
(Adnkronos) - E' giallo sull'unico duetto del nuovo album di Eros Ramazzotti 'Una storia importante - Una historia importante' che non è stato svelato dal cantautore nell'annuncio delle due tracklist: una per la versione italiana e l'altra per quella spagnola. Accanto al brano 'L'Aurora' ('La Aurora' nella versione spagnola) appare un featuring coperto da asterischi.
E subito in rete si sono scatenate ipotesi e speranze dei fan: qualcuno aveva ipotizzato che si trattasse di Laura Pausini ma - a quanto apprende l'Adnkronos - si tratterà di una star internazionale di origini italiane.
Tra le papabili, Nathy Peluso (che segue Eros sui social ed ha la stessa casa discografica), Alessia Cara e Ariana Grande. Si vocifera anche che il featuring misterioso verrà svelato con un live a sorpresa alla vigilia dell'uscita dell'album, prevista per il 21 novembre.
Leggi tutto: Eros Ramazzotti, è giallo sul duetto top secret nel nuovo album
Iniziativa promossa dagli Atenei di Cagliari e Sassari... 
(Adnkronos) - La senatrice a vita Liliana Segre ha aperto l’ufficio di presidenza della commissione Antidiscriminazione inviando "un materno saluto all’onorevole Emanuele Fiano a cui ieri, a Venezia, all’interno dell’Università Ca Foscari, è stato impedito di parlare di pace in Medio Oriente da alcuni esponenti di gruppi politici giovanili" pro Pal.
La solidarietà all’ex deputato è stata manifestata da tutti i membri presenti in seduta. Lo stesso ufficio di presidenza ha programmato l’audizione dell’onorevole Fiano in merito a quanto accaduto.
"E' un discorso complicato. In generale quando c'è un'aggressione che impedisce a qualcuno di parlare in un luogo pubblico come un'università dove c'è il massimo della libera espressione si tratta di un atto di prevaricazione tipico dei regimi dittatoriali. Io ho parlato di Fascismo perché quanto accaduto mi ha ricordato quello che è successo a mio padre nel 1938 quando fu cacciato dalla scuola dove studiava". Queste le parole di Emanuele Fiano, presidente dell'associazione 'Sinistra per Israele - Due Popoli due Stati', intervistato da Affaritaliani, su quanto accaduto ieri all'università di Venezia.
"Ricordiamo che non solo il Fascismo ha vietato la libertà di espressione, ma nel '900 anche il comunismo sovietico. E oggi accade in tanti Paesi come Russia, Iran e Cina, solo per fare alcuni esempi. Ho parlato di Fascismo perché mi è venuta in mente la storia della mia famiglia ma questi ragazzi si chiamano Fronte dei Giovani Comunisti e nei loro striscioni hanno la falce e il martello. Non so che confusione ci sia nella loro testa".
Fiano racconta poi di aver ricevuto moltissimi attestati di solidarietà, ma non da tutti i partiti. "La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, appena saputo quanto è accaduto, mi ha telefonato esprimendomi la sua totale solidarietà. E poi ha anche scritto un messaggio sui social. Moltissimi messaggi mi sono arrivati dal Pd ovviamente ma anche da Azione e Italia Viva oltre che da tutto il Centrodestra, con i ministri Bernini e Lollobrigida ma anche dalla Lega. Solo da Alleanza Verdi Sinistra e dal Movimento 5 Stelle non è arrivato alcun messaggio di solidarietà".
E la domanda è spontanea, dunque, AVS e M5S dovrebbero prendere nettamente e chiaramente le distanze da questi sedicenti movimenti Pro-Pal come ha fatto il Pd? "Non ho da insegnare nulla a nessuno", risponde Fiano. "Ma c'erano almeno 60 testimoni e i fatti si commentano da soli e dovrebbero far ragionare. Io sottolineo tre aspetti. Il primo: ero a Venezia per parlare di pace tra israeliani e palestinesi, come si evince dal titolo dell'evento. Chi non vuol nemmeno sentir parlare di pace vuol dire che la pace non la vuole. Tutti dovremmo cercare di far ragionare chi entra con megafono e striscioni in un'aula universitaria per sopprimere il diritto alla parola, un gesto che tutti dovrebbero condannare, a maggior ragione chi pensa, come me, che vadano difesi i diritti del popolo palestinese insieme a quelli del popolo israeliano. Hanno voluto impedire la parola a qualcuno che parlava di pace e non di guerra".
Leggi tutto: Emanuele Fiano contestato alla Ca' Foscari, Segre: "Gli invio un materno saluto"

(Adnkronos) - In Friuli Venezia Giulia "esiste una rete epatologica regionale che ha come obiettivo quello di identificare tutti i centri ambulatoriali e ospedalieri della nostra regione che svolgono un’attività epatologica, sia di tipo ambulatoriale che di ricovero per condividere percorsi di referral dei pazienti con malattia epatica, a seconda della complessità, a ospedali che siano in grado di gestirla. In quest’ambito si colloca la gestione dell’epatocarcinoma, malattia che spesso insorge su un fegato cirrotico, che attualmente ha numerose opzioni terapeutiche, tra le quali il trapianto di fegato". Lo ha detto Pierluigi Toniutto, responsabile Unità di Epatologia e trapianto di fegato, Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine, in occasione di ‘Ottobre, il mese nazionale di sensibilizzazione sui tumori del fegato’. (VIDEO)
"La mia unità è l’unità medica del trapianto di fegato della nostra regione - spiega Toniutto - A abbiamo quindi condiviso, attraverso la rete epatologica regionale, il corretto invio dei pazienti che possono giovarsi del trapianto presso la nostra unità, attraverso dei criteri condivisi che saranno tra breve anche oggetto di un Pdta- Percorso diagnostico terapeutico assistenziale, regionale. Il rapporto quindi con il centro trapianti è massimo".
Per quanto attiene l’innovazione dei trattamenti, "l’immunoterapia - precisa l’esperto - ha sicuramente rappresentato una svolta epocale non solo per poter trattare l’epatocarcinoma in uno stadio avanzato, con tassi di risposta che fino a poco tempo fa erano impensabili, ma soprattutto nell’ottica del trapianto". Oggi si possono "trattare pazienti anche in uno stadio intermedio con l’obiettivo di ottenere quella che viene definita conversion therapy, cioè la possibilità di portare un paziente che inizialmente potrebbe non essere trapiantabile, per estensione di malattia, a criteri di trapiantabilità. La nostra esperienza - conclude - è che circa il 20% raggiunge questo obiettivo, quindi consente ai pazienti di avere una terapia definitiva per l’epatocarcinoma".
Assessore risponde a interrogazione capogruppo Riformatori Ticca...
Staffetta tra i dem sassaresi, uscente ringrazia sindaco Mascia... 
(Adnkronos) - Francesca Fagnani interviene sulla polemica nata attorno alla presenza di Rita De Crescenzo tra gli ospiti della prima puntata di Belve, in onda stasera, martedì 28 ottobre, su Rai 2. La presenza della tiktoker, da sempre figura molto divisiva sui social, ha scatenato un ampio dibattito.
Sotto il post con le anticipazioni dell'intervista, pubblicati sul profilo della conduttrice, molti utenti si sono attivati e hanno criticato la scelta, chiedendole spiegazioni sul perché darle così tanta "attenzione". "Perché dare risalto a questa persona? Che decadenza...", ha scritto in particolare un utente.
Un commento spinoso al quale Fagnani ha deciso di replicare, chiarendo il motivo della sua scelta: "Perché non viene in rappresentanza di una città ma di se stessa, perché ha una storia drammatica alle spalle (fatta di abbandono e violenze) e anche tante ombre che vanno raccontate, ma la sua piaccia o no è una storia di riscatto. Non toglierei mai la parola a nessuno e ogni storia ha la sua dignità", ha spiegato la giornalista.
Un pensiero poi alla città della tiktoker, Napoli: "Per di più Napoli è la città più inclusiva, accogliente, generosa e non giudicante che io conosca. Cerco di affrontare le storie con lo stesso spirito".
Leggi tutto: De Crescenzo a Belve, è polemica: "Perché darle importanza?". Fagnani replica

(Adnkronos) - "I tumori delle vie biliari sono in aumento nei paesi occidentali. Osserviamo diagnosi spesso anche in pazienti molto giovani". Così Carlo Garufi, direttore dell’Unità complessa di Oncologia medica presso l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, in occasione di ‘Ottobre, il mese nazionale di sensibilizzazione sui tumori del fegato’ spiega che "si distinguono tumori intraepatici, ovvero colangiocarcinoma intraepatico, e colangiocarcinoma extraepatico, cioè a carico delle vie biliari prossimali, della colecisti o delle vie biliari distali". Oggi esistono strumenti "che sono in grado di fare delle diagnosi accurate, ovvero la Tac e la risonanza magnetica, e abbiamo la possibilità, attraverso la biopsia, di avere informazioni non soltanto istologiche ma anche dal punto di vista molecolare". (VIDEO)
Ci sono novità anche nel trattamento dei tumori delle vie biliari. Se per molto tempo era basato su "combinazioni di chemioterapia che prevedevano due farmaci - cisplatino e gemcitabina - l’avvento dell’immunoterapia ha consentito l’aggiunta di farmaci anti-Pd1 e anti-PD-L1" che hanno aumentato "il tasso di risposta obiettiva, ma specialmente migliorato il tempo in cui la malattia è sotto controllo o, addirittura, la sopravvivenza. Con queste modalità terapeutiche avanzate, si può disporre di uno schema" di intervento "che consente di utilizzare talvolta la terapia anche in fasi più precoci della malattia e portare a una chirurgia radicale o addirittura al trapianto di fegato, nell’ambito di protocolli ben definiti, i pazienti giudicati una volta inoperabili".
"Al San Camillo di Roma - sottolinea Garufi - abbiamo una vasta esperienza nell’ambito dei tumori delle vie biliari, perché siamo in collegamento con un centro di chirurgia epatica molto all’avanguardia, che è anche in grado di fare trapianti di fegato. La nostra attività è aumentata notevolmente negli ultimi 3-4 anni e possiamo dire che questa stretta collaborazione tra competenze mediche e competenze chirurgiche si è tradotta in un vantaggio per quanto riguarda gli ammalati, perché possono disporre di tutte le competenze necessarie per poter affrontare al meglio la loro malattia". Sconto l’esperto, "i tumori delle vie biliari rappresentano oggi una sfida non soltanto per l’oncologo, ma per l’intera comunità scientifica che affronta queste patologie. Sicuramente avere all’interno della propria struttura tutti i colleghi che si interessano a 360 gradi di questa neoplasia - conclude - non può far altro che migliorare le prestazioni, le performance e, alla fine, la sopravvivenza dei nostri ammalati".
Leggi tutto: Tumori, oncologo Garufi: "Su cancro vie biliari migliori diagnosi e trattamenti"

(Adnkronos) - Robot e microscopio chirurgico utilizzati in tandem hanno consentito di rimuovere un tumore raro (schwannoma) sviluppatosi da una radice nervosa a livello sacrale. Questo intervento pionieristico, che ha consentito un approccio mini-invasivo combinato, è stato effettuato al Policlinico Gemelli di Roma dalle équipe del professor Fabio Pacelli e dal professor Alessio Albanese. "L'intervento chirurgico ha restituito la voglia di vivere ad un paziente di 40 anni portatore di uno schwannoma sacrale, tumore raro e, in questo caso, ultrararo per la sede. Mario - ricostruisce il Policlinico - non viveva più per il dolore lancianti all’addome, associati ad alterazioni dell’alvo (stipsi ostinata) e alla necessità di urinare di frequente. Dopo una serie di indagini (per la diagnosi sono passati due anni), la risonanza magnetica ha evidenziato la presenza di una voluminosa massa (5 cm) a livello sacrale, che ha portato alla diagnosi di schwannoma sacrale. Lo schwannoma è un tumore che origina dalle cellule di Schwann la cui funzione è quella di rivestire di guaina mielinica gli assoni dei neuroni. Sono tumori rari che originano più di frequente a livello del nervo acustico; la localizzazione sacrale è considerata ultra-rara, con poche decine di casi descritti in letteratura".
"Nel caso di Mario, lo schwannoma benigno era localizzato in profondità nella pelvi e originava da una radice nervosa sacrale. La soluzione di un problema del genere è solo di pertinenza chirurgica. Ma in questo caso - prosegue la nota - si trattava di intervenire in una zona difficile da raggiungere e su una struttura delicata come un nervo, circondata da una serie di organi (vescica, retto, grossi vasi). Una lesione a questo livello avrebbe potuto comportare una serie di gravi conseguenze per Mario (incontinenza irreversibile, lesioni al retto o alla vescica, emorragia)".
“Gli schwannomi retroperitoneali e pelvici - spiega il professor Alessio Albanese, professore associato di Neurochirurgia Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore Uoc Neurochirurgia Vascolare di Fondazione Policlinico Gemelli - sono lesioni rare e, per la loro posizione in spazi anatomici ristretti e complessi, richiedono in genere interventi chirurgici molto invasivi, che prevedono ampie incisioni chirurgiche per consentire l’accesso e l’asportazione in sicurezza della massa”. È a questo punto che il professor Albanese e il professor Fabio Pacelli, professore ordinario di Chirurgia Generale, Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore Uoc di chirurgia del Peritoneo e del Retroperitoneo, si sono confrontati per verificare la possibilità di effettuare un intervento pionieristico in tandem, avvalendosi del robot chirurgico, manovrato dal professor Pacelli, per ‘spianare’ la strada al delicato intervento neurochirurgico di rimozione dello schwannoma, coadiuvato dal microscopio chirurgico e dalla neurostimolazione intraoperatoria.
Il team del professor Pacelli ha isolato con estrema precisione la massa tumorale, avvalendosi della piattaforma robotica da Vinci e lavorando nello spazio pelvico profondo con strumenti articolati e visione 3D ad alta definizione. Nella seconda fase, il team dei neurochirurghi è intervenuto attraverso una piccola incisione cutanea, utilizzando il microscopio chirurgico e la neurostimolazione intra-operatoria per individuare e mettere in protezione la radice nervosa sacrale dalla quale originava il tumore, garantendo la preservazione delle funzioni sfinteriche e motorie (deficit di forza alle gambe).
Il trauma chirurgico "per il paziente è stato minimo e la ripresa rapidissima: una degenza di appena due giorni, poi a casa, con una piccola cicatrice, nessun dolore post-operatorio, né deficit neurologici", conferma la nota. “Questo caso rappresenta un esempio di come la sinergia tra tecnologie avanzate e competenze multidisciplinari possa ampliare le possibilità della chirurgia mini-invasiva – commenta il professor Pacelli -. L’approccio chirurgico combinato alla microchirurgia neurochirurgica, ci ha consentito di rimuovere completamente la lesione tumorale, con un impatto minimo sul paziente, preservando le funzioni neurologiche. È uno dei primissimi casi al mondo trattati con questa tecnica ibrida”.

(Adnkronos) - I Cobas, insieme agli altri sindacati di base Adl, Clap e Sial, hanno convocato per l'intera giornata di venerdì 28 novembre 2025 lo sciopero generale per tutti i settori privati e pubblici. La mobilitazione è stata indetta, spiega Piero Bernocchi, portavoce confederazione Cobas, per chiedere "massicci investimenti nei settori pubblici sanità, scuola, università, trasporti, servizi di assistenza e il taglio drastico delle spese militari; la stabilizzazione di tutti i precari/e e dei lavoratori/trici in appalto della Pa; il rinnovo dei contratti pubblici e privati con aumenti salariali adeguati per recuperare almeno l’inflazione reale; il pieno adeguamento delle pensioni alla inflazione reale e abolizione della legge Fornero; riduzione generalizzata dell’orario di lavoro e l’introduzione per legge del salario minimo; libertà di movimento e i diritti di cittadinanza; rottura dei legami economici e del sostegno militare allo Stato di Israele, in solidarietà con la lotta per l'autodeterminazione del popolo palestinese".
E, ancora, "contro le politiche economiche e fiscali contenute nella legge di bilancio; l'economia di guerra e lo spostamento di risorse dalle spese sociali agli armamenti; la privatizzazione delle aziende energetiche, delle poste, delle telecomunicazioni, del trasporto pubblico, dei servizi di igiene ambientale, della sanità, dell’istruzione e per la ripubblicizzazione di quelle già privatizzate; la politica degli appalti e subappalti che precarizza il lavoro e regala profitti alle imprese private; la violenza di genere in tutte le sue forme e ogni divario salariale di genere; il ddl Sicurezza che criminalizza il conflitto sociale; l’autonomia differenziata che acuisce le differenze sociali tra i territori e tra i cittadini delle diverse regioni".
Nella giornata del 28 novembre le sigle organizzeranno manifestazioni territoriali, a livello provinciale e regionale.
Leggi tutto: Sciopero generale il 28 novembre indetto da Cobas e sindacati di base

(Adnkronos) - "La prevenzione in neurologia è una dei temi più sfidanti. In questi ultimi anni abbiamo compreso che nell'ambito delle malattie neurodegenerative vi sono dei fattori di rischio che possono essere modificati, intervenendo a tempo debito. Agire su questi fattori può rappresentare addirittura una riduzione del 40-45% del rischio di sviluppare malattie come la demenza. Il processo degenerativo, infatti, inizia anche 15-20 anni prima dell'insorgenza dei disturbi clinici. La prevenzione va fatta in età giovanile, tra i 40-50 anni, modificando stili di vita rischiosi che possono portare allo sviluppo di queste condizioni". Così Mario Zappia, presidente della Società italiana di neurologia (Sin) e professore ordinario di Neurologia presso l'università di Catania, intervenendo al 55° Congresso della Sin, in svolgimento al Centro congressi di Padova.
La sfida della neurologia moderna non è solo curare meglio, ma anticipare la diagnosi, rafforzare la prevenzione, costruire percorsi assistenziali più vicini ai bisogni concreti delle persone. In questo senso, nel nostro Paese "si sta lavorando a macchia di leopardo - spiega il professore - La sanità in Italia è affidata alle Regioni. Ne abbiamo 21 e non tutte si muovono con le stesse modalità e alla stessa velocità. Il nostro spazio d'azione" si realizza "per quanto riguarda l'emergenza urgenza, al DM 70 del 2015, ma è soprattutto il decreto ministeriale 77 del 2022 che porta la cura delle malattie croniche sui territori", illustra il presidente Sin. In neurologia "le patologie croniche rappresentano gran parte delle malattie" seguite dagli specialisti, sottolinea Zappia. "L’interazione con i medici di medicina generale e gli specialisti ambulatoriali, deve essere finalizzata alla creazione di reti che possano permettere un interscambio bidirezionale tra centri ospedalieri e centri territoriali".
Nel frattempo, al vaglio del Governo c’è la bozza di disegno della legge di bilancio che prevede lo stanziamento di risorse atte a migliorare la diagnosi e la gestione di malattie neurodegenerative. Per la prima volta "vengono inserite in finanziaria alcune patologie tipicamente curate dai neurologi, come l’epilessia e l’Alzheimer - chiarisce Zappia - Si spera che il possibile stanziamento di risorse economiche finalizzate anche a queste patologie trovino in Parlamento una compiuta definizione", auspica soffermandosi poi sulla necessità di assistenza per le persone con "malattie neurologiche, la prima causa al mondo di disabilità. L'assistenza, purtroppo, spesso ricade soltanto sui caregiver familiari. La malattia non è soltanto della singola persona - rimarca - ma diventa una malattia a carico di tutta la famiglia. Da questo punto di vista siamo assolutamente impreparati a dare supporto alle famiglie in questi dolorosi percorsi di cura". A tale proposito, tra le novità emerse nel corso del Congresso, "l'immunoterapia sta cambiando radicalmente la cura" delle malattie neurodegenerative. "Gli anticorpi monoclonali che vanno a catturare la proteina beta-amiloide nei pazienti con Alzheimer o la proteina Tau e la proteina alfa-sinucleina nella malattia di Parkinson - precisa Zappia - si spera che possano dare risultati positivi nei test clinici. Abbiamo già delle evidenze. Speriamo nei prossimi mesi di poter avere la disponibilità di questi importantissimi strumenti terapeutici per fornire finalmente ai nostri pazienti delle risposte positive", conclude.
Leggi tutto: Zappia (Sin): "Prevenzione riduce rischio del 40-45% malattie neurodegenerative"

(Adnkronos) - "I prezzi dei prodotti alimentari sono un po' alti". A dirlo è la presidente della Bce, Christine Lagarde, parlando con i giornalisti a Firenze a margine di una visita al mercato di Sant'Ambrogio. "Dobbiamo assicurarci che continuino a scendere perché il cibo è importante". "Verdure e formaggio sono i miei acquisti tipici al mercato" sottolinea.
"Qui c'è tanta bella frutta e verdura e formaggio e ho una richiesta speciale da mio marito: vuole che gli compri un panettone, ma forse è troppo presto per acquistarlo". Lagarde si è, infine, concessa per foto, saluti e strette di mano ai commercianti e si è soffermata a dialogare con il presidente del consorzio del mercato di Sant’Ambrogio, Luca Menoni.
Leggi tutto: Lagarde a sorpresa visita il mercato di Firenze: "Prezzi del cibo ancora troppo alti"

(Adnkronos) - "Persone italiane insospettabili sono state corrotte dalla Russia". In guerra, "i morti ucraini sono 520.000, i morti russi più di 1 milione". Sono le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto nel nuovo libro di Bruno Vespa 'Finimondo' in uscita giovedì 30 ottobre per Mondadori-Rai Libri. "La Russia ci sta già attaccando con una guerra ibrida e cognitiva. Senza che neppure noi stessi, in qualità di normali cittadini ce ne accorgiamo, la sua propaganda è entrata nel cervello e nella formazione culturale di tanta gente, indirizzandola attraverso un utilizzo sofisticato dei social e di altri strumenti dell'informazione, con una infiltrazione scientifica e anche con l'infiltrazione classica della corruzione", le parole del ministro. "La Russia ha una grandissima scuola in questo campo e noi siamo uno dei paesi più sensibili alla penetrazione interna. Noi siamo il principale paese europeo che i nostri nemici vogliono destabilizzare, terrorizzare, inquinare e rendere instabile. L'Italia è l'unica nazione stabile in Europa e proprio per questo motivo siamo l'obiettivo principale. Sotto il profilo dell'infiltrazione di potenze ostili, da noi può succedere davvero di tutto".
"Nessun paese Ue ha deciso una chiusura all'esportazione di armi come l'Italia-dice ancora Crosetto nel libro di Vespa-. Nessuna nazione ha aiutato la Palestina come la nostra. Eppure in nessun paese ci sono state le polemiche che abbiamo avuto da noi. Siamo stati il paese con le reazioni, le manifestazioni e le aggressioni più forti. Questo, nessun Landini è capace di farlo da solo. C'è un'infiltrazione formidabile che tende a stabilizzare l'unico paese europeo davvero stabile grazie al governo Meloni".
Crosetto fa riferimento ai numeri della guerra: "I morti ucraini sono 520.000, i morti russi più di 1 milione. La differenza è che gli ucraini conoscono le loro perdite, il popolo russo non ne ha idea", dice il ministro, rivela per la prima volta questi numeri condivisi in sede Nato
"Riconquistare i territori perduti nel 2014 e dopo il febbraio 2022, oggi è considerato da tutti impossibile-continua Crosetto nel libro di Vespa-. La Russia non li cederà mai e l’Ucraina non avrà la forza per riconquistarli da sola, anche con il nostro aiuto. Putin non può tornare indietro anche perché ha cambiato la costituzione facendo diventare i territori occupati 'russi' a tutti gli effetti e si è messo quindi nella condizione di non poter trattare".
Chiede Vespa: Trump è disposto a sottoscrivere la cessione di tutti i territori? "La prima ipotesi fatta dal presidente di Stati Uniti è parlare di cessioni…". E l'Ucraina potrà mai ammettere la cessione delle quattro province occupate? insiste Vespa. "Non lo so – risponde Crosetto -. Spetta soltanto a loro decidere se il sacrificio più grande sia la cessione dei territori o la continuazione di una guerra sanguinosa che potrebbe peggiorare".
Leggi tutto: Ucraina, Crosetto: "Italiani insospettabili corrotti dalla Russia"

(Adnkronos) - "Il campo dell’ictus è estremamente vasto. Nella gestione dell’ictus acuto, stiamo assistendo a progressi continui: oggi disponiamo di strategie sempre più efficaci per riaprire i vasi occlusi. Una delle principali novità introdotte recentemente in Italia è l’arrivo di un nuovo farmaco, il tenecteplase. Rispetto al farmaco utilizzato tradizionalmente nella terapia dell’ictus, il tenecteplase presenta una modalità di somministrazione molto più semplice e, come dimostrano gli studi clinici, può offrire vantaggi in termini di ricanalizzazione, con un minore rischio di sanguinamento. Si tratta dunque di un valore aggiunto importante per i pazienti". Così Simona Sacco, professoressa ordinaria di Neurologia all’Università degli Studi dell’Aquila e presidente della European Stroke Organization (Eso), intervenendo oggi al Congresso nazionale della Società italiana di neurologia (Sin).
"Anche nel campo del neuroimaging abbiamo importanti innovazioni. Oggi - continua Sacco - disponiamo di software avanzati che permettono di estendere la finestra terapeutica e trattare pazienti che prima non potevano accedere alle terapie di ricanalizzazione. Questo significa poter offrire un trattamento efficace a un numero più ampio di persone. Infine, ci sono novità anche nella prevenzione secondaria, cioè nella prevenzione di un secondo evento nei pazienti che hanno già avuto un ictus. Sono in fase di completamento alcuni trial clinici su nuovi farmaci che agiscono sulla coagulazione e sull’aggregazione piastrinica: se i risultati saranno positivi - sottolinea - potremmo disporre di nuove opzioni terapeutiche di grande rilievo".
Certo "le sfide restano molte, perché l’ictus è ancora una delle principali cause di disabilità e mortalità nel mondo - spiega l’esperta - Tuttavia, l’aspetto positivo è che l’ictus può essere prevenuto e trattato, e sappiamo già come farlo. L’impegno deve essere massimo - da parte nostra, come società scientifiche e ricercatori - ma anche da parte delle istituzioni, della politica e dei decisori sanitari. È fondamentale implementare in modo efficace tutte le strategie di cui conosciamo il valore, dalla fase pre-ospedaliera alla gestione acuta, dal ricovero alla riabilitazione e alla prevenzione secondaria - chiarisce - perché sappiamo che possono fare una grande differenza per i pazienti". Come "European Stroke Organization e anche come Italian Stroke Association - conclude Sacco - stiamo promuovendo a livello istituzionale lo Stroke Action Plan for Italy: un piano d’azione che chiede un impegno concreto delle istituzioni per applicare e monitorare tutte queste misure, con l’obiettivo di ridurre in modo sostanziale l’impatto dell’ictus anche nel nostro Paese".
Leggi tutto: Sacco (Eso): "Su ictus strategie più efficaci per riaprire vasi occlusi"

(Adnkronos) - "La sclerosi multipla è una malattia invalidante che colpisce i giovani adulti in un momento particolarmente importante della loro vita, ma è anche la malattia neurologica che negli ultimi 20 anni ha subito una modifica sostanziale nel suo decorso. Vent'anni fa si presentava con tanti attacchi acuti e una grave disabilità. I trattamenti oggi hanno fatto sì che gran parte degli attacchi acuti siano scomparsi, parliamo del 90-95%. Anche la disabilità è molto inferiore rispetto al passato. Tutto questo è legato a tanti fattori, uno è la diagnosi precoce e quindi il trattamento precoce". Lo ha detto Nicola De Stefano, professore di Neurologia all’università degli studi di Siena, al 55° Congresso della Società italiana di neurologia (Sin).
"Sotto questo aspetto possiamo fare di più, perché la diagnosi può essere ancora più precoce - sottolinea l'esperto - Oggi, infatti, si parla di diagnosi biologica della malattia e non più clinica, quindi possiamo intervenire in fase preclinica promuovendo terapie ad alta efficacia il più precocemente possibile. E’ importante, inoltre, per tutti i nostri pazienti, fare prevenzione per mantenere il cervello più in salute possibile: mi riferisco a stili di vita che non prevedano l'uso smodato di alcol o di fumo di sigaretta, prediligendo, invece, il mangiare sano e l’esercizio, soprattutto aerobico".
"Dal punto di vista terapeutico c'è un grande armamentario di terapie e alcune di queste sono anche molto efficaci - spiega De Stefano - Nel prossimo futuro saranno in commercio nuovi farmaci: i dati sono già presenti e i Clinical Trials sono già stati fatti in buona parte dei farmaci, che, in questo caso, potrebbero non occuparsi dell’infiammazione acuta, ma avere una certa efficacia sulla disabilità", conclude il neurologo.

(Adnkronos) - "La nuova comunicazione, i rapporti con i media e il confronto con le istituzioni hanno ‘fatto rumore’ e oggi si è creata una certa attenzione sulle malattie neurologiche. Credo non sia un caso che nella finanziaria si parli di Alzheimer, di epilessia, di malattie rare, di fibromialgia, di atrofia spinale. Devo riconoscere al ministero della Salute una grande apertura". Lo ha detto Alessandro Padovani, past president Sin - Società italiana di neurologia e direttore della Clinica di neurologia all’università degli studi di Brescia, al 55° Congresso della Sin organizzato a Padova.
Tracciando un bilancio della sua presidenza, Padovani ricorda che “l'altro obiettivo" era "di aprire la Sin alle altre società scientifiche, cioè creare con i geriatri e neuropsichiatri infantili un rapporto forte. La neurologia e la psichiatria - sottolinea - in sembrano distanti, ma in realtà devono stare vicine: sono le due facce della stessa medaglia. Abbiamo salute mentale da una parte e salute del cervello dall'altra. Noi vogliamo gli psichiatri con noi per la salute del cervello. Molti pazienti neurologici hanno problemi di salute mentale - conclude - E' evidente che c'è una forte sovrapposizione e la necessità di un'alleanza".
Leggi tutto: Padovani (Sin): "La comunicazione è importante, malattie neurologiche in finanziaria"
Società Geografica, 20% sott'acqua in Italia e il 40% nel 2100... 
(Adnkronos) - Jannik Sinner, alla viglia dell'esordio contro Bergs nel Masters 1000 di Parigi, parlando con il "Guardian", critica il rifiuto dei tornei del Grande Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open) di trattare sui benefit e premi in denaro per i giocatori di bassa fascia. Lo riporta il sito del quotidiano britannico, mostrando un'inedita versione 'sindacalista' del n. 2 Atp. "Abbiamo avuto delle buone conversazioni con i tornei del Grande Slam al Roland Garros e a Wimbledon, e siamo rimasti delusi quando hanno detto che non possono dare seguito alle nostre proposte finché non saranno risolte altre questioni".
Il riferimento sarebbe a una causa avanzata dalla Professional tennis players association fondata da Novak Djokovic: "Calendario e programmazione sono argomenti importanti, ma nulla impedisce agli Slam di affrontare in questo momento i benefit per i giocatori, come pensioni e assistenza sanitaria".
"Gli Slam sono gli eventi più importanti", ha aggiunto Sinner, "e generano la maggior parte dei ricavi del tennis, quindi chiediamo un contributo equo per sostenere tutti i giocatori e un montepremi che rifletta al meglio i guadagni di questi tornei. Vogliamo collaborare con gli Slam per trovare soluzioni che siano positive per tutti nel tennis".
Leggi tutto: Sinner critica gli Slam: "Deluso da rifiuto a trattare su premi a giocatori"

(Adnkronos) - La Ruota della Fortuna ha vinto la sfida degli ascolti con Affari Tuoi ieri lunedì 27 ottobre. La fiction 'Blanca 3', trasmessa ieri su Rai1, è stato il programma più visto del prime time, con 3.884.000 spettatori e il 24.3% di share. Al secondo posto 'Grande Fratello' su Canale5, che ha conquistato 1.864.000 spettatori e il 15% di share (Night a 1.064.000 – 23%, Live a 655.000 – 16.3%). Terzo posto per 'Jack Reacher – Punto di non ritorno' su Italia1, con 1.384.000 spettatori e l’8.2% di share.
A seguire, tra gli altri ascolti del prime time: 'Lo Stato delle Cose' su Rai3 (867.000 spettatori, share 6%, preceduto dalla presentazione a 810.000 – 4%); 'La Torre di Babele' su La7 (822.000 spettatori, share 4.4%); 'GialappaShow' su Tv8 (660.000 spettatori, share 4%); 'Quarta Repubblica' su Rete4 (594.000 spettatori, share 4.7%, dopo presentazione a 695.000 – 3.4%); 'Lo Spaesato' su Rai2 (619.000 spettatori, share 3.8%, dopo presentazione a 428.000 – 2.1%); 'Little Big Italy' sul Nove (342.000 spettatori, share 2%).
In access prime time, su Canale5 'Gira La Ruota della Fortuna' condotta da Gerry Scotti ha ottenuto 3.947.000 spettatori e il 19.5% di share, mentre 'La Ruota della Fortuna' ha raccolto 5.327.000 spettatori pari al 25.4%. Su Rai1, 'Cinque Minuti' ha interessato 4.141.000 spettatori (20.5%) e 'Affari Tuoi' con Stefano De Martino al timone ha registrato 4.822.000 spettatori e il 22.9% di share.
Nel preserale, su Rai1 'L’Eredità – La Sfida dei 7' ha ottenuto 3.442.000 spettatori (23.7%), mentre 'L’Eredità' ha coinvolto 4.656.000 spettatori (26.3%). Su Canale5 'Avanti il Primo' ha intrattenuto 2.217.000 spettatori (16.6%) e 'Avanti un Altro' ha convinto 3.322.000 spettatori (20.1%).
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



