
(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, giovedì 7 agosto. Centrati invece due '5' che vincono 80.519,97 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 35,7 milioni di euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente del concorso di oggi, giovedì 7 agosto, del Superenalotto: 43, 55, 70, 79, 83, 85. Numero Jolly: 24. Numero SuperStar: 4.
Leggi tutto: Superenalotto, numeri e combinazione vincente del 7 agosto

(Adnkronos) - "Avete esagerato con i prezzi". Le spiagge italiane non registrano il tutto esaurito? Probabilmente dipende dai prezzi fissati dagli stabilimenti balneari. Lo scrive Alessandro Gassmann su Instagram, commentando le parole delle associazioni di categoria sulla stagione estiva 2025. ''Cari amici gestori di stabilimenti balneari. Leggo che la stagione non sta andando bene. Secondo voi perché? Forse avete un po' esagerato con i prezzi e la situazione economica del paese spinge gli italiani a scegliere una spiaggia libera? Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio. Capito come?'', aggiunge l'attore intervenendo nel dibattito che, tra video e foto con ombrelloni chiusi e lettini vuoti, va avanti da giorni.
"E' ormai evidente lungo tutta la costa italiana: le spiagge sono affollate soltanto la domenica, mentre per il resto della settimana risultano spesso semideserte. Un segnale chiaro che conferma il difficile momento economico che vivono le famiglie italiane e il calo generalizzato del turismo, anche straniero", dichiara Fabrizio Licordari, presidente nazionale di Assobalneari Italia - Federturismo Confindustria. "Secondo una stima condivisa da molti operatori del settore - spiega - la stagione balneare 2025 sta registrando una contrazione tra il 20% e il 30% rispetto agli anni precedenti, sia in termini di presenze che di consumi".
"I servizi di somministrazione (bar, ristoranti, noleggio attrezzature) subiscono un calo importante, con consumi ridotti al minimo. L’unica giornata che registra afflusso è la domenica, dove si concentra un turismo 'mordi e fuggi' che non riesce a sostenere economicamente il settore. Il fenomeno è figlio di una condizione economica molto critica. Il caro vita, tra bollette, affitti, carburante, mutui, generi alimentari, colpisce direttamente il potere d’acquisto delle famiglie", prosegue.
"Anche in presenza di due stipendi, molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese. In queste condizioni, è naturale che le prime spese a essere ridotte siano quelle per svago, divertimento e vacanze. E anche il turismo straniero, soprattutto europeo, sta rallentando, influenzato da uno scenario internazionale instabile, con due conflitti in corso, nuove tensioni commerciali e incertezze economiche che riducono la propensione a viaggiare", avverte.
"A risentirne - sottolinea - non sono solo gli stabilimenti balneari, ma tutto il tessuto economico delle località costiere, dove l’indotto del turismo rappresenta una fonte primaria di reddito. Meno turisti significano meno lavoro per bar, ristoranti, negozi, hotel, fornitori locali e attività stagionali".
"Le cittadine di mare si ritrovano così con un flusso di visitatori ridotto, che mina la sostenibilità economica di intere comunità. Consapevole del contesto, Assobalneari Italia ha dato indicazione chiara ai propri associati, fin dall’inizio della stagione, di non aumentare le tariffe, ma di prevedere al massimo adeguamenti contenuti, per venire incontro alle difficoltà delle famiglie. Sul territorio nazionale esistono stabilimenti balneari per tutte le fasce di reddito: dal servizio essenziale alla struttura superattrezzata, l’Italia offre soluzioni per ogni esigenza", fa notare.
"In questo scenario delicato, è necessario che il Governo continui a difendere il settore balneare italiano dagli attacchi dei tecnocrati di Bruxelles, che vorrebbero mettere a gara le concessioni in modo illegittimo, ignorando la storia, il valore sociale e il modello economico delle imprese familiari che da generazioni operano lungo le nostre coste. Assobalneari Italia rinnova l’appello alle istituzioni nazionali affinché venga respinto ogni tentativo di smantellamento del comparto, riconoscendo la sua centralità per l’identità e l’economia del Paese", conclude.
"Secondo Assobalneari, le spiagge sono affollate soltanto la domenica, mentre per il resto della settimana risultano spesso semideserte. E' la legge del contrappasso! Tra le ragioni della mancanza di turisti, infatti, c'è anche quella del caro spiaggia", dice Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
"Certo, la ragione principale è quella del carovita in generale, che ha colpito soprattutto le spese obbligate. Ovvio che se per mangiare e bere, dati i prezzi dei prodotti alimentari decollati a luglio del 4,1%, oggi una famiglia media spende 259 euro in più su base annua, mentre gli stipendi sono rimasti al palo, difficile che poi resti qualcosa per le spese voluttuarie. Ricordiamo che secondo l'Istat il 32,3% della famiglie non può permettersi una settimana di ferie in un anno", prosegue Dona.
"Ma anche il caro vacanze ha contribuito a ridurre l'affollamento degli stabilimenti balneari o a cercare spiagge libere invece che a pagamento. Gli stabilimenti balneari, piscine e palestre a luglio sono rincarati in appena un mese del 3,7%, collocandosi al sesto posto della top ten dei rialzi congiunturali. Un dato che va di pari passo con i rialzi dei villaggi vacanza, +15,7% o dei pacchetti vacanza, al primo posto con un astronomico +16,1%", conclude Dona.
"Sulle spiagge vuote registrate a luglio in Italia assistiamo in queste ore a 'lacrime di coccodrillo' da parte dei gestori degli stabilimenti balneari", dice il Codacons. "Come ci dice l’Istat, dal 2019 ad oggi le tariffe dei servizi quali lidi e piscine sono aumentate complessivamente del 32,7%, rendendo una giornata al mare sempre più un salasso per le famiglie, al punto che molte, come dimostrano i dati dei balneari, rinunciano del tutto alle spiagge a pagamento", afferma il Codacons.
"E per capire i livelli record raggiunti dai lidi ubicati sul nostro territorio, basti pensare che per la 'tenda imperiale' del Twiga in Versilia la spesa raggiunge i 1.500 euro al giorno, 600 euro la tenda normale. Al Cinque Vele Beach Club di Pescoluse (Le) chi prenota oggi per la data del 16 agosto presso la zona “exclusive” spende 940 euro optando per la formula con possibilità di rimborso se si annulla la prenotazione entro 30 giorni dall’arrivo. All’Augustus Hotel di Forte dei Marmi la spesa per una postazione davanti al mare ad agosto è di 560 euro al giorno, e da diritto a 2 lettini singoli, uno matrimoniale, 2 sdraio, teli e cassaforte", denuncia.
"Al Nikki Beach Costa Smeralda la formula 'Letto da spiaggia + divano' (lettini da spiaggia matrimoniali con un divano a due posti e un ombrellone) costa 550 euro al giorno, e include un credito di 230 euro utilizzabile sul menu (ma con servizio di bottiglia ridotto); 450 euro la cabana sulla spiaggia, 400 euro due lettini e ombrellone, tutti con credito da 230 euro incluso. Per una giornata al mare nella spiaggia del prestigioso Hotel Excelsior del Lido di Venezia, la spesa per una capanna in prima fila è di 515 euro (con 2 sdraio, lettino con materasso, tavolo con posti a sedere e altri benefit)", prosegue.
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(Adnkronos) - Un altro furto di un cane con lo scopo di rivenderlo. Questa volta è successo a Mondragone, in provincia di Caserta, dove ieri mattina un uomo su una bicicletta ha rubato un cane pitbull ed è fuggito facendo perdere le proprie tracce. Il cane sarebbe poi stato venduto per 100 euro ad una donna. Sono in corso le indagini per individuare il ladro e trovare il cane rapito. I sospetti si concentrano su un uomo che già in passato avrebbe rubato altri cani e gatti che sarebbero stati anche sottoposti a maltrattamenti.
Sulla vicenda interviene l'associazione Italiana difesa animali e ambiente che in un breve comunicato ricorda che "ogni giorno sono almeno 5 i cani rubati non solo per essere rivenduti ma che spesso sono destinati a finire nel circuito dei combattimenti clandestini".
Leggi tutto: Ruba pitbull e lo rivende per 100 euro, caccia al ladro di cani
I naufraghi soccorsi dalla Guardia costiera... 
(Adnkronos) - Matteo Arnaldi subito eliminato al primo turno dell'Atp Masters 1000 di Cincinnati. Oggi, 7 agosto, l'azzurro è stato sconfitto dal francese Benjamin Bonzi che si è imposto per 6-7 (1-7), 6-3, 6-4 in 2h57'.
Leggi tutto: Atp Cincinnati, Arnaldi eliminato al primo turno

(Adnkronos) - Il cast di 'Ballando con le Stelle' si arricchisce di una nuova concorrente. A mettersi in gioco, cimentandosi nel programma del sabato sera di Milly Carlucci, in onda dal 27 settembre su Rai1, sarà Francesca Fialdini'. La giornalista e conduttrice televisiva, classe 1979, si aggiunge dunque alla signora Coriandoli/Maurizio Ferrini, Andrea Delogu, Rosa Chemical e Marcella Bella, annunciati in questi giorni. Anche stavolta, la notizia dell'ingresso nel cast arriva con un video, anche questa volta ironico, postato sul profilo Instagram del programma.
La conduttrice infatti, tutù nero, scarpette da danza classica e due fasce elastiche sulle ginocchia, si esercita e risponde a una voce fuori campo che le chiede: "Quella che figura sarebbe?" e lei replica "un plissé". Da qui la correzione: "È un pliè Francesca, un pliè". "Io l'ho detto a Milly - spiega Fialdini - non so ballare, non distinguo una rumba da una salsa da una geometria. Infatti non ho mai preso sei a matematica". E ancora la sua interlocutrice: "È il bacino che deve andare a terra Francesca" e Fialdini: "Non io?". Poi un ultimo scambio: "Le spalle Francesca, le spalle! Ne vedremo delle belle...", dice la sua interlocutrice, e lei osserva: "Quello è un altro programma", facendo riferimento allo show condotto da Carlo Conti.
Il post che accompagna il video recita: "Sta studiando, sta sudando, si sta già allenando. La pista l'aspetta e Francesca Fialdini non si tira indietro".

(Adnkronos) - Il ginnasta azzurro Lorenzo Bonicelli è stato trasferito oggi dal Poclinico Universitario di Essen al Niguarda di Milano. Lo rende noto la Federginnastica. "La complessa operazione - coordinata dal medico federale Andrea Ferretti, tornato proprio ieri in Germania anche per seguire da vicino, personalmente, le delicate procedure di imbarco - è iniziata intorno alle 8 del mattino con il decollo dell'aeroambulanza dall'aeroporto di Innsbruck e si è conclusa verso le 15 con l'arrivo del ginnasta azzurro presso il reparto di neurochirurgia dell'Asst Grande Ospedale Metropolitano di Milano, con accanto sempre la famiglia e la sua fidanzata. Bonicelli, infortunatosi il 23 luglio in uscita agli anelli durante le qualifiche di ginnastica artistica ai XXXII Giochi mondiali universitari estivi nella Regione tedesca del Reno-Ruhr, ha sopportato bene il trasferimento ed è rimasto vigile per tutto il viaggio", spiega la Fgi.
"La Federazione Ginnastica d’Italia, che, dopo la visita ad Essen del presidente Andrea Facci, al termine delle Universiadi, da lunedì 28 luglio aveva preso in carico la salute del suo atleta attraverso il prof. Ferretti, presidente della commissione sanitaria FGI, ringrazia tutti coloro che hanno assistito Lorenzo fin dal primo momento, dalla FederCusi, presieduta da Antonio Dima, e dal suo medico, il dottor Filippo Ferrari, che ha dovuto gestire le prime difficilissime fasi dopo il trauma, al neurochirurgo dottor Laurèl Rauschenbach, che ha immediatamente sottoposto l'atleta al trattamento chirurgico e alla sua equipe, che lo ha assistito con competenza e amorevolezza".
"Ora sarà il dottor Giuseppe Sechi, direttore sanitario del Niguarda, a prendersi cura di Bonicelli, e anche a lui va la nostra gratitudine per la sensibilità e la disponibilità dimostrata nell'offrire pronta ospitalità al ventitreenne di Abbadia Lariana. Sono stati dei veri e propri angeli anche gli addetti di terra e di volo dell'aeroambulanza che hanno messo a disposizione di Lorenzo mezzi, competenza e professionalità di altissimo livello", continua la nota della Federginnastica.
"Ora che è a casa, in Italia, più vicino al Cat di Seveso e agli allenatori Paolo Quarto, Pamela Cauli, Pietro Spreafico, seppur non ancora nella sua Lecco, dove era cresciuto tecnicamente nella palestra della Ghislanzoni GAL, Lorenzo sentirà ancora più forte il calore di tutti quanti lo hanno seguito nel suo ricovero con ansia, partecipazione ed affetto, a cominciare dai compagni Riccardo Villa, Nicolò Vannucchi e dal tecnico Roberto Germani che erano con lui in Germania. Bentornato Bonni!", conclude la Fgi.

(Adnkronos) - La Federazione delle società medico-scientifiche italiane (Fism) prende atto della decisione del consiglio dei Ministri di rinviare l’approvazione del provvedimento sulle 'disposizioni relative alla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie', contenente misure di tutela penale per i professionisti sanitari. Pur rispettando le complessità del percorso legislativo, la Fism, che rappresenta oltre 200 società scientifiche attive su tutto il territorio nazionale sottolinea - in una nota - l’importanza di un iter tecnico- istituzionale, rapido ed equilibrato, finalizzato a favorire soluzioni condivise e sostenibili.
"Un sistema che garantisce la tutela dei pazienti e la serenità dei professionisti è possibile e auspicabile - afferma il presidente della Fism Loreto Gesualdo - ma serve un dialogo tecnico serio che, da parte nostra, abbiamo avviato e sostenuto sia con audizioni presso i tavoli istituzionali che con proposte concrete, anche su temi di tutela e partecipazione attiva dei cittadini". Ogni misura normativa proposta - sottolinea Fism - deve prioritariamente preservare il diritto dei cittadini a ottenere giustizia civile in caso di danni da eventi avversi, senza rinviare o subordinare i risarcimenti ai tempi del procedimento penale. Al contempo - aggiunge - è necessario "fornire ai professionisti sanitari un contesto normativo chiaro, proporzionato e rispettoso delle condizioni operative reali, per limitare il ricorso alla medicina difensiva e salvaguardare la qualità delle cure".
Esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dalla Commissione presieduta dal Consigliere Adelchi D’Ippolito, dal viceministro Francesco Paolo Sisto e dal Sottosegretario Marcello Gemmato, Fism assicura che "continuerà, alla ripresa dell’attività parlamentare ad apportare il proprio contributo" ai tavoli tecnici e alle audizioni istituzionali predisposti su queste tematiche, contribuendo con analisi e suggerimenti volti a migliorare l’efficacia e la sostenibilità delle disposizioni sulla responsabilità professionale nell’interesse dei cittadini, dei professionisti e del Servizio sanitario nazionale.
Leggi tutto: Sanità: scudo penale, Fism sollecita proseguimento confronto istituzionale
(Adnkronos) - Incidente mortale a Pomezia (Roma) dove questa mattina una donna è stata investita e uccisa da un'auto guidata da un 83enne. La tragedia è avvenuta in piazza Benedetto da Norcia mentre la donna, una 65enne del posto, stava attraversando. Secondo una prima ricostruzione, la vittima è stata travolta da una Fiat panda guidata da un uomo, residente a Roma ed è rimasta incastrata sotto l'auto, morendo sul colpo. Oltre ai carabinieri, sul posto i vigili del fuoco e il personale del 118. I soccorsi però si sono rivelati inutili e i sanitari al loro intervento hanno potuto solo constatarne il decesso.
Sono in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri. L'auto è stata sequestrata.
Leggi tutto: Pomezia, investita da un'auto mentre attraversa: morta sul colpo donna di 65 anni

(Adnkronos) - Ponte sullo Stretto sì, Ponte sullo Stretto no. Dopo il via libera del Cipes al progetto definitivo, l'opera continua a dividere. L'Adnkronos ha sentito alcuni personaggi siciliani e calabresi per conoscere il loro parere: dallo chef palermitano Filippo La Mantia che propone un ticket-arancina, all'attrice messinese Maria Grazia Cucinotta che rivela i suoi timori e le sue speranze, per citarne alcuni.
Il cuoco Filippo La Mantia promuove dunque a pieni voti il Ponte sullo Stretto di Messina e dice: "Proprio ieri ero sul traghetto da Messina a Villa San Giovanni. Da palermitano che lo ha preso almeno 500 volte, posso dire che il ponte mi andrebbe molto bene. Ad agosto, soprattutto ad agosto, ci sono file chilometriche per attraversare lo Stretto di Messina". E aggiunge un suggerimento, con l'ironia che gli è propria: "L'arancina sul traghetto è, in pratica, un rito: anche se sono un po' oleose, per tutti i passeggeri è come un ticket, quando sali la devi mangiare. Anche sul futuro ponte bisognerà consumare un'arancina, una sorta di telepass per andare o rientrare dalla Sicilia".
Per Maria Grazia Cucinotta, il ponte sullo Stretto di Messina non deve essere "un punto di arrivo ma un punto di partenza assoluto. Questo perché in Sicilia bisogna fare tanto. Soprattutto non deve essere una presa in giro. Sono favorevole - sostiene - a tutto quello che riesce a migliorare le condizioni della Sicilia e a tutto quello che può portare benessere alla mia terra. Abbiamo sentito parlare del ponte per anni, ne hanno sentito parlare i miei genitori: fino a quando non lo vedo non ci credo. Spero che sia un progetto che possa arrivare a termine". L'attrice, più in generale, ricorda che in Sicilia c'è tanto da fare "a partire dalla rete idrica e dalle strade. Portiamo l'acqua nel Paesi super disagiati e ancora non siamo riusciti a portarla in Sicilia. Certe volte penso che ci sia la volontà di qualcuno di lasciare la mia terra ingabbiata nel disagio. E questo fa tanta rabbia perché se l'isola avesse tutte le comodità che ci sono nel resto d'Italia nessuno andrebbe più via perché ci sarebbe lavoro per tutti. Siamo nel 2025 e sembra che, nella mia terra, il tempo si sia fermato ai primi del Novecento. Dico sì a tutto quello che può portare benessere. In Sicilia mancano anche le ferrovie, ci sono delle isole ancora senza acqua che viene portata dalle navi". La situazione non è cambiata da quello che diceva Troisi ne 'Il Postino', un film girato 31 anni fa e ambientato negli anni Quaranta: oggi come allora ci sono isole senza acqua", conclude Cucinotta.
Ponte sullo Stretto, la Gialappa's: "Si realizza il sogno del nostro ingegner Cane"
Il Ponte sullo Stretto "è una grandissima idiozia". Non usa mezzi termini, invece la scrittrice trapanese Stefania Auci, autrice della saga dei Florio raccontata ne 'I leoni di Sicilia' e 'L'inverno dei leoni', che denuncia come non ci sia "stato alcun tipo di ascolto delle comunità, sia quella di Reggio Calabria sia quella di Messina, che in larga parte sono contrarie". E aggiunge: "Non c'è una progettualità che riguarda la viabilità né della Calabria né della Sicilia". Il punto "più importante", per Auci, è "però che il ponte verrà usato poco o nulla perché non tiene conto né dei venti che soffiano fortissimi in quota né tanto meno del fatto che siamo in presenza di una serie di faglie telluriche che sono molto attive. Quindi, mi verrebbe da dire che si gioca non solo con il fuoco e con la vita di moltissime persone, ma si gioca anche con la natura. E non so fino a quale punto la natura sarà disponibile a giocare". Per la scrittrice "si realizzerebbe la classica grande opera, una cattedrale nel deserto, contando che sia in Sicilia sia in Calabria ci sono gravissimi problemi di viabilità e gravissimi problemi per esempio di approvvigionamento idrico, di riforma del sistema dei trasporti sulla rete ferroviaria. Trovo assurdo festeggiare il ponte di Messina senza ricordare che se devo andare in treno da Trapani a Ragusa ci metto 11 ore. Prima di pensare alle grandi opere - invita la scrittrice - pensiamo al quotidiano. E poi il ponte sullo Stretto sarà secondo me uno scempio ambientale di proporzioni infinite", sottolinea Auci che afferma: "Ricordiamoci che il grosso del traffico commerciale in Sicilia arriva per nave e non su strada. E' il modo migliore per indebitare lo Stato italiano, farlo finire in fallimento e farci ridere dietro dalla Comunità europea", conclude.
"Sono per il progresso, a favore delle grandi opere, sintomo di evoluzione di una terra che conosco molto bene. Spero comunque che il Ponte sullo Stretto non sia il punto di partenza, ma di arrivo di altri progetti. Aeroporti, treni ad alta velocità, per esempio, che accorcino le distanze tra una città e l'altra. Ripartiamo sì dalla realizzazione del Ponte, ma non per andare verso il Continente, ma al contrario per realizzare opere importanti in Sicilia", sostiene Massimo Romeo Piparo, regista, autore, produttore, direttore artistico del Teatro Sistina di Roma. "Sono nato a Messina, ma vivo a Roma da molti anni - ha aggiunto Piparo- Sono cresciuto sentendo parlare del Ponte, della società che avrebbe dovuto gestire la costruzione, di quante persone avrebbero lavorato all'impresa. Sinceramente non so come la città si sia preparata. Ma era prevedibile che prima o poi sarebbe accaduto", conclude.
Il paesaggio naturalistico e culturale unico dello Stretto di Messina potrebbe essere compromesso dal ponte di Messina. La pensa così la scrittrice calabrese Rosella Postorino che sottolinea: "Moltissimi esperti qualificati - io non ne ho ovviamente la competenza - hanno denunciato l’enorme impatto ambientale del ponte, il rischio legato ai venti e alla zona sismica, la sfida che comporterebbe in termini di sicurezza, a fronte di un vantaggio economico tutto da dimostrare. Quello che so con certezza, perché non serve una competenza per questo, è che lo Stretto è uno dei luoghi più belli del mondo, un patrimonio naturalistico e culturale che è un dovere preservare, e che non potrà purtroppo non essere compromesso dal ponte".

(Adnkronos) - Ponte sullo Stretto sì, Ponte sullo Stretto no. Dopo il via libera del Cipes al progetto definitivo, l'opera continua a dividere. L'Adnkronos ha sentito alcuni personaggi siciliani e calabresi per conoscere il loro parere: dallo chef palermitano Filippo Lamantia che propone un ticket-arancina, all'attrice messinese Maria Grazia Cucinotta che rivela i suoi timori e le sue speranze, per citarne alcuni.
Il cuoco Filippo La Mantia promuove dunque a pieni voti il Ponte sullo Stretto di Messina e dice: "Proprio ieri ero sul traghetto da Messina a Villa San Giovanni. Da palermitano che lo ha preso almeno 500 volte, posso dire che il ponte mi andrebbe molto bene. Ad agosto, soprattutto ad agosto, ci sono file chilometriche per attraversare lo Stretto di Messina". E aggiunge un suggerimento, con l'ironia che gli è propria: "L'arancina sul traghetto è, in pratica, un rito: anche se sono un po' oleose, per tutti i passeggeri è come un ticket, quando sali la devi mangiare. Anche sul futuro ponte bisognerà consumare un'arancina, una sorta di telepass per andare o rientrare dalla Sicilia".
Per Maria Grazia Cucinotta, il ponte sullo Stretto di Messina non deve essere "un punto di arrivo ma un punto di partenza assoluto. Questo perché in Sicilia bisogna fare tanto. Soprattutto non deve essere una presa in giro. Sono favorevole - sostiene - a tutto quello che riesce a migliorare le condizioni della Sicilia e a tutto quello che può portare benessere alla mia terra. Abbiamo sentito parlare del ponte per anni, ne hanno sentito parlare i miei genitori: fino a quando non lo vedo non ci credo. Spero che sia un progetto che possa arrivare a termine". L'attrice, più in generale, ricorda che in Sicilia c'è tanto da fare "a partire dalla rete idrica e dalle strade. Portiamo l'acqua nel Paesi super disagiati e ancora non siamo riusciti a portarla in Sicilia. Certe volte penso che ci sia la volontà di qualcuno di lasciare la mia terra ingabbiata nel disagio. E questo fa tanta rabbia perché se l'isola avesse tutte le comodità che ci sono nel resto d'Italia nessuno andrebbe più via perché ci sarebbe lavoro per tutti. Siamo nel 2025 e sembra che, nella mia terra, il tempo si sia fermato ai primi del Novecento. Dico sì a tutto quello che può portare benessere. In Sicilia mancano anche le ferrovie, ci sono delle isole ancora senza acqua che viene portata dalle navi". La situazione non è cambiata da quello che diceva Troisi ne 'Il Postino', un film girato 31 anni fa e ambientato negli anni Quaranta: oggi come allora ci sono isole senza acqua", conclude Cucinotta.
Il Ponte sullo Stretto "è una grandissima idiozia". Non usa mezzi termini, invece la scrittrice trapanese Stefania Auci, autrice della saga dei Florio raccontata ne 'I leoni di Sicilia' e 'L'inverno dei leoni', che denuncia come non ci sia "stato alcun tipo di ascolto delle comunità, sia quella di Reggio Calabria sia quella di Messina, che in larga parte sono contrarie". E aggiunge: "Non c'è una progettualità che riguarda la viabilità né della Calabria né della Sicilia". Il punto "più importante", per Auci, è "però che il ponte verrà usato poco o nulla perché non tiene conto né dei venti che soffiano fortissimi in quota né tanto meno del fatto che siamo in presenza di una serie di faglie telluriche che sono molto attive. Quindi, mi verrebbe da dire che si gioca non solo con il fuoco e con la vita di moltissime persone, ma si gioca anche con la natura. E non so fino a quale punto la natura sarà disponibile a giocare". Per la scrittrice "si realizzerebbe la classica grande opera, una cattedrale nel deserto, contando che sia in Sicilia sia in Calabria ci sono gravissimi problemi di viabilità e gravissimi problemi per esempio di approvvigionamento idrico, di riforma del sistema dei trasporti sulla rete ferroviaria. Trovo assurdo festeggiare il ponte di Messina senza ricordare che se devo andare in treno da Trapani a Ragusa ci metto 11 ore. Prima di pensare alle grandi opere - invita la scrittrice - pensiamo al quotidiano. E poi il ponte sullo Stretto sarà secondo me uno scempio ambientale di proporzioni infinite", sottolinea Auci che afferma: "Ricordiamoci che il grosso del traffico commerciale in Sicilia arriva per nave e non su strada. E' il modo migliore per indebitare lo Stato italiano, farlo finire in fallimento e farci ridere dietro dalla Comunità europea", conclude.
"Sono per il progresso, a favore delle grandi opere, sintomo di evoluzione di una terra che conosco molto bene. Spero comunque che il Ponte sullo Stretto non sia il punto di partenza, ma di arrivo di altri progetti. Aeroporti, treni ad alta velocità, per esempio, che accorcino le distanze tra una città e l'altra. Ripartiamo sì dalla realizzazione del Ponte, ma non per andare verso il Continente, ma al contrario per realizzare opere importanti in Sicilia", sostiene Massimo Romeo Piparo, regista, autore, produttore, direttore artistico del Teatro Sistina di Roma. "Sono nato a Messina, ma vivo a Roma da molti anni - ha aggiunto Piparo- Sono cresciuto sentendo parlare del Ponte, della società che avrebbe dovuto gestire la costruzione, di quante persone avrebbero lavorato all'impresa. Sinceramente non so come la città si sia preparata. Ma era prevedibile che prima o poi sarebbe accaduto", conclude.
Il paesaggio naturalistico e culturale unico dello Stretto di Messina potrebbe essere compromesso dal ponte di Messina. La pensa così la scrittrice calabrese Rosella Postorino che sottolinea: "Moltissimi esperti qualificati - io non ne ho ovviamente la competenza - hanno denunciato l’enorme impatto ambientale del ponte, il rischio legato ai venti e alla zona sismica, la sfida che comporterebbe in termini di sicurezza, a fronte di un vantaggio economico tutto da dimostrare. Quello che so con certezza, perché non serve una competenza per questo, è che lo Stretto è uno dei luoghi più belli del mondo, un patrimonio naturalistico e culturale che è un dovere preservare, e che non potrà purtroppo non essere compromesso dal ponte".
Conferenza capigruppo domani incontra associazioni agricole...
Sul posto due elicotteri della Forestale e due Canadair... Tennis sulla sabbia? Esiste un torneo che sta regalando spettacolo (e a cui partecipano anche i big)

(Adnkronos) - Tennis sulla sabbia? D'estate si può e non solo in vacanza. Anzi, esiste addirittura un torneo che in questi giorni sta regalando spettacolo. Una competizione nata nel 1971 e molto particolare, da sempre giocata a due passi dalla spiaggia. E vinta, in passato, da fuoriclasse come Carlos Moya e Juan Carlos Ferrero. Si tratta del Torneo Tenis Playa, un’esibizione che ogni anno ha luogo in Spagna nel villaggio di Luanco, Asturie, nello specifico a Playa de La Ribera. Non è beach tennis, variante nota del tennis.
È un vero e proprio tennis giocato sulla sabbia, come fosse una qualsiasi altra superficie. L'edizione 2025 ha visto partecipanti come Dominic Thiem, Richard Gasquet, Bernabé Zapata Miralles, Benoit Paire e Pedro Cachin, solo per citarne alcuni
Ma com'è nata l'idea di un torneo di tennis sulla sabbia? La prima edizione, quella del 1971, fu disputata con reti da pesca e solchi nella sabbia per disegnare le linee. Poi, l'organizzazione è migliorata con il passare degli anni è il torneo si è evoluto. Oggi, le tribune ospitano addirittura 2500 spettatori e c'è un impianto di illuminazione artificiale di alto livello, per permettere al pubblico di vedere al meglio i match serali. Oggi, giovedì 7 agosto, per la cronaca si giocherà la finale di questa edizione tra Gasquet e Thiem.
Installazioni virtuali e trenino elettrico per le visite...
Polizia allertata dal proprietario di un ristorante di Alghero... 
(Adnkronos) - Al via la mostra 'Made in Gubbio', il viaggio nel cuore più autentico della città dei Ceri, in Umbria, ospitato dall’8 agosto al 28 settembre al Muam - Museo Arti e Mestieri, a Palazzo Beni, dove tra esposizioni, incontri e approfondimenti le eccellenze artigianali ed enogastronomiche del territorio saranno al centro dell’attenzione. “Un percorso, ma anche un’esperienza che vuole raccontare la città attraverso le mani, le storie e le passioni di chi la vive ogni giorno ovvero gli artigiani, i maestri del gusto, i custodi di tradizioni secolari. Sarà un vero e proprio omaggio all’eccellenza artigianale e agroalimentare del territorio eugubino, un intreccio di saperi e sapori che parla di identità, appartenenza e bellezza", spiega Alessandro Maurilli, curatore della mostra.
Ogni spazio del Museo sarà trasformato in un mondo da esplorare: ambienti dedicati alle antiche arti e mestieri che ancora oggi definiscono il volto di Gubbio, affiancati da una sala speciale dove il cibo diventa racconto, memoria, cultura. A rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, due video emozionali accompagneranno i visitatori: uno, realizzato ad hoc, dedicato agli artigiani e alle loro storie, l’altro pensato come un ritratto visivo della città, capace di evocare tutta la magia di Gubbio. Saranno presenti anche alcuni dispositivi multimediali al fine di rendere più immersiva e dinamica la visita.
A completare l’esposizione e per approfondire i singoli mestieri, anche una raccolta di volumi cartacei, grazie alla collaborazione con la Biblioteca Sperelliana, disponibili per la consultazione. All’interno del Museo sarà inoltre presente un desk informativo sugli artigiani presenti in mostra e, ogni opera esposta, avrà accanto un qr code che riporta direttamente al sito dell’artigiano che l’ha realizzata. L’iniziativa verrà arricchita anche da un’esposizione di manufatti realizzati dai ragazzi della Società Cooperativa Sociale Asad che hanno maturato esperienze nell’ambito dell’artigianato artistico attraverso il progetto 'Fili di Futuro'.
Dopo il taglio del nastro oggi, dall’8 agosto il Museo sarà sempre aperto per ospitare gli appassionati che arriveranno in città. E già in questo primo fine settimana le arti saranno in diretta per tutti, grazie al Simposio di Scultura sul tema 'Il Genio del Luogo', a cura di Giuseppe Allegrucci, che vedrà alcuni scultori da tutta Italia cimentarsi nella realizzazione di opere. L’appuntamento è sabato 9 agosto dalle 10 alle 22 e domenica 10 agosto dalle 10 alle 19 in piazza Ex Seminario. Le sculture prenderanno forma ispirandosi al territorio e alla materia di Gubbio, le opere realizzate saranno poi esposte al Muam fino al 13 settembre, giornata in cui è prevista una Asta di Beneficenza e il ricavato delle opere vendute andrà al Comitato per la Vita 'Daniele Chianelli'. Gli artisti presenti saranno gli eugubini Giuseppe Allegrucci, Marco Grassini, Gianluca Ghirelli, e i calabresi Guerino Lento (da Scarcelli) e Anna Monia Paura, (da Fuscaldo).
Il filo conduttore della mostra saranno le persone, gli artigiani. Le loro mani, la loro esperienza, la saggezza. Per renderli ancora più protagonisti saranno i loro volti, ritratti dal fotografo Daniele La Monaca, ad accompagnare il percorso della mostra. Non solo: per esaltare le maestranze artigianali del territorio, i visitatori potranno portare con sé un ricordo di questa esperienza grazie ai souvenir unici, realizzati a mano dagli stessi artigiani protagonisti della mostra. Inoltre, durante tutto il periodo espositivo, il Muam si animerà con eventi, incontri, dimostrazioni e laboratori: una serie di momenti speciali in cui approfondire, condividere, emozionarsi. Un invito ad avvicinarsi, a scoprire, a sentire Gubbio con occhi nuovi.
'Made in Gubbio' non è solo una mostra, ma un omaggio alla storia della città. È Gubbio che si mostra, fiera, al mondo. Lo stesso logo di 'Made in Gubbio' vuole essere un ponte tra il passato e il presente della città, andando a sottolineare quello che rappresenta uno degli aspetti più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Il logo, infatti, riporta la sigla che Mastro Giorgio Andreoli apponeva sulle sue maioliche. Inventore della tecnica del lustro, Mastro Giorgio, nato a Inta, nel Comune di Verbania sul lago Maggiore, è una figura molto conosciuta ed apprezzata che stabilì la sua bottega proprio a Gubbio. Una delle sue firme si componeva di due lettere, la 'M' e la 'G' sovrastate da un punto. "Questa sigla, nell’interpretazione che abbiamo voluto darle, rappresenta l’acronimo di Made In Gubbio. Con una sigla abbiamo cercato di racchiudere la forte tradizione radicata a Gubbio con la volontà di aprirla agli occhi di tutti", conclude il curatore.
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