
(Adnkronos) - Essity, azienda attiva nel settore dell'igiene e della salute, entra tra le best practice italiane nell’ambito della campagna nazionale 'I cantieri della transizione ecologica' di Legambiente. Una iniziativa con la quale l'associazione racconta progetti ed esperienze virtuose che promuovono la transizione ecologica ed energetica nel nostro paese, generando importanti benefici ambientali, economici e occupazionali.
Oggi la visita di una delegazione di Legambiente presso lo stabilimento produttivo di Altopascio alla presenza delle istituzioni locali. “L’industria manifatturiera italiana, leader in Europa, è posta oggi di fronte ad una sfida cruciale - dice Serena Carpentieri, vicedirettrice di Legambiente - trasformare la sostenibilità in una leva strategica per l’innovazione e la competitività. Gli interventi realizzati da Essity sono parte di un modello virtuoso, da replicare sempre più su scala nazionale, che dimostrano come, nel settore industriale, sia possibile ben coniugare l’eccellenza produttiva con il rispetto per l’ambiente e l’innovazione con la sostenibilità. Affinché ciò si realizzi in modo capillare, all’Italia serve un piano industriale fatto di semplificazioni, autorizzazioni veloci, controlli più adeguati, innovazione tecnologica, fonti rinnovabili e circolarità delle produzioni”.
Per Sara D’Ambrosio, sindaca di Altopascio, “avere sul nostro territorio un’azienda come Essity, all’avanguardia nell’innovazione e nella sostenibilità, è motivo di orgoglio per tutta la comunità. Il loro impegno concreto nel ridurre l’impatto ambientale e nel promuovere soluzioni green rappresenta un esempio positivo che contribuisce non solo alla crescita economica, ma anche alla tutela del nostro ambiente”.
“Sono felice di questo importante riconoscimento da parte di Legambiente, che premia il nostro impegno concreto verso la sostenibilità - afferma Stefania Pardini, Site Manager dello stabilimento Essity di Altopascio - Un risultato che non sarebbe stato possibile senza la dedizione e la passione di tutte le persone che ogni giorno lavorano con responsabilità e attenzione per un futuro più green. Ringrazio l’azienda per il sostegno continuo e tutti i nostri collaboratori che rendono possibile questa trasformazione”.
Al cuore della trasformazione sostenibile dello stabilimento di Altopascio c’è il sistema di cogenerazione ad alto rendimento ReEnergy, entrato in funzione nel 2022. Frutto di un investimento di circa 6 milioni di euro, questo impianto innovativo, alimentato a gas naturale e progettato per un futuro utilizzo dell’idrogeno, consente di produrre simultaneamente energia elettrica e termica, ottimizzando l’efficienza energetica. Già oggi l’installazione della turbina ha portato ad una riduzione del 60% delle emissioni NOx rispetto alla precedente configurazione. Oltre a ReEnergy, nello stabilimento di Altopascio è presente anche un impianto fotovoltaico che produce annualmente 180mila MWh, equivalente a una riduzione di 50 tonnellate di CO2.
Essity è impegnata anche nella tutela e salvaguardia del patrimonio idrico. Lo stabilimento di Altopascio si distingue per la gestione dell’acqua tramite un sistema di raccolta e riutilizzo delle acque piovane che consente di coprire fino al 25% del fabbisogno del sito, con una capacità annua di 45mila m3 (pari a 18 piscine olimpioniche). Anche gli stabilimenti di Porcari e Collodi sono impegnati per la riduzione dei consumi di acqua fresca e ad oggi registrano rispettivamente il 14% e l’11% di riduzione (2024 vs 2022). L’obiettivo complessivo di Essity in Italia è la riduzione del 25% dell’utilizzo di acqua dolce entro il 2032, contribuendo alla salvaguardia delle risorse idriche.
Non solo. Con il progetto Crush, avviato nel 2019 nello stabilimento di Collodi, Essity valorizza sottoprodotti agroalimentari italiani (come residui di arance, mais e caffè) trasformandoli in materia prima per la produzione di carta tissue di alta qualità, biodegradabile e certificata Ecolabel. Questo approccio innovativo permette di sostituire fino al 15% della cellulosa tradizionale, riducendo l’impatto ambientale e creando un circolo virtuoso di economia circolare. Inoltre, lo stabilimento di Porcari ha implementato un sistema virtuoso di riutilizzo dei fanghi di cartiera tramite il Progetto Fanghi, in collaborazione con l’azienda italiana T2D S.p.A., che impiega i fanghi derivanti dalla produzione come materia prima per la produzione di laterizi. Questo ha portato a una drastica riduzione dei rifiuti in discarica, passati dal 9,9% del 2020 allo 0,1% del 2024, e a un risparmio economico significativo.
Essity, presente in Italia dal 1985, si distingue per un modello produttivo basato sull’innovazione tecnologica e sulla sostenibilità ambientale. La certificazione ISO 14001 dello stabilimento di Altopascio e l’utilizzo di materiali riciclati negli imballaggi (dal 30% al 60%) confermano la volontà dell’azienda di gestire il 100% dei rifiuti prodotti con recupero materiale o energetico.
“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento da parte di Legambiente, realtà con cui collaboriamo da anni e che ci supporta nell’individuare le strategie migliori per essere sempre più innovativi e sostenibili allo stesso tempo - afferma Massimo Minaudo, Country Manager di Essity in Italia - Sappiamo che il percorso è lungo ma sfidante, ma allo stesso tempo imprescindibile per andare incontro alle esigenze dei nostri clienti e preservare le risorse del nostro Pianeta”.
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(Adnkronos) - Risolto il rapporto di lavoro tra la Rai e il giornalista Enrico Varriale. Lo comunica la stessa Rai, riferendo che "l’ex giornalista di Rai Sport è stato licenziato per 'giusta causa' in seguito ai due procedimenti penali, uno arrivato a sentenza di primo grado, in cui Varriale è stato condannato per lesioni e stalking".
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(Adnkronos) - "Come si fa a non mettere dentro tutte le tecnologie che ci permettono di raggiungere i target climatici se contemporaneamente si dice che non c'è tempo?". Così Francesco Corvaro, Inviato Speciale per il Cambiamento climatico, intervenendo all’Assemblea di Assogasliquidi-Federchimica, introduce il concetto di "inclusività tecnologica" rispetto alla sfida del cambiamento climatico.
"Il tema che invece vedo pericoloso è l'approccio diplomatico che si sta imponendo, un approccio bilaterale piuttosto che multilaterale. Perché il cambiamento climatico per sua natura necessita di un approccio multilaterale. La sfida al cambiamento climatico non è una gara a chi arriva primo ma è una gara ad arrivare insieme. Quindi mantenere sì una leadership ma nell'ottica di trainare dietro il resto del mondo", aggiunge.
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(Adnkronos) - "Questo è un momento significativo perché stiamo trasformando la nostra politica energetica. Un momento che richiede delle responsabilità perché le decisioni che prendiamo oggi avranno un effetto sul benessere dei nostri figli e dei nostri nipoti negli anni a venire. Quindi questo è il momento delle responsabilità comuni. Non ci si può tirare indietro, non ci si può dividere". Così Aurelio Regina, presidente Fondimpresa e delegato per l’energia di Confindustria, nel suo intervento all’Assemblea di Assogasliquidi-Federchimica ‘Energia e ambiente nei nuovi scenari internazionali ed europei: il ruolo dei gas liquefatti tra sostenibilità, innovazione e servizio al consumatore’, questa mattina a Roma.
"Le nuove direttive e regolamenti europei ci impongono limiti sempre più stringenti, generano costi aggiuntivi, complessità organizzative, ma dietro ogni sfida c'è anche un'opportunità. Innanzitutto dobbiamo pretendere che i proventi Ets vengano reinvestiti nei settori che li generano, restituendo anche valore alle imprese e ai cittadini", dice Regina.
Nel settore dei trasporti "non possiamo accettare che l'elettrificazione sia l'unica strada percorribile. Ormai è chiaro che non può esserlo. Un approccio così rigido ed esclusivo, che peraltro notiamo anche su altri fronti, non solo ignora le differenze territoriali, industriali ma rischia anche di diventare insostenibile. Noi da sempre sosteniamo una pluralità tecnologica. Accanto all'elettrico e all'idrogeno, che presenta problematiche di costi, di implementazione ancora importanti, a nostro avviso servono soluzioni concrete, disponibili, come i biocarburanti, il bio-Gpl, il bio-Gnl, che sono una risposta immediata accessibile e sostenibile, perché riducono le emissioni lungo l'intero ciclo di vita, mantengono attive filiere nazionali di eccellenza, garantiscono competitività".
Quindi "rivedere i regolamenti comunitari sulle emissioni di CO2 è, per nostro avviso, urgentissimo. Vietare, di fatto, i motori endotermici significherebbe bloccare innovazioni già pronte e aggravare l'invecchiamento del parco circolante, con effetti opposti a quelli desiderati. Noi proponiamo strumenti come il Carbon Correction Factor per misurare e premiare i benefici ambientali dei biocarburanti. Un'altra priorità per ridurre le emissioni del settore dei trasporti è il rinnovo del parco mezzi. Camion e navi obsolete non solo inquinano ma minacciano la competitività del nostro Paese".
Quanto alla direttiva Case Green, il recepimento "deve essere affrontato con un alto livello di pragmatismo. Non possiamo imporre alle famiglie, in una fase come questa in cui, peraltro, la disponibilità dei redditi è un fattore di grande preoccupazione, soluzioni che sono costose, uniche, ignorando la povertà energetica e le diverse condizioni territoriali. Biometano, bioGpl e bioGnl sono un'alternativa concreta. Permettono di ridurre le emissioni, mantenere bassi i costi per i cittadini e valorizzare le competenze industriali italiane. Chiediamo, nuovamente, che la normativa europea riconosca la neutralità tecnologica anche in questo settore".
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(Adnkronos) - "È adesso che si decide il futuro dell'industria europea e a guidarci deve essere pertanto quello che noi definiamo il principio di neutralità tecnologica. Per questo il governo ha assunto una posizione anche molto chiara: tutte le tecnologie vanno prese in considerazione". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nel video messaggio inviato all'Assemblea di Assogasliquidi-Federchimica che si tiene oggi a Roma.
"Stiamo affrontando insieme nuovi scenari nazionali, europei e globali. La transizione energetica segna un periodo particolarmente rilevante per tutto il comparto energetico e quindi anche per i settori del Gpl e Gnl. Serve, non c'è dubbio, un dialogo, una collaborazione. È necessario anche riflettere sulla mobilità. L'industria europea dell'auto è in enorme difficoltà; non possiamo permetterci scelte ideologiche, servono atti concreti e la scelta del solo elettrico non è una soluzione realmente percorribile", afferma.
"Tra le tecnologie per la transizione può trovare tanto spazio anche il Gpl, carburante alternativo già pronto ed economicamente accessibile. Si tratta di un aspetto decisivo perché la transizione non ci può essere se dimentichiamo le esigenze reali e le reali capacità di spesa anche dei nostri cittadini. È adesso che si decide il futuro dell'industria europea e a guidarci deve essere pertanto quello che noi definiamo il principio di neutralità tecnologica", rimarca Pichetto.
"L'alternativa a tutto questo rischia di essere la deindustrializzazione. Per questo il governo ha assunto una posizione anche molto chiara: tutte le tecnologie vanno prese in considerazione. Su questo tema siamo determinati e, da parte mia e da parte del governo, andremo avanti. È una posizione che portiamo in ambito europeo, che portiamo nella discussione della nuova legge sul clima e che naturalmente sarà anche oggetto dell'incontro tra i leader dei nostri paesi nella seconda metà di ottobre ma che diventa fondamentale per darci un percorso che dia un futuro ai nostri paesi", conclude.
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(Adnkronos) - Il dolore cronico interessa oltre 10 milioni di italiani. Ma dalla comparsa dei primi sintomi all'avvio di una terapia possono passare anche degli anni. Come migliorare l'accesso alla diagnosi e alle cure? Provano a rispondere gli esperti di 'Dolore cronico - Presa in carico e appropriatezza prescrittiva', titolo del secondo episodio del vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico', una serie realizzata da Adnkronos in partnership con Sandoz. Alcuni pazienti, nonostante la terapia impostata dal medico di medicina generale, non risolvono il problema del dolore. "E' qui che nasce la complessità - spiega Alberto Magni, responsabile scientifico macroarea fragilità Simg, Società italiana di medicina generale - perché da un lato bisogna indagare la causa del dolore, dall'altro occorre prenderlo in carico come problema a sé, indipendentemente dalla patologia".
Prima di varcare la soglia di un ambulatorio medico, chi soffre di questo disturbo si rivolge al farmacista, come si scopre nel vodcast disponibile sul canale YouTube di Adnkronos e su Spotify. "In Italia ci sono 20mila farmacie - sottolinea Paolo Betto, vicedirettore di Federfarma, Federazione nazionali dei titolari di farmacia - e ogni giorno vi entrano circa 4 milioni di persone, soprattutto donne, spesso caregiver della famiglia. E' chiaro quindi che il farmacista rappresenti un primo presidio fondamentale". Il suo ruolo, descrive Betto, si sviluppa in due fasi: "All'inizio il farmacista orienta il paziente, indirizzandolo verso lo specialista o la struttura adeguata. Poi diventa una figura chiave per l'aderenza terapeutica, aiutandolo a seguire correttamente la cura". Per Gian Domenico Manna, Head of Medical Affairs di Sandoz, la sfida principale per migliorare l'accesso alle cure si vince andando oltre la semplice disponibilità dei farmaci. "E' importante che ognuno faccia la propria parte - osserva - Come azienda farmaceutica possiamo agire su due canali: la formazione e l'informazione. La formazione riguarda la comunità scientifica, i farmacisti, tutti gli operatori sanitari: serve un aggiornamento continuo sia sulla patologia sia sulle terapie. L'informazione, invece, deve raggiungere anche il paziente, spingendolo ad agire e a non rimandare" la richiesta di aiuto.
Quando il paziente accede finalmente a un centro di terapia antalgica, si apre un nuovo fronte: il ritorno sul territorio. "L'integrazione ospedale-territorio è la vera sfida - conferma Magni - Servono tre cose: una formazione comune tra i medici, un linguaggio condiviso supportato da strumenti, come il fascicolo sanitario elettronico, e una maggiore comunicazione diretta tra professionisti, ad esempio tramite teleconsulenze. In questo modo si eviterebbe che il paziente diventi un mero portatore di referti da un medico all'altro". La Simg sta già lavorando a progetti pilota. In questo dialogo, anche la farmacia può giocare un ruolo più strutturato. "Se vogliamo un modello realmente efficace - suggerisce Betto - serve un fascicolo sanitario elettronico operativo e condiviso. Inoltre, la farmacia può diventare luogo di telemedicina: il paziente potrebbe collegarsi con il medico direttamente dalla farmacia, con il farmacista come supporto. Sarebbe un modo concreto per semplificare il percorso di cura". Sono solo alcuni contenuti del secondo episodio del Vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico', online sul canale YouTube e nella sezione podcast di adnkronos.com e su Spotify.
Leggi tutto: Salute, anni per la diagnosi di dolore cronico: un vodcast per facilitare il percorso

(Adnkronos) - Passaggio generazionale, operazioni societarie, digitalizzazione: sono tre momenti cruciali che segnano la trasformazione di un’impresa, quelli che ne ridefiniscono l'identità e aprono nuove sfide. Ed è proprio per sostenere i dirigenti delle pmi italiane impegnate in queste fasi evolutive che Fondirigenti, il fondo interprofessionale leader per la formazione continua del management promosso da Confindustria e Federmanager, ha lanciato l'Avviso 2/2025 con un finanziamento complessivo di 1,5 milioni di euro.
"Ciascuno di questi passaggi rappresenta un punto di svolta che prefigura una vera e propria metamorfosi dell’impresa - che richiede consapevolezza, coraggio e capacità di adattamento", spiega il direttore generale Massimo Sabatini. "Questi cambiamenti non sono solo operativi, ma anche culturali e valoriali, incidendo profondamente sul dna dell'impresa e aprendo nuove sfide che devono essere sostenute con competenze manageriali e strumenti formativi adeguati", continua.
Queste trasformazioni assumono un significato particolarmente rilevante per il tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da una forte presenza di imprese familiari. I numeri parlano chiaro: oltre il 90% delle aziende italiane è a controllo familiare, e circa 35.000 di queste aziende affrontano ogni anno un passaggio generazionale ma solo il 30% delle imprese familiari supera la prima transizione. Si tratta di fenomeni imponenti anche dal punto di vista finanziario. Il trasferimento di ricchezza previsto nei prossimi quindici anni – è stimato infatti in circa 2000 miliardi di euro – che interesserà soprattutto il passaggio dai baby boomer ai loro eredi.
Il passaggio generazionale non è però solo una questione di successione. Si tratta di tramandare visione, valori e competenze, spesso confrontandosi con resistenze legate all'identificazione dell'imprenditore con l'azienda. Per affrontare questa fase delicata, molte pmi scelgono di affiancare alla transizione familiare un’evoluzione organizzativa più ampia, evolvendo verso una gestione manageriale, aprendo il capitale a terzi o collaborando con altre realtà attraverso fusioni e acquisizioni. In questo scenario, la digitalizzazione può giocare un ruolo chiave, migliorando l'efficienza dei processi, abilitando nuovi modelli di business e facilitando la trasmissione del sapere aziendale tra generazioni.
L'Avviso 2/2025 prova a rispondere a queste esigenze offrendo alle pmi aderenti o neo-aderenti a Fondirigenti un finanziamento fino a 12.500 euro per azienda, destinato a piani formativi che accompagnino l'impresa e i suoi dirigenti in uno dei tre ambiti chiave. Per il passaggio generazionale, si punta a rafforzare competenze di governance, gestione finanziaria, strategie di continuità e compliance. Per le operazioni societarie, il focus è su finanza aziendale, diritto societario, fiscalità e gestione delle risorse umane. Per la trasformazione digitale, i piani dovranno puntare sull'intelligenza artificiale, l'integrazione di sistemi gestionali, la sicurezza informatica e la condivisione del know-how, e sull’uso mirato di tali competenze per favorire le citate trasformazioni.
"La capacità di affrontare e superare i momenti di discontinuità dipende in modo decisivo dalla presenza di manager preparati e capaci di porsi alla guida del cambiamento con le giuste competenze - sottolinea il presidente Marco Bodini, richiamando le evidenze delle ricerche condotte da Fondirigenti - siamo certi che le pmi sapranno cogliere la grande spinta che la formazione manageriale può garantire a tali processi di trasformazione”. I piani formativi potranno essere presentati attraverso l'area riservata sul sito del Fondo dalle ore 12:00 del 13 ottobre alle ore 12:00 del 13 novembre 2025. Sono escluse le grandi aziende e le pmi che hanno già ottenuto un finanziamento con il precedente avviso 1/2025. Il testo integrale dell'Avviso e le Linee guida sono disponibili sul sito fondirigenti.it, dove è possibile registrarsi anche al webinar nazionale in programma il 6 ottobre alle ore 15 per approfondire le caratteristiche dell'iniziativa
Leggi tutto: Fondirigenti: "1,5 mln per sostegno in grandi metamorfosi imprenditoriali"




(Adnkronos) - "Negli anni '80 un bambino di 12 anni aveva in media oltre 10 denti cariati. Oggi siamo scesi a meno di 1: un risultato straordinario, frutto di decenni di impegno nella prevenzione. Ma adesso dobbiamo spostare lo sguardo oltre il dente in sé: la vera sfida è prendersi cura dei tessuti di sostegno, a cominciare dalle gengive, per garantire benessere e qualità della vita a una popolazione che invecchia". Lo ha detto Carlo Ghirlanda, presidente dell'Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), in occasione della conferenza stampa alla Camera dei deputati per il 45esimo Mese della prevenzione dentale, la più longeva campagna italiana per l'igiene orale, nata dalla collaborazione tra Andi e Mentadent.
La salute gengivale "è ancora troppo spesso trascurata - ha proseguito Ghirlanda - Tutti si lavano i denti al mattino, ma non sempre con la consapevolezza che quel gesto è prevenzione attiva. Come è successo con la carie, dobbiamo ora agire sulla motivazione e sulla conoscenza". Per Ghirlanda, il punto è chiaro: "Solo un sistema informativo efficace, che unisca informazione scientifica e consapevolezza personale, può davvero cambiare le abitudini della popolazione e prevenire le patologie parodontali, sempre più diffuse, ma ancora sottovalutate".
Leggi tutto: Mese prevenzione dentale, Ghirlanda (Andi): "Oggi sfida è benessere gengivale"

(Adnkronos) - “Credo che le aziende in Europa abbiano il grande compito di attrezzarsi per collegare i processi creativi che hanno luogo fuori dalle imprese con la capacità di tradurre l’innovazione in prodotti e servizi che possono modificare il nostro modo di vivere e anche la redditività delle imprese”. Lo ha detto il presidente di A2a, Roberto Tasca, alla presentazione di A2a Life Ventures, il primo veicolo societario in Italia creato da una corporate per integrare tutte le leve dell’open innovation. “Sono entusiasta perché il messaggio che passa è di progresso e sviluppo dell’umanità”, ha detto Tasca. “Vedo in Italia e in Europa - ha aggiunto - una nuova attitudine a sviluppare ricerca in stretta connessione con l’industria. E questo secondo me è un modo importante per attrarre i nostri giovani. Credo che dare un’aspirazione ai giovani sia fondamentale per poterli trattenere. E io attribuisco in questo processo un ruolo fondamentale alle imprese”. Infine la raccomandazione dal presidente di A2a: “Non possiamo lasciare al processo di riarmo, l’unico driver forte di innovazione”.
Leggi tutto: A2a, Tasca: "Compito aziende tradurre innovazione in prodotti e servizi"

(Adnkronos) - "Nessuna delle navi della Flotilla è riuscita a raggiungere le acque, controllate da Israele al largo della costa di Gaza". E' quanto ha detto l'esercito israeliano, secondo quanto riferito dal Times of Israel, dopo che la stampa turca aveva indicato che una delle imbarcazioni della Flotilla, la 'Mikeno', sarebbe arrivata a poche miglia dalla costa di Gaza. Sono 21 le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla intercettate da Israele, mentre 23 proseguono la navigazione verso Gaza. Le barche abbordate dalle forze israeliane, con oltre 22 italiani a bordo, sono destinate ad approdare al porto di Ashdod, in Israele. Lì, inizieranno le procedure relative a ogni attivista.
"Al momento sarebbero 22 gli italiani (che si trovavano a bordo della Flotilla, ndr.) fermati" ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nelle Comunicazioni alla Camera sui recenti sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza.
"La provocazione Hamas-Sumud è finita" scrive in una nota su X il ministero degli Esteri israeliano, precisando che "tutti i passeggeri sono sani e salvi". "Nessuno degli yacht della provocazione Hamas-Sumud è riuscito a entrare in una zona di combattimento attiva o a violare il blocco navale legittimo. Stanno viaggiando sani e salvi verso Israele, da dove saranno espulsi verso l'Europa". "Un'ultima imbarcazione di questa provocazione rimane a distanza. Se si avvicinasse, verrebbe impedito anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco navale", ha aggiunto il ministero degli Esteri.
''Lo Stato di Palestina ha condannato l'attacco e l'aggressione di Israele contro la Global Sumud Flotilla, in chiara violazione del diritto e delle norme internazionali, tra cui la Convenzione sul diritto del mare, altri principi umanitari e i diritti umani dei partecipanti a bordo'' si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri dell'Anp che esprime ''preoccupazione per la sicurezza degli oltre 470 partecipanti e ha ritenuto Israele responsabile della loro sicurezza e del loro benessere mentre distribuisce aiuti umanitari a una popolazione assediata, affamata e bombardata, vittima di un genocidio''. L'Anp sottolinea che ''la Global Sumud Flotilla è un'iniziativa pacifica e guidata da civili, volta a rompere il blocco disumano e illegale imposto da Israele alla Striscia di Gaza e a porre fine alla politica di fame e al genocidio di Israele, in conformità con il diritto internazionale''. L'Anp ha quindi ribadito che'' Israele, la cui occupazione della Palestina è stata dichiarata illegale dalla Corte internazionale di giustizia, non ha alcuna autorità né sovranità sulle acque territoriali della Palestina, che si estendono dalla Striscia di Gaza, né sulle acque internazionali''. Per questo ''la Global Sumud Flotilla ha diritto al libero passaggio nelle acque internazionali e Israele non deve interferire con la sua libertà di navigazione, da tempo riconosciuta dal diritto internazionale".
Viene inoltre ribadito che la Global Sumud Flotilla è autorizzata a navigare nelle acque territoriali palestinesi per consegnare aiuti umanitari. "Elogiamo i coraggiosi partecipanti per la loro determinazione a rompere l'assedio di Israele e porre fine alle sue azioni genocide e chiediamo alla comunità internazionale di fornire loro protezione", conclude la nota.
"Ora tocca all'equipaggio di terra: inondare le città e navigare ostinatamente contro i venti di guerra agitati dai nostri governi". Lo dicono sui loro canali social gli attivisti della Global Sumud Flotilla. Da quando ieri sera le barche della flotta internazionale sono state intercettate dalle navi della marina militare israeliana, in diverse città italiane si sono organizzate manifestazioni e presidi a sostegno della missione. L'invito degli attivisti è quello di riempire le piazze fino a sabato, quando si terrà la manifestazione nazionale.
Leggi tutto: Flotilla, abbordate le barche. Israele: "Nessuna ha raggiunto Gaza"

(Adnkronos) - Prosegue per il terzo anno consecutivo il cammino condiviso tra Groupama Assicurazioni, filiale del Gruppo francese Groupama e tra i più importanti player del settore assicurativo in Italia, e il Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano. L’obiettivo comune è la cura dei luoghi che raccontano l’identità del Paese: boschi, coste, parchi, dimore storiche e beni dall’alto valore identitario, per farli conoscere e renderli fruibili a tutti.
Insieme, le due realtà mirano a offrire al pubblico esperienze e itinerari inusuali che possano generare meraviglia e invitare a una riscoperta del territorio e della cultura. Lo conferma anche uno studio condotto dall’Istituto di ricerca Appinio secondo il quale ben il 51,4% degli italiani desidera scoprire l’anima più autentica dei luoghi visitati, con la voglia di immergersi nella cultura del posto vivendo esperienze ‘like a local’ (31,8%).
In questo contesto, le Giornate Fai d’Autunno si configurano come un'occasione per esplorare in modo intimo e consapevole la ricchezza del patrimonio culturale italiano. “Siamo orgogliosi di rinnovare per il terzo anno consecutivo la nostra partnership con il Fai - dichiara Pierre Cordier, amministratore delegato di Groupama Assicurazioni - Per noi, la prossimità alle persone è un valore che si manifesta sia nei momenti di difficoltà, quando è necessario l’intervento dell’assicuratore, ma anche nelle occasioni speciali. Crediamo che la bellezza sia un patrimonio da proteggere e condividere. Custodire questi luoghi significa prendersi cura della propria storia, offrire a tutti la possibilità di goderne emozionandosi. Questo impegno è connaturato alla nostra origine mutualistica che ci spinge a collaborare per il bene comune e a partecipare, insieme, ai momenti più lieti e significativi della vita”.
Per Davide Usai, direttore generale Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano: “il rinnovo del sostegno di Groupama rappresenta per il Fai un’alleanza a favore della tutela, della cura e promozione del nostro patrimonio, una collaborazione avviata nel 2022 che si fonda su valori comuni di responsabilità, protezione e lungimiranza, principi che guidano le nostre realtà".
Le Giornate Fai d’Autunno - in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025 - rappresentano un importante evento annuale che dal 2012 coinvolge l'intero territorio nazionale con itinerari tematici alla scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico nazionale. Una manifestazione che rappresenta un'occasione speciale per visitare luoghi eccezionali, solitamente non aperti al pubblico, e per contribuire concretamente alla loro valorizzazione.
Leggi tutto: Groupama Assicurazioni con Fai per la riscoperta del territorio

(Adnkronos) - "Una cosa è se lo sciopero è legittimo o illegittimo, altra cosa è se la precettazione è legittima o illegittima. Lo sciopero è legittimo se c'è un preavviso, però la legge esclude la necessità del preavviso quando c'è una situazione di estrema e improvvisa gravità, che non consente di dare il preavviso", così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista ed esperto di Diritto del Lavoro, Arturo Maresca, professore ordinario alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma. "Non è la prima volta che avvengono scioperi improvvisi, perché è avvenuto un fatto grave. Ad esempio, se ci fosse in una fabbrica, sottoposta alla legge 146, e ci fosse un infortunio mortale e fosse convocato uno sciopero senza preavviso sarebbe del tutto legittimo. Quindi, se c'è un danno grave, una situazione di gravità manifesta allora lo sciopero è legittimo e qui di fronte a quanto sta avvenendo in Medio Oriente la situazione è indubbiamente grave, il preavviso non serve e lo sciopero è legittimo", continua.
Ma Maresca chiarisce che "se uno sciopero è legittimo questo non vuol dire però che non possa essere fatta la precettazione". "Perché - prosegue - la legge dice che pur di fronte a uno sciopero legittimo si può precettare quando uno sciopero pur legittimamente esercitato determina un danno grave a persone e situazioni tale da rendere necessaria l'esecuzione della prestazione lavorativa per evitare questi danni. E qui entra in gioco la valutazione politica: questo sciopero, senza preavviso, determina un danno così grave da determinare la precettazione considerato anche il contesto?", sottolinea.
E il giuslavorista, in conclusione, spiega che "la precettazione è un provvedimento amministrativo del ministro a livello nazionale, o del prefetto a livello locale, con il quale si ordina ai lavoratori che hanno proclamato uno sciopero, pur se legittimo, di eseguire la prestazione lavorativa perché la non esecuzione della stessa provocherebbe un grave danno ai cittadini". "E l'inottemperanza del provvedimento è sanzionata", conclude. (di Fabio Paluccio)

(Adnkronos) - "Una cosa è se lo sciopero è legittimo o illegittimo, altra cosa è se la precettazione è legittima o illegittima. Lo sciopero è legittimo se c'è un preavviso, però la legge esclude la necessità del preavviso quando c'è una situazione di estrema e improvvisa gravità, che non consente di dare il preavviso", così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista ed esperto di Diritto del Lavoro, Arturo Maresca, professore ordinario alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma. "Non è la prima volta che avvengono scioperi improvvisi, perché è avvenuto un fatto grave. Ad esempio, se ci fosse in una fabbrica, sottoposta alla legge 146, e ci fosse un infortunio mortale e fosse convocato uno sciopero senza preavviso sarebbe del tutto legittimo. Quindi, se c'è un danno grave, una situazione di gravità manifesta allora lo sciopero è legittimo e qui di fronte a quanto sta avvenendo in Medio Oriente la situazione è indubbiamente grave, il preavviso non serve e lo sciopero è legittimo", continua.
Ma Maresca chiarisce che "se uno sciopero è legittimo questo non vuol dire però che non possa essere fatta la precettazione". "Perché - prosegue - la legge dice che pur di fronte a uno sciopero legittimo si può precettare quando uno sciopero pur legittimamente esercitato determina un danno grave a persone e situazioni tale da rendere necessaria l'esecuzione della prestazione lavorativa per evitare questi danni. E qui entra in gioco la valutazione politica: questo sciopero, senza preavviso, determina un danno così grave da determinare la precettazione considerato anche il contesto?", sottolinea.
E il giuslavorista, in conclusione, spiega che "la precettazione è un provvedimento amministrativo del ministro a livello nazionale, o del prefetto a livello locale, con il quale si ordina ai lavoratori che hanno proclamato uno sciopero, pur se legittimo, di eseguire la prestazione lavorativa perché la non esecuzione della stessa provocherebbe un grave danno ai cittadini". "E l'inottemperanza del provvedimento è sanzionata", conclude. (di Fabio Paluccio)


(Adnkronos) - Un italiano su 3 (32%) non si sente sicuro nel mordere una mela. Un gesto simbolico, ma anche concreto, che accende i riflettori su un aspetto spesso sottovalutato della salute orale: la 'forza gengivale'. Eppure, davanti a gengive che sanguinano, solo di 1 persona su 3 (30%) prenoterebbe una visita dal dentista. In confronto, il 60% lo farebbe per una carie e il 46% per placca o tartaro. A rilevarlo è una ricerca condotta da Ipsos in occasione di uno storico traguardo: il 45esimo anniversario del Mese della prevenzione dentale, considerata l'iniziativa più longeva e radicata nell'ambito della prevenzione in Italia. Promossa da Andi - Associazione nazionale dentisti italiani e Mentadent, da oltre 4 decenni promuove la diffusione della cultura dell'igiene e della salute orale con la partecipazione di oltre 10mila dentisti volontari che ogni anno si mettono a disposizione.
"Il 45esimo Mese della prevenzione dentale non è solo un anniversario, ma la testimonianza della visione condivisa che da decenni lega Andi a Mentadent - afferma Carlo Ghirlanda, presidente nazionale Andi - Puntiamo a un futuro in cui la salute orale sia riconosciuta come pilastro del benessere generale. Questo traguardo ci spinge a guardare avanti, consolidando il nostro impegno a innovare e investire nella prevenzione per tutti gli italiani. La nostra forza risiede nella capacità di fare rete, e il Mese della prevenzione ne è la prova più tangibile. Quest'anno, in particolare, ci concentriamo sulla salute gengivale, ancora trascurata quando si tratta di fare prevenzione. Ma in un contesto in cui più di 1 italiano su 2 soffre di malattie parodontali, è più che mai rilevante sensibilizzare le persone sul ruolo cruciale delle gengive per la salute orale e sistemica".
L'impegno di Mentadent e Andi sulla prevenzione orale abbraccia quindi quest'anno la salute delle gengive, spiega una nota. E' evidente, infatti, come la consapevolezza degli italiani sulla centralità delle gengive per la salute generale della bocca sia ancora precaria: solo il 25% considera l'invecchiamento gengivale un rischio da monitorare e lo annovera tra i motivi che spingono a fare prevenzione. In questo contesto, risulta dunque fondamentale sensibilizzare sull'importanza di preservare anche le gengive dagli effetti del tempo che passa, dati alla mano. Invecchiamento gengivale e forza masticatoria, infatti, sono molto più di una questione puramente funzionale: è un indicatore concreto dello stato di salute delle gengive e, nei soggetti con parodontite, può risultare significativamente compromessa.
In uno studio inedito condotto da Luca Levrini, direttore della Scuola di specializzazione in Ortodonzia presso l'università degli Studi dell'Insubria, è emerso - riporta la nota - che la malattia parodontale incide negativamente sulla forza masticatoria, riducendo la capacità di stringere tra le arcate dentarie e generando non solo instabilità dentale ma anche una perdita di fiducia psicologica nel mordere. "Mordere una mela non è solo una prova fisica - rimarca Levrini - ma anche di attitudine mentale allo svolgimento di una funzione orale fondamentale: molti pazienti, soprattutto anziani, perdono fiducia nella propria capacità di addentare, e questo è spesso legato alla malattia parodontale. La prevenzione e la cura della parodontite migliorano non solo la stabilità dentale, ma anche la forza nel mordere e, con essa, la buona nutrizione; questo conferma ulteriormente che la prevenzione orale deve essere per tutta la vita, per trasformarsi in sinonimo di salute sistemica per tutto il corpo".
Ma quali sono, oggi, gli ostacoli alla prevenzione? Secondo l'indagine Ipsos, tra coloro che non si recano dal dentista da più anni, le ragioni addotte sono le seguenti: il 74% degli intervistati cita l'impatto economico; il 24% ha paura della visita; il 27% non ne percepisce la necessità. Il disagio aumenta con l'età: tra gli over 55, il 30% dichiara di provare imbarazzo a farsi visitare, verosimilmente perché sa di non avere una bocca in salute. A 45 anni dall'avvio del Mese della prevenzione dentale in Italia, sono tuttavia numerosi i traguardi raggiunti, come evidenziato anche dalla ricerca. La prevenzione in fatto di salute orale si configura come una scelta di economia personale e salute a lungo termine, con il 55% consapevole che prevenire significa evitare problemi gravi e costosi. Tra le motivazioni che spingono a fare prevenzione anche la consapevolezza che gli stili di vita (fumo, cattiva alimentazione e così via) possono avere conseguenze importanti anche sulla salute orale (36%) e la paura di dover affrontare interventi più invasivi e costosi se non fa prevenzione (34%). In conclusione, negli anni è cresciuta la consapevolezza del valore della prevenzione, in particolare per quanto riguarda l'adozione di stili di vita più salutari, con tuttavia ancora numerosi ostacoli pratici, economici, ma anche psicologici: dal tema dei costi alla paura della visita, fino al disagio di fronte a una condizione orale già compromessa.
La campagna di quest'anno - che si è aperta oggi con una conferenza istituzionale a Roma - prevede la distribuzione di materiali educativi, una mappa online (Dentist Finder) per trovare il dentista volontario più vicino e la possibilità di effettuare visite in studio che prevedono anche un controllo accurato della salute gengivale. "Da 45 anni, con il Mese della prevenzione dentale contribuiamo a rafforzare un ponte fondamentale per la salute: quello tra lo studio del professionista e la casa - dichiara Cristiano Gallotta, Marketing Oral Care Italia & Brand Development Lead Europe Unilever - I dati ci dicono che la consapevolezza degli italiani è aumentata: nel 2023, sempre con un'indagine Ipsos avevamo visto ad esempio che solo 2 italiani su 10 consideravano l'igiene orale un'abitudine importante per prevenire l'invecchiamento. Oggi più della metà si dice consapevole che fare prevenzione significa evitare problemi gravi e costosi. Le gengive, che sono le fondamenta dei nostri denti, troppo spesso vengono trascurate. Il Mese è un'occasione per sensibilizzare le persone sul fatto che si può e si deve fare prevenzione per preservare e mantenere nel tempo la forza masticatoria".
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