(Adnkronos) - Nonostante le temperature roventi, gli italiani dovrebbero pensare che anche nel 2025 sono previste agevolazioni fiscali per chi investe nell'efficientamento energetico della propria abitazione, compresa l'installazione di pompe di calore. Si tratta di una modalità di riscaldamento sempre più diffusa, grazie ai numerosi vantaggi che offre in termini di risparmio energetico e sostenibilità. Ecobonus, bonus ristrutturazione, bonus mobili e conto termico sono solo alcune delle opportunità disponibili. Ma chi ne ha diritto e quali sono i requisiti per accedere a ciascun bonus? A fare il punto Agnese Giardini di Immobiliare.it.
"Le pompe di calore - spiega - sono dispositivi in grado di trasferire calore da una sorgente a bassa temperatura (aria, acqua o suolo) a un ambiente a temperatura più elevata. Funzionano grazie a un ciclo termodinamico e possono essere utilizzate per riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria. Rappresentano una valida alternativa ai sistemi tradizionali, perché riducono i consumi energetici e le emissioni di CO2, specialmente se abbinate a impianti fotovoltaici o ad altre fonti rinnovabili. A fronte di un costo iniziale più elevato, consentono nel tempo un notevole risparmio sulle bollette e migliorano la classe energetica dell’immobile".
"Tra le principali agevolazioni disponibili per il 2025 - sottolinea - figura l’Ecobonus, che consente una detrazione fiscale del 50% per le abitazioni principali e del 36% per le seconde case, applicabile alla sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza. L’agevolazione copre le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione dell’impianto, comprese le opere murarie, idrauliche ed elettriche necessarie. Il tetto massimo di spesa detraibile è pari a 30.000 euro per unità immobiliare. Per accedere all’incentivo, è necessario che l’intervento consista nella sostituzione di un impianto preesistente e che garantisca un miglioramento dell’efficienza energetica. E' inoltre obbligatorio trasmettere all’Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, la scheda descrittiva dell’intervento tramite il portale online. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo".
"Chi effettua una ristrutturazione edilizia - continua Agnese Giardini - può accedere al cosiddetto bonus ristrutturazioni, che prevede una detrazione Irpef del 50% per interventi di manutenzione straordinaria, tra cui rientra anche l’installazione di pompe di calore. In questo caso, il limite massimo di spesa detraibile è pari a 96.000 euro per unità immobiliare. A differenza dell’Ecobonus, non è richiesto il miglioramento della prestazione energetica dell’edificio".
"Il bonus è accessibile anche per nuove installazioni, e non solo per sostituzioni. Per usufruirne, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante, conservando ricevute, fatture e la documentazione tecnica dell’intervento. Non è possibile cumulare il bonus ristrutturazioni con l’Ecobonus o altre agevolazioni per lo stesso intervento, motivo per cui va valutata attentamente la soluzione più adatta in base alla tipologia dei lavori e all’importo delle spese previste", dice.
"Il Superbonus 110% introdotto nel 2020 - ricorda - ha permesso di coprire integralmente le spese per l’efficientamento energetico, comprese le pompe di calore, anche se a partire dal 2024 il beneficio è stato progressivamente ridotto. Nel 2025, salvo modifiche legislative, il Superbonus è disponibile solo in forma ridotta (65%) e limitatamente agli interventi effettuati nei condomìni che abbiano avviato i lavori entro le scadenze previste. Non è più previsto per singole unità immobiliari, neanche in presenza di specifici requisiti reddituali. Le nuove installazioni individuali non rientrano più nel perimetro del Superbonus e possono accedere solo ad altri incentivi, come l’Ecobonus o il bonus ristrutturazioni. Per verificare l’effettiva spettanza dell’agevolazione è consigliabile consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate o rivolgersi a un tecnico abilitato".
"Una delle agevolazioni indirette connesse all’installazione di pompe di calore - precisa - è il bonus mobili, che consente una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare immobili oggetto di ristrutturazione edilizia. Nel 2025, il tetto massimo di spesa detraibile è fissato a 5.000 euro per unità immobiliare. Per poter accedere al bonus, è indispensabile che gli interventi edilizi siano agevolati con il bonus ristrutturazioni e che comprendano anche la sostituzione o l’installazione di un nuovo impianto termico, come una pompa di calore. Anche in questo caso, i pagamenti devono avvenire con strumenti tracciabili (bonifico, carta di credito o debito) e occorre conservare ricevute, fatture e documentazione tecnica per eventuali controlli".
"Un’altra misura attiva nel 2025 è il Conto termico, gestito dal Gse (Gestore dei servizi energetici) - avverte - che prevede un rimborso diretto (non una detrazione fiscale) per l’installazione di pompe di calore, anche in sostituzione di impianti esistenti a biomassa o a combustibili fossili. Il Conto termico è accessibile sia ai privati che alle pubbliche amministrazioni e consente un rimborso che può arrivare fino al 65% della spesa sostenuta. L’incentivo viene erogato direttamente tramite bonifico, anche in un’unica soluzione per spese inferiori a 5.000 euro".
"Per accedere al Conto termico - afferma - è necessario presentare una richiesta online sul sito del Gse entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori, allegando la documentazione tecnica richiesta, come la dichiarazione di conformità, le schede tecniche e le fatture. La misura rappresenta un’alternativa molto interessante, soprattutto per chi preferisce un rimborso più rapido rispetto alle detrazioni fiscali spalmate in dieci anni".
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(Adnkronos) - La ketamina, sostanza usata in ambito terapeutico e psichiatrico, è risultata fatale per Matthew Perry, l'attore noto per il ruolo di Chandler in 'Friends', morto nell'ottobre del 2023 a 54 anni. A causare la morte sarebbe stata la somministrazione illegale di ketamina da parte di un medico californiano che si è dichiarato colpevole. Ma cos'è esattamente la ketamina?
È un anestetico dissociativo impiegato anche in ambito psichiatrico, in particolare per il trattamento di forme di depressione resistente. L'attore statunitense era da tempo sottoposto a una terapia controllata a base di ketamina. Tuttavia la sostanza, se assunta impropriamente, può avere effetti euforici e diventare altamente pericolosa.
Secondo le autorità di polizia, nell'autunno del 2023 l'attore sarebbe ricaduto nella dipendenza, aprendosi così a contatti con fornitori privi di scrupoli.
Il dottor Salvador Plasencia ha ammesso la propria responsabilità davanti al tribunale federale di Los Angeles, dichiarandosi colpevole di quattro capi d'accusa legati alla somministrazione illegale di ketamina all'attore. La sentenza per il dottor Plasencia è attesa nei prossimi mesi: rischia fino a 40 anni di carcere.
Le indagini hanno rivelato che il dottor Plasencia non solo si procurava la ketamina tramite un altro medico complice, il dottor Mark Chavez (che ha anch'egli ammesso le proprie responsabilità), ma si recava personalmente presso l'abitazione dell'attore per somministrargli le dosi, o le consegnava al suo assistente. In appena due settimane, Plasencia avrebbe distribuito una ventina di flaconi della sostanza. Acquistati a 12 dollari l'uno, sarebbero stati rivenduti a Perry per somme vicine ai 2.000 dollari a flacone, secondo quanto emerso dalle indagini.
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(Adnkronos) - Il morso di una zecca, insidia comune soprattutto d'estate, può causare un'allergia potenzialmente mortale alla carne e ai latticini. Si chiama sindrome alfa-gal, acronimo Ags, e secondo un alert dei Cdc Usa potrebbe aver colpito Oltreoceano fino a 450mila persone. L'osservata speciale è l'Amblyomma americanum o zecca stella solitaria, responsabile della maggior pare dei casi negli Stati Uniti.
Invita a stare in guardia l'infettivologo Matteo Bassetti, che alla sindrome ha dedicato un video social: "Attenzione - ammonisce il primario dell'Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova - perché potrebbe succedere che i cambi climatici facciano sì che questa zecca arrivi anche nel resto del mondo", Italia compresa. E comunque "in altri Paesi - precisano i Centers for Disease Control and Prevention americani - altre specie di zecche sono state collegate all'Ags".
I campanelli d'allarme elencati da Bassetti sono "orticaria, respiro corto e nausea", sintomi causati proprio dalla zecca: "Mordendo, inietta una sostanza in grado di non far più digerire la carne e i latticini".
"La sindrome alfa-gal è una grave allergia trasmessa dalle zecche, potenzialmente mortale", la definiscono i Cdc. "L'alfa-gal (galattosio-alfa-1,3-galattosio) - spiegano - è una molecola prodotta naturalmente nella maggior parte dei mammiferi, ma non nell'uomo. Si trova anche nella saliva di alcune zecche" e così, "quando una zecca morde, può trasferire l'alfa-gal dalla sua saliva al sangue" della 'vittima'. "Le difese naturali dell'organismo" umano, "il sistema immunitario, possono identificare l'alfa-gal come una minaccia e scatenare una reazione allergica. I sintomi si manifestano dopo il consumo di carne rossa o l'esposizione ad altri prodotti derivati da mammiferi", ad esempio i latticini. "Per questo l'Ags è anche nota come allergia alla carne rossa o allergia alla carne da morso di zecca".
"Tra il 2010 e il 2022 - riportano i Centri Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie - sono stati identificati più di 110mila casi sospetti di Ags". Siccome però la sindrome non è soggetta a notifica ai Cdc, puntualizza l'agenzia federale, "il numero effettivo di casi di Ags negli Stati Uniti non è noto. Potrebbero esserne affette fino a 450mila persone", ma per un dato puntuale "sono necessarie ulteriori ricerche". Negli States "l'Ags è principalmente associata alla puntura di zecca stella solitaria, e meno comunemente di zecca dalle zampe nere o di zecca dalle zampe nere occidentali", quindi specie presenti anche in Europa. "Non tutte le persone morse da queste zecche svilupperanno l'Ags", rimarcano gli esperti. La sindrome può colpire "persone di tutte le età", anche se "la maggior parte dei casi è stata segnalata negli adulti". Negli Usa i casi si localizzano "negli stati del Sud, dell'Est e del Centro, aree in cui si concentra la zecche stella solitaria".
"Sebbene l'Ags sia causata da punture di zecca, servono ulteriori ricerche per comprendere il ruolo delle zecche in questa condizione. Il motivo per cui alcune persone sviluppano la sindrome e altre no non è noto", osservano infatti i Cdc. La diagnosi di Ags può essere fatta dal medico attraverso "un esame fisico, un'anamnesi dettagliata del paziente, un test per gli anticorpi prodotti dall'organismo in risposta all'alfa-gal. Il medico può anche raccomandare test cutanei allergologici per identificare reazioni ad allergeni come carne di maiale e manzo". La malattia "deve essere gestita sotto la supervisione di un allergologo o di un altro operatore sanitario", raccomanda l'agenzia. "La maggior parte degli operatori invita i pazienti con Ags a smettere di mangiare carne di mammiferi, come manzo, maiale, agnello, cervo o coniglio. Tuttavia - concludono i Cdc - non tutti i pazienti con la sindrome presentano reazioni a tutti i prodotti contenenti alfa-gal".
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(Adnkronos) - Mette subito in chiaro di "comprendere la preoccupazione dei cittadini" per le aggressioni avvenute, soprattutto, nei confronti dei turisti nel centro storico, e sottolinea che verranno ulteriormente "rinforzati i servizi di controllo del territorio". Annuncia anche che nei prossimi giorni incontrerà i rappresentanti delle associazioni di categoria, da Federalberghi a Confcommercio a Confesercenti, "per individuare congiuntamente ulteriori misure di prevenzione e di contrasto". A parlare, in un'intervista a tutto tondo all'Adnkronos, è il Prefetto di Palermo, Massimo Mariani. "Certamente nelle ultime settimane si sono verificati alcuni episodi criminosi, diversi dei quali purtroppo ai danni di turisti stranieri - spiega il Prefetto Mariani -. Si tratta di reati predatori, alcuni anche violenti, con aggressioni, che devono essere perseguiti con la massima determinazione. Ognuno di questi reati rappresenta una sfida per tutti coloro che sono chiamati a prevenire, attraverso il controllo del territorio, il ripetersi di questi episodi, così come per coloro che sono chiamati a individuare i responsabili".
"Comprendo la preoccupazione dei cittadini, e tuttavia occorre proprio in momenti come questi una attenta ed equilibrata riflessione che non può che partire dal dato oggettivo degli indici di delittuosità che, come anche evidenziato nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, non sembrano confermare l'assunto di una allarmante recrudescenza dei reati - sottolinea -. È vero, tuttavia, che questi episodi, concentrati soprattutto nel centro storico, in un breve lasso di tempo, non possono che imporre una ulteriore intensificazione dei servizi di controllo del territorio".
Da settimane sono stati "particolarmente implementati i servizi di presidio, così come di controllo dinamico del territorio per rafforzare la percezione della sicurezza nei cittadini e nello stesso tempo prevenire il ripetersi degli episodi criminosi", spiega ancora il Prefetto Mariani. "Credo che il contributo delle categorie sia fondamentale per rendere ancora più efficaci gli interventi- aggiunge -. Nei prossimi giorni intendo incontrare i rappresentanti delle principali categorie per esaminare insieme i problemi e individuare congiuntamente misure che valgano a rafforzare i dispositivi di sicurezza degli esercizi commerciali o ricettivi, anche in applicazione delle più recenti direttive del Ministro dell'Interno e nel contempo per integrare gli sforzi e contrastare l’illegalità“.
A chi, nei giorni scorsi, ha sollecitato l’arrivo dei ‘Vespri siciliani’, cioè quel rafforzamento di militari in campo che riguardò Palermo all'indomani della strage di via D'Amelio, Mariani replica: "Vorrei innanzi tutto ricordare quanto già evidenziato il 19 luglio scorso proprio qui, a Palermo, dal ministro Piantedosi, e cioè che i militari dell’Esercito sono già presenti e operano efficacemente in servizi di presidio. Questo certamente contribuisce a mettere ulteriori forze di polizia a disposizione per i servizi di controllo del territorio”.
E aggiunge. “Vorrei ancora ricordare, con commozione, Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Vicenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, e con loro Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani. Questo ricordo è inevitabile nel momento in cui si richiede una nuova operazione “Vespri Siciliani” che fu avviata pochi giorni dopo la strage di Via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992, per appoggiare le Forze di polizia nell’azione di prevenzione e di contrasto alle organizzazioni mafiose. I militari che allora operarono, a migliaia, nelle strade di Palermo, furono qui inviati all’apice di una lunga e drammatica stagione di sangue oggi difficilmente immaginabile. Anni terribili in cui caddero Magistrati, uomini della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Tanti valorosi Servitori dello Stato, tra i quali il Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, uomini politici, come Piersanti Mattarella e Pio La Torre, imprenditori come Libero Grassi, che pagò col sangue la sua scelta di libertà".
"I militari di Vespri Siciliani -così come i Magistrati, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza- si trovarono allora a contrastare una organizzazione mafiosa barbara e sanguinaria, capace di crimini efferati, e guidata da personaggi come Salvatore Riina o Bernardo Provenzano. La posta in gioco era, allora, la tenuta delle Istituzioni. Si può dire lo stesso oggi? - dice ancora il Prefetto di Palermo Massimo Mariani - Oggi quei militari opererebbero in una città ben diversa, grazie allo straordinario lavoro che Magistratura e Forze dell’ordine hanno portato e continuano a portare avanti da decenni, lavoro del quale dovremmo essere tutti grati. Oggi i militari di “Vespri siciliani” si troverebbero di fronte non quella organizzazione mafiosa e quegli assassini, ma -a giudicare dagli arresti e dalle denunce di queste settimane- soggetti giovani o anche ragazzini adolescenti".
Per il Prefetto di Palermo "la sfida, oggi, è certo salvaguardare i tanti turisti, così come i tanti cittadini palermitani che, per fortuna, affollano il nostro bellissimo centro storico e naturalmente i loro beni, i loro smartphone, i loro i-phone. Anche le sfide di oggi devono essere affrontate e vinte e ogni sforzo deve essere profuso per conseguire questi obiettivi. Occorre tuttavia chiedersi se davvero le sfide del 2025 siano sovrapponibili a quelle imposte dalle stragi del 1992 e dai gravissimi fatti di sangue che per anni oltraggiarono Palermo, al punto da richiedere una nuova operazione “Vespri Siciliani”. Immagino che chi oggi evoca “Vespri siciliani” si sia posto questo problema e a, quanto pare, ha anche trovato le proprie risposte”.
Ma, allora, come si può rassicurare il cittadino? “Certamente si tratta di forme di criminalità che non possono non suscitare la preoccupazione dei cittadini- dice Mariani - Vorrei tuttavia porre in evidenza che il conseguimento e il consolidamento della percezione della sicurezza si basa su due pilastri. Il primo è rappresentato dai servizi di controllo del territorio, poiché è indiscutibile il valore della semplice presenza dei mezzi e del personale delle forze di polizia. Un prezioso aiuto è rappresentato dai sistemi di videosorveglianza dei quali è prevista una nuova, significativa implementazione. Il secondo pilastro, che non va dimenticato, è rappresentato dalle attività investigative. Sotto questo aspetto, vorrei ricordare le consolidate capacità dei nostri apparati investigativi e l’incessante azione della Procura della Repubblica di Palermo che quest’anno ha conseguito successi estremamente importanti, sia sul piano della lotta alla criminalità organizzata sia sul piano del contrasto alla criminalità comune”.
Poi il Prefetto di Palermo Massimo Mariani ribadisce con forza: “Sotto questo specifico aspetto vorrei anche ricordare che se è vero che nelle ultime settimane si sono verificati gli episodi criminosi di cui parliamo, è altrettanto vero che vi sono stati diversi arresti e che i responsabili di alcuni degli episodi che hanno suscitato maggiore scalpore sono stati a volte individuati in poche ore e denunciati. Questi due pilastri dell’azione dello Stato rappresentano, a mio parere, un fattore che dovrebbe essere quantomeno incoraggiante”.
Ma dietro le aggressioni potrebbe esserci la mafia? O si tratta di cosiddetti ‘cani sciolti’? “Il contrasto all’organizzazione mafiosa è stato anche quest’anno particolarmente efficace ed è stato coronato da importanti operazioni di polizia giudiziaria, tra le quali vorrei ricordare “Grande inverno”. Sono stati fino a questo momento assicurati alla giustizia centinaia di soggetti indiziati di appartenere all’organizzazione mafiosa o di essere alla stessa contigui e credo che questo testimoni il costante, attento impegno della Procura della Repubblica di Palermo, così come l’ottimo lavoro degli apparati investigativi”, dice Mariani.
Ma sottolinea anche: “Per quanto riguarda gli episodi delittuosi verificatisi nel centro storico mi colpisce un fatto, cioè la constatazione che molti dei soggetti arrestati o denunciati sono giovani se non minorenni. Ricordo ancora che delle tre persone denunciate per l’aggressione ai dipendenti della Cioccolateria due hanno 15 e 16 anni. Non è la prima volta che Palermo si deve confrontare con un fenomeno ormai diffuso anche a livello nazionale, ovvero i gravi atti criminali di cui si rendono sempre più spesso responsabili i giovani, anche minorenni. È appena il caso di ricordare il triplice omicidio di Monreale di cui si sono resi responsabili ragazzi del quartiere Zen di Palermo. Si tratta, quindi, di un fenomeno criminale che si incrocia con un’area di profondo disagio per la quale i pur indispensabili strumenti della prevenzione e repressione non appaiono da soli sufficienti”. E conclude: “Siamo consapevoli della esigenza di perseguire l’obiettivo di sempre più soddisfacenti standard di sicurezza. Il confronto tra e me e le forze dell’ordine è pressoché quotidiano. Il tema è all’ordine del giorno, quasi ogni settimana, nelle riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”. (di Elvira Terranova)
Leggi tutto: Turisti aggrediti a Palermo, il Prefetto: "Rinforzati i controlli"
(Adnkronos) - C'è attesa per l'autorizzazione dei nuovi accertamenti medico-legali sulla salma di Michele Noschese, il 35enne di Napoli noto come dj Godzi, morto nella notte tra il 18 e il 19 luglio scorso a Ibiza in Spagna, dove era residente ormai da anni.
L'autorità giudiziaria locale potrebbe autorizzare già nelle prossime ore i nuovi accertamenti - una tac body e una risonanza magnetica encefalo - richiesti dai legali dei familiari dell'uomo.
Le autorità locali hanno parlato fin dal primo momento di un malore in seguito a un intervento della polizia spagnola, ma alcuni testimoni - non ancora ascoltati dagli investigatori - sostengono che Michele Noschese sia stato picchiato dai poliziotti, che lo avevano immobilizzato e ammanettato mani e piedi, e messo a pancia in giù, dopo aver aggredito un anziano vicino di casa.
Il papà, il noto medico napoletano Giuseppe Noschese, ha confermato all'Adnkronos che "non dovrebbero esserci problemi ad implementare la frettolosa autopsia d'ufficio fatta lunedì mattina in assenza di autorizzazione di chicchessia con altri accertamenti tac body ed rmn encefalo". La decisione dovrebbe arrivare nelle prossime ore. L'autopsia avrebbe rivelato che il 35enne sarebbe morto in seguito a una necrosi polmonare, sul suo corpo non ci sarebbero segni di violenza e sarebbe stato positivo a diversi stupefacenti, ma secondo i difensori gli esami non sarebbero completi e vanno integrati.
Leggi tutto: Dj Godzi morto in Spagna, verso nuovi accertamenti: "Autopsia era incompleta"
(Adnkronos) - Le storie di chi convive con una forma di cardiomiopatia sono al centro di 'Un cuore grande', che viene proiettato oggi al Giffoni film festival. Si tratta del primo docufilm dedicato alle malattie che interessano il muscolo cardiaco (miocardio), alterandone la struttura e la funzione. Tra queste la cardiomiopatia ipertrofica è la forma più comune e può causare sintomi debilitanti e gravi complicazioni. Sono sensazioni ben conosciute dalle oltre 100mila persone che in Italia presentano questa forma di patologia cardiaca. Eppure molte di loro non si sono fatte fermare da un'aritmia, da un arresto cardiaco rianimato, dall'impianto di un defibrillatore o da un trapianto di cuore. Oggi, in occasione dell'edizione 2025 del Giffoni film festival, è organizzata una proiezione speciale della pellicola - andata in onda su La7d e disponibile in streaming su La7 - seguita da una Masterclass in collaborazione con Giffoni Innovation Hub. Il docufilm, che racconta 4 storie di determinazione, speranza e fiducia per un futuro migliore, è scritto da Donatella Romani, diretto da Roberto Amato e prodotto da Telomero Produzioni. Il doppio evento - informa una nota - si tiene al Palazzo Cinema di Giffoni e al Talk post-proiezione parteciperanno Franco Cecchi, presidente Aicarm Aps - Associazione Italiana Cardiomiopatie - e i pazienti protagonisti, tra gli altri, del docufilm. L'iniziativa gode del patrocinio di Aicarm Apd ed è realizzata con il contributo non condizionante di Bristol Myers Squibb.
'Un cuore grande' racconta esperienze positive di chi ha voluto guardare al di là della malattia e vivere una vita piena, costruendo i propri sogni ogni giorno, spiega una nota. "Le cardiomiopatie sono malattie spesso familiari, ereditarie e possono essere diagnosticate in ogni fascia d'età - illustra Iacopo Olivotto, responsabile Centro Cardiomiopatie Aou Careggi e Meyer di Firenze e professore del Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica dell'Università di Firenze - Vengono diagnosticate soprattutto in adulti tra i 30 e i 50 anni e sono responsabili di buona parte delle morti improvvise giovanili, di aritmie e più raramente, di trapianto di cuore. Soprattutto, sono spesso responsabili di scompenso cardiaco che è, al momento, la terza causa di ricovero ospedaliero in Italia. La più diffusa, la cardiomiopatia ipertrofica, si caratterizza per un ispessimento delle pareti del cuore ed è frequentemente provocata dalla presenza di alcune specifiche mutazioni genetiche che possono essere trasmesse anche ai figli".
Aggiunge Cecchi: "Nonostante indubbi problemi, limitazioni e complicanze, oggi è possibile convivere con una cardiomiopatia. E' quanto dimostra, con grande chiarezza, il docufilm che presentiamo oggi e che ha il merito di accendere i riflettori su queste malattie cardiache ancora poco conosciute. Per fortuna, grazie ai continui progressi della scienza e della ricerca, è possibile gestire la patologia in modo più efficace, migliorando significativamente la qualità e l'aspettativa di vita dei pazienti e offrendo nuove prospettive per il futuro".
Il momento della diagnosi "è molto delicato - evidenzia Samuela Carigi, cardiologa dell'ospedale Infermi di Rimini - perché dobbiamo far comprendere ai pazienti che insieme percorreremo un lungo percorso per gestire al meglio la patologia, un percorso in cui loro dovranno essere protagonisti, imparando a trovare un equilibrio fra i limiti della patologia e la possibilità, grazie anche all'innovazione terapeutica, di vivere una vita piena".
Il docufilm racconta la storia di Giorgia, attrice che dopo un arresto cardiaco a 20 anni ora passa la sua vita fra un set e l'altro. Un'altra protagonista è Cristina che a 13 anni, dopo la diagnosi, ha dovuto rinunciare allo sport agonistico, ma ha scoperto la passione per i rally e ha girato il mondo. Antonio, invece, da quando ha scoperto che i suoi figli non hanno ereditato il gene mutato, è riuscito a sentire meno il peso della malattia. Infine c'è Benedetta, che sognava di fare il medico fin da piccola, ma la morte del padre per una cardiomiopatia che lo aveva portato al trapianto, sopraggiunta proprio quando lei stava per iscriversi alla facoltà di Medicina, l'ha fatta vacillare per qualche mese. Poi però è tornata sui suoi passi e oggi si impegna perché la scienza possa dare risposte ad altre famiglie come la sua. A fianco delle 4 testimonianze c'è Pamela Villoresi: l'attrice, con la sua voce, racconta il momento esatto in cui i protagonisti hanno visto la loro vita cambiare improvvisamente.
"Ascoltare le storie di 'Un cuore grande' è stato un privilegio - commentano Romani e Amato - Vedere come tutti siano riusciti a non farsi paralizzare dalla paura ci fa riflettere su come trovare un equilibrio. Anche quando il destino ti mette davanti un ostacolo apparentemente insuperabile è possibile andare avanti, se i tuoi sogni sono più grandi dei limiti, e la tua voglia di vivere è più forte delle difficoltà. Emozioni, lacrime e risate hanno accompagnato le riprese del docufilm - evidenziano - e l'ironia di Giorgia, l'entusiasmo di Cristina, la determinazione di Benedetta e la serenità di Antonio sono ricordi preziosi. Hanno tutti appunto 'un cuore grande' e non solo perché la cardiomiopatia tende a ingrossarlo. Hanno soprattutto un grande cuore, pieno di passione e gioia di vivere e questo rappresenta un messaggio straordinario per tutti noi".
Leggi tutto: Salute, 'Un cuore grande': a Giffoni il primo docufilm sulle cardiomiopatie
(Adnkronos) - Jannik Sinner continua a far parlare di sé. La decisione di richiamare Umberto Ferrara, ex preparatore atletico allontanato dopo lo scoppio del caso Clostebol, ha scatenato discussioni e polemiche intorno al tennista azzurro, che non sembra farsi influenzare però dal rumore di fondo che lo circonda. Ferrara sostituirà quindi, nel team di Sinner, Marco Panichi, da cui Jannik si è separato prima di Wimbledon 2025 e che si è unito allo staff di Holger Rune.
A commentare, o meglio a 'dribblare', la questione è stato Giacomo Naldi, ovvero il fisioterapista che applicò, durante un massaggio, su Sinner la crema contentente Closebol, con conseguente positività e squalifica di tre mesi dell'azzurro: "Ecco, ci risiamo. Ora ricomincia l’incubo, come nell’estate scorsa", ha detto Naldi a 'La Repubblica', "non ho alcune intenzione di commentare".
"È una storia che mi ha amareggiato troppo, ha danneggiato la mia immagine", ha continuato l'ex fisioterapista di Sinner, "quando sarà il momento opportuno parleremo di tutto con calma. Non voglio rovinarmi anche questa vacanza".
Leggi tutto: Sinner torna con Ferrara, Naldi amaro: "Ricomincia l'incubo"
(Adnkronos) - Le proposte della Russia per risolvere il conflitto in Ucraina, presentate durante il terzo round di colloqui di ieri a Istanbul, sono state specifiche e costruttive. Lo ha dichiarato il portavoce del presidente russo Dmitri Peskov. "L'agenda è costruttiva, concreta e mirata specificamente a un lavoro 'di sostanza' che possa portare al raggiungimento di risultati concreti", ha detto ai giornalisti.
Il Cremlino non si aspettava una svolta dal terzo round di colloqui con l'Ucraina, ha aggiunto il portavoce del Cremlino. Ha, inoltre, valutato positivamente la discussione di una serie di temi umanitari, nonché la proposta russa di creare gruppi di lavoro on line.
Ieri Mosca e Kiev hanno tenuto un terzo incontro a Istanbul, durato circa un'ora. Nel corso dei colloqui Kiev ha proposto un incontro al vertice tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin "entro la fine di agosto", mentre Mosca ha parlato di una mini-tregua di 24-48 ore. Le parti sono rimaste distanti, ma si è arrivati a un accordo per un nuovo scambio di militari e civili.
Russia e Ucraina hanno concordato un nuovo scambio di prigionieri, con il rilascio di 1.200 soldati per parte, con Mosca che ha offerto anche di consegnare a Kiev i corpi di tremila soldati uccisi. Lo ha reso noto il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, dopo il terzo round di colloqui a Istanbul: "Continuando lo scambio dei prigionieri di guerra, abbiamo concordato che almeno altri 1.200 prigionieri saranno scambiati da entrambe le parti nel prossimo futuro".
Nonostante i colloqui di pace la guerra non si ferma. E' di almeno dieci feriti il bilancio delle vittime di una nuova ondata di attacchi russi contro alcune città dell'Ucraina. Lo denunciano le autorità locali, all'indomani dei colloqui di Istanbul. Nella città centrale di Cherkasy, sette persone - compreso un bambino - sono rimaste ferite in attacchi con missili, come reso noto dal sindaco Anatolii Bondarenko. Incendi sono stati segnalati in varie zone. Niente corrente nel centro della città. Da Odessa le autorità denunciano un incendio al Pryvoz Market a causa degli attacchi russi. Danneggiato anche un palazzo di nove piani, dove risultano incendi in vari appartamenti. Distrugge una stazione di rifornimento e una casa. Sinora il bilancio da Odessa parla di almeno tre feriti, ma proseguono i lavori dei soccorritori. Anche a Mykolaiv sono stati segnalati incendi a causa di attacchi con droni. Le prime notizie parlano di danni in palazzi e magazzini.
(Adnkronos) - Nel 2024 Ferrarelle Società Benefit ha migliorato di 1,9 punti il proprio punteggio nel Benefit Impact Assessment (Bia), raggiungendo 89,6 punti e confermando la traiettoria positiva lungo tutti i criteri Esg. Il valore della produzione ha raggiunto 248 milioni di euro (+4% rispetto al 2023), con oltre 228 milioni di euro (92% del generato) redistribuiti agli stakeholder e 1,5 milioni di euro restituiti alla comunità. Il 92% della spesa complessiva ha coinvolto fornitori italiani e la presenza internazionale. L’azienda è attiva in oltre 40 paesi. Questi i numeri del Bilancio di Sostenibilità 2024 di Ferrarelle Società Benefit.
“Anche nel 2024 abbiamo dimostrato che la sostenibilità non è una narrazione di buone intenzioni, ma un insieme di risultati concreti e misurabili - commenta Cristina Miele, direttrice Amministrazione, Finanza e Controllo e Responsabile della Società Benefit di Ferrarelle - Dalla crescita dell’indice Bia alla riduzione delle emissioni, dalla valorizzazione delle nostre persone alla redistribuzione del valore economico generato, ogni azione riflette la volontà di integrare la responsabilità d’impresa nelle decisioni strategiche quotidiane. Il nostro percorso attraverso la sostenibilità prosegue, raccontando un altro anno di traguardi raggiunti e di nuove sfide che affronteremo con lo stesso rigore e la stessa trasparenza che ci contraddistinguono da sempre”.
In continuità con le passate edizioni, Ferrarelle Società Benefit ha voluto rendere il bilancio uno strumento di racconto accessibile a tutti, integrando linguaggi visivi capaci di coinvolgere emotivamente e avvicinare la sostenibilità alle persone. A firmare il progetto artistico di quest’anno è Maurizio Galimberti, maestro della fotografia a mosaico, che attraverso il linguaggio iconico della Polaroid accompagna il lettore in un racconto per immagini fatto di frammenti e visioni.
I numeri. Nel 2024, Ferrarelle Società Benefit ha ulteriormente potenziato la propria strategia ambientale, incrementando l’uso di materiali riciclati, migliorando l’efficienza energetica e abbattendo le emissioni. Il 29% del Pet utilizzato è costituito da R-Pet, pari a oltre 5.800 tonnellate, mentre l’acquisto di energia elettrica da fonti 100% rinnovabili ha permesso di evitare circa 9.500 tonnellate di CO2. Con l’entrata in funzione dell’impianto di trigenerazione nello stabilimento di Riardo, sono stati prodotti 77.678 GJ di energia. Il 76% dei rifiuti è stato avviato a recupero, secondo logiche di economia circolare.
Continuano anche i progetti di innovazione ambientale in collaborazione con partner universitari e industriali. A testimonianza del proprio impegno ambientale, l’azienda ha anche mantenuto le certificazioni Iso 14001, Iso 22000, Brc e Ifs. Un segno concreto della visione a lungo termine è rappresentato anche dagli investimenti nella Masseria delle Sorgenti Ferrarelle, un’oasi naturale di 145 ettari situata a Riardo, dove l’azienda porta avanti progetti di tutela ambientale, ricerca scientifica e valorizzazione della biodiversità.
Capitolo sostenibilità sociale. Ferrarelle ha chiuso l’anno con 428 dipendenti, di cui il 92% con contratto a tempo indeterminato, e ha incrementato la componente femminile dell’organico dell’8%. Ha inoltre ottenuto la Certificazione Uni/Pdr 125:2022 sulla parità di genere, affiancata da policy di diversity, equity e inclusion con azioni concrete su genitorialità, salute mentale (servizio di supporto psicologico gratuito per tutti i dipendenti) e coinvolgimento attivo dei collaboratori. Le ore di formazione sono aumentate del 21%, raggiungendo quota 11mila, con programmi di upskilling e percorsi manageriali. L’impegno sociale si traduce anche nel lavoro della Fondazione Ferrarelle Ets, attiva in ambito educativo, culturale e filantropico.
Infine, il valore economico generato dall’azienda ha toccato i 248 milioni di euro, di cui oltre 16 milioni reinvestiti in innovazione, sostenibilità e sviluppo industriale. Di questi, 2,7 milioni di euro sono stati destinati a progetti ambientali e 2,4 milioni a ricerca e sviluppo, soprattutto in ambito di efficientamento e rafforzamento degli standard di qualità e sicurezza. Ferrarelle Società Benefit ha inoltre mantenuto la quarta posizione nel mercato Retail ed è il secondo gruppo italiano a valore nel settore Horeca.
Leggi tutto: Sostenibilità, report Ferrarelle: 1,5 milioni di euro restituiti alla comunità
(Adnkronos) - Saranno, alla fine, al 15% i dazi sulle merci europee importate negli Stati Uniti? Al momento nessuno può saperlo con certezza, se non Donald Trump. Per rendere effettivo il risultato della difficile trattativa sull'asse Bruxelles-Washington serve il via libera del presidente americano.
Perché Trump non dovrebbe accettare un 'compromesso' che certifica una sostanziale asimmetria e quindi un vantaggio per la parte americana? Escludendo questioni di merito, che evidentemente non ci sono, è un'ipotesi che si deve prendere in considerazione nel caso in cui scegliesse di andare allo scontro totale, lasciando partire le tariffe annunciate per il 1 agosto e accettando la ritorsione europea.
Perché, invece, l'Europa ha accettato di spingersi così avanti nelle sue concessioni? Una volta capito che il concetto stesso di reciprocità era diventato un obiettivo troppo ambizioso, ha scelto di limitare i danni, neutralizzando le conseguenze, ritenute catastrofiche, di un 'no deal'. Questo perché bisogna intendersi sul significato reale dei dazi al 15%. Si sta parlando della tariffa imposta sui prodotti europei venduti negli Stati Uniti. Al contrario, non ci sarebbero dazi o sarebbero appena sotto il 5% per le merci americane vendute in Europa.
Quanto è pesante questa asimmetria? Più di quello che dice nominalmente la differenza tra 15 e 0 o 4,8%, perché si deve sommare l'effetto cambio che, di fatto, raddoppia il vantaggio americano.
Ci sono ancora margini di trattativa? Ci sono soprattutto su un aspetto chiave. Trump non si accontenterebbe del 15%, e delle conseguenze descritte, ma vorrebbe dazi più alti in tre settori chiave: auto, farmaci e semiconduttori. E si entra in questo modo in un terreno in cui l'Europa non può e non vuole entrare, anche per le pressione di alcuni stati membri forti, su tutti Germania e Francia ma anche l'Italia, particolarmente esposta sui farmaci.
Cosa fa l'Europa in attesa di Trump? Bruxelles non può rimanere ferma in attesa di Trump. Per questo l’Ue, sta per approvare la sua risposta da 93 miliardi di euro, con i contro dazi che scatterebbe a partire dal 7 agosto in caso di mancato accordo. Ma sarebbe una parte del costo da pagare, e far pagare agli Stati Uniti, per il 'no deal'.
Chi pagherà alla fine la guerra commerciale? C'è una sola certezza, in queste ore, il costo dei dazi, nella proporzione finale che assumeranno, peseranno sulle imprese, europee e americane, e sui consumatori, europei e americani. (Di Fabio Insenga)
Leggi tutto: Dazi Trump, il 'compromesso' 15% lo pagano imprese e consumatori (europei e americani)
(Adnkronos) - Ursula von der Leyen vola in Cina per incontrare il leader Xi Jinping. "In questi 50 anni la cooperazione è cresciuta in termini di profondità e di portata. E sia l'Europa che la Cina sono profondamente cambiate", ha detto la presidente della Commissione europea a Pechino per il summit per i '50 anni di legami tra Europa e Cina'. Oggi l'Europa e il gigante asiatico "sono due delle tre maggiori potenze economiche e commerciali al mondo. E le nostre relazioni sono tra le più importanti e significative al mondo - ha affermato - I nostri scambi bilaterali di beni superano i due miliardi di euro al giorno. L'Europa ha sostenuto per decenni lo sviluppo economico della Cina e continua a farlo. Ma, con l'approfondirsi della nostra cooperazione, si sono anche accentuati gli squilibri". E, ha rimarcato, "è essenziale riequilibrare le nostre relazioni bilaterali".
Perché, ha osservato, "per essere sostenibili le relazioni devono essere di vantaggio reciproco" e per questo "è fondamentale che la Cina e l'Europa riconoscano le rispettive preoccupazioni e propongano soluzioni concrete". "Sui temi cruciali del cambiamento climatico e della tutela dell'ambiente, abbiamo un'agenda positiva - ha proseguito von der Leyen - Condividiamo un impegno forte per l'Accordo di Parigi e la sua piena attuazione e lavoreremo insieme per il successo della Cop30".
"Presidente Xi - ha concluso nelle prime dichiarazioni - i prossimi 50 anni delle nostre relazioni sono da scrivere. È un'occasione per riequilibrare i nostri rapporti per la popolazione della Cina e quella dell'Europa". "Grazie, presidente Xi, per ospitarci a Pechino - ha poi scritto su X von der Leyen - Le nostre relazioni sono importanti a livello globale e deve funzionare per entrambe le parti, per le nostre popolazioni, per le nostre aziende".
Fare la "scelta strategica giusta", lavorare per "rafforzare la comunicazione e la fiducia", per "approfondire la cooperazione" in "una situazione internazionale più difficile e complessa" per "garantire maggiore stabilità e certezza al mondo con relazioni stabili e solide" tra Cina e Ue. Sono i punti trasmessi dal leader cinese, Xi Jinping, in risposta alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, a Pechino per il summit Ue-Cina.
"Di fronte a una trasformazione accelerata a livello globale, che non si vedeva da un secolo, e di fronte a un mondo in continua evoluzione e turbolento, i dirigenti cinesi ed europei devono ancora una volta dimostrare visione e leadership e fare la giusta scelta strategica", ha detto il leader cinese, che - secondo le dichiarazioni diffuse dall'agenzia ufficiale cinese Xinhua - ha evidenziato come le relazioni tra Cina e Ue siano arrivate a "un altro punto cruciale nella storia". Xi ha insistito su "rispetto", ricerca di "punti comuni" pur nelle "differenze" e su "apertura" e "cooperazione".
Anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha detto al leader cinese Xi Jinping di auspicare "progressi concreti" sul commercio. "L'Ue resta impegnata ad approfondire la nostra partnership bilaterale, con progressi concreti nell'affrontare le preoccupazioni con rispetto, buona volontà e onestà - ha detto Costa a Pechino per il summit Ue-Cina - Abbiamo bisogno di progressi concreti sulle questioni relative a commercio ed economia. Entrambi vogliamo che le nostre relazioni siano equilibrate, reciproche e con vantaggi reciproci".
Leggi tutto: Ue-Cina, von der Leyen: "Riequilibrare relazioni". Xi: "Bisogna fare scelta giusta"
(Adnkronos) - 'Temptation Island', in onda ieri su Canale 5, ha dominato il prime time con 3.516.000 spettatori e il 28.4% di share. Al secondo posto, 'Sister Act – Una svitata in abito da suora' su Rai1, con 1.876.000 spettatori e il 13% di share. Terzo piazzamento per 'Rocco Schiavone' in replica su Rai2, con 836.000 spettatori e il 5.8% di share.
A seguire, tra gli altri ascolti di prime time: 'Il Caso' su Rai3 (696.000 spettatori, share 4.8%), 'Chicago Med' su Italia1 (626.000 spettatori, share 4.5%), 'Zona Bianca' su Rete4 (596.000 spettatori, share 5.1%), 'La Torre di Babele' su La7 (585.000 spettatori, share 3.8%), 'La maschera di Zorro' su Tv8 (338.000 spettatori, share 2.5%), 'Mai Stati Uniti' sul Nove (311.000 spettatori, share 2.1%).
In access prime time, 'La Ruota della Fortuna' su Canale5, con 3.683.000 spettatori e il 23.6% di share, ha staccato di oltre 5 punti percentuali 'Techetechetè' su Rai1 (2.676.000 spettatori, share 17.1%).
Nel preserale ha vinto invece Rai1 con 'Reazione a Catena – L’Intesa Vincente' (2.046.000 spettatori, share 21.3%) e 'Reazione a Catena' (3.035.000 spettatori, share 25%) che hanno superato 'Sarabanda – Prima Sfida' (1.473.000 spettatori, share 17.1%) e 'Sarabanda' (2.031.000 spettatori, share 18.4%) in onda su Canale 5.
Leggi tutto: Ascolti tv 23 luglio, Temptation Island da record: vince e vola al 28,4%
(Adnkronos) - Nuove rivelazioni sulla scomparsa dell'attore statunitense Matthew Perry, l'indimenticabile Chandler Bing della serie tv 'Friends'. Un medico californiano, il dottor Salvador Plasencia, ha ammesso la propria responsabilità davanti al tribunale federale di Los Angeles, dichiarandosi colpevole di quattro capi d'accusa legati alla somministrazione illegale di ketamina all'attore, deceduto nell'ottobre 2023 all'età di 54 anni. La sentenza per il dottor Plasencia è attesa nei prossimi mesi: rischia fino a 40 anni di carcere.
Plasencia è una figura chiave nell'inchiesta sulla morte di Perry che coinvolge in totale cinque persone. I pubblici ministeri federali accusano il medico di aver sfruttato la vulnerabilità di Perry, ben nota a Hollywood e al grande pubblico, a causa della sua lunga lotta contro la dipendenza da sostanze. Gli avvocati difensori del medico hanno chiesto il patteggiamento per quattro capi d'accusa di distribuzione di ketamina. La pubblica accusa ha ritirato ulteriori capi in cambio della collaborazione del dottor Plasencia, che ha ammesso di aver fornito illegalmente all'attore una consistente quantità di farmaco.
Matthew Perry seguiva da tempo un trattamento terapeutico con ketamina, un anestetico dissociativo impiegato anche in ambito psichiatrico per il trattamento della depressione resistente. Tuttavia la sostanza, se usata impropriamente, può avere effetti euforici e diventare altamente pericolosa. Secondo le autorità di polizia, il popolare attore sarebbe ricaduto nella dipendenza durante l'autunno 2023, aprendosi così a contatti con fornitori privi di scrupoli.
Le indagini hanno rivelato che il dottor Plasencia non solo si procurava la ketamina tramite un altro medico complice, il dottor Mark Chavez (che ha anch'egli ammesso le proprie responsabilità), ma si recava personalmente presso l'abitazione dell'attore per somministrargli le dosi, o le consegnava al suo assistente. In appena due settimane, Plasencia avrebbe distribuito una ventina di flaconi della sostanza. Acquistati a 12 dollari l'uno, sarebbero stati rivenduti a Perry per somme vicine ai 2.000 dollari a flacone, secondo quanto emerso dalle indagini.
Uno dei dettagli più scioccanti emersi dall’inchiesta riguarda un messaggio inviato da Plasencia pochi giorni prima della morte dell'attore: "Mi chiedo quanto mi pagherà questo idiota", avrebbe scritto in riferimento a Perry. Un cinismo che, secondo la pubblica accusa, rivelerebbe la natura predatoria di questa rete di fornitori che orbitava intorno alla celebrità hollywoodiana.
Accanto a Plasencia, figura un'altra sospettata chiave: Jasveen Sangha, soprannominata la "regina della ketamina" a Hollywood. Questa donna con doppia cittadinanza statunitense e britannica di 41 anni è accusata di aver fornito la dose fatale all'attore. Si è dichiarata innocente ma, se condannata, rischia l'ergastolo. Anche l'assistente personale di Perry e un intermediario coinvolto nei traffici illeciti hanno deciso di collaborare con la giustizia, accettando di dichiararsi colpevoli.
Leggi tutto: Matthew Perry, il medico ammette: "Gli ho dato io la ketamina"
(Adnkronos) - I lavoratori specializzati sono sempre più introvabili: lo confermano i dati pubblicati da Unioncamere e il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel 2024 ammonta al 47,8% la difficoltà di reperire personale, in aumento del 2,7% rispetto al 2023. Tra le regioni più in difficoltà ci sono Veneto, Umbria e Friuli-Venezia Giulia con il 65% circa di lavoratori introvabili; seguono Trentino-Alto Adige con 62,7%, Piemonte – Valle d’Aosta, Toscana ed Emilia-Romagna, con il 61,7% e la Lombardia con 61,2%. A pesare su questa carenza il mismatch tra scuola e lavoro, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, ma anche il cosiddetto paradosso del ‘grande spreco’ rappresentato dai giovani inattivi, che riguarda un quarto dei giovani tra 25 e 34 anni.
Ne parla con Adnkronos/Labitalia l’imprenditrice piemontese Paola Veglio, amministratore delegato di Brovind, attiva nel mondo dell’automazione industriale, che da anni denuncia la difficoltà a trovare giovani lavoratori. Nel suo caso, il problema è acuito dalla particolare dislocazione geografica della sua azienda: il piccolo borgo di Cortemilia, nell’Alta Langa, lontano dai servizi offerti dalle grandi città.
“Impazzire per trovare lavoratori qualificati - spiega - è un lusso che il nostro Paese non può permettersi. Penso sia sempre più importante che tra scuola e tessuto imprenditoriale ci sia maggior vicinanza, in modo che i giovani possano toccare con mano cosa significhi lavorare in azienda. I percorsi di stage o l’alternanza scuola lavoro sono utili ma non sufficienti. Dovrebbe esserci una maggior presenza fisica dei ragazzi sul luogo di lavoro, per capire cosa si faccia realmente, in modo che una volta preso il diploma possano avere le idee più chiare su ciò che vorranno fare. Sto lavorando concretamente per ridurre questo gap, costruendo un dialogo produttivo con le scuole tecniche del territorio. Spero che anche altre aziende vorranno fare altrettanto”.
“Brovind - sottolinea - vive un duplice problema, da un lato fatica a trovare personale qualificato, dall’altro i giovani sono poco inclini a lavorare in un piccolo borgo. Per queste ragioni cerchiamo di far coincidere le esigenze del welfare aziendale con quelle del welfare territoriale. Con la crescita dell’organico, in Brovind la mensa era diventata troppo piccola, ma il territorio non offriva soluzioni utili per agevolare la pausa pranzo. Per questo, ho ristrutturato e riaperto un ristorante pizzeria chiuso da anni che ospita 60 dipendenti a mezzogiorno, ma accoglie anche i cittadini e i turisti del borgo. Grazie agli sforzi del comune, finalmente a Cortemilia è presente un asilo nido e Brovind paga la retta ai figli dei propri lavoratori”.
“Da qualche anno - racconta - il mondo del lavoro è cambiato: oggi sono le persone a scegliere l’azienda in cui lavorare. È più difficile agganciare i giovani, perché il loro modo di pensare è diverso dalle generazioni precedenti; finché non entreremo in sintonia con loro sarà difficile coinvolgerli. Si potrebbe partire da una narrazione diversa del lavoro in fabbrica, oggi sempre più tecnologicamente sofisticato, per riqualificare l’immagine dell’operaio e renderla più interessante”.
“Ci vorrebbero più incentivi - sottolinea l’imprenditrice - per assumere i giovani e dovrebbe essere reintrodotta l’opportunità ai minorenni di partecipare agli stage estivi: oggi i ragazzi hanno a disposizione solo l’esperienza di alternanza scuola-lavoro e spesso arrivano ai 18 anni completamente spaesati e senza avere la minima idea di come funzioni il mondo lavorativo. Il paradosso - ammette - di un’Italia che non trova lavoratori mentre i giovani restano ai margini dovrebbe farci riflettere: forse non sono loro a essere lontani dal lavoro, ma il lavoro a non parlare più la loro lingua. Se vogliamo che borghi storici come Cortemilia continuino a vivere, serve più coraggio nel ripensare il lavoro: renderlo accessibile, umano e connesso al futuro delle nuove generazioni, non al passato delle imprese”.
Leggi tutto: Lavoratori specializzati cercasi, la sfida dell’imprenditrice Paola Veglio
(Adnkronos) - La Formula 1 torna in pista. Da domani, venerdì 25 luglio, a domenica 27, si corre a Spa-Francorchamps per il Gp del Belgio, tredicesimo appuntamento del Mondiale - in diretta tv, anche in chiaro, e streaming. Si riparte dal dominio McLaren e dalla doppietta Norris-Piastri nel Gp di Gran Bretagna a Silverstone, dove Nico Hulkenberg è riuscito a strappare il primo podio della carriera precedendo la Ferrari di Lewis Hamilton. Tanta voglia di riscatto quindi per la Rossa dell'inglese e di Charles Leclerc. Dalle prime sessioni di prove libere alla gara, ecco gli orari del weekend, il programma e dove vedere il Gran Premio del Belgio.
Ecco il programma del Gp del Belgio:
Venerdì 25 luglio
Ore 12.30 Prove Libere 1
Ore 16.30 Qualifiche gara Sprint
Sabato 26 luglio
Ore 12 Gara Sprint
Ore 16 Qualifiche
Domenica 27 luglio
Ore 15 Gara
Tutti gli appuntamenti del Gp del Belgio saranno trasmessi in diretta televisiva sui canali SkySport. Le qualifiche della gara Sprint di venerdì 25 luglio e la stessa gara corta di sabato 26 saranno trasmesse anche in chiaro su TV8, mentre qualifiche e Gp si potranno vedere senza abbonamento in differita. Il weekend di Formula 1 si potrà seguire in streaming anche sull'app SkyGo e su NOW, oltre che, quando previsto in diretta, sulla piattaforma web di TV8.
Leggi tutto: Formula 1, si corre in Belgio: il programma e dove vedere il Gp in tv
(Adnkronos) - Il Milan punta Dusan Vlahovic per l'attacco. L'ultima pista per regalare un centravanti a Max Allegri porta al serbo della Juventus, sempre più ai margini del progetto bianconero con l'arrivo di Jonathan David e l'intenzione di (ri)acquistare Randall Kolo Muani. Secondo le ultime news di calciomercato di oggi, giovedì 24 luglio, Vlahovic sarebbe uno dei principali obiettivi rossonero, che già hanno avviato i primi contatti con la Juve.
Gli ostacoli, in questo caso, sono tanti. Il Milan non sarebbe disposto a investire troppi soldi per il cartellino, spingendosi non oltre i 25 milioni, che potrebbero arrivare a 30 con l'inserimento di bonus. Cifra che non convincerebbe la Juve, che vorrebbe aspettare qualche squadra straniera per vendere il suo attaccante. Poi c'è lo scoglio ingaggio: Vlahovic è a bilancio per 24 milioni lordi e ne guadagna circa 12 netti, una cifra fuori budget per i rossoneri.
Da qui l'idea di imbastire uno scambio con la Juventus che possa comprendere un difensore, Malick Thiaw, che ha rifiutato il Como nelle scorse settimane, o Stahinja Pavlovic. Necessario però, per far quadrare i conti, che il giocatore si abbassi sensibilmente l'ingaggio, considerando che il più pagato della rosa rossonera al momento è Rafa Leao con i suoi 7 milioni di stipendio.
Leggi tutto: Milan, pista Vlahovic per l'attacco: contatti con la Juventus
(Adnkronos) - Ancora una ‘fumata nera’ in Commissione Vigilanza Rai, convocata questa mattina per esprimere parere vincolante sul presidente del consiglio di amministrazione in pectore, ovvero Simona Agnes. La maggioranza ha infatti disertato in blocco la votazione, facendo così mancare il numero legale necessario per la validità del voto.
A quanto apprende l’Adnkronos, erano presenti Dario Carotenuto, Annalaura Orrico e Gaetano Amato per M5S, Stefano Graziano del PD e Maria Elena Boschi di Italia Viva. Prosegue dunque lo stallo in Vigilanza, che nasce dalla scelta della maggioranza di disertare le sedute della commissione a seguito del rifiuto della minoranza di appoggiare la candidatura di Simona Agnes.
Leggi tutto: Rai, maggioranza diserta ancora seduta in Vigilanza su voto per presidente