
"E' stato importante aver raggiunto la vittoria anche se nel finale perché, come si dice, vincere aiuta a vincere, ora però mi aspetto da questa Nazionale miglioramenti nel gioco". Così all'Adnkronos il campione del mondo 1982 Alessandro Altobelli all'indomani della stentata vittoria degli azzurri sulla Moldavia.
"Gattuso ci sta mettendo il massimo dell'impegno e il suo carattere che tutti conosciamo, i giocatori sono questi e quindi se non vogliamo correre rischi a marzo al playoff è assolutamente necessario che la squadra migliori dal punto di vista del gioco - ribadisce l'ex attaccante di Inter e Juventus -. Non voglio nemmeno immaginare che l'Italia manchi il terzo mondiale di fila. Se accadesse mi aspetto che chi guida il nostro calcio ci spiegasse i motivi e ne traesse le conseguenze, perché le colpe non sarebbero solo del ct e dei giocatori".
Unica luce nel buio l'esplosione di Francesco Pio Esposito. "Conosco lui e la famiglia, sta facendo un bellissimo percorso, è già un attaccante importante e avendo solo vent'anni mi aspetto che faccia ulteriori progressi e diventi uno dei più forti in circolazione". conclude Altobelli.
Dell'Italia ha parlato all'Adnkronos anche Renzo Ulivieri, presidente dell'Assoallenatori (Aiac): "Intanto con Gattuso in panchina ci sono state 5 partite 5 vittorie, si può discutere sul livello degli avversari ma le partite sono state vinte e non è mai facile, la squadra si è compattata intorno al ct e quindi la valutazione sul lavoro di Rino è positiva".
"Al playoff ci si va con fiducia - sottolinea Ulivieri - Dobbiamo prepararci bene, ci si deve pensare da subito perché bisogna arrivare nella condizione migliore possibile e sono convinto che il campo ci darà ragione anche perché abbiamo una squadra di buona levatura con giocatori di provata esperienza internazionale".
Sui criteri di qualificazione al mondiale che Gattuso ha criticato l'ex allenatore del Bologna taglia corto: "Fa strano vedere una nazionale con sei vittorie di fila non essere già qualificata ma il regolamento per adesso è questo ed è inutile pensarci. C'è solo da arrivare al meglio a marzo".

Le 22 fotografie che compongono il Calendario Pirelli 2026 ritraggono 11 protagoniste del mondo del cinema, della moda, dello sport e della musica: l'attrice scozzese Tilda Swinton, l'attrice britannica Gwendoline Christie, la cantautrice britannica FKA twigs, l'attrice e filmmaker italo-americana Isabella Rossellini (FOTO[1]).
E ancora, la campionessa di tennis statunitense Venus Williams, la stilista ed ex modella inglese Susie Cave, moglie del musicista Nick Cave (già apparsa nelle edizioni di Clive Arrowsmith del 1991 e di Helmut Newton del 1986, presentata nel 2014), l'attrice italiana Luisa Ranieri, la modella russa Irina Shayk, la modella e attrice cinese Du Juan (già nel Calendario 2008 di Patrick Demarchelier), la top model ceca Eva Herzigová (presente nelle edizioni 1996 di Peter Lindbergh e 1998 di Bruce Weber) e l'attrice portoricana Adria Arjona.
A Praga, nella città ‘magica’ per eccellenza, debutta The Cal 2026, un’edizione che sembra nascere da una collisione poetica tra natura e tecnologia.
L'emozione tra natura e tecnologia
La natura è una forza che respira e si trasforma nel Calendario Pirelli 2026 (FOTO[2]). E così la tecnologia: non un artificio ma lo strumento che permette di catturarla, amplificarla e reinventarla. A firmare il calendario è il fotografo e regista norvegese Solve Sundsbo, sperimentatore visionario che da anni indaga i confini tra immaginazione, materia e innovazione digitale. Il risultato è un calendario che riporta al centro il corpo femminile, ma lo fa trasformandolo in un territorio simbolico: terra, aria, fuoco, acqua, energia, etere, luce. Gli elementi naturali come specchio di stati d’animo ed emozioni. Un viaggio nel rapporto degli esseri umani con il mondo che li circonda e con i tempi che stiamo vivendo.
Chi è il fotografo norvegese Solve Sundsbo
Solve Sundsbo è il fotografo norvegese che ha scattato il calendario Pirelli 2026. Ha realizzato alcune delle immagini più memorabili e sorprendenti degli ultimi anni, conquistando il rispetto del settore, grazie alla sua visione senza compromessi e ai suoi concept ultraterreni, che spesso mettono in discussione la percezione della realtà e spingono il linguaggio della moda oltre il semplice scatto fotografico. Sundsbo è celebrato per la sua versatilità, sia per la sua apertura verso le nuove tecnologie – dalla scansione 3D al ritocco dipinto a mano – sia per l’ampiezza del suo stile.
Nato in Norvegia nel 1970, si è trasferito a Londra nel 1995 per studiare fotografia al London College of Printing. Pur vivendo ancora oggi a Londra con la moglie e i quattro figli, il suo Paese d’origine continua a ispirarlo e l'influenza dell’estetica norvegese – pulita e naturale – è evidente in molte sue immagini. Le sue collaborazioni commerciali hanno dato vita a immagini e film iconici per alcuni dei principali marchi della moda e della bellezza, tra cui Bulgari, Cartier, Chanel, Estée Lauder, Giorgio Armani, Gucci, Guerlain, Hermès, Lancôme, Louis Vuitton, Narciso Rodriguez, Prada, Thierry Mugler e Tom Ford. Sundsbo nutre una particolare passione per la pubblicazione del suo lavoro nel contesto editoriale e ha realizzato numerosi editoriali e copertine pionieristici. Collabora regolarmente con Harper’s Bazaar Italia, i-D, Love, The New York Times Magazine, Numéro, Perfect, Re-Edition, V, Vogue Italia e W. "Non volevo essere troppo letterale - spiega il fotografo -. Il calendario non si limita ai quattro elementi tradizionali. Ho voluto catturare emozioni, istinti e stati d’animo centrali nella vita umana…una sorta di mistero, immaginazione, passione, libertà, il legame con la natura e il nostro rapporto con il tempo e lo spazio".
Tronchetti Provera: "Il prossimo calendario in fabbrica? Non abbiamo limiti"
Il prossimo calendario Pirelli verrà scattato in fabbrica? “Non abbiamo limiti. Ci sono 30mila famiglie che lavorano per la Pirelli e devono essere orgogliose, forse è un concetto antico ma io voglio mantenerlo” ha detto il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, presentando The Cal 2026 a Praga, replicando a chi gli chiedeva se, visto che come afferma il top manager “oggi si parla troppo di finanza e poco di industria e di prodotto” abbia intenzione di realizzare The Cal in fabbrica. “The Cal è libero, non deve promuovere niente, ma esprimere qualità e avere un artista che sappia dare qualcosa di speciale. Solve aveva il desiderio di esprimere la sua arte e ci ha proposto qualcosa di molto interessante, con la natura e gli elementi, e un cast di donne e non ragazze, ognuna, in mondi diversi, con una storia vera”.
“Prima abbiamo scelto Praga, che è una città magica, e poi è venuto il calendario e l'ha resa un luogo naturale” dove presentarlo ha osservato il top manager. Il fatto che dall’anno scorso sul The Cal sia tornato il corpo femminile, secondo Tronchetti Provera è una reazione ai tempi. “Ci sono cicli e momenti - sottolinea - e abbiamo ritenuto che fosse giusto così, per non dare idea un po’ paludata di calendario. The Cal rappresenta quello che l’artista che lo realizza vuole esprimere, ed è figlio dei tempi. Tutto avviene in modo assolutamente naturale e coincide con il mondo che ci circonda. E’ la libertà che diamo al fotografo per potersi esprimere”.
Quanto alla scelta del cast, quest’anno di sole donne, Tronchetti Provera ribadisce che è il fotografo a occuparsene: “Noi abbiamo condiviso l’idea che fossero donne che arrivano da diversi campi di lavoro e attività - spiega - che avessero uno spessore in quello che hanno fatto, con natura e bellezza legate a qualità personali. Direi che ne è uscito un mix particolare e la magia di Praga, in questo senso, ci ha aiutati”. “Entrare in altri mondi per noi oggi sarebbe un errore”. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, a chi, durante la presentazione a Praga del Calendario Pirelli 2026, gli chiedeva se il gruppo avesse in mente di partecipare a un piano di riassetto con altri gruppi industriali italiani per preservare l’italianità del marchio Giorgio Armani.
“Noi siamo totalmente focalizzati” sul nostro business “abbiamo un futuro molto sfidante - ha proseguito -. Abbiamo idee sulle tecnologie che vanno non solo coltivate, ma ci vuole un’attenzione costante e continua alla luce della velocità dei cambiamenti”. Oggi, al di là delle capsule collection, il top manager ha spiegato che non ci sono altri progetti legati al mondo della moda all’orizzonte: “Sono capsule sempre più rilevanti ma non vogliamo fare un’azienda di moda, tutto è legato alla qualità” ha assicurato.
In merito all’industria nazionale Tronchetti Provera ha osservato: “L’Italia era il Paese dell’industria, tutto si è sciolto e nessuno se ne è preoccupato. Questo è accaduto per degli errori, ci siamo un po’ persi. Bisognerebbe tornare a fare cose belle, sappiamo fare cose belle, siamo più creativi degli altri”. Come Paese, ha aggiunto, “riusciamo a fare cose che alle spalle hanno un elemento fondamentale: la passione”. E poi, ha sottolineato, ci sono la competenza e gli strumenti tecnologici a fare la parte del leone. “In Pirelli, da Settimo Torinese al Brasile alla Romania, nessuno viene lasciato indietro e c’è un Welfare che protegge le persone”.
Venus Williams: "Sinner 'on fire', lo sarà a lungo"
“Sinner è ‘on fire’, è incendiario, bravissimo e strepitoso, non solo adesso ma lo sarà a lungo” dice la campionessa di tennis statunitense Venus Williams, uno dei volti del calendario. Sinner “sta crescendo sempre di più - ha osservato -. E’ affascinante e vi divertirete molto a seguire la sua carriera tennistica. Sono davvero felice di questa popolarità del tennis in Italia”. Quanto alla sua personale carriera, Venus Williams parteciperà all'Asb Classic di Auckland, in Nuova Zelanda, a gennaio 2026. L'evento segna il ritorno della tennista, 45 anni, in competizione dopo una pausa. “Inizierò in Nuova Zelanda a gennaio e ho tanti bei ricordi lì” conclude. (dall'inviata Federica Mochi)

Le 22 fotografie che compongono il Calendario Pirelli 2026 ritraggono 11 protagoniste del mondo del cinema, della moda, dello sport e della musica: l'attrice scozzese Tilda Swinton, l'attrice britannica Gwendoline Christie, la cantautrice britannica FKA twigs, l'attrice e filmmaker italo-americana Isabella Rossellini (FOTO[1]).
E ancora, la campionessa di tennis statunitense Venus Williams, la stilista ed ex modella inglese Susie Cave, moglie del musicista Nick Cave (già apparsa nelle edizioni di Clive Arrowsmith del 1991 e di Helmut Newton del 1986, presentata nel 2014), l'attrice italiana Luisa Ranieri, la modella russa Irina Shayk, la modella e attrice cinese Du Juan (già nel Calendario 2008 di Patrick Demarchelier), la top model ceca Eva Herzigová (presente nelle edizioni 1996 di Peter Lindbergh e 1998 di Bruce Weber) e l'attrice portoricana Adria Arjona.
A Praga, nella città ‘magica’ per eccellenza, debutta The Cal 2026, un’edizione che sembra nascere da una collisione poetica tra natura e tecnologia.
L'emozione tra natura e tecnologia
La natura è una forza che respira e si trasforma nel Calendario Pirelli 2026 (FOTO[2]). E così la tecnologia: non un artificio ma lo strumento che permette di catturarla, amplificarla e reinventarla. A firmare il calendario è il fotografo e regista norvegese Solve Sundsbo, sperimentatore visionario che da anni indaga i confini tra immaginazione, materia e innovazione digitale. Il risultato è un calendario che riporta al centro il corpo femminile, ma lo fa trasformandolo in un territorio simbolico: terra, aria, fuoco, acqua, energia, etere, luce. Gli elementi naturali come specchio di stati d’animo ed emozioni. Un viaggio nel rapporto degli esseri umani con il mondo che li circonda e con i tempi che stiamo vivendo.
Chi è il fotografo norvegese Solve Sundsbo
Solve Sundsbo è il fotografo norvegese che ha scattato il calendario Pirelli 2026. Ha realizzato alcune delle immagini più memorabili e sorprendenti degli ultimi anni, conquistando il rispetto del settore, grazie alla sua visione senza compromessi e ai suoi concept ultraterreni, che spesso mettono in discussione la percezione della realtà e spingono il linguaggio della moda oltre il semplice scatto fotografico. Sundsbo è celebrato per la sua versatilità, sia per la sua apertura verso le nuove tecnologie – dalla scansione 3D al ritocco dipinto a mano – sia per l’ampiezza del suo stile.
Nato in Norvegia nel 1970, si è trasferito a Londra nel 1995 per studiare fotografia al London College of Printing. Pur vivendo ancora oggi a Londra con la moglie e i quattro figli, il suo Paese d’origine continua a ispirarlo e l'influenza dell’estetica norvegese – pulita e naturale – è evidente in molte sue immagini. Le sue collaborazioni commerciali hanno dato vita a immagini e film iconici per alcuni dei principali marchi della moda e della bellezza, tra cui Bulgari, Cartier, Chanel, Estée Lauder, Giorgio Armani, Gucci, Guerlain, Hermès, Lancôme, Louis Vuitton, Narciso Rodriguez, Prada, Thierry Mugler e Tom Ford. Sundsbo nutre una particolare passione per la pubblicazione del suo lavoro nel contesto editoriale e ha realizzato numerosi editoriali e copertine pionieristici. Collabora regolarmente con Harper’s Bazaar Italia, i-D, Love, The New York Times Magazine, Numéro, Perfect, Re-Edition, V, Vogue Italia e W. "Non volevo essere troppo letterale - spiega il fotografo -. Il calendario non si limita ai quattro elementi tradizionali. Ho voluto catturare emozioni, istinti e stati d’animo centrali nella vita umana…una sorta di mistero, immaginazione, passione, libertà, il legame con la natura e il nostro rapporto con il tempo e lo spazio".
Tronchetti Provera: "Il prossimo calendario in fabbrica? Non abbiamo limiti"
Il prossimo calendario Pirelli verrà scattato in fabbrica? “Non abbiamo limiti. Ci sono 30mila famiglie che lavorano per la Pirelli e devono essere orgogliose, forse è un concetto antico ma io voglio mantenerlo” ha detto il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, presentando The Cal 2026 a Praga, replicando a chi gli chiedeva se, visto che come afferma il top manager “oggi si parla troppo di finanza e poco di industria e di prodotto” abbia intenzione di realizzare The Cal in fabbrica. “The Cal è libero, non deve promuovere niente, ma esprimere qualità e avere un artista che sappia dare qualcosa di speciale. Solve aveva il desiderio di esprimere la sua arte e ci ha proposto qualcosa di molto interessante, con la natura e gli elementi, e un cast di donne e non ragazze, ognuna, in mondi diversi, con una storia vera”.
“Prima abbiamo scelto Praga, che è una città magica, e poi è venuto il calendario e l'ha resa un luogo naturale” dove presentarlo ha osservato il top manager. Il fatto che dall’anno scorso sul The Cal sia tornato il corpo femminile, secondo Tronchetti Provera è una reazione ai tempi. “Ci sono cicli e momenti - sottolinea - e abbiamo ritenuto che fosse giusto così, per non dare idea un po’ paludata di calendario. The Cal rappresenta quello che l’artista che lo realizza vuole esprimere, ed è figlio dei tempi. Tutto avviene in modo assolutamente naturale e coincide con il mondo che ci circonda. E’ la libertà che diamo al fotografo per potersi esprimere”.
Quanto alla scelta del cast, quest’anno di sole donne, Tronchetti Provera ribadisce che è il fotografo a occuparsene: “Noi abbiamo condiviso l’idea che fossero donne che arrivano da diversi campi di lavoro e attività - spiega - che avessero uno spessore in quello che hanno fatto, con natura e bellezza legate a qualità personali. Direi che ne è uscito un mix particolare e la magia di Praga, in questo senso, ci ha aiutati”. “Entrare in altri mondi per noi oggi sarebbe un errore”. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, a chi, durante la presentazione a Praga del Calendario Pirelli 2026, gli chiedeva se il gruppo avesse in mente di partecipare a un piano di riassetto con altri gruppi industriali italiani per preservare l’italianità del marchio Giorgio Armani.
“Noi siamo totalmente focalizzati” sul nostro business “abbiamo un futuro molto sfidante - ha proseguito -. Abbiamo idee sulle tecnologie che vanno non solo coltivate, ma ci vuole un’attenzione costante e continua alla luce della velocità dei cambiamenti”. Oggi, al di là delle capsule collection, il top manager ha spiegato che non ci sono altri progetti legati al mondo della moda all’orizzonte: “Sono capsule sempre più rilevanti ma non vogliamo fare un’azienda di moda, tutto è legato alla qualità” ha assicurato.
Venus Williams: "Sinner 'on fire', lo sarà a lungo"
“Sinner è ‘on fire’, è incendiario, bravissimo e strepitoso, non solo adesso ma lo sarà a lungo” dice la campionessa di tennis statunitense Venus Williams, uno dei volti del calendario. Sinner “sta crescendo sempre di più - ha osservato -. E’ affascinante e vi divertirete molto a seguire la sua carriera tennistica. Sono davvero felice di questa popolarità del tennis in Italia”. Quanto alla sua personale carriera, Venus Williams parteciperà all'Asb Classic di Auckland, in Nuova Zelanda, a gennaio 2026. L'evento segna il ritorno della tennista, 45 anni, in competizione dopo una pausa. “Inizierò in Nuova Zelanda a gennaio e ho tanti bei ricordi lì” conclude. (dall'inviata Federica Mochi)

"La prima cosa che ho pensato di lui è che fosse uno sborone". Con queste parole, Roberta Bellesini ricorda il suo primo incontro con Giorgio Faletti, l'attore e scrittore morto il 4 luglio 2014, in seguito a una lunga battaglia contro un tumore, a 63 anni.
Lui aveva 35 anni, e lei appena 15: "Eravamo davanti al bar Cocchi di Asti con gli amici. Lui arriva con una Ferrari rossa accompagnato da una modella bellissima con le gambe lunghe otto metri. Ho pensato fosse un cafone", ha raccontato sorridendo Roberta.
Col tempo quel giudizio si è trasformato in un grande amore. Poi, ha raccontato un aneddoto curioso, che la stessa Roberta definisce come "un segnale del destino": "Quando stavamo insieme da qualche mese scoprimmo che la casa dove io avevo vissuto con i miei nonni da bambini, successivamente fu acquistata dai suoi genitori. Quindi dopo di me, ci visse anche lui in quella casa. Era comunque ad Asti, una città molto grande...".
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Costruire la sanità del futuro significa investire non solo in ricerca e tecnologie, ma anche nelle persone e nelle competenze che le rendano realmente efficaci. Da questa convinzione nasce ‘Officina delle competenze’, l’iniziativa di Johnson & Johnson, realizzata in collaborazione con Altems – Alta scuola di economia e management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che traduce l’innovazione sanitaria in nuove figure professionali e manageriali a supporto del Servizio sanitario nazionale. Il progetto di ricerca applicata, presentato oggi a Roma alla presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo sanitario - informa la farmaceutica in una nota - nasce in un momento di profonda trasformazione del Ssn con l’obiettivo di colmare l’attuale gap organizzativo e professionale che ancora limita la piena attuazione di importanti riforme. Riduzione delle liste di attesa, migliore integrazione tra ospedale e territorio, e accesso tempestivo alle terapie: sono queste le sfide su cui ‘Officina delle competenze’ intende incidere, rendendo l’innovazione davvero operativa e alla portata di tutti.
Molte strutture sanitarie oggi dispongono già di tecnologie avanzate, ma spesso mancano figure in grado di integrarle, gestirle e valutarne l’impatto reale. Il progetto si propone quindi come un laboratorio nazionale di progettazione e sperimentazione di nuovi profili manageriali capaci di connettere innovazione, dati e percorsi di cura, costruendo una sanità più efficiente, integrata e vicina ai bisogni dei pazienti.
“La sanità italiana sta attraversando una fase evolutiva in cui il vero elemento distintivo non sarà l’innovazione in sé, ma la capacità delle persone di accoglierla, integrarla e utilizzarla in modo consapevole - commenta Mariella Mainolfi, direttore generale, Direzione generale delle professioni sanitarie e delle politiche in favore del Ssn – ministero della Salute Le professioni sanitarie sono oggi al centro di un cambiamento epocale, che richiede nuovi ruoli, competenze digitali e una visione sempre più multidisciplinare. È indispensabile valorizzare il capitale umano del nostro Servizio Sanitario Nazionale, perché senza competenze adeguate anche le migliori innovazioni rischiano di non tradursi in valore reale per i cittadini”. Aggiunge Americo Cicchetti, commissario straordinario dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas): “La riforma avviata con il decreto ministeriale 77 è una delle colonne portanti su cui costruire una sanità moderna e sostenibile. Ma per farla funzionare serve una vera integrazione tra ospedale e territorio, tra governance clinica e organizzativa. È qui che progetti come Officina delle Competenze assumono un valore concreto, perché non si limitano a descrivere nuovi modelli, ma li sperimentano, formando figure capaci di rendere operativa l’integrazione tra i livelli di assistenza e di ottimizzare i percorsi di cura”.
Il progetto introduce 3 nuovi ruoli, definiti scientificamente da Altems, che saranno sperimentati e validati in 3 strutture pilota d’eccellenza a livello nazionale – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs (Lazio), Asl4 Chiavarese (Liguria) e la Asl Salerno (Campania) – per costruire modelli replicabili su scala nazionale: Chief Innovation Officer, il Direttore sanitario 4.0 e il Patient Journey Manager. Nel dettaglio, i Chief Innovation Officer - riferisce la nota - è il regista che guida l’introduzione di tecnologie avanzate, l’integrazione dei sistemi informativi e la cultura dell’innovazione all’interno di ospedali e aziende sanitarie e coordina l’adozione di strumenti come AI, telemedicina e robotica, ne misura l’impatto clinico ed economico e garantisce la sostenibilità dei processi di trasformazione. Il Direttore sanitario 4.0 evoluzione della figura tradizionale, diventa un leader della trasformazione: coniuga la leadership clinica con la capacità di utilizzare i dati come leva decisionale, guidando team multidisciplinari nella transizione digitale e integrando AI e analisi predittiva nei processi assistenziali e promuove una sanità basata sul valore e garantisce la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle strutture, migliorando al contempo la qualità percepita dai pazienti. Infine, il Patient Journey Manager, la figura più innovativa e vicina al cittadino e al paziente, è un navigatore dei percorsi di cura, capace di connettere ospedale e territorio: coordina professionisti e servizi, riducendo tempi di attesa, duplicazioni e interruzioni, e opera sul territorio per garantire continuità assistenziale e presa in carico personalizzata dei pazienti fragili e cronici. È l’interprete di una sanità di prossimità, dove innovazione e organizzazione si traducono in percorsi di cura più rapidi, integrati ed efficienti.
“Officina delle competenze - sottolinea Federica Morandi, professore associato in Organizzazione aziendale Facoltà di Economia e direttrice dei programmi accademici e ricerca Altems, Università Cattolica del Sacro Cuore - nasce dall’esigenza di passare dalla teoria all’azione. Abbiamo progettato e validato tre ruoli che non sono esercizi accademici, ma risposte operative a problemi reali: percorsi frammentati, digitalizzazione disomogenea, carenza organizzativa e di governance dei dati. L’obiettivo del progetto è costruire modelli replicabili e misurabili, capaci di dimostrare che investire in competenze non è un costo, ma un moltiplicatore di efficienza e qualità per tutto il sistema. Questa iniziativa tiene insieme ricerca, policy e impatto reale sul campo”.
“Come Johnson & Johnson abbiamo l’obbligo e la responsabilità di essere un partner di sistema, non solo un’azienda che porta innovazione scientifica - afferma Giuseppe Pompilio Market Access Director di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia - L’innovazione, da sola, non basta. Serve un sistema pronto ad accoglierla. Per questo investiamo anche nelle competenze dei professionisti, perché crediamo che solo chi è ben formato e consapevole possa agire il cambiamento”.
L’Officina delle competenze “nasce da questa visione - continua Pompilio - mettere in moto un ciclo positivo in cui ricerca e innovazione alimentano nuove competenze, e queste, a loro volta, permettono all’innovazione di tradursi in benefici concreti per il sistema. Secondo noi, solo collaborando con tutti gli attori del sistema e superando alcune barriere burocratiche e culturali attualmente presenti, possiamo costruire un Servizio Sanitario Nazionale più moderno, equo e sostenibile”. Del resto, “l’evoluzione del sistema sanitario passa dalla capacità di fare rete, di integrare le competenze e di valorizzare l’esperienza di ciascun attore, pubblico o privato - osserva Paolo Petralia, direttore generale Asl4 Chiavarese e Vicepresidente Nazionale Fiaso - Le nuove figure professionali di Officina delle Competenze rappresentano una risposta concreta a questa esigenza: professionisti che non lavorano in silos, ma costruiscono ponti tra reparti, territori e istituzioni. La collaborazione pubblico-privato diventa così non un’opzione, ma una necessità per trasformare l’innovazione in un bene comune, generando valore condiviso per il sistema e i cittadini”.
In un territorio “ampio e complesso come quello salernitano - evidenzia Gennaro Sosto, direttore generale Asl Salerno e vicepresidente nazionale Federsanità - la sfida non è solo innovare, ma garantire prossimità e continuità di cura anche dove la distanza geografica è un limite reale. Con Officina delle competenze avviamo un modello che unisce organizzazione e capitale umano, rendendo l’innovazione realmente funzionale ai bisogni locali. La figura del Chief Innovation Officer, ad esempio, sarà fondamentale per integrare strumenti avanzati – dall’intelligenza artificiale alla telemedicina – nei processi clinici e organizzativi, valutandone l’impatto e garantendone la sostenibilità. È un approccio replicabile che può diventare strutturale per l’intero Servizio Sanitario Nazionale, con benefici concreti”.
Conclude Daniele Piacentini, direttore generale Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs: “Il Policlinico Gemelli è da sempre un hub di innovazione e ricerca applicata, dove la tecnologia e la conoscenza si incontrano per migliorare la vita dei pazienti. Oggi il passo successivo è far sì che l’innovazione diventi parte integrante dei processi gestionali e clinici, grazie anche alla nascita di nuovi ruoli e l’evoluzione di quelli classici come il Direttore Sanitario. Questa figura dovrà rappresentare il punto di sintesi tra scienza dei dati, qualità clinica e visione strategica: è la chiave per una sanità capace di apprendere, adattarsi e crescere. Progetti come Officina delle Competenze ci aiutano a costruire questa visione, trasformando la complessità in valore”.
(Adnkronos) - Portare una 'cultivar' di riso 'made in Calabria' in Cina, dalla Piana di Sibari alla provincia di Jiangsu, per arrivare poi a realizzare la prima risotteria italiana in Cina. E' la sfida imprenditoriale delle tre giovani sorelle Praino, Maria, Giusi e Sara, titolari del marchio di riso 'Magisa', con il quale dal 2020 producono riso in 400 ettari di risaie a Villapiana, in provincia di Cosenza, con una produzione media di 240mila tonnellate. E ora puntano verso la Cina, come racconta ad Adnkronos/Labitalia, Sara, una delle tre sorelle.
"Il nostro progetto è un ponte comunicativo verso Oriente per arrivare a sperimentare una 'cultivar' in un terreno diverso dal nostro per portare il 'made in Calabria' e il 'made in Italy' a livello culinario in Cina. Loro sono grandi consumatori di riso però hanno una cultura totalmente diversa perché usano il riso pilaf, un chicco diverso molto amidoso. Noi vogliamo portare proprio il format di una 'cultivar' da risotto in Cina, sperimentarla con la coltivazione lì e poi trasformarla formando una prima risotteria italiana in Cina. Quindi creare una filiera corta, dalla terra alla tavola, portando il made in Italy della cucina mediterranea in Cina. Una delegazione cinese del dipartimento di Jurong avente sede in Jurong, Provinca di Jiangsu, è stata qui in Calabria, abbiamo firmato un memorandum d'intesa, e ha potuto visitare la nostra realtà con le nostre risaie", spiega Sara che con le sorelle rappresenta la quarta generazione familiare di agricoltori.
Ma come nasce la storia di Magisa e della coltivazione del riso in Calabria? "Magisa è l'acronimo dei nomi di noi tre sorelle Maria, Giusi e Sara. La coltivazione del riso nella nostra regione -spiega Sara Praino- risale all'epoca della Magna Grecia. E poi nel corso del Regno delle Due Sicilie si coltivava il risone, che era considerato un cereale povero. Noi nel 2020 -continua- abbiamo deciso di riprendere le antiche coltivazioni della Piana di Sibari e avviare la produzione, grazie soprattutto ai terreni delle risaie che sono di natura salina. Quindi il ph del sale conferisce delle qualità organolettiche al riso che poi lo rende particolare, diverso da altre qualità. La piana di Sibari in passato era paludosa, è stata poi bonificata ma i suoi terreni hanno un medio impasto di natura salina e soprattutto godono della vicinanza al mare", sottolinea Sara.
Ma non solo, c'è altro. "Le nostre risaie 'godono' delle acque del torrente Raganello, acqua potabile. Noi facciamo una semina ad inondazione corrente, scorrevole, non di raccolta di acqua, di ristagno come si fa in altre coltivazioni al Nord Italia. E questo ci permette di non usiamo né anti-crittogamici né pesticidi, non facciamo né concimazioni chimiche. Proprio perché godendo di quest'acqua potabile riusciamo anche a gestire le malattie fungine e tutto quello che è di infestante per il riso", sottolinea ancora l'imprenditrice.
Acqua e terreno, dono di madre Natura, che insieme all'iniziativa imprenditoriale delle sorelle Praino fanno sì che oggi, come sottolinea Sara, "l'azienda agricola Msg della famiglia Praino, con il suo brand Magisa è l'unica filiera corta, l'unica riseria del Centro-Sud Italia. Da Ferrara a Lampedusa siamo gli unici a coltivare e trasformare fino a portare un prodotto finito sulle tavole dei consumatori e di chi apprezza questo prodotto che oggi è definito un'eccellenza calabrese", sottolinea orgogliosa Sara.
Ma come avviene la coltivazione del riso nella Piana di Sibari? "Noi gestiamo 400 ettari di risaie. Il ciclo della cultura risicola è di 120-150 giorni, si semina ad aprile-maggio e si raccoglie in questi periodi, novembre-dicembre proprio perché ha bisogno di tanta acqua, di tanto sole e di questa temperatura mite", sottolinea Sara Praino dal 2015 inserita in azienda insieme alle sorelle da papà Giancarlo. E diverse sono le qualità di riso prodotte nelle risaie di Magisa che si affacciano sul mare della Piana di Sibari. "Carnaroli, Arborio, Originario, Grandi Chicchi, il Gange che è un similare del Basmati quindi è una cultivar aromatica molto profumata, il Carnaroli integrale, il Rosso solitario e poi lo Jemma che è una cultivar autoctona nera, che è stata brevettata proprio da noi grazie allo studio di dieci anni di mio padre e di GianDomenico Polenghi riconosciuta dall'ente nazionale Risi. Inoltre facciamo anche le seconde elaborazioni quindi facciamo una linea di risotti già conditi con prodotti di alta qualità disidratati, le gallette di riso e la farina di riso", sottolinea
E il riso di Magisa ha varcato da tempo i confini regionali e nazionali. "Il grosso della nostra attività è regionale e nazionale, ma abbiamo dei contratti con la Germania, la Francia, gli Emirati Arabi e gli Stati Uniti. Ci stiamo allargando insomma piano piano verso l'estero. In Italia riusciamo ad agire anche nella grande distribuzione, nonostante il nostro sia un prodotto di alta qualità. E con il nostro shop on line raggiungiamo anche grossisti e privati", sottolinea Sara che in azienda si occupa di risorse umane e fornitori, mentre Maria, amministratore unico, gestisce la parte agricola e Giusi cura invece la parte commerciale.
E mentre nel Nord Italia è sempre vivo l'allarme sul calo di produzione di riso per Magisa e le sorelle Praino le criticità sono altre. "Le annate per fortuna stanno andando bene -sottolinea Sara Praino- il problema è l'ingresso in Italia dall'estero di cultivar diverse dalle nostre ma vengono poi merceologicamente definite similari. Un riso 'tipo' carnaroli che poi passa come il nostro Carnaroli. Quindi quello che manca è la tutela delle cultivar made in Italy. E poi per noi in Calabria non è facile fare impresa soprattutto al femminile, anche se negli ultimi anni l'amministrazione regionale ci sta dando una mano a dare la giusta visibilità a quanto di buono si realizza nella nostra regione", conclude.
(di Fa

Sarà il Circo Massimo di Roma, il prossimo 12 settembre, il porto finale di un viaggio epico, un'avventura che parte dalla Capitale per tornarvi dopo aver abbracciato il mondo intero. Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, presenta ‘L’Arca di Lorè’, un progetto ambizioso nato con un duplice obiettivo: portare speranza e dimostrare che, attraverso la musica, non esistono confini. Un'iniziativa che si dividerà in due grandi atti: una prima fase di esplorazione globale e una seconda di festa totale in Italia, con il ‘Jova Summer Party’ dove l’artista si muoverà in bici.
“Andremo a suonare la mia musica ovunque, anche dove non siamo mai stati e nessuno sa chi sono. Per dimostrare che i confini sono solo dentro la testa e nelle culture”, racconta Jovanotti. Questa prima parte del viaggio, che si svolgerà da marzo a luglio, lo vedrà "giocare con il mappamondo", portando il suo ritmo in luoghi inaspettati, per un pubblico nuovo, alla ricerca di una connessione universale. Un viaggio che lo porterà fino a settembre dell’anno prossimo quando compirà 60 anni. Tempo di bilanci? “Non si tratta tanto di scegliere cosa salvare dei miei 60 anni, ma di decidere cosa portare di me nel futuro”, spiega. La scelta è chiara: “Tra le cose che voglio salvare e portare con me ci sono la musica e il ritmo. Voglio portarli dove non mi conoscono, dove non sanno chi è 'Jova'”.
Dopo l'avventura internazionale, ‘L’Arca di Lorè’ approderà finalmente in Italia per la seconda fase del progetto, il ‘Jova Summer Party’, interamente girata in bici. Niente ‘beach party’, dunque, per evitare le polemiche relative all’impatto ambientale delle edizioni precedenti che, assicura Jovanotti, non avevano fondamento. Dall'inizio di agosto a metà settembre, l'artista è pronto a “gettarsi tra le braccia della sua gente e del suo pubblico”.
Sarà un ritorno a casa itinerante, una grande festa che, partendo dal Sud, risalirà la penisola. Il calendario prevede tappe a Olbia (7 agosto – Arena sound Park), Montesilvano (12 agosto – Music Arena), Barletta (17 agosto - Music Arena), Catanzaro (22 agosto – Calabria Music Arena), Palermo (29 agosto – Ippodromo La Favorita) e Napoli (5 settembre – Ippodromo di Agnano), fino all'evento conclusivo che trasformerà il Circo Massimo di Roma, il 12 settembre, nel più grande "summer party" della capitale.

Per Fabio Fognini, Ballando con le stelle è diventata un'opportunità per sfoggiare non solo le sue doti da ballerino, ma anche un'occasione per sfoderare le sue abilità da comico. L'ex tennista è inarrestabile: tra una performance e l'altra, trova sempre il modo di scherzare con gli altri concorrenti regalando siparietti divertenti al pubblico.
La sua ultima 'vittima' è stata Barbara D'Urso. Nel corso della puntata di sabato 8 novembre, Fognini non ha resistito alla tentazione di prendere bonariamente in giro la conduttrice che era ancora impegnata in studio con la sua esibizione. Un'ironia nata proprio dal tema portato in scena da Barbara D'Urso dedicato al rapporto, a volte complicato, con i due figli.
Fognini ha portato in sala prove un passeggiano contenente due orsetti di peluche. E alla domanda su cosa stesse combinando, Fognini ha risposto ridendo: "Sono i figli di Barbara", non riuscendo a trattenere le risate. "Ma si può essere così scemi?", hanno risposto in coro gli altri concorrenti.

Marcelo Brozovic alla Juventus? La sosta delle Nazionali sta lasciando spazio al calciomercato, con i bianconeri a caccia di un rinforzo a centrocampo. Negli ultimi giorni si era parlato di un possibile, romantico, ritorno di Miralem Pjanic, con una visita del bosniaco alla Continassa che aveva acceso le fantasie dei tifosi. Questa volta tocca a un altro ex Serie A, Brozovic, ex regista dell'Inter oggi all'Al Nassr.
Il centrocampista croato, 32 anni, si è trasferito in Arabia Saudita nell'estate del 2023 ed è in scadenza di contratto, condizione che potrebbe agevolare la trattativa. Brozovic, dal canto suo, sarebbe più che disponibile a rientrare in Italia, nonostante la Juventus non possa garantirgli il faraonico stipendio percepito all'Al Nassr.
A gennaio è probabile che la Juventus, su indicazione del nuovo allenatore Luciano Spalletti, possa tornare sul mercato per puntellare il proprio centrocampo e l'operazione Brozovic tornerebbe in auge proprio per i costi contenuti, garantendo un rinforzo d'esperienza e personalità alla mediana bianconera.

“Oggi gran parte delle fonti energetiche sono condizionate dalla presenza di acqua, penso all’idrogeno, persino sui pannelli solari è necessaria l’acqua per garantirne il rendimento, per non parlare del nucleare e dei relativi cicli di raffreddamento”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo, intervenendo alla 42esima assemblea nazionale di Anci in corso oggi a Bologna.
“L’infrastruttura idrica è stata per anni la cenerentola delle infrastrutture, e oggi iniziamo a pagarne il conto. Acqua significa salute, sviluppo, sicurezza e questa rischia di essere fortemente compromessa perché si è sottoinvestito in modo strutturale”, ha aggiunto Palermo.
“L’acqua è un bene che oggi nessuno di noi paga davvero: ciò che si paga in bolletta è il servizio industriale e l’infrastruttura, peraltro a costi molto contenuti. Ed è importante che sia chiaro ai cittadini che possono balneare in acque pulite anche perché pagano la bolletta dell’acqua”.

Sky down oggi, venerdì 14 novembre, in Italia con problemi soprattutto nella visione in streaming dei canali dell'emittente televisiva e nella connessione con internet tramite smart tv. Il sito downdetector, che monitora le anomalie della rete, evidenzia un'impennata nelle segnalazioni di disservizi, soprattutto verso le ore 14 con centinaia di utenti che hanno riscontrato disservizi.
I problemi sono generalizzati a tutta Italia, ma, a giudicare dalle segnalazioni raccolte da downdetector, riguardano soprattutto le grandi città come Roma, Milano, Bologna e Torino.

Beatrice Arnera rompe il silenzio. Dopo le dichiarazioni rilasciate dall'ex compagno Andrea Pisani sulla fine della loro relazione, l’attrice ha condiviso sui social una comunicazione in cui ribadisce la sua volontà di mantenere un certo riserbo sulla sua vita privata.
"Le relazioni finiscono per molte ragioni. Io ho scelto di non parlare. Non cerco consenso. Non mi interessa spettacolarizzar il mio dolore. Non parlo perché scelgo di proteggere mia figlia, ma anche Andrea", si legge sui social.
La comunicazione arriva dopo le dichiarazioni rilasciate da Pisani a Gianluca Gazzoli, ospite nel podcast ‘Passa dal BSMT’, in cui ha raccontato il momento difficile che sta attraversando dopo la separazione dall'attrice[1].

Ci sarà Lorenzo Sonego al posto di Lorenzo Musetti alle Finals di Coppa Davis a Bologna. Questa la decisione di Filippo Volandri, capitano del Team Italia, per la Final 8 in programma dal 18 al 23 novembre. Sonego ha esordito il 26 novembre 2021 a Torino contro gli Stati Uniti battendo Reilly Opelka 6-3 7-6(4). Finora ha disputato 11 sfide in maglia azzurra giocando 9 match in singolare (6 vittorie, 3 sconfitte) e 3 in doppio (3 vittorie). Ha fatto parte della squadra che ha conquistato la Coppa Davis nelle finali di Malaga 2023, vincendo in doppio con Jannik Sinner i match decisivi nei quarti di finale contro l'Olanda (battendo Koolhof/Griekspoor 6-3 6-4) e in semifinale contro la Serbia (vittoria su Djokovic/Kecmanovic 6-3 6-4).
Nell'edizione 2023 il torinese è stato decisivo nella fase a gironi. I suoi successi proprio a Bologna contro il Cile, hanno avuto un peso determinante nella qualificazione degli azzurri per la Final 8. In quell'occasione, Sonego ha battuto in singolare Nicolas Jarry, poi è tornato in campo con Musetti: insieme hanno sconfitto Barrios Vera/Tabilo. Tutti gli incontri saranno trasmessi in diretta e in chiaro su SuperTennis. Rai 1 si aggiungerà nella trasmissione degli incontri dell’Italia in semifinale e in finale nel caso in cui gli azzurri riuscissero a superare l’Austria nei quarti. Ecco tutti i convocati dell'Italia: Flavio Cobolli, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Simone Bolelli e Andrea Vavassori.

Il tribunale di Roma ha sospeso oggi, venerdì 14 novembre, il procedimento che vede imputata il ministro del Turismo Daniela Santanchè per diffamazione nei confronti di Giuseppe Zeno, azionista di minoranza della società Visibilia. Nella scorsa udienza la difesa del ministro aveva sollevato un’eccezione relativa all'applicazione del comma 1 dell'art. 68 Cost. che prevede l'insindacabilita' delle opinioni espresse in aula.
Oggi il giudice monocratico ha deciso per la sospensione del procedimento e la trasmissione degli atti al Senato per vagliare la condizione di procedibilità.
"C'è la massima trasparenza assicurata da voi, dagli operatori dell'informazione, anche in video, televisiva, quindi hanno visto tutti quello che è successo. Trovo un po' pietoso rovesciare addirittura in questo modo la verità, quando si è visto che ci sono stati dei facinorosi che hanno colto quell'occasione per fare qualcosa che non aveva nulla a che vedere con quell'evento - che era un evento sportivo - nulla a che vedere col sostegno al popolo palestinese, ma era solo l'ennesima occasione per mettere in campo delle violenze". Lo afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a margine del Tavolo interistituzionale di coordinamento anticorruzione internazionale, rispondendo a una domanda sulla denuncia di Amnesty International Italia secondo la quale il 14 ottobre 2025, alla protesta pro Gaza in occasione della partita di calcio Italia-Israele, che si è svolta a Udine, ci sarebbero state violazioni dei diritti umani. "In democrazia tutti possono dire quello che vogliono, ma hanno visto tutti", continua.

Alle Atp Finals gioca Jannik Sinner, ma a essere premiato è (curiosamente) Carlos Alcaraz. Il fuoriclasse spagnolo ha ricevuto oggi, venerdì 14 novembre, la coppa del numero uno prima del match tra l'azzurro e Ben Shelton, ultimo del gruppo Borg. Carlos chiuderà l'anno da dominatore del ranking Atp (la certezza è arrivata ieri, grazie al successo contro Lorenzo Musetti) e l'Inalpi Arena di Torino ha celebrato oggi il suo trionfo.
Per Carlos è la seconda volta, visto che ha ricevuto già l'ambito premio nel 2022. "Per me è un piacere, sono onesto - ha detto tra gli applausi - essere il numero uno è sempre un obiettivo. Vuol dire tutto, vuol dire il mondo, tutto il lavoro che abbiamo messo in questi anni. L'ho fatto con il mio team, che è lo stesso del 2022 e a cui si sono aggiunti altri membri. Non si fa da solo, condivido tutto con loro. Voglio continuare. Voglio condividere questo momento, perché noi siamo sempre in viaggio. Viviamo in tutto il mondo, tutte le settimane. L'energia che voi spettatori ci date quando siamo in campo ci aiuta a sollevare così importanti".

Il premier ungherese Viktor Orban ha dichiarato che il suo governo denuncerà l'Unione Europea presso la Corte di giustizia europea per la decisione presa a livello di Consiglio Ue di eliminare gradualmente le importazioni di gas dalla Russia entro la fine del 2027, appoggiata da tutte le capitali meno Budapest e Bratislava. "Non accettiamo questa soluzione ovviamente illecita, contraria ai valori europei, che è stata scelta da Bruxelles per chiudere un governo nazionale che non è d'accordo con essa", ha detto Orban alla radio di Stato nel corso della sua intervista settimanale.
"Questa non è più una sanzione ma una misura di politica commerciale, e le sanzioni richiedono l'unanimità, mentre è sufficiente una decisione a maggioranza per la politica commerciale," ha aggiunto Orban, spiegando di star "cercando altri mezzi, non legali" per dissuadere Bruxelles ma spiegando che non fornirà dettagli per ora. Ha anche detto che la deroga concessagli dal "caro amico" Donald Trump alle sanzioni Usa sulle importazioni energetiche russe potrebbe estendersi oltre l'anno previsto, e rimarrà in vigore finché Trump sarà il presidente degli Usa, e finché "ci sarà un governo nazionale in Ungheria. Questo è un accordo personale tra due leader. I burocrati scrivono quello che scrivono, ma questo non ha alcuna importanza," ha aggiunto.
Collegherà centro cittadino con l'area d'imbarco per l'Asinara... Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
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