(Adnkronos) - In un Paese in cui la tavola è da sempre sinonimo di cultura, identità e condivisione, il modo di vivere i momenti conviviali sta evolvendo verso una dimensione più autentica e spontanea: rispetto a dieci anni fa, oltre 1 italiano su 3 (31%) si sente più informale a tavola, contro il 28,3% che afferma di essere diventato più formale. La tendenza è confermata anche dalle abitudini legate al consumo di cibo: quasi il 40% preferisce ambienti semplici e informali per stare in compagnia, superando nettamente chi sceglie esperienze gourmet e più strutturate (28,3%).
Oggi, le esperienze di street food condiviso, all’insegna della semplicità e della spontaneità, conquistano il 69,9% degli italiani. E anche il modo di stare insieme cambia: il 71% preferisce vivere momenti conviviali improvvisati con gli amici, senza schemi né regole, in locali che non si adeguano a convenzioni sociali e dress code. Emerge, dunque, un bisogno crescente di luoghi e occasioni conviviali in cui sentirsi liberi, autentici e a proprio agio. La spontaneità si afferma come valore personale e sociale: per il 54,9% significa essere sé stessi senza paura del giudizio altrui, per il 51,3% poter esprimere liberamente le proprie emozioni, e per il 23,3% non doversi preoccupare di fare bella figura.
La fotografia emerge da un'indagine inedita da AstraRicerche per Birra Moretti, che esplora come sono cambiate le abitudini degli italiani nei momenti legati al cibo e alle bevande e il loro rapporto con l’essere autentici, spontanei: un valore che il brand abbraccia con la campagna istituzionale 'Come piace a noi', espressione autentica dello stare insieme all’italiana. ''Una evoluzione del posizionamento di Birra Moretti che -si sottolinea in una nota del gruppo- da sempre, risponde ai bisogni dei consumatori e affonda le sue radici nelle abitudini di condivisione più vere, quelle che oggi più che mai si creano attorno a una tavola informale, reale o improvvisata''.
In questo scenario, emerge un nuovo modo di vivere lo stare insieme attorno al cibo e prende vita il concetto di food connection, che nasce dall’alchimia tra persone, cibo e luoghi semplici: un legame fatto di convivialità e apertura verso l’altro, in cui a contare non è tanto il 'cosa' quanto il 'come' e 'con chi'. Una connessione che mette al centro la voglia di incontrarsi attorno al cibo e rendere ogni momento condiviso speciale. Per oltre 7 italiani su 10 (75,2%), infatti, la birra si conferma come la bevanda che porta spontaneità nei momenti di convivialità. È apprezzata perché mette tutti a proprio agio (39,4%), accompagna i momenti felici (36,4%) e perfetta per le occasioni più semplici e informali (29,5%). Versatile per natura, si conferma la compagna ideale di una socialità senza sovrastrutture: il suo gusto fresco e leggero conquista per la capacità di accompagnare ogni tipo di piatto (34,6%) e di adattarsi con naturalezza a contesti e gusti diversi (34,4%).
In un’Italia che cambia, anche il modo di vivere la socialità e il consumo di cibo si evolve: cresce infatti tra gli italiani il bisogno di spontaneità, soprattutto nei contesti informali. A guidare questo cambiamento è la ricerca di esperienze conviviali genuine, dove sentirsi sé stessi senza pressioni o convenzioni sociali. Secondo i dati dell’indagine, la spontaneità è oggi percepita come maggiormente presente in contesti di socializzazione informali quali pranzi, cene, aperitivi, feste e celebrazioni con amici (58%). Anche la tavola con la famiglia allargata (34,9%) e i momenti con i vicini di casa o di quartiere (29,7%) si confermano occasioni ideali per lasciarsi maggiormente andare.
Anche la buona compagnia ha un ruolo: rappresenta infatti il fattore più influente (54%), seguita dalla libertà di parlare liberamente (44,6%), dal tempo a disposizione senza la fretta di consumare (39,9%) e il contesto, meglio se semplice e improvvisato (35,8%). In particolare, i giovani tra i 18 e i 35 anni si sentono più spontanei ovunque si possa festeggiare (22,1%) o mangiare a basso costo (16,5%). A livello gastronomico, per oltre la metà degli italiani (58,5%) la pizza si conferma la regina dell’informalità e della convivialità, seguita dai piatti della tradizione italiana (40,1%) e dallo street food (36,1%, con un picco tra i più giovani). Meno citati invece i cibi salutari (27,9%), gli snack (27%) e le cucine etniche (14,5%, che salgono al 20,2% tra le donne under 35).
Anche il contesto fa la differenza: per il 67,6% degli italiani alcuni luoghi favoriscono la spontaneità, mentre il 51,5% ammette di sentirsi inibito in ambienti più formali. La maggioranza preferisce scegliere dove incontrarsi, sia con amici (70,1%) che con parenti (68,4%). Al di là della casa, che rappresenta il luogo iconico della spontaneità, non è un caso che tra gli spazi pubblici vinca la pizzeria (28,6%), seguita da pub e bar (23,5%), ristoranti della tradizione italiana come trattorie e osterie (23,3%). Con la famiglia, la convivialità si esprime soprattutto attorno alla tavola tradizionale (51,2%); con gli amici, invece, vincono gli spazi all’aperto: i tavolini di un bar (40,6%) sono in cima alle preferenze, seguiti da pizza d’asporto (30,5%) e spazi all’aperto improvvisati (59,9%). Segno che la convivialità si nutre di libertà, giusto contesto e semplicità.
Le occasioni conviviali vissute in modo informale generano effetti positivi evidenti: per quasi il 64% degli intervistati si è più di buon umore e ci si rilassa; si conversa con più libertà (43,7%), ci si rilassa (37,8%) e si è più a proprio agio (37,1%). Non solo: questi momenti rafforzano i legami esistenti (37,1%) e favoriscono nuovi incontri o esperienze, facilitando la socializzazione (29,5%) e l’apertura a provare qualcosa di nuovo (22,1%).
Sentirsi liberi da regole e convenzioni migliora l’esperienza del consumo e rafforza i legami sociali. Per il 54,9% degli italiani significa rilassarsi e godersi il momento, mentre il 27,6% apprezza la possibilità di non sentirsi giudicato e il 27,1% quella di vivere senza condizionamenti. Sul piano relazionale, l’essere sè stessi rende più allegri (38,1%), favorisce il rilassamento (35,4%) e permette di essere autentici (33%), senza pressioni o maschere, contribuendo a creare un’atmosfera più leggera e accogliente. Emergono così i tratti di una nuova cultura della socialità: più libera, più semplice, più vera. Un modo di stare insieme che valorizza il piacere dell’incontro, della convivialità senza forzature, e dell’essere sé stessi.
Gli ostacoli a questo modo di vivere sono soprattutto i giudizi esterni o gli atteggiamenti negativi (45,3%), seguite dal vivere sempre di fretta (38,6%) e dall’uso eccessivo dello smartphone (37,4%), che interferisce con la qualità delle interazioni. Nonostante il desiderio di sentirsi liberi, quasi la totalità degli italiani sperimenta, anche in occasioni informali legate al consumo di cibo, la pressione esercitata dalle aspettative sociali, al punto che solo il 16,4% dichiara di non esserne mai influenzato. Una dinamica particolarmente sentita dai giovani adulti tra i 18 e i 35 anni.
"Negli ultimi dieci anni -spiega Alfredo Pratolongo, corporate affair director Heineken Italia e presidente Fondazione Birra Moretti- abbiamo assistito a una importante trasformazione della convivialità, che riflette un'evoluzione culturale più ampia: oggi si ricerca e apprezza di più la spontaneità come manifestazione autentica dello stare insieme. In questo scenario, la birra ha ritrovato un ruolo centrale. E' la bevanda della socialità, versatile e trasversale, capace di adattarsi a ogni gusto, ogni piatto, momento e contesto, creando occasioni di incontro autentiche. Birra Moretti ha saputo leggere le evoluzioni dei nostri stili di vita, mantenendo forte il proprio legame con la cultura gastronomica italiana. Ha fatto da apripista nel portare la birra sulle tavole come parte integrante dell’esperienza culinaria, contribuendo a diffondere una nuova sensibilità nel rapporto tra birra e cibo. Oggi riafferma il ruolo di marca guida con uno sguardo contemporaneo e al futuro, riaffermandosi come simbolo di una convivialità dai tratti più informali ma che rimane asse portante della nostra cultura alimentare".
''Con la campagna 'Come piace a noi', Birra Moretti -si evidenzia in una nota del gruppo- si fa interprete di questo cambiamento sociale e culturale, mettendo al centro i valori della spontaneità, dell’autenticità, della convivialità libera dai formalismi. Il messaggio è semplice: è nei momenti senza copioni che nasce la vera convivialità. Nessun dress code, nessuna aspettativa da soddisfare: solo una tavola, fisica o improvvisata, dei buoni amici, la famiglia e tanta voglia di stare insieme, davvero''.
La campagna rappresenta il cuore pulsante dell’evoluzione naturale del nuovo posizionamento di Birra Moretti, inaugurato ad aprile con il lancio del nuovo spot Tv 'Come piace a noi' e ulteriormente rafforzato dalla terza edizione della web serie 'Come piace a noi: il weekend', il nuovo format on air sul canale YouTube del brand che celebra la spontaneità come vero stile di vita e il piacere autentico di stare insieme.
"Attraverso la nuova campagna -prosegue Pratolongo- celebriamo la spontaneità come tratto distintivo del nostro modo, tutto italiano, di stare insieme, rispondendo al bisogno crescente di momenti autentici, anche profondi, perché liberi dalla formalità. Birra Moretti, icona nazionale della convivialità, da sempre accompagna questi momenti: non impone regole, ma crea connessioni, che spesso nascono proprio attorno a una tavola semplice e condivisa, scegliendo di raccontare la bellezza delle cose genuine, delle relazioni spontanee".
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(Adnkronos) - "Purtroppo non sappiamo realmente quante sono le persone che hanno bisogno di accedere alle cure per il diabete. Molti di loro spesso neanche sanno di avere il diabete, per questo faremo anche delle visite, e spesso chi non ha la possibilità di accedere al Sistema sanitario nazionale non fa neanche richiesta dell'insulina. C'è una sorta di 'sommerso involontario e quello che faremo, come Centro Padre Nostro, è proprio andare alla ricerca di queste persone. Prima di tutto per fare uno screening di chi ne ha bisogno e poi per fare sapere alla città che al Centro Padre Nostro si offre questo servizio gratuitamente", Così Maurizio Artale, presidente dell'associazione Centro Padre Nostro di Palermo, a margine della presentazione del progetto 'Vulnerabili' nato dalla collaborazione tra Novo Nordisk e Fondazione Banco Farmaceutico e che vede coinvolte le due associazioni palermitane, Centro Astalli e Centro di Accoglienza Padre Nostro. Obiettivo del progetto è garantire alle persone con diabete, che vivono in condizioni di povertà socioeconomica, il diritto e l'accesso alle terapie.
"Dove ci sono delle fragilità, emergenze ed esigenze, il Centro Padre Nostro c'è sempre - ha aggiunto - Crediamo che questo nuovo servizio gratuito potrà alleviare le sofferenze di chi è costretto a fare uso dell'insulina e non è nelle condizioni socioeconomiche per potersi curare".
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(Adnkronos) - "L’innovazione è un processo importante, bisogna renderla attuale e applicabile. Occorre puntare su una ricerca che renda accessibili i farmaci più innovativi e che tenga conto della qualità della vita dei pazienti". Lo ha detto Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), oggi all’evento 'Sound of science: il futuro della salute cambia musica' promosso da Novartis a Palazzo Lombardia a Milano.
De Lorenzo sottolinea il tema dell’innovazione, che "in un sistema come quello che riguarda i malati di cancro", si traduce anche nell’individuazione di un modello di cura "applicabile anche per altre patologie", che prende in considerazione il ruolo dei "biomarcatori, indicatori fondamentali per accedere alla medicina di precisione" e di elementi predittivi utili "per evidenziare gli effetti tardivi che insorgono a distanza di tempo nelle persone guarite dal cancro".
Il presidente di Favo sostiene che bisogna tener conto anche della "necessità della digitalizzazione e dell'applicazione dell'intelligenza artificiale generativa", che può supportare la presa in carico "dei malati più fragili e può aiutare a superare le disuguaglianze". L'invito di De Lorenzo è quindi alla partecipazione attiva dei pazienti, "chiamati a svolgere per il Servizio sanitario nazionale un ruolo fondamentale perché partecipano ai processi decisionali". Un principio che Favo si impegna a far valere "su tutti i livelli", afferma il presidente che chiude con un riferimento al ruolo delle reti oncologiche. "Per poter cambiare la vita ai malati di cancro - sottolinea - l'innovazione ha bisogno di essere incardinata in un sistema che sia in grado di renderla attuale e di applicarla. In oncologia il sistema è composto dalla Rete nazionale dei tumori rari e dalle reti oncologiche regionali, un sistema che sta partendo in maniera organica in tutto il Paese".
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(Adnkronos) - "La malattia oncologica è diventata cronica, la sopravvivenza è aumentata. Di conseguenza, la complessità richiede un nuovo modello di cura fatto di partenariati pubblico-privato che, raccogliendo dati, possano trovare le strategie corrette per la cura del paziente". Così Maria Teresa Montella, direttore generale dell'Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, intervenendo oggi all’evento 'Sound of science: il futuro della salute cambia musica' promosso da Novartis nel capoluogo lombardo. All'incontro, i protagonisti del sistema salute si sono confrontati sul valore della ricerca per il Paese e per i pazienti, ma anche sulla necessità stringente di potenziare la competitività dell’Europa e dell’Italia per garantire ai pazienti l’accesso alle nuove opzioni che nei prossimi anni saranno messe a disposizione dalla scienza.
Il nostro Paese è ricco di "bellissime menti", ma anche di "tante barriere organizzative". Inoltre, "pochi hanno capito che con la ricerca si risparmia perché - osserva Montella - con la ricerca si provano nuovi farmaci, si fa innovazione e sviluppo a beneficio dei pazienti e non solo. La ricerca - rimarca - potrebbe essere anche quello strumento che aiuta i pazienti a fare contenimento del rischio, prevenzione secondaria".
Certo, ci sono delle "difficoltà legate alla barriera della privacy, a una certa diffidenza sui nuovi modelli pubblico-privato, a una separazione dei flussi - evidenzia l'esperta - Se non mettiamo a sistema dati, forza lavoro, menti del pubblico, menti del privato, menti che abbiano voglia di migliorare i percorsi clinici, diventa molto difficile cambiare il paradigma di cura che è ancora troppo spostato sull’acuto, non pensando che i paziente di oggi hanno una patologia controllabile, hanno bisogno di sentirsi più cittadini che pazienti e hanno bisogno di una vita normale", conclude.
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(Adnkronos) - Un uomo a bordo di un'auto andata in fiamme è stato salvato oggi durante l'esplosione del distributore di benzina a Roma, in zona Prenestina, grazie all'intervento di due carabinieri. A raccontare all'Adnkronos i drammatici momenti è il maresciallo capo Gregorio Assanti, del Nucleo radiomobile dei carabinieri di Roma, che ha soccorso l'uomo insieme al carabiniere rimasto ferito: "In via dei Gordiani c'è stata una prima deflagrazione e le fiamme hanno avvolto una macchina e un'ambulanza in transito".
"Insieme agli infermieri del 118 che erano sull'ambulanza - ricostruisce - abbiamo soccorso l'uomo che era bordo dell'auto, era riuscito a uscire dalla vettura ma le fiamme erano talmente alte che è rimasto ustionato ed è caduto esanime a terra. Lo abbiamo portato lontano dal luogo della deflagrazione e l'abbiamo trasportato sulla nostra auto di servizio al pronto soccorso del policlinico Casilino".
"Sono stati attimi. Un minuto dopo c'è stata la seconda deflagrazione, quella più forte e pericolosa, ci ha sbalzato lontano 4-5 metri e una parte della cisterna è stata scaraventata in aria ed è atterrata vicino a noi", ricorda il maresciallo capo che sottolinea: "In quei momenti anche noi abbiamo paura - se non subentra la paura si diventa incoscienti e noi non siamo incoscienti - ma non ci facciamo bloccare, siamo corsi di nuovo sul posto abbiamo cercato di salvare più persone possibile".
(Adnkronos) - Successo da record per Ben Shelton a Wimbledon 2025. L'americano ha battuto oggi, venerdì 4 luglio, l'australiano Rinky Hijikata in soli 69 secondi. Nessun errore: il match è durato poco più di un minuto perché era stato interrotto ieri sul 5-4 del terzo set per oscurità. Shelton, che aveva vinto i primi due parziali con il punteggio di 6-2 7-5, è sceso in campo quasi per pura formalità, chiudendo la partita senza perdere tempo.
Il fatto curioso è che nell'ultimo game l'americano non ha sostanzialmente fatto toccare palla all'avversario, chiudendo con tre ace e un vincente nel decimo gioco del terzo set. Nel match giocato ieri, aveva totalizzato invece 8 ace.
L'interruzione di giovedì aveva fatto molto discutere a Londra, con proteste anche dei giocatori. Il match era stato interrotto alle 21:30, mezz'ora prima del classico 'coprifuoco' di Wimbledon, quando Shelton stava servendo per chiudere un match dominato senza mai perdere il turno di battuta. Una decisione inspiegabile degli organizzatori del torneo, risolta da Shelton con 69 secondi di furia pura nella conclusione di oggi.
Leggi tutto: Wimbledon, Shelton e un successo... record: Hijikata battuto in 69" - Video
(Adnkronos) - Due cadaveri sono stati ritrovati in mare nel Cagliaritano. Il corpo di una donna è stato ritrovato al Poetto e quello di un uomo a Cala Regina. Alcuni bagnanti hanno notato un corpo galleggiare davanti alla spiaggia del Poetto, all'altezza della Torre Spagnola. Hanno avvisato la Polizia locale che passava di lì e gli agenti hanno girato la segnalazione alla Capitaneria di porto. La donna indossava un vestito e il costume da bagno: i Carabinieri stanno cercando di identificarla.
L'altro ritrovamento in mare è avvenuto a Cala Regina, sul litorale di Quartu Sant'Elena. In questo caso si tratta di un uomo, anche lui recuperato dalla Guardia costiera. Si tratta di un sub e sul posto sono intervenuti gli agenti della Questura di Cagliari.
(Adnkronos) - È stato pubblicato dalle Edizioni Frate Indovino il nuovo volume della collana Familiando, 'Rivoluzione Famiglia – Un ecosistema per il futuro', di Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. Si tratta di un’opera corale che affronta con profondità e visione il ruolo della famiglia nella società contemporanea, tra sfide educative, crisi relazionali e nuove prospettive di speranza.
'Rivoluzione Famiglia – Un ecosistema per il futuro' non è solo un libro, ma un manifesto culturale e sociale che invita a ripensare la famiglia come organismo vivente, soggetto sociale attivo e motore di speranza per la società. Attraverso un linguaggio accessibile, uno stile coinvolgente e profondo e una narrazione ricca di metafore naturali – dal suolo all’acqua, dal clima alla luce – Bordignon ci guida in un viaggio che intreccia scienza, spiritualità, educazione e politica. Affronta temi cruciali come la natalità, la scuola, il lavoro, la spiritualità domestica, le politiche familiari e il ruolo dell’associazionismo, offrendo proposte concrete per un cambiamento culturale e politico che metta davvero la famiglia al centro. Il testo propone una visione sistemica della famiglia, paragonandola a un ecosistema complesso, fatto di relazioni, valori, risorse e fragilità, che ha bisogno di essere nutrito, protetto e valorizzato. La famiglia è presentata come luogo generativo, capace di produrre capitale sociale, educare alla reciprocità, affrontare le crisi e contribuire al bene comune.
In un tempo segnato da solitudini diffuse, crisi educative e relazioni sempre più fragili, la famiglia torna al centro del dibattito culturale e sociale grazie a queste pagine che sono insieme riflessione, proposta e visione. Per Bordignon: "attraverso la metafora dell’ecosistema ho voluto rappresentare la famiglia come un organismo vivo interconnesso ed essenziale alla vita del Paese, una realtà in continuo movimento che deve essere protetta, tutelata. Solo ripartendo dalla famiglia, recuperando speranza e fiducia nei concreti, resistenti e resilienti nuclei familiari, possiamo costruire davvero un futuro più umano, giusto e sostenibile". Il volume è disponibile sul sito ufficiale www.frateindovino.eu e in libreria.
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(Adnkronos) - L'idea di spostare la serata finale del Premio Strega dalla storica sede del Ninfeo di Villa Giulia a Cinecittà "non è affatto un ridimensionamento" di questo prestigioso riconoscimento letterario "e tanto meno una ripicca verso chicchessia, ma una opportunità in quanto Cinecittà è molto più grande e più ricca di spazi". Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli, a margine dell'inaugurazione della mostra sui Bronzi di San Casciano, a Berlino, sottolineando inoltre che la sede degli Studios di Cinecittà, di via Tuscolana, è in periferia.
Luoghi, le periferie, che è giusto - come più volte sostenuto dal titolare del Mic - "godano della possibilità di fruire di grandi rassegne culturali, letterarie, cinematografiche". Dunque "perché no?".
Giuli quest'anno non era tra i presenti alla cerimonia finale del Premio Strega. Il motivo? Il viaggio istituzionale in Germania di due giorni, ieri e oggi. "Sono stato sì invitato alla serata della premiazione - ha spiegato Giuli all'Adnkronos che lo ha interpellato a tal proposito - ma a differenza del passato, dalla Fondazione Bellonci non ho più ricevuto alcun segnale, né un libro candidato, dopo la mia nomina a Ministro della Cultura. Forse come ministro, da 'Amico della domenica', sono diventato 'nemico della domenica'". "Non sarò presente dunque - ha aggiunto Giuli - Ho fissato un viaggio in Germania per un incontro con il ministro della Cultura tedesco".
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(Adnkronos) - Non sarà più solo il lavoratore a congedarsi dall’ufficio: insieme a lui lo farà anche il suo gemello digitale. Un’intelligenza artificiale personale capace di continuare a generare valore anche dopo l’uscita formale dall’azienda. È lo scenario delineato da Valeria Vittimberga, direttrice generale dell’Inps, durante la puntata di “Codice”, programma ideato e condotto da Barbara Carfagna, in onda venerdì 4 luglio su Rai1 e poi visibile su RaiPlay.
“Le realtà digitali corrono più veloci delle nostre regole”, ha spiegato Vittimberga. “Il valore di un lavoratore non si misura solo negli anni di servizio, ma nel patrimonio immateriale di dati, relazioni e contributi computazionali che continua a produrre”.
L’Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo: un dato che rende sempre più urgente ripensare il sistema previdenziale. Oggi gli over 70 contribuiscono in misura crescente al Prodotto Interno Lordo. Secondo il demografo Giampiero Dalla Zuanna, in regioni come Lombardia e Veneto circa lo 0,5% del Pil proviene da pensionati che continuano a svolgere attività lavorative.
In parallelo, le nuove generazioni sperimentano percorsi alternativi come il movimento FIRE (Financial Independence, Retire Early), che punta a ridurre al minimo la vita lavorativa grazie al risparmio estremo e a investimenti mirati. Un approccio che sottolinea quanto sia cambiato il concetto stesso di “età della pensione”.
Il modello prospettato da Vittimberga va oltre il semplice supporto tecnologico. La cosiddetta “intelligenza artificiale personale” si configurerebbe come un vero e proprio asset patrimoniale. Una risorsa capace di continuare a produrre ricchezza anche dopo il pensionamento del lavoratore, ridefinendo i confini tra vita attiva e quiescenza. Secondo questa visione, la contribuzione e l’anzianità diventeranno progressivamente meno centrali, lasciando spazio al “valore aggiunto” generato nel tempo e gestito in modo digitale. E i nostri gemelli digitali potrebbero pagare un pezzo dei nostri contributi mentre non siamo noi a lavorare, ma loro.
In un contesto globale in cui i giovani si fanno sempre più rari e preziosi per la tenuta dei sistemi produttivi, l’adozione di intelligenze artificiali personali potrebbe essere la chiave per garantire la sostenibilità del welfare.
Non si tratta solo di una suggestione futuristica, ma di una trasformazione che risponde a un’urgenza concreta: l’evoluzione demografica e la pressione sui bilanci previdenziali richiedono soluzioni innovative. E la tecnologia, ancora una volta, potrebbe diventare il ponte tra un passato di regole rigide e un futuro più flessibile, capace di valorizzare ogni fase della vita attiva.
(Adnkronos) - Sorpresa nella prima sessione di prove libere del Gran Premio di Silverstone di Formula 1. Per la prima volta dal suo arrivo in Ferrari, Lewis Hamilton chiude davanti a tutti, con il miglior tempo (1'26''892) e un'ottima simulazione del passo gara con la SF-25.
Dietro di lui subito le McLaren, con Lando Norris e Oscar Piastri. Quarto Charles Leclerc in questa prima uscita del weekend britannico. Quinto Russell, nono Antonelli con la Mercedes, davanti al campione del mondo in carica Max Verstappen.
Leggi tutto: Formula 1, Hamilton domina la prima sessione di libere a Silverstone
(Adnkronos) - "Limite di velocità a 30km all'ora? Attendiamo una vera concertazione, cosa che purtroppo l'assessore Patanè non è abituato a fare. In certe zone, in certe vie o anche in certi rioni di Roma potremmo anche essere favorevoli per una sicurezza dei pedoni e dei tavoli che abbiamo all'aperto come pubblici esercizi, in altre parti della città rischieremmo degli autogol clamorosi. Però auspichiamo un incontro con delle proposte sia sui rioni che sulle vie. La nostra vuole essere un'apertura con approfondimento. Non può essere, come già avvenuto in altre casi, che tutto si risolve con un provvedimento dall'alto e in una settimana si vuole approvare tutto, come già successo con questa amministrazione". Così, con Adnkronos/Labitalia, Claudio Pica, presidente di Fiepet Confesercenti Roma, l'organizzazione di rappresentanza dei pubblici esercizi capitolini, commenta l'annuncio su Roma a 30 all'ora fatto all'Adnkronos dall'assessore alla Mobilità Eugenio Patané.
Leggi tutto: Roma, Pica (Fiepet): "Mille strade a 30km/h? serve concertazione, Comune ci convochi"
(Adnkronos) - Storie di fair play e storie di grande sport. Ma anche storie di vita, di decisioni individuali e di decisioni collettive. Il filo conduttore che le lega, tutte, è la scelta che porta a preferire il rispetto e la lealtà al tornaconto personale. Una scelta che può essere replicata in qualsiasi situazione e in ogni contesto. A questo servono le testimonianze e il racconto dei grandi gesti di fair play, a indicare una strada che possono percorrere tutti: politica, imprese, cittadini comuni.
La ventinovesima edizione del premio internazionale Fair Play Menarini non è stato solo un appuntamento per celebrare e premiare. E' stato anche, e soprattutto, un momento di condivisione.
Chiunque abbia visto e ascoltato avvicendarsi sul palco i grandi campioni dello sport più popolare, il calcio (Luis Figo, Demetrio Albertini, Alessandro Costacurta e Giancarlo Antognoni), e quelli di altri sport (dall'ex giocatore Nba Saha Vujacic al fenomeno del nuoto Ian Thorpe, da Gianmarco Tamberi a Arianna Errigo, Blanka Vlasic, Alice Bellandi e Nadia Battocletti, da Andy Diaz e Fabrizio Donato a Rigivan Ganeshamoorthy) non può che aver colto il messaggio che deve passare attraverso il fair play.
I gesti, gli aneddoti e le storie non devono rimanere solo racconto, quello competente, appassionato e senza retorica di Federico Buffa, Giorgio Porrà e Guido Meda, ma diventare un richiamo costante, capace di condizionare le prossime scelte. Non potranno essere quelle di tutti e non si potranno cancellare slealtà e prevaricazione ma si può ripartire dalle immagini e dalle parole della serata di Fiesole per avere un po' di fiducia in più. A questo serve il fair play. (Di Fabio Insenga)
(Adnkronos) - Caldo, afa e i farmaci 'soffrono'. Ma cosa accade davvero ai medicinali? L'Aifa ha pubblicato un post con le opportune raccomandazioni: "Tieni i farmaci in ambienti freschi e asciutti e verifica sempre sul foglio illustrativo modalità e temperature di conservazione; controlla aspetto, odore e colore dei tuoi medicinali, consultando il medico o il farmacista se noti anomalie; se viaggi in auto, conserva i medicinali nell'abitacolo climatizzato o in borse termiche: se viaggi in aereo, metti i farmaci salvavita nel bagaglio a mano, insieme alle prescrizioni; porta sempre con te le confezioni originali, per non fare confusione tra scadenze, avvertenze e dosaggi di medicinali diversi; controlla se i farmaci che assumi sono compatibili con l’esposizione al sole.
Sul tema l'agenzia italiana del farmaco ha realizzato anche un agile podcast per tutti. "Anche i farmaci temono il caldo. E per questo in estate, in particolare con queste ondate di calore sempre più frequenti e durature, è necessaria qualche accortezza in più per conservarli correttamente. Ovunque si vada in ferie, non deve mancare quanto necessario per proseguire le terapie in sicurezza - ribadisce l'Aiga - Non facciamoci cogliere impreparati prima della partenza, ma osserviamo alcune semplici accortezze, cominciando col leggere il foglietto illustrativo, che riporta le esatte modalità e temperature di conservazione dei medicinali. È importante rispettarle perché la sicurezza non va in vacanza".
La temperatura è importante, rispettala. "Verifica attentamente sul foglio illustrativo la giusta temperatura di conservazione. Se non sono specificate particolari condizioni, conserva i tuoi farmaci in ambienti freschi e asciutti a una temperatura inferiore a 25 °C. Se viaggi, è buona norma dotarsi di borse refrigerate che possano mantenere una temperatura adeguata per tutta la durata del tragitto".
"In auto, ricorda che l’abitacolo è più fresco del portabagagli. In aereo porta i farmaci salvavita nel bagaglio a mano insieme alle prescrizioni. Ricorda che i liquidi di volume non superiore a 100 ml possono essere trasportati nel bagaglio a mano e devono essere inseriti in buste trasparenti, mentre per compresse e capsule non ci sono restrizioni. Alcuni farmaci - prosegue il podcast -necessitano di particolari condizioni di conservazione. L’insulina, ad esempio, deve essere conservata in frigo a una temperatura controllata compresa tra 2 e 8 gradi centigradi. Anche i farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali a base ormonale sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche. Evita, in ogni caso, di esporli a fonti di calore e a irradiazione solare diretta".
"Se l’aspetto del farmaco che assumi abitualmente ti sembra diverso o presenta difetti come un colore o un odore anomalo o una differente consistenza, consulta il medico o il farmacista prima di assumerlo perché questi cambiamenti non sempre sono indice di un deterioramento del medicinale", consiglia l'Aiga. Alcuni farmaci possono provocare reazioni di fotosensibilizzazione come dermatiti o eczemi. "Questo fenomeno può verificarsi in particolare con creme a base di cortisone, gel, soluzioni o spray, ma anche antibiotici e anticoagulanti. In questo caso, è bene evitare l’esposizione solare, in particolare nelle ore più calde della giornata, e utilizzare sempre un’adeguata protezione. In casi specifici, ad esempio dopo l’uso di cerotti a base di ketoprofene, è necessario evitare di esporsi al sole fino a due settimane dopo il trattamento", precisano gli esperti.
"Ricorda che quando possibile, in estate l’utilizzo di formulazioni solide come le compresse è da preferire alle formulazioni liquide, poiché meno sensibili alle alte temperature", suggerisce l'Aifa.
Farmaci che possono favorire disturbi causati dal caldo. "Alcuni farmaci, a causa del loro meccanismo di azione, possono interferire con il meccanismo della termoregolazione o alterare lo stato di idratazione. L’elenco di seguito - precisa l'Aifa - individua diverse categorie di farmaci che, in base ai meccanismi di interferenza con gli effetti del caldo, possono aggravare gli effetti delle alte temperature sulla salute. In casi estremi e solo su consiglio del medico curante può essere valutata la necessità di una rimodulazione della terapia".
Ecco l'elenco:
Anticolinergici: possono interferire con la termoregolazione, ridurre lo stato di vigilanza, ostacolare la sudorazione
Antipsicotici: possono inibire il meccanismo di sudorazione, diminuire la pressione arteriosa e la termoregolazione a livello centrale e ridurre lo stato di vigilanza, rendendo il soggetto incapace di adottare strategie difensive
Antistaminici: possono inibire il meccanismo di sudorazione e ridurre la pressione arteriosa
Antiparkinsoniani: possono inibire il meccanismo di sudorazione e ridurre la pressione arteriosa, causare vertigini e stato di confusione
Antidepressivi: possono ridurre la sudorazione, interferire con la termoregolazione centrale e ridurre lo stato di vigilanza
E ancora:
Ansiolitici e rilassanti muscolari: possono ridurre la sudorazione e causare vertigini, diminuire la gittata cardiaca e influenzare il raffreddamento tramite vasodilatazione, possono causare un aggravamento di sintomi respiratori
Antiadrenergici e beta-bloccanti: possono influenzare la dilatazione dei vasi sanguigni cutanei, riducendo la capacità di dissipare calore per convezione
Simpatomimetici: vasodilatatori, compresi nitrati e regolatori del canale del calcio, possono peggiorare l’ipotensione in soggetti vulnerabili
Antipertensivi e diuretici: possono condurre a disidratazione e ridurre la pressione sanguigna; un effetto collaterale comune è l’iponatremia che può essere aggravata da un eccesso di assunzione di liquidi
Antiepilettici: possono ridurre lo stato di vigilanza e aumentare lo stato di confusione
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(Adnkronos) - Una storia, quasi incredibile, arriva dalla Corea del Nord. I militari sudcoreani hanno confermato che un uomo è riuscito a superare la zona demilitarizzata che divide la penisola. Le truppe sudcoreane, hanno fatto sapere dallo Stato maggiore di Seul secondo le notizie dell'agenzia sudcoreana Yonhap, lo hanno messo in sicurezza giovedì notte dopo averlo individuato alle prime ore di ieri nei pressi di un torrente nella parte centro-occidentale della zona demilitarizzata. Ha detto di non essere un militare, non era armato e ha seguito le istruzioni delle forze sudcoreane che lo hanno 'guidato', ha ricostruito un ufficiale sudcoreano coperto da anonimato.
La Yonhap dà notizia di un'operazione andata avanti per venti ore, con l'uomo che ha passato quasi immobile quelle diurne per poi iniziare a spostarsi nella notte. E' stato consegnato alle autorità competenti per le indagini, precisa l'agenzia. Mentre la fonte assicura che i militari "non hanno rilevato segnali insoliti di attività delle truppe nordcoreane" e hanno notificato quanto accaduto allo United Nations Command.
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(Adnkronos) - Il fascino delle colline toscane, il mare azzurro della Puglia, il glam del lago di Como. Lo splendore dell'Italia è ormai da decenni nelle mire dei vip hollywoodiani, ma negli ultimi anni si è registrato un 'boom' di acquisti di case, spostamenti di residenza, scelta della seconda casa per le vacanze estive.
L'ultimo caso noto è quello di Michael Madsen, l'antieroe dei film di Tarantino trovato morto ieri a Malibù: in pochi sapevano che l'attore aveva scelto l'Italia per la sua residenza. L'attore nel 2014 aveva infatti comprato casa alle pendici della Maiella, trasferendo la residenza in una piccola casa a Fallo, nel chietino. Ma prima di lui sono decine le star che, scegliendo dove abitare, hanno preferito l'eleganza italiana allo sfarzo americano.
Uno dei casi più noti è quello di George Clooney, la cui Villa Oleandra sul lago di Como ha fatto sognare ed è tappa per i turisti che si avvicendano per ammirarla, almeno da fuori. Il caso invece più 'storico' è forse quello di Sting, che addirittura dal 1997 ha casa in Toscana, precisamente la Tenuta Il Palagio a Figline Val D'Arno. Riportano all'Adnkronos alcuni abitanti del vicinato che la popstar britannica e la sua famiglia siano vicini di casa eleganti e generosi, nonché silenziosi e garbati. C'è poi il caso di Helen Mirren, che - innamoratasi della Puglia e dei suoi fiorenti uliveti- ha preso casa nel Salento aprendo una masseria a Torre Nasparo con il marito Taylor Hackford, diventando parte della comunità locale. Anche Meryl Streep, forse per non essere da meno rispetto alla 'rivale', è rimasta affascinata dalla Puglia, acquistando una dimora a Tricase Porto, in zona Mito, affacciata sul mare.
La Puglia ha colpito al cuore anche l'attore francese Gérard Depardieu che ha scelto il centro storico di Lecce per acquistare una casa. "E' una città che emana una bellezza accecante, sublime", ha spiegato l'attore. E se il fascino di Venezia ha colpito tra gli altri Elton John, che ha casa alla Giudecca e vi si reca per passare del tempo con i figli, è forse l'Umbria la regina nelle scelte dei vip americani. La regione del centro Italia è infatti la meta preferita di attori, registi e cantanti. Dall’attore britannico Premio Oscar Colin Firth, che ha un’abitazione a Città della Pieve dove per anni ha trascorso il suo tempo libero in compagnia della ex moglie, ad Ed Sheeran che ha acquistato a Paciano nella zona del lago Trasimeno. Infine, anche il meno inflazionato Lazio ha i suoi fan: Will Smith ha casa a Sermoneta, con una vista mozzafiato tra le colline.
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(Adnkronos) - Meghan Markle è finita al centro di nuove polemiche dopo il lancio del suo vino rosé, avvenuto il primo luglio, data che coincide con il compleanno della principessa Diana. La scelta è stata definita "insensibile" e "quasi crudele" da alcuni esperti che seguono le vicissitudini della famiglia reale britannica, in particolare per l'impatto emotivo che questa giornata ha sul principe William. Il rosé, prodotto nella Napa Valley e venduto al prezzo di 30 dollari a bottiglia sul sito del marchio lifestyle 'As Ever', è andato sold out in meno di un'ora, seguendo il successo di altri prodotti, lanciati recentemente dalla duchessa di Sussex.
La 'royal expert' Kinsey Schofield, in un'intervista al The Sun, ha sottolineato come la tempistica abbia irritato e non poco il principe William. "Non è passato inosservato che Meghan abbia lanciato un brand di alcolici nel giorno del compleanno della madre, morta proprio in un incidente legato all'abuso di alcol alla guida", ha dichiarato. Schofield ha aggiunto che si tratta di una decisione "quasi crudele" e non semplicemente di una "svista".
Nonostante le critiche, Meghan Markle prosegue l'espansione del suo brand e ha annunciato novità tra cui uno spumante realizzato con il metodo champenoise e nuove varietà di vini. Il rosé è stato descritto dal team della duchessa come "leggero, fresco e celebrativo", pensato per i momenti migliori dell'estate. Il marchio 'As Ever' include anche prodotti alimentari come miscele per pancake e biscotti, confetture in confezioni da collezione, miele e tè, tutti attualmente esauriti secondo quanto indicato sul sito ufficiale.
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(Adnkronos) - Con l'annuncio del film d'apertura, 'La Grazia' di Paolo Sorrentino, entra nel vivo il toto-Lido. Mentre il programma completo della Mostra di Venezia sarà svelato il 22 luglio dal direttore, Alberto Barbera, e dal presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, le ipotesi sui possibili titoli in cartellone dal 27 agosto al 6 settembre già infiammano la curiosità degli appassionati.
Secondo quanto apprende l’Adnkronos, oltre a Sorrentino, gli altri film italiani in pole position per il concorso sarebbero 'Duse' di Pietro Marcello sulla leggendaria diva del teatro italiano Eleonora Duse, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, e ‘Sotto le nuvole’ di Gianfranco Rosi, doc che indaga sulla vita alle pendici del Vesuvio. Dato quasi per certo anche il thriller ‘After the Hunt’ di Luca Guadagnino, interpretato da Julia Roberts, Andrew Garfield e Chloë Sevigny.
Sul fronte internazionale si vocifera insistentemente anche della presenza de ‘Il Mago del Cremlino’ di Olivier Assayas, con Jude Law nei panni di Putin, di 'Bugonia’ di Yorgos Lanthimos, remake di ‘Save the Green Planet’ con Emma Stone e Jesse Plemons, Aidan Delbis, Stavros Halkias e Alicia Silverstone, e del ‘Frankenstein’ di Guillermo del Toro con Oscar Isaac. Lo stesso Isaac potrebbe essere doppiamente protagonista al Lido anche con ‘In The Hand of Dante’ di Julian Schnabel, prodotto da Martin Scorsese (nel cast anche Jacob Elordi, Mia Goth e Christoph Waltz).
Tra gli altri titoli internazionali che potrebbero approdare al Lido, con qualche incertezza sulla collocazione nell'ampio cartellone, tra le sezioni competitive e il fuori concorso, ci sono anche 'A House of Dynamite', thriller politico diretto da Kathryn Bigelow con un cast corale composto da Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos, Jonah Hauer-King, Moses Ingram, Greta Lee e Jason Clarke, ‘Couture’ di Alice Winocour con Angelina Jolie, e ‘The Smashing Machine’ con Dwayne Johnson ed Emily Blunt.
Per l'Italia, veleggia verso il Lido anche il documentario di Giuseppe Tornatore ‘Brunello il visionario garbato’, dedicato a Brunello Cucinelli, con musiche di Nicola Piovani. Ma almeno altri due titoli hanno buone possibilità di approdare ad un'anteprima veneziana: ‘Un anno di scuola’, opera seconda di Laura Samani, e ‘Cinque secondi’, la nuova commedia di Paolo Virzì, con Valerio Mastandrea, Galatea Bellugi e Valeria Bruni Tedeschi.
Come da qualche anno, arriveranno al Lido per una ghiotta anteprima alcune delle serie più attese per la prossima stagione. Secondo i rumors, tra queste ci sarebbero: ‘Portobello’ di Marco Bellocchio, sulla vicenda giudiziaria di Enzo Tortora, interpretato da Fabrizio Gifuni; ‘Gomorra - Le origini’, prequel della saga Sky Original (sei episodi, i primi quattro diretti da Marco D'Amore e gli ultimi due da Francesco Ghiaccio) e de ‘Il mostro’, serie in quattro episodi sulla storia del Mostro di Firenze, diretta da Stefano Sollima.
Il 22 luglio sarà annunciato il programma completo di una mostra che si annuncia ricca di grandi autori e di star. Tra le notizie già svelate, Alexander Payne come presidente della giuria del concorso ed Emanuela Fanelli conduttrice delle serate di apertura e chiusura della mostra. (di Loredana Errico e Lucrezia Leombruni)
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