del Comune di Milano, Anna Scavuzzo e di autorevoli esponenti del mondo della ricerca componenti della giuria del premio: Anna Maria Ajello, professoressa di Psicologia dello sviluppo all'università La Sapienza; Tito Boeri, economista dell'università Bocconi; Enrico Giovannini, statistico ed economista, direttore scientifico ASviS; Paola Milani, professoressa di Pedagogia sociale dell'università di Padova.
A premiare i vincitori e a sottolineare l’importanza per la società civile delle ricerche premiate, sono saliti sul palco anche l’attore Paolo Briguglia e Andrea Zucca, responsabile dello sviluppo istituzionale di Fondazione Feltrinelli. Nel corso dell’evento l’astronauta Paolo Nespoli ha dialogato con le ragazze del progetto 'Coding girls' rispondendo alle loro curiosità sullo spazio e sul suo lavoro, mentre la giornalista Francesca Mannocchi ha portato la sua preziosa testimonianza di ciò che vivono i bambini in guerra.
La prima edizione del premio ha il patrocinio del Comune di Milano e del ministero dell’Università e della Ricerca, è realizzata grazie al sostegno di Poste Italiane e Aon. All’iniziativa è stata conferita la medaglia del presidente della Repubblica. L’iniziativa si è avvalsa, inoltre, del contributo dello Ied- Istituto europeo di Design - e della Fondazione Francesco Morelli: i trofei consegnati ai vincitori del premio, sono stati realizzati da un gruppo di bambini del Punto Luce di Ostia di Save the Children, guidati in un laboratorio dagli studenti dello Ied di Roma.
Il 'Premio' è promosso dal polo ricerche di Save the Children, una struttura dell'organizzazione interamente dedicata ad ampliare e diffondere le conoscenze sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo, allo scopo di promuovere i diritti di tutti i bambini e le bambine e di incidere concretamente, attraverso i dati e le analisi, sulle politiche e sulle prassi di soggetti istituzionali, privati e non profit. Le attività del polo ricerche si articolano in quattro ambiti: la ricerca, l’analisi dei dati (anche attraverso un portale consultabile on line: https://datahub.savethechildren.it), la formazione e la promozione della cittadinanza scientifica.
Era ricoverato in Rianimazione all'ospedale Brotzu... 
Il musicista statunitense Steve Cropper, chitarrista, compositore e paroliere che ha definito il Memphis Sound e prestato la sua inconfondibile chitarra Telecaster a capolavori della soul music, è morto mercoledì 3 dicembre all'età di 84 anni a Nashville, nel Tennessee. La notizia della scomparsa è stata diffusa dalla famiglia come riportano i media americani.
Cropper ha legato la sua fama a canzoni come "Soul Man", "Green Onions", "(Sittin' on) the Dock of the Bay". Fondatore dei Booker T. & the M.G.'s, è autore di brani entrati nella storia e membro della Blues Brothers Band, formata alla fine degli anni '70 da John Belushi e Dan Aykroyd, protagonista di tour, dischi e dei celebri film "The Blues Brothers" (1980) e "Blues Brothers - Il mito continua" (1998). Cropper era "The Colonel", soprannome affettuoso e scherzoso, nato all'interno dell’ambiente musicale e poi reso famoso dai Blues Brothers. Ha conquistato due Grammy Award: per "(Sittin' On) The Dock of the Bay", in qualità di autore insieme a Otis Redding e come membro di Booker T. & the M.G.'s, per "Cruisin".
Considerato uno dei padri del soul moderno, Cropper era nato il 21 ottobre 1941 nei dintorni di Dora, nel Missouri, prima di trasferirsi con la famiglia a Memphis nel 1950. Qui entrò in contatto con la musica gospel, R&B e con il nascente rock'n'roll, iniziando a suonare la chitarra all'età di dieci anni. Le sue prime influenze furono Lowman Pauling dei Five Royales, Chuck Berry, Chet Atkins e Jimmy Reed, elementi che avrebbero alimentato quell'equilibrio unico tra precisione, essenzialità e groove che caratterizzò tutta la sua carriera.
Il suo percorso professionale prese forma alla fine degli anni '50 con i Royal Spades, formazione che sarebbe poi diventata The Mar-Keys. Nel 1961, il gruppo raggiunse il terzo posto nella Billboard Hot 100 con il singolo strumentale "Last Night", registrato alla Satellite Records, la futura Stax Records. Cropper, allora studente di ingegneria meccanica alla Memphis State University, aveva già iniziato a lavorare nell'etichetta discografica come commesso e assistente, crescendo rapidamente fino a diventare ingegnere del suono. L'anno successivo, nel 1962, nacque la band destinata a riscrivere la storia del soul: Booker T. & the M.G's, formati da Cropper alla chitarra, Booker T. Jones all'organo, Lewie Steinberg al basso (sostituito poi da Donald 'Duck' Dunn) e Al Jackson Jr. alla batteria. Il quartetto realizzò, quasi per caso, la jam che sarebbe diventata "Green Onions", un brano leggendario capace di raggiungere il primo posto nella classifica R&B e il terzo posto nella Hot 100. Da lì, gli M.G.'s divennero la house band della Stax Records, rimanendo nella storia come una delle sezioni ritmiche più influenti della musica americana.
Con la Telecaster del 1956 e poi con la Fender che divenne la sua firma, Cropper forgiò un linguaggio chitarristico distintivo, fatto di riff asciutti, ritmiche serrate e fraseggi mai ridondanti. Già nel 1996, la rivista "Mojo" lo aveva definito "il più grande chitarrista vivente".
Produttore, autore e session man ricercatissimo, Cropper collaborò con Otis Redding - con cui co-firmò "(Sittin' on) the Dock of the Bay" e "Respect" - Sam & Dave, Carla e Rufus Thomas, Wilson Pickett ("In the Midnight Hour") ed Eddie Floyd ("Knock on Wood"). Era lui, spesso, a guidare le registrazioni, a definire i suoni, a suggerire arrangiamenti: una presenza costante ma mai invadente, fedele alla sua idea di musica d'insieme.
Dopo aver lasciato la Stax Records nel 1970, in un periodo di difficoltà dell'etichetta discografica, Cropper fondò la TMI Records insieme a Jerry Williams e Ronnie Stoots, avviando un'attività di produzione che lo portò a lavorare con artisti come José Feliciano, Yvonne Elliman, Leon Russell, Neil Sedaka, Rod Stewart e Harry Nilsson. Suonò anche con Ringo Starr, con John Lennon in "Rock 'n' Rol", con Jeff Beck e con i Tower of Power.
Il grande pubblico lo scoprì nel 1978, quando John Belushi e Dan Aykroyd lo vollero nella Blues Brothers Band: fu l'inizio di una nuova fase della sua carriera, tra tour sold out, album e il memorabile film di John Landis del 1980. La voce che lo chiamava in scena con l'iconico "Play it, Steve!" divenne un tratto indelebile della sua immagine pubblica.
Nel corso dei decenni, Cropper mantenne una presenza attiva sulla scena musicale, incidendo album da solista, collaborando con Paul Simon, Buddy Guy, Elton John, Stephen Bishop, Etta James, John Prine e numerosi altri. Partecipò anche al sequel "Blues Brothers - Il mito continua" e proseguì le proprie attività tra sessioni in studio, tournée e progetti speciali. Nel 2021 ottenne una nomination ai Grammy per l'album blues "Fire It Up”", e nel 2024 pubblicò "Friendlytown", realizzato insieme alla Midnight Hour e con ospiti come Billy Gibbons e Brian May.
La sua carriera è stata coronata da numerosi riconoscimenti: nel 1992 entrò nella Rock and Roll Hall of Fame come membro dei Booker T. & the M.G.’s, nel 2005 nella Songwriters Hall of Fame. Personalità schiva ma determinante in sala di registrazione, Cropper rimase fino all’ultimo una figura di riferimento per chitarristi e produttori di tutto il mondo. Celebre per la capacità di ottenere una gamma sorprendente di suoni dalla sua Telecaster senza modificare quasi nulla dei settaggi, viveva la musica come artigianato, come costruzione collettiva, come servizio al brano: un approccio che lo ha reso un modello di sobrietà e profondità espressiva. (di Paolo Martini)

Fabio Fognini ha messo su un vero e proprio show con l'arbitro Pascal sulla pista di Ballando con le stelle. L'ex tennista azzurro, dopo aver appeso la racchetta al chiodo ritirandosi allo scorso Wimbledon, è concorrente del programma condotto da Milly Carlucci, dove ha raggiunto la semifinale e nell'ultima puntata ha 'accolto' un ospite speciale.
Tra il pubblico c'era infatti Pascal Maria[1], ex arbitro con cui Fognini ha avuto un acceso dibattito durante un primo turno di Wimbledon. Il loro iconico siparietto è stato ricreato proprio da Fabio in un video pubblicato sui suoi canali social: l'ex tennista è sceso in pista esibendosi in un improbabile ballo che non ha convinto Pascal, seduto al tavolo della giuria di Ballando. L'ex arbitro gli ha sventolato un '1' che ha scatenato la reazione di Fognini: "nooo Pascal! Non è vero, non è vero!", proprio come successo anni fa a Wimbledon.
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Il riferimento, colto subito, da tutti i tifosi e gli appassionati di tennis, è allo show del 2013, rimasto negli annali per una chiamata dubbia dell'arbitro francese: palla sulla linea o fuori? "Non è vero, non è vero! Ha preso il gesso Pascal", era stata supplica di Fognini, che era scivolato in ginocchio, con l'arbitro che non aveva potuto trattenere un sorriso davanti alla sua genuina protesta, tra le risate del pubblico londinese. "Ma come fai a darmi warning?", la domanda di un disperato Fognini.
Il rapporto tra i due, negli anni, si è evoluto e quella scena, rimasta iconica nella mente di tutti gli appassionati di tennis, ha segnato l'inizio di una insospettabile amicizia. "Mortacci sua, lui me l'ha fatta pagare con i soldi, loro con le bacchette e i numeri", aveva detto con un sorriso Fognini quando Milly Carlucci, nell'ultima puntata di Ballando, gli ha chiesto se fosse peggio Pascal o la giuria del programma.

Un elicottero, con cinque persone a bordo, è precipitato al suolo a Lanzada, in provincia di Sondrio. L'incidente è avvenuto poco prima delle 8.30 di questa mattina.
Sul posto sono presenti i soccorritori del 118 Areu, i carabinieri di Sondrio e i vigili del fuoco.

Metalmeccanici in piazza oggi, giovedì 4 dicembre, a Genova per lo sciopero generale delle tute blu in difesa dell'Ex Ilva di Genova Cornigliano. La manifestazione è diretta in prefettura partendo dai giardini Melis e proseguendo per ponte Pieragostini, via Degola, piazza Montano, via Cantore, via Buozzi, via Adua, via Gramsci, piazza della Nunziata, piazza Portello e piazza Corvetto.
Rischio scontri e l'appello di Salis
In testa al corteo la sindaca di Genova Silvia Salis che ha chiesto agli operai di non cedere alla violenza per "non fornire un alibi". L’attenzione delle forze dell'ordine resta comunque massima dopo le parole di alcuni rappresentanti sindacali che nei giorni scorsi non avevano escluso scontri con le forze dell'ordine. “Lo dico in italiano - ha detto lo storico segretario della Fiom-Cgil genovese, Franco Grondona - se necessario ci andiamo a picchiare con le Forze di Polizia, noi non abbiamo paura. Così andiamo sulle pagine dei giornali e poi sono fatti del Governo dire che picchia gli operai che lottano per difendere la fabbrica e l’occupazione a Genova”.
Cosa chiedono i sindacati
"Oggi c’è lo sciopero generale dei metalmeccanici a Genova con manifestazione, a cui partecipo anche io - afferma Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil ai microfoni di Radio Anch’io di Radio 1 - , come a Taranto sono stati fatti i picchetti e a Racconigi a Novi Ligure gli scioperi e i cortei. Scioperiamo e manifestiamo perché vogliamo tornare a lavorare sulla base del piano che il governo stesso insieme ai commissari aveva presentato”.
“Noi abbiamo scioperato quando c'era Arcelor Mittal e abbiamo permesso il fatto che fosse allontanata dalla gestione dell'azienda, dal momento che stava distruggendo gli impianti. Il punto è - sottolinea -che oggi il piano che era stato presentato dal ministro Urso e che noi abbiamo condiviso, quello che prevedeva i tre impianti di Dri e i famosi quattro forni elettrici di cui uno a Genova, dalla sera alla mattina è stato cancellato. Ieri ho visto il ministro Urso parlare in Parlamento e dire che va tutto bene, tutto funziona. Ma non è così, la realtà è un’altra".

Il mondo corre veloce, forse troppo. E di fronte alle sfide dell'Intelligenza Artificiale, della connessione 24h ad un mondo virtuale, l'antidoto è una connessione reale, quella con la Natura. Parola dell'editore del celebre almanacco Barbanera Luca Baldini che, in un'intervista con l'Adnkronos in occasione dell'uscita del prezioso almanacco 2026, rivela impagabili consigli contenuti nel libro per affrontare la giostra del mondo. "Bisogna cercare di restare fedeli al ritmo della natura -spiega Baldini, barba bianca, eleganza misurata e saggezza negli occhi- La nostra velocità è un po' fuori ritmo rispetto al modo in cui da millenni si muove il mondo intorno a noi. Ricentrarci con quei ritmi ci fa sentire in armonia con le cose, e probabilmente anche più in armonia tra gli uomini".
Ma cosa è l'Almanacco intitolato all'astronomo ed erudito Barbanera, vissuto a Foligno nel '700 e divenuto il più celebre d'Italia? "E' un calendario nato nel 1762, un modo di scandire l'anno attraverso dodici capitoli -spiega Baldini- in cui si affronta tutto ciò che è legato a quel mese. Perché la prima cosa che ci piace dire ai lettori è che il nostro mondo è meravigliosamente ricco. La riscoperta della bellezza che abbiamo intorno a noi è la prima mossa e la seconda è quella di costruire quello che sentiamo più vicino ai nostri desideri". Consigli pratici, piccole chicche quotidiane, idee creative e talvolta geniali accompagnano il lettore nel corso dell'anno. "Il primo dei consigli viene dalla luna: c'è un lunario che ci dice per ogni giorno quali sono le attività consigliate", scandisce l'editore. Dalla semina delle piante alle ricette per il sistema immunitario, fino al taglio dei capelli e delle unghie, passando per piccole perle di saggezza emotiva.
Un consiglio per gennaio? "Si può prevedere il tempo che sarà da come guardare le nuvole, gli animali, la luna -sorride Baldini- E se i capelli si indeboliscono e cadono immergiamo tre rametti di rosmarino in tre bicchieri di acqua bollente per venti minuti. Filtriamo e spruzziamo ogni sera sulle radici dei capelli, massaggiando. L'ideale è fare questo con la luna crescente nel segno dei gemelli il 28 e il 29 di gennaio". Mentre prendiamo nota, osserviamo che questi consigli sembrano proprio quelli delle nostre nonne. "Il calendario regala momenti in cui ritroviamo le nostre radici e che ci legano al territorio, alla terra, alla nostra cultura, le nostre tradizioni che cerchiamo di tramandare -conferma Baldini- Il valore di conservare e saper utilizzare la certezza di ciò che si è tramandato è fondamentale".
Consigli e tradizioni che difficilmente, anche trovandoli sul web, ci danno la stessa sicurezza. "La rete ci offre tantissime opportunità ma non quella della affidabilità di ciò che leggiamo -dice all'Adnkronos l'editore dell'almanacco Barbanera- Abbiamo bisogno di restare ancorati a qualcosa che sentiamo come profondamente vero. E quel vero viene dalla tradizione". C'è insomma più di un motivo se l'Unesco nel 2015 ha inserito il celebre calendario nella 'memoria del mondo' rendendolo patrimonio dell'Umanità.
Un orgoglio per l'Almanacco realizzato a Spello, nel cuore dell'Umbria, che quest'anno è dedicato ad una fauna selvatica e sorprendente, che restituisce il senso di identità e di appartenenza. "L'almanacco sicuramente è uno degli strumenti che unisce le persone in nome di una identità tradizionale che ci caratterizza come popolo e come esseri umani", asserisce Baldini. A questo punto vogliamo saperlo: come sarà il 2026? "La frase di apertura del Barbanera è da sempre 'un anno di felicità' -dice l'editore- Significa vedere il bicchiere mezzo pieno, e che non c'è un anno in cui non valga la pena di volgere lo sguardo verso quella parte bella che il futuro ci riserva".
Un bell'incoraggiamento per li giovanissimi, sempre più spesso chiusi nella bolla dei social. "Abbiamo visto che i lettori giovani si avvicinano sempre di più alla lettura dell'almanacco, per il bisogno che hanno di ritrovare un rapporto più semplice con le persone, con la natura, con gli animali -chiosa Baldini- E a loro diciamo che le due cose possono coesistere, basta avere occhi sufficienti per tutta la meraviglia del mondo". (di Ilaria Floris)

Federico Chiesa passione... difensore. L'attaccante del Liverpool sta provando a trovare una maggiore continuità dopo i problemi fisici che ne hanno condizionato la passata stagione, con Slot che si affida a lui soprattutto a gara in corso. Anche nella sfida contro il Sunderland, valida per la 14esima giornata di Premier League, l'ex Juventus si è reso protagonista. Questa volta però non con un gol, ma con un'azione difensiva che ha strappato l'ovazione di Anfield.
Con il risultato fermo sull'1-1, che poi resisterà fino al triplice fischio, il Liverpool ha rischiato di perdere in pieno recupero ed è stato salvato, al 94', proprio dalla rincorsa di Chiesa. Ma cos'è successo? I Reds battono un calcio d'angolo che viene facilmente intercettato dal portiere Roefs. L'azione del Sunderland riparte quindi con pericolosità e si trasforma in un contropiede che coglie di sorpresa il Liverpool, completamente sbilanciato.
L'attaccante Isidor, subentrato nel secondo tempo, si ritrova così solo davanti ad Alisson e lo salta, calciando poi con il destro a botta sicura. Ma la porta, purtroppo per lui, non è sguarnita. Infatti, direttamente dalla sua area, è arrivato Federico Chiesa, entrato in campo all'86' e protagonista di una corsa a tutto campo che ha, letteralmente, salvato il risultato. L'attaccante ha deviato il pallone, destinato in porta, e lo ha accomodato tra le braccia del portiere brasiliano.

Raggiunge pubblici diversi, dal web alle sale cinematografiche, con un messaggio intenso, empatico e coinvolgente, il cortometraggio 'Il ritmo della mezzalunaì. L'opera, presentata in anteprima a Milano, all'Anteo Palazzo del Cinema, è vincitrice del contest audiovisivo lanciato dalla Società italiana talassemie ed emoglobinopatie (Site), in collaborazione con il Centro sperimentale di cinematografia (Csc) - sede Lombardia, con il supporto non condizionato di Vertex Pharmaceuticals, nell'ambito della più ampia campagna di sensibilizzazione sull'anemia falciforme 'Vite convergenti'. Il corto - selezionato tra 5 proposte originali sviluppate dagli studenti del Csc, scritto e diretto da Mirko Rodio, laureando del corso di Pubblicità e cinema d'impresa - viene descritto come un racconto di forza, movimento ed emozione che restituisce, in chiave artistica e simbolica, la complessità dell'anemia falciforme, una malattia genetica rara, invisibile e ancora troppo poco conosciuta.
"Essendo una malattia genetica - spiega Giovan Battista Ruffo, direttore Uo Ematologia e talassemia Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo e membro del Consiglio direttivo Site - l'anemia falciforme colpisce spesso persone sin dalla giovane età e condiziona in modo significativo la loro quotidianità. Per questo è fondamentale promuovere momenti di informazione e sensibilizzazione che aiutino a comprendere il peso reale di questa malattia e la necessità di un supporto costante alla comunità dei pazienti. Progetti come questo contribuiscono a colmare il divario tra ciò che si vede e ciò che non si vede, portando alla luce storie che meritano ascolto".
Il cortometraggio - informa una nota - si inserisce in una collaborazione tra Site e Vertex avviata nel 2024 per accendere i riflettori sulla realtà vissuta dai pazienti con beta-talassemia e anemia falciforme: malattie ereditarie del sangue spesso invisibili agli occhi della società, che richiedono un impegno costante in termini di cure, energia e libertà personale.
Coinvolgendo le nuove generazioni di creativi del Csc, la campagna si evolve e si arricchisce di nuovi linguaggi contemporanei per raggiungere un pubblico ancora più ampio. "Raccontare una malattia attraverso il linguaggio cinematografico è un compito complesso, perché richiede delicatezza, rispetto e al tempo stesso creatività - osserva Maurizio Nichetti, direttore artistico della sede Lombardia del Csc - Gli studenti dell'ultimo anno hanno saputo trasformare un tema così sensibile in un'opera che emoziona e fa riflettere, dimostrando quanto l'arte possa essere un mezzo potente per parlare di salute e per avvicinare il pubblico a realtà poco conosciute".
"Siamo orgogliosi di sostenere un progetto capace di raccontare in modo empatico ed emozionante una malattia rara e complessa come l'anemia falciforme - dichiara Federico Viganò, Country Manager per l'Italia e la Grecia di Vertex Pharmaceuticals - Attraverso il linguaggio universale dell'audiovisivo vogliamo contribuire a dare voce a chi spesso non viene ascoltato e a favorire una maggiore conoscenza di questa condizione, con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti e di chi si prende cura di loro".
Il video sarà disponibile su talassemiatrovalatuastrada.it e verrà promosso attraverso una campagna dedicata su media digitali e all'interno di circuiti cinematografici selezionati.

"Questo autunno l'Europa ha registrato un forte aumento dei casi di influenza aviaria A/H5N1 negli uccelli selvatici e nel pollame. L'ampia circolazione tra i volatili aumenta il rischio di esposizione umana ad animali infetti e di successiva trasmissione del virus all'uomo". E' l'alert dell'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che di fronte a "epidemie senza precedenti" di aviaria negli uccelli ha pubblicato una guida con l'obiettivo di "aiutare i Paesi europei a individuare e rispondere a possibili minacce influenzali legate agli animali, pandemie comprese". Il brusco incremento delle infezioni nei volatili, avverte l'agenzia, evidenzia "la necessità di diagnosi precoce e preparazione".
"Sebbene il rischio attuale per la popolazione europea sia basso, l'influenza aviaria rappresenta ancora una grave minaccia per la salute pubblica a causa delle diffuse epidemie tra gli animali in tutta Europa", afferma Edoardo Colzani, responsabile del Dipartimento Virus respiratori dell'Ecdc. "Dobbiamo assicurarci che i segnali di allarme precoce non passino inosservati - aggiunge - e che le azioni di sanità pubblica siano tempestive, coordinate ed efficaci. Questo documento fornisce ai Paesi un quadro chiaro e adattabile per prepararsi e rispondere alla trasmissione dell'influenza dall'animale all'uomo".
La guida - spiega l'Ecdc - è stata sviluppata in stretta collaborazione con l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), l'Agenzia europea per i medicinali (Ema), l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), il Laboratorio europeo di riferimento per l'influenza aviaria ed esperti nazionali. Il documento definisce "scenari di risposta pratici che vanno dalla situazione attuale, in cui non sono stati segnalati casi umani di influenza aviaria nell'Unione europea/Spazio economico europeo (Ue/See), ma i virus circolano ampiamente negli animali, a scenari più gravi con infezioni umane" fino a "una potenziale trasmissione da uomo a uomo che potrebbe portare a una pandemia". I materiali sono stati pensati per permettere ai Paesi di "integrare le raccomandazioni nei loro piani di preparazione nazionali", così da poter "agire rapidamente e in modo proporzionato con l'evolversi dei rischi".
La guida - descrive l'Ecdc - include "una serie di misure di sanità pubblica" che vanno "dal rafforzamento della sorveglianza e dei test di laboratorio alla garanzia della disponibilità di dispositivi di protezione individuale e alla comunicazione chiara al pubblico". L'agenzia Ue sottolinea inoltre "l'importanza della sorveglianza genomica, del rafforzamento delle capacità di laboratorio e della condivisione dei dati in tempo reale".
Il documento invita a "un approccio One Health", nella consapevolezza che "la salute umana è strettamente connessa a quella degli animali e dell'ambiente. Una stretta collaborazione tra servizi veterinari, agricoltura e sanità pubblica - precisa l'Ecdc - è essenziale per individuare e contenere tempestivamente le minacce e proteggere le persone in tutta Europa".

"La libertà di stampa è un valore fondamentale, un valore costituzionale, tutelato dall'articolo 21, e non è mai di troppo ricordarcelo e celebrare quindi quello che non è solo un mestiere ma è una missione fondamentale, sempre più complessa’’. Lo afferma la presidente di Poste, Silvia Maria Rovere, aprendo la premiazione del Tg Poste. "E’ evidente che viviamo in tempi in cui la frammentazione, la polarizzazione delle opinioni rendono complesso portare avanti un mestiere che richiede accuratezza, richiede equilibrio’’ ed ‘’è un messaggio molto bello da passare a chi invece questo mestiere intende farlo", sottolinea la presidente. "Noi lo interpretiamo anche come un'occasione di unire un paese, voi sapete che la presenza capillare di poste è uno dei nostri grandi valori, la vicinanza alle persone è uno dei grandi valori di poste, cerchiamo in tutto quello che facciamo di essere estremamente inclusivi, quindi di portare non solo servizi ma anche educazione in tutte le parti del paese e credo che in questo le nostre missioni siano molto vicine’".
"La stampa informa, la stampa forma generazioni di cittadini che devono essere più consapevoli e, per fare questo, deve poter contare su informazioni di qualità un lavoro che di fronte anche alle sfide di tutto, un mondo che va molto veloce e quindi anche le informazioni arrivano sempre accurate in maniera molto veloce e sempre più complesso gestire i processi", prosegue Rovere che chiudendo manda "un messaggio e un suggerimento particolare ai nostri giovani aspiranti giornalisti’".
"Il mio messaggio, il mio auspicio, il mio incoraggiamento e quello di tutta Poste italiana ai ragazzi che hanno partecipato a questo contest, è quello di sentire questa vocazione: di affrontare con il massimo impegno questo mestiere, di sentirne fino in fondo la responsabilità e di portarlo avanti avendo in mente sicuramente una carriera professionale tra le più affascinanti e stimolanti che ci possono essere, ma anche questo spirito di servizio, questa grande responsabilità verso i cittadini, verso le persone che si affidano alla stampa per formarsi un'opinione e in questo sicuramente è un qualcosa che anche noi con i nostri strumenti cerchiamo di portare avanti".

Bianca Michelangeli, giornalista romana di 29 anni, è la vincitrice della seconda edizione del Premio giornalistico Tg Poste. La proclamazione è avvenuta nel corso di una serata che si è svolta alla Casina Poste di Roma alla presenza dei vertici di Poste Italiane e di una vasta rappresentanza di Direttori di testate nazionali e locali di stampa, tv e web. Bianca Michelangeli riceverà una borsa di studio per un corso di alta formazione alla London School of Journalism e vivrà un’esperienza professionale nell’area Comunicazione di Poste Italiane insieme agli altri finalisti: Alessio Garzina, (28 anni, Roma) e Francesco Gaudiosi (29 anni, Napoli). Il Premio Tg Poste è stato lanciato da Poste Italiane per valorizzare giovani talenti del mondo dell’informazione che sappiano interpretare la professione sperimentando tecniche nuove, linguaggi narrativi inediti e punti di vista originali. Secondo la Giuria dei Direttori la vincitrice si è distinta “per aver raccontato con chiarezza e sensibilità il divario digitale attraverso tre generazioni, mostrando come gli strumenti di Poste Italiane possano favorire inclusione, consapevolezza e opportunità per tutti”. I primi tre classificati sono stati premiati dai vertici di Poste Italiane e vivranno un’esperienza di lavoro nell’area Comunicazione del Gruppo.
"Faccio le mie congratulazioni alla vincitrice e ai finalisti di quest’edizione – ha commentato la Presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere – Sono molto soddisfatta del gran numero di candidati, soprattutto donne, che anche quest’anno ha voluto concorrere al Premio, segno della credibilità e del prestigio che quest’iniziativa ha ottenuto nel campo giornalistico".
"Poste Italiane è impegnata a investire nell'eccellenza e a porre i giovani talenti al centro della propria strategia di innovazione. L'eccellenza per noi non è solo un obiettivo, ma uno degli elementi cruciali della nostra cultura aziendale. La comunicazione, in particolare, è un'area chiave e con soluzioni narrative originali informiamo tutti i giorni i cittadini, gli azionisti e gli stakeholder con la massima trasparenza e chiarezza" ha dichiarato l’Ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante.
Tg Poste, il telegiornale di Poste Italiane, apre ogni giorno in diretta alle 12 una finestra sul mondo per offrire una panoramica sui più importanti avvenimenti italiani e internazionali, approfonditi grazie al contributo di esperti, proponendo poi in ciascuna edizione focus tematici sulle iniziative e sul business della più grande azienda italiana. Il Tg Poste è visibile negli uffici postali di tutta Italia, sul sito poste.it, sul sito, l’app del Tg Poste e sui canali social di Poste Italiane.
All’evento di premiazione è stato presentato anche il calendario filatelico del 2026 dedicato agli sport invernali con l’obiettivo di valorizzare atleti e discipline che rappresentano l’eccellenza italiana. Poste Italiane conferma così il proprio impegno a sostegno dello sport come strumento di inclusione, partecipazione e sviluppo.

"Il talento è l’ingrediente più importante della nostra azienda". Lo afferma l’amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante, dal palco dell’evento di premiazione del tg Poste.
"Siamo un'azienda di servizi non produciamo niente di fisico e quindi dobbiamo poggiarci sui talenti", spiega Del Fante. "Talento vuol dire, oggi, scegliere tre ragazzi che hanno fatto dei pezzi molto interessanti, così giudicati dai principali direttori delle testate italiane giornalistiche, e tra questi individuare uno che ha vinto il premio, avendo la possibilità di collaborare con Poste, con il nostro ufficio stampa, con il nostro tg Poste, e poi fare uno stage interessante a Londra, alla scuola di giornalismo. Quindi talento per loro, per un mestiere importante, prezioso punto per dare un segnale importante di un'azienda come Poste per i giovani, per i mille che hanno partecipato a questa competizione, che c'è sensibilità da parte nostra. Oggi avevamo i direttori di tutte le testate giornalistiche nazionali e locali, quindi anche con questi ragazzi immaginate l'emozione di essere sul palco davanti ai più grandi direttori, che hanno fatto la storia del giornalismo italiano", conclude Del Fante
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