(Adnkronos) - Annunciato a Monza il documentario “Benetton Formula” che ripercorre per la prima volta la storia della blasonata scuderia italiana che innovò il mondo della Formula 1, con la prima messa in onda del trailer ufficiale. Il documentario sarà trasmesso il prossimo autunno su Sky e NOW. È la storia della blasonata scuderia italiana che innovò il mondo della Formula 1, un mix di ricordi ed emozioni che ritorneranno in occasione del trentennale delle storiche vittorie mondiali. Ideato dall’emergente casa produttrice “Slim Dogs”, il documentario ripercorre per la prima volta l’incredibile epopea sportiva del team Benetton in Formula 1 negli anni ’90. (Video)
Un grande repertorio, in parte inedito, mostrerà scene in pista ad alta tensione, intuizioni rivoluzionarie e drammatici imprevisti, ricostruendo, anno dopo anno, l’ascesa di un team su cui nessuno avrebbe scommesso. Lo stesso team che poi ha portato in alto l’Italia della F1 nel mondo. La storia di una squadra diversa da tutte le altre, che in maniera allegra, colorata e coraggiosa si è ritrovata a sfidare l’élite più blindata dello sport mondiale, sotto la guida di Alessandro Benetton, oggi Presidente della rinnovata Edizione.
Tra le voci protagoniste di Benetton Formula: Flavio Briatore, Gerhard Berger, Ross Brawn, Rory Byrne, Alessandro Benetton, Bernie Ecclestone, Ralf Schumacher, oltre a Luciano Benetton, l’iniziatore dell’avventura. Insieme a loro giornalisti – tra cui Carlo Vanzini -, piloti come Ivan Capelli, oggi talent di Sky Sport, e commentatori di quei tempi. Tra colpi di scena, scommesse azzardate, intuizioni, gioco di squadra, tecnica e una nuova visione del Circus, i colori della Benetton rivoluzionano tutto. Perché Benetton Formula non è solo la storia di una scuderia. È una corsa impossibile, un traguardo insperato, una bandiera a scacchi bianchi e neri che diventa a colori.
La produzione. Slim Dogs Production è una casa di produzione romana fondata nel 2014 da Matteo Bruno, Giovanni Santonocito, Adriano Santucci e Marco Cioni. Nata nel mondo web, negli anni si è affermata come punto di riferimento nel mondo della creatività e della produzione audiovisiva di ogni tipo, dagli spot tv ai documentari, contaminando i media più tradizionali con il linguaggio digitale. Nel 2019 sono la produzione esecutiva per la docuserie RAI “I Grandi Dimenticati”, prodotto da Pepito Produzioni. Nel 2022 partecipano in concorso alla Settimana Internazionale della Critica del Festival di Venezia con il cortometraggio “Nostos”.
La nascita del progetto. Nel 2023, Slim Dogs, che collabora con i canali social di Alessandro Benetton, inizia ad approfondire l’avventura della scuderia Benetton Formula. La ricerca si è concretizzata nella produzione di un documentario che ha riscosso immediatamente l’interesse e la collaborazione di Sky. Regista: Matteo Bruno. Classe 1990, filmmaker e co-fondatore della Slim Dogs, inizia il suo percorso su YouTube con il nome di Cane Secco, dove inizia a sperimentare con il linguaggio audiovisivo. Dopo aver contribuito alla creazione di progetti di successo come “Freaks! The Series”, prima web serie italiana e “Dylan Dog - Vittima degli Eventi”, fonda la propria casa di produzione, la Slim Dogs Production. Da sempre appassionato del linguaggio documentaristico, nel 2019 firma la regia della docuserie RAI “I grandi dimenticati” e nel 2022 dirige e produce la docuserie digitale “Perché proprio tu?”.
Autore: Giacomo Pucci. Dal 2016 lavora prima come redattore, poi come autore per molti programmi televisivi. Di recente ha curato la scrittura di una serie di documentari in prima serata su La7, Una giornata particolare, condotto da Aldo Cazzullo. Parallelamente alla scrittura e allo sviluppo di documentari e programmi di approfondimento, segue il confezionamento di diversi contenuti per il web e nel 2016 pubblica la sua prima raccolta di racconti, Prima un passo (L’Erudita) e dal 2017 idea e scrive la serie di narrativa illustrata Bulloni (Round Robin Editrice), tradotta e distribuita anche in Spagna (Carambuco Ediciones e El Cep i La Nansa). Autore: Giulia Soi.
Dal 2004 è autrice televisiva per i principali network italiani e internazionali e ha collaborato con importanti personalità come Maurizio Costanzo, Papa Francesco, Salvo Sottile, Alessandro Cecchi Paone, Marco Tardelli, Antonello Piroso, Max Pezzali, Tommaso Cassissa. Dal 2021 si occupa a tempo pieno di documentari sportivi come "1982 - una storia azzurra" (SKY) e "L'avversario" (Rai3).Poliglotta per passione, dal 2010 è giornalista pubblicista, dal 2016 produce contenuti per il web e nel 2019 ha pubblicato il romanzo “Glitch – Figli di un dio confuso” (Edizioni della goccia, Torino).
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(Adnkronos) - Per anni ha guidato una Formula 1 in autostrada, alla fine è stato arrestato. La polizia della Repubblica Ceca ha annunciato di aver finalmente bloccato e arrestato l'automobilista che, al volante di un'auto simile ad una Formula 1 - si tratterebbe di una Dallara GP2/08 - sfrecciava lungo le autostrade del paese sin dal 2019. Il pilota fuorilegge, al volante della monoposto caratterizzata dalla livrea simile a quella di una Ferrari, è stato seguito fino ad un'area nel villaggio di Buk, a circa 60 km da Praga.
Il driver, come hanno evidenziato video diffusi sui social, era stato avvistato in un'area di servizio dell'autostrada D4 durante un 'pit stop'. Il pilota, 51 anni, è stato arrestato nella sua proprietà. Gli agenti, a quanto pare, hanno dovuto faticare per estrarlo dall'abitacolo. L'uomo ha protestato, denunciando la presenza della polizia in una proprietà privata senza mandato. Alla fine, si è arreso ed è sceso dal bolide, senza togliersi casco e tuta. In commissariato, secondo i media locali, non ha risposto alle domande. La stampa ceca riporta le parole del figlio del pilota, che ha giudicato "eccessivo" l'impiego di un elicottero e di decine di auto della polizia per "una presunta violazione del codice stradale. La polizia ci ha visto caricare su un carrattrezzi una macchina di Formula 1 dopo averne vista una sfrecciare in autostrada. Ovviamente noi non ne sappiamo nulla".
However, according to the website auto.cz it is in fact a Dallara GP2/08 - a racing car developed by the Italian manufacturer Dallara for use in the GP2 Series, a feeder series for Formula One.
The contest has since been rebranded as the FIA Formula 2 Championship.
Regardless of its exact provenance the owner now faces a fine for driving a vehicle on the motorway without headlights, indicators or number plates, and could have his driving licence suspended.
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(Adnkronos) - Nuove puntate di 'Tintoria' in arrivo. Dopo la pausa estiva riparte il podcast di Daniele Tinti e Stefano Rapone, co-prodotto da The Comedy Club, con i suoi appuntamenti dal vivo. Per questo inizio di stagione, Tintoria cambia location e si sposta ad Hacienda Roma, un nuovo spazio polivalente, a Roma, che ospita eventi e concerti in via dei Cluniacensi 68 in zona Tiburtina.
Appuntamento mercoledì 10 settembre con la nuova puntata, il primo ospite è Max Angioni, comico, attore e conduttore. Dagli inizi da animatore alle feste, alla ribalta di Italia’s Got Talent, dai sold out nei teatri a 'Le Iene' su Italia Uno, Angioni è un comico della nuova generazione tra i più poliedrici e con Daniele Tinti e Stefano Rapone dialogherà anche sulla sua carriera da attore nel film 'Esprimi un desiderio', in sala dal 25 settembre.
Tintoria continua tra aneddoti, chicche, retroscena, manie e segreti di tutti quegli ospiti che scelgono i microfoni del podcast comedy più 'rilassato' d’Italia, per raccontare tutto quello che non potrebbero raccontare da nessun'altra parte. Con oltre 250 puntate e più di 100 milioni di visualizzazioni e ascolti, Tintoria è ormai diventato un punto di riferimento nel mondo dei podcast comedy italiani, vincendo anche il prestigioso Premio della Satira Forte dei Marmi e il Premio del pubblico Amazon Music de IL POD.
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(Adnkronos) - West Point 'boccia' Tom Hanks e Donald Trump esulta. Il presidente degli Stati Uniti ha celebrato su Truth Social la decisione della US Military Academy di West Point di cancellare la cerimonia per il conferimento del prestigioso Sylvanus Thayer Award all'attore Tom Hanks, prevista per il 2025. "La nostra grande West Point (sempre la migliore!) ha saggiamente cancellato la cerimonia di premiazione per l'attore Tom Hanks. Mossa importante! Non abbiamo bisogno di destinatari distruttivi e woke che ricevano i nostri amati premi americani! Si spera che gli Academy Awards e gli altri falsi premi rivedano i loro standard e le loro pratiche in nome dell’equità e della giustizia".
La decisione di West Point, comunicata via email dal colonnello in pensione Mark Bieger, è stata motivata con la necessità per l'accademia di "concentrarsi sulla sua missione principale: preparare i cadetti a comandare, combattere e vincere come ufficiali dell’esercito più letale del mondo". Hanks, due volte premio Oscar, era stato scelto per il riconoscimento in quanto "cittadino statunitense eccezionale" per il suo sostegno ai militari e alle iniziative commemorative. Tuttavia, secondo il Washington Post, la sua vicinanza al Partito Democratico - ha sostenuto Joe Biden nel 2020, ricevuto la Medal of Freedom da Barack Obama e contribuito con donazioni a candidati dem - potrebbe aver pesato sulla scelta di West Point.
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(Adnkronos) - "Il Papa ha canonizzato due giovani santi, Carlo Acutis e Giorgio Frassati, e si è rivolto ai ragazzi dicendo, con parole forti, di non sprecare la vita. Come durante l'emergenza Covid io sono sempre stato dalla parte dei giovani contro ogni loro strumentalizzazione. E oggi come allora mi rivolto direttamente a loro: la droga uccide. Non sprecate la vostra vita, non gettatela via". Così Francesco Vaia, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Dg dell'Inmi Spallanzani di Roma e oggi componente dell'Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, in un video sui social.
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(Adnkronos) - Quarant’anni di storia e uno sguardo al futuro. L’Associazione Italiana Gemmologi ha celebrato l’anniversario a Vicenzaoro September, la manifestazione internazionale di Ieg dedicata alla filiera del prezioso in scena fino a domani al quartiere fieristico di Vicenza. "Non siamo un ordine professionale, ma il riconoscimento del Mimit ci conferisce credibilità e una cornice regolamentata", ha spiegato il presidente Rinaldo Cusi. Tra i punti di forza, la crescente presenza femminile, oggi al 35% tra soci e consiglio direttivo. Nonostante le incertezze del mercato dei diamanti, Cusi ha ribadito la missione dell’associazione: "Aggiornarsi è vitale, dalle inclusioni alle giade fino alle turchesi. Chi non si forma rischia l’obsolescenza". Moderato da Loredana Prosperi, vicepresidente Aig e direttore dell’Istituto Gemmologico Italiano, l’incontro ha visto esperti internazionali affrontare temi chiave: la "giada svelata" con Guy Lalous, il turchese naturale e trattata con Ilaria Adamo, le microfotografie con Liviano Soprani, la rivoluzione tecnologica di "Gemtelligence" con Peter Tollan, fino alla riflessione di Rui Galopim sul ruolo della gemmologia nei musei. Un evento che, tra ricerca, innovazione e identità, ha confermato come la gemmologia italiana resti protagonista sulla scena mondiale.
Sempre protagonista a Vicenzaoro, il cammeo è emblema di una tradizione che unisce arte e identità territoriale. Del valore culturale, simbolico ed economico di questo prezioso identitario ne ha discusso stamattina Assocoral, Federpreziosi Confcommercio e Igi - Istituto Gemmologico Italiano, in un incontro che ha aperto la quarta giornata del salone internazionale dell’oreficeria e gioielleria di Italian Exhibition Group, in corso fino a domani al quartiere fieristico del capoluogo berico. Al centro, la lavorazione artigianale di Torre del Greco e il valore culturale di un gioiello che conserva intatta la sua forza espressiva.
"Il cammeo è un'arte millenaria che affonda le radici nella glittica romana e si prepara a ottenere il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta", ha dichiarato Vincenzo Aucella, presidente Assocoral. "Per valorizzare la nostra tradizione e la maestria degli incisori, abbiamo organizzato dimostrazioni dal vivo e iniziative mirate a Vicenzaoro, in vista della presentazione ufficiale della candidatura dal dicembre 2025". Un patrimonio da riscoprire, anche sul fronte della comunicazione e della conoscenza, come sottolineato dall’Istituto Gemmologico Italiano, con la direttrice Loredana Prosperi che ha ribadito l'importanza di raccontare la "poesia nascosta" dietro ogni figura scolpita, per superare la confusione e il disinteresse che spesso circondano questo gioiello.
(Adnkronos) - Ignazio Boschetto è diventato papà. È nato Gabriele, primo figlio del cantante de 'Il Volo'. Ad annunciarlo sui social è sua moglie Michelle Bertolini che ha condiviso oggi 8 settembre la foto di un grande orsacchiotto di peluche, fiocco e palloncini azzurri con la scritta: 'Benvenuto Gabriele'. E poi per chiarire che il parto è già avvenuto ha scritto: "A casa con il nostro piccolino".
Ignazio e Michelle sono diventati marito e moglie poco meno di un anno fa, a settembre 2024, prima con una cerimonia civile in provincia di Bologna e poi con una festa sul Lago di Como. La coppia aveva annunciato la gravidanza pubblicamente lo scorso aprile: "Fra pochi mesi arriverai e non vediamo l’ora di vederti, di crescerti, di farti conoscere il mondo e di conoscere il meraviglioso privilegio di essere papá e mamma". Inizialmente i due credevano di aspettare una bambina che avrebbero chiamato Bianca ma dopo l'ecografia morfologica, che si effettua solitamente durante il secondo trimestre della gravidanza, hanno scoperto che sarebbe arrivato un maschietto e avevano già fatto sapere di aver scelto per lui il nome Gabriele.
Giù da qualche settimana Boschetto e Bertolini contavano le ore che li separavano dal momento in cui avrebbero conosciuto il loro primogenito. "Prossima settimana ti avremo tra le nostre braccia. Ogni giorno ci chiediamo come sarai, a chi assomiglierai, se sarai calmo come la mamma o pazzo come papà. Manca davvero poco piccolo nostro", aveva scritto la coppia sui social qualche giorno fa. E ora la famiglia è tornata a casa in tre.
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(Adnkronos) - Il principe William e la principessa Kate hanno reso omaggio alla defunta regina Elisabetta II nel terzo anniversario della sua scomparsa. A pochi chilometri di distanza, oggi 8 settembre anche il principe Harry ha voluto commemorare la nonna.
Il principe e la principessa del Galles hanno partecipato a un evento a Sunningdale, dove hanno ricordato la straordinaria vita della defunta monarca, visitando il National Federation of Women's Institute (WI), che ha un legame speciale con la ex regina. Nello stesso momento, il fratello Harry si era recato alla Cappella di San Giorgio, al Castello di Windsor, per far visita alla tomba della nonna, pochi istanti dopo l'atterraggio a Heathrow. Il duca di Sussex ha lasciato una corona di fiori e un bouquet sulla tomba della nonna.
Anche re Carlo e la regina Camilla hanno celebrato l'anniversario, condividendo sulla pagina social ufficiale del monarca un'immagine della defunta regina con la semplice didascalia: "Ricordando la Regina Elisabetta II, 1926-2022".
Harry parteciperà a Londra alla cerimonia annuale dei WellChild Awards, indetti dall'organizzazione benefica di cui è da tempo sostenitore. Con l'occasione, potrebbe vedere il padre, re Carlo, attualmente a Balmoral, nell'Aberdeenshire, che non ha in agenda impegni pubblici per questa settimana. Ma nulla al momento sembra esser stato deciso.
L'ultimo incontro di persona tra Harry e Carlo è avvenuto più di un anno e mezzo fa, nel febbraio 2024, in seguito alla diagnosi di cancro al re. Il loro incontro durò poco più di 30 minuti prima che il monarca partisse per Sandringham. Entrambi i fratelli erano inoltre presenti al funerale dello zio, Lord Fellowes, nel Norfolk, sempre nel 2024, anche se sembra che non si siano parlati. Domani William visiterà un'organizzazione giovanile a Lambeth, nel sud di Londra, mentre Harry visiterà nuovamente il Community Recording Studio, nella zona di St Ann's, a Nottingham.
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(Adnkronos) - Digiuno collettivo per 48 ore, ammessa solo l'acqua. A lanciarlo sui social, non è la prima volta, è l'attore Raz Degan. A rispondere sono stati in 1.500. "Un reset fisico e mentale per scoprire quanto sei più forte di quello che credi", ha scritto Degan su Instagram. L'ex vincitore dell'Isola dei famosi è un guru delle pratiche detox ed è arrivato a digiunare per 10 giorni. Va detto che sui post sui social l'attore israeliano sottolinea che per partecipare si deve aderire ad un programma che prevede una fase preparatoria. Ma il digiuno, intermittente o prolungato, funziona? Quali sono gli effetti? "Sappiamo dagli antichi Greci che 'dieta' è un modo di essere, uno stile di vita, un insieme di scelte anche alimentari che hanno lo scopo di farci stare bene e in salute. Per raggiungere questo obiettivo bisogna affidarsi a professionisti che tengano conto dei dati forniti dalla ricerca scientifica, senza cedere alle mode del momento. Dimagrire e ingrassare in continuazione - il cosiddetto 'effetto yo-yo' - può avere conseguenze negative, non solo perché molto spesso è associato ad un aumento del rischio di sviluppare disturbi del comportamento alimentare, ma in particolar modo perché rappresenta un vero stress per il nostro metabolismo e per i complessi sistemi di cui il nostro organismo è composto". Lo spiega all'Adnkronos Salute Mauro Minelli, immunologo e docente docente di Nutrizione Umana alla Lum.
"Il digiuno è una cosa seria e per questo richiede una supervisione medico-clinica accurata, oltre che opportune integrazioni di sali minerali e vitamine. No al 'fai-da-te' dunque, è una pratica da scoraggiare assolutamente in modalità 'autogestita", avverte anche Silvia Maria Galetti, endocrinologa, dietologa e nutrizionista del Policlinico di Modena. "Il professor Walter Longo, direttore dell'Istituto di longevità dell'università della Calfornia, uno dei più importanti centri per la ricerca in tema di invecchiamento - ricorda - come altri importanti ricercatori europei tra cui il professor Guido Kroemer, biochimico tedesco che lavora a Parigi, ha dimostrato in studi in vitro e su topi che il digiuno favorisce l'autofagia, ovvero la capacita delle cellule di 'ripulirsi', di eliminare le proteine danneggiate e gli organelli di scarto. Questo porterebbe ad un allungamento della vita della cellula e ad una minore incidenza delle malattie cronico- degenerative, compresi i tumori". Longo "è stato l'inventore della dieta mima-digiuno. Ma, ripeto - avverte l'esperta - sono protocolli che, se applicati in vivo (cioè sull'uomo e non in laboratorio), richiedono una grande competenza professionale ed accurati controlli. Purtroppo, la disinformazione impera. Se il digiuno è finalizzato a perdere peso, a maggior ragione non serve o meglio deve essere inquadrato all'interno di un piano alimentare sostenuto da dei professionisti".
"Degan anche se fa il 'guru' non è un medico. Può applicare a se stesso lo stile di vita che preferisce, ma non può farlo su altri. Tra le 1.500 persone che lo hanno seguito c'è di tutto, cardiopatici, malati oncologici ai quali il digiuno non solo fa male, ma compromette l'efficacia delle terapie. Da Raz Degan un messaggio pericoloso e qualunquista, soprattutto se arriva a pazienti con tumore", rimarca Galetti.
Secondo Minelli, "una dieta dimagrante impone, per definizione, una restrizione calorica che, di norma, indurrà una perdita di peso più o meno rilevante, soprattutto nel primo periodo. In questa fase l'organismo tende a cambiare il proprio metabolismo e, quindi, la quantità di energia necessaria per svolgere tutte le attività quotidiane. Se la restrizione calorica è stata particolarmente marcata il metabolismo continuerà a rallentare, ragion per cui sarà difficile continuare a dimagrire, in quanto l'organismo tenderà a trattenere le proprie riserve di grasso e a bruciare di meno".
Ma non solo. "Come conseguenza di tali dinamiche, nel momento del ritorno ad un regime dietetico normocalorico si assisterà ad un repentino aumento di peso - avverte il medico - Tra l'altro, bisogna anche considerare che la perdita di peso iniziale è solo in minima parte perdita di massa grassa, corrispondendo in maggior misura ad una perdita di liquidi e massa muscolare. Quest'ultima è composta da tessuto metabolicamente molto più attivo di quello adiposo, sicché una sua diminuzione determinerà un ulteriore rallentamento del metabolismo".
Quali sono, invece, le principali complicanze che possono conseguire ad una dieta dimagrante in senso stretto? Quali ambiti del nostro organismo potrebbero subire danni maggiori per un apporto limitato di nutrienti che un regime alimentare ridotto necessariamente comporta? "Purtroppo, gli effetti negativi di un regime dietetico si vedono nel lungo termine - osserva Minelli - Si pensi ai regimi alimentari molto restrittivi che si basano per lo più su una diminuzione dei carboidrati: non solo pane e pasta, molto spesso in profili dietetici di questo genere vengono sacrificate anche frutta e verdura che sono quasi o del tutto assenti. Il rischio più grosso è quello di incorrere in uno stato carenziale riferito ad importanti minerali e vitamine, ma anche alle fibre, importantissimo supporto per l'attività intestinale. Quel che è peggio, tuttavia, è che le diete così strutturate portano ad un considerevole aumento di proteine e grassi, così trasformandosi in diete poco salutari e iperproteiche, nonostante non ci si trovi in condizione di aumentato fabbisogno proteico come avviene, per esempio, quando si pratica un'intensa attività sportiva. Una dieta di questo genere, seguita per un lungo periodo, può essere nociva per la funzione renale e può portare ad un aumento della frazione Ldl (quella 'cattiva') del colesterolo nel sangue".
(Adnkronos) - Italia pronta a restare in Libano anche senza i caschi blu dell'Onu. Ad annunciare il proseguimento della missione di interposizione è stato oggi, lunedì 8 settembre, il ministro della Difesa Guido Crosetto. “Difenderemo il più possibile la nostra presenza all’interno del mandato Onu. Se l’Onu deciderà di ritirarla, proporrò al Parlamento un ampliamento della missione bilaterale che ha l’Italia, perché non si abbandona un popolo. Siamo stati lì perché pensavamo fosse utile. Possiamo farlo anche da soli, non con la forza dell’Onu. Occorre che una nazione sappia prendersi delle responsabilità anche singole”, ha affermato Crosetto a margine della cerimonia per l’82esimo anniversario della Difesa di Roma.
“Continuiamo la nostra missione perché siamo sempre più convinti che serva, siamo convinti che un’interposizione multinazionale sia l'unica soluzione nelle aree di crisi come quella e lo sarà anche a Gaza e lo potrà essere anche in Ucraina. Per questo noi da tempo parliamo di Onu. L’Onu non va più di moda ma un ritorno al multilateralismo, cioè a degli organismi multinazionali che servono a garantire la pace, che non siano considerati di parte, è l'unica salvezza se vogliamo smettere di parlare di guerra e parlare di ricostruzione”, ha scandito il titolare della Difesa. “La continuiamo - ha ribadito parlando di Unifil - C’è una stabilizzazione in corso in Libano e la nostra presenza è un aiuto”.
"L'affermazione del ministro Crosetto - dice all'Adnkronos il generale Marco Bertolini, ex comandante del Covi - è coerente con una storia degli ultimi decenni che vede l'Italia tra i protagonisti assoluti nello sforzo di fornire sicurezza al Libano, soprattutto lungo il confine meridionale contro il quale preme da sempre Israele. A questo confine meridionale tradizionalmente fonte di problemi per Beirut, si aggiunge ora il lungo confine con la Siria dove si è insediato un governo espressione di Hayat Tahrir al Sham, già movimento terrorista di natura qaedista nato sull'onda delle primavere arabe che hanno squassato Medio Oriente e Nord Africa. Per questo, abbiamo costantemente mantenuto nella fascia frontaliera tra il Libano e Israele oltre un migliaio di uomini inseriti nell'operazione di interposizione Unifil, esprimendo molti dei Comandanti della missione internazionale che assomma a oltre 11 mila uomini, inclusi mezzi corazzati ed elicotteri".
"Che l'Italia voglia rimanere coinvolta nel Paese, nonostante il possibile ritiro di Unifil mi sembra positivo - ribadisce Bertolini - visti i rapporti di stima e amicizia che in questi decenni si sono consolidati tra i due Paesi. Peraltro, nel caso di ritiro della missione di interposizione, dopo i recenti attacchi contro la stessa da parte di Israele, credo che ogni missione bilaterale che non si frapponga materialmente tra di due Paesi non avrà quella capacità di dissuasione, per quanto limitata, necessaria per evitare altri combattimenti, con conseguenti distruzioni e vittime tra la popolazione libanese. L'Italia fornisce già una missione di supporto addestrativo a favore dell'esercito libanese che potrebbe essere il nucleo attorno al quale costituire questa nuova realtà bilaterale".
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(Adnkronos) - Otto giovani su 10 criticano il proprio corpo, più del 50% modifica il modo di vestirsi per paura dei giudizi. Perché quasi 6 adolescenti su 10 subiscono provocazioni e prese in giro legate a peso, altezza, colore della pelle, capelli etc. La pressione estetica esercitata dai social media ha un impatto fortissimo sulla vita di ragazze e ragazzi: oltre 7 su 10 riconoscono come i corpi perfetti o ritoccati proposti online siano irreali, ma nonostante questo sempre 7 su 10 vogliono cambiare il proprio aspetto per apparire all’altezza di questi standard di bellezza irraggiungibili. Le ragazze, più dei ragazzi, sono bersaglio di aspettative rigide. All’80% degli adolescenti viene detto costantemente quali sono le cose giuste da fare “per essere maschi e femmine”. Ancora 7 su 10 non sanno a chi rivolgersi per dubbi su sesso e relazioni. Troppo spesso il porno diventa l’unica “scuola” per loro. È quanto rivela l’indagine “Affettività e stereotipi di genere. Come gli adolescenti vivono relazioni, genere e identità” condotta da Webboh Lab per ActionAid. Una fotografia complessa realizzata attraverso i fondi 8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che racconta le nuove generazioni, i loro bisogni urgenti e le criticità che affrontano quotidianamente fuori e dentro la scuola. Sono 14.700 gli adolescenti tra i 14 e i 19 anni che hanno partecipato alla ricerca, divisi tra il 51% maschi, il 43% femmine e il 6% di identità fluide, non binarie o alternative, tutti uniti da una forte domanda di ascolto da parte degli adulti.
“ActionAid da molti anni fa ricerca e raccoglie problemi e desideri dei più giovani. Questa indagine da una nuova conferma di come ragazze e ragazzi non solo ci parlano con grande consapevolezza di una società sessista e discriminante, ma anche di quanto il giudizio e stereotipi provochino disagio e malessere psicologico: un campanello d’allarme considerata la loro fragilità in questa fase delicata di crescita e di scoperta - spiega Maria Sole Piccioli, responsabile Education di ActionAid. Ancora una volta torniamo sui banchi di scuola, senza una riforma organica che introduca l’educazione alla sessualità e all’affettività nelle scuole. Questo Governo e il Ministro Valditara rispondono in modo inopportuno alle richieste di studenti, docenti e società civile, applicando una lettura di genere binaria e strutturando precisi passi indietro con alcune proposte politiche: come il recente decreto sul consenso informato preventivo dei genitori e l’esclusione di infanzia e primaria da programmi didattici sull’educazione sessuale e affettiva, questioni pedagogicamente inscindibili tra loro”.
Indagine ActionAid Webboh: tante forme di esclusione e pressione sociale. Dalla ricerca emerge come oltre il 71% del campione abbia assistito a situazioni di derisione, di discriminazione di una persona per come si veste, si esprime o si muove, perché considerata "troppo femminile" o "troppo maschile". Allo stesso tempo tra i più giovani c’è crescente consapevolezza critica verso i modelli di genere rigidi e giudicanti che gli vengono imposti anche online: le frasi “Alcuni/e influencer danno messaggi sbagliati su come deve essere una ragazza o un ragazzo” e “Molte canzoni e video musicali fanno sembrare normale che il ragazzo comandi” hanno forte consenso tra la maggioranza dei giovani interrogati. Aspettative digitali e giudizio sociale si intrecciano e rivelano come sia complesso lo spettro dell’esclusione e della violenza.
Sono i 5 profili degli e delle adolescenti italiane che scaturiscono dall’analisi di 17 caratteristiche che riguardano stereotipi di genere, pressione sociale, emozioni, media e cultura. Un quadro variegato tra oppositori/sostenitori del cambiamento, ma anche di figure ambigue. I due gruppi più numerosi sono gli Adolescenti anti-stereotipi e i Vigili Culturali, che rappresentano insieme il 46% del campione: una generazione pronta ad accogliere la parità di genere in modo attivo, critico, empatico. Questi giovani rifiutano con chiarezza la violenza, la disuguaglianza morale e le imposizioni culturali e mostrano consapevolezza dei modelli tossici trasmessi da media e tradizione. Un gruppo ampio, ma silenzioso invece – i Tradizionalisti Inconsapevoli che rappresentano il 21% del campione – aderisce a ruoli predefiniti in modo apparentemente innocuo, ma riproduce a livello personale gli stereotipi di genere della società patriarcale, sui ruoli definiti nelle relazioni tra uomo e donna. I Giustificazionisti, che rappresentano il 16% del campione esprimono il lato più problematico, giustificando la violenza come forma d’amore, colpevolizzando le vittime, a riprova di quanto il sessismo interiorizzato sia ancora presente anche tra i più giovani. Infine, il cluster più ambiguo – i Progressisti Distorti che si attestano al 17% – dimostra quanto la cultura digitale possa generare confusione, producendo ragazzi e ragazze che rifiutano gli stereotipi più visibili (differenze nei doveri familiari e di cura, doppio standard e divisione tra maschi forti e ragazze emotive), ma legittimano quelli più gravi: credenze pericolose legate al controllo, alla violenza e al giudizio.
Ma gli adolescenti di cosa vorrebbero parlare nei percorsi educativi sulla sessualità? Al primo posto ci sono il consenso e il piacere (32,2%); al secondo una guida su come costruire relazioni positive (25,3%); al terzo posto un percorso su orientamenti sessuali e identità di genere” (16,5%); al quarto la richiesta di informazioni su malattie sessualmente trasmissibili (9,8%) e per ultimo una riflessione sugli aspetti biologici della sessualità (5,4%). Da chi vorrebbero ricevere informazioni? Per quasi la metà di ragazze e ragazzi sono gli esperti sul tema (educatori, psicologi, medici...) a dover entrare nelle scuole per fare formazione (48,2%), affiancati da persone che hanno vissuto esperienze personali su questi temi (42,2%). I docenti, col 28,5% delle risposte, sono davanti alla famiglia, che resta al 25,6% di chi ha risposto. Coetanei formati (21%) e influencer affidabili (19,6%) sono al fondo della classifica. Dalle risposte emerge con forza la necessità di affrontare a scuola sessualità, affettività e relazioni anche come prevenzione della violenza (punteggio medio 8,25). Oltre la metà dei partecipanti al sondaggio dichiara di non sapere a chi rivolgersi nel caso di dubbi su sesso, pur riconoscendo l’utilità dei consultori. È il porno a dare risposte per mancanza di alternative sicure. Circa 7 su 10 riconoscono che il porno influenza negativamente l’immaginario su relazioni e consenso, evidenziando la necessità di un’educazione come strumento di consapevolezza, non di censura.
Youth For Love è un programma attivo dal 2019 a livello italiano e europeo. Tra le scuole italiane protagoniste dell’ultima edizione ci sono l’istituto cine-tv Roberto Rossellini di Roma e l’istituto Oriani Mazzini di Milano. Youth For Love è attivo in altre 10 scuole tra Milano, Roma, Agrigento, Palermo, Siracusa, Reggio Calabria, L’Aquila, Napoli e Brindisi, sviluppato dal 2022 in Italia attraverso i fondi 8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. L’obiettivo è prevenire, individuare e affrontare la violenza di genere tra pari nelle scuole medie e superiori (14-19 anni). Nel biennio 2024-2025, nel programma integrato di formazione hanno preso parte quasi 800 studenti, 130 docenti, 75 genitori/tutori dell’istruzione e secondaria di primo e secondo grado. Oltre 1500 tra Dirigenti, insegnanti ed educatori hanno frequentato il corso di formazione "Youth for Love, prevenire e contrastare la violenza tra pari e di genere a partire dalla scuola", sviluppato in collaborazione con La Fabbrica ed il Centro di Women’s Studies 'Milly Villa' e 60 tra istituzioni e associazioni sono stati coinvolti nelle attività di advocacy.
(Adnkronos) - L'Italia vince i Mondiali di pallavolo e Consuelo Mangifesta esplode nello studio della Rai. Il trionfo delle azzurre, che in finale hanno battuto 3-2 la Turchia, ha emozionato l'ex schiacciatrice, ospite nello studio di Raiuno per commentare il match.
Mangifesta, che in carriera ha vinto tra l'altro 4 scudetti e 2 Coppe dei campioni, ha pubblicato il video del fuorionda sul suo profilo Instagram. La reazione emozionante dell'ex giocatrice è stata apprezzata da tifosi e appassionati.
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(Adnkronos) - 'Cinque minuti' di Bruno Vespa parte il 29 settembre, 20 giorni dopo la data inizialmente prevista "per consentire a De Martino di testare meglio la 'reazione' alla Ruota della Fortuna". A spiegarlo è il giornalista alla presentazione della nuova stagione di 'Porta a Porta' e 'Cinque Minuti'. "Rinnoviamo l’apprezzamento, l’amicizia e la fiducia a Stefano De Martino perché lui è un grande professionista e avrà le sue soddisfazioni", ha aggiunto Vespa.
'Cinque minuti', che sarebbe dovuto partire il 9 settembre, inizierà contemporaneamente a 'Porta a porta'. "Ospiteremo i leader politici a partire dal 29 settembre in poi", ha detto Bruno Vespa.
“Non è un mistero che io abbia ricevuto un’offerta da Mediaset, ma ho detto che voglio restare in Rai perché è casa mia”, ha dichiarato Bruno Vespa nel corso della presentazione della nuova stagione di ’Porta a Porta’ e ‘Cinque Minuti’. E sul rinnovo del contratto con la Rai, il conduttore spiega: "Non ho ancora firmato. C’è una discussione in corso, mi auguro che vada a finire bene. Sono fiducioso".
Da quando 'Affari tuoi' è ritornato dalla pausa estiva lo scorso martedì 2 settembre, ha sempre perso la sfida degli ascolti dell'access prime time contro 'La ruota della fortuna' di Gerry Scotti. Anche ieri, domenica 7 settembre, Gerry Scotti ha raccolto 3.706.000 spettatori, pari al 21% di share, contro i 3.198.000 spettatori (18,2% share) ottenuti dal programma di De Martino su Rai1.
Leggi tutto: 'Cinque minuti' al via il 29 settembre, Vespa: "Aiutiamo De Martino"
(Adnkronos) - La 'Montagna' del Trono di Spade stabilisce un nuovo record. Thor Bjornsson, atleta finlandese che ha intepretato il gigantesco personaggio di Ser Gregor Clegane in Game of Thrones, ha ritoccato il primato mondiale di stacco.
Bjornsson, 36 anni, ha alzato un bilanciere con 510 chili nel corso dei Mondiali di Birmingham. 'Thor' ha ritoccato il suo precedente primato (505 chili) e ad oggi è l'unico atleta capace di sollevare oltre mezza tonnellata. Bjornsson è pronto a nuove sfide, a giudicare da uno dei messaggi che ha pubblicato sui social: "Ad essere sincero, credo che avrei potuto alzare 530 chili. Cosa ne pensate?".
Leggi tutto: Bjornsson solleva 510 chili, il record della 'Montagna' di Game of Thrones